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Summaries / Resúmenes - Studia Moralia

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PLURALISMO ANTROPOLOGICO E APPROCCIO ETICO 389non è che la persona, centro profondo dell’essere dell’uomo.L’uomo è interiorità che si manifesta attraverso la corporeità. Èspirito incarnato. Nella integralità del suo essere, colta nel suocentro ontologico, dice compattezza dell’essere stesso e dell’aperturadi esso. È la coesione, è la totalità dell’intero sé. È questoil primo aspetto della persona, quasi come osservata nelladirezione centripeta, che tuttavia non va mai separata da quellacentrifuga. In questo secondo aspetto, essa dice presenza, chenon è solo essere-nel-mondo, ma altresì, essere-al-mondo 106 . Èdunque ex-posizione. “La persona – osserva Mounier – si espone,si esprime: essa affronta, essa è volto. Il termine greco che piùs’avvicina alla nostra nozione di persona è prósopon: quella cheindirizza avanti lo sguardo, che affronta” 107 . È, questo, un datocostitutivo da cui sempre prendere le mosse. “La persona, attraversoil movimento che la fa esistere, si espone, cosicché è pernatura comunicabile, ed è anzi la sola ad esserlo. È da questofatto primitivo che bisogna partire” 108 . La persona, dunque, sirivela alla coscienza come unitotalità percepita che è l’asse dell’identitàdell’io nel presente, carico di tutte le operazioni delpassato mediante la memoria ed esteso a quelle del futuromediante il progetto. Ma tale totalità unicentrata si presentaaltresì non già come torre d’avorio inaccessibile, bensì comecapacità di offerta all’altro. È unitotalità che si rapporta all’altraunitotalità, sulla linea della comunicazione e poi della comunioneche completa la prima. “La persona umana è un punto focaledi relazioni, un’articolarsi di sussistenza e tensione al rapporto”109 .L’identificazione è approdo e partenza. È, infatti, percezionedell’io, in quanto dotato di soggettualità come attitudinera i limiti della medesimezza e del carattere, e diviene capace – pur all’internodi quelle che Karl Jaspers chiamava “situazioni limite” e che costituisconoil “limite ontologico della persona” – di sviluppare tutte le potenzialitàimplicite nell’io, rivelando, al termine di questo processo di autocomprensione,una persona diversa dall’io che era all’origine” (G. MURA, Pensare laparola. Per una filosofia dell’incontro, Urbaniana University Press, Città delVaticano 2001, p. 185).106Cf. M. HEIDEGGER, Essere e tempo, Cap. IV, o.c., pp. 148-167.107E. MOUNIER, Il personalismo o.c., p. 75.108Ibidem, p. 47.109E. DUCCI, Essere e comunicare, Adriatica, Bari 1974, p. 103.

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