Anno VIII n° 2 aprile - giugno 2008 - Studi Cassinati

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82Angelo Pantoni Vs Ummidia QuadratillaCosa certamente meritoria è l’aver dedicato una strada comunale all’insigne studiosobenedettino Angelo Pantoni. Le sue scrupolose ricerche, le sue numerose pubblicazioni,fondamentali per la conoscenza dell’arte e della storia della Terra Sancti Benedicti,i suoi preziosi elaborati che hanno consentito la ricostruzione di Montecassino all’insegnadel “com’era, dove era”, le sue eccezionali doti umane e culturali lo hanno postotra i grandi del XX secolo cassinese. Dunque l’intitolazione era quanto meno doverosa:a testimoniarlo è stato il livello elevato, per partecipanti e per luogo (Museo archeologico),della cerimonia di intitolazione del 12 giugno scorso.Noi del CDSC ne siamo stati fautori già dal 2002 quando lo proponemmo al Comunedi Cassino tramite il sottoscritto, che era membro della Commissione per la Toponomastica– alla quale presentai la proposta e la relativa motivazione – e, successivamente,avanzammo richiesta ufficialeanche a nome dell’Archeoclub di Cassinocon la sua presidente prof. MariaLaura Santoro Masia (vd. Studi Cassinati,n. 1/2002, pag. 49). Quasi contestualmenteavanzammo e portammo aconclusione, con la collaborazione dellaSoprintendenza Archeologica e del direttoredel museo, arch. Silvano Tanzilli,l’intitolazione dello stesso museo all’archeologoGianfilippo Carettoni.La pratica di Pantoni non ebbe seguitoperché da parte del Comune non ci fuuguale interesse. Ora ha ripreso l’iniziativala sezione “Latium Novum - Cassino”dell’Archeoclub ed è riuscendo aportarla a termine grazie al dinamismodell’attuale presidente, prof. Ione Vettese;peccato che gli amici dell’Archeoclubnon abbiano ricordato la loro (e nostra)precedente iniziativa; ma non èquesto un problema: l’importante è chele cose si facciano, senza cercare attribuzionedi meriti e di primogeniture chenon servono a nulla. Dunque anche noi del CDSC siamo grati all’Archeoclub.Il problema, semmai, è un altro: per l’intitolazione si è scelta una via che, mentre volevaessere altamente significativa e simbolica (in piena area archeologica dell’anticaCDSC - STUDI CASSINATI - 2/2008

Casinum), in realtà èsenza abitazioni e relativinumeri civici, dunquedestinata ad esseresegnalata solo da unatarga che, col tempo,finirà per scomparire,così come è avvenutoper quella posta sullastessa via e che alla fineè stata anche dimenticata.Sì, proprio così:l’attuale via AngeloPantoni era già stata intitolataalla benefattrice casinate Ummidia Quadratilla con delibera del Consiglio comunaledi Cassino n. 7/8 del 7 gennaio 1961, dove si legge: “Via Ummidia Quadratilla- da via Roma a via Crocifisso-Campo di Porro”. Quella dedica fu assolutamente opportuna,sia per il luogo che per l’importanza del personaggio – a lei si devono i più importantimonumenti archeologici dell’antica Casinum: l’anfiteatro, il mausoleo, un tempioscomparso, ecc. –. Ora si sacrifica quella memoria per non aver voluto individuarealtra via al centro della città, dove, lì sì, avrebbe trovato adeguata ed onorevole collocazionela memoria di don Angelo. E, probabilmente, lo stesso D. Angelo non sarebbed’accordo con questa scelta, che, oltre a non gratificarlo, cancella la memoria di Ummidia.Forse è il caso di segnalare come l’illustre benedettino la pensasse circa i suoi meritidi studioso. Lo si desume da una lettera che scrisse al nostro presidente, prof. GiovanniPetrucci, nel 1975, riguardo al suo libro sulla storia di Vallerotonda; in data 4 novembrescriveva a chiusura della lettera: “Chiedo che dopo la mia morte mi sia dedicatauna targa stradale [in Vallerotonda - n.d.r.], come storico del luogo, e volentieri lascioa Lei la realizzazione del proposito, che, se effettuato, placherà i miei Mani ...”.Questo è un messaggio anche per il sindaco di Vallerotonda.In definitiva, quello di scegliere un sito simbolicamente significativo per D. Angeloappare come una scorciatoia per non cercare una via nel centro urbano.Ma, nihil novi, qualcosa di simile è già accaduto con l’insigne scultore sangermaneseLuca Lancia, che aveva operato alla corte delle famiglie reali europee nel sec. XVI,per il quale era stata proposta, in commissione per la toponomastica, l’intitolazione delpiazzale/parcheggio del mercato coperto e che, alla fine, vide attribuirsi una strada allaperiferia di Caira.Emilio Pistilli83

Casinum), in realtà èsenza abitazioni e relativinumeri civici, dunquedestinata ad esseresegnalata solo da unatarga che, col tempo,finirà per scomparire,così come è avvenutoper quella posta sullastessa via e che alla fineè stata anche dimenticata.Sì, proprio così:l’attuale via AngeloPantoni era già stata intitolataalla benefattrice casinate Ummidia Quadratilla con delibera del Consiglio comunaledi Cassino n. 7/8 del 7 gennaio 1961, dove si legge: “Via Ummidia Quadratilla- da via Roma a via Crocifisso-Campo di Porro”. Quella dedica fu assolutamente opportuna,sia per il luogo che per l’importanza del personaggio – a lei si devono i più importantimonumenti archeologici dell’antica Casinum: l’anfiteatro, il mausoleo, un tempioscomparso, ecc. –. Ora si sacrifica quella memoria per non aver voluto individuarealtra via al centro della città, dove, lì sì, avrebbe trovato adeguata ed onorevole collocazionela memoria di don Angelo. E, probabilmente, lo stesso D. Angelo non sarebbed’accordo con questa scelta, che, oltre a non gratificarlo, cancella la memoria di Ummidia.Forse è il caso di segnalare come l’illustre benedettino la pensasse circa i suoi meritidi studioso. Lo si desume da una lettera che scrisse al nostro presidente, prof. GiovanniPetrucci, nel 1975, riguardo al suo libro sulla storia di Vallerotonda; in data 4 novembrescriveva a chiusura della lettera: “Chiedo che dopo la mia morte mi sia dedicatauna targa stradale [in Vallerotonda - n.d.r.], come storico del luogo, e volentieri lascioa Lei la realizzazione del proposito, che, se effettuato, placherà i miei Mani ...”.Questo è un messaggio anche per il sindaco di Vallerotonda.In definitiva, quello di scegliere un sito simbolicamente significativo per D. Angeloappare come una scorciatoia per non cercare una via nel centro urbano.Ma, nihil novi, qualcosa di simile è già accaduto con l’insigne scultore sangermaneseLuca Lancia, che aveva operato alla corte delle famiglie reali europee nel sec. XVI,per il quale era stata proposta, in commissione per la toponomastica, l’intitolazione delpiazzale/parcheggio del mercato coperto e che, alla fine, vide attribuirsi una strada allaperiferia di Caira.Emilio Pistilli83

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