campeggio e tempo libero: il mensile della ... - Turismo Itinerante

Pietro e Giovanni di Paolo.Dalla sommità della balza di creta,San Giovanni d’Asso accoglie ilvisitatore con la chiesa di S. Pietroin Villore, fiancheggiata da unisolato cipresso che sfida in altezza ilcampanile, gioiello romanico esaltatodalla pietra bicolore della facciatae dal ritmo di archi e colonne dellapiccola cripta. Il territorio era abitatogià dagli etruschi come testimonianoi reperti cimiteriali rinvenutivisibili nell’atrio del Museo del tartufo,ospitato nei sotterranei. Venneutilizzato come magazzino per lostoccaggio dei cereali quando divennegrancia, cioè fattoria fortificata, delloSpedale di S. Maria della Scala. Oggiil complesso è di proprietà comunalee sede municipale.Il museo del tartufo è il primo inItalia dedicato agli aspetti culturalidi questo tubero. Articolato inquattro sale espositive, inizia con une disponesse della voluttà essendogenerato da Giove, gran seduttoredelle dee dell’Olimpo. Per alcuni erala “quinta essentia” alchemica, l’elisirdi lunga vita. L’excursus botanico estorico prosegue fino a Moliere, chene ha reso celebre il connubio conl’ipocrisia umana. Tale difetto è peròprerogativa anche femminile, che ilcinema ha raccontato in un film nonmemorabile. Nella rappresentazioneteatrale il tartufo è associato allanell’area archeologica di Pava, espostiall’ultimo piano della casa comunale.Il castello è costituito da tre corpidi fabbrica che racchiudono unacorte, in pietra calcarea e mattoni,la cui prima edificazione risale al1100, feudo dei funzionari imperialiin Toscana; passato in proprietà adiverse famiglie senesi e trasformatoin dimora signorile fu impreziositonel ‘400 da un ciclo di affreschi oggiviaggio nel tempo e nella memoria,tra stregoneria, magia e scienza.Un filmato narra che Plinio nellaNaturalis historia scriveva che dailatini questo miracolo della naturaera chiamato terrae tuber; Giovenalesosteneva venisse generato dopoi temporali autunnali dal fulminescagliato da Giove verso una quercia,albero sacro al dio; il medico Galenoriteneva che fosse molto nutrientemaschera che camuffa il vero animocome la sua scorza dura nasconde ilfrutto morbido.Il secondo nucleo propone unpercorso sensoriale attivandouno dei cinque sensi: il tatto perindividuarlo tra dei sassi in unorcio, l’udito per distinguere i varirumori del bosco, il gusto per piccoliassaggi, l’olfatto per percepirlo traaltri odori emanati dall’odorama164