Summaries / Resúmenes - Studia Moralia

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PLURALISMO ANTROPOLOGICO E APPROCCIO ETICO 397l’aria” 129 . L’essere umano, insomma, è colui che è strutturato avocazione di plasmare il suo essere che è il suo poter essere nelbene e nel male. Ha la capacità di imporre le torture più sadiche.E insieme, può superarle per amore di un ideale 130 .Abbiamo scelto, nel ventaglio multiforme della filosofia, l’approcciofenomenologico personalistico accanto a quello dialogicodella filosofia ebraica buberiana e levinasiana. Si tenga presenteanche quello di Franz Rosenzweig 131 o “filosofia della parola” 132 , equello di Ferdinand Ebner 133 o “filosofia dell’incontro”.129S. KIERKEGAARD, La malattia mortale, o.c., p. 37.130Cf. V.-E. FRANKL, Homo patiens. Soffrire con dignità, Queriniana,Brescia 1998, p. 97.131Cf. FR. ROSENZWEIG, La stella della redenzione, Marietti, CasaleMonferrato 1985.132“Per Franz Rosenzweig, il mistero del linguaggio e della parola trovanoil loro paradigma originario nel Beresith della creazione, che è creazionenel Principio della Parola, e per questo rivelazione del Nome cui ancheAdam è invitato a partecipare. Contro la rigida separazione tra pensiero speculativoe pensare religioso, il “nuovo pensiero” aperto da Rosenzweigmostra con chiarezza la necessità di superare la ratio separata che ha resosterile la modernità, perché, come egli scrive, “pensare è sperare”. LaRivelazione che apre alla speranza rappresenta l’humus fecondo del pensiero,e il circolo ermeneutico tra la ragione e la fede è l’unico metodo di veracomprensione della complessità del reale” (G. MURA, Pensare la parola, o.c.,pp. 15-16.133Cf. F. EBNER, La parola e le realtà spirituali. Frammenti pneumatologici,San Paolo, Cinisello Balsamo 1998; ID., La parola è la via. Dal Diario,Anicia, Roma 1991. “Ebner si propose il compito di ritrovare il senso originarioe integrale della parola in quanto solo la parola autentica è capace difondare l’autenticità dell’incontro (Begegnung) e solo l’ “amore per la parola”(Liebe zum Wort) e la “parola che dice amore” (Wort, das die Liebe spricht)possono costituire l’habitat ontologico dell’incontro con l’altro e con l’Altro.Sotto questo aspetto Ebner, insieme a Rosenzweig, a Buber ed a Guardini, èuno dei maggiori rappresentanti di quella filosofia del dialogo che non sinutre solo di suggestioni romantiche, ma è alla ricerca del fondamento ontologicodel dialogo, la cui struttura esistenziale è fatta consistere precisamentenella dimensione ontologica della parola” (G. MURA, Pensare la parola, o.c.,p. 28). Si veda anche lo studio su Ebner alla luce della Fides et ratio di J.CHAPEL, Philosophy in the ongoing renewal of moral theology: Dialogical personalismrevisited, in “Studia Moralia” 40/1 (June 2002) 205-236.

398 SABINO PALUMBIERI12. Fenomenologia e approccio eticoIl pensiero fenomenologico, esistenziale e personalisticoriconosce all’uomo e gli consegna la responsabilità di scoprire eriscolpire i lineamenti teomorfici del suo volto per avvicinarsi alModello per cui è plasmato e la cui gloria coincide con l’esserein pienezza dell’uomo. 134 E tale compito altro non è che quello ditipo morale, inteso come azione sinergica all’opera creativa eredentiva che discende dall’alto. L’uomo come ek-sistentia, comecapacità costante di un esodo che si invera nella ad-sistentiaintesa come raggiungimento di un traguardo e presenza di servizionella storia per renderla più umana, è la premessa fenomenologicaprovvida per un discorso etico che non si fermi aiprincipi generali, ma che visualizzi la realtà dell’uomo nel contestodella sua storia e della sua cultura. Una tale visione includeil principio dell’incarnazione, intesa come presenza nella storia,che è corpo prolungato sia dell’uomo singolo che dellacomunità intera.La prospettiva della storicità – che Hans Gadamer chiama lapiù grande rivoluzione del nostro tempo – 135 è la versione antropologicadella legge dell’incarnazione.Il discorso dell’etica teologica prosegue questa visione costitutivaantropologica, sulla linea dell’icona teomorfa chiamataalla partecipazione della vita e delle meraviglie di Dio.E, se l’amore è, secondo la rivelazione, il primum ontologicumdi Dio 136 , e se l’uomo è immagine vivente di questo Dioamore137 , allora una visione radicale quale è quella fenomenolo-134IRENEO DI LIONE, Adversus haereses, 4,20,7; PG 7,1037.135“L’apparizione di una presa di coscienza storica è verosimilmente lapiù importante fra le rivoluzioni da noi subite dopo l’avvento dell’epocamoderna. La sua portata spirituale sorpassa probabilmente quella che noiriconosciamo alle realizzazioni delle scienze naturali, realizzazioni chehanno visibilmente trasformato la superficie del nostro pianeta. La coscienzastorica, che caratterizza l’uomo contemporaneo, è un privilegio (forse persinoun fardello) quale non è stato imposto a nessuna delle generazioni precedenti”(Cf. H.-G. GADAMER, Il problema della coscienza storica, Guida,Napoli 1969, p. 27).136Cf. Gv 4,8.12.137Cf. Gn 1,26.27.

398 SABINO PALUMBIERI12. Fenomenologia e approccio eticoIl pensiero fenomenologico, esistenziale e personalisticoriconosce all’uomo e gli consegna la responsabilità di scoprire eriscolpire i lineamenti teomorfici del suo volto per avvicinarsi alModello per cui è plasmato e la cui gloria coincide con l’esserein pienezza dell’uomo. 134 E tale compito altro non è che quello ditipo morale, inteso come azione sinergica all’opera creativa eredentiva che discende dall’alto. L’uomo come ek-sistentia, comecapacità costante di un esodo che si invera nella ad-sistentiaintesa come raggiungimento di un traguardo e presenza di servizionella storia per renderla più umana, è la premessa fenomenologicaprovvida per un discorso etico che non si fermi aiprincipi generali, ma che visualizzi la realtà dell’uomo nel contestodella sua storia e della sua cultura. Una tale visione includeil principio dell’incarnazione, intesa come presenza nella storia,che è corpo prolungato sia dell’uomo singolo che dellacomunità intera.La prospettiva della storicità – che Hans Gadamer chiama lapiù grande rivoluzione del nostro tempo – 135 è la versione antropologicadella legge dell’incarnazione.Il discorso dell’etica teologica prosegue questa visione costitutivaantropologica, sulla linea dell’icona teomorfa chiamataalla partecipazione della vita e delle meraviglie di Dio.E, se l’amore è, secondo la rivelazione, il primum ontologicumdi Dio 136 , e se l’uomo è immagine vivente di questo Dioamore137 , allora una visione radicale quale è quella fenomenolo-134IRENEO DI LIONE, Adversus haereses, 4,20,7; PG 7,1037.135“L’apparizione di una presa di coscienza storica è verosimilmente lapiù importante fra le rivoluzioni da noi subite dopo l’avvento dell’epocamoderna. La sua portata spirituale sorpassa probabilmente quella che noiriconosciamo alle realizzazioni delle scienze naturali, realizzazioni chehanno visibilmente trasformato la superficie del nostro pianeta. La coscienzastorica, che caratterizza l’uomo contemporaneo, è un privilegio (forse persinoun fardello) quale non è stato imposto a nessuna delle generazioni precedenti”(Cf. H.-G. GADAMER, Il problema della coscienza storica, Guida,Napoli 1969, p. 27).136Cf. Gv 4,8.12.137Cf. Gn 1,26.27.

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