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Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio ... - Colle Don Bosco

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Forse s’avess’io l’ale (…)più felice sarei, dolce mia greggia,più felice sarei, candi<strong>da</strong> luna...È funesto a chi nasce <strong>il</strong> dì natale.A ben guar<strong>da</strong>re la Parola di <strong>Dio</strong> riportadi frequente i termini felice, felicità,gioia, <strong>il</strong> verbo gioire in tutte le suedeclinazioni!Non solo Jovanotti “pensa positivo”,come recita la sua nota canzone, ma anche<strong>il</strong> Buon <strong>Dio</strong>. Anzi noi dobbiamo essereottimisti proprio perché <strong>Dio</strong> ci <strong>ha</strong>messo le ali che ci fanno volare nel cieloblu della vita verso la felicità senza.Sembra un sogno a occhi aperti…Invece ciascuno di noi scopre di averele ali quando prende coscienza che <strong>Dio</strong>con l’Incarnazione, la Passione, Morte eRisurrezione di Suo <strong>Figlio</strong> Gesù Cristoama così <strong>tanto</strong> <strong>da</strong> non chiamarci più servima amici. <strong>Dio</strong> è amore e tutto quelloche fa gli viene… bene perché <strong>da</strong>ll’amorevero – e quello di <strong>Dio</strong> è limpido e totale,– può venire solo <strong>il</strong> bene.Pensiamo solo alla creazione quandodiciamo, con Francesco:Lau<strong>da</strong>to si’ mi’ Signorecum tucte le tue creature…Bellissimo anche <strong>il</strong> Salmo 8: «Seguardo <strong>il</strong> Tuo cielo, opera delle Tue dita,la luna e le stelle che Tu <strong>ha</strong>i fissate, checosa è l’uomo perché Te ne ricordi e <strong>il</strong> figliodell’uomo perché Te ne curi?»Forse pensiamo anche noi che <strong>il</strong><strong>mondo</strong>, questo oscuro granel di sabbia, <strong>il</strong>qual di terra <strong>ha</strong> nome, sempre usando leparole di Leopardi (La Ginestra) sia nulladi nulla. Invece no: è stato consegnatoall’uomo e alla donna che devono popolarlo,mantenerlo bello, anzi renderloancora migliore, assieme a tanti fratellie sorelle che camminano felici con loro.Questo è <strong>il</strong> bene che in <strong>Dio</strong> <strong>ha</strong> la sua sorgentee che, nonostante la guerra spietatache gli fa <strong>il</strong> male, non verrà mai menoe lascerà sempre a tutti <strong>il</strong> sorriso sullelabbra e la pace nel cuore.Profezia di questo sogno è la Chiesaradunata per offrire al Padre, con laforza dello Spirito Santo, <strong>il</strong> sacrificio d<strong>il</strong>ode del Cristo che rende nuova la vita ditutti i credenti che, piano piano, contageràanche <strong>il</strong> <strong>mondo</strong> intero.Il bene non fa rumore, come l’alberoche cresce. È contagioso anche se lavorasui tempi lunghi e non fa mai <strong>il</strong> botto come<strong>il</strong> male.Pensiamo all’abisso che c’è fra <strong>il</strong> sussurraredei giorni di fedeltà in una vitaa due nel matrimonio e <strong>il</strong> fragore devastantedi un solo adulterio.Il bene va fatto bene: a volte rischiamodi vanificare <strong>il</strong> bene compiuto perchécondito di superbia, di approssimazioneo di vanità. Il bene va fatto perché è benee stop. Una mamma ripeteva sempre ai<strong>suo</strong>i figli: «Il bene non si fa perché qualcunolo sappia, ma perchè qualcuno <strong>ha</strong>bisogno». Questa è una preziosa ereditàche loro tengono stretta nei cuori, orache la mamma non c’è più.È bello sapere che noi, ciascuno dinoi, possiamo entrare in questo circuitodi bene che bisogna imparare a scoprirenelle pieghe della quotidianità e su tuttele strade del <strong>mondo</strong>. Proprio per questooccorre essere protagonisti in primapersona, <strong>da</strong> quando squ<strong>il</strong>la la sveglia almattino fino al momento in cui ci addormentiamodopo aver ringraziato, col Tiadoro proprio per <strong>il</strong> bene compiuto durantela giornata.La preghiera <strong>ha</strong> però due sottolineature:«se qualche bene»: fosse vero poterriempire tutta la giornata seminando solobene! Purtroppo a volte le ore passanogrigie e lente senza un raggio di sole chevenga a scal<strong>da</strong>rle. La preghiera ci mettein bocca solo l’ipotesi di aver compiuto<strong>il</strong> bene (se…) perché a volte (spesso) larealtà è ben diversa.Ma con l’aiuto di <strong>Dio</strong> che abbiamoinvocato al mattino («Ti offro le azionidi questa giornata, fa’ che siano tutte secondola tua santa volontà») possiamofarcela e riusciremo a seminare anchenoi <strong>il</strong> bene che alla sera – ecco la secon<strong>da</strong>sottolineatura – offriamo a <strong>Dio</strong> restituendogli,in un certo senso, <strong>il</strong> donoche ci fatto creandoci a sua immagine esomiglianza.Non grumi di male, ma cellule vive<strong>da</strong> cui fiorisce un <strong>mondo</strong> di bene. Nonsmetteremo mai di ringraziare per questoregalo.La Preghiera diventa VitaMi sforzerò ogni giorno di fare bene<strong>il</strong> bene, sapendo che non fa rumoreed è contagioso perché lavora sui temp<strong>il</strong>unghi. Proprio per questo lo condirò dipazienza.❑La preghieradelbuon cristianoIl benenon si fa perchéqualcuno lo sappia,ma perchéqualcuno <strong>ha</strong> bisogno11

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