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Anno VIII n° 2 aprile - giugno 2008 - Studi Cassinati

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98nedettino S. Mauro della stessa famiglia Equizia al monastero di Montecassino, sorsepoi una chiesa dedicata al santo. Nel 1142 risultava priva di abitanti, ma più tardi vi siformò attorno un casale (in due pergamene del primo quarto del XIV secolo veniva definitocome “Palazzolo casale Castro Coeli” e “Palatiolo villa Castri Coeli”). In seguitola popolazione crebbe e vennero costruite nuove case in altro sito “alla diritta del fossato,nello scosceso del monte fin presso la sua falda”. Poi le famiglie che “nel 1603erano in Castrocielo soltanto dodici abbandonarono questa loro patria, così che rimastaaffatto priva di abitanti venne a rappresentarsi da Palazzolo l’antica Terra”. La denominazioneassunta a cavallo tra il 1862 e il 1863 di Palazzolo di Castrocielo, venne utilizzatafino al 1882. Infatti nel corso di quel ventennio si erano verificati frequenti disguidipostali a causa dell’esistenza di comuni omonimi, così come nelle pratiche di ufficiola lunghezza del nome del comune si considerava inutile e ingombrante, in quanto comportavauna spesa maggiore per i telegrammi ed infine si osservava che “la voce Palazzolonel linguaggio volgare di quasi tutte le provincie meridionali suona in senso dispregiativo”.Tutti questi motivi indussero il Consiglio comunale a chiedere, nella sedutadel 18 maggio 1882, l’autorizzazione perché il “Comune si chiamasse col solo nomedi Castrocielo” 14 poiché ritenuto “l’unico antico nome del comune, cui son congiuntiricordi storici che onorano”CASSINOCon deliberazione del 23 maggio 1863 e R.D. del 26 luglio stesso anno, il comunedi Sangermano mutò nome in Cassino. La città si riappriopriò, dunque, dell’antico nomeromano per le motivazioni che spiegò il consigliere Angelo Ponari nel corso di quelConsiglio comunale: “Signori - Volendo darsi altra denominazione alla città di Sangermanoper non confondere questa con altre di simil nome esistenti in Italia, siamo di avvisodi non potersi dare altra denominazione se non quella di Cassino, da cui essa traeorigine e gloria. Fu Cassino città cospicua del Lazio, da Strabone detta città memoranda,edificata alla costa del monte, da cui prende nome la famosa Badia dei Benedettinidetta di Montecassino. Senza riandar la sua origine, e la sua storia, anteriore a quella diRoma, e ritira i suoi fasti, allorché fu confederata con i Volsci e con i Sanniti, diremosolo che essa fu memoranda anche al tempo dei Romani avendo acquistato l’onore diMunicipio, e di vivere libera con le sue proprie leggi. Pruova ne sono tre antiche lapidi,e la famosa arringa di Cicerone in difesa di Planco, per la qual cosa ebbe i suoi treordini di magistrati e di ministri addetti ai sacrifici, i cui nomi si leggono ancora negliantichi marmi. I monumenti sopravvissuti alla edacità del tempo ed alla mano degli uomini,quali sono il Teatro, l’Anfiteatro, ed un ipogeo convertito in tempio cristiano, nonche gl’infiniti avanzi di lapidi, di colonne di metropoli sparse in tutto il suolo di Sangermano,come pure il bel tempio di Santa Maria delle Cinque Torri, edificato sopra colonne,e nel sito del foro Cassinate ci sono argomento non dubbio della grandiosità e14 De Santis Angelo, I Comuni della provincia di Caserta … cit., pp. 28-29.CDSC - STUDI CASSINATI - 2/<strong>2008</strong>

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