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COGNE ACCIAI SPECIALI SPA PIANO 2010 Rev ... - Comune di Aosta

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Regione Autonoma della Valle d’<strong>Aosta</strong>Presidenza della RegioneDirezione Protezione CivileRégion Autonome de la Vallée d’AostePrésidence de la RégionDirection Protection Civile<strong>PIANO</strong> PROVVISORIO DI EMERGENZA ESTERNOSTABILIMENTO SIDERURGICO<strong>COGNE</strong> <strong>ACCIAI</strong> <strong>SPECIALI</strong> S.P.A.IN COMUNE DI AOSTAGESTORE: Sig. Andrea Lan<strong>di</strong>niIl presente Piano costituisce l’aggiornamento del Piano <strong>di</strong> Emergenza Esterno approvato dal Comitatoregionale per la Protezione Civile in data 30 maggio 2006 con le risultanze dell’esame del rapporto <strong>di</strong>sicurezza 2007 e dei dati forniti dal Gestore con la scheda d’informazione alla popolazione__________________________Piano provvisorio <strong>di</strong> emergenza esterno – STABILIMENTO SIDERURGICO <strong>COGNE</strong> – e<strong>di</strong>zione <strong>2010</strong> pag. 1


SOMMARIOGENERALITÀ 6OBIETTIVI 6NORMATIVA E LINEE GUIDA DI RIFERIMENTO 6PARTE ANALITICA - SCENARI DI RISCHIO1 Situazione dello stabilimento 91.1 Elementi descrittivi 91.1.1 Inquadramento territoriale del sito industriale 91.1.2 Inse<strong>di</strong>amenti, infrastrutture ed elementi naturali significativi prossimi allostabilimento1.2 Personale presente 131.3 Attività svolta 16122 Analisi del rischio 202.1 Presenza <strong>di</strong> sostanze pericolose 202.1.1 Sostanze contenute in serbatoi 202.1.2 Sostanze utilizzate 213 Scenario incidentale 233.1 Incidenti <strong>di</strong> riferimento, e relative conseguenze, ipotizzati dalloStabilimento Siderurgico Cogne Acciai Speciali S.p.A.3.2 Eventi <strong>di</strong> riferimento per l’attuazione del Piano 293.2.1 Descrizione degli scenari 303.3 Tipi <strong>di</strong> emergenze 33233.4 Zone <strong>di</strong> pianificazione 343.4.1 Popolazione a rischio3.4.2 Viabilità3.4.3 Infrastrutture sociali e <strong>di</strong> servizi (scuole, ospedali, chiese, servizi)3.4.4 Impianti industriali ed inse<strong>di</strong>amenti commerciali ed artigianali3.4.5 Impianti tecnologici__________________________Piano provvisorio <strong>di</strong> emergenza esterno – STABILIMENTO SIDERURGICO <strong>COGNE</strong> – e<strong>di</strong>zione <strong>2010</strong> pag. 23838393939


PARTE OPERATIVA - MODELLO D'INTERVENTOACompetenze e Catene <strong>di</strong> comandoA.1 Stabilimento Siderurgico Cogne 41A.2 Regione Autonoma Valle d'<strong>Aosta</strong> 42A.3 <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Aosta</strong> 43A.4 Azienda Unità Sanitaria Locale della Valle d’<strong>Aosta</strong> 44A.5 Croce Rossa Italiana della Valle d’<strong>Aosta</strong> 45A.6 Questura e FF.OO. 46A.7 Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. 47A.8 Agenzia Regionale Protezione Ambiente della Valle d’<strong>Aosta</strong> - ARPA 48B Gestione della viabilità 49B.1 Posti <strong>di</strong> blocco 49B.2 Blocco della linea ferroviaria Chivasso-<strong>Aosta</strong>-Pré-St-Di<strong>di</strong>er 50C Informazione preventiva della popolazione 51ALLEGATI AL <strong>PIANO</strong>A Elenco allegati 53Allegato 1Carta stabilimento, zone d’impatto e mappa delle conseguenze e posti<strong>di</strong> bloccoAllegato 2 Orientamento prevalente dei venti 55Allegato 3Scheda <strong>di</strong> informazione sui rischi <strong>di</strong> incidente rilevante per i citta<strong>di</strong>nied i lavoratori e schede <strong>di</strong> sicurezza delle sostanze pericoloseAllegato 4 Modelli <strong>di</strong> messaggio 58Allegato 4.1Allegato 4.2Diramazione dell’allarme da <strong>di</strong>ffondere da parte della autorità <strong>di</strong>protezione civile nelle zone <strong>di</strong> attenzione interessateDiramazione del cessato allarme da <strong>di</strong>ffondere da parte della autorità <strong>di</strong>protezione civile nelle zone <strong>di</strong> attenzione interessateAllegato 4.3 Attivazione piano <strong>di</strong> emergenza 59Allegato 4.4 Disattivazione piano <strong>di</strong> emergenza 60Allegato 5 Esercitazioni e aggiornamenti 61Allegato 6 Dati sugli inse<strong>di</strong>amenti presenti nella zona <strong>di</strong> attenzione per lo scenario n.9: (Rilascio Ossigeno liquido da manichetta <strong>di</strong> scarico autocisterna)Allegato 7 Dati sugli inse<strong>di</strong>amenti presenti nell’area “ex-Cogne” 63Allegato 8Modello <strong>di</strong> fax informativo su evento <strong>di</strong> emergenza da parte delloStabilimento Cogne S.p.A.545758586264__________________________Piano provvisorio <strong>di</strong> emergenza esterno – STABILIMENTO SIDERURGICO <strong>COGNE</strong> – e<strong>di</strong>zione <strong>2010</strong> pag. 3


DESTINATARI DEL <strong>PIANO</strong>REGIONE AUTONOMA VALLE D'AOSTA- Presidente della Regione (Comitato Reg.le P.C.)- Coor<strong>di</strong>natore del Dipartimento enti locali, servizi <strong>di</strong> prefettura e protezione civile (Comitato Reg.leP.C.)- Coor<strong>di</strong>natore Dipartimento <strong>di</strong>fesa del suolo e risorse idriche(Comitato Reg.le P.C.)- Coor<strong>di</strong>natore Dipartimento territorio, e ambiente (Comitato Reg.le P.C.)- Coor<strong>di</strong>natore Dipartimento risorse naturali e corpo forestale (Comitato Reg.le P.C.)- Stazione Forestale <strong>di</strong> <strong>Aosta</strong>- Coor<strong>di</strong>natore Dipartimento opere pubbliche e e<strong>di</strong>lizia residenziale (Comitato Reg.le P.C.)- Direttore della Direzione protezione civile (Comitato Reg.le P.C.)- Direttore dei servizi antincen<strong>di</strong>o e <strong>di</strong> soccorso (Comitato Reg.le P.C.)- Comandante regionale dei Vigili del Fuoco (Comitato Reg.le P.C.)- Comandante Corpo Forestale della Valle d’<strong>Aosta</strong> (Comitato Reg.le P.C.)- Direttore della Direzione Viabilità dell'Assessorato opere pubbliche, <strong>di</strong>fesa del suolo e e<strong>di</strong>liziaresidenziale pubblica- Capo Ufficio Stampa della Presidenza della RegioneCOMUNE DI AOSTA- Sindaco del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Aosta</strong>- Assessore allo Sviluppo sostenibile, Servizio idrico integrato, Ambiente, Igiene urbana, Distribuzionedel gas naturale.- Dirigente Settore AmbienteFORZE DELL’ORDINE- Questore della Valle d'<strong>Aosta</strong> (Comitato Reg.le P.C.)- Comandante Sezione Polizia Stradale <strong>di</strong> <strong>Aosta</strong>- Comandante del Reparto Territoriale Carabinieri <strong>di</strong> <strong>Aosta</strong> (Comitato Reg.le P.C.)- Comandante regionale della Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Finanza (Comitato Reg.le P.C.)CENTRO ADDESTRAMENTO ALPINO (COMITATO REG.LE P.C.)CONSIGLIO PERMANENTE ENTI LOCALI (COMITATO REG.LE P.C.)A.R.P.A. (AGENZIA REGIONALE PROTEZIONE AMBIENTE) VALLE D’AOSTA(COMITATO REG.LE P.C.)COORDINAMENTO REGIONALE VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE (COMITATOREG.LE P.C.)CROCE ROSSA ITALIANA -PRESIDENTE DEL COMITATO REGIONALE (COMITATOREG.LE P.C.)AZIENDA UNITÀ SANITARIA LOCALE DELLA VALLE D'AOSTA- Direttore Generale A.U.S.L. (Comitato Reg.le P.C.)- Responsabile dell'S.C. 118 (Comitato Reg.le P.C.)VIABILITÀ E TRASPORTI- Presidente della Società "Raccordo Autostradale Valdostano" (R.A.V.)- Presidente della "Società Autostrade Valdostane" (S.A.V.)- RFI rete ferroviaria italiana – Settore protezione aziendaleTorino- Autostazione pullman – <strong>Aosta</strong>- A.N.A.S. - Ente Nazionale Strade- S.V.A.P. Società Cooperativa a.r.l. – Charvensod <strong>Aosta</strong>C.T.R. VDA (COMMISSIONE TECNICA REGIONALE PER LA PREVENZIONE DEGLIINCENDI)STABILIMENTO SIDERURGICO <strong>COGNE</strong> - GESTORE DELLO STABILIMENTOAMMINISTRAZIONI CENTRALI DELLO STATO- -Ministro dell'Ambiente- -Ministro dell'Interno- -Presidenza del Consiglio dei Ministri - Capo del Dipartimento della Protezione CivileALTRI- Vallée d’Aoste structure S.p.a.- DEVAL S.p.A.__________________________Piano provvisorio <strong>di</strong> emergenza esterno – STABILIMENTO SIDERURGICO <strong>COGNE</strong> – e<strong>di</strong>zione <strong>2010</strong> pag. 4


REGISTRAZIONE AGGIUNTE E VARIANTIGli Enti destinatari del Piano sono tenuti:- a comunicare tempestivamente alla Direzione Protezione Civile eventuali errori riscontrati osopravvenute variazioni relative ai dati riportati nel presente documento;- ad apportare al documento le aggiunte e le varianti che saranno <strong>di</strong>ramate dalla DirezioneProtezione civile per effetto <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficazioni all'attuale normativa o per altri motivi eregistrare l'avvenuta operazione sulla tabella in calce.N. PAGINA/EAGGIORNATA/EDATA E NUMERO DIPROTOCOLLO DELLAVARIAZIONEFIRMA DI CHI HAAGGIORNATO ILDOCUMENTODATADELL'AGGIORNAMENTO__________________________Piano provvisorio <strong>di</strong> emergenza esterno – STABILIMENTO SIDERURGICO <strong>COGNE</strong> – e<strong>di</strong>zione <strong>2010</strong> pag. 5


GENERALITÀIl Piano <strong>di</strong> emergenza esterno è un documento, pre<strong>di</strong>sposto dal Comitato Regionale per la protezionecivile sentiti il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Aosta</strong>, gli Enti ed i Servizi interessati, sulla scorta delle informazionifornite dal Gestore dell’impianto ai sensi dell’art. 8 del D.Lgs. 334/99, che definisce le misure daprendere se si verifica un incidente industriale con effetti tali da richiedere interventi all’esterno dellostabilimento in cui è accaduto.Il presente piano <strong>di</strong> emergenza esterno è stato mo<strong>di</strong>ficato sulla base delle conclusioni dell’esame,condotta dalla Commissione Tecnica Regionale per la prevenzione degli incen<strong>di</strong>, sul Rapporto <strong>di</strong>sicurezza che è stato presentato dal Gestore nel corso del 2007, la quale ha inoltre tenuto conto deidati forniti dal gestore tramite la Scheda d’informazione sui rischi d’incidente rilevante per i citta<strong>di</strong>nied i lavoratori, redatta dal Gestore nel febbraio 2009.Il presente piano costituisce inoltre l’aggiornamento triennale del piano provvisorio <strong>di</strong> emergenzaesterno della <strong>di</strong>tta Cogne Acciai speciali vigente, approvato dal Comitato regionale per la protezionecivile della Valle d’<strong>Aosta</strong> nella seduta del 30 maggio 2006.OBIETTIVIIl presente piano provvisorio <strong>di</strong> emergenza esterna è elaborato in applicazione dell’art. 20 del D.Lgs.334/99 e sulla base delle linee guida per la pianificazione <strong>di</strong> emergenza esterna per impiantiindustriali a rischio <strong>di</strong> incidente rilevante, redatte dal Dipartimento della Protezione civile presso laPresidenza del Consiglio dei Ministri.E’ riferito agli scenari che prevedono gli eventi massimi attesi e pianifica le attività da intraprenderecon imme<strong>di</strong>atezza in tale eventualità.Il piano <strong>di</strong> emergenza esterno viene messo a punto dall’Autorità prefettizia per tutelare l'incolumitàdella popolazione, la salvaguar<strong>di</strong>a dell'ambiente e l’organizzazione dei soccorsi.La sua applicazione (in caso <strong>di</strong> eventi legati ai rischi propri dell'attività) può essere richiesta dallepubbliche Autorità (VV.F, A.USL, ecc.) intervenute in fase <strong>di</strong> emergenza, quando l'evento evolve opotrebbe evolvere verso situazioni gravi che potrebbero interessare aree esterne allo stabilimento.Obiettivi del Piano <strong>di</strong> emergenza esterno sono quin<strong>di</strong>:a) controllare e circoscrivere gli incidenti in modo da minimizzarne gli effetti e limitarne i danniper l’uomo, per l’ambiente e per i beni;b) mettere in atto le misure necessarie per proteggere l’uomo e l’ambiente dalle conseguenze <strong>di</strong>incidenti rilevanti;c) informare adeguatamente la popolazione e le autorità locali competenti;d) provvedere sulla base delle <strong>di</strong>sposizioni vigenti al ripristino e al <strong>di</strong>sinquinamentodell’ambiente dopo un incidente rilevante.Per raggiungere tali obiettivi è necessario:1) Analizzare dettagliatamente i rischi connessi alle varie attività svolte nello stabilimento;2) In<strong>di</strong>viduare i <strong>di</strong>versi livelli <strong>di</strong> intervento;3) Regolare le modalità ed i comportamenti da tenere nelle situazioni <strong>di</strong> emergenza;4) In<strong>di</strong>viduare le modalità <strong>di</strong> gestione delle operazioni <strong>di</strong> soccorso.__________________________Piano provvisorio <strong>di</strong> emergenza esterno – STABILIMENTO SIDERURGICO <strong>COGNE</strong> – e<strong>di</strong>zione <strong>2010</strong> pag. 6


NORMATIVA E LINEE GUIDA DI RIFERIMENTO1) D.Lgs. 17 agosto 1999, n. 334 “Attuazione della <strong>di</strong>rettiva 96/82/CE relativa al controllo deipericoli <strong>di</strong> incen<strong>di</strong> rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose” e s.m.i. (Dlgs 21settembre 2005, n. 238 (Data <strong>di</strong> entrata in vigore delle mo<strong>di</strong>fiche: 6 <strong>di</strong>cembre 2005);2) DPCM 31 marzo 1989 “Applicazione dell'articolo 12 del DPR 17 maggio 1988, n. 175,concernente rischi rilevanti connessi a determinate attività industriali”;3) Decreto 9 agosto 2000 “Linee guida per l'attuazione del sistema <strong>di</strong> gestione della sicurezza”;4) Decreto 19 marzo 2001 “Procedure <strong>di</strong> prevenzione incen<strong>di</strong> relative ad attività a rischio <strong>di</strong>incidenti rilevanti”;5) Decreto 9 maggio 2001 “Requisiti minimi <strong>di</strong> sicurezza in materia <strong>di</strong> pianificazione urbanisticae territoriale per le zone interessate da stabilimenti a rischio <strong>di</strong> incidente rilevante”;6) Decreto 10 maggio 2001 “Depositi <strong>di</strong> G.P.L. in serbatoi fissi, <strong>di</strong> capacità complessiva a 5 m3,siti in stabilimenti a rischio <strong>di</strong> incidente rilevante soggetti all'obbligo <strong>di</strong> presentazione deirapporto <strong>di</strong> sicurezza”;7) Decreto 16 maggio 2001, n. 293 “Regolamento <strong>di</strong> attuazione della <strong>di</strong>rettiva 96/82/CE, relativaal controllo dei pericoli <strong>di</strong> incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose”;8) Decreto 16 ottobre 2002 “Depositi <strong>di</strong> GPL in serbatoi fissi, <strong>di</strong> capacità complessiva superiorea 5 m3 e/o in recipienti mobili <strong>di</strong> capacità complessiva superiore a 5.000 kg. Adeguamentoalla regola tecnica <strong>di</strong> prevenzione incen<strong>di</strong> <strong>di</strong> cui al decreto del Ministro dell'interno <strong>di</strong>concerto con quello dell'industria, del commercio e dell'artigianato 13 ottobre 1994”;9) Linee Guida per la pianificazione delle emergenze esterne alle Industrie a rischio –Dipartimento <strong>di</strong> Protezione Civile - Gennaio 1994;10) DPCM 25 febbraio 2005 (Linee Guida per la pre<strong>di</strong>sposizione del piano d'emergenza esterna<strong>di</strong> cui all'articolo 20, comma 4, del decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 334);11) D.Lgs. 21 settembre 2005, n. 238 “Attuazione della <strong>di</strong>rettiva 2003/105/CE, che mo<strong>di</strong>fica la<strong>di</strong>rettiva 96/82/CE sul controllo dei pericoli <strong>di</strong> incidenti rilevanti connessi con determinatesostanze pericolose”;12) DPCM 16.febbraio 2007 “Linee guida per l’informazione alla popolazione sul rischioindustriale”;13) D:M. 139 del 24 luglio 2009. “Regolamento recante la <strong>di</strong>sciplina delle forme <strong>di</strong> consultazionedella popolazione sui piani <strong>di</strong> emergenza esterni, ai sensi dell'articolo 20, comma 6, deldecreto legislativo 17 agosto 1999, n. 334”.__________________________Piano provvisorio <strong>di</strong> emergenza esterno – STABILIMENTO SIDERURGICO <strong>COGNE</strong> – e<strong>di</strong>zione <strong>2010</strong> pag. 7


14)<strong>PIANO</strong> DI EMERGENZA ESTERNOSTABILIMENTO SIDERURGICO<strong>COGNE</strong> <strong>ACCIAI</strong> <strong>SPECIALI</strong> S.P.AIN COMUNE DI AOSTA__________________________Piano provvisorio <strong>di</strong> emergenza esterno – STABILIMENTO SIDERURGICO <strong>COGNE</strong> – e<strong>di</strong>zione <strong>2010</strong> pag. 8


1) SITUAZIONE DELLO STABILIMENTO1.1) Elementi descrittiviRagione Sociale e Gestore “Stabilimento Siderurgico <strong>COGNE</strong>” gestito dal 1 gennaio 2006 daCogne Acciai Speciali SpA come socio unico.Gestore: Andrea LANDINI<strong>Comune</strong>AOSTAVia/fraz./loc. Via Paravera, 16Estensione 520.000 m 2ConfiniNordVia Paravera, stazione ferroviaria <strong>di</strong> <strong>Aosta</strong>, linea ferroviaria, Via ValliValdostaneEstTorrente Piccolo Buthier e Via Caduti del Col du MontSudVia Caduti del Col du Mont - Fiume Dora Baltea – Autostrada A5OvestVia Primo MaggioRecapiti telefonici tel. 0165 3021 – telefax 0165 43779Orientamento prevalente Direzione Est – Ovest, conformemente all’asse vallivo principale.dei ventiVe<strong>di</strong> allegati1.1.1 Inquadramento territoriale del sito industrialeElemento considerato Influente Non influente RiferimentoCoor<strong>di</strong>nate geografiche echilometriche UTM dell’areadello stabilimento (ellissoideEU 1950)XGeograficheLongitu<strong>di</strong>ne: 7° 19’ 57 E;Latitu<strong>di</strong>ne: 45° 44’ 00” NUTMFuso: 32 TLRLongitu<strong>di</strong>ne: 37067 E;Caratteristichegeomorfologiche dell’areainteressataXLatitu<strong>di</strong>ne: 506617 N;Subpianeggiante <strong>di</strong> fondovallecon declivio da NNW a SSEAltezza sul livello del mare X 570 m (quota me<strong>di</strong>a piano <strong>di</strong>campagna)__________________________Piano provvisorio <strong>di</strong> emergenza esterno – STABILIMENTO SIDERURGICO <strong>COGNE</strong> – e<strong>di</strong>zione <strong>2010</strong> pag. 9


Elemento considerato Influente Non influente RiferimentoCensimento dei corsi d’acqua e XIl fiune Dora Baltea scorre adelle risorse idriche profondeSud dello Stabilimento. Ilche interessano l’area suddettaTorrente Buthier attraversainvece lo stabilimento in sensoNord-Sud, ed è protetto daarginature.All’interno dello stabilimentosi trovano in totale 11 pozzi, <strong>di</strong>cui 9 a<strong>di</strong>biti ad uso industriale,altri 2 ad uso antincen<strong>di</strong>o, chealimentano anche una rete <strong>di</strong>acqua potabile.Nel sottosuolo dellostabilimento è presente unafalda freatica permanente consuperficie piezometrica che sicolloca a profon<strong>di</strong>tà dal piano<strong>di</strong> campagna variabili tra i -15m e i -25 m. La quota dellasuperficie <strong>di</strong> falda è soggetta avariazioni stagionali compresetra 1 m (Est) e 5 m (Ovest). La<strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> deflusso delleacque sotterranee va da OvestDescrizione dettagliata dellestrutture strategiche e rilevantiinteressate dagli effettiincidentaliInfrastrutture stradali,ferroviarie aeroportualiXXa Est.Ve<strong>di</strong> pagine seguentiVe<strong>di</strong> pagine seguenti__________________________Piano provvisorio <strong>di</strong> emergenza esterno – STABILIMENTO SIDERURGICO <strong>COGNE</strong> – e<strong>di</strong>zione <strong>2010</strong> pag. 10


Elemento considerato Influente Non influente RiferimentoReti tecnologiche <strong>di</strong> servizi(reti elettriche, metanodotti,acquedotti, fognature..)XAll’interno dello stabilimentoè presente una rete <strong>di</strong> cavidottiinterrati per la <strong>di</strong>stribuzionedei servizi elettrici e<strong>di</strong>nformatici.Gli uffici nella palazzina<strong>di</strong>rezione e nei repartiproduttivi sono collegati aduna rete fognaria <strong>di</strong>stabilimento che convoglia leacque al depuratore principale<strong>di</strong> stabilimento.L’alimentazione elettricadello stabilimento è erogataattraverso una cabina collettrice sita esternamente alperimetro dello stesso e gestitadalla DEVAL.A valle della cabina collettricel’energia elettrica viene<strong>di</strong>stribuita alle varie utenze <strong>di</strong>stabilimento tramite retisecondarie prevalentementeinterrateLo stabilimento risulta inoltreattraversato da una lineaelettrica ad alta tensione (132KV) esercita da DEVAL S.p.a.Sul lato Est dello Stabilimentosi attesta il metanodottoSNAM che, attraverso unacabina <strong>di</strong> riduzione, alimental’intera rete metano <strong>di</strong>stabilimento.Lo stabilimento è dotato <strong>di</strong>sistema <strong>di</strong> raccolta delle acquepiovane che convogliano leacque raccolte al depuratoreprincipale <strong>di</strong> stabilimentoDati meteoclimatici <strong>di</strong>sponibili X Cfr. Allegati (venti) a curaufficio meteo regionale__________________________Piano provvisorio <strong>di</strong> emergenza esterno – STABILIMENTO SIDERURGICO <strong>COGNE</strong> – e<strong>di</strong>zione <strong>2010</strong> pag. 11


Elemento considerato Influente Non influente RiferimentoRischi naturali del territorio X Ai sensi della cartografiacomunale degli ambiti ine<strong>di</strong>ficabili (DGR 2503 del08/08/05) Il settore dellostabilimento ad Est del torr.Buthier è inserito in fasciaesondabile cat. C (fattaeccezione per la zona PRS). Ilsettore ad Ovest del Buthiernon risulta invece soggetto arischi naturali1.1.2 Inse<strong>di</strong>amenti, infrastrutture ed elementi naturali significativi prossimi allostabilimentoDistanza in metri inInse<strong>di</strong>amento, infrastruttura o elemento naturalelinea d’aria dal centrodello stabilimentoTorrente Buthier 70Centro abitato <strong>di</strong> <strong>Aosta</strong> 350÷3000Società F.lli DE MORO (capannone demolizioni) 340Vallée d’Aoste Structure (palazzina uffici) 350Società TELCHA (Centrale <strong>di</strong> teleriscaldamento) 380Bar ristorante "La Brace” (ex-dopolavoro ferroviario) 400Pepinière d’Entreprises (e<strong>di</strong>ficio con se<strong>di</strong> <strong>di</strong> varie società) 420Autostrada Torino-<strong>Aosta</strong> A5 420Fiume Dora Baltea 450Sta<strong>di</strong>o Puchoz 600Banca Unicre<strong>di</strong>t – Dipendenza <strong>di</strong> Via Paravera 16 618Stazione ferroviaria <strong>di</strong> <strong>Aosta</strong> e ristorante annesso 830Supermercato GROS CIDAC 1000Palazzo del <strong>Comune</strong> 1100Cattedrale <strong>di</strong> <strong>Aosta</strong>, 1230Ospedale Beauregard 1250Ospedale Regionale V.le Ginevra 1700Centro abitato del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Pollein 2000Centro sportivo 2150Aeroporto <strong>di</strong> <strong>Aosta</strong> 3000Deposito carburanti Nuova Polma <strong>Aosta</strong> srl 3000Deposito carburanti Depo Dora srl 3000Fabbrica birra Heineken Italia 3700__________________________Piano provvisorio <strong>di</strong> emergenza esterno – STABILIMENTO SIDERURGICO <strong>COGNE</strong> – e<strong>di</strong>zione <strong>2010</strong> pag. 12


1.2) Personale presenteDESCRIZIONE<strong>COGNE</strong> <strong>ACCIAI</strong> <strong>SPECIALI</strong> <strong>SPA</strong>Numero <strong>di</strong>pendenti per reparto (al 18 giugno <strong>2010</strong>)N. DIPENDENTIDirezione 6Programmazione Produzione C.A.S. 17Movimentazione 14Logistica Infragruppo 1Personale 13Ricerca 4Sicurezza Ambiente Ecologia C.A.S. 9Sistemi Informativi 6Amministrazione E Finanza 15Controllo Di Gestione 7Approvvigionamenti C.A.S. 11Ricezione Merci 9Spe<strong>di</strong>zioni Magazzino 4Ser Gen ACC 7Parco Rottami 16Acciaieria 68Colata Continua 23E.S.R. 9Impianto Polveri 8Servizi Generali <strong>di</strong> Laminazione 3Treno Blooming Billette 27Treno Vergella Barre 91Attrezzerie 15Fucina Trattamenti Termici 1 47Prepar. Acc. E Con<strong>di</strong>zion. C.A.S. 30Servizi Generali Area A Freddo 2Finitura Barre 34Rettifiche/Trafile/Collau<strong>di</strong> 45Pelatrici > 100 12Produzione pezzi speciali Prs 32Trattam. Termici E Decapaggio 73Tt4 18__________________________Piano provvisorio <strong>di</strong> emergenza esterno – STABILIMENTO SIDERURGICO <strong>COGNE</strong> – e<strong>di</strong>zione <strong>2010</strong> pag. 13


<strong>COGNE</strong> <strong>ACCIAI</strong> <strong>SPECIALI</strong> <strong>SPA</strong>Numero <strong>di</strong>pendenti per reparto (al 18 giugno <strong>2010</strong>)DESCRIZIONEN. DIPENDENTIImpianto Depurazione Acque 6Impianto Ossigeno/Caldaia 7Servizi Generali Di Manutenzione 7Ingegneria Di Manutenzione Officine Meccaniche 20Ingegneria Di Manutenzione Elettronica 9Ingegneria Di Manutenzione Elettromeccanica 4Ing. Manut. Strumentisti/Caldaie 11Ingegneria Di Manutenzione Gru e col lettrice 12Ingegneria Di Manutenzione 3Ufficio Tecnico 10Pronto Intervento 2002 7Zona Acciaieria 19Zona TBB 8Zona TTD 18Zona RETT/FIN 23Zona TVB 22Zona Fucina 22Processo 9Gestione Prodotto CAS 12GDQ 5Laboratori 47Commerciale <strong>Aosta</strong> 20Marketing 2TOTALE 1.008__________________________Piano provvisorio <strong>di</strong> emergenza esterno – STABILIMENTO SIDERURGICO <strong>COGNE</strong> – e<strong>di</strong>zione <strong>2010</strong> pag. 14


COGEN <strong>ACCIAI</strong> <strong>SPECIALI</strong> RIEPILOGO PERSONALE DIPENDENTEPersonale <strong>di</strong>pendente totale (al 18/06/<strong>2010</strong>) 1.008Personale altre società (interinali) 0Personale <strong>di</strong>tte appaltatrici Variabile (massimo 250)TurniContinuiPeriodo MASSIMO affollamentoNelle ore <strong>di</strong>urne e ferialiPeriodo MINIMO affollamentoNelle ore notturne e festiviPersonale <strong>di</strong>pendente massimo presente 570__________________________Piano provvisorio <strong>di</strong> emergenza esterno – STABILIMENTO SIDERURGICO <strong>COGNE</strong> – e<strong>di</strong>zione <strong>2010</strong> pag. 15


1.3) Attività svoltaProduzione <strong>di</strong> acciai speciali nelle forme <strong>di</strong> lingotti, prodotti lunghi in varie sezioni, barre, vergelle, ealtri prodotti siderurgici.Le attività che sono state considerate nel Rapporto <strong>di</strong> sicurezza redatto dalla Società Cogne S.p.A.sono rappresentate da:1) DECAPAGGIO E RELATIVO STOCCAGGIO DI ACIDO FLUORIDRICO,PEROXY STEEL E RESIBED/DYNARECIl decapaggio consiste nell’immersione delle matasse <strong>di</strong> vergella in bagni aci<strong>di</strong> ealcalini <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa composizione; questi bagni aggre<strong>di</strong>scono chimicamente lasuperficie esterna dei prodotti e ne riducono gli ossi<strong>di</strong> superficiali, mettendo cosi anudo il metallo, successivamente vengono effettuate la neutralizzazione e il lavaggio. Irotoli sono quin<strong>di</strong> scaricati e pronti per il collaudo.Lo stoccaggio delle sostanze liquide concentrate avviene in un area in prossimità delreparto della lavorazione, separata dal reparto tramite muri <strong>di</strong> contenimento. Lesostanze sono conservate all’interno <strong>di</strong> serbatoi specifici, dotati <strong>di</strong> vasche per ilcontenimento <strong>di</strong> eventuali fuoriuscite <strong>di</strong> prodotto.I materiali allo stato solido contenuti in sacconi, sono stoccati in un locale apposito neipressi al capannone del decapaggio, ma isolato da tutte le altre strutture.Il trattamento finale <strong>di</strong> decapaggio è costituito dalla sola unità destinata a decapaggioautomatico. L’unità destinata al decapaggio manuale è stata bonificata, smantellata esostituita dal nuovo impianto <strong>di</strong> sodatura riducente rotoli.Decapaggio automaticoL’impianto in oggetto è costituito da una serie <strong>di</strong> vasche atte a decapare (rimuovere lascaglia <strong>di</strong> ossido formatasi sul rotolo <strong>di</strong> vergella durante il trattamento termico) i rotoli<strong>di</strong> acciaio inossidabile prodotti dalla Cogne Acciai Speciali.Flusso materialiI flussi sono riassunti nello schema seguente:__________________________Piano provvisorio <strong>di</strong> emergenza esterno – STABILIMENTO SIDERURGICO <strong>COGNE</strong> – e<strong>di</strong>zione <strong>2010</strong> pag. 16


ROTOLI NERIROTOLI DECAPATIDECAFASTAcidoesaustoAcidorigeneratoAci<strong>di</strong> freschiStoccaggio reagentiDefangazionee rigeneraNeutralizzazione3) IMPIANTO DI FRAZIONAMENTO ARIA, DEOXO E STOCCAGGI GAS ELIQUIDI CRIOGENICIEsso porta alla produzione <strong>di</strong> Ossigeno, Azoto e Argon necessari alle <strong>di</strong>verse attivitàdello Stabilimento unitamente all’impianto DEOXO che serve per eliminare le tracce<strong>di</strong> Ossigeno presenti nell’Argon prodotto. Oltre alla produzione interna, per risponderealle necessità delle varie utenze dello Stabilimento, la Società si rifornisce <strong>di</strong> Ossigenoliquido, Azoto liquido e Argon liquido che vengono stoccati in appositi serbatoi.4) IMPIANTO DI DISTRIBUZIONE CARBURANTI PER AUTOTRAZIONE(BENZINA E GASOLIO)Esso è destinato ai mezzi dello Stabilimento ed è costituito dai seguenti elementi:- n.1 serbatoio interrato da 15 m³ per Benzina Super senza piombo;- n.1 serbatoio interrato da 20 m³ per Gasolio;- n.1 colonnina <strong>di</strong> tipo approvato per l’erogazione <strong>di</strong> Benzina Super senzapiombo;- n.1 colonnina <strong>di</strong> tipo approvato per l’erogazione <strong>di</strong> Gasolio;- n.1 lettore <strong>di</strong> carte magnetiche.5) DEPOSITO BOMBOLE DI GPL E ACETILENESi tratta <strong>di</strong> un fabbricato rialzato <strong>di</strong> 1 metro da terra ricoperto da lastre ondulate infibrocemento. Il fabbricato è <strong>di</strong>viso in due locali da un muro in cementovibrocompresso, e al loro interno sono depositate le bombole, in uno <strong>di</strong> G.P.L. enell’altro <strong>di</strong> Acetilene. Entrambi i locali sono dotati <strong>di</strong> aperture ricoperte da retemetallica a maglie fitte lungo le pareti, situate sia in alto che in basso che consentonoun ricambio d’aria all’interno.__________________________Piano provvisorio <strong>di</strong> emergenza esterno – STABILIMENTO SIDERURGICO <strong>COGNE</strong> – e<strong>di</strong>zione <strong>2010</strong> pag. 17


6) DEPOSITO BOMBOLE DI IDROGENOEsso è costituito da un box in cemento armato a quattro posti per le bombole <strong>di</strong>Idrogeno destinate ad alimentare l’impianto DEOXO per la depurazione dell’Argonprodotto dal frazionamento dell’aria. Le bombole sono stivate sottoforma <strong>di</strong> pacchi,caricati al massimo a 200 bar, che contengono al massimo 27 bombole ciascuno, perun contenuto massimo nel box <strong>di</strong> 800 Nm³ <strong>di</strong> Idrogeno.7) DEPOSITO DI SACCHI DI SALI CONTENENTI BaCl 2 E NaNO 2Il deposito si trova nel laboratorio tecnologico, su un soppalco. I sacchi dei sali (da 50Kg ciascuno) si trovano accatastati <strong>di</strong>visi per tipologia e vengono movimentati concarrucole.8) RETI DI DISTRIBUZIONE OSSIGENO E METANO ALL’INTERNO DELLOSTABILIMENTORete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione Metano: l’impianto <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione del gas Metano ècomposto da una cabina <strong>di</strong> “primo stato” dove la pressione viene ridotta da 24 a 4,5bar, posta all’estremo lato Est dello Stabilimento, dalla quale parte la tubazionegenerale che alimenta i vari impianti. La cabina è rifornita <strong>di</strong>rettamente dalla reteSNAM Rete Gas ed è collegata con il loro metanodotto.I due impianti (rete interna e metanodotto) sono <strong>di</strong>visi da una cancellata in ferro conrelativa porta <strong>di</strong> comunicazione chiuse a chiave, il cui accesso è limitato ai tecnici <strong>di</strong>Snam Rete Gas.I principali utenti della rete Metano sono i seguenti reparti presenti all’interno delloStabilimento:- Centrali termiche: per la produzione <strong>di</strong> vapore per gli impianti e perriscaldamento.- Bruciatori a metano- Forni <strong>di</strong> trattamento termico- Forno <strong>di</strong> riscaldo- Impianto <strong>di</strong> riscaldamento- Acciaieria:forno UHP;trattamento RH;convertitore AOD;riscal<strong>di</strong> secchie e siviere;colata continua (impalcato e fornetti);Impianto <strong>di</strong> rifusione sotto scoria ESR.- Fucina:forni <strong>di</strong> riscaldo per pressa 2000;forni <strong>di</strong> riscaldo per martellatrice SXP40.- Laminazione:__________________________Piano provvisorio <strong>di</strong> emergenza esterno – STABILIMENTO SIDERURGICO <strong>COGNE</strong> – e<strong>di</strong>zione <strong>2010</strong> pag. 18


treno blooming (celle <strong>di</strong> riscaldo);forno riscaldo billette treno vergella.- Trattamenti termici:forni <strong>di</strong> trattamento (SOFIND, OLIVOTTO CONTINUO, OLIVOTTOROTANTE).- Impianto sodatura riducente:forno <strong>di</strong> preriscaldo;vasca Sali fusi.- Impianto polveri:riscal<strong>di</strong> stampi.- Impianti vari <strong>di</strong> riscaldamento:caldaie, termoblock e stufette alimentate a Metano e collocate nei varireparti.Allo stato attuale, le valvole <strong>di</strong> sezionamento vengono gestite dagli addetti del repartostrumentisti o dagli addetti alle reti. Nel caso <strong>di</strong> lavori sulla rete, dopo aver sezionatola parte interessata la tubazione viene lavata con azoto o aria compressa.Rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione Ossigeno: dall’impianto <strong>di</strong> Frazionamento Aria partono letubazioni <strong>di</strong> ossigeno gassoso che alimentano i vari impianti. La rete interna <strong>di</strong><strong>di</strong>stribuzione ha una pressione <strong>di</strong> 21 bar.I principali utenti della rete Ossigeno sono i seguenti reparti presenti all’interno delloStabilimento:- UHP – forno.- UHP - bruciatori- Acciaieria- AOD – forno- AOD – top lance- Colata continua- PEROXY STEELLe valvole <strong>di</strong> sezionamento vengono gestite e movimentate dagli stessi operatoridell’impianto ossigeno i quali evitano sovrappressioni e/o brusche reazioni.In allegato 1.A.1.2.2./c al Rapporto <strong>di</strong> Sicurezza sono riportate le planimetrie deipercorsi delle linee <strong>di</strong> trasferimento relative all’Ossigeno e al Metano, riportanti i<strong>di</strong>ametri e le pressioni <strong>di</strong> esercizio.__________________________Piano provvisorio <strong>di</strong> emergenza esterno – STABILIMENTO SIDERURGICO <strong>COGNE</strong> – e<strong>di</strong>zione <strong>2010</strong> pag. 19


2) ANALISI DEL RISCHIOLo Stabilimento Siderurgico <strong>COGNE</strong> produce acciai speciali nelle forme <strong>di</strong> lingotti, prodotti lunghi asezione tonda o quadra esagonale, barre, vergelle in rotoli, pezzi a <strong>di</strong>segno. Lo StabilimentoSiderurgico <strong>COGNE</strong>, per il tipo <strong>di</strong> lavorazioni che svolge, e perché utilizza determinate quantità <strong>di</strong>sostanze pericolose, viene considerato dalla normativa italiana ed europea “a rischio <strong>di</strong> incidentirilevanti”.2.1) Presenza <strong>di</strong> sostanze pericolose 1Nello stabilimento Siderurgico <strong>COGNE</strong> sono impiegate, e/o stoccate e/o presenti come prodottointerme<strong>di</strong>o, sostanze pericolose in quantità tali da rendere applicabili gli artt. 6 e 8 del DLgs. 334/99con obbligo <strong>di</strong> NOTIFICA e RAPPORTO DI SICUREZZA (ultima e<strong>di</strong>zione: luglio 2007).Complessivamente nell’interno dello Stabilimento sono presenti le seguenti sostanze nei quantitativiriportati nel paragrafo seguente.2.1.1) Sostanze contenute in serbatoiLa sottostante tabella fornisce informazioni riguardanti i serbatoi presenti nello stabilimento;all’interno <strong>di</strong> quelli contrassegnati da un’asterisco sono stoccati flui<strong>di</strong> forniti da una societàproduttrice esterna (Rivoira S.p.A.), i restanti serbatoi sono destinati a contenere i flui<strong>di</strong> prodottidall’impianto <strong>di</strong> frazionamento aria.Prodotto Numero SerbatoiCapacità Geometrica(m³)Ossigeno gassoso 1 140Ossigeno gassoso 1 140Ossigeno gassoso 1 140Ossigeno liquido 1 20Ossigeno liquido* 1 34,5Azoto gassoso 1 140Azoto gassoso 18 6Azoto liquido* 1 38Azoto liquido* 1 6Argon gassoso 27 1Argon liquido* 1 30Argon liquido* 1 50Argon liquido* 1 80Nell’area destinata al frazionamento è ubicato un altro serbatoio da 18 m³ attualmente fuori uso.STOCCAGGIO OSSIGENO LIQUIDO IN PRESSIONEIn stabilimento arrivano me<strong>di</strong>amente quattro autocisterne cariche <strong>di</strong> ossigeno al mese, aventicapacità <strong>di</strong> 20.000 litri cadauna: L’Ossigeno viene travasato dalle autocisterne e stoccato nelserbatoio da 34.500 litri. Si desume un consumo complessivo mensile <strong>di</strong> 80.000 litri <strong>di</strong> ossigenoliquido.__________________________Piano provvisorio <strong>di</strong> emergenza esterno – STABILIMENTO SIDERURGICO <strong>COGNE</strong> – e<strong>di</strong>zione <strong>2010</strong> pag. 20


2.1.2.) Sostanze utilizzateLe sostanze incluse nell'allegato I del D.Lgs. 334/99 e s.m.i. e che vengono “manipolate” nelloStabilimento che è oggetto del Rapporto <strong>di</strong> Sicurezza sono:Sostanza Simbolo Frase <strong>di</strong> rischioAcido Fluoridrico


R50: Altamente tossico per gli organismi acquaticiR51/53: Tossico per gli organismi acquatici, può provocare a lungo termine effettinegativi per l’ambiente acquatico.R65: Può causare danni polmonari se ingerito.R66: L’esposizione riportata può provocare secchezza e screpolature della pelle.Le quantità massime previste vengono riassunte nella seguente tabella:SostanzaQuantità(t)Acido Fluoridrico


3) Scenari incidentali3.1) Incidenti <strong>di</strong> riferimento, e relative conseguenze, ipotizzati dallo StabilimentoSiderurgico Cogne Acciai Speciali S.p.A.Al fine <strong>di</strong> una migliore caratterizzazione del rischio connesso agli incidenti ipotizzati, poiché lefrequenze <strong>di</strong> acca<strong>di</strong>mento vengano espresse in occasioni/anno, alla frequenza <strong>di</strong> acca<strong>di</strong>mento nelRapporto <strong>di</strong> Sicurezza è stata associata una “classe <strong>di</strong> probabilità” secondo quanto in<strong>di</strong>cato nellaseguente tabella, tratta da: (General Guidance on Emergency Planning within the CIMAHregulation for chlorine installations CIA”):FREQUENZA ATTESA DICLASSE DELL’EVENTOACCADIMENTO(occ/anno)PROBABLE (Probabile) > 10 -1FAIRLY PROBABLE (Abbastanza probabile) 10 -2 ÷ 10 -1SOMEWHAT UNLIKELY (Abbastanza improbabile) 10 -3 ÷ 10 -2QUITE UNLIKELY (Piuttosto improbabile) 10 -4 ÷ 10 -3UNLIKELY (Improbabile) 10 -5 ÷ 10 -4VERY UNLIKELY (Molto improbabile) 10 -6 ÷ 10 -5EXTREMELY UNLIKELY (Estremamente improbabile) < 10 -6La classificazione <strong>di</strong> cui sopra può essere espressa anche con riferimento alla classificazionequalitativa prevista dall’Allegato III al D.P.C.M. 31 marzo 1989, utilizzata con una estensionecome da tabella seguente:FrequenzaMaggiore <strong>di</strong> 1 volta ogni 10 anniTra 10 e 100 anniTra 100 e 1000 anniTra 1000 e 10000 anniMinore <strong>di</strong> 1 volta ogni 10000 anniClasseMolto AltaAltaMe<strong>di</strong>aBassaMolto BassaDove le classi “Bassa, Me<strong>di</strong>a e Alta” assumono il seguente significato:BASSA: improbabile durante la vita prevista <strong>di</strong> funzionamento dell’impianto o depositoseparato.MEDIA: possibile durante la vita prevista <strong>di</strong> funzionamento dell’impianto o deposito separato.ALTA: evento che si può verificare almeno una volta nella vita prevista <strong>di</strong> funzionamentodell’impianto o deposito separato.Pertanto, ad ogni ipotesi incidentale in<strong>di</strong>viduata è associata una classe <strong>di</strong> probabilità ricavata dalconfronto della frequenza <strong>di</strong> acca<strong>di</strong>mento calcolata per l’ipotesi incidentale con le tabelleprecedenti.Nelle tabelle seguenti si riporta la sintesi delle cause ed il possibile esito delle ipotesi incidentaliconsiderate dal rapporto <strong>di</strong> Sicurezza negli impianti presenti nello Stabilimento.In grassetto sono state evidenziate le ipotesi incidentali che, per le loro conseguenze, possonodare luogo all’attivazione del presente Piano in quanto provocano effetti all’esterno delloStabilimento. Tali scenari sono il 9, il 14 e il 20b__________________________Piano provvisorio <strong>di</strong> emergenza esterno – STABILIMENTO SIDERURGICO <strong>COGNE</strong> – e<strong>di</strong>zione <strong>2010</strong> pag. 23


TABELLA RIEPILOGATIVA DELLE CONSEGUENZE DEGLI EVENTI INCIDENTALI(In grassetto gli scenari suscettibili <strong>di</strong> attivazione del Piano)SCENARIO POSIZIONE DESCRIZIONE IPOTESI DI INCIDENTE1 Impianto frazionamento aria2 Impianto frazionamento aria3 Impianto frazionamento aria4 Impianto DEOXOIntasamento degli scambiatori reversibili acausa <strong>di</strong> Anidride Carbonica soli<strong>di</strong>ficata;problemi operativi.Rilascio <strong>di</strong> Ossigeno liquido all'interno dellaCold Box e conseguente evaporazione e<strong>di</strong>spersione in atmosfera <strong>di</strong> Ossigenogassoso.DISPERSIONI OSSIGENODISTANZE (m) ALLE QUALI SIRAGGIUNGE LA SOGLIA DIDANNO PER OSSIGENO35% Ossigenoin aria25% Ossigenoin ariaEccessiva presenza <strong>di</strong> idrocarburi nei bagni <strong>di</strong> Ossigeno liquido della colonnaN77. L’evento risulta non cre<strong>di</strong>bile poiché infatti la colonna <strong>di</strong> bassa pressioneproduce Ossigeno liquido; dal bagno <strong>di</strong> fondo colonna viene prelevato incontinuo l'Ossigeno liquido prodotto e pertanto gli idrocarburi presenti nelbagno stesso non hanno modo <strong>di</strong> concentrarsi ulteriormente per evaporazionedell'Ossigeno contenuto nel fondo colonna.Rilascio <strong>di</strong> Idrogeno con formazione <strong>di</strong> ungetto incen<strong>di</strong>ato.Vento 2 m/sVento 5 m/sINCENDILUNGHEZZA GETTO(m)FREQUENZA DIACCADIMENTO(occ/anno)3,78 · 10 -6// 18 m 1,08 · 10 -9Non vi sono valori <strong>di</strong>irraggiamento termicosignificativi I possibili dannisono legati all'impatto dellafiamma con le eventuali strutturecircostanti.Lunghezza della fiamma:3,6 m2,5 mNon quantificabile1,26 · 10 -5__________________________Piano provvisorio <strong>di</strong> emergenza esterno – STABILIMENTO SIDERURGICO <strong>COGNE</strong> – e<strong>di</strong>zione <strong>2010</strong> pag. 24


SCENARIO POSIZIONE DESCRIZIONE IPOTESI DI INCIDENTE5678Trasferimento/OssigenoTrasferimento/OssigenoTrasferimento/OssigenoTrasferimento/OssigenostoccaggiostoccaggiostoccaggiostoccaggioRilascio <strong>di</strong> Ossigeno liquido da tenutapompa con successiva evaporazione e<strong>di</strong>spersione <strong>di</strong> una nuvola fredda <strong>di</strong> vaporiRilascio <strong>di</strong> Ossigeno liquido da tubazione <strong>di</strong>trasferimento (area frazionamento aria) consuccessiva evaporazione e <strong>di</strong>spersione <strong>di</strong> unanuvola fredda <strong>di</strong> vaporiRilascio <strong>di</strong> Ossigeno gassoso da tubazione <strong>di</strong>trasferimento al caricamento bombole epacchi e successiva <strong>di</strong>spersioneRottura totaleRilascio <strong>di</strong> Ossigeno gassoso da manichetta<strong>di</strong> carico bombole e pacchi e successiva<strong>di</strong>spersioneRottura totaleDISPERSIONI OSSIGENODISTANZE (m) ALLE QUALI SIRAGGIUNGE LA SOGLIA DIDANNO PER OSSIGENO35% Ossigenoin aria25% Ossigenoin ariaINCENDILUNGHEZZA GETTO(m)FREQUENZA DIACCADIMENTO(occ/anno)// 52 m 7,4 · 10 -4Le soglie <strong>di</strong> danno non vengonomai raggiunta3,5 · 10 -58,4 m 29 m 1,5 · 10 -53,4 m 12 m 3,3 · 10 -3__________________________Piano provvisorio <strong>di</strong> emergenza esterno – STABILIMENTO SIDERURGICO <strong>COGNE</strong> – e<strong>di</strong>zione <strong>2010</strong> pag. 25


SCENARIO POSIZIONE DESCRIZIONE IPOTESI DI INCIDENTEDISPERSIONI OSSIGENODISTANZE (m) ALLE QUALI SIRAGGIUNGE LA SOGLIA DIDANNO PER OSSIGENOINCENDILUNGHEZZA GETTO(m)FREQUENZA DIACCADIMENTO(occ/anno)9Trasferimento/stoccaggio Ossigeno10 Trasferimento IdrogenoRilascio <strong>di</strong> Ossigeno liquido damanichetta <strong>di</strong> scaricoautocisterna con successivaevaporazione e <strong>di</strong>spersione <strong>di</strong>una nuvola fredda <strong>di</strong> vaporiVento 2 m/s - categoria stabilitàFVento 5 m/s - categoria stabilitàDRilascio <strong>di</strong> Idrogeno da manichetta <strong>di</strong> scaricobombole con formazione <strong>di</strong> un gettoincen<strong>di</strong>ato.35% Ossigenoin aria60 mSoglia mairaggiunta25% Ossigenoin aria160 m36 mNon vi sono valori <strong>di</strong>irraggiamento termicosignificativi. I possibili dannisono legati all'impatto dellafiamma con le eventuali strutturecircostanti.4,0 · 10 -41,3 · 10 -2Vento 2 m/sVento 5 m/sLunghezza della fiamma :3,7 m2,6 m__________________________Piano provvisorio <strong>di</strong> emergenza esterno – STABILIMENTO SIDERURGICO <strong>COGNE</strong> – e<strong>di</strong>zione <strong>2010</strong> pag. 26


SCENARIO POSIZIONE DESCRIZIONE IPOTESI DI INCIDENTE11 Deposito bombole12Travaso carburanti (benzina ogasolio)1. Rilascio <strong>di</strong> Ossigeno gassoso dabombola e successiva <strong>di</strong>spersione2. Rilascio <strong>di</strong> Idrogeno gassoso dabombola e formazione <strong>di</strong> un gettoincen<strong>di</strong>atoVento 2 m/sVento 5 m/s3. Rilascio <strong>di</strong>. Acetilene da bombola eformazione <strong>di</strong> un getto incen<strong>di</strong>atoVento 2 m/sVento 5 m/s4. Rilascio <strong>di</strong> G.P.L. da bombola eformazione <strong>di</strong> un getto incen<strong>di</strong>atoVento 2 m/sVento 5 m/sRilascio <strong>di</strong> carburante da manichetta <strong>di</strong> scaricoautocisternaDISPERSIONI OSSIGENODISTANZE (m) ALLE QUALI SIRAGGIUNGE LA SOGLIA DIDANNO PER OSSIGENO35% Ossigenoin aria25% Ossigenoin ariaINCENDILUNGHEZZA GETTO(m)FREQUENZA DIACCADIMENTO(occ/anno)1,7 m 6 m 4,0 · 10 -4Non vi sono valori <strong>di</strong>irraggiamento termicosignificativi. I possibili dannisono legati all'impatto dellafiamma con le eventuali strutturecircostanti.Lunghezza della fiamma :3,1 m2,2 mNon vi sono valori <strong>di</strong>irraggiamento termicosignificativi. I possibili dannisono legati all'impatto dellafiamma con le eventuali strutturecircostanti.Lunghezza della fiamma :1,4 m1 mNon vi sono valori <strong>di</strong>irraggiamento termicosignificativi. I possibili dannisono legati all'impatto dellafiamma con le eventuali strutturecircostanti.Lunghezza della fiamma :1,2 m0,8 mRilascio <strong>di</strong> carburante con formazione <strong>di</strong> pozza <strong>di</strong> liquido infiammabile.Qualora si abbia l’innesco della pozza, gli effetti sono limitati alla sola zona<strong>di</strong> travaso8,0 · 10 -42,5 · 10 -44,0 · 10 -41,8 · 10 -3__________________________Piano provvisorio <strong>di</strong> emergenza esterno – STABILIMENTO SIDERURGICO <strong>COGNE</strong> – e<strong>di</strong>zione <strong>2010</strong> pag. 27


SCENARIO1314POSIZIONEReti<strong>di</strong>stribuzioneall’internoStabilimento<strong>di</strong>gasdelloReti<strong>di</strong>stribuzionegasall’internodelloStabilimento<strong>di</strong>DESCRIZIONE IPOTESI DIINCIDENTERilascio <strong>di</strong> Ossigeno gassoso datubazione <strong>di</strong> trasferimento esuccessiva <strong>di</strong>spersioneRilascio <strong>di</strong> Metano conformazione <strong>di</strong> gettoincen<strong>di</strong>atoDISPERSIONI OSSIGENO INCENDI DISPERSIONI ACIDO FLUORIDRICODISTANZA MASSIMA RAGGIUNTAFLASH FIREDISTANZE (m) ALLE QUALI SI(m)LUNGHEZZRAGGIUNGE LA SOGLIA DIA GETTODANNO PER OSSIGENO (m)35% Ossigeno inaria25% Ossigeno inariaLFL½LFLIDLH: 25 mg/m³(ref. NIOSH e DM20/10/98)30 min.LC 50:802 mg/m³(ref. TNO CPR 16Ee DM 20/10/98)FREQUENZA DIACCADIMENTO(occ/anno)14 m 26 m 7,28 · 10 -314 m14m26m7,28 · 10 -415Impianto sodatura(bruciatore–forno)Rilascio <strong>di</strong> Metano con formazione<strong>di</strong> getto incen<strong>di</strong>ato4,5 m 4,5 m 9 m 8,8 · 10 -616171820 a20 bPEROXY STEEL(locale rigenera)Serbatoio <strong>di</strong>stoccaggio(25m³)Travaso <strong>di</strong> HF daautobotte aserbatoio <strong>di</strong>stoccaggioTrasferimento HFda serbatoio <strong>di</strong>stoccaggio a repartiReparti <strong>di</strong>decapaggioRilascio <strong>di</strong> Ossigeno gassoso datubazione e successiva <strong>di</strong>spersioneRilascio <strong>di</strong> soluzione <strong>di</strong> HF < 40%da serbatoio in bacino <strong>di</strong>contenimentoRottura manichetta con rilascio <strong>di</strong>HF < 40%Rottura tubazione con rilascio <strong>di</strong> HF< 40% all’interno del cunicoloRottura tubazione conrilascio <strong>di</strong> HF < 40%Soglia non raggiunta 8,8 · 10 -6Imme<strong>di</strong>atevicinanze101035Area sovrastante lapozzaArea sovrastante lapozzaArea sovrastante lapozzaAreasovrastantela pozza6 · 10 -61,4 · 10 -37,5 · 10 -67,5 · 10 -6__________________________Piano provvisorio <strong>di</strong> emergenza esterno – STABILIMENTO SIDERURGICO <strong>COGNE</strong> – e<strong>di</strong>zione <strong>2010</strong> pag. 28


3.2) Eventi <strong>di</strong> riferimento per l’attuazione del PianoGli incidenti presi a riferimento per la Pianificazione dell’Emergenza Esterna sono stati selezionatitra gli scenari incidentali esaminati nel Rapporto <strong>di</strong> Sicurezza dello Stabilimento Siderurgico Cogneed in<strong>di</strong>cati al precedente paragrafo 3.1.Essi sono quelli che possono provocare conseguenze all’esterno dello Stabilimento.Pertanto, sulla base delle considerazioni <strong>di</strong> cui sopra, gli scenari incidentali identificati sono:• SCENARIO N. 9: Rilascio Ossigeno liquido da manichetta <strong>di</strong> scarico autocisterna;• SCENARIO N. 14: Rilascio <strong>di</strong> Metano con formazione <strong>di</strong> getto incen<strong>di</strong>ato;• SCENARIO N. 20 b: Rilascio della soluzione <strong>di</strong> Acido Fluoridrico da tubazioneall’interno del reparto <strong>di</strong> decapaggio.PER LO SCENARIO N. 9 (Rilascio Ossigeno liquido da manichetta <strong>di</strong> scarico autocisterna),lo stabilimento Siderurgico Cogne <strong>di</strong>chiara che possono esservi effetti anche all’esterno dellostabilimento.Gli effetti preve<strong>di</strong>bili sono:- All’interno dello stabilimento:effetti criogenici nell’intorno del punto <strong>di</strong> rilasciodell’ossigeno.- All’esterno dello stabilimento effetti dovuti ad una concentrazione <strong>di</strong> O 2 maggiore <strong>di</strong>quella presente nell’aria, consistenti in una maggior probabilità d’innesco <strong>di</strong> incen<strong>di</strong>.Il tempo necessario per riavere la concentrazione <strong>di</strong> O 2 pari a quella dell’aria (21%) alla <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong>348 m ad un’altezza <strong>di</strong> 1,7 m è pari a 10 minuti.Il tempo in cui si raggiungono effetti al <strong>di</strong> fuori dello stabilimento è meno <strong>di</strong> 1 minuto.IMPIANTOTrasferimento/stoccaggioOssigenoSCENARIO INCIDENTALERilascio <strong>di</strong> Ossigeno liquido da manichetta<strong>di</strong> scarico autocisterna con successivaevaporazione e <strong>di</strong>spersione <strong>di</strong> una nuvolafredda <strong>di</strong> vaporiAREE DI PIANIFICAZIONE(classe <strong>di</strong> stabilità del vento pari a 2 m/s)I ZonaDistanza allaquale si ha lapropagazione <strong>di</strong>una nuvolafredda <strong>di</strong> ossigeno(effetti criogenici)imme<strong>di</strong>atevicinanze delrilascio.II zonaDistanze (m) allequali si raggiungela soglia <strong>di</strong> dannoper ossigenotenore pari al35% assoluto60 mIII ZonaDistanze (m) allequali siraggiunge lasoglia <strong>di</strong> dannoper ossigenotenore tra il 35%ed il 25%assolutoda 60 m a 160mPER LO SCENARIO N. 14 (Rilascio <strong>di</strong> Metano con possibile formazione <strong>di</strong> nube <strong>di</strong> vaporiinfiammabili “Flash fire” e successiva formazione <strong>di</strong> getto incen<strong>di</strong>ato), lo stabilimentoSiderurgico Cogne <strong>di</strong>chiara che possono esservi effetti anche all’esterno dello stabilimento.La durata totale dell’evento (fino all’intervento da parte del personale SNAM o <strong>COGNE</strong>) è stimatain 30 minuti.Gli effetti preve<strong>di</strong>bili sono:- irraggiamento termico, ustioni per le persone esposte nelle imme<strong>di</strong>ate vicinanze del rilascio.Il tempo in cui si raggiungono effetti al <strong>di</strong> fuori dello stabilimento è <strong>di</strong> meno <strong>di</strong> 3 minuti.__________________________Piano provvisorio <strong>di</strong> emergenza esterno – STABILIMENTO SIDERURGICO <strong>COGNE</strong> – e<strong>di</strong>zione <strong>2010</strong> pag. 29


AREE DI PIANIFICAZIONEIMPIANTO SCENARIO INCIDENTALE I Zona(m)II Zona(m)III Zona(m)Reti <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzioneRilascio <strong>di</strong> Metano con formazionegas all’interno dellopossibile formazione <strong>di</strong> nube <strong>di</strong> 14 mStabilimento nella zonavapori infiammabili “Flash fire” edella cabina <strong>di</strong>successivamente <strong>di</strong> getto incen<strong>di</strong>atoriduzione (settore EstRaggio nubeo “Jet Fire”dello stabilimento)26 100 [1][1]: Zona <strong>di</strong> attenzione esterna allo stabilimento. La zona è calcolata secondo il “Metodo spe<strong>di</strong>tivo” in<strong>di</strong>catonell’appen<strong>di</strong>ce 1 alle “Linee guida per la pianificazione dell’emergenza esterna degli stabilimenti a rischio d’incidenterilevante” – Dipartimento della Protezione civile presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri - 2004 - D.P.C.M. 25febbraio 2005.PER LO SCENARIO N. 20 b (Rilascio della soluzione <strong>di</strong> Acido Fluoridrico da tubazioneall’interno del reparto <strong>di</strong> decapaggio), lo stabilimento Siderurgico Cogne precisa che gli effettidell’incidente possono comportare, al più, un senso <strong>di</strong> “<strong>di</strong>sagio” da parte delle persone esposte inquanto appartenenti alla “Zona <strong>di</strong> attenzione” (III zona).La durata totale dell’evento è stimata in circa 30 minuti.Il tempo in cui si raggiungono effetti al <strong>di</strong> fuori dello stabilimento è <strong>di</strong> meno <strong>di</strong> 3 minuti.IMPIANTO SCENARIO INCIDENTALE I Zona(m)Reparti <strong>di</strong> decapaggioRilascio <strong>di</strong> soluzione acquosa <strong>di</strong>Acido Fluoridrico econseguente <strong>di</strong>spersione <strong>di</strong>vapori tossici a causa dellaRottura tubazione con rilascio <strong>di</strong>HF < 40%imme<strong>di</strong>atevicinanze delrilascio [1]AREE DI PIANIFICAZIONEII Zona III Zona(m)(m)35 [2] 210[3][2]: Distanze contenute all’interno dello Stabilimento.[3]: Zona esterna allo stabilimento3.2.1 Descrizione degli scenariScenario n. 9 Rilascio Ossigeno liquido da manichetta <strong>di</strong> scarico autocisternaQuesto scenario considera un rilascio <strong>di</strong> Ossigeno liquido in seguito a rottura totaledella manichetta flessibile durante la fase <strong>di</strong> scarico della autobotte criogenica.La manichetta che si utilizza per la connessione durante l'operazione <strong>di</strong> caricamentoè una tubazione flessibile, con <strong>di</strong>ametro interno pari a 60 mm.La rottura provoca la fuoriuscita <strong>di</strong> Ossigeno liquido dalla manichetta e la portatarilasciata risulta essere pari a 10 kg/s, pari alla massima portata della pompautilizzata per lo scaricamento dell’autocisterna.__________________________Piano provvisorio <strong>di</strong> emergenza esterno – STABILIMENTO SIDERURGICO <strong>COGNE</strong> – e<strong>di</strong>zione <strong>2010</strong> pag. 30


Il tempo <strong>di</strong> intercettazione del rilascio viene stimato in 5 minuti tenendo conto chel’operazione <strong>di</strong> travaso è presi<strong>di</strong>ata ed è presente un rilevatore <strong>di</strong> ossigeno in grado <strong>di</strong>bloccare imme<strong>di</strong>atamente l’operazione <strong>di</strong> travaso.Si ipotizza cautelativamente che tutta la portata liquida rilasciata evapori, pertanto aseguito del rilascio <strong>di</strong> liquido, della formazione e conseguente <strong>di</strong>spersione <strong>di</strong> unanuvola <strong>di</strong> Ossigeno, sono state stimate, me<strong>di</strong>ante il programma <strong>di</strong> calcolo EFFECT,le concentrazioni <strong>di</strong> Ossigeno nell'aria che si generano alla quota del terreno nellazona circostante il punto <strong>di</strong> rilascio.La tabella che segue evidenzia le varie <strong>di</strong>stanze dal punto <strong>di</strong> rilascio entro le quali siha il superamento della soglia <strong>di</strong> pericolo a livello del terreno.Distanza alla quale si raggiunge la sogliadel 35% <strong>di</strong> Ossigeno (m)Soglia 35% Soglia 25%Classe <strong>di</strong> stabilità: F vento: 2 m/s 60 m 160 mClasse <strong>di</strong> stabilità: D vento: 5 m/s // 36 mL'area interessata dal rilascio <strong>di</strong> Ossigeno liquido per rottura manichetta è la zona <strong>di</strong>carico autobotti e coinvolge aree esterne allo Stabilimento.Scenario n. 14 Rilascio <strong>di</strong> Metano con possibile formazione <strong>di</strong> nube <strong>di</strong> vapori infiammabili esuccessivo getto incen<strong>di</strong>ato dalla rete a 4,5 bar sita a valle dalla cabina <strong>di</strong>riduzione (settore Est dello stabilimento).Questo scenario considera che, nel tratto <strong>di</strong> conduttura a 4,5 bar sito imme<strong>di</strong>atamentea valle della cabina <strong>di</strong> riduzione della rete metano, sita nel settore Est delloStabilimento, si possa verificare un rilascio <strong>di</strong> Metano con possibile formazionedapprima <strong>di</strong> nube <strong>di</strong> vapori infiammabili “Flash Fire” e successivamente <strong>di</strong> gettoincen<strong>di</strong>ato o “Jet Fire”.In questo caso gli effetti del getto incen<strong>di</strong>ato andrebbero ad interessare la zonaimme<strong>di</strong>atamente all’esterno dello Stabilimento, andando ad interessare la ViaVittime Lavoratori del Col du Mont.Il tempo <strong>di</strong> intercettazione del rilascio viene stimato in 30 minuti tenendo conto chel’intercettazione della conduttura dev’essere effettuata manualmente intervenendosulla valvola d’intercettazione posta all’ingresso della rete nello stabilimento.L’operazione può essere eseguita da tecnici Cogne A.S. o SNAM rete gas.Sulla base delle informazioni fornite dal Gestore nelle integrazioni presentate in data29 maggio 2009 al Rapporto <strong>di</strong> sicurezza ed. 2007, relative alla rete metano, sonostate in<strong>di</strong>viduate due zone: la prima, <strong>di</strong> elevata letalità, estesa a 14 m dal punto <strong>di</strong>rilascio, la seconda, o <strong>di</strong> attenzione, dove sono possibili danni non letali e <strong>di</strong> naturareversibilie, estesa fino a 26 m dal punto <strong>di</strong> rilascio.In mancanza <strong>di</strong> dati d’ingresso tali da permettere la caratterizzazione della possibileper<strong>di</strong>ta dalla rete metano l’in<strong>di</strong>viduazione della terza zona, o <strong>di</strong> attenzione, non èstata eseguita con meto<strong>di</strong> analitici ma, a scopo precauzionale, è stata definitautilizzando il “Metodo Spe<strong>di</strong>tivo” in<strong>di</strong>cato nell’appen<strong>di</strong>ce 1 alle “Linee guida per lapianificazione dell’emergenza esterna degli stabilimenti a rischio d’incidenterilevante” – Dipartimento della Protezione civile presso la Presidenza del Consigliodei Ministri – D.P.C.M. 25 febbraio 2005.A tal fine sono state condotte le seguenti approssimazioni, <strong>di</strong> natura conservativa:__________________________Piano provvisorio <strong>di</strong> emergenza esterno – STABILIMENTO SIDERURGICO <strong>COGNE</strong> – e<strong>di</strong>zione <strong>2010</strong> pag. 31


• È stata in<strong>di</strong>viduata un’area circolare con centro sul punto della possibileper<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> gas, tracciando un’area circolare senza tener conto degli effetti deiventi;• È stato considerato un jet-fire con andamento parallelo alla superficietopografica, senza prendere in considerazione la tendenza del getto a<strong>di</strong>nnalzarsi verso l’alto per effetto del minor peso specifico del metano rispettoa quello dell’aria.Pertanto è stata in<strong>di</strong>viduata una terza zona “<strong>di</strong> attenzione” avente raggio <strong>di</strong> 100 m.IMPIANTO SCENARIO INCIDENTALE I Zona(m)AREE DI PIANIFICAZIONEII Zona(m)III Zona(m)Reti <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzionegas all’interno delloStabilimento nellazona della cabina <strong>di</strong>riduzione (settore Estdello stabilimento)Rilascio <strong>di</strong> Metano con possibileformazione <strong>di</strong> nube <strong>di</strong> vaporiinfiammabili formazione <strong>di</strong> gettoincen<strong>di</strong>ato o “Jet Fire”14 mRaggio nube26 100Scenario n. 20b Rilascio della soluzione <strong>di</strong> Acido Fluoridrico da tubazione all’interno delreparto <strong>di</strong> decapaggioQuesto tipo <strong>di</strong> per<strong>di</strong>ta è da ascrivere principalmente a cause quali l’urto accidentaleda parte <strong>di</strong> automezzi in manovra (rottura completa della tubazione), oppure afenomeni <strong>di</strong> corrosione o fatica (rilascio da un foro <strong>di</strong> <strong>di</strong>ametro pari al 20% del<strong>di</strong>ametro della tubazione).Lo scenario conseguente all'evento ipotizzato è la formazione <strong>di</strong> vapori <strong>di</strong> AcidoFluoridrico Anidro che si <strong>di</strong>sperdono nell'ambiente circostante.I dati <strong>di</strong> ingresso al co<strong>di</strong>ce sono riportati nella tabella seguente.PORTATA DI RILASCIO (kg/s) 0.9TEMPO DI INTERVENTO (s) 900QUANTITÀ RILASCIATA (kg) 800MASSA MOLECOLARE (kg/kmole) 20,00TEMPERATURA DI EBOLLIZIONE (°C) 112,2DENSITÀ (kg/m³) 1191Con queste ipotesi si ricavano i risultati della tabella seguente.PORTATA DELLA SOLUZIONE DI HF EVAPORATA (g/s)Areapozza confinata (m²)Vento 2 m/sVento 5 m/s80 1,7 3,4Lo scenario conseguente all'evento ipotizzato è la formazione <strong>di</strong> vapori <strong>di</strong> AcidoFluoridrico Anidro che si <strong>di</strong>sperdono nell'ambiente circostante, raggiungendo lesoglie pericolose alle <strong>di</strong>stanze riportate <strong>di</strong> seguito.CLASSE STABILITA /DISTANZE (m)VELOCITÀ VENTO IDLH LC50D5 10 Area sovrastante la pozzaF2 35 Area sovrastante la pozza__________________________Piano provvisorio <strong>di</strong> emergenza esterno – STABILIMENTO SIDERURGICO <strong>COGNE</strong> – e<strong>di</strong>zione <strong>2010</strong> pag. 32


3.3) Tipi <strong>di</strong> emergenzeConsiderando tutte le attività presenti nello Stabilimento, i problemi <strong>di</strong> sanità sono dovuti alleseguenti sostanze:1. Sostanze criogeniche (es.: Ossigeno)Qualsiasi contatto della pelle con un gas liquefatto refrigerato o con dei materialifred<strong>di</strong> può provocare gravi congelamenti, simili alle ustioni.Il contatto dà la sensazione che la pelle si incolli al materiale.Qualsiasi esposizione della pelle ad una atmosfera fredda può provocare danni allapelle stessa.L’inalazione <strong>di</strong> atmosfera fredda provoca danni ai polmoni.La gravità degli effetti è subor<strong>di</strong>nata alla temperatura ed alla durata dell’esposizione.L’effetto più grave è l’ipotermia: la temperatura corporea <strong>di</strong>minuisce in modo tale dacausare anche la morte.2. Sostanze comburenti o infiammabili (es.: Ossigeno e/o Metano)3.1 Combustione.Due tipi <strong>di</strong> cause possono provocare questo evento:1) presenza <strong>di</strong> gas infiammabile (combustibile) nell’atmosfera, es.: Metano;2) sovraossigenazione dell’atmosfera (percentuale superiore a quella normale <strong>di</strong>circa 20,9%).L’organismo inglese BRITISH COMPRESSED GASES ASSOCIATION in<strong>di</strong>ca chei pericoli insorgono a concentrazioni <strong>di</strong> Ossigeno superiori al 35%.La combustione è causata dalla contemporanea presenza <strong>di</strong> tre fattori:- il combustibile;- il comburente (ossidante);- l’innesco.In caso <strong>di</strong> presenza <strong>di</strong> vapori infiammabili nell’atmosfera questo gas sarà ilcombustibile, l’Ossigeno dell’aria sarà il comburente e sarà sufficiente, se leconcentrazioni del gas combustibile sono <strong>di</strong> un certo valore, una scintilla, unafiamma, un urto, uno sfregamento, per provocare la combustione.In caso <strong>di</strong> sovraossigenazione dell’atmosfera, il comburente è in forte quantità ecerti prodotti reputati non infiammabili all’aria (20,9% <strong>di</strong> Ossigeno), lo<strong>di</strong>ventano grazie a concentrazioni <strong>di</strong> Ossigeno superiori, ad esempio bitume,olio, grasso.È sufficiente, allora, come nel caso precedente, una scintilla, una fiamma, unurto o uno sfregamento per provocare la combustione.3. Sostanze tossicheRelativamente all’impianto <strong>di</strong> decapaggio, il problema sanitario principalepotenzialmente presente è quello <strong>di</strong> una eccessiva esposizione, da parte degli addetti,alle esalazioni dei vapori prodotti dalle sostanze chimiche che sono impiegate.Questa con<strong>di</strong>zione può manifestarsi se non vengono rispettate le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong>sicurezza e protezione durante le lavorazioni.__________________________Piano provvisorio <strong>di</strong> emergenza esterno – STABILIMENTO SIDERURGICO <strong>COGNE</strong> – e<strong>di</strong>zione <strong>2010</strong> pag. 33


I problemi <strong>di</strong> Sanità pertanto sono connessi all’utilizzo e alla manipolazionedell’Acido Fluoridrico, sostanza considerata molto tossica per concentrazionisuperiori al 7% e tossica per concentrazioni inferiori al 7%).Pertanto un rilascio <strong>di</strong> Acido Fluoridrico può generare “aree <strong>di</strong> vulnerabilità” a causadella sua tossicità.Ai fini della valutazione degli effetti <strong>di</strong> un simile evento, i parametri più interessantisono:LC50:I.D.L.H.:Concentrazione <strong>di</strong> sostanza tossica, letale per inalazione nel 50% deisoggetti esposti per 30 minuti.(Imme<strong>di</strong>ately Dangerous to Life and Health) rappresenta il valorelimite <strong>di</strong> soglia per le persone che corrisponde alla massimaconcentrazione cui può essere esposta una persona in buona salute, perun periodo <strong>di</strong> 30 minuti senza subire effetti irreversibili per la salute oeffetti tali da provocare l’incapacità del soggetto esposto a mettersi insalvo.Per la sostanza in esame il valore I.D.L.H. e LC50 è stato tratto dal N.I.O.S.H.“National Institute for Occupational Safety and Health” – U.S. Department of Healthand Human Service.3.4) Zone <strong>di</strong> pianificazioneLa gestione delle attività in caso <strong>di</strong> emergenza è dunque strettamente legata al tipo e alla <strong>di</strong>namicadell’incidente.Normalmente si <strong>di</strong>stinguono due tipi <strong>di</strong> emergenze: l’incidente si prevede con un certo anticipo tale da permettere l’attivazione graduale del piano; l’incidente accade improvvisamente.Nel caso dello stabilimento in questione, è possibile prevedere che debba essere gestito solo ilsecondo tipo <strong>di</strong> incidente, per il quale occorrerà quin<strong>di</strong> attivare imme<strong>di</strong>atamente il Piano <strong>di</strong>Emergenza Esterno.Nelle tre pagine che seguono sono riportati, per ciascun scenario incidentale, i pericoli e le misureda assumere da parte della popolazione che si trovasse nelle zone interessate dall’evento.__________________________Piano provvisorio <strong>di</strong> emergenza esterno – STABILIMENTO SIDERURGICO <strong>COGNE</strong> – e<strong>di</strong>zione <strong>2010</strong> pag. 34


SCENARIO N. 9: RILASCIO OSSIGENO LIQUIDO DA MANICHETTA DI SCARICOAUTOCISTERNAI PERICOLI DERIVANTI DA QUESTO TIPO DI INCIDENTE SONO: EFFETTO CRIOGENICO EFFETTO COMBURENTESe vi trovate all’interno <strong>di</strong> un e<strong>di</strong>ficio presente nell’area esposta alla soglia <strong>di</strong> attenzione: spegnete i fornelli ed interrompete l’erogazione del gas domestico. spegnete qualsiasi fuoco o fiamma, non provocate scintille, non fumate. <strong>di</strong>sattivate gli impianti elettrici. non usate il telefono lasciando libere le linee per le comunicazioni <strong>di</strong> emergenza. non sostate vicino alle finestre per evitare schegge in caso <strong>di</strong> rottura. Abbassate le serrande. non usate gli ascensori.Se vi trovate in aree all’aperto ed esposta alla soglia <strong>di</strong> attenzione: entrate subito in casa o in un e<strong>di</strong>ficio. Gli ambienti chiusi (casa, scuola, ufficio, negozio) sono lamiglior <strong>di</strong>fesa e proteggono dalle elevate temperature dovute agli incen<strong>di</strong> o esplosioni. spegnete qualsiasi fuoco o fiamma, non provocate scintille, non fumate.Se siete alla guida <strong>di</strong> un autoveicolo o automezzo nell’area esposta alla soglia <strong>di</strong> attenzione: chiudete i finestrini e allontanatevi dall’area coinvolta dall’emergenza. spegnete qualsiasi fuoco o fiamma, non provocate scintille, non fumate.Se vi trovate all’interno <strong>di</strong> un autoveicolo o automezzo non in moto nell’area esposta allasoglia <strong>di</strong> attenzione: Attendere alcuni minuti prima <strong>di</strong> aprire i finestrini in attesa dell’arrivo <strong>di</strong> soccorsi.IN TUTTE LE ZONE LA MISURA PROTETTIVA DAASSUMERE CON IMMEDIATEZZAÈ IL RIPARO AL CHIUSO__________________________Piano provvisorio <strong>di</strong> emergenza esterno – STABILIMENTO SIDERURGICO <strong>COGNE</strong> – e<strong>di</strong>zione <strong>2010</strong> pag. 35


SCENARIO N. 14: RILASCIO DI METANO CON POSSIBILE FORMAZIONE DI NUBEDI VAPORI INFIAMMABILI “FLASH FIRE” E SUCCESSIVO GETTO INCENDIATO O“JET FIRE”I PERICOLI DERIVANTI DA QUESTO TIPO DI INCIDENTE SONO:EFFETTO TERMICO-IRRAGGIAMENTOEFFETTO TOSSICO (da prodotti <strong>di</strong> combustione)e <strong>di</strong>pendono dalla zona in cui ci si trova al momento <strong>di</strong> acca<strong>di</strong>mento dell’incidente.Prima zona - Zona <strong>di</strong> sicuro impattoLa prima zona, definita come zona <strong>di</strong> sicuro impatto, è caratterizzata da effetti sanitari comportantiun’elevata probabilità <strong>di</strong> letalità per le persone me<strong>di</strong>amente sane.In questa zona l’intervento <strong>di</strong> protezione da pianificare consiste in generale, e segnatamente per ilrilascio <strong>di</strong> sostanze tossiche, nel rifugio al chiuso.Seconda zona - Zona <strong>di</strong> dannoLa seconda zona, esterna rispetto alla prima, è caratterizzata da possibili danni, anche gravi e<strong>di</strong>rreversibili, per persone me<strong>di</strong>amente sane che non intraprendano le corrette misure <strong>di</strong>autoprotezione e da possibili danni anche letali per le persone maggiormente vulnerabili (neonati,bambini, malati, anziani, ecc.).Gli effetti preve<strong>di</strong>bili sono tali da richiedere ancora l’intervento imme<strong>di</strong>ato <strong>di</strong> protezione el’assistenza post-incidentale sulla generalità della popolazione presente nell’area <strong>di</strong> impatto.In tale zona l’intervento <strong>di</strong> protezione principale dovrebbe consistere, nel rifugio al chiuso dellepersone. Del resto in tale zona, caratterizzata da valori <strong>di</strong> impatto <strong>di</strong> minore concentrazione, ilrifugio al chiuso risulta essere senz’altro <strong>di</strong> efficacia maggiore che nella prima zona.Terza zona - Zona <strong>di</strong> attenzioneLa terza zona è caratterizzata dal possibile verificarsi <strong>di</strong> danni, generalmente non gravi, a soggettiparticolarmente vulnerabili, o comunque da reazioni fisiologiche che possono determinaresituazioni <strong>di</strong> turbamento, tali da richiedere provve<strong>di</strong>menti anche <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne pubblico.Rimane consigliabile il rifugio al chiuso, e vengono previsti interventi mirati ai punti <strong>di</strong>concentrazione <strong>di</strong> soggetti particolarmente vulnerabili (luoghi pubblici) ed azioni <strong>di</strong> controllo deltraffico.IN TUTTE LE ZONE LA MISURA PROTETTIVA DAASSUMERE CON IMMEDIATEZZAÈ IL RIPARO AL CHIUSO__________________________Piano provvisorio <strong>di</strong> emergenza esterno – STABILIMENTO SIDERURGICO <strong>COGNE</strong> – e<strong>di</strong>zione <strong>2010</strong> pag. 36


SCENARIO N. 20b: RILASCIO DELLA SOLUZIONE DI ACIDO FLUORIDRICO DATUBAZIONE ALL’INTERNO DEL REPARTO DI DECAPAGGIOI PERICOLI DERIVANTI DA QUESTO TIPO DI INCIDENTE SONO:EFFETTO TOSSICOe <strong>di</strong>pendono dalla zona in cui ci si trova al momento <strong>di</strong> acca<strong>di</strong>mento dell’incidente.Prima zona - Zona <strong>di</strong> sicuro impattoLa prima zona, definita come zona <strong>di</strong> sicuro impatto, è caratterizzata da effetti sanitari comportantiuna elevata probabilità <strong>di</strong> letalità per le persone me<strong>di</strong>amente sane.In questa zona l’intervento <strong>di</strong> protezione da pianificare consiste in generale, e segnatamente per ilrilascio <strong>di</strong> sostanze tossiche, nel rifugio al chiuso.Seconda zona - Zona <strong>di</strong> dannoPur essendo ancora possibili effetti letali per in<strong>di</strong>vidui sani, almeno limitatamente alle <strong>di</strong>stanze piùprossime, la seconda zona, esterna rispetto alla prima, è caratterizzata da possibili danni, anchegravi ed irreversibili, per persone me<strong>di</strong>amente sane che non intraprendano le corrette misure <strong>di</strong>autoprotezione e da possibili danni anche letali per le persone maggiormente vulnerabili (neonati,bambini, malati, anziani, ecc.).Gli effetti preve<strong>di</strong>bili sono tali da richiedere ancora l’intervento imme<strong>di</strong>ato <strong>di</strong> protezione el’assistenza post-incidentale sulla generalità della popolazione presente nell’area <strong>di</strong> impatto.In tale zona l’intervento <strong>di</strong> protezione principale dovrebbe consistere, almeno nel caso <strong>di</strong> rilascio <strong>di</strong>sostanze tossiche, nel rifugio al chiuso delle persone. Del resto in tale zona, caratterizzata davalori <strong>di</strong> impatto <strong>di</strong> minore concentrazione, il rifugio al chiuso risulta essere senz’altro <strong>di</strong> efficaciamaggiore che nella prima zona.Terza zona - Zona <strong>di</strong> attenzioneLa terza zona è caratterizzata dal possibile verificarsi <strong>di</strong> danni, generalmente non gravi, a soggettiparticolarmente vulnerabili, o comunque da reazioni fisiologiche che possono determinaresituazioni <strong>di</strong> turbamento, tali da richiedere provve<strong>di</strong>menti anche <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne pubblico.Rimane consigliabile il rifugio al chiuso, e vengono previsti interventi mirati ai punti <strong>di</strong>concentrazione <strong>di</strong> soggetti particolarmente vulnerabili (luoghi pubblici) ed azioni <strong>di</strong> controllo deltraffico.IN TUTTE LE ZONE LA MISURA PROTETTIVA DAASSUMERE CON IMMEDIATEZZAÈ IL RIPARO AL CHIUSO__________________________Piano provvisorio <strong>di</strong> emergenza esterno – STABILIMENTO SIDERURGICO <strong>COGNE</strong> – e<strong>di</strong>zione <strong>2010</strong> pag. 37


3.4.1) Popolazione a rischioPer lo scenario n. 9: Rilascio Ossigeno liquido da manichetta <strong>di</strong> scarico autocisterna- Nelle previsioni <strong>di</strong> sviluppo dell’area circostante lo stabilimento vi è la possibilità <strong>di</strong>presenza <strong>di</strong> popolazione fissa e fluttuante a rischio presente nella zona a rischio,attualmente, per il passaggio <strong>di</strong> persone e mezzi sulla Via Primo maggio e Via Col duMont, ed in futuro, sia per la presenza <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici, sia per la presenza <strong>di</strong> parcheggi <strong>di</strong> prossimarealizzazione.- Allo stato attuale, particolare attenzione dovrà essere posta circa la messa in sicurezza dellapopolazione presente all’interno della Dipendenza Unicre<strong>di</strong>t Banca <strong>di</strong> Via Paravera, 16 edella Stazione ferroviaria <strong>di</strong> <strong>Aosta</strong>; (vedasi allegato 6) mentre la popolazione presenteall’interno del Bar-Ristoro “La brace” (ex-dopolavoro ferroviario), sito in Via paravera n. 3,non trovandosi all’interno della Zona <strong>di</strong> Attenzione dovrà essere trattenuta nel locale o fattadefluire verso il posto <strong>di</strong> blocco punto 4.Per lo scenario n. 14: Rilascio <strong>di</strong> Metano con possibile formazione <strong>di</strong> nube <strong>di</strong> vaporiinfiammabili e formazione <strong>di</strong> getto incen<strong>di</strong>ato o “Jet Fire”- Vi è la possibilità <strong>di</strong> presenza <strong>di</strong> popolazione fluttuante presente nella zona a rischio,attualmente, per il passaggio <strong>di</strong> persone e mezzi sulla Via Col du Mont. Non vi èpopolazione fissa e fluttuante a rischio me<strong>di</strong>amente presente nella zona <strong>di</strong> sicuro impatto ein quella <strong>di</strong> danno /<strong>di</strong> attenzione (ve<strong>di</strong> planimetria).Per lo scenario n. 20b: Rilascio della soluzione <strong>di</strong> Acido Fluoridrico da tubazione all’internodel reparto <strong>di</strong> decapaggio- Non vi è popolazione fissa e fluttuante a rischio me<strong>di</strong>amente presente nella zona <strong>di</strong> sicuroimpatto e in quella <strong>di</strong> danno /<strong>di</strong> attenzione, se non per chi dovesse trovarsi nel parcheggio <strong>di</strong>fronte all’impianto <strong>di</strong> decapaggio (ve<strong>di</strong> planimetria).3.4.2) ViabilitàDistanza in metri daldallo stabilimento420 dal baricentro dellostabilimento300, meno <strong>di</strong> 100 metridal baricentro delloscenario n.9, 30 metrimeno <strong>di</strong> 50 metri dalbaricentro delloscenario n.20b10 metri dal baricentrodello scenario n. 14


100 metri dalbaricentro delloscenario n.9850 dal baricentro dellostabilimentoVia Paravera Me<strong>di</strong>o intenso nelle ore<strong>di</strong> puntaLinea pullmanMe<strong>di</strong>o mattino, orepasti durante l’annoscolasticointenso nelle ore<strong>di</strong> punta3.4.3) Infrastrutture sociali e <strong>di</strong> servizi (scuole, ospedali, chiese, servizi)Distanza in metri dalTipo strutturacentro dello stabilimento830 Stazione ferroviaria850 Stazione pullman900 Scuole – Tribunale600 Sta<strong>di</strong>o Puchoz3.4.4) Impianti industriali ed inse<strong>di</strong>amenti commerciali ed artigianaliNon esistono impianti od inse<strong>di</strong>amenti che ricadono nelle zone d’impatto in cui potrebberoverificarsi gli incidenti previsti.In futuro, la zona UC 108, a<strong>di</strong>acente l’attuale impianto <strong>di</strong> stoccaggio dell’ossigeno (scenario n.9),sarà ricompresa nell’area entro la quale si ha il superamento della soglia <strong>di</strong> pericolo a livello delterreno (<strong>di</strong>stanze alla quale si raggiunge la soglia del 35% <strong>di</strong> ossigeno – 60 m).Negli ultimi tre anni a seguito <strong>di</strong> trasformazioni urbanistiche, alcune aree un tempo appartenentiallo stabilimento Cogne ed oggi site al <strong>di</strong> fuori del perimetro dello stabilimento (Pépinièred’Entrprises e zona ex-PAC, sita a Sud dello Stabilimento), sono state ricuperate ed infrastrutturateed ospitano oggi alcuni inse<strong>di</strong>amenti produttivi. Detti inse<strong>di</strong>amenti non ricadono nelle zoned’impatto ma potrebbero essere interessati dai <strong>di</strong>sagi conseguenti agli interventi sulla viabilità messiin atto a seguito dell’attivazione del presente piano. Inoltre il traffico da e per detti inse<strong>di</strong>amenti puòinterferire con la movimentazione delle squadre <strong>di</strong> soccorso.L’elenco degli inse<strong>di</strong>amenti è consultabile nell’allegato 6 al presente piano.3.4.5) Impianti tecnologiciDescrizione referente telefonoRete acqua potabileCondotte Gestore 0165.3021348.6950063Pozzi Gestore 0165.3021348.6950063Rete fognariaCondotte Gestore 0165.3021348.6950063__________________________Piano provvisorio <strong>di</strong> emergenza esterno – STABILIMENTO SIDERURGICO <strong>COGNE</strong> – e<strong>di</strong>zione <strong>2010</strong> pag. 39


<strong>PIANO</strong> DI EMERGENZA ESTERNOSTABILIMENTO SIDERURGICO<strong>COGNE</strong> <strong>ACCIAI</strong> <strong>SPECIALI</strong> S.P.AIN COMUNE DI AOSTA__________________________Piano provvisorio <strong>di</strong> emergenza esterno – STABILIMENTO SIDERURGICO <strong>COGNE</strong> – e<strong>di</strong>zione <strong>2010</strong> pag. 40


A. COMPETENZE E CATENE DI COMANDOIn caso <strong>di</strong> incidente rilevante, e cioè che abbia come scenario <strong>di</strong> riferimento quelli che potrebberoavere conseguenze all’esterno dello stabilimento (cfr. punto 3.4. “evento <strong>di</strong> riferimento perl’attuazione del Piano”), ciascuno degli interessati si comporterà come segue.A.1) Stabilimento Siderurgico CogneCOMPITICOMPONENTEStabilimentoSiderurgicoCogneCHIl gestore (osuo delegato)Scenario n. 9Rilascio Ossigeno liquido da manichetta <strong>di</strong> scarico autocisternaScenario n. 14Rilascio <strong>di</strong> Metano con formazione <strong>di</strong> getto incen<strong>di</strong>atoScenario n. 20bRilascio della soluzione <strong>di</strong> Acido Fluoridrico da tubazioneall’interno del reparto <strong>di</strong> decapaggio- attiva imme<strong>di</strong>atamente il piano <strong>di</strong> emergenza interno- effettua le misurazioni delle concentrazioni <strong>di</strong> sostanze pericolose*- se la situazione lo richiede, allerta il Comando dei VVF- informa imme<strong>di</strong>atamente telefonicamente e via fax specificando il tipo<strong>di</strong> incidente e le misure d’emergenza adottate:• il Presidente della Regione• il Sindaco <strong>di</strong> <strong>Aosta</strong>• il Direttore della Direzione protezione civile- comunica ai soggetti <strong>di</strong> cui sopra le misure in atto per limitare gli effettidell'incidente- si mette a <strong>di</strong>sposizione del Comando dei VV.F.- effettua le misurazioni delle concentrazioni per proporre ai VVF o altroEnte che abbia attivato il Piano la chiusura dell’emergenza e la fase <strong>di</strong>rientro*la misurazione delle concentrazioni <strong>di</strong> sostanze pericolose nell’area circostante la per<strong>di</strong>ta, al fineanche <strong>di</strong> comunicare ai VV.F. o altro Ente pubblico i valori rilevati, viene effettuata da parte deitecnici Cogne.Tale misurazione deve avvenire per l’ossigeno secondo le modalità dettate nella scheda in<strong>di</strong>rizzocomportamento in emergenza “rilascio <strong>di</strong> ossigeno liquido”, allegata al PEI.__________________________Piano provvisorio <strong>di</strong> emergenza esterno – STABILIMENTO SIDERURGICO <strong>COGNE</strong> – e<strong>di</strong>zione <strong>2010</strong> pag. 41


A.2) Regione Autonoma Valle d'<strong>Aosta</strong>COMPONENTERegioneAutonomadella Valled'<strong>Aosta</strong>CHIIl Comandanteregionale dei Vigilidel Fuoco o, prima, ilcaposervizio <strong>di</strong> turnoe, poi, il funzionario <strong>di</strong>servizioDirettore dei ServiziAntincen<strong>di</strong>o e <strong>di</strong>Soccorso o suorappresentantePresidente dellaRegione o suodelegatoIl Direttore dellaProtezione Civileo funzionarioreperibileDirettore dellaDirezione Viabilitàdell'Assessorato operepubbliche, <strong>di</strong>fesa delsuolo e e<strong>di</strong>liziaresidenziale pubblicao suo delegatoCapo Ufficio Stampao suo delegatoCOMPITIScenario n. 9Rilascio Ossigeno liquido da manichetta <strong>di</strong> scaricoautocisternaScenario n. 14Rilascio <strong>di</strong> Metano con formazione <strong>di</strong> getto incen<strong>di</strong>atoScenario n. 20bRilascio della soluzione <strong>di</strong> Acido Fluoridrico da tubazioneall’interno del reparto <strong>di</strong> decapaggio- invia uomini e mezzi sul luogo dell'incidente- fa il punto della situazione- chiede al Presidente della Regione l'attivazione del Piano <strong>di</strong>Emergenza Esterno quando il gestore (o suo delegato) delloStabilimento Siderurgico Cogne attiva l’emergenza- assume il comando tecnico-operativo degli interventi <strong>di</strong> soccorso- invia un suo rappresentante al C.O.C.- informa dell'evolversi della situazione il Presidente della Regione,il Sindaco <strong>di</strong> <strong>Aosta</strong> e il Direttore dei Servizi antincen<strong>di</strong>o e <strong>di</strong>soccorsoqualora sia attivato il Piano <strong>di</strong> Emergenza esterno:- partecipa al Comitato regionale per la protezione civile- mantiene i contatti con il Comando dei VV.F.- informa costantemente il Presidente della Regione e il Direttoredella Direzione protezione civile dell'evolversi dell'incidente- <strong>di</strong>spone l'attivazione del piano <strong>di</strong> emergenza esterno su richiestadegli enti pubblici competenti- assume il coor<strong>di</strong>namento dei servizi <strong>di</strong> pronto intervento e <strong>di</strong>soccorso- fa il punto della situazione- informa i Ministri dell'Ambiente, dell'Interno e il Dipartimentodella Protezione Civile- convoca, se del caso, il C.C.S.- avvisa: il Capo <strong>di</strong> Gabinetto il Coor<strong>di</strong>natore Dip.to EE.LL, servizi <strong>di</strong> prefettura e P.C.- allerta, qualora sia attivato il Piano <strong>di</strong> Emergenza esterno: il 118 la Questura l'A.R.P.A la Croce Rossa Italiana- convoca il Comitato regionale per la Protezione Civile- fa pre<strong>di</strong>sporre la Sala Operativa per funzioni <strong>di</strong> supporto- se ritenuto necessario, informa dell’accaduto: i Sindaci dei comuni <strong>di</strong> Charvensod, Pollein e Gressan RFI S.p.A. SAVDA S.p.A SAV RAV ANAS- partecipa al C.C.S., se convocato- concorre, se del caso, nella pre<strong>di</strong>sposizione dei posti <strong>di</strong> blocco enella in<strong>di</strong>viduazione della viabilità alternativa- partecipa al C.C.S., se convocato- concorda con il Capo Ufficio Stampa del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Aosta</strong> lecomunicazioni da rilasciare ai me<strong>di</strong>a__________________________Piano provvisorio <strong>di</strong> emergenza esterno – STABILIMENTO SIDERURGICO <strong>COGNE</strong> – e<strong>di</strong>zione <strong>2010</strong> pag. 42


A.3) <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Aosta</strong>COMPONENTE CHI COMPITIScenario n. 9Rilascio Ossigeno liquido da manichetta <strong>di</strong> scarico autocisternaScenario n. 14Rilascio <strong>di</strong> Metano con formazione <strong>di</strong> getto incen<strong>di</strong>atoScenario n. 20bRilascio della soluzione <strong>di</strong> Acido Fluoridrico da tubazioneall’interno del reparto <strong>di</strong> decapaggio<strong>Comune</strong><strong>di</strong> <strong>Aosta</strong>Il Sindacoo suodelegatoCom.tePoliziaMunicipale osuo delegatoCapo UfficioStampa o suodelegatoA.3.1) persone presenti nell’area colpita- convoca il C.O.C.- invia un proprio rappresentante al C.C.S., se convocato- coor<strong>di</strong>na le operazioni sul territorio comunale, sentita la Direzione regionaleprotezione civile- provvede alla <strong>di</strong>ramazione dei messaggi <strong>di</strong> allarme alla popolazione presentenella zona III (<strong>di</strong> attenzione) tramite personale idoneo per qualifica- provvede all’allontanamento dalla III zona (<strong>di</strong> attenzione) dei mezzi e dellepersone che vi si trovano- provvede per la gestione delle operazioni <strong>di</strong> riparo al chiuso degli abitantidella zona III (<strong>di</strong> attenzione)- istituisce i previsti posti <strong>di</strong> blocco in collaborazione con la Questura- provvede alla <strong>di</strong>ramazione dei messaggi <strong>di</strong> cessato allarme alla popolazionepresente nella zona III (<strong>di</strong> attenzione) tramite personale idoneo per qualifica- <strong>di</strong>spone e fa presi<strong>di</strong>are da agenti della polizia municipale i posti <strong>di</strong> blocco incollaborazione con le FF. OO.- regola il traffico per facilitare la movimentazione dei soccorsi- partecipa, o invia un suo rappresentante, al C.O.C.- partecipa, o invia un suo rappresentante, al C.O.C.RICEVUTO L’ALLARME, attuano le misure <strong>di</strong> protezione previste dalle schede <strong>di</strong> informazione preventivaalla popolazione e secondo le modalità previste dal presente piano.__________________________Piano provvisorio <strong>di</strong> emergenza esterno – STABILIMENTO SIDERURGICO <strong>COGNE</strong> – e<strong>di</strong>zione <strong>2010</strong> pag. 43


A.4) Azienda Unità Sanitaria Locale della Valle d'<strong>Aosta</strong>COMPONENTE CHI COMPITIScenario n. 9Rilascio Ossigeno liquido da manichetta <strong>di</strong> scaricoautocisternaScenario n. 14Rilascio <strong>di</strong> Metano con formazione <strong>di</strong> getto incen<strong>di</strong>atoScenario n. 20bRilascio della soluzione <strong>di</strong> Acido Fluoridrico datubazione all’interno del reparto <strong>di</strong> decapaggioA.U.S.L. V.D.A.Direttore Generaleo suorappresentanteCentrale operativa118- si reca al C.C.S., se convocato- pre<strong>di</strong>spone l'assistenza sanitaria alla popolazione- avvisa il Direttore Generale U.S.L.- partecipa al Comitato regionale per la protezione civile- invia alla portineria Nord dello stabilimento le squadre <strong>di</strong> primointervento sanitario, se richiestese necessario:- allerta i volontari del soccorso sanitario- allerta il nucleo <strong>di</strong> sostegno psicologico- verifica la <strong>di</strong>sponibilità ospedaliera- invia un suo rappresentante al C.O.C.__________________________Piano provvisorio <strong>di</strong> emergenza esterno – STABILIMENTO SIDERURGICO <strong>COGNE</strong> – e<strong>di</strong>zione <strong>2010</strong> pag. 44


A.5) Croce Rossa Italiana della Valle d’<strong>Aosta</strong>COMPONENTE CHI COMPITIScenario n. 9Rilascio Ossigeno liquido da manichetta <strong>di</strong> scaricoautocisternaScenario n. 14Rilascio <strong>di</strong> Metano con formazione <strong>di</strong> gettoincen<strong>di</strong>atoScenario n. 20bRilascio della soluzione <strong>di</strong> Acido Fluoridrico datubazione all’interno del reparto <strong>di</strong> decapaggioC.R.I.Presidente delComitato Regionale osuo delegato- partecipa al Comitato regionale per la protezione civile- si reca, o invia un suo rappresentante, al C.C.S., seconvocato- invia un suo rappresentante al C.O.C.__________________________Piano provvisorio <strong>di</strong> emergenza esterno – STABILIMENTO SIDERURGICO <strong>COGNE</strong> – e<strong>di</strong>zione <strong>2010</strong> pag. 45


A.6) Questura e FF.OO.COMPONENTE CHI COMPITIScenario n. 9Rilascio Ossigeno liquido da manichetta <strong>di</strong> scaricoautocisternaScenario n. 14Rilascio <strong>di</strong> Metano con formazione <strong>di</strong> getto incen<strong>di</strong>atoScenario n. 20bRilascio della soluzione <strong>di</strong> Acido Fluoridrico datubazione all’interno del reparto <strong>di</strong> decapaggioQuesturaComando GruppoCarabinieri <strong>di</strong><strong>Aosta</strong>Polizia StradaleGuar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> FinanzaComandoRegionale VDAQuestore o suorappresentanteComandante o suorappresentanteComandanteSezione PoliziaStradale <strong>di</strong> <strong>Aosta</strong> osuo rappresentanteComandante o suorappresentante- partecipa al Comitato regionale per la protezione civile- coor<strong>di</strong>na l'intervento delle FF.OO.- fa circoscrivere l’area interessata, <strong>di</strong>sponendone il presi<strong>di</strong>onelle zone sicure- <strong>di</strong>spone gli interventi <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne pubblico- si assicura che tutto il personale intervenga in zone non arischio- <strong>di</strong>spone e fa presi<strong>di</strong>are i posti <strong>di</strong> blocco in collaborazione conla Polizia Municipale <strong>di</strong> <strong>Aosta</strong> e le altre FF. OO su<strong>di</strong>sposizione del Questore- si assicura che tutto il personale intervenga in zone non arischio- <strong>di</strong>spone e fa presi<strong>di</strong>are i posti <strong>di</strong> blocco in collaborazione conla Polizia Municipale <strong>di</strong> <strong>Aosta</strong> e le altre FF. OO su<strong>di</strong>sposizione del Questore- si assicura che tutto il personale intervenga in zone non arischio- <strong>di</strong>spone e fa presi<strong>di</strong>are i posti <strong>di</strong> blocco in collaborazione conla Polizia Municipale <strong>di</strong> <strong>Aosta</strong> e le altre FF. OO su<strong>di</strong>sposizione del Questore__________________________Piano provvisorio <strong>di</strong> emergenza esterno – STABILIMENTO SIDERURGICO <strong>COGNE</strong> – e<strong>di</strong>zione <strong>2010</strong> pag. 46


A.7) Rete ferroviaria Italiana SpA.COMPONENTE CHI COMPITIScenario n. 9Rilascio Ossigeno liquido da manichetta <strong>di</strong> scaricoautocisternaStruttura CentraleCoor<strong>di</strong>namentoMovimento TorinoStruttura CentraleCoor<strong>di</strong>namentoMovimento TorinoDirigente CentraleCoor<strong>di</strong>namentoMovimento TorinoResponsabilepreposto- Dispone le misure <strong>di</strong> regolazione del traffico come da puntoB.2;- Attiva le procedure per trasporti alternativi;- Invia un rappresentate al C.O.C.- richiede al responsabile della Stazione <strong>di</strong> <strong>Aosta</strong> l’attivazionedel relativo piano <strong>di</strong> emergenza__________________________Piano provvisorio <strong>di</strong> emergenza esterno – STABILIMENTO SIDERURGICO <strong>COGNE</strong> – e<strong>di</strong>zione <strong>2010</strong> pag. 47


A.8) Agenzia Regionale Protezione Ambiente della Valle d’<strong>Aosta</strong>COMPONENTE CHI COMPITIScenario n. 9Rilascio Ossigeno liquido da manichetta <strong>di</strong> scaricoautocisternaScenario n. 14Rilascio <strong>di</strong> Metano con formazione <strong>di</strong> getto incen<strong>di</strong>atoScenario n. 20bRilascio della soluzione <strong>di</strong> Acido Fluoridrico datubazioneall’interno del reparto <strong>di</strong> decapaggioA.R.P.A.A.R.P.A.A.R.P.A.Direttore Generale osuo delegato– Tecnici delleAree Operativeriguardatedall’eventoincidentale , inorario or<strong>di</strong>nario<strong>di</strong> lavoro,ovvero– Squadra <strong>di</strong>prontareperibilità, al <strong>di</strong>fuori dell’orarioor<strong>di</strong>nario <strong>di</strong>lavoro (fasciaoraria dalle h.16:00 alle h.8:00 e giorninon lavorativi)Tecnici delle AreeOperative riguardatedall’eventoincidentale- partecipa, o invia un suo rappresentante, al C.C.S. se convocato- attiva i responsabili delle sezioni interessate per il monitoraggiodell'incidente e delle con<strong>di</strong>zioni ambientali all’esterno dellostabilimento- informa costantemente il Presidente della Regione, il Direttoredella Direzione protezione civile e il Sindaco <strong>di</strong> <strong>Aosta</strong>sull'evolversi dell'evento- si assicura che tutto il personale destinato all'intervento sia dotato<strong>di</strong> idonei mezzi <strong>di</strong> protezione in<strong>di</strong>vidualeAppena possibile:- si recano sul luogo dell'incidente- effettuano i rilievi necessari- mantengono i contatti con il 118- informano costantemente il Direttore Generale sull'evolversidell'evento-relazionano prima possibile sull’impatto ambientale dell’eventoSuccessivamente- si recano sul luogo dell'incidente per effettuare gli ulteriori rilieviche si renderanno necessari per caratterizzare in modo completogli effetti dell’evento incidentale__________________________Piano provvisorio <strong>di</strong> emergenza esterno – STABILIMENTO SIDERURGICO <strong>COGNE</strong> – e<strong>di</strong>zione <strong>2010</strong> pag. 48


B. GESTIONE DELLA VIABILITÀB.1. Posti <strong>di</strong> bloccoScenario n. 9: Rilascio Ossigeno liquido da manichetta <strong>di</strong> scarico autocisternaSono istituiti i seguenti POSTI DI BLOCCO (cfr. planimetria allegata):Posti <strong>di</strong> bloccoPUNTO 1Pont–SuazPUNTO 2Rotonda Sud (zonaartigianale- Pépinière)PUNTO 4Passaggio a livellodella ferrovia su viaCarrelPUNTO 5Via Paravera, <strong>di</strong> frontealla CIDACNotePer impe<strong>di</strong>re l’accesso alla strada che costeggia lo stabilimento ad ovest inprossimità dell’impianto <strong>di</strong> ossigenoPer impe<strong>di</strong>re l’accesso alla strada che costeggia lo stabilimento a sud e ad ovestin prossimità dell’impianto <strong>di</strong> ossigenoPer impe<strong>di</strong>re l’accesso alla strada che costeggia lo stabilimento a nord su ViaParaveraPer impe<strong>di</strong>re l’accesso alla strada che costeggia lo stabilimento ad ovest inprossimità dell’impianto <strong>di</strong> ossigenoPUNTO 7Rotonda a SudStabilimento Cogne travia Pont Suaz e Vialavoratori vittime Coldu MontPUNTO 8Sottopassaggio stazione<strong>di</strong> <strong>Aosta</strong>PUNTO 9Via Conseil des CommisPUNTO 10Via CarducciPer impe<strong>di</strong>re l’accesso alla strada che costeggia lo stabilimento ad ovest inprossimità dell’impianto <strong>di</strong> ossigenoPer impe<strong>di</strong>re l’accesso pedonale a Via paravera dalla Stazione ferroviaria <strong>di</strong><strong>Aosta</strong> e da Piazza ManzettiPer impe<strong>di</strong>re l’accesso a Piazza ManzettiPer impe<strong>di</strong>re l’accesso a Piazza ManzettiScenario n. 14Rilascio <strong>di</strong> Metano con formazione <strong>di</strong> getto incen<strong>di</strong>atoScenario n. 20bRilascio della soluzione <strong>di</strong> Acido Fluoridrico da tubazione all’interno del reparto <strong>di</strong>decapaggioSono istituiti i seguenti POSTI DI BLOCCO (cfr. planimetria allegata):Posti <strong>di</strong> bloccoPUNTO 2Rotonda Sud(zonaartigianale)PUNTO 3Rotonda est(passo carraioCogne A.S.)NotePer impe<strong>di</strong>re l’accesso alla strada che costeggia lo stabilimento a sud e ad est inprossimità dell’impianto <strong>di</strong> acido fluoridricoRisulta sufficiente posizionare una sola pattuglia in prossimità della rotatoria presente alPunto 2 in quanto i veicoli in transito con senso <strong>di</strong> marcia Pont-Suaz Quartiere Dora,potranno essere agevolmente <strong>di</strong>rottati nella <strong>di</strong>rezione opposta senza creare problemi allacircolazione. Inoltre questa collocazione sarebbe idonea in quanto sufficientemente__________________________Piano provvisorio <strong>di</strong> emergenza esterno – STABILIMENTO SIDERURGICO <strong>COGNE</strong> – e<strong>di</strong>zione <strong>2010</strong> pag. 49


PUNTO 6Via Berthetlontana dalla zona a rischio e perché dalla rotatoria in argomento, si accede all’internodello Stabilimento Cogne ed all’area ove è stato previsto l’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> attivitàartigianali, permettendo così il controllo totale dei mezzi e delle persone in transito.Per impe<strong>di</strong>re l’accesso alla strada che costeggia lo stabilimento a sud in prossimitàdell’impianto <strong>di</strong> acido fluoridricoI Posti <strong>di</strong> Blocco sono coor<strong>di</strong>nati dal Questore secondo l’in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> cui al punto A.6), attraversol’impiego <strong>di</strong> Polizia <strong>di</strong> Stato, <strong>di</strong> Carabinieri, Polizia Municipale, Polizia Stradale, Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Finanza el’eventuale concorso delle altre Forze <strong>di</strong> Polizia.B.2 Blocco della linea ferroviaria Chivasso-<strong>Aosta</strong>-Pré-St-Di<strong>di</strong>erIl blocco dovrà essere effettuato solo nel caso <strong>di</strong> incidente rilevante reale e non nel semplice caso <strong>di</strong>attivazione del Piano <strong>di</strong> Emergenza Interno. In questo caso le attivazioni per gli ambiti <strong>di</strong> pertinenza<strong>di</strong> RFI, una volta ricevuto l’allarme, saranno a cura del Dirigente centrale coor<strong>di</strong>natoremovimento <strong>di</strong> Torino.__________________________Piano provvisorio <strong>di</strong> emergenza esterno – STABILIMENTO SIDERURGICO <strong>COGNE</strong> – e<strong>di</strong>zione <strong>2010</strong> pag. 50


C. Informazione preventiva della popolazioneE’ effettuata a cura <strong>di</strong>:- Regione, che provvede affinché il rapporto <strong>di</strong> sicurezza, sia accessibile allapopolazione interessata.- <strong>Comune</strong>, ove è localizzato lo stabilimento soggetto a notifica, che portatempestivamente a conoscenza della popolazione le informazioni fornite dal gestoreL’informazione, che persegue lo scopo <strong>di</strong> sensibilizzare popolazione e lavoratori sulle notizierelative all’impianto, sulle sostanze in esso presenti e sulle misure messe in atto per prevenirel’incidente rilevante, sui possibili rischi per l’ambiente, per la popolazione e per i lavoratori, dovràperciò soffermarsi su:1) tipo <strong>di</strong> processo produttivo2) sostanze presenti e loro quantità in or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> grandezza3) rischi possibili per i lavoratori, la popolazione, l’ambiente4) conclusioni sul rapporto <strong>di</strong> sicurezza con le eventuali misure integrative5) le misure <strong>di</strong> sicurezza messe in atto per prevenire l’incidente rilevanteLe informazioni su:1) interventi <strong>di</strong> emergenza pre<strong>di</strong>sposti all’esterno dello stabilimento in caso <strong>di</strong> incidenterilevante2) norme <strong>di</strong> comportamento da seguire in caso <strong>di</strong> incidente (ve<strong>di</strong> esempi <strong>di</strong> messaggi allegati)sono fornite dal Sindaco del <strong>Comune</strong> alle persone che possono essere coinvolte in caso <strong>di</strong> incidenterilevante verificatosi in uno degli stabilimenti soggetti al presente decreto. Tali informazioni sonoriesaminate ogni tre anni e, se del caso, ri<strong>di</strong>ffuse e aggiornate almeno ogni volta che intervenga unamo<strong>di</strong>fica in conformità all'articolo 10. Esse devono essere permanentemente a <strong>di</strong>sposizione delpubblico. L'intervallo massimo <strong>di</strong> ri<strong>di</strong>ffusione delle informazioni alla popolazione non può, innessun caso, essere superiore a cinque anni.__________________________Piano provvisorio <strong>di</strong> emergenza esterno – STABILIMENTO SIDERURGICO <strong>COGNE</strong> – e<strong>di</strong>zione <strong>2010</strong> pag. 51


<strong>PIANO</strong> DI EMERGENZA ESTERNOSTABILIMENTO SIDERURGICO<strong>COGNE</strong> <strong>ACCIAI</strong> <strong>SPECIALI</strong> S.P.AIN COMUNE DI AOSTA__________________________Piano provvisorio <strong>di</strong> emergenza esterno – STABILIMENTO SIDERURGICO <strong>COGNE</strong> – e<strong>di</strong>zione <strong>2010</strong> pag. 52


A. Elenco allegati1) Carta stabilimento, zona d’impatto e mappa delle conseguenze e posti <strong>di</strong> blocco2) Orientamento prevalente dei venti3) Scheda <strong>di</strong> informazione sui rischi <strong>di</strong> incidente rilevante per i citta<strong>di</strong>ni ed ilavoratori (ALLEGATO 5 Dlgs. 334/99) e schede <strong>di</strong> sicurezza delle sostanzepericolose4) Modelli <strong>di</strong> messaggio5.1 Diramazione dell’allarme5.2 Diramazione del cessato allarme5.3 Attivazione piano <strong>di</strong> emergenza (da parte Presidente Regione)5.4 Cessazione piano <strong>di</strong> emergenza (da parte Presidente Regione)5) Esercitazioni ed aggiornamenti6) Dati sugli inse<strong>di</strong>amenti presenti nell’area “Ex-Cogne”__________________________Piano provvisorio <strong>di</strong> emergenza esterno – STABILIMENTO SIDERURGICO <strong>COGNE</strong> – e<strong>di</strong>zione <strong>2010</strong> pag. 53


ALLEGATO 1. CARTA STABILIMENTO, ZONE D’IMPATTO E MAPPADELLE CONSEGUENZE E POSTI DI BLOCCOSono allegate le planimetrie elaborate dallo Stabilimento Siderurgico Cogne per gli scenari 9, 14e 20b.__________________________Piano provvisorio <strong>di</strong> emergenza esterno – STABILIMENTO SIDERURGICO <strong>COGNE</strong> – e<strong>di</strong>zione <strong>2010</strong> pag. 54


Regione Autonoma della Valle d’<strong>Aosta</strong>Presidenza della RegioneDirezione Protezione CivileRégion Autonome de la Vallée d’AostePrésidence de la RégionDirection Protection Civile<strong>PIANO</strong> PROVVISORIO DI EMERGENZA ESTERNOSTABILIMENTO SIDERURGICO<strong>COGNE</strong> <strong>ACCIAI</strong> <strong>SPECIALI</strong> S.P.A.IN COMUNE DI AOSTAGESTORE: Sig. Andrea Lan<strong>di</strong>niIl presente Piano costituisce l’aggiornamento del Piano <strong>di</strong> Emergenza Esterno approvato dalComitato regionale per la Protezione Civile in data 30 maggio 2006 con le risultanze dell’esamedel rapporto <strong>di</strong> sicurezza 2007 e dei dati forniti dal Gestore con la scheda d’informazione allapopolazione


SOMMARIOGENERALITÀ................................................................................................................................ 3OBIETTIVI ..................................................................................................................................... 31) SITUAZIONE DELLO STABILIMENTO ................................................................................ 41.1) Elementi descrittivi.............................................................................................................. 41.2 Inse<strong>di</strong>amenti, infrastrutture ed elementi naturali significativi prossimi allo stabilimento.. 41.3) Attività svolta ...................................................................................................................... 52) ANALISI DEL RISCHIO........................................................................................................... 72.1) Presenza <strong>di</strong> sostanze pericolose ............................................................................................... 73.1) Eventi <strong>di</strong> riferimento per l’attuazione del Piano ................................................................. 93.2) Tipi <strong>di</strong> emergenze................................................................................................................... 133.4) Zone <strong>di</strong> pianificazione....................................................................................................... 143.4.1) Popolazione a rischio.......................................................................................................... 183.4.2) Viabilità .............................................................................................................................. 183.4.3) Infrastrutture sociali e <strong>di</strong> servizi (scuole, ospedali, chiese, servizi) ................................... 193.4.4) Impianti industriali ed inse<strong>di</strong>amenti commerciali ed artigianali ........................................ 193.4.5) Impianti tecnologici............................................................................................................ 19A. COMPETENZE E CATENE DI COMANDO ................................................................. 20A.1) Stabilimento Siderurgico Cogne ........................................................................................... 20A.2) Regione Autonoma Valle d'<strong>Aosta</strong>......................................................................................... 21A.3) <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Aosta</strong>................................................................................................................... 22A.5) Croce Rossa Italiana della Valle d’<strong>Aosta</strong>.............................................................................. 23A.6) Questura e FF.OO. ................................................................................................................ 23A.7) Rete ferroviaria Italiana SpA. ............................................................................................... 24A.8) Agenzia Regionale Protezione Ambiente della Valle d’<strong>Aosta</strong> ............................................. 24B. GESTIONE DELLA VIABILITÀ .................................................................................... 24B.1. Posti <strong>di</strong> blocco........................................................................................................................ 24B.2 Blocco della linea ferroviaria Chivasso-<strong>Aosta</strong>-Pré-St-Di<strong>di</strong>er ............................................... 26C. Informazione preventiva della popolazione ...................................................................... 26A. Elenco allegati ................................................................................................................... 27


GENERALITÀIl Piano <strong>di</strong> emergenza esterno è un documento, pre<strong>di</strong>sposto dal Comitato Regionale per laprotezione civile sentiti il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Aosta</strong>, gli Enti ed i Servizi interessati, sulla scorta delleinformazioni fornite dal Gestore dell’impianto ai sensi dell’art. 8 del D.Lgs. 334/99, chedefinisce le misure da prendere se si verifica un incidente industriale con effetti tali da richiedereinterventi all’esterno dello stabilimento in cui è accaduto.Il presente piano <strong>di</strong> emergenza esterno è stato mo<strong>di</strong>ficato sulla base delle conclusionidell’esame, condotta dalla Commissione Tecnica Regionale per la prevenzione degli incen<strong>di</strong>, sulRapporto <strong>di</strong> sicurezza che è stato presentato dal Gestore nel corso del 2007, la quale ha inoltretenuto conto dei dati forniti dal gestore tramite la Scheda d’informazione sui rischi d’incidenterilevante per i citta<strong>di</strong>ni ed i lavoratori, redatta dal Gestore nel febbraio 2009.Il presente piano costituisce inoltre l’aggiornamento triennale del piano provvisorio <strong>di</strong>emergenza esterno della <strong>di</strong>tta Cogne Acciai speciali vigente, approvato dal Comitato regionaleper la protezione civile della Valle d’<strong>Aosta</strong> nella seduta del 30 maggio 2006.OBIETTIVIIl presente piano provvisorio <strong>di</strong> emergenza esterna è elaborato in applicazione dell’art. 20 delD.Lgs. 334/99 e sulla base delle linee guida per la pianificazione <strong>di</strong> emergenza esterna perimpianti industriali a rischio <strong>di</strong> incidente rilevante, redatte dal Dipartimento della Protezionecivile presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.E’ riferito agli scenari che prevedono gli eventi massimi attesi e pianifica le attività daintraprendere con imme<strong>di</strong>atezza in tale eventualità.Il piano <strong>di</strong> emergenza esterno viene messo a punto dall’Autorità prefettizia per tutelarel'incolumità della popolazione, la salvaguar<strong>di</strong>a dell'ambiente e l’organizzazione dei soccorsi.La sua applicazione (in caso <strong>di</strong> eventi legati ai rischi propri dell'attività) può essere richiestadalle pubbliche Autorità (VV.F, A.USL, ecc.) intervenute in fase <strong>di</strong> emergenza, quando l'eventoevolve o potrebbe evolvere verso situazioni gravi che potrebbero interessare aree esterne allostabilimento.Obiettivi del Piano <strong>di</strong> emergenza esterno sono quin<strong>di</strong>:a) controllare e circoscrivere gli incidenti in modo da minimizzarne gli effetti e limitarne idanni per l’uomo, per l’ambiente e per i beni;b) mettere in atto le misure necessarie per proteggere l’uomo e l’ambiente dalle conseguenze<strong>di</strong> incidenti rilevanti;c) informare adeguatamente la popolazione e le autorità locali competenti;d) provvedere sulla base delle <strong>di</strong>sposizioni vigenti al ripristino e al <strong>di</strong>sinquinamentodell’ambiente dopo un incidente rilevante.Per raggiungere tali obiettivi è necessario:1) Analizzare dettagliatamente i rischi connessi alle varie attività svolte nello stabilimento;2) In<strong>di</strong>viduare i <strong>di</strong>versi livelli <strong>di</strong> intervento;3) Regolare le modalità ed i comportamenti da tenere nelle situazioni <strong>di</strong> emergenza;4) In<strong>di</strong>viduare le modalità <strong>di</strong> gestione delle operazioni <strong>di</strong> soccorso.


1) SITUAZIONE DELLO STABILIMENTO1.1) Elementi descrittiviRagione Sociale e Gestore “Stabilimento Siderurgico <strong>COGNE</strong>” gestito dal 1 gennaio 2006 daCogne Acciai Speciali SpA come socio unico.Gestore: Andrea LANDINI<strong>Comune</strong>AOSTAVia/fraz./loc. Via Paravera, 16Estensione 520.000 m 2ConfiniNordVia Paravera, stazione ferroviaria <strong>di</strong> <strong>Aosta</strong>, linea ferroviaria, Via ValliValdostaneEstTorrente Piccolo Buthier e Via Caduti del Col du MontSudVia Caduti del Col du Mont - Fiume Dora Baltea – Autostrada A5OvestVia Primo MaggioRecapiti telefonici tel. 0165 3021 – telefax 0165 43779Orientamento prevalente Direzione Est – Ovest, conformemente all’asse vallivo principale.dei ventiVe<strong>di</strong> allegati1.2 Inse<strong>di</strong>amenti, infrastrutture ed elementi naturali significativi prossimi allostabilimentoDistanza in metri in lineaInse<strong>di</strong>amento, infrastruttura o elemento naturaled’aria dal centro dellostabilimentoTorrente Buthier 70Centro abitato <strong>di</strong> <strong>Aosta</strong> 350÷3000Società F.lli DE MORO (capannone demolizioni) 340Vallée d’Aoste Structure (palazzina uffici) 350Società TELCHA (Centrale <strong>di</strong> teleriscaldamento) 380Bar ristorante "La Brace” (ex-dopolavoro ferroviario) 400Pepinière d’Entreprises (e<strong>di</strong>ficio con se<strong>di</strong> <strong>di</strong> varie società) 420Autostrada Torino-<strong>Aosta</strong> A5 420Fiume Dora Baltea 450Sta<strong>di</strong>o Puchoz 600Banca Unicre<strong>di</strong>t – Dipendenza <strong>di</strong> Via Paravera 16 618Stazione ferroviaria <strong>di</strong> <strong>Aosta</strong> e ristorante annesso 830Supermercato GROS CIDAC 1000Palazzo del <strong>Comune</strong> 1100Cattedrale <strong>di</strong> <strong>Aosta</strong>, 1230Ospedale Beauregard 1250Ospedale Regionale V.le Ginevra 1700COGEN <strong>ACCIAI</strong> <strong>SPECIALI</strong> RIEPILOGO PERSONALE DIPENDENTEPersonale <strong>di</strong>pendente totale (al 18/06/<strong>2010</strong>) 1.008Personale altre società (interinali) 0Personale <strong>di</strong>tte appaltatrici Variabile (massimo 250)TurniContinuiPeriodo MASSIMO affollamentoNelle ore <strong>di</strong>urne e ferialiPeriodo MINIMO affollamentoNelle ore notturne e festiviPersonale <strong>di</strong>pendente massimo presente 570


1.3) Attività svoltaProduzione <strong>di</strong> acciai speciali nelle forme <strong>di</strong> lingotti, prodotti lunghi in varie sezioni, barre,vergelle, e altri prodotti siderurgici.Le attività che sono state considerate nel Rapporto <strong>di</strong> sicurezza redatto dalla Società CogneS.p.A. sono rappresentate da:1) DECAPAGGIO E RELATIVO STOCCAGGIO DI ACIDO FLUORIDRICO,PEROXY STEEL E RESIBED/DYNARECIl decapaggio consiste nell’immersione delle matasse <strong>di</strong> vergella in bagni aci<strong>di</strong> e alcalini <strong>di</strong><strong>di</strong>versa composizione; questi bagni aggre<strong>di</strong>scono chimicamente la superficie esterna dei prodottie ne riducono gli ossi<strong>di</strong> superficiali, mettendo cosi a nudo il metallo, successivamente vengonoeffettuate la neutralizzazione e il lavaggio. I rotoli sono quin<strong>di</strong> scaricati e pronti per ilcollaudo.Lo stoccaggio delle sostanze liquide concentrate avviene in un area in prossimità delreparto della lavorazione, separata dal reparto tramite muri <strong>di</strong> contenimento. Le sostanze sonoconservate all’interno <strong>di</strong> serbatoi specifici, dotati <strong>di</strong> vasche per il contenimento <strong>di</strong> eventualifuoriuscite <strong>di</strong> prodotto.I materiali allo stato solido contenuti in sacconi, sono stoccati in unlocale apposito nei pressi al capannone del decapaggio, ma isolato da tutte le altre strutture.Iltrattamento finale <strong>di</strong> decapaggio è costituito dalla sola unità destinata a decapaggio automatico.L’unità destinata al decapaggio manuale è stata bonificata, smantellata e sostituita dal nuovoimpianto <strong>di</strong> sodatura riducente rotoli.Decapaggio automaticoL’impianto in oggetto è costituito da una serie <strong>di</strong> vasche atte a decapare (rimuovere la scaglia <strong>di</strong>ossido formatasi sul rotolo <strong>di</strong> vergella durante il trattamento termico) i rotoli <strong>di</strong> acciaioinossidabile prodotti dalla Cogne Acciai Speciali.3) IMPIANTO DI FRAZIONAMENTO ARIA, DEOXO E STOCCAGGI GAS ELIQUIDI CRIOGENICIEsso porta alla produzione <strong>di</strong> Ossigeno, Azoto e Argon necessari alle <strong>di</strong>verse attività delloStabilimento unitamente all’impianto DEOXO che serve per eliminare le tracce <strong>di</strong> Ossigenopresenti nell’Argon prodotto. Oltre alla produzione interna, per rispondere alle necessità dellevarie utenze dello Stabilimento, la Società si rifornisce <strong>di</strong> Ossigeno liquido, Azoto liquido eArgon liquido che vengono stoccati in appositi serbatoi.4) IMPIANTO DI DISTRIBUZIONE CARBURANTI PER AUTOTRAZIONE(BENZINA E GASOLIO)Esso è destinato ai mezzi dello Stabilimento ed è costituito dai seguenti elementi:- n.1 serbatoio interrato da 15 m³ per Benzina Super senza piombo;- n.1 serbatoio interrato da 20 m³ per Gasolio;- n.1 colonnina <strong>di</strong> tipo approvato per l’erogazione <strong>di</strong> Benzina Super senza piombo;- n.1 colonnina <strong>di</strong> tipo approvato per l’erogazione <strong>di</strong> Gasolio;- n.1 lettore <strong>di</strong> carte magnetiche.5) DEPOSITO BOMBOLE DI GPL E ACETILENESi tratta <strong>di</strong> un fabbricato rialzato <strong>di</strong> 1 metro da terra ricoperto da lastre ondulate infibrocemento. Il fabbricato è <strong>di</strong>viso in due locali da un muro in cemento vibrocompresso, e alloro interno sono depositate le bombole, in uno <strong>di</strong> G.P.L. e nell’altro <strong>di</strong> Acetilene. Entrambi ilocali sono dotati <strong>di</strong> aperture ricoperte da rete metallica a maglie fitte lungo le pareti, situate siain alto che in basso che consentono un ricambio d’aria all’interno.6) DEPOSITO BOMBOLE DI IDROGENOEsso è costituito da un box in cemento armato a quattro posti per le bombole <strong>di</strong> Idrogenodestinate ad alimentare l’impianto DEOXO per la depurazione dell’Argon prodotto dalfrazionamento dell’aria. Le bombole sono stivate sottoforma <strong>di</strong> pacchi, caricati al massimo a200 bar, che contengono al massimo 27 bombole ciascuno, per un contenuto massimo nel box <strong>di</strong>800 Nm³ <strong>di</strong> Idrogeno.


7) DEPOSITO DI SACCHI DI SALI CONTENENTI BaCl 2 E NaNO 2Il deposito si trova nel laboratorio tecnologico, su un soppalco. I sacchi dei sali (da 50 Kgciascuno) si trovano accatastati <strong>di</strong>visi per tipologia e vengono movimentati con carrucole.8) RETI DI DISTRIBUZIONE OSSIGENO E METANO ALL’INTERNO DELLOSTABILIMENTORete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione Metano: l’impianto <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione del gas Metano è composto da unacabina <strong>di</strong> “primo stato” dove la pressione viene ridotta da 24 a 4,5 bar, posta all’estremo lato Estdello Stabilimento, dalla quale parte la tubazione generale che alimenta i vari impianti. Lacabina è rifornita <strong>di</strong>rettamente dalla rete SNAM Rete Gas ed è collegata con il loro metanodotto.I due impianti (rete interna e metanodotto) sono <strong>di</strong>visi da una cancellata in ferro con relativaporta <strong>di</strong> comunicazione chiuse a chiave, il cui accesso è limitato ai tecnici <strong>di</strong> Snam Rete Gas.I principali utenti della rete Metano sono i seguenti reparti presenti all’interno delloStabilimento:- Centrali termiche- Bruciatori a metano- Forni <strong>di</strong> trattamento termico- Forno <strong>di</strong> riscaldo- Impianto <strong>di</strong> riscaldamento- Acciaieria:- Fucina:- Laminazione:- Trattamenti termici:- Impianto sodatura riducente:- Impianto polveri:- Impianti vari <strong>di</strong> riscaldamentoAllo stato attuale, le valvole <strong>di</strong> sezionamento vengono gestite dagli addetti del repartostrumentisti o dagli addetti alle reti. Nel caso <strong>di</strong> lavori sulla rete, dopo aver sezionato la parteinteressata la tubazione viene lavata con azoto o aria compressa.Rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione Ossigeno: dall’impianto <strong>di</strong> Frazionamento Aria partono le tubazioni <strong>di</strong>ossigeno gassoso che alimentano i vari impianti. La rete interna <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione ha unapressione <strong>di</strong> 21 bar.I principali utenti della rete Ossigeno sono i seguenti reparti presenti all’interno delloStabilimento:- UHP – forno.- UHP - bruciatori- Acciaieria- AOD – forno- AOD – top lance- Colata continua- PEROXY STEELLe valvole <strong>di</strong> sezionamento vengono gestite e movimentate dagli stessi operatori dell’impiantoossigeno i quali evitano sovrappressioni e/o brusche reazioni.In allegato 1.A.1.2.2./c al Rapporto <strong>di</strong> Sicurezza sono riportate le planimetrie dei percorsi dellelinee <strong>di</strong> trasferimento relative all’Ossigeno e al Metano, riportanti i <strong>di</strong>ametri e le pressioni <strong>di</strong>esercizio.


2) ANALISI DEL RISCHIOLo Stabilimento Siderurgico <strong>COGNE</strong> produce acciai speciali nelle forme <strong>di</strong> lingotti, prodottilunghi a sezione tonda o quadra esagonale, barre, vergelle in rotoli, pezzi a <strong>di</strong>segno. LoStabilimento Siderurgico <strong>COGNE</strong>, per il tipo <strong>di</strong> lavorazioni che svolge, e perché utilizzadeterminate quantità <strong>di</strong> sostanze pericolose, viene considerato dalla normativa italiana edeuropea “a rischio <strong>di</strong> incidenti rilevanti”.2.1) Presenza <strong>di</strong> sostanze pericolose 1Nello stabilimento Siderurgico <strong>COGNE</strong> sono impiegate, e/o stoccate e/o presenti come prodottointerme<strong>di</strong>o, sostanze pericolose in quantità tali da rendere applicabili gli artt. 6 e 8 del DLgs.334/99 con obbligo <strong>di</strong> NOTIFICA e RAPPORTO DI SICUREZZA (ultima e<strong>di</strong>zione: luglio2007). Complessivamente nell’interno dello Stabilimento sono presenti le seguenti sostanze neiquantitativi riportati nel paragrafo seguente.2.1.1) Sostanze contenute in serbatoiLa sottostante tabella fornisce informazioni riguardanti i serbatoi presenti nello stabilimento;all’interno <strong>di</strong> quelli contrassegnati da un’asterisco sono stoccati flui<strong>di</strong> forniti da una societàproduttrice esterna (Rivoira S.p.A.), i restanti serbatoi sono destinati a contenere i flui<strong>di</strong> prodottidall’impianto <strong>di</strong> frazionamento aria.ProdottoNumero SerbatoiCapacità Geometrica(m³)Ossigeno gassoso 1 140Ossigeno gassoso 1 140Ossigeno gassoso 1 140Ossigeno liquido 1 20Ossigeno liquido* 1 34,5Azoto gassoso 1 140Azoto gassoso 18 6Azoto liquido* 1 38Azoto liquido* 1 6Argon gassoso 27 1Argon liquido* 1 30Argon liquido* 1 50Argon liquido* 1 80Nell’area destinata al frazionamento è ubicato un altro serbatoio da 18 m³ attualmente fuori uso.STOCCAGGIO OSSIGENO LIQUIDO IN PRESSIONEIn stabilimento arrivano me<strong>di</strong>amente quattro autocisterne cariche <strong>di</strong> ossigeno al mese, aventicapacità <strong>di</strong> 20.000 litri cadauna: L’Ossigeno viene travasato dalle autocisterne e stoccato nelserbatoio da 34.500 litri. Si desume un consumo complessivo mensile <strong>di</strong> 80.000 litri <strong>di</strong> ossigenoliquido.2.1.2.) Sostanze utilizzateLe sostanze incluse nell'allegato I del D.Lgs. 334/99 e s.m.i. e che vengono “manipolate” nelloStabilimento che è oggetto del Rapporto <strong>di</strong> Sicurezza sono:


Sostanza Simbolo Frase <strong>di</strong> rischioAcido Fluoridrico


3.1) Eventi <strong>di</strong> riferimento per l’attuazione del PianoGli incidenti presi a riferimento per la Pianificazione dell’Emergenza Esterna sono stati selezionatitra gli scenari incidentali esaminati nel Rapporto <strong>di</strong> Sicurezza dello Stabilimento Siderurgico Cogneed in<strong>di</strong>cati al precedente paragrafo 3.1.Essi sono quelli che possono provocare conseguenze all’esterno dello Stabilimento.Pertanto, sulla base delle considerazioni <strong>di</strong> cui sopra, gli scenari incidentali identificati sono: SCENARIO N. 9: Rilascio Ossigeno liquido da manichetta <strong>di</strong> scarico autocisterna;SCENARIO N. 14: Rilascio <strong>di</strong> Metano con formazione <strong>di</strong> getto incen<strong>di</strong>ato;SCENARIO N. 20 b: Rilascio della soluzione <strong>di</strong> Acido Fluoridrico da tubazioneall’interno del reparto <strong>di</strong> decapaggio.PER LO SCENARIO N. 9 (Rilascio Ossigeno liquido da manichetta <strong>di</strong> scarico autocisterna),lo stabilimento Siderurgico Cogne <strong>di</strong>chiara che possono esservi effetti anche all’esterno dellostabilimento.Gli effetti preve<strong>di</strong>bili sono:- All’interno dello stabilimento:effetti criogenici nell’intorno del punto <strong>di</strong> rilasciodell’ossigeno.- All’esterno dello stabilimento effetti dovuti ad una concentrazione <strong>di</strong> O 2 maggiore <strong>di</strong>quella presente nell’aria, consistenti in una maggior probabilità d’innesco <strong>di</strong> incen<strong>di</strong>.Il tempo necessario per riavere la concentrazione <strong>di</strong> O 2 pari a quella dell’aria (21%) alla <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong>348 m ad un’altezza <strong>di</strong> 1,7 m è pari a 10 minuti.Il tempo in cui si raggiungono effetti al <strong>di</strong> fuori dello stabilimento è meno <strong>di</strong> 1 minuto.IMPIANTOTrasferimento/stoccaggioOssigenoSCENARIO INCIDENTALERilascio <strong>di</strong> Ossigeno liquido da manichetta<strong>di</strong> scarico autocisterna con successivaevaporazione e <strong>di</strong>spersione <strong>di</strong> una nuvolafredda <strong>di</strong> vaporiAREE DI PIANIFICAZIONE(classe <strong>di</strong> stabilità del vento pari a 2 m/s)I ZonaDistanza allaquale si ha lapropagazione <strong>di</strong>una nuvolafredda <strong>di</strong> ossigeno(effetti criogenici)imme<strong>di</strong>atevicinanze delrilascio.II zonaDistanze (m) allequali si raggiungela soglia <strong>di</strong> dannoper ossigenotenore pari al35% assoluto60 mIII ZonaDistanze (m) allequali siraggiunge lasoglia <strong>di</strong> dannoper ossigenotenore tra il 35%ed il 25%assolutoda 60 m a 160mPER LO SCENARIO N. 14 (Rilascio <strong>di</strong> Metano con possibile formazione <strong>di</strong> nube <strong>di</strong> vaporiinfiammabili “Flash fire” e successiva formazione <strong>di</strong> getto incen<strong>di</strong>ato), lo stabilimentoSiderurgico Cogne <strong>di</strong>chiara che possono esservi effetti anche all’esterno dello stabilimento.La durata totale dell’evento (fino all’intervento da parte del personale SNAM o <strong>COGNE</strong>) è stimatain 30 minuti.Gli effetti preve<strong>di</strong>bili sono:- irraggiamento termico, ustioni per le persone esposte nelle imme<strong>di</strong>ate vicinanze del rilascio.Il tempo in cui si raggiungono effetti al <strong>di</strong> fuori dello stabilimento è <strong>di</strong> meno <strong>di</strong> 3 minuti.


AREE DI PIANIFICAZIONEIMPIANTO SCENARIO INCIDENTALE I Zona(m)II Zona(m)III Zona(m)Reti <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzioneRilascio <strong>di</strong> Metano con formazionegas all’interno dellopossibile formazione <strong>di</strong> nube <strong>di</strong> 14 mStabilimento nella zonavapori infiammabili “Flash fire” edella cabina <strong>di</strong>successivamente <strong>di</strong> getto incen<strong>di</strong>atoriduzione (settore EstRaggio nubeo “Jet Fire”dello stabilimento)26 100 [1][1]: Zona <strong>di</strong> attenzione esterna allo stabilimento. La zona è calcolata secondo il “Metodo spe<strong>di</strong>tivo” in<strong>di</strong>catonell’appen<strong>di</strong>ce 1 alle “Linee guida per la pianificazione dell’emergenza esterna degli stabilimenti a rischio d’incidenterilevante” – Dipartimento della Protezione civile presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri - 2004 - D.P.C.M. 25febbraio 2005.PER LO SCENARIO N. 20 b (Rilascio della soluzione <strong>di</strong> Acido Fluoridrico da tubazioneall’interno del reparto <strong>di</strong> decapaggio), lo stabilimento Siderurgico Cogne precisa che gli effettidell’incidente possono comportare, al più, un senso <strong>di</strong> “<strong>di</strong>sagio” da parte delle persone esposte inquanto appartenenti alla “Zona <strong>di</strong> attenzione” (III zona).La durata totale dell’evento è stimata in circa 30 minuti.Il tempo in cui si raggiungono effetti al <strong>di</strong> fuori dello stabilimento è <strong>di</strong> meno <strong>di</strong> 3 minuti.IMPIANTO SCENARIO INCIDENTALE I Zona(m)Reparti <strong>di</strong> decapaggioRilascio <strong>di</strong> soluzione acquosa <strong>di</strong>Acido Fluoridrico econseguente <strong>di</strong>spersione <strong>di</strong>vapori tossici a causa dellaRottura tubazione con rilascio <strong>di</strong>HF < 40%imme<strong>di</strong>atevicinanze delrilascio [1]AREE DI PIANIFICAZIONEII Zona III Zona(m)(m)35 [2] 210[3][2]: Distanze contenute all’interno dello Stabilimento.[3]: Zona esterna allo stabilimento3.2.1 Descrizione degli scenariScenario n. 9 Rilascio Ossigeno liquido da manichetta <strong>di</strong> scarico autocisternaQuesto scenario considera un rilascio <strong>di</strong> Ossigeno liquido in seguito a rottura totaledella manichetta flessibile durante la fase <strong>di</strong> scarico della autobotte criogenica.La manichetta che si utilizza per la connessione durante l'operazione <strong>di</strong> caricamentoè una tubazione flessibile, con <strong>di</strong>ametro interno pari a 60 mm.La rottura provoca la fuoriuscita <strong>di</strong> Ossigeno liquido dalla manichetta e la portatarilasciata risulta essere pari a 10 kg/s, pari alla massima portata della pompautilizzata per lo scaricamento dell’autocisterna.


Il tempo <strong>di</strong> intercettazione del rilascio viene stimato in 5 minuti tenendo conto chel’operazione <strong>di</strong> travaso è presi<strong>di</strong>ata ed è presente un rilevatore <strong>di</strong> ossigeno in grado <strong>di</strong>bloccare imme<strong>di</strong>atamente l’operazione <strong>di</strong> travaso.Si ipotizza cautelativamente che tutta la portata liquida rilasciata evapori, pertanto aseguito del rilascio <strong>di</strong> liquido, della formazione e conseguente <strong>di</strong>spersione <strong>di</strong> unanuvola <strong>di</strong> Ossigeno, sono state stimate, me<strong>di</strong>ante il programma <strong>di</strong> calcolo EFFECT,le concentrazioni <strong>di</strong> Ossigeno nell'aria che si generano alla quota del terreno nellazona circostante il punto <strong>di</strong> rilascio.La tabella che segue evidenzia le varie <strong>di</strong>stanze dal punto <strong>di</strong> rilascio entro le quali siha il superamento della soglia <strong>di</strong> pericolo a livello del terreno.Distanza alla quale si raggiunge la sogliadel 35% <strong>di</strong> Ossigeno (m)Soglia 35% Soglia 25%Classe <strong>di</strong> stabilità: F vento: 2 m/s 60 m 160 mClasse <strong>di</strong> stabilità: D vento: 5 m/s // 36 mL'area interessata dal rilascio <strong>di</strong> Ossigeno liquido per rottura manichetta è la zona <strong>di</strong>carico autobotti e coinvolge aree esterne allo Stabilimento.Scenario n. 14 Rilascio <strong>di</strong> Metano con possibile formazione <strong>di</strong> nube <strong>di</strong> vapori infiammabili esuccessivo getto incen<strong>di</strong>ato dalla rete a 4,5 bar sita a valle dalla cabina <strong>di</strong>riduzione (settore Est dello stabilimento).Questo scenario considera che, nel tratto <strong>di</strong> conduttura a 4,5 bar sito imme<strong>di</strong>atamentea valle della cabina <strong>di</strong> riduzione della rete metano, sita nel settore Est delloStabilimento, si possa verificare un rilascio <strong>di</strong> Metano con possibile formazionedapprima <strong>di</strong> nube <strong>di</strong> vapori infiammabili “Flash Fire” e successivamente <strong>di</strong> gettoincen<strong>di</strong>ato o “Jet Fire”.In questo caso gli effetti del getto incen<strong>di</strong>ato andrebbero ad interessare la zonaimme<strong>di</strong>atamente all’esterno dello Stabilimento, andando ad interessare la ViaVittime Lavoratori del Col du Mont.Il tempo <strong>di</strong> intercettazione del rilascio viene stimato in 30 minuti tenendo conto chel’intercettazione della conduttura dev’essere effettuata manualmente intervenendosulla valvola d’intercettazione posta all’ingresso della rete nello stabilimento.L’operazione può essere eseguita da tecnici Cogne A.S. o SNAM rete gas.Sulla base delle informazioni fornite dal Gestore nelle integrazioni presentate in data29 maggio 2009 al Rapporto <strong>di</strong> sicurezza ed. 2007, relative alla rete metano, sonostate in<strong>di</strong>viduate due zone: la prima, <strong>di</strong> elevata letalità, estesa a 14 m dal punto <strong>di</strong>rilascio, la seconda, o <strong>di</strong> attenzione, dove sono possibili danni non letali e <strong>di</strong> naturareversibilie, estesa fino a 26 m dal punto <strong>di</strong> rilascio.In mancanza <strong>di</strong> dati d’ingresso tali da permettere la caratterizzazione della possibileper<strong>di</strong>ta dalla rete metano l’in<strong>di</strong>viduazione della terza zona, o <strong>di</strong> attenzione, non èstata eseguita con meto<strong>di</strong> analitici ma, a scopo precauzionale, è stata definitautilizzando il “Metodo Spe<strong>di</strong>tivo” in<strong>di</strong>cato nell’appen<strong>di</strong>ce 1 alle “Linee guida per lapianificazione dell’emergenza esterna degli stabilimenti a rischio d’incidenterilevante” – Dipartimento della Protezione civile presso la Presidenza del Consigliodei Ministri – D.P.C.M. 25 febbraio 2005.A tal fine sono state condotte le seguenti approssimazioni, <strong>di</strong> natura conservativa:


È stata in<strong>di</strong>viduata un’area circolare con centro sul punto della possibileper<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> gas, tracciando un’area circolare senza tener conto degli effetti deiventi; È stato considerato un jet-fire con andamento parallelo alla superficietopografica, senza prendere in considerazione la tendenza del getto a<strong>di</strong>nnalzarsi verso l’alto per effetto del minor peso specifico del metano rispettoa quello dell’aria.Pertanto è stata in<strong>di</strong>viduata una terza zona “<strong>di</strong> attenzione” avente raggio <strong>di</strong> 100 m.IMPIANTO SCENARIO INCIDENTALE I Zona(m)AREE DI PIANIFICAZIONEII Zona(m)III Zona(m)Reti <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzionegas all’interno delloStabilimento nellazona della cabina <strong>di</strong>riduzione (settore Estdello stabilimento)Rilascio <strong>di</strong> Metano con possibileformazione <strong>di</strong> nube <strong>di</strong> vaporiinfiammabili formazione <strong>di</strong> gettoincen<strong>di</strong>ato o “Jet Fire”14 mRaggio nube26 100Scenario n. 20b Rilascio della soluzione <strong>di</strong> Acido Fluoridrico da tubazione all’interno delreparto <strong>di</strong> decapaggioQuesto tipo <strong>di</strong> per<strong>di</strong>ta è da ascrivere principalmente a cause quali l’urto accidentaleda parte <strong>di</strong> automezzi in manovra (rottura completa della tubazione), oppure afenomeni <strong>di</strong> corrosione o fatica (rilascio da un foro <strong>di</strong> <strong>di</strong>ametro pari al 20% del<strong>di</strong>ametro della tubazione).Lo scenario conseguente all'evento ipotizzato è la formazione <strong>di</strong> vapori <strong>di</strong> AcidoFluoridrico Anidro che si <strong>di</strong>sperdono nell'ambiente circostante.I dati <strong>di</strong> ingresso al co<strong>di</strong>ce sono riportati nella tabella seguente.PORTATA DI RILASCIO (kg/s) 0.9TEMPO DI INTERVENTO (s) 900QUANTITÀ RILASCIATA (kg) 800MASSA MOLECOLARE (kg/kmole) 20,00TEMPERATURA DI EBOLLIZIONE (°C) 112,2DENSITÀ (kg/m³) 1191Con queste ipotesi si ricavano i risultati della tabella seguente.PORTATA DELLA SOLUZIONE DI HF EVAPORATA (g/s)Areapozza confinata (m²)Vento 2 m/sVento 5 m/s80 1,7 3,4Lo scenario conseguente all'evento ipotizzato è la formazione <strong>di</strong> vapori <strong>di</strong> AcidoFluoridrico Anidro che si <strong>di</strong>sperdono nell'ambiente circostante, raggiungendo lesoglie pericolose alle <strong>di</strong>stanze riportate <strong>di</strong> seguito.CLASSE STABILITA /DISTANZE (m)VELOCITÀ VENTO IDLH LC50D5 10 Area sovrastante la pozzaF2 35 Area sovrastante la pozza


3.2) Tipi <strong>di</strong> emergenzeConsiderando tutte le attività presenti nello Stabilimento, i problemi <strong>di</strong> sanità sono dovuti alleseguenti sostanze:1. Sostanze criogeniche (es.: Ossigeno)Qualsiasi contatto della pelle con un gas liquefatto refrigerato o con dei materialifred<strong>di</strong> può provocare gravi congelamenti, simili alle ustioni.Il contatto dà la sensazione che la pelle si incolli al materiale.Qualsiasi esposizione della pelle ad una atmosfera fredda può provocare danni allapelle stessa.L’inalazione <strong>di</strong> atmosfera fredda provoca danni ai polmoni.La gravità degli effetti è subor<strong>di</strong>nata alla temperatura ed alla durata dell’esposizione.L’effetto più grave è l’ipotermia: la temperatura corporea <strong>di</strong>minuisce in modo tale dacausare anche la morte.2. Sostanze comburenti o infiammabili (es.: Ossigeno e/o Metano)3.1 Combustione.Due tipi <strong>di</strong> cause possono provocare questo evento:1) presenza <strong>di</strong> gas infiammabile (combustibile) nell’atmosfera, es.: Metano;2) sovraossigenazione dell’atmosfera (percentuale superiore a quella normale <strong>di</strong>circa 20,9%).L’organismo inglese BRITISH COMPRESSED GASES ASSOCIATION in<strong>di</strong>ca chei pericoli insorgono a concentrazioni <strong>di</strong> Ossigeno superiori al 35%.La combustione è causata dalla contemporanea presenza <strong>di</strong> tre fattori:- il combustibile;- il comburente (ossidante);- l’innesco.In caso <strong>di</strong> presenza <strong>di</strong> vapori infiammabili nell’atmosfera questo gas sarà ilcombustibile, l’Ossigeno dell’aria sarà il comburente e sarà sufficiente, se leconcentrazioni del gas combustibile sono <strong>di</strong> un certo valore, una scintilla, unafiamma, un urto, uno sfregamento, per provocare la combustione.In caso <strong>di</strong> sovraossigenazione dell’atmosfera, il comburente è in forte quantità ecerti prodotti reputati non infiammabili all’aria (20,9% <strong>di</strong> Ossigeno), lo<strong>di</strong>ventano grazie a concentrazioni <strong>di</strong> Ossigeno superiori, ad esempio bitume,olio, grasso.È sufficiente, allora, come nel caso precedente, una scintilla, una fiamma, unurto o uno sfregamento per provocare la combustione.3. Sostanze tossicheRelativamente all’impianto <strong>di</strong> decapaggio, il problema sanitario principalepotenzialmente presente è quello <strong>di</strong> una eccessiva esposizione, da parte degli addetti,alle esalazioni dei vapori prodotti dalle sostanze chimiche che sono impiegate.Questa con<strong>di</strong>zione può manifestarsi se non vengono rispettate le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong>sicurezza e protezione durante le lavorazioni.


I problemi <strong>di</strong> Sanità pertanto sono connessi all’utilizzo e alla manipolazionedell’Acido Fluoridrico, sostanza considerata molto tossica per concentrazionisuperiori al 7% e tossica per concentrazioni inferiori al 7%).Pertanto un rilascio <strong>di</strong> Acido Fluoridrico può generare “aree <strong>di</strong> vulnerabilità” a causadella sua tossicità.Ai fini della valutazione degli effetti <strong>di</strong> un simile evento, i parametri più interessantisono:LC50:I.D.L.H.:Concentrazione <strong>di</strong> sostanza tossica, letale per inalazione nel 50% deisoggetti esposti per 30 minuti.(Imme<strong>di</strong>ately Dangerous to Life and Health) rappresenta il valorelimite <strong>di</strong> soglia per le persone che corrisponde alla massimaconcentrazione cui può essere esposta una persona in buona salute, perun periodo <strong>di</strong> 30 minuti senza subire effetti irreversibili per la salute oeffetti tali da provocare l’incapacità del soggetto esposto a mettersi insalvo.Per la sostanza in esame il valore I.D.L.H. e LC50 è stato tratto dal N.I.O.S.H.“National Institute for Occupational Safety and Health” – U.S. Department of Healthand Human Service.3.4) Zone <strong>di</strong> pianificazioneLa gestione delle attività in caso <strong>di</strong> emergenza è dunque strettamente legata al tipo e alla <strong>di</strong>namicadell’incidente.Normalmente si <strong>di</strong>stinguono due tipi <strong>di</strong> emergenze:‣ l’incidente si prevede con un certo anticipo tale da permettere l’attivazione graduale del piano;‣ l’incidente accade improvvisamente.Nel caso dello stabilimento in questione, è possibile prevedere che debba essere gestito solo ilsecondo tipo <strong>di</strong> incidente, per il quale occorrerà quin<strong>di</strong> attivare imme<strong>di</strong>atamente il Piano <strong>di</strong>Emergenza Esterno.Nelle tre pagine che seguono sono riportati, per ciascun scenario incidentale, i pericoli e le misureda assumere da parte della popolazione che si trovasse nelle zone interessate dall’evento.


SCENARIO N. 9: RILASCIO OSSIGENO LIQUIDO DA MANICHETTA DI SCARICOAUTOCISTERNAI PERICOLI DERIVANTI DA QUESTO TIPO DI INCIDENTE SONO:‣ EFFETTO CRIOGENICO‣ EFFETTO COMBURENTESe vi trovate all’interno <strong>di</strong> un e<strong>di</strong>ficio presente nell’area esposta alla soglia <strong>di</strong> attenzione:‣ spegnete i fornelli ed interrompete l’erogazione del gas domestico.‣ spegnete qualsiasi fuoco o fiamma, non provocate scintille, non fumate.‣ <strong>di</strong>sattivate gli impianti elettrici.‣ non usate il telefono lasciando libere le linee per le comunicazioni <strong>di</strong> emergenza.‣ non sostate vicino alle finestre per evitare schegge in caso <strong>di</strong> rottura. Abbassate le serrande.‣ non usate gli ascensori.Se vi trovate in aree all’aperto ed esposta alla soglia <strong>di</strong> attenzione:‣ entrate subito in casa o in un e<strong>di</strong>ficio. Gli ambienti chiusi (casa, scuola, ufficio, negozio) sono lamiglior <strong>di</strong>fesa e proteggono dalle elevate temperature dovute agli incen<strong>di</strong> o esplosioni.‣ spegnete qualsiasi fuoco o fiamma, non provocate scintille, non fumate.Se siete alla guida <strong>di</strong> un autoveicolo o automezzo nell’area esposta alla soglia <strong>di</strong> attenzione:‣ chiudete i finestrini e allontanatevi dall’area coinvolta dall’emergenza.‣ spegnete qualsiasi fuoco o fiamma, non provocate scintille, non fumate.Se vi trovate all’interno <strong>di</strong> un autoveicolo o automezzo non in moto nell’area esposta allasoglia <strong>di</strong> attenzione:‣ Attendere alcuni minuti prima <strong>di</strong> aprire i finestrini in attesa dell’arrivo <strong>di</strong> soccorsi.IN TUTTE LE ZONE LA MISURA PROTETTIVA DAASSUMERE CON IMMEDIATEZZAÈ IL RIPARO AL CHIUSO


SCENARIO N. 14: RILASCIO DI METANO CON POSSIBILE FORMAZIONE DI NUBEDI VAPORI INFIAMMABILI “FLASH FIRE” E SUCCESSIVO GETTO INCENDIATO O“JET FIRE”I PERICOLI DERIVANTI DA QUESTO TIPO DI INCIDENTE SONO:‣ EFFETTO TERMICO-IRRAGGIAMENTO‣ EFFETTO TOSSICO (da prodotti <strong>di</strong> combustione)e <strong>di</strong>pendono dalla zona in cui ci si trova al momento <strong>di</strong> acca<strong>di</strong>mento dell’incidente.Prima zona - Zona <strong>di</strong> sicuro impattoLa prima zona, definita come zona <strong>di</strong> sicuro impatto, è caratterizzata da effetti sanitari comportantiun’elevata probabilità <strong>di</strong> letalità per le persone me<strong>di</strong>amente sane.In questa zona l’intervento <strong>di</strong> protezione da pianificare consiste in generale, e segnatamente per ilrilascio <strong>di</strong> sostanze tossiche, nel rifugio al chiuso.Seconda zona - Zona <strong>di</strong> dannoLa seconda zona, esterna rispetto alla prima, è caratterizzata da possibili danni, anche gravi e<strong>di</strong>rreversibili, per persone me<strong>di</strong>amente sane che non intraprendano le corrette misure <strong>di</strong>autoprotezione e da possibili danni anche letali per le persone maggiormente vulnerabili (neonati,bambini, malati, anziani, ecc.).Gli effetti preve<strong>di</strong>bili sono tali da richiedere ancora l’intervento imme<strong>di</strong>ato <strong>di</strong> protezione el’assistenza post-incidentale sulla generalità della popolazione presente nell’area <strong>di</strong> impatto.In tale zona l’intervento <strong>di</strong> protezione principale dovrebbe consistere, nel rifugio al chiuso dellepersone. Del resto in tale zona, caratterizzata da valori <strong>di</strong> impatto <strong>di</strong> minore concentrazione, ilrifugio al chiuso risulta essere senz’altro <strong>di</strong> efficacia maggiore che nella prima zona.Terza zona - Zona <strong>di</strong> attenzioneLa terza zona è caratterizzata dal possibile verificarsi <strong>di</strong> danni, generalmente non gravi, a soggettiparticolarmente vulnerabili, o comunque da reazioni fisiologiche che possono determinaresituazioni <strong>di</strong> turbamento, tali da richiedere provve<strong>di</strong>menti anche <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne pubblico.Rimane consigliabile il rifugio al chiuso, e vengono previsti interventi mirati ai punti <strong>di</strong>concentrazione <strong>di</strong> soggetti particolarmente vulnerabili (luoghi pubblici) ed azioni <strong>di</strong> controllo deltraffico.IN TUTTE LE ZONE LA MISURA PROTETTIVA DAASSUMERE CON IMMEDIATEZZAÈ IL RIPARO AL CHIUSO


SCENARIO N. 20b: RILASCIO DELLA SOLUZIONE DI ACIDO FLUORIDRICO DATUBAZIONE ALL’INTERNO DEL REPARTO DI DECAPAGGIOI PERICOLI DERIVANTI DA QUESTO TIPO DI INCIDENTE SONO:‣ EFFETTO TOSSICOe <strong>di</strong>pendono dalla zona in cui ci si trova al momento <strong>di</strong> acca<strong>di</strong>mento dell’incidente.Prima zona - Zona <strong>di</strong> sicuro impattoLa prima zona, definita come zona <strong>di</strong> sicuro impatto, è caratterizzata da effetti sanitari comportantiuna elevata probabilità <strong>di</strong> letalità per le persone me<strong>di</strong>amente sane.In questa zona l’intervento <strong>di</strong> protezione da pianificare consiste in generale, e segnatamente per ilrilascio <strong>di</strong> sostanze tossiche, nel rifugio al chiuso.Seconda zona - Zona <strong>di</strong> dannoPur essendo ancora possibili effetti letali per in<strong>di</strong>vidui sani, almeno limitatamente alle <strong>di</strong>stanze piùprossime, la seconda zona, esterna rispetto alla prima, è caratterizzata da possibili danni, anchegravi ed irreversibili, per persone me<strong>di</strong>amente sane che non intraprendano le corrette misure <strong>di</strong>autoprotezione e da possibili danni anche letali per le persone maggiormente vulnerabili (neonati,bambini, malati, anziani, ecc.).Gli effetti preve<strong>di</strong>bili sono tali da richiedere ancora l’intervento imme<strong>di</strong>ato <strong>di</strong> protezione el’assistenza post-incidentale sulla generalità della popolazione presente nell’area <strong>di</strong> impatto.In tale zona l’intervento <strong>di</strong> protezione principale dovrebbe consistere, almeno nel caso <strong>di</strong> rilascio <strong>di</strong>sostanze tossiche, nel rifugio al chiuso delle persone. Del resto in tale zona, caratterizzata davalori <strong>di</strong> impatto <strong>di</strong> minore concentrazione, il rifugio al chiuso risulta essere senz’altro <strong>di</strong> efficaciamaggiore che nella prima zona.Terza zona - Zona <strong>di</strong> attenzioneLa terza zona è caratterizzata dal possibile verificarsi <strong>di</strong> danni, generalmente non gravi, a soggettiparticolarmente vulnerabili, o comunque da reazioni fisiologiche che possono determinaresituazioni <strong>di</strong> turbamento, tali da richiedere provve<strong>di</strong>menti anche <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne pubblico.Rimane consigliabile il rifugio al chiuso, e vengono previsti interventi mirati ai punti <strong>di</strong>concentrazione <strong>di</strong> soggetti particolarmente vulnerabili (luoghi pubblici) ed azioni <strong>di</strong> controllo deltraffico.IN TUTTE LE ZONE LA MISURA PROTETTIVA DAASSUMERE CON IMMEDIATEZZAÈ IL RIPARO AL CHIUSO


3.4.1) Popolazione a rischioPer lo scenario n. 9: Rilascio Ossigeno liquido da manichetta <strong>di</strong> scarico autocisterna- Nelle previsioni <strong>di</strong> sviluppo dell’area circostante lo stabilimento vi è la possibilità <strong>di</strong>presenza <strong>di</strong> popolazione fissa e fluttuante a rischio presente nella zona a rischio,attualmente, per il passaggio <strong>di</strong> persone e mezzi sulla Via Primo maggio e Via Col duMont, ed in futuro, sia per la presenza <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici, sia per la presenza <strong>di</strong> parcheggi <strong>di</strong> prossimarealizzazione.- Allo stato attuale, particolare attenzione dovrà essere posta circa la messa in sicurezza dellapopolazione presente all’interno della Dipendenza Unicre<strong>di</strong>t Banca <strong>di</strong> Via Paravera, 16 edella Stazione ferroviaria <strong>di</strong> <strong>Aosta</strong>; (vedasi allegato 6) mentre la popolazione presenteall’interno del Bar-Ristoro “La brace” (ex-dopolavoro ferroviario), sito in Via paravera n. 3,non trovandosi all’interno della Zona <strong>di</strong> Attenzione dovrà essere trattenuta nel locale o fattadefluire verso il posto <strong>di</strong> blocco punto 4.Per lo scenario n. 14: Rilascio <strong>di</strong> Metano con possibile formazione <strong>di</strong> nube <strong>di</strong> vaporiinfiammabili e formazione <strong>di</strong> getto incen<strong>di</strong>ato o “Jet Fire”- Vi è la possibilità <strong>di</strong> presenza <strong>di</strong> popolazione fluttuante presente nella zona a rischio,attualmente, per il passaggio <strong>di</strong> persone e mezzi sulla Via Col du Mont. Non vi èpopolazione fissa e fluttuante a rischio me<strong>di</strong>amente presente nella zona <strong>di</strong> sicuro impatto ein quella <strong>di</strong> danno /<strong>di</strong> attenzione (ve<strong>di</strong> planimetria).Per lo scenario n. 20b: Rilascio della soluzione <strong>di</strong> Acido Fluoridrico da tubazione all’internodel reparto <strong>di</strong> decapaggio- Non vi è popolazione fissa e fluttuante a rischio me<strong>di</strong>amente presente nella zona <strong>di</strong> sicuroimpatto e in quella <strong>di</strong> danno /<strong>di</strong> attenzione, se non per chi dovesse trovarsi nel parcheggio <strong>di</strong>fronte all’impianto <strong>di</strong> decapaggio (ve<strong>di</strong> planimetria).3.4.2) ViabilitàDistanza in metri daldallo stabilimento420 dal baricentro dellostabilimento300, meno <strong>di</strong> 100 metridal baricentro delloscenario n.9, 30 metrimeno <strong>di</strong> 50 metri dalbaricentro delloscenario n.20b10 metri dal baricentrodello scenario n. 14


100 metri dalbaricentro delloscenario n.9850 dal baricentro dellostabilimentoVia Paravera Me<strong>di</strong>o intenso nelle ore<strong>di</strong> puntaLinea pullmanMe<strong>di</strong>o mattino, orepasti durante l’annoscolasticointenso nelle ore<strong>di</strong> punta3.4.3) Infrastrutture sociali e <strong>di</strong> servizi (scuole, ospedali, chiese, servizi)Distanza in metri dalTipo strutturacentro dello stabilimento830 Stazione ferroviaria850 Stazione pullman900 Scuole – Tribunale600 Sta<strong>di</strong>o Puchoz3.4.4) Impianti industriali ed inse<strong>di</strong>amenti commerciali ed artigianaliNon esistono impianti od inse<strong>di</strong>amenti che ricadono nelle zone d’impatto in cui potrebberoverificarsi gli incidenti previsti.In futuro, la zona UC 108, a<strong>di</strong>acente l’attuale impianto <strong>di</strong> stoccaggio dell’ossigeno (scenario n.9),sarà ricompresa nell’area entro la quale si ha il superamento della soglia <strong>di</strong> pericolo a livello delterreno (<strong>di</strong>stanze alla quale si raggiunge la soglia del 35% <strong>di</strong> ossigeno – 60 m).Negli ultimi tre anni a seguito <strong>di</strong> trasformazioni urbanistiche, alcune aree un tempo appartenentiallo stabilimento Cogne ed oggi site al <strong>di</strong> fuori del perimetro dello stabilimento (Pépinièred’Entrprises e zona ex-PAC, sita a Sud dello Stabilimento), sono state ricuperate ed infrastrutturateed ospitano oggi alcuni inse<strong>di</strong>amenti produttivi. Detti inse<strong>di</strong>amenti non ricadono nelle zoned’impatto ma potrebbero essere interessati dai <strong>di</strong>sagi conseguenti agli interventi sulla viabilità messiin atto a seguito dell’attivazione del presente piano. Inoltre il traffico da e per detti inse<strong>di</strong>amenti puòinterferire con la movimentazione delle squadre <strong>di</strong> soccorso.L’elenco degli inse<strong>di</strong>amenti è consultabile nell’allegato 6 al presente piano.3.4.5) Impianti tecnologiciDescrizione referente telefonoRete acqua potabileCondotte Gestore 0165.3021348.6950063Pozzi Gestore 0165.3021348.6950063Rete fognariaCondotte Gestore 0165.3021348.6950063


A. COMPETENZE E CATENE DI COMANDOIn caso <strong>di</strong> incidente rilevante, e cioè che abbia come scenario <strong>di</strong> riferimento quelli che potrebberoavere conseguenze all’esterno dello stabilimento (cfr. punto 3.4. “evento <strong>di</strong> riferimento perl’attuazione del Piano”), ciascuno degli interessati si comporterà come segue.A.1) Stabilimento Siderurgico CogneCOMPITICOMPONENTEStabilimentoSiderurgicoCogneCHIl gestore (osuo delegato)Scenario n. 9Rilascio Ossigeno liquido da manichetta <strong>di</strong> scarico autocisternaScenario n. 14Rilascio <strong>di</strong> Metano con formazione <strong>di</strong> getto incen<strong>di</strong>atoScenario n. 20bRilascio della soluzione <strong>di</strong> Acido Fluoridrico da tubazioneall’interno del reparto <strong>di</strong> decapaggio- attiva imme<strong>di</strong>atamente il piano <strong>di</strong> emergenza interno- effettua le misurazioni delle concentrazioni <strong>di</strong> sostanze pericolose*- se la situazione lo richiede, allerta il Comando dei VVF- informa imme<strong>di</strong>atamente telefonicamente e via fax specificando il tipo<strong>di</strong> incidente e le misure d’emergenza adottate: il Presidente della Regione il Sindaco <strong>di</strong> <strong>Aosta</strong> il Direttore della Direzione protezione civile- comunica ai soggetti <strong>di</strong> cui sopra le misure in atto per limitare gli effettidell'incidente- si mette a <strong>di</strong>sposizione del Comando dei VV.F.- effettua le misurazioni delle concentrazioni per proporre ai VVF o altroEnte che abbia attivato il Piano la chiusura dell’emergenza e la fase <strong>di</strong>rientro*la misurazione delle concentrazioni <strong>di</strong> sostanze pericolose nell’area circostante la per<strong>di</strong>ta, al fineanche <strong>di</strong> comunicare ai VV.F. o altro Ente pubblico i valori rilevati, viene effettuata da parte deitecnici Cogne.Tale misurazione deve avvenire per l’ossigeno secondo le modalità dettate nella scheda in<strong>di</strong>rizzocomportamento in emergenza “rilascio <strong>di</strong> ossigeno liquido”, allegata al PEI.


A.2) Regione Autonoma Valle d'<strong>Aosta</strong>COMPONENTERegioneAutonomadella Valled'<strong>Aosta</strong>CHIIl Comandanteregionale dei Vigilidel Fuoco o, prima, ilcaposervizio <strong>di</strong> turnoe, poi, il funzionario <strong>di</strong>servizioDirettore dei ServiziAntincen<strong>di</strong>o e <strong>di</strong>Soccorso o suorappresentantePresidente dellaRegione o suodelegatoIl Direttore dellaProtezione Civileo funzionarioreperibileDirettore dellaDirezione Viabilitàdell'Assessorato operepubbliche, <strong>di</strong>fesa delsuolo e e<strong>di</strong>liziaresidenziale pubblicao suo delegatoCapo Ufficio Stampao suo delegatoCOMPITIScenario n. 9Rilascio Ossigeno liquido da manichetta <strong>di</strong> scaricoautocisternaScenario n. 14Rilascio <strong>di</strong> Metano con formazione <strong>di</strong> getto incen<strong>di</strong>atoScenario n. 20bRilascio della soluzione <strong>di</strong> Acido Fluoridrico da tubazioneall’interno del reparto <strong>di</strong> decapaggio- invia uomini e mezzi sul luogo dell'incidente- fa il punto della situazione- chiede al Presidente della Regione l'attivazione del Piano <strong>di</strong>Emergenza Esterno quando il gestore (o suo delegato) delloStabilimento Siderurgico Cogne attiva l’emergenza- assume il comando tecnico-operativo degli interventi <strong>di</strong> soccorso- invia un suo rappresentante al C.O.C.- informa dell'evolversi della situazione il Presidente della Regione,il Sindaco <strong>di</strong> <strong>Aosta</strong> e il Direttore dei Servizi antincen<strong>di</strong>o e <strong>di</strong>soccorsoqualora sia attivato il Piano <strong>di</strong> Emergenza esterno:- partecipa al Comitato regionale per la protezione civile- mantiene i contatti con il Comando dei VV.F.- informa costantemente il Presidente della Regione e il Direttoredella Direzione protezione civile dell'evolversi dell'incidente- <strong>di</strong>spone l'attivazione del piano <strong>di</strong> emergenza esterno su richiestadegli enti pubblici competenti- assume il coor<strong>di</strong>namento dei servizi <strong>di</strong> pronto intervento e <strong>di</strong>soccorso- fa il punto della situazione- informa i Ministri dell'Ambiente, dell'Interno e il Dipartimentodella Protezione Civile- convoca, se del caso, il C.C.S.- avvisa: il Capo <strong>di</strong> Gabinetto il Coor<strong>di</strong>natore Dip.to EE.LL, servizi <strong>di</strong> prefettura e P.C.- allerta, qualora sia attivato il Piano <strong>di</strong> Emergenza esterno: il 118 la Questura l'A.R.P.A la Croce Rossa Italiana- convoca il Comitato regionale per la Protezione Civile- fa pre<strong>di</strong>sporre la Sala Operativa per funzioni <strong>di</strong> supporto- se ritenuto necessario, informa dell’accaduto: i Sindaci dei comuni <strong>di</strong> Charvensod, Pollein e Gressan RFI S.p.A. SAVDA S.p.A SAV RAV ANAS- partecipa al C.C.S., se convocato- concorre, se del caso, nella pre<strong>di</strong>sposizione dei posti <strong>di</strong> blocco enella in<strong>di</strong>viduazione della viabilità alternativa- partecipa al C.C.S., se convocato- concorda con il Capo Ufficio Stampa del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Aosta</strong> lecomunicazioni da rilasciare ai me<strong>di</strong>a


A.3) <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Aosta</strong>COMPONENTE CHI COMPITIScenario n. 9Rilascio Ossigeno liquido da manichetta <strong>di</strong> scarico autocisternaScenario n. 14Rilascio <strong>di</strong> Metano con formazione <strong>di</strong> getto incen<strong>di</strong>atoScenario n. 20bRilascio della soluzione <strong>di</strong> Acido Fluoridrico da tubazioneall’interno del reparto <strong>di</strong> decapaggio<strong>Comune</strong><strong>di</strong> <strong>Aosta</strong>Il Sindacoo suodelegatoCom.tePoliziaMunicipale osuo delegatoCapo UfficioStampa o suodelegatoA.3.1) persone presenti nell’area colpita- convoca il C.O.C.- invia un proprio rappresentante al C.C.S., se convocato- coor<strong>di</strong>na le operazioni sul territorio comunale, sentita la Direzione regionaleprotezione civile- provvede alla <strong>di</strong>ramazione dei messaggi <strong>di</strong> allarme alla popolazione presentenella zona III (<strong>di</strong> attenzione) tramite personale idoneo per qualifica- provvede all’allontanamento dalla III zona (<strong>di</strong> attenzione) dei mezzi e dellepersone che vi si trovano- provvede per la gestione delle operazioni <strong>di</strong> riparo al chiuso degli abitantidella zona III (<strong>di</strong> attenzione)- istituisce i previsti posti <strong>di</strong> blocco in collaborazione con la Questura- provvede alla <strong>di</strong>ramazione dei messaggi <strong>di</strong> cessato allarme alla popolazionepresente nella zona III (<strong>di</strong> attenzione) tramite personale idoneo per qualifica- <strong>di</strong>spone e fa presi<strong>di</strong>are da agenti della polizia municipale i posti <strong>di</strong> blocco incollaborazione con le FF. OO.- regola il traffico per facilitare la movimentazione dei soccorsi- partecipa, o invia un suo rappresentante, al C.O.C.- partecipa, o invia un suo rappresentante, al C.O.C.RICEVUTO L’ALLARME, attuano le misure <strong>di</strong> protezione previste dalle schede <strong>di</strong> informazione preventivaalla popolazione e secondo le modalità previste dal presente piano.A.4) Azienda Unità Sanitaria Locale della Valle d'<strong>Aosta</strong>COMPONENTE CHI COMPITIScenario n. 9Rilascio Ossigeno liquido da manichetta <strong>di</strong> scaricoautocisternaScenario n. 14Rilascio <strong>di</strong> Metano con formazione <strong>di</strong> getto incen<strong>di</strong>atoScenario n. 20bRilascio della soluzione <strong>di</strong> Acido Fluoridrico datubazione all’interno del reparto <strong>di</strong> decapaggioDirettore Generaleo suorappresentante- si reca al C.C.S., se convocato- pre<strong>di</strong>spone l'assistenza sanitaria alla popolazione


A.U.S.L. V.D.A.Centrale operativa118- avvisa il Direttore Generale U.S.L.- partecipa al Comitato regionale per la protezione civile- invia alla portineria Nord dello stabilimento le squadre <strong>di</strong> primointervento sanitario, se richiestese necessario:- allerta i volontari del soccorso sanitario- allerta il nucleo <strong>di</strong> sostegno psicologico- verifica la <strong>di</strong>sponibilità ospedaliera- invia un suo rappresentante al C.O.C.A.5) Croce Rossa Italiana della Valle d’<strong>Aosta</strong>COMPONENTE CHI COMPITIScenario n. 9Rilascio Ossigeno liquido da manichetta <strong>di</strong> scaricoautocisternaScenario n. 14Rilascio <strong>di</strong> Metano con formazione <strong>di</strong> gettoincen<strong>di</strong>atoScenario n. 20bRilascio della soluzione <strong>di</strong> Acido Fluoridrico datubazione all’interno del reparto <strong>di</strong> decapaggioC.R.I.Presidente delComitato Regionale osuo delegato- partecipa al Comitato regionale per la protezione civile- si reca, o invia un suo rappresentante, al C.C.S., seconvocato- invia un suo rappresentante al C.O.C.A.6) Questura e FF.OO.COMPONENTE CHI COMPITIScenario n. 9Rilascio Ossigeno liquido da manichetta <strong>di</strong> scaricoautocisternaScenario n. 14Rilascio <strong>di</strong> Metano con formazione <strong>di</strong> getto incen<strong>di</strong>atoScenario n. 20bRilascio della soluzione <strong>di</strong> Acido Fluoridrico datubazione all’interno del reparto <strong>di</strong> decapaggioQuesturaComando GruppoCarabinieri <strong>di</strong><strong>Aosta</strong>Questore o suorappresentanteComandante o suorappresentante- partecipa al Comitato regionale per la protezione civile- coor<strong>di</strong>na l'intervento delle FF.OO.- fa circoscrivere l’area interessata, <strong>di</strong>sponendone il presi<strong>di</strong>onelle zone sicure- <strong>di</strong>spone gli interventi <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne pubblico- si assicura che tutto il personale intervenga in zone non arischio- <strong>di</strong>spone e fa presi<strong>di</strong>are i posti <strong>di</strong> blocco in collaborazione conla Polizia Municipale <strong>di</strong> <strong>Aosta</strong> e le altre FF. OO su<strong>di</strong>sposizione del Questore


Polizia StradaleGuar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> FinanzaComandoRegionale VDAComandanteSezione PoliziaStradale <strong>di</strong> <strong>Aosta</strong> osuo rappresentanteComandante o suorappresentante- si assicura che tutto il personale intervenga in zone non arischio- <strong>di</strong>spone e fa presi<strong>di</strong>are i posti <strong>di</strong> blocco in collaborazione conla Polizia Municipale <strong>di</strong> <strong>Aosta</strong> e le altre FF. OO su<strong>di</strong>sposizione del Questore- si assicura che tutto il personale intervenga in zone non arischio- <strong>di</strong>spone e fa presi<strong>di</strong>are i posti <strong>di</strong> blocco in collaborazione conla Polizia Municipale <strong>di</strong> <strong>Aosta</strong> e le altre FF. OO su<strong>di</strong>sposizione del QuestoreA.7) Rete ferroviaria Italiana SpA.COMPONENTE CHI COMPITIScenario n. 9Rilascio Ossigeno liquido da manichetta <strong>di</strong> scaricoautocisternaStruttura CentraleCoor<strong>di</strong>namentoMovimento TorinoStruttura CentraleCoor<strong>di</strong>namentoMovimento TorinoDirigente CentraleCoor<strong>di</strong>namentoMovimento TorinoResponsabilepreposto- Dispone le misure <strong>di</strong> regolazione del traffico come da puntoB.2;- Attiva le procedure per trasporti alternativi;- Invia un rappresentate al C.O.C.- richiede al responsabile della Stazione <strong>di</strong> <strong>Aosta</strong> l’attivazionedel relativo piano <strong>di</strong> emergenzaA.8) Agenzia Regionale Protezione Ambiente della Valle d’<strong>Aosta</strong>COMPONENTE CHI COMPITIScenario n. 9Rilascio Ossigeno liquido da manichetta <strong>di</strong> scaricoautocisternaScenario n. 14Rilascio <strong>di</strong> Metano con formazione <strong>di</strong> getto incen<strong>di</strong>atoScenario n. 20bRilascio della soluzione <strong>di</strong> Acido Fluoridrico datubazioneall’interno del reparto <strong>di</strong> decapaggioA.R.P.A.A.R.P.A.Direttore Generale osuo delegato– Tecnici delleAree Operativeriguardate- partecipa, o invia un suo rappresentante, al C.C.S. se convocato- attiva i responsabili delle sezioni interessate per il monitoraggiodell'incidente e delle con<strong>di</strong>zioni ambientali all’esterno dellostabilimento- informa costantemente il Presidente della Regione, il Direttoredella Direzione protezione civile e il Sindaco <strong>di</strong> <strong>Aosta</strong>sull'evolversi dell'evento- si assicura che tutto il personale destinato all'intervento sia dotato<strong>di</strong> idonei mezzi <strong>di</strong> protezione in<strong>di</strong>vidualeAppena possibile:- si recano sul luogo dell'incidente- effettuano i rilievi necessari


A.R.P.A.dall’eventoincidentale , inorario or<strong>di</strong>nario<strong>di</strong> lavoro,ovvero– Squadra <strong>di</strong>prontareperibilità, al <strong>di</strong>fuori dell’orarioor<strong>di</strong>nario <strong>di</strong>lavoro (fasciaoraria dalle h.16:00 alle h.8:00 e giorninon lavorativi)Tecnici delle AreeOperative riguardatedall’eventoincidentale- mantengono i contatti con il 118- informano costantemente il Direttore Generale sull'evolversidell'evento-relazionano prima possibile sull’impatto ambientale dell’eventoSuccessivamente- si recano sul luogo dell'incidente per effettuare gli ulteriori rilieviche si renderanno necessari per caratterizzare in modo completogli effetti dell’evento incidentaleB. GESTIONE DELLA VIABILITÀB.1. Posti <strong>di</strong> bloccoScenario n. 9: Rilascio Ossigeno liquido da manichetta <strong>di</strong> scarico autocisternaSono istituiti i seguenti POSTI DI BLOCCO (cfr. planimetria allegata):Posti <strong>di</strong> bloccoPUNTO 1Pont–SuazPUNTO 2Rotonda Sud (zonaartigianale- Pépinière)PUNTO 4Passaggio a livellodella ferrovia su viaCarrelPUNTO 5Via Paravera, <strong>di</strong> frontealla CIDACNotePer impe<strong>di</strong>re l’accesso alla strada che costeggia lo stabilimento ad ovest inprossimità dell’impianto <strong>di</strong> ossigenoPer impe<strong>di</strong>re l’accesso alla strada che costeggia lo stabilimento a sud e ad ovestin prossimità dell’impianto <strong>di</strong> ossigenoPer impe<strong>di</strong>re l’accesso alla strada che costeggia lo stabilimento a nord su ViaParaveraPer impe<strong>di</strong>re l’accesso alla strada che costeggia lo stabilimento ad ovest inprossimità dell’impianto <strong>di</strong> ossigenoPUNTO 7Rotonda a SudStabilimento Cogne travia Pont Suaz e Vialavoratori vittime Coldu MontPUNTO 8Sottopassaggio stazione<strong>di</strong> <strong>Aosta</strong>PUNTO 9Via Conseil des CommisPer impe<strong>di</strong>re l’accesso alla strada che costeggia lo stabilimento ad ovest inprossimità dell’impianto <strong>di</strong> ossigenoPer impe<strong>di</strong>re l’accesso pedonale a Via paravera dalla Stazione ferroviaria <strong>di</strong><strong>Aosta</strong> e da Piazza ManzettiPer impe<strong>di</strong>re l’accesso a Piazza Manzetti


PUNTO 10Via CarducciPer impe<strong>di</strong>re l’accesso a Piazza ManzettiScenario n. 14Rilascio <strong>di</strong> Metano con formazione <strong>di</strong> getto incen<strong>di</strong>atoScenario n. 20bRilascio della soluzione <strong>di</strong> Acido Fluoridrico da tubazione all’interno del reparto <strong>di</strong>decapaggioSono istituiti i seguenti POSTI DI BLOCCO (cfr. planimetria allegata):Posti <strong>di</strong> bloccoPUNTO 2Rotonda Sud(zonaartigianale)PUNTO 3Rotonda est(passo carraioCogne A.S.)PUNTO 6Via BerthetNotePer impe<strong>di</strong>re l’accesso alla strada che costeggia lo stabilimento a sud e ad est inprossimità dell’impianto <strong>di</strong> acido fluoridricoRisulta sufficiente posizionare una sola pattuglia in prossimità della rotatoria presente alPunto 2 in quanto i veicoli in transito con senso <strong>di</strong> marcia Pont-Suaz Quartiere Dora,potranno essere agevolmente <strong>di</strong>rottati nella <strong>di</strong>rezione opposta senza creare problemi allacircolazione. Inoltre questa collocazione sarebbe idonea in quanto sufficientementelontana dalla zona a rischio e perché dalla rotatoria in argomento, si accede all’internodello Stabilimento Cogne ed all’area ove è stato previsto l’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> attivitàartigianali, permettendo così il controllo totale dei mezzi e delle persone in transito.Per impe<strong>di</strong>re l’accesso alla strada che costeggia lo stabilimento a sud in prossimitàdell’impianto <strong>di</strong> acido fluoridricoI Posti <strong>di</strong> Blocco sono coor<strong>di</strong>nati dal Questore secondo l’in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> cui al punto A.6), attraversol’impiego <strong>di</strong> Polizia <strong>di</strong> Stato, <strong>di</strong> Carabinieri, Polizia Municipale, Polizia Stradale, Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Finanza el’eventuale concorso delle altre Forze <strong>di</strong> Polizia.B.2 Blocco della linea ferroviaria Chivasso-<strong>Aosta</strong>-Pré-St-Di<strong>di</strong>erIl blocco dovrà essere effettuato solo nel caso <strong>di</strong> incidente rilevante reale e non nel semplice caso <strong>di</strong>attivazione del Piano <strong>di</strong> Emergenza Interno. In questo caso le attivazioni per gli ambiti <strong>di</strong> pertinenza<strong>di</strong> RFI, una volta ricevuto l’allarme, saranno a cura del Dirigente centrale coor<strong>di</strong>natoremovimento <strong>di</strong> Torino.C. Informazione preventiva della popolazioneE’ effettuata a cura <strong>di</strong>:- Regione, che provvede affinché il rapporto <strong>di</strong> sicurezza, sia accessibile allapopolazione interessata.- <strong>Comune</strong>, ove è localizzato lo stabilimento soggetto a notifica, che portatempestivamente a conoscenza della popolazione le informazioni fornite dal gestoreL’informazione, che persegue lo scopo <strong>di</strong> sensibilizzare popolazione e lavoratori sulle notizierelative all’impianto, sulle sostanze in esso presenti e sulle misure messe in atto per prevenirel’incidente rilevante, sui possibili rischi per l’ambiente, per la popolazione e per i lavoratori, dovràperciò soffermarsi su:1) tipo <strong>di</strong> processo produttivo


2) sostanze presenti e loro quantità in or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> grandezza3) rischi possibili per i lavoratori, la popolazione, l’ambiente4) conclusioni sul rapporto <strong>di</strong> sicurezza con le eventuali misure integrative5) le misure <strong>di</strong> sicurezza messe in atto per prevenire l’incidente rilevanteLe informazioni su:1) interventi <strong>di</strong> emergenza pre<strong>di</strong>sposti all’esterno dello stabilimento in caso <strong>di</strong> incidenterilevante2) norme <strong>di</strong> comportamento da seguire in caso <strong>di</strong> incidente (ve<strong>di</strong> esempi <strong>di</strong> messaggi allegati)sono fornite dal Sindaco del <strong>Comune</strong> alle persone che possono essere coinvolte in caso <strong>di</strong> incidenterilevante verificatosi in uno degli stabilimenti soggetti al presente decreto. Tali informazioni sonoriesaminate ogni tre anni e, se del caso, ri<strong>di</strong>ffuse e aggiornate almeno ogni volta che intervenga unamo<strong>di</strong>fica in conformità all'articolo 10. Esse devono essere permanentemente a <strong>di</strong>sposizione delpubblico. L'intervallo massimo <strong>di</strong> ri<strong>di</strong>ffusione delle informazioni alla popolazione non può, innessun caso, essere superiore a cinque anni.A. Elenco allegati1) Carta stabilimento, zona d’impatto e mappa delle conseguenze e posti <strong>di</strong> blocco


ALLEGATO 2. ORIENTAMENTO PREVALENTE DEI VENTIPrimaveraREGIONE AUTONOMA VALLE D'AOSTA UFFICIO METEOROLOGICO01/03/2005 ... 31/05/2005NNWNEWESWSESS.Christophe Percentuale Ore Vento (0-40 %)S.Christophe Vel Me<strong>di</strong>a (0-10 m/s)EstateREGIONE AUTONOMA VALLE D'AOSTA UFFICIO METEOROLOGICO01/06/2005 ... 31/08/2005NNWNEWESWSESS.Christophe Percentuale Ore Vento (0-40 %)S.Christophe Vel Me<strong>di</strong>a (0-10 m/s)__________________________Piano provvisorio <strong>di</strong> emergenza esterno – STABILIMENTO SIDERURGICO <strong>COGNE</strong> – e<strong>di</strong>zione <strong>2010</strong> pag. 55


AutunnoREGIONE AUTONOMA VALLE D'AOSTA UFFICIO METEOROLOGICO01/09/2005 ... 30/11/2005NNWNEWESWSESS.Christophe Percentuale Ore Vento (0-30 %)S.Christophe Vel Me<strong>di</strong>a (0-10 m/s)InvernoREGIONE AUTONOMA VALLE D'AOSTA UFFICIO METEOROLOGICO01/12/2005 ... 28/02/2006NNWNEWESWSESS.Christophe Percentuale Ore Vento (0-20 %)S.Christophe Vel Me<strong>di</strong>a (0-10 m/s)__________________________Piano provvisorio <strong>di</strong> emergenza esterno – STABILIMENTO SIDERURGICO <strong>COGNE</strong> – e<strong>di</strong>zione <strong>2010</strong> pag. 56


ALLEGATO 3. SCHEDA DI INFORMAZIONE SUI RISCHI DIINCIDENTE RILEVANTE PER I CITTADINI ED I LAVORATORI ESCHEDE DI SICUREZZA DELLE SOSTANZE PERICOLOSE__________________________Piano provvisorio <strong>di</strong> emergenza esterno – STABILIMENTO SIDERURGICO <strong>COGNE</strong> – e<strong>di</strong>zione <strong>2010</strong> pag. 57


Stabilimento Siderurgico <strong>COGNE</strong>ISO 9001:2000ISO/TS 16949ISO 14001SCHEDA DI INFORMAZIONE SUI RISCHI DI INCIDENTERILEVANTE PER I CITTADINI ED I LAVORATORIAllegato V del D.Lgs. n. 334 del 17/08/99così come mo<strong>di</strong>ficato dal D.Lgs. n. 238 del 21/09/05Febbraio 2009Scheda informativa pag 1 Febbraio 2009


SEZIONE 1Nome della società:Stabilimento <strong>di</strong>Portavoce:Cogne Acciai Speciali S.p.a. costituisce un unicostabilimento industriale in<strong>di</strong>viduato come“STABILIMENTO SIDERURGICO <strong>COGNE</strong>”Via Paravera 16 - 11100 AOSTASig. Paolo OLIVOTTOIl numero <strong>di</strong> telefono è: 0165 / 302289Il numero <strong>di</strong> fax è: 0165 / 302296La Società ha presentato la Notifica prescritta dall’art. 6 del D. Lgs. 334/99 e il Rapporto <strong>di</strong>Sicurezza prescritto dall’art. 8 del D. Lgs. citato.Gestore:Ing. Andrea LANDINIIl numero <strong>di</strong> telefono è: 0165 / 3021Il numero <strong>di</strong> fax è: 0165 / 43779SEZIONE 2E’ stata inviata la notifica prescritta dall’art.6 al D.Lgs.334/99 e s.m.i. alle seguenti amministrazioni:- Ministero dell’ambiente - SIAR, Via Cristoforo Colombo, 44 - 00145 ROMA- Comitato Tecnico Regionale - Direzione servizi antincen<strong>di</strong>o e <strong>di</strong> soccorso – C.so Ivrea,133 – 11100 AOSTA- Comando Regionale dei Vigili del Fuoco – C.so Ivrea, 133 - 11100 AOSTA- <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Aosta</strong> – Piazza E. Chanoux, 1 – 11100 AOSTA- Regione Valle d’<strong>Aosta</strong> – Direzione protezione civile emergenze – Loc. Aeroporto, 7/A –11020 St. Christophe – AOSTA- Presidente della Regione Valle d’<strong>Aosta</strong> – P.zza Deffeyes, 1 – 11100 AOSTASono state rilasciate allo Stabilimento le seguenti autorizzazioni e certificazioni ambientali:- rilascio <strong>di</strong> autorizzazione integrata ambientale ai sensi dell’articolo 5 del D. l GS.18.02.2005, n. 59:Provve<strong>di</strong>mento Dirigenziale n. 4446 rilasciato in data 26/10/2007dall’Assessorato Territorio, Ambiente e Opere Pubbliche della Regione Valle d’<strong>Aosta</strong>- n.18 autorizzazioni rilasciate dall’Assessorato Territorio Ambiente ed Opere Pubblichedella regione Valle d’<strong>Aosta</strong> per l’emissione in atmosfera <strong>di</strong> agenti inquinanti, nonrientranti nel campo <strong>di</strong> applicazione dell’autorizzazione integrata ambientale- autorizzazione ad emettere gas ad effetto serra ai sensi del decreto legge 12.11.04,n.273 rilasciata dal Ministero dell’Ambiente) n. autorizzazione: 92- norma UNI EN ISO 14001:2004: certificato rilasciato da ente verificatore IGQ n. A2I01rilasciato in data 27.02.2008Scheda informativa pag 2 Febbraio 2009


SEZIONE 3DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ SVOLTE NELLO STABILIMENTOLo Stabilimento <strong>COGNE</strong> <strong>di</strong> <strong>Aosta</strong> produce acciai speciali nelle forme <strong>di</strong>: lingotti, prodottilunghi a sezione tonda o quadra o esagonale, barre, vergelle in rotoli, pezzi a <strong>di</strong>segno.Gli acciai prodotti, a partire da rottami e ferroleghe, sono acciai speciali, inossidabili, pervalvole, per utensili.Lo Stabilimento conta circa 1100 <strong>di</strong>pendenti; le lavorazioni principali si svolgono in turnocontinuo. Lo Stabilimento è ubicato nel <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Aosta</strong> e si estende su <strong>di</strong> un’area <strong>di</strong>circa 520.000 m 2 .Nel raggio <strong>di</strong> 5 km dal baricentro si riscontra la presenza <strong>di</strong>:• centro abitato <strong>di</strong> <strong>Aosta</strong>, comprensivo <strong>di</strong> scuole <strong>di</strong> ogni or<strong>di</strong>ne e grado, luoghi <strong>di</strong> raduno(cattedrale <strong>di</strong> <strong>Aosta</strong>, sta<strong>di</strong>o Puchoz, palazzo del <strong>Comune</strong>, due ospedali, Centro sportivoin regione Tzamberlet)• centro abitato del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Pollein,• stazione ferroviaria <strong>di</strong> <strong>Aosta</strong>, che confina con il lato Nord dello Stabilimento,• autostrada Torino – <strong>Aosta</strong> A5, che passa a meno <strong>di</strong> 100 m dal lato Sud,• fiume Dora Baltea, che costeggia il lato Sud,• il torrente Buthier, che <strong>di</strong>vide in due lo Stabilimento (area Ovest e area Est),• l’aeroporto <strong>di</strong> <strong>Aosta</strong>,• la fabbrica <strong>di</strong> produzione della birra Heineken,• il deposito carburanti DepoDora.Nello Stabilimento sono in<strong>di</strong>viduabili i seguenti reparti produttivi, con specificati i principaliimpianti/apparecchiature:REPARTIPARCO ROTTAMI<strong>ACCIAI</strong>ERIACOLATA CONTINUA<strong>ACCIAI</strong>ERIA ESRFUCINATBBPACIMPIANTI/APPARECCHIATUREDeposito materiali ferrosi, Deposito ferrolegheForno elettrico fusore, Convertitore ad ossigeno, Impianto LF(forno elettrico), Impianto RH (degasaggio sottovuoto), Zone<strong>di</strong> colaggio, Deposito materiali (carbone, calce, altre materieprime)Macchina <strong>di</strong> colaggio, forni <strong>di</strong> trattamento termicoImpianto <strong>di</strong> rifusione ad arco elettrico sotto scoria liquidaPresse, Martellatrice, Raddrizzatrice, Forni <strong>di</strong> riscaldoTreno <strong>di</strong> laminazione, Celle <strong>di</strong> riscaldoMolatrici per billette e brame, Raddrizzatrice, Troncatrice,Seghe a nastro, Depositi <strong>di</strong> semilavorati, Linea <strong>di</strong>controllo/ispezione materialeScheda informativa pag 3 Febbraio 2009


LAMINATOIO BARRE /VERGELLA TVBFINITURATTDRETTIFICHEPRSTT4IMPIANTO POLVERIMAGAZZINIForno <strong>di</strong> riscaldo, Treno <strong>di</strong> laminazionePelatrici, Rullatrici, Bisellatrice, Linea <strong>di</strong> collaudo, Raddrizzatrici,Rettificatrici, Forni <strong>di</strong> trattamento termicoImpianto decapaggio automatico, Impianto defangazione erigenera, Impianto sodatura riducente, Forni <strong>di</strong> trattamentotermico, Sabbiatrice, Collaudo e confezionamento,Magazzino rotoliForno <strong>di</strong> riscaldo, Raddrizzatrici, Trafilatrici, Rettificatrici,Troncatrici, Linee <strong>di</strong> collaudo, Stoccaggio e confezionamentoprodotto finitoFrese, Torni, Alesatrici, Foratrici, Segatrici, Linea <strong>di</strong> collaudoRaddrizzatrice, Seghe a nastro, Forni <strong>di</strong> trattamento termico,Vasche <strong>di</strong> tempraForni ad induzione, Torri <strong>di</strong> atomizzazioneMagazzini <strong>di</strong> prodotto finitoGli impianti ausiliari, le utilities vere e proprie e le altre attività/e<strong>di</strong>fici/infrastrutture <strong>di</strong>supporto alla produzione sono:AUSILIARI / UTILITIES etc.IMPIANTI AUSILIARIIMPIANTI/APPARECCHIATUREImpianto frazionamento aria per produzione Ossigeno– Azoto - Argon, Vagliatura scoria, Impianto <strong>di</strong>neutralizzazione aci<strong>di</strong>, Impianto <strong>di</strong> trattamento acquereflueSERVIZI Cabina <strong>di</strong> decompressione metano e rete <strong>di</strong><strong>di</strong>stribuzione, Centrali termiche <strong>di</strong> produzione vapore eacqua calda, Cabina collettrice (Sottostazioneelettrica), Cabine elettriche, Sala compressori aria,Deposito bombole <strong>di</strong> GPL-Acetilene e gas vari,Deposito bombole Idrogeno, Deposito bomboleOssigeno, Azoto e Argon, Deposito <strong>di</strong> sacchi <strong>di</strong> Salicontenenti BaCl 2 e NaNO 2 , Deposito Oli, Stoccaggiogas tecniciATTIVITA’ DI SUPPORTOINFRASTRUTTUREOFFICINE E DEPOSITIOfficina centrale <strong>di</strong> manutenzione e officine <strong>di</strong> reparto,Magazzino generale ricambi, Palazzina Direzione eduffici, Laboratorio tecnologico e <strong>di</strong> controllo qualità,Laboratori chimici, Mense aziendali, Spogliatoi per ilpersonale operativo, InfermeriaRete ferroviaria interna, Distribuzione carburanti perautotrazione (benzina e gasolio)Aree concesse in uso ad imprese terze per esecuzioneattività dello Stabilimento Siderurgico CogneIn allegato si riporta la planimetria dello Stabilimento in formato A3 che mette in rilievo iconfini dello Stabilimento e delle principali aree produttive, logistiche ed amministrative.Scheda informativa pag 4 Febbraio 2009


SEZIONE 4SOSTANZE E PREPARATI SUSCETTIBILI DI CAUSARE UN INCIDENTE RILEVANTENome comunegenericoNumeroCASClassificazione <strong>di</strong> pericoloPrincipali caratteristiche <strong>di</strong>pericolositàQuantità <strong>di</strong>sostanze (t)SOLUZIONI DIACIDOFLUORIDRICO7664-39-9R 26/27/28 Molto tossicoper inalazione, contatto con lapelle e ingestione54< 40%MoltotossicoCorrosivoR 35 Provoca graviustioniSOLUZIONI DIACIDOFLUORIDRICOtra 1% e 7%-TossicoCorrosivoR 23/24/25 Tossico perinalazione, contatto con la pellee ingestioneR 34Provoca ustioni276OSSIGENO 7782-44-7R 8 Può provocarel’accensione <strong>di</strong> materiecombustibili96,7ComburenteScheda informativa pag 5 Febbraio 2009


NomecomunegenericoNumeroCASClassificazione <strong>di</strong> pericoloPrincipali caratteristiche <strong>di</strong>pericolositàQuantità <strong>di</strong>sostanze (t)BENZINA -R 12 Estremamenteinfiammabile11,3R 38Irritante per la pelleTossicoEstremamenteinfiammabileR 45Può provocare il cancroR 51/53 Tossico per gliorganismi acquatici, puòprovocare a lungo termineeffetti negativi per l’ambienteacquaticoPericoloso per l’ambienteR 65 Può causare dannipolmonari se ingeritoGASOLIO -R 40 Pericolo <strong>di</strong> effettiirreversibili17R 51/53 Tossico per gliorganismi acquatici, puòprovocare a lungo termineeffetti negativi per l’ambienteacquaticoPericoloso per l’ambienteR 65 Può causare dannipolmonari se ingeritoR 66 L’esposizione ripetutapuò provocare secchezza escrepolature della pelleACETILENE 74-86-2R 5 Pericolo <strong>di</strong> esplosioneper riscaldamento0,14R 6 Esplosivo a contatto osenza contatto con l’ariaEstremamenteinfiammabileR 12 EstremamenteinfiammabileGPL 68476-85-7R 12 Estremamenteinfiammabile0,58EstremamenteinfiammabileIDROGENO 1333-74-0R 12 Estremamenteinfiammabile0,07EstremamenteinfiammabileScheda informativa pag 6 Febbraio 2009


NomecomunegenericoNumeroCASClassificazione <strong>di</strong> pericoloPrincipali caratteristiche <strong>di</strong>pericolositàQuantità <strong>di</strong>sostanze (t)SALI DICLORURO DIBARIO10361-37-2R 20R 25Nocivo per inalazioneTossico per ingestione1,3TossicoR 36Irritante per gli occhiSALI DINITRITO DISODIO7632-00-0R 8 Può provocarel’accensione <strong>di</strong> materiecombustibili0,1R 25Tossico per ingestioneComburenteTossicoR 50 Altamente tossico pergli organismi acquaticiMETANO 74-82-8R 12 Estremamenteinfiammabile2EstremamenteinfiammabileScheda informativa pag 7 Febbraio 2009


SEZIONE 5NATURA DEI RISCHI DI INCIDENTI RILEVANTIGli impianti ed i depositi nei quali sono presenti in quantità significative le sostanze ed ipreparati pericolosi prima elencati, sono:SOSTANZA/PREPARATO REPARTO IMPIANTI/APPARECCHIATURESoluzioni acido fluoridricoa vario titoloOssigenoDecapaggioImpiantiausiliariServiziImpianto automatico DECAFAST e relativiimpianti <strong>di</strong> defangazione e rigeneraSerbatoi <strong>di</strong> stoccaggioImpianto <strong>di</strong> frazionamento ariaStoccaggio e deposito bomboleRete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzioneIdrogeno Servizi Deposito bomboleAcetilene Servizi Deposito bomboleGPL Servizi Deposito bomboleMetanoBenzina SuperGasolioSali contenenti Cloruro <strong>di</strong> Bario eNitrito <strong>di</strong> So<strong>di</strong>oServiziInfrastruttureInfrastruttureServiziCabina <strong>di</strong> decompressioneRete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzioneSerbatoio interrato – impianto <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzionecarburanti per autotrazioneSerbatoio interrato – impianto <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzionecarburanti per autotrazioneSerbatoi esterniLaboratorio Tecnologico - deposito sacchiGli impianti, i depositi e le unità <strong>di</strong> servizio elencate nella presente tabella sono statioggetto del Rapporto <strong>di</strong> Sicurezza, come previsto dal comma 6 dell’art. 8 del Decretocitato.Scheda informativa pag 8 Febbraio 2009


Per le sostanze della sezione 4, gli scenari incidentali ipotizzabili principali sono:SCENARIOINCIDENTALESOSTANZACOINVOLTAEFFETTIRILASCIOSOSTANZETOSSICHESoluzioneacquosa <strong>di</strong> acidofluoridricoFormazione <strong>di</strong> una nube <strong>di</strong> vapori per evaporazione<strong>di</strong> liquido fuoriuscito da una apparecchiatura o unatubazione.Sali contenentiCloruro <strong>di</strong> Barioe Nitrito <strong>di</strong> So<strong>di</strong>oSpan<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> sostanze solide pericolose peringestione.RILASCISOSTANZEGASSOSEINFIAMMABILIIdrogenoAcetileneGPLMetanoDispersione <strong>di</strong> sostanze infiammabili con possibilità <strong>di</strong>formazione <strong>di</strong> getti incen<strong>di</strong>ati.RILASCIO DISOSTANZELIQUIDEINFIAMMABILIBenzinaFormazione <strong>di</strong> pozza comportante per la Benzinapossibilità <strong>di</strong> incen<strong>di</strong>o in presenza <strong>di</strong> innesco.RILASCIO DISOSTANZEPERICOLOSEPERL’AMBIENTEBenzinaGasolioFormazione <strong>di</strong> pozza in aree pavimentate noncomportanti effetti pericolosi per l’ambiente.RILASCIO DISOSTANZECOMBURENTIOssigenoDispersione <strong>di</strong> Ossigeno liquido e conseguente<strong>di</strong>spersione <strong>di</strong> vapori comburenti che a contatto consostanze combustibili e innesco possono comportareun incen<strong>di</strong>o.Scheda informativa pag 9 Febbraio 2009


SEZIONE 6TIPO DI EFFETTI PER LA POPOLAZIONE E PER L’AMBIENTEL’analisi degli incidenti, comprensiva dell’identificazione degli scenari incidentali e dellavalutazione delle relative conseguenze, è riportata nel Rapporto <strong>di</strong> Sicurezza relativo alloStabilimento.Gli effetti incidentali per la popolazione e per l’ambiente sulla base degli scenariconsiderati sono caratterizzati da:a) <strong>di</strong>spersione <strong>di</strong> vapori tossici derivanti dall’evaporazione <strong>di</strong> Acido Fluoridrico da pozza;le aree interessate da concentrazioni pericolose (IDLH) sono contenute all’internodello Stabilimento; all’esterno dello Stabilimento possono essere raggiunteesclusivamente concentrazioni inferiori alle soglie pericolose;b) <strong>di</strong>spersione <strong>di</strong> vapori <strong>di</strong> Ossigeno comportanti effetti pericolosi anche all’esterno delloStabilimento in prossimità dell’area stoccaggio Ossigeno.MISURE DI PREVENZIONE E SICUREZZA ADOTTATE• Le soluzioni <strong>di</strong> acido fluoridrico concentrato sono stoccate in serbatoi dotati <strong>di</strong> capientibacini <strong>di</strong> contenimento, rivestiti in materiale antiacido; i serbatoi sono ubicati all’interno<strong>di</strong> locali chiusi, dotati <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> rilevazione acido fluoridrico e relativi sistemi <strong>di</strong>allarme ed impianti <strong>di</strong> aspirazione in continuo dell’aria ambiente ed invio ad una colonna<strong>di</strong> abbattimento <strong>di</strong> eventuali vapori <strong>di</strong> acido trascinati.• Le vasche <strong>di</strong> decapaggio sono dotate <strong>di</strong> sistema <strong>di</strong> aspirazione perimetrale, in grado <strong>di</strong>aspirare i vapori <strong>di</strong> acido ed inviarli alle colonne <strong>di</strong> abbattimento.• Le soluzioni acide esauste sono inviate tramite linee fisse all’impianto <strong>di</strong>neutralizzazione e trattamento aci<strong>di</strong>.• Le operazioni <strong>di</strong> scarico autobotte soluzione acquosa <strong>di</strong> Acido Fluoridrico sonocostantemente presi<strong>di</strong>ate da un operatore in grado <strong>di</strong> intervenire imme<strong>di</strong>atamente incaso <strong>di</strong> anomalie.• L’impianto <strong>di</strong> frazionamento aria è dotato <strong>di</strong> sistema <strong>di</strong> controllo per la supervisionedelle operazioni e la messa in sicurezza in caso <strong>di</strong> anomalie.• Le operazioni <strong>di</strong> scarico autobotte Ossigeno liquido per il riempimento del serbatoio,sono costantemente presi<strong>di</strong>ate da un operatore in grado <strong>di</strong> intervenire imme<strong>di</strong>atamentein caso <strong>di</strong> anomalie.• Le bombole d sostanze infiammabili (GPL, Acetilene, Idrogeno) sono tenute in depositide<strong>di</strong>cati.• I sacchi <strong>di</strong> sostanze solide tossiche (sali contenenti Cloruro <strong>di</strong> Bario e Nitrito <strong>di</strong> So<strong>di</strong>o)sono ubicati in aree de<strong>di</strong>cate.• I carburati utilizzati per i mezzi interni (Benzina e Gasolio) sono stoccati in serbatoiinterrati .• Lo Stabilimento è dotato <strong>di</strong> una rete antincen<strong>di</strong>o interna per la <strong>di</strong>stribuzione dell’acqua<strong>di</strong> alimentazione dei <strong>di</strong>spositivi antincen<strong>di</strong>o.• 60 persone circa dello Stabilimento sono state addestrate per quanto concerne il prontointervento per la gestione delle emergenze. Una squadra è sempre presente all’internoper poter intervenire 365 giorni all’anno, 24 ore su 24.Scheda informativa pag 10 Febbraio 2009


SEZIONE 7Il Piano provvisorio <strong>di</strong> Emergenza Esterna è stato approvato dal Comitato regionale per laProtezione Civile in data 30 maggio 2006.MEZZI DI SEGNALAZIONE DI INCIDENTILo Stabilimento è dotato <strong>di</strong> una rete telefonica interna, me<strong>di</strong>ante la quale, componendo ilnumero <strong>di</strong> emergenza 2222 si attiva l’intervento dei soccorsi e della squadra d’emergenzainterna.COMPORTAMENTO DA SEGUIREIl comportamento del personale all’interno dello Stabilimento è definito da procedurescritte per <strong>di</strong>pendenti, imprese e lavoratori; per il comportamento da tenere all’esternodello Stabilimento, il Piano <strong>di</strong> emergenza esterno stabilisce quali azioni effettuare.MEZZI DI COMUNICAZIONE PREVISTILo Stabilimento è dotato <strong>di</strong>:• rete telefonica interna,• linee fisse telefoniche <strong>di</strong> comunicazione verso l’esterno,• fax e posta elettronica,• telefoni cellulari,• telefoni cordless all’interno dello Stabilimento.PRESIDI DI PRONTO SOCCORSOI presi<strong>di</strong> <strong>di</strong> sicurezza ed emergenza presenti nell’area circostante sono:⇒ Vigili del Fuoco <strong>di</strong> <strong>Aosta</strong>, a circa 1 km⇒ ambulanze del Servizio Sanitario Nazionale (n° telefonico 118), presenti nei dueospedali a pochi chilometri;⇒ il Comando provinciale dei Carabinieri <strong>di</strong> <strong>Aosta</strong>⇒ la Questura <strong>di</strong> <strong>Aosta</strong>.Scheda informativa pag 11 Febbraio 2009


SEZIONE 8INFORMAZIONI PER LE AUTORITA’ COMPETENTI SULLE SOSTANZEELENCATE NELLA SEZIONE 4In allegato si riportano le schede <strong>di</strong> sicurezza relative alle sostanze elencate nellasezione 4 della presente Scheda Informativa.Scheda informativa pag 12 Febbraio 2009


SEZIONE 9INFORMAZIONI PER LE AUTORITÀ COMPETENTI SUGLI SCENARI INCIDENTALI CON IMPATTO ALL’ESTERNODELLO STABILIMENTOCoor<strong>di</strong>nate baricentro in formato UTM: 3 70Est 50 66Nord 32TLREvento iniziale Con<strong>di</strong>zioni Modello sorgente I zona(m)II zona(m)in fase liquidaincen<strong>di</strong>o da recipiente (Tank fire)INCENDIOlocalizzato inincen<strong>di</strong>o da pozza (Pool fire)siaria in fase gas/vapore ad alta velocitàgetto <strong>di</strong> fuoco (Jet fire) 14 (1)incen<strong>di</strong>o <strong>di</strong> nube (Flash fire) 14 (1) 26 (1)in fase gas/vapore sfera <strong>di</strong> fuoco (Fireball)III zona(m)ESPLOSIONERILASCIONOTA (1):nosireazione sfuggente (run a way reaction)confinatamiscela gas/vapori infiammabilipolveri infiammabilinon confinata miscela gas/vapori infiammabili (UVCE)transizione rapida <strong>di</strong> fase esplosione fisicain fase liquidain fase gas/vaporein acquasul suoload alta o bassa velocità <strong>di</strong> rilascioLe aree interessate da tale effetto sono interne allo Stabilimento.<strong>di</strong>spersioni liquido/liquido (flui<strong>di</strong> solubili)emulsioni liquido/liquido (flui<strong>di</strong> insolubili)evaporazione da liquido (flui<strong>di</strong> insolubili)<strong>di</strong>spersione da liquido (flui<strong>di</strong> insolubili)<strong>di</strong>spersioneevaporazione da pozza (soluzione acquosaacido fluoridrico) si //evaporazione da pozza (ossigeno)<strong>di</strong>spersione per turbolenza (densità dellanube inferiore a quella dell’aria)<strong>di</strong>spersione per gravità (densità della nubesuperiore a quella dell’aria)siConc 35%= 60 m(3)IDLH=35m(1)Conc 25%= 160 m(3)Scheda informativa pag 13 Luglio 2007


ALLEGATO 4. MODELLI DI MESSAGGI4.1 Diramazione dell’allarme da <strong>di</strong>ffondere da parte della autorità <strong>di</strong> protezione civile nellezone <strong>di</strong> attenzione interessateScenario n. 9: Rilascio Ossigeno liquido da manichetta <strong>di</strong> scarico autocisternaMessaggio da ripetere a intervalli regolari dal momento <strong>di</strong> attivazione (eventualmentepreregistrato):ATTENZIONE – EMERGENZA – INCIDENTE A RISCHIO CHIMICO NELL’AREASTABILIMENTO SIDERURGICO <strong>COGNE</strong> – METTERSI AL RIPARO AL CHIUSO. NONUSARE FIAMME LIBERE O INNESCHI – SE SIETE IN MACCHINA, ALLONTANATEVI APIEDI. NON USARE FIAMME LIBERE O INNESCHIScenario n. 14: Rilascio <strong>di</strong> Metano con formazione <strong>di</strong> getto incen<strong>di</strong>atoMessaggio da ripetere a intervalli regolari dal momento <strong>di</strong> attivazione (eventualmentepreregistrato):ATTENZIONE – EMERGENZA – INCIDENTE A RISCHIO CHIMICO NELL’AREASTABILIMENTO SIDERURGICO <strong>COGNE</strong> – METTERSI AL RIPARO AL CHIUSO. NONUSARE FIAMME LIBERE O INNESCHI – SE SIETE IN MACCHINA, ALLONTANATEVI APIEDI. NON USARE FIAMME LIBERE O INNESCHIScenario n. 20b: Rilascio della soluzione <strong>di</strong> Acido Fluoridrico da tubazione all’interno delreparto <strong>di</strong> decapaggioMessaggio da ripetere a intervalli regolari dal momento <strong>di</strong> attivazione(eventualmente preregistrato):ATTENZIONE – EMERGENZA – INCIDENTE A RISCHIO CHIMICO NELL’AREASTABILIMENTO SIDERURGICO <strong>COGNE</strong> – METTERSI AL RIPARO AL CHIUSO. NONUSARE FIAMME LIBERE O INNESCHI – SE SIETE IN MACCHINA, ALLONTANATEVI APIEDI. NON USARE FIAMME LIBERE O INNESCHI4.2 Diramazione del cessato allarme da <strong>di</strong>ffondere da parte della autorità <strong>di</strong> protezione civilenelle zone <strong>di</strong> attenzione interessateScenario n. 9: Rilascio Ossigeno liquido da manichetta <strong>di</strong> scarico autocisternaScenario n. 14: Rilascio <strong>di</strong> Metano con formazione <strong>di</strong> getto incen<strong>di</strong>atoScenario n. 20b: Rilascio della soluzione <strong>di</strong> Acido Fluoridrico da tubazione all’interno delreparto <strong>di</strong> decapaggioDa <strong>di</strong>ffondere nell’area esposta alla Soglia <strong>di</strong> AttenzioneMessaggio da ripetere a intervalli regolari dal momento della <strong>di</strong>sattivazione (eventualmentepreregistrato):ATTENZIONE – CESSATO ALLARME EMERGENZA STABILIMENTO SIDERURGICO<strong>COGNE</strong> – E’ POSSIBILE LA RIPRESA DELLE NORMALI ATTIVITA’.__________________________Piano provvisorio <strong>di</strong> emergenza esterno – STABILIMENTO SIDERURGICO <strong>COGNE</strong> – e<strong>di</strong>zione <strong>2010</strong> pag. 58


4.3 Attivazione piano <strong>di</strong> emergenza (modulo su carta intestata Regione Valle d’<strong>Aosta</strong>)Saint Christophe,TRASMISSIONE VIA FAX♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦SINDACO DEL COMUNE DI AOSTACOORDINATORE DIPARTIMENTO EE.LL., SERVIZI DI PREFETTURA E P.C.COORDINATORE DIPARTIMENTO RISORSE NATURALI E CORPO FORESTALECOORDINATORE DIPARTIMENTO DIFESA DEL SUOLO E RISORSE IDRICHECOORDINATORE DIPARTIMENTO TERRITORIO E AMBIENTECOORDINATORE DIPARTIMENTO OO.PP. E EDILIZIA RESIDENZIALEDIRETTORE DEI SERVIZI ANTINCENDIO E DI SOCCORSOCOMANDANTE REGIONALE DEI VIGILI DEL FUOCOCOMANDANTE DEL CORPO FORESTALE DELLA VALLE D’AOSTADIRETTORE DELLA DIREZIONE VIABILITÀ DELL'ASSESSORATO OPEREPUBBLICHE, DIFESA DEL SUOLO E EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICACAPO UFFICIO STAMPA REGIONALEQUESTORE DELLA VALLE D’AOSTACOMANDANTE SEZIONE POLIZIA STRADALE AOSTACOMANDANTE GRUPPO CARABINIERI DI AOSTACOMANDANTE REGIONALE VDA GUARDIA DI FINANZACOMANDANTE CENTRO ADDESTRAMENTO ALPINOPRESIDENTE COMITATO REGIONALE CRIDIRETTORE GENERALE A.U.S.L.DIRIGENTE S.C. 118 A.U.S.L. VDADIRETTORE GENERALE DELL’ARPA VDACOORDINAMENTO REGIONALE VOLONTARIATO DI P.C.PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PERMANENTE DEGLI ENTI LOCALI-CPELR.F.I. S.P.A.RACCORDO AUTOSTRADALE VALDOSTANO (RAV)SOCIETA AUTOSTRADE VALDOSTANE (SAV)A.N.A.S.ARPA DELLA VALLE D’AOSTAOggetto: ORDINE DI ATTIVAZIONE <strong>PIANO</strong> DI EMERGENZA ESTERNASTABILIMENTO SIDERURGICO <strong>COGNE</strong> S.P.A. DI AOSTA.Il Gestore dello stabilimento Siderurgico Cogne S.p.A. <strong>di</strong> <strong>Aosta</strong> ha comunicato ilverificarsi <strong>di</strong> un incidente in data o<strong>di</strong>erna alle ore ….. , tale da determinare l’attivazione del “Piano<strong>di</strong> emergenza esterna”. Lo scenario <strong>di</strong> incidente è quello relativo a: Scenario n. 9: Rilascio Ossigeno liquido da manichetta <strong>di</strong> scarico autocisterna Scenario n. 14: Rilascio <strong>di</strong> Metano con formazione <strong>di</strong> getto incen<strong>di</strong>ato Scenario n. 20b: Rilascio della soluzione <strong>di</strong> Acido Fluoridrico da tubazione all’internodel reparto <strong>di</strong> decapaggioSi <strong>di</strong>spone, pertanto, l’imme<strong>di</strong>ata attuazione del “Piano <strong>di</strong> emergenza esterna”riferito a detto stabilimento.Il Signor Questore è incaricato del coor<strong>di</strong>namento <strong>di</strong> tutte le forze dell’or<strong>di</strong>neimpiegate nell’esigenza.Distinti saluti.IL PRESIDENTE*=================* IL PRESIDENTE DELLA REGIONE NELL’ESERCIZIO DELLE ATTRIBUZIONIPREFETTIZIEoppure* IL DIRETTORE DELLA PROTEZIONE CIVILE__________________________Piano provvisorio <strong>di</strong> emergenza esterno – STABILIMENTO SIDERURGICO <strong>COGNE</strong> – e<strong>di</strong>zione <strong>2010</strong> pag. 59


4.4 Disattivazione piano <strong>di</strong> emergenza (modulo su carta intestata Regione Valle d’<strong>Aosta</strong>)Saint Christophe,TRASMISSIONE VIA FAX♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦SINDACO DEL COMUNE DI AOSTACOORDINATORE DIPARTIMENTO EE.LL., SERVIZI DI PREFETTURA E P.C.COORDINATORE DIPARTIMENTO RISORSE NATURALI E CORPO FORESTALECOORDINATORE DIPARTIMENTO DIFESA DEL SUOLO E RISORSE IDRICHECOORDINATORE DIPARTIMENTO TERRITORIO E AMBIENTECOORDINATORE DIPARTIMENTO OO.PP. E EDILIZIA RESIDENZIALEDIRETTORE DEI SERVIZI ANTINCENDIO E DI SOCCORSOCOMANDANTE REGIONALE DEI VIGILI DEL FUOCOCOMANDANTE DEL CORPO FORESTALE DELLA VALLE D’AOSTADIRETTORE DELLA DIREZIONE VIABILITÀ DELL'ASSESSORATO OPEREPUBBLICHE, DIFESA DEL SUOLO E EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICACAPO UFFICIO STAMPA REGIONALEQUESTORE DELLA VALLE D’AOSTACOMANDANTE SEZIONE POLIZIA STRADALE AOSTACOMANDANTE GRUPPO CARABINIERI DI AOSTACOMANDANTE REGIONALE VDA GUARDIA DI FINANZACOMANDANTE CENTRO ADDESTRAMENTO ALPINOPRESIDENTE COMITATO REGIONALE CRIDIRETTORE GENERALE A.U.S.L.DIRIGENTE S.C. 118 A.U.S.L. VDADIRETTORE GENERALE DELL’ARPA VDACOORDINAMENTO REGIONALE VOLONTARIATO DI P.C.PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PERMANENTE DEGLI ENTI LOCALI-CPELR.F.I. S.P.A.RACCORDO AUTOSTRADALE VALDOSTANO (RAV)SOCIETA AUTOSTRADE VALDOSTANE (SAV)A.N.A.S.ARPA DELLA VALLE D’AOSTAOggetto: ORDINE DI CESSAZIONE DELLE MISURE DI EMERGENZA INAPPLICAZIONE DEL “<strong>PIANO</strong> DI EMER-GENZA ESTERNA” / STABILIMENTOSIDERURGICO <strong>COGNE</strong> S.P.A. DI AOSTA.In relazione al CESSATO PERICOLO, si <strong>di</strong>spone l’imme<strong>di</strong>ata cessazione dellemisure <strong>di</strong> emergenza in applicazione del “Piano <strong>di</strong> Emergenza esterno" riferita alla stabilimentoSiderurgico Cogne S.p.A. <strong>di</strong> <strong>Aosta</strong>.Distinti saluti.IL PRESIDENTE*=================* IL PRESIDENTE DELLA REGIONE NELL’ESERCIZIO DELLE ATTRIBUZIONIPREFETTIZIEoppure* IL DIRETTORE DELLA PROTEZIONE CIVILE__________________________Piano provvisorio <strong>di</strong> emergenza esterno – STABILIMENTO SIDERURGICO <strong>COGNE</strong> – e<strong>di</strong>zione <strong>2010</strong> pag. 60


ALLEGATO 5. ESERCITAZIONI E AGGIORNAMENTISaranno effettuate secondo quanto in<strong>di</strong>cato nell’art. 20 del Dlgs. 334/99, che si riporta:“Art. 20- Piano <strong>di</strong> emergenza esterno1. Per gli stabilimenti <strong>di</strong> cui all'articolo 8, al fine <strong>di</strong> limitare gli effetti dannosi derivanti da incidenti rilevanti, sullascorta delle informazioni fornite dal gestore ai sensi degli articoli 11 e 12, delle conclusioni dell'istruttoria, ove<strong>di</strong>sponibili, delle linee guida previste dal comma 4, nonché delle eventuali valutazioni formulate dal Dipartimentodella protezione civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri - il prefetto, d'intesa con le regioni e gli enti localiinteressati, previa consultazione della popolazione e nell'ambito delle <strong>di</strong>sponibilità finanziarie previste dallalegislazione vigente, pre<strong>di</strong>spone il piano <strong>di</strong> emergenza esterno allo stabilimento e ne coor<strong>di</strong>na l'attuazione. Il piano ècomunicato al Ministero dell'ambiente, ai sindaci, alla regione e alla provincia competenti per territorio, al Ministerodell'interno ed al Dipartimento della protezione civile. Nella comunicazione al Ministero dell'ambiente devono esseresegnalati anche gli stabilimenti <strong>di</strong> cui all'articolo 15, comma 3, lettera a).2. Il piano <strong>di</strong> cui al comma 1 deve essere elaborato tenendo conto almeno delle in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong> cui all'allegato IV, punto2, ed essere elaborati allo scopo <strong>di</strong>:a) controllare e circoscrivere gli incidenti in modo da minimizzarne gli effetti e limitarne i danni per l'uomo, perl'ambiente e per i beni;b) mettere in atto le misure necessarie per proteggere l'uomo e l'ambiente dalle conseguenze <strong>di</strong> incidenti rilevanti;c) informare adeguatamente la popolazione e le autorità locali competenti;d) provvedere sulla base delle <strong>di</strong>sposizioni vigenti al ripristino e al <strong>di</strong>sinquinamento dell'ambiente dopo un incidenterilevante.3. Il piano <strong>di</strong> cui al comma 1 deve essere riesaminato, sperimentato e, se necessario, riveduto ed aggiornato nei limitidelle risorse previste dalla legislazione vigente, dal prefetto ad intervalli appropriati e, comunque, non superiori a treanni. La revisione deve tenere conto dei cambiamenti avvenuti negli stabilimenti e nei servizi <strong>di</strong> emergenza, deiprogressi tecnici e delle nuove conoscenze in merito alle misure da adottare in caso <strong>di</strong> incidenti rilevanti; dellarevisione del piano viene data comunicazione al Ministero dell'ambiente.4. Il Dipartimento della protezione civile stabilisce, d'intesa con la Conferenza unificata, per le finalità <strong>di</strong> cui alla legge24 febbraio 1992, n. 225, le linee guida per la pre<strong>di</strong>sposizione del piano <strong>di</strong> emergenza esterna, provvisorio o definitivo,e per la relativa informazione alla popolazione. Inoltre, ferme restando le attribuzioni delle amministrazioni dello Statoe degli enti territoriali e locali definite dalla vigente legislazione, il Dipartimento della protezione civile verifica chel'attivazione del piano avvenga in maniera tempestiva da parte dei soggetti competenti qualora accada un incidenterilevante o un evento incontrollato <strong>di</strong> natura tale che si possa ragionevolmente prevedere che provochi un incidenterilevante.5. Per le aree ad elevata concentrazione <strong>di</strong> cui all'articolo 13, il prefetto, d'intesa con la regione e gli enti localiinteressati, re<strong>di</strong>ge anche il piano <strong>di</strong> emergenza esterno dell'area interessata; fino all'emanazione del nuovo piano <strong>di</strong>emergenza esterno vale quello già emanato in precedenza.6. Il Ministro dell'ambiente provvede a <strong>di</strong>sciplinare, con regolamento da adottarsi ai sensi dell'articolo 17, comma 3,della legge 23 agosto 1988, n. 400, le forme <strong>di</strong> consultazione della popolazione sui piani <strong>di</strong> cui al comma 1.7. Le <strong>di</strong>sposizioni del presente articolo restano in vigore fino all'attuazione dell'articolo 72 del citato decreto legislativon. 112 del 1998.”__________________________Piano provvisorio <strong>di</strong> emergenza esterno – STABILIMENTO SIDERURGICO <strong>COGNE</strong> – e<strong>di</strong>zione <strong>2010</strong> pag. 61


ALLEGATO 6. DATI SUGLI INSEDIAMENTI PRESENTI NELLA ZONA DI ATTENZIONE PER LO SCENARIO N. 9: (RILASCIOOSSIGENO LIQUIDO DA MANICHETTA DI SCARICO AUTOCISTERNA)AZIENDEINDIRIZZO1 UNICREDIT BANCA Via Paravera, 242 STAZIONE FERROVIARIA Piazza Manzetti, 13 AGENZIA REGIONALE ENTRATE Piazza Manzetti, 24 AUTOLAVAGGIO CAR WASH AOSTA Viale Carducci, 10Occupanti(<strong>di</strong>p.+fluttuante) Referente 1 TELEFONO 16 <strong>di</strong>p +10 utenti45 <strong>di</strong>p + 160 utentimax70 <strong>di</strong>p.2 <strong>di</strong>p.+ 3 utenti1) Dati omessi dal presente documento per privacy__________________________Piano provvisorio <strong>di</strong> emergenza esterno – STABILIMENTO SIDERURGICO <strong>COGNE</strong> – e<strong>di</strong>zione <strong>2010</strong> pag. 62


ALLEGATO 7. DATI SUGLI INSEDIAMENTI PRESENTI NELL’AREA “EX-<strong>COGNE</strong>”AZIENDEINDIRIZZOtitolare /soci1 Arsenale Via Lav. Vittime Col du Mont, 243 22 Consorzio SistraVia Lav. Vittime Col du Mont, 242 83 CooperactiveVia Lav. Vittime Col du Mont, 2454 DigivalVia Lav. Vittime Col du Mont, 241 25 Dora S.p.A.Via Lav. Vittime Col du Mont, 24 40 e<strong>di</strong>ficioD4 laboratorioPépinièreVia Lav. Vittime Col du Mont, 247 ICCOM1 48 Mavitec S.r.l. Via Lav. Vittime Col du Mont, 24 29 Montagnard S.r.l.Via Lav. Vittime Col du Mont, 241 410 Net AgeVia Lav. Vittime Col du Mont, 24411 NetbeVia Lav. Vittime Col du Mont, 242 212 PlanetvalVia Lav. Vittime Col du Mont, 242 513 Ribes RicercheVia Lav. Vittime Col du Mont, 245 2514 Symant <strong>di</strong> AlbaceVia Lav. Vittime Col du Mont, 24115 Ditta artigianale Accor<strong>di</strong> Via Lav.Vittime Del Col Du Mont, 3816 Electro Power Systems (EPS) Via Lav.Vittime Del Col Du Mont, 3817 CRA <strong>di</strong> De Moro Via Lav.Vittime Del Col Du Mont, 118 Struttura Valle d'<strong>Aosta</strong> Via Lav.Vittime Del Col Du Mont, 241) Dati omessi dal presente documento per privacy1 -1 111 10<strong>di</strong>pendenti -collaboratori -stagisti Referente 1 TELEFONO 128__________________________Piano provvisorio <strong>di</strong> emergenza esterno – STABILIMENTO SIDERURGICO <strong>COGNE</strong> – e<strong>di</strong>zione <strong>2010</strong> pag. 63


ALLEGATO 8. MODELLO DI FAX INFORMATIVO SU EVENTO DI EMERGENZA DAPARTE DELLO STABILIMENTO <strong>COGNE</strong> S.P.A.Le seguenti schede e fax sono estratti dal PEI dello Stabilimento Siderurgico Cogne:<strong>COGNE</strong> <strong>ACCIAI</strong> <strong>SPECIALI</strong> S.p.a.Via Paravera, 16I-11100 AOSTADa/From: Gestore Stabilimento Siderurgico CogneIng. Andrea LANDINITel.: 0165 302403Fax: 0165 302476A/To: - Presidente Regione Autonoma Valle d’<strong>Aosta</strong>- Sindaco Città <strong>di</strong> <strong>Aosta</strong>- Protezione Civile- Vigili del FuocoData/Date:Fax.: 0165 273303Fax: 0165 44020Fax: 0165 40935Fax: 0165 235636Numero <strong>di</strong> pagine inclusa copertina:OGGETTO: INFORMATIVA SU EVENTO DI EMERGENZAai sensi del D. Lgs. 334/99 Art.24L’evento:Circostanze dell’incidente:Dati <strong>di</strong>sponibili per la valutazione delle conseguenze per l’uomo e per l’ambiente:Misure d’emergenza adottate per limitare gli effetti nell’imme<strong>di</strong>ato e a me<strong>di</strong>o termine:Al più presto saranno fornite le informazioni sulle misure previste per evitare che l’incidentesi riproduca ed eventuali aggiornamenti su nuovi elementi che mo<strong>di</strong>ficano le informazioniacquisite.__________________________Piano provvisorio <strong>di</strong> emergenza esterno – STABILIMENTO SIDERURGICO <strong>COGNE</strong> – e<strong>di</strong>zione <strong>2010</strong> pag. 64

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