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Difesa dal cancro batterico del kiwi L'efficacia dei prodotti disponibili

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IV Terra e Vita [ ATTUALITÀ ] n.25/2013ricordare che, da aziende nontrattate adeguatamente, PSApuò facilmente reinfettare anchegli impianti curati riducendo,quindi, l’efficacia <strong>dei</strong>piani di difesa.[ CALENDARI DACOMPLETAREI periodi e il numero di interventida effettuare ritenutifondamentali per effettuare itrattamenti con i <strong>prodotti</strong> efficacisono riportati nella Tabella1. Mentre le epoche di trattamentopossono considerarsicome ben stabilite, non siesclude che, in un prossimofuturo, dopo adeguate sperimentazioni,si possano aggiungerealtri <strong>prodotti</strong> in gradodi completare e/o migliorarequelli attualmenteprovati come efficaci e riportatinella tabella. Si sottolinea,inoltre, che prima di iniziare ilprogramma di difesa, <strong>dal</strong>l’impiantovanno rimosse tutte leparti già manifestatamenteinfette. Ad inizio germogliamentolo scopo è quello diprevenire e/o ridurre al massimola colonizzazione <strong>del</strong>legiovani foglie da parte <strong>del</strong>batterio, in un periodo <strong>del</strong>l’annodove le temperature<strong>del</strong>l’aria e la concreta possibilitàdi piogge prolungate favorisconoal massimo sia lamoltiplicazione che la diffusionedi PSA negli e tra gliimpianti. Il batterio, infatti,trasportato dagli essudati, potrebbeaver raggiunto e colonizzatole gemme a fine inverno.La fioritura che, solitamente,si prolunga per alcunesettimane, è un altro periodoin cui necessariamente si deveproteggere l’impianto. Si ricorda,infatti, che durante talefase fenologica oltre a PSA, altribatteri (Pseudomonas viridiflavae Pseudomonas syringaepv. syringae) possono causarenecrosi, mancata apertura e[ La mancata protezione <strong>del</strong>l’impianto durante il germogliamentoe la fioritura danno luogo, inevitabilmente, a forti perdite diproduzione.caduta <strong>dei</strong> boccioli fiorali.Conseguentemente, duetretrattamenti con <strong>prodotti</strong>microrganismi antagonisti ochimici vanno effettuati inquesto periodo. Dopo l’allegagionelo scopo fondamentale<strong>del</strong>la difesa è quello di “pulire”le superfici fogliari <strong>dal</strong>lapresenza <strong>del</strong> batterio. Infatti, èstato dimostrato che PSA <strong>dal</strong>lemaculature fogliari può,molto velocemente ed efficacemente,migrare all’interno<strong>del</strong>la foglia per raggiungere ilramo e causare i noti avvizzimenti.Inoltre, una volta all’interno<strong>del</strong>la pianta non è più[ TAB. 1 ­ PERIODI­CHIAVE PER I TRATTAMENTI (*)PERIODOGermogliamento ( 1 ) 2Fioritura ( 1 ) 2­3Post allegagione ( 1 ) 2NUMEROTRATTAMENTIDopo raccolta 1 RameiciPieno inverno ( 1 ) 4­5Prima e/o dopo eventiavversi (forti piogge,nebbie, grandine, gelo)TIPOLOGIA DI PRODOTTOInduttori resistenza(Acibenzolar­S­metile)RameiciPoliglucosammineMicrorganismi antagonistiPoliglucosammineInduttori resistenza(Acibenzolar­S­metile)Induttori resistenza(Acibenzolar­S­metile)PoliglucosammineRameiciRameici(1) A distanza di 20 giorni ­ (*)Periodi­chiave in cui si consiglia di effettuare itrattamenti di difesa nei confronti di Pseudomonas syringae pv. actinidiae(PSA) con relativo numero minimo di interventi e tipologia di prodotto. Ledosi vanno somministrate secondo le indicazioni <strong>del</strong>le ditte produttrici. Itrattamenti con induttore di resistenza non escludono gli altri. L’inserimento<strong>del</strong>l’acibenzolar­S­metile deriva da sperimentazione parallele effettuate indiverse aree di produzione <strong>del</strong>l’actinidia.“raggiungibile” dai <strong>prodotti</strong>che esplicano la loro azionebattericida per contatto (rameici)e può iniziare una fasedi “latenza” anche molto lunga.Durante questa fase PSA,pur non manifestandosi sottoforma sintomatica, può colonizzareendofiticamente lapianta. Ne consegue che, parallelamentealla difesa mediante<strong>prodotti</strong> di contatto, ènecessario intervenire precocementeanche con <strong>prodotti</strong> ingrado di innalzare il livello<strong>del</strong>le proteine di difesa <strong>del</strong>lapianta, per contenere la moltiplicazionee diffusione <strong>del</strong>batterio all’interno di questa.Prodotti in grado di innalzareil contenuto in acido salicilico(molecola­chiave per aumentareil livello <strong>del</strong>le proteine didifesa <strong>del</strong>la pianta) risultanomolto utili allo scopo.Le alte temperature estive(quelle superiori ai 35°C), limitandofortemente la moltiplicazione<strong>del</strong> batterio, rendonoinutili (a meno di fortipiogge o grandine) il ricorso aitrattamenti. Dopo la raccolta èmolto importante proteggere ipeduncoli <strong>dei</strong> frutti, facilmenteraggiungibili e colonizzabili<strong>dal</strong> microrganismo. In pienoinverno le basse temperature,anche quelle al di sotto degli0°C, possono innescare lamoltiplicazione <strong>del</strong> patogeno.Purtroppo in questo periodoabbastanza lungo non si disponeancora di principi attiviin grado di contenere completamentela proliferazione <strong>del</strong>batterio all’interno <strong>del</strong>la pianta.Sarà, quindi, opportunoimpedire, da fine autunno(inizio dicembre) a fine invernoulteriori colonizzazioni<strong>del</strong>l’albero <strong>dal</strong>l’esterno (lenticelle,ferite) mediante applicazioniripetute di <strong>prodotti</strong> caratterizzatida efficacia battericidae persistenza edadesività sulla pianta.


n.25/2013 [ ATTUALITÀ ] Terra e Vita VTrattamenti protettivi,inoltre, vanno effettuati, aprescindere <strong>dal</strong>la stagione,ogni qualvolta si verificanoeventi meteorici avversi allacoltura (forti piogge, nebbiepersistenti, grandine, gelate).In simili circostanze è opportunotrattare subito prima e/osubito dopo l’evento preferibilmentecon <strong>prodotti</strong> a basedi rame. Come già messo inevidenza in precedenti articoli,alcune pratiche tecnicoagronomichedi coltivazione,peraltro necessarie ed indispensabilialla coltivazione<strong>del</strong> <strong>kiwi</strong>, contribuiscono, provocandonumerose ferite, allapenetrazione <strong>del</strong> patogenonella pianta. Potature, legatureed incurvature <strong>dei</strong> ramiunitamente allo “sfregamento”<strong>del</strong>le ali gocciolatrici lungoil giovane tronco, provocanoevidenti ferite che vannoprotette, preferibilmente con<strong>prodotti</strong> a base di rame e dotatidi buona persistenza.Si sottolinea, infine, che lemisure di difesa non devonoescludere quelle di prevenzioneche, come già evidenziatoin altri articoli, prevedono latempestiva rimozione e distruzionedi tutte le parti dipianta mostranti evidenti sintomidi batteriosi.[ PROVE DI EFFICACIAIN CAMPONell’ottica di individuarenuovi composti complementaria quelli già indicati per ladifesa da PSA, vengono svolteprove di efficacia in campoin aree differenti <strong>del</strong> nostroPaese e <strong>del</strong> mondo. È chiaro,infatti, che la batteriosi <strong>del</strong><strong>kiwi</strong>, per le sue note caratteristichedi elevata virulenza, facilitàdi diffusione negli ambientidi coltivazione, prolungatoperiodo di latenza esvolgimento di gran parte <strong>del</strong>ciclo <strong>del</strong>la malattia all’interno[ TAB. 2 ­ ELENCO E TIPOLOGIA DI PRODOTTIIMPIEGATI PER LA PROVA DI EFFICACIA IN CAMPOA) Prodotti di “contatto”B) Microrganismi antagonistiC) Induttori di resistenza<strong>del</strong>la pianta da parte <strong>del</strong> patogeno,non può essere consideratacome una comune malattia(Scortichini et al., 2012). Alcontrario, nella maggior parte<strong>del</strong>le aree di coltivazione <strong>del</strong>mondo, PSA è ancora in forteespansione ed in piena faseepidemica (velocità di diffusionee colonizzazione moltoelevata).Proprio le caratteristiche di“endofitismo” impongono disperimentare categorie di <strong>prodotti</strong>che possano contrastare<strong>dal</strong>l’interno il patogeno. Inoltre,è bene ricordare che all’inizio<strong>del</strong>l’epidemia (anni2008­2009 nel Lazio) non siaveva nessun prodotto registratoda utilizzare su <strong>kiwi</strong> perla difesa <strong>dal</strong>le malattie batterichedurante tutto il periodovegetativo. Tutti gli sforzi effettuatinel frattempo hannoavuto lo scopo di evidenziarequalche prodotto da poter inserirenella scarsissima farmacopeadisponibile. Per quantoutili (si veda la Tabella 1), tuttii composti a base di rame hannolimiti intrinseci, quali lascarsa o nulla possibilità diraggiungere il batterio quandosi trova all’interno <strong>dei</strong> tessutixilematici (i vasi conduttori<strong>del</strong>la linfa grezza) che, comedimostrato da alcuniesperimenti, PSA colonizzaagevolmente e vi può risiedereper lungo tempo (Spinelli etal., 2011; Petriccione et al.,2013). Un uso eccessivo diquesti composti, inoltre, puòdare luogo a fenomeni di “resistenza”nei confronti <strong>del</strong>lamolecola, evento già dimostratoin Giappone per l’epidemia<strong>del</strong>lo scorso secolo dibatteriosi <strong>del</strong> <strong>kiwi</strong> da PSA(Goto et al., 1994) e verificato,altresì, per altre pathovar diPseudomonas syringae, quali tomatoe syringae, in grado dicolpire colture orticole e frutticole(pomodoro, ciliegio, susino,pesco) (Sundin et al., 1989;Sundin e Bender, 1996; Nakajimaet al., 2002; Vanneste et al.2008 a, b). Si ricorda, altresì,che il carattere genetico “resistenzaal rame” è scambiabiletra ceppi batterici anche nonaffini tassonomicamente(Vanneste e Voyle, 2003). SiRameici (Airone),Poliglucosammine (Hendophyt PS),Fertilizzante fogliare (BioProtekAHC)Bacillus subtilis QST 713(Serenade)Borocomplex (Acido salicilico),Inductor <strong>kiwi</strong> (Fitoalessine)D) Corroboranti­Biostimolanti Dentamet, Yeti­F[ TAB. 3 ­ DOSI E MOMENTI DI APPLICAZIONE DEIVARI PRODOTTI UTILIZZATI NELLA PROVAPRODOTTODOSEMOMENTI DIAPPLICAZIONEAirone WG 1,786 kg/ha B,C,D,E,F,G,H,I,L,M,N,O,Bioprotek AHC 250 ml/hl B,C,D,E,F,G,H,I,L,MHendophyt PS 1 kg/ha B,C,D,E,F,G,H,I,L,M,N,O,Serenade 300 g/hl C,D,E,FBoro Complex 50 g /hl Ogni 25 gg da DInductor Kiwi +GlucoactivatorInductor Kiwi +GlucoactivatorDentametYeti–F3,5 kg/ha3,5 kg/ha15 kg/ha8 kg/haB,D,G,I,L (fogliare)A,D,G (suolo)8 l/ha A (suolo)400 ml/hl BC (fogliare)Dopo aver diluito ilprodotto in proporzione1:1 con acqua: 2 distanziati di 2gg(20 giugno)10 cc (per iniezioneal tronco)A: 17 marzo; B: 4 aprile; C: 18 aprile; D: 2 maggio; E: 12 maggio; F: 23maggio; G: 1 giugno; H: 16 giugno; I: 6 settembre; L: 14 novembre; M: 20dicembre; N: 27 dicembre; O: 31 gennaiosottolinea, inoltre, che i ceppidotati di resistenza al ramepossono risultare anche piùvirulenti degli stessi ceppinon resistenti (Kidambi et al.,1995).Si riportano qui i risultatirelativi ad una prova di efficaciadi campo, svolta nell’ambi­


VI Terra e Vita [ ATTUALITÀ ] n.25/2013to <strong>del</strong> progetto “INTERACT”finanziato <strong>dal</strong> Ministero per lePolitiche Agricole, Alimentarie Forestali e condotto in collaborazionecon il centro di saggioSagea (CN). La prova, cheintegra ed estende alcuneesperienze preliminari effettuatenello stesso ambiente,negli scorsi anni (Scortichini etal., 2011) è stata effettuata aCisterna di Latina (LT), su di[ TAB. 4 ­ RILIEVO DI EFFICACIA SULLEMACULATURE FOGLIARI (200 FOGLIE/TESI)31­MAGAirone 3,9 bcd 0,1 bBioprotek 6,1 b 0,1 bHendophyt­PS 2,7 d 0,0 bSerenade 6,3 b 0,1 bBorocomplex 5,6 bc 0,1 bInductor Kiwi (fogliare) 5,2 bcd 0,0 bInductor Kiwi (suolo) 4,0 bcd 0,1 bDentamet 3,3 cd 0,1 bYeti­F * 0,0 bControllo 9,4 a 0,4 a25­SET*: Dato non rilevato in quanto il primo trattamento è stato effettuatosuccessivamente al rilievo ­Analisi statistica effettuata mediante il test di Fisher, Least SignificantDifference (LSD), per P=0,05. Lettere differenti indicano significatività tra letesi. Da notare come il rilievo di settembre, effettuato sulle foglie di recenteformazione, metta in evidenza la scarsa presenza <strong>del</strong> batterio.un impianto adulto diHayward, con distanze d’impiantodi 5m x 4m, caratterizzatoda un grado elevato dimalattia, come confermato daanalisi di laboratorio. È statoadottato lo schema sperimentale“a parcelle” (1.000 m 2 );con presenza, quindi, di 50piante per parcella (tesi). Sonostati confrontati diverse categoriedi <strong>prodotti</strong> che avevano,preliminarmente, dimostratocapacità di contenimento <strong>del</strong>batterio in vitro e/o in campo(Tabella 2). Ogni prodotto èstato somministrato alle piantesecondo le dosi e i momentisuggeriti <strong>dal</strong>le ditte produttrici(Tabella 3). La parcella testimonenon veniva sottoposta anessun trattamento lungo tuttol’anno. Al fine di evidenziarel’efficacia relativa <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong>,sono stati effettuati rilievipatometrici sulla malattiain diversi momenti <strong>del</strong>l’annoin modo da verificare la rispostalungo tutto l’anno di ognisingolo prodotto. A tale scoposono stati effettuati rilievi su:a) presenza di maculature fogliari;b) presenza di rami avvizziti;c) presenza di cancri subranche di due­tre anni; d)presenza di essudati. Inoltre,sono stati rilevati, per ogni tesi,anche i parametri produttivie pomologici. I risultati <strong>del</strong>laprova vengono riportatinelle Tabelle 4­8.Il primo rilievo (31 maggio)sulle maculature fogliari evidenziacome tutti i <strong>prodotti</strong>saggiati siano in grado di ridurresignificativamente l’entità<strong>del</strong>l’infezione quando confrontaticon il controllo. Inquesta fase, le poliglucosamminesono il prodotto più efficace.Il rilievo di inizio autunno(25 settembre), effettuatosulle foglie di nuovo accrescimento,evidenzia che nel periodoestivo non ci sono statesostanziali reinfezioni <strong>del</strong>l’apparatofogliare, come evidenziato<strong>dal</strong> numero molto bassodi maculature presenti anchenelle piante controllo (Tabella4). Il primo rilievo sulla presenzadi rami avvizziti (4 luglio)mostra come i <strong>prodotti</strong> dicontatto svolgano un’azione[ TAB. 5 ­ RILIEVO DI EFFICACIA SUL NUMERO DIRAMI AVVIZZITI (*)04­LUGAirone 7,5 bc 3,8 abcBioprotek 3,0 d 0,5 fHendophyt­PS 1,8 d 1,8 deSerenade 6,5 c 5,3 aBorocomplex 10,3 a 3,3 bcdInductor Kiwi (fogliare) 10,5 a 1,5 efInductor Kiwi (suolo) 8,3 abc 1,3 efDentamet 10,8 a 0,8 efYeti­F 9,5 ab 2,3 cdeControllo 9,3 ab 4,5 ab19­OTT(*) (numero totale di rami avvizziti/30 piante/tesi). Analisi statistica effettuatamediante il test di Fisher, Least Significant Difference (LSD), per P=0,05.Lettere differenti indicano significatività tra le tesi.[ TAB. 6 ­ RILIEVO DI EFFICACIA SUL NUMERO DIBRANCHE DI DUE­TRE ANNI(*)AironeBioprotekHendophyt­PSSerenadeBorocomplexInductor Kiwi (fogliare)Inductor Kiwi (suolo)DentametYeti­FControllo15,8 b22,5 a11,3 cd16,8 b16,0 b11,3 cd11,3 cd8,0 de7,8 c13,8 bc(*) (numero di branche con sintomi/30 piante/tesi) mostranti sintomi dibatteriosi, effettuato il 4 luglio. Analisi statistica effettuata mediante il test diFisher, Least Significant Difference (LSD), per P=0,05. Lettere differentiindicano significatività tra le tesi. Il rilievo è stato effettuato il 4 luglio.


n.25/2013 [ ATTUALITÀ ] Terra e Vita VII[ TAB. 7 ­ RILIEVO DI EFFICACIA SULLA PRESENZADI ESSUDATI EFFETTUATO IL 5 FEBBRAIOPIANTE CONESSUDATINUMERO MEDIO DIESSUDATI/PIANTAAirone 13/30 3,6 dBioprotek 24/30 5,3 cdHendophyt­PS 9/30 1,8 eSerenade 21/30 7,6 abDentamet 17/30 4,9 cd[ 3. Un sintomo <strong>del</strong>la batteriosi che può passare inosservato èl’increspamento <strong>del</strong>l’epidermide <strong>del</strong> ramo <strong>del</strong>l’anno che si osservaa primavera inoltrata.Borocomplex 20/30 6,9 cInductor Kiwi (fogliare) 20/30 3,8 dInductor Kiwi (suolo) 18/30 8,1 abpiù efficace rispetto agli induttoridi resistenza e ai corroborantinel contenere la malattia.È probabile che la loro somministrazionenon abbia ancorainnescato la resistenza, infatti,nel rilievo autunnale (19 ottobre)mostrano una maggioreefficacia. Rimane buona la riduzioneesercitata dai <strong>prodotti</strong>di contatto (Tabella 5) che, riducendola presenza <strong>del</strong> batteriosulla foglia, diminuisconole capacità di migrazione sistemicadi PSA all’interno <strong>del</strong> ramo.Il rilievo sulla presenza dicancri sulle branche di due­treanni (4 luglio) mostra unabuona capacità di contenimentoda parte <strong>dei</strong> corroboranti­biostimolanti(Tabella 6).Il rilievo sugli essudati, infine,evidenzia con chiarezza comele poliglucosammine siano risultateil prodotto migliore nelcontenere il batterio in pienoinverno (Tabella 7).[ I RISULTATII risultati qui illustrati confermanole prove effettuate neglianni precedenti ed indicano lepoliglucosammine come unprodotto in grado di contenereefficacemente PSA lungol’arco <strong>del</strong>l’anno grazie alleproprietà battericide e filmanti(Scortichini et al., 2011).Questo studio, quindi, confermaquanto già evidenziato inaltri Paesi circa l’efficacia ditali <strong>prodotti</strong> per il contenimento<strong>dei</strong> patogeni (Yin et al.,2010; Cameron e Sarojini,2013). Possono, quindi, affiancarei rameici per il controllo<strong>del</strong> batterio senza i potenzialirischi di resistenza che questiultimipossono indurre. Da rivedere,nel lungo periodo, siagli induttori di resistenza che icorroboranti­biostimolantiqui provati che, tuttavia, potrebberotrovare la loro utilitàse adeguatamente miglioraticome dosi ed epoche di somministrazione.Bacillus subtilisQST 713 al di là <strong>del</strong>le suenote capacità di contenimentodurante la fioritura, svolge attivitàridotta nel contenimento<strong>del</strong>la malattia. I risultati quiottenuti, non esaustivi, sarannonuovamente verificati edestesi al fine di fornire al produttoreun quadro di soluzionisempre più aggiornate dapoter applicare per la difesa<strong>del</strong>la batteriosi <strong>del</strong> <strong>kiwi</strong>. nLavoro svolto nell’ambito <strong>del</strong>progetto finanziato <strong>dal</strong> Ministeroper le Politiche Agricole, Alimentarie Forestali “INTE­RACT”: Interventi di coordinamentoed implementazione <strong>del</strong>leYeti­F 19/30 7,8 abControllo 28/30 9,5 aAnalisi statistica effettuata mediante il test di Fisher, Least SignificantDifference (LSD), per P=0,05. Lettere differenti indicano significatività tra le tesi.[ TAB. 8 ­ PARAMETRI POMOLOGICI RELATIVIAI VARI PRODOTTI SAGGIATIGRADI BRIX(MEDIA SU300 FRUTTI)NUMEROFRUTTI(SU 20 PIANTE)Airone 5,6 e 452,8 b 75,4 bBioprotek 6,1 ab 452,5 b 60,9 dHendophyt­PS 6,0 bc 558,5 a 93,3 aSerenade 5,5 e 386,8 cd 66,9 cBorocomplex 5,7 de 431,5 bc 68,3 cInductor Kiwi(fogliare)Inductor Kiwi(suolo)5,9 cd 382,0 cd 60,7 d5,6 e 453,0 b 68,1 cDentamet 6,2 a 314,0 e 48,7 fYeti­F 5,6 e 401,3 c 56,8 eControllo 6,1 abc 401,5 c 62,3 dPESO TOTALE(KG)(SU 20 PIANTE)Rilevamenti effettuati dopo la raccolta <strong>del</strong>le parcelle oggetto <strong>del</strong>la prova.Analisi statistica effettuata mediante il test di Fisher, Least SignificantDifference (LSD), per P=0,05. Lettere differenti indicano significatività tra le tesi.azioni di ricerca, lotta e difesa al<strong>cancro</strong> <strong>batterico</strong> <strong>del</strong>l’Actinidia(Psa)”.L’autore è <strong>del</strong> C.R.A. – Centrodi ricerca per la Frutticoltura,RomaEmail: marco.scortichini@entecra.itBibliografia disponibile a richiesta

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