Summaries / Resúmenes - Studia Moralia

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PROBLEMI ETICI DEGLI XENOTRAPIANTI 269numero significativo di pazienti (>50) affetti da Morbo diParkinson, da Morbo di Huntington o da ictus 74 . A tutt’oggi,però, è stato riportato solo un limitato beneficio clinico. Unnumero significativo di pazienti con epatite acuta fulminante èstato arruolato in studi clinici multicentrici, che impiegano epatocitidi maiale in apparecchi artificiali (fegato bioartificiale), conrisultati clinici promettenti 75 .Per quanto riguarda lo xenotrapianto di organo solido, bisogneràinsistere ancora con la sperimentazione pre-clinica (daanimale ad animale) fino a che non si otterranno risultati positiviriproducibili. Una questione dibattuta, a questo proposito, èla sopravvivenza minima richiesta per un organo di maiale trapiantatoin un primate non umano considerata sufficiente perpoter passare alla sperimentazione clinica sull’uomo. Secondoalcuni, si potrebbe dare inizio ai trials clinici nell’uomo solodopo che sia stata ottenuta, di routine, una sopravvivenza dinovanta o più giorni di un organo di maiale, trapiantato in mododa dover sopperire alla funzione vitale, in un primate nonumano 76 . Attualmente, la sopravvivenza di questo tipo di xenotrapiantivaria da poche settimane a circa tre mesi, e la sopravvivenzadi tre mesi non ordinaria 77 . Visto lo stato dell’arte, ci74Cfr. BREVIG T., HOLGERSSON J., WIDNER H., Xenotransplantation forCNS repair: immunological barriers and strategies to overcome them, “Trendsin Neuroscience” 23 (2000), 337-44.75Cfr. MC LAUGHLIN B.E., TOSONE C.M., CUSTER L.M., MULLON C.,Overview of extracorporeal liver support system and clinical results, “Annals ofNY Academy of Science” 875 (1999), 310-325; CALISE F., MANCINI A.,AMOROSO P. et al., Functional evaluation of the AMC-BAL to be employed in amulticenter clinical trial for acute liver failure, “Transplantation Proceedings”33 (2001), 647-649.76Cfr. COOPER D.K.C., KEOGH A.M., BRINK JOURNAL et al., Report of thexenotransplantation advisory committee of the international society for heartand lung transplantation. The present status of xenotransplantation and itspotential role in the treatment of end-stage cardiac and pulmonary disease,“Journal of Heart and Lung Transplantation” 19 (2000), 1125-1165.77Cfr. COZZI E., BHATTI F., SCHMOECKEL M. et al., Long-term survival ofnonhuman primates receiving life-supporting transgenic porcine kidney xenografts,“Transplantation” 70 (2000), 15-21; VIAL C.M., OSTLIE D. JOURNAL.,BHATTI F.N. et al., Life supporting function for over one month of a transgenicporcine heart in a baboon, “Journal of Heart and Lung Transplantation” 19

270 MAURIZIO FAGGIONIvorrà un miglioramento significativo dei risultati attuali primadi consentire trials clinici di xenotrapianto di organi solidi. Se lasopravvivenza degli organi di maiale trapiantati in primati nonumani attualmente non è sufficientemente lunga da considerareancora possibile il trapianto definitivo di un organo di maialenell’uomo, sembra più vicina la possibilità di ricorrere al trapianto“ponte” di un organo di maiale in attesa di reperire unorgano umano più adatto.Comunque sia, quando si riterrà giunto il momento di passaredalla fase preclinica alla fase clinica sperimentale, la selezionedei pazienti ai quali proporre questa terapia innovativasarà molto rigorosa. Sarà eticamente corretto rivolgere la propostadapprima soltanto a gruppi ristretti di pazienti, i quali nonsiano in grado di ricevere – nella data contingenza – un allotrapianto(sia per motivi di lista d’attesa sia per controindicazioniindividuali), e sempre che non sia disponibile per loro unamigliore alternativa terapeutica. Sarà altresì moralmente necessarioassicurare un attento e pianificato monitoraggio dei soggettitrapiantati, che potrà durare anche per tutta la vita, vigilandosu ogni segnale di possibili infezioni da agenti patogeniconosciuti e non.Data la novità delle procedure e il genere di rischi connessi,la trasmissione dell’informazione e la raccolta del consenso,dovranno essere particolarmente scrupolose 78 . Al riceventedovrà essere fornita ogni indicazione sulla sua patologia e sullaprognosi, su eventuali possibili terapie alternative allo xenotrapiantoe quindi sull’intervento di xenotrapianto e la conseguenteterapia, sulle probabilità di successo e sui rischi di rigetto;particolare cura si dovrà avere nell’informare il paziente suirischi reali e ipotetici di zoonosi, alla luce dei dati attuali, cosìcome sulle cautele da adottare in caso d’infezione (in particolarel’eventuale esigenza di quarantena che comporta la separa-(2000), 224-9; BHATTI F.N., SCHMOECKEL M., ZAIDI A. et al., Three-month survivalof HDAF transgenic pig hearts transplanted into primates,“Transplantation Proceedings” 31 (1999), 958.78Vedi BARKER J.H., POLCRACK L., Respect for persons, informed consentand the assessment of infectious disease risks in xenotransplantation,“Medicine and Healthcare Philosophy” 4 (2001), 53-70.

270 MAURIZIO FAGGIONIvorrà un miglioramento significativo dei risultati attuali primadi consentire trials clinici di xenotrapianto di organi solidi. Se lasopravvivenza degli organi di maiale trapiantati in primati nonumani attualmente non è sufficientemente lunga da considerareancora possibile il trapianto definitivo di un organo di maialenell’uomo, sembra più vicina la possibilità di ricorrere al trapianto“ponte” di un organo di maiale in attesa di reperire unorgano umano più adatto.Comunque sia, quando si riterrà giunto il momento di passaredalla fase preclinica alla fase clinica sperimentale, la selezionedei pazienti ai quali proporre questa terapia innovativasarà molto rigorosa. Sarà eticamente corretto rivolgere la propostadapprima soltanto a gruppi ristretti di pazienti, i quali nonsiano in grado di ricevere – nella data contingenza – un allotrapianto(sia per motivi di lista d’attesa sia per controindicazioniindividuali), e sempre che non sia disponibile per loro unamigliore alternativa terapeutica. Sarà altresì moralmente necessarioassicurare un attento e pianificato monitoraggio dei soggettitrapiantati, che potrà durare anche per tutta la vita, vigilandosu ogni segnale di possibili infezioni da agenti patogeniconosciuti e non.Data la novità delle procedure e il genere di rischi connessi,la trasmissione dell’informazione e la raccolta del consenso,dovranno essere particolarmente scrupolose 78 . Al riceventedovrà essere fornita ogni indicazione sulla sua patologia e sullaprognosi, su eventuali possibili terapie alternative allo xenotrapiantoe quindi sull’intervento di xenotrapianto e la conseguenteterapia, sulle probabilità di successo e sui rischi di rigetto;particolare cura si dovrà avere nell’informare il paziente suirischi reali e ipotetici di zoonosi, alla luce dei dati attuali, cosìcome sulle cautele da adottare in caso d’infezione (in particolarel’eventuale esigenza di quarantena che comporta la separa-(2000), 224-9; BHATTI F.N., SCHMOECKEL M., ZAIDI A. et al., Three-month survivalof HDAF transgenic pig hearts transplanted into primates,“Transplantation Proceedings” 31 (1999), 958.78Vedi BARKER J.H., POLCRACK L., Respect for persons, informed consentand the assessment of infectious disease risks in xenotransplantation,“Medicine and Healthcare Philosophy” 4 (2001), 53-70.

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