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Pressbook - Johannes Brandrup

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RAI - RADIOTELEVISIONE ITALIANApresentaSABRINA FERILLIinAL DI LÀ DELLE FRONTIEREun film diMAURIZIO ZACCAROsceneggiatura diPAOLA PASCOLINI E MAURO CAPORICCIO(liberamente ispirato all’omonimo romanzo di Nini Wiedemann)Una produzioneRAI FICTION – RIZZOLI AUDIOVISIVI


CAST TECNICORegiaSoggetto e SceneggiaturaMaurizio ZaccaroPaola Pascolini e Mauro Caporiccio(liberamente ispirato all’omonimo romanzo di Nini Wiedemann)FotografiaScenografiaCostumiSuonoMontaggioMusicheOrganizzatore generaleProduttore RaiGino SgrevaLorenzo BaraldiLiliana SotiraRoberto PetrozziLilli LombardiFranco Piersanti – Edizioni RaitradeAntonio De Simone GolluscioAnna GiolittiProdotto da Angelo Rizzoli per Rizzoli Audiovisivi


CAST ARTISTICOPERSONAGGIAngela GhigninoHans WiedemannUgo AdinolfiPieraLauraIvanTenente SimonisPinoMeliaColonnello BekerBaronessa CantianiMario RancaniLocandieraEleonora OrnelliAnnamariaRuhmanCaterinaEsterinaINTERPRETISabrina Ferilli<strong>Johannes</strong> <strong>Brandrup</strong>Giuseppe BattistonGisella BurinatoOlivia MagnaniLaszlo KishHary PrinzPier Giorgio BellocchioMaria Grazia BonFrank BehnkeValeria D’ObiciAntonello FassariSusanna MarcomeniAurora CancianAlessandra MontiHermann WeiskopfCristina MaccàMaddalena Zaccaroe conLino Capolicchioe con la partecipazione diLeo GullottaPRESENTAZIONELa storia di un amore folle, incredibile, inspiegabile, sbocciato durante la seconda guerramondiale tra una ragazza italiana, antifascista, legata ai partigiani, e un maggiore tedesco,


ligio al suo dovere di soldato ma che odia gli orrori della guerra, è raccontata dal film Al di làdelle frontiere, con Sabrina Ferilli protagonista, in onda in due parti domenica 2 e lunedì 3maggio alle 20.45 su Raiuno. Il soggetto del film è liberamente ispirato all'omonimo romanzodi Nini Wiedemann, ovvero Angela Ghiglino, di cui rievoca la vera storia. Lei è una giovane diPetra Ligure che durante l'occupazione nazista conosce casualmente il maggiore dellaWehrmacht Hans Wiedemann. Non potrebbero essere più diversi e distanti: Angela odia ilfascismo e collabora con la Resistenza in Liguria, lui è un ufficiale dell'esercito nemico checalpesta il suolo della patria, ma i due s'innamorano perdutamente. In realtà Hans è un uomocolto e intelligente, appartenente alla borghesia intellettuale di Francoforte, ufficiale tedescofino in fondo, ma consapevole della tragica inutilità della guerra. E all'inizio è proprio lui asalvare Angela dalla brutalità fascista e sua sorella dalla fucilazione. I due sentono una forteattrazione l'uno per l'altra, ma il loro amore è inaccettabile dalla famiglia Ghiglino e dallacerchia dei suoi amici, mentre lei stessa teme di essere tacciata di tradimento e di prostituirsiall'invasore. Altrettanto dall'altra parte, dove i commilitoni disapprovano il comportamento delmaggiore, che ha assunto Angela come interprete, e gli alti gradi della Wehrmacht gli ordinanodi partire per una missione suicida. La storia si fa sempre più drammatica, come quandoAngela, arrestata dai fascisti e spedita in un lager, viene liberata dall'attendente del maggioreche la spinge a raggiungere Hans al fronte. Qui la ragazza fa la scelta che decide la sua vita:abbandona la famiglia, rischia il linciaggio e sfida la morte pur di stare accanto all'uomo cheama. La guerra infuria, ci sono battaglie, bombardamenti che seminano morte e distruzioni,finché l'avanzata degli eserciti alleati non costringe i tedeschi a ritirarsi e Hans e Angelagiungono a Venezia. A questo punto si pensa che la guerra stia per finire e Angela fa di tuttoper convincere Hans ad evitare ulteriori sofferenze e distruzioni per la città della Serenissima ead arrendersi. Finalmente arriva la pace e dopo tante traversie e tanti pericoli i due innamoratipossono unirsi in matrimonio. Accanto a Sabrina Ferilli nel ruolo di Angela, <strong>Johannes</strong> <strong>Brandrup</strong>è il maggiore Hans Wiedeman, mentre il cast della miniserie, diretta dal regista MaurizioZaccaro sul soggetto e la sceneggiatura di Paola Pascolini e Mauro Caporiccio, è statocompletato con Giuseppe Battiston, Gisella Burinato, Olivia Magnani, Laszlo Kish, Pier GiorgioBellocchio, Antonello Fassari, Hary Prinz e con Lino Capolicchio e con la partecipazione di LeoGullotta. Secondo gli autori, "Al di là delle frontiere", che si ispira alla storia vera di AngelaGhiglino, essendo un'opera di fiction, contiene anche momenti e personaggi di fantasia, resinecessari dall’adattamento cinematografico. Senza però mai perdere di vista l’obiettivo dirappresentare con fedeltà, se non il singolo dettaglio, le emozioni e lo spirito di quella storia edi quei tempi. “Al di la’ delle frontiere” e’ una produzione Rai Fiction – Rizzoli Audiovisivi.AMORE CHE VINCE ODIO E DEVASTAZIONEdi Maurizio ZaccaroEsistono, fra le pieghe della Storia, eventi minori, a volte perfino privati, che ci sorprendonoper originalità, per la loro sconcertante attualità. E' il caso di "Al di là delle frontiere " cheAngelo Rizzoli ha rintracciato nello sterminato archivio delle vicende che narrano gli ultimi mesidi guerra in Italia.Una storia di grande impatto emotivo, scandito dalla forza della suaprotagonista, Angela Ghiglino, interpretata da una magistrale Sabrina Ferilli, infaticabile epreziosa alleata, come del resto tutti gli altri attori che hanno partecipato alla realizzazione diquesto film. Tutti insieme, inquadratura dopo inquadratura, abbiamo portato alla luce questastoria e l'abbiamo raccontata con il massimo rispetto possibile, con la consapevolezza di sapereche il film al quale stavamo dando vita poteva in qualche modo diventare un prodotto non soloavvincente ma anche importante. Una storia d'amore impossibile fra due nemici, in tempo diguerra. L'amore che vince odio e devastazione. Amore come forza vitale, spinta diricostruzione, fondamento di pace. Niente di più attuale. "Al di là delle frontiere" è tutto qui.Una piccola metafora che, raccontando il passato come se fosse il presente, porta alla ribalta isentimenti più puri di una irresistibile e al tempo stesso controversa attrazione fra due esseriumani eccezionali, prigionieri della violenza, travolti dalle macerie di un mondo in fiamme.Un’unione a prima vista impossibile ma determinante per raggiungere obiettivi altrimentiimpossibili, tutt'altro che privati. Spero che il grande pubblico televisivo, con “Al di là dellefrontiere”, veda non solo una miniserie di qualità e spessore narrativo, ma anche un piccoloframmento di buon Cinema italiano.


DALLE 'MEMORIE' ALLA SCENEGGIATURAdi Paola Pascolini e Mauro CaporiccioUna storia così bella e vera come quella di Angela Ghiglino e Hans Wiedemann, per diventarecredibile in una fiction, aveva bisogno di un grande lavoro di fantasia. “Ci amavamo” spiegavaAngela con infinita e inattaccabile semplicità. Per noi era meno semplice raccontarequest’amore. La vera passione nasce senza un perché, la fiction ne esige motivazioni, sviluppi,archi narrativi. Perché essa si trasformi, da evento prezioso e privatissimo della vita di dueindividui, in un racconto rivolto ad un grande pubblico, la sua trama si deve dipanare inimmagini e gesti da cui le emozioni e i loro oscuri, indecifrabili propulsori, possano emergerecon semplicità e chiarezza. E’ stato questo il nostro lavoro, raccontare Angela anche a sestessa. Lei viveva. Noi abbiamo cercato di capire e di raccontare come e perché. Ciascuno degliepisodi aggiunti al romanzo in cui la Ghiglino racconta le sue memorie, è tratto da undocumento dell’epoca, nulla è stato del tutto inventato anche se non necessariamente èsuccesso nel contesto in cui noi lo abbiamo inserito. L’episodio del teatro, che sembra tolto dipeso da “Senso” è realmente accaduto in vari teatri della Lombardia e del Veneto, così comequello dell’arresto di Laura, la sorella di Angela, malmenata dai tedeschi benché incinta. I civiliitaliani salvati da un cane e da un ufficiale tedesco, ligio alle regole della guerra ma non aquelle della follia sanguinaria, sono presenti nel racconto di una partigiana dell’EmiliaRomagna. I dubbi di Hans sulla guerra, su Hitler, sulla prossima disfatta del Reich vivono neidiari di alcuni ufficiali e soldati della Wehrmacht. Il dottore, che, pur essendo dichiaratamenteun pavido, trova il coraggio di difendere la propria casa, brandendo un’arma per la prima voltanella sua vita, adombra i numerosi italiani costretti dagli eventi a trovare in se stessi la forza ela speranza. Hans e Angela si sposarono in realtà qualche anno dopo, ma sarebbe stato troppotriste vederli separati dalla prigionia senza un gesto che suggellasse in maniera forte la storiadi pericoli e di giustizia che li aveva visti combattere uno accanto all’altra. Inventati sonoinoltre il tenore e il soprano sfollati, che portano con sé le arie del melodramma dentro il qualequesta storia potrebbe a buon diritto inserirsi. Tosca, Aida, Violetta, travolte dalla passione edal dolore. Apparentemente lontane da noi. Ma purtroppo ancora vicinissime ai tanti ragazzi dioggi che vivono in zone martoriate dalla guerra per cui la storia di Hans ed Angela potrebbeessere un segnale di speranza anche in un momento che a tutti noi sembra tanto buio.ANGELA GHIGLINO, LA PARTIGIANA INTERPRETATA DALLA FERILLI: 'SABRINA E’COME ME DA GIOVANE'La sua e’ una vita che non ha nulla da invidiare ad un grande romanzo popolare con in piu’ unaguerra che fa da sfondo. E’ la storia di Angela Ghiglino l’autrice del libro dal quale e’ statatratta la miniserie. Un racconto che e’ un grido contro una guerra decisa da altri che costringedue giovani innamorati ad essere nemici.D. Quando aveva trenta anni somigliava alla Ferilli?R. Direi di si’, siamo tutte e due tipi mediterranei, pero’ io all’eta’ sua ero piu’ formosa, piu’cicciotella. Lei e’ piu’ minuta.D. Lei veniva da una famiglia di antifascisti. So che sua mamma ostacolo’ in tutti imodi la nascita dell’ amore tra lei e Hans. Quando sono cadute le prevenzioni e hafinalmente accettato la vostra relazione?R. All’inizio e’ stato un vero inferno. Quando fui assunta come interprete al Comando tedescomia mamma, dal momento che io ero molto carina, per andare al lavoro mi costringeva adindossare abiti a fiorellini bianchi con il grembiulino che mi facevano sembrare una vecchietta,oppure mi faceva fare i codini ai capelli come se fossi un bambina piccola. Tutto questo perche’non tentassi nessuno degli ufficiali. Aveva paura che potessi dare nell’ occhio e fare invaghirequalche ufficiale tedesco. Ma, come dice il proverbio, l’ amore e’ cieco…Piu’ tardi mia mammasi’ e’ affezionata molto ad Hans, gli ha voluto tanto di quel bene… anzi, lo ha adorato. Era unuomo cosi’ intelligente, cosi’ educato.. veniva da una delle nove famiglie piu’ in vista della


Germania, era un vero signore. Mi piacerebbe molto che questo film fosse visto anche inGermania, in memoria di Hans ma, soprattutto, per nostro figlio. Vittorio, questo il suo nome,e’ stato chiamato cosi’ perche’ rappresenta la vittoria dei sentimenti contro il resto del mondo.D. Cosa ha apprezzato di piu’ nella fiction “Al di la’ delle frontiere” e cosa, invece, l’ha infastidita?R. Hans odiava la guerra ma non era un antifascista, era un soldato e ha sempre servito il suopaese pero’ sono riuscita a convincerlo a passare dalla nostra parte, dalla parte degli italiani.Tutto cio’ nello sceneggiato e’ stato reso molto bene ed e’ raccontato molto fedelmente. Nonho alcuna osservazione da fare allo sceneggiato, mi e’ piaciuto molto.D. Ora che e’ una donna matura qual e’ il bilancio della sua rocambolesca vita?R. Nella vita io non ha mai fatto del male a nessuno, sono sempre stata una donna solare,generosa, ho aiutato tutti finche’ ho potuto e sono stata ricompensata. Questo e’ stato il grazieche la vita e Dio mi hanno dato.D. Dopo tanti anni in Germania ora lei vive in Italia, come mai ha lasciato quel paeseche e’ stato cosi’ accogliente con lei?R. Sono anziana, Hans e’ morto, era arrivato il momento di tornare a Petra Ligure, la mia citta’natale e passare nella mia terra gli anni che mi mancano da vivere.NOTE DI PRODUZIONEAneddotiLe riprese di "Al di la’ delle frontiere", svoltesi fra i comuni di Alfero, Bagnacavallo, Faenza,Longiano, Mesola, Pietrarubbia, San Leo, Sant’Arcangelo di Romagna, Sogliano sul Rubicone,hanno visto una grande partecipazione da parte degli abitanti romagnoli. Sulla piazza diBagnacavallo, dove e’ stata realizzata un’imponente costruzione per l’ambientazione del paesedi Angela Ghiglino, la gente si è soffermata per intere giornate, ma soprattutto durante leriprese, affascinata dal sapore che man mano sprigionava la ‘nuova’ piazza. A proposito dellacostruzione, alcuni abitanti hanno addirittura chiesto che venisse lasciata oltre il termine dellenostre lavorazioni. Gruppi di bambini, ma anche di adulti, si sono accalcati in prossimità delcamper della protagonista Sabrina Ferilli, solo per salutarla di persona o ricevere un autografo.Più volte, nella migliore tradizione delle star americane, si è dovuto letteralmente transennarela zona circostante alle riprese, per evitare una vera invasione di campo da parte degliosservatori entusiasti. A Venezia, durante le sequenze finali del film, un ragazzo vestito conpantaloni e maglietta oversize, si è rivolto all’attrice così: “Sabrina, mi devi spogliare…”. Unattimo di silenzio: tutta la troupe e i passanti in attesa della reazione dell’attrice. “Ma io nonposso spogliarti, fa freddo qui!”. E il ragazzo: “Allora mi spoglio da solo” e si è levato lamaglietta, sfoderando una sgargiante maglia giallorossa della Roma, premiato da unoschioccante bacio di Sabrina Ferilli, oltre che dall’applauso degli spettatori. Sono stati tanti imomenti piacevoli. Come la sera in cui la Giunta comunale di Alfero ha chiesto che il regista el’attrice facessero un saluto al termine delle riprese e si sono trovati dinanzi ad un vero eproprio banchetto in loro onore. Gli attori tedeschi (<strong>Johannes</strong> <strong>Brandrup</strong>, Laszlo Kish, HaryPrinz) erano stupefatti delle reazioni che ovunque suscitava la protagonista, oggetto di affettosincero da parte dei fans, affascinati dalla spontaneità e dalla gentilezza dell’attrice, anche neimomenti più difficili delle lavorazioni. Le riprese, in effetti, sono state tutt’altro che semplici: ilprimo giorno si sono svolte sul cosiddetto Panettone, dove gli attori sono dovuti arrivare apiedi, non essendo la strada percorribile dalle auto. E ancora, le riprese con i cavalli sotto lapioggia, o con le mucche o gli asini su strade sterrate, i bombardamenti di scena,l’agglomerato del rifugio Partigiani ubicato su un cucuzzolo. È stato un film difficile, non aiutatodal rigido inverno che ha attraversato, oltre che dai numerosi spostamenti di location da unazona all’altra della Romagna, con gli evidenti disagi logistici che ne sono conseguiti (adesempio, il riallestimento di volta in volta dei reparti sartoria, costruzioni, scenografia, ecc.).Un’ultima curiosità: il protagonista maschile <strong>Johannes</strong> <strong>Brandrup</strong>, così come gli altri attoritedeschi (in particolare Kish e Prinz), che nel film parlano principalmente in italiano, non


conoscevano la nostra lingua prima di arrivare in Italia, ma, al fine di garantire il realismo dellaloro performance, hanno affrontato il grande impegno di impararla.LE DUE PUNTATEPrima puntataAngela conosce per caso il maggiore Hans Wiedemann e fin dal primo momento – anche se èchiaro che si trovano su fronti opposti – scocca per entrambi il colpo di fulmine. Wiedemann èper Angela innanzi tutto un rappresentante delle truppe di occupazione, ossia un nemico.Eppure è proprio il suo intervento a liberare Angela dall’oltraggio e dalla violenza dei fascistiitaliani (e forse dalla morte) e a salvare sua sorella dalla fucilazione. Angela, pur essendoattratta dal maggiore, dai suoi modi affascinanti e dalla sua umanità, tuttavia teme i suoisentimenti e oppone un’ostinata resistenza alla sua corte garbata. La disapprovazione dellafamiglia e di tutte le persone che le stanno intorno è un peso insostenibile: Angela nonsopporta l’idea di essere associata alle altre donne (considerate traditrici e donne di malaffare)che vanno con i tedeschi. Ciononostante, quando lei decide di abbandonarsi al suo amore, adHans, colpevole di amare un’italiana (e per di più di noti sentimenti filopartigiani), è affidata lamissione suicida di raggiungere il fronte meridionale. I due devono dirsi addio.Seconda puntataAngela è andata in montagna a combattere con i partigiani. Per salvare la sorella, che ha unparto difficile e rischia di morire, si offre di scendere in paese per chiamare il dottore: èchiaramente un tentativo ad alto rischio e infatti Angela viene nuovamente arrestata daifascisti e messa su un treno diretto ai campi di prigionia. A sorpresa però ricompare Ivan,l’attendente russo del maggiore Wiedemann, che la salva e la conduce al fronte dall’uomo cheama. Tra Hans e Angela inizia una travolgente storia d’amore, mentre l’Italia è devastata dallaguerra e i paesi vengono distrutti uno dopo l’altro dai bombardamenti. Ma le bombe non sonol’unico ostacolo per la giovane coppia. Angela viene infatti contattata dal conte Cantiani peraderire alla causa partigiana. Lei non vuole tradire l’uomo che ama, ma a sua insaputa ipartigiani la fanno spiare per tendere un agguato mortale a Wiedemann. Fortunatamente ilmaggiore si salva ma, credendo di essere stato tradito da lei e considerando la presenza delladonna troppo pericolosa per il suo battaglione, la abbandona al suo destino. Angela sta peressere linciata da un gruppo di donne quando Cantiani ritorna proponendole un patto. La faràproteggere se lei convincerà il maggiore Wiedemann ad arrendersi: la guerra è ormai persa.Angela si ripresenta da Wiedemann e candidamente gli confessa di amarlo ma anche di avereuna missione: convincerlo alla resa. Lui rifiuta, accettando soltanto di portarla con sé. QuandoWiedemann riceve l’ordine di minare la laguna di Venezia, la pressione di Angela si fa semprepiù forte. Ma Hans la mette davanti alla cruda realtà: per lui l’unica scelta alternativa, sedecide di non ubbidire agli ordini, è il suicidio. A questo punto Angela confessa di essereincinta, cosa che convince definitivamente il maggiore. Dopo una rischiosissima azione nellalaguna di Chioggia per conto del Comitato di Liberazione Nazionale, al termine della quale idue, scoperti da un maggiore delle SS, rischiano nuovamente la vita, Wiedemann firma la resaagli alleati e sposa finalmente Angela.

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