10.07.2015 Views

L'eccezione e la regola nell'educazione alle norme morali - E. Medea

L'eccezione e la regola nell'educazione alle norme morali - E. Medea

L'eccezione e la regola nell'educazione alle norme morali - E. Medea

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

L’esperienza del<strong>la</strong> Rego<strong>la</strong>Sub test ComprensioneChe cosa fai se un bambino più piccolo di te comincia apicchiarti?Criterio generale di correttezzaNon litigare con lui/lei. Le risposte devono indicare cheil bambino è in grado di control<strong>la</strong>rsi e che accetta <strong>la</strong>responsabilità di non litigare.


L’esperienza del<strong>la</strong> Rego<strong>la</strong>Sub test ComprensionePer quali ragioni i giochi hanno delle regole?• Criterio generale di correttezzaRiconoscere che è necessaria una qualche forma diaccordo tra i giocatori.Avere <strong>la</strong> nozione di onestàRiconoscere che le regole organizzano l’attività delgioco


Un’interpretazione cognitivista delle difficoltà socio re<strong>la</strong>zionali edemotive nei pazienti schizofrenici con sintomatologia prevalentementepositiva e negativa.Grada, Pigato, Salce, Bianchin, PriorGIORN ITAL PSICOPAT 2006• Adeguata conoscenza di regole <strong>morali</strong> econvenzionali• Adeguata attribuzione di gravità <strong>alle</strong>vio<strong>la</strong>zioni delle regole• Deficit nel riconoscimento deicomportamenti normativi e delle vio<strong>la</strong>zioni


Metafore sull’apprendimento delle regoleMetafora del “contenitore”Metafora del “modellismo”Metafora del “ricercatore”


UOMO RICERCATORECome il ricercatore procede sul<strong>la</strong> base dideterminate previsioni modificando le variabili eosservandone gli effetti, così l’uomo procede peranticipazioni utilizzando per variabili icomportamenti attraverso i quali costruirerepliche degli eventi e determinare così unacomprensione del mondo che lo circonda.(Kelly,1955)


La teoria dello sviluppo di J. Piaget(1896-1980)• La differenza tra il pensiero del bambino e quello dell'adulto èdi tipo qualitativo (il bambino non è un adulto in miniatura maun individuo dotato di struttura propria).• Il concetto di intelligenza (capacità cognitiva) è legato alconcetto di "adattamento all'ambiente". L'intelligenza non èche un prolungamento del nostro adattamento biologicoall'ambiente.• L'uomo non eredita solo delle caratteristiche specifiche del suosistema nervoso e sensoriale, ma anche una disposizione chegli permette di superare questi limiti biologici imposti dal<strong>la</strong>natura (ad es. il nostro udito non percepisce gli ultrasuoni, peròpossiamo farlo con <strong>la</strong> tecnologia).• Ruolo attivo del soggetto sull’oggetto ovvero <strong>la</strong> conoscenza èfrutto dell’interazione del<strong>la</strong> persona con il mondo.


La teoria dello sviluppo di J. Piaget(1896-1980)• Si ha assimi<strong>la</strong>zione quando un organismoadopera qualcosa del suo ambiente perun'attività che fa già parte del suo repertorio eche non viene modificata• (p.es. un bambino di pochi mesi che afferra unoggetto nuovo per batterlo sul pavimento:siccome le sue azioni di afferrare e battere sonogià acquisite, ora per lui è importantesperimentarle col nuovo oggetto).• Questo processo predomina nel<strong>la</strong> prima fase disviluppo


La teoria dello sviluppo di J. Piaget(1896-1980)Nel<strong>la</strong> seconda fase invece prevale l'accomodamento.Il bambino può svolgere un'osservazione attivasull'ambiente tentando altresì di dominarlo. Le vecchierisposte si modificano al contatto con eventi ambientalimutevoli(p.es. se il bambino precedente si accorgeChe l'oggetto da battere per terra è difficile damaneggiare, cercherà di coordinare meglio <strong>la</strong> presadell'oggetto).L’imitazione è una forma di accomodamento


La teoria dello sviluppo di J. Piaget(1896-1980)• Fase senso-motoria (dal<strong>la</strong> nascita a 2aa circa)1. Riflessi innati: L'esercizio frequente di questiriflessi, in risposta a stimoli provenienti dal suoorganismo o dall'ambiente, porta all'instaurarsidi "abitudini"Ad es. dopo i primi giorni di vita il neonato trova il capezzolo molto piùrapidamente; pur succhiando sempre il dito, lo discrimina dal capezzoloo dal ciuccio, e smette di succhiare il dito se gli viene dato il cibo.


La teoria dello sviluppo di J. Piaget(1896-1980)• Fase senso-motoria (dal<strong>la</strong> nascita a 2aa circa)• Reazioni circo<strong>la</strong>ri primarie: dal secondo alquarto mese. Per "reazione circo<strong>la</strong>re" s'intende<strong>la</strong> ripetizione di un'azione prodotta inizialmenteper caso, che il bambino esegue per ritrovarnegli interessanti effetti. Grazie al<strong>la</strong> ripetizione,l'azione originaria si consolida e diventa unoschema che il bambino è capace di eseguirecon facilità anche in altre circostanze


Vio<strong>la</strong>zione delle regole• Una rego<strong>la</strong> sociale o comportamentale assumevalore nel momento in cui viene vio<strong>la</strong>ta.• Se non fosse presente <strong>la</strong> vio<strong>la</strong>zione nonriusciremmo a percepire il confine trabene/male, giusto/sbagliato,adeguato/inadeguato.• Il fatto stesso che esiste una rego<strong>la</strong> implica cheabbiamo considerato l’opportunità sgradevoledel<strong>la</strong> vio<strong>la</strong>zione


Esempi di regole• Norma ricavata dall’esperienza:- Norme/Leggi del<strong>la</strong> fisica- Stabilità nel<strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione madre/bambino• Norma fissata per convenzione:- Codice del<strong>la</strong> strada- Codice Penale e Civile- Ga<strong>la</strong>teo


Scelte educative che favoriscono ill’autorego<strong>la</strong>zione(Vio, Marzocchi 1999)1. Fare un’analisi dettagliata deicomportamenti2. Individuare i comportamenti negativi3. Ampliare il proprio bagaglio di strategie4. Agire d’anticipo rispetto al problema conun piano in testa


Scelte educative che favoriscono ill’autorego<strong>la</strong>zione(Vio, Marzocchi 1999)Comportamenti lievemente negativi (azioni didisturbo)Comportamenti gravemente negativi (violenza fisica everbale verso persone e oggetti)Analisi degli antecedenti e delle conseguenzeRinforzo positivoPunizione


AMBIENTE PREVEDIBILE• Consente al<strong>la</strong> persona di sperimentare il propriocomportamento confrontandosi con un ambientestabile e sicuro; favorisce lo sviluppo di“anticipazioni” validate dall’esperienzaStabilità antecedente/conseguenteAccordo tra le figure di riferimentoAdulto come modelloAgire con un “piano” in testaCircoscrivere il proprio ambito di intervento“Lavorare” per obiettivi e indicatori


Bibliografia• A.Orsini, L. Picone (2006) Contributo al<strong>la</strong> taratura italiana diWechsler Intelligence Scale for Children (WISC-III) Giunti OSFirenze• Grada, Pigato, Salce, Bianchin, Prior (2006) Un’interpretazionecognitivista delle difficoltà socio re<strong>la</strong>zionali ed emotive nei pazientischizofrenici con sintomatologia prevalentemente positiva enegativa. Giornale Italiano di Psicopatologia• Kelly George, A.(1955) The Psychology of Personal Constructs,Volume 1, Norton, New York.• J Piaget (1958) Giudizio e ragionamento nel bambino. Edizioneitaliana:, La Nuova Italia Ed., Firenze• Vio C., Marzocchi M., Offredi F. (1999). Il Bambino Con Deficit DiAttenzione e Iperattività: Diagnosi Psicologica e Formazione DeiGenitori. Trento, Erickson

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!