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GEOMETRA - COLLEGIO GEOMETRI di GORIZIA

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122008<strong>di</strong>mensione<strong>GEOMETRA</strong>Organo ufficiale delComitato Regionaledei collegi deigeometri delFriuli Venezia GiuliaMensile - Sped. in a.p. 70% - D.C.B. - UD - Direttore responsabile BRUNO RAZZA


In<strong>di</strong>ce4 EDITORIALELa professionalità è una grande qualità,si acquisisce con la conoscenza, non con l’improvvisazione<strong>di</strong> Bruno Razza10 EDILIZIAL’impiego del vetro in e<strong>di</strong>lizia<strong>di</strong> Livio Lacosegliaz17 EDILIZIA ED URBANISTICALa Regione Friuli Venezia Giulia ha mo<strong>di</strong>ficatola previgente legge e<strong>di</strong>lizia ed urbanistica<strong>di</strong> Lucio Barbiero21 PROFESSIONEDeposito tipi <strong>di</strong> frazionamento in Comune<strong>di</strong> Bruno Razza<strong>di</strong>mensione <strong>GEOMETRA</strong>24 SETTORE IMMOBILIARECosti nascosti nelle ven<strong>di</strong>te immobiliari<strong>di</strong> Elio Miani26 FISCOFabbricati rurali, ICI ed imposte<strong>di</strong> Bruno Razza29 CULTURAUno sguardo ai commenti sugli “archistar”<strong>di</strong> Marilisa Bombi32 ATTIVITÀ DEL COMITATO REGIONALENovità per gli atti <strong>di</strong> aggiornamento del Catasto Terreni<strong>di</strong> Tiziano Fior35 ATTIVITÀ DEL <strong>COLLEGIO</strong> DI UDINENuovo rappresentante del Collegio a Lignano<strong>di</strong> Massimo De Lotto37 Passaggio <strong>di</strong> consegne nella squadra <strong>di</strong> calciodei Geometri <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne<strong>di</strong> Mario Armellini12/2008


E<strong>di</strong>torialeLa professionalità è una grandequalità, si acquisiscecon la conoscenza,non con l’improvvisazioneCon l’evoluzione delle tecnologie, troppo spesso nel nostro lavoroci accontentiamo del “fraca botòn, salta macàco”, correndo seriamenteil rischio <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare tecnici superficiali<strong>di</strong> Bruno Razza12/2008 <strong>di</strong>mensione <strong>GEOMETRA</strong>Il <strong>di</strong>rettore <strong>di</strong> DGBruno RazzaUn tempo, quando le feste patronali avevanoun grande seguito in ogni paesinodelle nostre realtà locali, arrivavano semprele bancarelle e fra i dolciumi, i torronie lo zucchero filato, si trovavano anchealcuni giocattoli.Si trattava <strong>di</strong> cose semplici, probabilmenteadeguate ai bambini poveri del tempo,ma che comunque attiravano ovunquel’attenzione <strong>di</strong> tutti.Tra questi, l’oggetto che mi affascinava<strong>di</strong> più era quello del “fràca botòn, saltamacàco” . Si trattava <strong>di</strong> un pinocchio o <strong>di</strong>una scimietta <strong>di</strong> legno, posti su <strong>di</strong> un piccolobasamento in legno, con tutti gli arti<strong>di</strong>noccolati ed era tenuto insieme ed intensione, da sottilissimi fili interni, i qualiandavano tutti a collegarsi in un pulsantea molla, sotto il basamento.I meno giovani se lo ricorderanno sicuramente:premendo il pulsante, la scimiettao il pinocchio, si muovevano in tuttele <strong>di</strong>rezioni, senza controllo; si agitavano,ballavano e secondo la fantasia <strong>di</strong> ognuno,facevano ciò che volevano.In realtà era un semplice ammennicolo,che permetteva <strong>di</strong> veder muoversi senzasenso, un oggetto che all’apparenza sembravaun fantoccio fisso.Quin<strong>di</strong> non ci voleva nulla per far fare aquesto giocattolo movimenti inusitati ed4impreve<strong>di</strong>bili, la capacità <strong>di</strong> farlo muovereconsisteva soltanto nello schiacciarequel pulsante, da cui deriva il detto popolare“fràca botòn, salta macàco”, premiil bottone che salta la scimmietta.Vi chiederete cosa c’entra questo argomentocon quelli che <strong>di</strong> solito trattiamoqui. Leggete il seguito e lo capirete.Come molti sanno, il mio “pallino” nelmerito del tema catastale, è quello <strong>di</strong> convinceretutti gli operatori ad impegnarsial massimo, in questi tempi <strong>di</strong> trasformazionee <strong>di</strong> evoluzione, nella ricerca enella definizione <strong>di</strong> ogni possibile accorgimentotecnico che consenta <strong>di</strong> migliorarela professionalità <strong>di</strong> ognuno, affinchèsi possa raggiungere ovunque il risultatodell’eccellenza nella qualità del “prodotto”catastale.Già si sono fatti molti passi avanti, matutti sappiamo che ce ne sono ancoratantissimi da fare, sia all’interno degliUffici, che nella nostra maniera <strong>di</strong> lavorare.È ormai chiaro che il “Catasto” vienequoti<strong>di</strong>anamente costruito, mo<strong>di</strong>ficato,aggiornato ed implementato nei suoicontenuti, con i dati che risultano dalnostro lavoro.Tra gli obiettivi principali che si è postal’Agenzia del Territorio, naturalmentesegue a pag. 6


12/2008 <strong>di</strong>mensione <strong>GEOMETRA</strong>con il nostro convinto avvallo, c’è quello<strong>di</strong> spersonalizzare i controlli, eliminandola <strong>di</strong>screzionalità umana nell’accettazionedelle pratiche.Questo è un grande passo che l’Agenziacerca <strong>di</strong> fare nell’ottica <strong>di</strong> poter sfruttareal meglio le risorse a <strong>di</strong>sposizione, ancheumane e tecniche, per migliorare laqualità del proprio servizio.Perciò si punta sempre con maggior impegno,ad usare il personale catastale nelleattività interne più qualificate, togliendoloro l’incombenza quoti<strong>di</strong>ana <strong>di</strong> doververificare in un’estenuante problematica,la bontà degli elementi tecnici che vengonoinseriti nella loro banca dati.In poche parole si vuole eliminare dal vocabolariocatastale il termine “sospensione”,che tanto angustia i nostri colleghiliberi professionisti ed i colleghi catastali.Naturalmente per poter arrivare a questoobiettivo con serena certezza, bisognaeliminare completamente i comportamenti“furbi” interni ed esterni al siste-6ma, cioè quelli <strong>di</strong> quei soggetti che con iloro personalissimi atteggiamenti <strong>di</strong>screzionali,o trovano sempre il modo <strong>di</strong> risolvereil problema oppure non lo trovanomai, comunque cercando sempre <strong>di</strong>conservare qualche piccolo privilegio, anchein barba a qualunque novità proceduralee normativa, ignorando completamenteetica e professionalità.Noi possiamo e dobbiamo dare il nostroimportante contributo, affinando la qualitàdel nostro lavoro, attraverso la correttaapplicazione delle procedure, il rispettodelle buone modalità operative,la conoscenza della materia, in altri termini,migliorando le nostre capacità e lenostre competenze.La trasmissione telematica degli atti <strong>di</strong>aggiornamento catastali è il principale epiù grande spunto, che oggi dobbiamoprenderci sul mercato professionale catastale.Deve <strong>di</strong>ventare una nostra specificacapacità, in modo da acquisire senzaproblemi una competenza che ci è giàpropria, ma per perpetuarla, abbiamo bisogno<strong>di</strong> conoscerla e praticarla in tuttele sue sfaccettature che la modernità e lenuove tecnologie ci impongono.L’Agenzia ci è venuta anche incontro,nella ricerca <strong>di</strong> qualificare la valenza delnostro operato e l’approvazione automaticadegli atti <strong>di</strong> aggiornamento ne è unaprova. Per noi è una grande occasione danon lasciarci sfuggire, che dobbiamo cavalcarecon grinta e determinazione perfar capire a tutti che non vogliamo ridurcia dei semplici operatori <strong>di</strong> “fraca botònsalta macàco”.Noi vogliamo, possiamo e dobbiamo esserequel Geometra che possa vantarsi <strong>di</strong>essere un esperto nella materia catastale,negli aggiornamenti necessari <strong>di</strong> cui la societàavrà sempre bisogno, nella capacità<strong>di</strong> relazionarsi con la banca dati Catastali


in maniera competente e trasparente, pervia manuale, <strong>di</strong>gitale, tecnologica e storicain<strong>di</strong>fferentemente, con tutti i mezzia <strong>di</strong>sposizione, senza nessuna titubanza.Quando i tecnici catastali, ormai sollevatidall’impegno <strong>di</strong> rincorrerci e controllareil nostro lavoro, non avranno piùalcun motivo <strong>di</strong> occuparsi dei nostri atti<strong>di</strong> aggiornamento, rimarremo gli unicitecnici esperti specialistici sulla piazza, acui tutti dovranno rivolgersi per definirele questioni immobiliari. Per cui dobbiamoprepararci a questo evento che, anchecon l’avvento del Pregeo 10, si vedeormai sempre più vicino.In questo passaggio, visto che le proceduresi presentano come facilissime, nondobbiamo adagiarci a seguire pe<strong>di</strong>ssequamentele “istruzioni per l’uso”, come se sitrattasse <strong>di</strong> far funzionare un telefoninonuovo o un elettrodomestico.Questo è il pericolo maggiore che corriamo:accontentarci <strong>di</strong> affidare il nostrolavoro alla sola procedura, senza mettercinulla del nostro. Già molti <strong>di</strong>cono (e libiasimo) che la ren<strong>di</strong>ta da accettare deveessere quella che il DOCFA fa uscireautomaticamente, senza ragionarci su,senza confrontare la coerenza dei datinella realtà dei luoghi, senza porsi alcundubbio. Oggi con la completa automatizzazione<strong>di</strong> Pregeo nella versione 10 econ la trasmissione telematica, corriamoil rischio <strong>di</strong> non sapere nemmeno quelloche facciamo e, questo, potrebbe arrecarcimoltissimi danni in futuro. I nostriatti <strong>di</strong> aggiornamento catastale potrebbero<strong>di</strong>ventare così semplici da eseguire,o anche così facili da imbrogliare(tra autocad, GPS, telematica, e <strong>di</strong>avolerieinformatiche <strong>di</strong> ogni genere), che potrebberoessere tranquillamente redattidai “ragazzi del bar”, per non parlare deisoliti “faccen<strong>di</strong>eri”.Dobbiamo invece scongiurare questopericolo latente assumendoci, sempreresponsabilmente, l’onere delle verifiche,della estrema attenzione e puntualitàdei nostri elaborati e dei dati che inseriamoa qualunque titolo, nella bancadati catastale.Vogliamo praticamente, sapere sempreil perché si debba premere quel pulsanteo quell’altro, oppure il perché se scegliamoquell’opzione determiniamo untale sviluppo e se ne scegliamo un’altra,esso sarà completamente <strong>di</strong>verso.Ci deve essere assolutamente noto perchéil programma fornisce questo o quelrisultato e dobbiamo quin<strong>di</strong> essere in grado<strong>di</strong> <strong>di</strong>alogare con il programma stesso,ma da tecnici competenti, non da tecnici“programma <strong>di</strong>pendenti”.Sono queste tutte le cose che dobbiamoimparare, senza <strong>di</strong>menticare quelleche già conosciamo, a cominciare dallacapacità <strong>di</strong> misurare bene e seriamente,“fotografando” tecnicamente i luoghi delnostro lavoro con trasparenza ed onestà,dando l’imprimatur <strong>di</strong> qualità a tutto ciòche an<strong>di</strong>amo a rilevare ed a rappresentarenei documenti catastali.Ho sentito che prima dell’avvento dellaversione <strong>di</strong> Pregeo che ha finalmenteconsentito <strong>di</strong> introdurre in mappa lenuove <strong>di</strong>videnti, secondo il miglior adattamentopossibile, succedevano, un po’dappertutto in Italia, fatti a <strong>di</strong>r poco incresciosi.Se la figura rilevata in<strong>di</strong>cava lapresenza <strong>di</strong> una nuova <strong>di</strong>vidente lungatrenta metri ed in mappa se ne potevanoinserire soltanto venti, per un’evidente<strong>di</strong>fformità tra lo stato <strong>di</strong> fatto e quello<strong>di</strong> mappa, si conveniva (nella <strong>di</strong>screzionalitàinterna ed esterna delle due parti),<strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare la figura rilevata (schemadel rilievo) negli angoli e nelle <strong>di</strong>stanseguea pag. 87<strong>di</strong>mensione <strong>GEOMETRA</strong>12/2008


<strong>di</strong>mensione <strong>GEOMETRA</strong>12/2008ze rilevate, per far “tornare” la <strong>di</strong>videntecon una lunghezza compatibile conquella <strong>di</strong> mappa.Non è dato saper se all’epoca fosse statapiù determinante la richiesta del tecnicocatastale o più convincente la propostadel professionista esterno, ma comunquesia successo, si tratta sempre <strong>di</strong>una grossa fesseria.Così facendo, il professionista non avrebbeapparentemente avuto problemi conle antipatiche sospensioni e con i ritar<strong>di</strong>inspiegabili per i clienti ed il suo atto sarebbestato subito approvato e contemporaneamente,il collega catastale, nonavrebbe dovutoaffrontarealcuna tematicafasti<strong>di</strong>osa ecomplessa, taleda complicarglila consuetaroutinein ufficio.Probabilmente,si sono risoltitanti problemi<strong>di</strong> mancatacorrispondenza,con reciprocasod<strong>di</strong>sfazionedelleparti, ma si è trattato soltanto <strong>di</strong> unasciocchezza, <strong>di</strong> un imbroglio, <strong>di</strong> un velenosoinquinamento della nostra Bancadati.Cosa succederà a quelle particelle neipassaggi successivi dei prossimi anni,cosa <strong>di</strong>ranno coloro che vorranno averela loro superficie sul luogo e non sullacarta, cosa <strong>di</strong>ranno i consulenti tecnicidei giu<strong>di</strong>ci quando si accorgeranno<strong>di</strong> questi raggiri, cosa <strong>di</strong>remo noi quandodovremo riferirci a quegli elabora-8ti per re<strong>di</strong>gere i nostri ed infine, chi cicrederà più?La bontà <strong>di</strong> quei dati, così impunementeinseriti si rivolteranno contro <strong>di</strong> noi, control’Amministrazione, che andrà a certificarecose non vere, non esatte e possiamo<strong>di</strong>rle, imbrogliate ed infine, controil proprietario interessato.Dunque non solo, ma anche per questo,non dobbiamo ridurci a dei meri “fracabotòn, salta macàco”, ma dobbiamo esserealtamente professionali, saper evidenziarele problematiche ed affrontarle a testaalta, trovando le soluzioni più opportune,legittime e reali, nel senso <strong>di</strong> garantirela realtà dellecose, abbinateai <strong>di</strong>ritti reali<strong>di</strong> ognuno, senzascorciatoie ointrallazzi. Conil seminario <strong>di</strong>Pordenone, abbiamopresentatoanche quiil nuovo Pregeo10. Ora vieneil momento<strong>di</strong> impararead usarlo e<strong>di</strong> trasmetterloall’Agenzia pervia telematica, in via definitiva. I nostriCollegi attiveranno appositi corsi <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mentoin ambito locale assiemeai funzionari catastali.Partecipiamoci con convinzione ed attrezziamociper tempo, senza lasciarcisorpassare in questa competenza dai soliti“faccen<strong>di</strong>eri”, interni od esterni chesiano, capaci soltanto <strong>di</strong> procurare dannia noi ed a chi ripone in noi la propriafiducia ed il proprio danaro, per pagarciun lavoro che deve essere “ben fatto”.


E<strong>di</strong>liziaL’impiego del vetro in e<strong>di</strong>liziaElementi utili per la conoscenza e la progettazione del vetro nell’e<strong>di</strong>lizia<strong>di</strong> Livio Lacosegliaz12/2008 <strong>di</strong>mensione <strong>GEOMETRA</strong>Livio LacosegliazCom’è noto, l’impiego del vetro in e<strong>di</strong>liziasi fa sempre più massiccio.Infatti, dopo essere stato impiegato percentinaia <strong>di</strong> anni per la costruzione dellefinestre, negli ultimi decenni ha assuntoun’importanza considerevole anche comemateriale da costruzione. Il motivo fondamentale<strong>di</strong> tanta espansione, va attribuitosoprattutto ai progressi fatti nellosviluppo, nella produzione e nella lavorazionedello stesso. Oggi <strong>di</strong>sponiamo <strong>di</strong>vetri da costruzione che possono essereimpiegati in vario modo e che sod<strong>di</strong>sfanoegregiamente le esigenze della sicurezza.Infortuni che si verificano con lalavorazione del vetro sono da attribuirsiprevalentemente all’utilizzazione <strong>di</strong> vetriinadatti e serramenti inadeguati. La varietà<strong>di</strong> vetri <strong>di</strong>sponibili sul mercato, ponel’utente nella con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> poter sceglierecon facilità il vetro più idoneo alle10proprie esigenze <strong>di</strong> impiego; naturalmenteanche garantendo la massima sicurezzanella posa e nell’esercizio.L’Assovetro (Associazione Nazionale degliIndustriali del Vetro) ha redatto e <strong>di</strong>ffusouno “Schema per la prescrizione deiprodotti vetrari per l’e<strong>di</strong>lizia” dal qualesi possono ricavare tutte le in<strong>di</strong>cazioni inmerito alle caratteristiche dei vetri, allanormativa <strong>di</strong> riferimento e nei confrontidei documenti tecnici necessari, peruna corretta progettazione degli stessi.Principalmente va detto che una correttaprogettazione dei vetri in e<strong>di</strong>lizia, devetener conto prioritariamente delle seguenticaratteristiche dei prodotti:- Sicurezza, resistenza meccanica, trasmissioneluminosa, prestazioni termiche,assorbimento energetico, isolamentoacustico, resistenza al fuoco, montaggioe manutenzione.Per la comoda utilità dei lettori interessati,si riportano integralmente la caratteristichedei tioli A, D, E, F, G, H, I e parzialmente,quelle dei titoli B e C contenutinel documento sopra accennato.A) SicurezzaLa norma UNI 7697 del 2007 stabiliscei criteri <strong>di</strong> scelta dei vetri da impiegarsisegue a pag. 12


Il D. Lgs. n. 172 stabilisce altresì che inassenza delle suddette norme, la sicurezzadel prodotto è valutata in base alle normenazionali non cogenti che recepiscononorme europee, alle norme in vigorenello stato membro in cui il prodotto ècommercializzato, alle raccomandazionidella Commissione Europea relative adorientamenti sulla valutazione della sicurezzadei prodotti, ai co<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> buonacondotta in materia <strong>di</strong> sicurezza vigentinel settore interessato, agli ultimi ritrovatidella tecnica, a livello <strong>di</strong> sicurezzache i consumatori possono ragionevolmenteattendersi.<strong>di</strong>mensione <strong>GEOMETRA</strong>12/2008B) Resistenza meccanicaLa norma UNI 7143, fino a quando nonnei casi in cui si voglia garantire la sicurezzadegli utenti, in<strong>di</strong>cando i vari tipi 13474, fornisce il metodo <strong>di</strong> calcolo del-verrà sostituita dalla norma europea EN<strong>di</strong> vetro <strong>di</strong> cui si ammette l’utilizzo nellevarie applicazioni.lori <strong>di</strong> carico neve e vento in<strong>di</strong>cati nellalo spessore delle lastre partendo dai va-In materia <strong>di</strong> sicurezza dei prodotti, è utilericordare che il D. Lgs. n. 172 del 21 attuativa del D.M. 16/01/96.circolare ministeriale del 4 luglio 1996,maggio 2004, che ha abrogato il D. Lgs.n. 115 del 17 marzo 1995, all’articolo 4 C) Prestazioni luminosestabilisce che, in mancanza <strong>di</strong> specifiche La trasmissione luminosa (TL) è una caratteristicaspecifica del materiale e de-<strong>di</strong>sposizioni comunitarie, un prodotto sipresume sicuro quando è conforme allalegislazione vigente nello Stato memternodegli e<strong>di</strong>fici.finisce il livello <strong>di</strong> comfort visivo all’inbroin cui il prodotto stesso è commercializzato,e con riferimento ai requisi-misurato in conformità alla norma UNIÈ un valore fornito dal produttore ed èti cui deve rispondere sul piano sanitarioe della sicurezza. Si presume che unEN 410.prodotto sia sicuro, per quanto concernei rischi e le categorie dei rischi, <strong>di</strong>sci-Relativamente a questa importante ca-D) Prestazioni termicheplinati dalla normativa nazionale, quandoè conforme alle norme nazionali non siderare:ratteristica prestazionale occorre con-cogenti che recepiscono le norme europeei cui riferimenti sono stati pubbliversoil vetro.1. Il calore che entra dall’esterno attracatidalla Commissione Europea nella Il fattore solare “g”, specifico <strong>di</strong> ciascunGazzetta Ufficiale delle Comunità Europeea norma dell’art. 4 della Diretti-dai fabbricanti ed in<strong>di</strong>ca la percentualetipo <strong>di</strong> prodotto vetrario, viene fornitova 2001/95/CE. segue a pag. 1412


E) Assorbimento energeticoQuesta caratteristica è specifica per ognitipo <strong>di</strong> vetro e viene fornita dal produttore.È necessario considerarne gli effettiquando si utilizzano prodotti ad elevatoassorbimento energetico e, più in generale,quando le lastre non sono sottopostead irraggiamento solare persistentesu tutta la superficie (aggetti, spigolo,colonne, ecc.). In questi casi il vetro,pessimo conduttore <strong>di</strong> calore, è sot<strong>di</strong>energia termica che entra attraverso ilvetro, rispetto all’energia solare incidentesulla superficie del vetro stesso.Il valore <strong>di</strong> questo parametro può variaremoltissimo, oscillando da un minimo<strong>di</strong> 10% ad un massimo <strong>di</strong> 90%.La gamma <strong>di</strong>sponibile dei prodotti vetrariè molto ampia ed è stata sviluppataper sod<strong>di</strong>sfare ogni esigenza climatica,dal momento che, scegliendo il prodottopiù idoneo, è possibile ridurre gliapporti nelle zone calde, a forte irraggiamentosolare, o aumentarli nelle zonefredde.Il controllo solare ha effetto solo se il vetroè sottoposto alla ra<strong>di</strong>azione solare edè un parametro determinante per la cor-retta realizzazione <strong>di</strong> ambienti con ampiesuperfici vetrate.2. Il calore che esce all’esterno attraversoil vetro.Il valore <strong>di</strong> Trasmittanza termica U, proprio<strong>di</strong> ciascun tipo <strong>di</strong> prodotto vetrario, èil valore, fornito <strong>di</strong>rettamente dal produttore,che definisce il livello <strong>di</strong> isolamentotermico del vetro e ne in<strong>di</strong>ca l’efficacia.Le prestazioni <strong>di</strong> termoisolamento sonodeterminate dalle caratteristiche dellevetrate isolanti e sono <strong>di</strong>sciplinate dallenorme UNI EN 1279, 1-6, che hanno sostituitole norme UNI 10593, 1-4.La gamma prestazionale dei prodotti vetrariè molto ampia ed il valore <strong>di</strong> trasmittanzatermica è compreso tra U=5,8 W /m² °K per il vetro singolo e U=1 W / m²°K per vetrate isolanti ad alte prestazioniche impiegano vetri con deposito bassoemissivo.I vetri bassoemissivi possonofornire, <strong>di</strong> fatto, prestazioni <strong>di</strong> isolamentotermico 6 volte migliori <strong>di</strong> un vetrosingolo, con evidente abbattimento deicosti <strong>di</strong> riscaldamento e delle emissioni<strong>di</strong> fumi dalle centrali termiche.Gli effetti sono positivi su tutto il territorioitaliano, sebbene il parametro <strong>di</strong>venti,chiaramente, critico ed economicamentesempre più motivante passandodalla zona B (estremo sud) alle zonepiù fredde.<strong>di</strong>mensione <strong>GEOMETRA</strong>12/200814


toposto a “contrasto <strong>di</strong> tensioni termiche”che possono determinarne la rottura.Per eliminare tale rischio, nei casisopra richiamati, viene fatto ricorsoall’impiego <strong>di</strong> vetri temperati o <strong>di</strong> vetriinduriti.Il contatto preventivo con il fornitore puòfornire evidentemente le necessarie in<strong>di</strong>cazionisulle soluzioni da adottare.F) Isolamento acusticoLe caratteristiche <strong>di</strong> fonoisolamento deiprodotti vetrari sono normati dalla normaUNI EN 12758 e queste sono fornitedai produttori a seguito <strong>di</strong> test eseguitiin laboratori specializzati, su pannelli <strong>di</strong><strong>di</strong>mensioni 1230 x 1480 mmq.Non va <strong>di</strong>menticato che le effettive prestazionidei vetri possono variare sensibilmentein considerazione delle loro <strong>di</strong>verse<strong>di</strong>mensioni e soprattutto delle modalità<strong>di</strong> posa in opera. Per le applicazioniparticolarmente sensibili - camere<strong>di</strong> albergo, ambienti siti in zone rumorose,scuole, ospedali, ecc. - sono <strong>di</strong>sponibiliprodotti ad elevato potere fonoisolante.Il DPCM 5 <strong>di</strong>cembre 1997, attuativo dellaLegge quadro n. 447 del 26 novembre1995, fissa i requisiti acustici passividegli e<strong>di</strong>fici (residenze, uffici, ospedali,scuole, alberghi, ecc.).G) Resistenza al fuocoI vetri resistenti al fuoco sono progettatiper rispondere a 3 <strong>di</strong>fferenti prestazioni:- (E): Resistenza al passaggio delle fiammee dei gas cal<strong>di</strong>;- (EW): E + mantenimento della ra<strong>di</strong>azioneal <strong>di</strong> sotto <strong>di</strong> 15 W/mq (a 1 mt<strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza);- (EI): E + isolamento termico del latosegue a pag. 16<strong>di</strong>mensione <strong>GEOMETRA</strong>


In linea <strong>di</strong> principio, durante le operazioni<strong>di</strong> montaggio occorrerà tener presenti,quanto meno, i seguenti elementi:a) il vetro non deve essere vincolato aimovimenti del serramento in cui èinserito; i due componenti debbonoavere un buon grado <strong>di</strong> libertà reciproca;b) devono essere sempre evitati contatti<strong>di</strong>retti tra il vetro ed il serramentoa mezzo <strong>di</strong> opportuni tasselli <strong>di</strong>stanziatori;c) le schermature dei bor<strong>di</strong> devono copriresolo la necessaria superficie <strong>di</strong>inserimento (l’aspetto è critico per ivetri ad elevato assorbimento energetico).<strong>di</strong>mensione <strong>GEOMETRA</strong>12/2008protetto (< 140°C me<strong>di</strong>o; < 180°C localmente),I prodotti sono inoltre classificati in base alladurata temporale delle prestazioni <strong>di</strong> resistenzarichieste (30’ - 60’ - 90’ - 120’).I produttori sono in con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> fornirei vetri richiesti e le relative certificazioniprestazionali.H) MontaggioLa norma <strong>di</strong> riferimento per il montaggioe la posa dei prodotti vetrari è la UNI6534. Tale norma rimarrà in vigore sinoa quando una specifica norma, la prEN12488 attualmente in corso <strong>di</strong> elaborazione,non sarà approvata e pubblicata.16I) ManutenzioneIl vetro si lava con i normali saponi reperibilisul mercato, evitando <strong>di</strong> esercitareabrasioni meccaniche che lo potrebberograffiare.Nella progettazione e nella realizzazione<strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> elevata altezza, nonché<strong>di</strong> quelli caratterizzati dalla presenza <strong>di</strong>estese superfici vetrarie, è opportuno prevederela possibilità <strong>di</strong> accesso alle superficida pulire, anche facendo ricorso allapre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> punti <strong>di</strong> ancoraggio <strong>di</strong>sistemi manutentivi esterni.VETRI AUTOPULENTI: È la generazione<strong>di</strong> nuovi prodotti, realizzati dall’industriavetraria proprio per <strong>di</strong>minuire drasticamentele operazioni <strong>di</strong> pulizia, particolarmenteonerosa sulle facciate. Questivetri consentono una ridotta manutenzione,grazie all’azione del “depositosuperficiale”, <strong>di</strong> opportuna composizionechimica, ed alle spiccate capacità <strong>di</strong> fotocatalisiche ne conseguono. Il “deposito“determina il <strong>di</strong>stacco dello sporco dallasuperficie vetrata e la semplice azionedell’acqua piovana lo asporta.


E<strong>di</strong>lizia ed UrbanisticaLa Regione Friuli Venezia Giuliaha mo<strong>di</strong>ficato la previgente leggee<strong>di</strong>lizia ed urbanisticaDal 6 novembre scorso è in vigore la nuova legge regionale 12/2008,con molte novità<strong>di</strong> Lucio BarbieroLa nuova giuntaregionale haistituito a pochigiorni dal suo inse<strong>di</strong>amento,testo unico delle <strong>di</strong>sposizioni legislativee regolamentari statali in materia <strong>di</strong>e<strong>di</strong>lizia DPR 380/2001 (ferme restandole leggi regionali <strong>di</strong> settore), nella par-un te e<strong>di</strong>lizia sono state messe in evidenzatavolo <strong>di</strong> lavoroper un confronto con le categorie professionalied economiche sulla verificadell’efficienza <strong>di</strong> applicazione della leggeregionale n. 5 del 2007, entrata in vigoreil 27 agosto dello stesso anno.Nei vari incontri a cui siamo stati invitatia partecipare è stato messo sostanzialmentein evidenza, da parte <strong>di</strong> tuttele categorie professionali che la riformadella legge “urbanistica e<strong>di</strong>lizia e del paesaggioL.R. 05/07”, viene con<strong>di</strong>visa edaccettata sotto il profilo dell’impiantolegislativo e degli obiettivi che la stessaintende raggiungere.Le categorie professionali hanno evidenziatoanche i buoni propositi chela legge aveva fatto sperare, in meritoalla semplificazione amministrativa, allariduzione del 30% dei tempi tecnici <strong>di</strong>approvazione dei documenti e così via.Sono state evidenziate altresì le ulterioricomplicazioni che la legge ha creatonelle fasi <strong>di</strong> interrelazione tra i vari pianie si è anche però evidenziato che lalegge, non ha ancora avuto una sostanzialealcune problematiche legate all’applicazionedello stesso testo unico, per leparti ancora non raccordate perfettamentea quanto rimasto adattabile allaspecificità della nostra regione. Inoltrele categorie professionali tecniche hannoproposto molte altre osservazioni.Il collegio <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne, dopo i confronticon le varie componenti regionali,sentiti i consigli dei collegi e le propriecommissioni interne, ha formulato undocumento congiunto con i collegi professionalidei periti industriali delle provincie<strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne, Gorizia e Pordenone.Il documento è stato illustrato durantel’au<strong>di</strong>zione delle categorie professionalinella sede del consiglio regionale. Inestrema sintesi lo stesso proponeva:- precisazioni e uniformità <strong>di</strong> applicazionerispetto alle <strong>di</strong>sposizioni statalisull’applicazione dell’art. 39 promozionedella bioe<strong>di</strong>lizia e ren<strong>di</strong>mento energeticoriferito anche alla definizione <strong>di</strong>criteri per il raccordo in automaticodelle detrazioni fiscali (36%, 55%);- precisazione dell’assenza dell’obbligoverifica sul “campo”.Seppur promuovendo l’adozione del segue a pag. 1817<strong>di</strong>mensione <strong>GEOMETRA</strong>12/2008


<strong>di</strong>mensione <strong>GEOMETRA</strong>12/2008<strong>di</strong> attendere 30 giorni prima della <strong>di</strong>chiarazione<strong>di</strong> fine lavori nella consegnadella D.I.A. <strong>di</strong> variante;- proposta <strong>di</strong> ripristinare il silenzio assensoalla richiesta del permesso <strong>di</strong> costruire,ora invece vige il silenzio rifiuto;- precisazioni in materia <strong>di</strong> oneri <strong>di</strong> costruzioneed urbanizzazione in riferimentoagli art.li 3 e 4 del D.P.Reg.296/07 che prevedono la vigenza delletabelle DPGR 139/1997 - incertezza<strong>di</strong> applicazione deroghe;- proposta <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fica delle <strong>di</strong>sposizionialla trasmissione dei DURC, certificati<strong>di</strong> regolarità contributiva delle imprese,con riferimento alla specifica legge<strong>di</strong> settore D.Lgs. 09/04/2008 n. 81;- accelerazione delle opere pubblicheproposta <strong>di</strong> accertamento <strong>di</strong> conformitàurbanistica con articolo <strong>di</strong> leggeunico riproponendo l’art. 89 dellaL.R. 52/91 con definizione delle operepubbliche come <strong>di</strong>sposizioni dell’exart.78 bis della L.R. 52/91;- il limite <strong>di</strong> mc.30 previsto nell’art.48soggetto a D.I.A. venga adeguato altesto unico che prevede il 20% delvolume dell’e<strong>di</strong>ficio principale (art. 3comma 1 e 6 DPR 380/2001);Infine nella parte urbanistica ci siamolimitati a fare delle considerazioni<strong>di</strong> carattere generale sull’applicazionedella pianificazione comunale e sullesue limitazioni. Le fasi istituzionali perl’approvazione della legge si sono concluseil 21/10/2008. Le mo<strong>di</strong>fiche allalegge regionale 5 sono state pubblicatesul BUR n. 43 del 22/10/2008 identificatedalla Legge Regionale n. 12/2008e sono entrate in vigore il 6 novembrescorso. Ve<strong>di</strong>amo ora in sintesi cosa cambiadal 6 novembre 2008.Parte UrbanisticaArt. 63 Bis - Ter - QuaterIl termine per la presa visione dellostrumento generale adottato PRGC è <strong>di</strong>1830 giorni effettivi e quin<strong>di</strong> non vannocomputati i giorni festivi;fino all’entrata in vigore del PTR e comunquenon oltre 2 anni dal 06/11/08e cioè fino al 05/11/2010 la formazionedegli strumenti urbanistici generalicomunali e loro varianti possono essereredatti considerando la totalità del territoriocomunale, evitando così le <strong>di</strong>sposizionidella L.R. 05/07 dell’area vasta(ultravigenza dei <strong>di</strong>sposti della L.R.52/91 per i quali siano state deliberatele <strong>di</strong>rettive alla data del 27/08/2007).È stato mo<strong>di</strong>ficato l’istituto della flessibilità.Ora per i Comuni con popolazionefino a 15.000 abitanti la flessibilità passaal 20% mentre per i comuni con più <strong>di</strong>15.000 la flessibilità rimane al 10%.Tali proce<strong>di</strong>menti non sono applicabilialle varianti in corso in quanto per avvalersi<strong>di</strong> queste <strong>di</strong>sposizioni occorreriadottare il piano.Per l’attuazione dei PAC o PRPC si tornaalle <strong>di</strong>sposizioni della L.R. 52/91 ecioè i 2/3 del valore delle aree e deglie<strong>di</strong>fici inclusi nell’ambito e non più i ¾dettati dal DPR 380/2001.Vi è poi la procedura abbreviata <strong>di</strong> approvazionedei PAC o PRPC nel casoaderiscano al piano la totalità del valoredelle aree.Infine i PAC o PRPC possono essereadottati/approvati dalla giunta comunalein seduta pubblica (secondo lemodalità del regolamento comunale)a meno che un quarto dei consiglierifaccia richiesta <strong>di</strong> approvare lo stesso inConsiglio Comunale (prima era 1/3 art.25 comma 1).Parte E<strong>di</strong>liziaArt. 39 Ren<strong>di</strong>mento EnergeticoSostanzialmente c’è il recepimento delD.lgs. 30/05/2008 n. 115;il comma 7 bis impartisce che qualoranegli interventi volti al miglioramentoenergetico degli e<strong>di</strong>fici si <strong>di</strong>mostri una


iduzione minima del 10% dei coefficienti<strong>di</strong> trasmittanza termica previsti La normativa viene integralmente sosti-Art. 41 DURC Regolarità Contributivadal D.lgs. 192/2005 e successive mo<strong>di</strong>fiche,non siano computati nel calcolo in materia <strong>di</strong> tutela della salute e deltuitae riferita al D.Lgs. 81/2008 normedei volumi e delle superfici e gli stessi la sicurezza nei luoghi <strong>di</strong> lavoro. Orainterventi possono essere realizzati in prima dell’inizio lavori si presenta ilderoga alle <strong>di</strong>stanze e alle altezze massimepreviste dagli strumenti urbani-mano che si identificano le altre impreseDURC dell’impresa principale, poi manstici e dai regolamenti e<strong>di</strong>lizi e alle <strong>di</strong>stanzeminime <strong>di</strong> protezione dei nastri dell’inizio degli stessi si devono trasmet-(impianti elettrici, termici, etc..) primastradali, fermo restando il rispetto delle tere le relative certificazioni DURC e<strong>di</strong>stanze minime previste dal Co<strong>di</strong>ce documentazione <strong>di</strong> corredo in Comune.Civile.Le stesse deroghe sono previste anche Art. 48 Interventi D.I.A. - Attivitàai fini della determinazione del contributo<strong>di</strong> costruzione.Sono state tolte dalla denuncia <strong>di</strong> inizioE<strong>di</strong>lizia Libera comma 1 BISSu nuovi e<strong>di</strong>fici si derogano oltre i 30 attività e posti in attività e<strong>di</strong>lizia liberacm. fino ad ulteriori 30 cm. siano esse gli interventi relativi alla collocazionemurature portanti, tamponature, solai <strong>di</strong> lapi<strong>di</strong>, insegne, targhe, scavi per raccordo<strong>di</strong> sottoservizi etc..interme<strong>di</strong> o <strong>di</strong> copertura; per gli e<strong>di</strong>ficiesistenti tali parametri vengono estesi a Tali interventi comunque sono soggetticm.35 oltre le murature, tamponature,solai interpiani e <strong>di</strong> copertura. segue a pag. 20<strong>di</strong>mensione <strong>GEOMETRA</strong>


<strong>di</strong>mensione <strong>GEOMETRA</strong>12/2008al rispetto dei regolamenti e<strong>di</strong>lizi vigentied alle eventuali leggi <strong>di</strong> settore.Il legislatore ha compreso in attivitàe<strong>di</strong>lizia libera anche le pertinenze <strong>di</strong>e<strong>di</strong>fici esistenti quali bussole, verandee depositi attrezzi nel limite <strong>di</strong> MC.20. Tali manufatti non concorrono alcalcolo della superficie e della volumetriae<strong>di</strong>ficabile sull’area oggetto <strong>di</strong>intervento.Sono altresì comprese in attività e<strong>di</strong>lizialibera i manufatti che non comportanovolumetria destinati ad arredo da giar<strong>di</strong>noe terrazzo, barbeque e tettoie neilimiti <strong>di</strong> MQ. 20.Gli stessi non concorrono al calcolo dellasuperficie e<strong>di</strong>ficabile sull’area oggetto<strong>di</strong> intervento.Si evidenzia che i limiti <strong>di</strong>mensionaliliberi devono intendersi/ammessi unatantum ancorchè suscettibili <strong>di</strong> essereutilizzati con più interventi.Si precisa però che per l’attuazione delle“semplificazioni procedurali volutedal legislatore” si dovranno comunquerispettare i regolamenti e<strong>di</strong>lizi localied ottemperare alle leggi <strong>di</strong> settore,se dovute, quali norme antisismiche(deposito c.a.), progetti impianti, autorizzazionepaesaggistica, normativeantincen<strong>di</strong>o etc..Vi è poi, come sappiamo, l’aspetto catastaleche prevede il censimento <strong>di</strong> ripostigli/tettoie/legnaiee altri accessorioltre i mq. 8,00.L’art. 48 comma 1 Ter riba<strong>di</strong>sce e precisache le Varianti al P.C. o alla D.I.A.presentate prima della fine lavori nonsono soggette al termine dei 30 giorniprevisto dall’art. 23 comma 1 del DPR380/2001.Art. 51 Ristrutturazione E<strong>di</strong>liziaViene integrato con la puntualizzazione<strong>di</strong> interventi “MISTI“ cioè vi è una precisazionerelativa agli interventi misti <strong>di</strong>ristrutturazione ed ampliamento preci-20sando che il rispetto dei parametri previstidagli strumenti urbanistici vigentio adottati (all’atto dell’intervento) siapplicano esclusivamente all’effettivoincremento <strong>di</strong>mensionale dell’immobilerelativamente al se<strong>di</strong>me, alla sagoma,al volume e all’altezza.Art. 50 TolleranzeIl comma 1 viene mo<strong>di</strong>ficato integrandole precedenti <strong>di</strong>sposizioni, ove le variazioninon superiori al 3% rispetto allemisure del progetto approvato con riferimentoalla sagoma, alla superficie, allavolumetria e all’altezza non costituisconovariante al titolo abilitativo e<strong>di</strong>lizio epertanto non sono sanzionabili anche sein deroga ai limiti previsti dagli strumentiurbanistici e dai regolamenti e<strong>di</strong>lizi.Si ricorda che l’ex art. 116 della L.R.52/91 prevedeva uno scarto <strong>di</strong> tolleranzadel 2,50%.Sempre nello stesso articolo al comma3 bis viene prevista la possibilità nellezone E <strong>di</strong> realizzare, anche in derogaagli in<strong>di</strong>ci e ai parametri previsti daglistrumenti urbanistici, tettoie a copertura<strong>di</strong> concimaie e vasche per la raccolta<strong>di</strong> liquami annesse alle strutture produttiveaziendali.Tale deroga non è applicabile nei casiin cui tali coperture siano destinate aduso <strong>di</strong>verso.La definizione temporale <strong>di</strong> alcune<strong>di</strong>sposizioni legislative, le particolarimo<strong>di</strong>fiche apportate al testo della L.R.05/2007 e gli annunci fatti dagli assessoricompetenti ci porta a definirela legge regionale 12/2008 una legge“ponte”, legge che ci porterà entro dueanni all’adozione <strong>di</strong> un testo unico <strong>di</strong>legge regionale sull’e<strong>di</strong>lizia, urbanistcae paesaggio, che pare sia già in stu<strong>di</strong>o.Nei prossimi numeri avremo la possibilità<strong>di</strong> entrare meglio nei dettagli dellenuove norme, approfondendo le tematiche<strong>di</strong> nostro interesse.


ProfessioneDeposito tipi <strong>di</strong> frazionamentoin ComuneLe incombenze dei Comuni ed il rispetto della nostra professionalità<strong>di</strong> Bruno RazzaHo avuto ed ho molto spesso, più occasioni<strong>di</strong> parlare e scrivere <strong>di</strong> Catasto, ma tano che nei loro comuni succede <strong>di</strong> tut-sione burocratica. Alcuni Collegi lamen-contemporaneamente, per il ruolo specificoche svolgo all’interno del nostro Contoin Comune del frazionamento o cotoe <strong>di</strong> più, per poter garantire il deposisiglioNazionale, ho anche l’occasione <strong>di</strong> munque dell’atto <strong>di</strong> aggiornamento, persentire ed ascoltare tante cose e molte, mi ottemperare al dettato <strong>di</strong> cui alla leggevengono riferite <strong>di</strong>rettamente dai colleghi,dagli Uffici e dai <strong>di</strong>rigenti <strong>di</strong> catego-Da questa pagine avevamo già speso le47/85, articolo 18, comma 5.ria e dell’Agenzia del Territorio.nostre energie anni ad<strong>di</strong>etro, per cercare<strong>di</strong> convincere i nostri funzionari co-Negli ultimi tempi, si è rinfocolata unapolemica che pareva sopita, ma che invececovava sotto le ceneri della perver- segue a pag.munali a mantenere un comportamen-22<strong>di</strong>mensione <strong>GEOMETRA</strong>2112/2008


<strong>di</strong>mensione <strong>GEOMETRA</strong>12/2008Consiglio Nazionale ha mandato a tuttii Collegi d’Italia e che questi ora cercano<strong>di</strong> trasmettere a tutti i Comuni, persperare <strong>di</strong> poter mettere la parola fine aquesta stucchevole vicenda.Pubblichiamo quin<strong>di</strong> integralmente il testodella circolare.Da più parti viene segnalata l’applicazione<strong>di</strong> <strong>di</strong>sparate e pretenziose procedure, attivatea vari titoli dagli Uffici Tecnici Comunali,per ottemperare al dettato <strong>di</strong> leggeche impone il deposito preventivo in Comunedegli aggiornamenti catastali, comprendentiil frazionamento <strong>di</strong> terreni.È appena il caso <strong>di</strong> sottolineare quale sia la“ratio” della norma in parola, istituita perla prima volta nella legge 47/85 (CondonoE<strong>di</strong>lizio) e poi confermata, ripresa ed integrataanche da norme successive, ma maimo<strong>di</strong>ficata nei contenuti essenziali.Detti contenuti sono inequivocabili e nonsi prestano ad interpretazioni, come invecepare facciano inopinatamente, alcuniComuni.La norma è contenuta nell’articolo 18,comma 5 della legge 47/85, che recita testualmente:“I frazionamenti catastalidei terreni non possono essere approvatidall’Ufficio tecnico erariale se nonè allegata copia del tipo dal quale risulti,per attestazione degli uffici comunali,che il tipo medesimo è stato depositatopresso il comune”.Con detta norma, si intendeva scoraggiarela realizzazione <strong>di</strong> lottizzazioni abusive,che erano avvenute un po’ ovunque,prima dell’entrata in vigore della legge sulcondono e<strong>di</strong>lizio, anche soltanto attraversoil semplice frazionamento del terreno ela ven<strong>di</strong>ta dei lotti, formati esclusivamentea livello catastale.Accadeva infatti che nella realtà, la formazione<strong>di</strong> lotti <strong>di</strong> terreno, appariva comeuna sorta <strong>di</strong> assenso e <strong>di</strong> legittimaziotocorretto e soprattutto rispettoso dellalegge, nell’accogliere i nostri elaboratie rilasciare imme<strong>di</strong>atamente la ricevuta<strong>di</strong>mostrante l’avvenuto deposito.Ma evidentemente, le <strong>di</strong>fficoltà sono talie tante, da indurre ad<strong>di</strong>rittura qualchenostro collega a tergiversare, <strong>di</strong>chiarandoal Catasto per via telematica, <strong>di</strong> averassolto all’obbligo del deposito, anche senon è vero, riservandosi (causa le lungaggini)<strong>di</strong> farlo in seguito.Questo fatto che per altro può avere anchedei risvolti penali, dove ognuno risponderàper se, certamente squalificaun’intera categoria, <strong>di</strong>sposta a lavorarecome si deve, rispettando alla letteraogni prescrizione.Non si deve certo giustificare chi <strong>di</strong>chiarail falso, ma non si può non capire chetipo <strong>di</strong> angoscia possa colpire il collega,il quale per fare il semplice deposito <strong>di</strong>una carta, si vede in Comune, la sua praticarivoltata come un calzino, costrettoa pagare <strong>di</strong>ritti, a fare domande e adessoad<strong>di</strong>rittura a consegnare <strong>di</strong>schetti edati personali tutelati da privacy, spessoanche a soggetti per nulla competentidella materia.Allora ribadendo che il Comune ha tuttoil <strong>di</strong>ritto, anzi il dovere <strong>di</strong> analizzare nelnostro atto <strong>di</strong> aggiornamento catastalese ci sono i presupposti per il verificarsi<strong>di</strong> una lottizzazione abusiva e se del caso,può certamente denunciarci all’autoritàcompetente, minacciarci, spararci, oad<strong>di</strong>rittura chiamare i nocs o i marines,non può certo rifiutarsi <strong>di</strong> restituirci subito,la nostra copia firmata e timbrataa <strong>di</strong>mostrazione dell’avvenuto depositoprevisto dalla legge.Per cui, all’ultima segnalazione, ho redattoun testo sorretto dai dovuti riferimentinormativi, <strong>di</strong>ventato imme<strong>di</strong>atamentecircolare sottoscritta dal Presidente, che il22


ne (seppur soltanto catastale) a proseguirecon le attività e<strong>di</strong>lizie successive, anchein luoghi privi <strong>di</strong> specifiche e puntuali prescrizioniurbanistiche, che per altro, all’epocaspesso erano assenti o non erano puntualmentedefiniti.Quin<strong>di</strong> la norma, intendeva rendere edottianche i Comuni <strong>di</strong> un fatto che prima,appariva meramente <strong>di</strong> rilevanza catastale,fornendo così un’ulteriore opportunità<strong>di</strong> poter intervenire amministrativamente,contrastando sul nascere eventuali attivitàurbanistiche ed e<strong>di</strong>lizie illecite ed abusive,prima del loro compimento.L’articolo 18, comma 5 della legge 47/85,impone che l’Amministrazione Catastalenon possa approvare un atto tecnico <strong>di</strong>aggiornamento del Catasto dei Terreni chepreveda il frazionamento <strong>di</strong> una o più particellecatastali, quin<strong>di</strong> ne mo<strong>di</strong>fichi la consistenza,in assenza della certezza che l’elaboratorelativo sia stato preventivamentedepositato presso il Comune.La <strong>di</strong>mostrazione che l’elaborato sia statodepositato in Comune, ha la funzione <strong>di</strong>tranquillizzare il Catasto (per nulla competentenel settore dell’urbanistica) facendogliacquisire la consapevolezza che, comunquee quantunque debba per altro,eseguire puntualmente gli aggiornamenti<strong>di</strong> mappa e dei dati amministrativo/censuari <strong>di</strong> cui all’atto <strong>di</strong> aggiornamentopresentato per l’approvazione, la vigilanzaed il controllo della legittimità urbanisticaed e<strong>di</strong>lizia, deputate per leggeall’Amministrazione Comunale, sono comunquegarantite.Dunque il deposito in Comune, consenteche l’atto <strong>di</strong> aggiornamento sia approvatodal Catasto e contemporaneamente,mette il Comune nelle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> esserea conoscenza dell’aggiornamento in corsoe se del caso, gli consente <strong>di</strong> poter intervenirecon i mezzi in<strong>di</strong>cati dalla stessa legge,per scongiurare la costituzione <strong>di</strong> una lottizzazioneabusiva.Questo però non consente al Comune <strong>di</strong>trattenere preventivamente l’elaborato <strong>di</strong>aggiornamento, né per verifiche preventive,né per autorizzazioni o pareri, in quanto lanorma in parola richiede soltanto il “deposito”e non anche altre incombenze, al finedell’approvazione catastale.Il Comune non può richiedere al depositante,la presentazione <strong>di</strong> ulteriori dati tecnicio metrici, il pagamento <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti, la presentazione<strong>di</strong> istanze, né tantomeno trattenereper un tempo indefinito o <strong>di</strong>screzionalmenteprefissato, la copia presentata per l’apposizionedella prova dell’avvenuto deposito(<strong>di</strong> solito data, timbro e firma del funzionariopreposto), con la pretesa <strong>di</strong> consentirela preventiva verifica dell’Ufficio Tecnico,o del Sindaco o del Funzionario.La possibilità consentita al Comune, <strong>di</strong> accertaree verificare la presenza nell’atto tecnico<strong>di</strong> aggiornamento che viene presentatoper il deposito, <strong>di</strong> elementi che possanoconfigurarsi come illegittima attivazione <strong>di</strong>una lottizzazione abusiva, è una procedurache deve essere del tutto interna all’UfficioComunale e non deve assolutamenteessere pregiu<strong>di</strong>zievole del corretto deposito,previsto dalla legge.Quin<strong>di</strong> è evidente che il Comune, non devefrapporre alcun indugio od ostacolo alla<strong>di</strong>namica tempistica del deposito, il qualenon può essere con<strong>di</strong>zionato da elementi<strong>di</strong>versi dal semplice “prendere in custo<strong>di</strong>aciò che per legge viene affidato”.Pertanto risulta senza dubbio in<strong>di</strong>spensabile,che il Comune rilasci imme<strong>di</strong>atamenteed in tempo reale al richiedente, l’attestazioneche l’atto tecnico <strong>di</strong> aggiornamentoè stato depositato, trattenendosi la copia<strong>di</strong> pertinenza e riservandosi contemporaneamente,ogni facoltà <strong>di</strong> interventoin seguito.23<strong>di</strong>mensione <strong>GEOMETRA</strong>12/2008


Settore immobiliareCosti nascosti nelle ven<strong>di</strong>teimmobiliariAcquistando alloggi da e<strong>di</strong>ficare o in corso <strong>di</strong> costruzione, si possono scoprirecosti tacitamente aggiuntivi al prezzo concordato, talvolta privi della necessariatrasparenza, comportando ulteriori <strong>di</strong>fficoltà per l’acquirente<strong>di</strong> Elio Miani<strong>di</strong>mensione <strong>GEOMETRA</strong>12/2008Elio MianiUno dei settori che maggiormente interessanola nostra professione è sicuramentequello immobiliare. Il geometrainterviene, a <strong>di</strong>verso titolo, in tutte lefasi che interessano la progettazione, lacostruzione, l’acquisto e la ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> unfabbricato, sia esso a destinazione d’usoresidenziale, commerciale o produttivo.In queste operazioni, come del resto inogni nostra attività, dobbiamo esseresempre professionali, competenti e trasparentisia nei confronti dell’immobiliarista,che del ven<strong>di</strong>tore o dell’acquirente.Noi conosciamo bene il contrastanterapporto che ispira i vari operatori delsettore, con<strong>di</strong>zionati <strong>di</strong> fatto dall’evidenzadella legge <strong>di</strong> mercato, che imponea chi compera <strong>di</strong> voler strappareun prezzo basso per una alta qualità eper contro a chi vende, <strong>di</strong> puntare ad unelevato guadagno a fronte <strong>di</strong> rischi piùbassi possibili.Il nostro compito, anche se purtropponon è semplice, in quanto comunquedobbiamo tutelare l’interesse del committente,dovrebbe essere quello <strong>di</strong> evitareoperazioni che mascherino in qualchemodo dei valori e delle cifre, nonchiari e non palesi.Il prezzo <strong>di</strong> una costruzione sul mer-24cato, è sempre rapportato ad un valoreunitario, sia esso il metro quadrato oppureil metro cubo, elemento che consentea chiunque <strong>di</strong> raffrontare prodotti<strong>di</strong>versi, con un’uniforme e noto criterio<strong>di</strong> valutazione.Fermi restando gli usi e le consuetu<strong>di</strong>nilocali, che a volte considerano le superficiutili nette ed in altre, si riferisconoalle superfici lorde, comprendendo omeno anche gli spessori delle murature,oppure identificando a corpo o in frazionidell’unità i terrazzini, i portici, lesoffitte, gli annessi od altro, è auspicabileche il valore in<strong>di</strong>cato alle parti, siacomprensivo <strong>di</strong> tutti gli oneri e le spese,o meglio come suol <strong>di</strong>rsi, sia un’in<strong>di</strong>cazione“chiavi in mano”.Purtroppo <strong>di</strong> frequente, questo non accadee la valutazione, sia essa unitariao complessiva, ad una più approfon<strong>di</strong>tarichiesta dell’acquirente, spesso riservaantipatiche e costose sorprese.Si sa che chi vende, ha interesse a farfigurare un prezzo basso al fine <strong>di</strong> attirarel’interesse del potenziale acquirenteed è per questo che si attiva l’interesseall’acquisto.L’interessato arriva, viene convinto,s’innamora del luogo, comincia ad apprezzareil rapporto costo bontà del


prodotto, si accosta al cre<strong>di</strong>to, si impegnasu quanto gli è stato in<strong>di</strong>cato, maal momento <strong>di</strong> definire il prezzo finale,scopre che nella valutazione primitiva,non erano comprese alcune piccole particolarità.Così, quando ormai è convinto ed incastrato,il povero acquirente si accorgeche nella valutazione, sulla quale luiaveva rivolto le proprie aspettative ematurato la convinzione <strong>di</strong> star facendoun buon affare, mancavano (tra le piùconsuete) alcune cosette, quali:- l’allacciamento alle reti tecnologiche(acqua, gas, forza motrice, fognature,ecc.);- l’accatastamento ed eventuali frazionamenti;- i piani ed i regolamenti condominialicon le attribuzioni delle quote millesimali;- il rogito notarile per l’acquisto e per lapratica <strong>di</strong> mutuo;- le imposte e tasse;- le consulenze e le me<strong>di</strong>azioni.L’attuale <strong>di</strong>fficile momento economico,i cui effetti si fanno già pesantementesentire sul mercato immobiliare, <strong>di</strong> fattoha mo<strong>di</strong>ficato la tendenza ad acquistareunità immobiliari in corso <strong>di</strong> costruzione,in<strong>di</strong>rizzando i pochi acquirenti a preferirealloggi già definitivamente ultimati.In una situazione poi <strong>di</strong> mercato quasifermo, i ven<strong>di</strong>tori non si sono ancoraconvinti che dovranno abbassare i prezzi,in quanto ritengono <strong>di</strong> poter ancoratrovare i cosiddetti “merli” <strong>di</strong>sposti a pagarei prezzi attuali e guadagnare quantoprevisto, magari qualche anno fa.Quando con il perdurare della situazione<strong>di</strong> crisi economica, i prezzi necessariamentedovranno scendere per evitarel’invenduto, ci sarà ancora più bisogno<strong>di</strong> trasparenza e chiarezza nelle cifre,nelle promesse, nelle in<strong>di</strong>cazioni estimativee nelle trattative.È pertanto auspicabile che nel nuovomercato immobiliare che si va delineando,vengano normalmente in<strong>di</strong>catiprezzi già comprensivi degli oneriaggiuntivi menzionati e <strong>di</strong> questo, noitecnici, dovremmo sicuramente accertarcenepuntualmente, nel momento incui assistiamo i nostri clienti.<strong>di</strong>mensione <strong>GEOMETRA</strong>2512/2008


FiscoFabbricati rurali, ICI ed imposteAncora troppo spesso ed erroneamente, si confonde la doverosità <strong>di</strong> accatastarecon quella <strong>di</strong> pagare le imposte<strong>di</strong> Bruno Razza<strong>di</strong>mensione <strong>GEOMETRA</strong>12/2008La recente sentenza della Cassazione (n°23596 del 15 settembre scorso) e l’AN-CI dell’Emilia Romagna con una propriacircolare ( del 24 settembre 2008) hannoespresso dei pareri <strong>di</strong>scutibili in merito aifabbricati rurali ed alla loro assoggettabilitàalle imposte dovute per ICI.Naturalmente la stampa specializzata neha molto parlato, creando <strong>di</strong>sorientamentotra gli operatori. Noi abbiamo partecipatoal <strong>di</strong>battito, cercando <strong>di</strong> dare qualchespunto <strong>di</strong> chiarezza, così come cerchiamo<strong>di</strong> farlo anche qui.Riassumendo per semplicità i concetti,la Cassazione ha ritenuto che la con<strong>di</strong>zioneprincipale affinchè un fabbricatorurale debba essere assoggettato all’ICI,26è quella che lo stesso fabbricato sia censitocon attribuzione <strong>di</strong> ren<strong>di</strong>ta al Catastodei Fabbricati.L’ANCI dell’Emilia Romagna invece èandata oltre, consigliando i propri Comuniaffiliati, <strong>di</strong> riscuotere l’ICI per tutti ifabbricati rurali, compresi quelli accatastatial solo Catasto dei Terreni e quelliancora da accatastare.Entrambe le risoluzioni, hanno dei fondamenticon<strong>di</strong>visibili, ma complessivamenteappaiono lacunose ed incerte e soprattutto,peccano riferendosi ad uno scorrettoe grave presupposto, che è quello<strong>di</strong> abbinare - ormai fuori dal tempo - lafiscalità dovuta per l’ICI, con l’avvenutoo meno accatastamento dell’immobileal Catasto dei Fabbricati.Le associazioni <strong>di</strong> categoria del mondoagricolo sono insorte, ricordando che ilred<strong>di</strong>to dei fabbricati rurali strumentaliall’attività agricola, è già compreso etassato nel red<strong>di</strong>to dominicale del terrenoa cui è asservito.Quin<strong>di</strong> si tratterebbe <strong>di</strong> immobili sottopostiiniquamente a doppia tassazione eper questo hanno senz’altro ragione.Ma anche noi sappiamo (basti leggere lafamosa circolare 7/2007 dell’Agenzia delTerritorio) che la ren<strong>di</strong>ta catastale <strong>di</strong> unfabbricato rurale assume la rilevanza fiscaleche gli dovrebbe essere propria, nelmomento in cui vengono meno i famo-


si “requisiti” per la ruralità, ossia quandolo stesso fabbricato perde il carattenevolmentecompreso nel red<strong>di</strong>to pro-il red<strong>di</strong>to del fabbricato rurale, sia ragiore<strong>di</strong> ruralità.dotto dalle colture, ipotesi strenuamente<strong>di</strong>fesa dagli amici agricoltori.Molta confusione si fa anche identificandoi rurali con gli ex rurali, ma la più Ma proprio questa <strong>di</strong>fesa a trecento sessantagra<strong>di</strong> <strong>di</strong> un principio incongruen-grande confusione è quella <strong>di</strong> abbinare ilCatasto dei Fabbricati alle tasse.te e superato, porta secondo chi scrive,È facile ritenere che l’ANCI si sia mossaper far reperire ulteriori risorse ai Co-questi giorni.alle determinazioni contrad<strong>di</strong>ttorie <strong>di</strong>muni, dopo lo scippo patito dall’abolizionedell’ICI sulla prima casa, ma senza la tasto non è solo fiscale, ma che prima <strong>di</strong>Infatti se fosse chiaro per tutti che il Ca-chiarezza che ci sarebbe voluta.tutto è e deve essere “inventariale”, nessunoavrebbe dubbi e finirebbero subi-Per comprendere la polemica in corso, èbene ricordare la “ratio” originaria ispiratricedelle agevolazioni ai fabbricati ru-Oggi in realtà, tutto l’e<strong>di</strong>ficato va accatole polemiche.rali e della loro fiscalità, che nascono in tastato al Catasto dei Fabbricati, previaepoche antichissime, ormai lontane mille corretta introduzione geometrica in mappa,quin<strong>di</strong> al Catasto Terreni.miglia dalla attuale realtà, in un’Italia adeconomia prevalentemente agricola, ma Va aggiunto, anche se dovrebbe essere superfluo,che gli accatastamenti debbonocon un’agricoltura “povera” che consentivaa mala pena, il minimo sostentamento essere precisi e rispettare la realtà e quin<strong>di</strong>non debbono essere fatti ad arte, co-alimentare delle numerose famiglie agricole.Le norme storiche a cui si riferisconoancora oggi i richiami alla ruralità dei parte, con un occhio <strong>di</strong> riguardo soltanmepurtroppo si vede ancora da qualchefabbricati, risalgono ad un Regio decreto to alla classificazione ed alla conseguenteren<strong>di</strong>ta catastale che ne deriva.del 1933 e ad una legge del 1939.Dalla revisione degli estimi del 1979, le Il mondo agricolo è cambiato ra<strong>di</strong>calmentee con ciò anche l’uso e la valenza deitariffe d’estimo che determinano il red<strong>di</strong>todominicale, si rifanno ancora al prodottolordo ven<strong>di</strong>bile, detratte le spese spesso i nostri colleghi sono imbarazzatifabbricati rurali <strong>di</strong> un tempo, tant’è che<strong>di</strong> amministrazione, le quote <strong>di</strong> ammortamentodei fabbricati, <strong>di</strong> manutenzio-A volte non riusciamo a classificare obiet-nell’eseguire gli accatastamenti.ne degli stessi, delle spese gestionali per tivamente sia un agriturismo che si avvicinaper caratteristiche ad un ristoran-le colture e così via.Quin<strong>di</strong> ancora oggi, la red<strong>di</strong>tività dei fabbricatirurali è strettamente collegata a la o un casolare agricolo <strong>di</strong>smessi ed abteo ad un albergo, che una vecchia stal-quella dei fon<strong>di</strong> agricoli <strong>di</strong> pertinenza e bandonati.non potrebbe essere <strong>di</strong>versamente, perlomenofino a quando un’apposita leg-ad una villa padronale agricola che nonCi troviamo spesso in <strong>di</strong>fficoltà, davantige non <strong>di</strong>sporrà <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare i principi ha nulla da invi<strong>di</strong>are alle ville <strong>di</strong> BeverlyHills ed allo stesso tempo non sappia-estimativi e tariffari che resistono imperterritidagli anni trenta fin qui e qualcuno,ne fa ancora una ban<strong>di</strong>era, anche se una vecchia cantina ammuffita ed abbanmocollocare opportunamente al Catasto,non sarebbe proprio il caso.donata ne tantomeno, una cantina modernae tecnologica, con impiantisticheIn realtà, tutti ci ren<strong>di</strong>amo conto dell’assolutaincongruenza <strong>di</strong> questo tipo <strong>di</strong> valutazione.È infatti ormai impensabile che segue a pag.e strutture d’avanguar<strong>di</strong>a.2827<strong>di</strong>mensione <strong>GEOMETRA</strong>12/2008


<strong>di</strong>mensione <strong>GEOMETRA</strong>12/2008Infine il principio da seguire oggi è unosolo ed è questo:il Catasto non può più fornire patenti <strong>di</strong>ruralità e/o <strong>di</strong> esenzioni fiscali.Se i fabbricati rurali non debbono pagarele tasse come gli altri fabbricati, è unfatto che deve vederselo l’Agenzia delleEntrate, ma non ha nessun rilievo a questoscopo, che siano o meno accatastatial Catasto dei Fabbricati con attribuzione<strong>di</strong> ren<strong>di</strong>ta.Dopo tutte le norme e le innovazioni chesi sono succedute nel tempo e che sarebbetroppo complesso riproporre senza <strong>di</strong>menticarnequalcuna, basterà ricordareche c’è attualmente un solo caso in cui ifabbricati rurali (cioè quelli che possiedonoi requisiti <strong>di</strong> ruralità) non devonoessere puntualmente accatastati al Catastodei Fabbricati ed è il caso in cui ilfabbricato o i fabbricati, siano già correttamenteintrodotti in mappa.Tutti sappiamo che questa casistica è rarissima,poiché normalmente i fabbricatirurali sono stati nel tempo ristrutturati,ampliati, demoliti, riadattati ed alloraper questo, rientrano nei fabbricati comunqueda accatastare, alla stessa streguadei fabbricati mai <strong>di</strong>chiarati in catastoo <strong>di</strong> quelli che hanno perso i requisitiper l’esenzione o <strong>di</strong> quelli <strong>di</strong> nuovacostruzione.La cosa più semplice da immaginare, puòessere quella del celebre “caso d’uso”,cioè <strong>di</strong> rendersi conto che il fabbricatorurale non accatastato va accatastatocome minimo, quando lo tocchiamoper sistemarlo, per ampliarlo, per demolirlo,per fare la successione, per fare la<strong>di</strong>visione, ecc.Dunque è inutile arrampicarsi sugli specchi,con i proprietari pensionati dell’agricoltura,con l’attività agricola dopolavoristica,con la casa per i figli dei coltivatori<strong>di</strong>retti e con tutta la serie <strong>di</strong> requisiti e<strong>di</strong> amenità che si cerca <strong>di</strong> <strong>di</strong>fendere perconservare il principio, ormai definitiva-28mente eliminato, della non accatastabilità.Ormai non regge più nemmeno lascusa della spesa tecnica necessaria, cheuna volta (a detta dei sindacati) spaventavail proprietario, in quanto in <strong>di</strong>fetto<strong>di</strong> accatastamento, dovrebbe subentrarein surroga l’Agenzia con i suoi prezzi edaccatastando tutto l’e<strong>di</strong>ficato significativo,compresi gli abusi e<strong>di</strong>lizi, dunque senzaalcun riguardo per la questione <strong>di</strong> legittimitàurbanistica, che noi invece guar<strong>di</strong>amoattentamente.La Cassazione, affermando che a non pagarel’ICI debbano essere soltanto i fabbricatirurali privi <strong>di</strong> ren<strong>di</strong>ta catastale, <strong>di</strong>ceuna cosa giustissima, però con<strong>di</strong>zionatada una norma che risale a prima chesi attivasse l’obbligatorietà <strong>di</strong> accatastaretutto l’e<strong>di</strong>ficato.Cioè i fabbricati rurali privi <strong>di</strong> ren<strong>di</strong>taerano o avrebbero dovuto essere quellisoltanto introdotti in mappa, poichéerano quelli che mantenevano i requisiti<strong>di</strong> ruralità e non dovevano essere anchecensiti al Catasto dei Fabbricati.Ma la realtà dei luoghi, quella catastalee <strong>di</strong> legge, non è più quella <strong>di</strong> quando èentrata in vigore l’ICI, che a quel temposignificava: se hai i requisiti <strong>di</strong> ruralitànon paghi e la prova della ruralità erache il tuo fabbricato non era né accatastatoné da accatastare.In ogni caso però, il fabbricato avrebbedovuto essere introdotto in mappa ed ioaggiungo: correttamente.Per questo, non possiamo più <strong>di</strong>fendereun’introduzione in mappa <strong>di</strong> un fabbricatorurale fatta con il mod. 26, checonsentiva la sua rappresentazione planimetricaanche con uno schizzo fatto amano. Da queste semplici considerazionideriva per noi, la necessità <strong>di</strong> accatastarecomunque tutto l’e<strong>di</strong>ficato e per ilresto, qualora l’ICI o altre imposte nonsiano dovute per i fabbricati rurali, nullarileva, se questi siano o meno accatastatial Catasto dei Fabbricati.


CulturaUno sguardo ai commentisugli “archistar”La mostra Internazionale dell’architettura <strong>di</strong> Venezia, ha provocato qualchepolemico commento, che anche noi raccogliamo<strong>di</strong> Marilisa BombiDa domenica 14settembre a domenica23 novembre2008, nellese<strong>di</strong> espositivedell’Arsenale e deiGiar<strong>di</strong>ni si è svolta a Venezia, l’un<strong>di</strong>cesimamostra internazionale <strong>di</strong> architetturadal titolo “Out There: Architecture BeyondBuil<strong>di</strong>ng” <strong>di</strong>retta da Aaron Betskyche è stato <strong>di</strong>rettore, per sei anni, del NetherlandsArchitecture Institute (NAI)<strong>di</strong> Rotterdam. Al <strong>di</strong> là <strong>di</strong> quelle che sonostate le considerazioni, i commenti ei <strong>di</strong>sappunti che hanno accompagnatoquesta biennale, qualche parola va spesaanche da noi che, nel bene e nel male(secondo Rutelli ed altri …attenti ?...osservatori della società) qualche segnol’abbiamo lasciato.Il tempo appena trascorso, ci ha dato l’opportunità<strong>di</strong> registrare due significativiinterventi, prima ancora che la biennaleterminasse.Il primo è del critico d’arte, filosofo e pittoreGillo Dorfles, triestino classe 1910che ha tra l’altro partecipato, come ospited’onore a U<strong>di</strong>ne, ad un convegno sullasituazione dell’arte contemporanea.L’altro intervento è quello <strong>di</strong> Nikos A.Salingaros, teorico dell’urbanistica anti-modernista, che ha intentato la sua personalebattaglia contro gli “archistar” e illoro nichilismo.Salingaros, cinquantenne urbanista e teoricodell’architettura, con una formazione<strong>di</strong> matematico e scienziato, insegnamatematica all’Università del Texasdal 1983, è laureato in fisica teorica e lasua opera più importante è “The natureof order”: quattro volumi su arte, scienza,natura e bellezza, scritti in collaborazionecon l’architetto e teorico CristopherAlexander.Nel suo ultimo libro pubblicato in Italia,che si intitola “Antiarchitettura e demolizione,la fine dell’architettura modernista”,Salingaros critica le ultime tendenzearchitettoniche, coerentementecon la battaglia già intentata 10 anni fa,segue a pag. 30La Défense, moderno quartiere <strong>di</strong> Parigi29<strong>di</strong>mensione <strong>GEOMETRA</strong>12/2008


Insomma, secondo l’australiano anti “archistar”,è necessario mettere a tacere ilclamore incessante della propaganda percomprendere l’altro messaggio, più calmoe intimo, che viene dal cuore, dallaterra e dalla natura.Due mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> vedere e due mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> pen-<strong>di</strong>mensione <strong>GEOMETRA</strong>Un paesaggio autunnaledel Carsoall’epoca della costruzione del museoGuggenheim <strong>di</strong> Bilbao, da lui considerata”icona” <strong>di</strong> questo modello <strong>di</strong> nuovaarchitettura, veicolato con grande risaltodai mass me<strong>di</strong>a.Insomma, mentre Salingaros afferma checi dobbiamo sforzare <strong>di</strong> proteggere la nostrasocietà e l’ere<strong>di</strong>tà della cultura umanadall’invasione del nichilismo architettonico,dall’altra, Dorfles afferma che«…..Per capire veramente un’opera si devenecessariamente ricorrere alla psicologiadella forma, perché soltanto considerandoanche l’elemento percettivo, riusciamo acomprendere la forma e l’arte».Secondo Dorfles, che è sempre attentoagli sviluppi dell’arte e delle estetichecontemporanee, oggi viviamo in un’epocadove la forma trionfa in nuove e semprepiù vive espressioni artistiche.In sostanza, ciò che conta è l’uomo comesoggetto <strong>di</strong> percezioni, posto <strong>di</strong> fronteall’opera, o l’artista <strong>di</strong> fronte alle sue idee.«Solo in questo modo - continua - l’uomo siavvicina meglio alla purezza dell’arte, oltrei fronzoli e gli orpelli, e si capisce il bisognofisiologico che l’essere umano ha sempreavuto, nei confronti <strong>di</strong> tutte le espressioniartistiche».Ma questi bisogni cambiano nel corso deglianni, secondo Dorfles, mutano a contattocon nuove sensibilità, nuove tecnologie,nuovi me<strong>di</strong>a. Quei nuovi me<strong>di</strong>ache, tuttavia, per Salingaros danno voceai nemici dell’architettura, che ne fannoun uso cinico e <strong>di</strong>sinvolto.sare quin<strong>di</strong>, rispetto ad uno stesso identicoproblema. Ma tutto il mondo è paese.Su questo tema, anche noi possiamo vederecon evidenza nelle nostre realtà, chenemmeno la ristrutturazione <strong>di</strong> una piazza(oggi <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici pubblici se ne costruisconoben pochi) è esente da polemiche.C’è chi la preferisce tonda e chi la preferiscequadra, chi la vuole alta chi la vuolebassa, chi vuole gli alberi e chi invece,non li vuole. Ciascuno pensa, in cuor suo<strong>di</strong> aver ragione ed in parte è anche così.In fin dei conti, la vera architettura, comeanche Dorfles e Salingaros alla fin fineconvengono, è una espressione artisticaed in quanto tale, è assolutamentesoggettiva. Quale deve essere, in definitiva,il criterio guida che muove la manodel progettista? Neanch’io oggi, da appassionatadell’architettura e dei suoi riflessisull’umano essere, trovo una rispostaa questo quesito.Nel mio peregrinare per i luoghi più <strong>di</strong>sparati,provo le medesime emozioni passeggiandolungo la Defense a Parigi (dovela mano dell’uomo si è <strong>di</strong>vertita a <strong>di</strong>segnaresky-line mozzafiato) o camminandolungo un sentiero del Carso d’autunno(quando le foglie rosse del sommaccoincen<strong>di</strong>ano l’orizzonte).Forse la verità e le certezze, stanno propriolì in mezzo, in quell’infamia e senzalode dell’ epopea pre “archistar”, quandoanche il Geometra era un riferimentocerto, rappresentava una sicurezza,garantiva il consiglio giusto al momentogiusto. E scusate, se è poco.12/200830


Attività del Comitato RegionaleNovità per gli atti <strong>di</strong> aggiornamentodel Catasto TerreniPresentata a Pordenone per il Triveneto, la nuova procedura Pregeo 10<strong>di</strong> Tiziano Fior<strong>di</strong>mensione <strong>GEOMETRA</strong>12/2008Tiziano FiorSi è tenuto lo scorso venerdì 5 <strong>di</strong>cembre,nella sala riunioni della Fiera <strong>di</strong> Pordenone,il preannunciato Seminario <strong>di</strong> presentazionedella nuova procedura per gli atti<strong>di</strong> aggiornamento del Catasto dei Terreni,denominata Pregeo 10. Il Seminario,organizzato dal nostro Comitato Regionale,anche per conto dei Collegi dell’interoTriveneto e degli altri or<strong>di</strong>ni professionalitecnici che hanno interesse perla materia catastale, sia locali che triveneti,è stato voluto dal nostro ConsiglioNazionale, in accordo con la DirezioneNazionale dell’Agenzia del Territorio esu proposta della apposita CommissioneInterprofessionale Catastale.Questa Commissione è in realtà un “TavoloTecnico”, composto dai funzionariDa sinistra l’ing. Franco Maggio (Direttore Centrale del Catasto), Bruno Razza,ing. Demetrio Poma e ing. Flavio Ferrante (Dirigenti Area Cartografica dell’Agenziadel Territorio)32della Direzione che si occupano dello sviluppodelle procedure catastali, dai tecnicidella SOGEI e dai rappresentanti <strong>di</strong>tutte le categorie tecniche professionali(Geometri, Periti Industriali, Periti Agrari,Ingegneri, Architetti, Dottori Agronomie Forestali, Agrotecnici).In questa sede, sono state presentate e <strong>di</strong>scussele nuove procedure, anche moltocriticamente, con un occhio <strong>di</strong> riguardoalla sperimentazione ed alle prove tecniche<strong>di</strong> verifica, per testare i meccanismidel programma ed ottenere un sod<strong>di</strong>sfacentelivello <strong>di</strong> funzionalità, prima dell’attivazioneeffettiva e <strong>di</strong>ffusa. I Seminari <strong>di</strong>presentazione rivolti alle categorie tecnicheprofessionali esterne all’Ufficio, sistanno tenendo per gran<strong>di</strong> aree, a livellonazionale ed il nostro, è stato programmatoe realizzato per l’intero Triveneto.Degli oltre trecento partecipanti, una settantinasono stati i colleghi provenientidalle altre regioni del triveneto (apprezzabiletra gli altri, il Collegio <strong>di</strong> Veronache ha noleggiato appositamente un pullman,riempiendolo con trentanove Geometri),una ventina tra i presenti eranoPeriti Agrari e Periti Industriali, una quarantinaIngegneri ed Architetti, oltre aduna folta rappresentanza dei funzionaricatastali degli Uffici della nostra regione.Erano presenti inoltre i <strong>di</strong>rettori regio-


l’accento sull’enorme mole <strong>di</strong> lavoro chel’Agenzia sta producendo, per migliorarela qualità dei servizi erogati ed erogabiliai citta<strong>di</strong>ni ed ai professionisti in particolare.Ha preannunciato che, con l’impegno<strong>di</strong> tutte le parti tecniche interessateed anche grazie all’interessamentodella regione e della magistratura, si stanno<strong>di</strong>panando le problematiche e le <strong>di</strong>fficoltàche impe<strong>di</strong>vano una corretta applicazionedelle procedure avanzate <strong>di</strong>Pregeo, anche presso gli Uffici del CatastoFon<strong>di</strong>ario.L’Ingegner Flavio Ferrante, Direttore delsettore cartografia dell’Agenzia del Territorio,ha illustrato la storia delle procedure<strong>di</strong> aggiornamento del Catasto, chesi sono susseguite dagli anni ottanta finoad oggi, per poi presentare i principiispiratori del nuovo Pregeo 10.Tra questi, i più importanti sono la doverosità<strong>di</strong> eseguire l’aggiornamento esclusivamentecon l’estratto <strong>di</strong> mappa rilasciatodall’Ufficio, l’eliminazione della“sospensione”, l’approvazione “automatica”,l’inserimento imme<strong>di</strong>ato degli ag-segue a pag. 34nali dell’Agenzia delle regioni Friuli VeneziaGiulia e Veneto, Dott. Torrone edIng. Giarratana.Il seminario è stato molto utile, soprattuttoper le qualificate presentazioni prodottedai relatori ed anche per gli interessantispunti critici, evidenziati in sede <strong>di</strong><strong>di</strong>battito dai colleghi partecipanti.Inoltre è stato anche affrontato il temadel rapporto tra la modernizzazione delleprocedure <strong>di</strong> aggiornamento catastalee della sua compatibilità con il sistemadel Libro Fon<strong>di</strong>ario, puntualmente sottolineatoanche da un apposito interventodel Presidente del Collegio dei Geometri<strong>di</strong> Trieste, Pasquale Bucci.Un breve intervento <strong>di</strong> saluto è stato portatodai Consiglieri Nazionali RobertoPierini (per i Periti Agrari) e Paolo Ra<strong>di</strong>(per i Periti Industriali), mentre un interventoincisivamente critico è stato quellodel (Geometra) Architetto Zarè Ercolin(per il Consiglio Nazionale degli Architetti),uno dei pochi architetti che si occupaprofessionalmente a tempo pieno<strong>di</strong> Catasto, il quale ha tra l’altro, auspicatoun maggiore ascolto della Direzionedell’Agenzia nei confronti delle propostedei tecnici che partecipano ai lavoridell’apposito tavolo Tecnico. Eranopresenti, ma non sono intervenuti, anchel’Ing. Tesser ed i Perito Ind. Pasquini, chefanno parte del “tavolo tecnico”.Il nostro Consigliere Nazionale con delegaal Catasto Bruno Razza, ha posto l’attenzionesulla doverosa professionalitàche debbono avere i tecnici professionistinel pre<strong>di</strong>sporre e presentare gli atti <strong>di</strong>aggiornamento catastali e per questo, hainvitato tutti ad una continua e competenteformazione, per qualificare e migliorarele nostre capacità e competenzeprofessionali nel settore specifico.L’Ingegner Franco Maggio, nuovo DirettoreGenerale del Catasto, ha messo<strong>di</strong>mensione <strong>GEOMETRA</strong>3312/2008


programma Pregeo 10, evidenziando levarie tipologie <strong>di</strong> aggiornamento che visono previste (18 nella versione attualmente<strong>di</strong>sponibile e 34 nella versione chesarà messa in rete a Gennaio).Con la nota precisione e competenza, haillustrato i passaggi più significativi dellaprocedura ed ha sottolineato gli aspettipiù critici riscontrabili fin’ora. Per questo,ha pre<strong>di</strong>sposto e mostrato una pre-<strong>di</strong>mensione <strong>GEOMETRA</strong>Pino Mangionepresidente AGITgiornamenti nella banca dati catastale,la responsabilizzazione dei professionistie la possibilità <strong>di</strong> usare al meglio lerisorse umane dell’Agenzia, sollevandoledall’onere quoti<strong>di</strong>ano delle verifiche edei controlli manuali degli atti <strong>di</strong> aggiornamentodel Catasto Terreni.L’Ingegner Demetrio Poma, dello staffdell’Ing. Ferrante, ha spiegato quali sonoi controlli che la procedura affida allamacchina e che rende l’aggiornamento,<strong>di</strong>rettamente approvabile già nello Stu<strong>di</strong>odel Geometra, al momento della suaredazione, sottolineando alcune delle innumerevolisfacettature o incongruenze,per le quali l’approvazione non potrà essere“automatica”, ma avrà bisogno ancoradell’approvazione “manuale”.Infine il Presidente <strong>di</strong> AGIT Pino Mangione(nella fattispecie delegato come portavoceanche dai rappresentanti delle altrecategorie professionali tecniche), ha presentatonel dettaglio operativo, il nuovosentazione interessantissima, che potràessere usata da chiunque, per comprendereappieno i significati e le particolaritàdel sistema. La sua presentazione èstata consegnata alla segreteria del Collegio<strong>di</strong> Pordenone, che provvederà a veicolarela stessa negli altri Collegi, in modoche tutti i colleghi possano richiederlaper rivedersela e stu<strong>di</strong>arsela con tuttacomo<strong>di</strong>tà.Concludendo, prendendo atto del successodella manifestazione, bisogna prendereatto che la nuova procedura partiràdal prossimo gennaio con un’attivazionesperimentale presso tutti gli UfficiCatastali, quin<strong>di</strong> saranno a ciò interessatianche i nostri, per cui si invitanoi Colleghi a provare il Pregeo 10 (la proceduraè scaricabile dal sito dell’Agenzia)nel periodo che fino a Giugno, consentirà<strong>di</strong> presentare i nostri atti <strong>di</strong> aggiornamentosia con il Pregeo 9 che conil Pregeo 10.Anche gli autorevoli relatori presenti alSeminario, hanno confermato, che l’attivazionein maniera obbligatoria del Pregeo10, avverrà per tutta Italia nel prossimomese <strong>di</strong> Giugno.Per aiutare e sostenere una sperimentazionepiù <strong>di</strong>ffusa possibile, ogni Collegionella propria autonomia, organizzeràappositi e brevi corsi <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mentoper gli iscritti interessati, con l’ausiliodei nostri colleghi più esperti e/o con icolleghi <strong>di</strong> Agit, in collaborazione con ifunzionari catastali locali.12/200834


Attività del Collegio <strong>di</strong> U<strong>di</strong>neNuovo rappresentantedel Collegio a LignanoIl Collegio dei Geometri <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne, ha nominato il referente locale<strong>di</strong> Massimo De LottoIl 2 ottobre il Presidente del Collegio deiGeometri <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne, geom. Renzo Fioritti,ha avuto l’occasione <strong>di</strong> comunicareai colleghi ed agli Amministratori delComune <strong>di</strong> Lignano la recente nomina<strong>di</strong> un referente locale, riconosciuto nelloscrivente geom. Massimo De Lotto <strong>di</strong>Lignano Sabbiadoro.Il rappresentate del Collegio all’internodel Comune è <strong>di</strong>ventata una figuramolto importante per poter instaurareuna stretta collaborazione tra i professionistilocali, esperti conoscitori delterritorio, ed i vari Enti, in primis gli Ufficidel Comune con riferimento <strong>di</strong>rettoall’Ufficio Tecnico E<strong>di</strong>lizia Privata edUrbanistica.In quella giornata, Fioritti ha dapprimapartecipato alla riunione con tutti i Geometriche hanno stu<strong>di</strong>o in Lignano, appositamenteorganizzata nel Centro Civicoe poi assieme, siamo stati ricevutidal Sindaco dott. Delzotto.È stato un’incontro intenso e cor<strong>di</strong>ale,durante il quale abbiamo potuto comu-segue a pag. 36<strong>di</strong>mensione <strong>GEOMETRA</strong>Il Presidente Fioritti con il Geometra De Lotto Massimo3512/2008


La delegazione dei Geometri ricevuta dal sindaco <strong>di</strong> Lignano dott. Delzotto<strong>di</strong>mensione <strong>GEOMETRA</strong>12/2008nicare la volontà dei professionisti <strong>di</strong> collaborarein forma concreta con l’Amministrazione,al fine <strong>di</strong> cercare e trovare lecorrette soluzioni ai piccoli e gran<strong>di</strong> problemilegati all’e<strong>di</strong>lizia ed all’urbanistica<strong>di</strong> Lignano.In particolar modo ci siamo proposti<strong>di</strong> mettere a <strong>di</strong>sposizione dell’Amministrazionele nostre conoscenze e tuttele esperienze maturate sul territorio, inmodo che siano utili per ridurre al minimole <strong>di</strong>fficoltà che incontra quoti<strong>di</strong>anamenteil citta<strong>di</strong>no per concretizzare ipropri progetti.La <strong>di</strong>sponibilità proposta da quest’Or<strong>di</strong>neprofessionale è stata annunciata inun periodo importante per l’Amministrazionelignanese e cioè in occasionedella pre<strong>di</strong>sposizione delle norme chemo<strong>di</strong>ficheranno, parzialmente, l’attualePiano Regolatore Comunale. Momentoimportante anche a causa della variazionedella nuova Legge Regionale Urbanistica,in vigore solo da un anno magià rettificata per le evidenti <strong>di</strong>fficoltàche procurava.Abbiamo inoltre comunicato la volon-36tà <strong>di</strong> allargare i tavoli <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o a tutti glior<strong>di</strong>ni professionali al fine <strong>di</strong> confrontarsianche con tutti i colleghi tecnici operantisul territorio lignanese.Il Sindaco, a conclusione dell’incontro,riconoscendo la valenza della categoriaprofessionale che tra i colleghi conta tecnicicon lunga memoria storica, ha ringraziatoper la <strong>di</strong>sponibilità e si è reso <strong>di</strong>sponibileper un prossimo incontro apertoanche agli altri or<strong>di</strong>ni professionali, rendendosi<strong>di</strong>sponibile anche alla collaborazioneper un eventuale convegno suitemi tecnici-urbanistici.Anche questo è il segno dei tempi a <strong>di</strong>mostrazioneche le Amministrazioni sono<strong>di</strong>sponibili a far tesoro delle esperienze edelle conoscenze dei tecnici locali.Oggi perciò possiamo affermare <strong>di</strong> ritenereopportuno che in ogni Comune, venganominato un “referente locale” per poteressere presenti in maniera costante nellavita dell’Amministrazione, apportandotutte le conoscenze professionali e soprattuttocercando <strong>di</strong> “limare” tutti queglievidenti spigoli che rendono impossibilela vita <strong>di</strong> molti nostri clienti.


Attività del Collegio <strong>di</strong> U<strong>di</strong>nePassaggio <strong>di</strong> consegnenella squadra <strong>di</strong> calciodei Geometri <strong>di</strong> U<strong>di</strong>neNel ruolo <strong>di</strong> responsabile della squadra, Pettenà sostituisce Armellini<strong>di</strong> Mario ArmelliniCon grande piacereanche attraversoqueste pagine,ho l’occasione <strong>di</strong>comunicare a tuttigli interessati, unevento significativodella nostra attività ricreativa e sportiva.Nell’ottica <strong>di</strong> un doveroso ricambio,dopo aver mantenuto per molto tempol’incarico <strong>di</strong> responsabile della squadra<strong>di</strong> calcio dell’Associazione dei Geometridella Provincia <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne, ho ritenutodoveroso passare le consegne ad un collegaun po’ più giovane. Purtroppo, sonotrascorsi tanti anni anche per molti<strong>di</strong> noi. Si potrebbe <strong>di</strong>re, con simpatiae non solo, che ne sono passati talmentetanti, da poterci anche ritenere delle“vecchie glorie”, per cui ritengo che nellanostra squadra, sia arrivato il momento<strong>di</strong> un rinnovamento. Questo soprattuttopensando che l’attività calcistica <strong>di</strong>categoria, rende le occasioni <strong>di</strong> incontrotra colleghi molto più utili per i “giovanissimi”,piuttosto che per noi che invecesiamo soltanto “giovani”.Per quel che mi riguarda infatti, posso testimoniarecon certezza, che le occasionie le opportunità derivate dall’appartenenzaalla squadra <strong>di</strong> calcio dei Geometri,sono state per me e per gli altri, veicolieccezionali d’incontro, sia dal punto<strong>di</strong> vista professionale che umano.Hanno permesso <strong>di</strong> conoscerci e <strong>di</strong> legarecon buoni ed utili rapporti, instauratisispontaneamente, tra molti colleghicon i quali reciprocamente, ora ci con-sideriamo amici. È proprio in quest’ottica,ho pensato che la persona miglioreper raccogliere l’ere<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> questo incarico,sia il geom. Fabio Pettenà da SantaMaria la Longa, il quale, oltre a essereda anni il nostro super portierone èuna persona giovane, molto seria e affidabileed è ben conosciuto e stimato datutti. Inoltre lui sarà sicuramente in gradomeglio <strong>di</strong> me, <strong>di</strong> riuscire a convincerei colleghi più giovani a venire a giocare,a fare gruppo e a rinver<strong>di</strong>re così lanostra squadra.Vorrei approfittare dell’occasione perringraziare i vari Presidenti e Consiglieridell’Associazione che si sono succedutinegli anni, per il supporto, il sostegnoe l’approvazione che abbiamo sempreavuto.Ringrazio inoltre tutti gli amici colleghiche fanno o che hanno fatto parte dellasquadra, in modo particolare Walter Fantinoche con merito, deve essere consideratoil padre fondatore <strong>di</strong> questo magnificogruppo <strong>di</strong> colleghi e dal quale ormaitanti anni fa, ho ricevuto a mia voltale consegne.Grazie a tutti37<strong>di</strong>mensione <strong>GEOMETRA</strong>12/2008


IN COPERTINATorretta da camino a Castions <strong>di</strong> Strada (UD)<strong>di</strong>mensione<strong>GEOMETRA</strong>ORGANO UFFICIALE DEL COMITATOREGIONALE DEI COLLEGI DEI <strong>GEOMETRI</strong>DEL FRIULI VENEZIA GIULIADIRETTORE RESPONSABILEBRUNO RAZZACOMITATO DI REDAZIONEPIER GIUSEPPE SERA (Go)ANTONIO TIEGHI (Pn)LIVIO LACOSEGLIAZ (Ts)ELIO MIANI (Ud)COORDINATORE DI REDAZIONEGLORIA GOBETTI (Ud)PROPRIETÀCOMITATO REGIONALEDEI COLLEGI DEI <strong>GEOMETRI</strong>DEL FRIULI VENEZIA GIULIAEDITORE, DIREZIONE,REDAZIONE, AMMINISTRAZIONEASSOCIAZIONE DEI <strong>GEOMETRI</strong>DELLA PROVINCIA DI UDINEper conto del Comitato Regionale dei Collegidei Geometri del Friuli Venezia GiuliaVia Grazzano 5/b33100 U<strong>di</strong>neTel 0432 501503Fax 0432 504048e-mail: rivista@collegio.geometri.ud.itIl presente numero è stato chiuso per la stampail 15 <strong>di</strong>cembre 2008. Tiratura 2939 copieSTAMPAGraphicLinea print factoryVia Civi<strong>di</strong>na 5833010 Tavagnacco (Ud)Tel 0432 570182Fax 0432 309925Per invio materiali: al<strong>di</strong>na@graphiclinea.comPUBBLICITÀEURONEWS SRLPiazza 1° maggio 433100 U<strong>di</strong>neTel 0432 512270Fax 0432 512271e-mail: euronews@ilfriuli.itAUTORIZZ. DEL TRIBUNALE DI UDINEN. 42/92 DEL 21.11.92PREZZO DI COPERTINA € 2,00ARRETRATI € 3,00ABBONAMENTO 12 NUMERI € 20,00ABBONAMENTO ESTERO (EUROPA) € 27,00Questo perio<strong>di</strong>co è associatoall’Unione Stampa Perio<strong>di</strong>ca Italiana

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