10.07.2015 Views

Anno VIII n° 2 aprile - giugno 2008 - Studi Cassinati

Anno VIII n° 2 aprile - giugno 2008 - Studi Cassinati

Anno VIII n° 2 aprile - giugno 2008 - Studi Cassinati

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

133disagio e di disperazione. Il generale Govone era stato molto chiaro con la Commissioned’Inchiesta Massari incaricata dalla Camera dei Deputati, nel dicembre del 1862, di“studiare le cagioni e lo stato del brigantaggio nelle province meridionali e di additaregli opportuni rimedi” 32 . Egli, da buon militare che non ama perdersi in fronzoli, avevadetto “che i cafoni vedono nel brigante il vindice dei torti che la società loro infligge”33 . Ecco perché i briganti furono così duri a morire. Ecco perché il brigantaggio infiammòla parte meridionale della Penisola per dieci lunghi anni. Né la spietata attivitàdi repressione messa in campo dal governo sabaudo ebbe vita facile. Anzi, il più dellevolte, il rimedio si dimostrò di gran lunga peggiore del male. L’on. Miceli, non a caso,così ebbe ad osservare: “Quando si sorpassano i limiti della repressione con eccessi inescusabili,anziché raggiungere lo scopo ce ne dilunghiamo, anziché distruggere il brigantaggiolo rendiamo perenne e più feroce” 34 . Sulla stessa lunghezza d’onda il deputatoMarzio Francesco Proto, duca di Maddaloni, il quale, nella ‘tornata’ del 20 novembredel 1861, denunciava pubblicamente le atrocità della repressione piemontese:“Gli uomini di stato del Piemonte e i partigiani loro hanno corrotto nel Regno di Napoliquanto vi rimaneva di morale. Hanno spogliato il popolo delle sue leggi, del suopane, del suo onore. Hanno dato l’unità del paese, è vero, ma lo hanno reso misero, cortigiano,vile. Ma terribile ed inumana è stata la reazione di chi voleva far credere diavervi portato la libertà. Pensavano di poter vincere con il terrorismo l’insurrezione,ma con il terrorismo si crebbe l’insurrezione e la guerra civile spinge ad incrudelire ead abbandonarsi a saccheggi e ad opere di vendetta… I più feroci briganti non furonocerto da meno di Pinelli e di Cialdini… Questa è invasione non annessione! Questo èvoler sfruttare la nostra terra di conquista. Il governo di Piemonte vuol trattare le provincemeridionali come il Cortez ed il Pizarro nel Perù e nel Messico, come gli Inglesinel regno del Bengala” 35 . Proto, al termine del suo vibrante intervento, chiedeva a granvoce la costituzione di una apposita commissione d’inchiesta. La cosa, però, non ebbeseguito in quanto il Presidente della Camera dei Deputati, Urbano Rattazzi, non consentìdi portare la mozione in discussione. Deluso e amareggiato il notabile partenopeo,nella seduta del 29 novembre 1861, rassegnava le sue dimissioni da parlamentare delRegno d’Italia. Su ciò che stava accadendo nelle province del meridione fu molto duroanche Nino Bixio, uno dei migliori ufficiali di Garibaldi, il quale, eletto deputato, nelunivanoper concertare azioni comuni. Pace, comunque, fu più fortunato di Guerra (i due formavanouna singolare coppia quanto a cognomi): fu catturato, infatti, sembra per il tradimento della compagnaGiocondina Marino, il 27 agosto del 1869 in una grotta nei pressi di Morcone, nel beneventano.Sull’argomento cfr. Petteruti B.: “Brigantaggio e briganti nel sessano 1860-1870”, op. cit.32 “Il palazzo e i briganti. Il brigantaggio nelle province napoletane. Relazione della Commissioned’Inchiesta Parlamentare letta alla Camera dei Deputati da Giuseppe Massari il 3 e 4 maggio1863”, Pianeta Libro 2000, Lavello 2001, p. 23.33 De Matteo G., op. cit., p. 263.34 De Matteo G., op. cit., p. 263.35 Archivio Camera Deputati, seduta 20 novembre 1861, atto n. 234.CDSC - STUDI CASSINATI - 2/<strong>2008</strong>

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!