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Anno VIII n° 2 aprile - giugno 2008 - Studi Cassinati

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132in una delle sue canzoni più belle 29 . Francesco Guerra 30 rimase ucciso nell’estate del1868 in un conflitto a fuoco con le truppe piemontesi. Alessandro Pace 31 fu catturato,grazie anche al tradimento della sua amante, nei pressi di Morcone nell’agosto del 1869.Mancava all’appello, tra i capi, soltanto Domenico Fuoco. Anche la sua ora, però, si avvicinavarapidamente: fu massacrato nel sonno, insieme a Francesco Cocchiara, detto‘Caronte’ e a Benedetto Ventre, nella notte del 16 agosto del 1870 in una grotta delleMainarde, nei pressi di Picinisco, da alcuni possidenti che aveva sequestrato. E così anchenel Lazio meridionale sul brigantaggio calò il sipario.La ‘questione meridionale’Ma, se i briganti erano stati sconfitti, debellati, ridotti all’impotenza, le motivazionidi natura sociale, politica, economica e culturale che avevano determinato il fuoco dellarivolta nelle province meridionali, restavano ancora lì, incombenti, pesanti come macigni,ben al di là dall’essere adeguatamente considerate dal nuovo governo piemonteseche in quel drammatico decennio si limitò soltanto ad armare eserciti, imporre tasseinique, promulgare leggi durissime e spesso inadeguate, ordinare esecuzioni sommarie,piuttosto che prestare ascolto ai lamenti accorati di chi viveva una situazione di graveViene arrestato e condotto in carcere prima a Caserta e poi a Cassino. Sottoposto a processo laCorte di Assise di Santa Maria lo condanna prima a 10 e poi ad altri 12 anni di reclusione. Nel1869 la Corte di Assise di Campobasso lo condanna alla pena di morte per i reati commessi nellasua circoscrizione territoriale, pena poi confermata nel 1872 dalla Corte di Assise di Napoli. Ilricorso prodotto in Cassazione viene accolto e la definitiva sentenza condanna Bernardo Colamatteial carcere a vita. Non si conosce la data esatta della sua morte: è certo però che non uscìpiù vivo dal carcere di Cassino” (Riccardi F.: “Piccole storie di briganti”, op. cit., p. 41, nota 42).Su Colamattei cfr. Nicosia A.: “Brigantaggio postunitario: le bande Colamattei e Fuoco”, op. cit.29 La canzone dal titolo “Il brigante Colamattei” (testo e musica di Benedetto Vecchio) è inserita nelcd “Danza d’estate” realizzato nel 2003 dal gruppo musicale “Progetto MBL”.30 Francesco Guerra era un ex sergente dell’esercito borbonico che aveva partecipato alla battaglia delVolturno contro i garibaldini. Tornato nella natia Mignano, ai primi del 1861 venne tratto in arrestoper le sue simpatie per il vecchio regime. Rimesso in libertà si diede subito alla macchia sullemontagne tra Mignano, Galluccio e Roccamonfina, mettendo insieme una combriccola di una trentinadi persone. Rimasto sempre all’ombra della grande banda di Domenico Fuoco, il tagliapietredi San Pietro Infine, nelle cui fila, spesso e volentieri, confluiva con i suoi uomini per organizzareazioni comuni, la sua ‘carriera’ si concluse la notte del 30 agosto del 1868. Sorpreso da un drappellodi Guardie Nazionali di Mignano e da reparti del 27° fanteria sui monti sovrastanti il paese,nei pressi di una masseria abbandonata, restò ucciso nel corso di un violento conflitto a fuoco assiemead altri tre compagni. Venne catturata anche la sua compagna Michelina De Cesare che morìpoco dopo in seguito alle torture alle quali fu sottoposta. I corpi dei tre briganti e della ‘druda’ furonotrasportati a Mignano e rimasero esposti per più giorni nella pubblica piazza. Sulla vicendacfr. Petteruti B.: “Brigantaggio e briganti nel sessano 1860-1870”, Sessa Aurunca 1986.31 Alessandro Pace era un contadino nativo di Caspoli, frazione del comune di Mignano. Anch’egli,come tanti altri, subito dopo l’arrivo dei piemontesi nel meridione d’Italia, aveva preso la via dellamontagna e costituito una sua banda. Il campo di azione era più o meno quello del compaesanoFrancesco Guerra (Mignano, Roccamonfina, Galluccio), anzi, spesso e volentieri, le due bande siCDSC - STUDI CASSINATI - 2/<strong>2008</strong>

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