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San Fedele Arte via Hoepli 3a-b, 20121 Milano tel 02.86352233 ...

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<strong>San</strong> <strong>Fedele</strong> <strong>Arte</strong><strong>via</strong> <strong>Hoepli</strong> <strong>3a</strong>-b, <strong>20121</strong> <strong>Milano</strong><strong>tel</strong> <strong>02.86352233</strong> - 02.86352410s.fedelearte@gesuiti.itgalleriasf@gesuiti.itwww.premioartivisivesanfedele.comCOMUNICATO STAMPA N.1Presso l'Ufficio Stampa è disponibile la car<strong>tel</strong>la stampa con CDcontenente tutti i materiali per la pubblicazionePremio Arti Visive <strong>San</strong> <strong>Fedele</strong> 2004/2005IL SENSO DEL CORPOMostra conclusiva e proclamazione del vincitoreInaugurazione 19 maggio 2005, ore 18.00Mostra curata da: Andrea Dall’Asta S.I., Angela Madesani, Stefano PirovanoOrganizzata da: Galleria <strong>San</strong> <strong>Fedele</strong> <strong>Arte</strong>Con il contributo di: Fondazione CariploSede espositiva: Galleria <strong>San</strong> <strong>Fedele</strong>Date: 19 maggio - 24 giugno 2005In mostra:Sil<strong>via</strong> Assenza, Stefano Barri, Pietro Bologna, Domenico Buzzetti, Marco Campanini, ClaudiaCanavesi/Nadia Galbiati, Manuela Crippa, Pierpaolo Curti, Veronica Dell'Agostino, Olivier Fanello, SergioLovati, Gianluca Maver, Christian Merisio, Andrea Mori, Nada Pivetta, PUS , Christian Rainer, JacopoRovida, Tomi Tanaka, Lamberto Teotino, Nicola Toffolini, Devis Venturelli, Alessandro VitaliCatalogo:disponibile in Galleria, 132 pagineTesti in catalogo:Giuseppe Guzzetti,Presidente Fondazione CariploIdentità liquide, Andrea Dall'Asta S.I.Direttore Galleria <strong>San</strong> <strong>Fedele</strong>Il gioco delle sedie, Guido Bertagna S.I.Direttore Centro Culturale <strong>San</strong> <strong>Fedele</strong>Contro il "mordi e fuggi" , Angela MadesaniCritico e Storica dell'<strong>Arte</strong>Il corpo e l'albero, Stefano PirovanoCritico e Storico dell'<strong>Arte</strong>in appendice, le conferenze di preparazione alla mostra:Carlo Casalone S.I, Andrea Dall’Asta S.I., Silvio Danese, Gigliola Foschi, Franco Manzi, Anna Mazzucci,Silvano Petrosino, Massimo ReichlinIndirizzo:Orari:Ingresso:Centro Culturale <strong>San</strong> <strong>Fedele</strong>, <strong>via</strong> <strong>Hoepli</strong> <strong>3a</strong>-b <strong>20121</strong> <strong>Milano</strong><strong>tel</strong>efono 02 86352.233/86352.410 - fax 86352.236 s.fedelearte@gesuiti.itmartedì - venerdì 16.00-19.00 (mattino su richiesta), chiuso lunedì,sabato e festiviliberoUfficio Stampa:Matteo Galbiati matteogalbiati@fastwebnet.it - <strong>tel</strong>efono:339.6677949Ornella Mignone s.fedelearte@gesuiti.it - <strong>tel</strong>efono: <strong>02.86352233</strong> - 02.86352410Link: www.premioartivisivesanfedele.com


Comunicato stampaDopo 36 anni di assenza, ritorna il Premio Arti visive <strong>San</strong> <strong>Fedele</strong>. Dopo una serie di incontri in cui igiovani artisti hanno potuto presentare al pubblico il loro itinerario artistico, e dopo un ciclo di conferenze,in cui hanno potuto riflettere su Il senso del corpo, grazie agli interventi di specialisti, è giunto ilmomento conclusivo della mostra-concorso, in cui i giovani hanno presentato il risultato della lororiflessione.Il tema è stato elaborato in modo inaspettato, offrendo uno spaccato interessantissimo sia dal punto divista sociologico/generazionale sia su un piano più esplicitamente estetico.Nei diversi lavori, infatti, il corpo non si presenta mai in modo evidente, ma è rappresentato come traccia,assenza, sindone, segno. Il corpo appare come invisibile. Più che il corpo, sembra messa in scena la suascomparsa, la sua sparizione. Quando poi è rappresentato, non è raffigurato nella sua bellezza gloriosa onella sua carica vitale, quanto piuttosto nella sua fragilità ed enigmaticità. L'identità appare messacontinuamente in discussione. Sembra incerta, frammentata.Si tratta dunque di un corpo che si confronta con il senso di morte, orizzonte dell'esperienza individuale oinquietante scenario della contemporaneità. Si tratta di un corpo privo di desiderio, che non comunica. Diun corpo che vive un profondo malessere. Di un corpo attraversato da una grande solitudine, da unprofondo disagio. Di un corpo che non sembra appartenere ad alcuna comunità, estraneo ai problemi dicarattere politico, sociale. Di un corpo debole e ferito, abitato da forze oscure. O ancora di un corpocaratterizzato dall‚ambiguità. La transizione dal maschile al femminile (o viceversa) è messa in scenasenza soluzione di continuità. Come senza soluzione di continuità appare il passaggio tra il naturale el'artificiale. Talvolta, siamo come di fronte a corpi virtuali, improbabili, impalpabili come avatar, eppuretanto reali.I lavori presenti in mostra, circa una trentina realizzati con le tecniche più differenziate, sono come uncampo di sperimentazione, in cui i giovani, più che dare risposte, sollevano innumerevoli interrogativi. Sedurante il Novecento, soprattutto negli anni '60 e '70, il corpo è stato spesso considerato come luogo diopposizione ai condizionamenti della società, nell‚affermazione di una libertà da e di una libertà per, ilcorpo non sembra oggi porsi contro o a favore di qualcosa.Appare piuttosto continuamente interpretato, analizzato, de-strutturato, in una ricerca di comprensione disé che non conosce fine.Sono aperte le iscrizioni per il Premio 2005/2006. Sono invitati tutti gli artisti che, entro il 31agosto, data di chiusura delle iscrizioni, non abbiamo compiuto 35 anni.StoriaDal 1951 al 1967 il Premio <strong>San</strong> <strong>Fedele</strong> è considerato come il maggior premio nazionale riservato aigiovani pittori sotto i trent‚anni. Fautori dell‚iniziativa, oltre a p. A. Favaro, sono il critico G. Kaisserlian e lacontessa M. Dal Verme. La giuria alterna i più importanti operatori artistici del tempo scelti tra pittori,critici, galleristi, collezionisti: L. Fontana, G.F. Usellini, C. Carrà, B. Cassinari, A. Funi, G. Manzù, P.Portaluppi, L. Figini, E. Morlotti, C. Cardazzo, G. Panza di Biumo, solo per citarne alcuni.Nei primi anni di vita del Premio, risultano vincitori Gadaldi (1951), Guerreschi (1952) e Celiberti (1953).Paolucci e Ruggeri vincono (ex aequo) nel 1954 per la pittura, mentre sono premiati per la scenografiaIlliprandi e Mari. Successivamente ottengono il premio Borsato (1955) e per la seconda volta Guerreschi(1956). Tra i selezionati dello stesso anno compare anche il giovane Manzoni. Con la vittoria di Banchierinel 1957 un riconoscimento particolare va al Realismo Esistenziale. Nel 1958 i cosiddetti premi minorivanno a Pistoletto e Recalcati. Vincitore è Adami. Risultano poi ancora vincitori Cazzaniga (1959) e DellaTorre (1960). Nel 1961 il Premio va a Pardi, nel 1962 a Volpini; a Ossola nel 1963.Nel frattempo il numero dei partecipanti si fa sempre più alto e difficile da gestire. Occorre perciòcambiare l‚organizzazione. Nel 1964 (p. Favaro viene nel frattempo sostituito temporaneamente da p.Cappelletto) si decide di trasformare il Premio in concorso a invito, procedimento indispensabile, chetutta<strong>via</strong> comporta la dolorosa e forzata rinuncia della Galleria all‚accoglienza di molti giovani provenientida tutta Italia. Il Premio viene soppresso nel 1968, anno in cui p. Favaro, a pochi mesi dall‚inaugurazionedella nuova sede, muore. La Galleria viene affidata prima a p. Saccardo, in seguito a p. Bruno eattualmente a p. Dall'Asta.L'attività con i giovani si è intensificata in questi ultimi anni con l'iniziativa Giovani artisti s'incontrano.

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