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Piano di gestione dell'emergenza - La Venaria Reale

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VENARIA REGGIA – PARCHEGGIO A E B4 MISURE DI SALVAGUARDIA PER GLI UTENTI DEI PARCHEGGI4.1 I rischiLe tipologie <strong>di</strong> rischio possibili si evincono dallo stato del territorio dove sorgono i parcheggi. Inquesto caso, l’evento <strong>di</strong> riferimento è il “rischio idrogeologico”, ossia esondazioni <strong>di</strong> corsid’acqua ed erosioni spondali.4.1.1 Esondazioni del CerondaLe esondazioni del Ceronda possono determinarsi a seguito <strong>di</strong> piogge persistenti o <strong>di</strong> violentinubifragi.Le autorità Centrali e/o Regionali emettono bollettini meteo previsionali che consentono <strong>di</strong>monitorare la situazione metereologica e <strong>di</strong> valutare gli eventuali stati <strong>di</strong> allarme e gli interventida adottarsi.Tra questi interventi vanno considerati:- il controllo della lettura del pluviometro <strong>di</strong> Varisella per gli eventi pluviometrici confrontandocon i valori <strong>di</strong> soglia pluviometrica. Questo pluviometro si ritiene essere sufficientementesignificativo degli apporti meteorici <strong>di</strong> tutto il bacino del Ceronda.- il controllo costante dell’innalzamento del Ceronda me<strong>di</strong>ante idrometri da si suggerisce <strong>di</strong>installare a monte della zona dei parcheggi. Possibili ubicazioni potrebbero essere le seguenti:1) Ceronda: ponte tra Truc <strong>di</strong> Miola e Fiano;2) Casternone: ponte a Brione;3) Poco a valle della confluenza tra Ceronda e Cesternone in prossimità della localitàRubbianetta- la pre<strong>di</strong>sposizione per l’eventuale evacuazione dei parcheggi.Gli eventi alluvionali recenti che hanno causato maggiori danni sono quelli del novembre 1994 edell’ottobre 2000, come in<strong>di</strong>cato nei seguenti paragrafi.4.1.2 Aree inondabili e criticità idrauliche<strong>La</strong> definizione delle aree inondabili in occasione <strong>di</strong> eventi <strong>di</strong> piena non or<strong>di</strong>nari si puòdefinire dalla ricostruzione del comportamento del corso d’acqua in seguito all’eventoalluvionale del novembre 1994. Le aree inondate dall’alluvione del 1994 sono visibile nellafigura seguente, in cui vengono anche rappresentate le fasce A e B del P.A.I. (deliberazione9/2007). Sulla tavola sono stati inoltre in<strong>di</strong>cati i manufatti danneggiati, come illustrato dallo“Stu<strong>di</strong>o geomorfologico ed idrologico dei bacini idrografici e degli alvei dei torrenti Ceronda eCasternone”, stu<strong>di</strong>o del quale si è avvalsa l’Autorità <strong>di</strong> Bacino al fine della redazione del“Progetto <strong>di</strong> integrazione al piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico”.Attenzione particolare va posta ai manufatti in alveo, ossia ai ponti e agli attraversamentiin genere. Un caso particolare è rappresentato dal muro sud-occidentale della Mandria chedecorre per alcuni chilometri all’incirca parallelamente al Ceronda ad una <strong>di</strong>stanza dall’alveovariabile tra qualche metro a 200-300 m ma quasi sempre compreso nell’ambito dell’area14

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