140Il primo numero del giornale Il Lampo pubblicatoa Ripi da Aristide Salvatori.territorio di Monte San Giovanni Campano,di Aristide Salvatori che ne è? Dopoil 1870, una volta annessa anche Roma allostato unitario, egli, come tenente deiCacciatori delle Alpi, venne inviato primaa Lodi e poi a Piacenza: a Lodi Salvatorimostrò interesse per il giornalismopartecipando alla fondazione del giornaleLa Plebe diretto da Enrico Bignami; aPiacenza, invece, il 24 marzo 1870 preseparte ad un tentativo rivoluzionario repubblicanofinalizzato ad abbattere lamonarchia e concretizzatosi di fatto in unassalto alla locale regia caserma: avendoavuto, ovviamente, un ruolo di primo pianonell’operazione Salvatori finì tra gliarrestati e fu richiuso, pare, nel carcere diCagliari.Amnistiato, nel 1873 tornò a Ripi doveoccupò cariche politiche e amministrative.Ma fu anche professore ad Alatri,segretario al comune di Torrice e fors’ancherivenditore del petrolio che venivaestratto nella campagna ripana. In questoritorno nella terra natale egli, però,manifestò soprattutto interesse per il giornalismo,fondando – era il mese di settembre1874 – il giornale d’ispirazione repubblicana Il Lampo, interessante fonte diinformazioni sul territorio. La pubblicazione di questo giornale cessa con il n. 168 delgennaio 1879 (una durata non indifferente, dunque) ed è di fatto sostituita, in quello stessoanno, da quella de L’amico del popolo, settimanale democratico, pubblicato, però, aFrosinone.Aristide Salvatori muore a Ripi il 25 marzo 1909. A lui è intitolata una stradadel centro storico dove anche una lapide lo ricorda: “Aristide Salvatori colpensiero e con l’azione concorse a spezzare il gioco teocratico. Combatté aVallecorsa preludio di Mentana continuando il tenace anticlericale apostolato.Educò la nostra terra a democratica fede. La gioventù ripana al suo maestro10 ottobre 1910”.Quanto a Pasquale Pelagalli, invece, deve amaramente dirsi che nel suo paese,Aquino, il suo nome e la sua opera sono decisamente ignorati e, al di làdi un tronco di strada piuttosto periferico, null’altro lo ricorda.CDSC - STUDI CASSINATI - 2/<strong>2008</strong>
Commemorazione di Angelo Santillifilosofo e patriota santeliano fu ucciso a Napoli 160 anni fadiBenedetto Di MambroLa cerimonia a Sant’EliaIntensa cerimonia commemorativa, a Sant’Elia Fiumerapido martedì20 maggio scorso, per la ricorrenza del 160° anniversario dellatragica morte del filosofo e patriota risorgimentale santeliano,Angelo Santilli. Promossa dalla locale Pro Loco, la commemorazioneha avuto il convinto sostegno e patrocinio dell’AmministrazioneComunale, per interessamento degli Assessori alla Cultura eal Turismo Antonio Trelle e Giancarlo Vacca, oltre a quello dellascuola media statale, intitolata proprio al Santilli, tramite l’impegnodel dirigente scolastico prof. Graziuccio Di Traglia.La cerimonia ha avuto inizio al mattino, con raduno di studenti,autorità civili, militari e religiose, degli eredi del Santilli e di ungran numero di cittadini, in Piazza Antonio Riga dove, all’imboccodi Via Angelo Santilli è stata scoperta una nuova targa toponomasticamarmorea, con su scritto: “Via/Angelo Santilli/1822-1848/Filosofo e Patriota”. Nella Chiesa di Santa Maria la Nova è141Una rara immagine diAngelo Santillistata officiata da don Rosino Pontarelli una S. Messa in memoria di Angelo Santilli seguitada una orazione commemorativa dell’illustre santeliano a cura di Benedetto Di Mambro. Dopola messa è stata deposta una corona di alloro presso la casa natale del Santilli al suonodelle note de “Il Silenzio”, .Nel pomeriggio, presso la sede della scuola media, si è tenuto un approfondito convegnosulla figura e l’opera dell’illustre santeliano e sulla continuità tra il pensiero liberale dell’800e la Carta Costituzionale italiana di cui proprio questa’nno ricorre il 60° anniversario dellasua adozione. Al convegno, seguito da un folto ed interessato pubblico, hanno preso parte:il sindaco di Sant’Elia, dott. Fabio Violi che ha preannunciato, dietro donazione degli erediSantilli, l’istituzione di una Biblioteca Comunale proprio nell’abitazione natale di AngeloSantilli e a lui intitolata; la professoressa Silvana Casmirri dell’Università di Cassino che hasottolineato come il patriota risorgimentale santeliano fosse “un prototipo, un modello di unagioventù idealista durante la fase del Risorgimento italiano”; il Prefetto di Frosinone, dott.Piero Cesari che, rivolto ai giovani studenti, ha rimarcato come fosse importante, nel ricordodel Santilli, costruire insieme “il sentimento della cultura della legalità”; infine il giudiceTommaso Miele, primo consigliere della Corte dei Conti, che ha sottolineato l’attualitàdel pensiero di Angelo Santilli, rimarcando il concetto della Costituzione “come fonte di democraziae di uguaglianza”. È stata quindi la volta dello studente Giacomo Vettraino dellaclasse III A che ha chiuso il convegno illustrando la vita e il pensiero di Santilli.CDSC - STUDI CASSINATI - 2/<strong>2008</strong>
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