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la diga di Piaganini (a 397 metri), il cui serbatoio ha ... - ARTA Abruzzo

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A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbienteDimensioni del bacino FINO-TAVO-SALINETAVOFINOSALINETOTALE BACINO300 Kmq278 Kmq34 Kmq612 KmqFigura 6 - In<strong>di</strong>viduazione dellÕarea geografica interessata dal bacino.IDROGRAFIA - PRINCIPALI AFFLUENTICERCHIOLA (affluente <strong>di</strong> sx) - <strong>il</strong> torrente Cerchia<strong>la</strong> nasce dal GranSasso (TE) fra <strong>il</strong> Colle Corneto (967 m) e <strong>il</strong> monte Addenza (751 m).La sua lunghezza complessiva <strong>di</strong> circa 11 Km.Affluente <strong>di</strong> sinistra del Fiume Fino presso Bisenti, 39 Km da Teramo,in localitˆ Castiglione Messer Raimondo.GALLERO (affluente <strong>di</strong> dx) - <strong>il</strong> torrente Gallero nasce dal monteMorrone (1315 m), alle pen<strong>di</strong>ci orientali del Gran Sasso. Si sv<strong>il</strong>uppaper una lunghezza <strong>di</strong> 10 Km. Affluente <strong>di</strong> destra del fiume Tavo pressoCastiglione in localitˆ Penne.Acqua 205


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbiente7) Bacino Idrografico del Fiume ATERNO-PESCARATIPOLOGIA DEL BACINOIl bacino dellÕAterno-Pescara si estende su unÕarea <strong>di</strong> 3190 Kmq e<strong>di</strong>l suo territorio compreso per <strong>il</strong> 75% nel<strong>la</strong> provincia de LÕAqui<strong>la</strong>, <strong>il</strong>23,5% nel<strong>la</strong> provincia <strong>di</strong> Pescara e lÕ1,5% nel<strong>la</strong> provincia <strong>di</strong> Chieti.LÕaltitu<strong>di</strong>ne me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 925 m sul livello del mare. La precipitazioneatmosferica varia da massimi <strong>di</strong> circa 1500 mm/a, in corrispondenzadei maggiori r<strong>il</strong>ievi, a minimi <strong>di</strong> 600 mm/a, nelle depressioni e nel<strong>la</strong>fascia costiera: <strong>la</strong> precipitazione me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> circa 900 mm/a.Il 30% del territorio costituito da successioni se<strong>di</strong>mentarie calcareo-s<strong>il</strong>ico-marnoseriferib<strong>il</strong>i ad un ambiente <strong>di</strong> transizione piattaforma-bacino;<strong>il</strong> 25% costituito da depositi calcareo dolomitici <strong>di</strong> piattaformacarbonatica; <strong>il</strong> 20% costituito da flysh arg<strong>il</strong>loso-arenacei; <strong>il</strong>25% costituito da depositi fluvio-<strong>la</strong>custri e da detriti <strong>di</strong> falda.Il reticolo idrografico piuttosto artico<strong>la</strong>to nel settore montano, dovesi identificano i corsi dellÕAterno, del Sagittario e del Gizio; dal<strong>la</strong>confluenza <strong>di</strong> questi rami e dal contributo delle omonime sorgenti,nel<strong>la</strong> piana <strong>di</strong> Sulmona-Popoli <strong>ha</strong> origine <strong>il</strong> Pescara che riceve, in rivasinistra, <strong>il</strong> corso del Tirino, da questa confluenza <strong>il</strong> fiume scorre in <strong>di</strong>rezioneNE e sbocca nellÕAdriatico attraversando <strong>la</strong> cittˆ <strong>di</strong> Pescara.La lunghezza complessiva del fiume Aterno-Pescara <strong>di</strong> 145 Km,<strong>la</strong> portata <strong>di</strong> massima magra <strong>di</strong> 31 mc/sec e nelle massime piene quasi2500 mc/sec.ATERNO - <strong>il</strong> fiume Aterno nasce dal monte Civitel<strong>la</strong> (1603 m) epresso Popoli si unisce al Sagittario per dare origine al fiume Pescara.C<strong>la</strong>ssificato come un fiume <strong>di</strong> III or<strong>di</strong>ne <strong>ha</strong> una lunghezza complessiva<strong>di</strong> 85 Km.PESCARA - <strong>il</strong> fiume Pescara nasce a Popoli e dopo poche centinaia<strong>di</strong> <strong>metri</strong> riceve le acque dellÕAterno e successivamente quelle delTirino.Sfocia a Pescara cittˆ omonima sul mare Adriatico.C<strong>la</strong>ssificato come un fiume <strong>di</strong> II or<strong>di</strong>ne <strong>ha</strong> una lunghezza complessiva<strong>di</strong> 60 Km.206Acqua


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbienteDimensioni del bacino ATERNO-PESCARAATERNORAIORAIALESAGITTARIOGIZIO - VELLAPESCARATIRINOORTENORATOTALE BACINO967 Kmq252 Kmq150 Kmq340 Kmq277 Kmq566 Kmq339 Kmq161 Kmq138 Kmq3190 KmqFigura 7 - In<strong>di</strong>viduazione dellÕarea geografica interessata dal bacino.Acqua 207


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbienteIDROGRAFIA - PRINCIPALI AFFLUENTIRAIO - (affluente <strong>di</strong> dx) Il torrente Raio nasce dai monti <strong>di</strong> Tornimparte(AQ), si <strong>di</strong>rige verso nord, e volge poi <strong>il</strong> suo corso, dopo un <strong>la</strong>rgogomito, verso est, poco prima <strong>di</strong> Sassa (AQ).Confluisce, dopo un corso <strong>di</strong> 23 Km, nel<strong>la</strong> riva destra dellÕAterno, nelpunto detto Rio.SAGITTARIO - Il fiume Sagittario, nasce sotto V<strong>il</strong><strong>la</strong><strong>la</strong>go (AQ), da sorgentiche sono alimentate per inf<strong>il</strong>trazione dal <strong>la</strong>go <strong>di</strong> Scanno, e scende,per le gole che da esso prendono <strong>il</strong> nome, al<strong>la</strong> Conca Peligna; dopo Sulmona(AQ) riceve da destra <strong>il</strong> fiume Gizio, ingrossato dal torrente Vel<strong>la</strong>e, circa 3 Km dopo <strong>la</strong> stazione <strong>di</strong> Corfinio, sbocca nellÕAterno-Pescara.Il suo corso misura 12 Km e <strong>il</strong> suo bacino imbrifero 627 Kmq.NORA - (affluente <strong>di</strong> sx) Il fiume Nora prende origine da 5 sorgentinel monte <strong>di</strong> Pietra Rossa, a 900 m <strong>di</strong> altitu<strong>di</strong>ne, che si riuniscono inprossimitˆ <strong>di</strong> Carpineto del<strong>la</strong> Nora e <strong>di</strong> Brittoli (PE).Si immette nel fiume Pescara dopo un percorso <strong>di</strong> 30 Km.La sua portata, in estate, <strong>di</strong> 0.25 mc/sec, mentre, in inverno, <strong>di</strong> 2.5mc/sec.RAIALE - (affluente <strong>di</strong> sx) Il Torrente Raiale prende origine dal monteSan Franco (2135 m) e si sv<strong>il</strong>uppa per una lunghezza pari 21 Km. PressoPaganica e Pietra<strong>la</strong>ta le sue acque si <strong>di</strong>vidono e si <strong>di</strong>sperdono in vari rii efossi del<strong>la</strong> piana, per immettersi poi tutti a sinistra nel fiume Aterno.TIRINO - (affluente <strong>di</strong> sx) Il fiume Tirino nasce in due rami fra ColleLungo e Capo dÕAcqua e si sv<strong>il</strong>uppa per una lunghezza complessiva <strong>di</strong>14 Km. Affluente <strong>di</strong> sinistra del fiume Pescara presso Bussi Officine.ORTE - (affluente <strong>di</strong> dx) Nasce dal Guado <strong>di</strong> S. Leonardo (1285 m),arricchito dalle acque che scendono dal<strong>la</strong> Maiel<strong>la</strong> e dal Morrone. Sisv<strong>il</strong>uppa per una lunghezza pari a 26 Km.Affluente <strong>di</strong> destra del fiume Pescara a Piano dÕOrta in localitˆ Caramanico(PE). Riceve, a sinistra Rio Maggio e a destra <strong>il</strong> fiume Orfento. Attraversai comuni <strong>di</strong> Caramanico, Salle, Bolognano e San Valentino.208Acqua


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbiente8) Bacino idrografico del fiume ALENTOTIPOLOGIA DEL BACINO.Il fiume Alento nasce alle pen<strong>di</strong>ci settentrionali del gruppo del<strong>la</strong>Maiel<strong>la</strong>, in prossimitˆ <strong>di</strong> Passo Lanciano e drena un bacino <strong>di</strong> complessivi136 kmq.Dopo pochi km dal<strong>la</strong> sorgente <strong>il</strong> fiume entra per un breve tratto nelterritorio provinciale pescarese per rientrare in quello chietino poco avalle <strong>di</strong> Serramonacesca.Il percorso totale del fiume <strong>di</strong> 35 km; sfocia nel mare Adriaticopresso lÕabitato <strong>di</strong> Francav<strong>il</strong><strong>la</strong> al mare.Per tutta <strong>la</strong> prima metˆ del suo corso, lÕAlento alimentato esclusivamentedalle acque carbonatiche del<strong>la</strong> Majel<strong>la</strong>, mentre nel secondotratto si <strong>ha</strong>nno <strong>di</strong>versi apporti allogenici dovuti soprattutto alle acquereflue <strong>di</strong> due impianti <strong>di</strong> depurazione a servizio del<strong>la</strong> cittˆ <strong>di</strong> Chieti,servita da un acquedotto che capta le acque nel bacino del Pescara, piesattamente dal<strong>la</strong> Sorgente Giar<strong>di</strong>no.I due depuratori riversano nel bacino dellÕAlento portate <strong>di</strong> circa0,10 mc/s (depuratore <strong>di</strong> Bonconsiglio) e <strong>di</strong> 0,04 mc/s (depuratore <strong>di</strong>Vallepara).Altro importante fenomeno <strong>di</strong> apporto allogenico al fiume Alento(stimato in portate me<strong>di</strong>e <strong>di</strong> ca. 0,14 mc/s nel trimestre estivo) costituitodal ri<strong>la</strong>scio <strong>di</strong> acque da parte del Consorzio <strong>di</strong> Bonifica Pescara-Alento che <strong>ha</strong> <strong>la</strong> stazione <strong>di</strong> captazione nel bacino del fiume Pescara,impiantoidroelettrico <strong>di</strong> Triano.A Ripa Teatina, a 10 km circa dal<strong>la</strong> foce, <strong>la</strong> portata me<strong>di</strong>a annuaosc<strong>il</strong><strong>la</strong> intorno ai 0,6 mc/s; tale dato stato estrapo<strong>la</strong>to sommando ivalori <strong>di</strong> portata me<strong>di</strong>a misurata nel periodo 1934-1939 ai dati re<strong>la</strong>tiviagli apporti allogenicirichiamati nelle righe precedenti.Acqua 209


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbienteDimensioni del bacino ALENTOALENTOTOTALE BACINO136 Kmq136 KmqFigura 8 - In<strong>di</strong>viduazione dellÕarea geografica interessata dal bacino.FONTECHIARO - (affluente <strong>di</strong> sx) Rio Fontechiaro nasce in localitˆV<strong>il</strong><strong>la</strong> Reale, in provincia <strong>di</strong> Chieti, a 240 m <strong>di</strong> altitu<strong>di</strong>ne. La sua lunghezzacomplessiva <strong>di</strong> 8 Km e viene c<strong>la</strong>ssificato come fiume <strong>di</strong> or<strong>di</strong>neminore.VALIGE - (affluente <strong>di</strong> sx) Torrente Valige nasce dal Colle del<strong>la</strong> Liocca,presso Casalincontrada in provincia <strong>di</strong> Chieti. Affluente <strong>di</strong> sinistradel fiume Alento a Bucchianico, a 8 Km da Chieti sul<strong>la</strong> SS.81 (PicenaAprutina), <strong>ha</strong> una lunghezza complessiva <strong>di</strong> 5 Km ed c<strong>la</strong>ssificato comefiume <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne minore.210Acqua


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbienteFigura 9 - In<strong>di</strong>viduazione dellÕarea geografica interessata dal bacino.IDROGRAFIA - PRINCIPALI AFFLUENTIVENNA - (affluente <strong>di</strong> sx) lÕaffluente principale, nasce a circa 531 ms.l.m nei pressi del<strong>la</strong> Stazione <strong>di</strong> Guar<strong>di</strong>agrele, corre per un trattocomplessivo <strong>di</strong> circa 24 km prima <strong>di</strong> confluire in riva orografica destranel fiume Foro. Il Dentalo nasce a valle del centro abitato <strong>di</strong> Guar<strong>di</strong>agrelea circa 437 m s.l.m. e scorre per un tratto <strong>di</strong> 22 km <strong>di</strong> lunghezzaprima <strong>di</strong> confluire in riva orografica sinistra nel torrente Venna, neipressi del<strong>la</strong> localitˆ Miglianico.TORRENTE VESOLA SAN MARTINOTORRENTE VESOLA S. ANGELOFOSSO STERPARO212Acqua


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbiente11) Bacino idrografico del fiume MOROTIPOLOGIA DEL BACINOIl fiume Moro nasce a 5 km a N dellÕabitato <strong>di</strong> Orsogna a quota 590m s.I.m. e presenta una lunghezza <strong>di</strong> circa 23 km. Rimane compresotra i bacini dellÕAnelli a N e del Feltrino a S e si sv<strong>il</strong>uppa in una area<strong>di</strong> complessivi 73 km/q.Il reticolo incide nei depositi quaternari a bassa permeab<strong>il</strong>itˆ, costituitida arg<strong>il</strong>le a <strong>di</strong>verso carattere s<strong>il</strong>toso con alternanze sabbioseche, a luoghi, danno origine a piccole sorgenti.Tutta <strong>la</strong> valle caratterizzatadal<strong>la</strong> coltura intensiva del<strong>la</strong> vite consociata allÕulivo. Piccoliappezzamenti irrigui sono presenti subor<strong>di</strong>natamente allÕesistenza <strong>di</strong>pozzi.Non vi sono tributari importanti, essendo <strong>il</strong> maggior contributoquello del Fosso <strong>di</strong> Fonte Me<strong>la</strong>ta, con portata stimata in 5 l/s. Altri affluenti<strong>ha</strong>nno portate non superiori ai 2 l/s. Si nota una certa manifestazionesorgentizia, con portate mai superiori ai 5 l/s, in una strettafascia <strong>di</strong> contatto tra i depositi prevalentemente arg<strong>il</strong>losi e le sovrastantisabbie gialle.Dimensioni del bacino MOROMOROTOTALE BACINO73 Kmq73 KmqAcqua 215


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbienteFigura 11 - In<strong>di</strong>viduazione dellÕarea geografica interessata dal bacino.IDROGRAFIA - PRINCIPALI AFFLUENTIFOSSO DI FONTE MELATA216Acqua


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbiente12) Bacino idrografico del fiume FELTRINOTIPOLOGIA DEL BACINOIl fiume Feltrino nasce nei pressi <strong>di</strong> Castelfrentano ad una altitu<strong>di</strong>ne<strong>di</strong> circa 459 m e dopo un percorso <strong>di</strong> 16 km, sfocia nel mare Adriaticopresso Marina <strong>di</strong> S. Vito. Presenta un bacino <strong>di</strong> 56 kmq, lungo <strong>il</strong>suo corso incide in depositi a bassa permeab<strong>il</strong>itˆ costituiti da arg<strong>il</strong>le a<strong>di</strong>verso tenore s<strong>il</strong>toso con alternanze sabbiose, mentre <strong>il</strong> maggior tributario,<strong>il</strong> fosso dello Spirito Santo, drena le sabbie gialle stratificate.La con<strong>di</strong>zione naturale dei deflussi superficiali viene fortementecompromessa dal<strong>la</strong> presenza <strong>di</strong> scarichi urbani provenienti dai centri<strong>di</strong> Lanciano e <strong>di</strong> Treglio. Infatti, giˆ a quota 107 m s.l.m, lÕasta principaledel fiume Feltrino presenta in alveo acque fortemente inquinate,anche in re<strong>la</strong>zione alle sue ridotte portate. Poco pi a valle <strong>il</strong> fiume ricevelo scarico del depuratore <strong>di</strong> S. Liberata (asservito al<strong>la</strong> cittˆ <strong>di</strong>Lanciano) che ri<strong>la</strong>scia una portata stimata in 70 l/s.La stazione <strong>di</strong> misura delle portate <strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>i localizzata in prossimitˆdel centro abitato <strong>di</strong> S. Vito. <strong>il</strong> valore <strong>di</strong> portata me<strong>di</strong>a annua ottenutain un periodo pi che trentennale <strong>di</strong> 0,33 mcls.In corrispondenza dei mesi estivi, e con un valore minimo <strong>di</strong> 0,1mcls nel mese <strong>di</strong> agosto, si alterna un periodo <strong>di</strong> morbida con valorisuperiori, fra 0,45 e 0,5 mcls, in corrispondenza dei mesi invernali eprimaver<strong>il</strong>i (periodo <strong>di</strong> r<strong>il</strong>evamento del 1937-1940; 1953-1967; 1969-1978; 1986-1990).Dimensioni del bacino FELTRINOFELTRINOTOTALE BACINO56 Kmq56 KmqAcqua 217


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbienteFigura 12 - In<strong>di</strong>viduazione dellÕarea geografica interessata dal bacino.IDROGRAFIA - PRINCIPALI AFFLUENTIFOSSO DELLO SPIRITO SANTO. Il fosso dello Spirito Santo si immettenellÕasta principale del fiume Feltrino a quota 43 m con un contributostimato in 50 l/s, dopo aver ricevuto, a sua volta, lo scarico deldepuratore <strong>di</strong> Treglio stimato in circa 10 l/s.218Acqua


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbiente13) Bacino idrografico del fiume OSENTOTIPOLOGIA DEL BACINOIl bacino dellÕOsento interamente compreso entro i limiti amministratividel<strong>la</strong> provincia <strong>di</strong> Chieti. LÕintero bacino drena unÕarea <strong>di</strong>complessivi ²128 kmq.LÕasta principale nasce dal monte Pal<strong>la</strong>no (altezza m 1.020 s.l.m)nel territorio <strong>di</strong> Tornareccio e si sv<strong>il</strong>uppa per ca. 37 km sino al<strong>la</strong> foce,situata a Nord <strong>di</strong> Casalbor<strong>di</strong>no stazione.Il fiume scorre lungo un percorso ricco <strong>di</strong> meandri naturali, caratterizzatida una eccellente vegetazione ripariale sia arbustiva che arborea,anche se purtroppo <strong>la</strong> qualitˆ delle acque, decisamente scadenti,vanificano le potenzialitˆ <strong>di</strong> naturalitˆ dellÕambiente.Alle origini <strong>il</strong> fiume Osento alimentato da un complesso <strong>di</strong> sorgentitutte con portate modeste, e lungo <strong>il</strong> suo percorso <strong>il</strong> fiume non riceveaffluenti <strong>di</strong> partico<strong>la</strong>re importanza, mentre soggetto con notevolefac<strong>il</strong>itˆ a <strong>di</strong>screti eventi <strong>di</strong> piena anche in occasione <strong>di</strong> precipitazioninon partico<strong>la</strong>rmente intense.La portata del fiume presso <strong>la</strong> foce stata determinata in 0,025mc/s, giacchŽ nel tratto terminale riceve tributi da affluenti attivi chedrenano sui due <strong>la</strong>ti del<strong>la</strong> valle i depositi terrazzati pleistocenici.Dimensioni del bacino OSENTOOSENTOTOTALE BACINO128 Kmq128 KmqAcqua 219


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbienteFigura 13 - In<strong>di</strong>viduazione dellÕarea geografica interessata dal bacino.14) Bacino idrografico del fiume SINELLOTIPOLOGIA DEL BACINOIl fiume Sinello nasce dalle pen<strong>di</strong>ci del Monte Castel Fraiano(1.412 m s.l.m ) con tre <strong>di</strong>fferenti sorgenti, le <strong>cui</strong> quote variano da 950m a 820 m, e che presentano una portata complessiva <strong>di</strong> circa 0,048mc/s quasi del tutto captate dallÕAcquedotto Consort<strong>il</strong>e <strong>di</strong> Vasto.Presenta un bacino <strong>di</strong> 327 kmq e dopo un percorso <strong>di</strong> circa 45 kmsfocia a nord <strong>di</strong> Punta Penna, in localitˆ Lido <strong>di</strong> Casalbor<strong>di</strong>no.A monte del paese <strong>di</strong> Montazzoli <strong>il</strong> fiume <strong>ha</strong> formato un piccolo <strong>la</strong>gonaturale che <strong>ha</strong> avuto origine nel 1956 a seguito <strong>di</strong> una frana che <strong>ha</strong>interessato <strong>il</strong> versante sinistro del<strong>la</strong> valle.é stata r<strong>il</strong>evata lÕesistenza <strong>di</strong> sorgenti lineari <strong>la</strong>ddove <strong>il</strong> fiume incidepiccoli affioramenti <strong>di</strong> calcareniti, non ricevendo pi alcun tipodÕapporto nel suo tratto terminale.220Acqua


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbienteIl bacino del Sinello caratterizzato da importanti fenomeni <strong>di</strong> instab<strong>il</strong>itˆdei versanti, in corrispondenza degli affioramenti <strong>di</strong> litotipiarg<strong>il</strong>losi, con fenomeni franosi a bassa e bassissima velocitˆ attualmentein atto.I dati a <strong>di</strong>sposizione si limitano al solo anno 1937. La portata me<strong>di</strong>aannua r<strong>il</strong>evata al<strong>la</strong> stazione <strong>di</strong> Casalbor<strong>di</strong>no (localizzata a 8 km dal<strong>la</strong>foce) <strong>di</strong> 1,3 mc/s.Il periodo <strong>di</strong> magra, un poÕ anomalo, rappresentato da due picchipari a 2,9 mc/s e a 2,7 mc/s che corrispondono rispettivamente al mese<strong>di</strong> febbraio ed apr<strong>il</strong>e, mentre nel periodo <strong>di</strong> magra si arriva ad un valoreminimo pari a 0,03 mc/s re<strong>la</strong>tivo al mese <strong>di</strong> settembre.Dimensioni del bacino SINELLOSINELLOTOTALE BACINO327 Kmq327 KmqFigura 14 - In<strong>di</strong>viduazione dellÕarea geografica interessata dal bacino.Acqua 221


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbiente(B) BACINI INTERREGIONALI21) Bacino idrografico del fiume TRONTOTIPOLOGIA DEL BACINOIl fiume Tronto nasce in provincia <strong>di</strong> LÕAqui<strong>la</strong> sul versante Sud-Ovest dei monti del<strong>la</strong> Laga e, pi precisamente, tra i monti Laghetta eCarduto, a 2270 <strong>metri</strong> s.l.m.Dopo un percorso <strong>di</strong> 93 Km sfocia nel mare Adriatico a Nord dellÕabitato<strong>di</strong> Martinsicuro (TE), segnando <strong>il</strong> confine tra le regioni Marcheed <strong>Abruzzo</strong>.Il suo bacino idrografico si estende rispettivamente nelle regioniLazio, <strong>Abruzzo</strong> e Marche a ricoprire unÕarea complessiva <strong>di</strong> circa1192 Kmq.Durante <strong>il</strong> decorso verso <strong>il</strong> mare Adriatico riceve numerosi affluenti,fra i quali ricor<strong>di</strong>amo: Fluvione (a 53,5 Km dal<strong>la</strong> sorgente), Chiaro (a 62Km), Bretta (a 67 Km), Chifente (a 73,3 Km), Lama (a 75,5 Km), Morrice(a 78,2 Km), Fiobbo (a 83,2 Km), S. Mauro (a 84 Km), tutti provenientidal<strong>la</strong> sinistra idrografica; Castel<strong>la</strong>no (a 61,5 Km), Tarrapone (a 66Km), Marino (a 69,1 Km), provengono invece dal<strong>la</strong> destra idrografica.La tipologia fluviale del Tronto presenta caratteristiche variab<strong>il</strong>imano a mano che si procede verso valle; come sovente riscontrab<strong>il</strong>enel<strong>la</strong> gran parte dei fiumi del<strong>la</strong> zona appenninica, <strong>il</strong> primo tratto delfiume, subito dopo le sorgenti, scorre in senso longitu<strong>di</strong>nale al<strong>la</strong> catenamontuosa, per poi <strong>di</strong>sporsi perpen<strong>di</strong>co<strong>la</strong>rmente ad essa.Il tronco me<strong>di</strong>o superiore, che si estende fino al<strong>la</strong> periferia Ovest <strong>di</strong>Ascoli Piceno, caratterizzato da pochi e piccoli inse<strong>di</strong>amenti urbanied industriali, ad esclusione degli opifici de<strong>di</strong>ti al<strong>la</strong> <strong>la</strong>vorazione <strong>di</strong>marmi e travertini posti nel territorio <strong>di</strong> Acquasanta Terme.Il secondo tratto, che va da Ascoli Piceno al<strong>la</strong> foce, caratterizzatoda importanti inse<strong>di</strong>amenti urbani e da una <strong>di</strong>ffusa attivitˆ industriale;<strong>il</strong> fiume <strong>di</strong>venta, in tale tratto, <strong>il</strong> recapito dei numerosi scarichi <strong>di</strong> originecloacale ed industriale, subendo come conseguenza <strong>di</strong>retta unprogressivo deterioramento nel<strong>la</strong> qualitˆ delle sue acque.A conferma <strong>di</strong> ci˜ si pu˜ citare <strong>il</strong> fenomeno <strong>di</strong> enorme sv<strong>il</strong>uppo algaleche si verifica sul letto del fiume, in coincidenza dei mesi pi cal<strong>di</strong>e dei pi bassi regimi <strong>di</strong> portata.222Acqua


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbienteLa portata del Tronto viene spesso alterata a causa delle consistentiderivazioni a scopo idroelettrico operate durante <strong>il</strong> suo percorso. Questevariazioni causano alterazioni significative a questo delicato ecosistemafluviale.Una prima derivazione si r<strong>il</strong>eva a monte <strong>di</strong> Amatrice, dove <strong>il</strong> Trontoviene fatto confluire, insieme al torrente Trontino, nel bacino artificiale<strong>di</strong> Scandorel<strong>la</strong>, che alimenta lÕomonima centrale; dopo un percorso<strong>di</strong> 500 <strong>metri</strong> tale derivazione si riversa nuovamente nel Tronto.A monte <strong>di</strong> Arquata, le acque vengono <strong>di</strong> nuovo captate e condottateper circa 13 Km al<strong>la</strong> centrale <strong>di</strong> Venamartello. Di qui si riversanoancora nel Tronto originando <strong>il</strong> bacino <strong>di</strong> Colombara; dopo poco vengonoricaptate per alimentare <strong>la</strong> centrale <strong>di</strong> Capo<strong>di</strong>ponte.Le acque <strong>di</strong> scarico del<strong>la</strong> centrale vengono riversate ancora nelTronto e subito dopo, assieme a quelle del torrente Fluvione, vengonoricondottate per circa 6 Km per alimentare <strong>la</strong> centrale <strong>di</strong> Ascoli PortaRomana.La portata me<strong>di</strong>a del Tronto a 28 Km dal<strong>la</strong> foce (Tolignano <strong>di</strong> Marino)<strong>di</strong> 17,18 mc/sec.La parte <strong>di</strong> fiume che interessa <strong>il</strong> territorio provinciale <strong>di</strong> Teramo <strong>ha</strong>un estensione <strong>di</strong> 184 Kmq ed una lunghezza complessiva <strong>di</strong> 19 Km.Sul<strong>la</strong> porzione <strong>di</strong> bacino idrografico compresa nel<strong>la</strong> provincia <strong>di</strong>Teramo, vengono in<strong>di</strong>viduati lÕaffluente Castel<strong>la</strong>no e un affluente minore,<strong>il</strong> torrente Tevera.Dimensioni del bacino TRONTOTRONTOTOTALE BACINO1192 Kmq1192 KmqAcqua 223


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbienteFigura 15 - In<strong>di</strong>viduazione dellÕarea geografica interessata dal bacino.IDROGRAFIA - PRINCIPALI AFFLUENTICASTELLANO (affluente <strong>di</strong> dx) - Il torrente Castel<strong>la</strong>no un affluente<strong>di</strong> destra del fiume Tronto che nasce sul versante occidentale deimonti del<strong>la</strong> Laga a circa 2000 <strong>metri</strong> s.l.m.; nel<strong>la</strong> gran parte del suopercorso <strong>il</strong> torrente Castel<strong>la</strong>no segna <strong>il</strong> confine tra le provincie <strong>di</strong>Ascoli Piceno e <strong>di</strong> Teramo e solo nellÕultimo tratto scorre interamenteallÕinterno del<strong>la</strong> provincia <strong>di</strong> Ascoli Piceno prima <strong>di</strong> confluire nel fiumeTronto. Il torrente scorre inizialmente in territorio montuoso trapareti <strong>di</strong> roccia che ne impe<strong>di</strong>scono <strong>il</strong> lineare decorso naturale. Inoltresempre nel tratto iniziale, sono presenti opere <strong>di</strong> derivazione del<strong>la</strong> portataidrica a scopi idroelettrici che producono in alcuni perio<strong>di</strong> dellÕanno,situazioni <strong>di</strong> grave stress idrico derivanti dal<strong>la</strong> mancanza <strong>di</strong> sufficientiquantitˆ dÕacqua in alveo.TEVERA (affluente <strong>di</strong> dx) - <strong>il</strong> torrente Tevera nasce a 1379 <strong>metri</strong>s.l.m. sul versante occidentale del monte La Morra e confluisce in destraidrografica nelle acque del Castel<strong>la</strong>no. Si tratta <strong>di</strong> un torrente <strong>di</strong>piccole <strong>di</strong>mensioni che scorre in territorio provinciale per una lunghezzacomplessiva <strong>di</strong> 7 Km circa, attraversando piccoli centri abitati.224Acqua


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbiente22) Bacino idrografico del fiume SANGROTIPOLOGIA DEL BACINOIl fiume Sangro nasce a 1441 m s.l.m. dalle pen<strong>di</strong>ci del Monte Turchia,sotto <strong>il</strong> Passo del Diavolo, nel Parco Nazionale dÕ<strong>Abruzzo</strong>, dopoun percorso <strong>di</strong> 122 km sfocia nel mare Adriatico nei pressi <strong>di</strong> Torino <strong>di</strong>Sangro.Il suo bacino imbrifero ricopre una superficie complessiva <strong>di</strong> 1545kmq, compresa per <strong>il</strong> 59% nel<strong>la</strong> provincia <strong>di</strong> Chieti, per <strong>il</strong> 37% nel<strong>la</strong>provincia dellÕAqui<strong>la</strong> e per <strong>il</strong> 4% in quel<strong>la</strong> <strong>di</strong> Isernia. Inizialmentescorre da NW a SE in gole strette e profonde ed in localitˆ V<strong>il</strong>lettaBarrea (AQ) forma <strong>il</strong> <strong>la</strong>go artificiale <strong>di</strong> Barrea. Subito dopo <strong>il</strong> centroabitato <strong>di</strong> Alfedena <strong>il</strong> corso dÕacqua attraversa <strong>il</strong> piano <strong>di</strong> Castel <strong>di</strong>Sangro ricevendo le acque del Torrente Zitto<strong>la</strong>. Oltrepassata <strong>la</strong> localitˆAteleta nel tratto fino a Quadri (CH) <strong>il</strong> fiume segna <strong>il</strong> confine tra le regionidellÕ<strong>Abruzzo</strong> e del Molise.A valle <strong>di</strong> questo tratto <strong>il</strong> Sangro si al<strong>la</strong>rga ricevendo i contributidel Torrente Parello, in riva orografica sinistra e quelli del Rio Verde edei torrenti Turcano e Gufo in riva orografica destra.Subito a valle <strong>il</strong> fiume Sangro subisce unÕulteriore al<strong>la</strong>rgamentoformando quin<strong>di</strong> <strong>il</strong> <strong>la</strong>go artificiale <strong>di</strong> Bomba (con capacitˆ <strong>di</strong> 83 m<strong>il</strong>ioni<strong>di</strong> mc); riacquista poi le sue caratteristiche originali e, dopo un percorso<strong>di</strong> circa 13 km a valle del<strong>la</strong> localitˆ SantÕAngelo <strong>di</strong> Altino, siunisce con <strong>il</strong> fiume Aventino e successivamente altri due torrenti: <strong>il</strong>Gogna e <strong>il</strong> Pianello. Forma poi lÕinvaso artificiale <strong>di</strong> Serranel<strong>la</strong>, creatonel 1981 per scopi irrigui ed industriali, attualmente riserva naturalecontrol<strong>la</strong>ta del<strong>la</strong> Regione <strong>Abruzzo</strong>.Grazie soprattutto al<strong>la</strong> restituzione da parte del<strong>la</strong> centrale idroelettrica<strong>di</strong> S. Angelo <strong>di</strong> Altino del<strong>la</strong> maggior parte delle acque che interessanotutto <strong>il</strong> suo basso corso e dallÕassenza <strong>di</strong> ulteriori prelievi<strong>di</strong> inerti, <strong>il</strong> Sangro riacquista un aspetto alquanto naturale, con unandamento meandriforme e che manterrˆ fino al<strong>la</strong> sua foce in mareAdriatico.Per quanto riguarda le portate me<strong>di</strong>e annue, i dati <strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>i si riferisconoa due stazioni <strong>di</strong> misura localizzate a:¥ Ateleta, dove <strong>il</strong> valore <strong>di</strong> portata me<strong>di</strong>a annua ottenuta su un periodo<strong>di</strong> 49 anni (1925-1942; 1950-I 978; 1986-1990) <strong>di</strong> 9,2 mc/s;Acqua 225


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbiente¥ V<strong>il</strong><strong>la</strong> S. Maria, <strong>il</strong> valore <strong>di</strong> portata me<strong>di</strong>a annua ottenuta dopo 10anni <strong>di</strong> misurazioni (1965-1975) <strong>di</strong> 3,7 mc/s.Per <strong>la</strong> stazione <strong>di</strong> Ateleta e V<strong>il</strong><strong>la</strong> S. Maria ad un periodo <strong>di</strong> morbidain corrispondenza dei mesi invernali con valori massimi fra 14,2 - 6,7mc/s si alterna un periodo <strong>di</strong> magra che si fa evidente nei mesi estivicon valori minimi che osc<strong>il</strong><strong>la</strong>no fra 3,5 - 0,5 mc/s rispettivamenteDimensioni del bacino SANGROSANGROAVENTINOTOTALE BACINO1109 Kmq436 Kmq1545 KmqFigura 16 - In<strong>di</strong>viduazione dellÕarea geografica interessata dal bacino.IDROGRAFIA - PRINCIPALI AFFLUENTITURCANO (affluente <strong>di</strong> dx) - Il torrente Turcano un piccolo affluentedel Sangro che nasce a circa 824 m s.l.m. e corre per un trattocomplessivo <strong>di</strong> circa 9 km fino al<strong>la</strong> sua confluenza che avviene neipressi del centro abitato <strong>di</strong> V<strong>il</strong><strong>la</strong> Santa Maria.226Acqua


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbienteGUFO (affluente <strong>di</strong> dx) - Il Torrente Gufo un corso dÕacqua <strong>di</strong> ridotte<strong>di</strong>mensioni; nasce sotto <strong>la</strong> cima del Monte Fischietto a circa 1200 ms.l.m. e scorre in un tratto complessivo <strong>di</strong> appena 7.5 Km <strong>di</strong> lunghezza,prima <strong>di</strong> confluire nel Lago <strong>di</strong> BombaSCERTO (affluente <strong>di</strong> dx) - Il Torrente Scerto nasce dal monte Capraio(2100 m) e si immette nel Sangro presso <strong>il</strong> <strong>la</strong>go <strong>di</strong> Barrea. Correper un tratto complessivo <strong>di</strong> cira 4 Km.ZITTOLA (affluente <strong>di</strong> dx) - Nasce dai Colli Campanari (1235 m)presso Montenero Valcocchiara (CB) e corre per un tratto complessivo<strong>di</strong> circa 15 Km. In localitˆ Pantano riceve un altro ramo che scende damonte Curvale (1260 m), e che forma un <strong>la</strong>ghetto. Affluente <strong>di</strong> destradel fiume Sangro a Castel <strong>di</strong> Sangro, Km 47 da Sulmona, sul<strong>la</strong> SS. 17.FONDILLO (affluente <strong>di</strong> dx) - Il Torrente fondello nasce dal ValicoPassaggio dellÕOrso (1672 m) fra <strong>il</strong> monte Irto (1960 m) e <strong>il</strong> monte Petroso(2249 m) e <strong>la</strong> sua lunghezza <strong>di</strong> circa 7 Km.Affluente <strong>di</strong> destra del fiume Sangro al Molino <strong>di</strong> Opi.TORTO (affluente <strong>di</strong> dx) - Il Rio Torto nasce dal monte Tartaro (1887m) e corre per un tratto complessivo <strong>di</strong> circa 10 Km. Affluente <strong>di</strong> destradel fiume Sangro a Scontrone, Km 80 da Sulmona, sul<strong>la</strong> SS. 83 inprovincia de LÕAqui<strong>la</strong>.SPURIA (affluente <strong>di</strong> sx) - Il Vallone Spuria nasce dal monte Secine(1883 m) e <strong>la</strong> sua lunghezza <strong>di</strong> circa 7 Km. Affluente <strong>di</strong> sinistra delfiume Sangro ad Ateleta.RASO (affluente <strong>di</strong> sx) - Il Vallone Raso nasce dal monte Calvario(1745 m), fra Rivisondoli e Pescocostanzo. Affluente <strong>di</strong> sinistra delfiume Sangro a 2 Km da Castel <strong>di</strong> Sangro in localitˆ Roccaraso in provincia<strong>di</strong> LÕAqui<strong>la</strong>.Acqua 227


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbiente23) Bacino idrografico del fiume TRIGNOTIPOLOGIA DEL BACINOIl fiume Trigno sorge al<strong>la</strong> base del Monte Capraro in Molise ad unaaltitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> circa m 1.290 s.l.m.; dopo un percorso <strong>di</strong> 85 km sfocia nelmare Adriatico in localitˆ Marina <strong>di</strong> Montenero (CB), poco a sud delcentro abitato <strong>di</strong> Marina <strong>di</strong> San Salvo. La superficie complessiva delbacino <strong>di</strong> circa 1.200 kmq e risulta compresa per <strong>il</strong> 40% in provincia<strong>di</strong> Isernia, per <strong>il</strong> 32% in provincia <strong>di</strong> Chieti e per <strong>il</strong> 28% in provincia <strong>di</strong>Campobasso.Da un punto <strong>di</strong> vista geologico <strong>il</strong> bacino presenta due c<strong>la</strong>ssi <strong>di</strong> rocce,<strong>la</strong> prima <strong>di</strong> natura calcarea e permeab<strong>il</strong>e, <strong>la</strong> seconda costituita daarg<strong>il</strong>le scagliose, scisti arg<strong>il</strong>lose ed arenarie pi o meno compatte.Per quando riguarda <strong>il</strong> tratto dellÕasta principale del fiume che fa daconfine fra le regioni <strong>Abruzzo</strong> e Molise i principali affluenti drenanti<strong>il</strong> territorio teatino sono: <strong>il</strong> Torrente Sente ed <strong>il</strong> fiume Treste.In termini <strong>di</strong> portata i dati <strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>i sono quelli re<strong>la</strong>tivi al solo1940 per <strong>la</strong> stazione <strong>di</strong> S. Salvo, localizzata a circa 3 km dal<strong>la</strong> foce inmare Adriatico.Si evidenzia nel periodo <strong>di</strong> morbida un valore massimo paria 34,8mc/s in corrispondenza del mese <strong>di</strong> marzo, mentre nel periodo <strong>di</strong> magrasi arriva ad un valore minimo pari a 1,4 mc/s corrispondentementeal mese <strong>di</strong> agosto.Dimensioni del bacino TRIGNOTRIGNOVERRINOTRESTETOTALE BACINO889 Kmq150 Kmq161 Kmq1200 Kmq228Acqua


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbienteFigura 17 - In<strong>di</strong>viduazione dellÕarea geografica interessata dal bacino.IDROGRAFIA - PRINCIPALI AFFLUENTITRESTE (affluente <strong>di</strong> sx) - Il fiume Treste nasce nei pressi <strong>di</strong> CastiglioneMesser Marino ad una altitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> 1.247 m; uno dei principaliaffluenti <strong>di</strong> sinistra del Trigno. Dopo un percorso d“ circa 40 km siimmette nel fiume Trigno in localitˆ La Crocetta. Si sv<strong>il</strong>uppa con unbacino <strong>di</strong> 169 km/q.AVENTINO (affluente <strong>di</strong> sx) - Il fiume Aventino nasce dal monte Secine(1883 m) da <strong>di</strong>versi rami che si riuniscono nei pressi <strong>di</strong> Palena(Sorgenti Capo <strong>di</strong> Fiume). Sbarrato forma <strong>il</strong> <strong>la</strong>go <strong>di</strong> SantÕAngelo. Affluente<strong>di</strong> sinistra del fiume Sangro presso Perano dopo un percorso <strong>di</strong>45 Km.Acqua 229


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbienteALLEGATO 4Normativa <strong>di</strong> riferimento in materia <strong>di</strong> acque ad uso potab<strong>il</strong>e(DPR 236/88)Il DPR 236/88 stab<strong>il</strong>isce i requisiti <strong>di</strong> qualitˆ delle acque destinateal consumo umano, valutando i para<strong>metri</strong> organolettici, chimico-fisici,microbiologici e i para<strong>metri</strong> concernenti sostanze indesiderab<strong>il</strong>i e tossichein base ad in<strong>di</strong>cazioni fornite dallÕallegato 1a) Analisi organoletticheIl requisito <strong>di</strong> ÒgradevolezzaÓ control<strong>la</strong>to attraverso lÕanalisi dellecaratteristiche organolettiche riassunte nel<strong>la</strong> tabel<strong>la</strong> 3Tab. 3 - Para<strong>metri</strong> Organolettici (Allegato 1 DPR 236/88).Para<strong>metri</strong> Espressione V.G. C.M.A. OsservazioniDei risultatiColore mg/l 1 20Torbi<strong>di</strong>tˆ Mg/l SiO 2 1 10Unitˆ Jackson 0,4 4Odore Tasso <strong>di</strong> <strong>di</strong>luizione 0 2 a 12¡C Da confrontare3 a 25¡C con le determinazionigustativesapore Tasso <strong>di</strong> <strong>di</strong>luizione 0 3 a 12¡C Da confrontare con le3 a 25¡C determinazioni olfattive230Acqua


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbienteb) Analisi chimico-fisicheLÕÒusab<strong>il</strong>itˆÓ <strong>di</strong> un acqua ad uso potab<strong>il</strong>e espressa invece attraversopara<strong>metri</strong> chimico-fisici riassunti nel<strong>la</strong> tabel<strong>la</strong> seguente (tab 4):Tab. 4 - Para<strong>metri</strong> chimico-fisici.Para<strong>metri</strong> Espressione V.G. C.M.A. OsservazioniDei risultatiTemperatura ¡C 12 25Concentazione pH fra 6,5 Fra 6ioni Idrogeno e 8,5 e 9,5Conducib<strong>il</strong>itˆ mS cm -1 (20¡) 400 In corrispondenza con <strong>la</strong>elettricamineralizzazione delle acqueCloruri mg/l 25 Concentrazioni da nonsuperare = 2300 mg/lSolfati mg/l SO 4 25 250S<strong>il</strong>ice mg/l SIO 2Calcio mg/l 100Magnesio mg/l Mg 30 50So<strong>di</strong>o mg/l Na 20 175Potassio mg/l 10Alluminio mg/l 0,05 0,2Durezza totale Valori consigliati. Da 15 a 50¡FResiduo fisso mg/l dopo 1500essiccamentoa 180¡COssigeno % <strong>di</strong> Valore superiore al 75% salvo<strong>di</strong>sciolto saturazione per le acque sotterraneeAnidride mg/l CO 2 Non dovrebbe esserecarbonica liberaaggressivaLÕultimo requisito, che stab<strong>il</strong>isce lÕinno<strong>cui</strong>tˆ delle acque destinate alconsumo umano, viene acquisito attraverso una attenta analisi che <strong>di</strong>mostr<strong>il</strong>Õassenza <strong>di</strong> uno stato <strong>di</strong> inquinamento in atto, che escluda un inquinamentopregresso e che valuti contemporaneamente i potenziali rischi<strong>di</strong> inquinamenti futuri.Questo si realizza nel DPR 236/88 attraverso<strong>la</strong> ricerca dei para<strong>metri</strong> chimici e microbiologici (Tab 5-6-7).Acqua 231


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbienteTab. 5 - Valori accettab<strong>il</strong>i <strong>di</strong> alcune sostanze indesiderab<strong>il</strong>e (D.P.R. 236/88).VG = Valore guidaCMA = Concentrazione massima ammissib<strong>il</strong>eC) Sostanze indesiderab<strong>il</strong>i e TossichePARAMETRI VG CMA NOTENitrati NO 3 5 mg/l 50 mg/lNitriti NO 2 -- 0.1 mg/lAmmoniaca NH 4 0.05 mg/l 0.5 Ò ÒAzoto N -- 1 mg/lOssidab<strong>il</strong>itˆ O 2 0.5 mg/l 5 Ò ÒFerro Fe 50 mg/l 200 mg/lManganese Mn 20 Ò Ò 50 Ò ÒRame Cu 100 Ò Ò 1000 Ò ÒZinco Zn 100 Ò Ò 3000 Ò ÒFluoro F -- 1500-700 mg/lFosforo P 2 O 5 400 Ò Ò 5000 Ò ÒCloruro mg/l Consigliab<strong>il</strong>e nel punto <strong>di</strong> utenzaresiduo liberoun valore <strong>di</strong> 0,2 mg/lComposti organo 1mg/l 30mg/l Composti che non rientranoalogenatifra gli antiparassitari compresifra le sostanze tossicheTab. 6 -Valori <strong>di</strong> accettab<strong>il</strong>itˆ <strong>di</strong> alcune delle sostanze tossiche (da D.P.R 236/88).PARAMETRI VG (mg/l) CMA (mg/l)Arsenico -- 50 mg/lBer<strong>il</strong>lio -- --Cadmio -- 5 Ò ÒCianuri -- 50 Ò ÒCromo -- 50 Ò ÒMercurio -- 1 Ò ÒNichel -- 50 Ò ÒPiombo -- 50 Ò ÒAntimonio -- 10 Ò ÒSelenio -- 10 Ò ÒVana<strong>di</strong>o -- --Antiparassitari -- 0.1mg/l (per componente separato0.5 mg/l (in totale)IPA -- 0.2 Ò Ò232Acqua


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbiented) Analisi microbiologicheLa presenza dei microrganismi patogeni nelle acque oltre che <strong>di</strong><strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e r<strong>il</strong>evazione ai fini igienico sanitari saltuaria e generalmentebreve perchŽ essi sono adattati ad ambienti ben <strong>di</strong>versi e per questo <strong>il</strong>controllo microbiologico delle acque destinate al consumo umano, secondo<strong>il</strong> DPR 236/88, tiene conto <strong>di</strong> partico<strong>la</strong>ri in<strong>di</strong>ci, definiti Òin<strong>di</strong>catori<strong>di</strong> contaminazione fecaleÓ, che si trovano nelle deiezioni costantemente,sono <strong>di</strong> fac<strong>il</strong>e r<strong>il</strong>evazione ma privi <strong>di</strong> patogenicitˆ.Il Decreto prevede dei valori <strong>di</strong> accettab<strong>il</strong>itˆ riguardanti tre gruppi<strong>di</strong> organismi in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> pregiu<strong>di</strong>zio igienico:i coliformi totali e fecali, gli streptococchi fecali e le spore deiclostri<strong>di</strong> sulfito-riduttori;Tab. 7 - Valori <strong>di</strong> accettab<strong>il</strong>itˆ dei para<strong>metri</strong> biologici (DPR 236/88).Para<strong>metri</strong> microbiologici Valori VG CMAdel campioneColiformi totali 100 ml -- 0*Coliformi fecali Ò -- 0Streptococchi fecali Ò -- 0Spore clostri<strong>di</strong> solfato riduttori Ò -- 0Computo delle colonie su Agar :-36¡C 1 ml 10 0 #-22¡C 1 ml 100 0 #Computo delle colonie su Agar perAcque confezionate in recipienti chiusi:-36¡C 1 ml 5 20 ¤-22¡C 1 ml 20 100 ¤(*) = Non pi del 5% dei campioni esaminati nellÕarco dellÕanno, e non pi<strong>di</strong> due campioni consecutivi prelevati nello stesso punto possono eccederetale limite. Comunque mai <strong>il</strong> contenuto dei coliformi totali pu˜ essere superiorea 5 per 100 ml.(#) = Ogni superamento <strong>di</strong> tali valori, che persista durante i prelievi successivirichiede indagini ed accertamenti appropriati.(¤) = I valori <strong>di</strong> CMA devono essere misurati nelle 12 ore successive al confezionamentoe durante tale periodo lÕacqua deve essere mantenuta a temperaturacostanteAcqua 233


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbienteA giu<strong>di</strong>zio dellÕautoritˆ sanitaria competente potrˆ essere effettuatainoltre <strong>la</strong> ricerca <strong>di</strong> para<strong>metri</strong> accessori:- Alghe- Batteriofagi fecaliÉÉÉ. (anti-E.coli, in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> virus enterici)- ElmintiÉÉÉÉÉ. (uova <strong>di</strong> Ascaris come in<strong>di</strong>catore specifico)- Enterovirus- Funghi- ProtozoiÉÉÉÉÉÉÉ. (Entoameba histolytica, Giar<strong>di</strong>a spp.,in fase cistica sono pi resistenti <strong>di</strong> batteri e virus)- Pseudomonas aeruginosa. (Bastoncelli Gram-neg., presenti sul<strong>la</strong>cute dellÕuomo, e in quantitˆ esigue come flora intestinale normale)- Staf<strong>il</strong>ococchi patogeniÉÉ (cavitˆ naso-faringea e cute uomo, maanche nelle feci animali, ubiquitari sopravvivono bene nellÕambienteesterno; S. aureus)Tali para<strong>metri</strong> vanno ricercati seguendo le meto<strong>di</strong>che descritte nelDPR 236/88, in <strong>cui</strong> chiaramente richiesta <strong>la</strong> costante assenza <strong>di</strong> enterovirus,batteriofagi anti E.coli, enterobatteri patogeni e staf<strong>il</strong>ococchipatogeni. Il recepimento <strong>di</strong> queste in<strong>di</strong>cazioni stato attuato dai varipaesi membri con modalitˆ <strong>di</strong>verse; lÕItalia si allineata completamenteal<strong>la</strong> <strong>di</strong>rettiva CEE 80/778, stab<strong>il</strong>endo pi severi limiti, assumendocos“ una posizione pi restrittiva rispetto agli altri paesi membri,nellÕottica <strong>di</strong> fornire una eccellente qualitˆ delle acque ad uso potab<strong>il</strong>e.Oltre ad assicurare i vari requisiti iniziali <strong>di</strong> potab<strong>il</strong>itˆ, gli stessivanno mantenuti nel tempo e quin<strong>di</strong> control<strong>la</strong>ti perio<strong>di</strong>camente. Lafrequenza ed <strong>il</strong> tipo <strong>di</strong> controlli da attuare rappresenta un problemacomplesso che riguarda numerosi para<strong>metri</strong>, che nel decreto 236/88sono riassunti in quattro categorie:- Controllo minimo (C1): comprende <strong>la</strong> valutazione del colore,odore, sapore, pH, conducib<strong>il</strong>itˆ, cloruri, cloro residuo, coliformi totalie fecali ;- Controllo normale (C2): ai para<strong>metri</strong> previsti in C1 si aggiungetorbi<strong>di</strong>tˆ, temperatura, ossidab<strong>il</strong>itˆ, calcio, ammoniaca, nitrati, nitriti,streptococchi fecali;- Controllo perio<strong>di</strong>co (C3): ai para<strong>metri</strong> previsti in C2 si aggiunge234Acqua


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbientedurezza totale, residuo fisso, solfati, ferro, fosfati totali, cadmio, cromopiombo e cariche batteriche a 22¡C e a 36¡C;- Controllo occasionale (C4): si analizzano tutti i para<strong>metri</strong> per iquali sono stati fissati dei valori <strong>di</strong> accettab<strong>il</strong>itˆ (organolettiche, chimico-fisiche,microbiologiche, ecc.);Proporzionalmente al<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione servita <strong>il</strong> decreto prevede <strong>il</strong>numero <strong>di</strong> prelievi per anno che vaÕ da un minimo stab<strong>il</strong>ito dalle autoritˆcompetenti <strong>di</strong> zona ad un massimo <strong>di</strong> 360/anno per utenti superioriad un m<strong>il</strong>ione <strong>di</strong> persone. Il controllo occasionale (C4) invece sarˆeffettuato, con <strong>la</strong> frequenza stab<strong>il</strong>ita dalle autoritˆ sanitarie competentisecondo le circostanze (tab. 10).Tab. 9 - Frequenza minima dei controlli.Popo<strong>la</strong>zione servita C1 C2ö C3ö C4Numero <strong>di</strong> prelievi x annoFino a 500 A <strong>di</strong>screzione aut. comp. *Da 500 a 5000 6 A <strong>di</strong>scr. aut. comp. *Da 5000 a 10000É 12ö 6 6 *Da 10000 a 50000É 60ö 12 12 *Da 50000 a 100000É 120ö 12 12 *Da 100000 a 150000É 180ö 18 12 *Da 150000 a 300000É 360 36 12 *.Da 300000 a 500000É 360 60 12 * .Da 500000 a 1000000 360 180 20 *Oltre 1000000 360 120 20 *(da DPR 236/88)(*) = Il controllo occasionale sarˆ effettuato con <strong>la</strong> frequenza che le autoritˆ sanitariecompetenti, secondo le circostanze, riterranno opportuna.(ö) = In caso <strong>di</strong> acque che per le loro caratteristiche <strong>di</strong> origine vengono sottoposte atrattamento <strong>di</strong> <strong>di</strong>sinfezione, <strong>la</strong> frequenza minima annuale delle analisi dei para<strong>metri</strong>microbiologici va raddoppiata.Lo sv<strong>il</strong>uppo delle conoscenze tecniche <strong>ha</strong> migliorato notevolmentei meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> identificazione, permettendo <strong>di</strong> ottenere risultati semprepi selettivi e specifici (test computerizzati manuali o automatici, ti-Acqua 235


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbientepizzazione batteriofagica, ibri<strong>di</strong>zzazione ecc.). Tutto ci˜ <strong>ha</strong> agevo<strong>la</strong>to<strong>il</strong> compito dei ricercatori che <strong>ha</strong>nno cos“ potuto corre<strong>la</strong>re, in manierapi specifica, tali in<strong>di</strong>ci con lÕambiente <strong>di</strong> provenienza e con le sue caratteristiche.In partico<strong>la</strong>re, <strong>la</strong> possib<strong>il</strong>itˆ <strong>di</strong> eseguire tipizzazioni biochimicherapide e a costi contenuti, analizzando <strong>il</strong> metabolismo deibatteri, permette <strong>di</strong> ottenere un rapido giu<strong>di</strong>zio, che comprende anche<strong>la</strong> valutazione dei rischi delle acque destinate al consumo umano.Considerando le carenze idriche <strong>di</strong>ffuse e le necessitˆ <strong>di</strong> immunodepressi,anziani e neonati, si capisce come una valutazione <strong>di</strong> tali rischidebba essere sempre considerata per evidenziare situazioni anomaledel<strong>la</strong> falda o dellÕopera <strong>di</strong> presa.In questi ultimi anni lÕattenzione stata spostata sul<strong>la</strong> analisi delle<strong>di</strong>verse origini <strong>di</strong> contaminazione idrica, al fine <strong>di</strong> ottenere in<strong>di</strong>cazioniprecise e <strong>di</strong>fferenziate, requisiti in<strong>di</strong>spensab<strong>il</strong>i per un approccio <strong>di</strong> tipopreventivo, da affiancare alle normali misure caute<strong>la</strong>tive previste daglistandard <strong>di</strong> legge.236Acqua


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbienteALLEGATO 5Strutture acquedottistiche in <strong>Abruzzo</strong>: quadro storico e proiezioni<strong>di</strong> sv<strong>il</strong>uppoNel<strong>la</strong> regione <strong>Abruzzo</strong>, fino al 1950 <strong>il</strong> servizio fornito dagli acquedottisparsi sul territorio <strong>di</strong>stribuiva complessivamente una portata <strong>di</strong>circa 800 l/sec. risultando insufficiente sia per carenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>itˆidrica che per una poca corretta manutenzione e gestione. La cassa delmezzogiorno impost˜ cos“ un piano <strong>di</strong> ristruttazione e <strong>di</strong> ÒnormalizzazioneÓidrica in col<strong>la</strong>borazione con <strong>il</strong> Servizio Idrografico del MinisteroLL.PP. che comprendeva fra le finalitˆ anche uno stu<strong>di</strong>o del<strong>la</strong> effettivaconsistenza del patrimonio idrico.La situazione fino a quel<strong>la</strong> data mostrava come i maggiori impiantiacquedottistici a servizio dei vari comuni fossero <strong>di</strong>sposti nel versanteorientale (acquedotto del Ruzzo, del Tavo, del<strong>la</strong> Nora, dellÕOrfento,DellÕAvello, del<strong>la</strong> Val <strong>di</strong> Foro, <strong>di</strong> Rocca <strong>di</strong> Ferro, del Sinello) mentrein quel<strong>la</strong> occidentale si avevano essenzialmente numerosi piccoli acquedottia gravitˆ a servizio <strong>di</strong> pochi abitanti. NellÕarea Aqui<strong>la</strong>na lÕunicoacquedotto con ampia area <strong>di</strong> servizio era quello <strong>di</strong> Riosonno.Furono cos“ ri<strong>di</strong>segnati gli schemi <strong>di</strong> alimentazione idropotab<strong>il</strong>e,con lÕin<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> nuovi complessi a <strong>la</strong>rgo raggio (acq. Del Giar<strong>di</strong>no,del Verde, <strong>di</strong> Capo Vallone, del<strong>la</strong> Ferriera) <strong>cui</strong> venne assegnataanche <strong>la</strong> funzione <strong>di</strong> <strong>di</strong>simpegnare dagli acquedotti Consort<strong>il</strong>i esistentii centri abitativi pi bassi, destinando le portate in tal modo svinco<strong>la</strong>te,ai centri a pi alta quota, ancora sprovvisti o con approvvigionamentoidrico insufficiente. Contemporaneamente veniva progettata edavviata <strong>la</strong> sistemazione, ricostruzione o <strong>il</strong> potenziamento del<strong>la</strong> maggiorparte degli acquedotti esistenti, e lÕinstal<strong>la</strong>zione <strong>di</strong> numerose interconnessionitra acquedotti limitrofi a servizio rispettivamente <strong>di</strong>aree basse ed aree alte, per rendere <strong>il</strong> sistema nel suo complesso dotato<strong>di</strong> maggiore flessib<strong>il</strong>itˆ e sicurezza. La portata che si prevedeva <strong>di</strong>erogare era a quel punto <strong>di</strong> 3200 l/sec con circa 2000 l/sec da reperireattraverso nuove captazioni.Nel 1963 fu quin<strong>di</strong> redatto dal Ministerodei LL.PP. <strong>il</strong> Piano Rego<strong>la</strong>tore generale degli Acquedotti, anche per <strong>la</strong>previsione e <strong>la</strong> programmazione dei successivi interventi <strong>di</strong> adeguamento,al fine <strong>di</strong> eliminare le <strong>di</strong>somogeneitˆ nei criteri e le arbitrarietˆche avevano caratterizzato le precedenti gestioni.Acqua 237


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbienteGli acquedotti censiti in tale occasione furono 112 con una portatacomplessiva <strong>di</strong> 3190 l/sec, ed una <strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>itˆ idrica <strong>di</strong> circa 3300l/sec, <strong>di</strong> <strong>cui</strong> lÕ82% proveniente da sorgenti ed <strong>il</strong> restante 18% da acquesotterranee. Gli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> previsione al tempo stimavano un incrementocomplessivo del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione residente <strong>di</strong> circa <strong>il</strong> 19%ed unaumento del 130% del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione fluttuante (comprensiva dei turisti)dati che attualmente risultano superati dallÕevolversi delle situazion<strong>il</strong>ocali soprattutto per lÕincremento delle presenze turistichee per i maggiori consumi <strong>di</strong> acqua unitari. Agli inizi degli anni Õ70vennero successivamente mo<strong>di</strong>ficati alcuni interventi, progettate erealizzate opere che non facevano parte del Piano regionale e nel1975 vennero istituiti dei Progetti Speciali per le regioni meri<strong>di</strong>onaliche tenevano conto del progressivo aumento delle esigenze idropotab<strong>il</strong>i.La configurazione acquedottistica regionale, al fine <strong>di</strong> adeguarsial crescente fabbisogno idrico <strong>ha</strong> subito un progressivo e costanteadeguamento del<strong>la</strong> ridotta rete iniziale, aumentando lÕerogazione da800 l/sec del 1950 ai circa 4000 l/sec attraverso <strong>il</strong> piano <strong>di</strong> Normalizzazionedel<strong>la</strong> Cassa del Mezzogiorno. Attualmente viene <strong>di</strong>stribuitauna portata me<strong>di</strong>a annua, calco<strong>la</strong>te per <strong>il</strong> giorno <strong>di</strong> massimo consumo,in circa 7500 l/sec risultando peraltro insufficiente in molti casi,specialmente in conseguenza delle presenze turistiche (dati progettoAcquater).Ai fini <strong>di</strong> un ulteriore intervento molto importante effettuare ricerchesul<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione <strong>di</strong> punta (presente cio nei singoli Comuninel giorno <strong>di</strong> massimo consumo) attraverso lÕanalisi del<strong>la</strong> capacitˆ ricettivadel patrimonio abitativo privato dei comuni stessi in aggiuntanaturalmente a quel<strong>la</strong> alberghiera ed extralberghiera, capacitˆ che asua volta legata alle caratteristiche socio-economiche dei Comunistessi e determinate da una serie <strong>di</strong> elementi re<strong>la</strong>tivi al<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zioneed alle sue caratteristiche strutturali. La popo<strong>la</strong>zione <strong>di</strong> punta totaleche si ottiene dal<strong>la</strong> somma <strong>di</strong> quel<strong>la</strong> presente nel periodo <strong>di</strong> punta nelpatrimonio abitativo privato, detta popo<strong>la</strong>zione equivalente <strong>di</strong> punta equel<strong>la</strong> nelle strutture ricettive alberghiere ed extra alberghiere undato molto importante per poter effettuare degli interventi soprattutto<strong>di</strong> tipo preventivo al fine <strong>di</strong> adeguare in modo costante <strong>la</strong> <strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>itˆal<strong>la</strong> richiesta globale; da proiezioni specifiche per <strong>il</strong> 2030 si prevedeunÕincremento <strong>di</strong> circa <strong>il</strong> 2% del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione <strong>di</strong> punta totale238Acqua


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbienteche dovrebbe cos“ raggiungere le 2600000 unitˆ, a monte <strong>di</strong> una popo<strong>la</strong>zioneresidente che al 2000 ammontava a 1277.330.Il consumo idrico unitario (usi domestici, servizi collettivi ed urbani,commerciali, per<strong>di</strong>te ÓfisiologicheÓ delle adduzioni e delle reti <strong>di</strong><strong>di</strong>stribuzione) pu˜ essere espresso in litri al giorno per abitante e rappresentatosecondo lÕampiezza demografica (Tab. 1)Tab. 1 - Dotazione Unitaria per gli utenti residenti.C<strong>la</strong>ssi demografiche Usi domestici(l/ab/g) Servizi(l/ab/g) Totale(l/ab/g)50001000050000 300 300 600Attraverso stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> previsione del numero <strong>di</strong> utenti e delle re<strong>la</strong>tivedotazioni unitarie si pu˜ in<strong>di</strong>viduare lÕentitˆ del<strong>la</strong> domanda e delleportate necessarie riferite al giorno <strong>di</strong> massimo consumo (Tab 2).Tab. 2 - Necessitˆ idrica riferita al giorno <strong>di</strong> max consumo.DOMANDA (L/SEC)Anno Popol.residente Popo<strong>la</strong>z.turistica Totale1991 6571 5187 117582000 6791 5614 124052010(prev.) 6979 5914 128932020 (prev) 7154 6248 13402Si nota come ci sia giˆ una carenza rispetto alle attuali risorse idropotab<strong>il</strong>iderivate da sorgenti o da emungimenti <strong>di</strong> acque sotterranee chesi aggirano intorno agli 8000 l/sec, con deficit gravi soprattutto nei perio<strong>di</strong>ad alta concentrazione turistica e nei giorni <strong>di</strong> massimo consumo,tenendo in considerazione comunque che queste sono me<strong>di</strong>e fra le singolesituazioni comunali <strong>di</strong> ÒeccedenzaÓ o <strong>di</strong> Òdeficit e che dunque assumonosoprattutto un valore in<strong>di</strong>cativo dellÕor<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> grandezza.é importante sottolineare inoltre che <strong>il</strong> verificarsi <strong>di</strong> riduzioni delle<strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>itˆ delle sorgenti come si verificato negli anni Õ87-Õ90 a causadelle scarsitˆ <strong>di</strong> precipitazioni e ridotto innevamento,pu˜ creareAcqua 239


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbientesensib<strong>il</strong>i abbassamenti dei livelli piezo<strong>metri</strong>ci delle falde acquifere edunque incrementare lÕeventuale deficit presente, per scongiurare <strong>il</strong>quale servirebbe una previsione aggiuntiva <strong>di</strong> almeno <strong>il</strong> 30% dellÕerogazioneme<strong>di</strong>a a <strong>cui</strong> si dovrebbe aggiungere infine una Òportata strategicaÓa copertura delle utenze industriali esigenti <strong>di</strong> acque potab<strong>il</strong>i.Da uno stu<strong>di</strong>o preventivo effettuato per lÕaggiornamento e lÕadeguamentodel piano rego<strong>la</strong>tore degli acquedotti dellÕ<strong>Abruzzo</strong> svoltosotto <strong>il</strong> controllo ed in base alle <strong>di</strong>rettive del<strong>la</strong> Commissione <strong>di</strong> Coor<strong>di</strong>namentoTecnico-Scientifico nominata dal<strong>la</strong> Regione scaturisce unbi<strong>la</strong>ncio per lÕanno 2030, tra domanda del Ògiorno <strong>di</strong> massimo consumoÓerisorse attualmente <strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>i nelle 4 province (tab 3):Tab. 3 - Bi<strong>la</strong>ncio Idrico.BILANCIO REGIONALE (giorno <strong>di</strong> max consumo) al 2030DOMANDA EROGAZIONE DEFICITPROVINCIA(L/SEC) (Õ90) (L/SEC)Residenti TotaleLÕAqui<strong>la</strong> 1714 3157 2450 707Teramo 1662 3765 1059 2706Pescara 1792 3038 1723 1315Chieti 2120 3766 2268 1498Tot. Regione 7288 13726 7500 6226Volendo fare unÕanalisi delle 4 province possiamo <strong>di</strong>re che perquanto riguarda LÕAqui<strong>la</strong>, le risorse in uso risultano inferiori <strong>di</strong> poco aquelle necessarie secondo le previsioni per <strong>il</strong> 2030 dei vari comuni presentiad eccezione dei centri in quota ricadenti nellÕintorno <strong>di</strong> Campotostoe <strong>di</strong> Barrea, dove le sorgenti presentano ridotti valori <strong>di</strong> portata, eper i quali, per motivi tecnici ed economici sono scartate soluzioni basatesu adduzioni con sollevamento <strong>di</strong> acque da sorgenti o falde a bassaquota, si ipotizza <strong>il</strong> ricorso al prelievo ed al<strong>la</strong> potab<strong>il</strong>izzazione delle acquedegli invasi ivi esistenti, che permetteranno lÕadeguamento al<strong>la</strong> domandaintegrando le portate derivate dalle sorgenti in uso.Per le province <strong>di</strong> Teramo, Pescara e Chieti, previsto un notevoledeficit valutato con le portate delle sorgenti a regime, derivante soprattuttodalle presenze turistiche dei centri costieri e per <strong>cui</strong> si sonoesaminate tre ipotesi:240Acqua


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbiente• Incremento delle portate derivate dalle captazioni in esercizio(essenzialmente da sorgenti);• Captazione <strong>di</strong> sorgenti o emungimento da falde idriche sotterraneenon ut<strong>il</strong>izzate;• Impiego <strong>di</strong> acque superficiali opportunamente potab<strong>il</strong>izzate.Fra queste, non essendo al momento perseguib<strong>il</strong>e <strong>la</strong> prima ipotesiper non rischiare <strong>la</strong> funzionalitˆ del<strong>la</strong> opera <strong>di</strong> presa attraverso emungimentispinti, sono state valutate le altre due sul<strong>la</strong> base dei vantaggi econseguenze sul piano ambientale, costruttivo, generali oltre che economicigiungendo al<strong>la</strong> scelta <strong>di</strong> realizzare tre impianti <strong>di</strong> potab<strong>il</strong>izzazionesui fiumi Vomano, Pescara e Sangro, opere destinate essenzialmentead integrare le portate sorgive e <strong>di</strong> falda nei mesi estivi <strong>di</strong> maggiorconsumo.Acqua 241


Capitolo 2 - SUOLO


1. RIFIUTIPremessaA.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbienteLa produzione <strong>di</strong> rifiuti nel<strong>la</strong> Regione <strong>Abruzzo</strong>Il quadro re<strong>la</strong>tivo al<strong>la</strong> produzione totale dei rifiuti nel<strong>la</strong> Regione<strong>Abruzzo</strong>, stato definito ut<strong>il</strong>izzando numerose basi informative.In partico<strong>la</strong>re le informazioni riportate nel<strong>la</strong> trattazione provengonodal<strong>la</strong> Direzione Ambiente Turismo Energia - Regione <strong>Abruzzo</strong>, Province,Osservatori Provinciali dei Rifiuti, Comuni, ANPA, Osservatorio Nazionalesui Rifiuti e base informativa costituita dalle <strong>di</strong>chiarazioni MUD.Va anche sottolineato che, mentre per le altre tematiche, <strong>il</strong> riferimentoallÕanno 2000, <strong>la</strong> base informativa MUD ut<strong>il</strong>izzab<strong>il</strong>e per <strong>la</strong>stima del<strong>la</strong> produzione dei rifiuti, dopo opportune operazioni <strong>di</strong> bonificadei dati, re<strong>la</strong>tiva allÕanno 1999.Definizione <strong>di</strong> rifiutoé noto che, in un ecosistema non antropizzato esiste un equ<strong>il</strong>ibrioecologico naturale, in <strong>cui</strong>, grazie allÕesistenza <strong>di</strong> Òcicli biogeochimiciÓchiusi, <strong>la</strong> materia e lÕenergia del sistema vengono prodotte, consumatee ricomposte senza produzione <strong>di</strong> ÒrifiutiÓ che non vengano poi riut<strong>il</strong>izzatidallÕecosistema stesso.Nelle moderne civ<strong>il</strong>tˆ industrializzate, <strong>il</strong> normale volgersi dei cicliviene interrotto dallÕazione del sistema produttivo sia per quanto riguardalÕenergia che per <strong>la</strong> materia ut<strong>il</strong>izzate.LÕenergia ut<strong>il</strong>izzata nei sistemi produttivi, infatti, <strong>di</strong> gran lunga superiorea quel<strong>la</strong> messa a <strong>di</strong>sposizione dallÕambiente (basti pensare allÕenormeconsumo <strong>di</strong> energie foss<strong>il</strong>i) ovvero recuperata. Per ci˜ che riguardalÕut<strong>il</strong>izzo <strong>di</strong> materia <strong>il</strong> problema ancora pi complesso: da una parte<strong>la</strong> creazione <strong>di</strong> materiali artificiali e dallÕaltra <strong>il</strong> trasferimento <strong>di</strong> materiein luoghi anche molto lontani e <strong>di</strong>versi da quelli <strong>di</strong> origine, riducono notevolmente<strong>la</strong> possib<strong>il</strong>itˆ <strong>di</strong> un loro recupero.Il territorio <strong>la</strong> componente ecosistemica che subisce i maggiorifattori <strong>di</strong> pressione antropica dovuti sia ad un uso in<strong>di</strong>scriminato dellesue risorse naturali, ai fini del<strong>la</strong> produzione, sia allÕimpatto degli scartiche <strong>la</strong> stessa produzione comporta.Suolo 245


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbienteBisogna considerare inoltre che, accanto allÕenorme aumento dellemasse <strong>di</strong> rifiuti urbani ed industriali che nel<strong>la</strong> stragrande maggioranzadei casi sono smaltiti in <strong>di</strong>scarica, si sono aggiunti tutti quei rifiuti derivatidallÕabbattimento dei carichi inquinanti presenti nelle emissioniindustriali e nelle acque.Negli ultimi decenni, sia per <strong>il</strong> miglioramento delle con<strong>di</strong>zioni economiche,sia per lÕaumento dei consumi, le problematiche inerenti i rifiuti<strong>ha</strong>nno assunto importanza crescente.Ci˜ <strong>ha</strong> portato, come vedremo in seguito, ad una variazione nellepolitiche <strong>di</strong> gestione dei rifiuti, dapprima in Europa, con le <strong>di</strong>rettive91/156/CEE e 91/689/CEE, e poi in Italia con <strong>il</strong> Decreto Legis<strong>la</strong>tivo22/1997 e successive mo<strong>di</strong>fiche e integrazioni.Si passati da una concezione <strong>di</strong> solo "smaltimento" ad una pi artico<strong>la</strong>tastrategia che <strong>ha</strong> come punti fondamentali:¥ riduzione dei rifiuti al<strong>la</strong> fonte;¥ aumento e ottimizzazione del recupero;¥ ut<strong>il</strong>izzo <strong>di</strong> processi <strong>di</strong> smaltimento a basso impatto energetico.Definizione <strong>di</strong> rifiuto secondo <strong>la</strong> normativa vigenteIl vecchio D.P.R. 915/82 definiva <strong>il</strong> rifiuto come qualsiasi sostanzaod oggetto proveniente da attivitˆ umana, abbandonato e destinato allostoccaggio definitivo in <strong>di</strong>scarica.Con lÕentrata in vigore del Decreto Ronchi, che <strong>ha</strong> incentivato leforme <strong>di</strong> recupero e <strong>di</strong> ricic<strong>la</strong>ggio, <strong>la</strong> definizione <strong>di</strong> rifiuto acquisisceun aspetto pi complesso, intendendosi per esso una Òqualsiasi sostanzaod oggetto che rientra nelle categorie riportate nellÕallegato A e <strong>di</strong><strong>cui</strong> <strong>il</strong> detentore si <strong>di</strong>sfi o abbia deciso o abbia lÕobbligo <strong>di</strong> <strong>di</strong>sfarsiÓ.C<strong>la</strong>ssificazione dei rifiutiCon <strong>la</strong> nuova c<strong>la</strong>ssificazione dei rifiuti operata dal Decreto 22/97 siabbandona <strong>il</strong> sistema <strong>di</strong> tripartizione stab<strong>il</strong>ito dal D.P.R. 915/82 in urbani,speciali e tossico/nocivi, per <strong>la</strong> bipartizione in rifiuti urbani especiali, cos“ c<strong>la</strong>ssificati in base al<strong>la</strong> loro origine, ed in pericolosi enon pericolosi in base a delle caratteristiche <strong>di</strong> pericolositˆ definitenellÕart. 7, comma 1 del Decreto 22/97; i successivi commi 2, 3, 4 dellostesso articolo riportano <strong>la</strong> sud<strong>di</strong>visione vera e propria.246Suolo


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbiente❑ Rifiuti urbaniSono c<strong>la</strong>ssificati come urbani:a) i rifiuti domestici, anche ingombranti, provenienti da locali eluoghi a<strong>di</strong>biti ad uso <strong>di</strong> civ<strong>il</strong>e abitazione;b) i rifiuti non pericolosi provenienti da locali e luoghi a<strong>di</strong>biti adusi <strong>di</strong>versi da quelli <strong>di</strong> <strong>cui</strong> al<strong>la</strong> lettera a), assimi<strong>la</strong>ti agli urbaniper qualitˆ e quantitˆ, (art. 21 , com. 2, lettera g);c) i rifiuti provenienti dallo spazzamento delle strade;d) i rifiuti <strong>di</strong> qualunque natura o provenienza, giacenti sulle stradeed aree pubbliche o sulle strade ed aree private comunque soggettead uso pubblico o sulle spiagge marittime e <strong>la</strong>cunali e sullerive dei corsi dÕacqua;e) i rifiuti vegetali provenienti da aree ver<strong>di</strong>, come giar<strong>di</strong>ni, parchied aree cimiteriali;f) i rifiuti provenienti da esumazioni ed estumu<strong>la</strong>zioni, nonchŽ glialtri rifiuti provenienti da attivitˆ cimiteriale <strong>di</strong>versi da quelli <strong>di</strong><strong>cui</strong> alle lettere b), c), ed e).I dati re<strong>la</strong>tivi al<strong>la</strong> produzione dei rifiuti urbani, che verranno in seguitomeglio analizzati, mostrano per <strong>la</strong> nostra regione, un trend positivo,accanto ad un aumento del<strong>la</strong> percentuale <strong>di</strong> raccolta <strong>di</strong>fferenziata,pur essendo questÕultima ben lontana dalle percentuali stab<strong>il</strong>ite dalD.Lgs. 22/97 che prevede i seguenti traguar<strong>di</strong>:¥ 15% entro <strong>il</strong> 1999;¥ 25% entro <strong>il</strong> 2001;¥ 35% entro <strong>il</strong> 2003;a fronte <strong>di</strong> un dato che per <strong>il</strong> 1999 si attesta sullÕ8%.❑ Rifiuti speciali (pericolosi e non pericolosi)Sono c<strong>la</strong>ssificati come speciali:a) i rifiuti da attivitˆ agricole e agro-industriali;b) i rifiuti derivanti dalle attivitˆ <strong>di</strong> demolizione, costruzione, nonchŽi rifiuti pericolosi che derivano dalle attivitˆ <strong>di</strong> scavo;c) i rifiuti da <strong>la</strong>vorazioni industriali;d) i rifiuti da <strong>la</strong>vorazioni artigianali;e) i rifiuti da <strong>la</strong>vorazioni commerciali;Suolo 247


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbientef) i rifiuti da attivitˆ <strong>di</strong> servizio;g) i rifiuti derivanti dal<strong>la</strong> attivitˆ <strong>di</strong> recupero e smaltimento <strong>di</strong> rifiuti,i fanghi prodotti dal<strong>la</strong> potab<strong>il</strong>izzazione e da altri trattamentidelle acque e dal<strong>la</strong> depurazione delle acque reflue e da abbattimento<strong>di</strong> fumi;h) i rifiuti derivanti da attivitˆ sanitarie;i) i macchinari e le apparecchiature deteriorati ed obsoleti;j) i veicoli a motore, rimorchi e sim<strong>il</strong>i fuori uso e loro parti.Ai sensi dellÕart. 7 comma 4 sono pericolosi i rifiuti non domesticiprecisati nellÕelenco <strong>di</strong> <strong>cui</strong> allegato D del D.Lgs. 22/97 sul<strong>la</strong> base degliallegati G, H ed I integrati dal D.Lgs. n. 389/97 che riprende quantostab<strong>il</strong>ito dal<strong>la</strong> <strong>di</strong>rettiva Comunitaria 91/689/CEE.Per quanto riguarda i rifiuti pericolosi lÕin<strong>di</strong>viduazione stata quin<strong>di</strong>eseguita dal<strong>la</strong> Comunitˆ Europea ed inoltre i singoli stati membrinon <strong>ha</strong>nno <strong>la</strong> potestˆ <strong>di</strong> decidere in base al<strong>la</strong> presenza <strong>di</strong> una o pi caratteristichetra quelle menzionate nellÕallegato III del<strong>la</strong> <strong>di</strong>rettiva91/689/CEE, se un rifiuto pericoloso o no.Infatti, nel caso in <strong>cui</strong> uno Stato si trovi <strong>di</strong> fronte ad un rifiuto nonpresente nellÕelenco dellÕallegato D, ma che possieda le caratteristichedellÕallegato III, dovrˆ notificarlo al<strong>la</strong> Commissione che provvederˆin merito, in vista del<strong>la</strong> mo<strong>di</strong>fica dellÕelenco conformemente allÕart.18 del<strong>la</strong> <strong>di</strong>rettiva 75/442/CEE.Tutto ci˜ per non aggravare le responsab<strong>il</strong>itˆ penali dei singoli Statie per non vio<strong>la</strong>re i principi <strong>di</strong> concorrenza e <strong>di</strong> paritˆ <strong>di</strong> trattamentotra le imprese europee.Abbiamo giˆ visto che nel precedente decreto, le c<strong>la</strong>ssi dei rifiutierano tre, mentre in quello attuale sono due, poichŽ quel<strong>la</strong> dei tossico/nocivistata inglobata nel<strong>la</strong> categoria dei rifiuti pericolosi, che sicos“ ampiamente al<strong>la</strong>rgata.Di conseguenza lÕallegato III tra le 14 caratteristiche <strong>di</strong> pericolositˆ deirifiuti presenta anche <strong>la</strong> nocivitˆ e <strong>la</strong> tossicitˆ.Nel periodo <strong>di</strong> transito del passaggio dal decreto 915/82 al decreto22/97, ogni caso <strong>di</strong> rifiuto tossico/nocivo doveva far riferimento al<strong>la</strong>c<strong>la</strong>sse dei pericolosi (art. 57, com. 1), ai criteri <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduazione deirifiuti tossico/nocivi citati dal<strong>la</strong> delibera 27 luglio 1984 e al giˆ citatoart. 7 del D. Lgs. 22/97.248Suolo


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbienteAttualmente per definire un rifiuto pericoloso bisogna tener contodellÕorigine, del<strong>la</strong> composizione e in ultimo del<strong>la</strong> concentrazione limite,criterio adottato dal Consiglio Europeo con <strong>la</strong> <strong>di</strong>rettiva 91/689/CEE.In linea generale ormai i rifiuti pericolosi vengono in<strong>di</strong>viduati considerando<strong>il</strong> flusso <strong>di</strong> provenienza o lÕin<strong>di</strong>viduazione nominale.Per flusso <strong>di</strong> provenienza si intende <strong>la</strong> fonte produttiva da <strong>cui</strong> deriva,mentre con in<strong>di</strong>viduazione nominale ci si riferisce al<strong>la</strong> categoria <strong>di</strong>appartenenza del rifiuto.In alcuni casi (CER 08-rifiuti da produzione, formu<strong>la</strong>zione, fornituraed uso <strong>di</strong> rivestimenti, sig<strong>il</strong><strong>la</strong>nti e inchiostri per stampa ), ai due precedentimeto<strong>di</strong> <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduazione dei rifiuti pericolosi, si aggiungequello del<strong>la</strong> fase operativa <strong>di</strong> creazione del rifiuto, <strong>il</strong> cosiddetto PFFU,che si riferisce a 4 <strong>di</strong>stinte fasi cio : produzione, formu<strong>la</strong>zione, fornituraed uso.In questo modo si considerano pericolosi tutti i rifiuti originati dalleprecedenti operazioni e non solo quelli da produzione.❑ Rifiuti speciali assimi<strong>la</strong>b<strong>il</strong>i agli urbaniNel<strong>la</strong> categoria dei rifiuti speciali troviamo anche quelli che possonoessere assimi<strong>la</strong>b<strong>il</strong>i agli urbani, a con<strong>di</strong>zione che questi siano nonpericolosi o se pericolosi appartenenti al punto 20 dellÕallegato D delD.Lgs. 22/97.IL SISTEMA PRODUTTIVO DI RIFERIMENTOIl quadro economico regionaleLÕanalisi del contesto economico, appare in<strong>di</strong>spensab<strong>il</strong>e anche perstu<strong>di</strong> <strong>di</strong> carattere ambientale, per le connessioni causa-effetto specifiche.LÕ<strong>Abruzzo</strong>, da alcuni analisti, viene considerata una regione delCentro-Nord, in realtˆ, raggiunge un livello <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to pro-capite rispettoa questÕarea geografica <strong>di</strong> appena <strong>il</strong> 72,8%. Questo dato provacome <strong>la</strong> Regione, nel contesto pi generale dellÕeconomia italiana, sitrovi effettivamente in una situazione interme<strong>di</strong>a, poichŽ presenta unSuolo 249


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbientelivello <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to superiore al Mezzogiorno, ma tale da non poter competerecon le aree pi sv<strong>il</strong>uppate del Paese.La situazione economica regionale, in termini <strong>di</strong>namici, evidenziaun andamento sim<strong>il</strong>e al<strong>la</strong> me<strong>di</strong>a italiana, sia in termini complessivi siacon riferimento ai singoli settori.La crescita, in termini <strong>di</strong> valore aggiunto a prezzi costanti, statanel 1999 dellÕ1,4% rispetto allÕ1,2% conseguito a livello nazionale. Intermini <strong>di</strong> apporto al valore aggiunto per settori economici si r<strong>il</strong>evacome <strong>la</strong> percentuale del red<strong>di</strong>to determinata dal terziario in <strong>Abruzzo</strong>sia ancora inferiore <strong>di</strong> circa <strong>il</strong> 3% rispetto al<strong>la</strong> me<strong>di</strong>a italiana.Il settore agricolo, oltre ad avere, comparativamente con <strong>la</strong> situazionenazionale, un apporto maggiore nel corso dellÕultimo quinquennio,<strong>ha</strong> anche realizzato ritmi <strong>di</strong> crescita pi sostenuti.LÕindustria abruzzese, costituita da piccole e me<strong>di</strong>e imprese, pur traproblemi e <strong>di</strong>fficoltˆ, connessi con i processi <strong>di</strong> rinnovamento del sistema,<strong>ha</strong> conseguito buoni risultati riconfermando <strong>il</strong> ruolo trainantenellÕeconomia regionale.La situazione del mercato del <strong>la</strong>voro <strong>ha</strong> registrato qualche miglioramentosul piano dellÕoccupazione mentre, in termini <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione<strong>il</strong> tasso <strong>ha</strong> superato <strong>di</strong> nuovo <strong>la</strong> soglia delle due cifre (10,1% afronte <strong>di</strong> un 9% su <strong>cui</strong> si era attestato da <strong>di</strong>versi anni).Al 31 <strong>di</strong>cembre 2000 le unitˆ locali produttive nel<strong>la</strong> regione risultanoquasi 138.000, con una elevata concentrazione nel settore terziarioche assorbe i1 46% delle imprese totali. AllÕinterno del terziario si segna<strong>la</strong><strong>la</strong> predominanza del commercio con circa 36.000 unitˆ locali,mentre lÕindustria rappresenta <strong>il</strong> 22% del totale, considerando anche leimprese iscritte al ramo dellÕe<strong>di</strong>lizia. Tra <strong>il</strong> 1999 e <strong>il</strong> 2000 <strong>il</strong> numerodelle unitˆ locali aumenta del 2,2%, ma lÕincremento raggiunge <strong>il</strong>4,6% se si esclude lÕagricoltura. Variazioni positive riguardano le costruzioni(+1,4%) e servizi (+1,9%). Sostanzialmente invariate rimangonole unitˆ locali del commercio e dellÕindustria, mentre in <strong>di</strong>minuzionesono le unitˆ operanti nellÕagricoltura.DallÕanalisi degli addetti per c<strong>la</strong>ssi <strong>di</strong>mensionali risulta che in<strong>Abruzzo</strong> <strong>la</strong> quasi totalitˆ delle unitˆ locali <strong>ha</strong> meno <strong>di</strong> 50 addetti; <strong>il</strong>numero me<strong>di</strong>o degli addetti per unitˆ locale pari a 1,8 per lÕinteraregione.250Suolo


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbienteIL PIANO REGIONALE DI GESTIONE DEI RIFIUTIIN ABRUZZOCon <strong>la</strong> legge regionale n. 83 del 28/04/2000, stato pubblicato <strong>il</strong>nuovo Piano Regionale <strong>di</strong> Gestione Rifiuti, uno strumento in<strong>di</strong>spensab<strong>il</strong>eper affrontare i problemi connessi al<strong>la</strong> produzione e al<strong>la</strong> smaltimentodei rifiuti, nonch al<strong>la</strong> messa in sicurezza-bonifica-ripristinoambientale dei siti inquinati.Il piano nasce dalle in<strong>di</strong>cazioni contenute nel decreto legis<strong>la</strong>tivo n.22/97 che prevede una sud<strong>di</strong>visione delle competenze istituzionali cos“artico<strong>la</strong>ta:¥ riserva allo stato le funzioni <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo e normazione generale;¥ rassegna alle regioni le competenze <strong>di</strong> programmazione e autorizzazione;¥ delega alle Province le funzioni <strong>di</strong> organizzazione del<strong>la</strong> gestioneoperativa dei rifiuti, oltre alle funzioni amministrative e <strong>di</strong> controllo;¥ mantiene ai comuni <strong>la</strong> privativa nel<strong>la</strong> gestione dei rifiuti urbani,compresa <strong>la</strong> raccolta <strong>di</strong>fferenziata.Ed proprio dal decreto che <strong>il</strong> piano mutua le nuove competenzeattribuite a comuni e province che <strong>di</strong>ventano fondamentali, sia per ci˜che riguarda <strong>la</strong> scelta del<strong>la</strong> localizzazione degli impianti, sia per lÕin<strong>di</strong>viduazione<strong>di</strong> sub-ambiti ottimali, che per <strong>la</strong> scelta dei sistemi <strong>di</strong>smaltimento e raccolta.Il piano per ci˜ che attiene i contenuti si artico<strong>la</strong> in:¥ iniziative volte a limitare <strong>la</strong> produzione <strong>di</strong> rifiuti e a favorire <strong>il</strong> ricic<strong>la</strong>ggio,<strong>il</strong> riut<strong>il</strong>izzo ed <strong>il</strong> recupero dei rifiuti;¥ iniziative <strong>di</strong>rette a favorire <strong>il</strong> recupero dai rifiuti <strong>di</strong> materiali edenergia;¥ <strong>la</strong> tipologia ed <strong>il</strong> complesso <strong>di</strong> impianti <strong>di</strong> smaltimento e recuperodei rifiuti urbani da realizzare nel<strong>la</strong> regione per assicurare lÕautonomiae lÕautosufficienza del<strong>la</strong> gestione dei rifiuti allÕinternodegli ambiti territoriali ottimali;¥ attivitˆ e fabbisogni idonei ad assicurare lo smaltimento dei rifiutispeciali in luoghi prossimi a quelli <strong>di</strong> produzione;¥ misure atte a promuovere <strong>la</strong> regionalizzazione del<strong>la</strong> raccolta,del<strong>la</strong> cernita e dello smaltimento dei rifiuti;Suolo 251


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbiente¥ stima dei costi delle operazioni <strong>di</strong> recupero e smaltimento;¥ criteri per lÕin<strong>di</strong>viduazione, da parte delle province, delle aree nonidonee al<strong>la</strong> localizzazione <strong>di</strong> impianti <strong>di</strong> smaltimento e recuperorifiuti, nonchŽ per lÕin<strong>di</strong>viduazione dei luoghi o impianti adatti allosmaltimento dei rifiuti e le con<strong>di</strong>zioni e i criteri tecnici in baseai quali tutti gli impianti per <strong>la</strong> gestione dei rifiuti, ad eccezionedelle <strong>di</strong>scariche, possono essere localizzati nelle aree destinate a<strong>di</strong>nse<strong>di</strong>amenti produttivi;¥ piano <strong>di</strong> bonifica delle aree inquinate;¥ programma regionale re<strong>la</strong>tivo al<strong>la</strong> gestione degli imbal<strong>la</strong>ggi, inattuazione del programma generale <strong>di</strong> prevenzione e gestione deirifiuti da imbal<strong>la</strong>ggio;¥ attivitˆ <strong>di</strong> rego<strong>la</strong>mentazione del<strong>la</strong> raccolta <strong>di</strong>fferenziata.Nello spirito del nuovo Piano Regionale <strong>di</strong> Gestione dei Rifiuti,quin<strong>di</strong>, assumono una r<strong>il</strong>evante e strategica importanza sia i Piani Provinciali,che sono i veri e propri strumenti operativi sul territorio, siagli ATO (Ambito Territoriale Ottimale) coincidenti con lÕestensione <strong>di</strong>ciascuna provincia. Queste ultime per˜, in sede <strong>di</strong> redazione dei pianiprovinciali, possono eventualmente in<strong>di</strong>viduare dei sub-ambiti costituentiaree <strong>di</strong> raccolta e/o bacini <strong>di</strong> smaltimento dei rifiuti urbani, o ad<strong>di</strong>rittura,nel caso non si raggiunga lÕobiettivo del<strong>la</strong> completa autosufficienza,proporre ambiti e/o sub-ambiti interprovinciali <strong>di</strong> gestione.Il Bacino <strong>di</strong> recupero, <strong>di</strong> trattamento e <strong>di</strong> smaltimento dei rifiuti urbani<strong>il</strong> territorio dei comuni asservito ad un impianto <strong>di</strong> smaltimento,trattamento o recupero dei rifiuti; <strong>il</strong> numero dei bacini e <strong>la</strong> loro perimetrazionevengono definiti dai piani provinciali.LÕArea <strong>di</strong> raccolta <strong>il</strong> territorio, formato da un insieme <strong>di</strong> comuniinterni al bacino <strong>di</strong> <strong>cui</strong> sopra o con esso coincidente, in<strong>di</strong>viduato alloscopo <strong>di</strong> garantire ed ottimizzare <strong>la</strong> gestione unitaria dei servizi <strong>di</strong> raccoltae <strong>di</strong> trasporto dei rifiuti urbani; <strong>la</strong> perimetrazione <strong>di</strong> queste areestab<strong>il</strong>ita sempre dai piani provinciali.In conseguenza dei tre livelli <strong>di</strong> governo stab<strong>il</strong>iti, nel<strong>la</strong> pianificazioneregionale, per <strong>la</strong> gestione dei rifiuti urbani e assimi<strong>la</strong>b<strong>il</strong>i (ATO -Bacino <strong>di</strong> smaltimento - Area <strong>di</strong> raccolta), sono state previste forme <strong>di</strong>cooperazione tra i comuni ricadenti in ciascun ATO o in ciascun subambitoattraverso <strong>la</strong> stipu<strong>la</strong> <strong>di</strong> convenzioni o <strong>la</strong> formazione <strong>di</strong> consorzi,ai fini dellÕorganizzazione del servizio <strong>di</strong> gestione dei rifiuti.252Suolo


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbienteInoltre i comuni ricadenti nel<strong>la</strong> stessa area <strong>di</strong> raccolta organizzano iservizi comunali per <strong>la</strong> gestione dei rifiuti urbani affidandone lÕesercizioad un unico gestore o, nel solo caso <strong>di</strong> partico<strong>la</strong>ri flussi <strong>di</strong> rifiuti derivantidal<strong>la</strong> raccolta <strong>di</strong>fferenziata, prevedendo anche pi soggetti gestori.A tuttÕoggi <strong>il</strong> Piano Regionale risulta solo in parte attuato, stante le<strong>di</strong>fficoltˆ, sia tecniche che amministrative, incontrate.Nessuna delle province abruzzesi <strong>ha</strong> approvato <strong>il</strong> suo Piano OperativoProvinciale (sono ancora in fase <strong>di</strong> redazione o adozione), che costituisce<strong>il</strong> presupposto in<strong>di</strong>spensab<strong>il</strong>e per lÕistituzione e lÕorganizzazionedei servizi <strong>di</strong> gestione dei rifiuti negli ATO, i quali ovviamentenon risultano ancora definiti. Solo quel<strong>la</strong> <strong>di</strong> Chieti <strong>ha</strong> approvato unpreliminare <strong>di</strong> Piano Provinciale.Infine so<strong>la</strong>mente negli ultimi mesi si provveduto ad incentivare <strong>la</strong>raccolta <strong>di</strong>fferenziata dei rifiuti urbani tramite lÕassegnazione <strong>di</strong> contributia favore <strong>di</strong> comuni, singoli o associati.CATASTO DEI RIFIUTIIl Catasto Nazionale dei Rifiuti stato istituito con decreto del MinisterodellÕAmbiente 26 apr<strong>il</strong>e 1989, sul<strong>la</strong> base delle in<strong>di</strong>cazioni introdottecon <strong>la</strong> L. 475/88. In tale decreto viene previsto che modalitˆ <strong>di</strong> r<strong>il</strong>evazionedei dati ed <strong>il</strong> re<strong>la</strong>tivo manuale <strong>di</strong> co<strong>di</strong>fica per lÕorganizzazionedel catasto siano costituiti da un insieme <strong>di</strong> schede contenenti dati amministrativie tecnici con re<strong>la</strong>tivo co<strong>di</strong>ce per ogni rifiuto prodotto, raccolto,trasportato, recuperato e smaltito.Le <strong>di</strong>chiarazioni devono essere presentate annualmente al<strong>la</strong> Camera<strong>di</strong> Commercio Industria, Artigianato e Agricoltura competente perterritorio, con termine al 30 apr<strong>il</strong>e, in riferimento ai rifiuti prodotti e/osmaltiti lÕanno precedente. LÕobbligo annuale <strong>di</strong> comunicazione, deveessere assolto sul<strong>la</strong> base del<strong>la</strong> L. 70/94, che <strong>ha</strong> introdotto <strong>il</strong> ModelloUnico <strong>di</strong> Dichiarazione semplificata (M.U.D.) per quei soggetti descrittiallÕart. 11 comma 3 del D. Lgs. 22/97.Il rego<strong>la</strong>mento <strong>di</strong> attuazione del D.Lgs. 22/97 <strong>il</strong> n. 372 del 4 agosto1998, recante norme sul<strong>la</strong> riorganizzazione del Catasto dei rifiuti:<strong>il</strong> Catasto strutturato in una sezione nazionale presso lÕANPA ed insezioni regionali o delle province autonome presso le corrispondentiagenzie regionali (ARPA).Suolo 253


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbienteLe informazioni su <strong>cui</strong> viene costruito <strong>il</strong> Catasto dei rifiuti, attuatoe aggiornato con perio<strong>di</strong>citˆ annuale, sono quelle inerenti:¥ dati re<strong>la</strong>tivi alle quantitˆ e qualitˆ dei rifiuti prodotti, recuperati esmaltiti, secondo <strong>la</strong> <strong>di</strong>chiarazione effettuata tramite <strong>il</strong> MUD;¥ dati re<strong>la</strong>tivi alle autorizzazioni regionali e al<strong>la</strong> iscrizione allÕAlbo;¥ dati assunti od e<strong>la</strong>borati dallÕANPA a seguito del<strong>la</strong> propria attivitˆ .Per <strong>la</strong> gestione delle banche dati e <strong>la</strong> loro <strong>di</strong>stribuzione sul territorionazionale, lÕANPA e le ARPA ut<strong>il</strong>izzano <strong>la</strong> rete del sistema informaticonazionale ambientale (SINA) e del sistema informativo regionaleambientale (SIRA) e possono avvalersi del<strong>la</strong> rete telematica delle Camere<strong>di</strong> Commercio.Attualmente lÕ<strong>ARTA</strong>-<strong>Abruzzo</strong> sta pre<strong>di</strong>sponendo le basi per essereoperativa anche in questo campo, acquisendo tutti i dati re<strong>la</strong>tivial<strong>la</strong> produzione ed allo smaltimento <strong>di</strong> rifiuti sul territorio, dati cheverranno inseriti nel<strong>la</strong> rete SINA, non appena <strong>la</strong> pre<strong>di</strong>sposizione delSIRA sarˆ completata.LA RACCOLTA DIFFERENZIATANellÕattuale gestione dei rifiuti, un posto <strong>di</strong> r<strong>il</strong>ievo viene senzÕaltrooccupato dal<strong>la</strong> raccolta <strong>di</strong>fferenziata che oltre a <strong>di</strong>minuire <strong>il</strong> flusso deirifiuti da avviare allo smaltimento, con enormi vantaggi sul piano economico,consente tra lÕaltro:¥ <strong>la</strong> valorizzazione delle componenti merceologiche dei rifiuti sindal<strong>la</strong> fase <strong>di</strong> raccolta;¥ <strong>la</strong> riduzione del<strong>la</strong> quantitˆ e pericolositˆ dei rifiuti da avviare aduno smaltimento <strong>di</strong>fferenziato;¥ <strong>il</strong> recupero <strong>di</strong> materiali ed energia nel<strong>la</strong> fase <strong>di</strong> trattamento finale.AffinchŽ unÕanalisi costi-benefici dellÕoperazione raccolta <strong>di</strong>fferenziatarisulti positiva, in<strong>di</strong>spensab<strong>il</strong>e che ad essa corrispondano sia<strong>la</strong> realizzazione <strong>di</strong> efficienti impianti <strong>di</strong> recupero sia una sempre maggiore<strong>di</strong>ffusione dellÕut<strong>il</strong>izzo dei rifiuti recuperati. é proprio <strong>la</strong> possib<strong>il</strong>itˆ<strong>di</strong> riut<strong>il</strong>izzo che capovolge <strong>il</strong> concetto sul<strong>la</strong> gestione dei rifiuti:da negativo, in quanto causa <strong>di</strong> costi per <strong>il</strong> trasporto e lo smaltimento,a positivo, in quanto materia prima per <strong>di</strong>versi processi industriali.Attraverso <strong>la</strong> raccolta <strong>di</strong>fferenziata, con <strong>la</strong> selezione dei rifiuti al<strong>la</strong>fonte, possib<strong>il</strong>e incrementare <strong>il</strong> tasso <strong>di</strong> recupero grazie al<strong>la</strong> garanzia254Suolo


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbiente<strong>di</strong> un maggior grado <strong>di</strong> purezza delle frazioni raccolte che ne fa aumentare<strong>la</strong> cosiddetta trattab<strong>il</strong>itˆ.Il decreto Lgs 22/97 (decreto Ronchi), in linea con <strong>la</strong> necessitˆ <strong>di</strong>incrementare e favorire qualsiasi forma <strong>di</strong> recupero e <strong>di</strong> ridurre <strong>il</strong> pipossib<strong>il</strong>e <strong>la</strong> quota <strong>di</strong> rifiuti da smaltire senza nessun tipo <strong>di</strong> trattamento,introduce importanti ed innovative <strong>di</strong>sposizioni in materia <strong>di</strong> raccolta<strong>di</strong>fferenziata.In partico<strong>la</strong>re lÕart. 24 fissa i seguenti obiettivi-traguar<strong>di</strong> da raggiungerenellÕarco <strong>di</strong> sei anni dallÕentrata in vigore del decreto: 15%entro <strong>il</strong> 1999, <strong>il</strong> 25% entro <strong>il</strong> 2001, <strong>il</strong> 35% entro <strong>il</strong> 2003. Viene inoltreprevisto <strong>di</strong> legare al raggiungimento degli obiettivi appena in<strong>di</strong>cati,lÕentitˆ del contributo per lo smaltimento dei rifiuti in <strong>di</strong>scarica.Queste nuove <strong>di</strong>sposizioni, accanto a quelle altrettanto significativein materia <strong>di</strong> smaltimento, dovrebbero rendere finalmente concreto <strong>il</strong>passaggio del nostri sistema <strong>di</strong> gestione <strong>di</strong> rifiuti, da solo smaltimentoad un sistema integrato.Nel<strong>la</strong> realtˆ per˜ <strong>il</strong> cammino tracciato sul<strong>la</strong> carta appare ancora <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>mentefattib<strong>il</strong>e, e, specialmente nel sud del paese, gli obiettivi prefissatiappaiono ancora una Òbel<strong>la</strong> <strong>il</strong>lusioneÓ. Purtroppo infatti, comeper tante altre questioni anche nel campo del<strong>la</strong> raccolta <strong>di</strong>fferenziata sievidenzia un grosso <strong>di</strong>vario <strong>di</strong> azione tra nord e sud. Mentre nel settentrionesi sono raggiunte percentuali accettab<strong>il</strong>i e in alcuni casi super<strong>la</strong>tivi(oltre i traguar<strong>di</strong> stab<strong>il</strong>iti dal<strong>la</strong> normativa vigente), nel meri<strong>di</strong>onei risultati sono, nel<strong>la</strong> maggior parte dei casi, me<strong>di</strong>ocri o scadentie <strong>di</strong>mostrano ancora poca sensib<strong>il</strong>itˆ verso tale argomento ed anche <strong>la</strong><strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e organizzazione <strong>di</strong> tutto <strong>il</strong> sistema del<strong>la</strong> raccolta <strong>di</strong>fferenziata,che per˜ deve <strong>di</strong>ventare a tutti i costi nel pi imme<strong>di</strong>ato futuro azionepredominante nellÕambito del<strong>la</strong> gestione dei rifiuti.INDICATORINegli ultimi anni, con lÕintroduzione del sistema ANPA/ARPA/AP-PA, si verificata unÕevoluzione concettuale del<strong>la</strong> nozione <strong>di</strong> controllo,passando da unÕimpostazione basata sul binomio controllo/prescrizionead una <strong>di</strong> controllo/conoscenza.Il sistema <strong>di</strong> controllo ambientale infatti non deve limitarsi al<strong>la</strong> verifica<strong>di</strong> conformitˆ a norme e prescrizioni, ma deve consentire <strong>di</strong> ac-Suolo 255


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbientequisire dati sulle cause del degrado e sui suoi effetti, in modo tale daaggiornare le conoscenze sullo stato e <strong>la</strong> <strong>di</strong>namica evolutiva dellÕambientenel suo complesso.Il controllo si orienta cos“ allÕosservazione degli elementi che costituisconogli in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> pressione, <strong>di</strong> stato e <strong>di</strong> impatto e quin<strong>di</strong> riguardagli scarichi, le emissioni in atmosfera, i rifiuti, ma anche gliecosistemi ricettori quali acque, suolo, aria.In questo modo si <strong>ha</strong> <strong>la</strong> necessitˆ <strong>di</strong> eseguire i controlli sia su singolipara<strong>metri</strong> chimici, fisici o biologici che su in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> stato, <strong>di</strong> pressionee <strong>di</strong> impatto ed inoltre <strong>di</strong> ut<strong>il</strong>izzare procedure e metodologie omogeneee confrontab<strong>il</strong>i.Per avere quin<strong>di</strong> una visione completa dei vari fattori che contribuisconoa determinare lo stato dellÕambiente necessario ut<strong>il</strong>izzare tuttele meto<strong>di</strong>che <strong>di</strong> indagine <strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>i e gli in<strong>di</strong>catori e in<strong>di</strong>ci biologici,che, pur non essendo in grado <strong>di</strong> sve<strong>la</strong>re le cause dellÕinquinamento,forniscono una <strong>di</strong>agnosi sullo stato generale dellÕambiente in <strong>cui</strong> vengonoapplicati e danno una misura dellÕentitˆ del <strong>di</strong>scostamento dallecon<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> normalitˆ.Una delle pi accre<strong>di</strong>tate definizioni <strong>di</strong> in<strong>di</strong>catore quel<strong>la</strong> data dallÕOCSEper <strong>cui</strong> esso :Òun parametro, o un valore derivato da para<strong>metri</strong>, che in<strong>di</strong>ca/fornisceinformazioni su/descrive lo stato <strong>di</strong> un fenomeno/ambito/areacon un significato che va oltre ci˜ che <strong>di</strong>rettamente associato al valoredel parametroÓ.Gli in<strong>di</strong>catori possiedono dunque un significato sintetico e vengonosv<strong>il</strong>uppati per finalitˆ specifiche; le loro funzioni principali possonoessere cos“ riassunte:¥ Riduzione del numero dei para<strong>metri</strong> e misure necessari per <strong>la</strong> presentazione<strong>di</strong> una situazione ambientale;¥ Semplificazione del processo <strong>di</strong> comunicazione agli ut<strong>il</strong>izzatoridei risultati delle misure.LÕANPA <strong>ha</strong> selezionato un insieme <strong>di</strong> in<strong>di</strong>catori per descrivere lostato attuale e tendenziale dellÕambiente che costituiscono <strong>la</strong> base conoscitivaper <strong>il</strong> sistema informativo, da <strong>cui</strong> <strong>ha</strong> estratto degli in<strong>di</strong>catoriprioritari.256Suolo


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbienteIn<strong>di</strong>catori per <strong>la</strong> tematica dei rifiutiLÕinsieme <strong>di</strong> in<strong>di</strong>catori proposti dallÕANPA per <strong>il</strong> monitoraggio e <strong>il</strong>reporting <strong>di</strong> questa tematica stato selezionato partendo da unÕanalisiapprofon<strong>di</strong>ta degli obiettivi e del<strong>la</strong> domanda <strong>di</strong> informazione derivantidal<strong>la</strong> normativa nazionale ed europea, integrata da una valutazione<strong>di</strong> analoghi strumenti ut<strong>il</strong>izzati da enti e organizzazioni nazionali e sopranazionalicompetenti in materia (ISTAT, ANPA, MINISTERI,AEA, EUROSTAT, OCSE).Gli in<strong>di</strong>catori prescelti sono stati valutati in base al<strong>la</strong> loro capacitˆ <strong>di</strong>monitorare <strong>il</strong> raggiungimento degli obiettivi fissati dalle politiche <strong>di</strong> settoree, pi in generale, <strong>di</strong> rappresentare <strong>la</strong> risposta alle richieste <strong>di</strong> informazionedel quadro normativo, tenendo presente <strong>la</strong> realtˆ abruzzese.Nel<strong>la</strong> tabel<strong>la</strong> che segue, sono riportati in<strong>di</strong>catori che possono essereconsiderati prioritari per monitorare le principali fasi del ciclo dei rifiuti everificare <strong>il</strong> raggiungimento degli obiettivi fissati dal<strong>la</strong> normativa comunitariae nazionale.Primaria importanza viene conferita agli in<strong>di</strong>catori per <strong>la</strong> quantificazionedel<strong>la</strong> produzione (dettagliati per tipologia <strong>di</strong> rifiuto, urbani,speciali e speciali pericolosi), in quanto <strong>la</strong> prevenzione <strong>di</strong> quantitˆ epericolositˆ tra gli obiettivi delle politiche settoriali sia nazionali checomunitarie.Elenco degli in<strong>di</strong>catori prioritariIn<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> statoIn<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> pressioneIn<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> risposta¥ Localizzazione degli impianti <strong>di</strong> recupero/smaltimentodei rifiuti urbani e speciali.¥ Produzione <strong>di</strong> rifiuti urbani pericolosi e non pericolositotale e procapite.¥ Produzione <strong>di</strong> rifiuti speciali totale <strong>di</strong>stinta per statofisico e per settore <strong>di</strong> attivitˆ produttiva.¥ Produzione <strong>di</strong> rifiuti da imbal<strong>la</strong>ggio.¥ Raccolta <strong>di</strong>fferenziata totale e procapite, <strong>di</strong>stinta percomposizione merceologica. Calcolo dellÕincidenzasul<strong>la</strong> produzione <strong>di</strong> rifiuti urbani.¥ Sistemi <strong>di</strong> smaltimento finale rifiuti urbani: totalesmaltito <strong>di</strong>stinto tra <strong>di</strong>scarica, incenerimento e compostaggio.¥ Strumenti <strong>di</strong> gestione dei rifiuti in adeguamento al<strong>la</strong>normativa vigente.Suolo 257


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbiente1.1 Rifiuti Urbani1.1.1 Impianti <strong>di</strong> recupero/smaltimento rifiuti urbani e specialiLa <strong>di</strong>stribuzione degli impianti <strong>di</strong> recupero/smaltimento dei rifiuti<strong>di</strong> primaria importanza per comprendere lÕefficienza del<strong>la</strong> gestione delproblema ÒrifiutoÓ.NellÕattesa del recepimento nel<strong>la</strong> normativa nazionale del<strong>la</strong> <strong>di</strong>rettivaeuropea, risultano ancora vigenti, ai sensi dellÕarticolo 57 del D.Lgs22/97, le norme <strong>di</strong> <strong>cui</strong> al<strong>la</strong> Deliberazione del C.I. del 27/7/84 che in<strong>di</strong>viduanole <strong>di</strong>verse categorie <strong>di</strong> <strong>di</strong>scariche nonchŽ i criteri per lÕammissib<strong>il</strong>itˆdei rifiuti nelle stesse. Sia le categorie <strong>di</strong> <strong>di</strong>scariche in<strong>di</strong>catenel<strong>la</strong> Delibera del C.I. del 27/7/84 (prima categoria, seconda categoria<strong>di</strong> tipo a, b e c e terza categoria) che <strong>la</strong> tipologia <strong>di</strong> rifiuti ammessi risultanonon conformi a quanto <strong>di</strong>sposto dal<strong>la</strong> <strong>di</strong>rettiva europea.I problemi maggiori derivano dal<strong>la</strong> <strong>di</strong>versa c<strong>la</strong>ssificazione dei rifiuti(pericolosi, non pericolosi) presente rispettivamente nel<strong>la</strong> Deliberazionedel 1984 e nel decreto Ronchi (22/97).Nel<strong>la</strong> prima lÕapproccio seguito per lÕin<strong>di</strong>viduazione dei rifiuti pericolosisi basa sul<strong>la</strong> concentrazione <strong>di</strong> sostanze pericolose presenti nel rifiutostesso, <strong>il</strong> decreto 22/97, in linea con quanto <strong>di</strong>sposto dal CatalogoEuropeo, elenca i rifiuti pericolosi in base al<strong>la</strong> provenienza (processoproduttivo o scarto derivante dal<strong>la</strong> <strong>di</strong>stribuzione e uso dei prodotti).Il <strong>di</strong>verso sistema <strong>di</strong> c<strong>la</strong>ssificazione dei rifiuti adottato nei dueprovve<strong>di</strong>menti determina, <strong>di</strong> fatto, <strong>la</strong> possib<strong>il</strong>itˆ <strong>di</strong> smaltire congiuntamentenelle attuali <strong>di</strong>scariche rifiuti pericolosi e non pericolosi.La necessitˆ <strong>di</strong> un rapido aggiornamento del<strong>la</strong> normativa tecnicaderiva anche dal<strong>la</strong> mo<strong>di</strong>fica del quadro legis<strong>la</strong>tivo in materia <strong>di</strong> tute<strong>la</strong>delle acque dallÕinquinamento: <strong>la</strong> Deliberazione 27 luglio 1984 fa, infatti,riferimento al<strong>la</strong> legge 319/76 abrogata e sostituita dal decreto legis<strong>la</strong>tivo152/99. Un primo aggiornamento del<strong>la</strong> normativa in materia<strong>di</strong> <strong>di</strong>scariche stato attuato con lÕemanazione del decreto ministeriale11 marzo 1998, n. 141 re<strong>la</strong>tivo al<strong>la</strong> catalogazione dei rifiuti pericolosismaltiti in <strong>di</strong>scarica.Il decreto legis<strong>la</strong>tivo 22/97, che abroga <strong>il</strong> D.P.R. 915/82, allÕarticolo5 stab<strong>il</strong>isce che Òdal 1¡ gennaio 2000 consentito smaltire in <strong>di</strong>scaricasolo i rifiuti inerti, i rifiuti in<strong>di</strong>viduati da specifiche norme tecnicheed i rifiuti che residuano dalle operazioni <strong>di</strong> ricic<strong>la</strong>ggio, recupero258Suolo


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbientee <strong>di</strong> smaltimento (biodegradazione in ambiente terrestre, trattamentobiologico, chimico, fisico-chimico ed incenerimento).Il termine <strong>di</strong> gennaio 2000 stato, poi, prorogato dal<strong>la</strong> legge 25febbraio 2000, n. 33 fino al 16 luglio del 2001, termine ultimo previstoper <strong>il</strong> recepimento del<strong>la</strong> Direttiva europea 99/31/CE in materia <strong>di</strong><strong>di</strong>scariche.Per quanto riguarda i soli rifiuti urbani sono ammesse deroghe a tali<strong>di</strong>sposizioni, ai sensi dellÕarticolo 13 del D.Lgs 22/97, questo nel caso<strong>di</strong> comprovata necessitˆ e per perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> tempo determinati.LÕautoritˆ preposta, ovvero <strong>il</strong> Presidente del<strong>la</strong> Giunta regionalequando lÕemissione dellÕor<strong>di</strong>nanza interessi <strong>il</strong> territorio <strong>di</strong> pi province,ovvero <strong>il</strong> Presidente del<strong>la</strong> provincia quando lÕemissione dellÕor<strong>di</strong>nanzainteressi <strong>il</strong> territorio <strong>di</strong> pi comuni, ovvero <strong>il</strong> Sindaco del comuneinteressato, fatte salve le <strong>di</strong>sposizioni in materia tute<strong>la</strong> ambientale,sanitaria e <strong>di</strong> pubblica sicurezza, pu˜ emettere or<strong>di</strong>nanze contingib<strong>il</strong>ied urgenti per consentire <strong>il</strong> ricorso temporaneo a speciali forme <strong>di</strong> gestionedei rifiuti, per un periodo non superiore a sei mesi, anche in derogaalle <strong>di</strong>sposizioni vigenti.Il recepimento del<strong>la</strong> Direttiva europea 99/31/CE comporterˆ unasostanziale mo<strong>di</strong>fica dellÕattuale sistema a partire dal<strong>la</strong> tipologia deirifiuti ammessi in <strong>di</strong>scarica, dai criteri <strong>di</strong> ubicazione, dalle modalitˆ <strong>di</strong>realizzazione e gestione dellÕimpianto, garantendo una sostanziale <strong>di</strong>minuzionedel ricorso a tale forma <strong>di</strong> smaltimento.LÕobiettivo principale del<strong>la</strong> <strong>di</strong>rettiva quello <strong>di</strong> assicurare normeadeguate in materia <strong>di</strong> smaltimento dei rifiuti nellÕUnione Europea introducendomisure, procedure, requisiti tecnici per gli impianti al fine<strong>di</strong> evitare e/o ridurre effetti negativi sullÕambiente e rischi per <strong>la</strong> saluteumana.1.1.2 Considerazioni in merito agli impianti per R.S.U. in esercizionel<strong>la</strong> Regione <strong>Abruzzo</strong>.La L.R. 74/88 sud<strong>di</strong>videva <strong>il</strong> territorio regionale in 13 comprensori,in <strong>cui</strong> dovevano essere attivati impianti <strong>di</strong> smaltimento, solo in parterealizzati e a volte anche in <strong>di</strong>fformitˆ da quanto previsto dal<strong>la</strong> leggestessa:Suolo 259


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbienteCOMPRENSORIO PROVINCIA N. COMUNI1-Chieti CH 192-Lanciano CH 553-Vasto CH 304-LÕAqui<strong>la</strong> AQ 375-Avezzano AQ 336-Sulmona AQ 257-Castel <strong>di</strong> Sangro AQ 138-Manoppello PE 299-Pescara PE 1710-Pineto TE 811-Val Vibrata TE 1212-Notaresco TE 613-Teramo TE 21Lo scenario previsto dal nuovo Piano Regionale <strong>di</strong> Gestione dei Rifiuti(L.R. 83/2000) prevede <strong>la</strong> sud<strong>di</strong>visione del territorio in quattroAmbiti Territoriali Ottimali (ATO), <strong>la</strong> <strong>cui</strong> perimetrazione coincide conquel<strong>la</strong> delle Province:ATO n. 1ATO n. 2ATO n. 3ATO n. 4Provincia <strong>di</strong> LÕAqui<strong>la</strong>Provincia <strong>di</strong> TeramoProvincia <strong>di</strong> PescaraProvincia <strong>di</strong> ChietiallÕinterno dei quali deve essere garantita lÕautosufficienza dello smaltimentodei rifiuti urbani ed una gestione unitaria <strong>di</strong> questi ultimi attraverso<strong>la</strong> pre<strong>di</strong>sposizione da parte del<strong>la</strong> Provincia competente del PianoProvinciale <strong>di</strong> Gestione dei Rifiuti, che peraltro risultano essere ancorain fase <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>sposizione.La gestione dei rifiuti urbani, pertanto risulta essere ancora nonomogenea ed organizzata.Nel<strong>la</strong> seguente tabel<strong>la</strong> riep<strong>il</strong>ogativa sono elencati gli impianti perR.S.U. in esercizio nel territorio regionale abruzzese e loro localizzazionemostrata in cartografia (ve<strong>di</strong> fig. 1.1.2.1).260Suolo


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbienteTabel<strong>la</strong> 1.1.2.1 - Discariche <strong>di</strong> I Categoria (ANNO 2001)Provincia Ente Ubicazione impianto Estremi autorizzazionegestore(comune)AQ ACIAM Avezzano n.d.AQ ACIAM Avezzano n.d.AQ Comune Barete n.d.AQ Comune Barisciano D.G.R. n.365 del 9.2.96AQ Comune Ca<strong>la</strong>scio n.d.AQ Comune Capestrano O.D.R. n.32 del 22.12.00AQ Comune Capistrello D.G.R. n.2479 del 24.11.99AQ Comune Capitignano D.G.R. n.1966 del 15.9.99AQ Comune Carsoli D.G.R. n.644 del 27.2.96AQ Comune Castel Del Monte D.G.R. n.1382 del 23.6.99AQ SLIA Castel Di Sangro D.G.R. n.5019 del 7.10.94AQ A.CO.S. Castel<strong>la</strong>fiume n.d.AQ Comune Castelvecchio Calvisio D.G.R. n.3098 del 25.11.98AQ ACIAM Ce<strong>la</strong>no O.D.R. n.34 del 12.1.01AQ Comune Collelongo n.d.AQ Comune Fontecchio n.d.AQ ACIAM Lecce Nei Marsi D.G.R. n.499 del 30.3.00AQ Comune Magliano DeÕMarsi O.D.R. n.70 del 1.8.01AQ Comune Navelli D.G.R. n.167 del 10.2.99AQ Comune Ocre n.d.AQ Comune Ofena D.G.R. n.197 del 10.2.99AQ Comune Pizzoli n.d.AQ Comune Poggio Picenze O.D.R. n.28 del 25.1.00AQ Comune Rocca Di Cambio n.d.AQ Comune Rocca Di Mezzo n.d.AQ Comune San Benedetto Dei Marsi n.d.AQ Comune San Benedetto In Per<strong>il</strong>lis n.d.AQ Comune San De<strong>metri</strong>o neÕVestini n.d.AQ GEA Sante Marie D.G.R. n.45 del 14.1.98AQ TEKNEKO Scurco<strong>la</strong> Marsicana D.G.R. n.3192 del 2.12.98AQ CO.GE.S.A. Sulmona D.G.R. n.556 del 16.2.96AQ Comune Tione Degli Abruzzi n.d.AQ Comune Trasacco n.d.AQ Comune V<strong>il</strong><strong>la</strong> Santa Lucia degli Abruzzi D.G.R. n.3097 del 25.11.98AQ Comune V<strong>il</strong><strong>la</strong>vallelonga D.G.R. n.498 del 30.3.00Totale 35Suolo 261


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbienteTab. 1.1.2.1 - Discariche <strong>di</strong> I Categoria (ANNO 2001).Provincia Ente Ubicazione impianto Estremi autorizzazionegestore(comune)TE Cons. Piomba-Fino Atri D.G.R. n.559 del 11.3.98TE Comune Castel<strong>la</strong>lto ------TE Comune Cellino Attanasio D.G.R. n.326 del 1.2.98TE CO.R.S.U. Colledara D.G.R. n.44 del 14.1.98TE GEIM Montorio al Vomano D.G.R. n.1156 del 13.5.98TE Merlitti Mosciano SantÕAngelo D.G.R. n.1725 del 1.7.98TE C.I.R.S.U. Notaresco D.G.R. n.2377 del 24.9.97TE Cons. Val Vibrata SantÕOmero O.D.R. n.2 del 4.5.00TE Comune Teramo D.G.R. n.2854 del 28.10.98TE Comune Tortoreto ------Totale 10CH Soleco Chieti D.G.R. n.983 del 22.4.98CH Consorzio C.I.V.E.T.A. Cupello O.D.R. n.55 del 7.6.01CH Consorzio del Chetino Fara F<strong>il</strong>iorum Petri D.G.R. n.3193 del 2.12.98CH Ga<strong>la</strong>sso Rocco Francav<strong>il</strong><strong>la</strong> al Mare O.D.R. n.62 del 21.6.01CH Cons. Serv. Ecol. Frentano Lanciano D.G.R. n.2499 del 1.10.97CH Comune Miglianico D.G.R. n.596 del 24.3.99CH Comune Monteferrante D.G.R. n.327 del 18.2.98CH S.A.P.I. San Salvo n.d.CH Comune Torrevecchia Teatina O.D.R. n.49 del 8.5.01Totale 9PE Comune Corsara D.G.R. n.3386 del 23.12.98PE Comune Cugnoli O.D.R. n.50 del 8.5.01PE Comune Nocciano D.G.R. n.3390 del 23.12.98PE UNDIS Popoli O.D.R. n.18 del 4.7.00PE DECO Spoltore O.D.R. n.226 del 25.11.99PE Comune Turrivalignani O.D.R. n.7 del 5.6.00Totale 6Totale 60Come riportato, al<strong>la</strong> data del 30 novembre 2001, gli impianti ammontanoad un totale <strong>di</strong> 60, gestiti sia da enti pubblici che da <strong>di</strong>tteprivate.Da una prima e veloce analisi dei dati raccolti, forniti <strong>di</strong>rettamentedalle amministrazioni comunali, si evidenzia subito <strong>la</strong> situazione riguardante<strong>la</strong> provincia <strong>di</strong> LÕAqui<strong>la</strong>.Essa conta ben 35 impianti, pi del<strong>la</strong> metˆ del totale regionale,concentrati principalmente su due zone territoriali: una lÕarea che262Suolo


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbienteattraversa <strong>la</strong> conca del Fucino, in prossimitˆ del confine con <strong>la</strong> regioneLazio; lÕaltra <strong>la</strong> zona montana posta tra <strong>il</strong> territorio comunale <strong>di</strong>LÕAqui<strong>la</strong> e <strong>la</strong> provincia <strong>di</strong> Pescara.Tale situazione si presta a due brevi considerazioni:non prevista una razionale copertura del territorio da parte degli impiantiR.S.U., in quanto allo stato attuale <strong>di</strong>verse zone del<strong>la</strong> provinciarestano tagliate fuori e per i singoli comuni le varie spese <strong>di</strong> conferimentodei propri rifiuti a <strong>di</strong>scarica incidono non poco sul proprio bi<strong>la</strong>ncio(nel<strong>la</strong> maggior parte dei casi sono amministrazioni comunalicon pochi abitanti);1. <strong>il</strong> numero degli attuali impianti in esercizio (35) troppo alto, purconsiderando <strong>il</strong> numero totale dei comuni del<strong>la</strong> provincia (108).Trattasi, nel<strong>la</strong> maggior parte dei casi, <strong>di</strong> <strong>di</strong>scariche <strong>di</strong> picco<strong>la</strong> capienzaa servizio <strong>di</strong> pochi comuni a volte <strong>di</strong> uno solo, le quali denotanouna situazione gestionale molto frammentata.Una nota positiva emerge invece analizzando <strong>la</strong> situazione riscontratanelle altre tre province abruzzesi.La realtˆ teramana e quel<strong>la</strong> pescarese sono sim<strong>il</strong>i: 46 sono i comunidel<strong>la</strong> provincia <strong>di</strong> Pescara con 6 <strong>di</strong>scariche in esercizio, 47 i comunipresenti nel<strong>la</strong> provincia <strong>di</strong> Teramo con 10 <strong>di</strong>scariche attualmente in attivitˆ.Gli impianti sono <strong>di</strong>stribuiti allÕinterno delle rispettive provincein modo accettab<strong>il</strong>e (nel<strong>la</strong> provincia teramana sono operativi ben 4consorzi comprensoriali che gestiscono altrettanti impianti perR.S.U.).La provincia <strong>di</strong> Chieti, se non eccelle riguardo al<strong>la</strong> <strong>di</strong>slocazione degliimpianti (<strong>di</strong>fatti <strong>di</strong>verse aree del proprio territorio risultano scoperte),da prendere ad esempio per˜ per <strong>il</strong> numero delle <strong>di</strong>scariche inesercizio (9) che fanno fronte alle necessitˆ <strong>di</strong> ben 104 comuni (senzatener conto <strong>di</strong> quelli che conferiscono da altre province abruzzesi).Qui sono operativi 3 consorzi comprensoriali, ognuno dei quali gestisceun impianto.Viene subito allÕocchio <strong>il</strong> confronto tra le province <strong>di</strong> LÕAqui<strong>la</strong> eChieti: a paritˆ <strong>di</strong> comuni (108 LÕAqui<strong>la</strong>, 104 Chieti) <strong>il</strong> numero delle<strong>di</strong>scariche <strong>di</strong> R.S.U. in esercizio nel territorio <strong>di</strong> questÕultima quattrovolte inferiore rispetto al<strong>la</strong> provincia aqui<strong>la</strong>na.Da una consultazione degli archivi regionali, risultano inoltre essere<strong>di</strong>versi gli impianti operanti ai sensi dellÕart. 13 del D. Lgs. ovveroSuolo 263


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbientecon or<strong>di</strong>nanze contingib<strong>il</strong>i ed urgenti, testimonianza questa, ancorauna volta, <strong>di</strong> una <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e gestione dello smaltimento in <strong>di</strong>scarica deirifiuti.é auspicab<strong>il</strong>e, per <strong>il</strong> prossimo futuro, una vera e propria pianificazioneterritoriale per <strong>la</strong> gestione dei rifiuti (da integrare continuamentecon <strong>la</strong> gestione del<strong>la</strong> raccolta <strong>di</strong>fferenziata) sia per quanto riguarda<strong>il</strong> numero degli impianti da attivare che per <strong>la</strong> loro <strong>di</strong>slocazione sulterritorio, tenendo conto ovviamente in questÕultimo caso dellÕeventualepresenza <strong>di</strong> aree protette.La soluzione migliore senza dubbio <strong>la</strong> sud<strong>di</strong>visione del territorioin aree con estensione sovracomunale (consorzi comprensoriali,comunitˆ montane), ciascuna delle quali abbia un proprio punto <strong>di</strong>conferimento sia per <strong>la</strong> raccolta <strong>di</strong>fferenziata che per quel<strong>la</strong> in<strong>di</strong>fferenziata.Tale tipo <strong>di</strong> soluzione stata giˆ prevista in fase <strong>di</strong> programmazionea livello nazionale e regionale, ma evidentemente gli ostacoli incontratinelle realtˆ locali sono stati tanti e tali che non <strong>ha</strong>nno permessolÕattuazione appieno <strong>di</strong> siffatte previsioni.1.1.3 Il compostaggio dei rifiuti urbaniIl riut<strong>il</strong>izzo delle frazione organica dei rifiuti per <strong>la</strong> preparazione<strong>di</strong> compost, successivamente impiegato, a seconda dei rifiuti avviatial trattamento, come ammendante o per <strong>il</strong> ripristino ambientale <strong>di</strong>aree degradate o per altre forme <strong>di</strong> ut<strong>il</strong>izzo, indubbiamente uno deipunti <strong>di</strong> forza per avviarsi verso una corretta gestione integrata dei rifiuti.La produzione <strong>di</strong> compost molto importante , in questo modo infattipossib<strong>il</strong>e restituire al suolo un adeguato tenore <strong>di</strong> sostanza organicaai fini del<strong>la</strong> conservazione del<strong>la</strong> fert<strong>il</strong>itˆ dei terreni nonchŽ <strong>la</strong>limitazione <strong>di</strong> fenomeni <strong>di</strong> erosione e desertificazione.Sul territorio abruzzese sono presenti pochi impianti per <strong>il</strong> trattamento<strong>di</strong> rifiuti organici selezionati al<strong>la</strong> fonte e <strong>di</strong> trattamento biologicome<strong>di</strong>ante compostaggio <strong>di</strong> frazioni organiche ottenute da selezionemeccanica:264Suolo


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbienteTab. 1.1.3.1 - Impianti <strong>di</strong> Compostaggio.Provincia Ente gestore Ubicazione impianto Estremi autorizzazione(comune)AQComunitˆ MontanaAlto SangroCastel <strong>di</strong> Sangro D.G.R. n. 5019 del 7.10.94AQ CO.GE.SA. Sulmona D.G.R. n. 556 del 16.2.96TE C.I.R.S.U. Notaresco D.G.R. n. 5223 del 18.1.94CH C.I.V.E.T.A. Cupello D.G.R. n. 1990 del 5.6.96CH Biofert Ripa Teatina D.G.R. n. 1841 del 13.8.99Totale 5I dati re<strong>la</strong>tivi ai quantitativi trattati <strong>di</strong>mostrano come questi sianoattualmente esigui rispetto al<strong>la</strong> produzione totale <strong>di</strong> Rifiuti Urbani.Tab. 1.1.3.2 - Quantitativi trattati 1999 (Dati ANPA).Provincia Ubicazione Potenzialitˆ Rifiuto FORSU Verde Fanghiimpianto comune (t/a) trattato (t/a) (t/a) (t/a) (t/a)AQ Castel <strong>di</strong> Sangro 24.000 10.758 10.758 / /TE Notaresco50.000 23.090 23.09072.000 9.660 1.5305.420 2.710CH Cupello50.000 38.044 38.0441.539 1.539 1.012527Totale 197.539 83.091 74.443 5.420 3.237LÕimpianto situato a Ripa Teatina re<strong>la</strong>tivo al<strong>la</strong> produzione <strong>di</strong>compost tramite lombricocoltura, per <strong>il</strong> quale non si <strong>ha</strong>nno dati a<strong>di</strong>sposizione.Nel grafico mostrata <strong>la</strong> percentuale re<strong>la</strong>tiva ai rifiuti compostati;come ve<strong>di</strong>amo <strong>la</strong> parte pi r<strong>il</strong>evante costituita dai FORSU (frazioneorganica selezionata da rifiuti urbani), mentre <strong>la</strong> percentuale <strong>di</strong> frazioneverde e fanghi minima rispetto al totale.Figura 1.1.3.1 - Rifiuti compostati Regione <strong>Abruzzo</strong> 1999.Suolo 265


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbienteUn dato significativo quello che riguarda <strong>la</strong> potenzialitˆ degli impianticomplessiva, che risulta essere <strong>il</strong> doppio dei quantitativi effettivamentecompostati, in<strong>di</strong>ce questÕultimo <strong>di</strong> una non corretta gestionedelle capacitˆ <strong>di</strong> trattamento degli impianti.1.1.4 La produzione dei rifiuti urbaniLa produzione dei rifiuti urbani nel<strong>la</strong> Regione <strong>Abruzzo</strong> nel 1999stata pari a circa 609 mi<strong>la</strong> tonnel<strong>la</strong>te, facendo r<strong>il</strong>evare, rispetto al 1998un incremento dellÕ11,7%, pari quasi al doppio dellÕincremento che risultadal<strong>la</strong> me<strong>di</strong>a nazionale.Questo dato, <strong>di</strong> per se preoccupante e che <strong>di</strong>mostra come, nel<strong>la</strong>nostra regione non siano a tuttÕoggi attivi i sistemi che portano aduna riduzione del<strong>la</strong> produzione dei rifiuti, mostrano dallÕaltro <strong>la</strong>toche <strong>la</strong> produzione strettamente legata al<strong>la</strong> crescita economica, risultandoessere questÕultima in fase <strong>di</strong>namica e superiore in me<strong>di</strong>a,in termini <strong>di</strong> valore aggiunto, al<strong>la</strong> crescita economica nazionale.Dal<strong>la</strong> seguente tabel<strong>la</strong> si pu˜ notare come sia <strong>la</strong> Provincia <strong>di</strong> Chietiche contribuisce al<strong>la</strong> maggior parte del<strong>la</strong> produzione regionale, seguitada Teramo, LÕAqui<strong>la</strong> e Pescara.Tab. 1.1.4.1 - Produzione totale <strong>di</strong> rifiuti urbani 1997-1999.Provincia Produzione 1997 Produzione 1998 Produzione 1999(t/a) (t/a) (t/a)AQ 114742,62 130802,00 143919,12PE 114141,12 124052,99 128360,42TE 106691,97 139279,59 159537,94CH 145814,84 150800,13 177177,46Totale 481390,55 544934,71 608994,94I seguenti grafici <strong>di</strong>mostrano come lÕaumento del<strong>la</strong> produzione deirifiuti urbani sia stato costante per le quattro province nel tempo, conpunte significative per quanto riguarda <strong>la</strong> provincia <strong>di</strong> Chieti, risultandocos“ per lÕintero territorio regionale un trend <strong>di</strong> crescita positivo perci˜ che riguarda gli anni 1997-1999.266Suolo


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbienteFigura 1.1.4.1 - Produzione <strong>di</strong> RU per province - Confronto anni 1997/1998/1999.Figura 1.1.4.2 - Variazione del<strong>la</strong> produzione totale regionale <strong>di</strong> RU 1997-1999.Diverso andamento riscontriamo esaminando <strong>la</strong> produzione <strong>di</strong> RUprodotto pro-capite, infatti <strong>il</strong> dato pi elevato quello re<strong>la</strong>tivo al<strong>la</strong>provincia <strong>di</strong> Teramo, seguita da quel<strong>la</strong> <strong>di</strong> LÕAqui<strong>la</strong>, Chieti e Pescara(figura 1.1.4.3).La produzione pro-capite regionale risulta avere un valore pari a478, <strong>di</strong> poco superiore al<strong>la</strong> me<strong>di</strong>a nazionale, che si attesta intorno a406.Suolo 267


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbienteTab. 1.1.4.2 - Produzione <strong>di</strong> rifiuti urbani pro-capite 1999.Provincia n. abitanti Produzione 1999 Pro capite(t/a)[kg(ab/anno)]AQ 303.514 143919,12 474,17PE 295.138 128360,42 434,92TE 292.102 159537,94 546,17CH 390.529 177177,46 453,68Totale 1.281.283 608994,94 477,98Figura 1.1.4.3 - Produzione <strong>di</strong> RU pro-capite 1999.1.1.5 La raccolta <strong>di</strong>fferenziataLa raccolta <strong>di</strong>fferenziata <strong>ha</strong> senza dubbio un ruolo prioritario nel<strong>la</strong>gestione integrata dei rifiuti, essendo uno dei meto<strong>di</strong> fondamentali perattuare <strong>la</strong> <strong>di</strong>minuzione del flusso dei rifiuti da avviare in <strong>di</strong>scarica.LÕanalisi re<strong>la</strong>tiva ai dati del<strong>la</strong> raccolta <strong>di</strong>fferenziata negli anni chevanno dal 1997 al 1999 mostra un trend positivo per tutte e quattro leprovince ed <strong>la</strong> Provincia <strong>di</strong> Teramo a mostrare <strong>il</strong> dato pi alto.Tab. 1.1.5.1 - % <strong>di</strong> raccolta <strong>di</strong>fferenziata 1997-1999 (dati ANPA).Provincia % 1997 % 1998 % 1999AQ 2,38 4,65 4,79PE 2,35 2,34 3,68TE 4,73 5,32 6,42CH 3,17 3,00 2,49Totale 12,63 15,31 17,38268Suolo


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbienteIl seguente grafico mostra per˜ come si sia ben lontani dal raggiungerele percentuali previste dal D.Lgs. 22/97 che per lÕanno 1999 prevedevauna percentuale <strong>di</strong> raccolta <strong>di</strong>fferenziata pari al 15%, per <strong>il</strong>2001 del 25% e ancora pi <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e sembra <strong>il</strong> raggiungimento dellÕobiettivoprevisto per lÕanno 2003, ovvero <strong>il</strong> 35%.Figura 1.1.5.1 - Variazione del<strong>la</strong> percentuale <strong>di</strong> raccolta <strong>di</strong>fferenziata per province 1997-1999.Passando ad un esame pi approfon<strong>di</strong>to dei dati in nostro possessoabbiamo:Tab. 1.1.5.2 - Raccolta <strong>di</strong> Rifiuti Urbani per provincia anno 1999.Provincia Totale RU Raccolta Ingombranti Raccolta Raccolta Raccolta(T/anno) in<strong>di</strong>ff. (t/a) Selettiva Differenziata Differenziata(t/a) (t/a) (t/a) (%)AQ 143.919,12 137.000,00 0,00 29,48 6.889,65 4,79TE 159.537,94 142.481,34 6.802,83 17,18 10.236,59 6,42PE 128.360,42 123.624,88 0,00 7,25 4.728,29 3,68CH 177.177,46 168.355,29 4.402,22 10,18 4.409,77 2,49Totale 608.994,94 571.461,51 11.205,05 64,08 26.264,29 4,31Come si pu˜ notare, <strong>la</strong> Provincia <strong>di</strong> Chieti, pur essendo quel<strong>la</strong> cheproduce un quantitativo pi elevato <strong>di</strong> RU, anche quel<strong>la</strong> che effettuauna percentuale minore <strong>di</strong> raccolta <strong>di</strong>fferenziata, inoltre, <strong>la</strong> raccolta <strong>di</strong>rifiuti ingombranti sembra essere stata effettuata (o registrata) nelleprovince <strong>di</strong> Chieti e Pescara.Suolo 269


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbienteFigura 1.1.5.2 - Raccolta <strong>di</strong> Rifiuti Urbani per Provincia 1999.Esaminiamo ora in dettaglio le <strong>di</strong>fferenti componenti dei rifiuti <strong>di</strong>fferenziatiper provincia:Tab. 1.1.5.3 - Raccolta Differenziata per provincia anno 1999 (Dati ANPA).Provincia Racc. Org. Sfalci e Vetro P<strong>la</strong>stica Legno Carta Metalli Allum Tess<strong>il</strong>i Beni AltroDiff. (t/a) potat. (t/a) (t/a) (t/a) (t/a) (t/a) (t/a) (t/a) Durev (t/a)(t/a) (t/a) (t/a)AQ 6.889,65 0,00 0,00 1.399,09 234,58 65,71 3.436,04 981,83 167,89 0,00 40,00 564,51TE 10.236,59 1.590,09 0,00 1.972,24 424,66 2,00 2.232,38 1.543,15 14,16 44,89 213,52 2.199,50PE 4.728,29 293,32 0,00 2.134,10 214,04 0,00 1.366,11 448,66 246,45 0,00 0,00 26,21CH 4.409,77 631,50 0,60 1.538,39 128,56 0,00 1.236,34 698,34 5,47 28,05 39,35 102,56Totale 26.264,29 2.514,91 0,60 7.043,81 1.01,84 67,71 8.271,48 3.671,38 433,97 72,94 292,87 2.892,77Come possiamo notare dal<strong>la</strong> Tab. 1.1.5.3. e dal grafico che segue,ve<strong>di</strong>amo che nel<strong>la</strong> nostra regione le frazioni che vengono raccolte inmaniera <strong>di</strong>fferenziata sono quelle inerenti <strong>la</strong> carta ed <strong>il</strong> vetro, con unaparte significativa anche per ci˜ che riguarda i metalli e lÕorganico.Questo, a livello <strong>di</strong> organizzazione e gestione dei sistemi <strong>di</strong> raccolta,un evidente segno che <strong>la</strong> <strong>di</strong>stribuzione dei raccoglitori appositi(campane per <strong>il</strong> vetro e <strong>la</strong> carta) quel<strong>la</strong> meglio strutturata, mentre cisono ancora notevoli <strong>di</strong>fficoltˆ ad organizzare servizi <strong>di</strong> raccolta adesempio dellÕorganico e del<strong>la</strong> p<strong>la</strong>stica.270Suolo


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbienteFigura 1.1.5.3 - Raccolta <strong>di</strong>fferenziata <strong>di</strong> RU per frazione 1999.1.1.6 Raccolta <strong>di</strong> rifiuti urbani per provincia (anno 2000)Nel<strong>la</strong> trattazione inerente <strong>la</strong> produzione <strong>di</strong> rifiuti urbani re<strong>la</strong>tivi allÕanno1999, sono stati presi in considerazione soprattutto i dati dellÕANPA,in occasione del<strong>la</strong> pubblicazione del Rapporto Rifiuti 2001.Considerevole stata infatti <strong>la</strong> <strong>di</strong>fficoltˆ <strong>di</strong> valutare e comparare datiprovenienti da fonti <strong>di</strong>verse, (Province e MUD) che presentano a volte<strong>di</strong>scordanze non conc<strong>il</strong>iab<strong>il</strong>i.Tuttavia, sembra interessante ai fini <strong>di</strong> una prima valutazione riportarei dati re<strong>la</strong>tivi al<strong>la</strong> produzione <strong>di</strong> RU ed al<strong>la</strong> raccolta <strong>di</strong>fferenziatare<strong>la</strong>tivi allÕanno 2000, forniti dalle Province.I dati pur essendo parziali e non re<strong>la</strong>tivi a tutti i comuni del<strong>la</strong> regione,sono in<strong>di</strong>cativi per <strong>la</strong> valutazione del trend del<strong>la</strong> produzionedegli RU.I dati pi interessanti sono quelli riguardanti <strong>la</strong> Provincia <strong>di</strong> Teramo,dai quali risulta che ben otto comuni raggiungono una percentuale<strong>di</strong> raccolta <strong>di</strong>fferenziata compresa tra <strong>il</strong> 15 ed <strong>il</strong> 25% (evidenziati ingiallo), quattro comuni, inoltre <strong>ha</strong>nno superato <strong>la</strong> soglia del 25% (evidenziatiin verde) con un anno <strong>di</strong> anticipo rispetto a quanto previstodal D.Lgs. 22/97.In partico<strong>la</strong>re <strong>di</strong> eccezionale r<strong>il</strong>evanza <strong>il</strong> caso del comune <strong>di</strong>SantÕOmero, con una percentuale <strong>di</strong> raccolta pari al 62,15%.Ben <strong>di</strong>versa risulta <strong>la</strong> situazione inerente <strong>la</strong> Provincia <strong>di</strong> Pescara, nel-Suolo 271


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbiente<strong>la</strong> quale solo <strong>il</strong> comune <strong>di</strong> Turrivalignani <strong>ha</strong> superato <strong>la</strong> soglia del 15% equello <strong>di</strong> Corvara quel<strong>la</strong> del 25%.I dati inerenti le Province <strong>di</strong> Chieti e LÕAqui<strong>la</strong> sono parziali, perChieti i dati si riferiscono al 59% dei comuni, mentre per LÕAqui<strong>la</strong> al43%.Quattro comuni in Provincia <strong>di</strong> Chieti risultano aver superato <strong>la</strong>soglia del 15%, mentre notiamo lÕottimo risultato dal comune <strong>di</strong> Cupelloche <strong>ha</strong> raggiunto nel 2000 una percentuale <strong>di</strong> raccolta <strong>di</strong>fferenziatapari al 32%.Per ci˜ che riguarda <strong>la</strong> Provincia dellÕAqui<strong>la</strong>, i comuni censiti mostranolivelli <strong>di</strong> R.D. molto bassi, fatta eccezione per <strong>il</strong> comuni <strong>di</strong> Caporcianocon una percentuale del 22% e Fossa con <strong>il</strong> 42%.n. n. n. comuni n. comuni n. comuni n. comunicomuni comuni che effettuano effettuano effettuano effettuanoProvincia censiti raccolta raccolta raccolta raccoltaOrganico Vetro Carta P<strong>la</strong>sticaTE 47 42 15 35 31 24PE 46 46 5 31 26 25CH 104 61 11 23 33 25AQ 108 46 1 35 29 31Totale 305 195 42 124 119 105Dal<strong>la</strong> tabel<strong>la</strong> sopra riportata inoltre, si pu˜ notare come molto <strong>di</strong>ffusesiano su tutto <strong>il</strong> territorio del<strong>la</strong> Regione le raccolte <strong>di</strong> Vetro, Cartae P<strong>la</strong>stica, mentre ancora insignificante <strong>il</strong> dato inerente <strong>la</strong> raccoltadellÕOrganico.272Suolo


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A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbiente1.1.7 Lo smaltimento in <strong>di</strong>scaricaI dati inerenti <strong>il</strong> numero <strong>di</strong> impianti ed i quantitativi <strong>di</strong> rifiuti urbanismaltiti in <strong>di</strong>scarica nel 1999 sono riportati nel<strong>la</strong> seguente tabel<strong>la</strong>:Tab. 1.7.1.1 - Discariche RU per provincia 1999.Provincia n. impianti Quantitˆ Quantitˆ % <strong>di</strong> RUtotale smaltita in smaltiti perprodotta <strong>di</strong>scarica provincia su(t/a) (t/a) Q. totale regioneAQ 43 143.919,12 65.932,23 10,83TE 10 128.360,42 75.242,23 12,35PE 7 159.537,94 17.667,89 2,9CH 8 177.177,46 318.848,00 52,36Totale 68 608.994,94 477.690,35 78,44Pertanto a fronte <strong>di</strong> una produzione totale <strong>di</strong> RU pari a 609.000 tonnel<strong>la</strong>teper lÕanno 1999, abbiamo che ben <strong>il</strong> 78,43% viene conferito in<strong>di</strong>scarica, con un dato molto elevato per quanto riguarda <strong>la</strong> Provincia<strong>di</strong> Chieti, per <strong>la</strong> quale <strong>il</strong> flusso <strong>di</strong> rifiuti provenienti da altre provincerisulta essere molto elevato.Figura 1.7.1.1 - % <strong>di</strong> RU smaltiti in <strong>di</strong>scarica per provincia.Suolo 287


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbiente1.1.8 Quantitˆ smaltita e capacitˆ residuaNel<strong>la</strong> seguente tabel<strong>la</strong> si riportano i dati, sud<strong>di</strong>visi per provincia eriferiti allÕanno 1999, riguardanti <strong>la</strong> quantitˆ <strong>di</strong> rifiuti urbani smaltitanelle <strong>di</strong>scariche allÕepoca in esercizio e <strong>la</strong> capacitˆ residua degli impiantial 31.12.1999 riportata dal Rapporto Rifiuti 2001 dellÕANPA.Tab. 1.1.8.1 - Capacitˆ residua <strong>di</strong>scariche per provincia 1999.Provincia Quantitˆ R.U. smaltita (t/a) Capacitˆ residua (mc)LÕAqui<strong>la</strong> 65.932,23 219.701Chieti 318.848,10 1.536.250Pescara 17.667,89 2.200Teramo 75.273,83 359.500Totale 477.722,05 2.117.651La tabel<strong>la</strong> evidenzia che nel<strong>la</strong> regione <strong>Abruzzo</strong>, nel corso del1999, sono state smaltite 477.722,05 tonnel<strong>la</strong>te <strong>di</strong> rifiuti urbani, <strong>di</strong><strong>cui</strong> circa due terzi nel<strong>la</strong> so<strong>la</strong> provincia <strong>di</strong> Chieti (66,74%); seguonopoi in or<strong>di</strong>ne quel<strong>la</strong> <strong>di</strong> Teramo (15,76%), <strong>la</strong> provincia aqui<strong>la</strong>na(13,80%) ed infine quel<strong>la</strong> pescarese (solo 3,70%).Questo stato <strong>di</strong> fatto evidenzia le enormi <strong>di</strong>fficoltˆ che si incontranonel cercare <strong>di</strong> favorire e implementare lÕautonomia <strong>di</strong> smaltimentodei rifiuti urbani allÕinterno <strong>di</strong> ogni provincia, come previsto dal<strong>la</strong>Legge Regionale n. 83/2000 (ÒTesto unico in materia <strong>di</strong> gestione deirifiuti contenente lÕapprovazione del piano regionale dei rifiutiÓ) chein<strong>di</strong>vidua appunto <strong>il</strong> territorio provinciale come A.T.O. (Ambito TerritorialeOttimale) nel quale perseguire e raggiungere lÕautonomia <strong>di</strong>smaltimento.Ad oggi comunque <strong>la</strong> situazione non molto <strong>di</strong>versa da quel<strong>la</strong> riscontratanel 1999.Riguardo al<strong>la</strong> capacitˆ residua degli impianti al 31.12.1999, si pu˜constatare che sempre <strong>la</strong> provincia <strong>di</strong> Chieti che detiene <strong>il</strong> primoposto con una volu<strong>metri</strong>a <strong>di</strong> 1.536.250 mc. ancora da sfruttare, edsempre quel<strong>la</strong> <strong>di</strong> Pescara in fondo a tutte con soli 2.200 mc. ancora a<strong>di</strong>sposizione.CÕ da precisare per˜ che i dati riguardanti le capacitˆ residuesono molto frammentari in quanto, mentre per le province <strong>di</strong> Chieti288Suolo


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbientee Teramo essi coprono <strong>la</strong> quasi totalitˆ degli impianti allÕepoca inesercizio, per quel<strong>la</strong> <strong>di</strong> Pescara essi si riferiscono ad una so<strong>la</strong> <strong>di</strong>scarica.I dati sopra esposti sono stati estrapo<strong>la</strong>ti dal Rapporto Rifiuti 2001dellÕANPA-ONR.1.2 I Rifiuti Speciali1.2.1 DefinizioneSi definiscono rifiuti speciali quelli derivanti, secondo <strong>il</strong> D.Lgs. n.22/97, da attivitˆ agricole, da attivitˆ <strong>di</strong> demolizione, costruzione escavo, da <strong>la</strong>vorazioni industriali, artigianali, commerciali, da attivitˆ<strong>di</strong> servizio, da attivitˆ <strong>di</strong> recupero e smaltimento rifiuti, da attivitˆ sanitarie,nonchŽ altre tipologie <strong>di</strong> rifiuti quali macchinari obsoleti eveicoli a motore <strong>di</strong>smessi.I rifiuti speciali vengono sotto<strong>di</strong>stinti in pericolosi e non pericolosi,in base alle caratteristiche <strong>di</strong> pericolositˆ; quelli pericolosi sono precisatinellÕelenco <strong>di</strong> <strong>cui</strong> allÕallegato D del D.Lgs. n. 22/97, sul<strong>la</strong> base degliallegati G, H ed I dello stesso decreto.1.2.2 Fonte dei datiLa quantificazione del<strong>la</strong> produzione dei rifiuti speciali risulta abbastanza<strong>di</strong>fficoltosa, principalmente per due motivi:1. <strong>la</strong> loro raccolta e smaltimento sono a carico dei produttori;2. solitamente lÕambito <strong>di</strong> smaltimento pi ampio <strong>di</strong> quello provincialee regionale.Per risolvere <strong>il</strong> problema del flusso <strong>di</strong> informazioni stato introdotto,con <strong>la</strong> legge n. 70/94, <strong>il</strong> Modello Unico <strong>di</strong> Dichiarazione ambientale(MUD), al<strong>la</strong> <strong>cui</strong> presentazione sono tenuti, in generale, i produttori<strong>di</strong> rifiuti e i gestori degli impianti <strong>di</strong> trattamento e smaltimento.Successivamente <strong>il</strong> D.Lgs. n. 22/97 <strong>ha</strong> in<strong>di</strong>viduato <strong>il</strong> Catasto deiRifiuti come strumento chiave nel<strong>la</strong> raccolta delle informazioni nelcampo del<strong>la</strong> gestione dei rifiuti.Infine <strong>il</strong> D.M. n. 372/98 (<strong>di</strong> rior<strong>di</strong>no del Catasto dei Rifiuti) <strong>ha</strong> affiancatoai dati MUD altre banche dati <strong>di</strong> supporto che forniscono leseguenti informazioni:Suolo 289


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbiente1. autorizzazioni al<strong>la</strong> realizzazione degli impianti <strong>di</strong> smaltimento erecupero dei rifiuti e allÕesercizio delle operazioni <strong>di</strong> smaltimentoe recupero dei rifiuti stessi;2. iscrizioni allÕAlbo Nazionale da parte delle imprese esercenti attivitˆ<strong>di</strong> smaltimento;3. comunicazioni con le quali si richiede lÕammissione alle proceduresemplificate per le operazioni <strong>di</strong> recupero dei rifiuti specialinon pericolosi.1.2.3 In<strong>di</strong>catoriOltre alle fonti dei dati, occorre valutare attentamente <strong>la</strong> scelta degliÒin<strong>di</strong>catoriÓ che sono elementi prevalentemente <strong>di</strong> natura statistica,caratterizzati da un elevato contenuto informativo. Infatti lÕin<strong>di</strong>catoreun parametro, o un valore derivato da para<strong>metri</strong>, che fornisceinformazioni sullo stato <strong>di</strong> un fenomeno o <strong>di</strong> una certa area geografica,con un significato che va oltre ci˜ che <strong>di</strong>rettamente associato alvalore del parametro considerato.In campo ambientale <strong>il</strong> modello pi usato per gli in<strong>di</strong>catori <strong>il</strong>DPSIR, basato sul concetto <strong>di</strong> causalitˆ: le attivitˆ antropiche primarie(drivers) esercitano pressioni (pressures) sullÕambiente e provocanomo<strong>di</strong>ficazioni nel<strong>la</strong> sua qualitˆ e nel<strong>la</strong> quantitˆ delle risorse naturali(state); a tali azioni, che causano determinati impatti (impacts)sugli ecosistemi, <strong>la</strong> societˆ risponde attraverso mirate politiche ambientali(responses).Nel<strong>la</strong> fattispecie del<strong>la</strong> Re<strong>la</strong>zione sullo Stato dellÕAmbiente del<strong>la</strong>Regione <strong>Abruzzo</strong>, per lÕarea concernente i rifiuti, sono stati consideratialcuni dei seguenti in<strong>di</strong>catori (esclusi quelli con lÕasterisco), ritenutii pi idonei ed in<strong>di</strong>cativi a fornire una imme<strong>di</strong>ata fotografia del<strong>la</strong>situazione regionale in merito al<strong>la</strong> produzione e gestione dei rifiutispeciali:290Suolo


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbienteTab. 1.2.3.1 - In<strong>di</strong>catori per i rifiuti speciali.In<strong>di</strong>catore Unitˆ <strong>di</strong> misura Finalitˆ DPSIRNumero unitˆ locali per --- Valutazione fattori <strong>di</strong> produzioneDmacrosettore economicoProduzione rifiuti speciali totali T/anno LÕin<strong>di</strong>catore fornisce <strong>la</strong> quantitˆ annuale <strong>di</strong> Prifiuti speciali non pericolosi e pericolosicomplessivamente prodottiProduzione pro-capite rifiuti Kg/(abitante LÕin<strong>di</strong>catore fornisce <strong>la</strong> quantitˆ procapite D-Pspeciali totali per anno) annuale <strong>di</strong> rifiuti speciali non pericolosie pericolosi complessivamente prodottiProduzione rifiuti speciali T/anno LÕin<strong>di</strong>catore fornisce <strong>la</strong> quantitˆ annuale Pnon pericolosi<strong>di</strong> rifiuti speciali non pericolosiProduzione rifiuti speciali T/anno LÕin<strong>di</strong>catore fornisce <strong>la</strong> quantitˆ annuale Ppericolosi<strong>di</strong> rifiuti speciali pericolosi*Produzione rifiuti speciali non T/anno LÕin<strong>di</strong>catore fornisce <strong>la</strong> quantitˆ annuale D-Ppericolosi per settori economici<strong>di</strong> rifiuti speciali non pericolosi, riferiti asettori economici specifici e pu˜ essereut<strong>il</strong>izzato per stime <strong>di</strong> fattori <strong>di</strong> produzione* Produzione rifiuti speciali T/anno LÕin<strong>di</strong>catore fornisce <strong>la</strong> quantitˆ annuale D-Ppericolosi per settori economici<strong>di</strong> rifiuti speciali pericolosi, riferiti asettori economici specifici e pu˜ essereut<strong>il</strong>izzato per stime <strong>di</strong> fattori <strong>di</strong> produzioneProduzione rifiuti speciali non T/anno LÕin<strong>di</strong>catore fornisce <strong>la</strong> quantitˆ annuale D-Ppericolosi sud<strong>di</strong>visi per co<strong>di</strong>ce CER<strong>di</strong> rifiuti speciali non pericolosi, per co<strong>di</strong>ceCER, prodotti da tutte le attivitˆ economiche(in genere si considera <strong>la</strong> prima c<strong>la</strong>sse <strong>di</strong>sud<strong>di</strong>visione CER)Produzione rifiuti speciali T/anno LÕin<strong>di</strong>catore fornisce <strong>la</strong> quantitˆ annuale D-Ppericolosi sud<strong>di</strong>visi per co<strong>di</strong>ce CER<strong>di</strong> rifiuti speciali pericolosi, per co<strong>di</strong>ce CER,prodotti da tutte le attivitˆ economiche(in genere si considera <strong>la</strong> prima c<strong>la</strong>sse <strong>di</strong>sud<strong>di</strong>visione CER)I dati sono stati estrapo<strong>la</strong>ti dalle <strong>di</strong>chiarazioni MUD presentate nel2000, riferite allÕanno 1999 dopo opportune verifiche.1.2.4 Considerazioni sul<strong>la</strong> gestione dei rifiuti speciali in <strong>Abruzzo</strong>Gli impianti <strong>di</strong> 2» categoria (tipo A-B-C) e <strong>di</strong> incenerimento rifiutispeciali sono presenti in numero non molto cospicuo sul territorio del<strong>la</strong>Regione <strong>Abruzzo</strong>: 4 impianti nel<strong>la</strong> provincia <strong>di</strong> LÕAqui<strong>la</strong>, 3 impiantiin quel<strong>la</strong> <strong>di</strong> Teramo, 8 impianti nel chietino, 2 impianti nel<strong>la</strong> provincia<strong>di</strong> Pescara, per un totale a livello regionale <strong>di</strong> 17 impianti.Riguardo al<strong>la</strong> ubicazione si evidenzia <strong>il</strong> fatto del<strong>la</strong> poco omogeneitˆdel<strong>la</strong> loro <strong>di</strong>stribuzione territoriale, con una concentrazione <strong>di</strong>Suolo 291


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbientequasi tutti gli anzidetti impianti su quattro punti: <strong>la</strong> zona intorno a Teramo,lÕarea nei pressi del comune <strong>di</strong> Popoli, <strong>la</strong> zona compresa traChieti e Pescara, lÕarea nei pressi del comune <strong>di</strong> San Salvo.Come si pu˜ notare, chi risente maggiormente <strong>di</strong> questa situazionepoco favorevole <strong>la</strong> provincia <strong>di</strong> LÕAqui<strong>la</strong>.Tab. 1.2.4.1 - Discariche <strong>di</strong> II Categoria Tipo A.Provincia Ente gestore Ubicazione impianto Estremi autorizzazione(comune)AQ Comune Corfinio O.D. n.225 del 25.11.99AQ TEGES s.r.l. LÕAqui<strong>la</strong> n.d.AQ Giar<strong>di</strong>ni s.r.l. Corfinio n.d.AQ Comune Avezzano n.d.-Totale 4TE F.lli Sabatino Iso<strong>la</strong> del Gran Sasso n.d.TE I.CO.MA. Montorio al Vomano n.d.Totale 2CH Campanel<strong>la</strong> Franco Miglianico n.d.CH S.M.I. s.r.l. Ortona n.d.Totale 2PE IMALAI s.n.c. Montes<strong>il</strong>vano n.d.PE Tronca s.r.l. Popoli n.d.Totale 2Totale 10Tab. 1.2.4.2 - Discariche <strong>di</strong> II Categoria Tipo B.Provincia Ente gestore Ubicazione impianto Estremi autorizzazione(comune)CH Consorzio per lÕarea Paglieta-Atessa O.D. n.85 del 17.3.00<strong>di</strong> sv<strong>il</strong>uppo ind. (impianto)del Sangro Lanciano D.G.R. 2803 del 29.12.99(pretratt. perco<strong>la</strong>to)CH S.A.P.I. s.r.l. San Salvo n.d.(in fase <strong>di</strong> chiusura)CH CON.I.V. San Salvo n.d.(in fase <strong>di</strong> chiusura)Totale 3292Suolo


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbienteTab. 1.2.4.3 - Discariche <strong>di</strong> II Categoria Tipo C.Provincia Ente gestore Ubicazione impianto Estremi Quantitativo(comune) autorizzazione depositato1999 (t)CH CON.I.V. San Salvo n.d. 11.385,86(in fase <strong>di</strong> chiusura)Totale 1 11.385,86Sul territorio regionale sono presenti tre impianti <strong>di</strong> incenerimento,due <strong>di</strong> questi, tuttavia sono asserviti ad istituti <strong>di</strong> ricerca.Tab. 1.2.4.4 - Impianti <strong>di</strong> Incenerimento R.S.Provincia Ente gestore Ubicazione impianto Tipologie trattate(comune)TE Istituto Zooprofi<strong>la</strong>ttico Teramo Rifiuti <strong>di</strong> ricercaSperimentale <strong>Abruzzo</strong>e Molise ÒG. CAPORALEÓCH Maio Guglielmo s.r.l. Atessa Rifiuti specialiCH Istituto Mario Negri Sud Santa Maria Imbaro Rifiuti <strong>di</strong> ricercaTotale 31.2.5 Considerazioni sul<strong>la</strong> produzione dei Rifiuti Speciali in<strong>Abruzzo</strong>LÕ<strong>Abruzzo</strong> si colloca, per <strong>la</strong> quantitˆ annua <strong>di</strong> rifiuti speciali prodotti(796.966,40 tonnel<strong>la</strong>te nel 1999), nel<strong>la</strong> fascia delle regioni italianecon quantitativi pi o meno bassi (fattore tipico prevalentementedelle zone del mezzogiorno dÕItalia, dove le attivitˆ industriali non sonoquelle prevalenti).La quasi totalitˆ dei rifiuti rientra nel<strong>la</strong> categoria dei Ònon pericolosiÓ(758.210,24 t./anno che rappresenta <strong>il</strong> 95,14% del totale), mentre<strong>la</strong> restante parte costituita dai ÒpericolosiÓ (38.059,51 t./annoche costituisce <strong>il</strong> 4,78%) e dal<strong>la</strong> voce Òaltri rifiutiÓ (696,68 t./anno,rappresentante lo 0,08%). Tali percentuali Ònon pericolosi-pericolosiÓ(95%-5%) trovano conferma anche nellÕambito <strong>di</strong> ciascuna provinciaabruzzese; invece <strong>la</strong> situazione a livello nazionale evidenzia che <strong>il</strong>rapporto Ònon pericolosi-pericolosiÓ si attesta intorno alle percentuali90%-10%.Suolo 293


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbienteLa seguente tabel<strong>la</strong> mostra lÕincidenza percentuale <strong>di</strong> ogni provinciasul totale regionale, rispettivamente per i rifiuti speciali ingenerale, i non pericolosi ed i pericolosi.Tab. 1.2.5.1 - Produzione <strong>di</strong> Rifuti Speciali 1999.Provincia Rifiuti speciali Non pericolosi PericolosiLÕAqui<strong>la</strong> 22,13% 21,92% 26,81%Chieti 44,49% 44,65% 41,59%Pescara 10,58% 10,58% 10,45%Teramo 22,80% 95,50% 4,50%Figura 1.2.5.1 - Produzione totale Rifiuti Pericolosi per Provincia - 1999.La provincia <strong>di</strong> Chieti da so<strong>la</strong> rappresenta quasi <strong>la</strong> metˆ (45% circa)del<strong>la</strong> produzione regionale <strong>di</strong> rifiuti speciali, grazie soprattutto ai poli industrialidel<strong>la</strong> zona del capoluogo (Chieti scalo e San Giovanni Teatino),del<strong>la</strong> Val <strong>di</strong> Sangro e <strong>di</strong> San Salvo-Vasto. Seguono poi appaiate le province<strong>di</strong> LÕAqui<strong>la</strong> e Teramo con <strong>il</strong> 22% circa, ed infine troviamo quel<strong>la</strong> <strong>di</strong>Pescara che chiude con <strong>la</strong> percentuale del 10% circa.294Suolo


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbienteSituazione per singo<strong>la</strong> provincia abruzzese.Provincia <strong>di</strong> LÕAqui<strong>la</strong>:Tab. 2.5.2 - Produzione rifiuti speciali espressi in tonnel<strong>la</strong>te, sud<strong>di</strong>visa per tipologia.Prov Co<strong>di</strong>ce Rifiuti per famiglia Tot Non Tot QuantitˆPericolosi Pericolosi (t/a)AQ 01 Rifiuti derivanti dal<strong>la</strong> prospezione, lÕestrazione, <strong>il</strong> 3021,29 0,00 3.021,29trattamento e lÕulteriore <strong>la</strong>vorazione <strong>di</strong> minerali emateriali <strong>di</strong> cavaAQ 02 Rifiuti provenienti da produzione, trattamento e 3021,29 0,00 3.021,29preparazione <strong>di</strong> alimenti in agricoltura, orticoltura,caccia, pesca ed acquicolturaAQ 03 Rifiuti del<strong>la</strong> <strong>la</strong>vorazione del legno e del<strong>la</strong> produzione 51469,01 0,02 51.469,03<strong>di</strong> carta, polpa, cartone, pannelli e mob<strong>il</strong>iAQ 04 Rifiuti del<strong>la</strong> produzione conciaria e tess<strong>il</strong>e 313,68 0,00 313,68AQ 05 Rifiuti del<strong>la</strong> <strong>la</strong>vorazione del petrolio, purificazione del 1,52 0,91 2,43gas naturale e trattamento pirolitico del carboneAQ 06 Rifiuti da processi chimici inorganici 3077,33 2394,60 5.471,93AQ 07 Rifiuti da processi chimici organici 947,43 1351,44 2.298,87AQ 08 Rifiuti da produzione, formu<strong>la</strong>zione, fornitura ed uso 576,31 30,04 606,35(PFFU) <strong>di</strong> rivestimenti (pitture, vernici e smalti vetrati),sig<strong>il</strong><strong>la</strong>nti, e inchiostri per stampaAQ 09 Rifiuti dellÕindustria fotografica 4,13 188,67 192,80AQ 10 Rifiuti inorganici provenienti da processi termici 12251,89 906,43 13.158,31AQ 11 Rifiuti inorganici contenenti metalli provenienti dal 544,46 1054,35 1.598,81trattamento e ricopertura <strong>di</strong> metalli; idrometallurgianon ferrosaAQ 12 Rifiuti <strong>di</strong> <strong>la</strong>vorazione e trattamento superficiale 19366,25 475,32 19.841,57<strong>di</strong> metalli e p<strong>la</strong>sticaAQ 13 Oli esauriti (tranne gli oli commestib<strong>il</strong>i 050000 e 120000) 5,88 1448,23 1.454,11AQ 14 Rifiuti <strong>di</strong> sostanze organiche ut<strong>il</strong>izzate come solventi 8,53 139,77 148,30(tranne 070000 e 080000)AQ 15 Imbal<strong>la</strong>ggi, assorbenti; stracci, materiali f<strong>il</strong>tranti e 8210,28 0,00 8.210,28indumenti protettivi (non specificati altrimenti)AQ 16 Rifiuti non specificati altrimenti nel catalogo 5472,03 1652,98 7.125,01AQ 17 Rifiuti <strong>di</strong> costruzioni e demolizioni (compresa 15011,88 3,99 15.015,87<strong>la</strong> costruzione <strong>di</strong> strade)AQ 18 Rifiuti <strong>di</strong> ricerca me<strong>di</strong>ca e veterinaria (tranne i rifiuti 189,65 524,88 714,53<strong>di</strong> cucina e ristorazione che non derivino <strong>di</strong>rettamentedai luoghi <strong>di</strong> cura)AQ 19 Rifiuti da impianti <strong>di</strong> trattamento rifiuti, impianto <strong>di</strong> 31462,62 20,21 31.482,83trattamento acque reflue fuori sito e industrie dellÕacquaAQ 20 Rifiuti soli<strong>di</strong> urbani assimi<strong>la</strong>b<strong>il</strong>i da commercio, 10778,06 10,77 10.788,84industria ed istituzioni inclusi i rifiuti del<strong>la</strong> raccolta<strong>di</strong>fferenziataAltro 16,19Totale 166.113,37 10.202,63 176.332,19Suolo 295


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbienteLa produzione totale, a livello provinciale, dei rifiuti speciali perlÕanno 1999 stata <strong>di</strong> 176.332,19 tonnel<strong>la</strong>te, <strong>di</strong> <strong>cui</strong> 166.113,37 rappresentatadai non pericolosi (94,20%) e 10.202,63 riguardante i pericolosi(5,80%).Per quanto concerne i rifiuti non pericolosi, <strong>la</strong> maggior quantitˆcostituita dal<strong>la</strong> famiglia del co<strong>di</strong>ce CER 03 (Rifiuti del<strong>la</strong> <strong>la</strong>vorazionedel legno e del<strong>la</strong> produzione <strong>di</strong> carta, polpa, cartone, pannelli e mob<strong>il</strong>i)che supera le 50.000 t./annue; segue poi <strong>il</strong> co<strong>di</strong>ce CER 19 (Rifiutida impianti <strong>di</strong> trattamento rifiuti, impianto <strong>di</strong> trattamento acque refluefuori sito e industrie dellÕacqua) con pi <strong>di</strong> 30.000 t./annue, mentre lerestanti famiglie <strong>di</strong> co<strong>di</strong>ci sono inferiori a 20.000 t./annue.Riguardo al<strong>la</strong> produzione <strong>di</strong> rifiuti speciali pericolosi, <strong>la</strong> maggioranzarappresentata da quelli appartenenti al<strong>la</strong> famiglia del co<strong>di</strong>ceCER 06 (Rifiuti da processi chimici inorganici) che superano le2.000 t. allÕanno.Figura 1.2.5.2 - Produzione Totale Rifiuti Speciali per Co<strong>di</strong>ce CER - Provincia dellÕAqui<strong>la</strong>.296Suolo


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbienteFigura 1.2.5.3 - Produzione Rifiuti Pericolosi per Co<strong>di</strong>ce CER - Provincia dellÕAqui<strong>la</strong>.Figura 1.2.5.4 - Produzione Rifiuti non Pericolosi per Co<strong>di</strong>ce CER - Provincia dellÕAqui<strong>la</strong>.Suolo 297


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbienteFigura 1.2.5.5 - Produzione Rifiuti non Pericolosi e Pericolosi - Provincia dellÕAqui<strong>la</strong>.298Suolo


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbienteProvincia <strong>di</strong> Chieti:Tab. 2.5.3 - Produzione rifiuti speciali espressi in tonnel<strong>la</strong>te, sud<strong>di</strong>visa per tipologia.Prov Co<strong>di</strong>ce Rifiuti per famiglia Tot Non Tot QuantitˆPericolosi Pericolosi (t/a)CH 01 Rifiuti derivanti dal<strong>la</strong> prospezione, lÕestrazione, 59592,62 0,00 59.592,62<strong>il</strong> trattamento e lÕulteriore <strong>la</strong>vorazione <strong>di</strong> mineralie materiali <strong>di</strong> cavaCH 02 Rifiuti provenienti da produzione, trattamento e 11762,44 1,35 11.763,78preparazione <strong>di</strong> alimenti in agricoltura, orticoltura,caccia, pesca ed acquicolturaCH 03 Rifiuti del<strong>la</strong> <strong>la</strong>vorazione del legno e del<strong>la</strong> produzione 20607,54 0,01 20.607,55<strong>di</strong> carta, polpa, cartone, pannelli e mob<strong>il</strong>iCH 04 Rifiuti del<strong>la</strong> produzione conciaria e tess<strong>il</strong>e 776,91 0,00 776,91CH 05 Rifiuti del<strong>la</strong> <strong>la</strong>vorazione del petrolio, purificazione 3812,80 393,93 4.206,73del gas naturale e trattamento pirolitico del carboneCH 06 Rifiuti da processi chimici inorganici 239,24 149,37 388,61CH 07 Rifiuti da processi chimici organici 2743,37 437,79 3.181,17CH 08 Rifiuti da produzione, formu<strong>la</strong>zione, fornitura 1072,19 790,41 1.862,61ed uso (PFFU) <strong>di</strong> rivestimenti (pitture, vernici e smaltivetrati), sig<strong>il</strong><strong>la</strong>nti, e inchiostri per stampaCH 09 Rifiuti dellÕindustria fotografica 10,32 228,84 239,16CH 10 Rifiuti inorganici provenienti da processi termici 3618,67 5192,01 8.810,68CH 11 Rifiuti inorganici contenenti metalli provenienti dal 314,36 1265,53 1.579,88trattamento e ricopertura <strong>di</strong> metalli; idrometallurgianon ferrosaCH 12 Rifiuti <strong>di</strong> <strong>la</strong>vorazione e trattamento superficiale <strong>di</strong> 41967,49 2316,37 44.283,86metalli e p<strong>la</strong>sticaCH 13 Oli esauriti (tranne gli oli commestib<strong>il</strong>i 6,40 1508,54 1.514,93050000 e 120000)CH 14 Rifiuti <strong>di</strong> sostanze organiche ut<strong>il</strong>izzate come solventi 0,00 336,35 336,35(tranne 070000 e 080000)CH 15 Imbal<strong>la</strong>ggi, assorbenti; stracci, materiali f<strong>il</strong>tranti 16777,58 0,00 16.777,58e indumenti protettivi (non specificati altrimenti)CH 16 Rifiuti non specificati altrimenti nel catalogo 7015,84 1144,37 8.160,20CH 17 Rifiuti <strong>di</strong> costruzioni e demolizioni (compresa 54544,66 9,41 54.554,07<strong>la</strong> costruzione <strong>di</strong> strade)CH 18 Rifiuti <strong>di</strong> ricerca me<strong>di</strong>ca e veterinaria (tranne i rifiuti 43,86 935,60 979,46<strong>di</strong> cucina e ristorazione che non derivino <strong>di</strong>rettamentedai luoghi <strong>di</strong> cura)CH 19 Rifiuti da impianti <strong>di</strong> trattamento rifiuti, impianto <strong>di</strong> 74373,73 1115,82 75.489,54trattamento acque reflue fuori sito e industrie dellÕacquaCH 20 Rifiuti soli<strong>di</strong> urbani assimi<strong>la</strong>b<strong>il</strong>i da commercio, 39288,57 4,48 39.293,04industria ed istituzioni inclusi i rifiuti del<strong>la</strong> raccolta<strong>di</strong>fferenziataAltro 148,55Totale 338.568,59 15.830,18 354.547,29Suolo 299


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbienteIn questa provincia <strong>la</strong> produzione totale dei rifiuti speciali (anno1999) stata <strong>di</strong> 354.547,29 tonnel<strong>la</strong>te, <strong>di</strong> <strong>cui</strong> 338.568,59 riguardante inon pericolosi (95,50%) e 15.830,18 i pericolosi (4,50%).Da evidenziare che, per quanto attiene ai rifiuti speciali non pericolosi,<strong>la</strong> maggior quantitˆ costituita da quelli appartenenti al<strong>la</strong> famigliadel co<strong>di</strong>ce CER 19 (Rifiuti da impianti <strong>di</strong> trattamento rifiuti, impianto<strong>di</strong> trattamento acque reflue fuori sito e industrie dellÕacqua) chesupera le 70.000 t./annue; seguono poi quelli inerenti i co<strong>di</strong>ci CER 01(Rifiuti derivanti dal<strong>la</strong> prospezione, lÕestrazione, <strong>il</strong> trattamento e lÕulteriore<strong>la</strong>vorazione <strong>di</strong> minerali e materiali <strong>di</strong> cava) e 17 (Rifiuti <strong>di</strong> costruzionie demolizioni, compresa <strong>la</strong> costruzione <strong>di</strong> strade) con pi <strong>di</strong>50.000 t./annue.Invece, riguardo al<strong>la</strong> produzione <strong>di</strong> rifiuti speciali pericolosi, <strong>la</strong>maggioranza rappresentata da quelli appartenenti al<strong>la</strong> famiglia delco<strong>di</strong>ce CER 10 (Rifiuti inorganici provenienti da processi termici) chesono superiori a 5.000 t. allÕanno.Figura 1.2.5.6 - Produzione Totale Rifiuti Speciali per Co<strong>di</strong>ce CER - Provincia <strong>di</strong> Chieti.300Suolo


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbienteFigura 1.2.5.7 - Produzione Rifiuti Pericolosi per Co<strong>di</strong>ce CER - Provincia <strong>di</strong> Chieti.Figura 1.2.5.8 - Produzione Rifiuti non Pericolosi e Pericolosi - Provincia <strong>di</strong> Chieti.Suolo 301


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbienteFigura 1.2.5.9 - Produzione Rifiuti non Pericolosi e Pericolosi - Provincia <strong>di</strong> Chieti.302Suolo


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbienteProvincia <strong>di</strong> Pescara:Tab. 2.5.4 - Produzione rifiuti speciali espressi in tonnel<strong>la</strong>te, sud<strong>di</strong>visa per tipologia.Prov Co<strong>di</strong>ce Rifiuti per famiglia Tot Non Tot QuantitˆPericolosi Pericolosi (t/a)PE 01 Rifiuti derivanti dal<strong>la</strong> prospezione, lÕestrazione, 1192,33 0 1.192,33<strong>il</strong> trattamento e lÕulteriore <strong>la</strong>vorazione <strong>di</strong> minerali emateriali <strong>di</strong> cavaPE 02 Rifiuti provenienti da produzione, trattamento e 5844,49 5,58 5.850,07preparazione <strong>di</strong> alimenti in agricoltura, orticoltura,caccia, pesca ed acquicolturaPE 03 Rifiuti del<strong>la</strong> <strong>la</strong>vorazione del legno e del<strong>la</strong> produzione 6877,86 0,20 6.878,06<strong>di</strong> carta, polpa, cartone, pannelli e mob<strong>il</strong>iPE 04 Rifiuti del<strong>la</strong> produzione conciaria e tess<strong>il</strong>e 190,76 0,00 190,76PE 05 Rifiuti del<strong>la</strong> <strong>la</strong>vorazione del petrolio, purificazione 121,77 37,47 159,24del gas naturale e trattamento pirolitico del carbonePE 06 Rifiuti da processi chimici inorganici 1140,91 348,63 1.489,54PE 07 Rifiuti da processi chimici organici 459,36 <strong>397</strong>,49 856,85PE 08 Rifiuti da produzione, formu<strong>la</strong>zione, fornitura ed uso 180,17 5,78 185,95(PFFU) <strong>di</strong> rivestimenti (pitture, vernici e smalti vetrati),sig<strong>il</strong><strong>la</strong>nti, e inchiostri per stampaPE 09 Rifiuti dellÕindustria fotografica 2,06 185,64 187,71PE 10 Rifiuti inorganici provenienti da processi termici 70,24 3,05 73,29PE 11 Rifiuti inorganici contenenti metalli provenienti 119,87 448,36 568,23dal trattamento e ricopertura <strong>di</strong> metalli; idrometallurgianon ferrosaPE 12 Rifiuti <strong>di</strong> <strong>la</strong>vorazione e trattamento superficiale 5499,77 474,26 5.974,04<strong>di</strong> metalli e p<strong>la</strong>sticaPE 13 Oli esauriti (tranne gli oli commestib<strong>il</strong>i 050000 e 120000) 8,60 699,76 708,36PE 14 Rifiuti <strong>di</strong> sostanze organiche ut<strong>il</strong>izzate come solventi(tranne 070000 e 080000) 0,00 29,84 29,84PE 15 Imbal<strong>la</strong>ggi, assorbenti; stracci, materiali f<strong>il</strong>tranti e 12724,20 0,00 12.724,20indumenti protettivi (non specificati altrimenti)PE 16 Rifiuti non specificati altrimenti nel catalogo 5942,07 803,97 6.746,04PE 17 Rifiuti <strong>di</strong> costruzioni e demolizioni (compresa <strong>la</strong> 13129,10 26,90 13.156,00costruzione <strong>di</strong> strade)PE 18 Rifiuti <strong>di</strong> ricerca me<strong>di</strong>ca e veterinaria (tranne i rifiuti 22,30 504,04 526,34<strong>di</strong> cucina e ristorazione che non derivino <strong>di</strong>rettamentedai luoghi <strong>di</strong> cura)PE 19 Rifiuti da impianti <strong>di</strong> trattamento rifiuti, impianto <strong>di</strong> 19071,92 4,94 19.076,85trattamento acque reflue fuori sito e industrie dellÕacquaPE 20 Rifiuti soli<strong>di</strong> urbani assimi<strong>la</strong>b<strong>il</strong>i da commercio, 7652,62 2,17 7.654,79industria ed istituzioni inclusi i rifiuti del<strong>la</strong> raccolta<strong>di</strong>fferenziataAltro 138,19Totale 80.250,40 3.978,08 84.366,67Suolo 303


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbienteNel<strong>la</strong> provincia <strong>di</strong> Pescara <strong>la</strong> produzione totale dei rifiuti speciali,per lÕanno 1999, stata <strong>di</strong> 84.366,67 tonnel<strong>la</strong>te, <strong>di</strong> <strong>cui</strong> 80.250,40 rappresentatadai non pericolosi (95,20%) e 3.978,08 costituita dai pericolosi(4,80%).Per ci˜ che concerne i rifiuti speciali non pericolosi, <strong>la</strong> maggiorquantitˆ costituita da quelli del<strong>la</strong> famiglia del co<strong>di</strong>ce CER 19 (Rifiutida impianti <strong>di</strong> trattamento rifiuti, impianto <strong>di</strong> trattamento acque refluefuori sito e industrie dellÕacqua) che superiore alle 18.000 t./annue;seguono poi quelli appartenenti ai co<strong>di</strong>ci CER 15 (Imbal<strong>la</strong>ggi, assorbenti;stracci, materiali f<strong>il</strong>tranti e indumenti protettivi, non specificatialtrimenti) e 17 (Rifiuti <strong>di</strong> costruzioni e demolizioni, compresa <strong>la</strong>costruzione <strong>di</strong> strade) con pi <strong>di</strong> 12.000 t. allÕanno.Per ci˜ che riguarda invece <strong>la</strong> produzione <strong>di</strong> rifiuti speciali pericolosi,<strong>la</strong> maggioranza rappresentata da quelli appartenenti al<strong>la</strong> famigliadel co<strong>di</strong>ce CER 16 (Rifiuti non specificati altrimenti nel catalogo)con quasi 800 t./annue; segue poi <strong>il</strong> co<strong>di</strong>ce CER 13 (Oli esauriti,tranne gli oli commestib<strong>il</strong>i 05.00.00 e 12.00.00) con quasi 700t./annue.Figura 1.2.5.10 - Produzione Totale Rifiuti Speciali per Co<strong>di</strong>ce CER - Provincia <strong>di</strong>Pescara.304Suolo


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbienteFigura 1.2.5.11 - Produzione Rifiuti Pericolosi per Co<strong>di</strong>ce CER - Provincia <strong>di</strong> Pescara.Figura 1.2.5.12 - Produzione Rifiuti Pericolosi - Provincia <strong>di</strong> Pescara.Suolo 305


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbienteFigura 1.2.5.13 - Produzione Rifiuti non Pericolosi e Pericolosi - Provincia <strong>di</strong> Pescara.306Suolo


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbienteProvincia <strong>di</strong> Teramo:Tab. 2.5.5 - Produzione rifiuti speciali espressi in tonnel<strong>la</strong>te, sud<strong>di</strong>visa per tipologia.Prov Co<strong>di</strong>ce Rifiuti per famiglia Tot Non Tot QuantitˆPericolosi Pericolosi (t/a)TE 01 Rifiuti derivanti dal<strong>la</strong> prospezione, lÕestrazione, 9221,86 0 9.221,86<strong>il</strong> trattamento e lÕulteriore <strong>la</strong>vorazione <strong>di</strong> mineralie materiali <strong>di</strong> cavaTE 02 Rifiuti provenienti da produzione, trattamento e 16735,03 2,70 16.737,73preparazione <strong>di</strong> alimenti in agricoltura, orticoltura,caccia, pesca ed acquicolturaTE 03 Rifiuti del<strong>la</strong> <strong>la</strong>vorazione del legno e del<strong>la</strong> produzione 16378,95 0,37 16.379,31<strong>di</strong> carta, polpa, cartone, pannelli e mob<strong>il</strong>iTE 04 Rifiuti del<strong>la</strong> produzione conciaria e tess<strong>il</strong>e 1.975,84 0,00 1.975,84TE 05 Rifiuti del<strong>la</strong> <strong>la</strong>vorazione del petrolio, purificazione 1311,38 33,38 1.344,76del gas naturale e trattamento pirolitico del carboneTE 06 Rifiuti da processi chimici inorganici 1267,85 604,89 1.872,74TE 07 Rifiuti da processi chimici organici 2917,56 77,61 2.995,17TE 08 Rifiuti da produzione, formu<strong>la</strong>zione, fornitura ed uso 713,64 90,70 804,34(PFFU) <strong>di</strong> rivestimenti (pitture, vernici e smalti vetrati),sig<strong>il</strong><strong>la</strong>nti, e inchiostri per stampaTE 09 Rifiuti dellÕindustria fotografica 126,86 125,62 252,48TE 10 Rifiuti inorganici provenienti da processi termici 9739,28 2784,01 12.523,29TE 11 Rifiuti inorganici contenenti metalli provenienti dal 593,85 1810,50 2.404,35trattamento e ricopertura <strong>di</strong> metalli; idrometallurgianon ferrosaTE 12 Rifiuti <strong>di</strong> <strong>la</strong>vorazione e trattamento superficiale <strong>di</strong> 13044,60 359,39 13.403,98metalli e p<strong>la</strong>sticaTE 13 Oli esauriti (tranne gli oli commestib<strong>il</strong>i 050000 e 120000) 2,72 1014,51 1.017,23TE 14 Rifiuti <strong>di</strong> sostanze organiche ut<strong>il</strong>izzate come solventi(tranne 070000 e 080000) 0,00 76,32 76,32TE 15 Imbal<strong>la</strong>ggi, assorbenti; stracci, materiali f<strong>il</strong>tranti eindumenti protettivi (non specificati altrimenti) 14608,39 0,00 14.608,39TE 16 Rifiuti non specificati altrimenti nel catalogo 14284,93 637,22 14.922,16TE 17 Rifiuti <strong>di</strong> costruzioni e demolizioni (compresa <strong>la</strong> 22213,69 0,91 22.214,60costruzione <strong>di</strong> strade)TE 18 Rifiuti <strong>di</strong> ricerca me<strong>di</strong>ca e veterinaria (tranne i rifiuti 1,41 426,91 428,32<strong>di</strong> cucina e ristorazione che non derivino <strong>di</strong>rettamentedai luoghi <strong>di</strong> cura)TE 19 Rifiuti da impianti <strong>di</strong> trattamento rifiuti, impianto <strong>di</strong> 41442,78 2,66 41.445,45trattamento acque reflue fuori sito e industrie dellÕacquaTE 20 Rifiuti soli<strong>di</strong> urbani assimi<strong>la</strong>b<strong>il</strong>i da commercio, industria 6697,26 0,92 6.698,18ed istituzioni inclusi i rifiuti del<strong>la</strong> raccolta <strong>di</strong>fferenziataAltro 393,75Totale 173.277,88 8.048,621 181.720,25Suolo 307


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbienteLa produzione totale dei rifiuti speciali, a livello provinciale perlÕanno 1999, stata <strong>di</strong> 181.720,25 tonnel<strong>la</strong>te, <strong>di</strong> <strong>cui</strong> 173.277,88 costituitadai non pericolosi (95,50%) e 8.048,62 costituita dai pericolosi(4,50%).Riguardo ai rifiuti non pericolosi, <strong>la</strong> maggior quantitˆ costituitada quelli appartenenti al<strong>la</strong> famiglia del co<strong>di</strong>ce CER 19 (Rifiuti da impianti<strong>di</strong> trattamento rifiuti, impianto <strong>di</strong> trattamento acque reflue fuorisito e industrie dellÕacqua) che superiore alle 40.000 t./annue; seguonopoi quelli appartenenti al co<strong>di</strong>ce CER 17 (Rifiuti <strong>di</strong> costruzioni edemolizioni, compresa <strong>la</strong> costruzione <strong>di</strong> strade) con pi <strong>di</strong> 20.000 t. allÕanno;i restanti co<strong>di</strong>ci CER sono inferiori a 20.000 t./annue.Riguardo al<strong>la</strong> produzione <strong>di</strong> rifiuti pericolosi, <strong>la</strong> maggioranzarappresentata da quelli appartenenti al<strong>la</strong> famiglia del co<strong>di</strong>ce CER 10(Rifiuti inorganici provenienti da processi termici) con una quantitˆsuperiore a 2.500 t./annue; <strong>di</strong> seguito viene poi <strong>il</strong> co<strong>di</strong>ce CER 11 (Rifiutiinorganici contenenti metalli provenienti dal trattamento e ricopertura<strong>di</strong> metalli; idrometallurgia non ferrosa) che supera le 1.500 t.allÕanno.Figura 1.2.5.14 - Produzione Totale Rifiuti Speciali per Co<strong>di</strong>ce CER - Provincia <strong>di</strong>Teramo.308Suolo


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbienteFigura 1.2.5.15 - Produzione Rifiuti non Pericolosi per Co<strong>di</strong>ce CER - Provincia <strong>di</strong>Teramo.Figura 1.2.5.16 - Produzione Rifiuti Pericolosi per Co<strong>di</strong>ce CER - Provincia <strong>di</strong> Teramo.Suolo 309


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbienteFigura 1.2.5.17 - Produzione Rifiuti non Pericolosi e Pericolosi - Provincia <strong>di</strong> Teramo.310Suolo


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbienteCONSIDERAZIONI CONCLUSIVEI dati <strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>i sono stati sufficienti a ricostruire lo stato e le <strong>di</strong>namichere<strong>la</strong>tive al<strong>la</strong> produzione e smaltimento dei rifiuti urbani.Il quadro complessivo che emerso dallÕanalisi dei dati evidenziaper <strong>la</strong> nostra regione, per ci˜ che riguarda <strong>il</strong> settore dei rifiuti urbani,<strong>la</strong> seguente situazione:¥ La presenza <strong>di</strong> un elevato numero <strong>di</strong> impianti <strong>di</strong> smaltimento concentratisopratutto nei territori provinciali <strong>di</strong> LÕAqui<strong>la</strong>;¥ Produzione <strong>di</strong> rifiuti urbani per lÕanno 1999 <strong>di</strong> circa 609.000 tonnel<strong>la</strong>tecon valori pro-capite <strong>di</strong> poco superiori al<strong>la</strong> me<strong>di</strong>a nazionaleed in continua crescita;¥ Quantitˆ <strong>di</strong> rifiuti raccolti in maniera <strong>di</strong>fferenziata pari a circa26.300 tonnel<strong>la</strong>te, ovvero al 4,3% del<strong>la</strong> raccolta totale <strong>di</strong> RU, valoreche molto si <strong>di</strong>scosta dagli obiettivi imposti dal D. Lgs. 22/97(15% per lÕanno 1999);¥ Buona <strong>di</strong>ffusione sul territorio regionale del<strong>la</strong> raccolta <strong>di</strong>fferenziatare<strong>la</strong>tiva al vetro carta e p<strong>la</strong>stica e scarsa per ci˜ che riguardale altre frazioni;¥ Ricorso allo smaltimento in <strong>di</strong>scarica ancora alto (78,43% del rifiutoprodotto raccolto in maniera in<strong>di</strong>fferenziata) <strong>di</strong> <strong>cui</strong> circa <strong>il</strong>due terzi sono smaltiti nel<strong>la</strong> so<strong>la</strong> Provincia <strong>di</strong> Chieti;¥ Scarsa r<strong>il</strong>evanza del compostaggio come meto<strong>di</strong>ca <strong>di</strong> recupero(solo 83.000 tonnel<strong>la</strong>te trattate nel 1999);¥ Gestione dei rifiuti non ancora ben definita sul territorio, con ATOprovinciali ancora in fase <strong>di</strong> definizione;Per quello che riguarda I rifiuti speciali:¥ Gli impianti <strong>di</strong> smaltimento sono presenti sul territorio in manieranon cospicua e presenti in maggior numero sul territorio provinciale<strong>di</strong> Chieti;¥ Produzione <strong>di</strong> rifiuti speciali pari a cica 729.300 tonnel<strong>la</strong>te <strong>di</strong> <strong>cui</strong> <strong>il</strong>95,14% costituito da Ònon pericolosiÓ, <strong>il</strong> 4,78% dai ÒpericolosiÓ;per questÕultima tematica necessario effettuare in futuro un accuratoapprofon<strong>di</strong>mento, che verrˆ condotto dallÕAgenzia (<strong>ARTA</strong>) in col<strong>la</strong>borazionecon altri Enti, nel<strong>la</strong> fase <strong>di</strong> necessaria organizzazione delCatasto Rifiuti.Suolo 311


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbiente2. SITI CONTAMINATINel<strong>la</strong> regione <strong>Abruzzo</strong>, i problemi inerenti al censimento ed al<strong>la</strong>successiva bonifica dei siti contaminati sono stati presi in considerazionesolo <strong>di</strong> recente.Per <strong>il</strong> D.M. 471/99 ÒRego<strong>la</strong>mento recante criteri, procedure e modalitˆper <strong>la</strong> messa in sicurezza, <strong>la</strong> bonifica e <strong>il</strong> ripristino ambientaledei siti inquinatiÓ allÕ<strong>ARTA</strong> compete tra lÕaltro:¥ Col<strong>la</strong>borare con lÕA.N.P.A. per <strong>la</strong> definizione dei contenuti e del<strong>la</strong>struttura dei dati essenziali dellÕAnagrafe dei siti da bonificare nonchŽdelle modalitˆ del<strong>la</strong> loro trasposizione in sistemi informativicollegati al<strong>la</strong> rete del S.I.N.A., <strong>il</strong> tutto per garantire lÕefficacia del<strong>la</strong>raccolta e del trasferimento dei dati e delle informazioni (art. 17,comma 5).Attualmente <strong>la</strong> Direzione Ambiente del<strong>la</strong> Regione <strong>Abruzzo</strong> chesta procedendo ad un primo censimento dei siti Òpotenzialmente inquinatiÓche rappresentano tutte quelle le aree nelle quali si supponesia in atto una alterazione delle caratteristiche naturali del suolo e delleacque da parte <strong>di</strong> uno o pi agenti contaminanti.é per questo che possono essere identificate come ÒpotenzialmenteinquinateÓ tutte quelle aree che sono o sono state ut<strong>il</strong>izzate sia per attivitˆproduttive in campo industriale e artigianale, sia per attivitˆestrattive, che aree ut<strong>il</strong>izzate per stoccaggio e trattamento rifiuti.Tramite una prima e parziale stima dei dati raccolti me<strong>di</strong>ante unaprima scheda <strong>di</strong> segna<strong>la</strong>zione inviata a tutti i comuni del<strong>la</strong> Regione, sievidenziata una maggiore situazione <strong>di</strong> possib<strong>il</strong>e rischio per i territoriprovinciali dellÕAqui<strong>la</strong> e <strong>di</strong> Chieti.312Suolo


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbienteFigura 2.1 - Numero <strong>di</strong> Siti ÒPotenzialmente InquinatiÓ per Provincia - anno 2001.Inoltre si sta effettuando, attraverso una serie <strong>di</strong> controlli effettuatipresso le Camere <strong>di</strong> Commercio, <strong>la</strong> stima del numero dei siti industriali<strong>di</strong>messi, dato questÕultimo che permetterˆ <strong>di</strong> stimare <strong>la</strong> pressioneesercitata sullÕambiente dalle attivitˆ produttive.Queste infatti sono aree a pi alto rischio per <strong>la</strong> contaminazione delsuolo, per <strong>la</strong> possib<strong>il</strong>e presenza <strong>di</strong> stoccaggio, interramento ecc. <strong>di</strong>scarti dei cicli <strong>di</strong> produzione o <strong>di</strong> materie prime.I siti effettivamente contaminati, come definito dal D.M. 471/99,comprendono tutte quelle aree nelle quali, in seguito ad attivitˆ umanesvolte o in corso, stata accertata unÕalterazione puntuale delle caratteristichenaturali del suolo e/o delle acque, da parte <strong>di</strong> un qualsiasiagente inquinante presente in concentrazioni superiori ai limiti tabel<strong>la</strong>ristab<strong>il</strong>iti per un certo riut<strong>il</strong>izzo ed in<strong>di</strong>cati dal D.M. stesso.Le contaminazioni locali delle matrici ambientali e le aree industrialiattive o <strong>di</strong>messe, rientrano nel<strong>la</strong> categoria dei siti contaminati,dal<strong>la</strong> quale sono invece escluse le contaminazioni <strong>di</strong>ffuse dovute siaad emissioni in atmosfera che ad ut<strong>il</strong>izzo agricolo.é possib<strong>il</strong>e <strong>di</strong>stinguere tre tipologie principali <strong>di</strong> siti contaminati:¥ SITI INDUSTRIALI aree nelle quali stata presente o insisteuna qualsiasi attivitˆ industriale o commerciale;¥ SITI RIFIUTI aree usate per lo smaltimento dei rifiuti;Suolo 313


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbiente¥ SITI MILITARI aree che sono state o sono ut<strong>il</strong>izzate per qualsiasiscopo m<strong>il</strong>itare, compresa <strong>la</strong> produzione <strong>di</strong> armi.I dati in nostro possesso sono anche in questo caso del tutto in<strong>di</strong>cativie sono stati forniti in una prima indagine dai <strong>di</strong>partimenti ProvincialidellÕ<strong>ARTA</strong>, che stanno svolgendo su questi le attivitˆ <strong>di</strong> indaginepreviste tramite una serie <strong>di</strong> campionamenti ed analisi.314Suolo


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbiente3. ATTIVITË DI AUTODEMOLIZIONENel<strong>la</strong> gestione quoti<strong>di</strong>ana dei rifiuti speciali, un posto <strong>di</strong> r<strong>il</strong>ievooccupato senza dubbio dai veicoli a fine vita (fuori uso), per i quali <strong>il</strong>Par<strong>la</strong>mento Europeo <strong>ha</strong> approvato, in data 18 settembre 2000, una importanteDirettiva <strong>la</strong> n. 2000/53/CE.Essa nasce dal<strong>la</strong> necessitˆ <strong>di</strong> garantire <strong>la</strong> riduzione al minimo dellÕimpattodei veicoli a fine vita sullÕambiente.La <strong>di</strong>rettiva europea prende in esame lÕintero ciclo <strong>di</strong> vita del prodotto,partendo proprio dal<strong>la</strong> fase del<strong>la</strong> progettazione che dovrˆ essere eseguitain funzione degli obiettivi <strong>di</strong> ricic<strong>la</strong>ggio e recupero: dovranno essereridotte le sostanze pericolose presenti nei veicoli, per prevenire <strong>il</strong> lorori<strong>la</strong>scio nellÕambiente (ad esempio viene fissata <strong>la</strong> data del 10.7.2003 cometermine ultimo per lÕut<strong>il</strong>izzo <strong>di</strong> alcuni metalli pesanti).La suddetta norma europea prevede che, a fronte <strong>di</strong> circa 8-9 m<strong>il</strong>ioni<strong>di</strong> tonnel<strong>la</strong>te <strong>di</strong> rifiuti derivanti ogni anno dai veicoli fuori uso<strong>di</strong> tutta <strong>la</strong> Comunitˆ, gli stati membri dovrebbero organizzarsi affinchŽgli operatori economici istituiscano sistemi per <strong>la</strong> raccolta, <strong>il</strong>trattamento ed <strong>il</strong> recupero, senza lÕaggravio <strong>di</strong> ulteriori spese per iproprietari.La Direttiva in oggetto fissa anche i seguenti obiettivi:1. entro <strong>il</strong> 10 gennaio 2006, per tutti i veicoli fuori uso, si dovrˆraggiungere una percentuale <strong>di</strong> reimpiego e recupero pariallÕ85% del peso me<strong>di</strong>o per veicolo e anno; entro <strong>la</strong> stessa data <strong>la</strong>percentuale <strong>di</strong> reimpiego e ricic<strong>la</strong>ggio dovrˆ essere pari almenoallÕ80%;2. entro <strong>il</strong> 10 gennaio 2015, le due percentuali anzidette dovrannoraggiungere rispettivamente <strong>il</strong> 95% e lÕ85% del peso me<strong>di</strong>o perveicolo e anno.In ambito nazionale <strong>la</strong> quantitˆ totale <strong>di</strong> rifiuti prodotti, nel settoredei veicoli a fine vita, stimata in circa 3.271.055 tonnel<strong>la</strong>te perlÕanno 1998, considerando un peso me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> 1,05 t. per le autovetture(compreso i pneumatici) e 15 t. per gli altri veicoli (autobus, autotrenicon rimorchio, escluso i motocicli).Per <strong>la</strong> regione <strong>Abruzzo</strong>, sempre in riferimento allo stesso anno, siriporta <strong>la</strong> seguente situazione:Suolo 315


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbienten¡ autovetture peso totale n¡ altri peso totale totale totale pesoautovetture in veicoli altri veicoli in t. veicoli veicoli in t.34.079 35.783 2.210 33.150 36.289 68.933I dati sono stati estrapo<strong>la</strong>ti dal ÒRapporto rifiuti 2001Ó dellÕANPA-ONR.Di seguito si riporta <strong>il</strong> numero degli impianti <strong>di</strong> autodemolizioneautorizzati nel<strong>la</strong> regione <strong>Abruzzo</strong>, sud<strong>di</strong>visi per provincia:LÕAqui<strong>la</strong> Chieti Pescara Teramo Totale regione9 21 9 22 61I dati sopra descritti sono aggiornati al mese <strong>di</strong> novembre 2001 esono stati forniti dal<strong>la</strong> Regione <strong>Abruzzo</strong> - Direzione Turismo, Ambiente,Energia - Servizio Gestione dei Rifiuti.316Suolo


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbienteALLEGATO 1:RASSEGNA DELLA NORMATIVA VIGENTEIN MATERIA DI GESTIONE DEI RIFIUTIDisposizioni generali¥ D.L. 31 agosto 1987 n. 361, convertito con mo<strong>di</strong>ficazioni dal<strong>la</strong>Legge 29 ottobre 1987 n. 441: ÒDisposizioni urgenti in materia<strong>di</strong> rifiutiÓ. (Abrogato dallÕart. 56 del D.Lgs. n. 22/97, ad eccezionedegli artt. 1, 1-bis, 1-ter, 1-quater, 1-quinquies e 14, c. 1).¥ D.L. 9 settembre 1988 n. <strong>397</strong>, convertito con mo<strong>di</strong>ficazioni dal<strong>la</strong>Legge 9 novembre 1988 n. 475, dÕattuazione del<strong>la</strong> Dir.85/339/CEE: ÒDisposizioni urgenti in materia <strong>di</strong> smaltimento deirifiuti industrialiÓ. (Abrogato dallÕart. 56 del D.Lgs. n. 22/97, adeccezione degli artt. 7, 9 e 9-quinquies).¥ D.M. 14 <strong>di</strong>cembre 1992: ÒDefinizione delle e<strong>la</strong>borazioni minimeobbligatorie, delle modalitˆ dÕinterconnessione e dei destinataridelle informazioni, re<strong>la</strong>tivi ai dati del catasto nazionaledei rifiutiÓ.¥ D.L. 4 <strong>di</strong>cembre 1993 n. 496, coor<strong>di</strong>nato con <strong>la</strong> Legge <strong>di</strong> conversione21 gennaio 1994 n. 61: ÒDisposizioni urgenti sul<strong>la</strong> riorganizzazionedei controlli ambientali e istituzione dellÕAgenziaNazionale per <strong>la</strong> Protezione dellÕAmbienteÓ.¥ Decisione del<strong>la</strong> Commissione Europea del 20 <strong>di</strong>cembre 1993:ÒIstituzione <strong>di</strong> un elenco <strong>di</strong> rifiuti conformemente allÕart. 1 del<strong>la</strong>Direttiva 75/442/CEEÓ.¥ Legge 25 gennaio 1994 n. 70: ÒNorme per <strong>la</strong> semplificazione degliadempimenti in materia ambientale, sanitaria e <strong>di</strong> sicurezzapubblica, nonchŽ per lÕattuazione del sistema <strong>di</strong> ecogestione e <strong>di</strong>au<strong>di</strong>t ambientaleÓ.¥ D.L. 5 settembre 1994 n.530: ÒAttuazione degli artt. 2 e 5 delD.Lgs. 8 luglio 1994 n.438, recante <strong>di</strong>sposizioni in materia <strong>di</strong>riut<strong>il</strong>izzo dei residui derivanti da cicli <strong>di</strong> produzione e <strong>di</strong> consumoin un processo <strong>di</strong> combustione, nonchŽ in materia <strong>di</strong> smaltimentodei rifiutiÓ.¥ D.M. 16 gennaio 1995: ÒNorme tecniche, per <strong>il</strong> riut<strong>il</strong>izzo in unSuolo 317


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbienteciclo <strong>di</strong> combustione, per <strong>la</strong> produzione <strong>di</strong> energia dai residui derivantida cicli <strong>di</strong> produzione o <strong>di</strong> consumoÓ.¥ Circ. 11 apr<strong>il</strong>e 1996 n. 3392: ÒChiarimenti al D.P.C.M. 6 luglio1995 sul<strong>la</strong> corretta compi<strong>la</strong>zione del MUDÓ.¥ D.L. 8 luglio 1996 n. 352: ÒDisciplina delle attivitˆ <strong>di</strong> recuperodei rifiutiÓ.¥ Legge 11 novembre 1996 n. 575: ÒSanatoria degli effetti del<strong>la</strong>mancata conversione dei decreti legge in materia <strong>di</strong> recupero deirifiutiÓ.¥ D.Lgs. 5 febbraio 1997 n. 22 e D.Lgs. 8 novembre 1997 n.389:ÒAttuazione delle <strong>di</strong>rettive 91/156/CEE sui rifiuti, 91/689/CEEsui rifiuti pericolosi e 94/62/CEE sugli imbal<strong>la</strong>ggi e sui rifiuti <strong>di</strong>imbal<strong>la</strong>ggioÓ.¥ D.M. 5 febbraio 1998: ÒIn<strong>di</strong>viduazione dei rifiuti non pericolosisottoposti alle procedure semplificate <strong>di</strong> recupero ai sensi degliartt. 31 e 33 del D.Lgs. n. 22/97Ó.¥ D.M. 11 marzo 1998 n. 141: ÒRego<strong>la</strong>mento recante norme per losmaltimento in <strong>di</strong>scarica dei rifiuti e per <strong>la</strong> catalogazione dei rifiutipericolosi smaltiti in <strong>di</strong>scaricaÓ.¥ D.M. 1 apr<strong>il</strong>e 1998 n. 145: ÒRego<strong>la</strong>mento recante approvazionedel modello dei registri <strong>di</strong> carico e scarico dei rifiuti ai sensi degliartt. 12, c.2, lett. m), e 18, c.4, del D.Lgs. n. 22/97Ó.¥ D.M. 1 apr<strong>il</strong>e 1998 n. 148: ÒRego<strong>la</strong>mento recante <strong>la</strong> definizionedel modello e dei contenuti del formu<strong>la</strong>rio <strong>di</strong> accompagnamentodei rifiuti ai sensi degli artt. 15, 18, c.2, lett. e), e c.4, del D.Lgs.n. 22/97Ó.¥ Circ. Ministero dellÕIndustria, del Commercio e dellÕArtigianatodel 20 maggio 1998: ÒProcedure attuative al D.Lgs. n. 22/97 esuccessive mo<strong>di</strong>fiche e integrazioniÓ.¥ D.M. 21 luglio 1998 n. 350: ÒRego<strong>la</strong>mento recante norme per <strong>la</strong>determinazione dei <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> iscrizione in appositi registri dovutida imprese che effettuano operazioni <strong>di</strong> recupero e smaltimento<strong>di</strong> rifiuti, ai sensi degli artt. 31, 32 e 33 del D.Lgs. n. 22/97Ó.¥ Circ. Ministero dellÕAmbiente e Ministero dellÕIndustria, delCommercio e dellÕArtigianato del 4 agosto 1998, n.318Suolo


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbienteGAB/DEC/812/98: ÒCirco<strong>la</strong>re esplicativa sul<strong>la</strong> compi<strong>la</strong>zione deiregistri <strong>di</strong> carico e scarico dei rifiuti e dei formu<strong>la</strong>ri <strong>di</strong> accompagnamentodei rifiuti trasportati in<strong>di</strong>viduati, rispettivamente, dalD.M. 1 apr<strong>il</strong>e 1998 n.145 e dal D.M. 1 apr<strong>il</strong>e 1998 n. 148Ó.¥ D.M. 4 agosto 1998 n. 372: ÒRego<strong>la</strong>mento recante norme sul<strong>la</strong>riorganizzazione del catasto dei rifiutiÓ.¥ D.M. 3 settembre 1998 n. 370: ÒRego<strong>la</strong>mento recante normeconcernenti le modalitˆ <strong>di</strong> prestazione del<strong>la</strong> garanzia finanziariaper <strong>il</strong> trasporto transfrontaliero <strong>di</strong> rifiutiÓ.¥ Risol. Ministero delle Finanze 15 settembre 1998 n. 147/E: ÒTassaper lo smaltimento dei rifiuti soli<strong>di</strong> urbani interni. Tassazionearen<strong>il</strong>i Ð stab<strong>il</strong>imenti balneariÓ.¥ D.P.C.M. 31 marzo 1999: ÒApprovazione del nuovo modellounico <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarazione ambientale per lÕanno 1999Ó.¥ D.M. 23 apr<strong>il</strong>e 1999: ÒMo<strong>di</strong>ficazione al D.M. 8 ottobre 1996 recanteModalitˆ <strong>di</strong> prestazione delle garanzie finanziarie a favoredello Stato da parte delle imprese esercenti attivitˆ <strong>di</strong> trasportodei rifiutiÓ.¥ D.M. 16 giugno 1999: ÒVariazione del sovrapprezzo unitario dellebatterie al piombo previsto dallÕart. 9-quinquies, c. 8, del<strong>la</strong> L.9 novembre 1998 n. 145Ó.¥ Circ. Ministero dellÕAmbiente del 28 giugno 1999: ÒChiarimentiinterpretativi in materia <strong>di</strong> definizione <strong>di</strong> rifiutoÓ.¥ D.M. 22 ottobre 1999 n. 460: ÒRego<strong>la</strong>mento recante <strong>di</strong>sciplinadei casi e delle procedure <strong>di</strong> conferimento ai centri <strong>di</strong> raccolta deiveicoli a motore o rimorchi, rinvenuti da organi pubblici o nonrec<strong>la</strong>mati dai proprietari e <strong>di</strong> quelli acquisiti ai sensi degliartt.927, 929 e 923 del co<strong>di</strong>ce civ<strong>il</strong>eÓ.¥ D.L. 30 <strong>di</strong>cembre 1999 n. 500, convertito con mo<strong>di</strong>ficazioni dal<strong>la</strong>L. 25 febbraio 2000 n. 33: ÒDisposizioni urgenti concernenti <strong>la</strong>proroga <strong>di</strong> termini per lo smaltimento in <strong>di</strong>scarica <strong>di</strong> rifiuti e perle comunicazioni re<strong>la</strong>tive ai PCB, nonchŽ lÕimme<strong>di</strong>ata ut<strong>il</strong>izzazione<strong>di</strong> risorse finanziarie necessarie allÕattivazione del protocollo<strong>di</strong> KyotoÓ.¥ D.M. 25 febbraio 2000 n. 124: ÒRego<strong>la</strong>mento recante i valori li-Suolo 319


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbientemite <strong>di</strong> emissione e le norme tecniche riguardanti le caratteristichee le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> esercizio degli impianti <strong>di</strong> incenerimento e<strong>di</strong> coincenerimento dei rifiuti pericolosiÓ.¥ L. 23 marzo 2001 n. 93: ÒDisposizioni in campo ambientaleÓ.Albo gestori¥ D.M. 28 apr<strong>il</strong>e 1998 n. 406: ÒRego<strong>la</strong>mento recante norme <strong>di</strong> attuazione<strong>di</strong> <strong>di</strong>rettive dellÕUnione Europea, avente ad oggetto <strong>la</strong><strong>di</strong>sciplina dellÕAlbo nazionale delle imprese che effettuano <strong>la</strong> gestionedei rifiutiÓ.¥ Circ. Comitato Nazionale Albo Imprese Esercenti Servizi SmaltimentoRifiuti del 2 agosto 1999 n.551B/ALBO/PRES: ÒAggiornamentodelle iscrizioni allÕAlbo ai sensi dellÕart. 23, c. 4,del Decreto 28 apr<strong>il</strong>e 1998 n. 406Ó.Raccolta <strong>di</strong>fferenziata¥ D.M. 29 maggio 1991: ÒIn<strong>di</strong>rizzi generali per <strong>la</strong> rego<strong>la</strong>mentazionedel<strong>la</strong> raccolta <strong>di</strong>fferenziata dei rifiuti soli<strong>di</strong>Ó.Amianto¥ D.Lgs. 22 maggio 1999 n. 209: ÒAttuazione del<strong>la</strong> <strong>di</strong>rettiva96/59/CE re<strong>la</strong>tiva allo smaltimento dei policloro<strong>di</strong>fen<strong>il</strong>i e dei policlorotrifen<strong>il</strong>iÓ.¥ D.M. 20 agosto 1999: ÒAmpliamento delle normative e delle metodologietecniche per gli interventi <strong>di</strong> bonifica, ivi compresiquelli per rendere innocuo lÕamianto, previsti dallÕart.5, c.1, lett.f), del<strong>la</strong> L. 27 marzo 1992 n. 257 recante norme re<strong>la</strong>tive al<strong>la</strong> cessazionedellÕimpiego dellÕamiantoÓ.Imbal<strong>la</strong>ggi¥ D.M. 28 giugno 1989: ÒEtichettatura degli imbal<strong>la</strong>ggi e dei contenitoriper liqui<strong>di</strong>Ó.¥ D.M. 15 luglio 1998: ÒApprovazione dello statuto del Consorzionazionale per <strong>il</strong> recupero e <strong>il</strong> ricic<strong>la</strong>ggio degli imbal<strong>la</strong>ggi <strong>di</strong> legnoÓ.¥ D.M. 15 luglio 1998: ÒApprovazione dello statuto del Consorzio320Suolo


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbientenazionale per <strong>il</strong> riciclo ed <strong>il</strong> recupero degli imbal<strong>la</strong>ggi usati <strong>di</strong> acciaioÓ.¥ D.M. 15 luglio 1998: ÒApprovazione dello statuto del ConsorzioRecupero Vetro - CO.RE.VE.Ó.¥ D.M. 15 luglio 1998: ÒApprovazione dello statuto del Consorzioobbligatorio nazionale <strong>di</strong> raccolta e trattamento degli oli e deigrassi vegetali ed animali, esaustiÓ.¥ D.M. 15 luglio 1998: ÒApprovazione dello statuto del COMIE-CO Ð Consorzio nazionale per <strong>il</strong> recupero ed <strong>il</strong> riciclo degli imbal<strong>la</strong>ggia base cellulosicaÓ.¥ D.M. 15 luglio 1998: ÒApprovazione dello statuto del Consorzionazionale per <strong>il</strong> recupero degli imbal<strong>la</strong>ggi in p<strong>la</strong>sticaÓ.¥ D.M. 15 luglio 1998: ÒApprovazione dello statuto del Consorzioper <strong>il</strong> ricic<strong>la</strong>ggio dei rifiuti <strong>di</strong> beni in poliet<strong>il</strong>eneÓ.¥ D.M. 15 luglio 1998: ÒApprovazione dello statuto del ConsorzioImbal<strong>la</strong>ggi Alluminio Ð CIALÓ.¥ D.L. 28 <strong>di</strong>cembre 1998 n. 452: ÒProroga del termine per lÕadesioneal Consorzio nazionale imbal<strong>la</strong>ggiÓ.¥ L. 22 febbraio 1999 n. 35: ÒConversione in legge del D.L. 28 <strong>di</strong>cembre1998 n.452 recante proroga del termine per lÕadesione alConsorzio nazionale imbal<strong>la</strong>ggiÓ.¥ D.M. 4 agosto 1999: ÒDeterminazione, ai sensi dellÕart. 41, c.10-bis, del D.Lgs. n. 22/97, dellÕentitˆ dei costi del<strong>la</strong> raccolta<strong>di</strong>fferenziata dei rifiuti dÕimbal<strong>la</strong>ggio in vetro a carico dei produttoried ut<strong>il</strong>izzatori, nonchŽ delle con<strong>di</strong>zioni e le modalitˆ <strong>di</strong> ritirodei rifiuti stessi da parte dei produttoriÓ.Rifiuti <strong>di</strong> origine animale¥ Circ. 19 febbraio 1999 n. 4: ÒValidazione impianti <strong>di</strong> renderingÓ.Rifiuti ospedalieri¥ Ord. Ministro del<strong>la</strong> Sanitˆ 14 luglio 1988: ÒSmaltimento <strong>di</strong> rifiutispeciali ospedalieriÓ.¥ D.M. 25 maggio 1989: ÒIn<strong>di</strong>viduazione dei rifiuti ospedalieri daqualificare come assimi<strong>la</strong>b<strong>il</strong>i ai rifiuti soli<strong>di</strong> urbaniÓ.Suolo 321


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbienteOli usati¥ D.P.R. 23 agosto 1982 n. 691: ÒAttuazione del<strong>la</strong> <strong>di</strong>rettiva CEE n.75/439 re<strong>la</strong>tiva allÕeliminazione degli oli usatiÓ.¥ D.M. 18 novembre 1982: ÒConvocazione delle imprese operantinel settore degli oli lubrificanti, ai sensi dellÕart. 5 del D.P.R. 23agosto 1982 n. 691, sullÕeliminazione degli oli usatiÓ.¥ D.M. 18 novembre 1983: ÒApprovazione dello statuto del Consorzioobbligatorio degli oli usati, mo<strong>di</strong>ficato con <strong>il</strong> D.Lgs. 27gennaio 1992 concernente attuazione delle <strong>di</strong>rettive 75/439/CEEe 87/101/CEE re<strong>la</strong>tive allÕeliminazione degli oli usatiÓ.¥ D.M. 26 gennaio 1984: ÒModalitˆ e termini <strong>di</strong> accertamento, riscossionee versamento dei contributi <strong>di</strong> <strong>cui</strong> al 6¡ c. dellÕart. 4 delD.P.R. 23 agosto 1982 n. 691 concernente attuazione del<strong>la</strong> <strong>di</strong>rettiva75/439/CEE re<strong>la</strong>tiva al<strong>la</strong> eliminazione degli oli usati, mo<strong>di</strong>ficatocon <strong>il</strong> D.Lgs. 27 gennaio 1992 n. 95 concernente attuazionedelle <strong>di</strong>rettive 75/439/CEE e 87/101/CEE re<strong>la</strong>tive allÕeliminazionedegli oli usatiÓ.¥ D.M. 22 febbraio 1984: ÒModalitˆ <strong>di</strong> tenuta dei registri <strong>di</strong> <strong>cui</strong> allÕart.8 del D.P.R. 23 agosto 1982 n. 691Ó.¥ D.Lgs. 27 gennaio 1992 n. 95: ÒAttuazione delle <strong>di</strong>rettive75/439/CEE e 87/101/CEE re<strong>la</strong>tive allÕeliminazione degli oliusatiÓ.¥ D.M. 17 febbraio 1993: ÒModalitˆ e termini <strong>di</strong> accertamento, riscossionee versamento del contributo dovuto dalle imprese partecipantial Consorzio obbligatorio degli oli usatiÓ.¥ D.M. 16 maggio 1996 n. 392: ÒRego<strong>la</strong>mento recante norme tecnichere<strong>la</strong>tive al<strong>la</strong> eliminazione degli oli usatiÓ.Fanghi¥ D.Lgs. 27 gennaio 1992 n. 99: ÒAttuazione del<strong>la</strong> <strong>di</strong>rettiva86/278/CEE concernente <strong>la</strong> protezione dellÕambiente, in partico<strong>la</strong>redel suolo, nellÕut<strong>il</strong>izzazione dei fanghi <strong>di</strong> depurazione inagricolturaÓ.Normativa regionale¥ L.R. 16 <strong>di</strong>cembre 1998 n. 146: ÒDisciplina del tributo speciale322Suolo


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbienteper <strong>il</strong> deposito in <strong>di</strong>scarica dei rifiuti soli<strong>di</strong>Ó.¥ L.R. 28 apr<strong>il</strong>e 2000 n. 83: ÒTesto unico in materia <strong>di</strong> gestione deirifiuti contenente lÕapprovazione del piano regionale dei rifiutiÓ.¥ Delib. G.R. n. 202 del 10 febbraio 1999: ÒCriteri e modalitˆ <strong>di</strong>presentazione e <strong>di</strong> verifica delle garanzie finanziarie previsteper lÕesercizio delle attivitˆ <strong>di</strong> spe<strong>di</strong>zioni transfrontaliere <strong>di</strong> rifiutiÓ.¥ Delib. G.R. n. 805 del 12 apr<strong>il</strong>e 2000: ÒD.Lgs. n. 22/97 e D.M. n.370/98. Procedura per lo svolgimento delle attivitˆ <strong>di</strong> sorveglianzae <strong>di</strong> controlloÓ.Suolo 323


A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbienteNumero <strong>di</strong> <strong>di</strong>scariche <strong>di</strong> 1» cat. per territorio provincialeNumero imp. incenerimento per territorio provinciale●● ●● ● ●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●● ●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●Numero <strong>di</strong> <strong>di</strong>scariche <strong>di</strong> 2» cat. per territorio provincialeNumero imp. compostaggio per territorio provinciale●● ●●●●324Suolo


Suolo 325Provincia I Cat. II cat. Tipo A II cat. Tipo B II cat. Tipo C Incenerimento CompostaggioDiscariche <strong>di</strong> I categoriaDiscariche <strong>di</strong> II categoria Tipo ADiscariche <strong>di</strong> III categoria TipoBDiscariche <strong>di</strong> IV categoria Tipo CImpianti <strong>di</strong> incenerimento R.S.Impianti <strong>di</strong> compostaggioDati rie<strong>la</strong>borati per <strong>il</strong> I¡ Rapporto sullo stato dellÕAmbiente - anno 2001.Dagli elementi cartografici del<strong>la</strong> Regione <strong>Abruzzo</strong> - Autorizzazione n. 22/2001 del 24/08/2001. Figura 1.1.2.1A.R.T.A. - Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> dellÕAmbiente


Finito <strong>di</strong> stamparedal<strong>la</strong> E<strong>di</strong>grafital S.p.A.<strong>di</strong> S. Atto <strong>di</strong> Teramonel mese <strong>di</strong> marzo 2003

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