20.11.2012 Views

I salmi dell'ascensione - Decanato

I salmi dell'ascensione - Decanato

I salmi dell'ascensione - Decanato

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Alzo gli occhi verso i monti Salmi delle Ascensioni<br />

Confessando il proprio peccato già è come se l’orante confessasse quello di tutto il popolo.<br />

[…] Se davvero siamo un unico corpo (1 Cor 12), allora ogni peccato del singolo è<br />

come un tumore che, intaccando un organo, minaccia la vita di tutte le membra.<br />

Così, nessuno può preoccuparsi solo del proprio perdono; ognuno, invocandolo, dovrà<br />

riconoscersi e farsi voce di tutti gli uomini, dell’intera creazione sottoposta a corruzione,<br />

dovrà accogliere come proprio il gemito di ogni oppresso, desiderando per lui, come<br />

per i suoi oppressori, quella liberazione universale che ancora troppo poco osiamo<br />

chiedere a Dio. Dovrà riconoscere nella loro la propria e universale debolezza59.<br />

È proprio questo riconoscimento della debolezza, questa impossibilità di sussistere, di stare in piedi<br />

da soli, che ci apre la via all’esperienza del perdono, della redenzione, della nuova creazione.<br />

Come grida il profeta Amos: «Signore Di perdona! Come potrà resistere Giacobbe? È tanto piccolo!»<br />

(Am 7,2.5). Il profeta «motiva la sua richiesta di perdono facendo appello alla piccolezza di<br />

Giacobbe, non ai suoi meriti. La piccolezza è il luogo della grazia»60.<br />

Allora, in questa ultima strofa, il cedente diventa davvero “sentinella”. Lo è perché spia e riconosce<br />

la venuta del Signore come una nuova aurora che ci libera dalle tenebre del peccato; lo è a<br />

maggior ragione perché è in grado di rincuorare l’intero popolo annunciando che il giorno della liberazione<br />

è vicino. È la dimensione profetica che dovrebbe vivere ogni cristiano verso tutti i suoi<br />

fratelli e sorelle e verso l’intera storia. Essere profeti significa che la propria speranza può e deve<br />

diventare la speranza di tutti. Che la nostra attesa può e deve diventare l’attesa di tutti. Con una<br />

espressione felice, alcuni anni fa don Pierangelo Sequeri scriveva che nel giorno che dovrò venire<br />

non ci verrà tanto chiesto quanta speranza nella resurrezione avremo saputo predicare, ma con<br />

chi avremo saputo sostenerne l’attesa. La sentinella è questo: un credente che, a motivo<br />

dell’esperienza profonda di Dio che ha personalmente vissuto, diventa capace, anche nella notte,<br />

di sostenere insieme a tutti, con legami profondi di fraternità, l’attesa del giorno che viene.<br />

L’attesa del giorno di Dio, della sua misericordia, della sua redenzione.<br />

14 Salmo 131: la dinamica interna<br />

Al termine del nostro percorso, potremmo dire del nostro pellegrinaggio, leggiamo tre <strong>salmi</strong>, il<br />

131, il 133 e il 134. Omettiamo pertanto la lettura del Salmo 132 (131), che si stacca dagli altri<br />

<strong>salmi</strong> della serie per alcuni elementi peculiari, tra i quali la lunghezza: è un salmo più ampio degli<br />

altri e richiederebbe un esame più approfondito. Avendo dovuto ridurre il nostro itinerario da sette<br />

a cinque incontri, siamo costretti a questa scelta. Anche i tre <strong>salmi</strong> che rimangono tuttavia, pur<br />

essendo molto brevi, presentano un contenuto denso, ricco di immagini poetiche. Dovremo tentare<br />

di interpretarli facendo attenzione a che la spiegazione non si sovrapponga o non appiattisca il<br />

senso multiforme ed evocativo delle immagini, che hanno sempre la forza di suggerire più di un significato.<br />

Dovremo perciò tentare di entrare in questa ricchezza senza impoverirla.<br />

Il primo salmo che incontriamo è il 131: una grande preghiera di affidamento con al centro<br />

l’immagine del bambino svezzato, che immediatamente richiama alla memoria i testi evangelici in<br />

cui Gesù invita a divenire come bimbi per entrare ed essere grandi nel regno dei cieli. “Diventare”<br />

è un verbo di conversione: l’affidamento sereno e tranquillo di cui ci parla questo salmo non è<br />

senza la fatica molto laboriosa di chi è chiamato dalla parola di Dio a un radicale rinnovamento<br />

della propria vita, in particolare del proprio modo di stare davanti a Dio e davanti agli altri. Di questa<br />

conversione il salmo ci offre una traccia di cammino con la sua stessa articolazione.<br />

59 R. VIGNOLO, Sillabe preziose, pp. 87-88.<br />

60 D. SCAIOLA, «Salmo 130: Dal profondo a te grido, o Signore», 20.<br />

50

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!