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Interreg Emilia-Romagna 2000-2006 - Fondi Europei 2007-2013

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Lavoro svolto nell’ambito del progetto REACT,finanziato dal programma comunitario INTERACTRealizzazione a cura diMichele MiglioriRegione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>Direzione Generale Programmi e Intese,Relazioni Europee e Cooperazione InternazionaleCon il supporto tecnico di ERVET - <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>Valorizzazione Economica del Territorio SpAPrima parte ed analisi a cura diMichele MiglioriRegione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>Claudia ZiosiERVET - <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>Valorizzazione Economica del Territorio SpA,Area Politiche europee e cooperazioneinternazionaleCon la collaborazione diMario Cerè, Germana De Carli,Lodovico Gherardi, Giuliana VenturaRegione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>Direzione Generale Programmi e Intese,Relazioni Europee e Cooperazione InternazionaleCoordinamento editoriale e schede progetto a cura diERVET - <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>Valorizzazione Economica del Territorio SpA,Area Politiche europee e cooperazioneinternazionaleSi ringraziano i referenti dei progettiper il prezioso contributo informativoSi ringrazia per la collaborazione l’ArchivioFotografico della Regione <strong>Emilia</strong> <strong>Romagna</strong> cheha consentito l’utilizzo di alcune delle immaginiriportate nel presente volumeTraduzione a cura diMaria Pia FalconeProgetto graficoAvenida - MOStampato nel mese di ottobre <strong>2007</strong>


Prefazione 5Presentazione 61. La futura cooperazione territoriale europea <strong>2007</strong>/<strong>2013</strong> 71.1 Quadro generale 71.2 La cooperazione interna 81.3 La cooperazione esterna 91.4 La cooperazione <strong>2007</strong>/<strong>2013</strong> in <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> 102. L’iniziativa comunitaria INTERREG III <strong>2000</strong>-<strong>2006</strong> 122.1 La cooperazione transfrontaliera 122.2 La cooperazione transnazionale 122.3 La cooperazione interregionale 132.4 I programmi Interact, Espon e URBACT 133. L’attuazione dei programmi INTERREG III in <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> nel periodo <strong>2000</strong>-<strong>2006</strong> 153.1 Sezione A - cooperazione transfrontaliera 153.1.1 Programma transfrontaliero adriatico 153.2 Sezione B - cooperazione transnazionale 163.2.1 Programma CADSES 163.2.2 Programma MEDOCC 163.3 Sezione C - cooperazione interregionale 173.3.1 Programma INTERREG III C 174. L’organizzazione della regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> 185. Analisi dei progetti INTERREG <strong>2000</strong>-<strong>2006</strong> in <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> 195.1 Totale progetti INTERREG III approvati in <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> 195.2 Progetti della amministrazione regionale e degli enti territoriali 205.2.1 Amministrazione regionale 215.2.2 Enti del territorio 225.3 Partenariato 235.3.1 Distribuzione per paese di provenienza 235.3.2 Capofila per paese 265.4 Tipologia di enti 285.5 Settori di intervento 305.6 Risorse finanziarie 31Conclusioni 336. Schede descrittive dei progetti INTERREG <strong>2000</strong>-<strong>2006</strong> in <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> 35Programma INTERREG III A Transfrontaliero Adriatico 35Programma INTERREG III B CADSES 84Programma INTERREG III B MEDOCC 128Programma INTERREG III C <strong>Interreg</strong>ionale 160Programma INTERACT 206Legenda sigle paese 209INDICE


Uno sguardoall’<strong>Emilia</strong>-romagna4UNO SGUARDO ALL’EMILIA-ROMAGNA* <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> ItaliaPopolazione 4.151.369 7,10%Tasso Di Occupazione 68,3% 57,4%Tasso Totale Di Disoccupazione 3,7% 8,0%Tasso Di Occupazione Femminile 63,4% 51,3%Tasso Di Disoccupazione Femminile 5,0% 10,6%Prodotto Interno Lordo (Pil) Pro Capite 26.413 21.611Industrie Attive/attività Produttive 420.401Agricoltura 77.843 Imprese (18,5%)Industria 124.465 Imprese (29,7%)Servizi 217.191 Imprese (51,8%)1 Impresa Ogni 9,87 AbitantiAddetti Al/lavoratori Nel SettoreManifatturiero 521,00Agricolo 5,1%Industria 36,0%Servizi 64,9%* dati aggiornati al 2004Elaborazione cartografica a cura di ERVET SpA


PrefazioneLo sviluppo delle politiche regionali e il forte impegno dell’Unione europea sulla via dell’integrazione ha portatoalla realizzazione di numerosi programmi e progetti regionali e territoriali. Nonostante ciò, il recente grandeallargamento dello spazio comunitario ed il futuro processo di adesione di nuovi Stati, hanno reso ancor piùvisibile il permanere di differenti livelli di sviluppo fra aree regionali europee. Su questa consapevolezza si èavviata una profonda riflessione sugli strumenti che l’Unione europea dovrà dispiegare nei prossimi anni perapprofondire il processo di integrazione.Da qualche tempo, parole come “cooperazione”, “scambio di esperienze”, “rete”, “trasferimento di conoscenze”stanno assumendo sempre più il ruolo di guida per specifiche iniziative comunitarie e per la politicaregionale rinnovata.Sotto l’aspetto della cooperazione, l’iniziativa comunitaria INTERREG III, attivata nel periodo <strong>2000</strong>-<strong>2006</strong>, harappresentato una delle maggiori opportunità offerta alle regioni europee per avviare relazioni con realtàregionali e locali di altri paesi europei e tradurre, con un lavoro comune, il principio di sviluppo integratodel territorio. Ciò ha prodotto anche un consolidamento delle reti che operano sulle tematiche legate allosviluppo regionale.Le analisi, effettuate sui risultati prodotti dall’attuazione dei programmi di cooperazione, hanno messo in luceuna sorprendente “architettura” di collaborazione, dove Amministrazioni pubbliche regionali e territoriali deipaesi membri hanno intrecciato intensi rapporti e condiviso conoscenze, risorse, metodi di lavoro.Ciò rappresenta un formidabile strumento di dialogo per avvicinare diverse culture amministrative e diversemodalità di interpretazione e realizzazione delle politiche pubbliche e di coinvolgimento dei cittadini.La Regione e gli Enti territoriali dell’<strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> hanno largamente contribuito alla realizzazione dell’iniziativacomunitaria INTERREG III. La nostra partecipazione ha dato vita ad un consistente numero di progetti,risultando con ciò una fra le più attive regioni europee.E’ stata un’esperienza molto positiva. Intendiamo ripercorrerla e potenziarla nei prossimi programmi di cooperazioneche partiranno nel <strong>2007</strong>. Questo è un impegno della Giunta regionale che, nei propri documentidi programmazione, ha già inserito la necessità di un approfondimento delle relazioni tra l’<strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>e altre regioni europee e di un rafforzamento delle reti che coinvolgono l’intero sistema territoriale.Questo volume raccoglie le numerose iniziative progettuali che si sono originate dai programmi INTERREG eche hanno coinvolto numerosi attori istituzionali e socio-economici di tutto il territorio regionale dell’<strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>. Il mio auspicio è che contribuisca a valorizzare questa esperienza e divenga strumento di informazionee di lavoro per tutti coloro che, a vario titolo, sono impegnati nello sforzo di sviluppare iniziativein questo campo.PREFAZIONEVasco ErraniPresidente Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>


1. La futura cooperazione territoriale europea <strong>2007</strong>/<strong>2013</strong>1.1 Quadro generaleNel luglio <strong>2006</strong>, sono state definite le linee di intervento che, a partire dal <strong>2007</strong>, la Commissione europeaattiverà sul versante della cooperazione europea interna e verso la cooperazione cosiddetta esterna. Quest’ultimariguarda i paesi attualmente candidati all’adesione 2 , i paesi potenziali candidati 3 ed i paesi cosiddettidi prossimità (paesi terzi del bacino Mediterraneo 4 e paesi dell’Europa orientale 5 ).Dopo i lunghi negoziati sulle prospettive finanziarie pluriennali ed il quadro giuridico complessivo, sono statiapprovati e pubblicati i principali regolamenti che guideranno la nuova fase di cooperazione transeuropeadopo il <strong>2006</strong>. Ad essi fanno riferimento un insieme di strumenti, a disposizione degli Stati membri e di alcunipaesi terzi, che permetteranno l’avvio di specifici programmi dedicati all’attivazione di azioni congiunte. Adessi potranno accedere le Istituzioni pubbliche, regionali e locali, nonché altri attori privati, con lo scopo diconsolidare le esperienze già fatte nell’ambito dell’iniziativa INTERREG III o per avviare nuovi progetti.Regolamento (CE) n. 1083/<strong>2006</strong> del Consiglio, dell’11 luglio <strong>2006</strong>, recante disposizioni generali sulFondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione e che abrogail regolamento (CE) n. 1260/1999Regolamento (CE) n. 1080/<strong>2006</strong> del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 luglio <strong>2006</strong>, relativo alFondo europeo di sviluppo regionale e recante abrogazione del regolamento (CE) n. 1783/1999Regolamento (CE) n. 1082/<strong>2006</strong> del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 luglio <strong>2006</strong>, relativo aun gruppo europeo di cooperazione territoriale (GECT)Regolamento (CE) n. 1085/<strong>2006</strong> del Consiglio, del 17 luglio <strong>2006</strong>, che istituisce uno strumento diassistenza preadesione (IPA)Regolamento (CE) n. 1638/<strong>2006</strong> del Parlamento europeo e del Consiglio del 24 ottobre <strong>2006</strong> recantedisposizioni generali che istituiscono uno strumento europeo di vicinato e partenariato (ENPI)Il quadro finanziario complessivo è delineato in parte nella Decisione n.<strong>2006</strong>/609/CE della Commissione del4 agosto <strong>2006</strong> 6 . In essa sono fissate le ripartizioni indicative per Stato membro degli stanziamenti di impegnoa titolo dell’obiettivo “Cooperazione territoriale europea” per il periodo <strong>2007</strong>/<strong>2013</strong>.A tali risorse, corrispondenti a circa 7.339.676.584 euro, si devono aggiungere:le dotazioni finanziarie specifiche per la cooperazione interregionale, non ripartite per Stato membro cheequivalgono a 392.002.991 euro;le dotazioni degli strumenti di assistenza preadesione e di vicinato;le risorse, pari allo 0,25% del totale disponibile, che la Commissione si riserva per azioni di assistenzatecnica.Estratto dalla tabella 1 dell’allegato alla Decisione Commissione Europea n. <strong>2006</strong>/609/CEStato membro TABELLA 1 - Importo degli stanziamenti FESR (in euro, prezzi 2004)InternoRegioni ammesse a titolo dell’obiettivo“Cooperazione territoriale europea”Finanziamento complementaredi cui all’allegatoII del regolamento (CE)n. 1083/<strong>2006</strong> delConsiglio, paragrafi:Transfrontaliera Transnazionale §21 §22TrasferimentoENPITrasferimentoIPATotale Statimembri4.421.953.532 522.329.000 291.637.000 5.235.919.532 1.577.764.543 326.492.509 199.500.000di cui Italia 397.945.802 54.402.000 103.486.000 555.833.802 186.182.745 8.414.488TotaleINTRODUZIONE2Croazia, Turchia, Macedonia 3 Albania, Bosnia-Herzegovina, Serbia, Montenegro 4 Algeria, Egitto, Libia, Israele, Giordania,Libano, Marocco, Siria, Tunisia e Autorità palestinese 5 Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Georgia, Moldavia e Ucraina6Come da rettifica pubblicata in GUUE L 109 del 26/04/<strong>2007</strong> p.51


INTRODUZIONE1.2 La cooperazione internaL’obiettivo “Cooperazione territoriale europea” verrà attivato sul territorio comunitario attraverso unaserie di programmi in aree territoriali sovranazionali ed infraregionali che la Commissione europea hadefinito con decisioni specifiche.I Regolamenti (CE) n.1083/<strong>2006</strong> (Disposizioni generali), n.1080/<strong>2006</strong> (Disposizioni relative al FESR) e n.1082/<strong>2006</strong> (GECT) definiscono i margini di azione del nuovo obiettivo.In particolare:nel Reg. (CE) n.1083/<strong>2006</strong>:l’art. 3 definisce l’ambito di missione dell’obiettivo che è “inteso a rafforzare la cooperazione transfrontalieramediante iniziative congiunte locali e regionali, a rafforzare la cooperazione transnazionalemediante azioni volte allo sviluppo territoriale integrato connesse alle priorità comunitarie e a rafforzare lacooperazione interregionale e lo scambio di esperienze al livello regionale adeguato”.l’art. 7 definisce gli ambiti di ammissibilità geografica;l’art. 21 definisce le risorse destinate all’obiettivo che ammontano a 7.750.081.461 euro pari al 2,52%delle risorse complessive per la politica di coesione di cui:- 73,86% destinato alla cooperazione transfrontaliera;- 20,95 % alla cooperazione transnazionale;- 5,19% alla cooperazione interregionale.nel Reg. (CE) n.1080/<strong>2006</strong>:l’art. 6 definisce le priorità sulle quali devono concentrarsi le azioni dei programmi con indicazioni specificheper la parte transfrontaliera, transnazionale, interregionale;il capo III composto dagli artt. da 12 a 21 detta “Disposizioni specifiche relative all’obiettivo Cooperazioneterritoriale europea” in particolare su programmi operativi, sull’ammissibilità delle spese, sulla gestione,sorveglianza e controllo, sulle singole operazioni.nel Reg. (CE) n.1082/<strong>2006</strong> vengono definite le finalità e le condizioni operative per i “Gruppi europei dicooperazione territoriale” quali strumenti facoltativi per l’attuazione di programmi o progetti di cooperazioneterritoriale.I programmi di cooperazione transfrontaliera faranno riferimento (vedi art.7 del Reg.1083/<strong>2006</strong>) ad un insiemedi aree NUTS III (Province per l’Italia) situate “....lungo le frontiere terrestri interne lungo talune frontiereterrestri esterne e tutte le regioni di livello NUTS III situate lungo le frontiere marittime separate, in via diprincipio, da un massimo di 150 chilometri.....”.I programmi transnazionali prevedranno, come nel precedente periodo, ampi spazi geografici di cooperazioneindividuati, in linea di principio, da raggruppamenti di aree NUTS II (per l’Italia si tratta delle regioni).La cooperazione interregionale non avrà più come riferimento i quattro quadranti europei dell’attuale periodo(Nord, Sud, Est, Ovest) ma verterà su un unico programma per l’intero territorio comunitario. Verranno, inoltre,rifinanziate le reti europee maturate nell’ambito dei programmi INTERACT, URBAN, ESPON.In quest’ambito saranno ammissibili azioni direttamente collegate o previste ai programmi operativi previstiper i nuovi obiettivi “Convergenza” e “Competitività regionale ed occupazione”.Per i programmi dell’obiettivo 3 “Cooperazione territoriale europea”, così come per gli altri obiettivi della nuovapolitica di coesione (Convergenza e Competitività regionale/Occupazione), i regolamenti e gli orientamentistrategici comunitari insistono per il finanziamento di progetti che consentano una cooperazione più strettae rafforzata fra i diversi territori e siano collegate alla realizzazione della strategia di Lisbona - Goteborg.La connessione con la strategia europea di Lisbona è particolarmente importante e fa riferimento all’innovazioneed all’economia della conoscenza, allo sviluppo dell’imprenditorialità ed al sostegno delle PMI, all’ambienteed alla prevenzione dei rischi, all’accessibilità ed ai collegamenti materiali ed immateriali fra territori.


INTRODUZIONE1.3 La cooperazione esternaCon la politica di relazioni esterne, la Commissione europea ha rafforzato il suo impegno verso i paesi terziconfinanti, in relazione alle nuove frontiere, terrestri e marittime dell’Unione europea allargata.A partire dal 2004, in vista della programmazione <strong>2007</strong>-<strong>2013</strong>, è stato avviato un processo di riorganizzazionee semplificazione dei programmi di aiuto esterni esistenti che ha portato alla definizione di un nuovo quadrodi strumenti dedicati a:preadesione per paesi candidati e/o potenziali candidati (IPA);prossimità per paesi terzi partecipanti alla cosiddetta politica di vicinato (ENPI);cooperazione allo sviluppo per tutti gli altri paesi in via di sviluppo non compresifra i beneficiari di IPA e ENPI (DCI);cooperazione economica, finanziaria e tecnica con i paesi industrializzati (ICI)stabilità per paesi terzi con situazioni di crisi ed instabilità;strumento per la democrazia e i diritti umani;aiuto umanitario ed assistenza macrofinanziaria.In particolare, gli strumenti di preadesione e prossimità finanzieranno programmi specifici per singolo paese,stabiliti su base bilaterale con la Commissione europea, che prevedranno componenti specifiche dedicatealla cooperazione transfrontaliera e transnazionale o di bacino.Il quadro giuridico è costituito da due Regolamenti che istituiscono tali strumenti e ne definiscono l’ambitodi applicazione ed attuazione: il Reg.(CE) n.1085/<strong>2006</strong> (istituzione dello strumento di assistenza preadesione- IPA) ed il Reg. (CE) 1638/<strong>2006</strong> (istituzione dello strumento europeo di prossimità – ENPI) e relativi Regolamentidi attuazione 7Nel Reg.(CE) n.1085/<strong>2006</strong>:l’art.2 stabilisce fra gli ambiti di applicazione la cooperazione transfrontaliera;l’art.3 prevede che l’ assistenza sia programmata ed attuata in funzione di diverse componentifra le quali la cooperazione transfrontaliera;l’art.5 fornisce indicazioni sulle dotazioni finanziarie;l’art.9 disciplina le azioni di cooperazione transfrontaliera, definendo le norme di finanziamento (paragrafo3) e le aree di intervento (paragrafo 4.);l’ art. 13, paragrafo 2 stabilisce le forme di gestione dell’assistenza.Il Reg. (CE) 1638/<strong>2006</strong> prevede la realizzazione di programmi di cooperazione transfrontaliera lungo le frontiereterrestri e marittime e di programmi cosiddetti multilaterali di bacino; in quest’ultimo caso per l’Italia sifa riferimento all’area mediterranea con il coinvolgimento di diversi territori regionali.I programmi di cooperazione esterna saranno finanziati in parte da risorse dei <strong>Fondi</strong> strutturali della nuovapolitica di coesione (FESR) ed in parte da risorse comunitarie della politica esterna che la Commissione definiràattraverso un quadro finanziario pluriannuale che comprenderà la “ripartizione dei fondi per componente,paese e per azioni riguardanti più paesi.” (vedi art. 5, par. 2 del Reg. 1085/<strong>2006</strong>).7Regolamento (CE) n. 718/<strong>2007</strong> della Commissione, del 12 giugno <strong>2007</strong>, che attua il regolamento (CE) n. 1085/<strong>2006</strong>Regolamento (CE) n. 951/<strong>2007</strong> della Commissione, del 9 agosto <strong>2007</strong>, che stabilisce le misure di esecuzione dei programmidi cooperazione transfrontaliera finanziati nel quadro del regolamento (CE) n. 1638/<strong>2006</strong>


1.4 La cooperazione <strong>2007</strong>/<strong>2013</strong> in <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>Il territorio dell’<strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> sarà interessato, a partire dal <strong>2007</strong> da diversi programmi afferenti sia allacooperazione interna che esterna .Per quanto riguarda la cooperazione interna, il quadro programmatico farà riferimento:cooperazione transfrontaliera che comprende il programma di cooperazione Italia-Slovenia che interesseràper la prima volta i territori emiliano-romagnoli eligibili con le Province di Ferrara e Ravenna;cooperazione transnazionale che comprende tre nuovi programmi con eleggibilità per l’intero territorioregionale: ”Mediterraneo” (vedi cartina n. 1), “Europa sud-orientale” (vedi cartina n. 2), “EuropaCentro-Orientale” (vedi cartina n. 3);cooperazione interregionale nelle diverse tematiche previste.10INTRODUZIONEcartina 1 - Programma Mediteraneocartina 2 - Programma Europa sud-orientale


cartina 3 - Programma Europa centro-orientalePer quanto riguarda la politica di cooperazione esterna, la partecipazione dell’<strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (con le provincedi Ravenna, Ferrara, Forlì Cesena e Rimini) è prevista nell’ambito di un programma transfrontalierodi preadesione - IPA (cartina n. 4) fra i territori adriatici dell’Unione europea e quelli dei Paesi adriaticoorientalidi Croazia, Bosnia-Herzegovina, Repubblica di Montenegro e Albania. Il programma rappresenta laprosecuzione dell’attuale Nuovo programma di prossimità adriatico.INTRODUZIONE11cartina 4 - IPAL’insieme dei programmi sopraindicati rappresenteranno per il territorio regionale un importante punto diriferimento e guida per l’elaborazione di proposte progettuali in diversi settori dell’economia regionale.Se la capacità di risposta e di impegno dei diversi attori istituzionali e socio economici del territorio regionalesarà analoga a quella dispiegata nel periodo <strong>2000</strong>-<strong>2006</strong> in ambito INTERREG III, come dimostrano le schedeche compongono la presente pubblicazione, la politica europea di cooperazione potrebbe essere fonte disignificative risorse finanziarie.


2. L’Iniziativa comunitaria INTERREG III <strong>2000</strong>-<strong>2006</strong>Fra i diversi strumenti che l’Unione Europea ha attivato per favorire l’integrazione e la competitività delleregioni europee, INTERREG rappresenta l’iniziativa comunitaria per promuovere attività di cooperazione frasoggetti pubblici e privati del territorio comunitario e degli stati esterni confinanti. Lanciato dalla CommissioneEuropea nel 1990, il programma è alla sua terza fase di attuazione dopo INTERREG I (1991-1993) eINTERREG II (1994-1999). L’Iniziativa è finanziata dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) che, per ilperiodo <strong>2000</strong>-<strong>2006</strong>, ha stanziato complessivamente 5,18 miliardi di euro e si sviluppa attorno a tre “sezioni”con distinti ambiti geografici e programmi di intervento (INTERREG IIIA, INTERREG IIIB, INTERREG IIIC).Inoltre, dal luglio 2003, è operativo un programma trasversale di assistenza alla gestione e allo sviluppo diINTERREG (INTERACT).Con INTERREG III vengono perseguiti obiettivi comuni in molteplici ambiti:sviluppo economico;assetto del territorio;salvaguardia del patrimonio culturale;tutela ambientale;cooperazione in materia di ricerca e sviluppo tecnologico.Gli orientamenti che ne definiscono le linee di attuazione sono illustrati in due comunicazioni della Commissionedel 28 aprile <strong>2000</strong> (Comunicazione <strong>2000</strong>/C 143/08 modificata dalla Comunicazione 2004/C226/02del 2 settembre 2004) e C(2001) 1188 del 7 maggio 2001.L’iniziativa prevede tre sezioni d’intervento:Cooperazione transfrontaliera (Sezione A);Cooperazione transnazionale (Sezione B);Cooperazione interregionale (Sezione C).e tre programmi trasversali:INTERACT, ESPON ed URBACT12INTRODUZIONE2.1 La cooperazione transfrontalieraL’obiettivo è potenziare la cooperazione transfrontaliera economica e sociale mediante strategie eprogrammi di sviluppo congiunti.I programmi fanno riferimento a zone situate lungo i confini interni ed esterni della Comunità definite allivello amministrativo III della nomenclatura delle unità statistiche territoriali (NUTS III).In linea generale ogni frontiera fra due Stati beneficia di un programma specifico.Per il periodo <strong>2000</strong>-<strong>2006</strong>, sono 62 i programmi III A che riguardano regioni di frontiera.Le tematiche di cooperazione sviluppate in questi programmi fanno riferimento a:promozione dello sviluppo urbano, rurale e costiero;imprenditorialità e sviluppo delle PMI;promozione dell’integrazione del mercato del lavoro e dell’integrazione sociale;azioni congiunte fra strutture nel campo della ricerca e dello sviluppo tecnologico;azioni di tutela dell’ambiente, nel campo dei trasporti, dell’informazione e della comunicazione;cooperazione istituzionale, giuridica ed amministrativa.2.2 La cooperazione transnazionaleI programmi attivati focalizzano l’attenzione sullo strumento della cooperazione tra autorità nazionali,regionali e locali per promuovere una maggiore integrazione territoriale tra ampi raggruppamenti diregioni europee e favorire una migliore integrazione territoriale con i paesi di nuova adesione, i paesicandidati ed altri paesi terzi limitrofi.


I programmi fanno riferimento a 10 spazi geografici del territorio continentale dell’Unione europea e 3 chehanno come base geografica i territori d’oltremare dell’UE.I temi prioritari sviluppati fanno riferimento a:strategie operative di sviluppo territoriale a livello transnazionale, compresa la cooperazione tra città e trazone urbane e rurali al fine di promuovere uno sviluppo policentrico sostenibile;promozione di sistemi di trasporto efficienti e sostenibili;miglioramento dell’accesso alla società dell’informazione;promozione dell’ambiente, gestione del patrimonio culturale e delle risorse naturali, in particolare quelle idriche;promozione dell’integrazione tra regioni marittime e regioni insulari e cooperazione integrata delle regioniultra periferiche.2.3 La cooperazione interregionaleI quattro programmi INTERREG III C hanno come obiettivo di rendere più efficaci le politiche e gli strumentidi sviluppo regionale attraverso lo scambio di informazioni, la condivisione di esperienze e la creazioni direti di cooperazione fra autorità pubbliche regionali e locali ed enti equivalenti di tutte le regioni europee edi paesi terzi confinanti.Per facilitarne la gestione, il territorio dell’Unione è stato suddiviso in quattro aree di cooperazione e più precisamente:zona meridionale, zona nord-occidentale, zona nord-orientale e zona orientale, successivamenterinominate nella prassi, rispettivamente, “sud”, “ovest”, “nord” e “est”.L’ambito di cooperazione prende in considerazione:le attività finanziate a titolo degli obiettivi 1 e 2 dei fondi strutturali;le attività finanziate a titolo di altri programmi INTERREG;lo sviluppo urbano;i tre temi previsti dalle azioni innovative regionali promosse dai fondi strutturali: economia regionale fondatasulla conoscenza e sull’innovazione tecnologica;la “società dell’informazione” regionale; identità regionale e sviluppo sostenibile, altri temi legati allosviluppo regionale;operazioni con regioni confinanti con i Paesi candidati all’adesione.2.4 I programmi INTERACT, ESPON e URBACTIl programma INTERACT, approvato dalla Commissione europea nel dicembre 2002, è parte dell’iniziativaINTERREG III, ed ha come obiettivo principale quello di aumentarne l’efficacia e l’efficienza.Oltre a mettere in collegamento le strutture di cooperazione comune delle diverse sezioni e dei vari programmiINTERREG, INTERACT è finalizzato a:individuare i punti di forza e debolezza delle diverse iniziative attraverso lo scambio di informazione;realizzare banche dati relative alle diverse esperienze in corso;migliorare il collegamento fra i diversi strumenti comunitari di cooperazione interna ed esterna alla Unioneeuropea;fornire supporti a potenziali partners di progetti INTERREG dei paesi di nuova e futura adesione.Beneficiari del programma sono in particolare enti ed organismi già coinvolti in progetti INTERREG.13INTRODUZIONEIl programma ESPON (European Spatial Planning Observation Network) è un programma- studio, approvatonel giugno 2002, dalla Commissione europea nel quadro di INTERREG III, in applicazione dello Schema diSviluppo dello Spazio Europeo (documento quadro sulla pianificazione territoriale a livello europeo adottatonel 1999 dai ministri competenti per la pianificazione territoriale).Il programma si prefigge di costituire un osservatorio in rete sulla gestione del territorio europeo attraverso ilfinanziamento di progetti mirata a:indagine della dimensione territoriale delle politiche di coesione e di altri strumenti comunitari aventi un impattosulla gestione del territorio;individuazione di scenari ed indicatori di sviluppo territoriale;valutazione dell’impatto delle politiche comunitarie e nazionali con particolare riferimento a INTERREG.


Il programma prevede una stretta collaborazione tra istituti di ricerca ed enti pubblici competenti in politiche digestione del territorio.Il programma URBACT promuove la messa in rete delle città degli Stati Membri (per l’Italia le città coinvoltenell’Iniziativa comunitaria Urban) per la realizzazione dei seguenti obiettivi:lo sviluppo di scambi transnazionali fra le città coinvolte in programmi URBAN I e URBAN II;l’analisi delle politiche locali per contrastare la disoccupazione, la delinquenza, il degrado urbano e laframmentazione sociale;la diffusione di buone pratiche.Programmi INTERREG III a partecipazione italianaINTERREG IIISezione ACooperazioneTransfrontalieraSezione BCooperazioneTransnazionaleSezione CCooperazione<strong>Interreg</strong>ionaleProgrammi di reteItalia/Francia MEDOCC Zona Sud INTERACTItalia/Svizzera CADSES Zona Est ESPONItalia/Austria Spazio Alpino Zona Ovest URBACT14Italia/Slovenia ARCHIMED Zona NordINTRODUZIONETransfrontalieroAdriaticoItalia/Albania+ altri 9 programmisul territoriocomunitarioItalia/Francia/IsoleItalia/Malta+ altri 53 programmisul territoriocomunitario


3. L’attuazione dei programmi INTERREG IIIin <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> nel periodo <strong>2000</strong>-<strong>2006</strong>La Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> è presente nella Sezione A con le proprie province costiere nel ProgrammaTransfrontaliero Adriatico, nella Sezione B partecipa agli spazi di cooperazione transnazionale CADSES eMEDOCC e nella Sezione C alla cooperazione interregionale. La Regione è inoltre coinvolta nei programmiINTERACT ed ESPON.3.1 Sezione A - Cooperazione transfrontaliera3.1.1 Programma Transfrontaliero Adriatico15INTRODUZIONEL’obiettivo generale del programma, trasformatosi nel 2004 in Nuovo Programma di Prossimità Adriatico, è“promuovere lo sviluppo socio-economico e la cooperazione tra i Paesi dell’Area adriatica”.Il programma ha una dotazione finanziaria di 101 milioni di euro di cui 50.5 milioni di euro di FESR, hafinanziato attività di cooperazione tra le due sponde adriatiche fra autorità pubbliche e soggetti privati in4 assi di intervento:tutela e valorizzazione ambientale, culturale ed infrastrutturale del territorio transfrontaliero: riguardainterventi di interesse prevalentemente pubblico, relativamente all’ambiente, all’energia, ai trasporti, alletelecomunicazioni, all’assetto del territorio ed alla cultura;integrazione economica dei sistemi produttivi transfrontalieri: riguarda interventi di interesse prevalentementeprivato, relativamente alla competitività ed al rafforzamento delle PMI industriali, artigianali,turistiche, agricole e della pesca;azioni di rafforzamento della cooperazione: riguarda interventi di sistema relativamente al rafforzamentoistituzionale, all’armonizzazione dei sistemi, alla promozione della democrazia, all’occupazione, alla sicurezza,alla promozione sociale ed alla qualificazione delle risorse umane;assistenza tecnica all’attuazione del Programma Operativo: riguarda interventi per l’assistenza all’ attuazionedel programma in particolare per azioni di informazione, pubblicità, valutazione, monitoraggio,sorveglianza e controllo.


3.2 Sezione B - Cooperazione transnazionale3.2.1 Programma CADSESIl programma CADSES (Central, Adriatic, Danubian, South-EasternEuropean Space) copre un’area geografica checomprende il territorio di 9 paesi dell’Unione Europea, i paesicandidati (Romania, Bulgaria, Croazia) e 9 Stati membri nonEU dall’area balcanica. Il programma prevede un ammontaredi risorse pari a 237,48 milioni di euro, di cui 128,71 milionidi risorse comunitarie FESR.Le tematiche di cooperazione previste si focalizzano suquattro priorità strategiche:sviluppo territoriale e la coesione economica e sociale;sviluppo di sistemi di trasporto efficienti e l’accesso allasocietà dell’informazione;promozione e la gestione del paesaggio e delle risorsenaturali e culturali;protezione ambientale, la gestione delle risorse e la prevenzionedei rischi.3.2.2 Programma MEDOCC16INTRODUZIONEIl programma MEDOCC “Mediterraneooccidentale” fa riferimentoad una vasta area geografica checomprende il settore occidentale delMediterraneo e coinvolge regionidi sei paesi dell’Unione europeala Svizzera ed i Paesi della spondasud del Mediterraneo associati alprogramma attraverso l’utilizzo difondi propri o tramite altri strumenticomunitari (MEDA).Il programma prevede un ammontaredi risorse pari a 214,97 milionidi Euro di cui 119,29 milioni di Eurodi FESR.Anche nel programma MEDOCC sono sviluppate le tematiche della sezione B di INTERREG sostenendo azionicomuni per permettere alle autorità nazionali, regionali e locali di promuovere una maggiore integrazioneterritoriale tra loro e con i paesi della sponda sud del Mediterraneo:valorizzazione e rafforzamento delle relazioni economiche, sociali e culturali tra le due rive del Mediterraneo;sviluppo territoriale e sistemi urbani;sistemi di trasporto e società dell’informazione;valorizzazione del patrimonio e prevenzione del rischio.


3.3 Sezione C - Cooperazione interregionale3.3.1 Programma INTERREG III CNell’ambito della Sezione C: le azioni di cooperazione possono essere attuate da soggetti dell’intero territoriocomunitario e dei paesi della prossimità e candidati all’adesione. Per motivi organizzativi, a fronte di un unicoapproccio operativo, il territorio è stato ripartito in quattro settori geografici a cui fanno riferimento singoliprogrammi e specifiche strutture comuni di cooperazione con sede a: Lille (F) per la zona Ovest, Rostock (D)per la zona Nord, Valencia (ES) per la zona Sud, Vienna (AT) per la zona Est.Per il periodo di programmazione <strong>2000</strong>-<strong>2006</strong>, il contributo dell’Unione europea ammonta a 289, 69 milionidi euro (di cui, all’Italia 25, 56 milioni).Le tematiche di cooperazione prioritarie fanno riferimento a cinque campi di azione:attività sostenute nel quadro di programmi degli obiettivi 1 e 2 dei <strong>Fondi</strong> strutturali;cooperazione sviluppata nell’ambito di altri programmi INTERREG;cooperazione interregionale nell’ambito dello sviluppo urbano;collegamento fra regioni che sviluppano progetti di azioni innovative finanziate dal FESR;cooperazione su altre tematiche quali ad es. la ricerca e lo sviluppo tecnologico, la società dell’informazione,la pianificazione del territorio, la salvaguardia dell’ambiente, la ricerca di soluzioni a catastrofi naturalio causate dall’uomo o per ovviare agli ostacoli di handicap naturali (montagne, insularità, bassa densitàdemografica).INTRODUZIONE17Il programma III C ha promosso tre tipologie di operazioni di cooperazione:Operazioni quadro regionali (OQR): sviluppo di un approccio strategico comune allo scopo di promuovere lo scambiodi esperienze e di apprendimento a lungo termine su una gamma ristretta di temi di interesse comune;Progetti individuali: finalizzati in particolare allo scambio di esperienze e best practices;Reti: destinate a collegare vari territori dell’Unione europea e dei Paesi terzi su uno dei cinque campid’azione individuati.


4. L’organizzazione della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>Nell’attuazione dei programmi dell’iniziativa comunitaria INTERREG III la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> ha consolidato,nel corso del periodo <strong>2000</strong>-<strong>2006</strong>, modalità operative diverse riferite, da un lato, alla sezione A (cooperazionetransfrontaliera) e dall’altro alle sezioni B e C (cooperazione transnazionale e interregionale).Nell’ambito di INTERREG III Sezione A, la Regione gestisce unitamente alle altre regioni adriatiche, il ProgrammaTransfrontaliero Adriatico e l’attuazione delle diverse misure. È previsto inoltre un tavolo di coordinamentopolitico e tecnico con le quattro Amministrazioni provinciali della regione interessate dalle iniziative del programma.La struttura regionale di riferimento è il “Servizio Intese istituzionali e Programmi speciali d’area”della Direzione Generale Programmi Intese Relazioni europee e Cooperazione internazionale.Per quanto riguarda INTERREG III Sezione B (CADSES e MEDOCC) e Sezione C, diversi settori dell’Amministrazioneregionale partecipano a progetti sia in qualità di capofila che di partner. La struttura regionale diriferimento per il coordinamento delle Direzioni generali settoriali coinvolte è il “Servizio Politiche europeee Relazioni Internazionali” della Direzione Generale Programmi Intese Relazioni europee e Cooperazioneinternazionale.Relativamente ad INTERACT, la Regione è in contatto con i diversi organismi tecnici del programma per loscambio di buone pratiche per la gestione dei programmi e di progetti INTERREG (anche grazie al progettoRE-ACT, in cui tale attività risulta essere centrale). Va infine ricordato che la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> svolgeun ruolo attivo tra le Regioni italiane per le attività organizzate nell’ambito del Comitato nazionale di sviluppospaziale e per questo partecipa, attraverso il “Servizio Programmazione Territoriale” della Direzione GeneraleProgrammazione territoriale e Sistemi di mobilità alle attività previste dal programma ESPON.Una convenzione della Regione con ERVET SpA, <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> Valorizzazione economica del territorio,garantisce l’erogazione di un supporto tecnico riferito alle attività di progettazione, coordinamento, informazionee formazione svolte dall’Amministrazione regionale.18INTRODUZIONEReferenti Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>Direzione Generale Programmi, Intese, Relazioni europeee cooperazione internazionaleProgramma CADSESLodovico GherardiMichele MiglioriProgramma MEDOCCMario CerèGiuliana Venturalgherardi@regione.emilia-romagna.itmmigliori@regione.emilia-romagna.itmcere@regione.emilia-romagna.itgventura@regione.emilia-romagna.itProgramma INTERREG III CMichele Migliori III C Est mmigliori@regione.emilia-romagna.itNuovo Programma di Prossimità AdriaticoEnrico Cocchiecocchi@regione.emilia-romagna.itLodovico Gherardi lgherardi@regione.emilia-romagna.itStefania Leonisleoni@regione.emilia-romagna.itProgramma INTERACTMichele MiglioriGermana De CarliProgramma ESPONLodovico Gherardimmigliori@regione.emilia-romagna.itgdecarli@regione.emilia-romagna.itlgherardi@regione.emilia-romagna.itI referenti della Regione dei diversi progetti sono indicati nelle schede specifiche per ogni singolo progetto.Referenti ERVET <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> Valorizzazione economica del territorioSpAArea Politiche europee e cooperazione internazionaleRoberta Dall’Olio politicheue@ervet.itRita Fioresiref@ervet.itClaudia Ziosiclaudia_z@ervet.it


5. Analisi dei progetti INTERREG <strong>2000</strong>-<strong>2006</strong>in <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>Come già descritto nella parte precedente, nel periodo di programmazione <strong>2000</strong>-<strong>2006</strong> la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>3 è coinvolta nel Nuovo Programma di Prossimità Adriatico, nei programmi riferiti agli spazi di cooperazionetransnazionale CADSES e MEDOCC e nella Sezione C alla cooperazione interregionale. La Regione partecipainoltre ai programmi Interact ed Espon.Il bilancio di questa partecipazione, quando ormai si è alla fine del periodo di programmazione, è indubbiamentepositivo. La Regione partecipa in qualità di capofila o partner a 168 progetti che registrano un’ampia partecipazionedi organismi rappresentativi di realtà regionali e territoriali di più di 40 paesi tra stati membri, paesiterzi e paesi candidati. I progetti affrontano diversi temi strategici per le politiche di sviluppo regionale, quali lapianificazione e la gestione del territorio, lo sviluppo locale, il sistema dei trasporti, la protezione dell’ambiente,la prevenzione dei rischi naturali, la valorizzazione del patrimonio culturale e naturale. Le risorse comunitarie,solo per la parte a titolarità regionale di questi progetti, ammonta a circa 24 milioni di euro.L’analisi che segue mette in luce gli elementi caratterizzanti l’esperienza di partecipazione ad INTERREG III dellaAmministrazione regionale, degli enti locali e degli altri organismi del territorio emiliano-romagnolo, soffermandosiin particolare sull’analisi e caratteristiche del partenariato, sugli ambiti di intervento e sugli aspetti finanziari.L’analisi è focalizzata sul totale dei progetti approvati, si basa su dati quantitativi ottenuti grazie ad una costanteattività di monitoraggio dei progetti presentati ed approvati nel periodo di programmazione <strong>2000</strong>-<strong>2006</strong>.5.1 Totale progetti INTERREG III approvati in <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>I progetti che vedono coinvolta la Regione sia attraverso strutture dell’Amministrazione che attraverso Entidel territorio regionale sono 168 così suddivisi per sezioni:48 progetti nel programma Transfrontaliero Adriatico (23 come capofila);42 progetti nello spazio CADSES (15 come capofila);31 progetti nello spazio MEDOCC (2 come capofila);45 progetti nel programma INTERREG III C (7 come capofila);2 progetti nel programma Interact (1 come capofila).La Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> è soggetto capofila in 48 progetti, nei restanti 120 partecipa invece in qualitàdi partner di progetto.INTRODUZIONE198Quando si cita la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> si fa riferimento al “Sistema Regione” ovvero alla Amministrazione Regionale e agli Enti del territorioconsiderati congiuntamente; quando invece vogliamo focalizzare l’analisi sul confronto tra la partecipazione ad INTERREG della Regione intesacome amministrazione regionale e del territorio inteso come enti territoriali parleremo di Amministrazione Regionale e di Enti del territorio.


Grafico 1: Totale progetti che coinvolgono la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> in base al ruolo di capofila e partner5.2 Progetti della Amministrazione Regionale e degli Enti territorialiConfrontando i progetti approvati nel periodo <strong>2000</strong>-<strong>2006</strong> con partecipazione della Amministrazioneregionale con quelli degli Enti territoriali, l’analisi evidenzia che i progetti dell’Amministrazione Regionale 9sono 78 contri i 90 degli Enti del Territorio.20INTRODUZIONEOsservando la suddivisione per programmi si nota che la titolarità dei progetti dipende anche dalle caratteristicheproprie di ogni sezione di INTERREG. Nel Transfrontaliero Adriatico (III A) si rileva che i progetti del territoriosono in numero maggiore rispetto quelli dell’Amministrazione Regionale: rispettivamente 34 e 14 progetti.Per quanto riguarda il programma III C di cooperazione interregionale gli enti locali della Regione sono stati iprincipali protagonisti di questa programmazione <strong>2000</strong>-<strong>2006</strong>, 30 progetti rispetto ai 15 della AmministrazioneRegionale. Nella cooperazione transnazionale CADSES e Medoc la Amministrazione regionale è presente inun numero maggiore di progetti rispetto agli enti del territorio come si evince dal grafico che segue:Grafico 2: Confronto numero progetti della Amministrazione regionale e degli Enti territoriali


5.2.1 Amministrazione RegionaleNella gestione dei 78 progetti a titolarità regionale sono coinvolte 9 Direzioni Generali regionali attraverso23 strutture operative (Servizi).Sono inoltre coinvolte le seguenti strutture della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: IBACN - Istituto dei Beni Artistici,Culturali e Naturali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> e ARPA - Agenzia Regionale Prevenzione e Ambientedell’<strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>.Si vedano nella tabella che segue il numero di progetti per Direzione Generale coinvolta.Direzioni Generali e Strutture della RegioneIII AIII BCADSESIII BMEDOCCIII C INTERACT TotaleDG Agricoltura 1 1 2DG Assemblea Legislativa 1 1DG Attività Produttive Commercio e Turismo 5 4 5 2 16DG Ambiente e Difesa del Suolo e della Costa 10 5 2 3 10DG Cultura, Formazione, Lavoro 1 2 3DG Organizzazione, Sistemi Informativie TelematicaDG Programmazione Territorialee Sistemi di Mobilità1 1 21 11 7 5 24DG Sanità e Politiche Sociali 1 1 221DG Programmi e Intese, Relazioni Europee eCooperazione InternazionaleIBACN - Istituto dei Beni Artistici, Culturali eNaturali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>ARPA - Agenzia Regionale Prevenzionee Ambiente dell’<strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>.3 2 1 1 72 3 1 65 3 6 1 15INTRODUZIONE9Quando un progetto vede la partecipazione sia di un partner della Amministrazione Regionale che di un Ente del territorio, si è scelto di assegnarela titolarità del progetto alla Amministrazione Regionale10Sono compresi i progetti relativi alla protezione civile, gestiti dalla Agenzia Regionale di Protezione Civile, istituita con Legge Regionale1/2005


Il Comune di Bologna è il Comune che ha attivato più progetti sul territorio (14), seguito dal Comune di Forlì(5) e dal Comune di Ravenna (4) e di Ferrara che partecipa a 3 progetti.I programmi INTERREG che vedono un maggiore coinvolgimento dei Comuni del nostro territorio sono ilprogramma di cooperazione transnazionale INTERREG III B CADSES (11 progetti) ed il programma di cooperazioneinterregionale INTERREG III C (15 progetti).AltroIn questa categoria rientrano varie tipologie di organismi, l’Agenzia di sviluppo dell’<strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> ERVET- <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> Valorizzazione Economica del Territorio (7 progetti), le Università di Modena e Reggio <strong>Emilia</strong>(9), di Bologna e di Ferrara (7), Agenzie di sviluppo locali (2), Comunità montane (2), Consorzi (4), Cameredi commercio (4), Musei, Ong ed enti privati.5.3 PartenariatoIl numero complessivo di organismi che hanno preso parte ai 168 progetti è 1353, il 76,4% sono soggettipubblici o privati provenienti dai paesi dell’Unione europea a 25, il 14,9% proviene da paesi terzi, quasi nellatotalità posti nell’area balcanico-danubiana ed il restante 8,7% dei partners è ripartito tra i paesi candidatiall’adesione. In totale sono state attivate azioni di cooperazione con 45 paesi.Grafico 3: Distribuzione geografica del partenariato235.3.1 Distribuzione per paese di provenienzaStati MembriINTRODUZIONEDei 1353 partners della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> 12 , 1034 provengono dagli Stati membri dell’UE e sono cosìripartiti:343 italiani;110 spagnoli;86 greci;69 tedeschi;66 francesi;58 austriaci;56 ungheresi;36 polacchi;e a seguire gli altri paesi come si evince dal grafico n. 4.12Nel conteggio non sono stati calcolati i partners “interni” al Sistema Regione ed inoltre è importante sottolineare che i partners sia italiani chestranieri che partecipano a più di un progetto sono stati conteggiati una volta soltanto.


Grafico 4: N. partners per Stato MembroTra i “vecchi stati membri” esiste una forte prevalenza di partner italiani. I paesi europei su cui si concentranomaggiormente rapporti di partenariato sono Spagna, Grecia, Austria oltre a Germania e Francia. Tra i “nuovi”entrati invece si assiste ad una forte prevalenza di progetti con Ungheria, Polonia, Slovenia, Repubblica Slovaccae Repubblica Ceca. In generale si può notare come tutti i paesi dell’Unione europea siano rappresentati(anche in solo un progetto) ad eccezione del Lussemburgo.24INTRODUZIONEPaesi terziIl numero complessivo di organismi dei Paesi Terzi che hanno rapporti di partenariato con la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> è 201 così suddivisi per paese:53 dall’Albania;51 dalla Bosnia-Herzegovina;50 da Serbia-Montenegro 13 ;13 dal Marocco;11 dalla Tunisia;23 provenienti da altri paesi come si evince dal grafico n. 5.13Si è deciso di mantenere Serbia e Montenegro “uniti”. L’analisi infatti fa riferimento a progetti INTERREG approvati quando erano un unicopaese (prima del referendum del maggio <strong>2006</strong>)


Grafico 5: N. partners per Paese TerzoE’ interessante notare come la maggior parte dei partenariati con i Paesi terzi (154 progetti su 201) è attivocon i tre Paesi terzi dei Balcani occidentali (Serbia - Montenegro, Albania e Bosnia - Herzegovina). Notevoleincidenza ha il programma adriatico che prevede per sua stessa natura la “necessaria” costituzione di partenariatitra le Regioni Adriatiche italiane con quest’area.La ragione va cercata anche nelle già solide relazioni che uniscono le due sponde dell’Adriatico e nell’attivapolitica che la stessa Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> svolge verso quest’area.Nell’Area mediterranea si registrano forti relazioni con Marocco e Tunisia rispettivamente con 13 e 11 partners.E’ significativo ricordare che tali partenariati si sono instaurati nonostante le limitate risorse messe adisposizione dei paesi balcanici ed i paesi terzi del mediterraneo, nell’ultima fase del periodo di programmazione,nell’ambito di alcuni programmi INTERREG. Questo fa ben sperare per la prossima programmazione<strong>2007</strong>-<strong>2013</strong> dove il raccordo tra le risorse per la cooperazione interna all’Unione europea e quella esternasarà, auspicabilmente, più efficace grazie all’operatività dei nuovi strumenti IPA ed ENPI.Paesi CandidatiIl numero di partners provenienti dai Paesi Candidati all’adesione è 118, così ripartiti per paese:65 dalla Croazia;27 dalla Bulgaria;25 dalla Romania;1 dalla Turchia.25INTRODUZIONE


Tra paesi Candidati, nettissima la prevalenza di partners croati seguiti da bulgari e rumeni. Con la Turchia, laRegione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> è partner di un istituto di ricerca in un progetto INTERREG III B MedoCc.Grafico 6: N. partners per Paese CandidatoI dati elaborati evidenziano ancora una volta una notevole attenzione verso i paesi dell’area Danubio-Balcani.Queste relazioni risulteranno sempre più strategiche considerando la partecipazione dell’<strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>,nel periodo <strong>2007</strong>/<strong>2013</strong>, al nuovo programma di cooperazione transnazionale “Europa sud-orientale” ed alprogramma di Pre-adesione IPA: due importanti strumenti comunitari di cooperazione saranno operativi inun’unica macro regione centrata sul bacino adriatico.26INTRODUZIONE5.3.2 Capofila per paeseAnalizzando in termini percentuali i capofila, dei 168 progetti della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>, si evince che:il 70% sono italiani 14l’8% tedeschiil 6% francesiil 5% spagnoliil 4% inglesi e greciil 3% austriaciGrafico 7: Capofila per paese (%)14Per rendere il dato più significativo non bisogna comunque dimenticare che i 48 progetti del Transfrontaliero Adriatico sono per loro “natura”coordinati da organismi italiani


I dati evidenziano che la Regione partecipa a progetti con prevalente capofilato italiano a testimonianza delfatto che il programma ha ulteriormente stimolato forme di cooperazione con Regioni ed enti territorialiitaliani e che c’è probabilmente la tendenza a cooperare con partners conosciuti e con progettualità e strategiecondivise.Il grafico che segue considera la distribuzione in termini di numerosità di progetti per paese capofila.Grafico 8: Capofila per paeseSu 113 progetti a capofilato italiano, 48 sono condotti da organismi della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (vediparagr. 3.1.)Per quanto riguarda invece i capofilati stranieri, Germania, Francia e Spagna sono i paesi più rappresentati.I paesi nuovi entrati quali Repubblica Ceca e Ungheria sono partners di progetto nella quasi totalità dei casi(Repubblica ceca è capofila in 2 progetti e l’Ungheria in uno soltanto).Emerge quindi una forte progettualità espressa dalla nostra regione ed una progressiva capacità gestionaleacquisita sul nostro territorio.A questo proposito è da sottolineare che, nonostante le notevolissime difficoltà che i programmi INTERREGpresentano a livello gestionale, si sono ricandidati a bandi successivi quasi tutti i partner e tutti i capofiladetentori di progetti, valutando che il valore aggiunto dato dalla possibilità di cooperazione e confrontointernazionale bilanciava le difficoltà burocratico-amministrative insite nella gestione di questi progetti.27INTRODUZIONE


5.4 Tipologia di entiE’ sembrato importante individuare tra i partners della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>, le diverse tipologia e laloro incidenza. Le categorie scelte fanno riferimento ai seguenti organismi:Agenzia (nazionale, regionale, locale, di sviluppo);Authority;Associazione;Camera di commercio;Comune;Consorzio ;Fondazione;Istituto di ricerca;Ministero/Autorità nazionale;Provincia;Regione ed enti regionali;Università;PrivatoPer chiarire il criterio scelto per questa classificazione si noti che: l’individuazione di macrocategorie è statapensata in un ottica di semplificazione visto l’alto numero di partners coinvolti di cui molti stranieri (con evidenteaumento della complessità nella classificazione). Ad esempio è stata creata una macrocategoria “Agenzia”(che raggruppa le agenzie nazionali, regionali, locali e di sviluppo) e le Province ed i Comuni sono consideratiinsieme alle loro forme associative (Associazioni di Comuni, Comunità montane, Gal, Unioni di città...).Con il termine “Authority” si raggruppano organismi quali Autorità portuali, authority nazionali di settore, entiautonomi; la categoria “Altro” comprende enti difficilmente classificabili e numericamente non abbastanzarappresentativi (nei 168 progetti considerati) da formare macrocategorie a sé stanti es. enti parco, centri perl’impiego, euro center, biblioteche, musei, osservatori, organizzazioni non governative, enti di formazione.28INTRODUZIONEIn sintesi: su 1353 organismi partners, 312 sono Comuni, 193 Regioni, 136 sono Agenzie tra agenzie tranazionali, regionali, locali e di sviluppo. Seguono le Università con 106 partners coinvolti e le Provincee loro forme associative con 100. Istituti di ricerca e Ministeri rispettivamente con 85 e 75 partnerscoinvolti.Grafico 9: N. partners per tipologia di ente


La tabella che segue riporta i dati in percentuale sul totale:Tabella n. 1: Numero partners per tipologia di ente in %Tipologia di ente %Comune 23,1Regione ed enti regionali 14,3Agenzia (naz., reg., locale, di sviluppo) 10,1Università 7,8Provincia 7,4Altro 6,4Istituto di ricerca 6,3Associazione 5,8Ministero/Autorità nazionale 5,5Privato 5,2Camera di commercio 2,9Fondazione 2,2Authority 1,7Consorzio 1,5L’analisi della composizione del partenariato per tipologia di ente (tab. 1) risponde in pieno alla vocazionedell’iniziativa INTERREG III rivolta alle autorità pubbliche ai vari livelli amministrativi: in termini percentualiRegioni, Province e Comuni rappresentano quasi il 50% dei partners totali. Risulta inoltre nettamente evidenteche l’<strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> ha attivato, con l’iniziativa INTERREG, un processo di creazione di partenariatiterritoriali che coinvolgono in modo partecipativo autorità pubbliche (Ministeri, Regioni, Province e Comuni),università, istituti di ricerca, attori economici (privati, Camere di Commercio, Consorzi) e della società civile(ONG, Fondazioni).Nel grafico n.10 è rappresentata l’incidenza delle tre tipologie “Regione”, “Provincia” e “Comune” e la lorodistribuzione per programma. Risulta interessante il confronto di questi dati con i dati totali di cui sopra. Siveda, a titolo di esempio, come su un totale di 312 Comuni partners, quasi la metà (152) sono coinvolti inprogetti di cooperazione interregionale (III C).Grafico 10: N. partners per tipologia e per programma29INTRODUZIONE


5.5 Settori di interventoL’analisi dei progetti ha permesso anche una classificazione per settore di intervento. E’ sembratoopportuno “tradurre” il contenuto degli assi e misure dei programmi INTERREG secondo una terminologiapiù vicina alla programmazione regionale, quindi si fa riferimento a:Ambiente;Agricoltura;Cultura;Cooperazione istituzionale;Energia;Formazione;Lavoro;Pesca;Pianificazione territoriale;Politiche sociali;Protezione civile;Società dell’informazione;Sviluppo Sostenibile;Turismo;Trasporti;Questi settori risultano essere gli ambiti strategici su cui insistono i progetti INTERREG in <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>.Dall’analisi dei progetti sia della Amministrazione regionale che del territorio emerge che sui 168 progettiapprovati, 33 riguardano l’ambiente, 29 lo sviluppo locale, 15 i trasporti e la logistica, 15 la cultura, 14 ilturismo 11 lo sviluppo sostenibile e 8 la pianificazione territoriale, le politiche sociali e la cooperazioneistituzionale e così via con incidenza minore per gli altri ambiti di intervento come si evince dalla lettura delgrafico n.11 ed, in termini percentuali, nella tabella n.2:Grafico 11: N. Progetti della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> per settore d’interventoINTRODUZIONE30


Tabella n. 2: principali aree di intervento in %Area di intervento %Ambiente 19,6Sviluppo Locale 17,3Trasporti 8,9Cultura 8,9Politiche sociali 8,9Turismo 8,3Sviluppo Sostenibile 6,5Pianificazione Territoriale 4,8Cooperazione istituzionale 4,8Società dell’informazione 4,2Agricoltura 4,2L’analisi conferma che i settori di intervento che hanno visto il maggior numero di progetti sono quelli neiquali sono state affrontate in modo coordinato le tematiche che interessano le politiche territoriali regionalied in particolare l’ambiente (19,6%), nel quale sono stati approfonditi vari aspetti legati allo studioe alla lotta all’inquinamento nelle sue diverse forme ed alla gestione sostenibile delle risorse (l’acqua inmodo particolare). Di notevole rilevanza risulta poi il settore dei trasporti (8,9%), che attraverso i progettiproposti ha affrontato i temi del trasporto merci e della logistica multimodale nelle loro diverse articolazioni,cercando di sviluppare e condividere metodi innovativi ed efficienti di razionalizzazione del sistema regionale.Non meno importanti si sono rivelati poi i progetti sviluppati nell’ambito della società dell’informazione(4,2%), della gestione innovativa delle risorse storiche e culturali (15%), dello sviluppo locale (17,3%)e della pianificazione territoriale (4,8%), nei confronti della quale la nostra Regione ha cercato di metterea sistema e meglio approfondire a livello sovranazionale i suggerimenti provenienti dagli studi maturati inESPON (Osservatorio in Rete della Programmazione Territoriale Europea) ed utilizzati nella redazione deglistrumenti di Pianificazione Territoriale Regionale.5.6 Risorse finanziarieIl monitoraggio dei progetti nel corso della programmazione INTERREG ha permesso di analizzare oltre chele risorse complessive relative a ciascun progetto anche e soprattutto il livello di risorse che ha interessato laRegione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (espresse nella tabella che segue in quota FESR, fondo di rotazione nazionale edimporto complessivo) 15 .31INTRODUZIONELe risorse finanziarie complessivamente assegnate al “Sistema Regione” nei diversi progetti, sono di circa54 milioni di euro di cui 50% di fonte comunitaria (FESR - Fondo europeo di sviluppo regionale) e per il restante50% di fondi nazionali, la maggior parte dei quali provenienti dal Fondo di rotazione attivato dall’Italia per lacopertura delle quote nazionali. Nel caso del programma IIIA sono previste quote a carico delle Regioni e nel casodei programmi IIIC quote a varico dei beneficiari finali (Regioni, Enti territoriali, altri organismi pubblici).15A queste somme vanno poi aggiunte, solo per quanto riguarda il programma INTERREG III B MEDOCC le risorse complementari regionali.Queste risorse sono state assegnate fino al 10% della quota di risorse di ogni singolo partner della Amministrazione Regionale nei progettiINTERREG III B MEDOCC.


spazio x piantina ER?32INTRODUZIONELa tabella illustra gli importi per l’Amministrazione regionale con i suoi 78 progetti, degli Enti territoriali coni suoi 90 progetti ed infine riporta le risorse finanziarie complessive per il Sistema Regione. La AmministrazioneRegionale ha visto assegnate risorse pari a più di 23 milioni di euro di cui 11.6 milioni di eurodi FESR e 11.6 milioni di euro di fondo di rotazione. I dati che afferiscono ai progetti degli Enti delterritorio, riportano un ammontare complessivo di circa 31 milioni di euro di cui 15.5 milioni di euro diquota FESR e 15.5 milioni di euro di fondi nazionali. A livello di singolo Programma attivato in <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> attraverso i progetti approvati, si può notare che il Transfrontaliero Adriatico ha contribuito agliinterventi programmati con circa 16 milioni di euro, CADSES con 18 milioni di euro, MEDOCC con 8 milionidi euro, il III C con 11 milioni di euro ed Interact con circa 1 milione di euro. Attraverso la distribuzione dellerisorse assorbite dalla Regione e dagli enti del territorio si evidenzia una partecipazione forte ed equilibratadel “Sistema Regione” all’iniziativa INTERREG III.


ConclusioniL’ analisi condotta sui progetti avviati dimostra l’ alto livello di adesione di strutture operative dell’intero sistemaIstituzionale rappresentativo del territorio regionale. L’Amministrazione regionale ha partecipato all’iniziativaconsolidando tre linee operative: in prima istanza assicurando una presenza attiva negli organismi operativi alivello nazionale (coordinamento interregionale, Comitati nazionali) e sovranazionale (Comitati di sorveglianza,gruppi tecnici transnazionali di programma), in secondo luogo sensibilizzando i settori dell’Amministrazionealle possibilità offerte dai diversi programmi e agendo, laddove possibile, sulle procedure amministrativeinterne per rendere meno gravoso il carico burocratico; in terzo luogo organizzando specifiche azioni diinformazione per i soggetti potenzialmente interessati del territorio regionale.Il crescente interesse per l’iniziativa INTERREG che trova riscontro in una progressiva partecipazione, conspecifiche proposte progettuali, ai bandi attivati nei diversi programmi, si è dispiegato sia a livello dell’Amministrazioneregionale, sia a livello locale rispetto al quale la Regione ha svolto non tanto funzione dicoordinamento ma soprattutto di facilitazione e stimolo alla partecipazione.La concreta possibilità offerta dai progetti INTERREG di attivare partenariati con strutture ed enti provenientisia da paesi europei che dai paesi terzi ha originato lo sviluppo di competenze e capacità relazionali di varisettori della Regione e del territorio.Lo sviluppo di forme di cooperazione e dialogo con altre realtà europee dei diversi livelli istituzionali sembraessere vissuto e percepito non in maniera occasionale e marginale, ma come forma strutturale dell’agiredell’Amministrazione pubblica.INTERREG III ha rappresentato in tal senso un “laboratorio europeo” ed una fonte di “know how relazionaleed intersettoriale” per la Pubblica Amministrazione e per gli Enti ad essa collegati.Lo scenario che si apre nel <strong>2007</strong> con l’inizio di una nuova stagione della cooperazione territoriale europearappresenta una sfida ed un’opportunità ulteriore per le Regioni e gli enti territoriali.Capitalizzare l’esperienza acquisita, valorizzando e consolidando le reti di partnership avviate contribuirà astrutturare un sistema di governance per la partecipazione ai nuovi programmi e per l’individuazione delleproposte progettuali da candidare nei futuri bandi.INTRODUZIONE33


ProgrammaINTERREG III ATransfrontaliero AdriaticoElenco progettiACINDADRIA - FOOD QUALITYADRIA-LINKADRIAMETADRIANETADRIA-SAFEADRIATIC SEAWAYSADRIATICO SOCIALEADRIA-TURADRI.BLUADRI.EU.R.O.P.AGRO-DEVAIAANSERA.R.CO.B.A.R.C.A. NELL’ADRIAS KOLPOSBIOADRIABIOLFISHBIOM-ADRIADILMADI.RECO–GOVERNANCEFAREADRIINFIOREIN.RO.SE.INTEGRAITACI.TE.SA.LO.DEMAESTROMA.H.L.DE.NETMEMN.A.P.NEPTUNENEWNEWNETP.A.C.E.PADMA LABPEARL.EUPORTUSREQUISITESARA’S.C.A.S.U.A.SVILMASVILOPIMTESCOSWATERCYCLE35INTRODUZIONE


ACINDAdriatic Cooperation for Industrial DevelopmentSettore: Sviluppo SostenibileCapofila: Provincia di Ferrara (IT)Contatti Capofila: Monia Barca, e-mail: monia.barca@provincia.fe.itDurata: gennaio <strong>2007</strong>- giugno 2008Risorse finanziarie complessive: 1.192.974,91 euroPartenariato: TEULEDA- Agenzia di Sviluppo Locale di Shkodra (AL); Associazione per lo Sviluppo NERDA(BiH); CEA - Associazione degli Imprenditori Croati (HR); Centro regionale per lo sviluppo delle piccole emedie imprese e l’auto imprenditorialità (SCG); Informest – Centro di Servizi e Documentazione per laCooperazione Economica Internazionale (IT); Comune di Codroipo (IT); SIPRO Agenzia provinciale per losviluppo (IT); Ente d’Ambito Pescarese (IT); Comune di Lecce (IT); Agenzia regionale per lo sviluppo delle PMI- ALMA MONS ltd (SCG)Enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Provincia di Ferrara; SIPRO Agenzia provincialeper lo sviluppoRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: Provincia di Ferrara 167.875 euro;SIPRO Agenzia provinciale per lo sviluppo 114.750 euro36INTERREG III APer supportare il sistema produttivo e sviluppareuna nuova competitività, i sistemi territoriali devonoaffrontare il tema della qualità ed attrattività dellepropria offerta localizzativa e dei servizi avanzati.In questo contesto risulta strategico progettare erealizzare aree produttive di seconda generazione,caratterizzate da infrastrutture e servizi ad elevatocontenuto tecnologico ed ambientale. Il progettointende sviluppare alcune esperienze pilota in materiadi infrastrutturazione telematica, gestione energeticaefficiente e gestione ambientale di aree industrialilocalizzate nelle aree coinvolte dal progetto.In generale il progetto intende migliorare la competitivitàe la capacità innovativa dell’economia e delleimprese, aumentare la qualità degli insediamenti econtribuire ad un utilizzo parsimonioso del suolo edelle risorse energetiche.Nello specifico si mira a promuovere l’adozione diapprocci condivisi per il coinvolgimento dei diversiattori impegnati sulle tematiche dello sviluppo localee dell’attrazione di investimenti; aumentare le competenzedegli amministratori locali e degli staff tecnici,sui temi dell’innovazione, della gestione energetica edella gestione ambientale nei siti produttivi; aumentarele capacità di programmazione e di pianificazione nelcampo dello sviluppo sostenibile; aumentare le capacitàdei territori di pianificare infrastrutture adeguatecontribuendo allo sviluppo armonioso ed equlibratoe alla riduzione delle disparità territoriali.Il progeto si sviluppa su due linee di attività principali- studi e progetti pilota - ed è declinato in tre areetematiche di intervento: infrastrutturazione telematicadelle aree industriali ed accesso alla società dellaconoscenza, gestione energetica efficiente , gestioneambientale delle aree industriali.I principali risultati del progetto sono:- studi volti a dimensionare la domanda e l’offerta diservizi tecnologici presenti nelle aree industriali- studi di fattibilità per la realizzazione di serviziavanzati alle PMI- progetti pilota di realizzazione di tecnologie wi-finelle aree industriali- studi relativi ai bilanci energetici delle imprese edelle aree industriali- studi relativi alle iniziative di risparmio energetico- progetti pilota di interventi volti all’efficienza energeticanelle aree industriali- valutazione del potenziale di sviluppo delle areeindustriali- studi volti alla definizione di modelli di gestioneambientale delle aree produttive- progetti pilota finalizzati al monitoraggio delleemissioni- valutazione, monitoraggio e disseminazione.


ADRIA - FOOD QUALITYPROMOZIONE DI UNO SPAZIO INTER-ADRIATICO PER PRODUZIONIORTOFRUTTICOLE E ZOOTECNICHE DI QUALITA’Settore: AgricolturaCapofila: Provincia di Forlì Cesena (IT)Contatti Capofila: Massimiliano Strocchi, e-mail: massimiliano.strocchi@provincia.fc.itDurata: gennaio <strong>2007</strong> - giugno 2008Risorse finanziarie complessive: 606.725 euroPartenariato: Centuria R.I.T. (IT); Centro Ricerche e Produzioni Vegetali-CRPV (IT); Azrri - Agenzia per lo SviluppoRurale dell’istria S.R.L (HR); Koprivni_ki Produzetnik D.O.O. (HR); Lir – Local Development Initiative (BIH);Governo Locale Regionale di Lazarevac (SCG); Eucon (SCG); Comune di Cattaro (CG); Eco-Centar “Delfin”(CG); Abmc - Association And Business Management Centre (AL); Istituto Di Ricerca Zootecnica (AL)Enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Provincia di Forlì Cesena; Centuria R.I.T.; CentroRicerche e Produzioni Vegetali – CRPVRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: Provincia di Forlì Cesena 48.365euro; Centuria R.I.T. 45.283 euro; Centro Ricerche e Produzioni Vegetali-CRPV 61.476 euroIl progetto Adria-Food Quality intende contribuire allacreazione di uno spazio inter-adriatico per lo sviluppodelle produzioni zootecniche e ortofrutticole salubri e diqualità, dall’origine al consumatore, attraverso una seriedi azioni integrate tra loro volte a sviluppare e potenziarele capacità operative degli operatori zootecnici e ortofrutticolirelativamente a quattro aspetti strategici: qualita’ estandard; sicurezza alimentare; processi di certificazione;diversificazione. Questo obiettivo verrà perseguito attraversola promozione di un cluster interadriatico checoinvolga imprese, centri di servizio, scuole agrarie euniversità, istituzioni e parchi scientifico-tecnologici, scuolespecialistiche, al fine di condurre studi e analisi, elaborarelinee guida comuni, realizzare workshop e seminari,svolgere stage formativi, studiare la pre-fattibilità di parchiscientifico-tecnologici ad indirizzo agro-industriale.- Contribuire ad ampliare e differenziare i mercati di approvvigionamentodell’industria alimentare, incoraggiandospecializzazioni produttive nelle aree coinvolte- stimolare la creazione di parchi scientifico-tecnologicispecializzati nel settore agro-industriale a supportodei processi di innovazione e qualificazione nelle areecoinvolte nel progetto- sostenere la promozione e valorizzazione dei sistemidi qualità ivi compresa la certificazione dei prodotti e laloro tracciabilità;- favorire lo scambio di esperienze e di buone prassi inmateria di controlli sanitari per le produzioni vegetali eanimali, requisito essenziale per l’ottenimento di produzionisalubri e di qualità.- Analisi delle produzioni presenti nelle aree coinvolte,al fine di identificare ogni possibile sinergia e/o complementarietàtra loro- analisi dei servizi tecnici, finalizzati all’ottenimento diproduzioni salubri e di qualità, forniti agli agricoltori eallevatori nelle aree partecipanti al progetto e analisi deglistandard qualitativi ed igienico – sanitari applicati- Linee Guida comuni all’area transfrontaliera adriaticarelative agli standard qualitativi minimi e alla tracciabilitàdelle produzioni- studi di fattibilità per l’implementazione di nuovi servizio il potenziamento qualitativo di quelli esistenti e studi perpromuovere la produzione di prodotti di nicchia- workshop e seminari di informazione e promozione dellebuone prassi sulla qualità delle produzioni ortofrutticolee zootecniche e sulla relativa commercializzazione;- stage formativi in Italia rivolti a personale tecnico dei paesidell’Adriatico orientale finalizzati a diffondere le tecnichepiù avanzate nel campo dei controlli sanitari, della lottaintegrata, delle produzioni biologiche ecc.. I partecipantiagli stage formativi daranno poi vita nei rispettivi paesia specialist expert advisory teams per i diversi settori o aTechnical Assistance Center, con il compito di assisterele pubbliche amministrazioni e gli operatori privati nellosviluppo di azioni e buone pratiche per la produzione ecommercializzazione di prodotti ortofrutticoli e zootecnicisalubri e di qualità.- studio di pre-fattibilità e modellizzazione di possibiliparchi scientifico-tecnologici, specializzati nel settoreagro-industriale a supporto dei processi di innovazionee qualificazione nelle aree coinvolte nel progetto, e diScuole per la certificazione e il controllo della sicurezzaalimentare (Food Control and Certification School).37INTERREG III A


ADRIA-LINKCooperazione istituzionale e formativaServizi Interadriatici per il LavoroSettore: FormazioneCapofila: Provincia di Rimini (IT)Contatti Capofila: Enzo Finocchiaro, e-mail: e.finocchiaro@provincia.rimini.itDurata: gennaio 2004 - dicembre <strong>2006</strong>Risorse finanziarie complessive: 600.000 euroPartenariato: Provincia di Ravenna (IT); Provincia di Ferrara (IT); Comune di Pola (HR); Comune di Pancevo(SCG); Comune di Tuzla (BiH); Movimento europeo Forum <strong>2000</strong> - Sarajevo (BiH)Enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Provincia di Rimini; Provincia di Ravenna;Provincia di FerraraRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: Provincia di Rimini 200.000 euro;Provincia di Ravenna 50.000 euro; Provincia di Ferrara 50.000 euro38INTERREG III AADRIA-LINK è un progetto che intende mettere inatto interventi mirati per rafforzare le relazioni istituzionalie didattiche tra le scuole delle due spondedell’Adriatico e per avviare esperienze di unificazionedel mercato del lavoro a partire dal settore più maturo,quello turistico. In merito, il progetto contribuiscealla creazione di un “mercato integrato del lavoronell’Adriatico” in campo turistico. Partecipano attivamentead ADRIA-LINK tutte le Province adriatiche dell’<strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>, grazie al rapporto ormai consolidatocon importanti realtà della Bosnia-Erzegovina, dellaSerbia, del Montenegro e della Croazia.Favorire lo sviluppo e il consolidamento delle istituzionilocali, della democrazia, del dialogo sociale e civile tra ivari attori istituzionali e dei corpi intermedi della societànell’area Adriatica, mettere a punto e sperimentare daun lato nuove forme di collaborazione tra istituzioniscolastiche e formative e dall’altro nuovi strumentidi intervento sul mercato del lavoro nel settore delturismo, che appare in questo momento il più idoneoa fare da traino ad un progressivo avvicinamento deirispettivi mercati del lavoro.Il progetto realizza il laboratorio della cittadinanzaattiva, dell’informazione e della comunicazione, rivoltoalle scuole e il progetto di integrazione didattico-formativotra i sistemi scolastici specializzati nel settoreagro-alimentare che coinvolge la Provincia di Ravennae il Cantone di Tuzla nella Bosnia-Erzegovina. Inoltreil progetto conduce una ricerca-intervento volta adacquisire elementi conoscitivi sui sistemi scolastici,formativi e del mercato del lavoro con particolareriferimento al turismo nelle due aree geografiche,uno studio di fattibilità e l’avvio di un progetto pilotaper l’incontro domanda-offerta di lavoro nel settoreturistico tra le due sponde dell’Adriatico oltre adincontri, seminari, attività formative. Uno degli aspettiqualificanti è la sperimentazione di un servizio diauto-candidatura on-line per i Paesi dell’altra spondadell’Adriatico - in primis, la Croazia - e di assistenzaper la stipula del contratto di lavoro, gli adempimentiin Ambasciata per il visto d’ingresso ecc.; l’avvio diun programma di incontri e scambi di esperienze trascuole ed agenzie formative ad indirizzo turistico.


ADRIAMETSistema integrato transfrontaliero di monitoraggio e previsione deiparametri meteorologici e di stato delle acque del mare AdriaticoSettore: AmbienteCapofila: Agenzia Regionale per la Prevenzione e la Protezione Ambientale del Veneto - ARPAV (IT)Contatti Capofila: Ufficio Previsioni - CMT ARPAV, e-mail: cmt.meteo@arpa.veneto.itDurata: luglio 2004 - giugno 2008Risorse finanziarie complessive: 1.222.000 euroPartenariato: ARPA - Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente dell’<strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT); ARPA FVG (IT);Regione Marche (IT); Regione Abruzzo (IT); Ruder Boskovic Istitute (HR); DHMZ - Dravni Hidrometeorološkizavod (HR); Hidrometeorološki zavod Crne Gore (HR)Sito Web: www.adriamet.infoStruttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: ARPA - Agenzia Regionale Prevenzione e Ambientedell’<strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>Referente: Barbara Ramponi, e-mail: ramponi@arpa.emr.itADRIAMET intende creare un sistema a supportodella navigazione nell’Adriatico, che favorisca lacollaborazione interregionale ed internazionale nellacondivisione di dati, strumenti e nozioni previsionaliin campo meteo-marino e sulla qualità del mare. Inambito “qualità delle acque ” il progetto si collegaal progetto ARPAV che studia l’evoluzione dell’ecosistemamarino-costiero e gestisce la rete regionaledi boe meteomarine. Entrambi i progetti intendonoimpostare un sistema per il monitoraggio congiuntometeomarino e ambientale nell’Adriatico e produrreun bollettino di qualità delle acque che si avvalgadelle singole competenze degli istituti coinvolti edel valore aggiunto che deriva dall’integrazione deisistemi di monitoraggio.dello stato fisico del mare Adriatico (onde e correnti)e dei relativi moduli applicativi per la gestione delleemergenze ambientali (rilascio di idrocarburi ed altriinquinanti).ADRIAMET prevede la creazione di un centro operativo,composto da operatori delle strutture partner delprogetto, finalizzato a gestire la raccolta e la diffusionedei dati necessari alla realizzazione del servizio di informazione,definire le modalità tecniche per la redazionee la diffusione del servizio di informazione-previsionedelle condizioni meteorologiche e marine sul trattodi mare Adriatico di interesse comune ed emettereun regolare bollettino di previsione, diffondendolovia internet attraverso il sito web dedicato.39INTERREG III ACreare e gestire un sistema integrato transfrontalieroper il monitoraggio e la previsione dei fattorimeteorologici, marini e ambientali nell’Adriaticosettentrionale e produrre un servizio regolare diinformazione meteorologica e marina che si avvalgadelle competenze dei singole istituti coinvolti e delvalore aggiunto derivante dall’integrazione dei sistemidi monitoraggio. ADRIAMET si prefigge inoltre dimettere a punto un modello di analisi e previsione


ADRIANETCreazione Di Una Rete Istituzionale Per La Cooperazione Nell’areaAdriaticaSettore: Cooperazione IstituzionaleCapofila: Provincia di Rimini (IT)Contatti Capofila: Michela Montanari, e-mail:m.montanari@provincia.rimini.itDurata: marzo <strong>2007</strong> – giugno 2008Risorse finanziarie complessive: 493.070 euroPartenariato: Regione <strong>Emilia</strong> <strong>Romagna</strong> (IT); Comune di Riccione (IT); Camera di Commercio, Industria, Artigianatoe Agricoltura di Rimini (IT); Municipalità di Pola (HR); Agenzia SERDA (BiH); Municipalità di Saranda(AL); Camera di Commercio di Belgrado (SCG)Struttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: Direzione Generale Programmi e Intese, RelazioniEuropee e Cooperazione InternazionaleRisorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 4.250 euroEnti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Provincia di Rimini; Comune di Riccione; Cameradi Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di RiminiRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: Provincia di Rimini 102.000 euro;Comune di Riccione 38.250 euro; Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Rimini17.000 euro40INTERREG III AIl progetto ha la finalità di creare una piattaformadi confronto, scambio di buone prassi e progressivaarmonizzazione di sistemi partendo dallo svolgimentodi una serie di analisi su temi di interesse comunealle amministrazioni delle aree eleggibili. In tal modosi intende perseguire il rafforzamento istituzionale,l’aumento della cooperazione amministrativa, l’individuazionedi modelli di integrazione sociale e losviluppo di reti tra istituzioni e amministrazioni.Gli obiettivi specifici sono collegati ai diversi ambitidi intervento del progetto:- Qualità urbana- mobilità e traffico- sviluppo sostenibile:si intende migliorare la sicurezza stradale nel territoriotarget, sviluppare politiche di programmazioneterritoriale in sintonia con le nuove priorità comunitariee su una base comune di indirizzo perseguendo gliobiettivi di sicurezza e qualità urbana secondo un’otticadi pianificazione di medio periodo.- Politiche Sociali - Sezione “politiche giovanili e formazione”:si intende favorire il raccordo tra il mondoeducativo e le realtà professionali, identificando modellirelativi alle attività di orientamento e ri-orientamentodei giovani a fini scolastici, di stage, di orientamentoprofessionale, di incontro con le imprese.- Sviluppo PMI - In questo ambito saranno approfonditigli attuali strumenti in capo alle amministrazionilocali a fini di supporto e orientamento alle azioni diinternazionalizzazione delle imprese.- Politiche e strategie finanziarie degli enti territoriali- sul modello dell’”Osservatorio sui bilanci degli entilocali” si prevede di attuare un benchmarking operativoche metta a disposizione le conoscenze e preleviconoscenze di altri soggetti apportatori.- Networking: creazione della rete tra gli attori coinvolti,rafforzamento della rete, piattaforma ict – sitoweb – rete intranet- scambio di buone prassi tra i partner del progettoin riferimento alle quattro tematiche di rilievo definiteattraverso la realizzazione di quattro tavoli di lavoroe relativa condivisione dei risultati- sperimentazione di progetti pilota e definizione dilinee guida: realizzazione di quattro progetti pilota,valutazione e analisi del percorso effettuato e delraggiungimento degli obiettivi prefissati, definizionedi linee guida e di un modello per ogni argomentotematico affrontato- diffusione, promozione e follow up.


ADRIA-SAFERealizzazione di un sistema di sorveglianza in Adriatico sui fattori di rischiosanitario connessi alle biotossine - Realizzazione di un Osservatorio suigrandi vertebrati - Fitodepurazione innovativaSettore: AmbienteCapofila: Provincia di Forlì-Cesena (IT)Contatti Capofila: Giuliana Mazzotti, e-mail: giuliana.mazzotti@provincia.fc.itDurata: gennaio 2004 - dicembre <strong>2006</strong>Risorse finanziarie complessive: 894.080 euroPartenariato: Provincia di Ravenna (IT); Provincia di Rimini (IT); Provincia di Ferrara (IT); Comune di Ferrara(IT); Regione Marche (IT); Regione Veneto (IT); Fondazione Cetacea Onlus di Riccione (IT); Regione Friuli VeneziaGiulia (IT); Regione Abruzzo (IT); Regione Puglia (IT); Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzoe del Molise “G. Caporale” (IT); Comune di Numana (IT); Consorzio Parco del Conero (IT); WWWF Italia (IT);Ministero dell’Agricoltura (AL); Ministero dell’Agricoltura (HR); Università di Zagabria - Facoltà di Veterinariae Facoltà di Scienze (HR); Ministero dell’Agricoltura (CG); VIVAMAR - Società per lo sviluppo sostenibile delmare (SI)Enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Provincia di Forlì-Cesena; Provincia di Ravenna;Provincia di Rimini; Provincia di Ferrara; Comune di Ferrara; Fondazione Cetacea Onlus di RiccioneRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: Provincia di Forlì-Cesena 270.000euro; Provincia di Ravenna 17.040 euro; Provincia di Rimini 100.000 euro; Provincia di Ferrara 30.000 euro;Comune di Ferrara 30.000 euroIl Progetto ADRIA-SAFE è un macro-progetto integratoche riunisce tre sotto-progetti tra loro complementarima distinti, tutti protesi, attraverso azioni e interventidiversificati, alla tutela e alla salvaguardia dell’ecosistemamarino come bene primario dell’Euroregioneadriatica:1. AlgaAdria attua un monitoraggio del fenomenodelle biotossine algali, fenomeno che va accuratamentee costantemente tenuto sotto controllo sututta l’area adriatica per evitare che provochi gravialterazioni della biologia marina;2. Adria-Watch studia la presenza dei grandi cetacei nelmare Adriatico in quanto preziosi indicatori biologicied ecologici dello stato di salute del mare;3. Fidep mette in atto un importante progetto sullafitodepurazione delle acque.Mettere in atto una collaborazione tra le due spondedel mare Adriatico per monitorare e salvaguardarele straordinarie risorse biologiche e ambientali delnostro mare. Nello specifico il progetto ADRIA-SAFEintende confrontare le diverse esperienze e le rispettiveprocedure di monitoraggio attraverso una retedi monitoraggio per l’intero bacino dell’Adriatico.Tramite la diffusione di informazioni sulle biotossinepresenti nel mare intende, inoltre, ottemperare agliobblighi di legge per garantire una maggiore sicurezzaai consumatori e opportunità economiche per tuttigli operatori del settore della mitilicoltura. Infine lacostruzione di un sistema di fitodepurazione mira aridurre l’apporto di inquinanti del Po nell’Adriaticoe contestualmente rispondere a precisi obiettivi diestetica ambientale.Il progetto prevede la costruzione di una rete dimonitoraggio per l’intero bacino dell’Adriatico edi un sito internet comune e condiviso che elaborainformazioni sulla presenza in mare di bio-tossine,principalmente attraverso lo scambio di personaletecnico, la creazione di un Osservatorio Ambientale marinodell’Adriatico centro-settentrionale che conduceattività di ricerca e di studio sulla presenza dei grandivertebrati marini e realizza azioni di divulgazione, disensibilizzazione e di coinvolgimento dei “fruitori”del mare nel campo della tutela delle popolazionistudiate. Il progetto inoltre prevede un interventopilota per l’implementazione di un sistema innovativodi fitodepurazione per il miglioramento della qualitàdelle acque in uscita dal depuratore.41INTERREG III A


ADRIATIC SEAWAYSLE ROTTE DELL’ EUROPA ADRIATICASettore: TurismoCapofila: Comune di Monfalcone (IT)Contatti Capofila: Lucio Gregoretti, e-mail: europa@comune.monfalcone.go.it; segretaria organizzativa,e-mail: europa@comune.monfalcone.go.itDurata: gennaio <strong>2007</strong> – giugno 2008Risorse finanziarie complessive: 861.262,29 euroPartenariato: Informest (IT); IAL Friuli Venezia Giulia (IT); Regione <strong>Emilia</strong> <strong>Romagna</strong> (IT); Comune di Pescara(IT); Cipa.At Regionale Abruzzo (IT); Comune di San Benedetto del Tronto (IT); Comune di Ancona (IT); Comunedi Bari (IT); COTUP di Bari (IT); Università di Pola (HR); Università di Fiume (HR); Comune di Neum (BIH);Agenzia della Democrazia Locale di Mostar (BIH); Comune di Bar (CG); Associazione dei Comuni Albanesi/Comune di Durazzo (AL)Struttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: Direzione Generale Attività Produttive, Commercioe TurismoRisorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 52.345,13 euroReferente: Laura Schiff, e-mail: l.schiff@regione.emilia-romagna.it42INTERREG III AADRIATIC SEAWAYS intende dare risposta alle esigenzeespresse dalle istituzioni di sostenere la crescita e losviluppo turistico economico attraverso la riscopertadi valori della tradizione culturale “marinara” legatialla comune “vita sul mare”, rivitalizzando le antichevie di collegamento che hanno unito le due spondedell’Adriatico e creando nuove professionalità nelsettore turistico capaci di delineare strategie condivisedi turismo sostenibile.-Promuovere la creazione di un modello di sviluppo integratodel turismo, sostenere la tutela del patrimonio culturaledel territorio interessato e nel contempo promuovere lacooperazione transnazionale dei paesi coinvolti- migliorare la conoscenza storica culturale del comunepassato marinaro e dei legami socio-culturali creati dallerotte di navigazione nell’ambito dell’Adriatico;- implementare e armonizzare le competenze professionalid’innovazione, gestionali e progettuali, degli operatori delsettore attraverso un mix di azioni rivolte a Enti locali,Istituzioni, Associazioni e imprese;- sperimentare strumenti e metodologie innovative perla creazione, attivazione e gestione integrata di prodottituristici in ambito locale trans-adriatico- promuovere la diffusione dell’offerta turistica e la suadifferenziazione in termini di qualità e immagine, con larealizzazione di un Piano di marketing territoriale e l’attivazionedi pacchetti turistici a livello transnazionale.- Comunicazione e Pubblicizzazione: conferenza internazionaledi lancio del programma; ceminari diffusi dipresentazione del programma nelle regioni coinvolte;realizzazione di un piano di comunicazione del progetto;iniziative in rete: pacchetti turistici integrati, offerta multisettorialeaperta a tutti i soggetti economici e culturalipresenti nei territori, mostre, feste tradizionali, convegni,seminari ed eventi sportivi e culturali sul territorio; conferenzainternazionale finale del progetto.- Ricerca e analisi: screening e ricerca sulle possibili connessionilegate ai temi delle “rotte marittime adriatiche” e della“cultura marinaresca” come tema e oggetto del turismoculturale nel territorio costiero e interno; identificazione emappatura dei siti “costieri” di interesse storico e culturaledi tutta la costa del mare adriatico; analisi dettagliata dellerispettive aree finalizzata all’identificazione delle rotte dicomunicazione percorse nei secoli passati; censimento dellebarche e velieri storici del bacino Adriatico; organizzazionedi un convegno storiografico di carattere internazionaleincentrato sul tema dell’Europa Adriatica.- Formazione EELL – Governance di territorio per lo sviluppoturistico integrato: realizzazione di un percorso formativostrutturato in seminari e workshop, attività di scambiodi buone prassi tra funzionari degli enti locali italiani ebalcanici sui temi oggetto di sperimentazione.- Sperimentazione: azioni pilota da realizzarsi in ambitotrans-adriatico.- Elaborazione di un modello comune per lo sviluppoturistico integrato.


ADRIATICO SOCIALERete dei comuni per lo sviluppo congiunto di politiche socialitransfrontaliereSettore: Politiche socialiCapofila: Comune di Roseto degli Abruzzi (IT)Contatti Capofila: Gabriella Lasca, e-mail: lasca.gabriella@comune.roseto.te.itDurata: gennaio <strong>2007</strong> – giugno 2008Risorse finanziarie complessive: 574.000 euroPartenariato: Abruzzo Sviluppo SpA (IT); Comune di Pescara (IT); Lega Abruzzese Anti Droga (IT); Comune diCervia (IT); Comune di Porto San Giorgio (IT); Municipalità di Makarska (HR); Municipalità di Spalato (HR)Enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Comune di CerviaRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 19.125 euroReferente: Daniela Poggiali, e-mail: poggialid@comunecervia.itADRIATICO SOCIALE opera a supporto dello sviluppodella cooperazione fra le amministrazioni pubblicheadriatiche nel settore dei servizi sociali e dei servizi diintegrazione sociale finalizzati all’integrazione socialedegli immigrati, attraverso la definizione di un sistemacongiunto di politiche sociali. Il sistema implementatovuole garantire il trasferimento delle conoscenze inmateria di organizzazione e gestione del sistema dellepolitiche sociali, stimolare l’implementazione di sistemi,procedure e pratiche congiunte di pianificazione,gestione e valutazione dei servizi e degli interventisociali al fine di permettere una forte interscambialitàtra le esperienze maturate nei diversi contesti, nonchéfavorire la realizzazione di un sistema di relazioni,stabili e formalizzate a livello istituzionale, volte afacilitare i processi di integrazione sociale.L’obiettivo specifico del progetto è l’implementazionedi una rete transfrontaliera capace di svilupparestrategie ed azioni comuni in tema di politica sociale.Attraverso tale sistema a rete il progetto intendefavorire lo sviluppo della cooperazione fra le amministrazionipubbliche adriatiche nel settore deiservizi sociali alla persona e dei servizi di integrazionesociale per favorire l’integrazione sociale assistita esostenibile degli immigrati; costruire modelli omogeneidi pianificazione, gestione e valutazione dei servizie degli interventi sociali; garantire la diffusione e iltrasferimento delle conoscenze, nonché dei modellidefiniti, all’area interessata dal progetto; accrescereil livello di partecipazione dei cittadini ai processi dipianificazione, gestione e controllo delle politichesociali.- Allestimento e gestione del centro di coordinamentoper le politiche sociali che si occuperà di fornireinformazioni in materia di politiche sociali attuatenell’intera area adriatica, effettuare analisi e ricerche,fornire assistenza tecnica in materia di politiche sociali,a favore delle pubbliche amministrazioni e delleprganizzazioni no-profit dell’area adriatica- realizzazione di un programma sociale congiunto chedefinisce modelli omogenei di pianificazione, gestionee valutazione dei servizi e degli interventi sociali- azione pilota finalizzata all’acquisizione da parte di ungruppo di operatori sociali di specifiche competenzee che prevede la gestione di una struttura terapeuticadi assistenza e cura dei tossicodipendenti;- attività transnazionale finalizzata al consolidamentodelle relazioni tra i partner, allo scambio delle reciprocheesperienze, alla condivisione, diffusione e promozionedei risultati di progetto attraverso l’organizzazionedi workshop transnazionali, forum tematici e di unseminario transnazionale.43INTERREG III A


ADRIA-TURAzioni preparatorie per un’offerta turistica integrata delle due costedell’AdriaticoSettore: TurismoCapofila: Provincia di Rimini (IT)Contatti Capofila: Massimo Masini, e-mail: m.masini@provincia.rimini.itDurata: gennaio 2004 - dicembre <strong>2006</strong>Risorse finanziarie complessive: 1.400.000 euroPartenariato: Provincia di Ferrara (IT); Provincia di Forlì-Cesena (IT); Provincia di Ravenna (IT); Comune diPula (HR); Contea di Zadar (HR); Croatian Institute for Tourism Zagreb (HR); Tourist Board Rijeka (HR); TouristBoard Dubrovnik (HR); G-Tour Medugorje (BiH); Tourist Board Medugorje (BiH); PromoTuzla (BiH); Centre forResponsible and Sustainable Tourism Development Beograd (SCG); Tourism Organization Vojvodina (SCG)Enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Provincia di Rimini; Provincia di Ferrara; Provinciadi Forlì-Cesena; Provincia di RavennaRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: Provincia di Rimini 400.000 euro;Provincia di Ferrara 100.000 euro; Provincia di Forlì-Cesena 100.000 euro; Provincia di Ravenna 100.000euro44INTERREG III APer attrarre quote crescenti del futuro mercato turisticoglobale, al fine di affermare anche nel XXI secolo unchiaro ruolo di leadership dell’Adriatico tra i maridel Mediterraneo, tra il bacino turistico della costaemiliano-romagnola e le località turistiche croaterisulta necessario avviare una strategia graduale dicooperazione volta ad integrare tra loro i rispettiviprodotti distintivi. Il progetto ADRIA-TUR si inserisce inquesto panorama offrendo una risposta all’esigenzadi definire un’offerta turistica integrata e innovativa,attraverso interventi mirati.Sviluppare il turismo dell’area Adriatica e in particolareintegrare le peculiarità delle diverse regioni coinvolte,al fine di soddisfare le richieste di un mercatoqualitativamente più esigente attraverso l’offerta diprodotti turistici “interadriatici” innovativi, flessibilie personalizzabili. Il progetto intende unire l’elevatacapacità organizzativa e la tradizionale ospitalitàdel contesto emiliano-romagnolo con le bellezzenaturali delle località croate, attraverso lo sviluppodella cooperazione tra le due sponde dell’Adriaticoe la messa in rete delle diverse realtà turistiche, percostruire nuove opportunità per i territori.1. Elaborazione di un piano strategico ad hoc per larealizzazione dello studio e della definizione di specificiprodotti turistici interadriatici e avvio di alcuneesperienze pilota per studiarne le modalità di lancio,promozione e gestione;2. sviluppo di un sistema integrato di valutazioneclassificazione,promozione, informazione e gestionedi alcuni porti turistici dell’Adriatico, previo studiodei parametri di valutazione e degli aspetti giuridici,finanziari, macro-economici ed operativi;3. progettazione e realizzazione di un portale turisticoinnovativo dell’Adriatico, organizzato per prodotti enon solo per destinazioni, che consente ai navigatoridi internet di programmare una vacanza o soggiornopersonalizzati;4. sviluppo di nuovi prototipi di uffici di informazionee di accoglienza turistica pensati in un’otticainteradriatica.


ADRI.BLUTavolo BLU ADRIatico per la gestione sostenibile delle attività di pescae delle risorse alieutiche dell’AdriaticoSettore: PescaCapofila: Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT)Contatti Capofila: Aldo Tasselli, e-mail: atasselli@regione.emilia-romagna.itDurata: maggio 2004 - ottobre <strong>2006</strong>Risorse finanziarie complessive: 2.654.678, 54 euroPartenariato: Regione Veneto (IT); Regione Friuli Venezia Giulia (IT); Consorzio UNIPROM (IT); Regione Istria(HR); Contea Litoraneo Montana (HR); Comune di Izola (SI); NORFISH (BiH); Camera di Commercio dellaFederazione di Bosnia-Erzegovina (BiH)Struttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: Direzione Generale Attività Produttive Commercioe TurismoRisorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 551.104 euroIl progetto ADRI.BLU mette in atto un processotransfrontaliero di sviluppo socio-economico sostenibiledel settore ittico dell’Alto Adriatico attraversoil coordinamento e la pianificazione delle iniziativeimprenditoriali del settore. Il progetto realizza azionimirate per la creazione di un contesto favorevoleallo sviluppo delle PMI del settore ittico, mediantel’integrazione transfrontaliera delle politiche dellapesca, il coordinamento del settore, l’incrementodelle risorse alieutiche a disposizione delle PMI dipesca, la creazione di opportunità di innovazione ediversificazione delle attività tradizionali nonché lacreazione di occasioni di incontro e scambio tra PMIe la qualificazione degli operatori del settore.Promuovere il coordinamento interistituzionale trale Regioni dell’Alto Adriatico per l’integrazione el’armonizzazione delle politiche della pesca a livellotransfrontaliero, favorire l’organizzazione del settoreittico e supportare la sostenibilità delle attivitàdi pesca e l’incremento diffuso della biodiversità abeneficio delle PMI dell’Alto Adriatico. Il progettointende altresì offrire nuove opportunità di scambiocommerciale, produttivo e di innovazione tra le PMItransfrontaliere del settore e incrementare il livello diinformazione degli operatori in materia di gestioneresponsabile delle risorse e di attività innovative peril settore ittico.ADRI.BLU prevede la creazione di un “Blue TableWorking Group” per il coordinamento delle politichedi gestione del territorio e del settore ittico dell’AltoAdriatico, la definizione di linee guida per la classificazionedelle acque ad uso delle PMI del settoredella pesca e dell’acquacoltura, la realizzazione di unsistema geografico informativo (GIS) con mappaturageoreferenziata delle aree. E’ inoltre prevista un’azionepilota incentrata sulla creazione di barriere artificialiper l’arricchimento della biodiversità dei fondali marinie misure di animazione socio-economica attraversoattività di formazione ed assistenza tecnica a favoredegli operatori del settore sui temi della pesca sostenibilee della gestione delle attività di pesca.45INTERREG III A


ADRI.EU.R.O.P.ADRIatic EUroRegion Operational Plan: Supporto operativo allacreazione dell’Euroregione AdriaticaSettore: Cooperazione IstituzionaleCapofila: Regione Molise (IT)Contatti Capofila: Pietro Notarangelo, e-mail: p.notarangelo@regione.molise.itDurata: maggio <strong>2007</strong> - giugno 2008Risorse finanziarie complessive: 1.152.218 euroPartenariato: Regione Puglia (IT); Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT); Regione Marche (IT); Regione Veneto (IT);Regione Abruzzo (IT); Regione Friuli-Venezia Giulia (IT); Regione Istriana (HR); Municipalità di Kotor (CG)Struttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: Direzione Generale Programmi e Intese, RelazioniEuropee e Cooperazione InternazionaleRisorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 25.500 euroReferente: Enrico Cocchi, e-mail: ecocchi@regione.emilia-romagna.it46INTERREG III AAdri.EuR.O.P. intende supportare dal punto di vistaoperativo la volontà politica espressa dalle RegioniAdriatiche italiane e i Paesi adriatici - stimolati dalCongresso dei Poteri Locali e Regionali del Consigliod’Europa, firmatari del Protocollo di Termoli (09-11-2004) - con cui si è avviato il percorso di edificazionedell’EA. L’Euroregione Adriatica contribuiràad assicurare la pace e promuovere la prosperitàin un’area caratterizzata da condizioni di rilevantidisparità socio-economiche e linguistiche. Il progettointende, infatti, attuare in breve tempo le attivitànecessarie all’Euroregione Adriatica nella sua fase diavvio, contribuendo operativamente al percorso versol’integrazione europea dei paesi dell’area adriatica eal rafforzamento delle reti istituzionali e i rapporti dicooperazione esistenti.- Supportare in modo operativo il processo distrutturazione dell’EA- predisporre un piano per la formazione di project managerper attività di cooperazione transfrontaliera- monitorare lo stato dell’attuale e futura programmazioneper la cooperazione regionale e transfrontalieranell’area adriatica- favorire scambi di know how, risorse umane nelcontesto transfrontaliero- definire orientamenti politici e strategici comuni suaree tematiche prioritarie per lo sviluppo dell’areaadriatica e supportare la loro approvazione a livellopolitico istituzionale- realizzare una strategia di comunicazione ed informazionesull’EA.- Realizzazione di attività di formazione per projectmanager esperti a livello gestionale, amministrativoe finanziario in ambito di cooperazione transfrontaliera- definizione di un quadro conoscitivo comune neisettori di interesse dell’EA- analisi, ricognizione e sistematizzazione dei principaliinterventi di cooperazione e dei relativi attorinei territori dell’EA- creazione di Laboratori di apprendimento e networksulle politiche di sviluppo regionale incentrati sullostato di pianificazione, sviluppo locale e regionale,settore imprenditoriale e del terzo settore nell’areaadriatica- analisi e prospettive della nuova politica di prossimitànell’area- individuazione di orientamenti per la definizionedella visione strategica e degli obiettivi comuni perl’Euroregione Adriatica per supportare l’adozione diprincipi condivisi di governance- attivazione di un partenariato d’area- scambi di personale a livello istituzionale e attivazionedi una rete fra referenti istituzionali e le pubblicheamministrazioni dei paesi partner.


AGRO-DEVSVILUPPO INTEGRATO DELLA FILIERA AGROALIMENTARE NELL’ALTOADRIATICOSettore: AgricolturaCapofila: Confcooperative Unione Provinciale di Ravenna (IT)Contatti Capofila: Giovanni Pausini, e-mail: ravenna@confcooperative.ra.itDurata: febbraio <strong>2007</strong> – giugno 2008Risorse finanziarie complessive: 299.458,95 euroPartenariato: Confcooperative Molise (IT); C.C.I.A.A. Ravenna (IT); Lega Coop. Ravenna (IT); Intesa Soc. Agr.Coop. (IT); Pro. In Carne Scrl (IT); Comune Di Lovas (HR); Provincia di Vukovar -Srijem (HR); P.Z. Lovas (HR)Enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Confcooperative Unione Provinciale di Ravenna;C.C.I.A.A. Ravenna; Lega Coop. Ravenna; Intesa Soc. Agr. Coop.; Pro. In Carne ScrlRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: Confcooperative Unione Provincialedi Ravenna 44.783,08 euro; C.C.I.A.A. Ravenna 9.843,34 euro; Lega Coop. Ravenna 12.097,54 euro; IntesaSoc. Agr. Coop. 8.227,83 euro; Pro. In Carne Scrl 8.998,02 euroAGRO-DEV è parte di un più vasto progetto, avviatogià da alcuni anni dai partner, che ha come obiettivola creazione di una filiera agricola dell’area adriaticache risponda a requisiti di qualità, salubrità, genuinità,favorendo l’adozione di metodi e tecniche a bassoimpatto ambientale e introducendo anche metodi diproduzioni biologici. Il progetto mira, attraverso unaserie di interventi di miglioramento delle condizioni diproduzione, trasformazione e commercializzazione, aqualificare i servizi presenti nell’area, anche attraversol’attivazione di strutture polivalenti in grado di fungereda coagulante per l’intero territorio.- Innovare dal punto di vista agricolo e agro-industrialeil territorio di Lovas nella Regione di Vukovarin Croazia, attraverso il trasferimento del modellocooperativistico nell’area, dando vita ad un rapportodi collaborazione fra le istituzioni e i rappresentantidegli operatori locali dell’area di Vukovar-Lovas e quellidella Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> e Molise- incrementare i livelli occupazionali, in particolare nelsettore agricolo ed agro-industriale, attraverso unaprecisa e mirata attività di formazione rivolta a colmarei gap e le carenze oggi esistenti tra gli operatori delsettore rispetto agli standard europei- aumentare la professionalità dei produttori agricoli,creando nel contempo le condizioni per un’agricolturapiù razionale e rispettosa dell’ambiente.- favorire la concentrazione del prodotto e l’associazionismofra i produttori- introdurre servizi qualificati e diffondere fattoriinnovativi e competitivi.- Inspection trip e selezione partecipanti allo studytour- study tour: verranno organizzati due study tour inItalia della durata di 24 giorni ciascuno nell’ambitodei quali si svolgeranno attività formative destinateai tecnici selezionati sui temi del progetto- tutoring a distanza, che sarà attivato a conclusionedel percorso formativo- trasferimento del modello organizzativo cooperativoemiliano-romagnolo del settore agricolo al fine di divulgaree diffondere sia la metodologia organizzativache l’applicazione tecnica produttiva, relativamente aisettori agricoli: orticoltura, frutticoltura, zootecnica,cerealico- costituzione delle Organizzazioni dei Produttori emessa a punto di strumenti ad hoc che facilitino lacostituzione delle Organizzazioni, tra cui strumenti difunzionamento. Saranno istituiti ad hoc quattro ufficipermanenti a supporto dei produttori e coltivatoriinteressati all’adesione e/o aderenti alle Organizzazionidei Produttori che avrà le funzioni di animazione einformazione territoriale- workshop partecipativi per il trasferimento delmodello cooperativo- ricerche di mercato nei paesi dell’Est Europa – Pianidi marketing- disseminazione e valutazione dei risultati.47INTERREG III A


AIAACQUACOLTURA IN ADRIATICOSettore: PescaCapofila: Provincia di Ferrara (IT)Contatti Capofila: Monia Barca, e-mail: monia.barca@provincia.fe.itDurata: gennaio <strong>2007</strong>- giugno 2008Risorse finanziarie complessive: 693.335 euroPartenariato: Istituto di Oceanografia E Pesca (HR); Museo delle Scienze Naturali di Spalato (HR); Local DevelopmentInitiative – LIR (BiH); Kea – Foundation (AL); Istituto Di Ricerca Veterinaria (AL); Comune Di Cattaro(CG); Eko Centar “DELFIN” (CG); The Agribusiness Expert’s Council (AL); Istituto di Ricerca Veterinaria (AL)Struttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: Provincia di FerraraRisorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 191.250 euro48INTERREG III AAiA intende scambiare e condividere esperienze,attività e buone pratiche condotte nei siti interni,lagunari e costieri delle due sponde dell’Adriaticonel settore dell’acquicoltura. La Provincia di Ferrara sioccupa da tempo di un ambiente lagunare di notevoledimensione dove, anche per i risultati delle continueazioni di difesa dell’ambiente, si sono insediate consistentiattività imprenditoriali di tipo cooperativistico.In tale contesto, il progetto vuole perseguire l’avviodi un’utile scambio di conoscenze e di esperienzenonché di attività comuni tra la Provincia di Ferraraed i Partner PAO che operano in ambienti lagunaricostieri sulla sponda orientale dell’Adriatico.Il progetto mira ad avviare uno scambio di conoscenze,di esperienze e di attività comuni tra la Provincia diFerrara ed i Partner PAO che operano in ambientilagunari costieri.AiA prevede azioni diversificate, a seconda dellecaratteristiche delle aree coinvolte rilevate nella fasepreparatoria del progetto:- affinamento delle tecniche colturali della vongolafilippina attraverso stage formativi degli operatorie avvio di una sperimentazione pilota per la suaproduzione (Italia-Albania)- installazione in Bosnia-Herzegovina di una stazionedi monitoraggio pilota per il rilievo automatico deiprincipali parametri fisici e chimici dell’acqua ove sisvolge l’attività di acquicoltura, per prevenire frequentie diffuse morie di pesci (Italia-Bosnia/Herzegovina)- realizzazione di un progetto di ricerca per la caratterizzazionedei diversi siti presenti sia in Croazia chelungo la costa ferrarese, con lo scopo di ottimizzare laproduzione/coltivazione di molluschi ove già presentee di tentare la coltivazione di nuove specie in areediverse (Italia-Croazia)- realizzazione di uno scambio di esperienze, lo sviluppodi analisi e ricerche scientifiche, la messa a puntodi metodologie comuni, la creazione di data base einventari a supporto dello sviluppo dell’acquacultura(Italia-Montenegro)- definizione di un piano di medio-lungo periodoper lo sviluppo di collaborazioni tecnico-scientifiche,produttive e commerciali tra i siti coinvolti- organizzazione e sviluppo di stage in Italia pertecnici del settore ittico nel campo delle tecnichedi pesca compatibili con l’ambiente e con gli stockcondivisibili (nel caso del presente progetto attraversola molluschi-coltura e dell’acqua-cultura) e nel campodella trasformazione- studi per la gestione delle risorse ittiche condivisibilidell’Adriatico nella prospettiva di un mercatocomune;- sostegno ai sistemi di gestione delle risorse itticheed alle strutture di supporto dirette al miglioramentodella conoscenza, dello scambio di informazioni edello sfruttamento delle risorse.


ANSERRuolo ecologico delle zone umide per la sosta e lo svernamentodegli uccelli acquatici nell’Adriatico settentrionale: linee guida per laconservazione e la gestione del patrimonio naturale marino costieroSettore: AmbienteCapofila: Regione Friuli Venezia Giulia (IT)Contatti Capofila: Gabriele Facchin, e-mail: gabriele.facchin@regione.fvg.itDurata: gennaio 2005 - dicembre 2008Risorse finanziarie complessive: 1.120.200 euroPartenariato: Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT); Università degli Studi di Udine (IT); Università degli Studi diTrieste (IT); Ente pubblico per la gestione delle aree protette della contea di Spalato e Dalmazia (HR); Museodi scienze naturali di Tirana (AL)Struttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: Direzione Generale AgricolturaRisorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 100.000 euroReferente: Maria Cristina Benassi, e-mail: mbenassi@regione.emilia-romagna.itL’esigenza di mettere in atto il progetto deriva dallaconsiderazione dell’eccezionale importanza dell’areaadriatica per la nidificazione, la sosta e lo svernamentodi molte specie di uccelli, della contestualefragilità delle zone umide costiere, tradottasi spessoin degrado degli habitat, e della odierna necessità diconciliare le esigenze di conservazione con il diritto,per gli abitanti delle aree interessate dalla presenzadi zone umide, al raggiungimento di livelli economicie occupazionali analoghi a quelli di altri territori. Ilprogetto trova quindi ulteriore motivazione nellanecessità per le amministrazioni competenti, di darepiena attuazione agli strumenti legislativi di riferimentoper la protezione della natura nei paesi dell’UnioneEuropea come la “Direttiva Uccelli” (79/409/CEE) e la“Direttiva Habitat” (92/43/CEE) che hanno permessodi individuare le aree particolarmente meritevolidi conservazione in previsione di un loro piano digestione e sviluppo. Da questo punto di vista l’acquisizionedi dati attraverso studi, ricerche, attività dimonitoraggio costituisce la premessa indispensabileper orientare le scelte gestionali, affinché qualsiasiintervento di conservazione non si riveli inefficace oaddirittura dannoso.Messa in atto di strumenti per la valutazione del ruoloecologico delle zone umide costiere per gli uccelliacquatici nelle diverse fasi fenologiche; descrizioneorganica della presenza delle diverse specie nell’areadi progetto; realizzazione di un GIS per la gestionedei dati di progetto integrata ad altri dati ambientali;realizzazione di interventi di formazione per lacreazione e il rafforzamento delle professionalità nelcampo del biomonitoraggio; approfondimento delleconoscenze biologiche ed ecologiche su alcune specietarget; possibilità di utilizzare i risultati del progetto pervalutazioni sullo stato e la struttura della Rete Natura<strong>2000</strong> nelle aree di studio; elaborazione di linee guidaper una gestione integrata comune ai diversi partnerdelle zone umide nell’Adriatico settentrionale, conparticolare riferimento all’applicazione delle Direttive“Uccelli” ed “Habitat” ed al relativo consolidamentodella rete Natura <strong>2000</strong>.La ricaduta delle attività progettuali, in termini dirisultati attesi, oltre a rispondere agli obiettivi precedentementeesposti, si tradurrà nel potenziamentodella rete di monitoraggio ornitologico attualmenteesistente, con particolare riferimento ai gruppi dilavoro afferenti all’International Waterfowl Census,nella definizione nel tempo della distribuzione, dellaconsistenza delle popolazioni, delle dinamiche di spostamentodegli uccelli acquatici, nell’individuazionedelle relazioni tra distribuzione degli uccelli acquaticie fattori ambientali (habitat, disturbo, forme digestione), nell’individuazione di nuove metodologiedi ricerca, nella definizione dello sfruttamento dellerisorse trofiche da parte degli uccelli acquatici, nelladefinizione dell’impatto degli uccelli acquatici sullabiodiversità costiera, nell’integrazione delle strutturetecnico-scientifiche dei partner, nella creazione dicondizioni favorevoli per l’attuazione delle misuredi salvaguardia previste dalle direttive comunitarie,nell’individuazione di forme di gestione sostenibilicomuni a tutta l’area di progetto.49INTERREG III A


B.A.R.C.A. NELL’ADRIAS KOLPOSBeni Antichi, Restauro e Conservazione nei siti Adriatici evalorizzazione della sua antica identitàSettore: CulturaCapofila: Fondazione Parco Archeologico di Classe – RavennAntica (IT)Contatti Capofila: Lisa Tasselli, e-mail: tasselli@ravennantica.orgDurata: febbraio <strong>2006</strong> - maggio 2008Risorse finanziarie complessive: 1.216.651,67 euroPartenariato: Fondazione Parco Archeologico di Classe – RavennAntica (IT); Provincia di Ravenna (IT); Provinciadi Rimini (IT); Comune di Rimini (IT); Comune di Cattolica (IT); Città di Dubrovnik (HR); Università di Spalato(HR); Università Popolare aperta di Parendo - Museo Civico del Parentino (HR); Museum of East Bosnia (BiH);Università di Sarajevo (BiH); Serbian Unity Congress (SCG)Enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong> <strong>Romagna</strong> coinvolti: Fondazione Parco Archeologico di Classe– RavennAntica; Provincia di Ravenna; Provincia di Rimini; Comune di Rimini; Comune di CattolicaRisorse FESR per gli Enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong> <strong>Romagna</strong> coinvolti: Fondazione Parco Archeologicodi Classe – RavennAntica 277.100 euro; Provincia di Ravenna 20.400 euro; Provincia di Rimini38.366,88 euro; Comune di Rimini 68.000 euro; Comune di Cattolica 25.075 euroIl progetto è inteso a favorire la creazione di orientamenticulturali rivolti allo studio della storia localedei popoli dell’adriatico e alla conservazione e valorizzazionedelle loro più importanti opere artistichesuperstiti. Il progetto si articola in due sotto-progettidistinti: B.A.R.C.A. incentrato sullo studio e valorizzazionedell’epoca romana, gotica e bizantina,attraverso l’analisi, il restauro, la conservazione e lacatalogazione dei reperti archeologici e in particolarmodo degli antichi mosaici e Adrias Kolpos cheinvece si focalizza sull’epoca pre-romana, che verràstudiato tramite la raccolta e la catalogazione deitesti letterari e la valorizzazione di alcuni siti archeologiciportuali.B.A.R.C.A.:- diffusione delle tecniche di restauro dei repertiarcheologici ed in particolare dei mosaici antichi- diffusione della cultura dell’archeologia e della tuteladel patrimonio culturale ai cittadini adriatici, attraversola promozione presso il grande pubblico dei mosaiciantichi e le loro particolari tecniche di restauro.Adrias Kolpos:- definizione e diffusione dei caratteri di un’anticaidentità “adriatica”- acquisizione e diffusione di conoscenze sulle piùantiche vestigia e tracce documentarie dei popolirivieraschi, mirando a schedare la principale documentazionedi cultura locale di età pre-romana, araccogliere tutta la realtà letteraria superstite di etàgreca e romana relativa alle culture locali.- Creazione del Centro di eccellenza internazionaledel restauro e la conservazione dei mosaici antichipresso il Museo Archeologico di Classe- studio Letterario sull’antica identità adriatica- progetto pilota studio Iatreion – ambulatorio chirurgico- archeologia e storia: Dinamiche del popolamento,migrazione, traffici fra antichità e basso medioevo- studio di fattibilità itinerari turistici- ristrutturazione e adattamento dell’edificio delMuseo- valorizzazione dei reperti del Museo Archeologicodi Parenzo- valorizzazione del parco archeologico di ‘MarinGetaldi_’ di Dubrovnik- restauro e conservazione di Mosaici romani nell’areadi AQUA-S in Ilidja- realizzazione e diffusione di una ricerca storicoletteraria,accompagnata da studi e valorizzazionedi alcuni siti portuali di epoca greca- creazione di un database interattivo, sia a livellolocale sia in dimensione transadriatica con i centriche partecipano al progetto- informazione e diffusione.51INTERREG III A


BIOADRIAADRIATIC ORGANIC FARMINGSettore: AgricolturaCapofila: Associazione Terre dell’Adriatico (IT)Contatti Capofila: Gaetano Sinatti, e-mail: g.sinatti@adrialand.itDurata: ottobre <strong>2006</strong> - giugno 2008Risorse finanziarie complessive: 1.035.478,22 euroPartenariato: Economic Cooperation Network - ECON (BiH); Consorzio Biogargano (IT); Agenzia Regionaleper la tutela dell’Ambiente - ARTA (IT); Associazione Veneta dei Produttori Biologici (IT); Organic AgricultureAssociation (AL); Associazione biologica alimentare Terra’s (SCG); Pro.B.E.R. - Associazione produttori biologicie biodinamici dell’<strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT); Contea di Spalato e Dalmazia (HR); Agenzia di Sviluppo RegionaleAccreditata (BiH)Ente territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Pro.B.E.R. Associazione produttori biologicie biodinamici dell’<strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: Pro.B.E.R. Associazione produttoribiologici e biodinamici dell’<strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 45.288 euroReferente: Paolo Carnemolla, e-mail: presidente@prober.it52INTERREG III AIl mercato dei prodotti agricoli biologici in Europa raggiungeoggi i 10 miliardi di euro. Proprio l’imponentesviluppo del settore, richiede oggi il passaggio ad unanuova fase di rafforzamento delle imprese agricole chene sono protagoniste, in genere di piccole o piccolissimedimensioni, che hanno quindi necessità assolutadi potenziare le proprie capacità imprenditoriali. Inquesto contesto BIOADRIA si propone la creazione diuna rete permanente di cooperazione tra associazionidi produttori agricoli biologici e strutture collegate,per promuovere lo sviluppo dei servizi per le aziendedi produzione agricola e di trasformazione (assistenzatecnica, marketing, integrazione col territorio).- Attivare la cooperazione trans-adriatica fra associazionidi produttori agricoli biologici per creare opotenziare, su standard comuni, servizi alle impreseagricole, in modo da migliorarne le capacità tecniche,imprenditoriali e commerciali- sviluppare nell’Adriatico circuiti commerciali deiprodotti agro-alimentari biologici, sfruttando le complementarietàe le sinergie possibili, e impostandostrategie commerciali congiunte sia verso l’areacentro-europea, sia verso l’area mediterranea.di una rete permanente, attraverso la quale scambiareinformazioni, esperienze e pratiche tecnico-agronomiche;assistenza alle aziende relativamente alla certificazionee al controllo delle produzioni, realizzazionedi attività di formazione finalizzate allo sviluppo dicapacità imprenditoriale nelle aziende.- Sviluppo e integrazione del mercato dei prodottiagro-alimentari biologici: azione che interviene asupporto delle imprese agricole nello sviluppo distrategie commerciali scientifiche attraverso la costituzionedi forme associative di commercializzazionee di acquisto, tramite lo sviluppo di mercati locali ela creazione di una rete di scambio di domanda eofferta fra le due sponde dell’adriatico.- Marketing territoriale per la valorizzazione dell’agricolturabiologica, finalizzato all’impostazione di unastrategia di valorizzazione attraverso la costituzionedi distretti rurali biologici, e lo sviluppo del consumosociale” (mense scolastiche, ospedali, mense pubbliche)nonché la diffusione di tecniche protezionedi identità dei prodotti biologici in risposta ai rischiconnessi alla diffusione degli OGM.- Costituzione di una rete permanente di interscambiodi informazioni - BioAdriaNet, una rete permanentedi coordinamento dei servizi alle imprese costituitidal progetto.- Sviluppo tecnico dell’agricoltura biologica: attivazione


BIOLFISHProgramma per il miglioramento della qualità e la valorizzazionedell’olio di oliva e dei prodotti ittici provenienti da attività di pescasostenibile e da agricoltura e allevamento biologici della costa adriaticaSettore: Agricoltura - PescaCapofila: Regione Puglia (IT)Contatti Capofila: Giovanni Ninivaggi, e-mail: g.ninivaggi.pesca@regione.puglia.itDurata: maggio <strong>2007</strong> - giugno 2008Risorse finanziarie complessive: 473.981,45 euroPartenariato: CIBi - Consorzio Italiano per il Biologico (IT); AIAB Puglia (IT); AIAB Veneto (IT); ConsorzioPuglia Natura (IT); Coispa Tecnologia & Ricerca (IT); Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale FVG (IT);Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale Veneto (IT); Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale<strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT); EKO LIBURNIA - Association for development of ecotourism, organic agriculture andenvironmental protection (HR); Organic Agriculture Association (AL)Sito Web: www.biolfish.itEnti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Istituto per la Certificazione Etica e AmbientaleRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 9.626,25 euroReferente: Lorenzo Paluan, e-mail: l.paluan@icea.infoBIOLFISH si pone come priorità il coinvolgimentodiretto dei produttori di olio di oliva e prodotti itticibiologici, dei buyer internazionali, dei consumatorie delle istituzioni nella promozione dello sviluppo edella valorizzazione della produzione dell’olio di olivae dei prodotti ittici da agricoltura biologica.- Favorire l’incontro tra i produttori, i principalicompratori internazionali e gli enti, le istituzioni e leassociazioni che promuovono e sostengono il metododi agricoltura biologico- promuovere attività di pesca sostenibile, realizzatecon metodi selettivi e rispettosi dell’ambiente- favorire la diffusione del metodo di coltivazione edi allevamento biologico nel settore dell’olio di olivae dell’acquacoltura- favorire lo scambio e le innovazioni tecniche tra quantisi occupano di olivicoltura di qualità, acquacolturae pesca sostenibile- facilitare l’accesso delle produzioni tipiche e biologichelocali agli schemi di certificazione stabiliti inambito comunitario- fornire ai produttori del biologico strumenti perimpostare adeguate politiche di marketing e dicommercializzazione- promuovere manuali di buona prassi per la valorizzazionecommerciale dei prodotti ottenuti daagricoltura ed allevamento biologici e da attività dipesca sostenibile.- Creazione di comitati e sportelli BIOLFISH in Croazia,Albania e Italia finalizzati alla creazione di una retestabile di assistenza per la diffusione della culturadella qualità dei prodotti biologici e per la conversionedelle aziende al metodo di agricoltura biologico siatra gli agricoltori sia tra gli operatori della pesca edell’acquacoltura- organizzazione di seminari di partenariato e manifestazioniterritoriali mirati al rafforzamento dellerelazioni fra produttori ed operatori del mercato dellaproduzione biologica appartenenti alle diverse areecoinvolte nel progetto- realizzazione di corsi sulle caratteristiche nutrizionalied organolettiche che intendono diffondere la culturadella qualità e delle produzioni biologiche- conduzione di attività promozionale che prevedela partecipazione a manifestazioni fieristiche, lacostituzione di un ufficio stampa e comunicazione,l’ organizzazione di convegni- istituzione del premio internazionale BIOLFISH, unevento che sarà animato dai diversi partner del progettocon l’obiettivo di realizzare uno spazio espositivoattrezzato, in grado di coinvolgere i partecipanti inun percorso personale di scoperta, conoscenza escambio di esperienze- costituzione del network BIOLFISH, una rete diffusadi rapporti di partenariato basati sui principi dell’agricolturabiologica e della sostenibilità ambientale,attraverso cui saranno promossi programmi di promozione,sviluppo e sensibilizzazione sulla qualitàdei prodotti.53INTERREG III A


BIOM-ADRIAUtilizzo Delle Biomasse Come Fonte Energetica Primaria Nei Paesi DelBacino AdriaticoSettore: EnergiaCapofila: Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT)Contatti Capofila: Massimo Cenerini, e-mail: energia@regione.emilia-romagna.itDurata: maggio <strong>2007</strong> – giugno 2008Risorse finanziarie complessive: 495.695,50 euroPartenariato: Iniziativa Centro Europea - In.CE (IT); Institute of nuclear sciences - VINCA (SCG); SerbianEnercy Efficiency Agency – SEEA (SCG); Università di Bologna (IT); Centuria RIT (IT)Struttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: Direzione Generale Attività produttive, Commercioe TurismoRisorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 53.611,63 euroEnti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Università di Bologna, Centuria RITRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: Università di Bologna 31.648,05euro; Centuria RIT 37.846,25 euro54INTERREG III ABIOM-ADRIA è intende instaurare una efficace cooperazionetra la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> e la Unionedi Serbia e Montenegro sul tema specifico dell’utilizzoenergetico delle biomasse. Il progetto si inscrive nelquadro di un accordo di cooperazione ed amiciziasiglato dalla Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> e dalla Repubblicadi Serbia nel giugno 2002 ed include sia unpiano istituzionale, orientato allo scambio di buonepratiche nel campo delle politiche energetiche conparticolare riferimento alle biomasse, sia un pianotecnico finalizzato ad analizzare le condizioni di fattibilitàed economicità di un impianto pilota di utilizzodi biomasse di piccole dimensioni, che possa essereripetibile non solo nel territorio target, ma anche più ingenerale nei PAO. BIOM-ADRIA combina quindi attivitàsull’analisi del contesto istituzionale ed economicodelle due regioni partecipanti, finalizzate a fornireindicazioni di buona politica energetica territoriale,con azioni volte alla definizione e costruzione diuna filiera delle biomasse in grado di coinvolgere gliattori locali e produrre un positivo impatto in terminidi sostenibilità, occupazione e qualificazione dellecompetenze locali.- Favorire una corretta politica di sviluppo sostenibilenei Paesi adriatici, con particolare riferimento agliaspetti relativi al fabbisogno di energia e alla protezionedell’ambiente e della salute- sostenere lo sviluppo e la qualificazione del tessutoimprenditoriale locale tramite la valorizzazione qualificazionedelle competenze esistenti.- Promozione della collaborazione inter-istituzionale alfine di rafforzare le relazioni tra le due realtà coinvolteed attivare un processo di scambio rispetto alle politicheenergetiche in generale e a quelle di valorizzazionedelle biomasse in particolare. La collaborazione e loscambio di esperienze verrà realizzata sia sul pianostrettamente amministrativo sia sul piano delle buonepratiche relative alla costruzione della filiera sostenibiledell’utilizzo energetico delle biomasse- analisi tecnico-economica di fattibilità tecnica perla realizzazione di sistemi energetici integrati basatisull’uso estensivo della risorsa biomassa- produzione del progetto preliminare dell’impiantoprototipo dimostrativo, completo delle relative specifichefunzionali e di processo e di tutte le normativenecessarie per la corretta conduzione delle attività diprogettazione, costruzione ed esercizio- analisi e promozione della replicabilità dell’esperienzapilota nel territorio di Serbia e Montenegro, nonchédei PAO in generale.- promozione degli scambi tra le due realtà coinvoltee diffusione dei risultati del progetto.


DILMADevelop Integrate Labour Market of Adriatic AreaSettore: LavoroCapofila: Veneto Lavoro (IT)Contatti Capofila: Tiziano Barone, e-mail: tiziano.barone@venetolavoro.itDurata: maggio <strong>2007</strong> - giugno 2008Risorse finanziarie complessive: 1.252.474,55 euroPartenariato: Regione <strong>Emilia</strong> <strong>Romagna</strong> (IT); Agenzia del Lavoro di Bosnia and Herzegovina (BIH); Ministerodel Lavoro, Occupazione e Politiche Sociali della Repubblica Serba (SCG); Croatian Employment Service (HR);Ministero del Lavoro, Affari Sociali e Pari Opportunità (AL); Regione Friuli Venezia Giulia (IT); Regione Marche(IT); Agenzia Regionale Abruzzo Lavoro (IT); Agenzia Regionale Molise Lavoro (IT); Regione Puglia (IT)Struttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: Direzione Generale Cultura, Formazione e LavoroRisorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 42.840 euroReferente: Sergio d’Alesio, e-mail: sdalesio@regione.emilia-romagna.itIl progetto opera in un’ottica di supporto allo svilupposostenibile del territorio transfrontaliero attraversolo sviluppo di reti di cooperazione nel settore dell’occupazione,prevedendo azioni volte a migliorarela conoscenza del mercato del lavoro, a rafforzarela capacità istituzionale e l’integrazione dei serviziper l’occupazione, a migliorare la qualità dei serviziofferti anche attraverso interventi di qualificazionedelle risorse umane definite in base ai fabbisogniterritoriali rilevati.- Valorizzare e qualificare le competenze professionalidei dipendenti dei Servizi Pubblici- rafforzare la cooperazione istituzionale al fine dimigliorare i Servizi per l’Impiego e creare reti tra leamministrazioni locali, operatori privati, istituzionicoinvolte nel progetto sui temi dell’occupazione e migrazione,sostenere la rete di parternariato di soggettipubblici e privati realizzata dal progetto SVILMA- promuovere la costituzione di una organizzazione associativaal fine di valorizzare e stabilizzare la rete- supportare l’armonizzazione dei sistemi in vistadell’adeguamento delle istituzioni e delle politichedei paesi PAO a quelle della UE- creare un repertorio delle professioni coinvolte neiprocessi migratori per motivi economici- sviluppare un’azione trasversale per promuovere lepari opportunità con azioni di rete.- realizzazione di quattro progetti di assistenza tecnicaverso i Paesi PAO da parte delle Regioni RAI- predisposizione della Banca degli Esperti ROSTERMDL al fine di supportare e valorizzare le expertisespresenti nell’aerea Adriatica- mantenimento del Centro Risorse del partenariatoaggiornato e qualificato sulle problematiche delmercato del lavoro transfrontaliero- qualificazione e sviluppo di professionalità necessarieper poter assumere responsabilità gestionalinell’ambito dell’organizzazione del Mercato del Lavoroattraverso un Master Internazionale tradizionale e FADin Politiche del lavoro e servizi per l’impiego- integrazione alla rete EURES da parte dei partnerPAO coinvolti nel progetto.55INTERREG III A


DI.RDistretto rurale come modello economico di integrazione dei sistemiproduttivi territorialiSettore: AgricolturaCapofila: Regione Puglia (IT)Contatti Capofila: Cosimo R. Sallustio, e-mail: c.sallustio@regione.puglia.itDurata: marzo <strong>2007</strong> – giugno 2008Risorse finanziarie complessive: 682.125,29 euroPartenariato: Sviluppo Marche SpA (IT); Provincia di Pesaro e Urbino (IT); CIHEAM-IAMB - Istituto Agronomicodel Mediterraneo (IT); Università di Bari (IT); Provincia di Bari (IT); Regione Abruzzo (IT); L’Altra <strong>Romagna</strong>s.c.ar.l. (IT); Regione Molise (IT); HZPSS - Istituto di Estensione dell’Agricoltura di Croazia (HR); MoravickiAdministrative District (SCG); Ministero di Agricoltura, Gestione delle Acque e Foreste (BIH); Università diBanja Luka (BIH); Ministero dell’Agricoltura (AL)Ente territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: L’Altra <strong>Romagna</strong> s.c.ar.l.Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 34.992,10 euroReferente: Gian Luca Bagnara, email: g.bagnara@agraria.it56INTERREG III AI paesi dell’area adriatica presentano, anche se a livellidiversi, numerose caratteristiche territoriali comunied insieme problemi e disparità. In particolare, da unpunto di vista agronomico ed ambientale, presentanoun patrimonio paesaggistico, ecosistemico e morfologicoestremamente rilevante che, opportunamenteveicolato, potrebbe rappresentare un importantevolano per lo sviluppo sostenibile dell’area. A talescopo è necessario mettere in atto un nuovo concettodi cooperazione tra Stati che si sostanzia in sistemi dipartenariato tra attori locali diversi. Il progetto DI.Rintende rispondere a queste necessità, promuovendolo sviluppo sostenibile del territorio, l’integrazionedelle regioni transfrontaliere nonché il rafforzamentoistituzionale e l’armonizzazione dei sistemi.Il progetto persegue la messa a punto di un modellodistrettuale di integrazione dei sistemi produttivirurali, come strumento di governance per lo sviluppoterritoriale locale e transfrontaliero. Nello specificosi intende:- provvedere a definire e condividere modelli organizzativicompatibili con le caratteristiche socio-economichedei territori rurali dell’area comune adriatica- definire un metodo per l’analisi dei sistemi territorialirurali e realizzazione di una piattaforma informaticaper la gestione dei dati e la lettura integrata delterritorio al fine di formulare potenziali scenari diorganizzazione distrettuale- attuare una classificazione delle aree omogenee delterritorio provinciale e regionale rispetto ai fabbisogninecessari a favorire il processo di costruzione di sistemiproduttivi distrettuali e territoriali- validare la metodologia e lo strumento di governancelocale attraverso il coinvolgimento delle amministrazionilocali, provinciali e dell’Euroregione Adriatica.I principali risultati previsti sono:- acquisizione e scambio di conoscenze sugli attualimodelli organizzativi territoriali- elaborazione di una metodologia per l’analisi deisistemi territoriali locali finalizzata all’identificazionedi potenziali distretti rurali e relativi fabbisogni disviluppo- azioni pilota in aree selezionate per l’applicazionedella proposta metodologica per l’analisi dei sistemiterritoriali locali- messa a punto, validazione e diffusione della “metodologia”e di un supporto informatico gestionaleper i policy makers regionali.


ECO–GOVERNANCEFondamenti ecologici per la governance dello spazio costiero adriatico:ecologia, monitoraggio e gestione degli ecosistemi acquatici ditransizioneSettore: AmbienteCapofila: Università degli Studi di Lecce (IT)Contatti Capofila: Oronzo Limone, e-mail: rettore@unile.itDurata: maggio <strong>2007</strong> – giugno 2008Risorse finanziarie complessive: 1.019.490,01 euroPartenariato: Università degli Studi di Bari (IT); Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Puglia(IT); Comune di Nardò (IT); APAT – Ministero dell’Ambiente (IT); Istituto Centrale per la Ricerca Applicata alMare (IT); Università degli Studi di Trieste (IT); Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente del FriuliVenezia Giulia (IT); Università degli Studi di Venezia (IT); Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambientedel Veneto (IT); CNR- Istituto di Scienze Marine ISMAR (IT); Università degli Studi di Bologna (IT); Universitàdegli Studi di Ferrara (IT); Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente dell’<strong>Emilia</strong> <strong>Romagna</strong> (IT); UniversitàPolitecnica delle Marche (IT); Ministero dell’Ambiente, delle Foreste e della Gestione delle Acque (AL);Università di Tirana (AL); Ministero dell’Agricoltura (CG); Università del Montenegro (CG)Sito web: http://siba2.unile.it/ecogovernanceStruttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: ARPA - Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambientedell’<strong>Emilia</strong> <strong>Romagna</strong>Risorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 31.790 euroReferente: Rinaldi Attilio, e-mail: daphne@sod.arpa.emr.itEnti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Università degli Studi di Bologna; Universitàdegli Studi di FerraraRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: Università di Bologna 31.862,25euro; Università di Ferrara 16.906,50 euro57Il progetto Eco-Governance propone azioni di supportoper la gestione degli ecosistemi acquatici lagunarie di transizione dello spazio costiero Adriatico. Lafinalità è di superare l’attuale frammentazione dicompetenze esistenti connettendo in un networkle agenzie destinate al controllo dello stato di salutedegli ecosistemi, le istituzioni accademiche e di ricercadeputate a fornire l’innovazione eco-tecnologica ela formazione di risorse umane specializzate per ilmonitoraggio, gli amministratori e gli end users dellospazio costiero.Il progetto Eco-Governance si pone l’obiettivo generaledi incrementare, e laddove necessario creare, irapporti di cooperazione e di networking fra agenzieper l’ambiente e l’insieme delle istituzioni accademichee di ricerca in un ambito transnazionale.Ilprogetto prevede il supporto alla governance dellospazio Adriatico costiero attraverso:- azioni a breve termine, quali lo scambio di esperienzee best practice, la condivisione di protocolli per lagestione degli ecosistemi lagunari e di transizione,l’identificazione di strumenti di analisi della performancedella gestione degli ecosistemi;- azioni a lungo termine, attraverso l’individuazione ela attivazione di percorsi formativi comuni, cogestiti daamministrazioni, agenzie ed istituzioni accademicheculminanti nell’istituzione ed attivazione di un corso distudi biennale di formazione di personale qualificatonell’applicazione di procedure di gestione e monitoraggioomogenee per tutta l’area del bacino.Il progetto prevede inoltre:- l’istituzione di un tavolo tecnico-scientifico per ilsupporto alla governance degli ecosistemi acquaticilagunari e di transizione nello spazio costieroAdriatico;- la realizzazione di workshop tematici focalizzati suspecifici approcci metodologici.INTERREG III A


FAREADRIFacilitare il Rafforzamento e l’Estensione dei partenariati AdriaticiSettore: Cooperazione istituzionaleCapofila: Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT)Contatti Capofila: Stefania Leoni, e-mail: SLeoni@Regione.<strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>.itDurata: marzo <strong>2007</strong> – giugno 2008Risorse finanziarie complessive: 481.625 euroPartenariato: Provincia di Rimini (IT); Provincia di Forlì-Cesena (IT); Provincia di Ravenna (IT); Provincia di Ferrara(IT); Municipalità di Dubrovnik (HR); Municipalità di Tuzla (BiH); Cantone di Zenica-Doboj (BiH); Ministerodel Lavoro, Impiego e delle Politiche Sociali (SCG); Municipalità di Novi Sad (SCG); Municipalità di Pancevo(SCG); Municipalità di Kragujevac (SCG); Ministero del Lavoro, degli Affari Sociali e delle Pari Opportunità(AL); Municipalità di Elbasan (AL); Municipalità di Scutari (AL)Struttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: Direzione Generale Programmi e Intese, RelazioniEuropee e Cooperazione InternazionaleRisorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 36.337,50 euroEnti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Provincia di Rimini; Provincia di Forlì-Cesena;Provincia di Ravenna; Provincia di FerraraRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: Provincia di Rimini 21.250 euro;Provincia di Forlì-Cesena 21.250 euro; Provincia di Ravenna 21.250 euro; Provincia di Ferrara 21.250 euro58INTERREG III AL’obiettivo principale del progetto FaREAdri è quellodi accelerare il processo di stabilizzazione nell’area dicooperazione adriatica e quindi di facilitare il percorsoverso la coesione economica e sociale, anche tramiteil consolidamento e rafforzamento della rete istituzionaledei rapporti e l’accrescimento dell’interscambioconoscitivo in materia di sviluppo territoriale.- Accrescere il ruolo dei partenariati adriatici nellosviluppo della politica territoriale d’area.- Intensificare il livello di competenza tecnica su politicheeuropee, opportunità di finanziamento e capacitàdi utilizzo e gestione degli strumenti finanziari.- creare un Comitato di Cooperazione per l’Adriatico(CCA), che promuova e faciliti l’individuazione,la programmazione e l’attuazione degli interventisull’area e partecipi alla definizione di una strategiaregionale di prossimità adriatica.Il progetto sarà principalmente focalizzato su incontri,interscambi di pratiche, discussioni, conoscenzereciproche e confronti sui tavoli politici, finalizzati allamutua cooperazione e alla ricerca di una possibilearmonizzazione dei rispettivi sistemi. Nel dettaglio leattività previste sono:- creazione di una banca dati dei partenariati attivatia livello locale e regionale e degli interventi di cooperazioneavviati- identificazione degli attori partecipanti al Comitatodi Cooperazione per l’Adriatico- realizzazione degli scambi e avvio del CCA - Comitatodi Cooperazione per l’Adriatico- attivazione del CCA - Comitato di Cooperazioneper l’Adriatico, una struttura che colleghi le istituzionipubbliche emiliano-romagnole e i Paesi dell’Adriatico,in grado di fornire linee guida e proposte di indirizzoaffinché gli enti possano mettere in pratica i principidi prossimità nel quadro delle strategie regionali,nazionali e europee. Il processo di attivazione del CCAsarà coordinato dalla Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>- relazioni con i territori sugli sviluppi degli interventiin corso e della programmazione futura- scambi di personale a livello istituzionale- contributo alla progettualità, attraverso la definizionedi una serie di strumenti tecnici e operativi, ma anchemetodologie innovative che permettano di focalizzaree ottimizzare le istanze locali, contestualizzandole inambiti regionali e transnazionali- creazione di partenariati d’area- Disseminazione e sensibilizzazione attraverso lacreazione di uno spazio web, la realizzazione diconferenze e seminari- allargamento del Comitato di Cooperazione.


INFIORECittà fiorite dell’AdriaticoSettore: TurismoCapofila: Comune di Cervia (IT)Contatti Capofila: Alberto Pilandri, e-mail: pilandria@comunecervia.itDurata: novembre <strong>2006</strong>- giugno 2008Risorse finanziarie complessive: 689.543 euroPartenariato: Provincia di Ravenna (IT); Comune di Brindisi (IT); Città di Pola (HR); Comune di Tuzla (BiH); Municipalitàdi Pancevo (SCG); Municipalità di Scutari (AL); Città di Dubrovnik (HR); Municipalità di Elbasan (AL)Ente territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Comune di Cervia; Provincia di RavennaRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: Comune di Cervia 112.625 euro;Provincia di Ravenna 14.875 euroIn linea con il programma INTERREG III A TransfrontalieroAdriatico, l’obiettivo del progetto è portare unarete di città a lavorare assieme su un tema comune,percepito da tutte le città come importante per ilproprio sviluppo ambientale e socio-economico. Ciriferiamo ai temi ambientali in generale ed al verdeurbano in particolare, visto come strumento siaper migliorare la qualità della vita dei cittadini siaper dare slancio alla promozione turistica di questecittà. Promuovere il verde urbano in una prospettivaintegrata rappresenta una modalità efficace persviluppare turismo di qualità, valorizzando l’insiemedella Regione Adriatica.- Creazione di micro-infrastrutture finalizzate ad incrementarel’attrattività turistica delle città partner- promozione della consapevolezza e dell’ampliamentodella “cultura del verde urbano” nella regioneadriatica- miglioramento dell’immagine e dell’offerta turisticadell’intera regione adriatica, oltre alla qualitàdell’ambiente- diffusione di nuove tecniche di coltivazione e dinuovi modelli per una gestione sostenibile ed ambientalmentecorretta del verde urbano- promozione di scambi formativi e culturali sul temadelle qualità delle città mediante il verde urbano- progettazione e realizzazione di seminari formativia livello professionale per operatori pubblici, tecnici,urbanisti, architetti urbani- progettazione e realizzazione della manifestazione“Adriatico in Fiore” come momento di integrazione elavoro comune fra le città della Regione Adriatica- definizione di un codice comune di comportamentoper una gestione sostenibile del verde nella regioneadriatica.- Creazione di un network fra le città partner, per lapromozione del verde urbano nelle varie aree- realizzazione di workshop formativi ad alto contenutotecnico-scientifico, da svolgersi a Cervia,rivolti ai responsabili degli enti pubblici, paesaggisti,architetti del verde- progettazione congiunta da parte dei partner diprogetto di un’area verde urbana (o parco) con ungrande valore simbolico, da realizzare in ognuna dellearee territoriali partecipanti al progetto- realizzazione di progetti pilota (piccole infrastrutture)in ogni area partner allo scopo sia di migliorare l’attrattivitàturistica e la qualità dell’ambiente urbano,e di promuovere segni tangibili di collaborazionefra i partner- organizzazione di un evento di promozione importanteda realizzare a Cervia, intitolato “Adriaticoin Fiore”- disseminazione dei risultati.59INTERREG III A


IN.RO.SE.Progetto-pilota per l’attivazione di collegamenti marittimi tra<strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> e CroaziaSettore: TrasportiCapofila: Provincia di Ravenna (IT)Contatti Capofila: Alberto Rebucci, e-mail: arebucci@mail.provincia.ra.itDurata: gennaio 2004 - dicembre <strong>2007</strong>Risorse finanziarie complessive: 1.550.000 euroPartenariato: Autorità portuale di Ravenna (IT); Comune di Ravenna (IT); CCIAA di Ravenna (IT); Provinciadi Ferrara (IT); Provincia di Forlì Cesena (IT); Provincia di Rimini (IT); Comune di Cesenatico (IT); Ministero delTurismo e dei Trasporti (HR); Comune di Pola (HR)Ente territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Provincia di Ravenna; Autorità Portuale diRavenna; Comune di Ravenna; CCIAA di Ravenna; Provincia di Ferrara; Provincia di Forlì Cesena; Provinciadi Rimini; Comune di CesenaticoRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: Provincia di Ravenna 376.250 euro;Autorità portuale di Ravenna 206.250 euro; Comune di Ravenna 15.000 euro; CCIAA di Ravenna 2.500euro; Provincia di Rimini 125.000 euro; Comune di Cesenatico 50.000 euro60INTERREG III AIl progetto IN.RO.SE. rappresenta un intervento efficaceper lo sviluppo dei collegamenti marittimi trale due sponde dell’Adriatico, ritenuto presuppostofondamentale per l’attivazione di qualsiasi processodi integrazione economica, turistica, culturale tra idue paesi. I servizi realizzati si candidano a svolgereun ruolo importante nel ridurre le disparità tra regioniadriatiche e nel migliorarne la competitività, agevolandogli scambi e il movimento delle persone. Il servizioche si intende attivare con il progetto pilota si puòconfigurare anche come servizio pubblico essenzialeper importanti fasce di popolazioni delle due aree,come ad esempio per i lavoratori croati o bosniaciimmigrati in Italia e in Europa.Rendere più efficiente la mobilità transfrontalieraattraverso il potenziamento della rete di trasportointermodale transadriatica; integrare l’area adriaticasettentrionale con le reti internazionali di trasporto(Corridoio pan-europeo V); migliorare la sostenibilitàambientale dei collegamenti che contribuiscono adincrementare la qualità dell’offerta turistica dell’areain chiave integrata. Attraverso l’offerta di servizi ditrasporto transfrontalieri il progetto IN.RO.SE. sipropone inoltre di spostare quote di traffico dallagomma alle vie d’acqua, con un vantaggio notevolein termini ambientali e di sicurezza.Il progetto IN.RO.SE produrrà la redazione di unoStudio di Fattibilità sulle possibilità di sviluppo deicollegamenti marittimi per passeggeri e merci tra iporti dell’<strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> ed i corrispondenti scalicroati, con particolare riferimento ai porti dell’areacentro-settentrionale. Il progetto prevede inoltredue progetti pilota: il primo contempla la creazionedi un collegamento marittimo di linea tra il porto diRavenna e un porto croato corrispondente, mentreil secondo riguarda l’attivazione di collegamentimarittimi di tipo “leggero”, tra i porti di Rimini eCesenatico e i porti della Croazia settentrionale, alfine di migliorare e integrare l’offerta turistica tra learee romagnola e croata. Inoltre sono previsti piccoliinterventi infrastrutturali per il miglioramento degliscali passeggeri per i porti di Ravenna, Cesenatico eRimini e azioni di disseminazione, trasferimento dibuone prassi, informazione e promozione.


INTEGRASviluppo di un modello integrato di monitoraggio, pianificazione egestione sostenibile per la valorizzazione delle aree protetteSettore: AmbienteCapofila: CIHEAM-IAMB Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari (IT)Contatti Capofila: Damiano Petruzzella, e-mail: petruzzella@iamb.itDurata: febbraio <strong>2007</strong> – giugno 2008Risorse finanziarie complessive: 726.690,28 euroPartenariato: Altra <strong>Romagna</strong> (IT); Regione Puglia (IT); Provincia di Lecce (IT); Università di Bari (IT); SviluppoMarche (IT); Provincia di Pesaro e Urbino (IT); Regione Molise (IT); Regione Abruzzo (IT); Agenzia Regionaleper i Servizi di Sviluppo Agricolo (IT); Istituto croato estensione agricola (HR); Ministero ambientale, forestalee delle acque albanese (AL); Ministero delle scienze e della protezione ambientale serbo (SCG); Facoltà diAgricoltura di Banja Luka (BiH); Istituto per la tutela ambientale serbo (SCG); Ministero Federale dell’Agricoltura,gestione acque e foreste della Bosnia-Herzegovina (BiH)Ente territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: L’Altra <strong>Romagna</strong>Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 31.971,46 euroReferente: Romano Casamenti, e-mail: direzione@altraromagna.netAl fine di favorire la coesione regionale fra i PAO e traquesti e le RAI, il progetto propone la costituzione diun sistema integrato di raccolta dei dati e di monitoraggioe la realizzazione di politiche di tutela coerentie coordinate attraverso l’elaborazione concertata diLinee Guida e di sistemi informativi (incluse banchedati) per il monitoraggio, la pianificazione e la gestionesostenibile e integrata delle aree protette dell’euroregioneadriatica nel quadro dell’adeguamento aglistandard ambientali comunitari.L’obiettivo generale è quello di favorire la cooperazionetransfrontaliera fra Amministrazioni Pubbliche, al finedi consentire la valorizzazione sostenibile e condivisadelle aree protette nello spazio Adriatico. Tale scoposarà perseguito attraverso l’ampia partnershipcoinvolta nel progetto (n° 14 partner di n 8 paesi)coinvolta sia nelle attività specifiche di progetto chenei network, che favorirà la più ampia concertazionenella elaborazione delle linee guida e, in particolare laloro implementazione nei singoli paesi. Nello specificoil progetto mira a supportare:- Promozione dello sviluppo sostenibile del territoriourbano, rurale e costiero attraverso il sostegno dellatutela dell’ambiente;- Integrazione delle regioni transfrontaliere e superamentodelle barriere e delle condizioni di perifericità,attraverso il rafforzamento dell’imprenditorialità e lacreazione di una situazione favorevole allo sviluppodelle PMI, compresi i settori del turismo e della pescae al miglioramento della competitività complessivadel sistema produttivo;- Rafforzamento istituzionale, armonizzazione deisistemi, aumento della cooperazione giuridica edamministrativa.- Attivazione e consolidamento di un network internazionalee di un tavolo permanente di concertazioneche coinvolga tutti gli attori del processo di gestione(Pubbliche Amministrazioni, mondo della ricerca,società civile);- Sviluppo di un sistema informativo di supporto alprocesso decisionale di governo dei territori in gradodi acquisire dati, rappresentarli in forma cartografica,simulare scenari collegati alle scelte di politica delterritorio, che permettano di “misurare” la sostenibilitàdelle scelte operate dalle istituzioni pubblichefinalizzate alla gestione e valorizzazione delle areenaturali protette, attraverso l’uso/confronto delsistema di indicatori condiviso;- Realizzazione di Progetti Pilota: applicazione e messaa punto del sistema informativo in 5 aree-pilotaselezionate nei Paesi partner;- Elaborazione ed adozione di Linee Guida condiviseper la pianificazione e la gestione sostenibile di areenaturali protette.61INTERREG III A


ITACInnovation Technology for Adriatic CompetitivenessSettore: Sviluppo LocaleCapofila: Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Ancona (IT)Contatti Capofila: Davide Frulla, e-mail: davide.frulla@an.camcom.itDurata: ottobre <strong>2006</strong> - maggio 2008Risorse finanziarie complessive: 824.919 euroPartenariato: Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Trieste (IT); Camera di CommercioIndustria, Artigianato e Agricoltura di Venezia (IT); Unione delle Camere di Commercio del Veneto (IT);Camera di Commercio di Ravenna (IT); Camera di Commercio Industria Agricoltura e Artigianato dell’Aquila(IT); Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Teramo (IT); Camera di Commercio di Chieti(IT); Camera di Commercio Industria Artigianato di Foggia (IT); Unione delle Camere di Commercio dell’Albania(AL); Camera di Commercio e Industria di Durazzo (AL); Camera di Commercio Regionale di Uzice(SCG); Società Comunale Ponisavlije Pirot (SCG); Camera di Commercio del Montenegro (CG); Camera diCommercio Una-Sana (BIH); Camera dell’Economia di Spalato (HR)Enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Camera di Commercio di RavennaRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 26.673 euroReferente: Giuseppe Molinari, e-mail: giuseppe.molinari@ra.camcom.it62INTERREG III AIl progetto mira a rafforzare il ruolo delle Cameredi Commercio dell’area adriatica per sostenere l’innovativitàdelle piccole e medie imprese nell’ambitodi un’iniziativa di sistema su scala transnazionalerivolta in particolare ai settori della meccanica, tessile,agro-alimentare e nautica. Il progetto poggia sullaprospettiva di uno sviluppo del sistema di cooperazionenei settori economici direttamente legatial mondo delle PMI, seppur in presenza di notevolidifferenze delle produzioni delle due aree, dovutealle forti divergenze esistenti nei sistemi economici,amministrativi e giuridici.- Supportare la diffusione di know-how attraverso lacostituzione di un network tra le Università e i Centridi ricerca e Camere di Commercio, per facilitare iltrasferimento della ricerca alle PMI- realizzare azioni di supporto alla nascita di nuoveimprese innovative, attraverso attività di scouting otramite l’utilizzo di tecniche e strumenti di Businessand Technology Intelligence- individuare, mediante Technology Tranfer & LicensingManager (TT&LM), ambiti imprenditoriali non ancorasufficientemente sviluppati in particolare in contestisensibili ai processi di riconversione- codificazione di best practices nella strutturazionedi aggregazioni di imprese- definizione di un ruolo strategico del sistema cameralenell’area adriatica per la crescita delle PMI intermini di aggregazione ed innovazione.- Costituzione network progettuale- analisi territoriale per settore produttivo- organizzazione di fiere tecnologiche e “circoli”della conoscenza- analisi territoriale per settore produttivo delle caratteristicheproduttive ed economiche delle areeterritoriali coinvolte, prendendo in esame i potenzialistakeholders ed i settori- selezione delle imprese su cui verranno effettuatii check-up tecnologici finalizzati alla costituzione diuna rete di monitoraggio sistematico dei fabbisognitecnologici manifestati dalle imprese dei vari settori- trasferimento di know-how tecnologico e avvio dinuove imprese- sviluppo di nuove iniziative imprenditoriali nell’ambitodella ricerca universitaria - creazione di spin-off- costituzione di tavoli di concertazione con le banchelocali.


I.TE.SA.Valorizzazione Turistica delle Dimore Storiche nelle aree INTERREGItalia – AdriaticoSettore: TurismoCapofila: Associazione Ville Venete & Castelli (IT)Contatti Capofila: Giuliano Bellemo, e-mail: bellemo@villevenetecastelli.comDurata: febbraio <strong>2007</strong> – giugno 2008Risorse finanziarie complessive: 833.000 euroPartenariato: L’Altra <strong>Romagna</strong> (IT); Provincia di Isernia (IT); Regione Puglia (IT); Associazione le MarcheSegrete O.N.L.U.S. (IT); Consorzio Friulialberghi (IT); Regione Abruzzo (IT); Istituto Regionale per la Protezionedei Monumenti Culturali (SCG); Ministero della Cultura e Media del Montenegro (CG); Istituto per iMonumenti Culturali (AL)Enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: L’Altra <strong>Romagna</strong> scarlRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 43.350 euroReferente: Christian Castorri, e-mail: christian.castorri@provincia.fc.itIl Progetto I.TES.A. è stato pensato per promuoverea livello globale le potenzialità turistiche dell’areaadriatica facendo leva sulla valorizzazione delle dimorestoriche e sulle offerte naturalistiche, artigianali edelle tradizioni popolari non ancora adeguatamentepromosse.- Costituire un network di operatori pubblici e privatiper la valorizzazione delle dimore storiche esistentisui territori transfrontalieri dell’Adriatico in mododa arricchire l’offerta culturale adriatica stimolandoil recupero delle dimore storiche in un’ottica di rivitalizzazionedelle aree collegate alla compatibilitàambientale- definire le modalità per strutturare un’offerta diospitalità integrata con il territorio ed articolata nelleproposte, incrementando la qualità e la diversità deiservizi turistici- creare un ambiente sinergico per facilitare i rapporticon le imprese produttive, industriali ed artigiane locali,incentrando la cooperazione tra soggetti economiciper lo sviluppo di progetti comuni- contribuire alla definizione di comuni approccistrategico-gestionali orientati allo sviluppo dell’economialocale per un utilizzo integrato e compatibiledel patrimonio storico-culturale.all’offerta di servizi turistici- attuazione di un censimento sistematico delle dimorestoriche e dei castelli del territorio transfrontalierodell’adriatico (integrando i dati regionali esistenti) epubblicazione dei risultati- raccolta di studi e ricerche sugli aspetti storici chelegano le dimore storiche a vantaggio di una fruibilitàtransfrontaliera e per l’individuazione di percorsitematici itineranti e comuni- individuazione e pubblicazione della documentazionedi riferimento delle risorse dei territori circostanti alledimore storiche (aspetti paesaggistici, architettonici,culturali, enogastronomici, produttivi, itinerari collegatialla nautica da diporto)- costituzione di una rete informativa a supporto delNetwork, finalizzata alla condivisione delle informazionie delle campagne di marketing- attività mirata alla ricerca, analisi ed all’integrazionedelle diverse piattaforme informative esistenti nell’areatransfrontaliera e per lo sviluppo di moduli softwaredi interfaccia e collegamento.63INTERREG III A- Costituzione di un Network delle dimore storichedell’entroterra transfrontaliero adriatico dedicati


LO.DECreazione di Punti per lo sviluppo locale nelle aree transfrontaliereadriaticheSettore: Sviluppo LocaleCapofila: Unioncamere Veneto (IT)Contatti Capofila: Roberta Lazzari, e-mail: lazzari@eurosportelloveneto.itDurata: maggio 2004 - maggio <strong>2006</strong>Risorse finanziarie complessive: 511.700 euroPartenariato: Camera di Commercio di Ravenna (IT); Camera di Commercio di Padova (IT); Venezia Opportunità- Azienda Speciale della Camera di Commercio di Venezia (IT); Camera di Commercio di Rovigo (IT);Centro Estero Veneto (IT); Unione regionale delle Camere di Commercio del Molise (IT); Agenzia di Sviluppo- Azienda Speciale Camera di Commercio di Chieti (IT); Euro Info Correspondence Centre Zagreb - CameraCroata per l’Economia (HR); Camera della Contea di Rijeka (HR); Camera della Contea di Split (HR); Cameradella Contea di Pola (HR); Segretariato per la Cooperazione Regionale e Internazionale del Consiglio Esecutivodi AP Vojvodina (BiH); Ufficio di Sarajevo della Camera di Commercio Italo-Bosniaca (BiH); Euro Info RelaisCentre - Zrenjanin (SCG)Sito Web: www.lodeproject.orgEnti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Camera di Commercio di RavennaRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 43.775 euroReferente: Giovanni Casadei Monti; e-mail: giovanni.monti@ra.camcom.it64INTERREG III AIl progetto attua interventi specifici a supporto dell’imprenditorialocale nei processi di cooperazioneeconomica transfrontaliera al fine di potenziare la retetra le regioni adriatiche italiane e i Paesi dell’Adriaticoorientale (PAO). Esso si propone principalmentedi creare un vero e proprio network di “punti disviluppo locale” nei territori dei PAO per fornireinformazioni, assistenza, consulenza, appoggio perstart up e delocalizzazione agli imprenditori italianidelle regioni adriatiche, nonché di formare il personaledei centri che offrono servizi alle PMI. Il modello dicooperazione transfrontaliera presentato costituiràuna sorta di “punto di sviluppo locale sperimentale”che potrà essere successivamente utilizzato al fine dicreare un vero e proprio network nell’intera regioneadriatica.Sviluppare l’imprenditoria locale attraverso l’offertadi servizi mirati rivolti agli operatori economiciitaliani e locali e supportare relazioni a rete tra leimprese dell’area interessata in modo da consentiresia un reciproco scambio di buone pratiche di sviluppoimprenditoriale sia un efficace trasferimento diknow–how settoriale. Il progetto si prefigge inoltredi rafforzare la collaborazione e il raccordo con leCamere di Commercio, le Associazioni di categoria, leIstituzioni italiane presenti in loco, le banche italianee gli altri organismi di analoga natura.LODE crea dei “Punti di Sviluppo Locale” ubicatinei Paesi PAO con funzione di assistenza locale pergli imprenditori italiani delle Regioni Adriatiche, peragevolarli nell’avvio e nello sviluppo delle proprieattività commerciali e produttive. All’interno dei puntidi sviluppo locale opereranno degli operatori italiani disupporto sia alle imprese italiane che delocalizzano, siaalle imprese locali che operano sul territorio, fungendoda mediatori e consulenti con riferimento alla realtàsocio-economica e produttiva locale. I centri eroganoservizi di informazione, assistenza, consulenza,appoggio per start up e delocalizzazione, e ricercadi personale qualificato. I centri promuovono inoltrel’utilizzo, nell’ambito dei contratti internazionali, distrumenti alternativi di risoluzione delle controversie(ADR) quali la conciliazione e l’arbitrato, sia nelleforme tradizionali sia attraverso l’utilizzo di tecnicheon-line e di attività di animazione e comunicazioneseminariali.


MA.H.L.DE.NETMare Hadriaticum Reti Transfrontaliere per la Democrazia LocaleSettore: Cooperazione IstituzionaleCapofila: Regione Friuli Venezia Giulia (IT)Contatti Capofila: Graziano Lorenzon, e-mail: graziano.lorenzon@regione.fvg.itDurata: aprile 2004 - ottobre <strong>2006</strong>Risorse finanziarie complessive: 1.200.000 euroPartenariato: Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT); Università di Padova (IT); Università di Venezia (IT); Istituto diSociologia Internazionale di Gorizia (IT); Università di Trieste (IT); Comune di Mogliano Veneto (IT); IAL FriuliVenezia Giulia (IT); Regione Puglia (IT); Associazione “Ambasciata della Democrazia Locale a Zavidovici” Onlus(IT); Associazione delle Agenzie della Democrazia Locale (FR); Agenzia della democrazia Locale - Sisak (HR);Agenzia della Democrazia Locale - Osijek (HR); Agenzia della Democrazia Locale di Verteneglio - Istria (HR);Associazione Progetto Prjiedor - Agenzia della democrazia Locale (BiH); Agenzia della Democrazia Locale diSubotica (SCG); Agenzia della Democrazia Locale del Montenegro (CG)Struttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: Direzione Generale Attività Produttive, Commercio,TurismoRisorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 100.000 euroReferente: Silvano Bertini, e-mail: sbertini@regione.emilia-romagna.it66INTERREG III AIl progetto coinvolge Enti Locali, Università, Agenzie,ONG e Associazioni impegnate in iniziative dipromozione della democrazia locale in una effettivacooperazione istituzionale al fine di aumentare leoccasioni di interazione fra gli attori economici e socialiche gravitano nell’area balcanica e mediterranea. Ilprogetto punta al rafforzamento della dimensionelocale, che riveste un ruolo strategico nel processodi integrazione europea attraverso la creazione e ilsupporto alle reti di cooperazione economica e politicatransfrontaliere e transnazionali, animate da autorità,istituzioni locali e regionali.I principali risultati attesi dal progetto riguardano lacostruzione di un quadro conoscitivo delle pratichedi democrazia locale, la mappatura delle reti transfrontalieree degli attori della democrazia localesperimentati negli ultimi anni nel contesto italianoe nei PAO. Sono previste osservazioni dirette, analisicomparative e workshop di ADL e dell’ALDA.Saranno inoltre attivate azioni pilota di learning bydoing nell’ambito della democrazia partecipativa elaboratori territoriali di democrazia locale con scambidi esperienze e animazione.Mettere in atto un processo di valutazione sia della“qualità della democrazia” dell’area transfrontalieraadriatica, sia del sistema di rete come elementoqualificante l’efficacia delle azioni di sviluppo locale,della cooperazione politica ed economica. Il progettosi propone inoltre di valorizzare le componenti di autogovernocome risorse fondamentali della costruzionedemocratica e di migliorare le pratiche di governancelocale a sostegno delle PMI.


MEMMonitoraggio Elettromagnetico Ambientale nelle bande ULF-ELF-VLF-LF (o.001Hz-100kHz)Settore: AmbienteCapofila: Regione Abruzzo (IT)Contatti Capofila: Barbara Togna, e-mail: barbara.togna@regione.abruzzo.itDurata: giugno 2004 - maggio <strong>2007</strong>Risorse finanziarie complessive: 645.000 euroPartenariato: Università di Ferrara (IT); Osservatorio Geofisico - L’Aquila (IT); Regione Molise (IT); Universitàdi Tirana (AL); Istituto Geomagnetico di Grocka (SCG)Enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Università di FerraraRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 25.000 euroReferente: Giovanni Santarato, e-mail: g.santarato@unife.itProgetto scientifico e tecnologico incentrato sulmonitoraggio continuo del fondo elettromagneticoambientale, mediante l’utilizzo di tecniche interferometrichea larga banda, tecniche innovativesuscettibili di importanti ricadute anche in campoindustriale. La rete interferometica oggetto del progettoè in grado di misurare sia campi elettromagneticiestremamente flebili, come quelli di originesismica, sia campi elettromagnetici enormementepiù intensi, quali ad esempio quelli artificiali prodottidagli impianti industriali. Questa tecnica costituisceun potente strumento d’indagine per ottenere unamappa tridimesionale, su scala regionale, del rumoreelettromagnetico di fondo.Il progetto sviluppa a livello tecnologico un apparatoper interferometria a larga banda per il monitoraggiocontinuo del fondo elettromagnetico ambientale,conduce indagini sulle manifestazioni elettromagnetichedi origine interna alla terra e sulle emissioni digas radon associate con fenomeni sismici e realizzaattività di studio sia dei fenomeni elettromagneticicorrelati con i cambiamenti climatici globali, in particolarecon la variazione della temperatura mediaplanetaria sia relativamente alla caratterizzazionedell’ambiente elettromagnetico prodotto da sorgentinaturali e artificiali e analisi delle possibili interazionicon la biosfera. Inoltre è prevista una fase di studiodei fenomeni elettromagnetici di notevole importanzascientifica che hanno origine nella magnetosfera, nellaionosfera e nella cavità terra-ionosfera.67INTERREG III ARealizzare mappe tomografiche tridimensionali dettagliate,su scala regionale, del rumore elettromagnetico difondo attraverso l’utilizzo dell’interferometro. Le mappeidentificate oltre a riportare la distribuzione spaziale dellesorgenti elettromagnetiche, caratterizzano i segnali emessidalle sorgenti stesse mediante una serie di parametridefiniti. Attraverso la raccolta di tali informazioni, checostituiscono il punto di partenza per studi in ambitosismico, climatico, biologico e geomagnetico il progettomira ad ottenere una caratterizzazione dettagliata dell’ambienteelettromagnetico dell’Italia centrale.


N.A.P.Network of Adriatic ParksSettore: TurismoCapofila: DELTA <strong>2000</strong> Soc. cons. a.r.l. (IT)Contatti Capofila: Angela Nazzaruolo, e-mail: deltaduemila@tin.itDurata: marzo <strong>2007</strong> – giugno 2008Risorse finanziarie complessive: 1.315.897,76 euroPartenariato: Associazione Mediante (IT); Orizzonte Soc. Coop A R.L. (IT); Enaip FVG (IT); Comune DiStaranzano (IT); Ente Parco Regionale Veneto Delta Del Po (IT); Gal Polesine Delta Po (IT); Parco Delta Po<strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT); Provincia di Ravenna (IT); CCIAA Italo-Bosniaca (IT); Alisei (IT); Università degli Studidi Bologna (IT); Ente Autonomo Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio E Molise (IT); Ente Parco Nazionale delGargano (IT); Masmedia Dhe Mjedisi (AL); Balkans Youth Link Albania (AL); Parco Nazionale Del Kozara (BiH);Parco Naturale Hutovo Blato (BiH); Città di Dubrovnik (HR); Comune Di Cacak (SCG)Enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Delta <strong>2000</strong> Soc. Cons. A R.L.; Parco Delta Po<strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>; Provincia di Ravenna; CCIAA Italo-Bosniaca; Alisei; Università di BolognaRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: Delta <strong>2000</strong> Soc. Cons. A R.L124.256,95 euro; Parco Delta Po <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> 33.946,24 euro; Provincia di Ravenna 1.882,55 euro; CciaaItalo-Bosniaca 2.083,69 euro; Alisei 7.190,07 euro; Università di Bologna 9.503 euro68INTERREG III ANello sviluppo di un sistema turistico eco-compatibile,i parchi naturali rappresentano gli attrattori principaliper i visitatori. Con il progetto si intende promuovere,valorizzare e conservare le risorse naturali checostituiscono le aree Parco e le oasi naturalisticheAdriatiche attraverso la realizzazione della messa inrete dei servizi offerti, con il ricorso a strumentazioniinformatiche. Si mirerà ad offrire ai flussi eco-turisticiuna serie di informazioni attualmente difficili da otteneree favorire, attraverso la strutturazione della retedei Centri Visita e degli operatori, il dialogo transnazionaledi carattere scientifico, culturale ed educativo;il trasferimento di buone prassi, la formazione e lostart up di imprese operanti nel settore del turismoresponsabile, la condivisione di metodologie e delmetodo partecipativo di coinvolgimento degli operatorilocali, nonché la promozione e commercializzazionecongiunta e reciproca.- Creare un network tra i parchi dell’area RAI ed ipaesi PAO attraverso il supporto informatico ed ilpotenziamento dei trasporti nautici- diversificare l’offerta turistica in un’ottica eco-sostenibiledel bacino Adriatico e nei diversi paesi partnerper favorire la destagionalizzazione turistica- mettere a sistema le informazioni turistiche e la primaaccoglienza nelle aree Parco dei diversi territori- migliorare le possibilità di fruizione di aree naturalistichetramite l’uso delle moderne tecnologie e dellanautica da diporto per far conoscere aree al momentomeno conosciute dell’area Balcanica- sviluppare nuove opportunità di lavoro, nuovecompetenze e nuove attività economiche connesseal turismo ambientale- sensibilizzare i giovani in merito alla ricchezza ebio-diversità delle diverse aree Parco e della lorointegrazione in un sistema di bacino Adriatico- posizionare l’area adriatica sui mercati internazionaliproponendo pacchetti turistici integrati.Il progetto prevede:1. la creazione della Scuola Europea di Formazionesul Welfare - sui servizi sociali per operatrici/operatoridelle associazioni e per i quadri delle amministrazionipubbliche dei Paesi partner;2. la creazione di un Comitato tecnico per la gestionedel Centro, per la programmazione didattica e per ilcoordinamento del progetto;3. la costruzione e gestione di reti tematiche, tra cuiuna rete di scambi di competenze sulle politiche diwelfare, una rete sullo scambio di competenze digenere per le operatrici, una rete sull’impresa socialerivolta alle associazioni;4. interventi di formazione per la creazione e gestionedi banche dati;5. convegni e stage seminariali;6. la creazione, insieme ai Paesi PAO, di un sistemadi teledidattica e di informazione.


NEPTUNESviluppo e potenziamento di attività turisticheSettore: TurismoCapofila: Regione Marche (IT)Contatti Capofila: Paola Marchegiani, e-mail: paola.marchegiani@regione.marche.itDurata: ottobre <strong>2007</strong>- giugno 2008Risorse finanziarie complessive: 489.523 euroPartenariato: Prefettura della regione di Durazzo (AL); Università di Spalato (HR); Provincia di AscoliPiceno (IT); Sistema Museale della Provincia di Ancona (IT); Provincia di Pesaro e Urbino (IT); RegioneMarche (IT); Provincia di Macerata (IT); Comune di Cesenatico (IT); Provincia di Venezia (IT); Marco PoloSystem G.E.I.E. (IT); Comune di Molfetta (IT)Enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Comune di CesenaticoRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 19.125 euroReferente: Davide Gnola, e-mail: museomarineria@cesenatico.itIl progetto intende promuovere la ricerca e la valorizzazionedel patrimonio di cultura materiale,di tecniche di pesca, di elementi di valenza storicalegati alla società marinara adriatica, all’ittiturismo ealla pescaturismo. Si vuole valorizzazione dal puntodi vista turistico la risorsa mare nella sua valenzastorica, antropologica e della pesca-turismo. Ilprogetto prevede un’attività di catalogazione delletestimonianze della civiltà marinara adriatica (antichidocumenti, cronache locali, tradizione orale delleultime generazioni della stagione della pesca velicae della piccola navigazione commerciale) finalizzataalla realizzazione di un percorso espositivo da inserirenella rete dei musei marittimi adriatici.- Promuovere la creazione di un unico database“adriatico” contenente tutte le informazioni sullaciviltà marinara adriatica- promuovere e migliorare la cooperazione tra i partnerattraverso lo scambio di metodologie di lavoro(condivisione del know how in campo catalografico)e collaborazione alla creazione di eventi di incontro edi scambio (workshop e meeting, mostra itinerantee virtuale)- creare una maggiore conoscenza e consapevolezzadelle comuni radici storiche della tradizione della pescacostiera adriatica favorendo la nascita di una retemuseale unica della sponda occidentale ed orientaledel Mare Adriatico- promuovere lo scambio di esperienze nel campodell’itticultura e della pescaturismo al fine di valorizzaree promuovere le aree costiere del bacino adriaticoattraverso nuovi percorsi turistici e di conoscenzastessa del territorio e degli operatori di settore.- Ricerca, studio e catalogazione della civiltà marinaraadriatica e della realtà ittituristica adriatica- ricognizione normativa riguardo la legislazione sia neipaesi PAO sia nei paesi RAI in materia di ittiturismo- ricerca e studio delle esperienze di ittiturismo (sepresenti) sia nei paesi PAO sia nei paesi RAI- upload dei dati catalografici nei siti istituzionali ditutti i partner- allestimento della mostra “LA CIVILTA’ MARINARAADRIATICA”- produzione e realizzazione filmato sulle attività dipesca contemporanea- istituzione di un “Centro per la documentazione e lavalorizzazione della civiltà del mare in Adriatico”- creazione del sistema dei musei della pesca e dellapiccola navigazione adriatiche- condivisione e adozione di una “Carta per latutela e la valorizzazione della Civiltà Marinara inAdriatico”.69INTERREG III A


NEWNetwork Europeo per il WelfareSettore: Politiche SocialiCapofila: Provincia Forlì-Cesena (IT)Contatti Capofila: Giuliana Mazzotti, e-mail: giuliana.mazzotti@provincia.fc.itDurata: giugno 2004 - novembre <strong>2006</strong>Risorse finanziarie complessive: 908.000 euroPartenariato: Provincia di Ferrara (IT); Comune di Forlì (IT); Provincia di Ravenna (IT); Provincia di Rimini(IT); Ministero del Lavoro e degli Affari Sociali Albanese (AL); Comune di Elbasan (AL); Comune di Scutari(AL); Centro Donna “Hapa te Lehte”di Scutari (AL); Centro Donna “Henare” di Elbasan (AL); Ministero delLavoro e Politiche Sociali Serbo (SCG); Comune di Novi Sad (SCG); Comune di Kragujevac (SCG); Comune diPascevo (SCG); Comune di Tuzla (BiH); Associazione Tuzlanska Amica (BiH); Tjeter Vision Tuzla (BiH); CentroSociale Balashe Tuzla (BiH)Sito Web: www.provincia.fc.it/neteuropeowelfareEnti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Provincia Forlì-Cesena; Provincia di Ferrara;Comune di Forlì; Provincia di Ravenna; Provincia di RiminiRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: Provincia Forlì-Cesena 207.000euro; Provincia di Ferrara 30.000 euro; Comune di Forlì 207.000 euro; Provincia di Ravenna 5.000 euro;Provincia di Rimini 5.000 euro70INTERREG III AIl progetto NEW riguarda il rafforzamento istituzionale,la creazione di reti e l’armonizzazione dei sistemi deiPaesi PAO partner del progetto attraverso la formazioneprofessionale di operatori pubblici e privati sullepolitiche di welfare, con particolare attenzione allacomponente di genere.Rafforzare le istituzioni centrali e decentrate e le organizzazionidella società civile per metterle in gradodi applicare le legislazioni esistenti nei Paesi partner inmateria di politiche di welfare, attraverso una accresciutacapacità di quadri, dirigenti e operatori relativamentealla programmazione, realizzazione e gestionedei servizi sociali e al decentramento amministrativodei servizi di welfare. Il progetto si propone inoltre difavorire, all’interno dei paesi partner la cooperazionetra istituzioni per l’armonizzazione dei sistemi e peril rafforzamento della rete dei servizi sociali per laprevenzione e tutela delle fasce vulnerabili.pubbliche dei Paesi partner;2. la creazione di un Comitato tecnico per la gestionedel Centro, per la programmazione didattica e per ilcoordinamento del progetto;3. la costruzione e gestione di reti tematiche, tra cuiuna rete di scambi di competenze sulle politiche diwelfare, una rete sullo scambio di competenze digenere per le operatrici, una rete sull’impresa socialerivolta alle associazioni;4. interventi di formazione per la creazione e gestionedi banche dati;5. convegni e stage seminariali;6. la creazione, insieme ai Paesi PAO, di un sistemadi teledidattica e di informazione.Il progetto prevede:1. la creazione della Scuola Europea di Formazionesul Welfare - sui servizi sociali per operatrici/operatoridelle associazioni e per i quadri delle amministrazioni


NEWNETNew Network for European WelfareSettore: Politiche SocialiCapofila: Provincia di Forlí-Cesena (IT)Contatti Capofila: Giuliana Mazzotti, e-mail: giuliana.mazzotti@provincia.fc.itDurata: maggio <strong>2007</strong> – giugno 2008Risorse finanziarie complessive: 404.850 euroPartenariato: Comune di Forlì (IT); Università di Bologna – Polo Scientifico Didattico di Forlì (IT); A.C.E.R.- Azienda Casa <strong>Emilia</strong> <strong>Romagna</strong> di Forlì-Cesena (IT); Comune di Meldola (IT); Università di Bologna – Poloscientifico didattico di Cesena (IT); MOLESP - Ministero del Lavoro, dell’Occupazione e della Politica sociale(SCG); Comune Tuzla (BiH); Università Tuzla (BiH); Assoc. Tuzlanska Amica (BiH); Comune di Donji Vakuf(BiH); Comune di Novi Sad (SCG); Comune di Kragujevac (SCG); Comune di Loznica (SCG); MOLSA & EO- Ministero del Lavoro Affari Sociali e Pari Opportunità (AL); Comune di Elbasan (AL); Comune di Scutari (AL);Università di Scutari “Luigj Gurakuqi” (AL); Università di Elbasan “Aleksander Xhuvani” (AL); AssociazioneTjeter Vizion (AL); ONG Centro donna “Hapat e Lethe” (AL); Comune di Podgorica (CG)Sito Web: www.provincia.fc.it/newnetEnti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Provincia di Forlì-Cesena; Comune di Forlì;Università di Bologna – Polo Scientifico Didattico di Forlì; Comune di Meldola; Università di Bologna – Poloscientifico didattico di Cesena, A.C.E.R. - Azienda Casa <strong>Emilia</strong> <strong>Romagna</strong> di Forlì-CesenaRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: Provincia di Forlì-Cesena 81.281,25euro; Comune di Forlì 81.281,25 euro; Università di Bologna – Polo Scientifico Didattico di Forlì 2.167,50euro; Comune Meldola 1.445 euro; Università di Bologna – Polo scientifico didattico di Cesena 2.167,50euro, A.C.E.R. - Azienda Casa <strong>Emilia</strong> <strong>Romagna</strong> di Forlì-Cesena 1.806,25 euroIl progetto contribuisce alla definizione di una strategiaistituzionale comune all’area adriatica in ambito sociale,fondata sulle migliori esperienze locali di sviluppo delbenessere, in particolare dei giovani e delle donne.- Nel campo delle politiche pubbliche e del decentramento:rafforzare le capacità delle istituzioni centralie decentrate relativamente alla programmazione,realizzazione e gestione dei servizi sociali;- nel campo della politica di vicinato: favorire loscambio e la cooperazione tra istituzioni per l’armonizzazionedei saperi e dei sistemi di protezionesociale, anche nella prospettiva di una Carta europeadei servizi sociali;- nel campo dello sviluppo di una forte società civilein area euroadriatica: rafforzare le capacità delleorganizzazioni della società civile nell’intervenire nelquadro delle politiche sociali;- nel campo di politiche sociali specifiche: accrescerela competenza delle istituzioni e delle associazioni suaspetti particolari delle politiche sociali;- nel campo dell’istruzione e della ricerca: studiarei diversi curricula formativi in area ENPI, con il finedi identificare una “mappa delle competenze” edei saperi dei futuri operatori sociali culturalmentecomune alle due sponde dell’Adriatico.- Formazione di quadri delle amministrazioni pubbliche,centrali e decentrate e di operatori delle associazionisulle politiche di welfare e sul decentramento amministrativo- formazione per operatori delle associazioni su impresasociale, gestione dei servizi, reperimento delle risorsee azioni formative rivolte ad operatori pubblici sullepolitiche di welfare mix- sperimentazione, presso i paesi PAO, di interventiin ambito sociale- expertise relativo alla raccolta/sistematizzazionedelle informazioni e gestione di Banche Dati per lepolitiche del lavoro e sociali- formazione per operatori, pubblici e privati perl’area psicosociale- attività di ricerca: approfondimento comparativodei percorsi didattici (dei curricola universitari epost-universitari) che nei diversi paesi concorronoa creare le competenze del personale addetto allepolitiche sociali- attività di disseminazione.71INTERREG III A


P.A.C.E.Project Agency Cooperation EducationSettore: FormazioneCapofila: Collegio del Mondo Unito dell’Adriatico Onlus (IT)Contatti Capofila: Marc Abrioux, e-mail: marc.abrioux@uwcad.it; Valentina Bach, e-mail: valentina.bach@uwcad.itDurata: gennaio <strong>2007</strong> - giugno 2008Risorse finanziarie complessive: 769.580 euroPartenariato: Provincia di Forlì-Cesena (IT); Università Ca’ Foscari (IT); Collegio del Mondo Unito a Mostar(BIH); Città di Mostar (BIH); Ginnasio Mostar (BIH); Ginnasio Banja Luka (BIH); Ministero dell’Educazione,Scienza, Cultura e Sport del Cantone 7 (BIH); Ministero dell’Istruzione e dello Sport della Serbia (SCG); Agenziaper la Cooperazione Internazionale Scientifica, Educativa, Culturale e Tecnica del Montenegro (CG); Foroper la Liberta nell’Istruzione (HR)Sito Web: www.educooperation.euEnti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Provincia di Forlì-CesenaRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 5.057,50 euroReferente: Giuliana Mazzotti, e-mail: giuliana.mazzotti@provincia.fc.it72INTERREG III AIl progetto mira alla creazione di un’agenzia per lacooperazione nei sistemi educativi secondari con ilfine di rafforzare la cooperazione istituzionale tradiversi sistemi di istruzione, definire standard comuni einternazionalmente accettati, superare le barriere culturali,linguistiche e dei programmi di insegnamento,svolgere ricerca per il rinnovo dei sistemi di istruzione,diffondere i modelli creati tra il personale insegnanteed i responsabili dei sistemi educativi, creare reti trasistemi di istruzione. L’Agenzia si occuperà dellacreazione di standard comuni e della produzione dimodelli didattici innovativi che verranno sperimentatinei paesi RAI e PAO.- Migliorare la conoscenza reciproca tra i paesi partnerin materia di istruzione, incrementare l’integrazionetra sistemi di istruzione superiore, creazione di retitra sistemi di istruzione- incrementare la cooperazione e l’integrazione frasistemi di istruzione dei paesi partner, attraverso ilsuperamento di barriere dovute alla diversità deiprogrammi e dei metodi di insegnamento e tramitela creazione di standard comuni- introdurre moduli didattici con contenuti innovativi(es. ambiente, patrimonio culturale, e rispetto delladiversità) e metodologie di insegnamento che favorisconola responsabilità degli studenti e lo sviluppodel pensiero critico- creare reti tra sistemi di istruzione, per la ricerca esupporto nell’innovazione- valorizzare le attività di aggiornamento professionaledel corpo insegnante.- Istituzione dell’Agenzia per la cooperazione neisistemi di istruzione secondaria- costruzione di un quadro conoscitivo delle specificitàdei sistemi di istruzione superiore dei paesi coinvoltie delle esperienze innovative in atto- definizione di standard metodologici e modulididattici definiti- realizzazione di un progetto pilota nella città diMostar- creazione di reti tra enti deputati alla riforma deisistemi di istruzione secondaria- definizione di un piano di sviluppo per l’Agenzia dicooperazione nell’istruzione superiore.


PADMA LABPan Adriatic Destination Management Learning LaboratorySettore: TurismoCapofila: Università Politecnica delle Marche (IT)Contatti Capofila: Gian Luca Gregori, e-mail: g.gregori@univpm.itDurata: gennaio <strong>2007</strong> - giugno 2008Risorse finanziarie complessive: 833.195,56 euroPartenariato: Provincia di Pesaro e Urbino (IT); Università degli studi di Urbino “Carlo Bo” (IT); Provincia diRimini (IT); Scuola Superiore del Loisir e degli Eventi di Comunicazione (IT); Università Telematica Leonardoda Vinci (IT); Provincia di Bari (IT); Consiglio Regionale di Tirana (AL); Regione di Durazzo (AL); Unione delProgresso Regionale “TAULEDA” (AL); Facoltà di Turismo di Opatija (HR); Ente Turistico Della Regione SpalatinoDalmata (HR); Facoltà di Turismo e Hotel Management (CG); Municipalità di Ilidza (BiH)Sito Web: www.padmalab.itEnti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Provincia di Rimini; Scuola Superiore del Loisire degli Eventi di ComunicazioneRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: Provincia di Rimini 97.750 euro;Scuola Superiore del Loisir e degli Eventi di Comunicazione 21.250 euroReferente: Provincia di Rimini, Enzo Finocchiaro, e-mail: e.finocchiaro@provincia.rimini.it ; Scuola Superioredel Loisir e degli Eventi di Comunicazione, Andrea Collarini, e-mail: info@scuolasuperioreloisir.itIl progetto supporta la collaborazione fra organizzazionipubbliche impegnate nella pianificazione epromozione del turismo, a livello nazionale e locale,delle regioni coinvolte al fine di uniformare metodi dilavoro e di pianificazione attraverso l’organizzazionedelle conoscenze condivise.- Favorire ed incrementare la collaborazione fra istituzionipubbliche nazionali e locali dell’area adriatica- favorire la creazione di strutture e azioni di collaborazionestabili fra organizzazioni nazionali e localidell’area per entrare in nuovi mercati internazionali,anche attraverso la riorganizzazione degli ufficid’informazione turistica e/o dai welcome center lacui struttura è attualmente inadeguata alla nuovacomplessità della domanda turistica- accrescere le competenze nella gestione delle singole“vocazioni” territoriali-turistiche capaci di soddisfarele richieste di esperienze/passioni dei turisti.- creazione di piattaforma tecnologica e-learning- realizzazione di laboratori locali interistituzionali diapprendimento e progettazione sugli aspetti storicied etnografica dei territori coinvolti- creazione di un laboratorio interistituzionale di apprendimentoe progettazione dei musei del territoriocome “portale turistico” di nuova generazione- creazione ed animazione di una comunità di praticache porti alla definizione dei centri d’informazioneturistica di nuova generazione come “portali territorialidi secondo grado”- creazione di una struttura mista, azione di brandingdell’area Adriatica: “Council Adriatic Tourism- definizione di una strategia di tourism destinationAdriatica per i mercati internazionali e domestici- costituzione di Laboratori/Progetti pilota sul concettodi “marca territoriale” e centri di informazione dinuova generazione- definizione di Metodi e strumenti per la conoscenzacondivisa attraverso l’attuazione e di animazione direti e comunità di pratica e laboratori ed il supportodi una piattaforma di e-lerning- costruzione di un portale per il tourism destinationadriatico come somma di “portali territorialitematici”.73INTERREG III A- Creazione di un database sulle buone pratiche alivello nazionale


PEARL.EUPlatform Enhancing Adriatic Region Links in EuropeSettore: Cooperazione IstituzionaleCapofila: Comune di Lecce (IT)Contatti Capofila: Raffaele Parlangeli, e-mail: Raffaele.parlangeli@comune.lecce.itDurata: maggio <strong>2007</strong> – giugno 2008Risorse finanziarie complessive: 764.908 euroPartenariato: Comune di Gorizia (IT); Comune di Monfalcone (IT); Comune di Tavagnacco (IT); Comune diTrieste (IT); Comune di Udine (IT); Città di Venezia (IT); Comune di Ravenna (IT); Comune di Bari (IT); Provinciadi Bari (IT); Provincia di Brindisi (IT); Regione Puglia (IT); Comune di Skutari (BiH); Comune di Zavidovici(BiH); Agenzia Democrazia Locale di Mostar (BiH); Agenzia Democrazia Locale di Prijedor (BiH); Agenzia perDemocrazia Locale di Zavidovici (BiH); Comune di Mostar (BiH); Comune di Prijedor (BiH); Comune di Sisak(HR); Agenzia per Democrazia Locale di Osijek (HR); Agenzia per Democrazia Locale di Sisak (HR); Agenziaper Democrazia Locale di Verteneglio (HR); Comune di Verteneglio (HR); Contea Osijek Baranja (HR); Agenziaper la Democrazia Locale del Montenegro (CG); Agenzia per la democrazia Locale Centro e sud Serbia (SCG);Comune di Nis (SCG); Comune di Subotica (SCG); Città di Kragujevac (SCG); Comune di Cacak (SCG); Agenziaper Democrazia Locale di Subotica (CG); Comune di Kotor (CG); Comune di Niksic (CG); Comune di Rozaje(CG); Comune di Argirocastro (AL); Comune di Durazzo (AL); Help of Children Focus Center Tirana (AL)Enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Comune di RavennaRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 28.092,50 euroReferente: Raffaella Rossetti, e-mail: upe@comune.ra.it74INTERREG III AIl progetto si lega ad uno specifico obiettivo strategicodi cooperazione territoriale volto a concretizzare,mediante la costituzione di un partenariato stabile,azioni che diano attuazione ai quattro obiettivi centraliper Commissione Europea in termini di cooperazionetransfrontaliera – promuovere lo sviluppo economicoe sociale delle zone di frontiera, collaborare alla soluzionedi problematiche comuni nell’ambiente, la sanitàpubblica e la lotta contro la criminalità organizzata,garantire frontiere efficaci e sicure, promuovere azionilocali “people to people”.- Superamento di barriere giuridiche, amministrative,linguistiche e culturali e contributo allo sviluppodi standard comuni nel sistema degli enti localidell’Adriatico- Miglioramento del flusso informativo tramite regolariscambi di informazioni tra strutture coinvolte nellapredisposizione ed esecuzione deiprogetti e attivitàtra gli enti locali- Sostegno alla democrazia locale tramite il rafforzamentodella rete delle agenzie della democrazialocaleNello specifico si mira a:- rafforzare le competenze comuni nelle amministrazionipubbliche sia in Italia che nei Balcani- implementare le attività di ricerca e studio nell’ambitodella pubblica amministrazione- promuovere la conoscenza reciproca, lo scambiodi buone pratiche e lo sviluppo di progettualitàcomuni- strutturare partenariati stabili nell’ambito del partenariatodel programma- supportare la cooperazione istituzionale a sostegnodella democrazia locale- Costituzione di un gruppo di lavoro permanentetra enti locali italiani e balcanici e le Agenzie dellaDemocrazia Locale al fine di implementare concreteazioni di cooperazione territoriale europea- gestione e animazione del partenariato transnazionale,coordinamento e diffusione del progetto- scambi di buone pratiche nell’ambito del governolocale e miglioramento del loro funzionamento- costruzione di reti di riferimento tra i partner delbacino adriatico- progetto innovativo nell’ambito del partenariatoterritoriale: creazione di un’agenzia della democrazialocale in Albania- sviluppo di strumenti e azioni di good governancecon la partecipazione attiva della società civile.


PORTUSPerspectives On Inter-Regional Transport Unitary System: Development ofIntegrated Logistic System between the main central and northern AdriaticPorts and their connection with existing Pan- European Corridors and AxisSettore: TrasportiCapofila: Regione Friuli Venezia Giulia (IT)Contatti Capofila: Massimiliano Angelotti, e-mail: s.merci@regione.fvg.itDurata: aprile <strong>2007</strong>-giugno 2008Risorse finanziarie complessive: 1.095.545 euroPartenariato: Ministero per le comunicazioni ed i trasporti (BiH); Università di Rijeka (HR); Porto di Bar (CG);Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (IT); Iniziativa Centro Europea – CEI (IT); Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>(IT); Regione Marche (IT); Regione Veneto (IT); Università Cà Foscari Venezia (IT); Ministero degli affari marittimi,turismo, trasporti e sviluppo (HR); Ministero degli affari marittimi e dei trasporti (CG)Struttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: Direzione Generale Programmazione Territoriale eSistemi di MobilitàRisorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 89.250 euroReferente: Rino Rosini, e-mail: rrosini@regione.emilia-romagna.itDa un punto di vista socio-economico, PORTUSprende in considerazione la prospettiva di sviluppodella rete intermodale di trasporto, reputato comesegnale d’avvio di una vitalità regionale. Il progettointende, dunque, valutare, definire e giungere allosviluppo di una strategia comune volta ad un miglioramentodella competitività del sistema marittimoAdriatico, grazie al potenziamento delle connessionitra i principali porti regionali e la Rete di TrasportiTrans-Europea (TEN-T).Gli obiettivi di lungo periodo del progetto consistononel promuovere la competitività del sistema di trasportomarittimo Adriatico e favorire l’accesso ai nuovi mercatiglobali. In particolar modo, il progetto cerca di:- Creare un “sistema logistico” dei porti a livelloregionale/di programmazione funzionante ed interconnesso- sostenere lo sviluppo individuale dei porti- rafforzare la connessione tra i porti grazie ai CorridoiPan-<strong>Europei</strong> di Trasporto.riguardante la crescita di strategie e di opportunitànell’area Adriatica- stesura di un documento finale sulla cooperazioneistituzionale, che evidenzierà i meccanismi fondamentaliposti in essere per sollecitare lo scambio dialetticotra le istituzioni coinvolte- analisi del Mercato Marittimo Globale e della crescitaattesa e analisi del contesto legale e finanziario- identificazione degli scenari prioritari per l’Adriaticoquale Network, definizione degli scenari prioritari disviluppo e identificazione dei meccanismi finanziari- creazione di nuove e specializzate opportunità perl’accesso ai nuovi mercati e alle nuove tipologie diservizi- promozione del dialogo inter-istituzionale ed interprogettuale- sviluppo di collegamenti intermodali con i CorridoiTrans-<strong>Europei</strong> ed il potenziale Corridoio IntermodaleAdriatico-Balcanico. Possibili esempi comprendono:il Corridoio V – con una particolare attenzione allapossibile estensione verso nord del Corridoio V attraversola Pontebbana (Ronchi sud – Palmanova – Udine– Tarvisio), la potenziale estensione del ramo 5c delCorridoio V attraverso le congiunzioni Ancona-Civitavecchiae Sarajevo-Belgrado, e la possibile istituzionedi un nuovo ramo 5d del Corridoio V attraverso lacongiunzione Bar-Belgrado-Kiev.75INTERREG III A- Costituzione di un Forum istituzionale - PORTUSFORUM - per la definizione di una politica comune


REQUISITERealizzazione di sistema integrato di sorveglianza sulla qualità delle acquemarine dell’Adriatico in particolare sui fenomeni eutrofici e mucillaginosiSettore: AmbienteCapofila: ARPA - Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente dell’<strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT)Contatti Capofila: Carla Rita Ferrari, e-mail: cferrari@arpa.emr.itDurata: gennaio 2004 –dicembre <strong>2006</strong>Risorse finanziarie complessive: 1.400.000 euroPartenariato: Regione Marche (IT); Regione Abruzzo (IT); Istituto Rudjer Boskovic - centro per le ricerchesul mare di Zagabria (HR)Sito Web: www.requisite.itStruttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: ARPA - Agenzia Regionale Prevenzione e Ambientedell’<strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>Risorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 250.000 euro76INTERREG III AIl progetto è incentrato sulla realizzazione di unarete con lo scopo di raccogliere e integrare le informazioniriguardanti i fenomeni di eutrofizzazione edelle mucillagini rilevati dalle Agenzie Regionali perl’Ambiente e dagli istituti di ricerca croati e italiani.Poiché i due fenomeni presi in esame si manifestanosu ampia scala nell’intero bacino dell’Adriatico centrosettentrionale,scopo della rete è fornire in tempo realeun bollettino informativo sullo stato qualitativo delleacque marine dell’Adriatico centro settentrionale. Talebollettino rappresenta uno strumento strategico dirilevanza sia regionale che provinciale e comunaleper le Amministrazioni locali, al fine di disporre diinformazioni e previsioni sull’andamento dei fenomenimonitorati. Le informazioni raccolte dal progettodanno seguito ai risultati emersi da un progetto dimonitoraggio internazionale, conclusosi nel 2002,che era stato finanziato dal Ministero Ambiente evedeva la collaborazione di oltre 20 istituti di ricercaitaliani e croati.Mettere in atto uno studio approfondito dell’evoluzionedei fenomeni eutrofici e mucillaginosi condottosecondo una logica di rete in grado di integrare leinformazioni raccolte dai sistemi di osservazione sullaqualità del mare e gli output dei modelli previsionaliin fase di ottimizzazione in progetti in progress. Trale finalità di REQUISITE vi è inoltre il trasferimentodelle informazioni raccolte per approfondire eventualiproblemi attraverso il collegamento con altre retiinformative, l’elaborazione di metodi di controllotempestivi e la sensibilizzazione della Comunitàeuropea nei confronti dell’importanza del fenomenodelle mucillagini.Attraverso il progetto REQUISITE si intende ottenerel’integrazione del monitoraggio delle acque marinerelativamente ai fenomeni eutrofici e mucillaginosi,la costruzione di una rete tra i partner del progettoper lo scambio delle informazioni raccolte dai sistemidi osservazione, predisporre dei bollettini informativisullo stato di salute del mare a diverse scale e sullaprevisione evolutiva, mettere a punto metodiche utiliper la stima quantitativa dei processi eutrofici e/o diformazione di mucillagini, integrare le informazioniacquisite sul campo con le indicazioni che scaturisconodai modelli previsionali e dal telerilevamento.


SARA’Centro <strong>Interreg</strong>ionale per la Sicurezza Alimentare e l’Analisi del RischioSettore: AgricolturaCapofila: Regione Abruzzo (IT)Contatti Capofila: Mario Pastore, e-mail: assagri@regione.abruzzo.itDurata: settembre <strong>2007</strong> – giugno 2008Risorse finanziarie complessive: 402.797,99 euroPartenariato: Regione Molise (IT); Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise “G. Caporale”(IT); Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT); Università degli Studi di Bologna (IT); Organizzazione Mondialedella Sanità Animale (FR); Istituto Veterinario Nazionale (HR); Agenzia Croata sugli Alimenti (HR); Universitàdi Montenegro (CG)Struttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: Direzione Generale Sanità e Politiche SocialiRisorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 8.500 euroReferente: Giuseppe Diegoli, e-mail: Gdiegoli@regione.emilia-romagna.itEnti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Università degli Studi di BolognaRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 8.500 euroIl sistema agro-alimentare è una componente importantenell’economia dei Paesi che si affaccianosull’Adriatico. Gli scambi di animali e dei prodottiderivati in ambito mondiale devono sottostare a normedi sicurezza che sono recepite negli ordinamenticomunitari e nazionali ed evolvono in modo costantedi pari passo con la domanda sempre crescente di sicurezzada parte dei consumatori. Il progetto si proponel’istituzione di un centro interregionale per la sicurezzaalimentare e l’analisi del rischio, in collaborazione conpartner delle due sponde dell’Adriatico, con l’obiettivogenerale di armonizzare i sistemi di analisi dei rischiper la sicurezza alimentare e la sanità animale nellearee coinvolte dal programma. Il raggiungimentodell’obiettivo generale sarà garantito dalla creazionedi una rete tra le Istituzioni, che trovando nel Centro<strong>Interreg</strong>ionale il suo punto d’incontro permetterà losviluppo di metodologie comuni di analisi dei rischi,anche attraverso l’analisi congiunta dei dati e delleinformazioni generate dai sistemi di sorveglianza,l’armonizzazione degli approcci di valutazione deirischi in campo alimentare, l’interscambio continuodelle conoscenze tecnico-scientifiche, anche attraversolo scambio del personale degli enti e degliistituti coinvolti.- Armonizzare i sistemi di analisi dei rischi per lasanità animale e la sicurezza alimentare in relazioneagli standard dettati dall’Organizzazione Mondialedella Sanità Animale (OIE) e dall’Unione Europea (UE)al fine di garantire la massima integrazione possibiletra i Paesi nei processi di valutazione e gestione deirischi alimentari- valorizzare e qualificare i prodotti alimentari di origineanimale, attraverso una valutazione scientificamentecorretta dei rischi derivanti dalla loro assunzione etramite lo sviluppo di azioni conseguenti di gestionedei rischi- rafforzare e orientare la ricerca e il trasferimento deirelativi risultati nell’ambito della sicurezza alimentare,in particolare in materia di valutazione, gestione ecomunicazione dei rischi, promuovere la realizzazionedi reti stabili di comunicazione nell’ambito deisistemi di sorveglianza sulla sicurezza alimentare edell’analisi del rischio.- Realizzazione e coordinamento di una rete stabiledi esperti in analisi dei rischi- progettazione e svolgimento di programmi di formazionee workshop- realizzazione di un sistema informativo di supportoalla sorveglianza degli alimenti- Analisi del rischio in igiene alimenti- analisi del rischio in sanità animale- armonizzazione delle tecniche e degli standard dellasorveglianza e dell’analisi dei rischi- realizzazione di una rete di comunicazionecostituzione del Centro <strong>Interreg</strong>ionale per la SicurezzaAlimentare e l’Analisi del Rischio.77INTERREG III A


S.C.A.Siti della ceramica dell’Euro regione adriatica: catalogazioneinformatizzata, conservazione, gestione e valorizzazione – SistemaCeramico AdriaticoSettore: CulturaCapofila: MIC - Museo Internazionale delle Ceramiche – Fondazione (IT)Contatti Capofila: Giuseppe Olmeti, e-mail giuseppeolmeti@micfaenza.orgDurata: ottobre <strong>2006</strong>- giugno 2008Risorse finanziarie complessive: 489.000 euroPartenariato: Partenariato: Provincia di Ravenna (IT); Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT); Museo d’Arte della città– Comune di Ravenna (IT); Università di Ferrara (IT); Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico(IT); Museo della Ceramica di Grottaglie (IT); Università Cà Foscari di Venezia (IT); Accademia delle BelleArti (AL); Museo d’Arte ed Artigianato (HR); Museum of Applied Art (SCG)Struttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: IBACN – Istituto per i beni artistici, culturali e naturalidell’<strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>Risorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 4.250 euroEnti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: MIC - Museo Internazionale delle Ceramiche– Fondazione; Provincia di Ravenna; Museo d’Arte della Città – Comune di Ravenna; Università di FerraraSoprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico e EtnoantropologicoRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: MIC - Museo Internazionale delleCeramiche – Fondazione 89.250; Provincia di Ravenna 8.500 euro78INTERREG III ASulla produzione ceramica si sono misurati tutti i popolifin dalle origini, tanto da rendere quest’arte un linguaggioespressivo-funzionale di valore e diffusione universale. Ilbacino Adriatico ha costituito una storia nella storia, checontinua ancora oggi con punte artistiche di elevatissimaqualità, conservate in raccolte pubbliche (e private)espresse nell’oggettistica più varia fino all’uso dellamateria costitutiva ceramica nelle più avanzate tecnologieodierne. Centro documentativo e attivo laboratorio suogni aspetto della ceramica è il Museo Internazionaledelle Ceramiche in Faenza, luogo privilegiato di conservazionedi manufatti artistici ceramici e indicatore divalori connessi ad ogni esperienza ceramica.Tutte le azioni proposte, le tipologie di intervento e letematiche e mirano al rafforzamento della cooperazionefra istituti culturali dei paesi interessati, attraverso loscambio di esperienze, l’organizzazione di attività e laconcretizzazione di lavori esemplari.- Implementazione e messa in rete dei dati catalograficidella ceramica mediante una ricognizione dei nucleipresenti nelle aree di tutti i partners ed implementazionee messa in rete di un archivio della bibliografia ceramicastorica-tecnica-tecnologica e avanzata- realizzazione di quattro interventi pilota di studio,recupero, restauro e valorizzazione di opere ceramichecaratterizzate da elementi di esemplarità- realizzazione di restauri esemplari su oggetti ceramiciantichi. Trattamento conservativo di piastrelle (campionie serie) del Novecento, documentative della produzioneindustriale italiana del secolo scorso, anche su disegnodi grandi firme- costituzione di una banca dati anagrafico-conservativainformatizzata per le ceramiche poste all’aperto, connessaalla ricerca diagnostica di base e alla definizionedi un protocollo di manutenzione delle ceramicheposte all’aperto- creazione di un campionario di copie degli elementiarchitettonici degli edifici storici in fase di degrado erealizzazione di un laboratorio per la ricostruzione didecorazioni andate perdute nel corso della storia.- riconoscimento e ricomposizione di forme ceramicheda frammenti di arte moderna, tramite campioni, dimateriali degradati da eventi bellici- ipotesi di modelli di gestione per musei di arte applicataa scala nazionale ed europea e sviluppo dellaconcezione dell’organizzazione museale intesa comestruttura per l’erogazione di servizi complessi e definizionedi linee guida di piani di gestione e valorizzazionedel patrimonio.


S.U.A.Siti Unesco dell’Euroregione Adriatica: gestione e valorizzazioneSettore: TurismoCapofila: Provincia di Ferrara (IT)Contatti Capofila: Monia Barca, e-mail: monia.barca@provincia.fe.itDurata: giugno 2003 - giugno <strong>2007</strong>Risorse finanziarie complessive: 1.930.000 euroPartenariato: Partenariato: IBACN - Istituto dei Beni Artistici, Culturali e Naturali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>(IT); Comune di Ferrara (IT); Museo dell’Arte della Città di Ravenna (IT); Università di Bologna (IT); Capitolo dellaCattedrale di Ferrara (IT); Ministero della Cultura - Gioventù e sport - Dipartimento per la Salvaguardia del patrimonioculturale (AL); Progetto Città di Berat (AL); Istituto Regionale per la protezione del patrimonio culturale di Kotor(CG); Organizzazione per il patrimonio culturale dello Stato repubblicano del Montenegro di Cetinje (CG); UfficioMonumenti della Croazia (HR); Comune di Porec (HR); Città di Dubrovnik (HR); Comune di Pola (HR); Comune diSarajevo (BiH); Università di Sarajevo (BiH); Accademia dell’Arte di Sarajevo (BiH); Congresso della Serbia Unita perla protezione del Patrimonio di Belgrado (SCG)Struttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: IBACN - Istituto dei Beni Artistici, Culturali e Naturalidella Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>Enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Provincia di Ferrara; Comune di Ferrara; Museodell’Arte della Città di Ravenna; Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali dell’Università di Bologna; Facoltàdi Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna; Capitolo della Cattedrale di FerraraRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: Provincia di Ferrara 615.000 euro;Comune di Ferrara 150.000 euro; Museo dell’Arte della Città di Ravenna 200.000 euroLe regioni adriatiche italiane ed i paesi Adriatici orientalipossiedono siti di grande valore artistico e culturaleinseriti dall’UNESCO nella lista del Patrimonio Mondialedell’Umanità in quanto unici ed eccezionali. Il progettointerviene a supporto di un loro approfondimento, valorizzazione,promozione e corretta gestione attraversoattraverso la messa in atto azioni specifiche.Promuovere la piena valorizzazione e la messa in retedei Siti UNESCO dell’Adriatico che rappresentano nell’insiemeun patrimonio culturale di straordinario valoreinternazionale e un potenziale turistico con pochi egualinel mondo.inoltre programmate azioni congiunte di valorizzazionee promozione dei siti sia in rete sia attraverso l’organizzazionedi mostre itineranti. S.U.A, inoltre, produrràdelle Linee guida per la definizione dei piani di gestionedei Siti UNESCO e metterà in atto tre interventi pilotadi studio, recupero, restauro e valorizzazione di benimonumentali con caratteristiche esemplari:1. realizzazione di un laboratorio internazionale per ilrestauro dell’abside della cattedrale di Ferrara;2. realizzazione di un laboratorio per la ricostruzionedi decorazioni rinascimentali della famosa Via Copertadel Castello Estense;3. creazione del Centro Internazionale di Documentazionesul Mosaico, sezione del Museo d’Arte dellacittà di Ravenna, che favorisca la ricerca e lo studio sulmosaico internazionale, antico e moderno. Il progettoprevede azioni trasversali di diffusione delle esperienzee dei risultati progettuali.79INTERREG III AIl progetto S.U.A. prevede l’ideazione di un percorso dellemeraviglie dell’Adriatico, capace di interessare diverseforme di turismo e diversi circuiti culturali che coinvolganoentrambe le sponde adriatiche. È prevista la realizzazionedi una esposizione e di un centro di documentazione ditutti i principali siti adriatici patrimonio dell’umanità (aFerrara) e lo sviluppo di prodotti turistici integrati; sono


SVILMASviluppo del Mercato del Lavoro AdriaticoSettore: Sviluppo LocaleCapofila: Veneto Lavoro (IT)Contatti Capofila: Tiziano Barone, e-mail: info@svilma.netDurata: ottobre 2004 - dicembre <strong>2006</strong>Risorse finanziarie complessive: 1.317.500 euroPartenariato: Agenzia <strong>Emilia</strong> <strong>Romagna</strong> Lavoro (IT); Regione Friuli Venezia Giulia (IT); Regione Puglia - AgenziaRegionale per il Lavoro (IT); Agenzia Regionale Marche Lavoro (IT); Agenzia Regionale Molise Lavoro (IT);Abruzzo Lavoro (IT); Ministero del lavoro e dell’Occupazione (SCG); Servizio per l’Impiego Croato (HR); Agenziaper l’occupazione della Bosnia-Erzegovina (BiH); Ministero del Lavoro Albanese (AL)Sito Web: www.svilma.netStruttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: Agenzia <strong>Emilia</strong> <strong>Romagna</strong> LavoroRisorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 63.750 euroReferente: Sergio D’Alesio, e-mail: sdalesio@regione.emilia-romagna.it80INTERREG III AIl progetto affronta tematiche fondamentali per losviluppo, la cooperazione e l’integrazione della zonatransfrontaliera adriatica legate all’ambito occupazionale,allo sviluppo di un mercato del lavoro integratoe alla gestione di flussi migratori tra questi territori.Uno dei passaggi obbligati per la ristrutturazionedel tessuto economico e sociale dei paesi dell’areabalcanica, indeboliti dal processo di trasformazionein atto, è infatti rappresentato dallo sviluppo di unarete tra i soggetti che operano nel mercato del lavoronell’area adriatica. Tale sviluppo si fonda sulla qualificazioneprofessionale delle risorse umane impegnatenei servizi per l’impiego (pubblici e privati), finalizzataa migliorare l’occupabilità dei lavoratori e a prevenirela disoccupazione.SVILMA prevede lo sviluppo di un sistema di percorsidi formazione professionale e di mobilità a favore deglioperatori dei servizi per l’occupazione, la realizzazionedell’Osservatorio sul Mercato del Lavoro transfrontaliero,il Centro Risorse per il Partnerariato integrato con losviluppo della rete istituzionale tra gli operatori, la costituzionedella Borsa per il lavoro Adriatico, contenente labanca dati regionale tra la domanda e l’offerta potenzialedi lavoro integrata con il sistema informativo del lavoro.Il progetto offre opportunità di sviluppo anche per le PMIpresenti sul territorio adriatico e rafforza le competenzedelle risorse umane impegnate nelle stesse, in quantostrumenti di qualificazione delle imprese locali, ancheattraverso una coerente integrazione tra domanda edofferta proveniente dai paesi terzi e le risorse umanedisponibili sul territorio.Sviluppare un insieme di interventi finalizzati a migliorarei fattori di sviluppo di un mercato del lavoroadriatico integrato: la gestione dei flussi migratoripartecipata tra gli attori della domanda e dell’offerta,la valorizzazione della rete tra i soggetti pubblici eprivati che operano sul mercato del lavoro, la qualificazionedel personale coinvolto delle organizzazioni.Il progetto mira altresì a offrire varie opportunità disviluppo alle PMI presenti sul territorio adriatico.


SVILOPIMviluppo e valorizzazione dei sistemi locali per il sostegno alle piccole emedie imprese innovative in Albania, Bosnia e SerbiaSettore: Sviluppo localeCapofila: Università degli Studi di Bologna (IT)Contatti Capofila: Massimo Bianchi, e-mail: mbianchi@spfo.unibo.itDurata: marzo <strong>2007</strong>- giugno 2008Risorse finanziarie complessive: 518.900 euroPartenariato: Comune di Forlì (IT); Provincia di Forlì – Cesena (IT); Università di Chieti e Pescara - Dart (IT);Università di Lecce (IT); Università di Belgrado (SCG); Università Politecnica delle Marche (IT); Università di Chieti“ G.D’Annunzio” (IT); Associazione non governativa “Democratic Transition Imitiative” (SCG); Università diElbasan (AL); Institute of informatics and applied mathematics (AL); Università di Shkoder (AL); Università diSarajevo (BiH); Università di Novi Sad (SCG); Provincia Autonoma della Vajvodina (SCG)Sito Web: www.cespem.unibo.it/svilopim.htmEnti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Università di Bologna; Comune di Forlì; Provinciadi Forlì-CesenaRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: Università degli Studi di Bologna72.250 euro, Comune di Forlì 4.250 euro, Provincia di Forli’–Cesena 4.250 euroIl progetto si propone di promuovere nei sistemi localidi Elbasan, Shkoder, Tuzla, Novi Sad e Kraguejvac edin una logica di sostenibilità, la creazione e sviluppodelle piccole e medie imprese innovative. Destinataridelle azioni, che si svolgeranno prevalentementeattraverso la rete di Università e i Centri di Ricercaesistenti nei territori oggetto dell’intervento sonogli Enti preposti a questo sviluppo, in particolarePrefetture e Camere di Commercio, le Agenzie perlo sviluppo e le Associazioni di Imprenditori.- Riduzione delle problematiche legate alla disoccupazione,sotto e mala occupazione- predisposizione e promozione di un modello disviluppo integrato delle aree interessate- rafforzamento del ruolo delle Università quali centridi formazione della classe dirigente e imprenditoriale,di ricerca e di spin off della innovazione.Nello specifico:- creazione e supporto allo sviluppo di piccole e medieimprese innovative di innesco a processi di sviluppolocale partendo da precisi committment- potenziamento delle professionalità rivolte al supportoalle Piccole e Medie Imprese- realizzazione di modelli di partnership fra impreseappartenenti alle regioni coinvolte- messa in rete delle informazioni strategiche inerentilo sviluppo dei sistemi locali con particolare riguardoa settori territoriali specifici- realizzazione di una serie di iniziative di promozionedella cultura del management; priorità dell’interventosono la ricerca, la formazione, l’imprenditorialitàe la creazione di iniziative suscettibili di produrreoccupazione.- Fornire un quadro integrato della governance disviluppo delle imprese delle cinque zone/città cui ilprogetto si rivolge- rafforzare la capacità delle Università e dei Centri diRicerca e Innovazione Locali a fornire un adeguatosupporto formativo e di innovazione alle P.M.I.- rafforzare la capacità degli Enti e Agenzie preposte allosviluppo delle attività imprenditoriali, in una logica disostenibilità di fornire un adeguato supporto alle P.M.I.e in generale alla cultura d’impresa- mettere in rete strumenti CRM (Customer RelationshipManagement) e PRM (Partnership Relationship Management)per la promozione e sviluppo del territorio- creare PM.I. che, nel quadro del sistema locale operinoin partnership con imprese Italianee rappresentino dellebest practices di innesco di microprocessi di sviluppo.81INTERREG III A


TESCOSIl territorio come opportunità di sviluppo della cooperazione socialeSettore: Politiche SocialiCapofila: Provincia di Rimini (IT)Contatti Capofila: Barbara Raffaeli, e-mail: b.raffaeli@provincia.rimini.itDurata: marzo <strong>2007</strong> – giugno 2008Risorse finanziarie complessive: 300.000 euroPartenariato: Comune di Riccione (IT); Azienda Sanitaria Locale di Rimini (IT); Consorzio Sociale Romagnolo(IT); Municipalità di Pola (HR); Municipalità di Saranda (AL); Organizzazione Turistica di Vojvodina (SCG)Enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Provincia di Rimini; Comune di Riccione; AziendaSanitaria Locale della Provincia di Rimini; Consorzio Sociale RomagnoloRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: Provincia di Rimini 110.500 euro;Comune di Riccione 17.000 euro82INTERREG III AIl progetto intende sviluppare competenze, innovazionidi processo, prodotti e servizi delle due macroregioni coinvolte, tramite la creazione di una rete dicontatti e collaborazioni tra amministrazioni locali,cooperative sociali e soggetti che si occupano di terzosettore. In particolare, mira ad esplorare percorsi chepuntano sulla valorizzazione delle risorse locali perpromuovere il benessere delle persone svantaggiate.Questo attraverso la creazione e il consolidamentodi tipologie di attività che partono dalle vocazioniambientali dei territori (mare e collina) per crearepercorsi terapeutici e anche mediante lo sviluppo e loscambio di pratiche innovative. Incentivando il dialogoe la collaborazione tra soggetti pubblici e privati, ilprogetto migliora i servizi erogati alla collettività eaiuta l’integrazione sociale di persone svantaggiatee il loro inserimento nel mercato del lavoro.- Studi e Analisi: attivazione di ricerche per avere unquadro complessivo sulla realtà delle cooperative socialisul territorio provinciale e il reperimento di dati edinformazioni sulla presenza di realtà paragonabili allecooperative sociali nei paesi partner.- Servizi e Prodotti: sviluppo di attività che partono dalletradizioni del territorio per promuovere il benessere dellepersone svantaggiate. Rientrano nell’azione: percorsi dipet therapy per ragazzi con disabilità; escursioni nautichecon finalità terapeuritiche per ragazzi in comunità;commercializzazione dei prodotti artigianali realizzatida persone con disagio psichico.- Progetti pilota: sostegno a pratiche innovative che unisconoazioni di tutela dell’ambiente con azioni di terapiae di integrazione delle persone con disagio. In particolarela realizzazione di un impianto di fitodepurazione e diun laboratorio per la realizzazione di generi alimentaripartendo da prodotti coltivati in proprio.- Esplorare percorsi che puntano sulla valorizzazionedelle risorse locali considerate come un’opportunitàdi sviluppo- creare e consolidare attività che utilizzano le vocazionidei territori per promuovere il benessere dellepersone svantaggiate e aiutare il loro inserimento nelmercato del lavoro- migliorare i servizi erogati alla collettività e aiutarel’integrazione sociale delle persone in difficoltà incentivandoil dialogo e la collaborazione tra soggettipubblici e privati sviluppando lo scambio di praticheinnovative.


WATERCYCLESettore: AmbienteCapofila: Provincia di Ferrara (IT)Contatti Capofila: Paola Magri, e-mail: paola.magri@provincia.fe.itDurata: gennaio <strong>2007</strong>- giugno 2008Risorse finanziarie complessive: 1.107.929,29 euroPartenariato: Comune di Pesaro (IT); Comune di Campobasso (IT); Provincia di Brindisi (IT); Città di Koprivnica(HR); Città di Velika Gorica (HR); Municipalità di Pleternica (HR); Contea Sisak-Moslavina (HR); Comunedi Scutari (AL)Sito web: www.watercycleproject.blogspot.comEnti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Provincia di FerraraRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 85.000 euroIl quadro normativo comunitario, nell’ambito dellatutela delle acque, richiede di affinare idonei strumentiche consentano una corretta pianificazione e gestionedelle acque superficiali, tenendo in debito conto lepeculiarità idrologiche, idrauliche e di gestione deicorsi d’acqua relative al bacino in esame. In talecontesto, l’obiettivo generale che WATERCYCLEvuole perseguire è l’avvio di un utile condivisione diesperienze, di buone pratiche e di azioni sperimentalirealizzate nei bacini idrografici, zone costiere e lagunaricomprese, delle due sponde dell’Adriatico nel campodella pianificazione e gestione delle risorse idriche,anche al fine di sviluppare sinergie e collaborazionitecnico-scientifiche in una dimensione transfrontalieraadriatica. Valorizzare il sistema delle acque superficialicome risorsa territoriale, individuando strumenti“organizzativi/istituzionali” innovativi e forme digestione efficienti e sostenibili è un risultato di grandevalore per gli enti pubblici territoriali così come per lacomunità locale che in quel territorio vive.territorio urbano in termini di sostenibilità e prevenzionedell’inquinamento- avviare sistemi di valorizzazione e razionalizzazionedelle risorse idriche, favorendone il migliore utilizzoed il riciclo- dotare l’autorità regionale di strumenti di gestionee controllo delle acque, creando una funzione dicontrollo e di mediazione locale tra lo stato centralee i cittadini, favorendone la partecipazione ed avviandopolitiche di corretta gestione e prevenzionedell’inquinamento- innovare l’interno sistema di gestione delle risorseidriche locali, in particolare quello per le acque reflue,costruendo partenariati pubblico-privati efficienti,con particolare riguardo alla difesa ed alla protezionedell’ambiente- realizzare un sistema di gestione delle acque refluea livello urbano in grado di gestire le complessitàambientali locali (lago di Scutari) e rispondere aibisogni della realtà urbana.83INTERREG III A- Definire strumenti di valutazione e gestione del territorioin base alle caratteristiche del contesto locale,da poter utilizzare anche nell’ambito di sistemi digestione ambientale relativi ad altre realtà territoriali,in grado di descrivere in maniera appropriata il regimedelle acque del territorio, di valutare la risposta alleazioni di risanamento che verranno previste dal Pianodi Tutela delle Acque, nonché di potersi raccordarecon i modelli idrodinamici di gestione delle lagunecostiere- migliorare la qualità ambientale delle acque nelI risultati previsti, diversificati a seconda delle caratteristichedelle aree coinvolte, sono le seguenti: predisposizionedi un modello matematico che descriva in modoappropriato il regime delle acque; studi e progetti per lamessa in sicurezza dei fiumi e la sostenibilità ambientaledel ciclo delle acque; soluzioni innovative a valle delladepurazione, sperimentazione di utilizzo di acque refluee fanghi; azioni volte a sperimentare la metodologia delcolloquio continuo tra Enti ed istituzioni preposte allagestione e monitoraggio delle acque; monitoraggio ambientalee campagne di prevenzione dell’inquinamento;trattamento delle acque reflue attraverso l’ innovazionedegli impianti esistenti.


ProgrammaINTERREG III BCADSESElenco progettiACCRETEADRI.FISHBETTERCADSEALANDCARECITY PORTSCITYREGIO IICORELOGEMBRACEESTIA SPOSEGILDANETHIST.URBANI-LOGIMONODEINCLUDITACAITERL.O.T.OMIGRAVALUEMISTERPARKS&ECONOMY (P&E)PLANCOASTPLANET CENSERDA CEDA-NETRED CODEREDECONREPUSRIMADIMARISK AWAREROMITRURAL TOURSHINING MOUNTAINSSAWWATACASISMASMS VOSLESSTAQITRANSLANDSTRANSROMANICATWREFERENCE NETVILLASWESTWETLANDS II


ACCRETeAgricoltura e cambiamenti climatici: come ridurre gli effettie le minacce determinati dall’uomoSettore: Agricoltura - Sviluppo SostenibileCapofila: Provincia di Parma (IT)Contatti Capofila: Franco Ghiretti, e-mail: f.ghiretti@provincia.parma.itDurata: settembre 2005 - novembre <strong>2007</strong>Risorse finanziarie complessive: 750.000 euroPartenariato: Comune di Chrissoupolis (GR); Regione Basilicata (IT); Università di Rostock (DE); Universitàdella Tessaglia (GR); Comune di Aegion (GR); Istituto Idro-Meteorologico Ceco (CZ); Istituto Agrario SanMichele All’Adige (IT); Istituto Agricolo Sloveno (SI); Istituto Nazionale Meteorologico (RO)Sito Web: www.accrete.eu.Enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Provincia di ParmaRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 60.000 euroIl progetto è essenzialmente strutturato su due assi,un asse prettamente scientifico e un asse di caratteresocio-politico. Il primo asse è incentrato sulla creazionedella rete Osservatorio per il monitoraggio delleinterazioni tra agricoltura e cambiamento climaticonelle regioni partner, mentre il secondo si focalizzasullo scambio di esperienze a livello transnazionale esulla sensibilizzazione degli agricoltori relativamenteai rischi per l’agricoltura derivanti dal cambiamentoclimatico e ai comportamenti virtuosi da tenere perridurre gli effetti del cambiamento climatico indottodall’uomo. Il progetto inoltre stimola una riflessione- attraverso la creazione di una Dichiarazione Transnazionale- sull’importanza di stabilire una proficuacollaborazione tra autorità pubbliche, università eoperatori locali su queste tematiche oltre ad incoraggiareuna maggiore sensibilizzazione dei consumatorie dei cittadini attraverso media commerciali.Sviluppare consapevolezza sulla interrelazione “agricoltura- cambiamento climatico”, sensibilizzare glioperatori pubblici e privati del settore agricolo in meritoalle possibili conseguenze derivanti da questa interazionee migliorare i sistemi di previsione-prevenzionedei rischi naturali che colpiscono l’agricoltura.ACCRETe prevede la creazione della rete Osservatoriotransnazionale incentrata sull’analisi deidati relativi alla quantità di CO2 e alla misurazionedell’aumento di radiazione di UV, la creazione di unsito web - una parte ad accesso libero ed una parteriservata ai partner di progetto - per la raccolta e lacondivisione di dati (Osservatorio), la pubblicazionedi una banca dati di indicatori, la definizione di uncodice di condotta su supporto DVD rivolto agliagricoltori e di una Dichiarazione Transnazionale.Inoltre saranno creati tre Gruppi di lavoro tematicitransnazionali per discutere relativamente a energierinnovabili in agricoltura, migliore gestione dellerisorse idriche per l’agricoltura; implementazionedi metodologie di coltivazione sostenibili - da realizzarenei territori partner del progetto nell’ambitodi specifici incontri previsti nei paesi partner e nellospecifico a Chrissoupolis (GR), in Basilicata e a Parma.In chiusura è prevista una conferenza internazionaleper la presentazione dei risultati (DVD; DichiarazioneTransnazionale; TV commerciali, pubblicazioni) e unincontro di valutazione.85INTERREG III B CADSES


ADRI.FISHPromozione della pesca sostenibile nel mare Nord-AdriaticoSettore: Pesca - Pianificazione TerritorialeCapofila: Regione Veneto (IT)Contatti Capofila: Adri.Fish Technical Secretariat Euris Life s.r.l, e-mail: life@eurisnet.itDurata: aprile 2002 - ottobre 2005Risorse finanziarie complessive: 1.971.000 euroParternariato: Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT); Regione Friuli Venezia Giulia (IT); Federcoopesca - FederazioneNazionale Cooperative della Pesca (IT); Regione Istria (HR); Comune di Izola (SI)Sito Web: www.adrifish.orgStrutture della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolte: Direzione Generale Attività Produttive, Commercioe TurismoRisorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 246.470 euroReferente regionale: Aldo Tasselli, e-mail: atasselli@regione.emilia-romagna.it86INTERREG III B CADSESIl progetto ADRI.FISH nasce dalla necessità di trovareuna soluzione ai molteplici problemi che affliggono ilsettore della pesca nell’Alto Adriatico e rappresentauna grande iniziativa di coordinamento e pianificazionetransnazionale delle attività di pesca nell’Adriaticosettentrionale. La strategia del progetto è basata sulrilancio della promozione, qualificazione e diversificazionedell’industria ittica nei due litorali, per permetterealle imprese locali di svilupparsi ed essere competitivesugli altri mercati. Il progetto rappresenta un’iniziativaunica di coordinamento e pianificazione transnazionaledelle attività di pesca nell’Adriatico settentrionale.Colmare le carenze di conoscenze che ad oggi affliggonoil settore della pesca nell’Adriatico e avviare unprocesso di qualificazione e di incremento del valoreaggiunto dei prodotti ittici a livello transnazionale,fornendo in tal modo un forte impulso allo sviluppodell’intero settore ittico dell’Alto Adriatico.In particolare il progetto ADRI.FISH si propone di:1. migliorare il livello di informazione e di preparazioneprofessionale degli operatori della pesca a livellotransnazionale,2. promuovere una pianificazione spaziale coordinata,3. incoraggiare la realizzazione di specifiche infrastruttureper la pesca,4. promuovere la qualificazione dei prodotti locali dellapesca dell’Alto Adriatico,5. migliorare la gestione delle attività di pesca,6. promuovere l’occupazione nell’area dell’Alto Adriatico,migliorando, le condizioni di vita delle popolazionidedite alla pesca.I principali risultati del progetto sono:1. nella realizzazione di un Osservatorio socio-economicodella pesca (operativo dal maggio 2004) dedicatoall’analisi e allo studio della pesca su tematiche economichee sociali, con funzione di coordinamento edi orientamento dei pescatori;2. nell’allestimento di un sistema di qualità certificatadell’Alto Adriatico e di tracciabilità informatica,contraddistinti da un marchio di qualità capace diidentificare i prodotti ittici secondo il principio della“qualità totale”.Fra gli altri risultati previsti si segnalano la realizzazionedi uno studio di fattibilità per l’individuazione dellearee depresse, la costituzione di nuove associazionidi pescatori in Slovenia e Croazia, e l’allestimento diun sistema di scambio di conoscenze ed esperienze,mediante la realizzazione di iniziative di stage e trainingon the job tra operatori ed istituzioni del settore itticoAlto Adriatico.


BETTERBiofuel chain Enhancement for Territorial developmenTof European RegionsSettore: EnergiaCapofila: Provincia di Forlì-Cesena (IT)Contatti Capofila: Massimiliano Strocchi, e-mail: Massimiliano.strocchi@provincia.fc.itDurata: maggio <strong>2006</strong> - aprile 2008Risorse finanziarie complessive: 1.088.029 euroPartenariato: Provincia di Ravenna (IT); ERVET - <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> Valorizzazione Economica del TerritorioS.p.a. (IT); Università tecnica delle Marche (IT); EC BREC Institute per l’Energia Rinnovabile (PL); PodkarpackieVoivodship (PL); NATOLIKI S.A. - Agenzia di Sviluppo di Thessaloniki Orientale (GR); Fondazione per lo SviluppoImprenditoriale della Contea di Tolna (HU); Associazione delle Agenzie Municipali per l’Energia (BG)Enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Provincia di Forlì-Cesena; Provincia di Ravenna;ERVET - <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> Valorizzazione Economica del Territorio S.p.a.Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: Provincia di Forlì-Cesena 120.300euro; Provincia di Ravenna 50.000 euro; ERVET 30.850 euroLo sviluppo dei biocarburanti in una prospettiva transettoriale- che integri energia, ambiente e politicherurali - rappresenta un’opportunità per lo sviluppoterritoriale dei paesi dell’area CADSES. L’obiettivoprincipale di BETTER è quello di promuovere energierinnovabili (in particolare, biocarburanti) nel quadro diun nuovo concetto di sistema di sviluppo spaziale, ingrado di combinare il bisogno di energie innovative conla coesione economica e sociale nelle aree rurali. BETTERsi concentrerà sulla determinazione di metodologie,azioni dimostrative e di rete, in modo da fornire un aiutoalle amministrazioni pubbliche nella definizione dellepolitiche, e nuove potenziali opportunità commercialiagli stakeholder privati.Il progetto mira a promuovere le energie rinnovabili -con particolare attenzione ai biocarburanti - nell’ambitodelle politiche energetiche regionali integrate con losviluppo rurale e ambientale. Gli obiettivi strategici delprogetto sono: migliorare l’efficacia delle politiche diallocazione delle risorse per la promozione delle energierinnovabili attraverso la definizione di linee guida e metodologiecomuni destinate ai decisori politici del settorepubblico, con lo scopo ultimo di favorire lo sviluppo, laproduzione e l’utilizzo di biocarburanti; incoraggiare losviluppo dei territori delle regioni partner, rafforzandol’integrazione tra nuove opportunità di diversificazionerurale e bisogni energetico-ambientali.I principali risultati attesi dal progetto sono: miglioreconoscenza della catena di sviluppo di biocarburantie biodiesel secondo un nuovo approccio che integritrasnazionalità e politiche settoriali differenti; scambio diinformazioni e metodologie tra i partner, gruppi targete altri stakeholder, con la creazione di opportunità disviluppo nazionale/transnazionale.Il progetto genererà anche informazioni utili per leamministrazioni pubbliche in modo da fornire un supportoalle decisioni inerenti alle strategie di interventointegrato nei settori energetico-rurale-ambientale, comepure comunicazione e cooperazione con stakeholderpubblici e privati nei settori energetico-rurale-ambientale,con lo scopo di creare nuovi partenariati.L’impatto di lungo periodo consisterà nell’aumento diconoscenza, scambio di informazioni, cooperazione trai partner e gli stakeholder, potenziali nuovi investimenti,in grado di migliorare le condizioni economiche e socialidelle aree coinvolte. Attività di rete e promozionaliamplificheranno l’impatto del progetto ben oltre leregioni target.87INTERREG III B CADSES


CADSEALANDInterazione terra-mare: evoluzione e stato della costa in CADSESSettore: AmbienteCapofila: CINFAI - Consorzio Nazionale Università Fisica dell’Atmosfera e dell’Idrosfera (IT)Contatti Capofila: Janka Strakova, e-mail: janka.strakova@unicam.itDurata: gennaio 2004 - dicembre <strong>2006</strong>Risorse finanziarie complessive: 2.529.996 euroPartenariato: APAT - Agenzia per la Protezione dell’Ambiente e per i Servizi Tecnici (IT); Regione Marche(IT); Regione <strong>Emilia</strong> <strong>Romagna</strong> (IT); ARPA - Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente dell’<strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>(IT); Università di Atene (GR); Istituto Nazionale Rumeno di Idrogeologia (RO); Autorità di Gestione del lagoPamvotis (GR); Impresa municipale per la fornitura dell’acqua e per le fognature di Ioannina (GR); Comunedi Evrostini (GR)Sito Web: www.cadsealand.netStrutture della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolte: Direzione Generale Ambiente e Difesa del Suolo edel Territorio; ARPA - Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente dell’<strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>Risorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong> <strong>Romagna</strong>: Direzione Generale Ambiente e Difesa del Suolo e delTerritorio 155.000 euro; ARPA 160.000 euroReferente: Luisa Perini, e-mail: lperini@regione.emilia-romagna.it88INTERREG III B CADSESIl progetto CADSEALAND intende affrontare le problematicheconnesse con i fenomeni di erosione costierae le complesse interazioni tra l’ambiente costiero ei bacini fluviali nel quadro di una visione integratadi interazione terra-mare (ICZM). Due le principalilinee direttrici del progetto: da un lato garantirel’intervento rispetto alle situazioni di emergenzain aree specifiche, dall’altro sviluppare standardsgenerali per la definizione dello stato delle coste,della loro gestione, evoluzione e delle cause che lacondizionano.Attraverso la definizione di linee guida per la protezionee la gestione delle coste basate sull’analisi integratadell’ambiente marino e terrestre, su una visioneglobale del problema a scala dell’Europa meridionalee su esperienze specifiche in aree costiere dell’Italia,della Grecia e della Romania, vengono perseguitii seguenti obiettivi generali sono: sviluppo di unastrategia integrata terra-mare per la difesa e gestionedelle zone costiere; promozione dell’adozione delmetodo nell’Europa Orientale; istituzione di unacooperazione nell’area CADSES per la protezione egestione delle zone costiere; studio, verifica e controllodell’erosione nei bacini specifici; rassegna delle informazioniriguardanti le zone costiere del Mediterraneoorientale; formazione nella conservazione e gestionedelle zone costiere; diffusione di una cultura “terramare”riguardo alle zone costiere; definizione diregole tecniche per conservazione delle zone costiere alivello regionale; catalogo della difesa costiera, basatosull’interpretazione delle foto aeree ed integrato conle informazioni disponibili e con l’analisi dell’effettodelle strutture sullo sviluppo costiero.1. Costruzione del primo nucleo di un gruppo dilavoro stabile, in grado di affrontare tutte le problematichein questione (scienze della terra, ingegneria,economia, ecc.) e di fonderle in una visione integrata“terra-mare” delle zone costiere;2. sviluppo di standard internazionali per la definizionedello ‘stato della costa’, fruibile ai fini dellapianificazione, gestione e protezione della costa,che tengano conto dell’interazione tra i processimarini e terrestri;3. sviluppo di sistemi di monitoraggio dello stato dellacosta e della sua evoluzione, e di tecniche efficientiper la protezione di aree costiere a rischio e per ilripristino di aree degradate.


C.A.R.ECittà Accessibili delle Regioni EuropeeSettore: Politiche SocialiCapofila: Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT)Contatti Capofila: Maura Mingozzi, e-mail: mumingozzi@regione.emilia-romagna.itDurata: gennaio 2004 - gennaio <strong>2006</strong>Risorse finanziarie complessive: 2.008.360 euroPartenariato: Comune di Bologna (IT); Comune di Ferrara (IT); Comune di Forlì (IT); Regione Lombardia(IT); A.I.A.S. Milano onlus (IT); Regione Umbria (IT); Provincia di Ancona (IT); Provincia di Pesaro-Urbino (IT);Associazione “Si Può” (IT); Venice Cards - Città di Venezia (IT); Bildungsinstitut Pscherer (DE); Città di Gera(De); Associazione Atempo (AT); Amministrazione della Prefettura di Salonicco (GR); Agenzia di SviluppoNord Est (RO)Sito Web: www.interreg-care.orgStruttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: Direzione Generale Attività Produttive, Commercioe TurismoRisorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 248.166 euroEnti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Comune di Bologna; Comune di Ferrara;Comune di ForlìRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: Comune di Bologna 46.137, 50euro; Comune di Ferrara 49.214, 45 euro; Comune di Forlì 27.963, 50 euroIl progetto C.A.R.E. ha promosso strategie di sviluppourbano integrato, sensibili alla diversità sociale e funzionale,al fine di evitare esclusioni sociali. Attraversol’integrazione delle funzioni urbane nella città, tutti icittadini dovrebbero avere il giusto accesso ai servizidi base, agli spazi aperti, all’educazione generale eprofessionale e alla salute. Il problema più generale cheviene a porsi in questo contesto, è l’accessibilità ai centricittadini. La logica dell’accessibilità alla città è semprecollegata ad una piena fruibilità da parte di cittadini eturisti, di una serie di strutture e servizi, con particolareattenzione al loro pieno utilizzo da parte di persone conspeciali bisogni.Il progetto C.A.R.E. ha perseguito i seguenti obbiettivi:1. La promozione di un nuovo approccio di sviluppo edi gestione urbana per un passaggio dal tradizionaleconcetto di accessibilità per disabili ad un nuovo approcciodenominato “Accessibilità per tutti” migliorando la qualitàdella vita di tutte le persone, cittadini, visitatori e turistiincludendo le persone con bisogni speciali.2. La creazione di una rete interregionale denominata“CARENET” di città ospitali per tutti in grado di promuoverela ricerca e lo sviluppo di offerte turistiche innovativeparticolarmente indirizzate a clienti con bisogni speciali.Significativo l’utilizzo di una metodologia di rilevazionedell’accessibilità denominata “CARE”, nata dalla rielaborazionedella metodologia già preesistente “IG VAE”.Tutti i dati raccolti dai rilevatori sono poi stati raccoltiall’interno di un data base multimediale.Le città che saranno in grado di affrontare le richiestepiù varie e complesse saranno multifunzionali e accrescerannol’ospitalità per tutti (mamme con passeggini,persone anziane con problemi di deambulazione, turisticon bisogni speciali, ecc.). Il progetto ha voluto creareun concetto nuovo di città, intesa come “sistema diospitalità”, dove l’accesso facilitato è dato dalle strutturedelle strade (elementi urbani che fanno l’ambientecittadino molto più accessibile) e dai servizi per il tempolibero. Ponendo al centro la tematica dell’accessibilità, ilprogetto contribuirà ad accrescere il livello della qualitàdi vita nella città per tutti i suoi abitanti, residenti e turistigrazie anche alla creazione della “Carta della cittàospitale” ed alla divulgazione di una comune filosofiasul tema dell’accessibilità. A livello europeo, la creazionedella rete CARE può essere vantaggiosa per lo svilupporegionale, perché contribuisce al miglioramento deiservizi offerti in tema di accessibilità, allo sviluppo dellecondizioni economiche della regione e di conseguenzaconcorre ad aumentarne la competitività. La divulgazionedei risultati raggiunti dal progetto si è concretizzataattraverso la realizzazione del sito web (visitato da ogniparte del mondo), di una pubblicazione cartacea, di unDVD e la partecipazione ad un evento all’interno dellaBorsa Internazionale del Turismo di Milano.89INTERREG III B CADSES


CITY PORTSUna rete di città che seguono un approccio condiviso e coordinato persviluppare soluzioni di logistica urbana attuabili e sostenibiliSettore: TrasportiCapofila: Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT)Contatti Capofila: Rino Rosini, e-mail: rrosini@regione.emilia-romagna.itDurata: luglio 2001- luglio 2005Risorse finanziarie complessive: 4.774.333 euroPartenariato: Istituto greco per i trasporti - Centro per la ricerca e la tecnologia (GR); SCS Azioninnova Spa(IT); Consulenten Ziviltechniker G.m.b.H, (AT); Unità di Consulenza Transeuropea di Salonicco (GR); Comunedi Udine (IT); Comune di Ravenna (IT); Comune di Ancona (IT); Comune di Taranto (IT); Brescia Mobilità -Società Metropolitana di Mobilità (IT); Comune di Vicenza (IT); Infomobility S.p.A (IT); Comune di Parma (IT);Provincia di Kavala (GR); Regione Attica (GR); State Government of Vienna (AT); City Courier Service SpeditionsG.m.b.H, (AT); LOB Logistik und Organisationsberatungs G.m.b.H. Vienna (AT); FDG/AMOR - AustrianMobility Research (AT); Agenzia Sviluppo Regionale Ljubljana (SI)Sito Web: www.cityports.netStrutture della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolte: Direzione Generale Programmazione Territoriale eSistemi di MobilitàRisorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 271.300 euroEnti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Comune di Ravenna; Comune di Parma; SCSAzioninnova; InfomobilityRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: Comune di Ravenna 75.200 euro;Comune di Parma 58.826, 06 euro; SCS Azioninnova 370.000 euro; Infomobility 16.173, 94 euro90INTERREG III B CADSES19 città di 12 regioni partecipano al progetto CITYPORTS, rete di opportunità e soluzioni di logisticaper i centri urbani. Queste città, oltre a caratteristichecomuni che le qualificano come sistemi urbani,condividono l’obiettivo di razionalizzare il trasportoe la distribuzione delle merci, due dei principali processiche influenzano e accrescono la saturazionedelle strade nelle città, l’inquinamento atmosferico, icosti di congestione e il peggioramento della qualitàdella vita in generale. Il progetto è condiviso da unampio network di città di dimensioni medio-piccoledell’area CADSES.1. Riorganizzare e ripensare a diverse soluzioni logisticheper il trasporto, la distribuzione delle mercinei centri urbani;2. integrare le politiche dell’UE e le priorità attive alivello locale, in particolare politiche e misure dell’UEin materia di sviluppo sostenibile, miglioramento dellacoesione socio-economica, riduzione dell’effetto serrae politiche dei trasporti;3. sviluppare, sperimentare e diffondere una metodologiaper l’analisi, la selezione, la fattibilità e l’implementazionenei centri urbani di soluzioni di logisticaottimizzate e integrate che permettano di ridurre itempi di implementazione e i rischi progettuali;4. permettere lo sviluppo di politiche di restrizione/regolamentazione dell’accesso al centro urbano edi modelli di flusso logistico eliminando gli squilibrinelle reti di distribuzione;5. diffondere i risultati in modo condiviso con glistakeholder/gruppi di interesse.1. Creazione di un documento metodologico per laredazione degli studi di fattibilità;2. modello City Goods: realizzazione di un softwarespecifico per la simulazione dei movimenti di caricoscaricogenerati dai sistemi distribuzione urbana;3. studi di fattibilità: redazione di 12 studi, attivazionedi tavoli di concertazione a livello locale, disseminazionea livello nazionale ed europeo della culturadella city logistics, condivisione delle città partecipantidelle problematiche inerenti il trasporto merci e dellesoluzioni progettate per risolverle;4. raccordo con altre iniziative regionali in materiadi logistica urbana.


CITYREGIO IISviluppo economico regionale attraverso la cooperazione nelle città-regioniSettore: Sviluppo SostenibileCapofila: Città di Pilsen - Istituto di Sviluppo e Pianificazione e Urbana (CZ)Contatti Capofila: Milan Svoboda, e-mail: svoboda@mmp.plzen-city.czDurata: aprile <strong>2006</strong> - marzo 2008Risorse finanziarie complessive: 1.603.747 euroPartenariato: Agenzia Regionale di Sviluppo della Regione Pilsen (CZ); Citta di Leipzig (DE); Distretto diMuldentalkreis (DE); Distretto di Delitzsch (DE); Distretto di Leipziger Land (DE); South-Transdanubian Areaand Economic Development Public Utility Company (HU); Comune di Pécs (HU); Comune di Kaposvár (HU);Comune di Szekszárd (HU); Comune di Bologna (IT); Aufbauwerk Region Leipzig (DE); Gdansk EntrepreneurshipFoundation (PL); Citta di Gdansk (PL); Comune di Varna (BG)Enti territoriale della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Comune di BolognaRisorse FESR per gli enti territoriali <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 152.390,50 euroReferenti: Arianna Morelli, e-mail: arianna.morelli@comune.bologna.it; Patrizia Di Pasquale,e-mail: patrizia.dipasquale@comune.bologna.itUno sviluppo spaziale coerente, conforme agli obiettividi Lisbona e Goteborg, dipende dalle capacità dellecittà-regioni di esercitare il ruolo di centri di crescitae leadership a livello regionale - “fari”. Tuttavia,città di medie dimensioni dell’area CADSES dipendonodalla cooperazione con le aree circostanti perlegare assieme i vari approcci di sviluppo economico.CITYREGIO II intende aumentare le capacità dellecittà-regioni selezionate e incoraggiare il loro sviluppoeconomico, che poggerà su una profonda base diconoscenze elaborate durante il progetto CITYREGIO,il quale favorisce il transito veloce delle città-regionicoinvolte verso la realizzazione di attività concertatedi promozione economica, la gestione delle risorseumane e le iniziative di sviluppo dei siti.L’obiettivo generale del progetto è quello di rafforzarela capacità economica e la competitività delle cittàdi medie dimensioni dell’area CADSES quali motoriregionali di crescita per le rispettive regioni, attraversolo sviluppo e la promozione di un’efficace cooperazionecittà-regione. Il progetto intende supportare, ancheattraverso una informazione adeguata, lo sviluppoeconomico, la pianificazione territoriale ed urbana,soprattutto per quanto concerne siti industriali edinfrastrutturali nelle regioni partner oltre ad attivitàcomuni di marketing. I centri urbani potranno beneficiaredell’approccio cooperativo promosso dal progettoCITYREGIO in modo da adempiere alla loro menzionatafunzione di “fari” per lo sviluppo economico dellearee circostanti. Le regioni partecipanti saranno ingrado di comparare, sistematizzare e migliorare le lororispettive strategie, scambiare le proprie esperienzee coordinare le strategie di marketing relative ai varisiti e raggruppamenti (cluster).Basandosi sul progetto CITYREGIO, CITYREGIO IIintende trasferire le conoscenze acquisite, applicandolea nuove regioni. Le attività di City Regio II sonodivise in 5 fasi.La prima vedrà la realizzazione di analisi comparativesulle interrelazioni periurbane; l’identificazionedei bisogni di carattere infrastrutturale; nonché larealizzazione di report sulle buone pratiche legate atali temi. La seconda fase si soffermerà sullo sviluppoconcertato di siti di importanza strategica regionale everrà declinata sia attraverso la realizzazione di analisiSWOT della crescita economica dei siti selezionatinella realtà di ciascun partner. E’ inoltre prevista larealizzazione di studi di fattibilità per la preparazionedi piccoli o grandi investimenti. La terza fase è volta apromuovere a livello regionale una rete tra i distrettieconomici, nonché il trasferimento di innovazione.La quarta fase prevede la realizzazione di un’analisicomplessa dei potenziali di sviluppo delle risorse umaneregionali, nonché la stesura di un Piano d’azione. L’ultimafase è dedicata al coordinamento, disseminazionee valutazione dei risultati del progetto.91INTERREG III B CADSES


CORELOGLOGistica REgionale COordinataSettore: TrasportiCapofila: Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT)Contatti Capofila: Rino Rosini, e-mail: rrosini@regione.emilia-romagna.itDurata: settembre 2005 - settembre <strong>2007</strong>Risorse finanziarie complessive: 1.486.600 euroPartenariato: Società di consulenza PricewaterhouseCoopers (IT); FDG/AMOR - Austrian Mobility Research(AT); Autorità portuale di Heraklion (GR); Università Aristotele di Salonicco (GR); Università Széchenyi István diGyor (HU); Università di Maribor (SI); ILIM - Istituto per la logistica di Poznan (PL); Regione della Stiria (AT)Sito Web: www.corelog.euStrutture della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolte: Direzione Generale Programmazione Territoriale eSistemi di MobilitàRisorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 150.000 euro92INTERREG III B CADSESL’obiettivo primario di CORELOG è definire e testarepolitiche per migliorare il sistema dei trasporti.CORELOG si propone di innovare i sistemi logisticidelle aree coinvolte e di migliorare il coordinamentotra gli attori istituzionali, responsabili delle decisionipolitiche, del finanziamento e degli investimentinel settore della logistica e tra questi e coloro cheoperano nel mercato dei trasporti come le aziendemanifatturiere, operatori dei trasportiI principali obiettivi del progetto sono:1. Comprendere le “key driving forces” che sottostannoalle strategie nella Supply Chain Management delleaziende manifatturiere nell’area CADSES e l’impattodei flussi di trasporto merci da queste generato suiterritori regionali;2. analizzare il ruolo e l’azione dei differenti livelliistituzionali (nazionale regionale e locale) nello sviluppodella politica dei trasporti;3. Promuovere la cooperazione nella logistica e nell’integrazionedei sistemi di PMI, con un approccio checonsideri le decisioni ed i risultati finali delle strategieindustriali e di distribuzione a livello europeo;3. Diffondere la conoscenza delle “best logisticspractices” tra aziende, operatori dei trasporti eautorità regionali;4. Sviluppare soluzioni operative, nell’ICT, nella logistica,economicamente sostenibili sul lungo termine,nell’ambito del logistics management.Il progetto mira ai seguenti risultati:1. Linee guida strategiche transnazionali per azionipolitiche regionali;2. Promuovere partnership tra regioni, attori istituzionalie settore privato allo scopo di monitorare econdividere gli impatti delle politiche sui trasporti;3. Implementazione di soluzioni pilota relative amodelli organizzativi e nuove tecnologie;4. Studi di fattibilità per progetti pilota.


EMBRACEMigliorare l’accesso alla società dell’Informazione e della Conoscenzaper le PMI localizzate in aree ruraliSettore: Sviluppo Locale - Società dell’Informazione.Capofila: Camera di Commercio e dell’Industria di Thessaloniki (GR)Contatti Capofila: Emmanuel Vlachogiannis, e-mail: root@ebeth.grDurata: gennaio 2004 - febbraio <strong>2006</strong>Risorse finanziarie complessive: 1.175.000 euroPartenariato: ASTER - Scienza Tecnologia Impresa (IT); DANUBE - European Training, Ricerca e Tecnologia(AT); RIZ Holding Lower Austria Ltd. (AT); Camera di Commercio ed Industria di Serres (GR); TREK ConsultingSA (GR); INNOSTART - Centro Nazionale Ungherese per l’Innovazione (HU); Fondazione Theodore Puskas- Istituto per la ricerca tecnologica Internazionale (HU); Camera di Commercio ed Industria di Budapest (HU);Camera di Commercio ed Industria di Borsod - Abauj della Contea di Zemplen (HU); BARDA - AssociazioneBulgara delle Agenzia di Sviluppo Regionale e dei Business Centre (BG); Camera di Commercio ed Industriadi Stara Zagora (BG)Sito Web: www.e-embrace.netEnti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: ASTER - Scienza Tecnologia ImpresaRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 125.000 euroReferente: Leda Bologni, e-mail: leda.bologni@aster.it; Laura Ottavini, e-mail: embrace@aster.itEMBRACE è un progetto finalizzato a sostenere l’adozionedi specifiche politiche, iniziative ed azioni disviluppo territoriale a beneficio delle PMI situate inaree rurali e in aree urbane svantaggiate, al fine diaccrescere le loro possibilità di accesso alla Società dellaInformazione e della Conoscenza, attraverso sia serviziavanzati di supporto al business, sia tramite l’utilizzodelle Information and Communication Technologies(ICT). Le attività sviluppate nel progetto hanno avutoorigine da una attenta analisi della situazione esistentenei Paesi partecipanti, nonché da una comparazione eindividuazione delle best practices a livello mondiale.Il progetto ha mirato a promuovere l’accesso delle PMIalla Società dell’Informazione e della Conoscenza attraversola promozione dei sistemi IT come strumenti perfacilitare e promuovere lo scambio di informazioni tra leaziende, il mercato e altre entità economico/finanziariedell’area CASDES, nonché come strumenti in grado difacilitare per le PMI la partecipazione a reti istituzionalicollegate al mondo economico, della ricerca accademicaed industriale, del trasferimento di know-how etecnologia. EMBRACE ha proposto una soluzione persuperare le barriere esistenti per le PMI localizzate in areesvantaggiate, mettendo a punto la versione pilota di unportale per la fornitura di assistenza e consulenza adalto valore aggiunto, servizi di e-commerce e informatividedicati ad accrescere l’efficienza e la competitività delleimprese e a facilitare il loro accesso alla cooperazionetransnazionale nel contesto della globalizzazione.Le attività di progetto hanno prodotto un’analisi comparatadelle regioni coinvolte, da cui ha preso avvio lariflessione su quali strumenti possano essere più adattiper dimostrare, da un lato, ai policy makers il valore diazioni più efficaci per la diffusione delle tecnologie e deiservizi ICT, e dall’altro alle PMI la possibilità di utilizzaregli strumenti ICT e le capacità di ricerca presenti neirispettivi territori come leve per aumentare la propriacompetitività, non solo sul mercato interno, ma su quelloglobale. È stata implementata la versione pilota di unportale per l’offerta alle PMI di servizi ad alto valore aggiuntoe sono state identificate alcune possibili soluzionial problema dell’accesso al mercato globale da parte diutenti spesso geograficamente e culturalmente isolatirispetto al contesto internazionale. Contestualmenteall’analisi economica e tecnica, sono stati organizzatidiversi momenti di divulgazione dei concetti sviluppatinel progetto, diretti sia agli attori istituzionali locali, siaalle imprese in qualità di potenziali utenti finali.93INTERREG III B CADSES


ESTIA-SPOSESpazio europeo, indicatori territoriali ed azioni per un osservatorio dipianificazione territoriale nel sud-est EuropaSettore: Pianificazione TerritorialeCapofila: Università Panteion Atene (GR)Contatti Capofila: Panayiotis Getimis, e-mail: getimis@uehr.panteion.grDurata: ottobre 2003 - dicembre <strong>2006</strong>Risorse finanziarie complessive: 1.034.000 euroPartenariato: Università Aristotele Salonicco (GR); BBR - Ufficio Federale per gli edifici e la pianificazioneregionale (DE); Regione Abruzzo (IT); Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT); OIR - Istituto austriaco per gli studi regionalie la pianificazione del territorio (AT); Studio di progettazione per la pianificazione urbana e territoriale (AL);Ministero della Pianificazione Territoriale e dell’Ambiente (BiH); Istituto di geografia dell’accademia bulgaradi scienze (BG); Ministero per la Protezione Ambientale e la Pianificazione Territoriale (HU); Istituto di architetturae pianificazione urbana e regionale (SCG); LYCHNIDOS - Centro per i valori sostenibili (FY); Centroper gli studi regionali dell’Accademia ungherese per le scienze (HU); URBANPROJECT - Istituto nazionale perla ricerca e lo sviluppo nella pianificazione urbana e territoriale (RO); Università di Lubljana (SI)Sito Web: www.uehr.panteion.gr/estia-sposeStrutture della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolte: Direzione Generale Programmazione Territoriale eSistemi di MobilitàRisorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 50.000 euroReferente: Paolo Mattiussi, e-mail: pmattiussi@regione.emilia-romagna.it94INTERREG III B CADSESRifacendosi alle esperienze accumulate dal precedenteprogetto ESTIA, ESTIA-SPOSE intende sviluppareazioni per un Osservatorio di Pianificazione territorialenel Sud-Est Europa, basato su un sistema integratodi indicatori territoriali pienamente compatibilicon l’approccio ESDP e ESPON. Questo sistema diindicatori verrà testato su una serie di applicazionipilota in settori ed aree selezionati, con l’obiettivodi promuovere sia la comprensione concettuale siala compatibilità operativa fra le esistenti tradizioninazionali di programmazione dei territori. Questososterrà efficacemente la cooperazione transnazionaleed incrementerà la sinergia fra gli sforzi di sviluppo ela pianificazione territoriale nel Sud-Est Europa.I prodotti concreti di ESTIA-SPOSE possono essereclassificati nelle seguenti categorie: i rapporti completie i documenti speciali, conferenze e workshop,applicazioni pilota, strutture, database e siti Webistituzionali. Questi prodotti sono stati programmatiper apparire a diversi stadi dall’inizio al completamentodel progetto. Lo sviluppo della piattaformaconcettuale e metodologica comune sostiene ilfunzionamento di un Osservatorio di Pianificazionedel Territorio come rete istituzionalizzata. Una migliorcomprensione della necessità di dati certi e comparabilie di indicatori standardizzati consentirà di perseguirele priorità comuni di pianificazione del territorio cheaumenteranno la coesione spaziale dell’intera zonadi ESTIA SPOSE.Migliorare la capacità di collaborazione dei paesi delSud-Est Europa sulle questioni di sviluppo e pianificazioneterritoriale a livello transnazionale attraversoil miglioramento della loro capacità individuale ecollettiva di raccogliere, elaborare ed analizzare idati spaziali. Il progetto ESTIA-SPOSE persegue ilsuo obiettivo attraverso un network di istituzioniche opereranno su una piattaforma di osservatoriodi pianificazione spaziale comune usando un sistemaunificato di indicatori comunemente accettabili.


GILDANETRete informativa globale per il trasporto integrato e la logisticaSettore: TrasportiCapofila: Regione <strong>Emilia</strong> <strong>Romagna</strong> (IT)Contatti Capofila: Rino Rosini, e-mail: rrosini@regione.emilia-romagna.itDurata: ottobre 2002 - ottobre 2005Risorse finanziarie complessive: 4.363.150 euroPartenariato: Istituto ellenico per i trasporti (GR); Austriapro (AT); Teleporto Adriatico (IT); Interporto Bologna(IT); Ricerca e sviluppo per i trasporti (GR); Paradigma (AT); Porto di Salonicco (GR); Porto di Heraklion (GR);Porto di Patrasso (GR); Porto di Igoumenitsa (GR); Porto di Alessandropoli (GR); Porto di Capodistria (SI)Sito Web: www.gildanet.netStrutture della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolte: Direzione Generale Programmazione Territoriale eSistemi di MobilitàRisorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 291.021 euroEnti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Interporto BolognaRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 175.529 euroIl progetto conferma l’impegno della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> in materia di scambio di dati e documenti edi interoperabilità dei sistemi informativi nell’ambito deltrasporto intermodale delle merci, sulla scorta dell’esperienzacondotta nell’ambito del precedente progettoGILDA. Operando alla luce di esperienze e soluzioniesistenti e in linea con raccomandazioni e direttive deglienti di standardizzazione internazionali (UN/CEFACT,OASIS e ebXML), il progetto mira a definire una specificaarchitettura informatica e un sistema transnazionale diintegrazione di applicazioni e servizi informativi e documentalia supporto degli attori pubblici che intervengonolungo le catene del trasporto; specifiche azioni di sviluppoe sperimentazione saranno orientate ai tre casi pilotadelle merci deperibili, delle forniture automobilistiche edella logistica dei container vuoti.Migliorare l’efficienza dei sistemi di trasporto internazionalie intermodali. Il progetto mira ad incidere suiprincipali fattori che limitano l’efficienza delle operazionidi scambio modali, ed impediscono lo sviluppodel trasporto combinato. Supportare la creazione disistemi ICT per sostenere lo scambio di informazioni edocumenti concernenti le catene di trasporto transnazionalie intermodali;Raggiungere e coinvolgere un gran numero di operatori:1. negoziazioni con gli organismi comunitari in sede divalutazione del progetto (revisione del progetto);2. attivazione della partnership tecnica e avvio delleattività di sviluppo;3. identificazione dei progetti pilota e degli attori principali;4. definizione del portale integrato per modelli applicatividefiniti: catena logistica, sistema di gestione, sistema digestione delle risorse, sistema di fatturazione e pagamento,e sistema di tracking & tracing;5. quadro generale sulle più rilevanti tecnologie, sistemie software utilizzati nei nodi intermodali ogginel mondo.Implementazione e consolidamento del sistema GILDAcome supporto informatico all’ accessibilità e allo scambiodi informazioni e documenti tra le autorità e gli operatoridel trasporto intermodale. Il progetto è stato articolatoin due settori di attività:1. la creazione di un sistema sostenibile (trasferibile)di servizi integrati e differenziati di dimensione transnazionale;2. l’integrazione di nuovi standard e funzionalità alsistema GILDA, per accrescerne il valore aggiunto pergli operatori privati così come per i decisori pubblici,con il fine ultimo favorire lo sviluppo di un sistema ditrasporti integrato e sostenibile.95INTERREG III B CADSES


HIST.URBANRivitalizzare le città storiche per promuovere uno sviluppo policentrico esostenibileSettore: Sviluppo SostenibileCapofila: Associazione Tedesca per lo Sviluppo Urbano, Territoriale ed Abitativo (DE)Contatti Capofila: Christian Huttenloher, e-mail: c.huttenloher@deutscher-verband.orgDurata: febbraio <strong>2006</strong> - agosto 2008Risorse finanziarie complessive: 2.172.618, 84 euroPartenariato: Salzburg Research (AT); Comune di Graz (AT); Agenzia per lo Sviluppo e per la PianificazioneUrbana della Città di Pilsen (CZ); Comune di Wismar (DE); Comune di Regensburg (DE); Comune di Kaufbeuren(DE); IRS - Institute for Regional Development and Structural Planning (DE); Camera di Commercio edIndustria di Xanthi (GR); Centro di studi regionali accademia ungherese delle scienze (HU); Sviluppo Marche(IT); Comune di Teramo (IT); Comune di Faenza (IT); Comune di Verona (IT); Comune di Sanok (PL); Comunedi Sopot (PL); Plai Resurse (MD); Comune di Arad (RO); Comune di Oradea (RO)Enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Comune di FaenzaRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 50.000 euroReferente: Giuliano Borghi, e-mail: giuliano.borghi@comune.faenza.ra.it96INTERREG III B CADSESL’obiettivo principale è quello di rafforzare le cittàstoriche di piccole e medie dimensioni situate al difuori delle aree metropolitane, utilizzando il patrimonioarchitettonico e culturale quale fattore di crescita peruno sviluppo urbano sostenibile. In particolare, l’areacommerciale della “città” con le sue funzioni urbanedovrebbe essere rafforzata in modo da supportareuna modello di struttura urbana con sistemazionepolicentrica all’interno dell’area CADSES.I partner, istituzioni sia pubbliche sia private, svilupperannoed esamineranno congiuntamente approcciintegrati e pratici di rivitalizzazione. Questi sarannolegati a - e realizzati per mezzo di - attività transnazionali,come conferenze, corsi estivi, workshop,uno studio di base, un manuale sulle buone prassi.In questo modo, i partner potranno scambiare esperienze,trasferire conoscenze, creare reti e lavorareinsieme su differenti punti focali tematici relativialla rivitalizzazione delle città storiche. L’esperienzaacquisita ed i risultati verranno raccolti in un manualetransnazionale relativo agli approcci integrati per larivitalizzazione di città storiche, destinati ai decisori atutti i livelli, da quello locale a quello europeo.HIST.URBAN intende sviluppare strategie ed approccicoerenti e sostenibili per l’area CADSES nel campodella rivitalizzazione integrata di città storiche. Ciòcontribuirà a rafforzare le funzioni e qualità urbane,promuovendo un rinnovamento urbano sostenibileed un modello di strutturazione urbana policentricaall’interno dell’area CADSES. Inoltre, con il rafforzamentodelle città storiche, l’identità culturale all’internodell’area CADSES verrà messa ulteriormentein evidenza.Gli obiettivi concreti di lungo periodo saranno:1. rafforzare l’economia urbana (commercio al dettaglio,turismo, servizi, artigianato)2. riabilitare, valorizzare il patrimonio architettonicoe culturale (rinnovamento)3. migliorare la capacità dei professionisti e decisorilocali e regionali nell’impiego di approcci e strumentiintegrati e attuativi di rivitalizzazione (scambio diconoscenze)I partner del progetto svilupperanno e implementerannoparzialmente approcci/strumenti integrati e praticidi rivitalizzazione (concetti, piani, studi, linee guida,progetti pilota e processi), utilizzando il patrimonioarchitettonico e culturale. In tutte le attività, gli attoririlevanti nell’attività di attuazione - in particolare quelliprivati - verranno integrati in modo da assicurare unaulteriore implementazione e futuri investimenti. Verràpromosso lo scambio di esperienze e trasferimento diconoscenze relativamente alle priorità tematiche diHIST.URBAN, in grado di assistere i partner duranteil loro futuro processo di rivitalizzazione. Verrannosviluppati uno studio di base e un manuale transnazionaleper la rivitalizzazione integrata e pratica dellecittà storiche, disponibile per tutte le parti interessate(anche al di fuori dei partner di progetto).


I-LOGLogistica industriale e trasporto intermodale per lo sviluppo delle PMISettore: TrasportiCapofila: Regione Marche (IT)Contatti capofila: Paolo Pasquini, e-mail: paolo.pasquini@regione.marche.itDurata: ottobre 2003 - giugno <strong>2006</strong>Risorse finanziarie complessive: 4.299.386, 25 euroPartenariato: Regione Veneto (IT); Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT); Regione Umbria (IT); Regione Abruzzo(IT); Retedis S.r.l.(IT); Manzano (IT); Regione Istria (HR); IDA - Agenzia di sviluppo dell’Istria (HR); Contea diVarazdin (HR); Fraunhofer Gesellschaft (DE); A Dél-Alfoldi Regioert - For the South Great Plain Region ofHungary Organising Public Association (HU); Dutireg PLC - Agenzia di sviluppo regionale Kht. (HU); Agenziadi Sviluppo Regionale Transdanubiana (HU); Camera di Commercio Italiana in Ungheria (HU); Università diDebreceni (HU); Agenzia di Sviluppo regionale della Media Pannonia (HU); ADETIM - Agenzia di svilupporegionale della Contea di Timis (RO); CDIMM - Fondazione Maramures (RO); Incertrans S.A. - Istituto diricerca sui trasporti (RO); Kärnten Technologie GesmbH (AT); Infratec S.A. (GR); Provincia di Thesprotia (GR);Camera di Commercio di Thesprotia (GR)Sito Web: www.i-log.orgStruttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: Direzione Generale Programmazione Territoriale eSistemi di MobilitàRisorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 110.755 euroReferente: Rino Rosini, e-mail: rrosini@regione.emilia-romagna.itI-LOG promuove l’uso strategico di sistemi di logisticae trasporto e intende rappresentare un punto dicontatto tra le necessità economiche delle PMI, qualile riduzioni di costi, il perfezionamento del servizio aiclienti, lo sviluppo di economie di scala, e necessitàambientali e sociali, quali il miglioramento della qualitàdella vita e la riduzione dell’inquinamento.I principali obiettivi dell’attività sono:1. Valutazione dell’efficienza e dell’efficacia del trasportoe della logistica nei sistemi locali di PMI (19regioni NUTS II e 21 sistemi locali di PMI - distrettomeccanico per la RER);2. iIdentificazione di un insieme di servizi logisticisulla base delle caratteristiche dei sistemi locali diPMI “Modello regionale di servizio Logistico” al finedi razionalizzare il sistema di trasporto e logisticoregionale;3. sviluppo di soluzioni logistiche operative di trasporto/progettipilota al fine di rendere le PMI piùcompetitive;4. promozione e diffusione di una cultura logisticanei sistemi locali di PMI e creazione di reti di relazionee informazione.I principali risultati del progetto sono:1. contribuire alla razionalizzazione della logistica edei trasporti nei sistemi locali di PMI, per promuovereil trasporto intermodale e integrare soluzioni ICT neiservizi di trasporto e logistica;2. fornire alle amministrazioni locali e alle imprese,conoscenze e strumenti per poter effettuare valutazionicongiunte sull’efficienza e sull’efficacia logistica edattivare politiche industriali e di trasporto;3. contribuire a ridurre l’impatto ambientale deltrasporto e migliorare la qualità della vita.97INTERREG III B CADSES


IMONODEIntegrazione efficiente dei nodi e delle modalità di trasporto mercinell’area CADSESSettore: TrasportiCapofila: Istituto Ellenico per i trasporti - H.I.T. (GR)Contatti Capofila: G. A. Giannopoulos, e-mail: Hit@certh.grDurata: gennaio 2002 - dicembre 2005Risorse finanziarie complessive: 4.891.500 euroPartenariato: Organizzazione Ellenica Ferrovie (GR); PROODOS S.A. (GR); CCIAA di Ravenna (IT); CCIAAdi Taranto (IT); CCIAA di Forli-Cesena (IT); Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT); Regione Veneto (IT); Regione FriuliVenezia Giulia (IT); AGROTER S.a.s. (IT); IC CONSULTENTEN (AT); Regione di Carinthia (AT); BMVIT - Ministerodei Trasporti, dell’Innovazione e della Tecnologia (AT); Ministero dell’Ambiente, della PianificazioneTerritoriale e dell’Energia (SI); Ministero dell’Economia (SI); Transport Logistic Cluster - TLG (SI); Municipalitàdi Celje (SI); Contea di Primorje & Gorski Kotar (HU); Istituto per lo sviluppo sostenibile e la pianificazioneterritoriale (HU)Sito Web: www.hit.certh.gr/imonode/index.phpStruttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: Direzione Generale Programmazione Territoriale eSistemi di MobilitàRisorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 170.000 euroReferente: Rino Rosini, e-mail: rrosini@regione.emilia-romagna.itEnti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: CCIAA di Forlì; CCIAA di Ravenna; AGROTERS.a.sRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: CCIAA di Forlì 120.000 euro;CCIAA di Ravenna 120.000 euro; AGROTER S.a.s 385.500 euro98INTERREG III B CADSESIl progetto IMONODE ha esplorato le soluzioni edazioni per promuovere lo shift modale verso modalitàdi trasporto a minore impatto ambientale e l’accessoai corridoi V, X ed Adriatico-Ionico. Il progetto haprevisto pacchetti di lavoro orizzontali di studio edanalisi dei flussi merci nell’area CADSES e di mappaturadel relativo sistema infrastrutturale, azionipilota in diversi contesti geografici e la definizionedi un sistema di politiche orientate allo sviluppo deltrasporto intermodale.1. Mappare i principali flussi di trasporto nell’area CA-DSES ed individuare i principali problemi di traffico;2. individuare soluzioni di breve e lungo termine peril miglioramento dell’efficienza dei nodi di trasportointermodale nell’area CADSES;3. promuovere il ri-orientamento dei flussi di trasportomerci dell’Europa centrale dai porti del Mare del Norda quelli dell’Adriatico del nord;4. favorire l’integrazione dei modi di trasporto e deinodi intermodali tra il mare Adriatico (Italia) e l’Europacentrale (corridoi V e X);5. sviluppare progetti pilota al fine di promuovereil trasporto ferroviario e marittimo rispetto a quellosu strada.In particolare i principali progetti pilota sono stati:1. logistica dei beni deperibili nell’area CADSES e nelCorridoio Adiatico-Ionico;2. corridoio ferroviario merci n. X;3. documenti strategici e Partnership pubblico/privateper i corridoi V and X;4. terminal logistici in Slovenia.I risultati ottenuti dal progetto sono:1. definizione del ruolo e del posizionamento strategicodei terminal merci nella rete intermodaledell’area CADSES;2. definizione dei bisogni e delle azioni per l’efficientamentodei nodi intermodali;3. studi di fattibilità per lo sviluppo di nuovi nodilogistici e per il potenziamento di quelli esistenti;4. sviluppo di partnership pubblico-private (PPP);5. definizione di linee di policy per il trasporto intermodale.


INCLUDSviluppo di cluster industriali nell’area CADSESSettore: Sviluppo LocaleCapofila: Regione Lombardia (IT)Contatti Capofila: F. Lottersberger, e-mail: Federico_lottersberger@regione.lombardia.itDurata: dicembre 2002 - dicembre 2004Risorse finanziarie complessive: 2.745.599 euroPartenariato: Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT); Comune di San Daniele del Friuli (IT); Regione Abruzzo (IT);Regione Marche (IT); Land Niederoesterreich (AT); Eco Plus - Niederoesterreich Regionale Entwicklungsagentur(AT); Marshal’s Office of the Podlaskie Voivodship (PL); Agenzia di sviluppo regionale per l’Ungheriacentrale (HU); Centro Rumeno per le Politiche Economiche (RO); Fondazione per lo Sviluppo d’Impresa (BG);Associazione per l’imprenditorialità Innovativa (CZ)Sito Web: www.includ.netStruttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: Direzione Generale Attività Produttive, Commercioe TurismoRisorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 240.959 euroReferente: Elisabetta Maini, e-mail: emaini@regione.emilia-romagna.itIl Progetto INCLUD parte dall’assunto che l’organizzazionedella produzione industriale in un dato territorio,definito “cluster”, sia forte impulso alla promozionedell’innovazione. Da queste premessa, INCLUD proponedi estendere questo modello ad altre aree di regioniextra-UE che, per la loro prossimità, livello di sviluppo,caratteristiche istituzionali-organizzative e socio-economiche,possano essere coinvolte vantaggiosamente nelraggruppamento industriale. INCLUD esplora possibiliforme di cooperazione fra istituzioni - il cosiddetto institutionalbuilding e la cooperazione guidata fra impresedelle regioni partecipanti e imprese di un territorio scelto(cooperazione economica). Uno studio sulla fattibilità diun centro servizi per aziende in uno dei paesi partner ètra gli scopi principali del progetto.Attraverso la realizzazione del progetto INCLUD si sonoperseguiti i seguenti obiettivi:1. ridurre le disparità tra paesi UE e paesi di nuovaadesione, favorendo lo sviluppo economico e la coesionesociale;2. promuovere lo sviluppo di strutture e organizzazionipubbliche e private (Camere di Commercio, Agenzie disviluppo, Associazioni imprenditoriali e Ordini professionali)di servizio alle imprese in grado di creare una retedi rapporto e di scambio di informazioni all’interno delleregioni partner che costituisce la base per lo sviluppodelle PMI;3. instaurare una rete transnazionale di cooperazione trale imprese delle regioni partner del progetto;4. introdurre politiche innovative per lo sviluppo industriale;5. sostenere l’internazionalizzazione delle PMI;6. supportare con metodi innovativi la crescita dei clusterregionali già esistenti o ancora in fase embrionale.1. Creazione di un database dettagliato, ordinato perregione e per imprese ed elaborazione di un countryreport per ciascun paese obiettivo;2. individuazione dei potenziali cluster nei Paesi partnerdi nuova adesione e loro valutazione in termini di qualitàe competitività;3. selezione dei cluster per stabilire interventi concretidi collaborazione a seguito del confronto con i partnerUE finalizzato ad identificare le imprese operanti a livellointernazionale;4. ricerca ed analisi del quadro normativo dei paesipartner UE e di nuova adesione a supporto dell’internazionalizzazionedelle imprese;5. realizzazione di un sito internet per la diffusionedell’informazione e la comunicazione tra i partner.99INTERREG III B CADSES


ITACAImproving Tourism Actions in CADSES AreaSettore: AmbienteCapofila: Regioned di Karlovy Vary (CZ)Contatti Capofila: Jana Belohoubkova, e-mail: jana.belohoubkova@kr-karlovarsky.czDurata: giugno <strong>2006</strong> - giugno 2008Risorse finanziarie complessive: 796.000 euroPartenariato: Investon s.r.o (CZ); Comune di Košice (SK); Harsanyi Janos College (HU); MAŁOPOLSKA -Agenzia per lo sviluppo regionale S.A (PL); Provincia di Ferrara (IT); Amitié - Centro ricerche e servizi avanzatiper la formazione (IT)Enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Provincia di Ferrara; Amitié - Centro ricerchee servizi avanzati per la formazioneRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: Provincia di Ferrara 56.000 euro;Amitié 30.000 euroReferente: Provincia di Ferrara, Monia Barca, e-mail: monia.barca@provincia.fe.it,Moreno Po, e-mail: moreno.po@provincia.fe.it; Amitié, Svenja Pokorny, email: spokorny@amitie.it;100INTERREG III B CADSESITACA promuove uno sviluppo economico e territorialesostenibile basato su una migliore integrazione trala conservazione della natura e il suo sfruttamentoeconomico intelligente attraverso l’eco-turismo legatoalla silvicoltura e alle paludi, di cui i territori coinvoltisono ricchi. Questo obiettivo verrà raggiunto attraverso:studio transnazionale, di carattere giuridico, perl’orientamento dei decisori politici locali nell’utilizzo delterritorio, programmi di assistenza alla silvicoltura e perla partecipazione dei privati; uno studio di marketingtransnazionale per la promozione degli investimentipubblici/privati in modo da creare o rafforzare i percorsiecologici, mettendoli in relazione con due prodottispecifici dell’eco-turismo: turismo ciclistico e fluviale;azioni volte ad aggiornare le competenze dei managere operatori delle zone naturali protette in modo daconsolidare il giusto equilibrio tra la conservazione dellanatura e lo sfruttamento del turismo, utilizzando altresìi successi ottenuti con la rete Natura <strong>2000</strong>; un marchio(logo) unitario che contraddistingua le aree naturalicoinvolte (potenzialmente utilizzabili per un pacchettoturistico trasnazionale) e attività di disseminazione.Il progetto mira ad integrare con successo la protezionee lo sviluppo del patrimonio naturale all’interno dellapolitica regionale, individuando le migliori strategielegislative, promuovendo percorsi ecologici e valorizzandoil patrimonio naturale concertato attraversol’eco-turismo, riducendo le disparità regionali, senzaminare lo sviluppo delle aree urbane primarie e piùdinamiche, promuovendo modelli sostenibili di autosvilupponelle aree più periferiche e isolate, tuttaviaricche di risorse naturali.ITACA mira anche a realizzare uno schema più equilibratodi sviluppo socio-economico e territoriale, basato suuna nuova relazione tra le aree urbane e rurali, e a dareun contributo all’espansione della rete “Natura <strong>2000</strong>”promuovendo l’adozione di una gestione intelligentedelle aree naturali più sensibili delle regioni coinvolte,come pure trasferendo strumenti ad hoc.Il progetto mira a migliorare e implementare le competenzedei decisori relativamente alle normative atutela del patrimonio naturale, l’integrazione effettivadella protezione del patrimonio naturale all’internodelle politiche di sviluppo economico e territoriale, unapproccio più coordinato verso le politiche di utilizzodelle terre delle regioni coinvolte, concreti passi in avantiverso gli investimenti pubblici e privati finalizzati allacreazione di percorsi ecologici, mettendoli in relazionecon specifici prodotti eco-turistici riguardanti foreste epaludi. Il progetto mira altresì a dare un contributo allaconservazione delle poche aree riparie ecologicamentevitali rimaste in Europa, alla gestione conservativa edalla riduzione dell’impatto umano sulle terre selvatichee i parchi, attraverso l’ulteriore promozione dei piani digestione (Natura <strong>2000</strong>), l’appropriata pianificazione deipercorsi e migliori strumenti di comunicazione.


ITERItinerari TERmaliSettore: TurismoCapofila: IBACN - Istituto per i Beni Artistici Culturali e Naturali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT)Contatti Capofila: Laura Carlini, e-mail: lcarlini@regione.emilia-romagna.itDurata: gennaio 2003 - giugno 2005Risorse finanziarie complessive: 1.219.674 euroPartenariato: CRC srl (IT); Bundesdenkmalamt (AT); Regione Veneto (IT); Fondazione Ungherese per la Scienzae la Tecnologia (HU); Regione della Macedonia Occidentale & Tracia (GR); Regione Autonoma Friuli VeneziaGiulia (IT); Amitié - Centro ricerche e servizi avanzati per la formazione (IT); Istituto Nazionale per la Ricerca elo Sviluppo nella Pianificazione Regionale e Urbana (RO); Associazione delle Municipalità di Rhodope (BG).Sito Web: www.iter-cadses.itStruttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: IBACN - Istituto per i Beni Artistici Culturali e Naturalidella Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>Risorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 262.880 euroEnti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Amitié - Centro ricerche e servizi avanzati perla formazioneRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 53.550 euroFin dall’antichità sono state costruite stazioni termali in zoneove le acque risultavano avere delle proprietà curative. Nelcorso della storia, re, papi, imperatori e nobili diedero lustroalle città termali che acquisirono importanza anche dal puntodi vista artistico e culturale. Da qualche anno una nuovaforma di turismo denominata “wellness” sta rilanciando iltermalismo. Lo sfruttamento incentrato sul binomio salutee bellezza non è stato ugualmente accompagnato da unapolitica mirata all’identificazione, alla conoscenza ed allaprotezione dei siti, degli edifici storici e delle zone di pregioambientale. La conoscenza, la tutela e la valorizzazionedelle terme storiche inizia dal loro censimento, che è statorealizzato dai partner per mezzo di una specifica scheda,condivisa a livello europeo, messa a punto a seguito diun’iniziale indagine comparativa dei sistemi catalograficiin uso nei paesi partecipanti.L’obiettivo del progetto ITER è quello di sviluppare mezziinnovativi metodologici e tecnici per identificare e proteggereil patrimonio culturale conosciuto e quello potenziale deicentri termali storici in un’area che va dalla regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> alla Macedonia e Tracia. Lo scopo è quello di creareun sistema termale integrato e una più forte integrazione,entro l’area di cooperazione, attraverso l’attivazione di una“strada culturale” di centri termali storici attraverso l’Italia,l’Austria, l’Ungheria, la Romania, la Bulgaria e la Grecia.Un data base sul web raccoglie circa 200 schede con ladescrizione degli stabilimenti storici, corredate da unagalleria fotografica ed include anche informazioni utilisull’accesso, gli orari di apertura ed i servizi offerti, etc. Peralcuni siti pilota è stata inoltre eseguita la catalogazioneapprofondita degli edifici storici, delle decorazioni, delleopere d’arte mobili e di altri aspetti dell’ambiente storicoe naturale, che possono interessare turisti, operatori edeventuali investitori. Un sistema di georeferenziazione- GIS: Geographic Information System - è stato creato perlocalizzare le terme su cartografia digitale europea e favorirela costruzione di itinerari sia virtuali, sia reali. I partnerhanno realizzato anche ricerche: sull’evoluzione storica edarchitettonica delle stazioni termali, sulle diverse modalitàdi gestione e di sviluppo economico delle terme storiche,sulla giurisprudenza comparata che interessa il settoretermale. Una mostra virtuale in DVD sulla storia delle termeè un altro prodotto da distribuire nelle località termali, aglioperatori e alle agenzie di promozione turistica. Tra i risultatidel progetto va annoverata la creazione di un’immaginegrafica coordinata, con la pubblicazione di un manualed’uso a stampa e in CD rom, affinché tutti i materialipromozionali e di formazione del progetto abbiano unaveste comune, rafforzando l’identità condivisa del sistematerme storiche europee ai fini di porre i presupposti per unacultural route europea.101INTERREG III B CADSES


L.O.T.OLandscape Opportunities for Territorial OrganizationSettore: Pianificazione TerritorialeCapofila: Regione Lombardia (IT)Contatti Capofila: Anna Rossi, e-mail: anna_rossi@regione.lombardia.itDurata: maggio 2002 - dicembre 2005Risorse finanziarie complessive: 1.821.900 euroPartenariato: Ministero per i Beni e le Attività Culturali (IT); Regione Umbria (IT); Regione Marche (IT); Regione<strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT); Regione Veneto (IT); Regione Istria (HR); Università tecnica di Monaco (DE)Sito Web: www.loto-project.orgStruttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: Direzione Generale Programmazione Territoriale eSistemi di mobilitàRisorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 111.500 euroReferenti: Giancarlo Poli, e-mail: gpoli@regione.emilia-romagna.it;Barbara Fucci, e-mail: bfucci@regione.emilia-romagna.it102INTERREG III B CADSESIl progetto L.O.T.O - Landscape Opportunities forTerritorial Organisation intende fornire gli strumentiper interpretare, gestire e indirizzare l’evoluzione deipaesaggi europei attraverso la conoscenza delle suedinamiche di trasformazione. Propone una metodologia,di lettura interpretativa del paesaggio, chepossa costituire un riferimento operativo condivisoper guidare e verificare le scelte di trasformazione,di ripristino e di valorizzazione del territorio. Questametodologia è frutto dell’attiva e fruttuosa partecipazionedi tutti i partner di progetto, attraverso unprocesso di condivisione mediato dalle diverse culturedi base, dalle differenti scuole di pensiero, dalle varielingue di origine, con il presupposto comune, promossodalla Convenzione Europea per il Paesaggio,che tutto il territorio è anche paesaggio.Le scelte di trasformazione territoriale sovente nontengono conto dell’importanza della differenziazione,dell’identità dei paesaggi europei. Ci si è posti quindil’obiettivo di indirizzare gli strumenti di pianificazione/progettazioneterritoriale attraverso un approcciointegrato al paesaggio. La definizione della propostametodologica è stata elaborata considerando i risultatiottenuti in esperienze già attivate, cercando diintegrare i diversi approcci al paesaggio, tenendoconto degli strumenti e delle informazioni facilmentereperibili o acquisibili, sperimentando l’ipotesi dilavoro su situazioni reali, nella soluzione e gestionedi specifiche problematiche territoriali locali o per ladefinizione delle scelte di valorizzazione territoriale.La metodologia prevede anche di considerare lapercezione dei paesaggi da parte delle popolazioniattraverso differenziate forme di partecipazione.L’obiettivo prefissato era quello della individuazione dilinee guida per una gestione paesaggistica condivisadelle trasformazioni territoriali. I risultati del progettonel suo complesso sono pubblicati in due volumi: ilprimo a cura della DARC del Ministero per i beni ele attività culturali “La gestione paesistica delle trasformazioniterritoriali. Buone pratiche e conoscenzedisponibili”. Il secondo a cura della Regione Lombardia“La gestione paesistica delle trasformazioni territoriali.Linee guida e casi pilota”. I risultati di alcuni lavorispecifici e delle azioni pilota organizzate dalla Regione<strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> sono pubblicate in un CD “Buonepratiche per il paesaggio” e in due volumi: “Paesaggi.Interpret_AZIONI. Esperienze in <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>”,“Nuovi strumenti per la gestione del paesaggio(Ambiti/Contesti/Buone pratiche)”.


MIGRAVALUEGuidare lo coesione sociale ed economica nell’area CADSES: lamigrazione come strumento di sviluppoSettore: Politiche SocialiCapofila: Veneto Lavoro (IT)Contatti Capofila: Tiziano Barone, e-mail: tiziano.barone@venetolavoro.itDurata: settembre <strong>2006</strong> - giugno 2008Risorse finanziarie complessive: 2.000.000 euroPartenariato: Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT); Unione delle Camere di Commercio del Veneto - EIC (IT); Dipartimentodegli Affari Regionali del Consiglio di Presidenza Italiano (IT); Obiettivo Lavoro s.p.a. (IT); HydeaConsulting (HU); Camera di Commercio Italo-slovacca (SK); Obiettivo Lavoro Slovacchia s.r.o (SK); UniversitàCattolica di Lublin (PL); Università della Tessaglia(GR); Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (PL); AssociazioneHope for the Future (AL)Struttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: Direzione Generale Programmi e Intese, RelazioniEuropee e Cooperazione Territoriale.Risorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 247.700 euroReferente: Rossana Preus, e-mail: rpreus@regione.emilia-romagna.itIl progetto supporta una lettura più attenta e consapevoledello sviluppo territoriale associato ai movimentimigratori e alle strategie di sviluppo regionali. Unastretta cooperazione tra i paesi che ospitano i flussimigratori e quelli da cui tali flussi provengono facilita lacoesione tra i paesi EU e le regioni confinanti dell’areaCADSES, in accordo con gli obiettivi delle politichedi cooperazione e di integrazione territoriale messiin campo nei Nuovi Strumenti di Vicinato. Inoltre, ilprogetto interviene a sostegno degli investimenti neipaesi di origine degli immigrati incanalando le risorseeconomiche dei migranti in iniziative imprenditorialie limita, in tal modo, gli effetti negativi della fuga dicervelli, promuovendo nel contempo la diffusionedegli aspetti positivi dell’immigrazione, tra cui ladiffusione di nuovi modelli organizzativi.Il progetto mira a mettere in atto una gestioneefficace dei flussi migratori, che rappresentano unostrumento chiave per uno sviluppo economico esociale integrato delle regioni di accoglienza e diprovenienza del fenomeno migratorio, e a supportarela coesione territoriale delle regioni coinvolte attraversouna valorizzazione del contributo del capitalesia umano che finanziario degli immigrati. InoltreMIGRAVALUE mira a gestire la dimensione socialedello sviluppo locale attraverso la pianificazione diprogrammi transnazionali di welfare.I principali risultati progettuali sono: la definizione di unmodello per una gestione efficiente delle rimesse degliimmigrati e per l’ottimizzazione dei servizi correlati, abeneficio sia delle regioni ospitanti che delle regionidi origine di immigrazione; l’elaborazione di duepiani operativi integrati che mettono in collegamentole rimesse con investimenti locali e con la rete delcommercio bilaterale e che stabiliscono connessionistrutturali tra i servizi di promozione imprenditorialee le risorse per i piani di sviluppo locale; la creazionedi un fondo di garanzia transnazionale finalizzatoa sostenere modelli di creazione di impresa e adimplementare la capacità delle amministrazioni neinuovi paesi confinanti; la produzione di un modellotransnazionale di welfare che include accordi bilateralidi welfare per chi risiede e lavora nei paesicoinvolti; un set di linee guida per l’allocazione difondi bilaterali di aiuto nonché per l’utilizzo dellerimesse a supporto delle misure di assistenza sociale,che contrastino l’impatto negativo dei grandi flussimigratori, specialmente per le donne, sulla stabilitàsociale delle regioni fonte di immigrazione.103INTERREG III B CADSES


MISTERRete internazionale di ComuniSettore: Ambiente - Sviluppo LocaleCapofila: Provincia di Ferrara (IT)Contatti Capofila: Monia Barca, e-mail: monia.barca@provincia.fe.it,Moreno Po, e-mail: moreno.po@provincia.fe.itDurata: giugno <strong>2006</strong> - giugno 2008Risorse finanziarie complessive: 980.000 euroPartenariato: Comune di Rimini (IT); FIM NeuesLernen (DE); Comune di Velka Hledsebe (CZ); GOLFER S.r.o.(CZ); Property Management and Development Holding - Köbánya-Budapest (HU); Regione di Košice Selfgoverning(SK)Enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Provincia di Ferrara; Comune di RiminiRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: Provincia di Ferrara 220.000 euro;Comune di Rimini 100.000 euro.104INTERREG III B CADSESMISTER definisce e sperimenta un set di azioni integrateinnovative incentrate sulla ristrutturazionee sul rinnovamento delle città attraverso il riuso diterreni dismessi, come ad esempio aree industrialidismesse e le ex sedi militari, come alternativa allacrescente urbanizzazione. Il riuso di terreni dismessiviene portato avanti attraverso una struttura innovativafinalizzata a promuovere un coinvolgimentopiù responsabile e trasparente del settore privato nelprogetti di pubblico interesse. Questo obiettivo vieneperseguito innanzitutto tramite un insieme di analisigiuridico-finanziario-amministrativa e di studi di fattibilità,nonché attraverso lo sviluppo di un networkspecifico e l’avvio di una fase pilota, dove la strategiaconcordata viene applicata nei nuovi piani per lacostruzione dei nuovi servizi urbani, tutti progettatiin base a criteri di bio-architettura.Il progetto mira a rafforzare l’economia urbana, leinfrastrutture e i sistemi sociali delle aree coinvolteattraverso l’attivazione di nuove funzioni strategicheper il terziario con il riuso di magazzini di edificiesistenti. Inoltre MISTER intende promuovere laristrutturazione urbana tramite la definizione dinuovi modelli di cooperazione pubblico-privata perla sostenibilità ambientale ed economica dei piani,il trasferimento di know-how sul riuso urbano e ilcoinvolgimento efficace e corretto degli investitoriprivati nei progetti di pubblico interesse.Il progetto realizza una ricerca a livello transnazionalefinalizzata allo scambio e alla documentazione delleinformazioni esistenti sul riuso dei terreni dismessi,nonché cinque studi di fattibilità per definire il riusodi edifici militari, industriali e degli altri edifici identificati.E’ inoltre prevista la conduzione di uno studiogiuridico-amministrativo per definire nuove pratichedi partnership pubblico-private, che coinvolgano investitoripubblici e privati, nonché la realizzazione di unaricerca transnazionaleper introdurrela bio-architetturanei piani previsti. Laparte concreta delprogetto prevede unset di sperimentazionipilota della nuovastrategia definita e larealizzazione di dieciworkshop che vedonoil coinvolgimentodei principali attorilocali.


PARKS & ECONOMY (P&E)Sviluppo di iniziative per la valorizzazione del patrimonio naturale peruno sviluppo territoriale regionaleSettore: Ambiente - Sviluppo LocaleCapofila: Provincia di Teramo (IT)Contatti Capofila: Luca Muscelli, e-mail: info@lmcomunicazione.itDurata: aprile <strong>2006</strong> - marzo 2008Risorse finanziarie complessive: 1.433.965 euroPartenariato: Provincia di Rimini (IT); Comune di Mel (IT); Distretto di Muldentalkreis (DE); DenkmalschmiedeHoefgen (DE); Foerderverein fur Handwerk und Denkmalpflege Schloss Trebsen (DE); Federal Institute ofAgricultural Economics (AT); Comune di Lidoriki (GR); Associazione Scientifica per lo Sviluppo Regionale (HU);Centro Regionale Ambientale della Slovacchia (SK); Centro per l’Innovazione dell’Agricoltura di Debrecen(HU); Sviluppo Economico e Territoriale della Regione di Tisza (HU); Ministero della Pianificazione Territorialee dell’Ambiente (BiH); Vratchanski Balkan Park (BG)Enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Provincia di RiminiRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 200.000 euroReferente: Antonio Gabellini, e-mail: agabellini@provincia.rimini.itLa creazione di parchi naturali aiuta a proteggeregli ecosistemi sensibili e nel contempo offre efficacistrumenti di marketing per la promozione di un turismosostenibile e di prodotti rispettosi dell’ambiente.Essi rappresentano uno strumento adeguato permettere in atto un modello di cooperazione centratosull’ottenimento di risultati concreti. La creazione diun parco naturale in ogni area del progetto consentedi valorizzare appieno il loro potenziale. Il processoattivato dal progetto mette insieme attori locali traloro differenti per lavorare in maniera congiunta econdivisa al raggiungimento di risultati comuni alfine di sviluppare una strategia corporativa in gradodi promuovere le singole identità regionali.Il progetto mira a promuovere il patrimonio naturaledei parchi in quanto elemento trainante per lo sviluppoeconomico locale e per il marketing dei prodottiregionali, nonché come strumento di rafforzamentodei processi identitari locali, attraverso lo sviluppo diun approccio innovativo che vede la definizione deicosidetti DEMAP (Development and Marketing Plansovvero i Piani di Sviluppo e Marketing), qui integratia livello interdisciplinare, attuata su base scientificain conseguenza dei risultati di una specifica analisiSWOT.Il progetto prevede l’elaborazione dell’approccio P&Ederivante da un modello di messa in atto di analisiSWOT; l’elaborazione di linee guida P&E finalizzatead una prima definizione dei DEMAP; la definizionedei P&E standard per la creazione di marchi registratidei prodotti regionali, per sostenere la promozionedei prodotti tipici e sostenibili dei parchi; la stesuradi un set di raccomandazioni indirizzate ai decisoripolitici basate sui risultati dei DEMAP e sugli out-putdel progetto pilota. Tutti i risultati concreti raggiuntisaranno consegnati ai parchi stessi: 7 analisi SWOT,7 DEMAP supportati da studi di fattibilità, 6 marchiregionali registrati supportati da un sistema di qualità,8 progetti pilota e almeno 18 workshop indirizzatiagli attori locali. La diffusione prevede l’elaborazionedi materiali informativi ad hoc e l’organizzazione dinumerosi incontri tra i partner di progetto e di unaconferenza finale.105INTERREG III B CADSES


PLANCOASTPianificazione territoriale delle costeSettore: Sviluppo SostenibileCapofila: Ministero del Lavoro, dei Lavori Pubblici e dello Sviluppo Regionale (DE)Contatti Capofila: Bernhard Heinrichs, e-mail: bernhard.heinrichs@am.mv-regierung.deDurata: aprile <strong>2006</strong> - aprile 2008Risorse finanziarie complessive: 1.979.020 euroPartenariato: Bundesministerium für Verkehr, Bau und Stadtentwicklung (DE); Ufficio Marittimo di Gdynia(PL); Self-Government of the Pomorskie Voivodeship (PL); Centro di Sviluppo Regionale Koper (SI); Regione<strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT); Comune di Ancona (IT); ECAT Tirana (AL); Ministero Cantonale della PianificazioneTerritoriale della Herzegovina-Neretva (BiH); Centro Amministrativo del Distretto di Varna (BG); Network diONG Black Sea (BG); Programma di Azione Priority - Centro di Azione Regionale (HR); Istituto Nazionale perla Ricerca Marina e lo Sviluppo Grigore Antipa (RO); Istituto Nazionale per la Ricerca e lo Sviluppo UrbanProject (RO); Impresa pubblica per la gestione litoranea d’impresa (SCG); Centro Scientifico Ucraino di Ecologiadel Mare - UkrSCES (UA)Sito Web: www.plancoast.euStruttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: Direzione Generale Ambiente, Difesa del Suolo edella Costa; Direzione Generale Programmazione Territoriale e Sistemi di MobilitàRisorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 106.000 euroReferente: Giuseppe Bortone, e-mail: gbortone@regione.emilia-romagna.it106INTERREG III B CADSESIn Europa tutte le coste marittime sono sottoposte aduna pressione crescente dovuta ad un aumento delladomanda di utilizzo di tali aree e dai conflitti che nederivano. Il progetto interviene nella risoluzione ditali problematiche attraverso l’introduzione nei litoralidella UE di una area innovativa della pianificazioneterritoriale delle aree marittime, ovvero la Pianificazionedi Uso del Mare, che consente lo scambio diinformazioni e il confronto a livello internazionale e nelcontempo fa emergere i fabbisogni locali e regionali.Inoltre PLANCOAST adotta e sperimenta il modelloICZM nel contesto dei diversi progetti pilota attivati,oltre ad introdurre un database GIS internazionaleche facilita il processo di pianificazione territorialedelle zone costiere e marittime conformemente aiprincipi di ICZM.Il progetto mira a supportare lo sviluppo sostenibilenelle zone costiere del Mar Baltico, del Mare Adriaticoe del Mar Nero, sia delle sponde che delle spiagge,attraverso la messa in atto di interventi integrati.Il progetto inoltre intende favorire la diffusione ela sensibilizzazione delle regioni coinvolte di nuovimodelli e buone pratiche relative alla pianificazioneterritoriale delle aree costiere e marittime.I principali risultati progettuali prevedono: la raccoltae la creazione di dati internazionali GIS centrali perla Pianificazione di Uso costiera o marittima nelleregioni pilota definite; la presentazione di propostespecifiche per i Piani di Zona Costieri e i Piani di Usodel Mare, definite e approvate sulla base dei principiICZM e con il coinvolgimento di tutti i principali attori;la messa in atto e implementazione di strategieICZM nazionali e internazionali; un incremento dellaconsapevolezza, del know-how e delle competenzerelativamente all’implementazione di ICZM tra i gruppitarget locali, regionali e nazionali; il rafforzamento el’interconnessione dei Network ICZM tra le diversezone marittime nel progetto; la definizione di un setdi raccomandazioni e conclusioni sui principi base diPianificazione di Uso del Mare dentro e fuori la UE.Tra i temi trattati: la reperibilità e qualità dei dati,le tecniche in uso, le procedure di approvazione econsultazione richieste anche a livello transnazionale,la normativa nazionale e le relative procedure sullapianificazione territoriale delle aree marittime.


PLANET CENSERete per la pianificazione dell’Europa centrale e sud-orientaleSettore: Pianificazione TerritorialeCapofila: Istituto austriaco per gli studi regionali e la pianificazione territoriale (AT)Contatti Capofila: Peter Schneidewind, e-mail: Schneidewind@oir.atDurata: novembre 2003 - ottobre <strong>2006</strong>Risorse finanziarie complessive: 1.352.000 euroPartenariato: Comune di Vienna (AT); Regione della Land Styria (AT); ÖBB - ATn Federal Railways (AT);Bundesministerium für Verkehr, Bau und Stadtentwicklung (DE); Autorità di Pianificazione del Land Mecklenburg-Vorpommern(DE); Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT); Regione Marche (IT); Ministero dell’Ambiente,Pianificazione Territoriale e Energia (SI); Ministero dei Trasporti, Innovazione e Tecnologia (AT); Joint SpatialPlanning Department of Berlin and Brandenburg (DE); Università di Atene (GR); Co-Plan - Center for HabitatDevelopment (AL); Centro Nazionale per lo Sviluppo Regionale (BG); Ministero Federale della PianificazioneTerritoriale e l’Ambiente (BiH); Ministero Sviluppo Regionale (CZ); VATI - Hungarian Public Non profit Companyper Sviluppo Regionale e Pianificazione Comunale (HU); RKK - Hungarian Academy of Sciences (HU);Ministero dell’Ambiente e della Pianificazione Territoriale (HR); Istituto per lo Sviluppo Urbano (PL); INCD- URBANPROIECT (RO); Ministero dello Sviluppo Regionale (SK); IAUS - Istituto di Architettura e di PianificazioneUrbana e Territoriale (SCG); Università di Belgrado (SCG); Associazione tedesca per lo Sviluppo Urbano,Territoriale ed Abitativo (DE)Sito Web: www.planet-cense.netStruttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: Direzione Generale Pianificazione Territoriale eSistemi di MobilitàRisorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 50.000 euroReferente: Paolo Mattiussi, e-mail: pmattiussi@regione.emilia-romagna.itPLANET CENSE è una rete di istituzioni ed esperti inpianificazione territoriale nazionale, costruita alloscopo di supportare le scelte politiche stabilite neidocumenti di VISION PLANET. La rete si è occupatadella integrazione territoriale e del dialogo infrasettorialeseguendo i seguenti percorsi:1. Il Portale Europeo di Pianificazione Territoriale (ESPGATEWAY), che ha consentito uno scambio scientifico,di conoscenze ed informazioni sull’applicazionee l’ulteriore sviluppo di ESDP e sui diversi sistemi dipianificazione negli Stati Membri ed extra-UE;2. Il Forum per l’Analisi sull’Impatto Territoriale (TIAn/AIT FORUM), che offre l’opportunità di sviluppare e verificarel’applicazione dello strumento di pianificazioneAITT a livello transnazionale e infra-settoriale. Il Forumsi occuperà in particolare di 2 progetti pilota:- Reti Metropolitane in CENSE (in Europa Centralee Sud-Orientale): l’analisi di reti urbane esistenti edemergenti, i loro effetti sul territorio, le loro necessità diinvestimenti oltre l’infrastruttura ed il potenziale CENSEper le Zone d’Integrazione Economica Globale;- Corridoi per il trasporto transnazionale Nord-Sudtra il Mar Baltico e il Mar Adriatico con particolareattenzione ai collegamenti ferroviari.Il progetto intende offrie una struttura ed un processofinalizzati all’integrazione graduale dei paesi extra-UEper quanto concerne l’applicazione, a livello europeo,di uno sviluppo territoriale transnazionale. Il PortaleESP Gateway intende mettere in atto un monitoraggioe una valutazione degli sviluppi territoriali adun livello europeo più ampio e mira a stimolare unariflessione sugli sviluppi politici e i risultati della ricercadi ESPON. Un documento sullo sviluppo territorialestrategico, infatti, dovrebbe servire come base perla comprensione comune dello sviluppo territorialenell’area CADSES e fornire una prospettiva per sviluppifuturi. Inoltre, il progetto intende supportarela crescita di know-how finalizzato all’applicazionedi ESDP su scala transnazionale attraverso l’utilizzodi metodologie specifiche di Analisi sull’ImpattoTerritoriale (AIT).E’ stato istituito un modulo specifico per sviluppareuna piattaforma di coordinamento per iniziative concernentii progetti pilota o per progetti con obiettivisimilari nelle stesse zone geografiche.107INTERREG III B CADSES


RDA-NET CEDA IIRete di agenzie per lo sviluppo regionale nelle aree dell’Adriatico, delDanubio e del Centro EuropaSettore: Sviluppo LocaleCapofila: Regione Abruzzo (IT)Contatti Capofila: Giovanna Andreola, e-mail: polintaq@regione.abruzzo.itDurata: ottobre 2002 - febbraio <strong>2006</strong>Risorse finanziarie complessive: 2.913.995 euroPartenariato: SITECH (IT); Regione Umbria (IT); Svim (IT); Markland G.m.b.H. (DE); Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>(IT); Regione Lombardia (IT); Regione Molise (IT); Cosecon S.p.A. (IT); Strat IS (AT); Eco Plus - Agenzia Regionaledi Sviluppo Lower AT Ltd. (AT); Wirtschaftsservice Burgenland AG (AT); Amt der Tiroler Landesregierung (AT);Agenzia Regionale di Sviluppo dell’Ungheria Centrale (HU); Norda - Agenzia Regionale di Sviluppo (HU);The Marshal Office of Malopolskie Voivodship (PL); Agenzia Regionale di Sviluppo di Kralovsky Chlmec (SK);Agenzia per lo Sviluppo Regionale di Zilina (SK); Regione Autonoma di Trencin (SK); Regional Advisory andInformation Centre Trencin (SK); SPIS - Agenzia Regionale di Sviluppo (SK); Agenzia Regionale di Sviluppo Ipel’-Hron (SK); BIC dell’Attica (GR); Agenzia Regionale di Sviluppo della Moravia Settentrionale e della Slesia (CZ);Agenzia Regionale di Sviluppo Transdanubiana Centrale (HU); Agenzia Regionale di Sviluppo e la CooperazioneTransfrontaliera della Transcarpazia (UK); Agenzia Regionale di Sviluppo di Galanta (SK); Agenzia Regionaledi Sviluppo di Komarno (SK); Comune di Kranj (SI); Agenzia Regionale di Sviluppo South-East (RO)Sito Web: www.ceda2.netStruttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: Direzione Generale Programmi e Intese, RelazioniEuropee e Cooperazione InternazionaleRisorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 106.303 euroReferente: Stefania Leoni, e-mail: sleoni@regione.emilia-romagna.it108INTERREG III B CADSESRDA-NET CEDA II è una rete di Agenzie di SviluppoRegionale nelle aree dell’Adriatico, del Danubio edel Centro Europa, che comprende un set di servizie strumenti per promuovere e migliorare le capacitàdei partner nella cooperazione pratica vis-a-vis,affrontando la sfida del processo di Allargamentoeuropeo.Gli obiettivi del progetto sono:1. ideare progetti innovativi per lo sviluppo regionaledi CADSES attraverso la creazione di sinergie tra gliesperti del network ed i loro know-how, le esperienzee le informazioni;2. accrescere le competenze e le risorse umane per lagestione e l’implementazione dei progetti di svilupporegionali, con particolare riferimento ad un contestotrasnazionale e trasfrontaliero in connessione conle Iniziative Comunitarie e con i <strong>Fondi</strong> Strutturalieuropei;3. promuovere la condivisione e lo scambio di informazioniutili a favore dello sviluppo regionale tra esperti,politici e autorità con background nazionali diversi;4. ampliare la rete degli esperti di sviluppo regionalee quindi moltiplicare la potenziale sinergia per CA-DSES in termini di opportunità di cooperazione e diampliamento della copertura territoriale.I principali risultati del progetto possono essere cosìriassunti: condivisione delle esperienze maturate,grazie anche alle intense attività di scambio tra ilpersonale; sviluppo di rapporti di collaborazioneprofessionali e scambio di conoscenze; trasferimentodi know-how; sviluppo di studi di fattibilità; elaborazioneed implementazione di nuove idee progettualiall’interno dei gruppi di lavoro tematici su materiespecifiche di sviluppo regionale; instaurazione di unarete di conoscenze rilevanti per lo sviluppo sociale,economico ed ambientale.


RED CODERegional Disaster Common DefenceSettore: Protezione CivileCapofila: Regione Basilicata (IT)Contatti Capofila: Gerardo Calvello, e-mail: gerardo.calvello@regione.basilicata.itDurata: settembre 2005 - settembre <strong>2007</strong>Risorse finanziarie complessive: 1.310.000 euroPartenariato: Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT); Provincia of Rimini (IT); Provincia di Heraklion (GR); Comune diHeraklion (GR); Comune di Kastelli (GR); Agenzia di Sviluppo Regionale di Primorska settentrionale Ltd (SI);Comune di Miskolc (HU); Regione Autonoma di Kosice (SK)Sito Web: www.protezionecivile.emilia-romagna.itStruttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: Direzione Generale Ambiente, Difesa del Suolo edella CostaRisorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 100.000 euroReferente: Stefano Vannini, e-mail: svannini@regione.emilia-romagna.itEnti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Provincia di RiminiRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong> <strong>Romagna</strong>: 50.000 euroL’inclusione di nuovi Stati Membri nell’area CADSESrichiede la creazione e la condivisione di strumentie direttive comuni per la prevenzione e la gestionedelle calamità naturali. I piani di azione per evitaree gestire i rischi devono essere prodotti ed applicatisu basi trasnazionali: il progetto mira ad ottenere labase per un protocollo di accordo trasnazionale, pergestire, controllare e se possibile evitare le calamità,e creare pratiche e procedure comuni condivise datutti gli attori coinvolti.Attraverso la strategia trasnazionale e gli strumenticomuni elaborati con il contributo di tutti i partner,il progetto vuole migliorare la capacità di reazionein caso di calamità e vuole offrire la possibilità dicollaborare per combattere eventi che richiedonointerventi comuni.Il progetto si concentra sulle priorità territoriali promossedall’ESDP, in particolare lo sviluppo e la conservazionedel patrimonio naturale, e con i principi di direttivaCEMAT (riducendo i danni ambientali e limitando gliimpatti delle calamità naturali). Lo scopo è individuaree sviluppare una struttura transnazionale che integri esostenga sistemi di protezione civile per mezzo di:1. pianificazione, promozione e sviluppo di sistemidi protezione civile nazionali, regionali e locali integrati;2. definizione e standardizzazione dei piani di sviluppoe delle procedure amministrative nel settore dellaprotezione civile;3. elaborazione di un programma comune di addestramentodi operatori e volontari della protezionecivile;4. pianificazione e sviluppo di centri operativi integratidella protezione civile, anche attraverso reclutamentodel personale, scambio di know how, e definizione emiglioramento delle procedure operative sostenibili.1. creazione di un network europeo di operatori diprotezione civile, gestendo anche un database dinotizie ed informazioni, organizzando ed elaborandoil suo feed-back;2. creazione di una metodologia comune fra i partnerdi gestione del rischio/calamità;3. suddivisione di un sistema comune standard sulle3 procedure operative di base (avvertimento, preallarmee l’allarme);4. pubblicazione delle linee guida di azione per leamministrazioni pubbliche coinvolte;5. pubblicazione di manuali sulle best practices relativiagli strumenti di protezione civile, per attivare lerisorse locali e promuovere gli investimenti, creare unnetwork per coinvolgere gli attori locali;6. addestramento di operatori per creare normecomuni di intervento;7. diffusione dei risultati attraverso seminari indirizzatisia agli attori istituzionali che alle persone comuni.109INTERREG III B CADSES


REDECONRegional Development Along Corridors and NodesSettore: TrasportiCapofila: Unione delle Camere di Commercio del Veneto (IT)Contatti Capofila: Federico Tessari, e-mail: europa@eurosportelloveneto.itDurata: settembre 2005 - febbraio 2008Risorse finanziarie complessive: 1.818.000 euroPartenariato: Regione Veneto (IT); Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT); C.R.A.C.A (IT); Governo Regionale dellaCarinzia (AT); Agenzia di sviluppo della Carinzia (AT); Governo Regionale della Niederosterreich (AT); Ministerodei Trasporti Sloveno (SI); Università di Maribor (SI); Prometni Institut (SI); County Vas - Ias MegyeiOnkormanyzat (HU); Agenzia di Sviluppo Istriana (HR)Struttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: Direzione Generale Programmazione Territoriale eSistemi di MobilitàRisorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 150.000 euroReferente: Rino Rosini, e-mail: rrosini@regione.emilia-romagna.it110INTERREG III B CADSESLe regioni confinanti di Austria, Italia, Slovenia,Ungheria e Croazia saranno messe di fronte ai cambiamentidel loro sviluppo economico e territoriale.Un sistema informativo strategico transfrontaliero asupporto delle decisioni di pianificazione regionaleè necessario al fine di superare le carenze nei datidisponibili ed intensificare la cooperazione finalizzataad armonizzare e adattare le strategie di svilupporegionale. REDECON svilupperà e metterà in funzioneuno strumento innovativo (database e sistemadi informazione geografico) a supporto sia delleAmministrazioni pubbliche sia delle imprese private.Il cuore di questo strumento è rappresentato da undatabase fondato su una griglia con un’interfacciaGIS, che unisce dati socio-economici, ambientali espaziali con dati sull’accessibilità. Tale strumentopermetterà ai dipartimenti pubblici di pianificazione dianalizzare/simulare le potenzialità correlate con diversitipi di misure politiche aventi un impatto regionale.Dall’altro lato, le imprese private saranno aiutate adindividuare localizzazioni ottimali.REDECON fornirà uno strumento a supporto dellapianificazione territoriale e della gestione dellalocalizzazione delle attività economiche all’internodi alcune regioni che rientrano nell’area CADSES, ein particolare all’interno dell’Euro-regione (Austria,Italia, Slovenia, Ungheria e Croazia). Il progettoquantificherà il potenziale per lo sviluppo regionalesostenibile nelle regioni selezionate come base perla pianificazione territoriale. Un secondo obiettivodel progetto è il rafforzamento della cooperazionee dell’integrazione dell’Euro-regione nel campo dellapianificazione territoriale attraverso la definizione distrumenti comuni e sistemi informativi che possonooffrire una metodologia standard per l’analisi e lavalutazione di diversi tipi di misure politiche. In terzoluogo REDECON dovrebbe fornire un notevole trasferimentodi know-how nel settore della pianificazionestrategica da parte dei vecchi Stati Membri verso inuovi Stati Membri e i nuovi entranti.Il progetto REDECON fornirà un’analisi approfonditadelle strutture territoriali dei sistemi economici delleregioni coinvolte basata sul concetto di “Qualità dellaLocalizzazione delle Attività (ALQ)”. Ciò permetteràdi avere una classifica transnazionale e regionaledelle localizzazioni in conformità con un appropriatoinsieme di indicatori qualitativi. I dati risultanti offrirannodettagli sull’adeguatezza della localizzazioneal fine di supportare future decisioni sull’uso dellaterritorio per aree industriali e commerciali. Alcuneazioni pilota mostreranno i risultati di applicazioniconcrete dello strumento in tre diverse aree tematichecon servizi avanzati, gestione dei voli per il trasportomerci e razionalizzazione del trasporto pubblico. LePubbliche amministrazioni coinvolte saranno in gradodi utilizzare uno strumento avanzato informatizzatoper la pianificazione territoriale. Le imprese avrannoa disposizione un quadro territoriale dettagliato subase transnazionale a supporto delle loro decisionidi localizzazione.


REPUSCostruzione di un sistema urbano policentrico nell’area di integrazioneeconomica dell’Europa centro-orientaleSettore: Sviluppo LocaleCapofila: Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT)Contatti Capofila: Paolo Mattiussi, e-mail: pmatiussi@regione.emilia-romagna.itManuela Capelli, e-mail: mcapelli@regione.emilia-romagna.itDurata: giugno 2005 - maggio <strong>2007</strong>Risorse finanziarie complessive: 1.427.640 euroPartenariato: Urban Development - Istituto per lo Sviluppo Urbano (PL); Politecnico di Praga (CZ); Facoltà diArchitettura Praga (CZ); Ministero dell’Ambiente e della Pianificazione Territoriale (Sl); OIR - Istituto Austriacoper gli Studi sulla Pianificazione Territoriale (AT); VÁTI - Impresa Noprofit per lo Sviluppo Regionale ed laPianificazione Urbana (HU)Sito Web: ww.repus.itStruttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: Direzione generale Programmazione Territoriale eSistemi di MobilitàRisorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 213.000 euroIl progetto si propone di ricercare insieme ai nuovi StatiMembri come sviluppare territori urbani e regionalicompetitivi e sostenibili. La ricerca indaga il concettodi Regional Polycentric Urban System - RePUS - alfine di individuare le possibili potenzialità generatedalle relazioni tra piccole e medie città nel contestospaziale regionale ed europeo.le potenziali aree economicamente integrate.4. Riflessione sui risultati acquisiti a seguito dellesperimentazioni che si svolgeranno in ogni paese,identificazione di buone pratiche e misurazionedelle difficoltà.5. Scambio e condivisione di informazioni e risorse alivello internazionale; networking internazionale perl’elaborazione di strategiche innovative finalizzate algoverno dei territori.111Il progetto si propone, in generale, di ricercare i capitalipresenti a livello potenziale nelle regioni coinvolte perlo sviluppo di aree economicamente integrate competitivee sostenibili, analizzando le possibili relazionitra piccole e medie città, ambiti rurali e urbani. Inparticolare, valorizzando le dinamiche delle piccolee medie città, la ricerca promuove in ogni paese lacostruzione di strategie di governo del territorio chefavoriscano sistemi urbani policentrici qualificabili nelcontesto europeo.INTERREG III B CADSES1. Identificazione di appropriati indicatori per rappresentarele dimamiche territoriali a diverse scaledi intervento.2. Rappresentazione quantitativa e qualitativa dellerelazioni spaziali, funzionali, economiche e socialigenerate da piccole e medie città, includendo areetrans-frontaliere dell’Europa centro-orientale.3. Elaborazione di un’analisi SWOT per ogni paese eper l’intera Europa orientale finalizzata ad individuare


RIMADIMAGestione e prevenzione del rischio e dei disastri naturali nelle regionimontane e forestaliSettore: AmbienteCapofila: Comunità Montana Appennino Forlivese (IT)Contatti Capofila: Marco Iacchetta, e-mail: marco.iacchetta@comunita-montana-forlivese.fo.itDurata: giugno <strong>2006</strong> - luglio 2008Risorse finanziarie complessive: 959.000 euroPartenariato: Slesian Voivodeship Office Katowice (PL); Agenzia di coordinamento Lago Balaton (HU); Conservazionedelle Natura Berkut (CZ); Regione di Smolyan (BG); Associazione Nazionale PMI (BG); Università diSkopje (FY); Parks and Greenery of Skopje (FY); Municipalità di Brasov (RO); SRBIJAVODE - Impresa Pubblicaper la gestione dell’Acqua (SCG); Università di Belgrado (SCG); Provincia di Toplički (SCG)Sito Web: www.rimadima.euEnti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Comunità Montana Appennino ForliveseRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 150.000 euro112INTERREG III B CADSESOgni anno i disastri naturali causano gravi danni allepopolazioni e alla natura e lasciano conseguenze a lungotermine sull’economia e sulle infrastrutture delle regionicolpite. Partendo da queste considerazioni l’obiettivoprincipale di questo progetto è lo sviluppo di misure diprevenzione e piani d’emergenza per affrontare pericoliimminenti. Le regioni partecipanti a questo progettosono colpite, come molte altre dell’area CADSES, dadisastri naturali di natura meteorologica (tempeste,inondazioni, incendi forestali, siccità) o gravitazionale(frane, valanghe, slavine, colate di fango, cadute dirocce). RIMADIMA mira a mettere a punto un “sistemacomune di supporto decisionale (DSS)” per i dipartimentidi pianificazione e i centri di gestione delle crisi (CMC).Ciò offrirà possibilità di interazione fra gli interventi dipianificazione e di crisi. La struttura del concetto cosìcome la versione dimostrativa del software DSS sarannoadattabili per tutti i tipi di rischio e per ogni regionedell’area CADSES.Il progetto deriva dall’ESPD (sviluppo e conservazionedella natura) e da diverse linee guida CEMAT, qualila riduzione dei danni ambientali, la protezione dellerisorse naturali, la promozione del turismo sostenibile,la limitazione dell’impatto dei disastri naturali e la promozionedi un equilibrato sviluppo economico e socialedella regione.Gli obiettivi principali del progetto sono:1. la pianificazione, modernizzazione e sviluppo di centriper la gestione delle crisi (CMC) integrati all’internodegli organismi nazionali, regionali e locali al fine di unamaggiore sicurezza per il rafforzamento delle strutturesocio-economiche (imprese del settore del turismo,infrastrutture, ecc.);2. la promozione della cooperazione e degli scambi diesperienze a livello europeo fra CMC che operano a livellolocale, nazionale e regionale e i dipartimenti per lo sviluppoterritoriale a livello europeo, regionale e locale;3. l’elaborazione e il miglioramento delle direttive perlo sviluppo territoriale, delle leggi e procedure per laprevenzione e la gestione dei rischi.RIMADIMA intende sviluppare una versione dimostrativadel DSS open-source quale strumento destinato ai decisoriche combina la gestione di rischi e la pianificazioneterritoriale al fine di:1. migliorare i metodi di pianificazione dei dipartimentiper lo sviluppo territoriale con l’obiettivo di rafforzare iprocessi di pianificazione delle zone a rischio;2. migliorare i tempi di reazione e i flussi di comunicazioneper i centri di gestione delle crisi e la preparazionedi unità operative.Perciò saranno costituiti sistemi di monitoraggio hardwaree software per i fenomeni atmosferici pericolosi.Sulla base delle esperienze dei partner saranno elaborati iconcetti di prevenzione dei rischi, che saranno visualizzatiin mappe dei rischi basate sui GIS tramite Web, adattateper i seguenti temi:- disastri naturali (gravitazionali e metereologici);- concetti di turismo ecologico sostenibile;- preservazione della natura in aree forestali e montane.


RISK AWARESistema avanzato di previsioni del tempo per comunicare e gestire i rischiSettore: AmbienteCapofila: ARPA - Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente dell’<strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT)Contatti Capofila: Pier Paolo Alberoni, e-mail: palberoni@arpa.emr.itDurata: gennaio 2004 - dicembre <strong>2006</strong>Risorse finanziarie complessive: 2.801.425 euroPartenariato: Università dell’Aquila (IT); Regione Marche (IT); ARPA Friuli Venezia Giulia (IT); Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT); CNR ISAC (IT); CNR - Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica (IT); Dipartimento diProtezione Civile (IT); Deutsches Zentrum für Luft- und Raumfahrt (DE); Institut für Physik der Atmosphäre(DE); Joanneum Research GmbH (AT); Istituto per i Sistemi Tecnologici Applicati (AT); Università di Vienna(AT); Istituto di Meteorologia e Geofisica (AT); Istituto di Meteorologia e Gestione delle Acque (PL); ServizioMeteorologico e Idrogeologico (HR)Sito Web: www.smr.arpa.emr.it/riskawareStruttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: ARPA - Agenzia Regionale Prevenzione e Ambientedell’<strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>; Direzione Generale Ambiente e Difesa del Suolo e della CostaRisorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: ARPA <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> 316.000 euro; Direzione GeneraleAmbiente e Difesa del Suolo e della Costa 58.500 euroI rischi meteorologici, come tempeste di vento efenomeni convettivi seguiti da piogge torrenziali edinondazioni, colpiscono tutta l’Europa. Di fatto, leinondazioni causano la perdita maggiore in terminidi vite umane fra tutti i rischi naturali. Le tempesteconvettive, spesso accompagnate da forti venti disuperficie e precipitazioni torrenziali, possono avereun forte impatto soprattutto nelle aree di montagna.Eventi di questo tipo richiedono previsioni più adeguateed avvertimenti tempestivi dei rischi per poterproteggere vite umane e beni.Il progetto RISK AWARE mira a sviluppare un sistemaintegrato che utilizzi dati di varia provenienza perpoter individuare e prevedere eventi meteorologicirischiosi. Nello specifico, all’interno del progetto siperseguono diversi obiettivi: 1. la prevenzione deidisastri naturali geo-idrologici a livello regionale,nazionale e trans-nazionale imposti dalla situazionemeteorologica; 2. la creazione ed implementazionedi programmi regionali, nazionali e transnazionali perl’esame dei rischi geo-idrologici e la gestione dei rischi;3. ingrandire la gamma e la qualità delle informazionimeteorologiche a breve raggio (0-24 ore), per poteraiutare gli operatori nei campi dell’idrologia, geologia,protezione civile e aree connesse, le cui azionidipendono da informazioni tempestive su violentieventi meteorologici che si evolvono nel giro di pocotempo e sulle condizioni idrogeologiche.I risultati del progetto mirano ad ottenere diversieffetti: la definizione di metodologie, modelli e dati; ladefinizione di linee-guida comuni per la prevenzionedei rischi e la loro gestione; la creazione e sviluppo diun sistema di comunicazione di dati e di un sistemad’archivio; l’attivazione dei prototipi operativi in areetarget selezionate; un set di offerte di servizi per gliutenti finali.113INTERREG III B CADSES


ROMITROMan ITinerariesSettore: CulturaCapofila: Provincia di Rimini (IT)Contatti Capofila: Enzo Finocchiaro, e-mail: e.finocchiaro@provincia.rimini.itDurata: gennaio 2004 - giugno <strong>2006</strong>Risorse finanziarie complessive: 905.000 euroPartenariato: Comune di Rimini (IT); IBACN - Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione<strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT); Europa Inform Consulting srl (IT); ADEP - Impresa municipale per lo sviluppo locale diPatrasso (GR); Università Erlangen-Nuernberg (DE); ZEUS Consulting S.A. (GR); Università Tecnica di Sofia(BG); Biblioteca Nazionale Austriaca (AT)Sito Web: www.romit.orgStruttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: IBACN - Istituto per i beni artistici, culturali e naturalidella Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>Risorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 100.000 euroEnti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Provincia di Rimini; Comune di Rimini; EuropaInform Consulting srlRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: Provincia di Rimini 67.500 euro;Comune di Rimini 40.000 euro; Europa Inform Consulting srl 80.000 euro114INTERREG III B CADSESIl progetto ROMIT mira alla catalogazione a livello europeodi nuovi metodi di tutela e gestione dei siti archeologicidi origine romana, integrandoli nelle politiche di sviluppolocale. A questo scopo, due sono i fattori significativi:1. l’”heritage”, considerato come una combinazione traelementi intangibili come le tradizioni, i valori e le concezionied elementi tangibili come i manufatti, le costruzioni e ilpaesaggio, rappresenta sempre più un fattore di identitàe una sfera in cui sviluppare vari interessi personali;2. interessi individuali possono essere trasformati in specificiprodotti turistici. Studi condotti a livello internazionale, inparticolare negli Stati Uniti, hanno dimostrato che gli “heritagetourists” spendono di più e soggiornano più a lungonelle destinazioni prescelte rispetto agli altri turisti.1. Mettere a punto e avviare una strategia innovativadi gestione del patrimonio culturale, che sia in grado diintegrare, a livello locale, il processo di accrescimentodelle risorse culturali con la struttura socio-economicadel territorio;2. migliorare sia la protezione che la fruizione del Romanheritage come uno dei più significativi esempi di architetturadell’antichità e di trasformazione umana del paesaggioculturale e, nello stesso tempo, come un’espressionerilevante dell’identità europea. Ciò verrà fatto attraversoun sistema transnazionale integrato basato su un catalogoeuropeo e un sito web che promuoverà e gestirà unitinerario culturale (cultural route) dedicato, graficamentebasato sulla Tabula Peutingeriana;3. facilitare la cooperazione europea attraverso la realizzazionedi meeting e conferenze tra attori pubblicie privati, provenienti dalle regioni coinvolte in ROMIT,su tematiche legate alla gestione e valorizzazione delpatrimonio archeologico come elemento costitutivo dellosviluppo locale.1. mettere a punto un modello comune di sviluppo deisiti archeologici, basato su studi economici e giuridicitransnazionale;2. sviluppare un catalogo europeo comune basato suun inventario transnazionale e multilingue, attraverso laselezione e aggregazione di informazioni e documentazionisu anfiteatri, arene, edifici, strade, mura ecc. di origineromana, includendovi anche le realtà meno conosciute;3. progettare una cultural route dei siti archeologici romani,attraverso un sito web in grado di gestire e promuoverela cultural route;4. sviluppare un sito web per promuovere e gestire lacultural route suddetta, che sarà graficamente basatasulla Tabula Peutingeriana;5. progettare un osservatorio europeo sui turisti interessatial patrimonio storico e culturale;6. predisporre materiale didattico per funzionari pubbliciche operano nel settore dello sviluppo urbano e territoriale,gestori del patrimonio culturale e operatori turistici.


RURAL TOURPromozione turistica per una crescita sostenibile dell’agricolturanell’area CADSESSettore: Turismo - AgricolturaCapofila: Regione Veneto (IT)Contatti Capofila: Stefano Sisto, e-mail: stefano.sisto@regione.veneto.itDurata: luglio <strong>2006</strong> - dicembre <strong>2007</strong>Risorse finanziarie complessive: 1.287.638 euroPartenariato: Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT); M.A.R.R - Malopolska Agenzia per lo Sviluppo Regionale (PL);Bundeslan Karnten (AT); Associazione per lo Sviluppo Micro-Regionale di Szécsény (HU); AZRRI - Agenziaper lo Sviluppo Rurale dell’Istria (HR)Struttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: Direzione Generale Attività Produttive, Commercioe TurismoRisorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 100.441 euroReferente: Maura Mingozzi, e-mail: mumingozzi@regione.emilia-romagna.itIl progetto RURALTOUR promuove forme imprenditorialisostenibili di turismo rurale e mira ad aumentarele opportunità di reddito esistenti per le aree ruraliattraverso lo sviluppo di una strategia di marketingper il turismo rurale. Tale strategia sarà attuata perle aree coinvolte dai partner di progetto. Inoltre, saràsviluppata una rete internazionale riconosciuta e unmarchio per identificare iniziative di turismo sostenibilecertificate nelle aree coinvolte nel progetto. Le risorse ele iniziative turistiche delle aree coinvolte nel progettosaranno diffuse su Web utilizzando l’apprendimentoa distanza e metodi di apprendimento condivisi permantenere attiva la presenza on line degli utenti.Nel lungo periodo si attendono un aumento dellivello del reddito per le attività economiche locali,incluso quello di artigiani, guide turistiche, negozi dialimentari, ristoranti, alloggi nelle aree coinvolte nelprogetto, principalmente dovuto all’aumento del flussoturistico. Inoltre si attende un aumento dell’afflussoturistico dovuto al miglioramento dell’offerta delturismo rurale legato al progetto.Il progetto promuove la formazione continua e specializzatasul turismo rurale ai partner di progettoe ai membri della rete RURAL TOUR, finalizzata all’aumento delle capacità legate al turismo (cucina,accoglienza, lingue straniere, conoscenza della culturalocale).Le attività di sviluppo del turismo rurale sarannoproposte a livello transnazionale e presentate aglioperatori locali attraverso un piano di marketingper il turismo rurale sostenibile. Il piano di marketingsarà accompagnato da un handbook che fornirà idettagli per l’implementazione del piano ai partner diprogetto quando saranno chiamati ad attuarlo nellearee rurali coinvolte nel progetto. Durante la fasepilota del progetto verrà proposta una “strategia dimarchio” e saranno elaborate linee guida per accedereal network di progetto. L’attuazione di questastrategia fornirà a ciascuna organizzazione partneruna corretta strategia di marketing e la possibilità dimassimizzare la propria visibilità.Tutti gli operatori di turismo rurale partecipanti(agricoltori, attività imprenditoriali legate al turismo)beneficeranno del programma di formazionecontinua gestito dal progetto. Inoltre, le linee guidadi marketing e il marchio saranno fornite ai partnercosì come saranno diffusi strumenti aggiuntivi dimarketing (brochures, mappe).115INTERREG III B CADSES


SAWWATACARete fognaria e trattamento delle acque di scarico nell’area costieraadriaticaSettore: Sviluppo LocaleCapofila: Comune di Rimini (IT)Contatti Capofila: Massimo Totti, e-mail: massimo.totti@comune.rimini.itDurata: dicembre 2003 - dicembre <strong>2006</strong>Risorse finanziarie complessive: 908.850 euroPartenariato: Joanneum Research (AT); Croatian Waters (HR); Comune di Rijeka (HR); Comune di Preveza(GR); Università Ljubljana (SI); Provincia di Rimini (IT)Sito Web: www.sawwtaca.comEnti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Comune di Rimini; Provincia di Rimini;Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: Comune di Rimini 162.400 euro;Provincia di Rimini 22.500 euro116INTERREG III B CADSESIl progetto supporta il miglioramento e l’armonizzazionedelle politiche e delle azioni tese alla gestione dellarete fognaria e del trattamento delle acque reflue neicentri urbani situati nei pressi del Mare Adriatico. Gliinterventi di supporto, mirano a ridurre l’inquinamentodell’acqua di superficie dell’Adriatico e il conseguentemiglioramento della qualità delle spiagge.Stabilire i bisogni specifici dell’area Adriatica e accrescerela consapevolezza generale e il know-how sullasalvaguardia delle acque di superficie dell’Adriaticoattraverso il miglioramento dei sistemi fognari e ditrattamento delle acque di scarico, in quanto piattaformaper lo scambio continuo di esperienze sulletecnologie innovative e sugli strumenti di gestione.Il progetto, inoltre, mira a supportare - attraversol’elaborazione di Linee Guida - le autorità locali nelprocesso di identificazione dei necessari investimentiinfrastrutturali, nelle relative modalità di implementazione,relativamente alla legislazione comunitaria enazionale vigente e alle tecnologie più adeguate.Il progetto prevede la creazione di una rete di autoritàed esperti locali per la salvaguardia delle acque disuperficie del Mare Adriatico e l’elaborazione di LineeGuida di riferimento, basate su un nuovo metodo ditipo integrato e territoriale sviluppato dal Comune diRimini e attuato attraverso la redazione del proprio“Piano Generale delle Fognature”, uno strumentodi pianificazione utile a verificare l’efficacia dellametodologia e la validità dei risultati per otteneresistemi delle reti e degli impianti adeguati per unosviluppo compatibile del territorio con rispetto esalvaguardia dell’ ambiente. Il risultato finale saràl’elaborazione delle Linee Guida per lo sviluppo di unprogetto sul sistema delle reti fognarie e il trattamentodelle acque reflue nelle zone adriatiche, partendoinizialmente dalla raccolta dati e informazioni sullostato dei sistemi presenti nei territori dei Comuni diRimini, Rijeka, Preveza e passando successivamenteal confronto con le esperienze locali.In sintesi, le attività previste sono le seguenti: raccoltadati sul trattamento delle acque reflue e della retefognaria nelle zone adriatiche; analisi generale ecomparativa dei dati al fine di pubblicarli in un RapportoGenerale; seminario in Austria per presentare ilRapporto Generale; scambio delle informazioni e delleesperienze nei Convegni in Croazia, in GR e in Italia;sviluppo di un Master Plan come riferimento principaleper le politiche regionali e locali sul trattamento delleacque reflue e della rete fognaria nelle zone adriatiche;sviluppo di linee guida di riferimento e preparazionedi un manuale sullo sviluppo del progetto; conferenzain GR sul MasterPlan e sulle lineeguida sviluppatecon presentazionedel manuale;creazione di unsito web collegatoai siti localidi tutti i partnersdel Progetto;elaborazione diun piano per lacomunicazionee diffusione delprogetto.


SHINING MOUNTAINSSport e Salute, iniziative innovative di crescita per le montagneSettore: Sviluppo LocaleCapofila: NORDA - Agenzia Regionale di Sviluppo dell’Ungheria settentrionale (HU)Contatti Capofila: Vásárhelyi Katalin, e-mail: Vasarhelyi.Katalin@norda.huDurata: aprile <strong>2006</strong> - marzo 2008Risorse finanziarie complessive: 1.186.500 euroPartenariato: Comunità Montana dell’Appennino Reggiano (IT); Comunità Montana del Montefeltro (IT);Agenzia per lo Sviluppo Regionale di Kosice (SK); Regione Ovest Macedonia (GR); EAP - Agenzia di sviluppodi Pelino (GR); NoFrontiers21 (BG)Enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Comunità Montana dell’Appennino ReggianoRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 92.500 euroReferente: Elisa Attolini, e-mail: turismo@comunità-montana.re.itIl progetto offre strumenti operativi finalizzati allosviluppo di nuove opportunità economiche nelleregioni coinvolte, incentrate sulla valorizzazionedel settore H&W (Health and Wellness) - Salute eil Benessere. SHINING MOUNTAINS, basandosi suun’analisi teorica e su un network di scambio europeo,definisce strumenti di gestione dedicati alla pianificazionestrategica e alla gestione dell’area H&W neiterritori montani e, successivamente, mette a puntostrumenti operativi ad hoc per l’implementazionedel le attività di H&W. Gli strumenti definiti sarannoapplicati in aree pilota, ovvero le aree del circuitoCADSES transnazionale denominato “Destinazioni diBenessere e Salute di Alta Qualità”. L’applicazione diquesto modello a diverse aree montane permetteràdi sistematizzare il modello stesso e di trasformarlo inuna esperienza di riferimento per l’intero territorio UE.Il progetto ha anche una sezione formativa finalizzataad accrescere le competenze delle organizzazionipubbliche e private.Il progetto intende stimolare il potenziale proprio dellearee montane al fine di stimolare l’imprenditorialitàlocale e di promuovere una strategia di sviluppodiversificata. Il settore legato alla Salute e al Benessere,attualmente in forte espansione, si accordapienamente con le caratteristiche delle aree montane.Sulla base di queste considerazioni, il progetto miraa definire strumenti di supporto alla crescita delleattività economiche locali e della attuale offerta nelsettore H&W. Una grande attenzione sarà data allosviluppo di competenze manageriali per gli attoripubblici e privati, attraverso uno specifico programmadi formazione nonché alla diffusione dell’esperienzaprogettuale nell’area CADSES.SHINING MOUNTAINS prevede:1. la costruzione di un set di strumenti strategici emanageriali;2. la definizione di quattro strumenti operativi:strategie di marketing, sistema qualità per il settoreH&W, incubatore virtuale di impresa, marketing peri prodotti tipici;3. la realizzazione di attività di formazione rivolteagli attori locali che prevedono la realizzazione diuna piattaforma e-learning;4. l’identificazione di sette aree pilota in cui saràrealizzata la sperimentazione degli strumenti elaborati(6 delle 7 aree pilota solo localizzate negliStati Membri);5. realizzazione di attività di diffusione dei risultatie degli out-put progettuali, scambio di esperienze,networking e promozione del circuito H&W.I partners UE beneficeranno di tutti i risultati ottenutinell’ambito del progetto e saranno particolarmentecoinvolti nella produzione di alcuni risultati: la definizionedegli scenari locali, del modello organizzativolocale e degli strumenti operativi e inoltre sarannoampiamente interessati dalle attività di formazionee dalla fase di diffusione.117INTERREG III B CADSES


S.I.S.M.A.Sistema integrato per le attività di gestione della sicurezza persalvaguardare e proteggere i centri storici da rischiSettore: Protezione CivileCapofila: Regione Umbria (IT)Contatti Capofila: Luciano Tortoioli, e-mail: prociv@regione.umbria.itDurata: gennaio 2003 - dicembre <strong>2006</strong>Risorse finanziarie complessive: 2.154.141 euroPartenariato: Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT); Regione Marche (IT); Regione Abruzzo (IT); Provincia di Atene (GR);Regione del Peloponneso (GR); Comune di Homeroupolis-Chios (GR); Agenzia per l’ambiente della RepubblicaSlovena (SI); Geological Survey of Slovak Republic (SK); Ministero della Protezione Civile Italiano (IT)Struttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: Direzione Generale Ambiente e Difesa del Suolo edella CostaRisorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 108.900 euroReferente: Stefano Vannini, e-mail: svannini@regione.emilia–romagna.it118INTERREG III B CADSESIl contesto di significativa vulnerabilità, in particolareper effetto dell’azione sismica che caratterizza i territoridelle regioni dell’area CADSES - tra cui Italia, Grecia,Paesi Balcani - e la contemporanea presenza di unricco patrimonio architettonico e culturale, compresii numerosi centri storici, dove si svolgono attivitàrilevanti per la qualità dei sistemi urbani interessati,sono le ragioni che hanno incentivato la presentazionedel progetto S.I.S.M.A. La finalità è quella diavviare un confronto scientifico sugli approcci e lemetodologie, sviluppate ed in corso di applicazione,tese a contrastare e prevenire l’azione distruttiva deglieventi naturali nell’ottica della promozione e dellosviluppo di azioni preventive coordinate identificabilia livello transnazionale.Si approfondiranno gli aspetti legati alla pianificazioneurbanistica, quale strumento di prevenzione, applicatasia a livello di norma generale, sia con la sua più direttae incisiva proposta per interventi programmati sultessuto edilizio. La conoscenza di tali elementi potràtrovare una immediata ed efficace applicazione nelmomento di organizzazione dell’azione di ProtezioneCivile. Infatti, l’informazione e la consapevolezzadella popolazione, circa il grado di vulnerabilità delsistema urbano in cui vive, permetterà al cittadino, nelruolo di “primo soccorritore di se stesso”, di diveniredeterminante per la propria salvaguardia e per quelladei beni all’interno del centro storico.Il progetto S.I.S.M.A. prevede la costituzione diun osservatorio permanente, composto da espertidelle amministrazioni e/o delle istituzioni dei paesirappresentati dai partner aderenti che, sia durantelo svolgimento del progetto sia soprattutto dopo lasua conclusione, potrà divenire il riferimento a livellotransnazionale per assicurare la prosecuzione delloscambio di esperienze e risultati raggiunti e per contribuirea tracciare linee di azioni e criteri omogeneinella gestione delle calamità naturali.


SMS-VOSLESSRealizzazione di sistemi per la gestione dei solventi come approcciotransnazionale per ridurre l’inquinamento da composti organici volatili(COV)Settore: AmbienteCapofila: Provincia di Forlì-Cesena (IT)Contatti Capofila: Vladimiro Alberti, e-mail: alberti.vladimiro@provincia.forli-cesena.itDurata: gennaio 2004 - dicembre <strong>2006</strong>Risorse finanziarie complessive: 1.087.966 euroPartenariato: Provincia di Forlì-Cesena (IT); ERVET - <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> Valorizzazione Economica del TerritorioS.p.a. (IT); ENEA (IT); Università di Karlsruhe (DE); IHD Dresden (DE); Università di Bucarest (RO); Universitàdi Ljubljana (SI)Sito Web: http: //spa.casaccia.enea.it/smsvoslessEnti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Provincia di Forlì-Cesena; ERVET - <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>Valorizzazione Economica del Territorio S.p.a.Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: Provincia di Forlì-Cesena 127.995euro; ERVET 12.500 euroA seguito dell’approvazione della cosiddetta “SolventDirective” (Direttiva 1999/13/EC), direttiva comunitariafinalizzata alla riduzione degli effetti diretti ed indirettidelle emissioni dei solventi organici nell’ambiente, si rendenecessaria la sua implementazione nel settore industriale.Il progetto mira allo sviluppo di un Sistema di GestioneAmbientale in alcuni siti industriali attraverso un “Pianodi Gestione dei Solventi”. Le aziende identificate per ilprogetto sono PMI significative per poter diffondere altermine del progetto, i risultati acquisiti in altre aziendeappartenenti al medesimo settore industriale.Obiettivo principale del progetto è dotare le imprese diuno strumento per lo sviluppo di un sistema “di autocontrollo”ambientale in tutte le aziende che impieganosolventi nei loro processi di produzione in modo daconsentire il controllo delle emissioni in conformità conla Direttiva 1999/13/EC. Si vogliono inoltre analizzare siagli specifici settori industriali che impiegano solventi neiloro processi di produzione che le differenti situazioniesistenti nei paesi coinvolti nel progetto. Altro obiettivoè supportare la condivisione di esperienze, attraverso ilricorso ad uno strumento “transnazionale”, finalizzato asupportare l’attuazione della legislazione europea negliStati Membri in un’ottica di uniformità soprattutto perquanto concerne le ricadute sul mondo delle imprese.Il progetto mira inoltre ad ottimizzare la cooperazionetra le aziende e la pubblica amministrazione in un’otticadi responsabilizzazione delle PMI e a promuoverel’attuazione di Sistemi di Gestione Ambientale.I risultati possono essere così sintetizzati:1. sviluppo e attuazione a livello operativo del Piano digestione dei solventi (PGS) in 45 aziende e in 7 settoriindustriali;2. definizione di un insieme di indicatori adeguati perverificare e quantificare il rendimento del Piano diGestione dei solventi;3. attivazione di un piano di riduzione dei COV, basatosui risultati ottenuti per garantire il rispetto dei limitiprescritti dalla direttiva e dalle normative nazionali4. elaborazione di una serie completa di dati sperimentali;5. implementazione di uno specifico software perquantificare i valori delle emissioni prodotte dall’usodi solventi;6. organizzazione di attività di formazione sulla gestioneper preparare diversi operatori interni ad eseguireparticolari mansioni pratiche quali l’uso e il controllo disistemi di riduzione di VOC l’uso di specifici sistemi diverniciatura e il controllo del loro rendimento ecc.;7. dotazione alla pubblica amministrazione di procedureoperative per ottimizzare le attività di controllo8. promozione e diffusione del Piano di Gestione deisolventi in Romania e Slovenia..E’ prevista inoltre la pubblicazione e diffusione dei risultatidel progetto attraverso la realizzazione di un sito web,di alcuni seminari locali e di report tecnici.119INTERREG III B CADSES


TAQIMiglioramento transnazionale della qualità dell’ariaSettore: AmbienteCapofila: Austrian Environmental Expert Group - AEEG (AT)Contatti Capofila: Richard Schönstein, e-mail: aeeg@aon.atDurata: luglio 2003 - luglio <strong>2006</strong>Risorse finanziarie complessive: 1.525.375 euroPartenariato: Comune di Forlì (IT); Regione della Bassa Austria (AT); Regione del Burgenland (AT); Agenziaper la Protezione Ambientale (DE); CHMI - Istituto Idrometeorologico Ceco (CZ); SHMI- Istituto IdrometeorologicoSlovacco (SK); Istituto Turistico Internazionale presso l’Associazione Turistica Nazionale (SI); Istitutoper la Protezione Ambientale (HU)Sito Web: www.taqi.netEnti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Comune di ForlìRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 13.800 euroReferente: Rossana Giacomoni, e-mail: rossana.giacomoni@comune.forli.fo.it120INTERREG III B CADSESLe strategie monosettoriali a livello nazionale sembranoessere insufficienti per trovare soluzioni nel complessocampo dell’inquinamento dell’aria e della pianificazioneambientale. L’area di intervento del progetto è stataper lungo tempo suddivisa dalla cortina di ferro ed èora una regione transnazionale che cresce, caratterizzatada cambiamenti rapidi nel settore economico edinfrastrutturale.Questo progetto mira a creare una base dati aggiornata,omogenea, regionalizzata e transnazionale sulle emissioniper pianificare decisioni come EIA o SEA attraversoil collegamento dei dati sull’ambiente e sul territorio. Gliinventari sulle emissioni per tutte le categorie - SNAP(traffico e fonti non-mobili) e le previsioni sulle emissionicontribuiranno all’obiettivo del monitoraggio delle fontidi inquinamento più piccole, ma più disperse. Secondole direttive informative ambientali dell’UE (a seguito dellaConvenzione di Aarhus) il pubblico e le informazionipubbliche giocano un ruolo cruciale. Il progetto inizieràla ricostruzione e l’ampliamento di una piattaforma diinformazioni internazionale via internet che consental’accesso al pubblico ai dati aggiornati sulle emissionied informazioni ambientali in varie lingue.lungo termine, come ad esempio EIA o SEA;2. la costruzione di una rete di cooperazione avanzataa carattere transnazionale finalizzata allo scambio diconoscenze assieme all’elaborazione congiunta di strategieper migliorare i dati e la situazione dell’ambientecontribuirà alla pianificazione di misure e all’individuazionedi best practice sulla riduzione duratura degliinquinanti dell’aria;3. la realizzazione di workshop infrasettoriali multilateralisulle tematiche del progetto, tra cui tematiche economichee sociali, i trasporti, l’ambiente, la sostenibilità ela società dell’informazione, l’integrazione sociale;4. l’organizzazione di corsi di formazione e seminarifinalizzati allo scambio transnazionale e al trasferimentodi know-how nel campo della pianificazione regionalee della qualità dell’aria;5. la riorganizzazione e l’ampliamento di una piattaformainternet internazionale e multilingue che consente alpubblico di accedere a dati aggiornati sulle emissionie ad informazioni in materia ambientale.Tra i risultati previsti dal progetto rientrano:1. la creazione di una banca dati transnazionale, aggiornataed omogenea, sulle emissioni a supporto deiprocessi decisionali relativamente alla pianificazione a


TRANSLANDSTransversal lands: abbazie e grandi fiumiSettore: Pianificazione TerritorialeCapofila: Provincia di Piacenza (IT)Contatti Capofila: Bruno Bedani, e-mail: turismo@provincia.pc.itDurata: maggio <strong>2006</strong> - aprile 2008Risorse finanziarie complessive: 1.029.789 euroPartenariato: Comune di Fiorenzuola (IT); Rzeszow Agenzia Regionale di Sviluppo (PL); KRTKo - Associazioneper lo Sviluppo Regionale (SK); Centro per l’innovazione in Agricoltura Public Company di Debrecen (HU);Governo della Regione di Sofia (BG)Enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Provincia di Piacenza; Comune di FiorenzuolaRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: Comune di Fiorenzuola 124.729euro; Provincia di Piacenza 146.205 euroTRANSLANDS intende promuovere azioni finalizzatea proteggere e sviluppare un paesaggio comune alterritorio CADSES: le aree marginali e rurali caratterizzatedalla presenza di abbazie storiche, corsid’acqua e città minori, situate su importanti stradeche collegano grandi città. Queste, considerate cometerre traversali rispetto alle principali linee di mobilità,risultano dotate di importanti risorse culturali,economiche, rurali e artigiane e rappresentano unimportante collegamento e una mediazione tra territorie culture locali. TRANSLANDS intende accrescere laconsapevolezza della qualità delle Terre Traverse oltrea promuovere la conservazione e la valorizzazionedel loro patrimonio culturale attraverso strategieterritoriali transnazionali.I principali obiettivi del progetto sono:1. favorire la protezione e la gestione corretta delpaesaggio delle Terre Traverse;2. favorire la valorizzazione e la conservazione dellecaratteristiche rurali delle Terre Traverse;3. accrescere la consapevolezza sull’importanza storica,culturale e socio economica delle Terre Traverse;4. promuovere lo sviluppo sostenibile.Il progetto mette a punto la pianificazione esecutiva ela realizzazione di cinque “Transversal Lands Routes”,ossia cinque itinerari con una segnaletica comune(culturali, ciclistiche, ecumeniche). Creerà anche 5case della memoria per la raccolta e la conservazionedella cultura contadina (oggetti, materiale documentario).Come fase preliminare il progetto verificheràle condizioni per creare dei comuni itinerari turisticiculturali nelle Terre Traverse, lanciare un contesto diidee per la progettazione grafica della segnaleticacondivisa e realizzare uno studio di fattibilità per lacreazione di case della memoria sulle tradizioni rurali.Nell’ambito delle attività di diffusione il progettointende organizzare competizioni scolastiche sulleterre traverse, 5 seminari locali, 1 conferenza finaleinternazionale e un sito web in Inglese. I principalieffetti del progetto saranno un’accresciuta consapevolezzasul paesaggio delle “ terre traverse”, loscambio di esperienza e informazioni, lo sviluppo dimetodologie, strategie territoriali per lo sfruttamentodel potenziale turistico dei centri religiosi e importantifiumi e la creazione di itinerari caratterizzati da unametodologia di pianificazione territoriale condivisa. Infinesarà attivato un Network permanente europeo cheincluderà partnership Pubblico-Private, organizzazionidella società civile, cittadini che promuoverà stimoliinteressanti per le future politiche di pianificazioneterritoriale a livello regionale ed europeo.121INTERREG III B CADSES


TRANSROMANICARete transnazionale e itinerari del romanicoSettore: Turismo - CulturaCapofila: Ministero delle Infrastrutture e Trasporti della Regione Federale di Sassonia-Anhalt (DE)Contatti Capofila: Frank Thäger, e-mail: Thaeger@mbv.lsa-net.deDurata: novembre 2003 - ottobre <strong>2006</strong>Risorse finanziarie complessive: 2.048.805 euroPartenariato: Provincia di Modena (IT); Università di Vienna (AT); Università di Klagenfurt (AT); Camera diCommercio della Carinzia (AT); Industriestiftungsinstitut eBusiness (AT); Carinthia Marketing GmbH (AT);Paradies Coach Tours (AT); Ministero Federale dell’Economia e del Lavoro (DE); Saxony-Anhalt (DE); DWIF -Consulting GmbH (DE); Istituto Economico Tedesco per le ricerche sul Turismo (DE); Ministero dell’Economiadel Magdeburgo (DE); Ministero Federale del Lavoro e delle Infrastrutture della Turingia (DE); Nuovo monasteroIchtershausen - società di beneficenza registrata (DE); Thuringia Tourism (DE); Associazione per il Turismo dellaBavaria Est (DE); Bavaria Tourism Marketing (DE); Open Churches - Ufficio di Coordinamento delle ChieseEvangeliche della Sassonia (DE); Istituto Turistico Internazionale (SI); Associazione delle Slovenia (SI)Sito Web: www.transromanica.comEnti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Provincia di ModenaRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 201.309 euroReferente: Paola Bonfreschi, e-mail: bonfreschi.p@provincia.modena.it122INTERREG III B CADSESIl progetto prevede la costruzione e l’implementazionedi itinerari turistico culturali legati all’arte romanica siaa livello regionale, sia a livello transnazionale tra cinqueregioni partner: Sassonia Anhalt e Turingia in Germania,Carinzia in Austra, Slovenia e Provincia di Modena. Ilprogetto mira alla creazione di forme di cooperazionetransnazionale orientate alla promozione di scambi culturali,alla riqualificazione economica del territorio, allapromozione di un turismo sostenibile e alla salvaguardiadel patrimonio culturale. La radice comune, sulla qualefare leva per istituire queste forme di cooperazione,viene identificata nei legami culturali e nel comunepatrimonio storico artistico del romanico diffuso intutta l’Europa medievale e considerato il primo terrenoculturale comune dell’Europa contemporanea.Il progetto mira alla creazione di una rete culturaletematica e di itinerari sia di carattere locale che transnazionale,finalizzati a rafforzare le comunicazioni erapporti, anche in termini di flussi turistici, fra le città e learee rurali. In particolare il progetto vuole sanare alcunedelle carenze che si registrano a livello europeo nelleregioni che non riescono effettivamente a raggiungerele proprie aspettative, sia nello sviluppo del turismo, sianella conservazione dell’eredità culturale.Le azioni individuate per raggiungere gli obiettivi citatipossono essere sintetizzate nella: creazione di una retetransnazionale europea di itinerari che colleghi i 25 sitidi grande rilevanza nelle 5 regioni partner; creazione alivello regionale/locale di itinerari turistici e culturali chevalorizzino le risorse romaniche dei siti associati, portandobeneficio anche alle aree rurali e meno conosciute, madi notevole valore artistico; ideazione e sviluppo di azionipilota da realizzare in ciascuna regione partner, per laconservazione, gestione e promo-commercializzazioneturistica dei siti e delle risorse. La collaborazione tra leregioni partner ha portato ad una serie di importantiazioni di incentivazione turistica e culturale come larealizzazione di corsi di formazione di marketing turisticoculturale legato alle risorse romaniche del territorio eworkshops specifici per operatori turistici, la creazionedi eventi sia di impronta turistica che culturale intornoal proprio patrimonio romanico, la promozione delprogetto presso gli operatori turistici e culturali, pressole pubbliche amministrazioni, le istituzioni pubblichee private. Inoltre è stato realizzato nel progetto pilotaun software, scaricabile gratuitamente da Internet, chepermette al potenziale turista di costruirsi itinerari sumisura, utilizzando il proprio palm top o altro strumentodotato di sistema GPS.


TWReferenceNETGestione e sviluppo sostenibile delle acque di transizione protetteSettore: AmbienteCapofila: Università di Lecce (IT)Contatti Capofila: Alberto Basset, e-mail: alberto.basset@unile.itDurata: gennaio 2004 - dicembre <strong>2006</strong>Risorse finanziarie complessive: 2.335.500 euroPartenariato: Regione Puglia (IT); Provincia di Lecce (IT); Consorzio di Gestione di Torre Guaceto (IT); Universitàdi Bologna (IT); Università di Trieste (IT); ARPA - Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente dell’<strong>Emilia</strong><strong>Romagna</strong> (IT); Associazione MareAmico (IT); Università di Roma (IT); NCMR - Istituto di Oceanografia (GR);Università di Atene (GR); Università di Ioannina (GR); Università dell’Egeo (GR); Fondazione Nazionale perla Ricerca in Agricoltura (GR); Istituto di Biologia Marina di Creta (GR); Agenzia di Sviluppo per il Golfo diAmvrakikos (GR); Associazione Nomos e Physis (GR); Ministero per l’Ambiente della Repubblica di Albania(AL); Istituto di Oceanologia di Varna - Accademia bulgara delle scienza (BG); Università di Galati (RO); Net-Project s.r.l. (IT);Associazione EKOFORUM (BG)Sito Web: www.twreferencenet.comStruttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: ARPA - Agenzia Regionale Prevenzione e Ambientedell’<strong>Emilia</strong> <strong>Romagna</strong>Risorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 52.530 euroReferente: Carla Rita Ferrari, e-mail: cferrari@sod.arpa.emr.itEnti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Università di BolognaRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 22.516 euroIl progetto si occupa della salvaguardia e della conservazionedel patrimonio naturale nelle acque cosiddette di“transizione” e protette dai protocolli Ramsar e Natura<strong>2000</strong>, al fine di definire un corretto sviluppo sostenibile.Il progetto intende:1. misurare la pressione antropogenica delle acque interessateovvero il rischio per l’ambiente e la popolazione connessoallo svolgimento di attività umane;2. definire le variabili rilevanti per il monitoraggio e la salvaguardiadel patrimonio naturale interessato dal progetto;3. sviluppare innovazioni di tipo tecnologico e metodologiconel settore dei descrittori ecologici nella salvaguardiaambientale;4. estendere e rafforzare l’approccio e la conoscenza aNature <strong>2000</strong>.Il progetto presegue tre principali obiettivi strategici:1. migliorare la conservazione e la salute del patrimonionaturale delle acque transitorie nell’area CADSES, approfondendola conoscenza, producendo innovazione tecnologica,rafforzando la regolamentazione e superando la frammentazionedelle esperienze e delle attività, delle competenzescientifiche, socio economiche e decisionali;2. rafforzare l’integrazione territoriale nelle aree CADSESsulle strategie di conservazione della politica ambientalesecondo le Direttive UE;3. incoraggiare lo sviluppo socio-economico nelle areecostiere degli Stati Non membri dell’UE.Il progetto prevede i seguenti risultati, suddivisi per areadi intervento:1. Area progetto ambientale: promozione studi ed azionipilota su aree protette di acque di transizione, dedicandoparticolare attenzione ai siti Ramsar e Natura <strong>2000</strong>;2. Area socio-economica: promozione studi ed azioni pilotaper effettuare studi di fattibilità sullo sviluppo economico sostenibile;trasformare azioni pilota di società spin-off in impreseturistiche attraverso la valorizzazione del patrimonio naturale;rafforzare la regolamentazione e contribuire all’integrazionedelle normative ambientali europee dei paesi CADSES;3. Area networking-comunicazione: creazione di un e-Centro, che costituirà un networking funzionale tra lezone con acque di transizione protette, Natura <strong>2000</strong> eRamsar, attraverso la condivisione di conoscenze, expertisee competenze tra partner del progetto, amministrazionidi ONG ed imprese; gestione del flusso di informazioni;organizzazione di attività di formazione; produzione diservizi attraverso spin-off aziendali.123INTERREG III B CADSES


VILLASCase signorili e castelli: usi compatibili, valorizzazione e gestione creativaSettore: CulturaCapofila: Regione Veneto (IT)Contatti Capofila: Angelo Tabaro, e-mail: cultura@regione.veneto.itDurata: gennaio 2004 - dicembre <strong>2006</strong>Risorse finanziarie complessive: 2.516.016 euroPartenariato: IRVV - Istituto Regionale Ville Venete (IT); Provincia di Campobasso (IT); Università di Ferrara(IT); Università di Trieste (IT); IBACN - Istituto per i beni artistici, culturali e naturali dell’<strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT);Comune di Corfù (GR); Governo Regionale della Carinzia (AT); Regione Umbria (IT); Università di Zagabria(HR); Fondo per lo sviluppo regionale della Repubblica di Croazia (HR); Contea di Zagabria (HR); Conteadi Krapina-Zagorje (HR); Contea di Varasdin (HR); Contea di Pozega-Slavonia (HR); Contea di Koprivnika- Krizevci (HR)Sito Web: www.villas-eu.orgStruttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: IBACN - Istituto per i beni artistici, culturali e naturalidell’<strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>Risorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 88.750 euroReferente: Alessandro Alessandrini, e-mail: aalessandrini@regione.emilia-romagna.itEnti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Università di FerraraRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 142.500 euro124INTERREG III B CADSESIl patrimonio culturale, opportunamente preservatoe valorizzato può svolgere un ruolo decisivo nellosviluppo territoriale. Questo concetto, rappresenta ilfulcro della proposta progettuale di VILLAS. Il Progettoè stato ideato al fine di salvaguardare e valorizzare ilpatrimonio culturale, costituito dalle dimore storichepresenti nell’area CADSES, che è una delle più rilevanticomponenti dell’identità storica sia da un punto di vistanazionale che europeo. Tra le finalità principali, vi è larivitalizzazione degli aspetti estetici ed economici delpatrimonio architettonico, attraverso la creazione di unmodello di valutazione e la definizione degli strumentiper un riuso compatibile. Inoltre, coerentemente congli obiettivi di sviluppo dell’Unione Europea, VILLAS siprefigge il miglioramento del livello di conoscenza delpatrimonio culturale, la valutazione degli effetti delleattività antropiche ed economiche sui beni culturali earchitettonici, nonché una più forte cooperazione trastati anche per rafforzare le identità regionali.1. il miglioramento delle politiche di allocazione dellerisorse, anche mediante la valutazione economicafinalizzata alla definizione di possibili destinazionid’uso compatibili e sostenibili;2. l’incentivazione degli investimenti per la valorizzazionedel patrimonio culturale architettonico, ancheattraverso partnership pubblico-private;3. l’incremento del turismo sostenibile interessato alpatrimonio culturale, attraverso il miglioramento dellaconoscenza e la promozione di specifici network perla diffusione dei temi culturali connessi alle dimorestoriche.1. l’incremento della conoscenza del patrimonioculturale in una visione transnazionale;2. l’incremento della comunicazione con i potenzialiinvestitori pubblici e privati;3. la promozione dello scambio di informazioni e dimetodologie tra i partners e tra i potenziali investitori,nonché della crescita professionale dei soggetticoinvolti nella conservazione e valorizzazione delpatrimonio culturale;4. la creazione delle pre-condizioni per lo sviluppodi un turismo culturale sostenibile attraverso un piùalto livello di conoscenza.


WESTWomen East Smuggling TraffickingSettore: Politiche SocialiCapofila: Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT)Contatti Capofila: Viviana Bussadori, e-mail: vbussadori@regione.emilia-romagna.itDurata: gennaio 2003 - luglio 2005Risorse finanziarie complessive: 2.870.793 euroPartenariato: Provincia Autonoma di Trento (IT); Regione Lombardia (IT); Caritas di Udine (IT); Regione Veneto(IT); Regione Marche (IT); Comune di Perugia (IT); Associazione On The Road (IT); Associazione MountainUnlimited (AT); S.E.R. - Ministero del Lavoro e degli Affari Sociali (AL)Sito Web: www.regione.emilia-romagna.it/westStruttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: Direzione Generale Sanità e Politiche SocialiRisorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 617.897 euroIl progetto WEST - Women East Smuggling Trafficking,è nato dalla volontà di affrontare il fenomeno dellatratta a scopo di sfruttamento sessuale di donne eminori provenienti dall’Est Europa. La tratta, all’internodel più ampio fenomeno delle migrazioni clandestinedall’area Balcanica verso l’Unione Europea negliultimi tempi si è caratterizzata per una sempre piùforte presenza di organizzazioni criminali in gradodi gestire un vero e proprio commercio finalizzatoallo sfruttamento di manodopera, al traffico di esseriumani, all’induzione in schiavitù. Un fenomenoquesto che si caratterizza non solo per la violazionedelle leggi che regolamentano gli ingressi nel paesema anche per la costante e ben più grave violazionedei diritti umani.Il progetto ha inteso analizzare l’impatto sulle comunitàlocali dei paesi europei del fenomeno dell’immigrazioneclandestina costituita da donne eminori provenienti dall’Est Europa e vittime di trattaa fini di sfruttamento sessuale. Nel contempo, WESTha cercato di attivare interventi strutturali, ricercheintervento,progetti-pilota, azioni di informazionerivolte a target differenti:- per i clienti, la cittadinanza, gli opinion leaders ecc.- interventi di formazione rivolti ad operatori socialie della sicurezza finalizzati all’implementazione dipolitiche di integrazione sociale.Il progetto WEST ha visto complessivamente la realizzazionedi oltre 20 azioni e di numerosi prodottiinformativi tra cui 3 ricerche - “Flussi e rotte dellatratta dall’est Europa”, “Prostituzione invisibile”,“Storie di vita”, 2 manuali - “Manuale delle prassi”,“Guida di informazione per operatori”, un volumedi atti - atti della conferenza di approfondimento,tenutasi a Bologna il 26 e 27/11/2004. Tra le azionidi particolare rilevanza si segnalano quella relativaall’accoglienza realizzata direttamente sulla frontieraitalo-slovena, l’attività di informazione volta a prevenirei fenomeni di tratta, l’attivazione di una rete per latutela legale delle vittime di tratta, i corsi di formazioneper operatori sociali e della sicurezza urbana,le campagne di sensibilizzazione del cliente e dellacittadinanza attraverso la mediazione di comunità. Tuttii materiali, le pubblicazioni e la documentazione delleattività realizzate dalla partnership, sono scaricabiliall’indirizzo web di progetto.125INTERREG III B CADSES


WETLANDS IIGestione integrata delle zone umideSettore: AmbienteCapofila: Amministrazione Veneta del Parco Regionale del Delta del Po (IT)Contatti Capofila: Stefano Danieli, e-mail: info@parcodeltapo.orgDurata: febbraio 2003 - dicembre 2005Risorse finanziarie complessive: 1.893.000 euroPartenariato: Parco Regionale del Delta del Po dell’<strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT); Regione Puglia (IT); TEULEDA -Agenzia di Sviluppo Economico Locale di Shkodra (AL); Biosphärenreservat “Flusslandschaft Mittlere Elbe”(DE); Association for Nature Protection of the Stobrawa Landscape Park “BIOS” (PL)Sito Web: www.wetlandsmanagement.orgEnti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Parco Regionale del Delta del Po dell’<strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 215.000 euroReferente: Lucilla Previati, e-mail: parcodeltapo@parcodeltapo.it126INTERREG III B CADSESWETLANDS II è il proseguimento del progetto WETLAN-DS I, già co-finanziato da INTERREG IIC 1997-1999, icui obiettivi erano lo studio e sintesi della conoscenzae dello stato dell’arte delle zone umide dei partner delprogetto. Si definirono inoltre i problemi ed il quadrod’azione per la gestione delle zone umide e si formularonole prime tracce relative alle strategie regionaliper la gestione integrate delle zone umide. Il progettoWETLANDS II ha implementato la gestione operativanelle zone umide sviluppando attività integrate formulatein WETLANDS I. Particolare attenzione è stataposta, in WETLANDS II, alla pianificazione e gestionepartecipativa, allo sviluppo sostenibile, alla comunicazionee al capacity building degli enti locali coinvolti nelprogetto, fatto che costituisce il vero valore aggiuntoper tutti i partecipanti.I principali obiettivi perseguiti dal progetto sono stati:1. garantire pianificazione e gestione concertate e partecipatenelle zone umide, coinvolgendo ed indirizzandola popolazione residente e gli stakeholders locali nellevarie fasi di pianificazione e gestione;2. favorire la consapevolezza della popolazione residente,delle autorità locali e di tutti gli altri utenti dellezone umide - turisti, agricoltori, aziende industriali edi servizi - in merito alle possibilità ed opportunità dipreservazione e sviluppo delle zone umide;3. sperimentare pratiche gestionali, tecniche e metodiinnovativi per lo sviluppo sostenibile sia nel campo dellapianificazione, della promozione, della comunicazione,dello sviluppo socio-economico e della conservazionedella biodiversità degli ambienti umidi, al fine di realizzareuna gestione integrata;4. sostenere la formazione continua degli addetti allagestione delle zone umide, sia attraverso il trasferimentoe lo scambio di conoscenze ed esperienze in ambitotransnazionale sia con momenti di approfondimentoa livello regionale/locale.Il progetto si è concentrato su alcuni assi specifici, definitia livello transnazionale, quali lo scambio di conoscenzeed esperienze, e a livello regionale, come nel caso delleazioni pilota. I risultati raggiunti sono stati:1. elaborazione di piani di gestione e di sviluppo socioeconomico,finalizzati al coinvolgimento degli attori localied alla ottimizzazione degli strumenti gestionali;2. supporto per la certificazione della qualità ambientaledei prodotti e delle imprese dell’area umida di provenienza,che garantisca il rispetto dell’ambiente di provenienzaattraverso l’adozione di sistemi di certificazione qualiEMAS, ISO 14000 ed ECOPROFIT;3. sperimentazione e attuazione di metodi innovativi dimonitoraggio ambientale nelle zone umide;4. elaborazione di strategie, metodi e strumenti perla comunicazione e l’informazione della cittadinanzaresidente e dei visitatori di aree umide;5. miglioramento e potenziamento della gestione dellearee protette, in particolare di quegli ambienti oggettodelle azioni pilota del progetto Wetlands I.In particolare il Parco Delta del Po <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>partecipando al Progetto Wetlands II ha realizzatol’elaborazione del piano di sviluppo socio-economicodella stazione Volano-Mesola-Goro.


INTERREG III B MEDOCC127


ProgrammaINTERREG III BMEDOCCElenco progetti128INTERREG III B MEDOCCAMPHOREAQUANETBLUEBVMCASTRUMCIMPADESERTNETENPLANEUROMEDSYSEUROMEDSYS IIGISADGREEN LINKHIDROPTIMETIDEA-MEDOCCIDEUNIVERSMADAMAMAEMMARIMEDMATAARIMAVITRAMED-ECOQUARTIERSMEDIAUVISMEDISDEC-STRATMEDMEROPEMIPAISPAYS.DOCREVERMEDSEDEMEDSEDEMED IISESTANTETELA DI ARACNE


AMPHOREApplicazione di metodi di previsione idrometereologicadi rischio ambientaleSettore: AmbienteCapofila: ARPA Piemonte (IT)Contatti Capofila: Stefano Bovo, e-mail: meteoidro@regione.piemonte.itDurata: marzo 2004 - giugno <strong>2006</strong>Risorse finanziarie complessive: 2.375.320 euroPartenariato: ARPA - Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente dell’<strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT); Arpa Liguria(IT); CIMA - Centro Interuniversitario di Monitoraggio Ambientale (IT); ARPA Calabria (IT); Presidenza delConsiglio dei Ministri (IT); Università Joseph Fourier (FR); METEO-France/CNRM (FR); Universitat de les IllesBalears - UIB (ES); Università di Barcellona (ES)Sito Web: http://amphore.medocc.org/tiki-index.phpStruttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: ARPA - Agenzia Regionale Prevenzione e Ambientedell’<strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>Risorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 124.400 euroReferente: Tiziana Paccagnella, e-mail: tpaccagnella@arpa.emr.itIl progetto Amphore opera nell’ambito della previsionee della prevenzione dei rischi naturali, conparticolare attenzione ai rischi legati a fenomeniidrometereologici intensi. La prevenzione dei rischinaturali rappresenta uno degli elementi fondamentalidi una politica di gestione del territorio capace diconiugare sviluppo, conservazione del patrimonionaturale e utilizzo ottimale delle risorse. Le azioni diprotezione dell’ambiente naturale devono tenere contosia della potenziale vulnerabilità del territorio sia dellacapacità limitata d’adattamento dei sistemi naturali adavvenimenti idrometereologici particolarmente intensi.Il progetto intende attuare un confronto tra i diversicontesti ambientali delle regioni partner di progetto,dove ha sede il fenomeno naturale analizzato, alfine di ottimizzare la QPF - Quantitative PrecipitationForecasting - e di conseguenza implementare uncomune sistema di previsione relativamente ai rischiconnessi al detto fenomeno.Il progetto mira ad adottare un approccio innovativodi analisi dei rischi naturali non evitabili che supportae valorizza le attività previsionali. Il principale obiettivoprogettuale è l’ottimizzazione dei sistemi di allarmea partire dall’analisi e dal confronto dell’esistentea livello di bacino del Mediterraneo Occidentale,unitamente all’obiettivo di estendere il territoriodi applicazione, fornendo agli organismi incaricatimetodologie esperte e consolidate. Si tratta di aumentareil dialogo ai vari livelli dell’amministrazione edi rafforzare la coesione tra servizi operativi grazie allacooperazione, lo scambio di esperienze, la possibilitàdi affrontare insieme le problematiche idrologichelegate ad eventi di precipitazioni intense, al fine digiungere ad una metodologia comune.I principali risultati progettuali sono:1. Studio e analisi di procedure sperimentali edoperative per l’esecuzione e lo sviluppo dei sistemidi previsioni tempo - idrologici a partire dall’outputdei modelli meteorologici a zona limitata; raccolta edelaborazione preliminare delle informazioni ambientalie territoriali e dei dati atmosferici raccolti dalle retid’osservazione attivate nell’ambito di ogni organismopartecipante.2. Applicazione delle procedure precedentementedefinite e verifica dei risultati ottenuti: definizione emessa in uso dei sistemi in configurazione operativa.Estensione sperimentale dei sistemi d’allarme a zoneattualmente non coperte.3. Valutazione dell’affidabilità e dell’efficacia delmodello di previsione e dei sistemi d’allarme relativamenteall’introduzione di nuovi metodi di calcolodel QPF. Definizione e redazione di linee guida perla realizzazione e l’ottimizzazione dei sistemi d’allarme.Diffusione dei prodotti e delle metodologiee formazione di personale qualificato attraversol’organizzazione di interventi ad hoc.129INTERREG III B MEDOCC


AQUANETConstatazione dell’evenienza di un inquinamento diffuso nell’acquapotabile. Definizione di piani di prevenzione.Settore: AmbienteCapofila: Dipartimento di Hérault (FR)Contatti Capofila: Jean Luc Fabre, e-mail: dema-strategieeau@cg34.frDurata: gennaio 2002 - agosto 2004Risorse finanziarie complessive: 1.330.000 euroPartenariato: Provincia di Piacenza (IT); Provincia di Genova (IT); Provincia di La Spezia (IT); Regione Lombardia(IT); Centro Comune di Ricerca della Commissione Europea - Ispra (IT); Dipartimento di Bouches duRhône (FR); Maison des Sciences de l’Eau de Montpellier (FR); Diputacion di Siviglia (ES); Consiglio Insularedi Minorca (ES)Sito Web: www.project-aquanet.orgEnti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti Provincia di PiacenzaRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 90.000 euroReferente: Raffaella Montanari, e-mail: Raffaella.montanari@provincia.pc.it130INTERREG III B MEDOCCLa maggior parte dei territori del Mediterraneo Occidentalepresenta un problema comune riconducibilealla penuria di risorse acquifere, all’adeguamentodella qualità dell’acqua in rapporto ai differenti usie in generale alla protezione dell’ambiente naturale.In risposta a questa problematica risulta necessariodefinire un metodo comune di gestione integrata dellerisorse acquifere a partire da un’analisi dettagliatadella situazione attuale e da una concertazione congli attori coinvolti e sviluppare strumenti di gestionetrasferibili a tutti i partner che tengano conto dellespecificità legislative degli stati membri interessati.AQUANET, inserendosi in questo contesto, intendeaffrontare in maniera globale il tema delle risorse acquifereper identificare strumenti di analisi e gestionedei dati nonché strumenti di misura specifici per gliambienti idrici, supportare lo scambio di know-howtra i partner di progetto, sviluppare metodologieoperative a supporto dei processi decisionali.L’obiettivo generale perseguito è la creazione di unmetodo di lavoro comune tra i partner in materia digestione dell’acqua, condivisione delle conoscenzee delle esperienze e di identificazione di strumentidi misurazione e di gestione delle acque. A livello disanità pubblica, il progetto mira a migliorare la qualitàdell’acqua potabile per la popolazione mentre perquanto concerne il contesto giuridico, AQUANETintende diffondere e supportare le regolamentazioninazionali ed europee in materia di gestione dell’acqua.Inoltre, la pubblicazione e la diffusione su ampia scaladelle buone pratiche elaborate sul tema della lottaall’inquinamento supporta l’adozione e la condivisionedei risultati progettuali da parte di contesti traloro eterogenei.Il progetto mette a punto strategie mirate alla riduzionedell’inquinamento per quanto concerne le risorse diacqua potabile, elaborate sulla base di una accuratadiagnosi delle diverse cause e fonti d’inquinamento.E’ inoltre prevista la predisposizione e la realizzazioneda parte dei partner di un set di interventi finalizzatidi far fronte all’inquinamento rilevato. Gli interventipilota effettuati nei contesti prescelti permettono lastandardizzazione delle tecniche e delle proceduredi identificazione degli inquinanti e di gestione dellarisorsa oltre alla definizione di piani di prevenzionead hoc. Infine è prevista la realizzazione di un seminarioinformativo e di attività di formazione e discambio di esperienze, propedeutiche alla redazionedi buone pratiche.


BLUEValorizzazione turistica del patrimonio culturale e naturale delle regionie dei fiumi europeiSettore: TurismoCapofila: Regione Lombardia (IT)Contatti Capofila: Renata Meazza, e-mail: renata_meazza@regione.lombardia.itDurata: giugno 2005 - giugno <strong>2007</strong>Risorse finanziarie complessive: 1.922.533 euroPartenariato: Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT); Regione Piemonte (IT); Provincia di Piacenza (IT); Consorci AlbaTer (ES); Consorci del Parc Fluvial del Llobregat (ES); Camara Municipal de Vila Real de Santo Antonio (PT);Préfecture de Pieria (GR)Struttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: Direzione Generale Attività Produttive, Commercioe TurismoRisorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 85.000 euroReferente: Maura Mingozzi, e-mail: mumingozzi@regione.emilia-romagna.itEnti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Provincia di PiacenzaRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 58.000 euroIl progetto promuove la valorizzazione del patrimonioculturale dei paesaggi fluviali di alcune regioni europeedella spazio MEDOCC attraverso la definizione di nuovistrumenti finalizzati alla promozione turistica dei territoricoinvolti. Il progetto BLUE si propone di restituirel’“identità culturale” ai paesaggi fluviali attivando unmodello di sviluppo di turismo culturale duraturo, siaper il territorio che per le popolazioni che lo abitano,attraverso la riscoperta e la valorizzazione di risorse,temi e percorsi legati al contesto fluviale.Uno degli obiettivi del progetto è l’attivazione di unarete europea - osservatorio per l’individuazione e laclassificazione delle risorse fluviali naturalistiche edantropiche, definito attraverso una rilettura storicoantropologicadei paesaggi fluviali e dei prodotti diarcheologia industriale e di architettura minore. Inoltreil progetto mira a realizzare prodotti ed interventi specificiper le zone interessate, tra cui percorsi culturalitematici, recupero ambientale delle zone destinate allarealizzazione di lavori ad impatto ambientale limitato(laboratori didattici all’aria aperta, zone fornite per lesoste ed il camping, ecc.), definizione di itinerari ciclabili,pedonali e fluviali basati su una rete di infrastrutture(percorsi ciclabili, banchine d’attracco, ecc.).I principali risultati del progetto prevedono:1. l’ attivazione di un osservatorio2. la rilevazione dell’estensione e della localizzazionedelle risorse fluviali3. la creazione di un sistema turistico-fluviale integratoall’offerta turistica tradizionale.131INTERREG III B MEDOCC


BVMSistemazione e gestione dei bacini fluviali mediterraneiSettore: AmbienteCapofila: Conseil Régional Provence Alpes Côte d’Azur (FR)Contatti Capofila: Claude Holyst, e-mail: cholyst@regionpaca.frDurata: giugno 2005 - giugno <strong>2007</strong>Risorse finanziarie complessive: 1.227.750 euroPartenariato: Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT); Provincia di Lucca (IT); Regione Lazio (IT); Junta de Andalucia(ES); ANATOLIKI s.a. - Agenzia di Sviluppo di Salonicco Orientale (GR); Conseil Régional de Tanger Tétouan(MA)Struttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: Direzione Generale Ambiente e Difesa del Suolo edella CostaRisorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 100.000 euroReferente: Paolo Severi, e-mail: pseveri@regione.emilia-romagna.it132INTERREG III B MEDOCCI bacini imbriferi risultano caratterizzati, nell’areamediterranea, da tratti naturali e antropici - tra cuiagricoltura, sviluppo urbano, sub-urbano ed industriale- che li definiscono in quanto territorio a sé stante.Una loro corretta gestione contribuisce oltre allosviluppo degli stessi, a rafforzare la coesione delleregioni interessate dallo loro presenza e a supportareun miglioramento delle condizioni di vita delle popolazionilocali. Ogni regione partecipante al progettosi fa portatrice di risposte diverse in termini di competenza,organizzazione e metodologia di gestioneed il conseguente sviluppo di un corpus comune diconoscenze, di strumenti d’analisi e di metodi dilavoro consente di capitalizzare i diversi apporti inun’ottica di creazione di comuni sinergie.le zone rurali e le connessioni tra i differenti contesti.I partner dovranno inoltre sviluppare un progettopilota su una delle suddette tematiche.Il progetto prevede la realizzazione di una guidarelativa alle modalità di gestione dei bacini imbriferiin alcune regioni del Mediterraneo Occidentale edel Magreb, con un focus specifico sulla gestionedell’acqua, e dei rischi naturali. Una sezione dellaguida è dedicata a presentare i risultati del progettopilota portato avanti da ogni partner di progetto.Per quanto concerne la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>,il progetto pilota si incentra sulla ricerca di risorseidriche alternative a quelle attualmente in uso, dautilizzarsi in periodi di crisi idriche.Il progetto mira a mettere in atto un reciproco edefficace scambio di informazioni in materia di pianificazionee di gestione integrata dei bacini imbriferitra lo spazio MEDOCC e le regioni del Magreb. Lafinalità è quella di sviluppare un punto di vista comuneper la gestione dei bacini imbriferi mediterranei,con particolare attenzione alla gestione della risorsaacqua, dei rischi naturali, della protezione duraturadell’ambiente. I principali ambiti di analisi di interessedel progetto riguardano le zone urbane, le periferie,


CASTRUMTorri, castelli e cinte murarie: un progetto per la valorizzazione delpatrimonio culturale delle città del Mediterraneo Occidentale per lapromozione di un turismo sostenibileSettore: TurismoCapofila: Regione Piemonte (IT)Contatti Capofila: Daniela Formento, e-mail: daniela.formento@regione.piemonte.itDurata: maggio 2002 - dicembre 2004Risorse finanziarie complessive: 2.153.250 euroPartenariato: IBACN - Istituto per i Beni Artistici, Culturali e Naturali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT);Giunta Regionale di Calabria (IT); Regione Lazio (IT); Regione Liguria (IT); Regione Toscana (IT); RegioneUmbria (IT); Regione Valle d’Aosta (IT); Association de Sauvegarde de la Medina et des Monumentshistoriques de Mekness (MA); Association des Amis du Patrimoine de Tétouan (MA); Câmara Municipal deVila Real de Santo António (PT); Comunidad Autonoma de la Region de Murcia (ES)Sito Web: www.progettocastrum.orgStruttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: IBACN - Istituto per i Beni Artistici, Culturali e Naturalidella Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>Risorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 57.500 euroReferente: Alessandro Zucchini, e-mail: alzucchini@regione.emilia-romagna.itIl progetto si propone di valorizzare i territori ele città dell’area mediterranea caratterizzate dallapresenza di castelli, torri, cinte murarie attraverso lapromozione di questi edifici all’interno di un sistematuristico culturale nell’ambito di attività di esposizione,animazione e documentazione. Il progetto intenderappresentare un modello per il settore del turismoculturale europeo, anche tramite l’attivazione diuna rete tematica nel territorio del Mediterraneooccidentale che si avvale del supporto delle nuoveICT e che vede l’apporto dei numerosi partecipanticoinvolti nel progetto.L’obiettivo di CASTRUM è il miglioramento e la valorizzazionedell’area mediterranea, dei suoi territori edelle sue città in una prospettiva di turismo culturale.Il progetto mira ad ottimizzare i flussi turistici, acreare un sistema di scambio e di confronto a livelloscientifico nell’area interessata, a costruire una retea supporto dello sviluppo di forme ed interventi diturismo culturale nei territori rurali e montani, arealizzare attività formative finalizzate all’offerta dinuove opportunità d’occupazione nel settore ed infinea definire comuni criteri di qualità per una correttagestione dei servizi.I principali risultati si focalizzano sul recupero deibeni locali come strumento di valorizzazione dell’areadel progetto e sulla creazione di una rete di beniculturali che si caratterizzi come prodotto innovativoper il mercato del turismo culturale. Il progetto haprodotto un logo comune e itinerari regionali - unoper ogni partner - completi di mappe, volantini,pittografie. Sono state inoltre realizzate attività diformazione per guide turistiche specializzate suitemi di interesse del progetto, oltre a conferenze,workshop ed esposizioni.133INTERREG III B MEDOCC


CIMPACibi Meridiani, Monumenti ParalleliSettore: CulturaCapofila: Regione Calabria (IT)Contatti Capofila: Rocco Mercurio, e-mail: rocco.mercurio@calabresinelmondo.itDurata: gennaio 2002 - ottobre 2004Risorse finanziarie complessive: 1.760.650 euroPartenariato: GAL Valle del Crati (IT); Regione Sardegna (IT); Regione Sicilia (IT); Comune di Bologna (IT);Comune di Portiamo (PT); Regiao de Turismo do Algarve (PT); Istituto di Cultura Ibero-Atlantica (PT); Governodelle Isole Baleari (ES); Città Autonoma di Melilla (ES); Commune d’Hammam Sousse (TN)Enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Comune di BolognaRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 66.825 euroReferente: Manuela Marsano, e-mail: manuela.marsano@comune.bologna.it134INTERREG III B MEDOCCCIMPA in primo luogo prende in esame l’attualepercezione dei prodotti agro-alimentari tradizionalidell’area del Mediterraneo da parte di un mercato diconsumo che risulta essere sempre più globalizzatoin termini di abitudini e stili di acquisto, ma che nelcontempo manifesta un sempre maggiore interesseper le produzioni tipiche e di alta qualità. In secondoluogo, il progetto considera le enormi potenzialità delturismo gastronomico presenti anche in territori generalmentenon inclusi nei circuiti turistici tradizionali,specie quelli rurali. Con queste premesse il progettosostiene la necessità di valorizzare la cosiddetta“cucina mediterranea” attraverso la concertazione- non soltanto a livello europeo, ma anche a livellodi “spazio mediterraneo” - di politiche di sviluppobasate sulla tutela delle materie prime, sulla sostenibilità,sull’integrazione, sulla conservazione di quellacultural variety considerata una delle caratteristichee delle risorse dell’U.E.Tutelare e valorizzare a livello sia culturale che economicoi prodotti locali e a sperimentare una strategiadi promozione turistica integrata incentrata principalmentesul settore gastronomico e storico-culturale ea inserire in un circuito turistico di nicchia aree menonote, ma potenzialmente adatte ad un turismo alternativoanche attraverso la qualificazione dell’offertaturistica locale.Il progetto ha avuto come risultati la realizzazione diuna mappatura dei prodotti locali e delle specialitàgastronomiche e di una una valutazione del relativoprocesso produttivo, con attenzione alla tecnologiaadottata, alla qualità del prodotto, alle condizioniorganizzative e logistiche nonché alle motivazioni deitrend non sempre positivi della domanda. A livellolocale, considerato l’interesse del Comune di Bolognaper il marketing turistico territoriale, è stato condottouno studio sull’utilizzo dei prodotti tipici nella ristorazioneed è stata di seguito definita una strategiadi valorizzazione turistica mirata. Gli interventi divalorizzazione turistica realizzati si sono concretizzatinell’organizzazione di un festival gastronomico deicibi meridiani in Calabria, nella pubblicazione e diffusionedi un kit composto da diverse pubblicazioni(una dedicata al progetto nel suo insieme ed una perciascun partner del progetto) contenenti l’indicazionedei prodotti tipici, delle ricette e degli itinerari turisticogastronomiciconsigliati. Infine è stata costruita unabanca dati, contenente le schede dei prodotti tipici,unitamente alle loro caratteristiche agro-alimentari,ricette tradizionali, elementi relativi alla cultura dell’areao della città coinvolta ed informazioni interessanti dalpunto di vista turistico.


DESERTNETMonitoraggio ed azioni di lotta alla desertificazione nella regionemediterranea europeaSettore: AmbienteCapofila: Università degli Studi di Sassari (IT)Contatti Capofila: Claudio Zucca, Giuseppe Enne, e-mail: nrd@uniss.itDurata: ottobre 2002 - ottobre 2004Risorse finanziarie complessive: 1.978.990 euroPartenariato: ARPA - Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente dell’<strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT); Regione Liguria(IT); Regione Campania (IT); Regione Calabria (IT); Regione Toscana (IT); Regione Basilicata (IT); RegioneSicilia (IT); ERSAT Sardegna (IT); ENEA (IT); ANPA (IT); Università di Cagliari (IT); Regione Murcia (ES); Junta deAndalucía (ES); Institut des Régions Arides (TN)Sito Web: www.desertnet.orgStruttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: ARPA - Agenzia Regionale Prevenzione e Ambientedell’<strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>Risorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 54.400 euroReferente: Lucio Botarelli, e-mail: lbotarelli@arpa.emr.itIl progetto integra il precedente progetto RETE SO-VRANAZIONALE DI LABORATORI AMBIENTALI MUL-TIFUNZIONALI, finanziato dal Programma INTERREGII C-MEDOCC, e intende costituire con quest’ultimoun insieme organico per condurre uno studio, unattento monitoraggio ed una gestione sostenibiledelle aree a rischio desertificazione nel bacino mediterraneo.Il progetto intende prendere in analisi ilknow-how tecnico-scientifico di tutte quelle aree arischio individuate nell’ambito dei programmi regionalie nazionali al fine di supportare la costruzionedi un sistema omogeneo per lo scambio dei datie delle informazioni per il controllo dei processi didesertificazione.Il progetto si è proposto la costruzione di una piattaformaper un sistema comune di servizi nel quadrodell’implementazione delle politiche nazionali ecomunitarie di lotta contro la desertificazione, comeprevisto dalla “Convenzione delle Nazioni Unite perla lotta alla Siccità ed alla Desertificazione” (UNCCD),e la gestione sostenibile delle risorse territoriali - inparticolare il suolo e le acque.I principali risultati del progetto sono:1. identificazione dello stato dell’arte delle conoscenzescientifiche sulle cause e gli effetti dei processi didesertificazione nelle regioni europee situate nell’areamediterranea e sulle misure adottate per la riduzionedel fenomeno. Analisi comparativa delle metodologiee delle procedure utilizzate nella realizzazione deiprogrammi nazionali per la lotta contro la desertificazione;2. creazione di una rete di soggetti e di istituzioni, locali,nazionali e internazionali, finalizzata allo scambio,alla condivisione e alla divulgazione dei risultati edout-put di progetto e alla sensibilizzazione dell’areainteressata;3. scambi di esperienze tra i partner: piattaforma diservizi, reti, banche dati condivise;4. realizzazione di azioni pilota finalizzate ad approfondire,nelle aree interessate dai processi di desertificazione,metodi e tecniche di prevenzione, gestionee monitoraggio del fenomeno;5. definizione di indicatori e modelli comuni di monitoraggioe analisi del fenomeno desertificazione innumero definito di aree e azioni pilota;6. realizzazione di un sistema informativo geograficocomune;7. costruzione di una rete di supporto tecnico-scientificodestinata allo scambio, alla condivisione delleconoscenze ed alla divulgazione agli utenti finali.135INTERREG III B MEDOCC


ENPLANValutazione ambientale di piani e programmiSettore: AmbienteCapofila: Regione Lombardia (IT)Contatti Capofila: Alberto De Luigi, e-mail: Alberto_De_Luigi@regione.lombardia.itDurata: aprile 2003 - maggio 2004Risorse finanziarie complessive: 2.288.304 euroPartenariato: Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT); Regione Liguria (IT); Regione Piemonte (IT); Regione Toscana(IT); Regione Valle d’Aosta (IT); Generalitat de Catalunya (ES); Gobierno Regional Comunidad de Murcia (ES);Govern de Illes Balears (ES); Junta de Andalucia (ES)Sito Web: www.interreg-enplan.orgStruttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: Direzione Generale Ambiente e Difesa del Suolo edella CostaRisorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 102.120 euroReferente: Alessandro Di Stefano, e-mail: vipsa@regione.emilia-romagna.it,adistefano@regione.emilia-romagna.it136INTERREG III B MEDOCCIl progetto si inserisce nel contesto della cooperazionetransnazionale tra regioni italiane e spagnole voltaad attivare, secondo una metodologia comune econdivisa, un processo di valutazione strategica ambientaledei piani e dei programmi definiti a livelloregionale. La metodologia sviluppata da ENPLAN,elaborata in base ai requisiti stabiliti dalla ComunitàEuropea nella Direttiva 2001/42/CE, ha consentito distabilire un confronto puntuale tra le diverse realtàterritoriali coinvolte nel progetto. Il progetto ha vistol’attuazione di una proficua integrazione tra attivitàdi studio e attività di sperimentazione, supportate damomenti di confronto, informazione e formazione eda attività di messa in rete delle informazioni raccoltee condivise.Il progetto ha inteso mettere in rete attori ed espertilocali al fine di definire una base comune di conoscenzanell’ambito della pianificazione del territorioe a promuovere attività di ricerca a supporto di unosviluppo locale sostenibile. ENPLAN, inoltre, miravada un lato ad inserire il tema della tutela ambientalenelle strategie di sviluppo territoriale attraverso ladefinizione di specifici strumenti metodologici eprocedurali, dall’altro a rafforzare il coordinamentotra i diversi soggetti istituzionali, migliorando le lorocompetenze in merito alle tematiche ambientali nellaprogrammazione e pianificazione territoriali. Infine ilprogetto ha supportato una maggiore informazionee sensibilizzazione del territorio relativamente alleattività di programmazione e pianificazione localie alla ricaduta delle stesse in termini ambientali alfine di promuovere un approccio più partecipativonei processi decisionali.I principali risultati raggiunti dal progetto sono:1. raccolta di materiale tecnico e legislativo relativoai processi di valutazione ambientale dei piani eprogrammi locali, del programma di pianificazionenazionale italiano e spagnolo, nonché delle singoleregioni coinvolte;2. definizione di una metodologia comune per l’integrazionenei programmi di pianificazione territorialidelle tematiche ambientali, degli obiettivi strategicidi sostenibilità ambientale, degli indicatori ambientalimaggiormente significativi, dei modelli per la valutazionedell’impatto ambientale;3. definizione di un modello di orientamento comune;4. elaborazione di linee guida articolate in base alledifferenti tipologie di piano/programma di pianificazioneterritoriale;5. analisi degli orientamenti normativi per quantoconcerne l’attuazione della Direttiva 2001/42/CEnell’ambito di ciascuna regione partecipante;6. conduzione di attività di formazione ed informazionerivolte agli operatori del settore.


EUROMEDSYSSistemi economici locali di cooperazione internazionaleSettore: Sviluppo LocaleCapofila: Regione Toscana (IT)Contatti Capofila: Fabrizio Pizzanelli, e-mail: f.pizzanelli@regione.toscana.itDurata: settembre 2002 - ottobre 2004Risorse finanziarie complessive: 1.200.000 euroPartenariato: Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT); Sviluppo Italia Toscana (IT); Regione Calabria (IT); RegioneCampania (IT); Regione Sardegna (IT); Regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra (FR); Regione Andalusia (ES);Regione Valenciana (ES); Gouvernorat De Sfax (TN); Gouvernorat de Sousse (TN); Regione Tanger Tétouan(MA); Ministero della Gestione del Territorio e dell’Ambiente (DZ)Sito Web: www.euromedsys.comStruttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: Direzione Generale Attività Produttive, Commercioe TurismoRisorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 84.135 euroReferente: Elisabetta Maini, e-mail: emaini@regione.emilia-romagna.it; Silvano Bertini,e-mail: sbertini@regione.emilia-romagna.itEUROMEDSYS è un progetto di cooperazione fra regioniUE del Mediterraneo occidentale in partenariatocon Paesi terzi mediterranei, volto al rafforzamentodei legami economici, sociali e culturali del bacinomediterraneo. Il progetto era focalizzato in manieraprioritaria sullo sviluppo dei sistemi economici localidel Mediterraneo per la creazione di piattaforme dicooperazione euro-mediterranee, al fine di favorireun’integrazione economica delle piccole e medieimprese nelle filiere produttive dell’alimentazionetradizionale mediterranea, dell’habitat mediterraneoe dei servizi alle imprese.Il progetto si è posto l’obiettivo di favorire la crescitaeconomica e lo sviluppo della competitività deisistemi economici locali del mediterraneo attraversola valorizzazione della qualità e dell’eccellenza e inparticolare di supportare un processo di cooperazioneistituzionale per conseguire una maggiore integrazioneeconomica delle due rive del bacino del Mediterraneoe sperimentare la realizzazione di una piattaformadi cooperazione istituzionale euro-mediterranea trai sistemi economici locali. Ha, inoltre, sostenuto estimolato la cooperazione tecnologica ed economicadei distretti industriali, rurali e turistici, puntando allatrasferibilità di conoscenze e di buone pratiche.Il progetto ha previsto lo sviluppo di due fasi specifiche.La prima fase si è concentrata sullo scambiodi buone pratiche partendo da modelli di sviluppoesistenti nei clusters e nei distretti industriali nelMediterraneo. La seconda fase ha visto l’attuazionedi tre progetti-pilota: Food Med, Habitat Med, ed ilParco virtuale Euro-Mediterraneo dei Servizi Avanzatialle Piccole e Medie Imprese, finalizzati alla creazionedi strumenti innovativi di accompagnamento allacooperazione economica tra i sistemi economici eproduttivi di qualità, alla diffusione dell’innovazionetecnologica e del know-how commerciale e industrialenel settore delle filiere di riferimento e ad assicurare laconvergenza delle diversità come valore aggiunto perla promozione di un’identità mediterranea comune.EUROMEDSYS ha inoltre permesso di creare una retedi istituzioni partner, di operatori tecnici e locali delleregioni degli spazi MEDOCC e MEDA attorno ad ununico obiettivo: identificare soluzioni innovative dicooperazione tra sistemi economici locali.137INTERREG III B MEDOCC


EUROMEDSYS IISistemi economici locali di cooperazione internazionaleSettore: Sviluppo LocaleCapofila: Regione Toscana (IT)Contatti Capofila: Fabrizio Pizzanelli, e-mail: f.pizzanelli@regione.toscana.itDurata: luglio 2005 - giugno <strong>2007</strong>Risorse finanziarie complessive: 1.300.760 euroPartenariato: Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT); Sviluppo Italia Toscana (IT); Regione Calabria (IT); Regione Campania(IT); Regione Sardegna (IT); Regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra FR); Regione Andalusia (ES); RegioneCreta (GR); Regione Alentejo (PT); Gouvernorat de Sousse (TN); Regione Tanger Tétouan (MA); Ministerodella Gestione del Territorio e dell’Ambiente (DZ)Sito Web: www.euromedsys.comStruttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: Direzione Generale Attività Produttive, Commercioe TurismoRisorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 60.550 euroReferente: Elisabetta Maini, e-mail: emaini@regione.emilia-romagna.it; Silvano Bertini,e-mail: sbertini@regione.emilia.romagna.it;138INTERREG III B MEDOCCEUROMEDSYS II rappresenta la prosecuzione di EU-ROMEDSYS e si occupa principalmente di supportaree garantire una cooperazione transnazionale a livelloeuro-mediterraneo tra sistemi economici locali attraversoil rafforzamento di una rete di servizi avanzatirelativamente ai settori produttivi di interesse delprogetto (alimentazione, abitazione, PMI) nonchéattraverso il consolidamento di una piattaforma dicooperazione istituzionale come rete integrata elaboratorio di sperimentazione di un nuovo partenariatoterritoriale pubblico-privato tra nord e sud inprevisione dell’introduzione dei programmi di vicinatoda parte della Commissione europea.Il progetto si pone l’ obiettivo di favorire la crescitaeconomica e lo sviluppo della competitività dei sistemieconomici locali del mediterraneo. Nell’ambito delle trefiliere di progetto sono stati individuati i seguenti obiettivispecifici: implementare l’utilizzo delle nuove tecnologienei sistemi di valutazione e monitoraggio della qualitàdegli alimenti tradizionali del Mediterraneo, favorire lacooperazione e la contaminazione - in quanto elementidi sviluppo - nel settore abitativo, supportare la costruzionedi relazioni e reti per lo sviluppo e la cooperazionenel Mediteranneo al fine di agevolare lo scambio tradomanda e offerta di servizi e di prodotti.Il progetto prevede la realizzazione dei seguentiprogetti pilota:1. FoodMed, che attraverso l’interscambio di esperienzetra regioni partner e l’identificazione di buonepratiche si propone di avvicinare le nuove tecnologieai processi di controllo di qualità degli alimenti tradizionalidel Mediterraneo;2. HabitatMed, che si propone di intraprendere unprocesso di integrazione e di cooperazione tra elementiculturali, di know-how e di innovazione che ruotanoattorno al mondo dell’Abitare nel Mediterraneo.Seguendo le linee-guida del Manifesto HabitatMedper la realizzazione di un prodotto che rispecchi edintegri le diverse peculiarità locali, la collaborazionetra questi attori permetterà di creare oggetti didesign e arredamento caratterizzati da un’identitàmediterranea;3. SerMed, incentrato sulla promozione di un networkvirtuale di centri di servizio avanzati a livello euro-mediterraneo,attraverso la realizzazione di un portale dicooperazione tecnico-economica e di interscambio siatra i centri di servizio sia tra gli stessi e i due settoriproduttivi del progetto HabitatMed e FoodMed. Larete virtuale verrà costruita anche attraverso la realizzazionedi incontri “Med Carrefour”, finalizzati adagevolare lo scambio tra domanda e offerta.


GISADRecupero del potenziale informativo dei siti archeologiciSettore: CulturaCapofila: Regione Valle d’Aosta (IT)Contatti Capofila: Corrado Pedelì, e-mail: c.pedeli@regione.vda.itDurata: gennaio 2001 - dicembre 2004Risorse finanziarie complessive: 2.349.192 euroPartenariato: Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’<strong>Emilia</strong><strong>Romagna</strong> (IT); Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Soprintendenza Archeologica per le Province diCagliari e Oristano (IT); Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Soprintendenza Archeologica di Roma (IT);Divisione culturale della Municipalità Reguengos de Monsaraz - Museo regionale di archeologia di Alentejo(PT); Municipio di Marsiglia - Ufficio del patrimonio (FR); Regione Murcia (ES)Sito Web: www.gisad.orgEnti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Ministero per i Beni e le Attività Culturali -Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’<strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>Risorse finanziarie FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 138.749 euroReferente: Luigi Malnati, e-mail: soprbaer@iperbole.bologna.itIl progetto si è proposto di far sì che le istituzionicompetenti in materia di beni e patrimonio archeologicopossano disporre dei mezzi informatici e di unametodologia operativa necessari per migliorare concretamentel’attività di sorveglianza, di protezione e divalorizzazione del patrimonio archeologico. GISAD hapreso in considerazione tutte le tipologie del contestoarcheologico con particolare attenzione ai siti che, perragioni diverse, sono stati studiati solo parzialmente eha cercato inoltre di ricomporre i contesti di scavo dalmomento in cui entrano nel magazzino al momentoin cui sono pronti per essere esposti.Lo scopo principale del progetto è stato quello didefinire una metodologia operativa innovatrice etrasversale per una gestione attiva ed effettiva delpatrimonio mobile proveniente da scavo. Il progettoha visto la realizzazione di uno studio e lo sviluppodi un sistema informatico innovativo che segue l’iterdell’oggetto dal momento dello scavo a quello dell’esposizione,monitorandone i passaggi. A questosistema sarà affidata la gestione ordinaria dell’insiemedel patrimonio archeologico. Dovrà occuparsi degliaspetti anagrafici, amministrativi dei contesti archeologicoe dei mobili, della sistemazione dei depositi,della conservazione preventiva, della valorizzazione edella pianificazione. Dovrà anche dialogare con altrisistemi informatici standard.Il progetto ha permesso di organizzare una metodologiacomune tra i partner aventi gli stessi interessiarcheologici e le stesse preoccupazioni di ricercad’informazione. Questa metodologia è stata elaborataallo scopo di bene utilizzare i beni recuperati efornire elementi di riflessione divisi con altri scienziati,archeologi e specialisti, per gestire il lavoro in modopiù omogeneo. Il progetto ha così contribuito arisolvere il problema archeologico di gestione dellegrandi quantità di beni mobili, problema comune atutti i partner.139INTERREG III B MEDOCC


GREENLINKSpazi verdi periurbaniSettore: TurismoCapofila: Comune di Firenze (IT)Contatti Capofila: Giovanni Malin, e-mail: uff.parchi@comune.fi.itDurata: luglio <strong>2006</strong> - luglio 2008Risorse finanziarie complessive: 2.060.000 euroPartenariato: Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT); Regione Toscana (IT); Regione Autonoma della Sardegna (IT);ARSIAL - Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione in Agricoltura nel Lazio (IT); Fondazione per loSviluppo Economico delle Isole Baleari (ES); Comune di Siviglia (ES); Municipio di Vila Real de Santo Antonio- VRSA (PT); Municipio di Zografou - Agenzia Municipale di Sviluppo di Zografou - Deadiz (GR); Consorziodel Parco di Collserola (ES)Struttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: Direzione Generale Attività Produttive, Commercioe TurismoRisorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 65.000 euroReferente regionale: Maura Mingozzi, e-mail: mumingozzi@regione.emilia-romagna.it140INTERREG III B MEDOCCGREENLINK mette in atto un confronto tra le tendenzesviluppatesi nelle aree verdi suburbane nelle regionipartner del progetto al fine di effettuare una valutazionedei relativi punti di forza e di debolezza e dicondurre uno studio comparativo dei quadri normativie delle buone pratiche regionali nonché un’analisi deifabbisogni locali. Nella realizzazione delle attività ilprogetto promuove la concertazione intercomunalee la cooperazione interistituzionale a diversi livelli.Le sperimentazioni realizzate da GREENLINK, infatti,mirano alla partecipazione dei cittadini nei processidi decision-making ed alla definizione di sinergie ecomplementarità tra attori e amministratori deglispazi suburbani, in una dinamica di partnershippubblico-privata.Il progetto si propone di ottenere i seguenti risultati:1. realizzazione di un’azione pilota di valorizzazionedel territorio periurbano delle città costiere;2. definizione di un quadro di riferimento e di unomodello comune di sviluppo territoriale intermetropolitano;3. pubblicazione di un kit di strategie GREEN LINKche presenta un set di buone prassi per la creazionee gestione degli spazi verdi nelle aree pubbliche.Il progetto GREENLINK mira a raggiungere un miglioramentodella qualità dell’ambiente e a creare unaforte sinergia tra territori urbani e naturali. Il progetto,inoltre, intende studiare e condividere saperi e knowhownonché attuare interventi innovativi finalizzatiall’ottimizzazione delle strategie di pianificazionedegli spazi verdi suburbani.


HYDROPTIMETOttimizzazione degli strumenti di previsione idrometeorologicaSettore: AmbienteCapofila: ARPA Piemonte (IT)Contatti Capofila: Stefano Bovo, e-mail: meteoidro@regione.piemonte.itDurata: ottobre 2002 - ottobre 2004Risorse finanziarie complessive: 2.898.908 euroPartenariato: ARPA - Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente dell’<strong>Emilia</strong> <strong>Romagna</strong> (IT); APAT - Agenziaper la Protezione dell’Ambiente e Servici Tecnici (IT); CIMA - Centro Interuniversitario Monitoraggio Ambientale(IT); Regione Toscana (IT); Regione Calabria (IT); SAR - Servizio Agrometeorologica per la Sardegna (IT);Regione Basilicata (IT); CNR - Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima (IT); Università delle Isole Baleari(ES); Agenzia Catalana dell’Acqua (ES); Istituto Politecnico di Grenoble (FR); Università Joseph Fourier (FR);Cantone Vallese - Service des route et des cours d’eau (CH)Sito Web: http://hydroptimet.medocc.orgStruttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: ARPA - Agenzia Regionale Prevenzione e Ambientedell’<strong>Emilia</strong> <strong>Romagna</strong>Risorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 101.250 euroReferente: Tiziana Paccagnella, e-mail: tpaccagnella@arpa.emr.itIl progetto HYDROPTIMET si colloca nel campo dell’idro-meteorologia,e nello specifico degli aspetticonnessi all’analisi e alla previsione dei fenomeni ealla valutazione del loro impatto sul territorio. Allaprevisione idrometeorologica è associata un’analisisulla diffusione delle informazioni, che prende inconsiderazione il livello, la qualità e la metodologiadel processo informativo anche al fine di sensibilizzarela popolazione in merito al concetto di rischioe alle relative misure di prevenzione. Il caratteretransnazionale proprio degli eventi meteorologici, lavulnerabilità ambientale comune dell’area MEDOCC,nonché la complessità del processo osservazione-previsione-azionein campo idrometeorologico, accentual’importanza della cooperazione transnazionale erende indispensabile quella interregionale. Il progettoha favorito lo sviluppo, la messa a punto e l’applicazionedelle tecnologie più avanzate per la previsioneidro-metereologica e l’utilizzo ottimale dei dati e deglistrumenti, assicurando una miglior complementarietàdelle competenze tra i diversi attori coinvolti e tra idiversi stati membri.Migliorare il dialogo tra i diversi livelli della amministrazionepubblica coinvolti nei processi di monitoraggio,prevenire e prevedere i rischi naturali provocati daifenomeni atmosferici intensi. Nello svolgimento delleattività, oltre ad un miglioramento delle conoscenzee della comprensione dei fenomeni, si è perseguitoanche l’obiettivo di confrontare metodologie applicatein contesti diversi in modo da definire una strategiacondivisa e cooperare per esportare know-how eprodotti verso contesti meno evoluti.Il progetto ha raggiunto i seguenti risultati:1. definizione di una metodologia di supporto per lefasi di identificazione, previsione e gestione dei rischinaturali legati alle precipitazioni intense;2. analisi delle criticità connesse alla previsione deifenomeni di flash flood e valutazione delle causeconnesse agli errori nei processi revisionali;3. studio dell’impatto di processi di previsione incertisulla catena operativa idro-meteorologica, soprattuttonei piccoli bacini tipici della regione mediterranea;4. messa in atto di scambi e confronti a livello diesperienze e di dati;5. definizione di forme di collaborazione tra le comunitàlocali e gli istituti di ricerca per il raffronto deidiversi modelli meteorologici ed ideologici;6. realizzazione di interventi informativi, seminaried incontri, pubblicazione di riviste, programmid’informazione sui media ed attraverso un sito webdedicato.141INTERREG III B MEDOCC


IDEA-MEDOCCUna fucina di progetti per il MediterraneoSettore: Sviluppo LocaleCapofila: Chambre De Commerce Et D’industrie Marseille-Provence ( FR)Contatti Capofila: Jacques Louis, e-mail: jacques.louis@marseille-provence.cci.frDurata: giugno <strong>2006</strong> - marzo 2008Risorse finanziarie complessive: 480.000 euroPartenariato: SINTRA SpA (IT); Università della Catalogna (ES); Camera di Commercio e Industria di Messenia(GR); École Hassania des Travaux Publics (MA); Scuola Nazionale d’Ingegneria di Tunisi (TN); AgenziaNazionale di Sostegno all’Impiego dei Giovani (DZ)Enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: SINTRA SpARisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 60.000 euroReferente: Francesco Fusco, e-mail: sintra@sintranet.it142INTERREG III B MEDOCCIDEA-MEDOCC intende costruire un dispositivo in gradodi attivare progetti di lunga durata a favore delle retidi imprese, delle istituzioni locali e dei centri di ricercaoperanti nello spazio MEDOCC. Inoltre, il progetto sioccupa di promuovere una diffusione ed informazionicapillare su tutta la regione MEDA per quanto concernela prossima programmazione <strong>2007</strong>-<strong>2013</strong>. Infatti, nonostantenell’area mediterranea si rilevi la presenza di unarete attiva di attori potenzialmente competenti e capacidi portare avanti progetti e partenariati, sembra tuttaviapersistere una certa debolezza nel far nascere progettiin una logica di co-progettazione e finanziati da fondibilaterali e multilaterali (UE, ONU, AIF etc.). Il progettosupporta la costruzione e lo sviluppo di partenariatiampi e facilita l’accesso a reti territoriali per ottimizzarela definizione di progetti che in tal modo presentanomaggiori possibilità di successo. Il progetto prevede lacostruzione di una banca dati informativa, comune econdivisa, relativa alle diverse competenze e know-howdisponibili nei settori connessi al tema delle energie rinnovabilie dell’acqua, al fine di supportare e dare visibilitàalle regioni coinvolte e ai loro progetti.I risultati attesi possono essere suddivisi in termini diinnovazione e impatto sul territorio e di valore dellecompetenze acquisite e delle esperienze maturate:1. realizzazione di una banca dati settoriale per lo sviluppodelle PMI in aree della zona MEDOCC;2. scambio di buone prassi attraverso l’utilizzo del webper l’accessibilità alle informazioni e ai servizi on-line;3. supporto nella ricerca di fonti di finanziamento e consulenzanell’elaborazione di progetti complessi ed innovativi,che presentino maggiori possibilità di riuscita;4. valorizzazione degli stakeholder grazie al connubiotra ambiti diversi;5. valorizzazione del portafoglio dei progetti esistenti edelle risorse locali attraverso una azione di marketingterritoriale.Trasferire alle regioni in via di sviluppo dell’area MEDOCCun set di buone pratiche e una banca dati delle competenze,al fine di supportare uno sviluppo armonico delcontesto delle PMI locali, con un conseguente aumentodell’occupazione.


IDEUNIVERSInfrastruttura di dati territoriali tra università e centri di ricerca nelMediterraneo occidentaleSettore: Società di InformazioneCapofila: Regione Catalogna (ES)Contatti Capofila: Ramon Barlam I Aspachs, e-mail: gemma.lozano@gencat.netDurata: settembre <strong>2006</strong> - marzo 2008Risorse finanziarie complessive: 775.109 euroPartenariato: Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT); CNR - Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente(IT); Università dell’Egeo (GR); Istituto di Cartografia dell’Andalusia (ES)Struttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: Direzione Generale Organizzazione, Sistemi Informativie TelematicaRisorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 80.349 euroReferente: Gaudenzio Garavini, e-mail: ggaravini@regione.emilia-romagna.itQuesto progetto supporta un’ampia diffusione delleinformazioni e dei dati territoriali elaborati sia dalleuniversità che dai centri di ricerca, a tutt’oggi noncondivisi dalla più ampia comunità dei ricercatori.Favorire l’accessibilità a tali informazioni consente,infatti, di stabilire una più stretta collaborazione siaa livello scientifico sia a livello di amministrazionipubbliche e, nel contempo, le sinergie così createimplicano una ottimizzazione in termini di risultatiraggiunti. Inoltre, diffondere e pubblicizzare su basecontinua le diverse attività condotte a livello universitariopermette di stabilire confronti in un’otticadi costruzione di “infrastrutture di dati territoriali”(IDS) e di interscambio tra le IDS settoriali esistenti.La creazione di una piattaforma, che vede la partecipazionedelle istituzioni scientifiche ed accademichedi tutta l’Europa, finalizzata a ricercare, analizzatee condividere dati territoriali, assicura un impattopositivo per le regioni coinvolte anche in termini dipianificazione ambientale ed urbana.Il progetto ha costruito una rete informativa settoriale,definita in base ad una piattaforma di dati territoriali(IDS) condivisa da università e centri di ricerca presentinel bacino mediterraneo e si è occupato di renderepiù accessibili le informazioni territoriali elaborate alivello universitario e presso i centri di ricerca di interessesia per i diversi contesti universitari, sia per leamministrazioni pubbliche e per il settore privato.143INTERREG III B MEDOCCIDEUNIVERS mira alla creazione di un sistema d’informazionecomune a livello mediterraneo, che riuniscadati ed informazioni provenienti dalle attività di studiodelle università e dei centri di ricerca nonché allacostruzione di una piattaforma territoriale integrata- definita IDS - in grado di fornire informazioni sullediverse tematiche connesse territorio.


MADAMASistemi di gestione del rischio per il trasporto delle merci pericolose nelMediterraneoSettore: TrasportiCapofila: Regione delle isole Baleari (ES)Contatti Capofila: Gabriel Bibiloni Andreu, e-mail: gbibiloni@dgobrpub.caib.esDurata: ottobre <strong>2006</strong> - marzo 2008Risorse finanziarie complessive: 885.480 euroPartenariato: Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT); Regione Toscana (IT); Autorità portuale di Valencia (ES); RegioneProvenza-Alpi-Costa Azzurra (FR); Università Aristotele di Salonicco (GR); Regione Creta (GR)Struttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: Direzione Generale Programmazione Territoriale eSistemi di MobilitàRisorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 80.270 euroReferente regionale: Rino Rosini, e-mail: rrosini@regione.emilia-romagna.it144INTERREG III B MEDOCCIl progetto riguarda la costruzione di una piattaformagenerale per gestire le catene del trasporto complessee sovranazionali, sviluppando un modo nuovo e piùefficiente per la gestione di merci pericolose di supportoalla cooperazione fra tutti gli attori (pubblicie privati) coinvolti nel trasporto. MADAMA, infatti,opera nel campo del trasporto di merci pericolose alfine di armonizzare ed ottimizzare le attività connessealla salvaguardia dell’ambiente in un settore che presentaun rischio elevato d’inquinamento. Attraversol’utilizzo di soluzioni ICT, il progetto MADAMA realizzauna piattaforma di servizi intermodali in grado difornire strumenti utili alle diverse fasi del trasporto, apartire dal carico delle merci fino alla loro consegna,che si avvale dell’approccio “single window” e dellafunzionalità del “Tracking & Tracing”. L’obiettivo èil superamento delle barriere ancora presenti fra ivari operatori, soprattutto quelle legate al trasportomarittimo dove gli attori tendono spesso ad agiresecondo una logica competitiva e non cooperativa.Il progetto permetterà di studiare nuove modalitàdi scambio informativo finalizzate all’ottimizzazionedei processi e alla semplificazione delle praticheamministrative.L’obiettivo principale del progetto pilota riguarda losviluppo di un’applicazione dedicata alla gestione delrischio della catena logistica del trasporto di mercipericolose. L’applicazione, sviluppata su una piattaformaweb, rappresenta una soluzione integrata chegarantisce elevati livelli di sicurezza durante tutte le fasidel trasporto attraverso un controllo continuo dellostato della merce e del trasportatore. L’applicazionedovrebbe essere di ausilio alla pianificazione dellacatena del trasporto e consentire di spostare volumisignificative di traffico dalla strada ad altri mezzi ditrasporto (sia terrestri che marittimi) evitando così ilpiù possibile la congestione e diminuendo l’impattodel trasporto merci sull’ambiente.Il progetto si propone di ottenere i seguenti risultati:1. analisi del livello qualitativo e di fattibilità dell’applicazioneoggetto di verifica;2. studio e sperimentazione dei sistemi d’aumentoeconomico per gli operatori logistici che utilizzanola multimodalità;3. sviluppo di una strategia operativa a lungo termineche, basandosi sulle tecnologie più moderne ICT,persegue gli obiettivi di migliorare i servizi di trasportoper prevedere e prevenire situazioni pericolose;4. sviluppo di sistemi specifici per il trasporto dimaterie pericolose (basati su piattaforma web/GIS)e dell’integrazione con i sistemi pubblici già esistenti(portuali, VTS, ecc.);5. preparazione e attuazione di attività formative edivulgative per gli operatori e gli utenti del trasportodi materie pericolose;6. scambio di esperienze e diffusione/divulgazione alivello europeo della metodologia e dell’applicazioneidentificata.


MAEMMaster in Affari MediterraneiSettore: Formazione - LavoroCapofila: Regione Toscana (IT)Contatti Capofila: Elio Satti, e-mail: e.satti@mail.regione.toscana.itDurata: ottobre 2002- ottobre 2004Risorse finanziarie complessive: 1.154.764 euroPartenariato: Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT); Regione Umbria (IT); Regione Lazio (IT); Regione Campania(IT); Regione Sardegna (IT); Regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra (FR); Regione Catalogna (ES); RegioneAndalusia (ES)Sito Web: www.maem-mema.orgStruttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: Direzione Generale Cultura, Formazione, LavoroRisorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 66.094 euroReferente regionale: Serenella Sandri, e-mail: ssandri@regione.emilia-romagna.itIl progetto ha costituito un consorzio di Universitàche promuove e gestisce un master in affari euromediterranei.Per raggiungere tali obiettivi è stata sviluppataun’avanzata comprensione delle differenze e dellesimilitudini dei contesti politici, sociali, economici eculturali legali e di sicurezza dell’area mediterranea,supportata dalla capacità di lavorare in un ambientemulticulturale e di negoziare soluzioni gradite a tuttele parti coinvolte.La formazione riguarda aree disciplinari che afferisconoalla storia moderna e contemporanea del Mediterraneo,alle scienze politiche, sociali ed economiche conparticolare riguardo ai temi della cooperazione, delleistituzioni e dei processi politici, della demografia,dell’economia politica, delle politiche industriali, dellepolitiche del territorio e dello sviluppo.Il master è finalizzato a far emergere una nuovagiovane classe dirigente basata sulla parità di genereche superi la prospettiva regionale o nazionale e abbiauno sguardo alla dimensione euromediterranea. Taleclasse dirigente potrà lavorare a livello sub-nazionale,nazionale, internazionale, sia in istituzioni e organizzazionipubbliche, sia private (settore profit) e sia nelleorganizzazioni non governative (settore non profit), cheoperino nelle relazioni politiche sociali, economiche eculturali nell’area mediterranea. I giovani formati potrannocontribuire attivamente allo sviluppo sostenibile,incrementando l’osservanza dei diritti umani e facendoavanzare il processo di democratizzazione.Il progetto ha messo a punto:1. il modello organizzativo del Master che si caratterizzeràper la pluralità di sedi (nei paesi coinvolti,compresi i paesi dell’Africa del nord, la Turchia e laGrecia) nelle quali si svilupperanno i diversi moduliformativi;2. la metodologia e la didattica di insegnamento,comprendente, tra l’altro, la realizzazione di alcunimoduli di formazione a distanza;3. la formazione dei formatori;4. le modalità di realizzazione del Master (selezioneallievi, assegnazione moduli di formazione alle Universitàcoinvolte, modalità di finanziamento delleborse di studio);5. le modalità di certificazione dei singoli percorsididattici e del Master.145INTERREG III B MEDOCC


MARIMEDLa pesca come fattore di sviluppo del turismo sostenibileSettore: Turismo - PescaCapofila: Regione <strong>Emilia</strong>–<strong>Romagna</strong> (IT)Contatti Capofila: Clelia Capozzi, e-mail: ccapozzi@regione.emilia-romagna.itDurata: luglio 2004 - maggio <strong>2006</strong>Risorse finanziarie complessive: 2.248.416 euroPartenariato: Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT); Regione Sicilia (IT); Comune di Carloforte (IT); Comune di PortoTorres (IT); Municipalità di Marsiglia (FR); Comune di Port S.Louis du Rhone (FR); Junta de Andalucia (ES);Regione Murcia (ES); Diputaciò di Girona (ES); Comune di Torroella de Montgrì (ES); EMPA - Associacion deEmpresarios y Pesqueros (ES)Sito Web: www.euro-marimed.orgStruttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: Direzione Generale Attività Produttive, Commercioe TurismoRisorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong> -<strong>Romagna</strong>: 284.890 euro146INTERREG III B MEDOCCIl progetto promuove l’integrazione fra i settori delturismo e della pesca sperimentando un modelloinnovativo di qualificazione dell’offerta turistica e di sviluppodel turismo sostenibile, in grado di promuoveree valorizzare il patrimonio naturale, culturale e socialedelle marinerie del Mediterraneo. La collaborazionetransnazionale dei vari attori (pubblici e privati) hapermesso di elaborare un piano d’azione comune perpromuovere e sostenere l’integrazione fra i settori delturismo e della pesca. Questo modello di interventoha prodotto, come effetto finale e permanente, losviluppo di prodotti turistici, la loro messa in rete e ladefinizione di percorsi che privilegiano le caratteristichepeculiari delle marinerie del Mediterraneo.Gli obiettivi generali di MARIMED sono:1. l’attivazione di processi di valorizzazione, promozionee qualificazione delle marinerie del Mediterraneoattraverso la definizione, sperimentazione e validazionedi un modello di sviluppo dell’offerta turistica in uncontesto eco-compatibile;2. l’identificazione di nuove modalità di fruizionedel mare in grado di favorire la destagionalizzazionedell’offerta turistica nelle “città di mare”;3. il coinvolgimento attivo degli attori locali in unprocesso di sviluppo del turismo sostenibile rafforzandol’identità locale e valorizzandone le peculiarità/specificità.Alcuni obiettivi specifici del progetto sono invece:1. la creazione di reti di collaborazione e di scambiotra regioni nazionali ed europee;2. la valorizzazione delle tradizioni marinare locali ela diffusione di una nuova immagine culturale deglioperatori della pesca, veri “promotori/educatori dellacultura del mare”;3. il trasferimento di processi innovativi di sviluppodel turismo sostenibile;4. la realizzazione di azioni accessibili al turista, ingrado di valorizzare e identificare la vacanza dalpunto di vista ecologico-ambientale;5. la creazione di opportunità di sviluppo professionale,culturale ed imprenditoriale.Il progetto ha raggiunto i seguenti risultati:1. realizzazione di studi e ricerche centrati sull’analisidegli elementi che caratterizzano i porti adibiti allapesca, attraverso un approccio storico, etnograficoe scientifico;2. creazione del sito plurilingue nel quale è possibiletrovare informazioni in merito ai porti del Mediterraneoadibiti alla pesca;3. realizzazione di un “progetto pilota” per metterea punto, sperimentare e promuovere nuovi “prodottituristici” per la valorizzazione dei territori;4. azioni di formazione e comunicazione e attività dipromozione (esposizioni, allestimenti artistici e musicali,produzioni teatrali, cinematografiche, ecc.).


MATAARIMiglioramento dell’accesso ai servizi di trasporto e logistici nei centriurbani e intermodaliSettore: TrasportiCapofila: Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT)Contatti Capofila: Rino Rosini, e-mail: rrosini@regione.emilia-romagna.itDurata: luglio 2005 - giugno <strong>2007</strong>Risorse finanziarie complessive: 2.467.320 euroPartenariato: Regione Toscana (IT); Regione Calabria (IT); Regione Sardegna (IT); Liguria Ricerche S.p.A.(IT); Università della Catalogna (ES); Fondazione Valenciaport (ES); Conselleria d’Obres Públiques, Habitatgei Transports (ES); CETE Méditerranée - Centre d’Etudes Techniques de l’Equipement (FR); Associazione diRicerca e cooperazione industriale dell’Andalusia (ES); ARMINES (FR); Agenzia regionale per l’Energia el’Ambiente dell’Algarve (PT)Sito Web: www.mataari.ema.frStruttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: Direzione Generale Programmazione Territoriale eSistemi di MobilitàRisorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 180.000 euroIl progetto intende affrontare le problematiche relativeall’accesso ai servizi di trasporto e logistici di aree “vaste”,in rapporto ai sistemi di trasporto transeuropei.In ciascuna area/regione coinvolta sarà analizzatal’interconnessione tra il traffico urbano o industriale(merci o passeggeri) ed i nodi portuali, gli aeroportied i centri intermodali, anche sviluppando specificiprogetti pilota relativi a 3 macro aree tematiche:accessibilità fisica, accessibilità virtuale, accessibilitàad aree industriali.Il progetto persegue i seguenti obiettivi:1. favorire il ricorso al trasporto intermodale e combinato;2. integrare le reti di trasporto;3. favorire la creazione di raccordi infrastrutturali e discambi d’informazioni su scala locale (regionale/subregionale)e tra scala locale e scala interregionale.dell’accesso alle reti di trasporto e ai servizi logisticiper una mobilità sostenibile delle aree “vaste”.Oltre alle fasi di analisi e sperimentazione nei diversicontesti regionali, è prevista una fase di check incrociatotra i partner in merito agli esiti delle diversesperimentazioni, al fine di garantire trasferibilità deirisultati ottenuti ed indicazioni di buone prassi peril miglioramento dell’accessibilità di persone e merciai sistemi di trasporto e logistici.147INTERREG III B MEDOCCIl progetto intende focalizzarsi sui livelli locale eglobale per individuare il miglior modo di associaree coordinare i diversi attori presenti sul territorio,allo scopo di promuovere un reale miglioramento


MAVITRAIl mercato virtuale del lavoro nel bacino MediterraneoSettore: LavoroCapofila: EETAA S.A. - Agenzia greca per lo Sviluppo e il Government locale (GR)Contatti Capofila: Charalambos Labrou, e-mail: lambrou@eetaa.grDurata: luglio 2005 - giugno <strong>2007</strong>Risorse finanziarie complessive: 991.271 euroPartenariato: ASTER - Scienza Tecnologia Impresa S.p.a. (IT); Provincia di Rimini (IT); Regione Lombardia(IT); Regione Calabria (IT); FORMEZ (IT); ADEP - Agenzia Municipale di Patrasso per la Pianificazione e lo Sviluppo(GR); ANAPEC - Agenzia Nazionale di Promozione dell’Impiego e delle Competenze (MA); FUNDEUN- Fondazione Impresa Università di Alicante (ES); CENAFFIF - Centro nazionale di Formazione dei Formatorie di Ingegneria della Formazione (TN)Sito Web: www.mavitra.orgEnti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: ASTER - Scienza Tecnologia Impresa S.p.a.;Provincia di RiminiRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: ASTER S.p.a. 39.542 euro; Provinciadi Rimini 50.838 euroReferente: ASTER S.p.a., Marina Silveri, e-mail: marina.silveri@aster.it; Provincia di Rimini, Enzo Finocchiaro,e-mail: e.finocchiaro@provincia.rimini.it148INTERREG III B MEDOCCIl progetto ha lo scopo di favorire e canalizzare lamobilità dei lavoratori nel bacino del Mediterraneo,per un miglioramento dei servizi per l’impiego eper la creazione di un mercato virtuale del lavoro alfine di favorire l’incontro tra l’offerta e la domandadi lavoro, diminuendo la disoccupazione in diversearee e riducendo l’immigrazione clandestina a favoredi quella legale.Il progetto si propone di:1. aumentare la mobilità delle persone nelle zonedel bacino del Mediterraneo coinvolte nel progettoattraverso il miglioramento dei servizi offerti daicentri per l’impiego;2. migliorare la collaborazione e il coordinamento deiservizi per l’impiego nei paesi nord africani e nei paesieuropei, attraverso la messa in rete, delle attività perfacilitare l’incontro domanda offerta di lavoro;3. incrementare le possibilità di cercare un lavoro aldi fuori della zona di appartenenza, e aumentare lepossibilità di ottenere informazioni utili sul paese didestinazione;4. implementare due centri pilota per i servizi sullamobilità, sperimentare due corsi e-learning.Il progetto si propone di ottenere i seguenti risultati:1. analisi del mercato del lavoro dei paesi partnerdel progetto;2. studio di fattibilità sulle modalità di riconoscimentodelle qualifiche professionali dei cittadini provenientidai paesi terzi;3. realizzazione di una ricerca sulle buone praticheesistenti e valutarne la trasferibilità;4. corsi e-learning certificati dalle autorità regionali;5. creazione di strutture pilota per la mobilità (Patrassoe Lamezia Terme), individuazione dei “TargetModels” e piano di implementazione per la messa apunto definitiva di queste strutture;6. creazione di un sito web;7. creazione di una banca dati pilota contenente ledomande e le offerte di lavoro.


MED-ECOQUARTIERSPer quartieri sostenibili nel MediterraneoSettore: Sviluppo SostenibileCapofila: Ville Pézenas (FR)Contatti Capofila: Philippe Nicolle, e-mail: p.nicolle@ville-pezenas.frDurata: maggio <strong>2006</strong> - maggio 2008Risorse finanziarie complessive: 118.544 euroPartenariato: Comune di Faenza (IT); Comune di Cosenza (IT); Università degli Studi di Genova (IT); Comunedi Dos Hermanas (ES); Comune di Elefsina (GR); OEK - Organisation du Logement Ouvrier (GR); NEOPOLIS- Chambre de Commerce et d’Industrie de la Drôme (FR); Délégation Régionale Languedoc-Roussillon del’Association Française de Normalisation - AFNOR (FR); Fundacion Laboral de la Construccion Andalucia (ES);Association MEDITERRANEAN SOS Network (GR); Ville de Monastir (TN); INNORPI - Institut National de laNormalisation et de la Propriété Industrielle - INNORPI (TN)Enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Comune di FaenzaRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 59.272 euroReferente: Giuliano Borghi, e-mail: giuliano.borghi@comune.faenza.ra.itValore aggiunto rispetto ai numerosi progetti, studie lavori che hanno trattato della riabilitazione e dellasostenibilità urbana, l’interesse e la specificità di MED-ECOQUARTIERS è di rispondere ad un nuovo tipo disfida: la costruzione, nel contesto mediterraneo, dizone nuove per rispondere alla pressione demograficain un ottica di urbanesimo sostenibile. Il progettointende sia identificare i principali ostacoli sia concepiree mettere in uso pratiche e strumenti relativialla sistemazione di nuove zone urbane nel rispettodegli obiettivi dello sviluppo sostenibile. Il progettoinoltre suppporta l’adozione dell’approccio definitonei paesi dell’area mediterranea occidentale mediantela diffusione di buone pratiche e l’attivazione di unarete permanente di scambio.Il progetto mira ad identificare nel quadro delle operazionipilota locali risposte efficaci che permettano di superaregli ostacoli che rallentano lo sviluppo di un urbanesimosostenibile nella regione MEDOCC. Il progetto, inoltre,intende favorire la costruzione di nuove zone sostenibili,“CCE Zone”, conformi ai principi ed agli obiettivi dellosviluppo sostenibile, tra cui urbanesimo controllato edinfittito, costruzione bioclimatica, diminuzione del ricorsoalle energie fossili, sviluppo di circolazione morbide,miglioramento della qualità della vita, pari opportunità,interventi eco-compatibili, utilizzazione delle risorse naturalie delle energie rinnovabili, patrimonio, paesaggio,che in tal modo divengono pratiche di riferimento alivello regionale.I risultati previsti:1. creazione di una banca dati;2. formulazione e stesura di una dichiarazione comunee di documenti metodologici;3. creazione di uno schema di azioni congiunte;4. azioni di disseminazione del lavoro svolto e dei risultatiraccolti attraverso la creazione di una rete intranet,un CD-ROM, un DVD, brochure ed articoli.149INTERREG III B MEDOCC


MEDIAUVISStrategie regionali per lo sviluppo del settore audiovisivo nel bacinoMediterraneoSettore: CulturaCapofila: Regione Lazio (IT)Contatti Capofila: Enzo Ciarravano, e-mail: eciarravano@regione.lazio.itDurata: aprile 2004 - giugno <strong>2006</strong>Risorse finanziarie complessive: 1.526.575 euroPartenariato: Comune di Bologna (IT); BIC Lazio (IT); Regione Umbria (IT); EUROCEI - Centro Europeo deEmpresas e Innovación (ES); Università di Malta (MT); AIX - EN - CINEMA - Festival (FR); Commission du Filmd’Israël - Ministère de l’Education, de la Culture et des Sports (IL); Délégation Gouvernementale Palestinienne(PS); ENTV - Entreprise Nationale de Télévision (DZ); Fédération de la Chambre de Commerce Syrienne (SY);Ministère de l’Industrie, du Commerce et des Télécommunications (MA)Sito Web: www.mediauvis.netEnti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Comune di BolognaRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 245.479€euroReferente: Manuela Marsano, e-mail: manuela.marsano@comune.bologna.it150INTERREG III B MEDOCCMEDIAUVIS si occupa di favorire la collaborazione dipartner provenienti dai paesi mediterranei al fine dielaborare un modello specifico e adattato all’identitàculturale del settore audiovisivo nel bacino delmediterraneo e di concepire un insieme di azionisperimentali coordinate.Il progetto si propone di:1. sperimentare strategie locali di sviluppo del settoreaudiovisivo che favoriscano la gestione del caratterespecifico del territorio;2. favorire l’azione delle suddette strategie per crearenuovi distretti culturali e permettere l’integrazione ela messa in rete degli operatori del settore;3. promuovere l’elaborazione e la diffusione deicontenuti che riconducono a una matrice culturaleeuropea e in particolare, mediterranea, grazie allacooperazione transnazionale;4. favorire l’integrazione economica dei paesi delbacino Mediterraneo.Gli obiettivi specifici del progetto sono:1.identificare alcuni casi di eccellenza rappresentatividei migliori metodi utilizzati in Europa nel settore,che favoriscano lo sviluppo dell’impresa culturale ein particolare della produzione audiovisiva;2. classificare e analizzare le azioni pianificate, iltipo di investimenti e di azioni richieste, le modalitàdi preparazione di un progetto pilota e la suaesecuzione;3. analizzare e valutare i risultati e l’impatto delleazioni, in maniera tale che sia possibile individuarei problemi chiave e attivare una SWOT analisi perciascun intervento;4. definire i modelli che emergono dall’analisi delpunto 3, secondo le migliori pratiche;5. identificare le condizioni d’applicazione dei modellipianificati e definire i mezzi di verifica delle azionirealizzate nei progetti pilota;6. estendere i protocolli d’applicazione dei modelliutilizzati nelle diverse situazioni europee rappresentative.I risultati sono diversi in relazione alla tipologia deipartner:1. gli attori coinvolti, gli enti locali e le istituzionidovrebbero essere in possesso di un modello diazione che valorizzi le componenti culturali mediterraneein vista di uno sviluppo economico ad altopotenziale, nel quale l’intervento del governo localee della politica industriale affrontino dei campi diazione innovativi e mettano le amministrazioni nellecondizioni di intervenire attivamente nel processo disviluppo locale;2. gli utenti finali, o le PMI dei territori interessatidall’intermediazione del Centro Europeo delle Impresee dell’Innovazione (la rete europea dei BIC), avrannoa loro disposizione gli elementi necessari per portaregli investitori a sviluppare delle idee di business innovativee aventi grandi potenzialità.


MEDISDEC-STRATMEDRicerca di convergenza e coerenza nella pianificazione dello spazioMediterraneoSettore: Pianificazione Territoriale - TrasportiCapofila: Regione Lazio (IT)Contatti Capofila: Daniele Iacovone, e-mail: diacovone@regione.lazio.itDurata: maggio 2005 - giugno <strong>2007</strong>Risorse finanziarie complessive: 1.300.000 euroPartenariato: Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT); Regione Piemonte (IT); Regione Umbria (IT); Regione Sicilia (IT);Regione Murcia (ES); Generalitat de Catalunya (ES); Ministero del Mar Egeo (GR); Direction Régionale del’Equipement Provence-Alpes-Côte d’Azur (FR); Ministère de l’Équipement (FR); Institut de la Méditerranée (FR);CCDR Alentejo (PT); CCDR Algarve (PT); CRPM - Conférence des Régions Périphériques Maritimes D’Europe(FR); Regione Liguria (IT); Regione Lombardia (IT); Regione Toscana (IT); Università del Cairo (EG)Sito Web: www.ietcat.org/htmls04/medisdec/presentacio.htmlStruttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: Direzione Generale Programmazione Territoriale eSistemi di MobilitàReferente regionale: Paolo Mattiussi, e-mail: pmattiussi@regione.emilia-romagna.itCon questo progetto di cooperazione, il partenariatosi propone di verificare la capacità effettiva deglistrumenti di cooperazione e di gestione dei territoridelle diverse regioni del Mediterraneo, in relazionealle strategie promosse dallo schema di sviluppoterritoriale europeo. La ricerca mira ad identificareesempi di programmazione e gestione a livello regionaleutili per una gestione del territorio coerentecon le priorità dell’Unione Europea espresse nelledichiarazioni di Lisbona e di Goteborg.Lo scopo del progetto è comprendere in quale misurae con che strumenti gli Stati Membri ed i paesi terzipossono definire i temi concernenti piani di sviluppodei territori in esame. L’analisi sarà condotta inrelazione:1. alle nuove priorità europee espresse nelle dichiarazionidi Lisbona e di Goteborg2. allo SDEC - Schema di sviluppo dello spazio europeo- in ciò che riguarda le specificità dello spaziomediterraneo e le priorità che si manifestano3. alle priorità nazionali e regionali, nei cinque paesi,relative alla coesione ed alla competitività dellospazio MEDOCC1. Realizzazione di analisi territoriali e azioni pilota;2. confronto tra le esperienze nazionali e regionali;3. individuazione delle modalità per aumentare l’efficaciadell’applicazione degli obiettivi dello schemadi sviluppo spaziale europeo;4. miglioramento della cooperazione tra stati delMediterraneo.151INTERREG III B MEDOCC


MEROPEStrumenti telematici per servizi innovativi di mobilità e logistica per learee urbane e metropolitaneSettore: TrasportiCapofila: Regione Toscana (IT)Contatti Capofila: Simone Sorbi, e-mail: s.sorbi@regione.toscana.itDurata: marzo 2003 - agosto 2004Risorse finanziarie complessive: 2.702.060 euroPartenariato: Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT); Regione Umbria (IT); Regione Calabria (IT); Comune di Genova(IT); CTP spa (IT); Compagnia Trasporti Pubblici (IT); Federtrasporto (IT); AICIA (IT); Università della Catalogna(ES); Servizi Ferroviari di Majorca (ES); Armines LG12P (FR); CETE Méditerranée (FR); Comunauté Urbaine deMarrakech (MA)Struttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: Direzione Generale Programmazione Territoriale eSistemi di MobilitàRisorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 183.570 euroReferente: Rino Rosini, e-mail: rrosini@regione.emilia-romagna.it152INTERREG III B MEDOCCIl progetto si occupa di studiare e sviluppare modellidi valutazione e strumenti telematici per la gestionedella mobilità e della logistica negli spazi urbani emetropolitani. Il progetto, attraverso la creazione di unpartenariato locale, vuole mettere in pratica una seriedi sperimentazioni nei differenti contesti urbani.MEROPE ha come obiettivo consentire lo sviluppoe l’applicazione di ICT a supporto della costituzionedi sistemi integrati di trasporto con conseguentemaggiore competitività economica e miglioramentodella mobilità e complessiva vivibilità urbana.Il progetto MEROPE ha prodotto 7 progetti pilota e 9studi di fattibilità. Ogni città interessata ha condottoil suo progetto specifico che è stato integrato e coordinatonel quadro del progetto globale. I 7 progettipilota sono arrivati alla realizzazione d’applicazioniinnovatrici: un sistema di vendita di biglietti in linea;sperimentazione dei sistemi per la distribuzionedelle merci; un sistema per il controllo dei flussi deiveicoli; due sistemi per la gestione dei parcheggi;pannelli informativi nei trasporti in comune; una basedi dato sulla mobilità. I 9 studi di fattibilità hannoriguardato: un punto di distribuzione delle merci;un sistema elettronico per il controllo dell’accesso aicentri di comuni; sistemi tecnologici per la gestionedella mobilità; un sistema di gestione dei parcheggi.Un progetto di cooperazione è stato sviluppato conil Marocco.


MIPAISMetodologie e strumenti per la pianificazione e la gestione sostenibiledell’irrigazione in condizioni di siccitàSettore: AgricolturaCapofila: Consorzio di Bonifica della Sardegna Meridionale (IT)Contatti Capofila: Roberto Meloni, e-mail: rmelons@tiscali.itDurata: aprile 2005 - giugno <strong>2007</strong>Risorse finanziarie complessive: 2.076.500 euroPartenariato: ARPA - Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente dell’<strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT); Agenzia per laProtezione dell’Ambiente e per i Servizi Tecnici (IT); Provincia di Potenza (IT); Agro-hydrology Research andTraining Centre (TR); Centre de Recherche pour l’Ingégnerie de l’Agriculture et de l’Environnement (FR);Instituto de Agricultura Sostenible (ES); Università Tecnica di Lisbona (PT)Struttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: ARPA - Agenzia Regionale Prevenzione e Ambientedell’<strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>Risorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 138.000 euroReferente: Lucio Botarelli, e-mail: lbotarelli@arpa.emr.itLe analisi dei dati meteorologici rilevati nel bacinodel Mediterraneo negli ultimi anni, evidenziano unariduzione delle precipitazioni associata al contemporaneoinnalzamento dei regimi termici in tutto l’arcodell’anno e particolarmente durante il periodo estivo,Questi fattori determinano da un lato un incrementodel fabbisogno irriguo delle colture dovuto all’aumentodell’evapotraspirazione e dall’altro una riduzionedelle risorse idriche disponibili per l’irrigazione. Loscopo del progetto MIPAIS è quello di applicare inaree campione rappresentative dei diversi ambientitipici del clima mediterraneo, e per colture diverse,le più opportune metodologie per la valutazionedei fabbisogni irrigui delle colture e per la gestionesostenibile delle risorse idriche in considerazione dellaloro limitata disponibilità.Il progetto MIPAIS ha l’obiettivo di definire strategiee applicare strumenti per contenere il deficit tradomanda e disponibilità idrica, attenuando i conflittitra l’uso irriguo e gli altri usi e assicurando al settoreprimario agricolo un buon livello produttivo. La bancadati di MIPAIS vuole costituire un punto di raccoltadelle esperienze maturate nell’ambito degli altriprogetti INTERREG, nei quali siano state affrontatetematiche similari o correlate, al fine di rappresentareun ambiente di lavoro e scambio che funga da sintesidegli studi e sperimentazioni attivate in ambitomediterraneo. Si stabiliranno pertanto contatti coni progetti INTERREG conclusi o in via di esecuzioneper lo scambio informativo e la raccolta condivisadei risultati raggiunti.I risultati attesi riguardano la realizzazione dellabanca dati condivisa sulle esperienze relative allagestione sostenibile delle risorse idriche in agricoltura,attraverso il contenimento della domanda idrica ela guida dell’irrigazione in periodi siccitosi in ambitomediterraneo. Questo sarà attuabile attraverso lacostituzione di una rete di interscambio dati edinformazioni che si basi sulla costante evoluzionedell’archivio informatizzato sviluppato nel progetto,un realizzazione di un manuale di buona praticairrigua in ambito mediterraneo e la realizzazione diuno strumento informatizzato per la progettazione,realizzazione, gestione di azioni conformi alle tematichedel progetto MIPAIS in ambito mediterraneo.Infine il progetto mira alla realizzazione di un manualeper l’alimentazione e manutenzione della rete discambi e della banca dati attivata nell’ambito delprogetto. E’ prevista la diffusione delle informazioniattraverso azioni di formazione e di sensibilizzazionedegli agricoltori e dei tecnici.153INTERREG III B MEDOCC


PAYS.DOCBuone Pratiche per il PaesaggioSettore: Pianificazione TerritorialeCapofila: Junta De Andalucia (ES)Contatti Capofila: Gonzalo Acosta, e-mail: gonzalo.acosta@juntadeandalucia.esDurata: maggio 2005 - giugno <strong>2007</strong>Risorse finanziarie complessive: 1.532.000 euroPartenariato: Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT); Regione Basilicata (IT); Regione Lazio (IT); Regione Lombardia(IT); Regione Piemonte (IT); Regione Sardegna (IT); Regione Toscana (IT); Regione Umbria (IT); GeneralitadValenciana (ES); Regione Mursia (ES); Generalitad de Catalogna (ES); ANEM - Prefettura di Magnesia (GR);Provenza-Alpi-Costa Azzurra (FR)Sito Web: www.paysmed.netStruttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: Direzione Generale di Programmazione Territorialee Sistemi di MobilitàRisorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>–<strong>Romagna</strong>: 65.500 euroReferente: Giancarlo Poli, e-mail: gpoli@regione.emilia-romagna.it; Barbara Fucci,e-mail: bfucci@regione.emilia-romagna.it154INTERREG III B MEDOCCL’area mediterranea è caratterizzata da una straordinariavarietà e ricchezza di paesaggi, che identifica iluoghi e influenza la qualità della vita dei suoi abitanti.Questa ricchezza costituisce un patrimonio da esplorare,salvaguardare e valorizzare per favorire uno sviluppoequilibrato del territorio. Il progetto vuole promuoverelo sviluppo e l’applicazione pratica degli indirizzi contenutinello Schema di Sviluppo dello Spazio Europeoe nella Convenzione Europea del Paesaggio ed il lorotrasferimento nelle politiche regionali per la gestione deipaesaggi, attraverso attività interdipendenti e comunia tutti i partner che contribuiranno alla realizzazionedi prodotti concreti.Il progetto ha tra gli obiettivi quello di individuare,mettere a confronto, diffondere e valorizzare lemigliori esperienze di progettazione e di gestionedel paesaggio, tali da costituire esempi di “buonepratiche”. Con la valorizzazione e la diffusione dibuone pratiche sul paesaggio, si intende stimolare lacrescita di una cultura comune di attenzione alla qualitàdel paesaggio. Si intende anche realizzare una bancadati per immagini espressive delle diverse tipologie dipaesaggio esemplificative delle regioni partecipanti alprogetto e capace di descrivere i processi evolutivi ele tendenze in atto nei differenti contesti. Altro obiettivoè la preparazione delle linee guida finalizzate adorientare i comportamenti ed a implementare, sottoforma di raccomandazioni pratiche, gli atti di indirizzoregionali rispetto ad alcuni aspetti particolarmenterilevanti nella gestione dei paesaggi, quali ad esempioi paesaggi degli spazi produttivi, commerciali e dellagrande distribuzione, i paesaggi dell’agricoltura, ipaesaggi e le infrastrutture di comunicazione.1. Creazione e gestione di un portale sia come strumentodi lavoro per le regioni impegnate nel progetto, siacome strumento di promozione a livello internazionaledei contenuti e dei risultati del progetto;2. Catalogo delle Buone Pratiche: raccolta medianteconcorso pubblico di piani, programmi, progetti, opere,esperienze di sensibilizzazione e attività di comunicazionein merito alle tematiche del paesaggio.3. Premio Mediterraneo del Paesaggio: sulla base delleproposte preselezionate dal comitato interregionale deipartner, una Giuria Internazionale individua i vincitoridella seconda edizione del Premio Mediterraneo delPaesaggio.4. Illustrazione per schede di paesaggi rappresentatividelle regioni partecipanti, con immagini panoramichee di dettaglio, accompagnate da descrizioni generali etematiche e dall’individuazione dei processi evolutivipiù significativi.5. Raccomandazioni per le buone pratiche per ilpaesaggio.


REVERMEDRete Verde EuropeaSettore: TrasportiCapofila: Junta de Andalusia (ES)Contatti Capofila: Inmaculada Ortiz Borrego, e-mail: mariai.ortiz@juntadeandalucia.esDurata: luglio 2001 - settembre 2004Risorse finanziarie complessive: 2.021.346 euroPartenariato: Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT); Provincia di Modena (IT); Regione Lombardia (IT); Regione Liguria(IT); Regione Sicilia (IT); Provincia di Torino (IT); Comune di Milano (IT); Comune di Roma (IT); Parco Regionaledella Valle del Lambro (IT); Mancomunidad de Municipios Beturia (ES); Consell Comarcal de la Terra Alta (ES);Diputación General de Aragón (ES); Generalitat Valenciana (ES); Diputación de Alicante (ES); Regione Murcia(ES); Diputación Provincial de Jaén (ES); Diputación de Córdoba (ES); Diputación de Se villa (ES); Diputación deGirona (ES); Turismo de Cataluña (ES); Comissaõ de Coordenaçaõ da Regiaõ do Alentejo (PT); Comissaõ deCoordenaçaõ da Regiaõ do Algarve (PT); Ministère de l’Écologie et du Développement Durable (FR); Ministèredes Sports (FR); Département de l’Hérault (FR); Conseil Régional Rhône-Alpes (FR)Sito Web: www.revermed.comStruttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: Direzione Generale Programmazione Territoriale eSistemi di MobilitàRisorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 22.178 euroReferente: Massimo Bertuzzi, e-mail: mabertuzzi@regione.emilia-romagna.itEnti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Provincia di ModenaRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 40.233 euroIl progetto REVERMED intende sviluppare una reteverde di vie di comunicazione dedicate alla circolazionenon motorizzata su tutto l’arco del MediterraneoOccidentale Europeo. REVERMED continua il lavoroiniziato dal progetto REVERNORD, portato avanti dapartner dei Paesi dello spazio Amno (Aree Metropolitanedel Nord- Est) con l’obiettivo di completare laRete Verde Europea. La Rete Verde Europea è statapromossa nel settembre 2001 dai partner AMNO conla Dichiarazione del Lille che chiede all’amministrazionedell’Unione Europea ed al resto delle amministrazionipubbliche europee un sostegno deciso alle iniziativerelative a questa rete. La rete avrà una lunghezzatotale di più di 10.000 km e collegherà il sud delPortogallo con il sud dell’Italia, attraversando le regionimediterranee della Spagna e della Francia. Larete verde sarà costituita da vie verdi, tratturi, stradearginali di fiumi e canali, piste ciclabili, sentieri ruralie strade poco frequentate che soddisfino i requisitidella metodologia del progetto.1. Estendere la Rete Verde Europea su tutta l’areadel Mediterraneo Occidentale;2. favorire lo scambio d’esperienze tra le pubblicheamministrazioni di diversi Paesi, le associazioni e glienti coinvolti nelle politiche sui trasporti sostenibili,con lo scopo di potenziare questa tematica a livelloeuropeo;3. identificazione e ricerca di una rete di percorsiciclabili fruibili in sicurezza da proporre per forme diturismo a basso impatto1. La predisposizione di uno schema che possa collegare,attraverso la realizzazione di “vie verdi” levarie regioni del Mediterraneo occidentale (lunghezzastimata 11.885 Km);2. realizzazione di studi per itinerari di lunga percorrenzache garantiscano la continuità della rete el’interconnessione tre le regioni (lunghezza stimata10.285 Km);3. conduzione di progetti pilota e azioni di valorizzazionedi tratti di rete (lunghezza stimata 2.000 Km);4. scambio di esperienze e diffusione dei risultatiattraverso conferenze, tavole rotonde tematiche epubblicazioni;5. realizzazione di una base dati di geo-referenziati.155INTERREG III B MEDOCC


SEDEMEDLa siccità e la desertificazione nel MediterraneoSettore: AmbienteCapofila: Regione Sicilia (IT)Contatti Capofila: Teodoro Vega, e-mail: teodoro.vega@tin.it; Giuseppe Geraci,e-mail: sedemed@uirsicilia.itDurata: febbraio 2002 - settembre 2004Risorse finanziarie complessive: 2.972.500 euroPartenariato: ARPA - Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente dell’<strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT); APAT - ServizioIdrografico e Mareografico Nazionale (IT); ARPA - Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente del Piemonte (IT);Regione Calabria (IT); Regione Sardegna (IT); Provincia di Potenza (IT); Università di Catalogna (ES); Politecnicodi Valencia (ES); Università di Atene (GR); Università di Lisbona (PT); INAT - Institut national Agronomique deTunisine (TN); Ecole Mohammadia d’Ingénieurs (MA)Sito Web: http://sedemed.medocc.orgStruttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: ARPA - Agenzia Regionale Prevenzione e Ambientedell’<strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>Risorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong> <strong>Romagna</strong>: 121.500 euroReferente: Lucio Botarelli, e-mail: lbotarelli@arpa.emr.it156INTERREG III B MEDOCCI paesi del bacino del Mediterraneo negli ultimi annisoffrono di una notevole riduzione delle precipitazioni.La scarsità di risorse idriche ha determinato una crescentesensibilità verso i problemi legati ai fenomenisiccitosi che risultano particolarmente gravi nelleregioni a clima arido o semi-arido in conseguenzadella notevole variabilità delle grandezze idrometeorologichee dell’elevato grado di sfruttamento dellerisorse idriche disponibili.La finalità del progetto è di contribuire ai problemiaffrontati, sviluppando un sistema integrato persorvegliare e prevedere i processi di desertificazionee siccità e definendo metodi per una riduzione delproblema.Attraverso il progetto SEDEMED i partner concorronoalla definizione di strategie appropriate ed alla organizzazionedi un sistema informativo a supportodella gestione delle risorse idriche, al fine di contrastareil problema nell’ambito di una cooperazionetransnazionale.I risultati del progetto avranno validità per un territoriopiù ampio che comprende tutte le aree mediterraneedei Paesi europei ed i Paesi del Nord Africa chepresentano problemi comuni riguardo alla siccità edalla desertificazione.1. Migliorare la conoscenza della siccità attraversol’approfondimento delle procedure per l’analisi del cicloidrologico già sviluppate nell’ambito di INTERREG IIC(potenziamento misure, progetto pilota) ed estensionedelle stesse a tutto il territorio MEDOCC;2. sviluppare le metodologie per il monitoraggiodella siccità, attraverso la scelta di opportuni indicatori,il preannuncio di condizioni di crisi idrica elo scambio di informazioni sugli effetti di siccità edesertificazione;3. contribuire alla definizione di idonei interventiper la lotta alla siccità e desertificazione (misure dipianificazione e misure di emergenza) con particolareriferimento al ruolo di risorse non convenzionali (acquereflue e dissalate) e sperimentare tali interventiin aree campione;4. mettere a punto metodi di scambio delle informazionisulle caratteristiche delle siccità e sulle “bestpractices” di mitigazione formulando programmidi formazione mirati agli organismi responsabili diinterventi nel campo della siccità e desertificazione.1. Analisi del ciclo idrologico volto allo studio dellavariabilità climatica con differenti scale temporalie spaziali2. Controllo della siccità con la scelta di indicatori capacidi descrivere la siccità e il rischio di desertificazione3. Intervento di lotta contro la siccità e la desertificazionetendente a sviluppare direttive nelle situazionidi mancanza idrica4. Formazione del personale tecnico sul rischio disiccità e divulgazione della metodologia.


SEDEMED IILa siccità e la desertificazione nel MediterraneoSettore: AmbienteCapofila: Regione Sicilia (IT)Contatti Capofila: Teodoro Vega, e-mail: teodoro.vega@tin.it; Giuseppe Geraci,e-mail: sedemed2@uirsicilia.itDurata: settembre 2004 - giugno <strong>2006</strong>Risorse finanziarie complessive: 2.836.500 euroPartenariato: ARPA - Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente dell’<strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT); Arpa Piemonte(IT); APAT Lazio (IT); Arpa Calabria (IT); Provincia di Potenza (IT); EAF Sardegna (IT); Università di Cagliari (IT);Università di Atene (GR); Università di Roma “La Sapienza” (IT); INAT - Institut National Agronomique deTunisie (TN); Ecole Mohammadia d’Ingénieurs (MA); Università di Lisbona (PT)Sito Web: http://sedemed.medocc.orgStruttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: ARPA - Agenzia Regionale Prevenzione e Ambientedell’<strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>Risorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 86.500 euroReferente: Lucio Botarelli, e-mail: lbotarelli@arpa.emr.itIl progetto SEDEMED II nasce con lo scopo di complementaregli intenti del progetto SEDEMED attraversoun ulteriore sforzo operativo e di ricerca, finalizzato astrutturare ed avviare un sistema per la valutazione,la prevenzione e la mitigazione del fenomeno dellasiccità su scale spaziali che vanno dall’intera zonaMEDOCC fino a quella del bacino e delle regioni localiche risultano svantaggiate nell’approvvigionamentodi risorse idriche in caso di scarsità.Gli obiettivi del progetto SEDEMED II sono, innanzitutto,la realizzazione di un sistema di qualità a reteper il monitoraggio dei parametri fisici significativiche caratterizzano i fenomeni di siccità e desertificazione,che pregiudicano l’uso delle risorse idrichedisponibili nell’area Mediterranea. In secondo luogo,il progetto intende sviluppare studi sull’uso dellerisorse idriche, sulla previsione e prevenzione delrischio idrico connesso alla siccità e/o agli squilibrigenerati da fenomeni estremi, sulla dissalazione el’utilizzazione di acque marine, nonché controllare ifenomeni di intrusione marina.inerenti la misura e la quantificazione delle risorseidriche disponibili e prevedibili anche in condizioni discarsità. Il progetto fornirà metodi e manuali di buonapratica sulla raccolta ed elaborazione dei dati, sullamodellistica di previsione a breve e medio termine, sullamodalità di gestione della risorsa idrica in condizionedi scarsità, anche attraverso l’uso della dissalazionee/o dell’utilizzazione di acque marine.Il sistema integrato sarà costituito da:1. reti di misura di grandezze meteorologiche edidrologiche (in gran parte esistenti);2. reti telematiche e di computer per la condivisionee lo scambio di dati, informazioni, risultati, modelli dicalcolo (in parte esistenti);3. protocolli per l’archiviazione e strutturazione unitariadelle informazioni, finalizzate anche al loro scambio;4. protocolli condivisi per la messa a punto di SistemiInformativi Territoriali (SIT), che possano recepire inmodo integrato i dati e i modelli;5. risorse umane che possano connettersi e rappresentareun sistema distribuito, ma di concezione unitaria;6. costituzione di un comitato scientifico di coordinamentoe di indirizzo157INTERREG III B MEDOCCTra le finalità vi è quindi la messa a punto di un sistemaintegrato e condiviso, utile a fornire valutazioniaffidabili e basate su uno standard di qualità comune,


SESTANTEStrumenti telematici per la sicurezza e l’efficienza documentale dellacatena logistica di porti ed interportiSettore: TrasportiCapofila: Regione Toscana (IT)Contatti Capofila: Umberto Bianconi, e-mail: umberto.bianconi@mail.regione.toscana.itDurata: marzo 2003 - giugno 2004Risorse finanziarie complessive: 2.624.430 euroPartenariato: Regione <strong>Emilia</strong>–<strong>Romagna</strong> (IT); Regione Calabria (IT); Regione Campania (IT); Regione Liguria(IT); Università della Catalogna (ES); Autorità Portuale di Valencia (ES)Sito Web: www.sestantemedocc.orgStruttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: Direzione Generale Programmazione Territoriale eServizi di MobilitàRisorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 182.700 euroReferente: Rino Rosini, e-mail: rrosini@regione.emilia-romagna.it158INTERREG III B MEDOCCSESTANTE vuole incrementare la competitività economicadel sistema portuale, interportuale e aeroportualedello spazio MEDOCC dove forti sono le pressioni perfornire una qualità migliore nel servizio clienti, ridurre itempi e i costi della consegna delle merci e soprattuttoriuscire ad instaurare una rete di comunicazione trale singole componenti dell’utenza e i nodi principalidella catena intermodale che semplifichi in particolarele interazioni operative e i processi di scambiodocumentale tra i soggetti istituzionali e gli attorioperativi della complessiva catena logistica.SESTANTE ha l’obiettivo di identificare ed analizzarei flussi informativi e documentali che rivestono unacentrale criticità nella catena logistica intermodaleal fine di consentire lo sviluppo e l’applicazione ditecnologie interoperabili di comunicazione ed informazione(Information Communication Technologies- ICT) a supporto della costituzione di sistemi integratidi trasporto.2. creazione di un network tra i differenti attori dellacatena logistica del trasporto merci intermodale;3. creazione di un sistema che permetta l’armonizzazionedelle procedure amministrative migliorandole garanzie di sicurezza nelle procedure di scambi dimessaggi/documenti;4. sono sviluppati degli strumenti di interoperabilitàutili a rendere interoperabili i sistemi sviluppati neisingoli progetti pilota;5. definizione di una struttura organizzativa che assicuril’efficienza e l’affidabilità nell’applicazione dellesoluzioni identificate nei punti precedenti.1. Definizione di una metodologia comune di analisiper il rilevamento della situazione esistente nei singolisiti pilota e quindi delle esigenze dei vari soggettiinteressati in quattro nodi logistici tra loro complementari(siti di analisi);


LA TELA DI ARACNERafforzare e accrescere il settore tessile femminile nel MediterraneoSettore: Politiche Sociali - LavoroCapofila: Regione Toscana (IT)Contatti Capofila: Laetitia Dupont, e-mail: l.dupont@mail.regione.toscana.itDurata: giugno 2004 - giugno <strong>2006</strong>Risorse finanziarie complessive: 1.000.000 euroPartenariato: Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT); Regione Calabria (IT); Regione Umbria (IT); Regione Sicilia (IT);Museo del Tessuto di Prato (IT); Ville de Marseille (FR); Fundación para el Desarrollo del Legado Andalusí(ES); Ajuntament de Terrassa (ES); Regione Grecia Occidentale (GR); Office National de l’Artisanat Tunisien(TN); L’Association marocaine pour la Promotion de l’Entreprise Féminine (MA); Associazione WIFAK (MA);La Fondation tunisienne pour le Développement Communautaire (TN)Sito Web: www.teladiaracne.orgStruttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: Direzione Generale Cultura, Formazione e LavoroRisorse FESR per la Regione Emila-<strong>Romagna</strong>: 85.000 euroReferente: Gloria Baroncini, e-mail: glbaroncini@regione.emilia-romagna.itLa TELA DI ARACNE é un progetto nel quale cinquePaesi del Bacino del Mediterraneo a forte connotazionetessile (Italia, Spagna, Francia, Grecia e Tunisia) si sonointegrati per sviluppare una sinergia e permettere lanascita delle creazioni tessili mediterranee, frutto diun mix di culture, della forte tradizione degli uni, dellapredisposizione verso le nuove tecnologie degli altri,avendo tutti la volontà di lasciare un largo spazioall’espressione del saper fare femminile.Le istituzioni pubbliche regionali e locali, le fondazionie gli istituti coinvolti costituiscono dunque l’anellodi congiunzione tra le associazioni di categoria, leorganizzazioni sindacali e soprattutto le imprese ditutto il bacino Mediterraneo per creare una rete relazionaledensa e stabile, che stimoli l’immaginazione,i rapporti commerciali e di cooperazione.Il progetto intende realizzare azioni positive per favoriree rafforzare l’integrazione tra le due sponde delbacino Mediterraneo, dal punto di vista economico,sociale, culturale ed istituzionale, per uno svilupposostenibile dei territori che ne fanno parte. Il progettovuole favorire l’occupazione, creando nuoveopportunità di lavoro in particolare per le donneservendosi dell’utilizzazione delle Nuove Tecnologied’Informazione e Comunicazione.In un primo tempo, un bilancio di competenzepermetterà al partenariato di studiare le proprietradizioni e la situazione attuale del settore tessilespecificamente nel contesto femminile, e di identificarele potenzialità di sviluppo seguendo un metododi lavoro comune.Il modello comune condiviso da ARACNE sarà concepitonella seconda fase e riposerà su quattro pilastri:1. la formazione, per lo sviluppo delle competenzee la valorizzazione della potenzialità dei differentisaperi femminili nel contesto del tessile;2. la comunità virtuale, il sito Internet di ARACNE,costituirà la piattaforma di comunicazione tra i partner,di diffusione delle informazioni e di pubblicitàsulle attività del progetto e proporrà numerosi servizidedicati al saper fare femminile e al settore tessile;3. i musei Atelier, luoghi fisici di incontro e di scambiodi esperienze tra i partner e la società, costituirannoun laboratorio creativo che mischia dibattiti, dimostrazioni,promozione e sperimentazione;4. gli incubatoi di impresa, all’interno o presso i museiatelier sperimentali, saranno un luogo di accoglienza edi accompagnamento alla creazione di imprese tessiliinnovative. Metteranno a disposizione servizi comuni(fax, copiatrici, reti informatiche, sale riunioni ecc.)apportando un appoggio logistico e di consulenza.I partner simuleranno e applicheranno il modelloARACNE nella terza fase, confrontandosi con la risoluzionedei problemi e ostacoli che incontreranno.Infine nella fase 4 di valutazione dei progetti pilota,il partenariato illustrerà l’impatto della sperimentazionepresso il pubblico e in particolare gli attori delmondo tessile e adatterà il modello ARACNE in mododa riempirne le lacune, migliorandolo e facendolodurare ben oltre il progetto.159INTERREG III B MEDOCC


ProgrammaINTERREG III C<strong>Interreg</strong>ionaleElenco progettiAAP2020AMICABEACHMED-eBRISECAPTURECENTURIOCIBERSTRATEGYCITEAIRCITY PARKINGeCITIZENECOLANDENERCY REGIOENHANCE-HEALTHENLOCCE-PRODATE.R.E.EURBESTGROWHIDROSOURCEICNWINNOFIREINTERMETREXIUWMMKNLIGHTMODINEACÖKOPROFITPOLIMETREXPLUSPORT NETREGIOCOMRESCUERUISNETSETRICSPORTURBANSRNSUVOTS3TELE MEDICINETRATOKIUNDERSTANDU.TDRURBE VIVAWELHOPSWINEPLAN


AAP2020Adriatic Action Plan 2020Area di programma: EstTipo di operazione: Progetti individualiSettore: AmbienteCapofila: Comune di Ancona (IT)Contatti Capofila: Pier Roberto Remitti, e-mail: piero.remitti@comune.ancona.itDurata: maggio 2003 - settembre <strong>2006</strong>Risorse finanziarie complessive: 801.836 euroPartenariato: Comune di Brindisi (IT); Comune di Corfù (GR); Comune di Venezia (IT); Regione dell’AustriaMeridionale (AT); Marche Regione (IT); Comune di San Benedetto del Tronto (IT); Comune di Molfetta (IT);Comune di Pescara (IT); Comune di Bar (CS); Unione delle Città Baltiche (FI); Comune di Rijeka (HR); Provinciadi Ravenna (IT); Comune di Casarano (IT); Comune di Tricase (IT); Comune di Alessano (IT); Comune diRavenna (IT); Comune di Split (HR); Istituto Tecnico delle Canarie (ES); Bristol City Council (UK); Comune diMogliano (IT); Comune di Shkoder (AL); Lloret Future (ES); Comune di Xativa (ES); Comune di Pesaro (IT);Comune di Koper (SI); Provincia di Bari (IT); Comune di Senigallia (IT); Azienda Municipale per la Pianificazione& lo Sviluppo di Patrasso (GR)Sito Web: www.aap2020.netEnti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Provincia di Ravenna; Comune di RavennaRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: Provincia di Ravenna 3.700 euro;Comune di Ravenna 3.700 euroReferente: Provincia di Ravenna, Alberto Rebucci, e-mail: arebucci@mail.provincia.ra.it;Comune di Ravenna, Angela Vistoli, e-mail: avistoli@comune.ra.itIl progetto si occupa di conciliare sviluppo e sostenibilitàe di integrare le politiche di sostenibilità nelle pratichepolitiche e di gestione degli enti pubblici. E’ questainfatti la principale preoccupazione delle regioni edelle città lungo la costa adriatica, che si trovano adaffrontare tendenze tra loro conflittuali: infatti, se daun lato, si riconosce pienamente l’importanza dellatutela ambientale dall’altro, le politiche di sostenibilitàsono spesso attuate con scarsa programmazione, pococoordinate, limitate nel tempo e nello spazio e spessorelegate a meri interventi conservativi. Il progettoAAP 2020 - Adriatic Action Plan 2020 è stato ideatoper affrontare questo problema. L’operazione si basasu una rete già esistente, il «Forum delle Città & CittadineAdriatiche e Ioniche», il cui obiettivo consistenel promuovere lo sviluppo sostenibile della RegioneAdriatica attraverso la cooperazione fra città piccole egrandi lungo la costa adriatica.L’obiettivo generale dell’operazione consiste nelloscambio di esperienze su politiche e strumenti, benchmarking,standardizzazione di metodi e procedureamministrative, individuazione e diffusione delle miglioriprassi ed attuazione di politiche comuni più efficaciper favorire lo sviluppo sostenibile a livello locale. Taleobiettivo dovrebbe essere raggiunto attraverso l’integrazionesistematica della sostenibilità nelle politichepubbliche e la sensibilizzazione degli operatori delsettore privato sul tema della sostenibilità come fattored’innovazione.Il progetto prevede l’elaborazione di una serie di strumentirivolti alle istituzioni del settore pubblico ed incentratisullo sviluppo sostenibile a livello locale. Questa serie distrumenti comprendono il bilancio ambientale e sociale,i sistemi di gestione ambientale e il bilancio integrato disostenibilità. Ogni ente locale, a partire dagli interventigià attuati, sceglie gli strumenti aggiuntivi adeguati estabilisce il proprio piano di attuazione, sulla base dimetodologie comuni. In un certo numero di siti pilota,sarà applicata e sperimentata l’intera gamma di strumentidisponibili. Le attività comprendono l’organizzazione deicosiddetti Adriatic AAP Forum aventi un ampio gruppotarget, comprendente oltre a tutti i partner anche lealtre città e stakeholder dell’Adriatico.161INTERREG III C


AMICAAdaptation and Mitigation - an Integrated Climate policy ApproachArea di programma: OvestTipo di operazione: RetiSettore: AmbienteCapofila: Klima Bündnis - Alianza del Clima (DE)Contatti Capofila: Ulrike Janssen, e-mail: u.janssen@klimabuendnis.orgDurata: luglio 2005 - dicembre <strong>2007</strong>Risorse finanziarie complessive: 827.561 euroPartenariato: Città di Dresda (DE); Città di Stoccarda (DE); Climate Alliance Austria (AT); Climate AllianceItalia (IT); Climate Alliance Paesi Bassi (NL); Comune di Venezia (IT); HESPUL (FR); Provincia di Ferrara (IT);Accademia dell’Alta Austria per la natura e l’ambiente (AT)Sito Web: www.amica-climate.netEnti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Provincia di FerraraRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 40.000 euroReferente: Marco Calmistro, e-mail: marco.calmistro@provincia.fe.it162INTERREG III CI cambiamenti climatici globali sono divenuti negli ultimidecenni uno dei principali temi delle politiche pubbliche.Condizioni atmosferiche estreme, stanno costringendoi governi a pensare ai possibili impatti del problema intermini pratici. Le autorità locali e regionali svolgonoun ruolo centrale nello sforzo attuato a livello nazionaleed europeo per ridurre l’impatto dell’uomo sui futuricambiamenti. Le regioni e i territori sono chiamati adefinire piani mirati per supportare l’adattamento aicrescenti impatti del futuro cambiamento climaticonelle comunità locali.AMICA studia nuovi modi di gestire il cambiamentoclimatico a livello locale e regionale. Il progetto miraad implementare l’efficacia delle politiche connesse alclima e intende supportare l’adozione di un maggioreequilibrio tra le misure preventive e reattive in modo daconsiderare entrambe le cause e le conseguenze di brevee lungo periodo di questo fenomeno globale.cambiamento climatico attraverso sia una limitazionedella esposizione ai suoi effetti sia una riduzione dei danniqualora necessario. In parallelo, i partner supportanole strategie di protezione dell’ambiente a livello localee regionale, con un focus su quelle che combinanol’implementazione della qualità ambientale con sviluppoeconomico regionale e creazione di occupazione. Inoltreil progetto prevede la creazione di sinergie e convergenzetra le misure di adattamento e di mitigazione al fine didefinire programmi di azione più ampi e significativi.Le attività messe in atto da AMICA supportano lacrescita di know-how e lo sviluppo di esperti localisulle tematiche climatiche attraverso lo scambio dibuone pratiche. Insegnare ai partner come inserire leproprie preoccupazioni in materia di clima nei piani disviluppo regionale attraverso un migliore lavoro di reteed un coordinamento costante tra le diverse politicheconsente di far crescere i processi di decision-makingsul territorio. Il progetto, inoltre, prevede lo sviluppodi attività economiche, una maggiore sensibilizzazionedella cittadinanza e delle autorità sugli impatti locali eregionali del cambiamento climatico e la creazione di unnetwork permanente tra i partner per dare continuitàai risultati raggiunti dal progetto.Le autorità partner di progetto prevedono l’elaborazionedi strategie finalizzate a supportare un adattamento al


BEACHMED-eLa gestione strategica della difesa dei litorali per uno svilupposostenibile delle zone costiere del MediterraneoArea di programma: SudTipo di operazione: Operazione Quadro RegionaleSettore: AmbienteCapofila: Regione Lazio (IT)Contatti Capofila: Paolo Lupino, e-mail: paolo.lupino@tiscali.itDurata: gennaio 2005 - aprile 2008Risorse finanziarie complessive: 7.668.366, 50 euroPartenariato: Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT); Regione Toscana (IT); Regione Liguria (IT); Département deHérault (FR); Dipartimento Marittimo e della Navigazione del Languedoc-Roussillon (FR); Regione Catalogna(ES); Regione della Macedonia Orientale e della Tracia (GR); Regione Creta (GR)Sito Web: www.beachmed.itStruttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: Direzione Generale Ambiente, difesa del suolo edella costaRisorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 911.250 euroReferente: Roberto Montanari, e-mail: rmontanari@regione.emilia-romagna.itI litorali sono particolarmente sensibili dal punto di vistamorfologico e dipendono da un delicato equilibrio frai processi marini e i depositi di sedimenti. Le regionipartner sono tutte esposte in misura maggiore o minoreall’erosione costiera. Tale fenomeno di erosionecomporta effetti preoccupanti sull’ambiente, che sonoulteriormente aggravati dal livello crescente del mare,dall’aumento della profondità del fondo del mare,da una più alta frequenza di burrasche e temporali,dall’inondazione e dall’erosione delle coste.Basato sull’esperienza del progetto BEACHMED precedentementefinanziato dal Programma III B MEDOCC,BEACHMED-E è incentrato sulla gestione strategicadelle coste allo scopo di promuovere e attuare lo svilupposostenibile delle aree costiere che sono espostead una costante minaccia di erosione. La strategiacomune di gestione costiera proposta dal progettomira ad individuare strumenti per valutare le condizionidelle coste, per ripristinare i litorali, effettuarela pianificazione e delineare un quadro normativo digestione costiera. Inoltre, sarà effettuato uno studiovolto alla creazione di un Osservatorio Europeo perla difesa delle coste del Mediterraneo.I risultati attesi consistono nell’individuazione di misureatte a ridurre l’erosione costiera, nell’adozionedi raccomandazioni per la pianificazione territorialedelle regioni, nell’impostazione comune di una miglioregestione delle aree costiere e nella predisposizionedi tecnologie di pianificazione territoriale innovative.Sono previsti dei piani urbanistici e delle relazionitecniche ai fini della successiva attuazione del progetto.Inoltre, il progetto intende delineare dellelinee guida e delle raccomandazioni in maniera dainserire i risultati ottenuti nell’ambito dell’OperazioneQuadro Regionale, nelle politiche e nelle normativedelle diverse regioni partner.163INTERREG III C


BRISEBoosting Regional Information Society ExpertiseArea di programma: OvestTipo di operazione: RetiSettore: Società dell’InformazioneCapofila: ERNACT GEIE - Gruppo Europeo d’Interesse Economico (IE)Contatti Capofila: Rocío Rubio Centino, e-mail: rocio.rubio@ernact.netDurata: luglio 2004 - luglio <strong>2007</strong>Risorse finanziarie complessive: 1.453.000 euroPartenariato: Derry City Council (UK); Donegal County Council (IE); Metropolitan Borough of Wirral (UK);Fomento de San Sebastián (ES); Sodercan (ES); Regione di Olomouc (CZ); Consiglio Regionale di Kainuu (FI);Provincia di Treviso (IT); Comune di Bologna (IT)Sito Web: www.ernact.net/ProjectZone/Projects.aspx?Projectid=2&ProjectCode=BRISEEnti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Comune di BolognaRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 60.000 euroReferente: Raffaella Gentile, e-mail: Raffaella.Gentile@comune.bologna.it164INTERREG III CLo sviluppo economico e sociale, così come la creazionedi lavoro nell’Europa dell’economia della conoscenzadipende da eccellenti reti di telecomunicazioni sostenuteda regioni sempre più competenti. Considerandoche tali reti sono presenti nella maggior parte deipaesi europei, le regioni dovrebbero essere in gradodi competere tutte allo stesso piano. Invece, comeè emerso nel progetto “Virtual Region”, finanziatonell’ambito del programma INTERREG II C, le regionimeno sviluppate ai confini dell’Europa non sono nell’esattaposizione di beneficiare in modo automaticodella cosiddetta knowledge economy, mentre aree piùcentrali sono risultate in posizione più avvantaggiata,aggravando così le già esistenti disparità economichea livello territoriale.BRISE mira a risolvere questo gap promuovendo edincoraggiando lo sviluppo di know-how e skills nell’areaICT in alcune regioni europee periferiche. Intendeinoltre ampliare e potenziare ERNACT - una rete pan-EU fondata nel 1990 con lo scopo di implementaremodelli di sviluppo regionale basati sulla Informationand Communication Technology - facendo entrarel’esperienza di altre regioni periferiche della UE. Lamacro finalità di questo intervento, dunque, è quelladi attrarre investimenti, stimolare business e trasferiretecnologia nelle regioni che partecipano al progettoattraverso la promozione di specifici cluster ICT.Il progetto prevede una serie di conferenze, workshop,scambi, gruppi di lavoro e study visit tra le regionipartecipanti: tutti gli interventi tra loro sono finalizzatialla promozione ed allo sviluppo di capacità e conoscenzelocali relativamente alla ICT. BRISE consenteai partner di avere accesso e di confrontarsi conl’esperienza degli altri, supporta la crescita di tipologieinnovative di cooperazione interregionale e sviluppala capacità locale in area ICT. Un altro impatto derivantedal progetto si lega all’incremento del flusso diinvestimenti ICT, di opportunità lavorative e di skillssettoriali sul territorio. Nel lungo periodo, inoltre,BRISE contribuirà alla creazione di posti di lavoro, alpotenziamento delle capacità di utilizzo della bandalarga e allo sviluppo di gruppi di lavoro sulle tecnologieICT nelle regioni europee coinvolte, così contribuendoa uno sviluppo regionale sostenibile e più bilanciatoall’interno dell’Unione Europea.


CAPTUREIl network della conoscenzaArea di programma: OvestTipo di operazione: RetiSettore: Sviluppo LocaleCapofila: Brighton and Hove City Council (UK)Contatti Capofila: Neil Clarke, e-mail: Capture@brighton-hove.gov.ukDurata: settembre 2004 - agosto <strong>2007</strong>Risorse finanziarie complessive: 647.800 euroPartenariato: Girona City Council (ES); Città di Jyvaskyla (FI); Sundsvall (SE); Comune di Eskilstuna (SE); Comunedi Leeuwarden (NL); Town of Trinec (CZ); Associazione degli Enti locali della Prefettura di Kavala (GR);Agenzia di Sviluppo Regionale di Klaipeda (LT); West Lothian Council (UK); Jerez (ES); Vigo Town Council (ES);Manresa City Council (ES); Comune di Reggio-<strong>Emilia</strong> (IT); Telford and Wrekin Council (UK); Città di Hasselt(BE); Ente Locale di Szentendre (HU); Ente Locale di Gyongyos (HU); Comune di Heraklion (GR); Unione degliEnti locali della Contea di Achaia (GR); Città di Mikkeli (FI)Sito Web: www.eurotowns.org/captureEnti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Comune di Reggio-<strong>Emilia</strong>Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 7.500 euroReferente: Elena Poppi, Rita Tonus, e-mail: reggioeuropa@municipio.re.itL’idea di CAPTURE nasce da un gruppo di città dipiccole e medie dimensioni che collaborano insiemedal 1991 nell’ambito della rete Eurotowns. Nel 2003Eurotowns, attraverso dettagliate attività di ricerca,rileva che la maggior parte dei suoi membri condividequattro principali caratteristiche: la presenzadi un settore manifatturiero in declino o in fase diristrutturazione, di lavori sottopagati e sottovalutati,di un ampio numero di PMI e infine di un alto tassodi emigrazione, in particolare di giovani in cerca diopportunità nelle città vicine.CAPTURE intende affrontare questi problemi supportandosia l’innovazione a livello di business, sia lacrescita e lo sviluppo economico regionale attraversoil trasferimento di tecnologia e nel contempo miraa dare supporto a società basate sulla conoscenzanell’ambito della rete di città attivata. Tra le suefinalità inoltre rientra la promozione di un dialogo escambio a livello paneuropeo in modo da rafforzareed implementare la capacità delle cittadine di contribuireallo sviluppo regionale e alla coesione sociale.La rete Eurotowns consentirà di dare prosecuzionenel lungo periodo a questo dialogo.Attraverso la condivisione di preziose informazioni,il progetto intende trasferire buone pratiche tra idiversi membri. Esso intende stabilire un dialogo daun lato tra città piccole e dall’altro medie tra Agenziedi Sviluppo regionale e università. Così facendo CAP-TURE innalza il livello di consapevolezza tra i membridella rete e gli enti Regionali relativo alle potenzialitàdell’economia della conoscenza. Il miglioramentodelle comunicazioni genera a sua volta diversi beneficieconomici per tutti i partner progettuali. La rete contribuiscein maniera visibile e misurabile alla crescitadell’economia regionale, all’incremento e allo sviluppodi professioni più qualificate e di knowledge-basedcompanies, all’aumento del know-how e del capitaleumano nelle regioni partner.165INTERREG III C


CENTURIOScambiare esperienze, promuovere la cooperazione interregionale erafforzare l’autosviluppo delle regioniArea di programma: OvestTipo di operazione: RetiSettore: Sviluppo LocaleCapofila: Assemblea delle Regioni d’Europa (FR)Contatti Capofila: Klaus Klipp, e-mail: k.klipp@a-e-r.orgDurata: settembre 2004 - dicembre <strong>2006</strong>Risorse finanziarie complessive: 1.714.945, 33 euroPartenariato: Oberösterreich (AT); Autorità Regionale di Olomouc (CZ); Autorità Regionale di Zlin (CZ); Contea di Fyn (DK);Contea di Vejle (DK); Autorità Regionale di Lapland (FI); Consiglio della Contea Alsaziana (FR); Regione di Champagne-ArdenneRegion (FR); Consiglio della Contea Eure-et-Loir (FR); Consiglio Regionale dell’Alta Normandia (FR); Regione Limousin(FR); Heritage Malta (MT); Regione Molise (IT); Governo Locale di Hajdu-Bihar County (HU); Governo della Contea Heves(HU); Governo Autonomo della Contea di Jasz-Nagykun-Szolnok (HU); Agenzia di Sviluppo Regionale North Great Plain(HU); Consiglio della Contea Veszprem (HU); Regione Calabria (IT); Assemblea Legislativa Regionale dell’<strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>(IT); Provincia di Asti (IT); Regione Puglia (IT); Provincia Autonoma di Trento (IT); Regione Umbria (IT); Comunidad Valenciana(ES); Provincia di Flevoland (NL); Pomerania Region (PL); Governo Regionale delle Azores (PT); Durham County Council (UK);Gloucestershire County Council (UK); Wiltshire County Council (UK); Cantone di Zurigo (CH); Consiglio Regionale di Berat(AL); Consiglio Regionale di Fier (AL); Imereti Region (GE); Municipalità di Gabrovo (BG); Regione di Sliven (BG); Regione diStara Zagora (BG); Vratsa District Administration (BG); Pazardjik Regional Administration (BG); Bacau County Council (RO);Covasna County Council (RO); Harghita County Council (RO); Iasi County Council (RO); Maramures County Council (RO);Prahova County Council (RO); Tulcea County Council (RO)Sito Web: www.a-e-r.org166Struttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: Assemblea Legislativa Regionale dell’<strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>Risorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 13.830 euroReferente: Alessandro Criserà, e-mail: acrisera@regione.emilia-romagna.itINTERREG III CLa Rete CENTURIO, creata dall’Assemblea delle Regionid’Europa - AER, organismo di rappresentanza politicaper la regionalizzazione e il dialogo in Europa, è datempo uno degli strumenti riconosciuti dall’Unione perlo sviluppo della cooperazione tra Regioni europee enon-europee. Sulla base di questa esperienza l’AER hapromosso un programma operativo di cooperazione,i cui obiettivi e attività sono conformi alla filosofia IN-TERREG, in particolare alle attività di rete. Nasce così ilProgramma CENTURIO presentato al bando INTERREG IIIC del 2004 per l’area di programma Ovest. CENTURIO,una rete formata da circa cinquanta Regioni in Europae nei Paesi terzi, che sviluppano partenariati multilateraliimpegnati in diverse attività. L’AER, in qualità di capofiladel progetto, fornisce la piattaforma base interregionaleper lo scambio di know-how e di esperienze in settoristrategici nella gestione dei fondi strutturali per lo svilupporegionale: lo sviluppo economico sostenibile, latutela dell’ambiente, la qualità del turismo sostenibile.CENTURIO, dunque, sostiene le Regioni dell’Europa arealizzare uno sviluppo sostenibile in un contesto europeoe globale in rapido cambiamento.I suoi obiettivi chiave sono la promozione e il miglioramentodelle politiche Regionali e degli strumenti finalizzatiallo sviluppo regionale e alla coesione. Il progetto inoltremira a sostenere la realizzazione della politica regionaledella UE in una UE allargata, a supportare le futureRegioni UE ed il loro adattamento ai requisiti derivantidall’appartenenza alla UE e intende dare un contributoper concretizzare l’efficacia e l’impatto della politicaregionale della UE.CENTURIO prevede la creazione di una piattaformainterregionale finalizzata allo scambio di esperienze edesperti nelle tre aree chiave legate al tema dello svilupposostenibile: il turismo sostenibile di qualità, la protezioneambientale e lo sviluppo economico sostenibile.


CIBERSTRATEGYNuovo modello di telecentri, motori di promozione strategica dellasocietà dell’informazione in EuropaArea di programma: SudTipo di operazione: Progetti individualiSettore: Società dell’InformazioneCapofila: Fondazione Dedalo per la Società dell’Informazione (ES)Contatti Capofila: Reyes Carmona Blasco, e-mail: info@fundaciondedalo.orgDurata: aprile 2004 - settembre <strong>2006</strong>Risorse finanziarie complessive: 1.100.645 euroPartenariato: MBV - Associazione per la Formazione dell’Assia Centrale (DE); Centro Telematico CTI (GR);Udaras na Gaeltachta - Agenzia di Sviluppo Regionale (IE); Ervet - <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> Valorizzazione EconomicaTerritorio SpA (IT); Università di Agraria Ceca (CZ)Sito Web: www.ciberstrategy.netEnti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Ervet - <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> Valorizzazione EconomicaTerritorio SpARisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 98.221, 24 euroReferente: Gian Carlo Omoboni, e-mail: omoboni@ervet.itIl progetto Ciberstrategy nasce dalla necessitàdi ridefinire gli obiettivi e gli strumenti di lavoro deitelecentri perché diventino punto di riferimento,economicamente autosostenibile, per lo sviluppo dellearee territoriali in cui si collocano. Attivati all’originequali centri per il supporto tecnologico per l’utilizzo elo sviluppo delle nuove tecnologie di comunicazionee del telelavoro, si sono progressivamente adattatiall’evoluzione delle esigenze e delle caratteristicheproprie dei territori di reciproca appartenenza edattività.Il principale obiettivo di CIBERSTRATEGY è quellodi creare e di mettere a disposizione dei Telecentrieuropei modelli ‘standard’ per favorire lo sviluppodelle nuove tecnologie sul territorio e strumenti dilavoro per migliorare la progettazione delle attivitàe dei servizi erogabili dai telecentri affinché gli stessipossano riqualificarsi come entità di riferimentoper la promozione della società dell’informazionein generale e dell’ICT negli ambiti territoritoriali diappartenenzaI principali output realizzati nel corso del progettosono:1. DIAGNOSI DELLA SITUAZIONE DEI TELECENTRIattraverso l’analisi dell’offerta, della domanda e deibisogni degli attori locali (istituzioni pubbliche, piccole emedie imprese, enti di formazione, università, ecc.) e lasuccessiva elaborazione di una matrice dei bisogni.2. Definizione di una GUIDA DI AUTODIAGNOSI,studiata e messa a punto per supportare i Responsabilidei Telecentri a ridefinire gradualmente l’attivitàdei Telecentri.3. Definizione di una GUIDA ALL’IMPLEMENTAZIONEDI NUOVI SERVIZI per favorire ed aiutare i Telecentrinella fase di analisi, pianificazione e progettazione dinuovi servizi.4. Messa a punto di una GUIDA PER IL MONITORAGGIODEI NUOVI SERVIZI.5. Realizzazione di tre esperienze pilota per la progettazionee l’avvio di nuovi servizi presso un telecentro:Spagna, Irlanda e Repubblica Ceca.6. creazione di una rete europea di Telecentri (www.ciberanetwork.net) per consentire ai Telecentri membridella Rete di collaborare, condividere e scambiareinformazioni in maniera strutturata.7. definizione di una guida strategica “Un nuovo modellodi Telecentro”.8. diffusione e disseminazione dei risultati del progettoe promozione del network.167INTERREG III C


CITEAIRInformazioni comuni sull’aria in EuropaArea di programma: OvestTipo di operazione: Progetti individualiSettore: AmbienteCapofila: Leicester City Council (UK)Contatti Capofila: Nick Hodges, e-mail: hodgn001@leicester.gov.ukDurata: marzo 2004 - febbraio <strong>2007</strong>Risorse finanziarie complessive: 1.988.000 euroPartenariato: Polis (BE); Istituto di Gestione Ambientale di Bruxelles (BE); Ente per lo Sviluppo Urbano diPraga (CZ); Città di Monaco (DE); Airparif (FR); Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT); STA - Servizio Trasporti per ilComune di Roma S.p.A (IT); Comune di Roma (IT); Comune di Rotterdam / OBR (NL); DCMR - Agenzia perla Tutela Ambientale di Rijnmond (NL); Città dell’Aia (NL); Bratislava, capitale della Repubblica Slovacca (SK);Coventry City Council (UK)Sito Web: http: //citeair.rec.orgStruttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: Direzione Generale Programmazione Territoriale eSistemi di MobilitàRisorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 50.000 euroReferente: Rino Rosini, e-mail: rrosini@regione.emilia-romagna.it168INTERREG III CE’ indiscutibile la relazione esistente tra i livelli diconcentrazione nell’aria di determinati inquinantiatmosferici e gli effetti sulle popolazioni esposte.Nelle città, tra le diverse cause che contribuisconoad aggravare lo stato della qualità dell’aria, il trafficoveicolare è indubbiamente la componente che concorrein modo decisamente rilevante. La consapevolezzadella gravità di questo fenomeno da parte dellecomunità e degli enti locali è motivazione e stimoloper la continua ricerca di soluzioni in grado di tutelarei cittadini garantendo un alto livello di qualità dellavita. Tutti i partecipanti al progetto hanno acquisitouna notevole esperienza riguardo ai temi trattatianche grazie ad attività precedentemente svolte, nelsettore dei trasporti e della gestione ambientale, cherivestono un ruolo fondamentale nel garantire unosviluppo sostenibile nelle loro regioni. La maggiorparte delle città / regioni si sono dotate di politiche,infrastrutture hardware e software, ed hannoraggiunto una conoscenza profonda degli effettiambientali sulla qualità della vita degli individui edelle strategie ed azioni strutturali necessarie daadottare per un approccio forte nei confronti delleproblematiche della qualità dell’aria per combattereche agiscono sulle cause dell’inquinamento al finedi ridurle o eliminarle.Il progetto prevede la creazione di una rete di scambiodelle informazioni, di condivisione delle esperienze trai più importanti stakeholder coinvolti a diversi livelli eper diversi settori (trasporti, sviluppo urbano, salute,trasferimento di know-how, comunicazione) cheinteressano ed hanno effetto sulla qualità dell’aria.Fanno parte dei risultati attesi del progetto:1. sviluppo di linee guida riguardanti le modalità diinformazione dei cittadini sulla situazione ambientalenelle città e regioni europee;2. diffusione delle stesse su un sito web condiviso;3. sviluppo di linee guida di pratiche relativamentea metodi efficaci al fine di migliorare la qualitàdell’aria;4. trasferimento del know-how per valutare l’impattosulla qualità dell’aria dovuto al traffico quasiin tempo reale (come è stato sviluppato a Parigi/Ilede France e Roma) alla regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> el’implementazione della catena di modelli finalizzataad un adeguamento alla scala territoriale;5. messa a punto di linee guida per la futura attivitàdi trasferimento ad altre città e regioni.


CITY PARKINGCity Parking in EuropaArea di programma: EstTipo di operazione: Progetti individualiSettore: TrasportiCapofila: Humboldt Universität Berlin (DE)Contatti Capofila: Elmar Kulke, e-mail: elmar.kulke@geo.hu-berlin.deDurata: aprile 2005 - ottobre <strong>2007</strong>Risorse finanziarie complessive: 1.305.000 euroPartenariato: Comune di Bologna (IT); Comune di Atene (GR); Comune di Smolyan (BG); Santa Cruz deTenerife - Ente di Gestione della Pianificazione Urbana Municipale (ES); Ente per la Gestione dei Parcheggi diAnversa (BE); Università di Ghent (BE); Comune di Bari (IT); Universus - Centro di studi economici applicatiall’ingegneria (IT)Sito Web: www.city-parking-in-europe.netEnti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Comune di BolognaRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 114.750 euroReferente: Andrea Arcelli, e-mail: andrea.arcelli@comune.bologna.itNella maggior parte delle città europee, il trasportoindividuale è aumentato e continua a crescere, causandogravi problemi, compresa la congestione deltraffico, un’elevata domanda di aree di parcheggioe un impatto ambientale negativo, come l’inquinamentoatmosferico. La proposta del progetto peraffrontare i problemi della crescente pressione dimobilità sulle città europee consiste nel delinearedelle politiche efficaci per affrontare la questione deltraffico stazionario e gestire il problema del parcheggioin modo innovativo. Ciò comprende misure quali lagestione d’infrastrutture di parcheggio pubbliche eprivate sulla base della domanda, l’introduzione diautorizzazioni di parcheggio e di sistemi avanzati dipedaggio urbano.L’operazione CityParking in Europe è incentratasulla messa a punto di nuove e più efficaci politichee strategie atte a far fronte alle crescenti pressionidi mobilità sulle città europee nelle aree urbane e irelativi problemi di traffico stazionario. In particolare,il progetto intende individuare e trasferire le buonepratiche e le soluzioni innovative e delineare deiconcetti e delle linee guida generali per le città, chetengano conto delle principali caratteristiche delle areeurbane, quali le dimensioni, lo sviluppo economicoe gli aspetti ambientali.L’operazione prevede la valorizzare della capacitàdelle città partner di gestire la questione del trafficostazionario e supporta lo sviluppo e l’attuazione diconcetti di parcheggio innovativi in grado di snelliree rendere più efficiente il traffico e, dunque, ridurrel’impatto ambientale inerente al traffico. Le attivitàpreviste comprendono l’individuazione di buonepratiche e la formulazione di raccomandazioni lineeguida politiche. Saranno organizzati workshop,conferenze e visite di studio che permetterannoai partner di esaminare nei dettagli la serie di strumentie politiche disponibili, compresi i metodi dirilevamento e modellizzazione dei flussi di traffico,la gestione delle aree di parcheggio come strumentoper sostenere gli obiettivi generali di sviluppo locale,infrastrutture di parcheggio a dimensione d’utentee tecnologie innovative per la gestione delle aree diparcheggio.169INTERREG III C


eCITIZENSfida di eCitizen - Promuovere azioni di e-Government nelle cittàeuropeeArea di programma: NordTipo di operazione: Progetti individualiSettore: Società dell’InformazioneCapofila: The Baltic Institute of Finland (FI)Contatti Capofila: Minna Hanhijärvi, e-mail: minna.hanhijarvi@tt.tampere.fiDurata: gennaio 2005 - dicembre <strong>2007</strong>Risorse finanziarie complessive: 1.320.000 euroPartenariato: Città di Turku (FI); Città di Vaasa (FI); Città di Tartu (EE); Comune di Bologna (IT); Sheffield CityCouncil (UK); Information Society Fyn (DK); Città di Vilnius (LT); Città di Kaunas (LT); Comune di Trento (IT);Amministrazione Comunale di San Pietroburgo (RU); Città di Tampere (FI)Sito Web: www.baltic.org/ecitizenEnti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Comune di BolognaRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 42.500 euroReferente: Andrea Arcelli, e-mail: andrea.arcelli@comune.bologna.it170INTERREG III CLe amministrazioni comunali europee stanno attraversandouna fase di profonda e radicale trasformazionenei propri processi decisionali e di governance. Ciòimplica che i cittadini devono essere in grado di parteciparepiù attivamente ed essere consultati più spessosull’amministrazione locale ed avere un facile accessoalle informazioni, ai servizi e ai processi decisionali delgoverno locale. Ecco perché l’erogazione online diservizi di alta qualità ai cittadini effettuata nel modopiù sicuro ed efficace rappresenta un fattore chiave diefficienza, trasparenza e assunzione di responsabilitàdella governance locale in Europa. Lo sviluppo disistemi locali di eGovernment mette a disposizionedelle amministrazioni comunali uno strumento efficaceper stimolare il coinvolgimento e la partecipazionedei cittadini a processi decisionali democratici eall’empowerment della comunità. La cooperazioneinterregionale fra le città che condividono tali sfidepermette loro di sfruttare a pieno gli ultimi sviluppie progressi raggiunti dalla Società dell’Informazionee di promuovere i principi dell’eEurope come parteintegrante del loro sviluppo regionale e sociale.Il progetto è stato ideato per sostenere le iniziative, leazioni e le strategie locali di eGovernment, mediantelo scambio e la diffusione d’informazioni, di buonepratiche e d’innovazioni tecniche di successo acquisitenelle varie città partner e in tutta Europa. I partnerintendono consolidare le capacità, competenze digestione e conoscenze tecniche dei propri amministratori,politici, funzionari ed esperti locali responsabilidelle azioni di eGovernment per progettare, gestiree valutare i servizi pubblici basati sulle tecnologie alivello locale. Inoltre, il progetto mira a sensibilizzarel’opinione pubblica riguardo alle azioni di eGovernmente a incoraggiare la partecipazione dei cittadiniai processi democratici attraverso Internet.I risultati attesi del progetto consistono nel miglioramentodell’efficienza, della trasparenza e dell’assunzionedi responsabilità da parte degli enti locali e deiservizi pubblici. Fra le attività si possono annoverarelo sviluppo e la sperimentazione di sistemi innovatividi e-Management da parte delle amministrazioni comunali,servizi pubblici online per i cittadini medianteapplicazioni mobili e web. Alcuni dei risultati concretidi eCITIZEN comprendono un sistema di gestioneelettronica di documenti da parte delle amministrazionicomunali, delle applicazioni innovative di smart carddi servizi pubblici a favore dei cittadini, un portaledi eParticipation, delle applicazioni mobili di servizipubblici, uno studio sulle azioni di eGovernment.Inoltre, eCITIZEN organizza dei corsi di formazionecontinua e consulenza per gli amministratori, politici,funzionari ed esperti locali, per consolidare le lorocompetenze relative ai sistemi di eGovernment.


ECOLANDNuovi approcci per cluster sostenibili di PMIArea di programma: EstTipo di operazione: Progetti individualiSettore: AmbienteCapofila: SIPRO Agenzia per lo Sviluppo - Ferrara (IT)Contatti Capofila: Caterina Brancaleoni, e-mail: caterina.brancaleoni@siproferrara.comDurata: aprile 2003 - marzo <strong>2006</strong>Risorse finanziarie complessive: 1.425.000 euroPartenariato: Provincia di Ferrara (IT); Eurobic Toscana Sud (IT); The Gaeltachta Authority (IE); Ajuntamento deGranollers (ES); Ayuntamiento de Ciudad Real (ES); Diputation de Granada (ES); Fondazione Ferrol Metropoli(ES); Agenzia di Sviluppo Regionale Sud Transdanubiana (HU)Sito Web: www.ecolandprogetto.comEnti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: SIPRO Agenzia per lo Sviluppo - Ferrara;Provincia di FerraraRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: SIPRO 192.500 euro; Provincia diFerrara 62.500 euroLe piccole e medie imprese spesso non dispongonodelle necessarie risorse umane ed economiche perintrodurre l’innovazione nei propri processi produttivi.Oltre a ciò, la “consapevolezza ambientale” è spessoconsiderata come un puro fattore costo e non comeun fattore chiave d’innovazione e miglioramento dellacompetitività. Dal punto di vista regionale, lo sviluppodelle PMI, se non è guidato da politiche appropriate,può portare ad un aumento significativo del consumodelle risorse naturali e degli ambienti naturali locali.Il progetto “ECOLAND - Nuovi approcci per clustersostenibili di PMI ” si fonda sullo scambio delle esperienzeper un utilizzo efficiente dei <strong>Fondi</strong> StrutturaliUE in vista della creazione di un “ambiente esterno”favorevole per la competitività di PMI sostenibili.Il progetto intende sostenere lo sviluppo delle PMIrafforzando e migliorando le politiche di sviluppolocali basate su criteri di sostenibilità. Nello specifico,il partenariato intende elaborare e sperimentareun modello innovativo per pianificare, progettare epromuovere aree industriali ecologicamente e tecnologicamenteattrezzate oltre che economicamentecompetitive. Tali aree saranno attrezzate con tecnologieambientali innovative e gestite in conformitàa rigidi standard ambientali in base al principio dei“circuiti chiusi”.I risultati attesi del progetto consistono in politichedi sviluppo locali e regionali innovative per la gestionedi PMI ed aree industriali. Il progetto intendeelaborare un modello collaudato e trasferibile persostenere uno sviluppo sostenibile delle PMI atto aridurre il consumo di risorse e l’utilizzo di terreni divalore. Inoltre, il progetto mira a rafforzare la competitivitàdelle PMI riducendo i costi strutturali relativial consumo di risorse e alla produzione di rifiuti. Latrasferibilità dei risultati ad altre regioni sarà assicuratamediante l’elaborazione di soluzioni e di linee guidamodello. Le attività sono incentrate su tre gruppi dilavoro tematici:1. la pianificazione delle aree industriali;2. il monitoraggio, la valutazione e la gestione dellearee industriali;3. la realizzazione di un database e di un archiviodi informazioni.I partner hanno elaborato un modello per la realizzazionedi “circuiti chiusi”. Tale modello sarà applicatoagli audit ambientali che saranno effettuati in singoleimprese. I progetti pilota sono accompagnati da pianiindustriali e dall’elaborazione di piani strategici perattrarre le PMI nonché investitori pubblici/privati inqueste aree.171INTERREG III C


ENERCY’REGIOProgramma d’azione per il consolidamento dell’efficienza energeticaed il risparmio delle fonti grazie allo sviluppo sostenibile locale nelleregioni europeeArea di programma: EstTipo di operazione: Operazione Quadro RegionaleSettore: EnergiaCapofila: Ministero Statale per l’Ambiente e l’Agricoltura della Sassonia (DE)Contatti Capofila: Werner Sommer, e-mail: werner.sommer@smul.sachsen.deDurata: gennaio 2005 - dicembre <strong>2007</strong>Risorse finanziarie complessive: 4.697.238 euroPartenariato: Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT); Associazione della Smarland Meridionale (SE); Agenzia Regionaleper l’Energia di Creta (GR); SWS Group - South Western Service Co-Operative Society (IE)Sito Web: www.enercyregio.net/index.phpStruttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: Direzione Generale Attività Produttive, Commercioe TurismoRisorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 486.203 euroReferente: Attilio Raimondi, e-mail: araimondi@regione.emilia-romagna.it172INTERREG III CLo sviluppo sostenibile è il principio trasversale piùimportante della Politica di sviluppo regionale dellaUE nonché un importante obiettivo politico di persé. Tuttavia, gli obiettivi ambientali generalmentericonosciuti come il Protocollo di Kyoto o gli obiettividi Goteborg spesso risentono di uno scarso impegnoconcreto se non addirittura di un’assenza di misureconcrete da parte delle amministrazioni locali. Glienti locali e regionali hanno un ruolo chiave dasvolgere per far fronte a tali impegni. Motivato dalprincipio “Pensa globalmente e agisci localmente”,il progetto ENERCY’REGIO è mirato a rafforzarel’efficienza energetica e a promuovere l’uso di fontienergetiche rinnovabili.L’obiettivo di ENERCY’REGIO consiste nello stabilireed attuare un programma d’azione per un aumentocoordinato e focalizzato di efficienza energetica,risparmio energetico e uso di fonti energetiche rinnovabilia livello comunale nelle varie Regioni partner.I sottoprogetti elaborati nell’ambito di queste trearee sosterranno delle attività congiunte per sostenerelo sviluppo economico e la creazione di lavoro,migliorare gli interventi amministrativi e rafforzarel’occupazione giovanile in questi campi. Nel sostenerele amministrazioni locali in tali sforzi, atti a sfruttare almeglio le potenzialità associate alla tutela del clima,le regioni intendono raggiungere gli obiettivi politicifissati per quel che concerne la riduzione di CO 2 el’uso di fonti energetiche rinnovabili.ENERCY’REGIO intende migliorare le strategie regionalie le azioni politiche di lungo periodo e contribuire aintegrare gli interessi ecologici, economici e sociali.Mette a disposizione alle amministrazioni comunalistrumenti volti a sfruttare al meglio le potenzialità perottenere risparmi energetici e promuovere l’uso di fontienergetiche rinnovabili. I risultati prevedono anchedei risparmi di costi a livello comunale, la creazionedi posti di lavoro e una maggiore sensibilizzazione deicittadini ad assumere dei comportamenti rispettosidell’ambiente. Le attività comprendono l’elaborazionedi un set di strumenti adattato alle circostanze e alleesigenze di ogni singola regione partner. I sottoprogettidell’Operazione Quadro Regionale prevedono lamobilitazione degli attori locali, nonché la loro collaborazionee scambio di esperienze con gli interlocutoridelle regioni partner al fine di trovare insieme dellesoluzioni congiunte a problemi comuni.


ENHANCE HEALTHSistema di controllo della salute ambientale in aree urbane vicine adinceneritori e stabilimenti industrialiArea di programma: EstTipo di operazione: Progetti individualiSettore: AmbienteCapofila: Comune di Forlì (IT)Contatti Capofila: Rossana Giacomoni, e-mail: Rossana.Giacomoni@comune.forli.fo.itDurata: gennaio 2004 - dicembre <strong>2006</strong>Risorse finanziarie complessive: 1.354.901, 88 euroPartenariato: ARPA - Agenzia regionale Prevenzione e Ambiente <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT); Azienda USL di Forlì(IT); Istituto Nazionale d’Igiene (PL); Computer Technology Institute (GR); Fodor Jòzsef - Centro Nazionale diSanità Pubblica (HU); Government of Lower Austria (AT); Università di Valladolid-ITAP (ES)Sito Web: http://thaleia.westgate.gr/enhance/page_en/index.htmStruttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: ARPA - Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente<strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>Risorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 115.000 euroEnti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Comune di Forlì; Azienda USL di ForlìRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: Comune di Forlì 138.705, 43 euro;Azienda USL di Forlì 81.000 euroIl progetto “ENHANCE HEALTH: Sistema di controllodella salute ambientale in aree urbane vicine ad inceneritorie stabilimenti industriali in aree urbane”nasce dalle preoccupazioni di carattere ambientale esanitario relative all’inquinamento atmosferico prodottoda stabilimenti industriali ed inceneritori di rifiutiin aree urbane. La coesistenza di destinazioni d’usomiste in aree urbane, caratterizzate dalla presenza diinceneritori di rifiuti in prossimità di aree residenziali, èun fenomeno abbastanza diffuso nelle città europee. Icittadini che vivono in queste aree non conoscono glieffetti sulla salute umana dell’esposizione continuataa tali emissioni e conseguentemente, sono numerosii conflitti che sorgono fra i cittadini e i vari attoripolitici ed amministrativi coinvolti riguardo ai criterie le destinazioni d’uso delle aree urbane.Il partenariato intende condurre un’analisi congiuntae uno scambio di esperienze riguardo agli effetti sullasalute umana e sulla dispersione nell’ambiente degliinquinanti atmosferici derivanti dall’incenerimentodei rifiuti. Inoltre, i partner desiderano scambiareesperienze ed elaborare approcci su come affrontareil problema dell’inquinamento atmosferico e comegestire e comunicare i rischi associati. A tale scopo,intendono mettere a punto strumenti per la definizionedi politiche territoriali sostenibili comuni, prendendoin considerazione gli aspetti di carattere ambientalee sanitario. Saranno definite delle linee guida e dellebuone prassi sulla base di progetti pilota nei territoridei tre diversi partner.Il progetto definisce ed attua una metodologia comuneper il monitoraggio della salute ambientale edumana in tre siti (Italia, Polonia e Ungheria), caratterizzatidalla presenza di insediamenti urbani ubicatipresso inceneritori di rifiuti. I partner valuteranno glieffetti sulla salute umana degli inquinanti selezionati,analizzeranno il livello della percezione del rischioe prepareranno una strategia di comunicazionedei rischi a lungo termine per prevenire conflittisociali e sensibilizzare maggiormente i cittadini sullepolitiche ambientali e sanitarie nei propri territori.Le attività comprendono la formulazione di lineeguida e buone pratiche per l’attuazione dei sistemidi monitoraggio di salute ambientale oltre a una listadi raccomandazioni per sostenere gli amministratorilocali nella definizione di strategie per la pianificazionedi politiche ambientali e sanitarie. Il partenariato haeffettuato un’analisi comparativa delle metodologieper il monitoraggio ambientale.173INTERREG III C


ENLOCCCreazione di un network di centri di competenza dedicati alla logisticaregionaleArea di programma: OvestTipo di operazione: Progetti individualiSettore: TrasportiCapofila: Società per lo Sviluppo Economico della Regione di Stoccarda - WRS (DE)Contatti Capofila: Holger Bach, e-mail: holger.bach@region-stuttgart.deDurata: gennaio 2004 - marzo <strong>2007</strong>Risorse finanziarie complessive: 1.423.000 euroPartenariato: Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT); KLOK Centro di Competenza Logistica Kornovestheim GmbH(DE); Governo della Carinzia (AT); Istituto di Logistica e Magazzinaggio - ILIM (PL)Sito Web: www.enlocc.netStruttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: Direzione Generale Programmazione Territoriale eSistemi di MobilitàRisorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 150.000 euroReferente: Rino Rosini, e-mail: rrosini@regione.emilia-romagna.it174INTERREG III CIl progetto ENLOCC si focalizza sulla necessità dicooperazione a livello transnazionale del settoredella logistica dei trasporti a livello europeo. Gli entipubblici (o equivalenti) di una regione devono assumersiil compito di coinvolgere gli attori chiave dellalogistica sia a livello regionale sia transnazionale, perelaborare progetti volti a migliorare i servizi logistici ele infrastrutture. L’attenzione ai trasporti intermodalicontribuisce alla riduzione delle emissioni inquinantie della congestione del traffico.Tra le finalità del progetto, vi sono:1. l’istituzione di centri di competenza logistica regionale- LoCCs - Istituto sui Trasporti e la Logistica - ingrado di riunire i principali stakeholder ed attori logisticie trasportistici di ciascuna regione partecipante al finedi: coordinare gli attori locali per il trasferimento diconoscenza e lo sviluppo di progetti, creare interfaccetra attori pubblici e privati, cooperare a livello europeoper l’individuazione e sperimentazione di soluzionilogistiche innovative, diffondere le migliori pratichelogistiche e trasportistiche;2. la creazione di un network aperto di centri dicompetenza logistica in Europa;3. lo sviluppo di progetti pilota innovativi: creazionedi una piattaforma IT relativa alla logistica e al trasporto(LOGPLAT) e sviluppo di iniziative formativetransnazionali (LOGTRAINING).1. Best practice per i centri di competenza logistica- LoCCs;2. best practice per la fondazione di nuovi LoCCs ela integrazione di futuri LoCCs in ENLoCC;3. best practice per la cooperazione volta a risolverei problemi dei trasporti transnazionali;4. creazione di LoCCs, una gamma di corsi formativiper logistica internazionale, e una piattaforma diinformazioni sulla logistica europea;5. la creazione di una rete sostenibile europea operativaed aperta per la logistica dei trasporti;6. il miglioramento del trasferimento di know-how eformazione in un campo chiave dell’economia, specialmenteper quanto riguarda la coesione dell’UE;7. aumento dell’attenzione ai trasporti intermodaliche contribuisce alla riduzione delle emissioni e dellacongestione del traffico.


E-PRODATMigliori prassi in materia di protezione dei dati nei servizi regionali die-GovernmentArea di programma: SudTipo di operazione: Progetti individualiSettore: Società dell’InformazioneCapofila: Agenzia per la Protezione dei Dati della Comunità di Madrid (ES)Contatti Capofila: Francisco José López Carmona, e-mail: jose.lopezcarmona@madrid.orgDurata: febbraio 2005 - gennaio <strong>2007</strong>Risorse finanziarie complessive: 820.000 euroPartenariato: Comune di Bologna (IT); Università Rey Juan Carlos (ES); Associazione degli enti locali dellaPrefettura di Kavala (GR); Comune di Santa Cruz de Tenerife (ES); Regione Abruzzo (IT); Università di Patrasso(GR); Regione della Grecia Occidentale (GR); Ispettorato per la Protezione dei Dati dell’Estonia (EE)Sito Web: www.eprodat.orgEnti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Comune di BolognaRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 85.000 euroReferente: Giovanni Farneti, e-mail: giovanni.farneti@comune.bologna.itL’enorme aumento dell’’utilizzo delle tecnologiedell’informazione e delle telecomunicazioni (ICT) daparte degli enti locali e regionali e delle pubblicheamministrazioni all’interno dell’Unione Europea haportato ad un significativo miglioramento dellaqualità dei servizi pubblici. Tuttavia, l’uso di questinuovi strumenti comporta un gran numero di rischiche dovrebbe essere valutato soprattutto quandointerferisce con la sfera privata della vita dei cittadini<strong>Europei</strong>. Le ICT hanno un’enorme capacità diacquisizione, elaborazione, immagazzinamento etrasmissione di dati personali.nei dipartimenti di eGovernment nelle regioni e cittàpartner, l’introduzione di considerazioni sulla protezionedei dati personali in iniziative di certificazionedi marchi di qualità/ eGovernment e lo scambio diconoscenze ed esperienze fra i dipartimenti di eGovernmentaddetti alla protezione dei dati personalidei partner e di paesi terzi. Lo strumento principaledel progetto sarà il sito web, che è stato ideato comeun osservatorio permanente delle migliori prassi inmateria di protezione dei dati e di eGovernment nelleregioni e città europee, per le quali saranno elaboratedelle procedure di gestione.175INTERREG III CE-PRODAT intende promuove lo sviluppo e lo scambiodi conoscenze ed esperienze fra le agenzie e gli altrienti pubblici riguardo alla protezione di dati personaliutilizzati da governi e pubbliche amministrazioni perl’erogazione di servizi pubblici, soprattutto mediantemetodi di eGovernment o via Internet, e si propone,inoltre, di redigere raccomandazioni per l’adozionedelle migliori prassi in questo campo.Fra i risultati attesi dal progetto si prevede il miglioramentodegli standard di protezione di dati personali


E.R.E.Espace Rivière EuropeArea di programma: SudTipo di operazione: Progetti individualiSettore: AmbienteCapofila: S.I.C.A.L.A - Associazione Intracomunale per la Pianificazione Territoriale dei Tributari della Loira (FR)Contatti Capofila: Etienne Fautrad, e-mail: etienne.fautrad@ere-concept.comDurata: dicembre 2004 - novembre <strong>2007</strong>Risorse finanziarie complessive: 1.252.353, 80 euroPartenariato: Associazione Intracomunale per la Protezione e la Gestione di Lamone (IT); AssociazioneIntracomunale per la Protezione e la Gestione del Somes (RO); Ufficio Forestale Nazionale di Cantal- Haute-Loire (FR)Sito Web: www.ere-concept.comEnti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Associazione Intracomunale per la Protezionee la Gestione di LamoneRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 304.066, 69 euroReferente: Virginia Ravaioli, e-mail: virginia@studiocoge.191.it176INTERREG III CLa Direttiva Quadro Europea sull’acqua stabilisce glistandard di qualità che dovranno essere raggiuntientro il 2015. Allo scopo di raggiungere tale obiettivo,quattro partner si sono impegnati a lavorareinsieme per scambiare esperienze e know-how alfine di trovare delle soluzioni sostenibili e innovativeai problemi degli ambienti acquatici nei territori chesono ubicati a monte dei bacini fluviali - come quellidei fiumi Loira, Somes e Lamone. Sarà adottata unametodologia sistematica per garantire una protezionecomplessiva delle risorse idriche a livello intracomunalenei bacini fluviali in oggetto.Gli obiettivi generali dello Spazio Fluviale Europeo- European River Space (ERE) - sono:1. pervenire ad una migliore comprensione del concettodi sviluppo sostenibile nei territori interessatirelativamente ad aspetti sociali, ambientali ed ecoturistici;2. sensibilizzare i destinatari interessati relativamenteall’esigenza di tutela delle risorse idriche al fine diassicurare un utilizzo equo e sostenibile, soprattuttomediante l’educazione e la conoscenza degli ambientiacquatici.3. trasferire esperienze e soluzioni pratiche mediantedelle azioni sperimentali innovative fra i partner.Il concetto alla base dello Spazio Fluviale Europeo (ERE)dovrebbe tradursi in una forte tendenza verso la tuteladelle risorse idriche a monte dei corsi fluviali.1. Promozione accordi fra i partner locali, svolgendodegli studi di fattibilità e mettendo a punto strumentiper lo sviluppo sostenibile locale e i processidecisionali;2. realizzazione delle guide metodologiche, effettuandoindagini e campagne di sensibilizzazione,organizzando delle azioni pilota, sperimentali, deiworkshop ecologici e realizzando dei follow-upscientifici;3. realizzazione dei prodotti di ecoturismo e offriresoluzioni al problema dell’esclusione sociale;4. scambio di buone pratiche e know-how fra espertidi ambiente, ecoturismo e inserimento sociale.


EURBESTEuropean Union Regions Benchmarking, Economic StrategyArea di programma: OvestTipo di operazione: Progetti individualiSettore: Sviluppo LocaleCapofila: Advantage West Midlands - Regional Development Agency for the West Midlands (UK)Contatti Capofila: Geoff Fletcher, e-mail: geoffreyfletcher@advantagewm.co.ukDurata: luglio 2003 - giugno <strong>2006</strong>Risorse finanziarie complessive: 2.079.732, 84 euroPartenariato: Technopol (BE); Centro di Sviluppo Regionale per il Commercio, l’Industria & il Turismo delloJutland Meridionale (DK); Agenzia per l’Innovazione e il Trasferimento Tecnologico di Aachen (DE); Institutode Apoio às Pequenas e Médias Empresas e ao Investimento (PT); Instituto de Fomento de Andalucìa (ES);Instituto Andaluz de Tecnologìa (ES); Sevilla Global (ES); Instituto Tecnologico delle Canarie (ES); Società diSviluppo di Navarra (ES); IMPIVA - Instituto de la Mediana y Pequeña Industria Valenciana (ES); Società per laPromozione e la Riconversione Industriale (ES); Istituto per lo Sviluppo Economico del Principato delle Asturie(ES); Instituto de Fomento Region de Murcia (ES); Cebanor - Comité d’Expansion Economique de BasseNormandie (FR); ASTER - Scienza Tecnologia Impresa (IT); Ervet - <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> Valorizzazione EconomicaTerritorio SpA (IT); Centro Sviluppo Valle D’Aosta (IT); Agenzia per lo Sviluppo Regionale (CZ); SIVA –Societàper lo Sviluppo Industriale della Norvegia (NO); Centro per lo Sviluppo Economico e Sociale (LT); ConsiglioRegionale della Karelia del Nord (FI); Agenzia Svedese per lo Sviluppo delle Imprese (SE)Sito Web: www.eurbest.comEnti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Ervet - <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> Valorizzazione EconomicaTerritorio SpA; ASTER - Scienza Tecnologia ImpresaRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: ERVET 74.077 euro; ASTER 74.077euroReferente: ERVET, Roberta Dall’Olio, e-mail: rdall’olio@ervet.it; ASTER, Valeria Bandini,e-mail: valeria.bandini@aster.itMolti enti pubblici in Europa erogano servizi di supportoalle imprese per la valorizzazione economicadel territorio. Tale supporto, solitamente erogato daAgenzie di Sviluppo Regionale, è molto importanteper una conduzione efficace delle imprese. Che sitraduca sotto forma di spin-out, mediante seed capital,d’incubatori d’imprese o di vera e propria assistenzaper permettere alle PMI di esportare, tale sostegno sirivela essenziale al fine di garantire un sicuro successoalle imprese in un mondo come quello attuale, cheè altamente competitivo. Le regioni di tutta Europaforniscono questo tipo di supporto a vari livelli e condiversi gradi di successo. Ma com’è possibile migliorarela qualità del servizio senza effettuare benchmarkingrispetto alle altre regioni europee?dei servizi di supporto alle imprese a livello regionalee sub-regionale. A partire da queste considerazioni,emerge poi la necessità di elaborare strumenti emeccanismi che permetteranno il trasferimento dellemigliori prassi da una regione esemplare all’altra nell’ambitodel progetto. Il progetto EURBEST rappresentala continuazione di un precedente progetto realizzatonel quadro di EURADA che prevede la partecipazionedi 14 regioni di tutta Europa.Il progetto EURBEST ha messo a punto nuovi strumenti,metodologie quali: l’individuazione delle migliori prassia livello regionale in Europa, il trasferimento dellemigliori prassi fra le regioni. Le attività di progettohanno previsto delle visite di studio e diffusione d’informazionimediante diversi mezzi e strumenti.177INTERREG III CL’obiettivo principale di EURBEST consiste nell’effettuareun benchmarking delle migliori prassi nell’ambito


GROWScegliere di crescere e di procedere a un’attuazione congiuntadell’Agenda di Lisbona e di GoteborgArea di programma: OvestTipo di operazione: Operazione Quadro RegionaleSettore: Sviluppo SostenibileCapofila: South East England Development Agency - SEEDA (UK)Contatti Capofila: Kathy Vuillame, e-mail: kathyvuillame@seeda.co.ukDurata: gennaio 2005 - dicembre <strong>2007</strong>Risorse finanziarie complessive: 7.575.254 euroPartenariato: Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT); Junta de Andalusia (ES); Provincia Noord-Brabant (NL); MarshalOffice of the Malopolska Regione (PL)Sito Web: www.grow3C.comStruttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: Direzione Generale Programmi e Intese, RelazioniEuropee e Cooperazione InternazionaleRisorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 508.442 euroReferente: Maria Paola Dosi, e-mail: mdosi@regione.emilia-romagna.it, ergrow@regione.emilia-romagna.it178INTERREG III CLe regioni con tassi relativamente alti di crescita devonoaffrontare alcune conseguenze negative del progresso,come la congestione dei trasporti, la pressionesul territorio, la carenza di competenze e spesso deitassi irregolari di sviluppo, oltre alla presenza di areesvantaggiate. Allo scopo di raggiungere uno svilupposostenibile a livello regionale, che tenga conto allostesso tempo delle esigenze sociali, ambientali edeconomiche, le regioni hanno bisogno di delineare unapproccio olistico e strategico che le metta in gradodi far fronte a tali sfide, riuscendo così a raggiungereuna crescita intelligente e sostenibile.Il programma GROW si propone di realizzare entrodicembre <strong>2007</strong> un quadro regionale e di sostenerefino a 25 progetti multinazionali, ognuno dei qualiè mirato a promuovere una crescita economicaequilibrata e influenzare le politiche future. Le regionipartner intendono costituire un partenariato strategicodi lungo termine destinato a continuare la suaattività oltre la durata dei finanziamenti INTERREGe ad aprire nuovi canali per uno sviluppo sostenibilenelle regioni ad alta crescita.GROW intende individuare un set di buone praticheche possono contribuire a raggiungere una crescitaintelligente. Gli obiettivi generali riguardano tre ambitidi largo respiro: la valorizzazione dell’ambiente e lapromozione dell’uso sostenibile delle risorse naturali(crescita ecologica); la valorizzazione dell’innovazione,delle pratiche commerciali dinamiche e l’economiadella conoscenza (crescita industriale); il sostegno allosviluppo di comunità sostenibili e l’inclusione sociale(crescita inclusiva). Tali obiettivi sono mirati ad unaimplementazione congiunta da parte delle regionipartner delle agende di Lisbona e Goteborg.


HIDROSOURCEGestione sostenibile delle risorse fluviali nell’Europa MeridionaleArea di programma: SudTipo di operazione: Progetti individualiSettore: AmbienteCapofila: Associazione Iberica delle Città del Fiume Duero - A.I.M.R.D (ES)Contatti Capofila: Jesús Rivas Rojo, e-mail: aimrd@lagunadeduero.orgDurata: aprile 2004 - settembre <strong>2006</strong>Risorse finanziarie complessive: 1.433.998, 66 euroPartenariato: Provincia di Piacenza (IT); Consiglio Comunale di Miranda do Douro (PT); Consiglio Comunaledi Laguna de Duero (ES)Sito Web: www.hidrosource.comEnti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Provincia di PiacenzaRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 151.200 euroReferente: Vittorio Silva, e-mail: v.silva@provincia.pc.itIl progetto HYDROSOURCE determina il quadro dellelinee fondamentali d’azione strategica in materia digestione sostenibile delle risorse idriche fluviali delleregioni dell’Europa meridionale. Si tratta di un progettoindividuale nel quale sono coinvolti organismipubblici uniti dalla necessità di individuare e adottaremisure urgenti per sollecitare l’avvio di una gestionecongiunta delle risorse idriche, nonché per modificarele tendenze attuali di sovraconsumo, di inquinamentoe di degrado degli ecosistemi acquatici.Gli obiettivi principali consistono nella creazione diuna struttura di cooperazione duratura, la concretizzazionedi un Programma Strategico di Azioneper la gestione congiunta e lo sviluppo sostenibiledelle risorse idriche fluviali dell’Europa Meridionale(con diversi sottoprogrammi orizzontali e verticali),la creazione dell’Istituto di Studi Fluviali <strong>Europei</strong> e lanecessità di informare e sensibilizzare i cittadini e leimprese in merito alle buone pratiche per quantoconcerne lo sfruttamento e l’utilizzo delle risorse.L’obiettivo primario del progetto consiste nello scambiodi esperienze tra diversi organismi pubblici delPortogallo, della Spagna (fiume Duero) e dell’Italia(fiume Po), circa i metodi di sviluppo delle attivitàin materia di gestione sostenibile congiunta dellerisorse idriche fluviali.I risultati attesi saranno quelli derivanti dall’applicazionedelle attività individuali o collettive per ogni partner,la realizzazione di un Piano Congiunto di SviluppoSostenibile delle risorse idriche fluviali, l’elaborazionedi una struttura di cooperazione duratura, una guidadelle buone pratiche, un sito internet, materiale didivulgazione, campagne di sensibilizzazione dei cittadiniutilizzando i media ed i mezzi di informazione.Gli effetti della realizzazione del progetto saranno:sviluppo socioeconomico, creazioni di posti di lavoroper le donne e i giovani, aumento delle cooperazioneinterregionale e dello scambio culturale, miglioramentodelle condizioni di vita dei cittadini, valorizzazione deidiversi aspetti delle risorse fluviali, sviluppo delle nuoveattività sostenibili (cultura, storia, turismo) e sviluppodelle attività individuali o collettive che permetterannoun utilizzo adeguato dell’acqua fluviale nelle regioni diintervento. La verifica dei risultati attesi sarà realizzataattraverso una serie di indicatori: numero di attività,numero di posti di lavoro creati, numero dei bacinifluviali recuperati e qualità dell’acqua.179INTERREG III C


ICNWRete Comunale internazionaleArea di programma: EstTipo di operazione: RetiSettore: Sviluppo LocaleCapofila: Associazione dei Comuni Austriaca (AT)Contatti Capofila: Robert Hink, e-mail: oesterreichischer@gemeindebund.gv.atDurata: gennaio 2004 - dicembre <strong>2006</strong>Risorse finanziarie complessive: 1.898.000 euroPartenariato: Associazione Nazionale dei Comuni della Repubblica di Bulgaria (BG); Consiglio delle Regionie dei Comuni <strong>Europei</strong> - Sezione tedesca (DE); Consiglio Comunale di Granollers (ES); Provincia di Badajoz(ES); Comune di Aghios Stephanos (GR); Comune di Patrasso (GR); Osijek-Baranja County (HR); Città di Varazdin(HR); Associazione Nazionale Ungherese degli Enti Locali (HU); Associazione Italiana per il Consigliodei Comuni e delle regioni d’Europa - AICCRE (IT); Comune di Casola Valsenio (IT); Associazione dei Comunidel Sud Tirolo (IT); Associazione dei Comuni Rurali della Lettonia (LV); Unione dei Comuni Rurali della Repubblicadella Polonia (PL); Associazione dei Comuni della Romania (RO); Consiglio Comunale di Teleorman(RO); Local Development Agency Sora Ltd. (SI); Associazione della Regione di Karpaty (SK); Centro Regionaled’Istruzione di Presov (SK)Sito Web: www.icnw.orgEnti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Comuni di Casola Valsenio, Castelbolognesee Riolo TermeRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 30.000 euroReferente: Virginia Ravaioli, e-mail: info@studiocoge.eu180INTERREG III CICNW supporta il trasferimento di know-how edassicura un compimento ottimale dei propri doveri daparte dei Comuni in un contesto di sviluppo dinamico.Le principali componenti di ICWN sono:1. strategie di Sviluppo per i Comuni e di Piani Territoriali,supporto ai comuni rurali nella definizionedi piani strategici e di pianificazione territoriale alivello locale e regionale come condizione necessariaper uno sviluppo sostenibile e per una efficienterealizzazione di infrastrutture comunali e di altreattività di sviluppo;2. infrastrutture Comunali nei comuni rurali, supportoai comuni rurali nello sviluppo e nella realizzazione diprogetti infrastrutturali comunali, soprattutto nei nuovipaesi membri della UE e nei paesi candidati;3. il Comune e l’Economia nelle aree rurali, rafforzamentodell’economia nei comuni e supporto allePMI al fine di garantire e proteggere l’occupazionee le strutture sociali nelle aree rurali.ll progetto mira a facilitare l’accesso diretto alle informazionied alle esperienze più significative per evitaregli alti costi legati agli investimenti infrastrutturali eai lavori di costruzione ed ampliamento necessariper le strutture organizzative a livello comunale eper garantire una veloce realizzazione degli stessi,soprattutto nelle aree rurali.Le attività progettuali, incentrate sulla comunicazione,la messa in rete degli attori e il trasferimento diknow-how sono:1. CNW Working Groups, che definiscono e analizzanoi temi più rilevanti con il coinvolgimento di espertitransnazioanli. I risultati e le esperienze raggiunte neiworkshop regionali saranno presentati nell’ambito diuna conferenza internazionale rivolta ad un pubblicotransnazionale (i Partner di ICWN e i loro Comunimembri). I prodotti saranno disponibili nel sito del progettoe nel prodotto ICNW Knowledge Management(accessibile ai partner e ai membri registrati);2. Knowledge Management System, che rappresentauno strumento di comunicazione per un accesso facilee diretto alle informazioni ed alle esperienze piùsignificative e che stimola la potenziale cooperazionetra i partner e tra gli esperti coinvolti.


INNOFIRECooperazione interregionale per lo sviluppo di cluster economiciinnovativi regionaliArea di programma: EstTipo di operazione: RetiSettore: Sviluppo LocaleCapofila: TMG - Upper Austrian Technology and Marketing Company (AT)Contatti Capofila: Maximilian Kolmbauer, e-mail: maximilian.kolmbauer@tmg.atDurata: luglio 2004 - giugno <strong>2007</strong>Risorse finanziarie complessive: 1.754.235 euroPartenariato: Centro per l’Innovazione e la Tecnologia (DE); Ervet - <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> Valorizzazione EconomicaTerritorio SpA (IT); Wrexham County Borough Council (UK); Raciborz County Borough (PL); Cameradi Commercio AGIL (DE); ACREO AB (SE); Fondazione per la Ricerca e la Tecnologia - Hellas (GR); BrusselsEnterprise Agency (BE); RTC Nord (UK)Sito Web: www.innofire.netEnti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Ervet - <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> Valorizzazione EconomicaTerritorio SpARisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 97.198, 30 euroReferente: Paola Maccani, e-mail: pmaccani@ervet.it181Negli ultimi anni la gestione proattiva dei cluster èdiventata uno degli strumenti standard dello svilupporegionale. E’ importante per la promozione dellosviluppo economico orientato alle tecnologie e peril sostegno alle piccole e medie imprese di frontealle sfide della competizione globale. Tuttavia, gliapprocci alla gestione dei cluster variano moltissimoda regione a regione e sussistono ancora delle lacuned’informazioni in molte regioni.Il progetto “INNOFIRE - INTERREGional Cooperationfor Development of Innovative Regional EconomicClusters” è stato ideato per sostenere i cluster localie regionali esistenti e mettere in rete le iniziativeattraverso la cooperazione strategica interregionale.Prendendo come esempio i cluster regionali nel settoredei presidi e delle tecnologie medicali, il Partenariatointende scambiare esperienze e avviare il trasferimentodi know-how relativamente alle tecniche e agli strumentiper un’efficace gestione dei cluster.INNOFIRE intende sensibilizzare e aumentare la conoscenzasulla gestione dei cluster e sostenere le relativepolitiche nelle regioni che partecipano al progetto.I partner hanno delineato delle politiche di gestioneproattiva di start-up di cluster e hanno miglioratol’efficienza dei servizi di supporto esistenti. Fra leattività del progetto, possiamo annoverare l’analisie il benchmarking delle politiche e degli strumentiesistenti, nonché l’elaborazione di nuove politichee strumenti per la gestione dei cluster. Fra gli altri,i partner hanno messo a punto lo strumento web“MediMap”, ideato come strumento di supportodella comunicazione delle conoscenze disponibilinel campo delle tecnologie medicali e delle impresedel settore.INTERREG III C


INTERMETREXDefinizione e applicazione di pratiche di benchmarking alla pianificazionee allo sviluppo territoriale a livello metropolitanoArea di programma: OvestTipo di operazione: RetiSettore: Sviluppo LocaleCapofila: Glasgow & the Clyde Valley Structure Plan Joint Committee (UK)Contatti Capofila: Gravame Buchan, e-mail: Grahame_Buchan@gcvcore.gov.uk; Wyllie Alastair,e-mail: alastair.wyllie@eurometrex.orgDurata: aprile 2003 - ottobre <strong>2007</strong>Risorse finanziarie complessive: 1.164.156 euroPartenariato: METREX - The Network of European Metropolitan Regions and Areas (UK); Greater LondonAuthority (UK); Liverpool City Council (UK); South Coast Metropole (UK); Stuttgart Region (DE); Regione<strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT); Provincia di Napoli (IT); Regione Piemonte (IT); Regione Veneto (IT); Generalitat de Catalunya(ES); Junta de Andalucía (ES); Ayuntamiento de Sevilla (ES); Ayuntamiento de Granata (ES); GovernoBasco (ES); Eurocity Basque Bayonnne-St Sebastain (ES); The Øresund Committee (DK); Città di Helsinki (FI);Stockholm County Council (SE); Organisation for Planning and Environmental Protection of Athens (GR);Org for the Master Plan Imp & Environmental Protection of Thessaloniki (GR); Metropolitan Area of Porto(PT); Regionalplanung Zürich und Umgebung (CH); Central Hungary Regional Development Agency (HU);City Development Department of Riga City Council (LV); Municipal Enterprise Vilniaus Planas (LT); Malta Environmentand Planning Authority (MT); Comune di Nicosia (CY); Comune di Minsk (BY); Istituto di SviluppoUrbano di Cracovia (PL); Comune di Szczecin (PL); Sofproect OGP (BG)Sito Web: www.eurometrex.org182Struttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: Direzione Generale Programmazione Territoriale eSistemi di MobilitàRisorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 17.062 euroReferente: Claudio Tolomelli, e-mail ctolomelli@regione.emilia-romagna.itINTERREG III CLa governance metropolitana costituisce uno degli strumentiprincipali per governare i profondi cambiamentisociali ed economici in atto nelle metropoli europee,in cui si concentra il 60% della popolazione. Uno deiproblemi più rilevanti è costituito dall’efficacia di questostrumento e dalla sua capacità di rispondere in manieraadeguata e tempestiva alle sfide che oggi stanno di frontealle città europee, e di perseguire gli obiettivi di unosviluppo sostenibile. Le esperienze in corso in Europa aquesto proposito sono molto diverse e la cooperazionefra enti pubblici appare essere uno dei migliori strumentiper facilitare lo scambio di best practice e migliorare ilgoverno dei sistemi urbani.Il progetto InterMetrex mira a migliorare la governancemetropolitana attraverso lo scambio di esperienze fra ipartner e la messa a punto di linee guida per la pianificazionederivanti dalle migliori prassi sperimentate. Ilprogetto InterMetrex si basa sull’applicazione a 32 areemetropolitane di un “Practice Benchmark”, attraverso iquali si è valutata l’efficacia della pianificazione territorialea livello metropolitano relativamente a:1. competenze dell’ente di pianificazione;2. capacità della struttura tecnica e adeguatezza dellametodologia;3. procedure previste per l’elaborazione e l’attuazione delpiano, fra cui la concertazione delle scelte e la partecipazionedei diversi attori coinvolti.InterMetrex si sviluppa attraverso due fasi successivecomprese tra l’aprile 2003 e l’ottobre <strong>2007</strong>. Nella primafase si sono tenuti 9 workshop volti all’applicazione degliindicatori ai principali strumenti di pianificazione dellearee metropolitane coinvolte. Uno di questi workshopsi è tenuto a Bologna, organizzato dalla Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>, in collaborazione con la Provincia di Bolognae ha visto l’applicazione del Practice Benchmark al PTCPdi Bologna; analoga attività di valutazione è stata condottasugli strumenti di pianificazione degli altri partnerdel workshop.


IUWMMIntegrated Urban Waste-Management ModelArea di programma: EstTipo di operazione: Progetti individualiSettore: AmbienteCapofila: Waste Association West Saxony (DE)Contatti Capofila: Holger Bauerfeind, e-mail: info@zaw-wachau.deDurata: aprile 2005 - settembre <strong>2007</strong>Risorse finanziarie complessive: 1.513.540 euroPartenariato: Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT); Università di Bologna (IT); Comune di La Salle (IT); Lahti Scienceand Business Park Ltd (FI); Consiglio di Regionale di Päijät Häme (FI); Comune di Krakow (PL); AGH Universitàdella Scienza e della Tecnologia di Cracovia (PL); Prefettura di Salonicco (GR); Azienda Municipalizzata perlo Sviluppo Sociale di Trikala (GR); Agenzia per l’Energia e l’Ambiente di Cova da Beira (PT); Città di Tallinn(ET); Norfolk County Council (UK); Amministrazione Regionale di Yambol (BG)Sito Web: www.iuwmm.comStruttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: Direzione Generale Ambiente e Difesa del Suolo edella CostaRisorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 10.000 euroReferente: Patrizia Bianconi, e-mail: pbianconi@regione.emilia-romagna.itEnti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Università di BolognaRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: non segnalatoCon il conseguimento di maggiore ricchezza le societàUE producono più rifiuti. Secondo le stime dell’OCSEogni cittadino UE genera 550 kg. di rifiuti solidi ognianno e questo numero è destinato ad aumentare finoa 640 kg. entro il 2020. Per affrontare il problemadell’aumento della produzione di rifiuti, i centri urbanidevono predisporre dei sistemi efficaci di gestionedei Rifiuti Solidi Urbani (RSU), che non siano soltantobasati sulle nuove tecnologie innovative (es. nelsettore del riciclaggio), ma che facciano anche usodi nuove forme e fonti di finanziamento e di nuoviapprocci concettuali (es. modalità di estensione dellaresponsabilità dei produttori e di coinvolgimento deicittadini). La legislazione UE rappresenta certamentela spina dorsale a sostegno di tale processo, ma restail fatto che l’ulteriore sviluppo e attuazione di concettidi gestione dei RSU è affidato alla responsabilità deglienti locali e regionali.L’obiettivo del progetto consiste nell’elaborazione diun modello di buone pratiche finalizzato a trovaredelle soluzioni ottimali di gestione integrata dei RSU.Lo scopo consiste nel fornire ai politici, ai pianificatorie ai decisori uno strumento operativo per facilitarela gestione dei RSU nel contesto delle politiche UE.Altrettanto importante sono la diffusione del concettodelle soluzioni ottimali di gestione integrata dei RSUe l’adozione di buone pratiche e metodologie sistematiche,il networking di lungo termine fra i partnere le altri reti nazionali e comunitarie.I partner acquisiranno il know how per trarre vantaggioda:1. soluzioni ottimali di gestione integrata dei RSU edagli strumenti UE;2. trasferimento di buone pratiche;3. scambi interregionali sistematici per favorire unnetworking di lungo termine;4. promozione di un approccio coerente per la gestioneintegrata dei RSU a livello UE, finalizzato a rafforzarelo sviluppo sostenibile in conformità al 6° EAP (PianoEuropeo d’Azione Ambientale);5. miglioramento dell’efficacia degli strumenti digestione dei RSU;6. maggiore partecipazione dei cittadini alla prevenzionedei RSU.183INTERREG III C


KNReti della ConoscenzaArea di programma: OvestTipo di operazione: RetiSettore: Sviluppo LocaleCapofila: Comune di Almere (NL)Contatti Capofila: Kees Boer, e-mail: kboer@almere.nlDurata: febbraio 2005 - dicembre <strong>2007</strong>Risorse finanziarie complessive: 1.559.100 euroPartenariato: Cergy Pontoise (FR); European New Towns Platform (BE); Centre Interdisciplinaire de Recherche(FR); Istituto per lo Sviluppo Urbano (PL); Consiglio Comunale di Granollers (ES); Harlow Council (UK);Consiglio Comunale di Val Maubée (FR); Comune di Tatabanya (HU); Comunità di Capelle aan den Ijssel(NL); Città di Vantaa (FI); Consiglio Comunale di Santa Cruz (ES); Comune di Rimini (IT); Consiglio Comunaledi Sénart (FR); Regione della Grecia Occidentale (GR); Distretto II Budapest (HU); Comune di Marbella (ES);Comune di Gyöngyös (HU); Città di Szentendre (HU); The Interdisciplinary Centre for Comparative Research(AT); Comune di Nuoro (IT)Sito Web: www.knowledge-network.orgEnti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Comune di RiminiRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 15.500 euroReferente: Pietro Leoni, e-mail: pietro.leoni@comune.rimini.it184INTERREG III CQuando si tratta di processi decisionali a livello locale,gli enti locali possono talvolta incontrare difficoltànel coinvolgere la cittadinanza in tali processi. Siriscontra, inoltre, una forte carenza di strumenti emetodologie che gli enti pubblici potrebbero utilizzareper permettere ai cittadini di esprimere le loroesigenze ed opinioni, in modo da partecipare a pienosia ai processi decisionali che alla definizione dellepolitiche che ne risultano. Dal punto di vista dellagovernance locale, gli enti pubblici non soltantosono lontani dalla cittadinanza ma lamentano anchela mancanza d’interazione fra le diverse città edistituzioni. Un maggiore coinvolgimento della popolazionelocale sarebbe particolarmente vantaggiosoin determinati ambiti politici, come i servizi pubblicie la disoccupazione.KN mira a creare una rete che fornirà gli strumenti ele metodologie atte a promuovere una maggiore partecipazionedegli abitanti locali ai processi decisionalie alla definizione delle politiche. Tramite un sempliceed efficace sistema di scambio d’informazioni, KN sipropone di avvicinare gli enti locali alla cittadinanzaper incoraggiare la formulazione di politiche localipiù efficaci, in grado di rispondere meglio ai realibisogni dei cittadini.KN intende realizzare dei sistemi di partecipazionepiù efficaci degli abitanti locali. Conseguentemente,i decisori saranno in grado di raccogliere maggioriinformazioni da parte dei cittadini sulle questioniurbane e sociali per migliorare sia le politiche sial’ambiente sociale territoriale. Mediante workshop,incontri di studio, analisi dei risultati scientifici e di undatabase, KN ha dato vita ad una rete che permetteai partner di condividere informazioni, strumenti esoluzioni. Questa rete permette inoltre una maggiorediffusione di informazioni scientifiche, inerenti atematiche quali la partecipazione locale, i servizipubblici, le strutture sociali e lo sviluppo integrato,mettendole a disposizione di centri di ricerca e di altrisoggetti interessati. KN è in grado d’influenzare lepolitiche, soprattutto in ambiti, quali la disoccupazione,la violenza, l’insicurezza e la riqualificazionedi aree degradate.


LIGHTPortare alla luce il valore del patrimonio culturaleArea di programma: EstTipo di operazione: Progetti individualiSettore: Cultura - Società dell’InformazioneCapofila: Comune di Veria (GR)Contatti Capofila: Ioannis Trohopoulos, e-mail: ioannis@libver.grDurata: luglio 2004 - settembre <strong>2006</strong>Risorse finanziarie complessive: 814.400 euroPartenariato: Comune di Lisbona (PT); Bekes County Library (HU); Comune di Bologna (IT); Biblioteca dellaContea di Rosklilde (DK)Sito Web: www.light-culture.netEnti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Comune di BolognaRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 89.472 euroReferente: Raffaella Gentile, e-mail: raffaella.gentile@comune.bologna.itIl progetto LIGHT è incentrato sulla promozione deibeni culturali e sul rafforzamento del loro contributoallo sviluppo regionale. Le regioni partecipantial progetto stanno collaborando per trovare dellemodalità innovative per dare maggiore visibilità efruibilità ai beni culturali sia al grande pubblico sia agruppi target specifici. Ciò rappresenta un punto dipartenza per un ulteriore utilizzo delle risorse culturalia scopi d’istruzione, ricerca e turismo.L’obiettivo generale del progetto consiste nel facilitarel’accesso del pubblico ai beni culturali mediante lacreazione di una rete d’istituzioni di rilievo, qualibiblioteche, musei, archivi e siti d’interesse culturalee la presentazione comune delle relative informazioni.Ciò permetterà di collegare i diversi patrimoni culturalidetenuti dai diversi musei, archivi, biblioteche e sitid’interesse culturale e di sostenere le biblioteche nellosvolgimento della loro funzione educativa.dei diversi patrimoni culturali a scopi turistici ed educativi.Le attività progetto sono mirate alla realizzazionedi un’analisi comparata degli strumenti e metodi disensibilizzazione finalizzati a rendere i beni culturalipiù visibili ed accessibili. I partner hanno individuatoe specificato una gamma di servizi pilota, che vannodalla realizzazione di portali dotati di single entrypoints, all’accessibilità delle risorse culturali regionali,agli strumenti educativi di supporto per lo sviluppodelle competenze informatiche. Le applicazioni pilotasi propongono di dimostrare i vantaggi di una gestioneintegrata ed efficace nella messa a disposizione algrande pubblico e ai singoli stakeholders delle risorseculturali e dei relativi servizi.185INTERREG III CIl progetto intende rafforzare le identità culturalidelle regioni partecipanti al progetto, sensibilizzare ilpubblico riguardo all’importanza dei beni culturali eappoggiare le regioni nel favorire un migliore utilizzo


MO.DIMontagna Digitale - Rete telematica di servizi per i cittadini dellecomunità montaneArea di programma: SudTipo di operazione: Progetti individualiSettore: Società dell’InformazioneCapofila: TECLA - Associazione per la cooperazione interregionale locale ed europea (IT)Contatti Capofila: Mario Battello, e-mail: teclait@tin.itDurata: aprile 2004 - settembre <strong>2006</strong>Risorse finanziarie complessive: 988.789 euroPartenariato: Provincia di Modena (IT); Provincia di Bergamo (IT); Provincia Autonoma di Trento (IT); GovernoProvinciale di Huesca (ES); Foundation Business Incubator Centre (PL); Business Support Centre - Agenzia perlo Sviluppo Regionale di Gorenjska (SI)Sito Web: www.mo-di.netEnti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Provincia di ModenaRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 107.068, 63 euroReferente: Luigi Benedetti, e-mail: benedetti.l@provincia.modena.it;Irene Calzolari, e-mail: calzolari.i@provincia.modena.it186INTERREG III CVi è un crescente interesse per le politiche d’innovazionebasate su applicazioni ICT come strumentiper la fornitura di servizi da parte delle pubblicheamministrazioni sia a livello nazionale che europeo.Tale interesse è particolarmente mirato ad aumentarel’accessibilità di alcune zone, migliorando la qualità ela quantità di servizi pubblici e promuovendo il dialogofra le istituzioni. Questa domanda appare essereparticolarmente accentuata nelle zone più periferiche(come quelle montane) dove le barriere geografichepossono drasticamente ridurre l’efficacia dell’azioneamministrativa, ostacolando la partecipazione attivadella popolazione alla vita pubblica.MODI intende studiare una strategia basata suglistrumenti tecnologici innovativi atti a ridurre gli svantaggidovuti ai problemi d’isolamento che riguardanole popolazioni che vivono in zone montane. Questastrategia è finalizzata a migliorare la comunicazionedei cittadini con gli enti pubblici, a fornire servizipiù efficaci ai cittadini, a colmare la distanza fra lapubblica amministrazione e queste zone, facilitando,inoltre, gli scambi culturali fra le popolazioni dellecomunità montane.1. Interoperabilità dei sistemi informativi delle amministrazioninelle zone in questione;2. riduzione delle attività di contrasto (-15%);3. riduzione dei tempi di attesa dei servizi on-line(-25%);4. aumento della domanda di servizi pubblici nellezone in questione (+25%) e della soddisfazionedell’opinione pubblica riguardo ai sistemi erogatidalla pubblica amministrazione;5. aumento del numero di cittadini in grado di accederead Internet (+15%);6. sensibilizzazione delle comunità montane riguardoalle politiche di sostegno allo sviluppo regionale;7. semplificazione degli iter amministrativi e aumentodel dialogo interistituzionale;8. riduzione del «digital divide» (e del gap culturalee umano);9. diffusione di una nuova cultura secondo cui lapubblica amministrazione è vista come fornitore diservizi on-demand e in tempo reale.


NEACRete delle competenze automobilistiche in EuropaArea di programma: OvestTipo di operazione: RetiSettore: Trasporti - Sviluppo LocaleCapofila: Birmingham Chamber of Commerce and Industry (UK)Contatti Capofila: Kishor Pala, e-mail: kpala@neac.eu.comDurata: gennaio 2005 - dicembre <strong>2007</strong>Risorse finanziarie complessive: 1.725.000 euroPartenariato: Provincia di Reggio-<strong>Emilia</strong> (IT); Welsh Automotive Forum (UK); Università di Ljubljana (SI);Distretto Economico di Chemnitz-Zwickau (DE); Bács-Kiskun County Foundation for Enterprise Promotionin Hungary (HU); Instituto de la Mediana y Pequena Industria (ES); Ministero della Scienza e della Ricercadello Stato del Nord-Reno (DE); Consiglio Regionale della Lorraine (FR); Ministero degli Affari e del Lavorodello Stato della Sassonia Sachsen-Anhalt (DE); Ministero dello Sviluppo Economico, degli Investimenti e delCommercio di Samara (RU)Sito Web: www.neac.eu.com/index.htmEnti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Provincia di Reggio-<strong>Emilia</strong>Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 160.000 euroReferente: Chiara Manicardi, e-mail: c.manicardi@mbox.provincia.re.itIn un mercato sempre più globalizzato e competitivo,il settore automobilistico deve continuamente lottareper adattare le proprie tecnologie alle mutevoli esigenzedel mercato. Ciò vale non solo per i fornitorima anche per l’intero comparto produttivo. Le PMIregionali operanti nella filiera automobilistica hannopreso in esame diverse soluzioni alternative per affrontaretali sfide. Per molte Regioni, la costituzionedi cluster specializzati per settori di competenza sisono rivelati la risposta giusta in grado di agire dainterfaccia fra le strategie di sviluppo regionali e gliattori economici. Finora, nella maggior parte dei casi,tali sforzi sono stati intrapresi singolarmente da ogniRegione. Non è stata ancora approntata nessunastrategia interregionale a livello europeo che potrebbeaiutare le Regioni europee specializzate nel settoreautomobilistico a lavorare insieme per aumentare lapropria competitività globale.Il progetto intende realizzare una piattaforma permettere in grado le Regioni europee specializzate nelsettore automobilistico di comprendere le competenzee le eccellenze che contraddistinguono l’interafiliera nel più ampio contesto europeo. Mediante lacreazione di approcci e strumenti comuni, NEAC sipropone di migliorare la competitività regionale edeuropea della filiera automobilistica.Il partenariato riunisce attori locali e regionali in unarete che è riconosciuta come attore a pieno titoloin rappresentanza del settore a livello europeo. Ilpartenariato NEAC è impegnato nell’elaborazionedi una metodologia standard che tutti i partnerspossono utilizzare per monitorare le proprie competenzee competitività. Il quadro fornito da NEACpermette alle regioni di collaborare per una pienacomprensione della diversità e della distribuzionedelle competenze nel settore automobilistico. Inoltre,NEAC incoraggia l’elaborazione di nuovi strumentie approcci comuni. La rete fornisce informazioni eaggiornamenti sulle potenzialità delle regioni europeespecializzate nel settore automobilistico. Per le stesseRegioni, far parte di una rete significa avere un piùfacile accesso ai programmi europei, a conoscenzepiù approfondite sulle politiche regionali di sostegnodel settore e l’opportunità d’influenzare la prossimagenerazione dei <strong>Fondi</strong> Strutturali UE.187INTERREG III C


ÖKOPROFITÖkoprofit InternationalReti di Partenariato pubblico-privato per uno sviluppo sostenibile dipolitiche e societàArea di programma: EstTipo di operazione: Progetti individualiSettore: Ambiente - Sviluppo SostenibileCapofila: Città di Graz (AT)Contatti Capofila: Claudia Arlak, e-mail: claudia.arlak@stadt.graz.atDurata: febbraio 2004 - settembre <strong>2006</strong>Risorse finanziarie complessive: 1.411.340 euroPartenariato: Provincia di Modena (IT); Università di Modena e Reggio-<strong>Emilia</strong> (IT); Università Karl Franzens diGraz (AT); Comune di Maribor (SI); Università di Maribor (SI); Leibniz - Istituto per lo Sviluppo Ecologico e Regionale(DE); Università della Tecnologia di Czestochowa (PL); Comune di Pécs (HU); Università di Pécs (HU)Sito Web: www.ecoprofit-interreg3c.comEnti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Provincia di Modena; Università di Modenae Reggio-<strong>Emilia</strong>.Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: Provincia di Modena 75.000 euro;Università di Modena e Reggio-<strong>Emilia</strong> 21.380, 10 euroReferente: Provincia di Modena, Giovanni Rompianesi, e-mail: rompianesi.g@provincia.modena.it;Università di Modena e Reggio-<strong>Emilia</strong>, Enrico Giovannetti, e-mail: giovannetti.enrico@unimore.it188INTERREG III CÖKOPROFIT INTERNATIONAL è un progetto finalizzatoalla promozione dell’eco-efficienza nelle aree urbane.ÖKOPROFIT è un modello di partenariato pubblicoprivato,messo a punto dalla Città di Graz, Austria,che mira a valorizzare l’eco-efficienza attraverso l’usodi tecnologie innovative integrate e la stretta collaborazionefra imprese, comunità e centri di know-how.Questo modello promuove la generazione di entrateeconomiche mediante misure ambientali ed è statofinora applicato in oltre 50 città europee.L’obiettivo generale del progetto consiste nello scambiodi esperienze e know-how fra i vecchi e i nuovi StatiMembri UE per sperimentare e sviluppare ulteriormenteil concetto ÖKOPROFIT nelle Regioni confinanti. Aquesto scopo, il progetto intende stabilire una rete dipartner ÖKOPROFIT provenienti sia dai vecchi che dainuovi Stati Membri UE per scambiare know-how, adesempio attraverso gemellaggi, ed esplorare nuovestrade per scoprire ulteriori applicazioni del modelloÖKOPROFIT volte ad affrontare i problemi ambientaliattualmente esistenti nelle diverse regioni.Il concetto ÖKOPROFIT sarà ulteriormente sperimentatoe sviluppato nell’ambito della rete delle cittàpartecipanti al progetto. Sarà trasferito il know-howrelativo al concetto ÖKOPROFIT, saranno elaborate epresentate soluzioni concrete ai problemi ambientaliesistenti e sarà valorizzata la competitività delle Regionipartecipanti al progetto. Le attività previste sonomirate al trasferimento di conoscenze, di modelli digovernance e delle più avanzate politiche ambientaliurbane rivolte a gruppi target di enti pubblici e PMI.E’ stato delineato un quadro di molteplici attivitàcomprendenti workshop, interventi di consulenza epremiazioni riguardanti tutte le Regioni partner persostenere un efficace trasferimento di know-howe per sviluppare ulteriormente il concetto ÖKO-PROFIT. Le fasi di attuazione e monitoraggio sonorealizzate mediante uno strumento di monitoraggiointerregionale.


POLYMETREXPLUSVerso un’Europa metropolitana policentricaArea di programma: SudTipo di operazione: RetiSettore: Sviluppo LocaleCapofila: Generalitat de Catalunya - Institut d’Estudis Territorials (ES)Contatti Capofila: Oscar Chamat, e-mail: oscar.chamat@final.upf.esDurata: marzo 2004 - novembre <strong>2007</strong>Risorse finanziarie complessive: 1.848.144 euroPartenariato: Diputación Provincial de Zaragoza (ES); Junta de Andalucia (ES); Regione Veneto (IT); Regione<strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT); Rotterdam Municipal Department of Urban Planning, Housing and Mobility (NL);Athens Planning and Environmental Protection Organisation (GR); Thessalonica Planning and EnvironmentalProtection Organisation (GR); METREX - Network of European Regions and Metropolitan Areas (UK); GreaterLondon Authority (UK); Glasgow and the Clyde Valley Structure Plan Joint Committee (UK); Verband RegionStuttgart (DE); Landeshaupstadt Dresden Stadsplanugsamt (DE); City of Stockholm, Administration of UrbanPlanning (SE); City of Helsinki (FI); Malta Environment and Planning Agency (MT); Municipality of Szczecin(PL); Cracow Institute of Urban Development (PL); Municipality of Sofia (BG)Sito Web: www.eurometrex.orgStruttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: Direzione Generale Programmazione Territoriale eSistemi di MobilitàRisorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 49.115, 50 euroReferente: Claudio Tolomelli, e-mail: ctolomelli@regione.emilia-romagna.itI riferimenti fondamentali del progetto PolyMetrexPlussono l’obiettivo dello Schema di Sviluppodello Spazio Europeo (SSSE) di un assetto territorialedell’Europa maggiormente equilibrato e policentrico,e gli studi di ESPON che analizzano il ruolo, la situazionee il potenziale delle aree urbane quali nodi disviluppo policentrico.Obiettivo del progetto è il rafforzamento delle relazionifra aree metropolitane, in un’ottica di complementaritàdei ruoli di ciascuna area e di cooperazione fradi esse. Si tratta, da un lato, di potenziare il ruolodelle aree metropolitane periferiche, accrescendonel’integrazione, dall’altro di diminuire la marginalitàdelle aree esterne dell’UE migliorando l’accessibilitàed i collegamenti con l’area centrale. In particolare,il progetto intende intervenire con metodologieinnovative attraverso l’individuazione di una serie diattività pilota (RINA-Representative INTERREGionalNetworking Activities) che possano essere prese comeriferimento per favorire uno sviluppo maggiormenteequilibrato e policentrico.La prima fase del progetto si è fondata su di un’approfonditaricognizione del posizionamento di ciascunpartner all’interno del quadro europeo. Ogni areametropolitana ha analizzato le relazioni che intrattienecon altre aree europee. I temi trattati sono statii trasporti e le infrastrutture, l’economia, il turismo, lacultura, gli aspetti demografici, nonché le strategie dilungo periodo che ogni area metropolitana intendemettere in campo per svolgere un ruolo più rilevanteed integrato all’interno dell’Europa allargata. I risultatidi questo lavoro hanno portato all’individuazionedelle RINA ed alla definizione delle aree interessatee dei partner coinvolti. La Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>è stata promotrice, insieme alla Regione Veneto, didue RINA riguardanti “La visione territoriale dell’areapadano-veneta” e “Le relazioni euromediterranee”che saranno sviluppate nel biennio <strong>2006</strong>-<strong>2007</strong>. Lafase finale del progetto prevede l’elaborazione di un“Quadro per un’Europa metropolitana policentrica”, diun “Piano d’azione” e di un “Manuale di valutazionedi buone prassi policentriche”, e la loro diffusionesull’intero territorio europeo.189INTERREG III C


PORT-NETPromozione della cooperazione interregionale delle strutture portuali edei trasporti multimodali nella UEArea di programma: NordTipo di operazione: RetiSettore: Cooperazione Istituzionale - TrasportiCapofila: Free and Hanseatic City of Hamburg, Hamburg Port Authority (DE)Contatti Capofila: Matthias Ross, e-mail: Matthias.Ross@hpa.hamburg.deDurata: gennaio 2005 - dicembre <strong>2007</strong>Risorse finanziarie complessive: 1.710.000 euroPartenariato: Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT); Provincia di Alessandria (IT); Dorika E.E.I.G. (IT); GAL AppenninoGenovese (IT); Antwerp Port Authority (BE); Elblag Sea Port Authority Co. Ltd. (PL); Authority of Szczecin andSwinoujscie Seaports (PL); Port of Hamina Ltd. (FI); Tendring District Council (UK); Kaliningrad Port Authorities(RU); Klaipeda State Seaport Authority (LT); Scandinavian Transport Center/Port of Koege (DK); Lübeck BusinessDevelopment Corp. (DE); Seaport of Wismar (DE); Malta Maritime Authority (MT); Freeport of Riga Authority(LV); Comune di Souda (GR); Development Agency of Magnesia - ANEM S.A. (GR); Port of Tallinn (ET)Sito Web: www.port-net.netStruttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: Direzione Generale Programmazione Territoriale eSistemi di MobilitàRisorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 50.000 euroReferente: Rino Rosini, e-mail: rrosini@regione.emilia-romagna.it190INTERREG III CI porti europei e le strutture di trasporto multimodalead essi collegate sono costretti ad aumentaresempre più la loro efficienza operativa per adattarele infrastrutture amministrative e gestionali e nelcontempo sensibilizzare il territorio regionale. Ciò è laconseguenza di un processo di deregolamentazionein atto, della crescente concorrenza e della necessitàdi passare dalla modalità di trasporto stradale a quellamarittima, fluviale e ferroviaria, per motivi ambientalied economici. Ma quali sono le strutture amministrativee le modalità di finanziamento delle infrastrutture piùadeguate per soddisfare le esigenze future.PORT-NET mira ad individuare ed affrontare le principalisfide connesse al settore portuale europeo, al finedi creare migliori strutture operative e di svilupparele capacità necessarie al raggiungimento di unapiena integrazione regionale dei porti. Consideratoil ruolo che i porti svolgono all’interno del settore deitrasporti, il progetto punta a migliorare la qualità deiservizi portuali e ad incoraggiare le moderne strutturemultimodali di trasporto terrestre e marittimo cherisultano essere rispettose dell’ambiente ed efficientiper quanto concerne i costi.Uno dei risultati progettuali è lo scambio tra i partnerdi progetto di buone prassi e know-how relativamenteagli aspetti amministrativi, gestionali e finanziari deicontesti portuali, con un punto di attenzione allepolitiche portuali della Comunità Europea. Il confrontomesso in atto accresce la capacità delle autorità edelle amministrazioni portuali di realizzare struttureportuali moderne e di ridurre i rischi d’investimentoin questa fase di recessione che colpisce le regionipartner. Altri temi di scambio riguardano le modernestrutture multimodali nonché le tecniche e tecnologieportuali più avanzate, con un focus sulle sfide deltrasporto marittimo di merci, sulla distribuzione delcargo su vie di trasporto terrestre e sull’organizzazionedei centri logistici. L’impatto del progetto è legatoad un innalzamento della qualità dei servizi portualie ad una migliore qualificazione degli addetti delsettore. L’integrazione tra porti e persone (passeggeri,turisti, popolazione urbana) rappresenta un ulterioreaspetto di PORT-NET, che prevede l’organizzazionedi workshop, di visite di studio e di conferenze chevedono il coinvolgimento di esperti internazionalinonché la conduzione di studi del settore, tra cuiun’indagine di mercato sull’impennata del traffico dipasseggeri su imbarcazioni da crociera e sui traghettiin Europa.


REGIOCOMValorizzazione interregionale delle politiche di promozione dei prodottiortofrutticoli dell’Europa MeridionaleArea di programma: SudTipo di operazione: Progetti individualiSettore: Agricoltura - Sviluppo SostenibileCapofila: AREFLH - Assemblée des Régions Européennes Fruitières, Légumières et Horticoles (FR)Contatti Capofila: Jacques Dasque, e-mail: areflh@aquitaine.frDurata: gennaio 2004 - dicembre <strong>2007</strong>Risorse finanziarie complessive: 700.350 euroPartenariato: Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT); Regione Piemonte (IT); Regione di Andalusia (ES); GeneralidadCatalana (ES); Regione di Murcia (ES); Comunidad Valenciana (ES); Consiglio Regionale di Aquitaine (FR); ConsiglioRegionale di Languedoc-Roussillon (FR); Consiglio Regionale di Midi-Pyrénées (FR); Consiglio Regionaledella Bassa Normandia (FR); Consiglio Regionale di Provenzia-Alpi-Costa Azzurra (FR); Consiglio Regionale diRhône-Alpes (FR); Consiglio Regionale di Pays de Loire (FR); Consiglio Regionale di Limousin (FR)Sito Web: www.areflh.orgStruttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: Direzione Generale AgricolturaRisorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 36.000 euroReferente: Luciano Trentini, e-mail: lutrentini@regione.emilia-romagna.itL’orticoltura e la frutticoltura rappresentano il 15%dell’intera produzione agricola europea. In un mercatosempre più planetario, tali prodotti sono sottoposti apressioni elevate da parte di una concorrenza globalesempre più agguerrita. Il progetto si propone di contribuirea ridare competitività al settore, incentivandola valorizzazione delle produzioni orticole e frutticoledell’area mediterranea, dove si concentra per buonaparte tale attività e dove il perseguimento di unaproduzione di qualità può rappresentare l’unica stradaper l’affermazione e il consolidamento di questiprodotti sul mercato internazionale.Il progetto prevede la promozione di scambi diesperienze e di iniziative comuni, anche attraverso larealizzazione di un sito web, che costituisce uno strumentodi dialogo fra i partner e fornisce informazioniutili alla conoscenza e all’aggiornamento del settore,per facilitare un’offerta aggregata, una lavorazionee una presentazione accurate, l’introduzione e losviluppo delle tecniche di avanguardia.191INTERREG III CIl progetto è finalizzato al rafforzamento delle organizzazionidi produttori e alla nascita di aggregazioni piùampie a livello transnazionale. A tale scopo, il progettoREGIOCOM si prefigge di potenziare le funzioni delleorganizzazioni dei produttori, promuovere la creazionedi organizzazioni di produttori nazionali e internazionali,facilitare l’adesione di un socio a più organizzazioni diproduttori con prodotti di diversa destinazione, diminuiregli oneri burocratici, favorire l’eliminazione dei ritiri dalmercato, promuovere e difendere gli interessi comunidelle Regioni produttrici di frutta e ortaggi in Europa estimolare la realizzazione di canali per la promozione ela commercializzazione dei prodotti ortofrutticoli.


RESCUEUn sistema di supporto di risposta alle catastrofi, ai trasporti diemergenza e alle decisioni logisticheArea di programma: EstTipo di operazione: Progetti individualiSettore: Ambiente - Protezione CivileCapofila: Regione della Macedonia Centrale (GR)Contatti Capofila: Thanasis Ziliaskopoulos, e-mail: ziliasko@uth.grDurata: gennaio 2004 - dicembre <strong>2006</strong>Risorse finanziarie complessive: 1.172.000 euroPartenariato: Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT); Contea di Tolna (HU); Università della Tecnologia e dell’Economiadi Budapest (HU)Sito Web: www.eurescue.netStruttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: Direzione Generale Ambiente e Difesa del Suolo edella CostaRisorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 250.000 euroReferente: Stefano Vannini, e-mail: svannini@regione.emilia-romagna.it192INTERREG III CL’enorme progresso compiuto nelle tecnologie, nellecomunicazioni nell’ultima decade fornisce una nuovaopportunità per permettere alle regioni europee dicondividere in modo effettivo le esperienze, di organizzarele conoscenze, di pianificare e di rispondere aidisastri naturali o causati dall’uomo. Questo sforzo alivello multiregionale deve essere sistematico in mododa usufruire pienamente di questi progressi e fornireprodotti utili in questa direzione.L’obiettivo principale del progetto è di sviluppare unSistema di Supporto Decisionale integrato, che integriconoscenze di esperti e soluzioni tecnologiche peraiutare le regioni ad affrontare i disastri. Interventifinalizzati allo scambio di buone pratiche verrannoorganizzati su base strutturale in modo da garantireuna certa continuità anche in seguito alla conclusionedel progetto. Gli strumenti così come gli eventisaranno organizzati nella regione della MacedoniaCentrale e di seguito resi disponibili a tutte le regioniUE attraverso la rete Internet, workshop dedicati,conferenze, pagine web, mostre e campagne informativeche attraverso i media assicureranno unavasta diffusione dei risultati.Il progetto intende realizzare una mappatura relativaalle pratiche esistenti nelle Regioni, la storia dei disastripassati e le azioni di risposta, documentare i lorobisogni e sviluppare un protocollo di migliori prassi ecompetenze, oltre ad organizzare scambi sistematici diesperienze tra le Regioni, in modo che possano essereidentificate strategie di successo e metodi comuni perla loro attivazione. RESCUE, inoltre, sviluppa modulidi formazione mirati per permettere alle Regioni diformare il personale addetto in ambienti simulati inbase a particolari disastri che altre aree hanno giàsperimentato. Complessivamente, il progetto consentedi trasferire esperienze sui fallimenti e sui successi dialtre Regioni e favorisce una migliore comprensionedella natura e della complessità dei disastri, offrendoallo stesso tempo una risposta più efficace e velocein caso di future calamità.


RUISNETRete regionale per le strategie industriali e universitarieArea di programma: SudTipo di operazione: RetiSettore: Sviluppo Locale - Cooperazione IstituzionaleCapofila: IMPIVA - Instituto de la Mediana y Pequeña Industria Valenciana (ES)Contatti Capofila: Ana Rotella, e-mail: ana.botella@impiva.gva.es; Rafael Escamilla,e-mail: rafael.escamilla@impiva.gva.es; Eduardo Viana, e-mail: eduardo.viana@impiva.gva.esDurata: luglio 2004 - giugno <strong>2007</strong>Risorse finanziarie complessive: 1.448.206 euroPartenariato: SCIENTER s.c.r.l. - Ricerca e Innovazione per la Formazione (IT); ADEIT - Fondazione Universitariadi Valencia (ES); Camera di Commercio e dell’Industria di Toulouse (FR); Università Tecnica di Dresda (DE);London South Bank University (UK); TecMinho - Associazione per lo Sviluppo Università-Impresa (PT); HermiaBusiness Development (FI); Donau Universität Krems (AT); Ostrava Science and Technology Park (CZ)Sito Web: www.ruisnet.netEnti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: SCIENTER s.c.r.l. - Ricerca e Innovazione perla FormazioneRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: non segnalatoReferente: Monica Turrini, e-mail: scienter@scienter.org; mturrini@scienter.org.L’importanza degli aspetti regionali nella collaborazionefra Università e imprese e la rilevanza di questeultime per lo sviluppo regionale, il miglioramento,la promozione, il consolidamento delle relazioni e lacollaborazione nell’ambito regionale sono punti chiaveampiamente condivisi dai partner del progetto. Leinformazioni e le esperienze elaborate dal progettosaranno reciprocamente condivise tra i diversi partnerprogettuali in maniera sistematica in modo da stabilireun processo di collaborazione efficace, confronti escambi di esperienze e di orientamento.1. Sottolineare e diffondere l’importanza della collaborazionefra Università e imprese per lo svilupporegionale a livello sociale e professionale;2. trarre vantaggio dal patrimonio consolidato diesperienze (RIS/RITTS);3. individuare le buone pratiche in grado di migliorarelo sviluppo regionale in tre settori selezionati:innovazione, PMI e territorio; formazione continuae mercato del lavoro; imprenditoria ed impresetecnologiche;4. creare un forum per l’adozione di un approcciocomune con un’estesa partecipazione e diffusionedei modelli e dei sistemi di relazioni fra Università eimprese; creazione di un’associazione finalizzata adare continuità alle attività progettuali.L’individuazione e l’analisi delle buone pratiche secondoun approccio metodologico condiviso, laconduzione di incontri, gruppi di lavoro, seminari,convention consentirà di elaborare una comune visionedelle relazioni esistenti fra al rete universitaria e leimprese nelle regioni partner. Il progetto prevede lacostituzione di un osservatorio, e alla sua conclusione,sarà creata una comunità virtuale aperta al dialogointerregionale nonché ai vari ambiti professionali.Inoltre è prevista la costruzione e la gestione di unportale, la realizzazione di iniziative di promozione ecomunicazione sui temi del progetto, l’organizzazionedel primo concorso europeo per la cooperazione fraUniversità e imprese.193INTERREG III C


SETRICSicurezza e fiducia nelle cittàArea di programma: OvestTipo di operazione: RetiSettore: Sviluppo SostenibileCapofila: Città di Colonia (DE)Contatti Capofila: Albert Deistler, e-mail: albert.deistler@stadt-koeln.deDurata: novembre 2004 - ottobre <strong>2006</strong>Risorse finanziarie complessive: 730.000 euroPartenariato: Comune di Bologna (IT); Comune di Siena (IT); Città di Praga (CZ); Comune di Naestved (DK);Città di Marsiglia (FR); Città di Parigi (FR); Centro per lo Studio dell’Urbanistica, dei Trasporti e delle InfrastrutturePubbliche (FR); Fraunhofer Institute for Applied Information Technology - FIT (DE)Sito Web: www.setric.orgEnte territoriale della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolto: Comune di BolognaRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 30.000 euroReferente: Nicoletta Ratini, e-mail: nicoletta.ratini@comune.bologna.it194INTERREG III CDopo l’11 settembre 2001 e i più recenti attacchiterroristici, il pericolo di disastri dolosi è diventatoun tema che genera da un lato preoccupazione edall’altro consapevolezza nei governi e più in generalenella società. Al tempo stesso, la crescita didisastri naturali ha colpito molti paesi anche a causadi una non sufficiente attenzione alla sostenibilitànei processi di sviluppo. Ricercatori e politici hannoenfatizzato la necessità urgente sia di prevenire idisastri che di gestire le crisi. Il progetto SETRIC sioccupa di costruire un approccio interregionale eintermunicipale a questo fenomeno, riconosciuto dallaCommissione come un tema di primaria importanza,riducendo sia la distanza fra ricerca e pratica, sia quellafra regioni e città. Il progetto è costituito da diversefasi e si svilupperà attraverso l’utilizzo di conferenzee seminari di lavoro.SETRIC si pone come principale obiettivo quello dicostituire un forum delle città al fine di scambiareidee sulla prevenzione e la gestione di gravi emergenze,dando la possibilità ai vari partner di metterea punto procedure adeguate e buone pratiche.Il progetto intende, inoltre, ideare un modello diprocedure che servirà come base per stabilire alcuneraccomandazioni comuni fra le città europee e fornireassistenza nella formazione di nuovi profili, come ifuturi risk managers.Il progetto prevede la realizzazione di una serie d’incontri,ognuno dei quali tratta nello specifico alcuniaspetti della prevenzione e della gestione delle crisi. Irisultati che saranno ottenuti da ogni meeting sarannoresi noti in un database accessibile a tutti i partnertramite il sito web. I partner potranno poi utilizzare ildatabase come piattaforma per lo sviluppo congiuntodi un modello per la prevenzione e la gestione delleemergenze. SETRIC s’impegna inoltre a realizzaremateriali pubblicitari, tra cui alcune newsletters informative,e a rendere disponibili i dati racoclti su unCD-ROM. Infine, il progetto intende elaborare delleraccomandazioni pratiche sulla gestione generale deirischi nelle città europee e sulle modalità di formazionedei risk managers. Complessivamente, SETRICsi propone di realizzare un ampio trasferimento diconoscenze da una regione all’altra e dagli organismidi ricerca agli enti amministrativi.


SPORT URBANSport e tempo libero: fattori di coesione sociale, sviluppo economico eriqualificazione urbanaArea di programma: SudTipo di operazione: RetiSettore: Sviluppo LocaleCapofila: Associazione SportUrban (FR)Contatti Capofila: Anne-Lise Fiard, e-mail: annelisefiard@wanadoo.frDurata: ottobre 2004 - luglio <strong>2007</strong>Risorse finanziarie complessive: 1.520.000 euroPartenariato: Comune di Bologna (IT); Comune di L’Aquila (IT); Regione Sardegna (IT); Comune di Trento(IT); Charleroi (BE); Città di Rostock (DE); South East Development Agency (IE); Vaulx en Velin (FR); Consigliodell’Isola della Gran Canaria (ES); Marbella (ES); Ente per i Trasporti Pubblici di Parigi (FR); Prefettura del Rhône(FR); Scuola Statale Nazionale dei Lavori Pubblici (FR); Consiglio di Seine St Denis (FR); Sport in Città (FR);Distretto II di Budapest (HU); Szentendre (HU); Tetuan (MA); Heerlen (NL); Emmen (NL); Lisbona (PT); Belfast(UK); Prefettura del Dodecanese (GR); Agenzia per lo Sviluppo Municipale di Patrasso (GR)Sito Web: www.sporturban.orgEnti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Comune di BolognaRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 30.000 euroReferente: Manuela Marsano, e-mail: Manuela.Marsano@comune.bologna.itConsiderate le sfide dell’esclusione sociale e dell’emarginazioneterritoriale, SPORT URBAN si proponedi dare una risposta alle seguenti domande: èpossibile promuovere l’integrazione degli individui ela ricostruzione dei legami sociali mediante le attivitàdi sport e tempo libero? Lo sviluppo economico puòavvalersi della domanda indotta dal settore dello sporte del tempo libero? La riqualificazione urbana puòessere sostenuta da politiche per la creazione o latrasformazione d’infrastrutture sportive? L’immaginedi un quartiere, di una città o di un complesso urbanopuò essere valorizzata attraverso azioni di marketingterritoriale basate sulla promozione delle politichedello sport e del tempo libero?SPORT URBAN intende:1. organizzare uno scambio di esperienze e buoneprassi a supporto dell’attuazione delle politiche dellosport e del tempo libero;2. individuare e sperimentare delle pratiche mirate all’integrazionedei fattori economici, sociali e urbani;3. diffondere il know-how maturato dalla partnership,in quanto efficace strumento di supporto peri decisori;4. sensibilizzare i decisori politici ed accrescre la professionalitàdegli enti tecnici preposti;Il trasferimento di know-how e competenze comportaun miglioramento delle pratiche locali di governance,misurata attraverso la capacità di riposta alle richiestesociali, ed una maggiore consapevolezza anche a livellotecnico delle esperienze europee. Inoltre, il processoattivato accresce il livello di qualificazione dei partnerattraverso la realizzazione di interventi di formazioneprofessionale mirati e implementa le politiche localisui temi del progetto tramite l’adozione di nuovistrumenti analitici di supporto. Per quel che concernela riqualificazione urbana e lo sviluppo economico,SPORT URBAN sarà in grado d’influenzare le politicheregionali fornendo un punto di vista esterno aiprogetti locali, anche mettendo in luce dimensioniattualmente sottovalutate. Ciò dovrebbe tradursi inuna valorizzazione delle politiche locali e regionali.Il progetto prevede la diffusione dei risultati ottenutisu scala europea.195INTERREG III C


SRNUso efficace e destinazione mirata dei <strong>Fondi</strong> Strutturali e deiprogrammi di riqualificazione nelle aree sub-regionaliArea di programma: OvestTipo di operazione: RetiSettore: Sviluppo Locale - Società dell’InformazioneCapofila: Bristol City Council (UK)Contatti Capofila: Paul Owens, e-mail: paul_owens@bristol-city.gov.ukDurata: settembre 2004 - agosto <strong>2007</strong>Risorse finanziarie complessive: 631.082, 73 euroPartenariato: Provincia di Modena (IT); SVIM - Sviluppo Marche SpA (IT); Langhe Monferrato Roero (IT);Unione degli Enti locali della Contea di Achaia (GR); Diputació de Barcelona (ES); Società di Sviluppo di SanteCruz di Tenerife (ES); Lille Metropole Communauté Urbane (FR); Klaipeda - Agenzia per lo Sviluppo Regionale(LT); Città di Hranice (CZ); Cumbria County Council (UK); Città di Tampere (FI); Città di Turku (FI)Sito Web: www.SRNeurope.netEnti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Provincia di ModenaRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 25.771, 30 euroReferente: Tiziana Osio, e-mail: osio.t@provincia.modena.it196INTERREG III CIl progetto SRN è stato ideato in quanto rete dautilizzare per scambiare e diffondere le buone prassinell’erogazione e nell’uso dei <strong>Fondi</strong> Strutturali e di altriprogrammi di riqualificazione a livello sub-regionale.Attualmente, manca a livello europeo una rete conqueste caratteristiche; esiste soltanto un gruppopan-europeo, IQ-Net, impegnato nello scambio diesperienze relative alla gestione dei <strong>Fondi</strong> Strutturali,ma che si occupa solo delle regioni più grandi,che contano fra i tre e i sette milioni di abitanti. Ciòesclude le aree sub-regionali, che presentano unapopolazione inferiore agli 800.000 abitanti, come adesempio le contee della Gran Bretagna, le provincedella Spagna o le regioni della Lettonia.La rete creta dal progetto interviene a supporto dellepolitiche e degli strumenti per lo sviluppo regionale eper la coesione in termini di aumentata efficacia oltrea operare per una sensibilizzazione delle politiche edelle pratiche comunitarie. SRN prevede la realizzazionedi una guida sulle buone pratiche raccoltee la creazione di un sito web dedicato. Il progetto,inoltre, mette in atto una lettura e un’analisi attentadei programmi di riqualificazione in atto in altre città,della loro efficacia e dei loro modelli di riferimento,attraverso l’attivazione di un processo di valutazione,di valorizzazione delle conoscenze, di definizione diprotocolli sullo scambio di buone pratiche.SRN intende ottimizzare la gestione e l’utilizzo dei programmie dei <strong>Fondi</strong> Strutturali attraverso la creazionedi un forum dedicato al confronto e allo scambio diesperienze tra i partner e all’individuazione di buoneprassi sui temi del progetto. La rete creata si proponedi realizzare programmi in aree sub-regionali perandare incontro ai fabbisogni locali e per contribuirealla definizione di strategie regionali mirate.


SUVOTTurismo Sostenibile & VocazionaleArea di programma: EstTipo di operazione: Progetti individualiSettore: TurismoCapofila: Provincia di Rimini (IT)Contatti Capofila: Antonio Gabellini, e-mail: gabellinia@provincia.rimini.it; Enzo Finocchiaro,e-mail: e.finocchiaro@provincia.rimini.itDurata: settembre 2004 - dicembre <strong>2007</strong>Risorse finanziarie complessive: 998.716 euroPartenariato: Comune di Bologna (IT); Comunità Montana di Giovo (IT); Blackpool Borough Council (UK);El Legado Andalusì (ES); Kallithea - Rhodes Sustainability (GR); Ajuntament de Lloret de Mar (ES); KlaipedaUniversity (LT); Mid-Sweden University (SE); ICLEI - Europeo Secretariat (DE)Sito Web: www.iclei-europe.org/suvotEnti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Provincia di Rimini; Comune di Bologna;Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: Provincia di Rimini 197.500 euro;Comune di Bologna 30.000 euroLo sviluppo del turismo e della sostenibilità ambientalepossono rappresentare obiettivi conflittuali. Il successodi una meta turistica lo si misura normalmente sullabase del numero totale di pernottamenti effettuatidai turisti ma questa misura non tiene conto dell’impattoambientale che tale presenza comporta, comeil traffico, il rumore, la produzione di rifiuti, il consumoenergetico ed idrico. La mancanza di sostenibilità valesia per le mete turistiche di massa sia per quelle areecaratterizzate da un settore turistico emergente.Sfruttando la «Rete delle Città per un Turismo Sostenibile»già esistente ed i risultati ottenuti dal precedenteprogetto, SUVOT intende individuare dellemodalità efficaci per integrare la sostenibilità nellepolitiche di sviluppo del turismo. Il progetto, inoltre,si propone di elaborare strategie volte a cogliere lenuove opportunità turistiche, quali il turismo vocazionaleche si rivolge a soggetti con valori e interessipersonali specifici.I risultati attesi dal progetto consistono in una maggioreconsapevolezza e know-how da parte delle amministrazionipubbliche locali sulle buone pratiche applicateallo sviluppo del turismo con un particolare accentosull’integrazione degli aspetti della sostenibilità. Leattività previste dal progetto comprendono workshopsulle tematiche della sostenibilità, quali le tecnicheper valutare la capacità di carico delle mete turistichee le modalità per raggiungere dei comportamenti piùecosostenibili da parte dei turisti e dei tour operator.Sono previste numerose attività, fra cui l’analisi dellecaratteristiche ambientali delle aree interessate,l’individuazione di mercati di nicchia, il lancio dipiani di riqualificazione in mete turistiche fortementesfruttate e la progettazione e la sperimentazione dinuovi concetti di turismo. I partners pubblicheranno irisultati conseguiti, compresi i vantaggi dell’eco-label,dei sistemi di gestione ambientale e delle tecniche pervalutare la capacità di carico delle mete turistiche inuna «Guida alle Risorse della Conoscenza».197INTERREG III C


S3Condivisione delle soluzioni sui <strong>Fondi</strong> StrutturaliArea di programma: EstTipo di operazione: RetiSettore: Sviluppo Locale - Cooperazione IstituzionaleCapofila: Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT)Contatti Capofila: Luisa Rossi, e-mail: lrossi@regione.emilia-romagna.it;INTERREGS3@regione.emilia-romagna.itDurata: settembre 2004 - febbraio <strong>2007</strong>Risorse finanziarie complessive: 1.273.672, 22 euroPartenariato: Regione Campania (IT); Regione Lazio (IT); Finlombarda Ltd (IT); Ostrava - Agenzia per loSviluppo Regionale (CZ); Ufficio della Regione Autonoma di Kosice (SK); Agenzia per lo Sviluppo Regionaledella Grande Pianura del Nord (HU); Comunidad de Madrid (ES); Generalitat de Cataluña (ES); Banca per loSviluppo della Sassonia-Anhalt (DE); Agenzia per lo Sviluppo Regionale di Ignalina (LT); Regione della GreciaOccidentale (GR); Centro per l’Innovazione e lo Sviluppo delle Imprese E.C. della Grecia Occidentale (GR);Objective 1 Programme Directorate South Yorkshire (UK)Sito Web: www.s3-interreg.netStruttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: Direzione Generale Attività Produttive, Commercioe TurismoRisorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 116.351, 65 euro198INTERREG III CS3 intende valorizzare la cooperazione diretta fra leistituzioni regionali europee sui tipi di strumenti emetodi utilizzati per la programmazione e la gestionedei programmi di sviluppo locali che utilizzanoi <strong>Fondi</strong> Strutturali UE. Sulla base di un’attività dibenchmarking, le Regioni possono presentare i propristrumenti più efficaci e i propri punti di forza e i partnerpossono imparare dalle esperienze reciproche. La reteintende facilitare la discussione e il confronto fra leRegioni UE sull’individuazione delle diverse modalitàdi programmazione, la gestione e il monitoraggio deiprogrammi di <strong>Fondi</strong> Strutturali UE e la valutazione delvalore aggiunto degli strumenti individuati.I risultati prevedono la condivisione delle esperienze edelle migliori prassi di messa in rete sui programmi disviluppo regionale in vista della potenziale applicazionenel nuovo periodo di programmazione dei <strong>Fondi</strong>Strutturali e dell’allargamento della UE. La messa inrete dei diversi soggetti permetterà di rafforzare escambiare il know-how e le competenze. La messain rete permetterà, inoltre, di diffondere le informazionisu tutto il territorio UE, raggiungendo anche leistituzioni regionali dei nuovi Stati Membri.Il progetto S3 mira a rafforzare gli strumenti utilizzatiper l’attuazione dei programmi dei <strong>Fondi</strong> Strutturali UEmediante lo scambio e la condivisione delle esperienzedelle organizzazioni che sono attualmente impegnatenelle attività di progetto e quelle appartenenti ai nuovistati membri UE. Il progetto ha lanciato un forum didiscussione in cui le Autorità di Gestione e le IstituzioniIntermedie sia delle Regioni Obiettivo 1 e 2 possonoscambiare le proprie esperienze e raggiungere consensosulle migliori pratiche e competenze.


TELE MEDICINELa Tele-Medicina e le conseguenze dello sviluppo e della pianificazioneurbanaArea di programma: OvestTipo di operazione: Progetti individualiSettore: Società dell’Informazione - Politiche SocialiCapofila: Città di Eindhoven (NL)Contatti Capofila: Ron Pullen, e-mail: r.pullen@eindhoven.nlDurata: gennaio 2005 - dicembre <strong>2007</strong>Risorse finanziarie complessive: 1.310.000 euroPartenariato: Comune di Bologna (IT); GAL Appennino Genovese (IT); Southampton City Primary CareTrust (UK); Città dell’Aia (NL); Fundation Ciudad de Viladecans (ES); Servizio Sanitario Pubblico Regionaledelle Isole Baleari (ES)Sito Web: www.telemedicine-europe.netEnti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Comune di BolognaRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 55.000 euroReferente: Nicoletta Ratini, e-mail: nicoletta.ratini@comune.bologna.itNel Terzo Rapporto sulla Coesione, la CommissioneEuropea ha indicato l’invecchiamento della popolazionein Europa come una delle principali preoccupazionidell’avvenire. Una delle conseguenze di questofenomeno consiste nell’aumento della domanda diassistenza sanitaria con un incremento della pressionesui sistemi sanitari, già oberati a causa dell’elevatonumero di soggetti affetti da malattie croniche odisabilità fisiche. Inoltre, il numero di soggetti al disopra dell’età pensionabile in Europa è destinatoad aumentare del 40% entro il 2025. I servizi diassistenza medica e sanitaria primaria, compresal’assistenza erogata dai medici di base, dai farmacisti,i servizi di assistenza sociosanitaria domiciliare, i serviziospedalieri e le prestazioni fornite da assistenti socialidovranno adattarsi ai nuovi bisogni, per soddisfarela domanda crescente in termini di erogazione epianificazione, soprattutto nelle aree urbane. Lestrategie di sviluppo a livello nazionale, regionale elocale dovranno tenere in considerazione ed adattarsia queste nuove esigenze derivanti dall’invecchiamentodella popolazione e, allo stesso tempo, dovrannoessere promosse delle politiche attive che tenganoconto di tali conseguenze.Gli obiettivi generali di TELE MEDICINE consistononell’analizzare gli effetti e le opportunità per lapianificazione locale dei servizi di assistenza medicae sanitaria e delle infrastrutture nelle aree urbane,incoraggiando delle soluzioni ICT-based (wireless),più efficienti e innovative, applicate all’assistenzasanitaria e medica domiciliare.TELE MEDICINE si propone di creare un sistema efficientee testato e un modello di assistenza medicae sanitaria innovativa nelle aree urbane. Esperti epolitici di tutta Europa sa di servizi sanitari, comegli anziani ei soggetti affetti da malattie croniche odisabilità fisiche, TELE MEDICINE intende individuaree sperimentare delle soluzioni ICT volte a migliorarela qualità di vita di questi individui. Inoltre, il progettocontribuisce alla creazione di un sistema sanitarioorganizzato in maniera più efficiente e convenientein ambito urbano.199INTERREG III C


TRATOKIToolkit Transregionale per le micro impreseArea di programma: EstTipo di operazione: Progetti individualiSettore: Sviluppo SostenibileCapofila: Investitionsbank Berlin (DE)Contatti Capofila: Thomas Hüttich, e-mail: thomas.huettich@investitionsbank.deDurata: gennaio 2004 - dicembre <strong>2006</strong>Risorse finanziarie complessive: 1.522.000 euroPartenariato: SIPRO Agenzia per lo Sviluppo - Ferrara (IT); Vienna Business Agency (AT); Business InnovationCentre di Spisska Nova Ves (SK); CPEM Marseilles - Centre de Promotion de l’Emploi par la Micro-Entreprise (FR);Fondazione per la Promozione delle Imprese della Contea di Zala (HU); Scuola della Pubblica Amministrazionedi Malopolska (PL); Bidasoa activa - Agencia de desarrollo del Bidasoa (ES); Yorkshire Enterprise Ltd. (UK)Sito Web: www.tratoki.orgEnti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: SIPRO Agenzia per lo Sviluppo - FerraraRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 75.000 euroReferente: Caterina Brancaleoni, e-mail: caterina.brancaleoni@siproferrara.com200INTERREG III CLe PMI rappresentano circa i due terzi dell’occupazionetotale nell’Unione Europea, di cui la metà ècomposta da micro-imprese. Le micro-imprese sonouna fonte preziosa di creazione di posti di lavoro,crescita, sviluppo locale, creazione di competenzee servizi, e principale stimolo dello spirito imprenditoriale.Tuttavia, fra i numerosi problemi e rischiche devono essere affrontati dalle micro-imprese,vi è l’accesso inadeguato alle risorse finanziarie eai servizi di supporto, che rappresenta la principalecriticità. Nell’ambito del “financial engineering”, laUE sostiene l’uso innovativo dei <strong>Fondi</strong> Strutturali peril finanziamento mediante capitale di rischio, comei micro-crediti, per colmare una lacuna finanziariacrescente che riguarda soprattutto le start-up e lemicro-imprese, che non hanno accesso ai prestitibancari convenzionali.Il progetto persegue come obiettivi principali, lapromozione della creazione di posti di lavoro, losviluppo sostenibile regionale, la coesione socialee l’imprenditorialità, migliorando, ampliando e innovandostrumenti, programmi e approcci politicida parte delle regioni partner nel sostegno fornitoalle micro-imprese e alle nuove start-up. I partnerintendono trasferire gli strumenti ideati e i risultaticonseguiti dal presente progetto, e di elaborare nuoviapprocci con un impatto tangibile per tutti i partner.Una particolare attenzione sarà data all’accesso allerisorse finanziarie e alle misure di supporto e accompagnamentoalle imprese.I risultati attesi dal progetto consistono nel trasferimentoe nella creazione di strumenti e approccicomuni a sostegno delle micro-imprese. Ciò porteràall’elaborazione di nuovi programmi di sostegnoefficaci e innovativi in ogni singola regione aderenteal progetto, e all’ampliamento dell’accesso a talistrumenti da parte degli imprenditori. Fra le attivitàpreviste, saranno organizzati workshop per raccoglieree analizzare le buone pratiche concrete esistenti, deiprogetti dimostrativi locali per la sperimentazione dellatrasferibilità e lo sviluppo di tool kit interregionali.Inoltre, il progetto offrirà un valore aggiunto agliinterventi dei <strong>Fondi</strong> Strutturali nel prossimo periododi programmazione, promuovendo l’uso innovativodei fondi FESR per la predisposizione di programmidi finanziamento.


UNDERSTANDRegioni europee rivolte all’adozione di indicatori standard per ilbenchmarking della Società dell’InformazioneArea di programma: EstTipo di operazione: Progetti individualiSettore: Società dell’InformazioneCapofila: Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> (IT)Contatti Capofila: Sandra Lotti, e-mail: progeur@regione.emilia-romagna.itDurata: febbraio 2004 - ottobre <strong>2006</strong>Risorse finanziarie complessive: 1.370.000 euroPartenariato: CSP s.c.a.r.l. (IT); Aquitaine Europa Communication (FR); Hessen Agentur (DE); Marshal Officeof the Wielkopolska Voivodship (PL); Yorkshire Forward (UK); ISEU - Europeo Business Management School,University of Wales (UK); IBIT- Balearic Islands Technology Foundation (ES); OVSI Foundation - Valencian Officefor the Information Society (ES); Associazione di enti locali della Contea di Vasternorrland (SE); RegioneToscana (IT); Regione Puglia (IT)Sito Web: www.understand-eu.netStruttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: Direzione Generale Organizzazione, Sistemi informativie TelematicaRisorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 121.000 euroUNDERSTAND parte dalla convinzione che il benchmarkingregionale per la Società dell’Informazione asupporto dello sviluppo sociale ed economico regionalesia una priorità urgente. I partner regionali iniziaronoil loro lavoro nel 2003, discutendo e condividendo idati delle loro indagini. Questo sforzo ha mostratoche la condivisione dei dati ex-post non è sufficienteper il confronto: le regioni devono condividere findall’inizio la stessa metodologia. Per questa ragione,i partner regionali definirono un Memorandum diCooperazione nel quale si accordavano per lavorarealla ricerca di indicatori comuni, dati e metodologiecondivisi. L’intero processo fu promosso e coordinatodalla Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> in stretta collaborazionecon eris@. UNDERSTAND aspira a costruire strumentiche permettano facilmente il coinvolgimento di altreregioni.dell’informazione a livello regionale; la definizione diun set di indicatori comuni e di metodologie, per lamisurazione di quattro principali ambiti di sviluppodella società dell’informazione (utilizzo di internetda parte di pubblica amministrazione, imprese,famiglie/cittadini; infrastrutture a banda larga); lacreazione di una rete di regioni che individuino unmodello di riferimento per il benchmark dello sviluppodella società dell’informazione e forniscanoai policy makers regionali un supporto concreto alprocesso decisionale; la raccolta di dati su cui basarsiper rilevare come e perché alcune regioni ottenganorisultati migliori di altre; la diffusione di linee guida perdefinire uno standard comune di indicatori regionaliper la società dell’informazione; la creazione di unaprospettiva regionale sul benchmark della societàdell’informazione in Europa; la progettazione e larealizzazione di un database trans-regionale perl’aggiornamento degli indicatori.201INTERREG III CI principali obiettivi di UNDERSTAND sono il confrontodello sviluppo regionale della società dell’informazioneattraverso la definizione e l’applicazione di un setdi indicatori regionali comuni, che permetterannoai policy makers regionali di comprendere megliocome indirizzare le risorse finanziarie per lo svilupporegionale della società dell’informazione.Obiettivi specifici del progetto sono: l’analisi dello“stato dell’arte” in materia di indicatori per la societàI principali output di UNDERSTAND sono:1. il benchmarking tool-kit, un set metodologicocomune completo di 4 metodologie sulle 4 areed’indagine;2. un database on line per raccogliere ed analizzarei dati regionali;3. almeno 2 rilevazioni all’anno per ciascuna regione;4. conferenze internazionali e il sito web ufficiale.


U.TDRUnion des Terres De RivièresArea di programma: SudTipo di operazione: RetiSettore: Ambiente - Sviluppo SostenibileCapofila: Association Union des Terres de Rivières (FR)Contatti Capofila: Richard Fenollo, e-mail: TERRE-DE-RIVIERES@wanadoo.frDurata: dicembre 2004 - novembre <strong>2006</strong>Risorse finanziarie complessive: 1.569.681 euroPartenariato: Università di Ferrara (IT); DPTU - Università di Roma “La Sapienza” (IT); Association of RiverTrusts - A.R.T. (UK); Associacion Iberica de Municipios ribereños del Duero - A.I.M.R.D. (ES); Ajuntament deTortosa (ES); Mairie de Saint Mammès (FR); Development Association of North East Frontier Communes (PT);Associazione Comunale di SOSNA (SK); Agenzia Comunale per lo Sviluppo Sociale di Trikala - D.E.K.A. (GR);Consiglio Comunale di Rakoczifalva (HU); Instituto Universitario de Urbanistica de la Universidad de Valladolid(ES); DUAOT - Universidad Politecnica de Madrid (ES); Università della Scienza e della Tecnologia AGH (PL);Istituto Politecnico di Branco (PT); Università di Dortmund (DE); Associazione Storica di Douro (PT); IstitutoPolitecnico Tomar (PT); Associazione per lo Sviluppo dell’Extremadura di Douro (PT); Associazione per loSviluppo di Progetti Culturali, Sociali ed Economici (PT); Syndicat Intercommunal de Protection des Berges del’Adour Maritime et Affluents (FR); Ecole d’Architecture de Toulouse-Equipe - PvP Group (FR); Ayuntamientode Torrelavega (ES); Asociacion IDEM (ES)Sito Web: www.terresderivieres.comEnte territoriale della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolto: Università di FerraraRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 12.000 euroReferente: Marilena Leis, e-mail: lsm@unife.it202INTERREG III CLa gestione sostenibile di fiumi e risorse idriche richiedeuna cooperazione che trascende i confini amministrativi,culturali e geografici. Pertanto, una rete dipartner di diversi paesi europei è stata costituita apartire da un’Associazione di gruppi locali nella regionefrancese dell’Aquitania, allo scopo di promuovere lacooperazione. Ed è in questo contesto che si inserisceil progetto al fine di costruire una rete di cooperazionetransnazionale. Date le difficoltà degli amministratorie dei politici locali di realizzare in termini concreti unacooperazione transnazionale, a causa di questioni diviaggio, tempo, mancanza di informazioni, barrierelinguistiche, ecc., i partner hanno optato per la videoconferenzacome strumento di comunicazione.3. favorire la partecipazione dei cittadini alla costruzionedell’Europa, attraverso la realizzazione di unacooperazione transnazionale secondo un approccio ditipo bottom-up;4. creare di un gruppo di studio sulle acque per fornireun supporto scientifico e una struttura di formazioneper politici e specialisti;5. realizzare un inventario delle pratiche e delle azioniintraprese nelle Regioni aderenti al progetto;6. realizzare incontri fra specialisti e politici locali nell’ambitodi un progetto di cooperazione transnazionalevolto alla promozione di scambi e ad azioni di sensibilizzazione;7. diffondere know-how e formazione.1. Favorire la tutela ambientale e l’adozione di unapproccio economico, culturale e sociale nei confrontidell’acqua, in quanto risorsa e patrimonio;2. favorire l’adattamento della Pianificazione Territorialeaffinché tenga conto della gestione delle risorseidriche;1. Sviluppo di una cooperazione transnazionale fra leaderpolitici regionali locali ed europei finalizzata alla formulazionedi politiche e tecniche di gestione comuni della rete;2. analisi dei problemi e dei progetti comuni in vista diazioni comuni da intraprendere nell’ambito di altri programmicomunitari;3. elaborazione di una politica per la comunicazionetransnazionale.


URBE VIVARealizzazione di nuovi modelli per la rivitalizzazione economica deicentri urbaniArea di programma: EstTipo di operazione: Progetti individualiSettore: Sviluppo LocaleCapofila: Comune di Padova (IT)Contatti Capofila: Raffaella Michelon, e-mail: michelonr@comune.padova.itDurata: ottobre 2004 - settembre <strong>2007</strong>Risorse finanziarie complessive: 998.829 euroPartenariato: Comune di Bologna (IT); AICCRE - Associazione Italiana del Consiglio dei Comuni e delleRegioni d’Europa (IT); Comune di Modena (IT); Azienda Municipalizzata per la pianificazione & lo sviluppodi Patrasso (GR); Società per lo Sviluppo del Comune di Santa Cruz de Tenerife (ES); Câmara Municipal deCoimbra (PT)Sito Web: www.urbeviva.netEnti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Comune di Bologna; Comune di ModenaRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: Comune di Bologna 59.000 euro;Comune di Modena 73.465, 50 euroReferente: Comune di Bologna, Arianna Morelli, e-mail: arianna.morelli@comune.bologna.it;Camilla Broccoli, e-mail: camilla.broccoli@comune.bologna.it;Comune di Modena, Ludovica Cottica, e-mail: ludovica.cottica@comune.modena.itIl declino o la perdita di attrattività dei centri urbaniè un problema comune affrontato dal partenariatoURBE VIVA. Il declino è dovuto ad una serie di fattorisocioeconomici, tra i quali il più visibile è l’aumentodel numero dei centri commerciali periferici. Per farfronte a tale questione, è necessario adottare degliapprocci integrati già sperimentati in altri paesi, comein Gran Bretagna, Svezia, Belgio o Francia, finalizzatiall’armonizzazione degli interventi strutturali, economici,ambientali e culturali in una politica coerente,comprendente soluzioni personalizzate per la gestionedei centri urbani e alla costituzione di partenariati fraenti pubblici e privati responsabili del coordinamentodell’attuazione di tali misure.La rete si propone di favorire la sensibilizzazione ediffusione delle conoscenze su strategie e strumentiefficaci per lo sviluppo urbano, con particolare riferimentoalla gestione dei centri urbani e alle metodologiedi valutazione di strumenti e politiche per losviluppo urbano. Sostiene la creazione di partenariatipubblici/privati e forme di urbanistica “negoziata”e “partecipata” nelle aree urbane aderenti alla rete.Le attività previste dal progetto prevedono l’analisidelle esperienze dei partner e la raccolta delle miglioriprassi internazionali, la messa a punto di metodicomuni di analisi delle aree partner e l’elaborazionedi modelli operativi comuni per una gestione urbanacoordinata.203INTERREG III CLa rete URBE VIVA intende sensibilizzare gli entipubblici a livello locale, regionale e nazionale sullepossibilità di valorizzazione dello sviluppo economicourbano. In particolare, il progetto mira ad individuaremetodi per l’analisi delle aree urbane, valutandone ipunti di forza e di debolezza e individuando le misureadeguate per contrastare il degrado dei centri urbanie creare dei partenariati fra enti pubblici e privatistabili nonché delle forme di urbanistica “negoziata”e “partecipata”.


WELHOPSPolitiche per l’edilizia protetta per gli anzianiArea di programma: EstTipo di operazione: Progetti individualiSettore: Politiche SocialiCapofila: Ervet - <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> Valorizzazione Economica Territorio SpA (IT)Contatti Capofila: Claudia Ferrigno, e-mail: cef@ervet.itDurata: aprile 2005 - settembre <strong>2007</strong>Risorse finanziarie complessive: 1.143.060 euroPartenariato: Istituto di Tecnologia di Blekinge (SE); Federazione dei Comuni, delle Regioni e delle Provincedi Aragona (ES); Brighton & Hove Council Directorate of Housing & City Support (UK); Comune di Györ (HU);Agenzia per lo Sviluppo Regionale di Siauliai (LT)Sito Web: www.welhops.netEnti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Ervet - <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> Valorizzazione EconomicaTerritorio SpARisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 201.780 euro204INTERREG III CL’Unione Europea si trova di fronte a cambiamentidemografici senza precedenti che avranno un forteimpatto sulla società e l’economia. Un importantefattore alla base di questi cambiamenti demograficiè l’aspettativa di vita più lunga della popolazione. Lecondizioni di salute migliori delle giovani generazionifanno sperare che la popolazione anziana del futuropossa restare autosufficiente e rimanere a vivere nelleproprie case più a lungo, una tendenza già attualmentevisibile. Se la necessità di un’assistenza intensiva saràtendenzialmente concentrata nell’ultimo periodo divita, le città e le regioni della UE devono approntaredelle politiche e dei servizi sociali e di edilizia per glianziani che offrano loro la possibilità di vivere nelleproprie abitazioni.Il progetto WELHOPS intende promuovere miglioricondizioni di vita e residenziali per gli anziani nell’UnioneEuropea. In particolare, si propone di raccoglieredati ed effettuare un benchmarking fra le diverseesperienze regionali, individuando e trasferendole buone pratiche e definendo le linee guida per lapianificazione urbanistica e realizzando dei progettidi edilizia per gli anziani che saranno sperimentatiin una serie di attività pilota.WELHOPS prevede di raggiungere una maggiore efficienzae un migliore know-how nel settore dell’ediliziaper gli anziani nelle regioni partner. Infatti, politichepiù efficienti sostengono l’autonomia e promuovonouna migliore qualità di vita nel contesto urbano. Lacreazione di una rete europea di esperti e attori localiassicura coerenza e promuove la comunicazione, laformazione, il coordinamento e la condivisione delleesperienze fra partners e anche fra regioni non aderential progetto. Le attività prevedono la conduzione di“diagnosi regionali” per analizzare la situazione deglisviluppi nel settore dell’edilizia per gli anziani nelleregioni aderenti al progetto. I partner definisconoun nuovo Modello di Welfare ed elaborano dellelinee guida comuni per la costruzione di residenzeper gli anziani economicamente sostenibili. Inoltre,i partner sono impegnati nello sviluppo di una seriedi progetti pilota per applicare il nuovo Modelloadattandolo alle diverse esigenze territoriali, sociali,legislativi e regionali.


WINEPLANMetodologie per le Pubbliche Amministrazioni e le Agenzie per loSviluppo Locale per una gestione sostenibile e coordinata delle regionivitivinicoleArea di programma: EstTipo di operazione: Progetti individualiSettore: Turismo - Sviluppo LocaleCapofila: Provincia di Forlì-Cesena (IT)Contatti Capofila: Paolo Bonini, e-mail: paolo.bonini@provincia.fc.itDurata: febbraio 2004 - gennaio <strong>2007</strong>Risorse finanziarie complessive: 1.280.000 euroPartenariato: Provincia di Ravenna (IT); District of Rheingau-Taunus (DE); Fondazione per lo Sviluppo delleImprese del Comune di Tolna (HU); Niederösterreich Werbung GmbH (AT)Sito Web: www.wineplan.netEnti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: Provincia di Forlì-Cesena; Provincia di RavennaRisorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: Provincia di Forlì-Cesena 220.000euro; Provincia di Ravenna 170.000 euroIl progetto WINEPLAN intende dotare le pubblicheamministrazioni e le agenzie delle regioni vitivinicoledi nuovi approcci strategici volti allo sviluppo regionale,che tengano conto di concetti chiave, quali:lo sviluppo sostenibile, la tutela del paesaggio, lagestione della qualità, opportunità alternative direddito, il coinvolgimento degli stakeholder, unabuona governance, le identità regionali e un marketingterritoriale innovativo.Il progetto WINEPLAN si pone l’obiettivo generale discambiare e diffondere metodologie innovative peruna gestione regionale integrata a supporto dellepolitiche di sviluppo sostenibile nelle regioni vitivinicole.Gli obiettivi specifici comprendono: l’elaborazione,l’attuazione e il miglioramento di nuove e più efficacistrategie di sviluppo, politiche ed azioni, nonché misuremirate per le PMI operanti nel settore vitivinicolo eturistico, l’ideazione e il miglioramento di strategie dicomunicazione e promozione ed azioni pilota.I risultati previsti dal progetto sono: il conseguimentodi un maggiore livello di know-how nelle regionipartner, un Partenariato più efficace e un migliorecoordinamento fra il settore pubblico e privato. Ilprogetto si propone di rafforzare la capacità delleRegioni partner di migliorare la gestione della qualità,di tutelare il proprio patrimonio culturale, diprogettare e realizzare un’immagine attraente basatasulla produzione vitivinicola e sul turismo. Le attivitàpreviste dal progetto comprendono l’organizzazione diworkshop e conferenze per lo scambio di esperienzee la diffusione delle buone pratiche nella gestione delpatrimonio culturale, facendo riferimento, in particolare,all’esperienza realizzata nell’area di Wachauin Austria, un sito dichiarato parte del patrimonioculturale dell’umanità dell’ONU, che si è distinto perla messa a punto e il marketing di offerte turistichee di valorizzazione dei prodotti tipici locali. Il partenariatoha inoltre stabilito un calendario d’incontrifra gli stakeholder locali per la realizzazione di lineeguida politiche comuni.205INTERREG III C


ProgrammaINTERACTElenco progettiALSOREACTINTERACT206


ALSOAchievement of Lisbon and Gothenburg Strategy Objectives byINTERREGSettore: Sviluppo Locale - Cooperazione IstituzionaleCapofila: Regione MarcheContatti Capofila: Sergio Bozzi, e-mail: sergio.bozzi@regione.marche.itDurata: giugno 2005 - giugno <strong>2007</strong>Risorse finanziarie complessive: 1.260.413 euroPartenariato: Regione Marche (IT); Sviluppo Marche SPA (IT); ERVET - <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> ValorizzazioneEconomica del Territorio S.p.a. (IT); Central European Initiative, Associazione For the South Great Plain (HU);Ministero Bulgaro dello Sviluppo Regionale e dei Lavori Pubblici (BG); Regional Council of South-West Finland(FI); Regional Council of Ita Usimaa (FI); Regional Development Agency of Klaipeda (LT); Hiiuma County(EE); Regional Council of Lorraine (FR); Associazione Arco Latino (ES); Cambridgeshire County Council (UK);Université Libre de Bruxelles (BE); European Institute of Public Administration (ES)Sito web: www.alsoproject.euEnti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolti: ERVET - <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> Valorizzazione Economicadel Territorio S.p.a.Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 99.477 euroReferente: Roberta Dall’Olio, e-mail: rdallolio@ervet.itALSO è un progetto finanziato nell’ambito del ProgrammaINTERACT che mira a sviluppare azioni dicooperazione internazionale e contemporaneamentepromuovere metodi e strumenti in grado di supportareamministratori regionali e locali nella transizione versoil nuovo obiettivo della Cooperazione Territoriale dei<strong>Fondi</strong> Strutturali. Le principali fasi di attività previste dalprogetto ALSO sono:raccolta ed analisi di più di 100 progetti INTERREG,finanziati sui territori partner;definizione ed elaborazione di metodologie e strumenti;identificazione e redazione di ipotesi di progetto condiviseda presentare come proposte per il nuovo periodo diprogrammazione <strong>2007</strong> - <strong>2013</strong>;condivisione e diffusione dei risultati di progettoAlla base di ALSO è l’obiettivo di dar vita ad un collegamentooperativo tra i singoli progetti di cooperazionesviluppati sul territorio e co-finanziati dal programmaINTERREG e la Nuova Strategia di Lisbona. Il ProgettoALSO metterà a disposizione di amministratori regionali,autorità di gestione del programma INTERREG e singolipromotori di iniziative strumenti operativi efficaci checonsentono la valutazione dei risultati e dell’impattodei progetti di cooperazione territoriale in relazione agliobiettivi della Strategia di Lisbona.Gli obiettivi di ALSO sono:1. facilitare lo scambio di know-how;2. favorire lo sviluppo di progetti di cooperazioneterritoriale coerenti con la Strategia di Lisbona;3. favorire una più ampia e qualificata partecipazionedei soggetti dei territori regionali al nuovo obiettivoCooperazione Territoriale;4. divulgare i risultati di progetto al fine di migliorarel’efficacia dei progetti del nuovo obiettivo CooperazioneTerritoriale.I principali risultati attesi del progetto ALSO sono:1. ALSO Database - raccolta e sistematizzazione delle informazionirelative a più di 100 progetti INTERREG III;2. Modello di Valutazione ALSO - lo strumento principeche consentirà la valutazione dei progetti di cooperazioneterritoriale e del loro contributo al raggiungimentodegli obiettivi fissati nella Strategia di Lisbona;3. Manuale di buone pratiche ALSO - selzione diprogetti INTERREG III in ragione del loro contributo alraggiungimento degli obiettivi di Lisbona;4. ALSO Checklist - una guida per la predisposizione diiniziative coerenti con il nuovo Obiettivo CooperazioneTerritoriale <strong>2007</strong> - <strong>2013</strong>;5. Strumento di Comunicazione ALSO - lo strumentooperativo per una migliore comunicazione dei risultatidi progetto ad un pubblico vasto;6. Idee di progetto - proposte elaborate in vistadell’attivazione del nuovo obiettivo CooperazioneTerritoriale207INTERACT


ReActRegional Actors in INTERREG CooperationSettore: Cooperazione IstituzionaleCapofila: Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>Contatti Capofila: Michele Migliori, e-mail: mmigliori@regione.emilia-romagna.itDurata: gennaio 2005 - dicembre <strong>2006</strong>Risorse finanziarie complessive: 1.121.500 euroPartenariato: Regione Lombardia (IT); Regione Champagne-Ardenne (FR); Regione Creta (GR); Southernand Eastern Regional Assemby (IE); Università di Ljubljana (SI); Centre Balears Europa (ES); Zenica-DobojCanton Government (BiH)Sito web: www.reactproject.orgStruttura della Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> coinvolta: Direzione Generale Programmi e Intese, RelazioniEuropee e Cooperazione InternazionaleRisorse FESR per la Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 175.750 euro208INTERACTLe amministrazioni a livello regionale (NUTS II) giocanoun ruolo centrale nel processo di costruzionedi partnership locali e nello sviluppo di progetti,secondo una logica di pianificazione bottom-up.Considerando che le regioni coinvolte nei programmiINTERREG mostrano ancora delle difficoltà nellagestione e nell’implementazione di tali programmie in alcuni casi non sembrano essere pienamente ingrado di garantire il livello di qualità atteso dai progetti,RE-ACT intende promuovere il miglioramentodella qualità dei ‘programmi e dei progetti INTERREGattraverso la messa in atto di un processo di analisi ela conseguente definizione di raccomandazioni mirate.Confrontare le diverse esperienze e condividerebuone prassi all’interno del partenariato stimola unacostante promozione delle capacità di cooperazionee di interrelazione con altri partner coinvolti nell’IniziativaINTERREG.I principali risultati del progetto sono:1. report sui risultati dell’analisi dei Programmi edei Progetti2. un kit di strumenti per un project management efficacerivolto agli attori del programma INTERREG3. un set di raccomandazioni rivolte alle Autoritàcomuni di gestione dei singoli programmi finalizzatiad ottimizzare le procedure INTERREG4. scambi di personale e seminari di formazioneIl progetto, più in generale, produrrà: una maggioreconsapevolezza, a livello di programma INTERREG,sulla necessità di delineare ed adottare strategie estrumenti più efficaci di gestione dei programmi;un incremento della conoscenza nelle regioni partecipantiin merito alla gestione del programmae alle metodologie di programmazione integrata;creazione tra le regioni partner di una partnershipstabile e prima definizione di una strategia futuranegoziata e partecipata.Gli obiettivi del progetto sono:1. rafforzare la cooperazione e lo scambio promuovendol’accesso alle esperienze dei partner INTERREGcoinvolti;2. implementare e migliorare le procedure di gestionenei programmi INTERREG;3. accrescere le capacità gestionali dei coordinatoriregionali a livello NUTS II;4. ottimizzare la qualità dei progetti INTERREG localie internazionali;


LEGENDA SIGLE PAESEALDZADATBEBYBiHBGHRDKEGEEFYFIFRDEELIEILITLVLBLYLILTLUMTMAMCCGNONLPLPTUKCZRORUSMSCGSYSKSIESSECHPSTNTRUAHUAlbaniaAlgeriaAndorraAustriaBelgioBielorussiaBosnia-ErzegovinaBulgariaCroaziaDanimarcaEgittoEstoniaFyrom ex Repubblica iugoslava di MacedoniaFinlandiaFranciaGermaniaGreciaIrlandaIsraeleItaliaLettoniaLibanoLibiaLiechtensteinLituaniaLussemburgoMaltaMaroccoMonacoMontenegroNorvegiaPaesi BassiPoloniaPortogalloRegno UnitoRepubblica cecaRomaniaRussiaSan MarinoSerbiaSiriaSlovacchiaSloveniaSpagnaSveziaSvizzeraTerritori palestinesiTunisiaTurchiaUcrainaUngheria209INTRODUZIONE

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