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Anno VIII n° 2 aprile - giugno 2008 - Studi Cassinati

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105Proprio in quest’ultimo caso la scelta operata dagli amministratori locali appare come diametralmenteopposta, per le implicazioni geografiche e linguistiche venutesi a determinarenel corso degli anni, rispetto a quella compiuta da San Vittore. Infatti l’aggiunta del suffisso“Campano” decisa nel 1872 dal Consiglio comunale di Monte San Giovanni discendevada uno specifico riferimento storico-geografico in quanto andava a richiamare la medievaleprovincia di Marittima e Campagna, una delle entità amministrative, posta a sud di Roma,in cui nell’XI secolo venne diviso lo Stato pontificio. Pur tuttavia, nel corso degli anni, talerichiamo storico-geografico si è andato sbiadendo fino a scomparire quasi totalmente inquanto tra i parlanti il termine “campano” permane essenzialmente come un aggettivo chefa riferimento alla regione Campania. In sostanza, oggigiorno, è come se Monte San Giovanni,per gli italiani, avesse un’origine “campana” e cioè come se il comune fosse appartenuto,in un’epoca più o meno remota, alla limitrofa regione mentre non ne ha mai fattoparte in quanto da secoli inglobato geograficamente nel Lazio, già territorio dello Stato Pontificioe poi dello Stato italiano 48 . Differentemente, invece, la scelta degli amministratori diSan Vittore sembra precorrere i tempi, apparendo quasi come anticipatrice e premonitrice.Nell’autunno del 1862 gli amministratori locali dovendo apporre un suffisso d’esclusività alnome San Vittore decisero di aggiungere l’identificativo “del Lazio”, sebbene in quel momentoil comune appartenesse alla Campania, con il confine regionale che si trovava a chilometridi distanza, tra Arce e Ceprano, ricalcando quello nazionale tra Regno delle due Sicilie,già di Napoli, e Stato Pontificio. Una scelta, quella operata da quegli amministratoricomunali che faceva riferimento a remoti aspetti storici e per questo coraggiosa in quanto sitrattava di caratterizzare San Vittore con un suffisso d’esclusività che non coincideva conl’allora appartenenza geografica (un po’ come San Giuliano di Puglia appartenente però allaprovincia di Campobasso e dunque in Molise, oppure, anche se per ragioni diverse, Novito Stefano in Aspromonte (RC), Santo Stefano Lodigiano (LO), Santo Stefano Quisquina (AG),Santo Stefano Roero (CN) e Santo Stefano Ticino (MI).47 Oltre a Monte San Giovanni Campano nella stessa provincia di Frosinone c’è San Giovanni Incaricoe nel Lazio Monte San Giovanni in Sabina (RI), mentre nel resto d’Italia ben truntuno comunirievocano, direttamente o indirettamente, il nome del santo: Borgo San Giovanni (LO), Castel SanGiovanni (PC), Fornovo San Giovanni (BG), Luserna San Giovanni (TO), Motta San Giovanni(RC), Penna San Giovanni (MC), Rocca San Giovanni (CH), Sesto San Giovanni (MI), Villa SanGiovanni (RC), Villa San Giovanni in Tuscia (VT), Sale San Giovanni (CN), e poi San Giovanni aPiro (SA), San Giovanni al Natisone (UD), San Giovanni Bianco (BG), San Giovanni d’Asso (SI),San Giovanni del Dosso (MN), San Giovanni di Gerace (RC), San Giovanni Gemini (AG), SanGiovanni Ilarione (VR), San Giovanni in Croce (CR), San Giovanni in Fiore (CS), San Giovanniin Galdo (CB), San Giovanni in Marignano (RN), San Giovanni in Persiceto (BO), San Giovannila Punta (CT), San Giovanni Lipioni (CH), San Giovanni Lupatoto (VR), San Giovanni Rotondo(FG), San Giovanni Suergiu (CI), San Giovanni Teatino (CH), San Giovanni Valdarno (AR).48 Nel corso del 2004 si è svolto un referendum teso al ritorno all’antica denominazione di “Monte SanGiovanni” con la cancellazione dell’apposizione “Campano”, che però è stato bocciato. In qualchemodo una vicenda assimilabile a Monte San Giovanni Campano potrebbe essere rintracciabile inSant’Angelo dei Lombardi in cui il suffisso rievoca i Longobardi fondatori del borgo, mentre invecel’appellativo porterebbe a collocare il comune in Lombardia mentre esso, invece, è ubicato nelMezzogiorno d’Italia, in provincia di Avellino.CDSC - STUDI CASSINATI - 2/<strong>2008</strong>

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