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Quadri per una storia del concetto di modernismo - Allegoria

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allegoria63l’autorevole scorta <strong>del</strong>l’affermazione <strong>di</strong> Virginia Woolf secondo la qualela natura umana sarebbe cambiata ra<strong>di</strong>calmente in o intorno a quell’anno, 36e il 1930, e centrata sul 1922, annus mirabilis <strong>del</strong>l’Ulisse e <strong>del</strong>la Terra desolata.Come si accennava sopra, <strong>per</strong>ò, dalla metà degli anni Settanta – e l’antologia<strong>di</strong> Bradbury e McFarlane è testimonianza <strong>del</strong> fenomeno e allo stessotempo strumento <strong>del</strong>la sua fort<strong>una</strong> – inizia ad invalere nella storiografialetteraria anglo-americana un uso ampio <strong>del</strong> termine che, seppur con <strong>di</strong>fferenzeche <strong>di</strong>pendono dai vari contesti nazionali, arriva a coprire un arcotemporale che spazia dal declino <strong>del</strong> realismo alla Seconda Guerra Mon<strong>di</strong>alee un’area geografica che include quanto meno l’intera Europa e ilNord America. Il <strong>modernismo</strong> non viene più definito in base a caratteristicheendogene ma piuttosto in rapporto alla modernità, nozione essastessa <strong>di</strong> non agevolissima determinazione. Seguendo uno schema che <strong>di</strong>verràpoi classico, Bradbury e McFarlane in<strong>di</strong>viduano nelle varie declinazioni<strong>del</strong> <strong>modernismo</strong> <strong>una</strong> reazione alla crisi <strong>del</strong>le certezze ottocentesche,minate alla ra<strong>di</strong>ce dalla rivoluzione antropologica che rimuove l’uomodal centro <strong>del</strong>l’universo (Darwin) e demolite sistematicamente dai maestri<strong>di</strong> quella che Paul Ricœur ha chiamato con <strong>una</strong> formula famosa la “scuola<strong>del</strong> sospetto” (Marx, Nietzsche e Freud). Dalle <strong>di</strong>slocazioni sociali risultantidalla seconda rivoluzione industriale alla <strong>di</strong>struzione provocata dalla GrandeGuerra, dalla Grande Depressione ai campi <strong>di</strong> concentramento nazisti –punto <strong>di</strong> arrivo, secondo la nota interpretazione <strong>di</strong> Horkeimer e Adorno,<strong>del</strong>la logica strumentale <strong>del</strong>l’Illuminismo – la modernità appare come uncumulo <strong>di</strong> rovine <strong>del</strong> cui peso l’artista è costretto a farsi carico: «The crisisis a crisis of culture; it often involves an unhappy view of history – that theModernist writer is not simply the artist set free, but the artist under specific,apparently historical strain». 37 Il ghigno dei borghesi <strong>di</strong> Grosz e lo svuotamentodei <strong>per</strong>sonaggi piran<strong>del</strong>liani, la tecnolatria futurista e il nonsensedada, i frammenti <strong>del</strong>la Terra desolata e gli objets trouvés dei surrealisti: intutte le sue multiformi espressioni, comprese quelle più celebratorie, il<strong>modernismo</strong> registrebbe dunque <strong>una</strong> con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> <strong>per</strong><strong>di</strong>ta – <strong>di</strong> certezze,<strong>di</strong> punti <strong>di</strong> riferimento, <strong>di</strong> fede – a cui l’artista dà forma e <strong>di</strong> cui allo stessotempo elabora il lutto.Un’articolazione più solida e teoricamente fondata <strong>del</strong> rapporto tra<strong>modernismo</strong> e modernità è quella proposta da Marshall Berman in AllThat Is Solid Melts into Air (1982), uno dei tentativi più ambiziosi <strong>di</strong> legittimarel’uso estensivo <strong>del</strong>la nozione <strong>di</strong> <strong>modernismo</strong> in<strong>di</strong>viduando <strong>una</strong> serieDagli “uomini<strong>del</strong> 1914” alla“planetarietà”.<strong>Quadri</strong> <strong>per</strong> <strong>una</strong><strong>storia</strong> <strong>del</strong><strong>concetto</strong> <strong>di</strong><strong>modernismo</strong>36 V. Woolf, Mr. Bennett and Mrs. Brown [1924], in Ead., The Captain’s Death Bed and Other Essays,The Hogarth Press, London 1950, p. 91.37 M. Bradbury, J. McFarlane, The Name and Nature of Modernism, in Modernism, a cura <strong>di</strong> M. Bradburye J. McFarlane, cit., p. 26. Per <strong>una</strong> critica <strong>di</strong> questa prospettiva, che chiama ironicamente«miserable modernism», si veda J. Goldman, Avant-Garde, in Modernism and Theory. A CriticalDebate, a cura <strong>di</strong> S. Ross, Routledge, London-New York 2009, pp. 225-226.17

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