Summaries / Resúmenes - Studia Moralia

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PROBLEMI ETICI DEGLI XENOTRAPIANTI 259come il nome, il sesso o l’età, sia di carattere socio-culturalecome la lingua, la religione, l’ideologia, la professione 50 .Si potrebbe dire che l’identità consiste, in primo luogo, nell’essereuguali a sé momento per momento e che essa si fondasulla permanenza di ciascun esistente concreto nell’essere,mediante ciò che lo costituisce nella sua realtà integrale. Ogniindividuo, sia un oggetto inanimato, sia un essere vivente, siauna persona umana, mantiene la sua identità finché permane inlui una fondamentale continuità della struttura ontologica.L’identità personale comporta, in secondo luogo, il riconoscimentoo la consapevolezza dell’essere sempre i medesimi: peruna persona l’identità viene, infatti, percepita come il permanerenel tempo del proprio io o realtà profonda. Tenuto conto deidue aspetti, ontologico e psicologico, possiamo dire che l’identitàpersonale è la singolarità e irriducibilità dell’uomo in rapportoal suo essere (livello ontologico) e al suo sentirsi (livellopsicologico) persona.Essendo l’uomo una totalità unificata e multidimensionale,il permanere dell’identità comporta il permanere delle strutturepsico-fisiche fondamentali cioè di quelle strutture che contribuisconoa definirlo ontologicamente, secondo il realismoantropologico tipico della tradizione filosofica cristiana 51 . Èchiaro come, in questa prospettiva le dimensioni corporee assumonouna drammatica rilevanza nel definire l’identità personale52 . Il corpo di cui si parla non è, ovviamente quello che E.Husserl chiama Körper, cioè il corpo oggettuale, suscettibile diessere studiato e descritto come uno dei tanti oggetti naturali,ma il Leib, cioè il corpo nel suo presentarsi alla coscienza, ilcorpo percepito e vissuto, il corpo sperimentato dal soggetto50Cfr. GRINBERG L.ER., Identità e cambiamento, Roma 1992; JERVIS G.,La conquista dell’identità: essere se stessi, essere diversi, Milano 1997.51Cfr. S. TOMMASO D’AQUINO, Summa Theologiae, I, q. 29, ad 4, concl:“Persona ... significat has carnes, et haec ossa, et hanc animam, quae suntprincipia individuantia hominem”.52Vedere soprattutto MELCHIORRE V., Il corpo, Brescia 1984, 187-230. Einoltre: GALIMBERTI U., Il corpo, Milano 1987; PRINI P., Il corpo che siamo.Introduzione all’antropologia etica, Torino 1991; SPINSANTI S. Cur., Il corponella cultura contemporanea, Brescia 1983.

260 MAURIZIO FAGGIONIcome manifestazione della sua identità, come presenza, desiderio,tensione, apertura, relazione 53 .L’esistenzialista cristiano G. Marcel nella celebre espressione“Je suis mon corps” ha sintetizzato l’urgenza di sfuggire allaoggettualizzazione del corpo e la volontà di focalizzare, attraversola fenomenologia del sentimento fondamentale corporeo(Ur-gefühl), il nesso inscindibile fra identità soggettiva e corporeitàumana 54 . Il corpo non è, né oggetto né strumento dell’Io,ma l’uomo esiste esistendo il suo corpo, cioè nella incarnazione:la nozione di incarnazione - annota V. Melchiorre - è qui “assuntacome simbolo dell’esistenza” 55 .Essendo l’identità personale un bene fondamentale dellapersona, una qualità intrinseca al suo stesso essere, bisogneràevitare ogni intervento che, agendo sulle dimensioni somatiche,possa mettere in pericolo l’integrità dell’identità personale di ciascuno.Ci si chiede perciò se l’inserimento di organo estraneo alcorpo originario dell’uomo, soprattutto se di origine animale, nepossa modificare e fino a che punto l’identità e la ricchezza disignificati che esso media. Se il trapianto di un organo animaleincidesse sull’identità del ricevente, questo sarebbe un motivopiù che sufficiente per interdire tali interventi e con tanto maggiorerigore quanto più grave la lesione dell’identità. La problematicarelativa alla tutela dell’identità personale del paziente èsottolineata anche in alcuni interventi del Magistero cattolico intema di xenotrapianti dove si afferma la liceità, in linea di principio,di tale procedura terapeutica, a condizione che “l’organotrapiantato non incida sull’integrità dell’identità psicologica ogenetica della persona che lo riceve” 56 .Alla luce della lettura simbolica del corpo che offre granparte dell’antropologia contemporanea, va osservato che nontutti gli organi del corpo umano sono parimenti espressione53Studi d’insieme: BÜCHLI E., Corporeità e conoscenza. Nota sulla posizionedella filosofia fenomenologica del Novecento, in AA.VV., Il corpo inscena, Milano 1983, 69-85; FERGNANI F., Il corpo vissuto, Milano 1979.54MARCEL G., Journal Métaphysique, Paris 1935, 236.55MELCHIORRE V., Il corpo, 201.56GIOVANNI PAOLO II, Discorso al 18° Congresso Internazionale dellaSocietà dei trapianti, 29-8-2000, n. 7.

260 MAURIZIO FAGGIONIcome manifestazione della sua identità, come presenza, desiderio,tensione, apertura, relazione 53 .L’esistenzialista cristiano G. Marcel nella celebre espressione“Je suis mon corps” ha sintetizzato l’urgenza di sfuggire allaoggettualizzazione del corpo e la volontà di focalizzare, attraversola fenomenologia del sentimento fondamentale corporeo(Ur-gefühl), il nesso inscindibile fra identità soggettiva e corporeitàumana 54 . Il corpo non è, né oggetto né strumento dell’Io,ma l’uomo esiste esistendo il suo corpo, cioè nella incarnazione:la nozione di incarnazione - annota V. Melchiorre - è qui “assuntacome simbolo dell’esistenza” 55 .Essendo l’identità personale un bene fondamentale dellapersona, una qualità intrinseca al suo stesso essere, bisogneràevitare ogni intervento che, agendo sulle dimensioni somatiche,possa mettere in pericolo l’integrità dell’identità personale di ciascuno.Ci si chiede perciò se l’inserimento di organo estraneo alcorpo originario dell’uomo, soprattutto se di origine animale, nepossa modificare e fino a che punto l’identità e la ricchezza disignificati che esso media. Se il trapianto di un organo animaleincidesse sull’identità del ricevente, questo sarebbe un motivopiù che sufficiente per interdire tali interventi e con tanto maggiorerigore quanto più grave la lesione dell’identità. La problematicarelativa alla tutela dell’identità personale del paziente èsottolineata anche in alcuni interventi del Magistero cattolico intema di xenotrapianti dove si afferma la liceità, in linea di principio,di tale procedura terapeutica, a condizione che “l’organotrapiantato non incida sull’integrità dell’identità psicologica ogenetica della persona che lo riceve” 56 .Alla luce della lettura simbolica del corpo che offre granparte dell’antropologia contemporanea, va osservato che nontutti gli organi del corpo umano sono parimenti espressione53Studi d’insieme: BÜCHLI E., Corporeità e conoscenza. Nota sulla posizionedella filosofia fenomenologica del Novecento, in AA.VV., Il corpo inscena, Milano 1983, 69-85; FERGNANI F., Il corpo vissuto, Milano 1979.54MARCEL G., Journal Métaphysique, Paris 1935, 236.55MELCHIORRE V., Il corpo, 201.56GIOVANNI PAOLO II, Discorso al 18° Congresso Internazionale dellaSocietà dei trapianti, 29-8-2000, n. 7.

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