Anno VIII n° 2 aprile - giugno 2008 - Studi Cassinati
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86Sarà esposto a Tivoli, a Villa Adriana, fino al prossimo 2 novembreIL LETTO FUNERARIO IN OSSO DI AQUINOdiCostantino JadecolaPer vederlo, è necessario recarsi a Tivoli, presso la sempre splendida cornice di VillaAdriana. Lì, infatti, nell’ambito della mostra “Tra luce e tenebre. Letti funerari in ossoda Lazio e Abruzzo”, dal 24 aprile scorso è esposto in una delle sale dell’Antiquariumdel Canopo, e lo sarò ancora fino al prossimo 2 novembre, quello che è già passato allastoria come “il letto di Aquinum” e che lo scorso novembre era già stato oggetto diuna apprezzata presentazioneal III Salone del restauro diVenezia.Si tratta di una straordinariascoperta archeologica, o meglio,come scrive Marina SapelliRagni nella introduzioneal catalogo della mostra 1 , diun “fortunato rinvenimento” 2avvenuto presso l’area di servizioCasilina Est dell’AutostradaRoma-Napoli durante ilavori di ampliamento dell’areastessa nel contesto di unoTivoli, Villa Adriana. Il letto di Aquinum.“scavo di archeologia preventiva” che ha portato alla luce una necropoli formata da settantaquattrotombe a inumazione di vario tipo e dalla quale è anche emerso un consistentecorredo formato da ben 209 esemplari di “balsamari fittili fusiformi e piriformi”,e, poi, da “specchi in bronzo, lucerne, pedine in pasta vitrea, strigili in ferro, pesi fittili,monete, ceramica a vernice nera e comune” che consentono di poter datare l’iniziodella necropoli “tra la fine del III e l’inizio del II secolo a. C.” 3Era il pomeriggio del 5 maggio 2005 quando, durante lo scavo sul fondo di una tombamonumentale, il letto cominciò a manifestarsi con l’affiorare di una figura alata inaltorilievo poi rivelatasi come una delle gambe, rivestita, appunto, in osso e ancora infissanel pavimento. E, a scavo ultimato, la conferma: si trattava proprio di un letto fu-1 Marina Sapelli Ragni (a cura di), Tra luce e tenebre. Letti funerari in osso da Lazio e Abruzzo. Electa,2008.2 Ibid., pag. 113 Giovanna Rita Bellini, Un nuovo rinvenimento da Aquinum: Il letto in osso della tomba n. 6, Ibid.,pag. 42.CDSC - STUDI CASSINATI - 2/2008
Uno dei quattro fulcra del letto.87nerario in osso sul quale, peraltro, era deposto uno scheletrofemminile. “Una rarità”, fu il commento a caldodalla dottoressa Giovanna Rita Bellini, ispettrice archeologicadi zona. “Una scoperta estremamente importante:il letto funerario, infatti, è arrivato fino a noi in unottimo stato di conservazione, e questo è già un fatto rilevantementre quasi tutti gli altri sono stati trovati inceneritidopo il rito funebre.” 4Le decorazioni, quelle ad altorilievo dei cilindri dellegambe e quelle a bassorilievo dei fulcra, tutte ispirate asimbologie misteriche e figure mitologiche, lo fanno catalogarefra i letti in osso mutuati da quelli in avorio diambiente ellenistico la cui diffusione si sviluppò tra il IIsecolo a. C. e la prima metà del I secolo d. C. specie negli attuali territori del Lazio edell’Abruzzo, tant’è che nella mostra di Tivoli, oltre quello della romana Aquino, ritenutodegli inizi del I sec. d. C., vengono proposti altri tre esemplari di cui uno ritrovatoa Roma, sul colle Esquilino, e due in Abruzzo, a Bazzano e a Fossa.Ma al di là del letto, si suppone rivestito di lamine a foglied’oro e “cui sembra fosse associato un banchetto e forse ancheil cofanetto per oggetti di toletta” 5 , e di quant’altro è emersodallo scavo, attenzione merita anche la tomba, codificata con ilnumero 6, dove il tutto si trovava e dove, in quattro epoche diverse,sarebbero state sepolte tredici persone. Posta al centrodella necropoli, si tratta di una tomba familiare, scrive la dottoressaBellini, “a camera ipogea costituita da un ambiente quadratoin blocchi isodomi di travertino con ingresso voltato” 6 lacui storia inizierebbe tra la fine del III e gli inizi del II sec. a.C., epoca della sua costruzione, per concludersi nel I sec. d. C.quando, appunto, essa “fu preparata per l’ultima sepoltura,quella dell’individuo di sesso femminile rinvenuto sul letto funerario”7 .Ma chi era questa misteriosa signora? Forse, ipotizza la Bellini,“l’ultima discendente di una famiglia importante, forse untempo la più importante” 8 dell’Aquino di allora. Probabilmentequella che fece costruire la tomba.4 Il Messaggero (Cronaca di Frosinone), 11 maggio 2005.5 Giovanna Rita Bellini, loc. cit.6 Ibid.7 Ibid.8 Ibid., pag.39.Decorazione di una dellegambe del letto.CDSC - STUDI CASSINATI - 2/2008
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86Sarà esposto a Tivoli, a Villa Adriana, fino al prossimo 2 novembreIL LETTO FUNERARIO IN OSSO DI AQUINOdiCostantino JadecolaPer vederlo, è necessario recarsi a Tivoli, presso la sempre splendida cornice di VillaAdriana. Lì, infatti, nell’ambito della mostra “Tra luce e tenebre. Letti funerari in ossoda Lazio e Abruzzo”, dal 24 <strong>aprile</strong> scorso è esposto in una delle sale dell’Antiquariumdel Canopo, e lo sarò ancora fino al prossimo 2 novembre, quello che è già passato allastoria come “il letto di Aquinum” e che lo scorso novembre era già stato oggetto diuna apprezzata presentazioneal III Salone del restauro diVenezia.Si tratta di una straordinariascoperta archeologica, o meglio,come scrive Marina SapelliRagni nella introduzioneal catalogo della mostra 1 , diun “fortunato rinvenimento” 2avvenuto presso l’area di servizioCasilina Est dell’AutostradaRoma-Napoli durante ilavori di ampliamento dell’areastessa nel contesto di unoTivoli, Villa Adriana. Il letto di Aquinum.“scavo di archeologia preventiva” che ha portato alla luce una necropoli formata da settantaquattrotombe a inumazione di vario tipo e dalla quale è anche emerso un consistentecorredo formato da ben 209 esemplari di “balsamari fittili fusiformi e piriformi”,e, poi, da “specchi in bronzo, lucerne, pedine in pasta vitrea, strigili in ferro, pesi fittili,monete, ceramica a vernice nera e comune” che consentono di poter datare l’iniziodella necropoli “tra la fine del III e l’inizio del II secolo a. C.” 3Era il pomeriggio del 5 maggio 2005 quando, durante lo scavo sul fondo di una tombamonumentale, il letto cominciò a manifestarsi con l’affiorare di una figura alata inaltorilievo poi rivelatasi come una delle gambe, rivestita, appunto, in osso e ancora infissanel pavimento. E, a scavo ultimato, la conferma: si trattava proprio di un letto fu-1 Marina Sapelli Ragni (a cura di), Tra luce e tenebre. Letti funerari in osso da Lazio e Abruzzo. Electa,<strong>2008</strong>.2 Ibid., pag. 113 Giovanna Rita Bellini, Un nuovo rinvenimento da Aquinum: Il letto in osso della tomba n. 6, Ibid.,pag. 42.CDSC - STUDI CASSINATI - 2/<strong>2008</strong>