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Anno VIII n° 2 aprile - giugno 2008 - Studi Cassinati

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Riflessi “secondari” dell’Unità d’ItaliaLe variazioni della denominazione di alcunicomuni dell’alta Terra di LavorodiGaetano De Angelis CurtisFra le tante, importanti, questioni che si vennero a porre con l’Unità d’Italia dal puntodi vista politico, amministrativo, economico, territoriale, o sull’uniformità degli ordinamentilegislativi per la costruzione del nuovo Stato unitario, se ne prospettarono anchealcune di un’importanza relativamente secondaria, per la cui risoluzione venneroemesse, dagli organi istituzionali del tempo, delle disposizioni specifiche. Un esempioè rappresentato dai casi di coincidenza della denominazione di città e paesi che entravanoa far parte del nuovo Stato italiano. Infatti con il passaggio dai vari Stati preunitarial nuovo Regno d’Italia emerse la “necessità di una maggiore determinatezza nei nomidei comuni, perché le molte omonimie nelle varie province degli antichi Stati eranocausa di frequenti disguidi e di altri inconvenienti”. Come faceva osservare il prefettodi Terra di Lavoro con la circolare a stampa n. 6645, inviata ai sindaci della provinciail 14 luglio 1862, “l’identità di nome che s’incontra in molti comuni del Regno d’Italiaè bene spesso cagione di equivoci ed imbarazzi così per i privati che per le pubblicheamministrazioni”. Per porre rimedio all’inconveniente il ministero dell’Interno sollecitòi Consigli municipali dei centri ricadenti in tale situazione a deliberare “se non di cambiareaffatto l’attuale denominazione, farvi almeno qualche aggiunta che desumere sipotrebbe dalla speciale situazione topografica secondo che il comune si trova nel monteo nel piano, al mare, o sopra un fiume o un torrente”. Pur tuttavia la motivazione diordine pratico che era stata alla base della sollecitazione proveniente dalle nuove autoritàitaliane (l’aggiunta di un suffisso storico-geografico in modo da caratterizzare il nomedel comune inequivocabilmente), venne utilizzata da molti amministratori locali deltempo come l’occasione per sbarazzarsi di un nome, evidentemente, non più percepitoal passo con i nuovi tempi, riappropriandosi di uno più antico, come a suggellare l’iniziodi una nuova fase storica, quale quella della Unificazione nazionale, con una nuovadenominazione del comune di appartenenza. Alla fine, dunque, nel generale clima indottodall’Unificazione nazionale, cioè con il “risveglio dello spirito pubblico e patriottico”,vennero operati dei cambiamenti ispirati “ora dal desiderio di rievocare alla memoriadei posteri una città obliata sotto le sue rovine, restituendo così al paese il nomeclassico, ricco di fasti gloriosi, ora dal bisogno di cancellare il ricordo di una triste epocadi servaggio” 1 .931 De Santis Angelo, I Comuni della provincia di Caserta che hanno cambiato denominazione dopo il1860, Roma, Reale Società Geografica Italiana, 1924, p. 3.CDSC - STUDI CASSINATI - 2/<strong>2008</strong>

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