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I salmi dell'ascensione - Decanato

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Alzo gli occhi verso i monti Salmi delle Ascensioni<br />

preso, come ci ha fatto pregare il salmo precedente, il 121, che Dio è suo custode quando esce e<br />

quando entra, vale a dire in tutta la sua vita. Ora comprende che deve rimanere davanti a Dio con<br />

tutto il proprio tempo, perché la relazione con Dio può conferire un significato diverso alla memoria<br />

di quanto abbiamo vissuto, offre dei criteri di discernimento per capire il presente, dona anche<br />

una promessa di vita che rischiara il futuro verso il quale ci incamminiamo, per quanto oscuro o incerto<br />

possa presentarsi alla nostra vita.<br />

5.3 Gerusalemme: la città e la pace<br />

Possiamo guardare a queste tre strofe anche da un altro angolo prospettico. Dopo il primo versetto<br />

iniziale, con il ricordo della gioia provata all’inizio del viaggio, le successive due strofe ci parlano<br />

prima di Gerusalemme come città, contemplata nella sua bellezza armonica e nella sua solidità.<br />

«Gerusalemme è costruita come città salda e compatta», afferma infatti il v. 3. È dunque uno spazio<br />

«accogliente e ospitale, sicuro e protettivo. Parrebbe un tratto apparentemente solo profano,<br />

invece per il pellegrino che guarda e vive lo spazio urbano alla luce di Dio, anche questo è parte integrante:<br />

la città di Dio deve essere la città conveniente all’uomo»17.<br />

Nella strofa conclusiva emerge invece, come già abbiamo visto, il tema della pace. «Domandate<br />

pace per Gerusalemme, sia pace a coloro che ti amano, sia pace sulle tue mura, sicurezza nei tuoi<br />

baluardi…».<br />

Nella sua etimologia tradizionale il nome Gerusalemme significa “città di pace”. La prima componente<br />

del nome, y e rû, evoca infatti la “città”, mentre la seconda parte, shalaim, deriva da shalom,<br />

“pace”. Possiamo allora intuire che in queste due strofe il salmo commenta le due parti di cui si<br />

compone il nome Gerusalemme; dapprima ne parla come “città”, poi ne parla come luogo di pace.<br />

Chi sale verso Gerusalemme cerca una città e insieme cerca la pace. Occorre tenere insieme questi<br />

due aspetti: la città si presenta come salda e compatta non solo perché ben costruita, o perché urbanisticamente<br />

armonica, ma perché può accogliere le tribù che dalla loro dispersione salgono insieme<br />

per radunarsi in unità. È proprio questa unificazione profonda, generata dal convergere insieme<br />

verso un unico luogo pur provenendo da cammini differenti, che diviene possibilità di pace<br />

autentica. Il salmo 120 ci ha aiutato a comprendere che la pace dipende dall’unificazione del proprio<br />

cuore – “io sono pace, io devo diventare in me pace” – ma un cuore unificato diviene a sua<br />

volta cammino di unificazione con gli altri e in mezzo agli altri: pur provenendo da tribù diverse si<br />

converge insieme verso lo stesso luogo, che diviene saldo e compatto nella misura in cui non solo<br />

è ben costruito, ma se diviene luogo in cui insieme si può fare esperienza di unità e di comunione,<br />

di fraternità e di pace.<br />

Questo tema della città è importante nella Bibbia. Secondo la Genesi il primo costruttore di città è<br />

proprio Caino, colui che ha versato il sangue del fratello Abele. La città nasce con lui subito dopo il<br />

fratricidio. In questo modo è come se la Bibbia ci volesse ricordare due realtà della nostra esperienza<br />

umana, apparentemente contrapposte, ma ugualmente vere. La città nasce con Caino:<br />

quindi sin dalle sue origini sembra contrassegnata dalla violenza, esposta al rischio del sangue<br />

sparso e della conflittualità tra gli uomini. Nello stesso tempo ci ricorda che l’uomo anela sempre a<br />

costruire una città dove finalmente possa imparare a vivere vincendo ogni tentazione di violenza e<br />

di male. L’uomo cerca la città come casa di giustizia e di pace.<br />

Non dimentichiamo però, giunti a questo punto, quali sono i termini sui quali il salmo insiste, ripetendoli<br />

sempre tre volte: Gerusalemme, Signore, casa, pace. Con questa insistenza quasi ostinata è<br />

17 P. Rota Scalabrini, Salmi di pellegrinaggio, in G. facchinetti – P. Pezzoli – P. Rota Scalabrini, Scuola della parola.<br />

Diocesi di Bergamo, Seminario Vescovile, Bergamo 2000, p. 97.<br />

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