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San Sebastiano n. 244 - Luglio - Misericordia di Firenze

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Trimestrale sped.<strong>San</strong>abb. post. 45%-art.3 comma 20 lettera b Legge<strong>Sebastiano</strong>662/96 - Filiale <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong> - € 1,00 anno 62° n. <strong>244</strong> <strong>Luglio</strong>-Agosto-Settembre 2010Perio<strong>di</strong>co della <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong> <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong> www.misericor<strong>di</strong>a.firenze.itLa Relazionedel Provve<strong>di</strong>tore:ecco la nostra<strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong>pag. 22-29La Paladel Noviziatotorna all’anticosplendorea pag. 4-5Matrimoni gay:la Consultasi pronunciaper il “no”a pag. 6-7Lottaal peccatodentrola Chiesaa pag. 12-13


SOMMARIO n. <strong>244</strong> <strong>Luglio</strong>-Agosto-SettembreIn copertina la foto “I passi del povero” <strong>di</strong> Anna Maria Perottovincitrice del concorso “Uno scatto <strong>di</strong> solidarietà” – categoria “atema”SAN SEBASTIANOPerio<strong>di</strong>co della VenerabileARCICONFRATERNITAdella MISERICORDIA <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong>Ente morale fondato nel 1<strong>244</strong> - onlusPiazza Duomo, 19/20 - 50122 <strong>Firenze</strong>Tel (+39) 055.239.393Fax (+39) 055.292.052c/c postale n° 354.506Co<strong>di</strong>ce fiscale e Partita IVA 00803490481Sito Internet: www.misericor<strong>di</strong>a.firenze.itAnno 62 - n° <strong>244</strong><strong>Luglio</strong> - Agosto - Settembre 2010Abbonamento sostenitore: euro 12Gratuito per gli ascrittiSpe<strong>di</strong>zione in abbonamento postale - <strong>Firenze</strong>EDITORE<strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong> <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong>COMITATO EDITORIALEAndrea Ceccherini - Clemente ZileriDal Verme - Fabrizio Ariani -Massimo Nal<strong>di</strong>ni - Augusto CesatiPier Luigi Ghezzi - Ottavio Matteini -Alessandro Maresca - Lapo PucciniDonatella Viligiar<strong>di</strong> - Riccardo GiumelliDonatella Lippi - Giovanna CarocciCristina Aci<strong>di</strong>ni - Giampiero MasieriDIRETTORE RESPONSABILEMaurizio Nal<strong>di</strong>niSEGRETARIA DI REDAZIONESilvia NanniDIREZIONE E REDAZIONEVia D. da Castiglione, 13 - 50125 <strong>Firenze</strong>Tel. (+39) 055.230.7285 - Fax (+39) 055.229.8257redaz.sansebastiano@misericor<strong>di</strong>a.firenze.itPUBBLICITÀA.G. Pubblicità & ServiziUff. Comm.le Via Spontini, 15 -59100 PratoTel. e fax 0574.404030 - agpubblicita@tiscali.itSTAMPAC.G.E.Via G. Massaia, 98 - 50134 <strong>Firenze</strong>REGISTRAZIONITribunale <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong> n° 116 del 15-09-1949Registro Naz. della Stampa n° 5531dell’ 11-12-1996Gli articoli firmati riflettonosoltanto l’opinione degli autori.Questo numero è stato chiuso in tipografiail 11 giugno 2010Tiratura 12.000 copieI MARTIRI, GLIEROIEIPRETIPEDOFILI<strong>di</strong> Maurizio Nal<strong>di</strong>ni.........................................pag. 3LA PALA DEL NOVIZIATO TORNA ALL’ANTICO SPLENDORE<strong>di</strong> Cristina Aci<strong>di</strong>ni............................................pag. 4MATRIMONI GAY: LA CONSULTA DICE ANCORA “NO”<strong>di</strong> Lapo Puccini................................................pag. 6IL SENSO DELL’AMICIZIA NELL’ERA DELL’INFORMATICA<strong>di</strong> Enzo Giorgi.................................................pag. 8L’ITALIA COMPIE 150 ANNI, MA ESISTONO GLI ITALIANI?<strong>di</strong> Riccardo Giumelli.......................................pag. 10LOTTA AL PECCATO DENTRO LA CHIESA<strong>di</strong> Giovanna Carocci........................................pag. 12“SONO NATO, QUINDI SONO”<strong>di</strong> Paolo <strong>San</strong>tarelli...........................................pag. 14LA RELAZIONE DEL PROVVEDITORE...................pag. 22VITA SOCIALE..............................................pag. 31/39Orario Uffici: 08.00 - 14.00 escluso il sabatoInformazioni generiche: info@misericor<strong>di</strong>a.firenze.itSito internet: www.misericor<strong>di</strong>a.firenze.itPronto Soccorso: Servizi con autoambulanze attrezzate per larianimazione, con me<strong>di</strong>co a bordo, trasporti con autoambulanzenormali e trasporti sociali, in Italia ed all’estero (3 linee - tel.055.212222 - fax 055.2393266)Sezioni:CAMPO DI MARTEViale dei Mille, 32 tel. 055.572665 - 055.571190 - fax 055.579271OLTRARNOVia del <strong>San</strong>sovino, 172 tel. 055.7399111 - fax 055.704011NORDVia Faentina, 324 - tel. 055.571333Centro Donazione <strong>San</strong>gue:Via del <strong>San</strong>sovino, 178 - tel. 055.7399111Guar<strong>di</strong>a Me<strong>di</strong>ca Pe<strong>di</strong>atrica: Tel. 055.700001Onoranze Funebri (Ofisa):Tel. 055.489802 (nott. tel. 055.489805) fax 055.461408Cimitero <strong>di</strong> Soffiano:soffiano@misericor<strong>di</strong>a.firenze.it - tel. e fax 055.710188Protezione Civile: protezionecivile@misericor<strong>di</strong>a.firenze.it -Via della Romagna Toscana tel. 055.7326161Centro Ascolto Prevenzione Usura:misericor<strong>di</strong>a<strong>di</strong>firenze@virgilio.itda lun. al ven. 10.00-13.00 Via del <strong>San</strong>sovino 176 (2° piano)Tel. 055-7131851 (con segreteria telefonica) e 055-7131844(anche con fax)Banco Alimentare: Tel. 055.701740 - 348.8071604


<strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong> <strong>Luglio</strong> 2010- 2-


E<strong>di</strong>toriale<strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong> <strong>Luglio</strong> 2010<strong>di</strong>MaurizioNal<strong>di</strong>niEI MARTIRI, GLI EROIE I PRETI PEDOFILIro in In<strong>di</strong>a, quin<strong>di</strong>ci mesi fa, e volli vederei luoghi dove era avvenuta unastrage <strong>di</strong> cristiani. Entrai nel sagrato <strong>di</strong>una chiesa dove avevano celebrato un matrimonio.Donne, bambini, uomini a scambiarsisorrisi e ghirlande <strong>di</strong> fiori. Entrai e fusilenzio. Mi guardarono sospettosi e la festasi trasformò in tensione.Chi ero, cosa volevo?Ero uno straniero a <strong>di</strong>sagio, incerto sul dafarsi. Finché ad un tratto ebbi chiaro chec’era un modo sicuro, ed uno solo, per <strong>di</strong>chiararela mia appartenenza e rasserenarequella gente. Mi feci il segno della Croce.E la tensione svanì mentre la folla ritrovavail sorriso. Alcuni uomini si avvicinarono,si fecero a loro volta il segno dellaCroce, mi chiesero in un inglese stentato incosa potevano aiutarmi.Ho letto che da duemila anni a questa parte70 milioni <strong>di</strong> persone sono morte per testimoniarela fede in Cristo. Martiri insomma.Uomini e donne che pur <strong>di</strong> non tra<strong>di</strong>rele loro certezze religiose hanno accettatola morte. Non so se siano precisi certi numeri,né come sia stato possibile calcolarli.So invece per certo, perché sostenuto daricerche atten<strong>di</strong>bili, che nel Novecento imartiri sono stati 40 milioni, e le stragi sisono avute in quaranta paesi. So anche,perché la cronaca ogni giorno ce lo <strong>di</strong>ce,pur nel <strong>di</strong>sinteresse generale, che si continuanoa uccidere i cristiani in Turchia, In<strong>di</strong>a,Messico e Colombia, vari paesi islamicie africani. E dunque, i martiri <strong>di</strong> oggisono più numerosi <strong>di</strong> quelli dell’antichità.E molti <strong>di</strong> quei martiri sono preti e suore.Toccò a Giovanni Paolo II riproporre il temadel martirologio cristiano. E mi è tornatoalla mente, quel suo appello alla conoscenza<strong>di</strong> una strage che continua da duemilaanni, nei giorni non lontani in cui laChiesa è sembrata vacillare sotto lo scandalodei preti pedofili. Mi sono chiesto comefosse possibile che preti eroi, preti <strong>di</strong>spostia morire pur <strong>di</strong> lodare Cristo, possanovestire la stessa tonaca <strong>di</strong> quanti ne hannoapprofittato per violentare minori, anchebambini, usando la <strong>di</strong>gnità <strong>di</strong> quellaveste per raggiungere più facilmente il proprioscopo.Dai gran<strong>di</strong> spazi e dai gran<strong>di</strong> temi, alle cosein apparenza minori <strong>di</strong> casa nostra. E’morto alcune settimane fa don Carlo Zaccaro,prete della Madonnina del Grappa,uomo <strong>di</strong> raffinata cultura e grande fede,che negli ultimi anni aveva trapiantato inAlbania lo spirito <strong>di</strong> carità del suo maestro,don Giulio Facibeni. E pochi giorni fa è statoricordato in <strong>San</strong> Fre<strong>di</strong>ano, con una cerimoniae una pubblicazione don DaniloCubattoli, che fu prete del carcere e dei ragazziabbandonati, prete <strong>di</strong> strada, preteper la gente <strong>di</strong> cinema, prete <strong>di</strong> tutti ma inparticolare “prete <strong>di</strong> coloro che non amanoi preti”. Così che, nella nostra <strong>Firenze</strong>,una volta <strong>di</strong> più, ci siamo trovati <strong>di</strong> frontealla santità <strong>di</strong> uomini con tonaca e collareche hanno testimoniato senza incertezzela carità, la solidarietà, intervenendo attivamentenel sociale, fino ad amare gli altripiù <strong>di</strong> se stessi.E allora, le opere <strong>di</strong> granitica fede costruiteda questi uomini, le loro virtù eroiche, il martirio<strong>di</strong> milioni <strong>di</strong> uomini e donne consacrate,possono essere scalfiti dai preti pedofili?Può il comportamento <strong>di</strong> pochi può metterein <strong>di</strong>scussione la grandezza <strong>di</strong> molti?Perché il male fa più clamore del bene? Ec’è un qualche legame fra l’una e l’altra cosa,il martirio, le virtù eroiche, e il più viledei gesti e dei tra<strong>di</strong>menti?Ci aiutano a capire, una volta <strong>di</strong> più, le paroledel Papa. Ha detto con coraggio e raffinataintuizione Benedetto XVI, che proprionella Chiesa più facilmente si annidano i nemicidella Chiesa stessa. Così che l’infedeltà<strong>di</strong> alcuni <strong>di</strong>venta il martirio <strong>di</strong> tutti.Assurdo? Al contrario, sostengono chiaramentele scritture che proprio il sangue deimartiri alimenta la santità e rende la Chiesainvincibile dalle forze del male.- 3-


<strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong> <strong>Luglio</strong> 2010Arte<strong>di</strong>CristinaAci<strong>di</strong>niLA PALA DEL NOVIZIATOTORNA ALL’ANTICO SPLENDOREMAGISTRALE RESTAURO PER LA TAVOLA DI FILIPPO LIPPIUNBisanti, <strong>di</strong>amanti, il latte, il velo. E’una serie <strong>di</strong> parole che può parerestravagante farsi venire in mentedavanti a una delle più belle tavole <strong>di</strong>pinte<strong>di</strong> tutto il Quattrocento fiorentino,la Sacra Conversazione <strong>di</strong> Filippo Lippidetta la Pala del Noviziato, già in <strong>San</strong>taCroce e ora nella Galleria degli Uffizi.Il magistrale restauro finanziato dagliAmici degli Uffizi e dai Friends of theUffizi Gallery americani invita a riconsiderarla,ricondotta a una stupendaleggibilità, come del resto la Pala <strong>di</strong> Annalenae altri quadri della sala 9, de<strong>di</strong>cataai Lippi padre e figlio, che gli Amicie i Friends hanno “adottato” da tempocon generosità e passione.Proprio il ritrovato nitore del <strong>di</strong>segno eil riscoperto fulgore del colore della paladel Noviziato ci fanno da guida nelriconsiderarne certi aspetti <strong>di</strong> centralità,e non solo cronologica, nell’arte delQuattrocento fiorentino. Nella posizioneoriginaria, la pala stava all’altare dellaCappella del Noviziato, costruita su progetto<strong>di</strong> Michelozzo <strong>di</strong> Bartolomeo nel1445 circa presso la chiesa francescana<strong>di</strong> <strong>San</strong>ta Croce, uno dei complessimonastici fondamentali per la storia <strong>di</strong><strong>Firenze</strong>. Di entrambe, cappella e pala,fu donatore Cosimo de’ Me<strong>di</strong>ci: e conquesta committenza si tocca il verticedella potenza finanziaria e (copertamente)politica, che i Me<strong>di</strong>ci esercitavanonella società fiorentina avendo in Cosimonon solo il principale artefice dellefortune familiari, ma anche un instancabilemecenate delle arti e delle lettere.Con l’architettura rigorosa e austera <strong>di</strong>Michelozzo, si poneva in affascinantecontrasto lo scenario <strong>di</strong>pinto dal Lippiad accogliere la sua “Sacra conversazione”:una parere articolata in cavità,le nicchie voltate a conchiglia, e in risalti,il trono della Madonna con i due gradonipoligonali. Ad accogliere ed esaltareMaria è una stretta volticina a botte.Ma quel che sorprende è la ricca policromia,con le pannellature <strong>di</strong> marmimacchiati dai vivissimi colori, e piani ecornici d’un verde fantasioso e fresco.In questa rutilante“pagina” architettonica,così come nei <strong>San</strong>ti che affiancanola Madonna, il patronato <strong>di</strong> Cosimo de’Me<strong>di</strong>ci è riba<strong>di</strong>to a chiare note (casomai non fosse bastata l’arme aral<strong>di</strong>cache ancora campeggia sul posto, inchiave d’arco): anzitutto da <strong>San</strong> Cosma,che insieme col più giovane <strong>San</strong> Damianoforma l’inscin<strong>di</strong>bile coppia <strong>di</strong> santi“me<strong>di</strong>ci”, nel senso <strong>di</strong> guaritori, e per <strong>di</strong>più anargyri, ovvero <strong>di</strong>sinteressati, poichénon accettavano pagamenti per leloro cure. I due santi me<strong>di</strong>ci siriani, postia intercedere per la casata me<strong>di</strong>ceapresso la Vergine (lo farà Michelangelosempre per i Me<strong>di</strong>ci, nella SagrestiaNuova, ottant’anni dopo), occupano leposizioni più prestigiose relegando ailati i <strong>San</strong>ti Francesco e Antonio da Padova,nonostante la loro centralità nellafondazione e nella storia dell’or<strong>di</strong>ne. Ea proposito dell’intercessione, una delleprerogative della Vergine, ne è strumentoil latte materno che nutre il Figlio <strong>di</strong>Dio fattosi carne. Se il piccolo Gesùespone il seno della Madre tra le mani,non è solo per avido desiderio, ma perostensione della fonte della salvezza spiritualein nome della quale Maria - Avvocatapresso il trono <strong>di</strong> Dio - invocheràil perdono per l’umanità peccatricenell’ultimo giu<strong>di</strong>zio.Altri elementi che rinviano ai Me<strong>di</strong>ci sonoinseriti nell’architettura. Il fregio gialloè punteggiato <strong>di</strong> “palle” vermiglie, aevocare lo stemma familiare con il cam-- 4-


Arte<strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong> <strong>Luglio</strong> 2010po d’oro e i bisanti <strong>di</strong> rosso. E dai lacunaridella volticina a botte si protendono,aguzzi, i tetraedri azzurri cheamplificano una delle loro <strong>di</strong>vise piùrappresentate: il <strong>di</strong>amante incastonato inun anello, espressione visiva del mottoDeo amante. I segni me<strong>di</strong>cei, paragonabiliai “loghi” <strong>di</strong> un o<strong>di</strong>erno sponsor, sidecifrano con una facilità che certo fupre<strong>di</strong>sposta dal mecenate stesso.Resta invece da spiegare un dettaglio,che alla bellezza della conduzione pittoricaunisce uno spunto <strong>di</strong> mistero. Alludoalla sciarpa <strong>di</strong> velo della Madonna,che Le avvolge le spalle, s’incrociasul petto e scende in cascatelle <strong>di</strong> pieghetrasparenti ai lati del trono, finendoor<strong>di</strong>natamente ripiegata sulla pedana amostrare il bel ricamo agli orli. Consuetanei mo<strong>di</strong> pittorici <strong>di</strong> fra’ Filippo pergli effetti <strong>di</strong> eterea impalpabilità, lasciarpa è invece rara per la lunghezzaparadossale, il doppio almeno dell’altezzadella Madonna. Non è da escludereche, con poetica e raffinata invenzione,il Lippi alludesse con quella al sudario,poiché secondo una devota tra<strong>di</strong>zioneproprio col suo velo la Madonnaavrebbe coperto il corpo <strong>di</strong> Cristo morto.Sul seno <strong>di</strong> Maria, il velo non nascondema anzi esalta il Suo dono carnaleal Figlio.Per i novizi che si preparavano a riceverei voti nell’or<strong>di</strong>ne dei frati minori,nel loro “percorso <strong>di</strong> crescita all’internodell’ideale cristiano e francescano” (cosìpadre Antonio Bertazzo) sarà certostato <strong>di</strong> conforto e d’incitamento l’immaginedella Madre <strong>di</strong> tutti, nella Sua umanitàpenosa e generosa.Filippo Lippi(<strong>Firenze</strong> 1406 ca -Spoleto 1469) -Madonna conBambino in tronotra i <strong>San</strong>ti Francesco,Damiano,Cosma e Antonioda Padova (Paladel Noviziato):Tavola cm.196x196- 5-


<strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong> <strong>Luglio</strong> 2010Legge e SocietàMATRIMONI GAY: LA CONSULTASI PRONUNCIA PER IL “NO”BOCCIATI DUE RICORSI PRESENTATI ALLA CORTE COSTITUZIONALE<strong>di</strong>LapoPuccini- 6-II matrimoni gay non piacciono alMOIGE (Movimento Italiano Genitori)e sono stati bocciati dalla nostra Consulta.Dubitiamo pure che siano gra<strong>di</strong>tialla stragrande maggioranza degli italiani.La Corte Costituzionale ha <strong>di</strong>chiaratocome inammissibili e privi <strong>di</strong> fondamentoi ricorsi presentati dal Tribunale <strong>di</strong> Veneziae dalla Corte <strong>di</strong> Appello <strong>di</strong> Trento suiniziativa <strong>di</strong> una coppia gay che si era vistarespingere la domanda <strong>di</strong> pubblicazionedel matrimonio all’Ufficio del Comune.La motivazione della Consulta è ineccepibilenel suo rigore logico giuri<strong>di</strong>co.In sintesi ci preme sottolineare che la Consulta,una volta <strong>di</strong>chiarata l’inammissibilitàdei ricorsi basati sugli articoli 2 Cost.(inviolabilità dei <strong>di</strong>ritti dell’uomo) e 117Cost. (or<strong>di</strong>namento comunitario e obblighiinternazionali), ha respinto i ricorsistessi per mancanza <strong>di</strong> fondamento giuri<strong>di</strong>coin virtù dell’art. 3 Cost., che stabiliscel’uguaglianza <strong>di</strong> tutti i citta<strong>di</strong>ni, edell’art. 29 Cost., in or<strong>di</strong>ne al quale vienesancito che “la Repubblica riconosce i<strong>di</strong>ritti della famiglia come società naturalefondata sul matrimonio”. Orbene si “riconosce”un quid che c’è prima, chepreesiste. I costituenti nel 1947, nella elaborazionedell’art. 29 avevano <strong>di</strong>scusso<strong>di</strong> un istituto (appunto il matrimonio) già<strong>di</strong>sciplinato dal co<strong>di</strong>ce civile “entrato invigore nel 1942” che “stabiliva (e tuttorastabilisce) che i coniugi dovevano esserepersone <strong>di</strong> sesso <strong>di</strong>verso” (così leggesi insentenza).Il principio poi della “uguaglianza moralee giuri<strong>di</strong>ca” dei coniugi (con riguardospecifico per la posizione paritaria delladonna rispetto all’uomo) e il successivo rilievo(art. 30 Cost.) circa “il dovere e il <strong>di</strong>rittodei genitori <strong>di</strong> tutelare i figli anche senati fuori dal matrimonio” chiudono ilcerchio. C’è la conferma del rilievo fondamentale“attribuito alla famiglia legittimae alla (potenziale) finalità procreativadel matrimonio” fra l’uomo e la donnache vale a <strong>di</strong>stinguerlo nettamente , perpalese incompatibilità, dall’unione fraomosessuali. E’ in questo quadro normativo,senza alcuna “irragionevole <strong>di</strong>scriminazione”che le unioni gay appaionoeterogenee rispetto al matrimonio. A prescinderedal responso della Consulta, cipreme ricordare che la più autorevoledottrina <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto privato considera il matrimoniofra omosessuali quale un classicoesempio <strong>di</strong> atto giuri<strong>di</strong>camente inesistente.Giova poi rimarcare che allorquandosi parla <strong>di</strong> matrimonio, nei nostrimanuali <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto, si allude ad una istituzioneultra millenaria, nella sua essenzacivile e religiosa, che già nelle celebre definizione<strong>di</strong> Modestino rappresentava l’attosolenne delle nozze fra il maschio e lafemmina: nuptiae sunt conunctio maris etfeminae.Non può sfuggire, d’altronde, come siavero che da alcuni anni si insista in untentativo “<strong>di</strong> smantellamento dell’istitutomatrimoniale” (RATZINGER). Basti pensarea quella istanza perio<strong>di</strong>camente ricorrente,anche in sede <strong>di</strong> qualche Regione,affinché il Parlamento deliberi il riconoscimentogiuri<strong>di</strong>co alle coppie <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduieterosessuali conviventi (così dette “coppie<strong>di</strong> fatto”), non uniti in matrimonio. Eancora: la corrente che spinge perché lafecondazione eterologa <strong>di</strong>venga legge, siconfigura, secondo la corretta opposizionedella Chiesa, come una spinta implicitaa rinunciare al valore del matrimonio,“un no a un’istituzione fondamentale dellasocietà basata sulla cultura cristiana”(ancora RATZINGER).


Legge e Società<strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong> <strong>Luglio</strong> 2010"Da anni, ormai,si susseguonotentativi <strong>di</strong>smantellamentedell'istitutomatrimoniale"Foto M. BigiAnche al <strong>di</strong> fuori della sentenza in esame,una delle argomentazioni ricorrenti a favoredel matrimonio gay è l’avvenuto suoriconoscimento in alcuni stati europei(Olanda, Spagna, Belgio). E’ stato agevoleobiettare che questa sperequazione fraStati membri <strong>di</strong> una stessa Unione, è la riprova<strong>di</strong> una grave carenza nell’atto costitutivodella nuova Europa: il mancatoriconoscimento delle sue ra<strong>di</strong>ci cristianogiudaiche.In conclusione: la Corte Costituzionalesembra lasciare una apertura all’aspettativadella coppia omosessuale oggi sconfitta.Si asserisce, in definitiva, che lacreazione <strong>di</strong> un nuovo istituto come quellorichiesto – il matrimonio gay – rientrain una “materia affidata al Parlamento”.E’ insomma il legislatore competente insubiecta materia. E’ il Parlamento che fale leggi, il Giu<strong>di</strong>ce le applica.Con il dovuto rispetto per le opinioni contrariealla nostra, riteniamo che la coppia<strong>di</strong> omosessuali affrontando oggi la propriabattaglia sul terreno politico-legislativovada ad imboccare una strada senzasbocco. Le leggi devono costituire unarisposta alle aspettative della generalitàdei citta<strong>di</strong>ni.Nel nostro Pese ancorato alle proprie ra<strong>di</strong>ci,i tempi non sembrano affatto maturiper una svolta <strong>di</strong> questo tipo.- 7-


<strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong> <strong>Luglio</strong> 2010Costume e SocietàIL SENSO DELL’AMICIZIANELL’ERA DELL’INFORMATICA<strong>di</strong>EnzoGiorgi- 8-Una recente ricerca sostiene che, conil <strong>di</strong>ffondersi dei “social network”, leamicizie rischiano <strong>di</strong> banalizzarsisempre <strong>di</strong> più. Le persone che <strong>di</strong>ventano“amiche” utilizzando facebook, in effetti,trascorrono pochissimo tempo “reale” insieme.Passano, invece, molto più tempo inun contatto “virtuale”, <strong>di</strong>alogando su argomentiper lo più effimeri. Si trasforma rapidamente,così, il sentimento dell’amicizia.Anzi, per alcuni analisti sarebbe ormaisul punto <strong>di</strong> scomparire la vera amicizianella forma più profonda, in quel rapportointerpersonale unico e antico quantol’essere umano, che rende gioiosamentel’amico o l’amica come “un altro se stesso”.La civiltà elettronica e globalizzata, paradossalmente,favorendo i rapporti collettivie le relazioni “virtuali” che la tecnologiaelettronica ci mette a <strong>di</strong>sposizione, puòmaggiormente isolare le persone. In uncontesto degenerato e non orientato positivamente,allora, l’amicizia passerebbeda relazione intima per la frequentazionecontinua e fisica, a “sensazione” vaga e indeterminata.Tuttavia il panorama attualerimane variegato e assai complesso.L’esperienza della vita, per l’ambivalenzadei comportamenti umani, derivante dallalibertà <strong>di</strong> scelta, ci presenta dell’amiciziaun lato che appare “oscuro” (egoistico, interessato,venale), e un aspetto “luminoso”(ideale, sincero, fedele, generoso). Questovivace contrasto cromatico, prima che al <strong>di</strong>fuori e all’esterno, si trova dentro <strong>di</strong> noi. Divolta in volta, in<strong>di</strong>vidualmente, siamo chiamatia scegliere per realizzare un’amiciziasincera (“luminosa”), oppure un’amiciziafalsa, truccata e opportunistica (“oscura”).Ecco perché l’amicizia fin dalle origini dellastoria umana si presenta nelle forme piùvarie e sorprendenti, toccando ora altezzevertiginose con il sacrificio persino della vita<strong>di</strong> uno dei due amici a favore dell’altro,ora, invece, precipita nelle bassezze più ripugnanti.I sentieri dell’amicizia, infatti, risultanocomplessi e impreve<strong>di</strong>bili. Per questopoeti, artisti e filosofi si sono interessatidell’amicizia dai tempi più remoti.La definizione forse più famosa si trova inun autore classico antico, in Cicerone. Nelsuo celebre trattato sull’amicizia, lo scrittorelatino così la definisce: “L’amicizia èniente altro se non un perfetto accordo nellecose <strong>di</strong>vine e umane, unito con un volersibene e amarsi; e <strong>di</strong> essa certo non so se,eccettuata la sapienza, dagli dei sia statadata all’uomo cosa migliore. Alcuni le antepongonola ricchezza, altri la buona salute,altri la potenza, altri gli onori e i piaceri…matutte queste cose sono passeggeree incerte e <strong>di</strong>pendono dal capriccio dellafortuna. Mentre l’amicizia deriva da unanostra scelta…l’amicizia è superiore a tuttele cose umane” (Cap. 6).Se non possiamo definire l’amicizia conuna formula fissa, è possibile però rifletterebrevemente sulla sua etimologia, per apprezzarnela ricchezza dei significati. Il vocabolo“amicizia” deriva dalla parola latina“amicus” (amico) che, a sua volta, provienesempre dal termine latino “amare”.Ora questo verbo risale a una ra<strong>di</strong>ce linguisticaantichissima, <strong>di</strong> origine preindoeuropea,appartenente cioè all’area me<strong>di</strong>terraneadei popoli autoctoni. La forma <strong>di</strong>questa antica ra<strong>di</strong>ce me<strong>di</strong>terranea è AMA,che significava al principio puntura, ossiaqualcosa che punge, che ferisce, che colpisceintensamente soprattutto nelle sensazioniinterne, nel profondo dell’animo. Datale antica ra<strong>di</strong>ce “ama” sono derivate leparole: amore, amaro, amico, amicizia,ameno. Tutti termini originariamente legatiinsieme, ma dai significati e dagli effetti<strong>di</strong>versi, anzi anche opposti, come “amore”e “amaro”. Opposti per gli effetti del tutto<strong>di</strong>ssimili, come la dolcezza e l’amarezza,ma nell’essenza intimamente connessi nell’anticara<strong>di</strong>ce. Proprio perché, se l’amore


Costume e Società<strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong> <strong>Luglio</strong> 2010"Le persone che<strong>di</strong>ventano amicheutilizzando Faceboktrascorrono pochissimotempo realeinsieme: il loro è unrapporto virtuale".punge e ferisce con una dolcezza irresistibile,allo stesso tempo può <strong>di</strong>ventare la piùgrande amarezza, che sconvolge e <strong>di</strong>strugge.Così l’amicizia. Si comprendeperché anche l’amicizia, nel suo nucleo essenziale,presenta un lato “luminoso” e unlato “oscuro”, <strong>di</strong> cui si parlava sopra. Il sentimentodell’amicizia, invero, rientra nell’emozioneprofonda e ambivalente dell’amore.Di conseguenza, essa risulta legataad altri due termini importanti: il primoè l’eros, vocabolo greco che significa amorepassionale (erotico), che tende alla fusionedei corpi; il secondo termine è agàpe,<strong>di</strong> origine cristiana, ed esprime l’amore<strong>di</strong> pura benevolenza e <strong>di</strong> donazione,senza finalità passionale. Nelle opere classichel’amicizia è stata celebrata a partiredalle composizioni poetiche più remote <strong>di</strong>genere epico (Iliade e O<strong>di</strong>ssea), <strong>di</strong> generetragico e <strong>di</strong> riflessione filosofica (Platone, Aristotele,Epicuro, compresi gli scrittori latini,tra cui spiccano Cicerone, Virgilio e Seneca).Al centro delle vicende narrate si trova unacoppia <strong>di</strong> amici inseparabili, <strong>di</strong> sesso maschile(Achille e Patroclo, Oreste e Pilade, Eurialoe Niso, perché la donna nel mondo antico,prima dell’avvento del cristianesimo,era collocata ai margini della società, salvorare eccezioni. Per questo le amicizie si svolgevanoin un ambiente selettivo e chiuso,quello aristocratico e guerresco dei “kalòi”(belli)e degli “agathòi” (buoni, cioè ricchi),ma non siestendevano all’ambitopopolare ecomune, né tantomeno alla fascia deipoveri e degli schiavi.Risultavano,quin<strong>di</strong>, amicizie deltutto elitarie, tra“uguali” nobili e ricchi,e quasi esclusivamentetra maschi.Per Aristotele l’amiciziaè una delle virtùpiù eccellenti, “cosanecessarissimaalla vita”. Ma, per ilgrande filosofo, esistonocategorie <strong>di</strong>in<strong>di</strong>vidui che non possono conoscere e praticarel’amicizia, come i giovani, gli anziani,gli schiavi e le donne. Sull’esclusione delledonne dall’amicizia, Aristotele non rimanesolo a sostenerla. Gli scrittori moderniche lo accompagnano sono molti. PerD’Holbach, intellettuale illuminista, l’amiciziaviene ban<strong>di</strong>ta dalle relazioni delledonne, perché troppo facili all’infatuazionepasseggera e incostanti. Anche Nietzsche,il filosofo moderno della “morte <strong>di</strong>Dio”, estromette le donne dall’amicizia. Asuo giu<strong>di</strong>zio nella donna si nasconderebbeuno “schiavo” e un “tiranno”. Essa conoscesolo l’amore passionale (eros), nonl’amicizia. Così per De Croisset: “Le donneo<strong>di</strong>ano l’amicizia. La temperatura vi ètroppo bassa: è un paese dove esse prendonoun raffreddore”. In simile prospettiva<strong>di</strong>venta impossibile anche l’amicizia veratra persone <strong>di</strong> sesso <strong>di</strong>verso, tra uomo edonna: “Se il vostro amico sarà una donna,<strong>di</strong>venterà la vostra amante” (AlfonsoKarr, scrittore francese). Nella teoria e nellapratica dell’amicizia, pertanto, rispettoall’antichità classica, la modernità e l’attualesocietà elettronica presenterebberouna visione più pessimistica, anzi una fratturaconsiderevole. Ecco perché, <strong>di</strong> frontea questi possibili pericoli (isolamento e superficialità),si devono riscoprire le <strong>di</strong>mensioniprofonde dell’amicizia. Tutti abbiamobisogno <strong>di</strong> amicizia vera e <strong>di</strong> relazioni buone.Senza <strong>di</strong>stinzione <strong>di</strong> sesso, <strong>di</strong> razza, <strong>di</strong>colore e <strong>di</strong> cultura. L’altro o l’altra, stranieroo concitta<strong>di</strong>no, è in primo luogo un essereumano, verso il quale il mio comportamentoconcreto deve contribuire a rinforzareil senso profondo della propria <strong>di</strong>gnitàunica e inalienabile <strong>di</strong> persona. Un similericonoscimento intimo e sincero comportaun mutamento profondo della mentalitàe delle relazioni sociali. E’ l’effetto ideale epratico consegnato alla storia dall’avventodel cristianesimo. Esso può <strong>di</strong>ventare nonsolo la base <strong>di</strong>namica per l’espressionenuova e vitale dei sentimenti umani nella <strong>di</strong>stinzionedei livelli (amore erotico, amiciziae agàpe), senza più paura e <strong>di</strong>scriminazioni,ma risulta anche il terreno più adeguatoper realizzare vere amicizie, per lastessa convivenza civile e democratica.- 9-


<strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong> <strong>Luglio</strong> 2010SocietàL’ITALIA COMPIE 150 ANNI,MA ESISTONO GLI ITALIANI?<strong>di</strong>RiccardoGiumelli"Lo sguardo italico"è un libro che intendeaffrontare iltema dell'identitàitaliana con unosguardo nuovo,uscendo dalle normaliretoriche sugliitaliani, sui loro vizie le loro virtù.Un volume che finalmente affronta iltema <strong>di</strong> base del nostro essere nazionee società: nacque prima l’Italiao gli italiani? In pratica quali elementiformano la nostra identità? Riccardo Giumelli,collaboratore della nostra rivista, affrontain questo saggio un tema attualissimocon meto<strong>di</strong> e argomenti <strong>di</strong> assolutanovità. Gli abbiamo chiesto, e lo fa nell’articoloche segue, <strong>di</strong> sintetizzare per noile teorie esposte nel libro.Ho sempre trovato affascinante scriveresugli italiani o, meglio, sul tema dell’identitàitaliana, proprio in questo periodo argomento<strong>di</strong>scusso sui me<strong>di</strong>a in vista dellecelebrazioni dei 150 anni dall’Unità d’Italianel 2011. Non solo in quanto cresciutoe vissuto in Italia ma piuttosto perché iltema ha suscitato in me, e non solo, fortireazioni, opinioni, polemiche, idee <strong>di</strong>versissimetra loro: prima tra tutte se gli italianiamino o meno se stessi. La questioneè stata affrontata ripetutamente nel corsodel tempo da gran<strong>di</strong> scrittori e pensatori:non solo Leopar<strong>di</strong>, Ippolito Nievo, ecc..,ma anche da giornalisti e scrittori contemporaneicome, tra gli altri, Luigi Barzini,Giuseppe Prezzolini e Antonio Gambino,senza <strong>di</strong>menticare attori come AlbertoSor<strong>di</strong>, Vittorio Gassman oregisti come Monicelli, DeSica e Rossellini.L’ interesse non nasce solodalla lettura <strong>di</strong> libri, anzi tutt’altro.Nasce dai <strong>di</strong>scorsiappassionati della gentenelle chiacchiere <strong>di</strong> paese,nei bar, dalle <strong>di</strong>scussionipolemiche nelle cene conparenti e amici, ma anchedalle conversazioni delleelite nei salotti più raffinati.Discorsi spesso auto-denigratoriche mostrano quantogli Italiani parlino male <strong>di</strong>loro stessi, a causa dell’incapacitàconsapevole <strong>di</strong>non riuscire a stare insiemesecondo i dettami che laconvivenza civile richiederebbe.L’Italia è un luogo pieno <strong>di</strong>contrad<strong>di</strong>zioni, non è proprioun inferno, mi si permettala metafora, troppoamabile e colta, ma non èneanche un para<strong>di</strong>so, troppoin<strong>di</strong>sciplinata e <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>nata.È una sorta <strong>di</strong> purga-- 10 -


Società<strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong> <strong>Luglio</strong> 2010torio sui generis, pieno <strong>di</strong> anime in penache si affannano quoti<strong>di</strong>anamente pernon perdere il proprio status sociale, conla speranza <strong>di</strong> raggiungerne altri più privilegiati.Un posto in grado <strong>di</strong> estasiare eimme<strong>di</strong>atamente dopo far andare su tuttele furie, in un’ alternanza <strong>di</strong> sentimenti cheeccita e al tempo stesso frustra.E’ così che a denti stretti, magari simulandouna risata consolatoria, perché “è sempremeglio riderci sopra”, ironizziamo sunoi stessi, nel migliore dei casi. Altrimentici an<strong>di</strong>amo pesanti e molti – tra i qualiil rettore <strong>di</strong> una delle più prestigiose Universitàcome la LUISS <strong>di</strong> Roma – consiglianoai propri figli <strong>di</strong> andarsene dall’Italia,perché qui non c’è lavoro, cioè non c’è futuro.Si va avanti solo per raccomandazioni,per conoscenze, male<strong>di</strong>cendo altempo stesso questi italiani, che non sonostati in grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventarlo veramente mai,secondo i dettami <strong>di</strong> D’Azeglio quando<strong>di</strong>sse che “fatta l’Italia bisogna fare gli italiani”.Tutto, allora, sembra muoversi trarassegnazione, contrassegnata da quel“piove governo ladro” così spesso ricordato,e inventiva, intesa anche come lalegge del più furbo.Eppure sono convinto che questo quadro,seppur realistico, è fin troppo pessimista.E’ come un cane che si morde la coda, piùil <strong>di</strong>scorso viene ripetuto, perché fa comodoo per abitu<strong>di</strong>ne come fosse una litania,più ci si convince che così siamo. Il paradossoè che più una cultura come la nostra,italica, è complessa, risultato <strong>di</strong> unastoria straor<strong>di</strong>naria che parte dalle primepopolazioni in<strong>di</strong>gene italiche, passandoper la Roma repubblicana, imperiale e cristiana,i Comuni e le Repubbliche Marinare,l’Umanesimo e il Rinascimento Toscano,il Risorgimento, la Democrazie Repubblicanaecc…, più le si attribuiscono stereotipie pregiu<strong>di</strong>zi. Non solo dagli stranierima anche dagli stessi italiani. Memoriacorta o troppo piena? Ignoranza? Appiattimentosul presente? Forse un po’ tuttele cose insieme. Il fatto è che gli stereotipiservono proprio a semplificare quandola realtà appare troppo <strong>di</strong>fficile e complessada comprendere. E’ la loro funzione.Ma se noi volessimo, e dobbiamo,provare a guardare oltre, dovremmo innanzituttocapovolgere la frase <strong>di</strong> D’Azeglio“gli italiani c’erano già, quello checontinua a mancare è l’Italia”. Gli italianic’erano già prima <strong>di</strong> quel marzo 1861 econtinuano ad esserci oggi, con i loro <strong>di</strong>fettie pregi. Sono il risultato <strong>di</strong> un processoculturale profondo e continuo che hacostruito, nel corso dei secoli, una particolareforma mentis. Una forma mentische per lungo tempo ha dominato, insegnatoa vivere (per oltre due millenni) eche poi, ciclicamente, come Vico ci ha detto,ha lasciato il posto ad altre come quellafranca e quella anglosassone.Insomma, una forma mentis italica che èlaboratorio dell’agire umano perché havisto ogni forma <strong>di</strong> Stato e <strong>di</strong> Governo, <strong>di</strong>universalismo e relativismo, <strong>di</strong> incontro escontro <strong>di</strong> culture <strong>di</strong>verse, <strong>di</strong> emigrazionee d’immigrazione, e che forse un giornopotrà tornare ad istruire, ad essered’esempio per l’Europa, insieme <strong>di</strong> <strong>di</strong>versitàcome lo è stata o lo è tuttora l’Italia.- 11 -


<strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong> <strong>Luglio</strong> 2010Fede e SocietàLOTTA AL PECCATODENTRO LA CHIESA<strong>di</strong>GiovannaCarocci"C'è più festa incielo per un solopeccatore che sipente, che per 99giusti chenon han bisogno<strong>di</strong> pentimento"Foto M. Bigi- 12 -Le recenti vicende relative a sacerdotipedofili ed alle prassi tenute in passatoal riguardo da componenti delle gerarchieecclesiastiche <strong>di</strong> vari paesi, hannotenuto banco in modo roboante sui me<strong>di</strong>aitaliani e stranieri in questi ultimi mesi. Enon poteva essere altrimenti, perché la cosaè in sé gravissima, la più opposta allanatura, alla missione della Chiesa e, primaancora, alla figura del Cristo, al suo insegnamento,chiarissimo in proposito: “Chiscandalizza uno <strong>di</strong> questi piccoli, megliosarebbe che gli fosse posta una macina alcollo e gettato in mare”.Ogni perversità è oltraggio al volto <strong>di</strong> Dio,alla Sua sostanza <strong>di</strong> santità e d’amore purissimo.Ciò detto chiaramente, bisognaaggiungere alcune altre considerazioni altrettantoimportanti.L’aspetto più appariscente degli attacchime<strong>di</strong>atici rivolti alla Chiesa è certamentedato dalla virulenza con cui siè pervicacemente in<strong>di</strong>viduato nel PapaBenedetto XVI l’obiettivo da colpirepretestuosamente, addossandogli presunteed inesistenti colpe <strong>di</strong> omissione.E questo appare tanto più insostenibile inquanto l’attuale Pontefice, ancor prima dell’elezioneal soglio dell’apostolo Pietro, hacondotto un’azione ferma e coraggiosache ha proseguito con estrema decisione finoad oggi.Sono rimasta profondamente colpita dalrovesciamento della realtà <strong>di</strong> cui i me<strong>di</strong>a sisono mostrati capaci <strong>di</strong> fronte a decisionipapali opposte a quelle che ci si ostinavaa riportare, finché questo gioco al massacroè <strong>di</strong>venuto così palesemente insostenibileda dover essere in qualche modo accantonato.Molte sarebbero le considerazioni da faresulla pesante coltre <strong>di</strong> ipocrisia <strong>di</strong> un sistemame<strong>di</strong>atico internazionale da semprecompletamente sordo al grido <strong>di</strong> aiuto deipiccoli <strong>di</strong> ogni dove nel mondo. Ma non èquesto l’aspetto che più mi interessa.A me interessa la Chiesa, corpo mistico <strong>di</strong>Cristo, sua famiglia nella storia e sacramento<strong>di</strong> salvezza per tutti gli uomini che siaprano all’amore <strong>di</strong> Dio. Se un componente<strong>di</strong> essa cade o soffre tutto il corpo è sofferenteper lui. In una delle tante metaforeevangeliche, Cristo la paragona ad unagran rete, che raccoglie ogni genere <strong>di</strong> pesci,buoni e cattivi; poi, alla fine dei tempi,Egli separerà gli uni dagli altri. Questo nonsignifica naturalmente ine<strong>di</strong>a e passivitàma, al contrario, c’è la necessità <strong>di</strong> fareun’opera in<strong>di</strong>spensabile <strong>di</strong> <strong>di</strong>scernimento,<strong>di</strong> prevenzione della corruzione morale alsuo interno e, come ci ha esemplarmenteeducato Papa Benedetto con il rigore e latrasparenza delle sue decisioni, <strong>di</strong> interventorisoluto quando necessario. Specialmenteoggi quando, in un clima <strong>di</strong> erotismopatologico, c’è chi vorrebbe addossare icasi <strong>di</strong> pedofilia al celibato dei preti, anchese le indagini internazionali più serieal riguardo ci <strong>di</strong>cono che tale fenomeno,fin troppo vasto, avviene nella schiaccian-


Fede e Società<strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong> <strong>Luglio</strong> 2010te maggioranza dei casi in contesti laici: infamiglia – purtroppo – nelle scuole o negliambiti sportivi.Ma la consapevolezza che anche la Chiesa,fatta <strong>di</strong> persone umane, è soggetta, neicomportamenti dei suoi membri, all’erroreed alla colpa l’ha determinata, nel corsodella sua storia bimillenaria, a lottare moltoduramente al suo interno per sanare <strong>di</strong>volta in volta la corruzione del clero.E proprio per questo, sul tornante del Mille,<strong>di</strong> fronte a sacerdoti e vescovi che vivevanoapertamente in concubinato, avevanofigli che magari si contendevano le parrocchieo i vescova<strong>di</strong> come fossero ere<strong>di</strong>tàpersonali, oppure compravano e vendevanocariche ecclesiastiche, papa GregorioVII, col decisivo aiuto <strong>di</strong> Matilda <strong>di</strong> Canossa,impose il celibato dei preti, in ciò spronatoe aiutato dai gran<strong>di</strong> or<strong>di</strong>ni monasticiche lo praticavano, cluniacense e benedettino,<strong>di</strong> cui Ildebrando faceva parte. Quelladecisione, riba<strong>di</strong>ta fino ad oggi, giovòmoltissimo al rinnovamento spirituale dellaChiesa. Gli esempi <strong>di</strong> sacerdoti, monacie frati che, nel corso dei secoli, hanno fattorisplendere la santità nel celibato sonoincalcolabili: da S. Francesco a S. FilippoNeri, al curato d’Ars fino a Don Bosco, DonGnocchi, Don Bensi, Don Facibeni, al piùoscuro e santo parroco <strong>di</strong> campagna o <strong>di</strong>città in ogni continente.Detto questo, non si può ignorare l’insopportabileipocrisia <strong>di</strong> chi, ostentatamentefuori della Chiesa, e <strong>di</strong> questo vantandosi,se ne impanca poi ad inesorabile censore,imputandole l’inosservanza <strong>di</strong> condottemorali <strong>di</strong> cui si nega in ra<strong>di</strong>ce la verità.Invece quant’è bella questa Chiesa, santaper la santità del suo Fondatore, ma peccatriceperché soggetta alla debolezza deisuoi membri, deboli non perché cristiani,ma perché umani. Ecclesia sempre reformanda,<strong>di</strong>cevano i saggi del Me<strong>di</strong>oevo, cheal contrario <strong>di</strong> noi non amavano l’ipocrisiae se ne tenevano lontani il più possibile.E’ Cristo che ancora oggi ci scandalizza:“C’è più festa in Cielo per un solo peccatoreche si pente che per 99 giusti che nonhanno bisogno <strong>di</strong> pentimento”. Egli nonmette limiti alla tipologia dei peccati. L’unicolimite ce lo <strong>di</strong>amo da soli: consiste nellaverità e nell’autenticità del pentimento edella conseguente conversione.Il nostro tartufesco mondo invece pretende<strong>di</strong> stabilire esso stesso quali debbano essereconsiderati peccati e quali no, qualiquelli che noi – non il Cristo – vogliamo assolveree quali no.Ecco perché Papa Benedetto dà così noia,perché con la profon<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> pensiero e <strong>di</strong>dottrina che gli sono proprie e con una affascinantechiarezza <strong>di</strong> linguaggio, non cessa<strong>di</strong> richiamare l’attenzione sulla fallacia e“l’insostenibile leggerezza” del relativismo.E ciò facendo, nella più feconda Tra<strong>di</strong>zionedella Chiesa, <strong>di</strong>fende i più abbandonati e <strong>di</strong>menticati,cioè proprio quei poveri, quei piccoliche sono le centinaia <strong>di</strong> milioni <strong>di</strong> vittime<strong>di</strong> questo “<strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ne costituito” (l’espressioneè <strong>di</strong> Emmanuel Mounier) mon<strong>di</strong>ale. Equesto agli “gnomi” internazionali dà ungran fasti<strong>di</strong>o, perché solo la Chiesa è rimastain pie<strong>di</strong>, risoluta nel proclamare la veritàevangelica dell’autentica liberazione portatadal Cristo, anime e corpi.- 13 -


<strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong> <strong>Luglio</strong> 2010Intervista<strong>di</strong>Paolo<strong>San</strong>tarelliIl suo motto era:“non ci sonoproblemi, maci sono soluzioni”- 14 -“SONO NATO, QUINDI SONO”HA RAGGIUNTO LA CASA DEL PADRE ANCHE DON CARLO ZACCAROL’IMPEGNO DI UNA VITA NELLA MADONNINA DEL GRAPPACi ha lasciato anche don Carlo Zaccaro,uno degli ultimi personaggi <strong>di</strong> quella<strong>Firenze</strong> religiosa che fece grande lanostra città, anche quella laica, nel secondoNovecento. E’ morto in seguito ad un interventochirurgico e ai suoi funerali erano migliaia<strong>di</strong> uomini e donne sinceramente commossi,e non solo della Madonnina del Grappaalla quale apparteneva fin dai giorni dellaconsacrazione. Don Bensi, La Pira, don Facibeni,furono i suoi maestri. Uomo colto, <strong>di</strong>screto,umanissimo, fino all’ultimo giorno hacontinuato ad esserelievito, impegnatopressochétotalmente in opere<strong>di</strong> carità, ma anchein riflessioniprofonde dal punto<strong>di</strong> vista teologicoe sociale. Il <strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong>lo avevaintervistato annifa. Di quella intervista,riproponiamooggi ampistralci.L’Opera della Madonninadel Grappaè una delle realtà più importanti a <strong>Firenze</strong>.Vivere veramente lo spirito dell’Opera èfare un’ esperienza <strong>di</strong> fede….La missione dell’Opera è la missione dellaChiesa: far conoscere Dio nella sua paternità,nella sua misericor<strong>di</strong>a, nel suo eterno amore<strong>di</strong> Padre. Ma quale metodo e quali mezzidon Facibeni ci ha categoricamente in<strong>di</strong>catoperché conservassimo e sviluppassimo la missionedell’Opera? Innanzitutto: “Non iniziativeclamorose!. Ma azione umile e profonda,cuore a cuore, anima ad anima. Ad altri lafiaccola ardente che brucia e purifica. A noila tenue lampada che rischiara le buie profon<strong>di</strong>tàdei cuori e dei bassifon<strong>di</strong> della società”.Sembra la risposta che il Padre, don Facibeni,dette al professor Ciocchetti della Scuola<strong>di</strong> Brescia che gli domandava: “”Padre, maquel’è il suo metodo educativo?”…. ed il Padreesclamò: “ma io non ho nessun metodo!”..”eper i mezzi?”, continuò Ciocchetti:“in questo periodo insistenti e insinuanti sonodue tentazioni: ricorrere a sistemi reclamisiticie accogliere i ragazzi a retta. Il no è statofermo e deciso. Cadere minimamente in questidue punti significherebbe snaturare l’Opera.La Provvidenza <strong>di</strong> Dio non ammette cheuna sola ansia: il regno <strong>di</strong> Dio nei cuori!” Equasi per non lasciare spazio a dubbi sui mezziche la Provvidenza Divina assume <strong>di</strong> voltain volta, il Facibeni <strong>di</strong>sse: “guai al giorno incui l’Opera, più che guardare a Dio, pietissealle porte <strong>di</strong> chi ha il potere. Guai al giorno incui più che alla potenza della preghiera si credessealla potenza del denaro: <strong>di</strong>venterebbeun’industria nascosta sotto il manto della pietà.Guai al giorno in cui l’Opera aspettasse <strong>di</strong>agire nell’abbondanza: o quel giorno nonspunterebbe mai o il suo e<strong>di</strong>ficio, costruitoesclusivamente confidando nelle risorse umane,crollerebbe presto”. Questo per <strong>di</strong>re e <strong>di</strong>mostrarequali fossero le convinzioni intimedel Facibeni quando doveva rivolgersi a Dio.Devo <strong>di</strong>re che l’Opera non ha mai patito ungiorno <strong>di</strong> fame. Anzi, ha sempre ricevuto inbase ai suoi reali bisogni. Sempre ed esclusivamentetenendo presente che quello che nonserviva ai nostri figlioli, non era utile neancheall’Opera. E nelle nostre quattro mura sonopassati anche più <strong>di</strong> 1.600 orfani da sfamare<strong>di</strong> tutto punto. E qui mi viene in mente tuttele volte che il Facibeni metteva a tavola 1.600orfani senza neanche avere un soldo per farela spesa!. Ma ancora <strong>di</strong> più rammentoun’affermazione <strong>di</strong> padre Davide MariaTuroldoche <strong>di</strong>sse: “Don Facibeni è riuscito a cancellaredalla storia <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong> la parola orfano”.E se ci pensi bene è vero. Questo per <strong>di</strong>reche il Padre viveva l’intima essenza del rapportotrascendentale della figliolanza con Dio.


Intervista<strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong> <strong>Luglio</strong> 2010BIOGRAFIACarlo Zaccaro nasce a Prato il 16 agosto 1922. Ha frequentato il liceo ginnasioDante, dove ha avuto come insegnante <strong>di</strong> religione don Raffaele Bensi che– per lui come per tanti giovani <strong>di</strong> quei decenni – ha rappresentato un essenzialepunto <strong>di</strong> riferimento per la formazione religiosa. Fin dall’adolescenza hafatto parte della Gioventù <strong>di</strong> Azione Cattolica nella sua parrocchia dell’Immacolataa Montughi. Conseguita, nel 1941, la maturità classica, si iscrisse allaFacoltà <strong>di</strong> Giurisprudenza <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong>, dove si laureò. Negli anni universitari feceparte della Federazione Universitaria Cattolica Italiana (FUCI), dove conobbepersonaggi <strong>di</strong> assoluto rilievo con don Franco Costa e don Emilio Guanoed ebbe modo <strong>di</strong> stringere amicizia con altri studenti universitari che nella FU-CI svolsero funzioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>rigente nazionale come Giulio Andreotti, Aldo e AlfredoCarlo Moro e Francesco Cossiga. Dopo l’8 settembre del ’43 aderì algruppo <strong>di</strong> Ra<strong>di</strong>o Cora, protagonista della Resistenza a <strong>Firenze</strong> (ne fecero parteEnrico Bocci, Anna Maria Enriques Agnoletti e Italo Piccagli). Poco dopo lafine della seconda guerra mon<strong>di</strong>ale don Bensi parlò a Carlo Zaccaro dell’Operadella Madonnina del Grappa <strong>di</strong> don Giulio Facibeni, invitando lui e l’amicoCorso Guicciar<strong>di</strong>ni Corso Salviati a collaborare con il Pievano <strong>di</strong> Rifre<strong>di</strong>:l’invito venne accolto e così per i due amici cominciò un’avventura che è duratapiù <strong>di</strong> mezzo secolo. Nel 1946 Carlo Zaccaro entrò a far parte della Madonninadel Grappa. Nel 1955 ricevette l’or<strong>di</strong>ne sacerdotale. Per molti annila sua funzione nell’Opera è stata fondamentalmente quella <strong>di</strong> educatore <strong>di</strong>studenti universitari e delle scuole me<strong>di</strong>e superiori. La sua presenza a VillaGuicciar<strong>di</strong>ni è stata, per la chiesa e la città, un segno nitido <strong>di</strong> impegno religiosoe culturale <strong>di</strong> altissimo livello. Negli ultimi anni don Zaccaro ha progettatoe realizzato la presenza dell’Opera in Albania a Scutari, dove è da tempo infunzione un day hospital pe<strong>di</strong>atrico, nel quale operano me<strong>di</strong>ci italiani e albanesie personale parame<strong>di</strong>co albanese, appositamente addestrato in Italia. Perquesta imponente opera <strong>di</strong> promozione umana la città <strong>di</strong> Scutari ha conferitoa don Zaccaro la citta<strong>di</strong>nanza onoraria. Non si potrebbe valutare adeguatamentela personalità e l’opera <strong>di</strong> Carlo Zaccaro se si <strong>di</strong>menticasse che egli èstato un giurista <strong>di</strong> vastissima ed elegante cultura, che ha de<strong>di</strong>cato gran<strong>di</strong> energiealla ricerca scientifica nel settore del <strong>di</strong>ritto agrario: <strong>di</strong>sciplina nella qualeha conseguito la libera docenza. Grazie alla sua iniziativa, nel 2008 è nato aScutari - in collaborazione con la <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong> <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong> - il primo nucleo albanese<strong>di</strong> protezione civile SACRA VITA che, per decisione delle autorità locali,da oggi verrà a lui intitolato.Ed è stato questo che a noi giovani <strong>di</strong> allora,Corso Guicciar<strong>di</strong>ni e me, ci affascinò <strong>di</strong> questoprete. Umile, quasi fisicamente esile e nascosto,ma assolutamente alla presenza <strong>di</strong>Dio. E gli orfani per Don Facibeni sono statiuna consegna del Cristo sofferente, quando…..….Cappellano militare sul Monte Grappa,durante la Grande Guerra…..….I soldati che morivano tra le sue braccia gliaffidavano i loro figli. E così il Padre, tornatoa <strong>Firenze</strong>, cominciò ad ospitarli in Parrocchiaa <strong>San</strong>to Stefano, nel cuore<strong>di</strong> uno dei quartieri piùsignificativi <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong>.Ma ti <strong>di</strong>rò <strong>di</strong> più. Era tuttala sua convinzione dellapaternità <strong>di</strong> Dio verso tutti,che durante la battagliain trincea sul Monte Grappauscì allo scoperto perchéaveva visto un ufficialeaustriaco ferito gravemente.Andò, lo prese e loportò perché fosse me<strong>di</strong>catonella trincea italiana.Quest’episo<strong>di</strong>o e fra l’altrosignificativo perchéavveniva in una situazioneparticolarmente pericolosa,tanto che don Facibeniraccontava sempre<strong>di</strong> essere certo che unapallottola l’avesse schivatoper puro miracolo. “Miracolo”che avveniva propriosul Monte Grappa……eccodove si capisceil fascino <strong>di</strong> quest’uomoche, già da allora, vivevaforse in un sogno,cioè non quello <strong>di</strong> affratellaretutti gli uomini in modolaico, ma <strong>di</strong> far viveretutti la <strong>di</strong>mensione veramentepaterna <strong>di</strong> Dio. Daqui nascono le ra<strong>di</strong>ci dellaMadonnina del Grappa,da questa situazione<strong>di</strong> totale de<strong>di</strong>zione verso ilprossimo sofferente qualeimago Dei e nient’altro….incontrarelui voleva <strong>di</strong>re abbracciareun uomo che toccava ed aveva toccato conmano la sofferenza. E forse aveva conosciutoquella più brutta. La sofferenza, cioè, che sipatisce in guerra. Ricordo ancora che donBensi mi fece leggere la motivazione della medagliad’argento concessa all’Ufficiale Facibeni,cappellano militare. Anzi te la consegnovolentieri, non tanto per scriverla, quantoper leggere con quale programma <strong>di</strong> vita ilnovello sacerdote Facibeni plasmò tutto il suofuturo. Direi meglio il suo essere un Amen per- 15 -


<strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong> <strong>Luglio</strong> 2010Intervista17 maggio 1986Don Carlo Zaccarocon Madre Teresa<strong>di</strong> Calcutta eFioretta Mazzeiin visita al carcere<strong>di</strong> Pianosa- 16 -tutto l’arco della sua privata esistenza: “Conprofondo sentimento <strong>di</strong> pietà ed alto concettodella propria missione, durante intere giornate<strong>di</strong> sanguinosi combattimenti rimaneva costantementesulla linea <strong>di</strong> fuoco a prestare conattività indefessa la sua opera pietosa, uscivasolo dalla trincea italiana, spingendosi in terrenoscoperto e battuto dal fuoco nemico perraccogliere e recuperare salme <strong>di</strong> caduti(Monte Pertica - Monte Grappa 24 Ottobre1918).Da più parti ho sentito <strong>di</strong>re che Don Facibeniaveva risposto a Dio un “SI” totale e totalizzante.In che termini vi coinvolse questo fascino?Devi sapere che il Padre, ottenuto il riconoscimentogiuri<strong>di</strong>co dell’Opera, intraprese un ulteriorericorso amministrativo perché il titoloistituzionale <strong>di</strong> “Madonna del Grappa “ fossecambiato in “Madonnina del Grappa”. Solopensando a questo ci si rende conto che il“SI” facibeniano è nutrito e costituito da unafiliale contemplazione mariana. Don SilvestroNistri la fa risalire agli anni del seminario aFaenza e all’ascendente esercitato su <strong>di</strong> lui damons. Taroni. E questo è innegabile. Ma conoscendola profon<strong>di</strong>tà della fede del Padre ela sua avversione ad ogni tipo <strong>di</strong> astrazioneedulcorante, ritengo che il cambiamento richiestoalle autorità governative <strong>di</strong> Romaavesse nell’animo <strong>di</strong> don Facibeni un altro epiù alto significato: rivolgersi alla Mamma celeste,non tanto per i suoi privilegi, che in uncerto senso la allontanano dalla nostra debolezzaumana, quanto per il suo esempio <strong>di</strong> <strong>di</strong>scepolasilenziosa e perfetta <strong>di</strong> Suo Figlio. Equin<strong>di</strong> devo <strong>di</strong>re che il Padre anticipò quelloche poi sostenne il Concilio Vaticano Secondonella parte che raccomanda e incoraggiaa riconoscere la preminenza della figura maternadella Madre <strong>di</strong> Dio. E aggiungo che ilFacibeni era come afferrato da Cristo, attraversole due prove della fede e del coti<strong>di</strong>e moriore subiva per vis actractiva un processo <strong>di</strong>assimilazione al Crocifisso che lo lasciava esanime<strong>di</strong> sé stesso, ma sovrabbondante <strong>di</strong> quellapaternità <strong>di</strong>vina che il suo “SI” nella fede gliconsentiva <strong>di</strong> accogliere per amare sconfinatamentecon quel rapporto singolare da padrea figlio, che è lo specifico della carità <strong>di</strong>don Facibeni. Ed insieme a questo, i nostri figliolihanno sentito come la loro famiglia, prima<strong>di</strong> tutto la Madonnina del Grappa e poianche il popolo <strong>di</strong> Rifre<strong>di</strong>.Il Facibeni comunque fu anche un uomo <strong>di</strong>vera cultura…….A <strong>Firenze</strong> l’Opera fu ed è anche un fatto culturalenel senso più ampio e pieno del termine.Ricordo il rapporto fra La Pira e Facibeni.Tra questo ragazzotto scolaro del professorBetti ed un virgulto della Romagna, terra generosa<strong>di</strong> spiriti leali e sinceri. Ma entrambi innamorati<strong>di</strong> Dio e desiderosi <strong>di</strong> vivere alla Suapresenza. Ricordo ancora quando si cercava,da più parti, <strong>di</strong> convincere La Pira a fare ilSindaco <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong>. Facibeni, ad una <strong>di</strong> questepressioni, era presente e, pur non <strong>di</strong>cendoniente, si notò uno sguardo fra i due, che eramolto più <strong>di</strong> una parola o un <strong>di</strong>scorso. Non sose poi La Pira avesse accettato per quella fugacecoincidenza, ma sta <strong>di</strong> fatto che poi tuttisanno come sono andate le cose. E queglianni per <strong>Firenze</strong> furono veramente il po<strong>di</strong>oche la portarono ad essere “città sul monte”.Per tornare al Facibeni “uomo <strong>di</strong> cultura” bastarammentare una cosa. Di lui non ho ricordoche abbia mai rifiutato la coniugazione trala città dell’uomo e la città <strong>di</strong> Dio, senza maitogliere niente alla <strong>di</strong>mensione sacrale dellaseconda. Riteneva in sostanza che ci si dovessepreparare alla città <strong>di</strong> Dio costruendo una


Intervista<strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong> <strong>Luglio</strong> 2010In alto:Don Carlo con isuoi bambini sullecolline <strong>di</strong> ScutariIn basso:Don Carlocon il fazzolettodei Lagunaricittà dell’uomo degna <strong>di</strong> questo scopo. Ed èquesto il significato profondo <strong>di</strong> ogni gesto chevoglia essere cultura profonda…..Ora capisco anche quanto <strong>di</strong>cevi prima,quando parlavi del fascino che il Facibeniesercitò su voi giovani che lo frequentavate…ma<strong>di</strong>mmi, quale fu il rapporto con donGiulio e la sua parrocchia, <strong>San</strong>to Stefano, epiù in generale, con la sua gente <strong>di</strong> Rifre<strong>di</strong>?Entrato nella Pieve <strong>di</strong> Rifre<strong>di</strong> alla fine <strong>di</strong> ottobredel 1912, in pieno ribollire <strong>di</strong> ateismo e <strong>di</strong>anticlericalismo, già prima della sua esperienzacome Cappellano militare sul monte Grappa,aveva istituito scuole <strong>di</strong> alfabetizzazionee <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento al lavoro; ma quello chefece come prima cosa fu quella <strong>di</strong> rendereonore alle promesse fatte ai soldati morenti.Di accogliere i loro figli con l’amore <strong>di</strong> un Padre.Quando il Car<strong>di</strong>nale Dalla Costa rimosseFacibeni dalla Pieve <strong>di</strong> Rifre<strong>di</strong> gli parve chela sua fatica <strong>di</strong> tanti anni dovesse d’un trattoessere vanificata. Ed invece non fu così. Perchéil Padre ebbe modo <strong>di</strong> riscoprire la bontàe la generosità <strong>di</strong> cuore dei rifre<strong>di</strong>ni. Popolonel popolo <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong>. Quartiere <strong>di</strong>fficile, contante realtà. Ti parlo degli anni della Galileoe delle prime realtà industriali. Gente povera,che però trovava il modo <strong>di</strong> ritagliare un po’delle loro sostanze e del loro tempo per la Madonninadel Grappa. Ma quello che fu più importante,la gente <strong>di</strong> Rifre<strong>di</strong> trovò anche un postonel proprio cuore per l’Opera. Diceva donFacibeni: “Io, alla Divina Provvidenza, non cicredo. La vedo”. E ci sono, <strong>di</strong> questo, proveinconfutabili ed eclatanti. A partire dai sacchi<strong>di</strong> pane trovati <strong>di</strong>etro la porta, senza che nessunoabbia potuto vedere chi li depositasse,per finire alle offerte che giungevano con unapuntualità davvero impressionante. E per laquale, se ci ripenso, non posso che essere stupefattoe privo <strong>di</strong> razionale spiegazione. Lacarità arrivava ed arrivava senza eccessi, anchemateriali, e con <strong>di</strong>screzione degna solodell’amore <strong>di</strong> Dio, quale essa rappresenta. Sedon Facibeni doveva andare a pagare unacambiale in banca, partiva anche senza sol<strong>di</strong>.Non aveva finito <strong>di</strong> fare i primi <strong>di</strong>eci passitra le srade <strong>di</strong> Rifre<strong>di</strong>, che subito aveva trovatocome pagarla.Un’ultima cosa. Qual è il rapporto che legaoggi i figli dell’Opera? Cosa provano oggi?Essere figlio dell’Opera oggi, e quin<strong>di</strong> parlodella generazione anni ’30-’40, <strong>di</strong> quelli cioèche sono ormai usciti o ancora sono nel mondodel lavoro, vuol <strong>di</strong>re essere prima <strong>di</strong> tutto“uomini”, con un duplice carico. Essere prima<strong>di</strong> tutto persone <strong>di</strong> fede, padri <strong>di</strong> famiglia e poiavere la possibilità <strong>di</strong> imporsi, nel miglior sensodel termine, nel panorama professionale.Pur nella varietà uscita da queste mura, unacosa la si può <strong>di</strong>re. Nessuno è al suo posto <strong>di</strong>lavoro per motivi <strong>di</strong> “compassione”. Abbiamosfornato e migliori figure professionali <strong>di</strong>ogni tipo….ma tutti orgogliosi <strong>di</strong> essere realmentefratelli. E la festa del 2 <strong>di</strong> giugno, ricorrenzadella morte <strong>di</strong> don Facibeni, lo <strong>di</strong>mostra.Non solo. Tutti loro hanno capito che ilmessaggio “ultimo” del Facibeni è che Dio èPadre e la <strong>di</strong>vina provvidenza non è altro cheil <strong>di</strong>spiegarsi <strong>di</strong> questa paternità tenerissimaverso i bisogni fondamentali dell’Uomo. E sopratutti, il bisogno <strong>di</strong> essere amato. Non piùil cartesiano “penso quin<strong>di</strong> sono”, ma “sonoamato, quin<strong>di</strong> sono”.- 17 -


<strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong> <strong>Luglio</strong> 2010Ritratti FiorentiniPIERO DEL VECCHIO:IL BANCHIERE PITTORE<strong>di</strong>AlessandroMarescaPiero Del Vecchio nasce a <strong>Firenze</strong> il31 maggio del 1910 da una famigliabenestante <strong>di</strong> origine ebraica.Dopo aver stu<strong>di</strong>ato a <strong>Firenze</strong>, giovanissimolavora nel Mulino Bion<strong>di</strong> e successivamentenella banca <strong>di</strong> famiglia. Nel1944, per le sue qualità morali e organizzative,il Comitato Toscano <strong>di</strong> LiberazioneNazionale lo nomina vice-commissarioall’alimentazione. Dopo la liberazione<strong>di</strong> <strong>Firenze</strong> torna al suo posto inbanca dove <strong>di</strong>venta il principale <strong>di</strong>rigentee animatore, sostenendo le sorti dell’istitutofinanziario fino ai suoi ultimigiorni. Muore il 14 marzo 1985.Ma <strong>di</strong> Piero Del Vecchio, a venticinqueanni dalla scomparsa, ci piace ricordarepiù che la figura del banchiere, quelladell’artista. Piero Del Vecchio, infatti,nel periodo in cui ricopriva la carica <strong>di</strong>vice-commissario all’alimentazione, iniziòa <strong>di</strong>pingere. Vice presidente del notoistituto bancario fondato dal nonnoFederico e quin<strong>di</strong> portatore, per fattoriere<strong>di</strong>tari, <strong>di</strong> geni che alimentano la passioneper la complessità delle vicende finanziarie,Piero Del Vecchio costituisceun “caso” degno <strong>di</strong> considerazione. Infattilo sconfinamento delle sue doti creativein un campo tanto <strong>di</strong>stante dal suo,quello della pittura, suscita non poco stupore.Si tratta <strong>di</strong> una dote “extra-professionale”<strong>di</strong> cui solo i familiari erano aconoscenza, mantenuta praticamente segretafino alla sua morte.Nei suoi quadri colpisce il modo <strong>di</strong> interpretarela realtà che si snoda lungoun itinerario che si colloca fra il “primitivo”e una sorta “d’impressionismoelementare”. La sua pittura rivela fatti<strong>di</strong> vita, incontri con la natura e l’am-Le foto <strong>di</strong>Piero Del Vecchioe dei suoi quadrivengono pubblicateper gentile concessionedella SignoraPina PapiDel Vecchio- 18 -


Ritratti Fiorentini<strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong> <strong>Luglio</strong> 2010biente, amici, semplici conoscenti, maanche personaggi noti. Il tutto con<strong>di</strong>toda un’inesauribile e pungente ironiacon la quale guardava alla realtà, almondo fiorentino e alle sue vicendepersonali. Dipingeva i suoi quadri senzamai farne oggetto <strong>di</strong> esposizione alpubblico, custodendoli come il frutto <strong>di</strong>una passione e <strong>di</strong> una creatività il cuifine essenziale era quello <strong>di</strong> dareespressione alle idee. Amava talmentei suoi quadri che il giorno in cui alcuniladri, entrati nella sua abitazione gliportarono via praticamente tutto manon quelli rimase deluso per il fattoche, non avendoli sottratti, non avevanoriconosciuto ad essi quell’immensovalore che avevano per lui.I temi dei suoi quadri prendevano vitanel corso della sua giornata lavorativa.Piero Del Vecchio, infatti, era un fine osservatore,e spesso ritraeva in bozzetti lepersone che vedeva per strada o nelcorso dei sui fitti incontri <strong>di</strong> lavoro, perpoi riproporre nei suoi <strong>di</strong>pinti quelle dacui traeva le più forti suggestioni.Fra i temi maggiormente ricorrenti neiquadri <strong>di</strong> Piero Del Vecchio vi era ilteatro che, con le sue forme, espressionie colori colpiva fortemente la suaemozione.Pina Papi, moglie <strong>di</strong> Piero Del Vecchio,chiedeva spesso al marito perché nonvolesse esporre i suoi quadri e lui, senzadare ulteriori spiegazioni, ogni voltale rispondeva: «I miei quadri devono esserevisti solo dopo la mia morte. E saraitu a farli conoscere e a decidere cosafarne». E ripeteva questo con un sorrisoche celava una sottile ironia allaquale ricorreva, come ricorda la moglie,ogni volta che voleva celare una punta<strong>di</strong> tristezza.I quadri <strong>di</strong> Piero Del Vecchio, fino ad aoggi, sono stati esposti al pubblico unasola volta nel giorno del primo anniversariodella sua nascita (il 31 maggio1989), in occasione del centenario dellaBanca Federico Del Vecchio, oggi <strong>di</strong>proprietà del Gruppo Etruria, alla qualePiero aveva de<strong>di</strong>cato, con notevole successo,gran parte della sua vita.- 19 -


<strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong> <strong>Luglio</strong> 2010Fondazioni<strong>di</strong>DonatellaLippiFILE: VERSO LA MORTE SENZA DOLORE<strong>San</strong> Giuseppe, patrono della Toscana,per volontà <strong>di</strong> Cosimo III de’ Me<strong>di</strong>ci.Non è un caso che sia nata a <strong>Firenze</strong>,nel 2002, la fondazione FILE, una Fondazionela cui missione è alleviare le sofferenze deimalati inguaribili alla fine della vita. FILE èsorta grazie e al lavoro <strong>di</strong> un gruppo <strong>di</strong> operatori,volontari e sostenitori delle Cure Palliative– Leniterapia, impegnati nella lotta peril riconoscimento ai malati alla fine della vitadel <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> non soffrire inutilmente. Anchenella <strong>di</strong>zione, che richiama un anticoconcetto <strong>di</strong> amicizia, viene sottolineato nonil sentimento <strong>di</strong> scarsa efficacia, insita, quasiimplicitamente, nel termine “palliativo”,quanto l’aspetto <strong>di</strong> “leniterapia”, che suggeriscel’idea <strong>di</strong> dolcezza, <strong>di</strong> cura, <strong>di</strong> solidarietà,unitamente a quel para<strong>di</strong>gma scientifico,teso a definire un’area <strong>di</strong> saperi, <strong>di</strong> culture e<strong>di</strong> conoscenze, che vanno al <strong>di</strong> là dell’areaspecifica della me<strong>di</strong>cina, per coinvolgere lapsicologia, la sociologia, la filosofia dellascienza, la filosofia morale, la bioetica, l’architettura,la teologia. L’assistenza è l’attivitàprincipale <strong>di</strong> FILE, oltre all’attività scientificae <strong>di</strong> formazione, e viene garantita dadue équipe <strong>di</strong> me<strong>di</strong>ci e infermieri, psicologi,fisioterapisti e volontari, che seguono i pazienti24 ore su 24. Oltre a questo aspetto,FILE Onlus cura anche il contesto in cui simuove la famiglia del malato, che viene sollevatada molti oneri e viene coinvolta attivamentein tutte le fasi dell’assistenza, affinchéil malato non si senta mai privato dell’affettoe della presenza dei suoi cari. Il rapportocon l’Azienda <strong>San</strong>itaria <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong>, in particolarecon le Unità <strong>di</strong> Cure Continue - Leniterapiadell’area fiorentina, garantisce, inoltre,la continuità assistenziale e rappresentauna sicurezza per i malati, che si sentonodoppiamente seguiti e accompagnati. Inquesto approccio, la lotta al dolore inutile èfondamentale, per garantire la <strong>di</strong>gnità <strong>di</strong> chisoffre: <strong>San</strong> Francesco ricordava come nonfosse riuscito ad assistere spiritualmente unmalato, schiacciato dalle sofferenze fisiche,se non prima <strong>di</strong> averlo sollevato da quei dolori,che gli impe<strong>di</strong>vano <strong>di</strong> esercitare la suaumanità e la sua capacità <strong>di</strong> ascolto. La recentefondazione <strong>di</strong> strutture de<strong>di</strong>cate (hospice),che stanno trovando spazio anche nell’offertasanitaria nazionale, contribuisce asostenere questa missione, per quanto la situazionesia ancora, in molte zone, carente.In Italia la cultura delle Cure Palliative è, incerti casi, limitata e l’ombra della cattiva informazionepregiu<strong>di</strong>ca la sua affermazione:informare correttamente e promuovere lacultura della Leniterapia, fornendo una adeguatae solida preparazione ai professionistidel settore, costituisce un obiettivo centrale<strong>di</strong> FILE. Una terapia lenitiva ha considerazionedell’uomo, dei suoi affetti, del suo dolore;rispetta la sua volontà e la sua <strong>di</strong>gnità.La percezione che l’uomo <strong>di</strong> oggi ha dellamorte è, infatti, profondamente controversa:si parla <strong>di</strong> lutto a bassa voce, come se la morterappresentasse il fallimento <strong>di</strong> una Me<strong>di</strong>cinasempre più totipotente. Eppure, i videogiochi,i film … tutto parla <strong>di</strong> morte, <strong>di</strong> morteviolenta, feroce e brutale. Recuperare unconcetto antico della morte, profondamentereligioso o positivamente laico, può essereuna grande sfida per l’uomo <strong>di</strong> oggi, che tende,troppo spesso, a sentirsi immortale. Celo ha insegnato Tolstoj, con La morte <strong>di</strong> IvanIlli: è Gerasim, un giovane servo illetterato,che però sa bene il significato della compassione,che apre gli occhi ad Ivan sulla <strong>di</strong>fferenzatra la vita falsa, da lui condotta, e unavita autenticamente cristiana. Oggi, rimuovendola morte come fosse qualcosa da esorcizzare,riducendo la commemorazione deidefunti ad una sorta <strong>di</strong> macabro carnevale,non solo si banalizza la morte, ma si perdeanche il vero senso della vita: Tolstoj mostra,invece, come persino gli attimi finali dellapropria vita, se vissuti intensamente, possanoessere fondamentali per dare senso aun’intera esistenza, anche se, fino a quel momentoè stata, come recita il Sermone dellaMontagna, come una casa costruita sullasabbia.“…Il vostro essere presenti con costanza, ilvostro essere vicini anche con semplici parolee non solo con la somministrazione <strong>di</strong> unfarmaco, dà valore a tutto quello che fate…”(Un familiare <strong>di</strong> un paziente, aprile 2008)- 20 -


Sport<strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong> <strong>Luglio</strong> 2010<strong>di</strong>GiampieroMasieriUNA CAREZZA IN UN PUGNOQuesta è una storia, con mille piccolestorie intorno, dalla Sierra Leone,nell’Africa Occidentale, al Campo<strong>di</strong> Marte, da dove si può accarezzare Fiesole,la madre <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong>. C’è nel mezzo, manon <strong>di</strong> mezzo, un vecchio ragazzo che nefaceva <strong>di</strong> tutte, ora uomo fatto, padre <strong>di</strong> duefigli, sempre con un sorriso, ma anche colpugno duro quando sale sul ring: LeonardBundu, pugile. Ha una storia da film. Il padre,Francis, arrivò in Italia dalla Sierra Leoneper stu<strong>di</strong>are architettura, aveva una borsa<strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, voleva andare avanti. La madre,Daniela Travagliati, fiorentina, stavaper la lurearsi in matematica quando conobbequel futuro architetto. E fu amore. Nel’65 nacque il primogenito, dopo quattro annila femmina, Antonella, tutt’e due fiorentini.Poi la coppia si trasferì a Freetown, capitaledella Sierra Leone, lui già laureato, leipendolare con <strong>Firenze</strong> a insegnare matematrica.Nel ’74 ecco Leonard, battezzatoe passato poi a Comunione. Ragazzo vivace,come si suol <strong>di</strong>re, ma profondamentebuono. Ancora oggi il suo allenatore, ilmaestro Boncinelli, sostiene: “Non farebbemai male a nessuno”. La storia si snoda aquesto punto tra l’Aqua Club, luogo <strong>di</strong> ritrovovicino al mare che Leonard frequentavacon gli amici a Freetown, e vinceva le gare<strong>di</strong> nuoto, da lì insomma fino a oggi. Tra l’altroebbe anche tempo <strong>di</strong> <strong>di</strong>struggere l’auto<strong>di</strong> sua madre, una Panda. Il su e giù tra Freetowne <strong>Firenze</strong> finì nel ’61, ai bor<strong>di</strong> del Campo<strong>di</strong> Marte, dove la madre era nata e dovevive. Leonard voleva fare sport, gli capitò<strong>di</strong> leggere l’insegna dell’Accademia PugilisticaFiorentina, scese nel ventre del Palazzodello Sport dove è la sede. Fu accoltobene, non tanto perché <strong>di</strong>mostrasse <strong>di</strong> poterandare avanti nella boxe, quanto piuttostoper la socievolezza, la buona educazione,il rispetto. In questi anni, tanta boxe etanto lavoro, anche come muratore. Ora vivea Velletri e aiuta il suocero nell’agriturismo,ma la palestra al Campo <strong>di</strong> Marte èsempre il suo punto <strong>di</strong> partenza prima degliincontri, sempre con il maestro Boncinelli econ la famiglia Sottili, padre e due figli, chela manda avanti. A <strong>Firenze</strong> è <strong>di</strong>ventato popolarissimo,ma non fa né il <strong>di</strong>vo né il bighellone.Lavora e si allena. Popolarissimo noné un modo <strong>di</strong> <strong>di</strong>re, significa almeno cinquemilapersone al Palazzo dello Sport quandoc’è lui, con tutta la sua famiglia a bordoring, la moglie Giuliana, i figli André e Frida,naturalmente la madre e anche il cognatoPiero Pelù, anche lui ovviamente <strong>di</strong> casa.Da <strong>di</strong>lettante, Bundu ha vinto i campionatiitaliani <strong>di</strong> seconda categoria, pesi welter, enel ’77 i Giochi del Me<strong>di</strong>terraneo. Da professionista,successi continui. Tra l’altro ècampione dell’Unione Europea, e campioneintercontinentale Wba. C’è anche un bellibro su <strong>di</strong> lui, scritto da Michela Lanza, e nelquale si legge, in una <strong>di</strong>vertente miriade <strong>di</strong>episo<strong>di</strong>, che da ragazzo, o poco più, misesotto tre pecore con l’auto della mamma.- 21 -


<strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong> <strong>Luglio</strong> 2010La Relazione del Provve<strong>di</strong>toreLA NOSTRA MISSIONE«Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappònei briganti che lo spogliarono, lo percosseroe poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto.Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesimastrada e quando lo vide passò oltre dall’altraparte. Anche un levita, giunto in quel luogo, lo videe passò oltre. Invece un Samaritano, che era inviaggio, passandogli accanto lo vide e n’ebbecompassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite,versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suogiumento, lo portò a una locanda e si prese cura <strong>di</strong>lui. Il giorno seguente, estrasse due denari e li <strong>di</strong>edeall’albergatore, <strong>di</strong>cendo: abbi cura <strong>di</strong> lui e ciò chespenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno.“Chi <strong>di</strong> questi tre ti sembra sia stato il prossimo <strong>di</strong>colui che è incappato nei briganti?”. Quegli rispose:“Chi ha avuto compassione <strong>di</strong> lui”. Gesù gli <strong>di</strong>sse:“Va e anche tu fa lo stesso”.» Luca (10, 25-37)* * * * *«Mentre uscivano, incontrarono un uomo <strong>di</strong> Cirene,chiamato Simone, e lo costrinsero a prender su lacroce <strong>di</strong> Gesù. Gesù <strong>di</strong>sse ai suoi <strong>di</strong>scepoli: “Sequalcuno vuol venire <strong>di</strong>etro a me rinneghi se stesso,prenda la sua croce e mi segua”. » Matteo (27,32;16,24)* * * * *«Allora il re <strong>di</strong>rà a quelli che stanno alla sua destra:“Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in ere<strong>di</strong>tàil regno preparato per voi fin dalla fondazione delmondo. Perché io ho avuto fame e mi avete dato damangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere,ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avetevestito, malato e mi avete visitato, carcerato e sietevenuti a trovarmi”. Allora i giusti gli risponderanno:“Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamatoe ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamodato da bere? Quando ti abbiamo visto forestieroe ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito?E quando ti abbiamo visto ammalato o in carceree siamo venuti a visitarti?”. Rispondendo, il re<strong>di</strong>rà loro: “In verità vi <strong>di</strong>co: ogni volta che avete fattoqueste cose a uno solo <strong>di</strong> questi miei fratelli piùpiccoli, l’avete fatto a me”.» Matteo (25,34-40)LE NOSTRE FINALITÀ«Uomini <strong>di</strong> viva fede la istituirono, or<strong>di</strong>nandosiin Sodalizio, per onorare Dio con opere <strong>di</strong> <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong>verso il prossimo.» (Costituzione cap.1art.2°)* * * * *Signore, aiutaci ad assistere il nostroprossimo che soffre, anche sequesta chiamata dovesse esserein contrad<strong>di</strong>zione con i nostriprogetti e le nostre simpatie.Donaci <strong>di</strong> riconoscere che èuna grazia poter con<strong>di</strong>viderela croce degli altri e sperimentareche cosa siamo incammino con te. Donaci <strong>di</strong> riconoscerecon gioia che proprionel con<strong>di</strong>videre la tua sofferenza e le sofferenze<strong>di</strong> questo mondo <strong>di</strong>veniamo servitori dellasalvezza, e che così possiamo aiutare a costruireil tuo corpo, la Chiesa.* * * * *Essere vicini a chi ha bisogno è la nostra unicaragione d’essere, ed è ciò che ci ha permesso <strong>di</strong>far crescere e <strong>di</strong>versificare le nostre attività. Perquesta ragione adopriamoci affinchè il seme gettatonel 1<strong>244</strong> continui a germogliare e proliferarein maniera pura e trasparente.* * * * *Signore aiutaci nell’operare quoti<strong>di</strong>ano e fai siche i beneficiari del nostro agire siano sempregli ultimi, gli emarginati, i sofferenti, i bisognosidel nostro aiuto.


La Relazione del Provve<strong>di</strong>tore<strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong> <strong>Luglio</strong> 2010ECCO LA NOSTRA MISERICORDIACari Confratelli,il seme <strong>di</strong> carità, gettato nel 1<strong>244</strong>, non ha mai cessato <strong>di</strong> crescere e <strong>di</strong> svilupparsi ed oggi, dopo quasi 8 secoli dallasua nascita, la <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong> <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong> continua ininterrottamente la sua missione <strong>di</strong> carità esolidarietà sapendosi sempre attualizzare rispetto al contesto storico e sociale in cui è statachiamata ad operare. I nostri Padri fondatori ci hanno insegnato il vero significatodella carità: rendere gloria a Dio attraverso il compimento, libero, gratuito e <strong>di</strong>sinteressato<strong>di</strong> opere quoti<strong>di</strong>ane <strong>di</strong> assistenza nei confronti dei fratelli più deboli e bisognosi.Essere vicini a chi ha bisogno è la nostra unica ragione <strong>di</strong> esistere. Doveroso,pertanto, un nostro pensiero a tutti i Confratelli defunti che ci hanno precedutonella pace del Signore e che hanno contribuito a costruire un pezzo <strong>di</strong> storia dellanostra Arciconfraternita. Nel nostro fare “missione”vengono richiamati alcuni passidel Vangelo: faro e guida del nostro operare quoti<strong>di</strong>ano: il Buon Samaritanocon il suo generoso, spontaneo e gratuito gesto <strong>di</strong> carità cristiana; Simone<strong>di</strong> Cirene che ci insegna a farci carico del peso della Croce, peralleviare le sofferenze del prossimo; Il <strong>di</strong>scorso del Re che ci in<strong>di</strong>ca conchiarezza i beneficiari del nostro agire. Pilastri sui quali Tutti noi cidobbiamo confrontare e impegnarci per costruire il nostro modo<strong>di</strong> essere e <strong>di</strong> operare. E’ grazie all’impegno dei Fratelli e delleSorelle e dei Dipendenti tutti che è possibile effettuare quella miriade<strong>di</strong> servizi che ci colloca all’attenzione <strong>di</strong> tutta la città. Comeabbiamo potuto fare tutto questo? Per quanto riguarda noi,Fratelli e Sorelle della <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong>, con la passione e l’amoreche mostriamo nei confronti <strong>di</strong> questo Sodalizio; per quantoriguarda la parte del Signore con l’aiuto ed il sostengo dellaProvvidenza che non è mai venuta meno in seno alla nostraArciconfraternita. Il bilancio che vi apprestate ad analizzarerappresenta il dare e l’avere <strong>di</strong> una gestione contabile, la premessaè la rappresentazione, invece, del nostro essere comeSodalizio. Ancora una volta possiamo notare come l’Arciconfraternitasia entrata con maggiore profon<strong>di</strong>tà, ampiezza epuntualità nel contesto sociale del nostro territorio, collaborandocon Enti, Istituzioni, Misericor<strong>di</strong>e e Associazioni varie, prendendosiresponsabilità proprie, allargando sempre più la tipologia <strong>di</strong> servizi,guardando alla qualità degli stessi “con la saggia arrendevolezza ai mutamenti addotti dal tempo” per andare incontro all’evoluzione delle nuove forme <strong>di</strong> povertà e <strong>di</strong> emergenza. E’ ormai certo che dopo le Istituzioni Pubbliche,<strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong> <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong>, è la più grossa realtà per quantità, qualità e <strong>di</strong>versificazione <strong>di</strong> interventi, presente sul territorioa favore in<strong>di</strong>stintamente <strong>di</strong> tutti. Molto <strong>di</strong> più vorremmo fare ma dobbiamo tenere conto delle risorse <strong>di</strong>sponibili ela necessità <strong>di</strong> tramandare alle generazioni future una <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong> più integra e solida dell’attuale. Continuiamo acercare Dio fra gli uomini che incontriamo, siano essi bisognosi, malati o sofferenti. Facciamo bene il nostro “lavoro”,facciamo si che il progresso tecnico/scientifico sia sempre supportato e umanizzato da un profondo senso <strong>di</strong> caritàcristiana e che nella nostra Arciconfraternita l’integrazione fra efficienza e solidarietà, managerialità e carità sia unobbiettivo da raggiungere e mantenere. Operiamo in un contesto cattolico pertanto ci viene chiesto <strong>di</strong> essere “professionisti”con chi soffre senza mai perdere “l’anima” e l’essenza del nostro essere. Concludo ringraziando tutti coloroche mi sono stati vicini in particolar modo i Sottoprovve<strong>di</strong>tori, i Fiduciari (in<strong>di</strong>spensabili per me con i loro suggerimentie per le loro attività) il Collegio dei Conservatori (per i preziosi consigli che hanno voluto fornire) e tutto il Corpo Generale.Chiedo invece scusa a quanti posso avere <strong>di</strong>spiaciuto con le mie decisioni nello svolgere il compito che mi è statoaffidato.Il Provve<strong>di</strong>tore- 23 -


<strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong> <strong>Luglio</strong> 2010La Relazione del Provve<strong>di</strong>toreLE ATTIVITÀTRASPORTI SANITARIE’ senz’altro l’attività più visibile tra quelle svolte ed è anchequella che coinvolge il maggior numero <strong>di</strong> Confratelli. La sinergiafra questi ultimi ed i <strong>di</strong>pendenti, ci consente <strong>di</strong> farfronte ad un numero sempre più crescente <strong>di</strong> servizi.Da sottolineare il silenzioso servizio svolto dai Confratelli nelsettore dei trasporti or<strong>di</strong>nari e sociali, come pure l’operativitàcostante <strong>di</strong> un servizio delicato come quello Neonatale,che viene svolto in collaborazione con l’Azienda OspedalieraMeyer. La <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong> è presente inoltre nel compartoEmergenze e Urgenze con Confratelli costantementeformati secondo le normative vigenti. Tutti i servizi sono assicuraticon operatività 24 ore su 24. I servizi effettuati nel2009 sono stati 39.489.I punti operativi sono:P.zza Duomo n.20, <strong>Firenze</strong> - Sede CentraleVia del <strong>San</strong>sovino n.172, <strong>Firenze</strong> - Sezione OltrarnoViale dei Mille n.32, <strong>Firenze</strong> - Sezione Campo <strong>di</strong> MarteVia Faentina n.324, <strong>Firenze</strong> - Sezione NordRisorse umane a <strong>di</strong>sposizione per trasporto sanitario:1 Capo Servo,1 Vice Capo Servo, 12 Servi, 13 Autisti, 14PortaUn’ambulanza davanti alla Sede <strong>di</strong> Piazza DuomoLE MUTATUREE’ il servizio <strong>di</strong> carità per eccellenza, fondamentale nella tra<strong>di</strong>zionedella <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong>, e quello che maggiormente avvicinaai più sofferenti, ai più deboli, ai malati. Offre ungrande aiuto alle persone anziane, ammalate e sole che sonoimpossibilitate a muoversi e a curarsi. Ancora una voltai nostri Confratelli sono vicino al letto del sofferente per “mutarlo”,ma anche vicino ai familiari, offrendo loro un sostegno<strong>di</strong> amore e <strong>di</strong> carità cristiana, che trovano in questa forma<strong>di</strong> assistenza un grande conforto. Ogni giorno, in silenzioe con umiltà, vengono svolte quasi 30 Mutature. Le Mutatureeffettuate nel 2009 sono state 8.593.Il punto operativo è:P.zza Duomo n.20, <strong>Firenze</strong> - Sede CentraleRisorse umane a <strong>di</strong>sposizione:1 DipendenteGRUPPO FORMATORIServizio particolare de<strong>di</strong>cato alla formazione e all’aggiornamentocontinuo dei Confratelli. Giovani e meno giovaniche si adoperano per aumentare qualitativamente l’operatodei molti volontari. Sono ormai una squadra ben affiatatache, con il sostegno <strong>di</strong>retto <strong>di</strong> un Capo <strong>di</strong> Guar<strong>di</strong>a, fiduciariodel Provve<strong>di</strong>tore, curano anche tematiche <strong>di</strong> primosoccorso in scuole ed istituti.Il punto operativo è:P.zza Duomo n.20, <strong>Firenze</strong> - Sede CentraleBANCO AIUTO ALIMENTARE LE DODICI CESTEAttività particolarmente rivolta ai nuclei familiari con <strong>di</strong>fficoltàeconomiche e finanziarie. Questa attività si avvaleadesso <strong>di</strong> due punti <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione gratuita <strong>di</strong> generi alimentari,nonché dello storico magazzino <strong>di</strong> Via del <strong>San</strong>sovino,dal quale parte il servizio <strong>di</strong> consegna domiciliare allepersone con problemi <strong>di</strong> deambulazione. La crisi economicache ha aggre<strong>di</strong>to la nostra società ha provocato un aumentoimpressionante <strong>di</strong> questa emergenza sociale. Ad oggisono oltre 450 i nuclei familiari assistiti dal nostro servizio.In un periodo <strong>di</strong> confusione come quello attuale la generositàdella città <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong> è stata gran<strong>di</strong>osa: la carità continuaad essere più forte <strong>di</strong> qualsiasi crisi. I Confratelli cheoperano in questo settore sono sempre più numerosi ed illoro operare è una risposta concreta ai bisogni del povero.I punti operativi sono:Via del <strong>San</strong>sovino n.172, <strong>Firenze</strong> - MagazzinoVia Francavilla n.6/a, <strong>Firenze</strong> - Punto Distributivo Le 12 CesteVia Rocca Tedalda n.261, <strong>Firenze</strong> - Punto Distributivo Le 12CesteRisorse umane a <strong>di</strong>sposizione:1 DipendenteSERVIZI SPORTIVIIn ottemperanza alla normativa vigente che prevede la presenza<strong>di</strong> personale per l’assistenza sanitaria nel corso <strong>di</strong> manifestazionisportive e culturali, la <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong> <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong> èimpegnata in quelli che vengono definiti servizi sportivi. Sitratta <strong>di</strong> un grande impegno, che si fa sempre più gravoso,ma che i nostri Confratelli svolgono sempre con grande abnegazionee professionalità.- 24 -


La Relazione del Provve<strong>di</strong>tore<strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong> <strong>Luglio</strong> 2010CENTRO ASCOLTO PREVENZIONE USURAE’ il risvolto della medaglia <strong>di</strong> una crisi economica che sembranon avere fine. I nostri Confratelli, da <strong>di</strong>eci anni a questaparte, assicurano informazioni e consulenze in campofinanziario e bancario a soggetti privati e piccole impresein <strong>di</strong>fficoltà economiche ed a rischio <strong>di</strong> usura. L’attività delCentro ha permesso <strong>di</strong> far erogare dalle Banche 111 finanziamentia fronte <strong>di</strong> 940 colloqui. E’ questo un servizio <strong>di</strong>fficile,da svolgere con amore e professionalità.Il punto operativo è:Via del <strong>San</strong>sovino n.176, <strong>Firenze</strong> - Sezione OltrarnoCONSULTORIO FAMILIARE IL CAMPUCCIOPunto <strong>di</strong> accoglienza che si fa carico del <strong>di</strong>sagio e della sofferenzadelle persone, della coppia, degli adolescenti. Si offreun sostegno alle famiglie sempre più minacciate da complessiproblemi che portano il segno <strong>di</strong> una civiltà in crisi epriva <strong>di</strong> valori e <strong>di</strong> certezze. Il Consultorio è una possibilerisposta ai bisogni dei citta<strong>di</strong>ni e alla loro tutela. La <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong>ringrazia <strong>di</strong> cuore tutti gli operatori professionisti e iConfratelli, che operano in questa struttura.Il punto operativo è:Via Villani n.21/a (c/o Suore della <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong>), <strong>Firenze</strong>GRUPPO SPORTIVO CULTURALEIl Gruppo, costituito da un numero <strong>di</strong>screto <strong>di</strong> Confratelli,organizza e gestisce iniziative ricreative e culturali. Nonmancano eventi <strong>di</strong> carattere sportivo che favoriscono l’aggregazione<strong>di</strong> giovani volontari. Da sottolineare anche altreiniziative quali viaggi e trekking.Il punto operativo è:P.zza Duomo n.20, <strong>Firenze</strong> - Sede CentraleMissione in AlbaniaPROTEZIONE CIVILEQuesto Gruppo, nato nei primi anni del 1970 è ormai unaconsolidata realtà.Dotato <strong>di</strong> un ampio parco mezzi ed attrezzature si proponecome un interlocutore primario con le Istituzioni Pubblicheper i casi <strong>di</strong> emergenza e <strong>di</strong> calamità naturali.Il terremoto dell’Aquila ha messo a dura prova l’intera organizzazione,ma la risposta è stata quella <strong>di</strong> una grandeprofessionalità e competenza. Molti sono stati gli attestati <strong>di</strong>merito che il Gruppo ha ricevuto in quest’ultima esperienza.Numerosi e molto apprezzati gli interventi anche all’estero.A loro un grazie sincero e l’invito <strong>di</strong> continuare adassistere l’uomo nel contesto della sua natura.Il punto operativo è:Via Romagna Toscana n.16, <strong>Firenze</strong>Risorse umane a <strong>di</strong>sposizione:1 DipendenteSACRAVITAUn grande progetto <strong>di</strong> solidarietà umana e carità cristiana,per “restituire <strong>di</strong>gnità, tetto e futuro ai bambini ultimi delmondo”.E’ un progetto completamente autofinanziato che si avvale,oltre ai numerosi Confratelli, anche della partecipazione <strong>di</strong>tanti fiorentini che amano questo secolare Sodalizio. ConSacravita la <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong> <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong> si è fatta carico <strong>di</strong> alleviarelo stato <strong>di</strong> sofferenza fisica e psicologica <strong>di</strong> numerosibambini, con la speranza <strong>di</strong> donare loro un futuro migliorema anche la dolcezza <strong>di</strong> un sorriso o il calore <strong>di</strong> una carezza.Sacravitaè anche un premio letterario <strong>di</strong> poesia, incontriculturali, conviviali e anche “Mercatino <strong>di</strong> beneficenza”,attività che riscontrano sempre un felice apprezzamento.Il punto operativo è:P.zza Duomo n.20, <strong>Firenze</strong> - Sede CentraleRESIDENZA PER ANZIANI IL BOBOLINOUn oasi <strong>di</strong> pace e <strong>di</strong> serenità in uno dei luoghi più belli dellanostra <strong>Firenze</strong>. Un ambiente curato e ricercato che offretutti comfort e i servizi <strong>di</strong> un albergo <strong>di</strong> lusso, un luogo idealedove è possibile lasciarsi alle spalle i problemi della quoti<strong>di</strong>anità,le ansie e le solitu<strong>di</strong>ni che, spesso, affliggono lepersone più anziane, senza rinunciare ad una vita ricca <strong>di</strong>stimoli ed attività. Il nostro compito è la continua ricerca edun accurato lavoro per rendere sempre più piacevole e serenoil soggiorno dei nostri ospiti. A tutto il personale <strong>di</strong>pendenteche opera nella struttura il più sentito ringraziamentoda parte <strong>di</strong> tutta la <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong>.Punto Operativo:via Dante da Castiglione n.13, <strong>Firenze</strong> Residenza Il BobolinoRisorse umane a <strong>di</strong>sposizione: 1 Direttrice, 17 OperatoriATTIVITÀ INTERNAZIONALI* Accordo con Diocesi e Prefettura <strong>di</strong> Scutari (Albania) perla nascita del Gruppo Sacravita, per lo svolgimento <strong>di</strong> attivitàsociali e <strong>di</strong> protezione civile.* Accordo con la Fondazione <strong>di</strong> <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong> e Salute <strong>di</strong> Minskper opere <strong>di</strong> solidarietà sociale e assistenza a <strong>di</strong>sabili.- 25 -


<strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong> <strong>Luglio</strong> 2010La Relazione del Provve<strong>di</strong>tore* Apertura <strong>di</strong> due scuole professionali per parrucchieri nellacittà <strong>di</strong> Minsk per dare una formazione professionale euna conseguente attività lavorativa a soggetti affetti da han<strong>di</strong>capfisici e psichici. Sempre con la stessa filosofia è statorealizzato a Brest un laboratorio <strong>di</strong> maglieria.* Accordo con l’Università <strong>di</strong> Minsk, <strong>di</strong>partimento <strong>di</strong> Letteree <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina, per stage <strong>di</strong> formazione presso la nostraArciconfraternita destinati a piccoli gruppi <strong>di</strong> studenti universitaridurante il periodo estivo. Finalità degli stage: lo sviluppodella conoscenza della lingua italiana e l’acquisizione<strong>di</strong> fondamentali nozioni <strong>di</strong> carattere socio-sanitario.* Invio <strong>di</strong> materiale sanitario ad alcune comunità <strong>di</strong> Falesthiin MoldaviaIl negozio <strong>di</strong> parrucchiere aperto a MinskACCANTO ALLA VITA - SEMPRESotto questa <strong>di</strong>citura rientrano tutte quelle attività che sonorivolte a soggetti anziani che vivono in stato <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio fisico,abitativo ed economico che possono trovare nella nostraArciconfraternita una soluzione alle più svariate necessità,per un soccorso imme<strong>di</strong>ato o per la richiesta <strong>di</strong> un servizio.La <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong> - con il Progetto “Accanto alla Vita” -entra nell’esistenza e nelle case <strong>di</strong> queste persone per unaassistenza a 360 gra<strong>di</strong> con un pacchetto completo <strong>di</strong> attivitàa sostegno <strong>di</strong> situazioni <strong>di</strong> fragilità e solitu<strong>di</strong>ne.Dalle Mutature che intervengono per i pazienti infermi, alTelesoccorso per raccogliere in tempo reale un s.o.s, dal trasportosanitario e sociale per visite specialistiche e terapieriabilitative, il noleggio gratuito <strong>di</strong> attrezzature sanitarie, finoal Progetto Enea (svolto in collaborazione con il Comune)<strong>di</strong> assistenza a bassa soglia per lo svolgimento <strong>di</strong> attività<strong>di</strong> sostegno come pagare le bollette, fare la spesa, consegnarefarmaci a domicilio, sbrigare piccole commissioni,dare sostegno telefonico, fare compagnia o offrire occasioni<strong>di</strong> aggregazione sociale e ricreativa.Il sociale è la nuovafrontiera, il nuovo territorio, il futuro campo operativo delvolontariato e la <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong> <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong> si sta preparandoad entrare in questa nuova fase <strong>di</strong> intervento. A questo serviziooperano attualmente circa 65 Fratelli e Sorelle.Punto Operativo:P.zza Duomo n.20, <strong>Firenze</strong> - Sede CentraleIL COROIl Coro della <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong> <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong> è costituito da circa unaventina <strong>di</strong> Confratelli che, con le loro voci, impreziosisconole funzioni religiose che si tengono nel nostro Oratorio. Auspichiamoche, in futuro, nuovi Confratelli possano avvicinarsia questa lodevole attività.Il punto Operativo è:P.zza Duomo n.20, <strong>Firenze</strong> - Sede CentraleRisorse umane a <strong>di</strong>sposizione: 1 Direttrice del CoroIL SACRISTA“Al Sacrista è affidata la <strong>di</strong>rezione dell’ Oratorio e quin<strong>di</strong>ha anche l’incombenza <strong>di</strong> provvedere alla sod<strong>di</strong>sfazionedegli obblighi pii conforme alla volontà dei testatori, nonchéai suffragi stabiliti dai regolamenti”.(Art 99 delle Costituzioni)Il Sacrista è un Capo <strong>di</strong> Guar<strong>di</strong>a Sacerdote nominato dalProvve<strong>di</strong>tore e si avvale per l’attività <strong>di</strong> Sacrestia <strong>di</strong> n.2 <strong>di</strong>pendentiPERIODICO SAN SEBASTIANOE’ la rivista della Venerabile Arciconfraternita che, perio<strong>di</strong>camenteentra nelle case <strong>di</strong> oltre 12.000 persone fra Ascrittie citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong>.Firme illustri delgiornalismo fiorentinocollaborano aquesto tipo <strong>di</strong> “caritàintellettuale”. Laseconda parte dellarivista, interamentede<strong>di</strong>cata allavita della <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong>,porta a conoscenza<strong>di</strong> tutti le tanteiniziative del nostroSodalizio.L’apprezzamento<strong>di</strong> tutta la <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong>va al ComitatoE<strong>di</strong>toriale ed al suoDirettore, che fannodel <strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong> una delle più autorevoli riviste <strong>di</strong> ispirazionecristiana presenti in Città.Sede della Redazione:via Dante da Castiglione n. 13 <strong>Firenze</strong> - presso la Residenzaper Anziani Il BobolinoRisorse umane a <strong>di</strong>sposizione:1 Collaboratore- 26 -


La Relazione del Provve<strong>di</strong>tore<strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong> <strong>Luglio</strong> 2010IL GUARDAROBASi tratta <strong>di</strong> un lavoro silenzioso e oscuro, ma <strong>di</strong> fondamentaleimportanza. Un sentito ringraziamento alle nostre Sorelleche si occupano, con de<strong>di</strong>zione e passione,del servizioGuardaroba. Per tutto l’impegno che profondono in questaattività poco appariscente e per la <strong>di</strong>sponibilità che puntualmenteoffrono, che Dio renda loro merito.GRUPPO TESTIMONIANZA CRISTIANAE’ costituito da alcuni Confratelli che svolgono il loro servizio<strong>di</strong> <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong>, testimoniando la parola del Signorecon eventi religiosi che sono ormai <strong>di</strong>ventati appuntamentifissi nell’attività dell’Arciconfraternita.In Avvento: incontro eucaristico con i Fratelli, Sorelle e <strong>di</strong>pendentiin una basilica fiorentina.In Quaresima (Settimana <strong>San</strong>ta):il Martedì incontro eucaristico,presso l’Abbazia della Certosa <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong>, con i Fratelli,le Sorelle e i <strong>di</strong>pendenti della <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong>. Il Giovedì<strong>San</strong>to visita all’altare della Reposizione.In Ottobre: pellegrinaggio mariano.Nel mese <strong>di</strong> Maggio del 2009 è stato organizzato un pellegrinaggioa Lourdes insieme ai “ragazzi” della AssociazioneMinorati Gravi.Mensilmente si riunisce il gruppo <strong>di</strong>preghiera Padre Pio. Giornalmente vengono officiate Messenei nostri Oratori <strong>di</strong> piazza Duomo, Cimitero <strong>di</strong> Soffiano,Sezione Oltrarno e Residenza per Anziani Il Bobolino.Auspichiamo che nuovi Confratelli decidano <strong>di</strong> avvicinarsia questo Gruppo per rinnovarlo e rinvigorirlo.VILLA BIFONICAE’ la struttura dove la <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong> <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong> svolge attività<strong>di</strong> accoglienza non solo per gli stessi Confratelli, ma ancheper le tante associazioni che operano nel campo del sociale,vicine agli anziani, ai <strong>di</strong>sabili, ai bambini. Una realtàormai importante che si inserisce nelle attività della <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong>,con particolare vivacità e con iniziative che riscuotonoun consenso sempre più ampio.Il punto operativo:via Cassia, 215 - Località Falciani: BifonicaRisorse umane a <strong>di</strong>sposizione:1 DipendenteCIMITERO DI SOFFIANO<strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong> <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong> possiede il Cimitero, cosiddetto, <strong>di</strong>Soffiano. Realizzato nel 1898 ha inizialmente accolto i Fratellidefunti della Venerabile Arciconfraternita e, in un secondomomento, anche coloro che hanno scelto il nostro Cimiterocome ultima <strong>di</strong>mora terrena. Diviso fra la parte monumentalee quella più recente ospita circa 62.000 defunti.Numerosi sono sempre i lavori <strong>di</strong> or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>nariaamministrazione al fine <strong>di</strong> rendere sempre più degno “ilCamposanto” della nostra cultura cristiana. Un altro sito citta<strong>di</strong>no,dove la <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong> dava l’estremo saluto ai propriConfratelli, è il cosiddetto Cimiteri <strong>di</strong> Pinti. Quest’ultimo,ad oggi, non è più area cimiteriale ed è fonte <strong>di</strong> grave preoccupazioneper l’intero Sodalizio, in quanto versa in unostato <strong>di</strong> forte degrado ed abbandono.Via <strong>di</strong> Soffiano – <strong>Firenze</strong>Risorse umane a <strong>di</strong>sposizione: 1 Capo custode, 13 OperatoriPATRIMONIO ARTISTICO – MUSEOIl 20 gennaio del 2005, la <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong> <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong> hainaugurato, all’interno della sua sede <strong>di</strong> piazza Duomo,un Museo de<strong>di</strong>cato alla storia del Sodalizio. Le stanze,a<strong>di</strong>bite a mostra permanente, racchiudono oggetti ed immaginirelative ai quasi 8 secoli <strong>di</strong> vita della Confraternita.Disegni, acquerelli, <strong>di</strong>pinti, oggetti sacri <strong>di</strong> scuola fiorentinae oggetti legati alla tra<strong>di</strong>zione: come la veste nera,il libro con i primi capitoli, i bussolotti utilizzati per levotazioni e la gerla con cui, in passato, venivano trasportatii malati. Il Museo rappresenta un piccolo gioiello anchegrazie alla de<strong>di</strong>zione e all’impegno <strong>di</strong> alcuni Confratelliche lavorano al suo continuo miglioramento ed ampliamento.L’e<strong>di</strong>ficio <strong>di</strong> piazza Duomo, però, custo<strong>di</strong>sceanche altre pregevoli opere che fanno del nostro patrimonioartistico un piccolo fiore all’occhiello per la nostracittà. Una Madonna del Ghiberti, la magnifica composizione<strong>di</strong> Luca della Robbia, che sovrasta l’altare dell’Oratorio,il bellissimo <strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong> martire – patrono delSodalizio – opera del noto scultore Benedetto da Maianoed ancora la famosa Madonna della <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong>, accoltanel sostengo a tempietto, sempre nell’Oratorio, <strong>di</strong>sicura scuola fiorentina appositamente realizzata per lanostra Compagnia.Il Museo è aperto tutti i lunedì dalle 09.00 alle 12.30 e dalle15.00 alle 17.00L’ARCHIVIOUna ulteriore gemma del considerevole patrimonio storicodella <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong> è rappresentata dall’archivio, che- 27 -


<strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong> <strong>Luglio</strong> 2010La Relazione del Provve<strong>di</strong>toreconserva manoscritti <strong>di</strong> grande valore e una ricca biblioteca<strong>di</strong> storia e cronaca fiorentina.L’Archivista è un Capo <strong>di</strong> Guar<strong>di</strong>a che viene nominato dalProvve<strong>di</strong>tore.VILLAGGIO SAN SEBASTIANOE’ una grande impresa che la <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong> <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong> siappresta a fare per dare una <strong>di</strong>gnità ed un futuro certo,ai nostri pazienti con <strong>di</strong>sabilità intellettiva.Dobbiamo garantire “un posto per vivere ed una comunitàa carattere familiare” dove le persone accolte devonocrescere nelle autonomie personali, abitative, socialied ottenere un significativo miglioramento della “qualitàdella loro vita”. Il nuovo Villaggio, una volta terminato,dovrà consentire <strong>di</strong> passare definitivamente dalla “esclusione”alla “inclusione” sociale.Il Villaggio sarà per ogni ospite il “suo posto per vivere”un posto fisico, per sapere che potrà stare insieme allesue cose un posto per sapere che è importante per qualcunoun posto dove potrà svolgere un ruolo sociale e sapereche serve a qualcosa.Tornare infine ad occupare ed avere un “posto” nella vita.Sarà nostra cura pertanto realizzare una struttura totalmenteinnovativa, che non sia uno spazio “finto”un “non luogo” bensì “un villaggio” reale, vitale,bello, aperto e protettivo, strettamente collegato conla città, dove sarà possibile vivere una significativaesperienza personale e sociale, adatto a suscitareemozioni positive e gradevoli e dove sarà possibilepassare dallo “stare in Istituto” ad “abitare” la casa.LE IMPRESE SOCIALIAMGLa <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong>, nel 2006, ha rilevato l’AMG <strong>di</strong>ventata poil’impresa sociale AMG, che si occupa <strong>di</strong> soggetti affetti da<strong>di</strong>sabilità intellettiva. I 115 ospiti sono attualmente alloggiatiin due strutture che non sono <strong>di</strong> proprietà dell’Arciconfraternita:Villa Alessandro e Villa Valentina. Il Progettofuturo, per dare una definitiva <strong>di</strong>mora a queste persone,è la realizzazione del Villaggio <strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong> chesorgerà in località Impruneta su un’area <strong>di</strong> circa 8.000mq. Si tratta <strong>di</strong> una struttura <strong>di</strong> nuova e moderna concezione,all’interno della quale verranno svolti dei percorsiriabilitativi volti all’inclusione sociale del soggetto. Lagrande sfida e il grande impegno della <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong> èquello <strong>di</strong> offrire una risposta <strong>di</strong> eccellenza ad un problema<strong>di</strong> grande rilevanza umana e sociale come quello della<strong>di</strong>sabilità intellettiva.Una <strong>di</strong>mora che sia al tempo stesso strumento terapeutico:un villaggio pensato e progettato per vivere al suo internoimportanti esperienze umane e sociali fondamentali percompiere un percorso <strong>di</strong> riabilitazione che prevede il passaggiodal “vivere in istituto” ad “abitare una casa”.Risorse umane a <strong>di</strong>sposizione: 61 DipendentiAMBULATORI SPECIALISTICILa <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong> – gestiti sotto forma <strong>di</strong> impresa sociale –<strong>di</strong>spone <strong>di</strong> tre presi<strong>di</strong> ambulatoriali in cui, da sempre, vengonomiscelate professionalità, modernità ed efficienza perrispondere a un tema caro al citta<strong>di</strong>no come quello dellasalute.Nel corso dell’ultimo anno sono state erogate circa 70.000prestazioni. Dalmese <strong>di</strong> settembreè operativala “prenotazioneon line” che rendeper gli utentiancor più facile,semplice e comodoprenotareuna visita oun’indagine <strong>di</strong>agnostica.I risultatifino ad oggiconseguiti nonsono però daconsiderarsi untraguardo bensìun punto <strong>di</strong> partenzaper ulteriori miglioramenti. A tal proposito, per il futuro,sono al vaglio alcuni progetti in tema <strong>di</strong> prevenzioneche è uno strumento fondamentale per tutelare la nostrasalute. Nello spirito della <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong> - e nel rispettodella sua secolare missione al fianco dei sofferenti e deibisognosi - vengono erogate prestazioni gratuite alle personeche sono in grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>mostrare il loro reale stato <strong>di</strong><strong>di</strong>sagio economico.Risorse umane a <strong>di</strong>sposizione: 19 DipendentiI punti operativi sono: Ambulatorio <strong>di</strong> vicolo A<strong>di</strong>mari n. 1,<strong>Firenze</strong>. Ambulatorio <strong>di</strong> viale dei Mille n. 32, <strong>Firenze</strong>. Ambulatorio<strong>di</strong> via del <strong>San</strong>sovino n. 172, <strong>Firenze</strong>.- 28 -


La Relazione del Provve<strong>di</strong>tore<strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong> <strong>Luglio</strong> 2010GLI UFFICISEGRETARIO GENERALEFigura <strong>di</strong> primaria importanza che partecipa attivamentealle vicende della nostra Arciconfraternita.Prepara e re<strong>di</strong>ge, <strong>di</strong> concerto con il Provve<strong>di</strong>tore, le delibereda illustrare nei vari organi collegiali e le pone in essereuna volta deliberate. E’ anche Capo del Personale e sovraintendea tutte le problematiche <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne amministrativo, fiscale,tributario.Si avvale della collaborazione <strong>di</strong> un Vice Segretario Generale.UFFICI AMMINISTRATIVICentralino, Segreteria, Contabilità e Bilancio, Pratiche Cimiteriali,Ufficio Tecnico (Immobili e Affitti), Paghe e Contributi.Rappresentano il “motore amministrativo” della nostraArciconfraternita, sono i meno visibili ma il loro operare èin<strong>di</strong>spensabile per il buon funzionamento del grande sodalizio.Dipendenti che lavorano <strong>di</strong>etro le quinte in compiti anche<strong>di</strong> particolare delicatezza.Risorse umane a <strong>di</strong>sposizione: 11 DipendentiLa facciata della Sede CentraleUFFICIO AUTOMEZZIDi rilievo il nostro parco automobilistico; oltre alle ambulanzeai mezzi a<strong>di</strong>biti ai servizi sociali si evidenzia la particolareambulanza neonatale ed i grossi camion della ProtezioneCivile.Parco Macchine: 15 ambulanze, 9 mezzi per trasporto <strong>di</strong>sabili,24 autovetture, 5 furgoni, 1 furgone per trasporto salme,4 Ducati a 9 posti, 3 autocarri <strong>di</strong> Protezione Civile, 1Land Rover 4X4 Ambulanza, 1 Land Rover 4X4 trasportopersone, 1 motoslitta, 1 motociclo, 2 motocarri Ape, 1 trattore,1 escavatore.Risorse umane a <strong>di</strong>sposizione:1 Capo Officina, 1 ManutentoreUFFICIO ASCRITTICoa<strong>di</strong>uvato da un Capo <strong>di</strong> Guar<strong>di</strong>a responsabile dell’ufficioaggiorna la storia e la posizione <strong>di</strong> ogni Confratello.Accoglie le domande <strong>di</strong> colore che intendono entrare a farparte della nostra Arciconfraternita.Cura l’incasso delle quote.Risorse umane a <strong>di</strong>sposizione:1 DipendenteUFFICIO CED“Cuore informatico” <strong>di</strong> tutte le strutture della <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong>e delle Imprese Sociali. Dispone <strong>di</strong> un particolare sistema<strong>di</strong> trasmissione dati, cura la manutenzione e l’aggiornamento<strong>di</strong> oltre 280 postazioni informatiche. Nell’era dellatecnologia rappresentaun supporto in<strong>di</strong>spensabileper il buon funzionamento<strong>di</strong> ogni attività.Risorse umane a <strong>di</strong>sposizione:2DipendentiUFFICIO ACQUISTIL’attività <strong>di</strong> questo nevralgicoufficio è quella<strong>di</strong> coor<strong>di</strong>nare e gestiregli acquisti <strong>di</strong> tutta la <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong>.Si occupa <strong>di</strong>ricerche <strong>di</strong> mercato, <strong>di</strong>selezione dei fornitori <strong>di</strong>beni e <strong>di</strong> servizi. Svolgetale servizio anche perl’A.M.G. e per gli Ambulatori.Un Capo <strong>di</strong>Guar<strong>di</strong>a (l’Economo) <strong>di</strong>rigel’ufficio.Risorse umane a <strong>di</strong>sposizione:3Dipendenti- 29 -


SAN SEBASTIANO LUGLIO 2010LETTERE IN REDAZIONEQuesta rubrica, aperta ai lettori della nostra rivista e in particolareagli ascritti della <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong>, accoglie consigli, domande, riflessioni,che la Redazione si riserva comunque <strong>di</strong> sintetizzare.Viene data la precedenza ad argomenti <strong>di</strong> interesse generale,ai quali rispondono il <strong>di</strong>rettore o altri delegatisecondo le specifiche competenze.Bravi me<strong>di</strong>ci perun’assistenza <strong>di</strong> prima qualitàIll.mo Provve<strong>di</strong>tore,ancora una volta ho dovuto ricorrere alle prestazioniofferte dalla Vostra Ill.ma Arciconfraternita <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong>,per motivi <strong>di</strong> salute relativi ad una ulcera venosaalla gamba, che non riusciva a chiudersi. Dopolunghe e amorose cure del dermatologo dott. LucaSalimbeni, sono riuscito a vedere completamenteguarita la mia gamba, con<strong>di</strong>zione in<strong>di</strong>spensabile peraffrontare un intervento chirurgico all’anca per il posizionamentodella protesi. Alla bravura del me<strong>di</strong>cosuddetto è legata la sua grande umanità, che mi hasostenuto in tutti i lunghi mesi nei quali ho fatto ricorsoa lui presso i Vostri ambulatori. Nel ringraziareil dott. Salimbeni, voglio ringraziare la Vostra Arciconfraternitache offre servizi sanitari <strong>di</strong> prima qualitàavvalendosi <strong>di</strong> me<strong>di</strong>ci veramente all’altezza dellasituazione.Questo mio ringraziamento è un mio preciso doveremorale <strong>di</strong> riconoscenza.Stefano SereniFotografia e solidarietà:connubio perfettoGent.ma Redazione,Vi scrivo perché ho avuto modo <strong>di</strong> visitare la mostrafotografica che è stata allestita, dal 26 marzo al 10 aprile2010, presso la sede della <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong> <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong> inpiazza Duomo. Premetto che non sono un’esperta oun’appassionata <strong>di</strong> fotografia, ma - seppur da profana -trovo molto interessanti queste mostre, perché ho sempreammirato la capacità del fotografo <strong>di</strong> fermare persempre un attimo, un’emozione, un semplice gesto.Innanzitutto mi volevo congratulare con gli autori degliscatti per le belle e suggestive immagini che ci hanno regalato.Alcune le ho trovate anche molto originali.Ho, inoltre, saputo che l’esposizione era l’atto conclusivo<strong>di</strong> un concorso denominato: “Uno scatto <strong>di</strong> solidarietà”il cui ricavato sarà devoluto a finanziare ilprogetto Villaggio <strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong> della <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong> <strong>di</strong><strong>Firenze</strong>. Trovo molto bella l’idea <strong>di</strong> abbinare l’arte allasolidarietà.La fotografia, almeno per quello che ho potuto ammirare,in molti casi si può davvero definire arte, perchéci sono delle foto che possono essere tranquillamentescambiate per quadri visto la ricchezza dei colori,i giochi <strong>di</strong> luce e l’originalità dei soggetti.Un plauso quin<strong>di</strong> agli organizzatori per la bella ideae concludo con la speranza che, anche per il prossimoanno, sia Vostra intenzione riproporre un’iniziativacosì piacevole e ben riuscita.Viola Martinetti- 30 -Dove si trova la nostra rivista- Doista - Dove si trovrivista - Dove si trova la nostratra rivista - Dove si trova la nostra rivista Dnostra rivista - Dove si trova la nostra rivista - Dove si troa la nostra rivista - Dove si trova la nostra rivista - Dove si trova la nostova la nostra rivista - Dove si trova la nostra rivista - Dove si trova la nostra rivistatra rivista - Dove si trova la nostra rivista - Dove si trova la nostra rivista - Dove sit Dove si trova la nostra rivista - Dove si trova la nostra rivista - Dovi trova la nostra rivista - Dove si trova la nostra rivista -ostra rivista - Dove si trova la nostra rivisista - Dove si trova la nostra rsi trova la nostlaRicor<strong>di</strong>amo che il “<strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong>” si può ottenere in omaggio presso le seguenti e<strong>di</strong>cole:Spennacchi, v. le del Mille ang. via Sette <strong>San</strong>ti; Sibilla, via dell’Argingrosso ang. via Pio Fe<strong>di</strong>;Sarti, via Forlanini 50; Lorenzi, via Aretina 217 e piazza Ferrucci.Con l’occasione si ringrazia no i titolari che si sono offerti gratuitamente.S’intende che la rivista si trova anche presso la sede <strong>di</strong> piazza Duomo 19.


SAN SEBASTIANO LUGLIO 2010VITA SOCIALEIl 30 marzo incontro spirituale alla Certosa per lo scambio degli auguri pasqualiLa <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong> ospita DanteIl primo <strong>di</strong> aprile: la processione del Giovedì <strong>San</strong>toLo scorso anno fula Residenza perAnziani il Bobolinoad ospitare, perla prima volta, uncantore della DivinaComme<strong>di</strong>a nell’ambitodella manifestazione,organizzatadall’AssociazioneCulturaleCULTER, “All’improvvisoDante100 Canti per <strong>Firenze</strong>”. Visto il successo dell’iniziativa,anche quest’anno - il 15 maggio - gli ospiti della strutturahanno trascorso un bellissimo pomeriggio in compagniadei versi del Divin Poeta. Novità del 2010 è stata lapartecipazione attiva della <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong> <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong> che si ètrasformata in una delle location del grande evento citta<strong>di</strong>noche, per tutto il pomeriggio del sabato, ha visto i cantorideclamare nelle strade e nelle piazze della città i versidella Divina Comme<strong>di</strong>a. In questa occasione gli organizzatorihanno chiesto <strong>di</strong> poter utilizzare lo scalino sottostantel’iscrizione del XXIII Canto del Para<strong>di</strong>so, posta sullafacciata della Sede, l’Oratorio e una sala del Museo inmodo da costruire un percorso dantesco all’esterno e all’internodell’e<strong>di</strong>ficio. Per un pomeriggio, quin<strong>di</strong>, la <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong><strong>di</strong> <strong>Firenze</strong> ha ospitato le suggestive tappe del DivinPoeta <strong>di</strong> quel fantastico viaggio che “dalla selva oscuralo portò a riveder le stelle”.- 32 -


VITA SOCIALE SAN SEBASTIANO LUGLIO 2010Mostra fotograficaDal 26 marzo al 10 aprile, nei locali della Sede <strong>di</strong> piazza Duomo, è stata allestita una mostra delle fotografie chehanno partecipato alla prima e<strong>di</strong>zione del concorso “Uno scatto <strong>di</strong> solidarietà”. Il ricavato dell’iniziativa è statointeramente devoluto al Progetto Villaggio <strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong>.Seminari Il CampuccioVenerdì 21 maggio il “Consultorio Familiare “Il Campucciodella <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong> <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong>” Onlus, in collaborazionecon la Delegazione Regionale Toscana del Centro Italiano<strong>di</strong> Sessuologia, haorganizzato una giornata<strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o sul temadell’affettività e sessualitànelle <strong>di</strong>sabilità. L’incontronasce dalla“moderna” fragilità deilegami umani, le conseguentiansie e timoririspetto al contatto conl’alterità che trovaespressione nelle <strong>di</strong>verseforme <strong>di</strong> solitu<strong>di</strong>ne.Con<strong>di</strong>zioni specifiche,quali la <strong>di</strong>sabilità, sonocon<strong>di</strong>zioni in cui la relazionecon l’altro richiedequell’oltre chespesso la percezione <strong>di</strong>fragilità non consente.Sono intervenuti: LilianaMarri, Responsabiledel Consultorio Familiare“Il Campuccio”, Carlo Conti Presidente del CentroItaliano <strong>di</strong> Sessuologia e il Provve<strong>di</strong>tore della <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong><strong>di</strong> <strong>Firenze</strong> Andrea Ceccherini.Relatori sul tema Affettività e sessualità del <strong>di</strong>sabile: StefanoLera Relazioni affettive e sessuali nell’han<strong>di</strong>cap fisicoMarco Bertelli Affettività e sessualità nella <strong>di</strong>sabilità intellettiva.Relatori sul tema Famiglia ed operatori a confrontocon la sessualità del <strong>di</strong>sabile: Rosanna Intini Operatori,caregivers e sessualità - Leandro Lombar<strong>di</strong> Presentazionedel nuovo Villaggio S.<strong>Sebastiano</strong>Premiazione ConcorsiPoesia e FotografiaIl 22 maggio presso la Residenza Il Bobolino si sono svoltele premiazioni del Concorso <strong>di</strong> Poesia e del Concorso<strong>di</strong> Fotografia indetti dalla <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong> <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong> persostenere, rispettivamente, il Progetto Sacravita e il ProgettoVillaggio<strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong>. Soprattutto per quanto riguardala poesia, giunta alla seconda e<strong>di</strong>zione, è stato ungrande successo <strong>di</strong> partecipanti. Un sentito ringraziamentoagli organizzatori e promotori dei due eventi, alla giurieche hanno lavorato per valutare gli elaborati e alla Residenzaper Anziani Il Bobolino, per l’ospitalità e la <strong>di</strong>sponibilitàdel personale che, anche quest’anno, ha contribuitoin modo decisivo alla perfetta riuscita dell’evento.Per vedere l’elenco dei vincitori consultare il sitowww.misericor<strong>di</strong>a.firenze.it- 33 -


SAN SEBASTIANO LUGLIO 2010VITA SOCIALEIl primo commercialistae il primo contabiledella <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong>- 34 -Fig. 1Col mandato <strong>di</strong> uscita n. 178 del 7 maggio 1868 (quattrogiorni dopo l’approvazione del bilancio che avviene tra<strong>di</strong>zionalmentela prima domenica <strong>di</strong> maggio) il CamarlingoGiuseppe Borri pagava al signor Augusto Molinaril’importo <strong>di</strong> Lire 300,00 per aver coa<strong>di</strong>uvato lo scrivanonella stesura del bilancio per l’annoeconomico 1867. Il documento (fig.1)è emerso nel corso delle ricerche sullaamministrazione della <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong><strong>di</strong> <strong>Firenze</strong> nel XIX Secolo condottedall’arch. Gianni Barnini ed è forse ilprimo a documentare l’esistenza <strong>di</strong> unconsulente esterno per le questioniinerenti il bilancio, incarico svolto oggiregolarmente da un commercialista,che opera in stretta connessione congli uffici amministrativi della <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong>.L’importo non è un vero onorarioma una “gratificazione” concessadal Magistrato per quanto svolto. Lacifra però non è del tutto irrilevante elascia intendere che l’attività fosse statasvolta professionalmente. Le trecentolire del 1867, solo considerando ilfattore <strong>di</strong> conversione ISTAT, rappresentanoEuro 1.374,20 <strong>di</strong> oggi, cifranon del tutto trascurabile e segno dellanecessità <strong>di</strong> affrontare <strong>di</strong>versamenteda prima le questioni contabili. <strong>Firenze</strong>è in quegli anni capitale dell’appenanato Stato italiano. La nuova amministrazionecomporta una svolta ancheper l’organizzazione amministrativadella Arciconfraternita, segno <strong>di</strong> movimentimolto più complessi nei rapporti<strong>di</strong>fficilissimi tra Stato e Chiesa edalla crescente ingerenza sull’assistenzaprestata da enti ispirati da quest’ultima.Naturale per la <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong> –come abbiamo potuto verificare nell’Archiviostorico – mo<strong>di</strong>ficare edadattare la propria struttura: già dopoil 1852 i mandati <strong>di</strong> spesa – che innanziera firmati soltanto dal Provve<strong>di</strong>tore – cominciano a riportarela firma dello Scrivano e, dal 1869 anche quelladel Computista. E’ probabile che il primo computista siastato proprio Augusto Molinari, come attesta il documentodel 1872 che pubblichiamo (figura 2). Da consulente aDocumento del 1868 con cui si attesta il versamentodell’onorario al consulente al bilancio Augusto Molinari nei giorniimme<strong>di</strong>atamente seguenti l’approvazione del consuntivo 1867.


VITA SOCIALE SAN SEBASTIANO LUGLIO 2010Fig. 2Documento del 1872 dal quale emerge che Molinari è <strong>di</strong>venuto nel frattempoil computista (ragioniere capo) della <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong> che si è dotata <strong>di</strong> una strutturaamministrativa ormai completa al proprio interno alle prese con l’imposta<strong>di</strong> ricchezza mobile sulla quale era in corso una causa.Il documento attesta il pagamento <strong>di</strong> spese legali.impiegato <strong>di</strong> ruolo il passaggio è <strong>di</strong> certo significativo poichélascia intendere che la funzione amministrativa è <strong>di</strong>venutaun settore dell’organizzazione interna. La sua introduzioneè con tutta probabilità dovuta a quel progressivoaumento del controllo pubblico sulle organizzazioniassistenziali, quasi tutte <strong>di</strong> matrice ecclesiastica, cui facevamocenno. La <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong>, organizzazione cristiana manon or<strong>di</strong>ne religioso, si trovò in quell’epoca in una situazioneme<strong>di</strong>ana non priva <strong>di</strong> rischi. Un esempio fu la tassasulla cosiddetta manomorta (l’insieme delle proprietà ricevutein ere<strong>di</strong>tà nei secoli dagli enti religiosi) dalla qualela <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong> era stata esentata dal Granduca LeopoldoI ma che fu costretta a pagare dopo l’Unità d’Italia. Fupoi il II Governo Ricasoli, sempre negli anni <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong>capitale e quasi contemporaneamente all’arrivo del consulente(poi computista) alla <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong>, a far approvarela legge n. 3036 del 7 luglio 1866 con cui furono soppressialcuni Or<strong>di</strong>ni e Corporazioni religiose e la successivan. 3848 del 15 agosto 1867 con la quale fu liquidatoil cosiddetto Asse ecclesiastico, permettendo allo Stato italiano<strong>di</strong> <strong>di</strong>sconoscere or<strong>di</strong>ni, corporazioni e congregazioni<strong>di</strong> carattere religioso incamerandone il patrimonio che– trasferito a Comuni e Province – veniva sottoposto avincolo <strong>di</strong> pubblica utilità. Non a caso queste leggi furonodefinite “eversive” tanto grave ful’impatto sui rapporti tra Stato e Chiesa.Gli enti rimasti in pie<strong>di</strong> dopo le leggieversive – e tra questi la <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong>,proprio per il suo ra<strong>di</strong>camento trai fiorentini e la sua struttura autonoma– ritrovarono stabilità oltre vent’annidopo, con la Legge n. 6972 del 17 luglio1890 (cosiddetta Legge Crispi)sulle Istituzioni Pubbliche <strong>di</strong> Assistenzae Beneficenza. Dalla sigla <strong>di</strong> questadefinizione nascono le IPAB, enti moraliche hanno come fine statutario ilcompito <strong>di</strong> prestare assistenza ai bisognosi.Se da un lato questo passaggiorappresentò un positivo sviluppo, leconseguenze sul piano patrimonialenon furono secondarie, poiché l’interaamministrazione, gestita autonomamente,fu però sottoposta alla contabilitàsecondo i principi e i meto<strong>di</strong> <strong>di</strong>quella dello Stato e sul bilancio fu istituitoil controllo della Provincia o <strong>di</strong>altri organi dello Stato che si facevaparticolarmente rigido sui lasciti. Sistabilì anche una stretta connessionetra tali controlli ed eventuali beneficifiscali. Il sistema amministrativo delleIPAB durò alla <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong> cent’anni,cioè fino al 1990, quando l’autonomiacontabile fu recuperata in pieno.In tutto quel periodo Augusto Molinarie i suoi successori furono espertiin contabilità pubblica e garantironoun rapporto corretto con l’autoritàdalla quale guadagnarono stima e considerazionecontribuendo a mantenereautonoma l’Arciconfraternita, liberanel suo servizio alla città.Luigi Cobisi- 35 -


SAN SEBASTIANO LUGLIO 2010IL MEDICO RISPONDEIl benessere del corpopassa dalla salute del piedeIn questo numero il Dottor Luca Nardoni ci presenta la Podologia: la nuova specializzazionerecentemente introdotta negli Ambulatori della <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong> <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong>.Il Podologo è l’operatore sanitarioche svolge atti preventivi e terapeuticinei confronti delle patologiepodaliche. Tratta sia <strong>di</strong>rettamente chesu prescrizione me<strong>di</strong>ca le seguentipatologie dermatologiche dei pie<strong>di</strong>:●●●●ipercheratosi cutanee (callosità)unghie incarniteunghie ipertroficheunghie micoticheIl podologo si occupa del piededoloroso attraverso una serie <strong>di</strong><strong>di</strong>spositivi me<strong>di</strong>ci su misura cherientrano nell’ambito della terapiariabilitativa che può essere:● terapia riabilitativa della laminaungueale, correggendo quelliche sono i problemi <strong>di</strong> crescita e posizionamento,utilizzando l’ortonixia,applicata in <strong>di</strong>verse tipologie <strong>di</strong><strong>di</strong>spositivo, in base alla problematicariscontrata● terapia riabilitativa delle <strong>di</strong>ta,attraverso la realizzazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>spositiviin elastomero, modellati singolarmentesul paziente, per restituire ilgiusto assetto fisiologico alla meccanicadelle falangi● terapia riabilitativa plantare,per compensare le alterazioni nella<strong>di</strong>stribuzione dei carichi corporeisulla superficie d’appoggio del piede,attraverso ortesi plantari personalizzate,con lo scopo <strong>di</strong> eliminare glistati dolorosi del piedeAttraverso l’esame baropodometricosia in statica che in <strong>di</strong>namica vengonoevidenziati:● morfologia del piede (piede piatto,piede cavo)● zone <strong>di</strong> dolore (metatarsalgia, speronecalcaneare)●<strong>di</strong>fetti assiali- 40 -


RECENSIONI SAN SEBASTIANO LUGLIO 2010In libreria a cura <strong>di</strong> Alessandro MarescaRiccardo CardellichioLa stregae il vicarioDUE TRAGICHESTORIE TOSCANESarnus, Ed. Polistampa,2010, <strong>Firenze</strong>,102 pagg., € 10“La strega e il vicario” narra il dramma<strong>di</strong> due donne, <strong>di</strong> due vite sacrificate. Laprima nel 500 perché accusata <strong>di</strong> stregoneria,l’altra alla fine del 900, uccisaperché troppo bella e piacente. Sonopagine che si leggono tutte <strong>di</strong> un fiato,risucchiati da un ritmo incalzante, dauna scrittura secca e nervosa. Due tragichestorie toscane, è il sottotitolo <strong>di</strong>questo libro, che riunisce due storie <strong>di</strong>donne toscane che sono anche due testiteatrali già rappresentati con successo.La storia <strong>di</strong> Gostanza da Libbiano,donna processata per stregoneria alla finedel Cinquecento e la storia <strong>di</strong> ElviraOrlan<strong>di</strong>ni, la “bella Elvira”, uccisa nel1947 da una mano rimasta ignota nonostanteun lungo e anomalo processoche destò non poco scalpore. Due storie<strong>di</strong> violenza su donne, ma non solo.Gostanza ed Elvira, infatti, sono separateda cinque secoli ma unite nella sortedal pregiu<strong>di</strong>zio popolare. Dalla levatriceaccusata <strong>di</strong> stregoneria alla donnatroppo bella, per non essere ad<strong>di</strong>ritturain parte responsabile della sua morte.L’esistenza <strong>di</strong> queste due donne smette<strong>di</strong> essere vita vissuta per <strong>di</strong>ventare oggetto<strong>di</strong> processo. Diventa fatto pubblico,accusa, esame delle prove, legge chesi trasforma in giu<strong>di</strong>zio: all’epoca <strong>di</strong>Gostanza si adopera la tortura, mentreai tempi <strong>di</strong> Elvira ci si affida alle proceduredettate dal co<strong>di</strong>ce. In entrambi icasi il tribunale ha la pretesa <strong>di</strong> farsi verità.“La strega e il vicario” è un libroche può essere letto solo per il piacere<strong>di</strong> farlo, ma che fornisce anche alcunibasilari elementi per una riflessione sulpotere e la giustizia.Marco VichiNOI, SOLIOberto e MariaDUE MONOLOGHIBiblioteca <strong>di</strong> Letteratura,Mauro Pagliai E<strong>di</strong>tore,E<strong>di</strong>zioni Polistampa,<strong>Firenze</strong>, 2010, € 7Due monologhi che esprimono due <strong>di</strong>versi,ma strettamente legati, <strong>di</strong>sagi esistenziali.Da una parte Oberto, personaggionevrotico alle prese con l’organizzazione<strong>di</strong> un’improbabile cena congli amici; dall’altra la sua vicina <strong>di</strong> casa,Maria, nel ruolo <strong>di</strong> donna, figlia e madrein conflitto con il mondo intero. Èquesto l’argomento del volumetto cheè stato pubblicato in occasione dellospettacolo che si è tenuto l’11 marzoscorso al Teatro Puccini <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong>. Il testo,dal buon ritmo narrativa e <strong>di</strong> go<strong>di</strong>bilissimalettura, mostra quanto profondesiano le ra<strong>di</strong>ci dell’essere adulti e comesia accidentato, a volte impossibile,il cammino verso la libertà. Oberto è unquarantenne che vive in una squallidacasa, in una solitu<strong>di</strong>ne paranoica, pressochéisolato dal mondo e in colloquiocontinuo col ricordo della madre totalizzante.Un giorno decide <strong>di</strong> organizzareuna cena per i suoi amici e, in uncrescendo <strong>di</strong> ansia e follia, la prepara facendoi conti coi propri fantasmi e leproprie inadeguatezze, fino al colpo <strong>di</strong>scena finale. Quella <strong>di</strong> Maria è una storia<strong>di</strong> solitu<strong>di</strong>ne vissuta da una personastrappata dal suo ambiente e catapultatain una realtà che la ingloba e chescompone la sua personalità, la corrompe,la indurisce e la rende parte insignificante<strong>di</strong> un tutto senza senso né felicità.Maria, che dalla campagna si trasferitain città, ha imparato i mo<strong>di</strong> sbrigativi,la routine, il cinismo del vivere inuna metropoli. Ogni tanto torna alla vitache avrebbe potuto vivere, ma vieneimme<strong>di</strong>atamente risucchiata nella suavita corrotta, senza speranza <strong>di</strong> uscirne.Ottavio MatteiniMusica <strong>di</strong>una vitaMILLE RECENSIONI DI-SCOGRAFICHE PUBBLI-CATE SU LANAZIONEDAL 1965AL 1995Accademia Valdarnesedel Poggio pp. 539 – <strong>Firenze</strong> 2009Nel 2005 Ottavio Matteini decise <strong>di</strong>donare all’Accademia Valdarnese delPoggio <strong>di</strong> Montevarchi circa 10.000<strong>di</strong>schi, molti dei quali da lui recensitiper La Nazione. Tutte le incisioni sonoa <strong>di</strong>sposizione dell’Accademia pergli appassionati che ne richiedonol’ascolto. Oggi, a completamento, siaggiunge la stampa <strong>di</strong> questo volumeche raccoglie circa 1.000 recensioni,scelte nella feconda attività professionale<strong>di</strong> Matteini. La pubblicazione ècorredata da in<strong>di</strong>ci analitici che rimandanoagli autori, agli interpreti e allecomposizioni menzionate. Sfogliandole sue pagine incontriamo i gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>rettorid’orchestra Lorin Maazel, HerbertVon Karajan, Clau<strong>di</strong>o Abbado,Riccardo Muti, Zubin Metha comegli in<strong>di</strong>menticabili interpreti che, conle loro voci, hanno emozionato le platee<strong>di</strong> tutto il mondo:da Maria Callasa Beniamino Gigli, da Mirella Freni aLuciano Pavarotti. Una lunga emozionantecavalcata fra le note <strong>di</strong> Hayden,Puccini, Mozart, Bach, Vival<strong>di</strong>, Rossini,Brahms. Un’opera precisa, attenta,dettagliata in grado non solo <strong>di</strong> interessarei tanti appassionati, ma anche <strong>di</strong>incuriosire e avvicinare a questo meravigliosomondo le persone che nesono lontane. Nelle parole dell’autoretutto il senso <strong>di</strong> questa sua opera: “lamusica è un dono ineffabile che tighermisce e ti conquista. Basta unadurevole <strong>di</strong>mestichezza per scoprirviun in<strong>di</strong>stinguibile motivo <strong>di</strong> contemplazione,<strong>di</strong> consolazione ed estaticorapimento”.- 41 -


AMBULATORIDELLA MISERICORDIADI FIRENZEs.r.l. - Impresa SocialeAmbulatoriVicolo degli A<strong>di</strong>mari, 1 50122 <strong>Firenze</strong>DIRETTORE SANITARIO DR. ALESSANDRO PAOLI(ASCENSORE PER DISABILI)Per prenotazioni online www.ambulatori.firenze.itTutti i giorni feriali dalle 8.00 alle ore 20.00 Il sabato dalle 8.00 alle 13.00PERTUTTE LE SPECIALISTICHE OCCORRE PRENOTARE LAVISITA. GLI APPUNTAMENTIVERRANO DATI PER IL GIOR-NO RICHIESTO DISPONIBILE IN ORDINE PROGRESSIVO RISPETTO ALL’ORARIO DI INIZIO DELLA SEDUTA.PER APPUNTAMENTOTELEFONARE 848 – 81.22.21(1) Allergologia: prove cutanee; vaccini (2) Angiologia: ecocolordoppler carotideo vertebrale; arterioso e venosoarti inferiori e superiori; aorta addominale; scleroterapia (3) Car<strong>di</strong>ologia: elettrocar<strong>di</strong>ogramma; ecocar<strong>di</strong>ogramma;ecodoppler car<strong>di</strong>aco; holter pressorio (4) Dermatologia: <strong>di</strong>atermocoagulazione; esame micologicomicroscopico; videodermatoscopia; biopsie cutanee (5) Ginecologia: eco transvaginale; pelvica transaddominale;monitoraggio ovulazione; mammaria; visita ostetrica; pap test; tamponi vaginali (6) Ortope<strong>di</strong>a: infiltrazioni(7) Otorinolaringoiatria: esame au<strong>di</strong>ometrico/impedenziometrico; prove vestibolari; tamponiAGOPUNTURADr. Rosa Di Lernia mercoledì 09.30 – 12.10ALLERGOLOGIA E IMMUNOLOGIA (1)Dr. Stefano Ermini giovedì 08.30 – 11.00ANGIOLOGIA (2)Dr. Maurizio Tarantelli martedì 16.00 – 16.50Dr. Angela Terreni venerdì 08.30 – 13.00CARDIOLOGIA (3)Dr. Renzo Lamberti martedì 11.30 – 13.30Dr. Maurizio Tarantelli martedì 16.45 – 17.45Dr. Clau<strong>di</strong>o Poli mercoledì 09.00 – 11.00Dr. Fabiana Lucà mercoledì 17.00 – 19.00CHIRURGIADr. Riccardo Gattai mercoledì 14.30 – 16.00Dr. Matteo Giannelli sabato 11.00 – 13.00CHIRURGIA DELLA MANODr. Ludovico Stellini martedì 08.30 – 09.30Dr. Piergiuseppe Zampetti martedì 17.30 – 19.00DERMATOLOGIA (4)Dr. Carmela Cozza lunedì 09.00 – 12.00mercoledì 14.00 – 16.30sabato 10.30 – 12.00Dr. Sara Fortunato lunedì 14.30 – 19.30Dr. Beatrice Magini martedì 10.00 – 12.00Dr. Gastone Bianchini martedì 13.50 – 15.30Dr. Federica Papi martedì 17.30 – 19.30giovedì 13.30 – 15.30Dr. Annalisa Rapaccini mercoledì 14.10 – 16.20Dr. Chiara Delfino giovedì 08.30 – 12.30Dr. Alessandra Di Blasi giovedì 16.00 – 19.00Dr. Francesco Perrelli venerdì 16.00 – 17.00Dr. Maria Coppini venerdì 10.00 – 13.00Dr. Luca Salimbeni ven.09.00/10.30-16.00/19.10sabato 08.30 – 10.00DIETOLOGIADr. Laura Masi lunedì 08.30 – 11.00ENDOCRINOLOGIADr. Laura Masi lunedì 08.30 – 11.00Dr. Renato Guazzelli giovedì 10.30 – 12.30Dr. Benedetta Ragghianti venerdì 16.30 – 19.00GASTROENTEROLOGIADr. Manuela Ortolani martedì 16.30 – 18.30Dr. Beatrice Paoli mercoledì 16.00 – 18.00Dr. Ilaria Giangran<strong>di</strong> giovedì 14.00 – 16.30GERIATRIADr. R. Carrega Bertolini lunedì 10.30 – 13.00GINECOLOGIA (5)Dr. I. Cristina Pieraccini lun.11.00/13.00-16.00/19.00martedì 16.30 – 19.00mer.11.00/13.00-16.30/19.00giovedì 11.00 – 14.30Dr. Paola Morelli lunedì 09.30 – 11.00Dr. Elena Peruzzi lunedì 13.40 – 15.40Dr. Palma Berloco martedì 09.00 – 13.00Dr. Donatella Nannoni giovedì 15.00 – 19.00venerdì 08.30 – 11.30sabato 08.30 – 11.00Dr. Chiara Riviello venerdì 14.30 – 16.00Dr. Benedetta Mangani venerdì 16.30 – 19.30Dr. Anna Didona venerdì 11.30 – 14.00NEUROLOGIADr. Andrea Di Rollo lunedì 08.30 – 10.30Dr. Paola Ragghianti giovedì 08.30 – 10.30OCULISTICADr. Marco Ciaramelli lunedì 08.10 – 12.40venerdì 08.10 – 12.40Dr. Mario Caterini lunedì 14.00 – 16.00sabato 09.00 – 12.30Dr. Stefano Esente lunedì 17.00 – 19.00Prof. Riccardo Frosini martedì 08.00 – 09.00Dr. Jacopo Pala<strong>di</strong>ni martedì 09.00 – 12.30Dr. R. Paoletti Perini martedì 15.00 – 17.00Dr. M. A. De Giovanni mar.12.45/14.30-17.45/19.15mercoledì 08.30 – 11.00gio.09.00/12.30-15.30/19.00Dr. Laura Bar<strong>di</strong> mercoledì 11.00 – 13.45- 42 -


AmbulatoriDr. Francesco De Gaetanomercoledì 15.00 – 19.00venerdì 14.30 – 16.30Dr. F. De Saint Pierre giovedì 15.30 – 19.00Dr. Nicola Passarelli venerdì 17.00 – 19.10ODONTOIATRIADr. Riccardo Gizdulich lunedì 09.00 – 11.15venerdì 14.30 – 16.45Dr. E. Formichini Bigi lunedì 15.00 – 17.00venerdì 08.30 – 11.00Dr. Paola Scala lunedì 12.00 – 14.00mercoledì 10.00 – 14.30Dr. L. Capei Chiaromanni lunedì 17.30 – 19.00martedì 14.00 – 19.00mercoledì 08.30 – 10.00venerdì 11.30 – 14.15Dr. Marco Visani martedì 08.30 – 13.00giovedì 14.30 – 19.00venerdì 17.30 – 19.00Dr. Federico Tapinassi giovedì 09.00 – 12.30Dr. Carlo Turri Zanoni sabato 09.00 – 11.30ORTODONZIADr. Rosa Turco mercoledì 15.00 – 19.00ORTOPEDIA (6)Dr. Daniele Lazzara lunedì 14.30 – 15.30Dr. Filippo Poccianti lun./merc. 17.50 – 19.10Dr. Paolo Donati mercoledì 09.30 – 13.30Dr. Solange Martini giovedì 16.00 – 18.00Dr. Francesco Menotti venerdì 13.00 – 16.30Dr. Antonio Carosella sabato 08.30 – 12.15OTORINOLARINGOIATRIA (7)Dr. Gennaro Ferriero lunedì 14.00 – 16.30martedì 17.15 – 19.10giovedì 14.00 – 16.00venerdì 12.00 – 13.00Dr. Giuseppe Gorini lun.09.00/12.00-17.30/19.10mercoledì 17.00 – 19.10giovedì 17.00 – 19.10sabato 09.00 – 10.30Dr. Geri Toccafon<strong>di</strong> martedì 08.20 – 09.30Dr. Filippo Pontone martedì 11.00 – 12.20Dr. Fausto Faleg martedì 14.40 – 16.45venerdì 14.30 – 19.00Dr. Luciano Traversi mercoledì 10.00 – 12.00Dr. Attilio Alonzo mercoledì 13.00 – 15.00Dr. Susanna Dallai giovedì 08.30 – 11.30Dr. Paolo Ponticelli venerdì 08.50 – 11.30PODOLOGIADr. Luca Nardoni giovedì 13.00 – 15.00PNEUMOLOGIADr. Alessandro Romeo martedì 11.00 – 13.00PSICHIATRIADr. Teresa Paolini mercoledì 10.00 – 12.30Dr. Carla Niccheri giovedì 08.30 – 10.30PSICOLOGIADr. Eleonora Angioletti lunedì 11.30 – 13.30Dr. Elisabetta Lazslo martedì 10.00 – 12.30Dr. Maria Chiara Cecchi giovedì 18.00 – 19.10Dr. A. M. Dona Novoa sabato 09.00 – 11.45Dr. Piero Tozzi per appuntamentoREUMATOLOGIADr. Jelena Blagojevic martedì 15.00 – 19.00TERAPIA DELLE CEFALEEDr. F. De Cesaris venerdì 14.00 – 19.45UROLOGIADr. P. <strong>San</strong>giovanni lunedì 17.30 – 19.15Dr. Carlo Lotti giovedì 17.00 – 19.00Iniezioni intramuscolarida lunedì al sabato 08.00 – 10.00Guar<strong>di</strong>a me<strong>di</strong>ca turisticadal lunedì al venerdì 14.00 – 16.00Holter pressoriodal lunedì al giovedì 14.30 – 15.15Viale dei Mille, 32 50132 <strong>Firenze</strong>DIRETTORE SANITARIO DR. CARLO LOTTIPer prenotazioni online www.ambulatori.firenze.itTutti i giorni feriali dalle 8.30 alle ore 19.30 Il sabato dalle 8.30 alle 12.30PERTUTTE LE SPECIALISTICHE OCCORRE PRENOTARE LAVISITA. GLI APPUNTAMENTIVERRANO DATI PER IL GIOR-NO RICHIESTO DISPONIBILE IN ORDINE PROGRESSIVO RISPETTO ALL’ORARIO DI INIZIO DELLA SEDUTA.PER APPUNTAMENTOTELEFONARE 848 – 81.22.21(1) Allergologia:patch test; prove cutanee; vaccini (2) Car<strong>di</strong>ologia: elettrocar<strong>di</strong>ogramma (3) Dermatologia:<strong>di</strong>atermocoagulazione; esame micologico microscopico; laser dermatologico; biopsie cutanee; tamponi (4)Ginecologia: pap test; tamponi vaginali (5) Ortope<strong>di</strong>a: infiltrazioni (6) Otorinolaringoiatria: tamponiAGOPUNTURADr. Rosa Di Lernia venerdì 09.30 - 12.00ALLERGOLOGIA E IMMUNOLOGIA (1)Dr. Stefano Turchini giovedì 17.15 – 18.30- 43 -


AmbulatoriCARDIOLOGIA (2)Dr. Fabrizio Lucà mercoledì 12.30 – 15.00sabato 10.30 – 12.00CHIRURGIADr. Riccardo Gattai lunedì 15.00 – 15.40DERMATOLOGIA (3)Dr. Maria Coppini lunedì 14.30 – 16.00Dr. Giulia Mariotti lunedì 18.00 – 19.00Dr. Carmela Cozza martedì 09.00 – 12.00sabato 08.30 – 10.00Dr. Federica Papi martedì 12.00 – 14.00sabato 10.30 – 12.30Dr. Giuseppe Barbati martedì 18.00 – 19.00Dr. Francesca Gonnelli mercoledì 09.30 – 13.30Dr. Roberta Scarselli mercoledì 16.30 – 19.00Dr. Luca Salimbeni giovedì 09.30 – 13.00Dr. Chiara Delfino giovedì 14.00 – 16.30venerdì 18.00 – 19.15ENDOCRINOLOGIA - DIETOLOGIADr. Olga Bartolini lunedì 08.30 – 13.00(solo endocrinologia) lunedì 13.15 – 14.15Dr. Gabriele Parenti sabato 10.00 – 12.00GASTROENTEROLOGIADr. Ilaria Giangran<strong>di</strong> mercoledì 17.30 – 18.30Dr. Beatrice Paoli mercoledì 15.45 – 17.30GERIATRIADr. Federico Mayer giovedì 18.00 – 19.30GINECOLOGIA (4)Dr. Benedetta Mangani lunedì 16.00 – 17.30Dr. Anna Didona martedì 14.00 – 16.30Dr. I. C. Pieraccini mercoledì 13.30 – 14.30giovedì 17.00 – 18.00Dr. Donatella Nannoni venerdì 12.30 – 14.30MEDICINA GENETICAProf. Renato Guazzelli mercoledì 11.30 – 12.00NEUROLOGIADr. Paola Ragghianti martedì 11.30 – 13.00OCULISTICADr. Dario Di Salvo lunedì 12.00 – 14.00Dr. Maria Ilaria Legnaioliogni 15 giorni lunedì 16.30 – 18.00Dr. M. A. De Giovanni lunedì 09.00 – 11.30martedì 08.30 – 11.00ogni 15 giorni giovedì 17.15 – 18.45venerdì 14.30 – 18.30Dr. Luigi Vitale martedì 15.00 – 18.00Dr. Elena Desideri mercoledì 08.30 – 12.30Dr. Clau<strong>di</strong>a Ponchietti mercoledì 15.00 – 17.15ogni 15 giorni lunedì 15.30 – 18.00Dr. F. De Saint Pierre giovedì 08.30 – 12.30Dr. Saverio Matteini giovedì 14.00 – 16.30Dr. Laura Bar<strong>di</strong> venerdì 09.15 – 12.00Dr. Mario Caterini venerdì 12.00 – 13.30Dr. Francesco De Gaetanosabato 09.00 – 12.00ORTOPEDIA (5)Dr. Filippo Poccianti lunedì 13.00 – 14.15mercoledì 15.00 – 16.15Dr. Eros Bruno lunedì 14.00 – 15.30Dr. Paolo Donati lunedì 08.45 – 11.00venerdì 12.00 – 14.00Dr. Leonardo Sacchi mercoledì 12.00 – 13.45giovedì 08.30 – 11.00Dr. Solange Martini giovedì 12.30 – 15.00OTORINOLARINGOIATRIA (6)Dr. Gennaro Ferriero lunedì 17.30 – 19.00sabato 08.30 – 10.00Dr. Luca Mondaini lunedì 11.00 – 13.00Dr. Chiara Cavicchi venerdì 16.30 – 18.30Dr. Geri Toccafon<strong>di</strong> martedì 10.00 – 11.15mercoledì 14.00 – 15.30Dr. Tommaso Savino venerdì 14.30 – 15.45Dr. Susanna Dallai mercoledì 08.30 – 11.00Dr. Attilio Alonzo giovedì 12.00 – 13.30venerdì 08.30 – 10.00Dr. Marco Lazzeri mercoledì 18.00 – 18.45Dr. Filippo Pontone giovedì 15.00 – 16.45PEDIATRIA E CHIRURGIA PEDIATRICADr. Giovanni Grisolia lunedì 16.00 – 17.00giovedì 11.00 – 12.00PNEUMOLOGIADr. Alessandro Romeo martedì 09.00 – 10.00PSICOLOGIA - PSICOTERAPIADr. Lisa Alessandri martedì 13.00 – 15.00Dr. Clau<strong>di</strong>a Bricci venerdì 09.00 – 10.30REUMATOLOGIADr. Francesca Bartoli martedì 17.00 – 19.00UROLOGIADr. P. <strong>San</strong>giovanni martedì 18.00 – 19.00giovedì 08.30 – 09.30Iniezioni intramuscolarida lunedì al sabato 08.00 – 10.00Via del <strong>San</strong>sovino, 172 50142 <strong>Firenze</strong>DIRETTORE SANITARIO DR. ALESSANDRO PAOLIPer prenotazioni online www.ambulatori.firenze.itTutti i giorni feriali dalle 8.30 alle ore 19.30 Il sabato dalle 8.30 alle 12.30PERTUTTE LE SPECIALISTICHE OCCORRE PRENOTARE LAVISITA. GLI APPUNTAMENTIVERRANO DATI PER IL GIOR-NO RICHIESTO DISPONIBILE IN ORDINE PROGRESSIVO RISPETTO ALL’ORARIO DI INIZIO DELLA SEDUTA.PER APPUNTAMENTOTELEFONARE 848 – 81.22.21- 44 -


Ambulatori(1) Allergologia: prove cutanee – patch test – vaccini (2) Angiologia: ecocolordoppler: carotideo vertebrale;arterioso e venoso arti inferiori e superiori; aorta addominale; arterie renali; scleroterapia (3)Car<strong>di</strong>ologia: Elettrocar<strong>di</strong>ogramma – Ecocar<strong>di</strong>ogramma - Ecodoppler car<strong>di</strong>aco - Holter Car<strong>di</strong>aco epressorio – E.C.G. sotto sforzo (cicloergometro) (4) Dermatologia: Diatermocoagulazione - Laserdermatologico - Esame micologico; biopsie cutanee (5) Ginecologia e Ostetricia: Colposcopia – Ecotransvaginale – Eco pelvica transaddominale – Ecografia per test <strong>di</strong> screening I trimestre (I test) - Ecografiaostetrica <strong>di</strong> screening (I-II-III trim.) (6) Neurofisiopatologia: Elettromiografia (7) Oculistica:Campimetria (8) Ecografie: Addome: superiore, inferiore e completo*; pelvica*; osteo-articolare; capoe collo*; tiroidea*; paratiroi<strong>di</strong> e ghiandole salivari; tegumenti e parti superficiali; testicolare; transrettale*; mammaria; transvaginale*; in gravidanza; ecocolodoppler vasi spermatici; ecocolordopplervasi penieni; ecocolordop. plessi pampiniformi * anche in convenzione presso il presi<strong>di</strong>o <strong>di</strong>agnosticoal piano terra della Venerabile Arciconfraternita <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong>.AGOPUNTURADr. Rosa Di Lernia lunedì 15.30 – 17.10ALLERGOLOGIA E IMMUNOLOGIA (1)Dr. Stefano Ermini lunedì 15.00 – 18.00venerdì 09.00 – 12.00Dr. Stefano Turchini giovedì 09.00 – 11.00ANGIOLOGIA (2)Dr. Nicolina Cavallaro lunedì 15.00 – 17.00Dr. Angela Terreni martedì 09.00 – 13.00venerdì 14.30 – 18.30CARDIOLOGIA (3)Dr. Fabiana Lucà mercoledì 08.30 – 11.30sabato 08.00 – 10.00Dr. Clau<strong>di</strong>o Poli giovedì 15.00 – 17.00Dr. Paolo Cecchi giovedì 12.30 – 14.30Dr. Marco Vinci venerdì 15.00 – 18.30sabato 09.00 – 12.00CHIRURGIADr. Riccardo Gattai martedì 13.30 – 14.30giovedì 18.00 – 19.00CHIRURGIA MANO E SPALLADr. Piergiuseppe Zampetti lunedì 15.30 – 17.00Dr. Filippo Poccianti giovedì 17.30 – 19.30DERMATOLOGIA (4)Dr. Beatrice Magini lunedì 09.30 – 11.30martedì 15.00 – 17.30mercoledì 09.30 – 12.15Dr. Francesca Pagnini lunedì 11.30 – 13.30giovedì 11.00 – 13.00venerdì 08.30 – 11.00Dr. Elena Quercioli lunedì 15.00 – 19.30giovedì 14.00 – 17.00venerdì 15.00 – 19.30Dr. Maria Coppini martedì 11.00 – 13.30Dr. Giulia Mariotti martedì 17.45 – 19.30mercoledì 18.00 – 19.30giovedì 15.00 – 17.30Dr. Chiara Delfino martedì 15.00 – 16.30sabato 08.30 – 12.30Dr. Federica Papi mercoledì 13.30 – 15.30Dr. Laura Fancelli mercoledì 15.30 – 17.30giovedì 11.00 – 14.30ENDOCRINOLOGIA – DIETOLOGIADr. <strong>San</strong>dra Silvestri giovedì 17.30 – 19.10Dr. Benedetta Ragghianti venerdì 10.00 – 13.00GASTROENTEROLOGIADr. Ilaria Giangran<strong>di</strong> giovedì 17.30 – 19.30Dr. Manuela Ortolani venerdì 15.30 – 17.30GERIATRIADr. Vezio Polidori per appuntamentoGINECOLOGIA (5)Dr. Francesca Rizzello lunedì 08.30 – 10.30giovedì 13.30 – 15.00Dr. Palma Berloco lun./merc. 15.00 – 19.00venerdì 15.00 – 19.00Dr. Donatella Nannoni martedì 09.00 – 10.30Dr. Elena Peruzzi martedì 16.00 – 19.00sabato 09.00 – 12.00Dr. Marta Papini mercoledì 08.30 – 13.30sabato 08.30 – 12.30Dr. Benedetta Mangani giovedì 17.30 – 19.30Dr. Anna Didona giovedì 08.30 – 11.00Dr. Paola Morelli venerdì 09.30 – 11.30MEDICINA LEGALEDr. Giuseppe Panichi mercoledì 14.00 – 17.00MEDICINA A INDIRIZZO ESTETICODr. Angela Terreni martedì 09.00 – 13.00FISIATRIADr. Pierangela Liotta lunedì 14.30 – 18.30giovedì 10.00 – 13.30Dr. Cinzia Calobrisi venerdì 09.00 – 12.00NEUROCHIRURGIA (patologia vertebrale)Dr. Homere Mouchaty sabato 09.00 – 12.00NEUROLOGIADr. Paola Ragghianti mercoledì 08.30 – 10.00NEUROFISIOLOGIA (6)Dr. Pierangela Liotta lunedì 16.00 – 18.30giovedì 10.00 – 12.30NEUROFISIOPATOLOGIADr. Katia Grossi giovedì 09.00 – 12.00OCULISTICA (7)Dr. M. A. De Giovanni lunedì 15.00 – 19.00mercoledì 15.30 – 19.00sabato 08.30 – 12.00- 45 -


AmbulatoriDr. Clau<strong>di</strong>a Ponchietti lunedì 11.30 – 14.30Dr. Cecilia Nocentini martedì 17.45 – 19.15Dr. Benedetta Dell’Aira martedì 17.30 – 19.30Dr. M. Gabriella Rossi martedì 09.30 – 13.00martedì 13.30 – 16.30venerdì 09.30 – 12.30Dr. Marco Ciaramelli mercoledì 09.30 – 12.30Dr. Mario Caterini lunedì 09.00 – 11.00giovedì 09.00 – 13.00venerdì 15.00 – 19.00Dr. Dario Di Salvo mercoledì 13.00 – 14.00giovedì 15.00 – 17.00ORTOPEDIADr. Leonardo Sacchi lun./ven. 12.00 – 13.30Dr. Eros Bruno martedì 16.30 – 18.00Dr. Daniela Lazzara martedì 18.00 – 19.00Dr. Filippo Poccianti giovedì 17.30 – 19.30Dr. Francesco Menotti mercoledì 10.00 – 12.00venerdì 17.30 – 19.30OTORINOLARINGOIATRIADr. Filippo Pontone lunedì 17.00 – 18.30martedì 10.00 – 10.50Dr. Attilio Alonzo lunedì 12.00 – 13.00giovedì 09.00 – 10.00giovedì 15.00 – 16.00Dr. Fausto Faleg martedì 17.15 – 19.30Dr. Luca Mondaini mercoledì 10.00 – 12.00Dr. Luciano Traversi mercoledì 08.30 – 09.30Dr. Gennaro Ferriero lunedì 09.30 – 10.30martedì 11.30 – 12.30mercoledì 17.30 – 19.10venerdì 17.30 – 19.30sabato 10.15 – 11.30Dr. Beatrice Brogelli venerdì 09.30 – 13.30PNEUMOLOGIADr. Laura Tinacci mercoledì 15.00 – 18.00PODOLOGIADr. Luca Nardoni martedì 09.00 – 12.30PSICHIATRIADr. Paolo Rossi Pro<strong>di</strong> lunedì 17.30 – 19.30Dr. Teresa Paolini giovedì 17.00 – 19.00PSICOLOGIADr. Lisa Alessandri martedì 17.15 – 19.30Dr. M. Novelli Cappelli martedì 09.30 – 14.30mercoledì 11.00 – 13.00giovedì 13.30 – 17.30Dr. A. M. Donanovoa mercoledì 08.30 – 11.00mercoledì 17.00 – 19.15REUMATOLOGIADr. S. Bellando Randone mercoledì 10.00 – 13.00UROLOGIADr. Carlo Lotti martedì 09.00 – 11.00giovedì 14.00 – 16.00TERAPIA DELLE CEFALEE INFANTILIDr. Cinzia Scalas martedì 16.00 – 19.00venerdì 14.00 – 19.00ECOGRAFIA (8) ANCHE IN CONVENZIONEDr. Marco Scrocca martedì 08.00 – 13.00Dr. Giovanni Branco giovedì 08.00 – 12.00Dr. Stefano Papp venerdì 08.00 – 13.00Iniezioni intramuscolarida lunedì al sabato 08.00 – 10.00PRESTAZIONI IN CONVENZIONE:Ecografie: addome superiore, inferiore e completo,transvaginale, transrettale, tiroide, capo e collo.Dr. Marco Scrocca martedì 08.00 – 12.30Dr. Giovanni Branco lunedì 13.30 – 16.00Dr. Stefano Papp venerdì 08.00 – 10.30Car<strong>di</strong>ologia: visita car<strong>di</strong>ologica, elettrocar<strong>di</strong>ogramma,ecocar<strong>di</strong>ogramma.Dr. Paolo Cecchi giovedì 14.45 – 16.00Gli orari degli ambulatori, pervenuti in data25.05.2010, sono soggetti a possibili variazionidelle quali la Redazione non è responsabile.- 46 -


VITA SOCIALE SAN SEBASTIANO LUGLIO 2010Orario delle MesseORATORIO DI PIAZZA DUOMO:Dal 1 <strong>Luglio</strong> al 31 Agosto (compreso) Feriali 10.00-17.30. Prefestivi 17.30. Festivi 10.00-11.30-17.30. Recitadel S. Rosario ore 17.00. Dal 1 Settembre al 30Giugno (compreso) Feriali 09.00-10.00-17.30. Prefestivi17.30. Festivi 10.00-11.30-17.30. Recita del S.Rosario ore 17.00.LUGLIO 2010Feriali: S. Messe ore 09.00 – 10.00 – 17.30Prefestivi: S. Messa ore 17.30Festivi: S. Messe ore 10.00 – 17.30In questo mese è soppressa la S. Messa domenicale delleore 11.30AGOSTO 2010Feriali: S. Messa ore 10.00Prefestivi: S. Messa ore 17.30Festivi: S. Messa ore 10.00 – 17.30In questo mese sono soppresse le S. Messe feriali delle ore09.00 e 17.30 e la S. Messa domenicale delle ore 11.3016 – Festa della Madonna Mater <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong>e – Ore10.00 S. Messa seguita dalla lettura dell’atto <strong>di</strong> consacrazionea Maria Mater <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong>e.SETTEMBRE 201022 – Festa <strong>di</strong> <strong>San</strong> Tobia – S. Messe ore 09.00 – 10.00- 17.30ORARI CIMITERO DI SOFFIANOGiorni FerialiDal 1 Aprile al 30 Settembre:Ore 08.00-12.00/15.00-18.00Dal 1 Ottobre al 31 Marzo:Ore 08.00-12.00/14.00-17.00Giorni FestiviOre 08.00-12.30 pomeriggio chiuso.L’ingresso al cimitero terminerà 30 minuti prima dell’orario<strong>di</strong> chiusuraORARIO SANTE MESSEDal 1 Aprile al 30 Settembre:Giorni Feriali ore 09.00Giorni Festivi ore 08.30 e 10.30Sabato e prefestivi ore 09.00 e 17.00<strong>San</strong>ta Messa per i defunti dei Cimiteri <strong>di</strong> Soffiano edei Pinti:la prima domenica del mese ore 08.30.Dal 1 Ottobre al 31 Marzo:Giorni Feriali ore 09.00Giorni Festivi ore 08.30 e 10.30Sabato e prefestivi ore 09.00 e 16.00<strong>San</strong>ta Messa per i defunti dei Cimiteri <strong>di</strong> Soffiano edei Pinti:la prima domenica del mese ore 10.30.NELLA CAPPELLADELLA SEZIONE OLTRARNOVia del <strong>San</strong>sovino 172,Tutte le domeniche e le festività religioseore 09.00NELLA CAPPELLADELLA RESIDENZA PER ANZIANIIL BOBOLINOVia Dante da Castiglione, 13Feriali: lunedì e mercoledì S. Messa ore 11.00Ogni sabato Messa prefestiva ore 17.00Festivi ore 10.00- 47 -


SAN SEBASTIANO LUGLIO 2010VITA SOCIALENon sono più con noi ma vivono nel nostro ricordoCONFRATELLI DECEDUTI DAL 01-02-2010 AL 26-04-2010CAPO DI GUARDIA A RIPOSOFerrari Lelli GuidoBenvenuti OrianoVer<strong>di</strong> RomanoAMM. SERVOGIORNANTI ATTIVIGIORNANTI A RIPOSOBiasoni Luciano, Car<strong>di</strong>llo Ermete, Consigli Aldemaro, FaggiGiancarlo, Franchini Beniamino,Giannini Enzo, Lombar<strong>di</strong>Giorgio, Nepi Giuseppe,Valentini AscanioBUONAVOGLIAAmbuchi Norina Messeri, Annese Francesco, BartaliniAdriana Spinelli, Bartoli Iolanda, Bartolini Gino, BernardeschiRoberto, Bigoni Adele Agostini, Bosi Gianfranco,Brandani Ninetta Dreoni, Braschi Giorgio, Calabretta Raffaele,Caligo Marta Campolmi, Calonaci Laudomia Maranghi,Campolmi Tosca Romoli, Campomori Palma Matini,Cantagallo Mario, Caprilli Giovanni, Casucci MaddalenaPisani, Cecconi Lina Bar<strong>di</strong>, Cesari Gabriella De Luca,Chiappi Ilda Benini, Ciampi Elio, Cirri Lia Chiama, ClementeBianca Abbate, Costa Ly<strong>di</strong>a Drigani, Costagli Lorenza,Cungi Giovannina Tomberli, Dad<strong>di</strong> Giuliana Celebre,Delfino Angela Chieppa, Divita Vito, Erpici EleonoraBrogelli, Fabbri Gino, Ferraresi Rita Bellini, Festini Gino,Forieri Nella <strong>San</strong>toni, Francalanci Elsa Zenca, GambelliGiuseppina Gori, Giani Rossana Del Furia, GimignaniGian Franco, Guagni Iris Rosi, Innocenti Annita Turci, LarucciAntonietta, Lastrucci Giovanna <strong>San</strong>tini, LuchettiOlindo, Luciano Filomena Ficuciello, Magherini GiovannaCappelli, Maguagni Cosetta Susini, Maj Ester, MartiniEmilio, Matteucci Renza Cigni, Mazzoni Norma Bellini,Migone Giovanna Raugei, Montecchini Maria, MoscaFausta Ferrari, Multa Valerio, Niccoli Carlo, Olivier AnnaGiovanna Capanni, Pacini Margherita Beconcini, PecoriniCarlo, Pecorini Lina Maria Fe<strong>di</strong>, Piccini Mario, PicciniOrnella Carlotti, Pinzani Maria Margiotta, Piovanelli Giuliano,Pizzicori Dina Faggi, Portaluppi Piero, Righi RitaPiccini, Risaliti Marisa Giuntini, Rivello Nicolina Giuffré,Roselli Marina Cappa, Rossi Giov Batta, Rovai Dianora,Sabatini Settimio, Salvadori Giuliana Tuveri, <strong>San</strong>toni Luciano,Secci Marina Poggi, Sica Rita Lisena, Spinelli Rina,Staccioli Bruna Pucci, Suzzi Anita Galassi, TrentanoveDina Franchini, Trigona Maria De Vera D’Aragona, VanniniLibero, Vettori Rina Bucciar<strong>di</strong>ni, Villani Vara Gori, VitiLicia Faggi Capitelli, Witting Fanny Da Prato, Wolf Berta,Zazzeri Giovanna Capezzuoli, Zecchi Bruna Franci- 48 -

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