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Anno VIII n° 2 aprile - giugno 2008 - Studi Cassinati

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136GARIBALDINI AD AQUINOPrese il via dalla campagna di Aquino la spedizione nell’agro romano del1867 dei “volontari del Sud”, cui diedero il proprio contributo due patriotidimenticati: Pasquale Pelagalli e Aristide Salvatori. La spedizionesi concluse con la disfatta di MentanadiCostantino JadecolaL’appuntamento era a Scardatore, un’appartata località della campagna di Aquino privilegiatadalla presenza di alcuni boschi. Limitrofa al territorio di Pontecorvo, dal cuicentro urbano dista non più di quanto disti da Aquino, essa visse un’esperienza poco notain occasione della spedizione garibaldina nell’agro romano del 1867 finalizzata allaconquista di Roma e, dunque, alla caduta dello Stato Pontificio che, com’è noto, mal siconcluse per l’“eroe dei due mondi” in quel di Mentana il 3 di novembre dello stessoanno.Ad organizzare quell’appuntamento, in prossimità di una sua casella di campagna,era stato Pasquale Pelagalli, da un paio d’anni deputato al parlamento nazionale, da seiconsigliere provinciale di Terra di Lavoro e da sette sindaco di Aquino, il quale, in virtùdei buoni rapporti che intercorrevano tra lui e i promotori della spedizione, in particolarecon Giovanni Nicotera, che dei volontari del sud era il capo, non solo aveva messoa disposizione quella sua proprietà ma aveva anche provveduto a sostenere il soggiornostesso dei volontari e forse al loro equipaggiamento, tant’è che di lui si dice che“cooperò molto, con la persona e con gli averi, alla spedizione dell’Agro romano del1867 e seppe, in tal modo, predisporre un valido appoggio a quell’azzardata impresaspenta nel sangue di Mentana” 1 .Se problemi specialmente di natura organizzativa avevano caratterizzato la successivapartenza dei volontari dalla campagna di Aquino ed altri, soprattutto logistici, nonerano mancati finché essi si trovavano ancora in territorio del Regno - l’operazione, infatti,era priva di ufficialità, anche se chi doveva sapere sapeva - ben diversamente eranoandate le cose una volta superato il fiume Liri, cioè il confine con lo Stato Pontificio:se l’occupazione di Falvaterra tutto sommato non aveva creato grossi problemi diversamente,molto diversamente, le cose erano invece andate a Vallecorsa dove le truppepontificie erano state ben sollecite a fronteggiare la situazione.Ma non è della spedizione che s’intende parlare in questa sede quanto, piuttosto, diun paio di personaggi del territorio, generalmente ignorati, che, con altri – beninteso, invario modo – contribuirono a quella iniziativa.Innanzi tutto Pasquale Pelagalli. Nato ad Aquino il 10 novembre 1826 da Gaetano eda Rosalinda Carrocci, originaria di Pontecorvo, dopo aver compiuto il corso di “belle1 Elio Galasso, Montecitorio. Le litografie di Antonio Manganaro. (Edizione integrale dell’Album deiCinquecento). Edizioni del Museo del Sannio. Benevemto, 1988.CDSC - STUDI CASSINATI - 2/<strong>2008</strong>

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