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Quadri per una storia del concetto di modernismo - Allegoria

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allegoria63Rebecca West e la narratrice americana espatriata a Parigi Dj<strong>una</strong> Barnes,mostrando come un simile decentramento <strong>di</strong> prospettiva e il riassemblaggiodei temi e <strong>del</strong>le figure <strong>del</strong> <strong>modernismo</strong> secondo un nuovo sistema <strong>di</strong>relazioni possa condurre ad <strong>una</strong> interpretazione ra<strong>di</strong>calmente <strong>di</strong>versa edecisamente più rivoluzionaria <strong>del</strong> <strong>per</strong>iodo. 66 In maniera non <strong>di</strong>ssimile,un ricco filone <strong>di</strong> ricerca inaugurato nel 1987 da Houston A. Baker Jr.con Modernism and the Harlem Renaissance ha messo in rilievo i punti <strong>di</strong>contatto tra il <strong>modernismo</strong> e le forme <strong>di</strong> espressione artistica che emergonoall’interno <strong>del</strong>la comunità afro-americana nella prima metà <strong>del</strong> Novecento.Il lavoro <strong>di</strong> Baker prende le mosse da <strong>una</strong> critica serrata <strong>del</strong>lacostruzione <strong>del</strong> <strong>modernismo</strong> come cultura <strong>del</strong>la crisi attraverso l’universalizzazione<strong>del</strong>l’es<strong>per</strong>ienza <strong>di</strong> un soggetto borghese ed europeo/nordamericano(e, va da sé, maschile e bianco) messo <strong>di</strong> fronte al crescente logoramentodei propri privilegi. 67 L’alternativa proposta da Baker consisteinvece nell’identificare le strategie culturali che hanno <strong>per</strong>messo la manifestazione<strong>di</strong> es<strong>per</strong>ienze minoritarie o comunque poste ai margini <strong>di</strong>un mainstream che si identifica con la grande tra<strong>di</strong>zione occidentale. Èquesto il caso <strong>del</strong>l’appropriazione o sovversione <strong>di</strong> stereotipi razziali daparte <strong>di</strong> figure <strong>del</strong>la Harlem Renaissance come Booker T. Washington eW.E.B. DuBois, come tattica <strong>per</strong> la formazione <strong>di</strong> uno ‘spazio <strong>di</strong>scorsivo’(«<strong>di</strong>scursive field») propriamente afro-americano.La revisione dei para<strong>di</strong>gmi proposta da Baker prende dunque le mosseda <strong>una</strong> critica all’eurocentrismo, implicito sia nell’o<strong>per</strong>a dei gran<strong>di</strong> modernistisia nella maggior parte <strong>del</strong>le ricostruzioni storiografiche <strong>del</strong> fenomeno;la stessa critica è anche alla base <strong>del</strong>la svolta più ra<strong>di</strong>cale e controversanella ridefinizione <strong>del</strong>l’ambito <strong>di</strong> ricerca degli stu<strong>di</strong> modernisti– quello che, nel tracciare <strong>una</strong> panoramica dei “nuovi modernismi”, Maoe Walkowitz hanno definito «the transnational turn». 68 L’ampliamentodei confini geografici <strong>del</strong> <strong>modernismo</strong> ha implicato non soltanto un arricchimento<strong>del</strong>l’«archivio modernista», <strong>per</strong> <strong>di</strong>rla <strong>di</strong> nuovo con i duecritici, attraverso l’inclusione <strong>del</strong>la produzione letteraria e artistica <strong>di</strong> cultureextra-europee o l’investigazione <strong>del</strong> debito verso queste stesse culturedegli artisti e intellettuali già saldamente integrati nel canone, 69 ma haDagli “uomini<strong>del</strong> 1914” alla“planetarietà”.<strong>Quadri</strong> <strong>per</strong> <strong>una</strong><strong>storia</strong> <strong>del</strong><strong>concetto</strong> <strong>di</strong><strong>modernismo</strong>66 B. Kime Scott, Refiguring Modernism, vol. I, The Women of 1928, In<strong>di</strong>ana University Press, Bloomington-In<strong>di</strong>anapolis1995.67 H.A. Baker Jr., Modernism and the Harlem Renaissance, in «American Quarterly», XXXIX, 1,1987, pp. 84-97: pp. 85-86 (l’articolo anticipa alcune conclusioni <strong>del</strong> volume omonimo, pubblicatodalla University of Chicago Press lo stesso anno).68 D. Mao, R.L. Walkowitz, The New Modernist Stu<strong>di</strong>es, in «PMLA», CXXIII, 3, 2008, pp. 737-748:p. 738.69 Ciò naturalmente non vuol <strong>di</strong>re che simili approcci non possano produrre risultati stimolanti.Sul debito dei modernisti europei alle culture extra-europee si vedano ad esempio i saggiraccolti da Peter Brooker e Andrew Thacker in Geographies of Modernism. Literatures, Cultures,Spaces, Routledge, London-New York 2005.25

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