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Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio ... - Colle Don Bosco

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Ma quando, nel 1858, an<strong>da</strong>i a Romaper trattar col Papa della CongregazioneSalesiana, egli si fece minutamente raccontaretutte le cose che avessero anche soloapparenza di soprannaturale. Raccontaiallora per la prima volta <strong>il</strong> sogno fatto inetà di nove in dieci anni.Il Papa mi comandò di scriverlo nel <strong>suo</strong>senso letterale, minuto e lasciarlo per incoraggiamentoai figli della Congregazione...Il primo “oratorio”Voi mi avete più volte diman<strong>da</strong>to aquale età abbia cominciato ad occuparmidei fanciulli. Ascoltate.Era ancora piccolino assai e studiavagià <strong>il</strong> carattere dei compagni miei...Essi mi amavano assai, affinché in casodi rissa prendessi di loro difesa… a segnoche nascendo quistioni o risse io divenivaarbitro dei...Ma ciò che li raccoglieva intorno a me,e li allettava fino alla follia, erano i raccontiche loro faceva. Gli esempi uditi nelleprediche o nei catechismi; la lettura deiReali di Francia, del Guerino Meschino, diBertoldo, Bertoldino, mi somministravanomolta materia. Appena i miei compagni mivedevano, correvano affollati... A costorosi aggiunsero parecchi adulti…Nelle stagioni invernali poi tutti mivolevano nella stalla per farsi raccontarequalche storiella. Colà raccoglievasi gentedi ogni età e condizione, e tutti godevano dipoter passare la serata ascoltando immob<strong>il</strong>i<strong>il</strong> lettore dei Reali di Francia, che <strong>il</strong> poverooratore esponeva ritto sopra una panca...Siccome però dicevasi che venivanoad ascoltare la predica, così prima e dopoi miei racconti facevamo tutti <strong>il</strong> segno dellasanta croce colla recita dell’Ave Maria.Nella bella stagione, specialmente ne’giorni festivi, si radunavano quelli del vicinatoe non pochi forestieri. Qui la cosaprendeva aspetto assai più serio. Io <strong>da</strong>vaa tutti un trattenimento con alcuni giuocarelliche io stesso aveva <strong>da</strong> altri imparato.Spesso sui mercati e sulle fiere vi eranociarlatani e saltimbanchi, che io an<strong>da</strong>va avedere, osservando attentamente ogni piùpiccola loro prodezza; me ne an<strong>da</strong>va di poia casa e mi esercitava fino a <strong>tanto</strong> che avessiimparato a fare altret<strong>tanto</strong>.Immaginatevi le scosse, gli urti, gli stramazzoni,i capitomboli cui ad ogni momentoan<strong>da</strong>va soggetto...Ai Becchi avvi un prato, dove alloraesistevano diverse piante, di cui tuttorasussiste un pero martinello. A questo alberoattaccava una fune, che an<strong>da</strong>va a ranno<strong>da</strong>rsiad un altro a qualche distanza, di poiun tavolino colla bisaccia; indi un tappetoa terra per farvi sopra i salti.Quando ogni cosa era preparata edognuno stava ansioso di ammirare novità,allora li invitava tutti a recitare la terza partedel Rosario, dopo cui si cantava una lodesacra... faceva la predica, o meglio ripetevaquanto mi ricor<strong>da</strong>va della spiegazionedel vangelo udita al mattino in chiesa...Poi si <strong>da</strong>va principio ai trattenimenti.In quel momento voi avreste veduto l’oratoredivenire un ciarlatano di professione.Fare la rondinella, <strong>il</strong> salto mortale, camminaresulle mani col corpo in alto; poicingermi la bisaccia, mangiare gli scudi(ndr. le monete) per an<strong>da</strong>rli a ripigliaresulla punta del naso dell’uno o dell’altro;poi moltiplicare le uova, cangiare l’acquain vino...Sulla cor<strong>da</strong> poi camminava come perun sentiero; saltava, <strong>da</strong>nzava, mi appendevaora per un piede, ora per due...Quando io era ben stanco, cessava ognitrastullo, facevasi breve preghiera ed ognunose ne an<strong>da</strong>va pe’ fatti <strong>suo</strong>i.Da queste radunanze erano esclusi tuttiquelli che avessero bestemmiato, fattocattivi discorsi, o avessero rifiutato di prendereparte alle pratiche religiose.Qui voi mi farete una diman<strong>da</strong>: peran<strong>da</strong>re alle fiere, provvedere quanto occorrevaerano necessari i <strong>da</strong>nari, e questidove si prendevano? A questo io potevaprovvedere in più modi… le piccole mance,i regali... Di più io era peritissimo aduccellare... praticissimo delle nidiate... Iosapeva venderli assai bene. I funghi, l’erbatintoria, erano per me sorgente di <strong>da</strong>naro.Voi qui mi dimanderete: e la madre miaera contenta che spendessi <strong>il</strong> tempo a fare<strong>il</strong> ciarlatano? Vi dirò che mia madre mi volevamolto bene; e io le aveva confidenza<strong>il</strong>limitata, e senza <strong>il</strong> <strong>suo</strong> consenso non avreimosso un piede. Ella sapeva tutto, osservavatutto e mi lasciava fare…❑<strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong>:Memoriedell’OratorioRenditi um<strong>il</strong>e,forte, robusto...A <strong>suo</strong> tempotutto comprenderai.Giovannino narratore(di Nino Musìo).Mia madremi voleva molto bene,io avevoconfidenza <strong>il</strong>limitata...Ella sapeva tutto,tutto osservavae mi lasciava fare.17

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