10.07.2015 Views

Anno VIII n° 2 aprile - giugno 2008 - Studi Cassinati

Anno VIII n° 2 aprile - giugno 2008 - Studi Cassinati

Anno VIII n° 2 aprile - giugno 2008 - Studi Cassinati

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

126le pezzetto di terra dal quale derivava il magro sostentamento quotidiano, perdere perun lungo periodo di tempo (anche sei anni) un paio di robuste braccia, costituiva unavera e propria iattura. Numerosi furono quelli che, non volendo entrare nell’esercito piemontese,fuggirono sulla montagna e diventarono briganti. La renitenza alla leva fu unadelle cause più importanti che concorsero ad alimentare e a mantenere in vita il brigantaggio.Indro Montanelli, al riguardo, così scrive: “Convinti di poterlo combattere conmisure di polizia, bandirono la coscrizione per rinforzare le guarnigioni piuttosto a cortodi uomini perché il grosso dell’esercito era rientrato al nord per presidiare i confinicol Veneto austriaco. Ma fu un fiasco totale: dei 70 e più mila richiamati se ne presentaronosolo 20.000: il che voleva dire 50.000 disertori alla macchia” 16 . Vi fu poi anchechi non volle diventare soldato piemontese per non giurare fedeltà al re sabaudo considerato,oltre che straniero (si esprimeva, del resto, in francese), prepotente e oppressoredi popoli. Il fenomeno si protrasse lungamente nel tempo. Se prima per i disertoril’approdo naturale era la montagna, con il passare del tempo, si cominciò sempre piùspesso ad emigrare all’estero. Basta ricordare il caso di Saracino, immortalato da CarloLevi nella sua opera più famosa 17 , un contadino di Frosinone che, fuggito dall’Italia perper non servire il re piemontese, si era trasferito con la famiglia in Inghilterra e lì avevafatto fortuna vendendo i gelati. La sua vicenda, comune a tanti altri nostri connazionali,si colloca molto in avanti nel tempo, ben oltre il tribolato decennio post-unitario eil periodo dell’insurrezione brigantesca.individui delle province ‘napoletane’ obbligati a ‘marciare’ per le leve 1857, ‘58, ‘59 e ‘60, ivicompresi i già renitenti; venne stabilito come termine per la presentazione il 31 gennaio 1861…Le autorità militari… facevano affidamento sopra un gettito complessivo di 72.000 uomini”(Molfese F., op. cit., P. 31). I risultati, però, come facilmente preventivabile, furono modesti. “Ilgoverno unitario subì nelle province meridionali, sul terreno della coscrizione obbligatoria, unoscacco bruciante. Infatti il ri-chiamo urtò in un impressionante fenomeno di renitenza, al puntoche il termine del 31 gennaio, con decreto del 24 <strong>aprile</strong>, dovette essere rinviato al primo <strong>giugno</strong>1861, e che a questa ultima data i soldati presentatisi furono in tutto 20.000” (Molfese F., op.cit., p. 32). “Dopo la proclamazione del regno d’Italia ci fu la regolare chiamata alle armi anchenelle regioni meridionali, poiché il governo di Torino temeva un attacco da parte dell’Austria evoleva organizzare un più forte esercito nazionale nel quale si amalgamassero uomini provenientidalle diverse regioni. Ma molti meridionali, sia che non avessero mai prestato servizio militare,sia che avessero già servito nei reparti borbonici, non se la sentirono di vestire la divisa di un resconosciuto, temendo anche di essere chiamati a combattere in regioni settentrionali mai vistecontro un nemico di cui tutto ignoravano, nei confronti del quale non nutrivano alcuna animosità.Inoltre, le popolazioni meridionali non erano abituate alla leva in massa, sicché quando furonoresi pubblici i bandi per la chiamata alle armi, molti giovani preferirono andare in montagna,nei boschi a raggiungere i briganti che si diceva combattessero per il vecchio re” (ScarpinoS.: “Il brigantaggio dopo l’unità d’Italia”, Fenice 200, Milano 1993, pp. 32/33).16 Montanelli I.: “Storia d’Italia”, Fabbri Editore, “Gli anni della destra”, vol. 32, Ariccia 1995, p.79.17 Levi C.: “Cristo si è fermato a Eboli”, Casa Editrice Einaudi, Cles s.d., p.113.CDSC - STUDI CASSINATI - 2/<strong>2008</strong>

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!