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Quadri per una storia del concetto di modernismo - Allegoria

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Il tema:Il <strong>modernismo</strong> in ItaliaLuca Somiglibilità <strong>del</strong>la costellazione <strong>di</strong> termini afferenti al modern/ismo e ai suoipost- è <strong>di</strong>mostrata ad esempio dall’introduzione <strong>di</strong> Fredric Jameson allatraduzione, apparsa nel 1984, <strong>di</strong> uno dei testi fondamentali <strong>del</strong> <strong>di</strong>battito,La Con<strong>di</strong>tion postmoderne. Il critico americano, che <strong>per</strong> la precisione qui siriferisce in particolare al saggio Réponse à la question: qu’est-ce que le postmoderne?(1982) pubblicato in appen<strong>di</strong>ce all’e<strong>di</strong>zione in inglese <strong>del</strong> volume,in<strong>di</strong>vidua nel “post<strong>modernismo</strong>” <strong>del</strong>ineato da Lyotard <strong>una</strong> riproposta<strong>del</strong>le «tra<strong>di</strong>tional ideologies of high modernism» 34 in base ad <strong>una</strong> medesimavocazione rivoluzionaria nell’ambito <strong>del</strong>la lingua e <strong>del</strong>la forma. Vedremotra poco i termini <strong>del</strong> rapporto <strong>modernismo</strong>/post<strong>modernismo</strong><strong>per</strong> Jameson. Ciò che ci interessa sottolineare <strong>per</strong> il momento è il fattoche quella che nel contesto <strong>del</strong> <strong>di</strong>battito americano appariva come <strong>una</strong>frattura fra due para<strong>di</strong>gmi culturali, non lo era necessariamente <strong>per</strong> chicome Lyotard, ponendosi in <strong>una</strong> prospettiva continentale, poteva teorizzarele caratteristiche <strong>del</strong> postmoderno (e non già <strong>di</strong> un più definito “post<strong>modernismo</strong>”,termine <strong>per</strong>altro raramente usato dal filosofo francese)proprio a partire dalla rottura dei co<strong>di</strong>ci (linguistici, semiotici, culturali)o<strong>per</strong>ata dai gran<strong>di</strong> modernisti. Del resto, non sembra casuale che in Franciala riflessione teorica post-strutturalista, così influente nel <strong>di</strong>battito statunitensesul postmoderno, nasca spesso da un lavoro sulle o<strong>per</strong>e <strong>di</strong> autorimodernisti. Due esempi fra i molti possibili: Mallarmé <strong>per</strong> la Kristeva <strong>di</strong>La Révolution du langage poétique e Kafka <strong>per</strong> Deleuze e Guattari <strong>di</strong> Kafka:Pour une littérature mineure.3. «One cannot not <strong>per</strong>io<strong>di</strong>ze»: <strong>modernismo</strong> e modernità«One cannot not <strong>per</strong>io<strong>di</strong>ze», recita <strong>una</strong> <strong>del</strong>le quattro massime <strong>del</strong>la modernitàproposte da Jameson. 35 E, in effetti, è evidente da quanto si è dettonel paragrafo precedente che la definizione <strong>di</strong> un’estetica o poetica modernistanon può essere <strong>di</strong>sgiunta dalla parallela articolazione <strong>di</strong> <strong>una</strong> <strong>storia</strong><strong>del</strong> suo sviluppo, sia che essa venga intesa nei termini teleologici <strong>del</strong> progressivoliberamento dalle pastoie <strong>del</strong>la rappresentazione, come nel caso<strong>di</strong> Greenberg, sia che, più semplicemente, essa contempli il <strong>di</strong>ffondersiall’interno <strong>di</strong> un determinato contesto culturale <strong>di</strong> <strong>una</strong> serie <strong>di</strong> tematichee <strong>di</strong> caratteristiche formali-retoriche, come nel caso <strong>di</strong> Faulkner. Per limitarciall’ambito <strong>del</strong>la letteratura, la <strong>per</strong>imetrazione <strong>di</strong> un primo canonemodernista centrato sugli «uomini <strong>del</strong> 1914» e alcuni loro contemporaneiimponeva <strong>una</strong> finestra temporale compresa solitamente tra il 1910, sul-34 F. Jameson, Foreword, in J.-F. Lyotard, The Postmodern Con<strong>di</strong>tion: A Report on Knowledge, traduzione<strong>di</strong> G. Bennington e B. Massumi, Manchester University Press, Manchester 1984, p. xvi.35 F. Jameson, A Singular Modernity. Essay on the Ontology of the Present, Verso, London-New York2002, p. 94.16

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