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Quadri per una storia del concetto di modernismo - Allegoria

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Il tema:Il <strong>modernismo</strong> in ItaliaLuca Somiglisoprattutto reso possibile l’articolazione <strong>di</strong> modernismi altri, <strong>di</strong> nuoveconfigurazioni dei rapporti culturali, oltre che politici ed economici, tracentro e <strong>per</strong>iferie globali dal punto <strong>di</strong> vista <strong>del</strong>le seconde. Il <strong>modernismo</strong>è, in questo senso, il prodotto <strong>del</strong>l’incontro, spesso violento, tra culture(da qui l’importanza degli stu<strong>di</strong> postcoloniali nel progetto dei “nuovi modernismi”70 ), ed è soprattutto nelle zone <strong>di</strong> contatto che si possono tracciarein tutta la loro complessità e pluri<strong>di</strong>rezionalità i flussi <strong>di</strong> scambiotra occidente euro-americano e resto <strong>del</strong> mondo. Ma c’è <strong>di</strong> più: in questoprocesso <strong>di</strong> riorientamento <strong>del</strong> <strong>modernismo</strong> vengono messe in gioco anchele premesse ideologiche che sottendono lo stesso campo <strong>di</strong> ricerca.Come chiarisce Christopher Schedler, che apre il suo stu<strong>di</strong>o sulla frontieracome luogo <strong>di</strong> incontro tra <strong>modernismo</strong> anglo-americano e cultura messicana,chicana e nativo-americana con un <strong>per</strong>entorio «this is an attemptto de-center modernism», 71 la vera posta in gioco consiste nel relativizzarele pretese universalistiche <strong>del</strong>l’es<strong>per</strong>ienza occidentale <strong>del</strong>la modernità enel tentare <strong>di</strong> tracciare tra<strong>di</strong>zioni alternative <strong>di</strong> risposta alle sue sfide (nelcaso specifico <strong>di</strong> Schedler, ad esempio, la frontiera si pone come spazio<strong>di</strong> formazione <strong>di</strong> un’estetica fondata su pratiche come l’oralità, solitamenteaccantonate dal <strong>modernismo</strong> metropolitano). In questo caso gli stu<strong>di</strong> modernisticonvergono, con interessanti risultati, con i cosiddetti “area stu<strong>di</strong>es”,cioè stu<strong>di</strong> inter<strong>di</strong>sciplinari focalizzati non su <strong>una</strong> specifica tra<strong>di</strong>zionenazionale ma piuttosto su ampie zone geografiche <strong>di</strong> scambio culturalecome il bacino me<strong>di</strong>terraneo o la cintura <strong>del</strong> Pacifico. 72Ovviamente il progetto <strong>di</strong> “planetarizzare” 73 il <strong>modernismo</strong> non è esenteda critiche, in particolare dall’accusa, non necessariamente infondata,<strong>di</strong> costituire <strong>una</strong> sorta <strong>di</strong> versione culturale <strong>del</strong>la globalizzazione economica,con il rischio <strong>di</strong> ricadere proprio in quell’eurocentrismo che si vorrebbeevitare. Detto questo, è <strong>per</strong>ò innegabile che il <strong>di</strong>battito sui confinigeografici e temporali <strong>del</strong> <strong>modernismo</strong> e sui rischi e i benefici <strong>del</strong>la suauniversalizzazione abbia avuto come felice conseguenza un più ampio ripensamento<strong>del</strong>le categorie storiche e culturali che sottendono le articolazioni<strong>del</strong>la nozione <strong>di</strong> <strong>modernismo</strong> così come si sono venute configurandoin quasi un secolo <strong>di</strong> storiografia. Tra i tentativi <strong>di</strong> legittimare questoprogetto, il più generoso e ricco <strong>di</strong> future implicazioni è a mio parere illavoro teorico che Susan Stanford Friedman sta portando avanti da alcuni70 Si veda a titolo esemplificativo il volume Geomodernisms: Race, Modernism, Modernity, a cura <strong>di</strong>L. Doyle e L. Winkiel, In<strong>di</strong>ana University Press, Bloomington 2005.71 C. Schedler, Border Modernism. Intercultural Rea<strong>di</strong>ngs in American Literary Modernism, Routledge,New York-London 2002.72 Cfr. Modern Art and the Idea of the Me<strong>di</strong>terranean, a cura <strong>di</strong> V. Jirat-Wasiutyński, University ofToronto Press, Toronto 2007; Pacific Rim Modernisms, a cura <strong>di</strong> M.A. Gillies, H. Sword e S.Yao, University of Toronto Press, Toronto 2009.73 Il termine «planetarity» è usato da Susan Stanford Friedman in Planetarity: Musing ModernistStu<strong>di</strong>es, in «Modernism/Modernity», XVII, 3, 2010, pp. 471-499.26

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