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Anno VIII n° 2 aprile - giugno 2008 - Studi Cassinati

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106Ligure che capoluogo dell’omonima provincia soppressa nel 1859 ed inserita nel Piemonte,aggregata alla provincia di Alessandria, successivamente si è voluta caratterizzare con unidentificativo a rimarcare l’antica appartenenza alla Liguria). Dunque dal 1862 al 1927 purfacendo parte amministrativamente della Campania il comune si identificava come “San Vittoredel Lazio”. All’indomani dell’Unità d’Italia nessuno poteva immaginare che la riformaterritoriale-amministrativa voluta da Mussolini nel 1927 portasse alla costruzione a tavolinodi una regione Lazio ampliata rispetto a quella precedente e non più coincidente con un’unicaprovincia, quella di Roma. Quell’ampio movimento di ridefinizione portò alla contemporaneacostituzione di ben tre nuove province nel Lazio (Rieti, Viterbo e Frosinone, cui siaggiunse, nel 1934, quella di Littoria-Latina), con l’allargamento dei suoi confini e l’inglobamentodi aree umbre e poi abruzzesi e campane. Sul versante meridionale i termini regionalivennero spostati più a sud, fissati sull’asse foce del Garigliano-San Vittore, con quest’ultimocomune che solo da quel momento è divenuto un centro, l’ultimo, della regioneLazio.Altre variazioni prodottesi negli anni successivi hanno riguardato la variazione totale oparziale del nome del comune (nel 1907 Bauco mutò in Boville Ernica; nel 1938 Filettinodivenne Filettino Graziani salvo poi, dal 1945, ritornare a Filettino; nel 1954 Brocco è divenutoBroccostella), oppure il raggiungimento dell’autonomia amministrativa con l’elevazionea comune. Nel 1923 Coldragone e Villa Felice si staccarono da Rocca d’Arce per darvita a Colfelice, nel 1948 toccò a Gallinaro, distaccatosi da San Donato Valle di Comino enel 1957 a Posta Fibreno, già frazione di Vicalvi.Sempre in merito all’autonomia amministrativa un’ultima annotazione concernente i centridel Golfo. La Fortezza di Gaeta, il Borgo e i sobborghi di Mola e Castellone avevano costituitoun’unica circoscrizione amministrativa col nome di Università di Gaeta. Dopo la formazionedel comune di Mola e Castellone, che, come già ricordato, nel 1862 mutò nome inFormia, anche il Borgo di Gaeta chiese ed ottenne l’autonomia amministrativa. L’aspirazionesi concretizzò con il R.D. del 18 febbraio 1897 che istituì il comune di “Elena”. Il nomedel nuovo centro venne scelto in onore della principessa di Montenegro che il 24 ottobre1896 aveva sposato l’erede al trono di casa Savoia, Vittorio Emanuele. La deliberazione consiliaredel 14 novembre di quell’anno chiarisce che “non l’Elena filia Iovis, non Flavia IuliaElena moglie di Costanzo, madre di Costantino magno … ma è l’Elena di Montenegro,la cui Augusta stirpe è la vittoria gloriosa vivente del Cristianesimo contro l’Islamismo, eche in felice e fausto connubio del nostro E. Principe Ereditario sarà la futura Regina dellanostra patria in avvenire” 49 . Poi i movimenti di ridefinizione territoriale operati dal fascismosancirono, con R.D. 17 febbraio 1927, la riunificazione di Elena a Gaeta.49 De Santis Angelo, I Comuni della provincia di Caserta … cit., pp. 40-41; L’atto di omaggio degliamministratori del Borgo di Gaeta alla casa regnante italiana non rappresenta un caso isolato. Giànel 1862 il comune di Verrua (TO) aveva aggiunto l’identificativo Savoia, poi nel 1879 due comunimeridionali, Saline di Barletta (FG) e Salvia (PZ), cambiarono il loro nome, rispettivamente, in“Margherita di Savoia” e in “Savoia di Lucania”, così come nel 1911 quello emiliano di Le Venezie(FE) mutò il proprio in “Jolanda di Savoia”.CDSC - STUDI CASSINATI - 2/<strong>2008</strong>

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