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Quadri per una storia del concetto di modernismo - Allegoria

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allegoria63che non richiederebbe <strong>una</strong> ricezione attiva da parte <strong>del</strong>lo spettatore o<strong>del</strong> lettore. Che si tratti <strong>di</strong> arte realizzata serialmente e soggetta alle regole<strong>del</strong>la produzione industriale e <strong>del</strong> mercato o <strong>di</strong> arte composta secondole più tra<strong>di</strong>zionali norme <strong>del</strong> “mestiere”, come nel caso <strong>del</strong>le o<strong>per</strong>e <strong>del</strong>pittore russo Ilya Repin, il kitsch ha <strong>una</strong> funzione fondamentalmente retorica:produrre in maniera imme<strong>di</strong>ata un preciso effetto sul fruitore. Alcontrario, la <strong>di</strong>fficoltà <strong>del</strong>l’arte «genuina» (l’aggettivo è <strong>di</strong> Greenberg)serve a me<strong>di</strong>are l’incontro tra fruitore e o<strong>per</strong>a, a indurre un momento<strong>di</strong> riflessione attraverso il quale i “valori” che l’o<strong>per</strong>a intende comunicarevengono messi in luce attivamente e non imposti. Per <strong>di</strong>rla con la formulaicastica <strong>di</strong> Greenberg: «Where Picasso paints cause, Repin paints effect». 27La <strong>di</strong>stinzione tra arte e cultura <strong>di</strong> massa, implicita nella celebrazione <strong>del</strong>l’autonomia<strong>del</strong>l’o<strong>per</strong>a modernista da parte dei New Critics, <strong>di</strong>venta quimanifesta, così come lo è in un’altra influente proposta teorica a cavaliere<strong>del</strong>la Seconda Guerra Mon<strong>di</strong>ale: quella elaborata da Theodor Adorno eculminante nella postuma e incompiuta summa Äesthetische Theorie (1970).In quella che Astradur Eysteinsson ha definito, non a torto, «a theory ofmodernism», 28 il filosofo tedesco in<strong>di</strong>vidua nell’“auto-alienazione” <strong>del</strong>l’artemoderna dalla società in seno alla quale nasce <strong>una</strong> resistenza alla reificazione,alla mercificazione che caratterizza invece l’arte <strong>di</strong> consumo.Sia chiaro, il punto <strong>di</strong> questi accostamenti non è stabilire un’identitào anche soltanto <strong>una</strong> sovrapponibilità tra posizioni <strong>di</strong>stanti tra loro quantoil New Criticism e le teorie estetiche <strong>di</strong> Greenberg e Adorno. Piuttosto, ciòche mi interessa rilevare è la convergenza sulla produzione artistica trafin-de-siècle e secondo dopoguerra – sia essa letteraria, pittorica o musicale,<strong>per</strong> limitarsi agli ambiti privilegiati dai critici cui ho brevemente accennato– <strong>di</strong> <strong>di</strong>scorsi critici che ponendo l’accento sull’autonomia, la <strong>di</strong>fficoltà,l’auto-referenzialità come tratti salienti <strong>del</strong>l’o<strong>per</strong>a modernista hanno contribuitoa formare <strong>una</strong> immagine <strong>del</strong> <strong>modernismo</strong> come cultura <strong>di</strong> élite,in cui il rapporto tra produttore e fruitore è fortemente gerarchizzato, ein cui la gamma <strong>di</strong> competenze richieste al fruitore stesso è tale da renderel’o<strong>per</strong>a inaccessibile ad un pubblico generalizzato: che è poi l’immagineche farà buon gioco alla <strong>di</strong>ffusione <strong>del</strong> post-<strong>modernismo</strong>, definito proprioin termini oppositivi rispetto a tale mo<strong>del</strong>lo. Perché uno dei paradossi<strong>del</strong>la formazione <strong>del</strong> <strong>modernismo</strong> come categoria critica e storiograficaè proprio questo: che, come già notato, il termine inizia a circolare <strong>di</strong>ffusamentetra gli anni Sessanta e Settanta, cioè proprio nel momento incui prende piede anche il termine “postmoderno” insieme a tutti i suoiderivati (“post<strong>modernismo</strong>”, “postmodernità”), a cominciare almeno dalsaggio <strong>di</strong> Irving Howe Mass Society and Postmodern Fiction, apparso sullaDagli “uomini<strong>del</strong> 1914” alla“planetarietà”.<strong>Quadri</strong> <strong>per</strong> <strong>una</strong><strong>storia</strong> <strong>del</strong><strong>concetto</strong> <strong>di</strong><strong>modernismo</strong>27 Ivi, p. 15.28 Eysteinsson, The Concept of Modernism, cit., p. 40.13

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