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Summaries / Resúmenes - Studia Moralia

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472 REVIEWS / RECENSIONESChalmeta, Gabriel, Introduzione al personalismo etico. Roma:Edizioni Università della Santa Croce, 2003, 176 p. (Collana‘Prospettive filosofiche’).Caratteristica peculiare dei volumi della collana Prospettive filosofiche– curata dalla Facoltà di Filosofia dell’Università della SantaCroce - è l’introduzione critica alle diverse prospettive filosofiche invoga negli ultimi cento anni della storia del pensiero. Lo scopo principaledi questa collana sarebbe, quindi, mettere in evidenza “conclusionilontane dalla verità filosofica greco-cristiana” (quella prospettatanell’Enciclica Fides et ratio di Giovanni Paolo II) e, allo stessotempo, il suo arricchimento “dai risultati ottenuti grazie all’adozionedi queste nuove prospettive” (p. 7).Il presente volume, Introduzione al personalismo etico di G.Chalmeta, si inserisce in questa linea ermeneutico-critica. L’autore,sulle scie di P. Ricoeur e A. Rigobello, evidenzia, in prima istanza,una profonda rottura tra il personalismo etico “classico” (Aristotele)e “storico” (E. Mounier), sul piano del contenuto della nozione basilaredell’uomo come persona, con le categorie di “individuo” e di“esemplare della natura umana”. In seconda istanza, Chalmeta presentauna seconda soluzione, cioè “il personalismo etico radicatonella filosofia classica” in quanto arricchimento del personalismoimperfetto classico di molti nuovi elementi elaborati da parte di: s.Agostino, s. Tommaso d’Aquino, I. Kant, V. Soloviev, R. Guardini, J.De Finance, K. Wojtyla, R, Spaemann o C. Taylor (Introduzione: Ilpersonalismo etico “classico”). La presentazione del personalismoetico radicato nella filosofia classica è stata divisa in due parti. Laprima parte, intitolata I principi primi del personalismo etico, mettein evidenza i rapporti interpersonali “nell’orizzonte dell’esperienzaetica comune” sulla base della concezione della “felicità” (Cap. I) e“nell’orizzonte della scienza etica” basata sulla nozione dell’”amore”(Cap. II). La seconda parte si presenta come elaborazione sistematicae ampia della “struttura fondamentale del personalismo etico”,identificata con la virtù dell’“amore” di sé, di Dio e del prossimo(Cap. III e IV), e poi sviluppata attraverso l’attuazione del principiopersonalista come “realizzazione del bene comune” e le sue implicazioniuniversali e contestuali in quanto “direzioni dell’amore” (Cap.V e VI).Certamente, lo scopo introduttivo ha costretto l’autore ad elaborareun’impostazione ontologica dell’etica in modo molto sintetico e

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