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Riviera spezzina - Guida pratica - Ambiente in Liguria

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it<strong>in</strong>erar<strong>in</strong>aturacultura e attivitàprodotti tipiciAree Protette e Rete Natura 2000<strong>Riviera</strong> Spezz<strong>in</strong>aG U I D A P R A T I C ARETENATURA2000


I prodotti del territorioI d.o.c. “Coll<strong>in</strong>e di Levanto”C<strong>in</strong>que Terre, ma non solo: dai vitigniVenrment<strong>in</strong>o, Albarola e Bosco dellecoll<strong>in</strong>e di Levanto e delle zone rivieraschedi Bonassola, Framura e DeivaMar<strong>in</strong>a nasce il bianco “Coll<strong>in</strong>e di Levantod.o.c.”. Secco, armonioso, conun lieve retrogusto amarognolo, è unbianco tipico e apprezzato del Levanteligure.Nella stessa zona, dai vitigni Sangiovese, Ciliegiolo e altri autoctoniviene prodotto il rosso d.o.c. “Coll<strong>in</strong>e di Levanto”, asciuttoe delicato al contempo.L’olio extraverg<strong>in</strong>eL’olio extraverg<strong>in</strong>e di oliva “<strong>Riviera</strong> diLevante” è prodotto con le olive divarietà Razzola, tipiche delle valli diLevanto.Si tratta di un olio dolce, delicato,con un valore di acidità <strong>in</strong>feriore addiritturaa 0,8.Acciughe salateSono r<strong>in</strong>omate e prelibate le acciughe pescate lungo la riviera<strong>spezz<strong>in</strong>a</strong>. Il modo migliore per degustarle è forse la merenda. Unbel pan<strong>in</strong>o con acciughe mar<strong>in</strong>ate e olive, da accompagnarsi aun bicchiere di bianco d.o.c. delle Coll<strong>in</strong>e di Levanto è ciò checi vuole per rifocillarsi dopo un’impegnativa escursione (purchési torni <strong>in</strong> treno, altrimenti è il caso di lasciar stare l’alcol).Le acciughe vengono conservate anche sotto sale, mentre la tipicaricetta del territorio le prevede ripiene.è una ricetta classica, che qui, nel Levantese, prevede però l’impiegodella doppia acciuga, a esaltare il sapore del pescato.Focaccia con polpa di oliveNon aspettiamoci, qui, la classica focaccia “piatta”. Piuttosto unasorta di torta salata, cotta <strong>in</strong> forno <strong>in</strong> una teglia e resa preziosaquanto prelibata dalla polpa delle olive.Questa focaccia risulta ancora più gustosa se, servita calda, vieneaccompagnata da sottili fette di lardo.TestaroliLi fanno nell’entroterra sopra Sestri Levante, e rispetto a quellidella Lunigiana questi testaroli si dist<strong>in</strong>guono per la forma ridotta.Si tratta di una sorta di piad<strong>in</strong>a, preparata <strong>in</strong> un testo (da quiil nome) <strong>in</strong> terracotta.La si cuc<strong>in</strong>a come pasta, lessata <strong>in</strong> acqua bollente e conditapreferibilmente con pesto o sugo di funghi, ma ogni tipo di salsasi presta a impreziosire i testaroli.La ricetta orig<strong>in</strong>aria, imposta dalla povertà, prevedeva tuttaviache il testarolo venisse appena immerso nella pentola <strong>in</strong> cui l’acquabollente era aromatizzata da cipolle e una goccia d’olio.Numeri e IndirizziComunità Montana<strong>Riviera</strong> Spezz<strong>in</strong>aPiazza Cavour, 10Levanto (SP)Tel: 0187 80211<strong>in</strong>fo@comunitamontanariviera<strong>spezz<strong>in</strong>a</strong>.itParco NazionaleC<strong>in</strong>que TerreVia T. Signor<strong>in</strong>i19017 Riomaggiore (SP)Tel: 0187 760000Fax: 0187 760061<strong>in</strong>fo@parconazionale-5terre.itParco NaturalePortovenereVia Garibaldi, 919025 Portovenere (SP)Tel: 0187 794885Fax: 0187 794846parcopv@comune.portovenere.sp.itParco NaturaleMontemarcello-MagraVia A. Paci, 2Sarzana (SP)Tel: 0187 691071Fax: 0187 606738<strong>in</strong>fo@parcomagra.itCorpo Forestaledello StatoPiazza dei Mosto, 1916040 Ne (GE)Tel: 0185 387022www.nevalgraveglia.itNavigazioneGolfo dei PoetiLa SpeziaTel: 0187 254311Tigullio TrasportiNumero verde:800014808www.tigulliotrasporti.it


Periodo consigliato:sempre tranne le caldegiornate estiveDurata del percorso:2hCaratteristiche:panoramiche, botaniche1Sestri Levante - Punta Manara - Riva TrigosoUn it<strong>in</strong>erario classico, che, alterna vedute aeree su SestriLevante e la sua <strong>in</strong>comparabile Baia del Silenzio, a diversiambienti naturali quali la comune p<strong>in</strong>eta a p<strong>in</strong>o marittimoe rari esemplari di quercia da sughero.Accesso e punto di partenzaDalla frequentata via XXV Aprile, nel centro storicodi Sestri Levante, si passa l’arco di vico delbottone per risalire una crosa a s<strong>in</strong>istra (“Salita allaMandrella”. Segnavia due quadrati rossi pieni.)In alto: <strong>in</strong>quadratura a strapiombosul mare. Sopra:il Biancone. In basso: RivaTrigoso e le montagne circostantiosservate dal sentiero.Nella pag<strong>in</strong>a a fianco: i ruderisul promontorio di PuntaManara.La crosa sale tra le case e i muraglioni, oltrepassal’accesso a un ristorante e si dirige verso alcunecase abbandonate costeggiando il lato nord con vistaaperta sull’entroterra. Tra le fasce a ulivo si risaleun tratto grad<strong>in</strong>ato che raggiunge una casa <strong>in</strong> puntopanoramico, affacciato sul mare.A un bivio si prosegue a destra per Punta Manara.La salita tra la roccia chiara di arenaria conduce a


uno stupendo e scenografico punto panoramicosulla Baia del Silenzio.Oltre questo straord<strong>in</strong>ario balcone il sentiero si favia via pianeggiante. Si costeggia il lato meridionaledel monte Castello, procedendo nel bosco<strong>in</strong> morbido saliscendi. In questo tratto è possibileammirare diverse specie botaniche tipiche dellamacchia mediterranea, proprio sul sentiero sievidenzia un bell’esemplare di quercia da sughero,pianta orig<strong>in</strong>aria dell’Europa meridionale e delnord Africa, ormai rara <strong>in</strong> <strong>Liguria</strong> per via della suamodesta combustibilità. Molto diffuso <strong>in</strong> quest’areaanche il profumato mirto. Lungo questo tratto prevalela p<strong>in</strong>eta a p<strong>in</strong>o marittimo, mentre più avantiprevale il leccio.Giunti a un piccolo bivio occorre ignorare un sentier<strong>in</strong>onon segnato che scende verso mare e procederepiuttosto f<strong>in</strong>o al bivio che conduce all’areadi sosta attrezzata del Bivacco Manara qu<strong>in</strong>di, peruna scaletta ripida, alla torre diPunta Manara (153m/1h)Un notevole panorama si apre da questo promontorio,verso Levante: ecco Riva Trigoso con le suefamose lastre di Riva, roccia a strati sul mare apprezzatae frequentata dagli arrampicatori. La conformazionegeografica di questo punto facilita ilpassaggio di alcune specie di uccelli migratori qualiil biancone e il falco pellegr<strong>in</strong>o.A un successivo bivio si segue per Riva Trigoso.Costeggiando, ora, il lato esposto a Levante la vegetazionecambia: ecco castagneti e roverelle, carp<strong>in</strong><strong>in</strong>eri, ornielli e aceri.Curiosa è la presenza, lungo il percorso, del g<strong>in</strong>eprococcolone: questo piccolo arbusto spesso sostituisceil g<strong>in</strong>epro comune e cresce prevalentementesulle zone aride e nei terreni rocciosi.Proseguendo, il sentiero costeggia il lato nord econduce <strong>in</strong> circa 40’ alla frazione Villa G<strong>in</strong>estra,sopra Riva Trigoso. Scendendo tra le abitazioni, oltreuna chiesetta, si <strong>in</strong>contra la carrozzabile; unascal<strong>in</strong>ata scende all’abitato di Riva (20’).L’Euforbia ArboreaTipica del bac<strong>in</strong>o delMediterraneo, l’euforbiaarborea (Euphorbiadendroides) predilige gliambienti aridi e calcarei.Può raggiungere i duemetri di altezza, i fioridi colore giallo-oro compaionotra aprile e giugno,ha foglie oblunghee lanceolate, che cadonoalla f<strong>in</strong>e dell’estate. Irami, se strappati, secernonoun lattice biancoirritante.Cervo volanteè il più grande coleotterod’Europa e presenta unnotevole dimorfismo sessuale.Il maschio è lungoanche 8cm, caratterizzatoda un capo larghissimosu cui s’impiantanodue enormi mandiboleche sembrano corna dicervo; la femm<strong>in</strong>a è moltodiversa e più piccola.Hanno abitud<strong>in</strong>i crepuscolarima si possonovedere <strong>in</strong> attività anche<strong>in</strong> pieno giorno soprattuttonelle calde giornateestive quando non èraro assistere alle lottetra maschi. La loro presenzaè <strong>in</strong>dice di buonafunzionalità dell’ecostistemaboschivo nonchédi uno sfruttamento delbosco eco-sostenibile.


Difficoltà:E da Deiva a Pian di Serro,T da Pian di Serro a Costadi FramuraPeriodo consigliato:tutto l’anno (tranne le caldegiornate estive)Durata del percorso:3hCaratteristiche:panoramico, paesaggistico,ambientale o botanico(macchia mediterranea, p<strong>in</strong>etaa p<strong>in</strong>o marittimo, ortobotanico)3Deiva-Pian di Serro-Orto Botanico-FramuraUn percorso vario, immerso nella macchia mediterranea.Un camm<strong>in</strong>o tra panorami sul mare e ambienti boschivicon possibilità di sosta <strong>in</strong> un suggestivo balcone sul mare.Un istruttivo orto botanico segnala le rilevanti particolaritàvegetali della zona.In questa pag<strong>in</strong>a: panoramichee corbezzoliAccesso e punto di partenzadalla stazione ferroviaria di Deiva Mar<strong>in</strong>a scendela strada asfaltata che si ricollega con lapr<strong>in</strong>cipale, diretta <strong>in</strong> paese. La si attraversa peroltrepassare il ponte che scavalca il torrente. Lastrada prosegue verso il mare; oltre l’arco delponte ferroviario si prende la prima strada a s<strong>in</strong>istra.Oltre il primo tornante si <strong>in</strong>dividua sullas<strong>in</strong>istra uno slargo <strong>in</strong> terra battuta. Un cartello<strong>in</strong>dica il sentiero per Framura e Pian di Serro. Siparte <strong>in</strong> salita; lungo l’<strong>in</strong>tero percorso non sonopresenti segnavia.Si sale per il sentiero fiancheggiato nel primo trattoda una fitta vegetazione, mantenendosi sulla tracciapr<strong>in</strong>cipale. Presa velocemente quota, un brevissimo


tratto <strong>in</strong> piano precede un tornante per poi salirediretto verso nord. Si <strong>in</strong>travede il mare tra la vegetazione,le rocce chiare di arenaria e il panoramaesteso sull’orizzonte. Si cont<strong>in</strong>ua a salire, con squarcipanoramici che si spalancano improvvisamentefra i p<strong>in</strong>i marittimi.Si raggiunge una zona <strong>in</strong> semipiano dove è postauna panch<strong>in</strong>a <strong>in</strong> legno e poco più avanti una casa<strong>in</strong> localitàPian di Serro (298m /1h)Seguendo il tracciato che costeggia le rec<strong>in</strong>zioni neipressi della casa si <strong>in</strong>crocia un bivio con tre diramazioni;quella suggerita è a destra e procede versoil mare lungo un’ampia sterrata verso l’orto botanicoper poi scendere ancora agevolmente f<strong>in</strong>o a untornante caratterizzato da un vecchio traliccio; daqui prosegue lo sterrato, segnalato da un cartello perFramura. Lungo il tragitto è ampia la panoramica sulmare e numerose le piante di corbezzoli.Guadagnata l’altra propagg<strong>in</strong>e del monte e procedendo<strong>in</strong> piano si giunge <strong>in</strong> circa 20’ a un areaattrezzata per la sosta, con panch<strong>in</strong>e e cartelliespositivi. Di fronte, a sud, la deviazione per l’ortobotanico: <strong>in</strong> pochi m<strong>in</strong>uti si scende verso una stupendabalconata sul mare; il piccolo orto botanicoè sempre aperto e permette di riconoscere le speciedella zona.Tornati sulla strada pr<strong>in</strong>cipale si procede ancora <strong>in</strong>piano sullo sterrato, mentre si <strong>in</strong>travedono le abitazionidi Framura. Incrociata la rotabile, una deviazioneverso mare condurrebbe alle frazioni piùbasse di Framura mentre proseguendo <strong>in</strong> salita versos<strong>in</strong>istra si arriva aFoce del Prato (327m/ 2h 15’)Si sale s<strong>in</strong>o a un’azienda agrituristica, dal cui posteggioil tracciato riprende lungo il vigneto versos<strong>in</strong>istra s<strong>in</strong>o a condurre <strong>in</strong> un bosco dove un sentieropiù ampio, prima pianeggiante e <strong>in</strong> discesa poi,porta <strong>in</strong> frazioneCosta (280m /2h 30’)che offre una bella panoramica sul comune diFramura e le sue numerose frazioni. Da qui si raggiungela stazione ferroviaria vic<strong>in</strong>o al mare precedutada alcuni ristoranti.L’orto botanicodi Punta ApicchiUn orto botanico per presentarele piante più importantipresenti nei SICDeiva - Bracco - Pietradi Vasca - Mola, MonteSerro, Costa di Bonassola- Framura e Guaitarola.Una serie di aiuole, corredateda <strong>in</strong>dicazioni delnome scientifico e daquello <strong>in</strong> italiano, <strong>in</strong>cludonopiante erbacee earbustive: due aiuole raccolgonospecie aromatichequali il rosmar<strong>in</strong>o, lanepitella, la santoreggia,il timo.Ancora due aiuole per gliarbusti della macchia mediterranea:lentisco, mirto,alaterno. L’aiuola delle pirofiteospita quelle pianteparticolarmente resistentiagli <strong>in</strong>cendi: quercia dasughero, erica, corbezzoloC’è qu<strong>in</strong>di l’aiuoladelle serpent<strong>in</strong>ofite. cioèdelle piante tipiche degliambienti ofiolitici: crespol<strong>in</strong>aligure, g<strong>in</strong>estra diSalzmann, euforbia sp<strong>in</strong>osaligure, bosso. La settimaaiuola ospita specietipiche degli ambienti rupestriquali l’ombelico diVenere, la valeriana rossa,il cappero. Sono pianteche riescono a <strong>in</strong>sediars<strong>in</strong>elle fessure dei muri eriscontrabili anche nellecittà. Due aiuole, <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e,per le piante utilizzateper scopi medic<strong>in</strong>ali oalimentari.A fianco: un’area di sosta.


Periodo consigliato:tutto l’annoDurata del percorso:1hCaratteristiche:botaniche (estesa p<strong>in</strong>etaa p<strong>in</strong>o marittimo)4Anello del Monte GuaitarolaIl Cladieto è una comunitàvegetale estremamenterara <strong>in</strong> <strong>Liguria</strong> e <strong>in</strong> viadi rarefazione nel restod’Italia; le formazionidense di falasco (Cladiummariscus) circondano laghio pozze e le buonecapacità colonizzatrici diquesta specie ne permettonola diffusione su vastearee dette falascheti.Queste cenosi sono assairare specialmente nelleregioni meridionali poichétale entità preferisceclimi decisamente freschi.Specie rizomatosa, provvistadi fusti cil<strong>in</strong>drici,foglie l<strong>in</strong>eari, f<strong>in</strong>ementeseghettate ai marg<strong>in</strong>i,ha fioriture da maggio asettembre; i fiori piccolie numerosi, di coloreferrug<strong>in</strong>eo, sono disposti<strong>in</strong> pannocchie. Cladiumderiva dal vocabolo greco“klados” che significabranchia, mentre l’epitetospecifico, di orig<strong>in</strong>e lat<strong>in</strong>a,significa “di palude”.10Il CladietoUn breve percorso <strong>in</strong> un habitat privilegiato della p<strong>in</strong>etaa p<strong>in</strong>o marittimo. Un it<strong>in</strong>erario che rappresenta anchedurante le calde giornate estive una piacevole passeggiata.Accesso e punto di partenzaSulla strada prov<strong>in</strong>ciale che collega Levanto conla località Baracche si raggiunge un evidenteslargo su una strada <strong>in</strong> cui vecchie asfaltate si<strong>in</strong>crociano.La località è detta Foce di Vaggi. Una largasterrata parte <strong>in</strong> lieve salita <strong>in</strong> direzione sud-est.Non esiste alcun tipo di segnavia.Il sentiero procede <strong>in</strong> salita su largo sterrato. Il paesaggioè caratterizzato <strong>in</strong> questo tratto dalla p<strong>in</strong>etaa p<strong>in</strong>o marittimo, albero che ricopre estese areedel Levante e della <strong>Liguria</strong> grazie alla sua facileadattabilità e alla diffusa coltivazione da parte dell’uomo.Al term<strong>in</strong>e della salita si raggiunge <strong>in</strong> breve la zonadenom<strong>in</strong>ataPian del Lago (675m/20’)Il lago è rappresentato da una zona umida, consideratamolto <strong>in</strong>teressante per via del bosco paludoso,ricco di ontani e da una formazione a falaschi,specie rarissima <strong>in</strong> <strong>Liguria</strong>.La presenza dell’acqua è dovuta a diverse sorgentiche alimentano il torrente Deiva e il fiume Vara.Proprio <strong>in</strong> questo ambiente è possibile <strong>in</strong>dividuarela rana italica e il tritone alpestre.Si segue oltre il lago il tracciato evidente che, superatoun tornante, si dirige verso destra.


Il sentiero prosegue <strong>in</strong> costa sulle pendici del monteGuaitarola.Oltre al predom<strong>in</strong>ante p<strong>in</strong>o marittimo, la vegetazioneè caratterizzata dalla presenza della g<strong>in</strong>estradetta di Salzmann e dalla crespol<strong>in</strong>a ligure.Costeggiate le pendici del monte Guaitarola l’ampiosentiero si ricongiunge alla mulattiera di partenza(1h).Il p<strong>in</strong>o marittimoIl p<strong>in</strong>o marittimo (P<strong>in</strong>usp<strong>in</strong>aster) può raggiungerealtezze f<strong>in</strong>o a 40metri. Non sempre isuoi fusti (che possonomisurare un metro didiametro) sono curvati.Caratteristica è la chioma,a conferire all’alberola classica sagoma afungo.Non sono alberi che vivonoa lungo: l’età mediaè compresa fra i 150e i 200 anni. Si tratta dispecie fragili, soggettenon solo a <strong>in</strong>cendima pure agli assalti diparassiti quali, <strong>in</strong> particolare,la cocc<strong>in</strong>iglia(Matsucoccus feytaudi),che si <strong>in</strong>sedia sulla parteviva della corteccia succhiandonela l<strong>in</strong>fa.Nella pag<strong>in</strong>a precedente e <strong>in</strong> alto: la p<strong>in</strong>eta del Guaitarola. Sopra: la rana italica.11


Periodo consigliato:sempre tranne le caldegiornate estiveDurata del percorso:2hCaratteristiche:panoramiche, botaniche5Bonassola - Salto della Lepre - FramuraCrespol<strong>in</strong>a ligureLa crespol<strong>in</strong>a ligure(Santol<strong>in</strong>a ligusticaArrigoni) è una specieesclusiva dei terrenirocciosi ofiolitici.Presente talvolta <strong>in</strong>compagnia della g<strong>in</strong>estradi Salzmann, è caratterizzatada una fioritura(maggio-luglio) acapol<strong>in</strong>i bianchi. Il suoambiente è la macchiamediterranea, o comunqueterreni soleggiati,f<strong>in</strong>o a 600 metri circadi altitud<strong>in</strong>e.Vedute dall’alto su piccole baie e tratti nel bosco di p<strong>in</strong>od’Aleppo caratterizzano scenari e panorama di questo it<strong>in</strong>erario.La macchia mediterranea avvolge il piccolo promontoriodel Salto della Lepre che offre una veduta sullecoste circostanti. Una piccola farfalla protetta dal nomecomplesso (Euplagia quadripunctaria) frequenta questazona.Accesso e punto di partenzaAl term<strong>in</strong>e della spiaggia di Bonassola, versoponente, una passerella sale a un belvedere attrezzatocon panch<strong>in</strong>e. Una salita mattonata sulladestra conduce a una chiesetta. Si segue lagrad<strong>in</strong>ata che fiancheggia dapprima la chiesa eraggiunge qu<strong>in</strong>di una strada rotabile. Il sentierodopo un breve tratto <strong>in</strong> piano prosegue a s<strong>in</strong>istraper una scala <strong>in</strong> cemento. Una scritta azzurra<strong>in</strong>dica Framura e Salto della Lepre. Segnavia unpall<strong>in</strong>o azzurro (non sempre ben visibile).In alto: un’orchidea fotografatalungo il sentiero.A fianco: scorcio maremonti12


Si sale tra gli ulivi per scale di cemento e si raggiungeuno sterrato che si risale camm<strong>in</strong>ando <strong>in</strong>parallelo alla costa. In corrispondenza di una casarec<strong>in</strong>tata e di un tornante la strada sterrata prendeverso nord. Oltre un rec<strong>in</strong>to, una scala <strong>in</strong> pietra ecemento risale a s<strong>in</strong>istra. Il sentiero si snoda tra ulivie rec<strong>in</strong>zioni, per un lungo tratto <strong>in</strong> piano fra tratti dimacchia mediterranea e p<strong>in</strong>ete e a p<strong>in</strong>o d’Aleppo.Al term<strong>in</strong>e di una dolce salita ci si trova a un bivio;prendendo a s<strong>in</strong>istra si scende <strong>in</strong> pochi m<strong>in</strong>uti alSalto della Lepre (120m/30’)punto panoramico a picco sul mare con terrazze escal<strong>in</strong>ata per scendere al mare. La macchia mediterranea<strong>in</strong> questa area è piuttosto fitta, tra l’erica, ilcisto e i corbezzoli è possibile notare il profumatoelicriso e la crespol<strong>in</strong>a ligure. Si prosegue ancoraverso nord. Il tracciato pr<strong>in</strong>cipale conduce qu<strong>in</strong>dia un altro bivio al term<strong>in</strong>e del tratto <strong>in</strong> piano. Sisegue a destra per <strong>in</strong>crociare dopo breve tratto uncasolare diroccato. L’ampio tracciato taglia <strong>in</strong> pianoverso nord e raggiunge uno slargo con una graziosacasetta allaSella di Carpeneggio (132/1h)La strada per Framura si sviluppa a s<strong>in</strong>istra versoPonente, mentre procedendo a Levante si tornerebbea Bonassola. L’ampio sterrato prosegue <strong>in</strong> discesaf<strong>in</strong>o a una deviazione che sale a destra. Sioltrepassa un sentiero tra la roccia scura, si saledolcemente nel bosco e si percorre una scala diroccia grad<strong>in</strong>ata. Un lungo tratto attraversa il boscodi lecci e p<strong>in</strong>i. Oltre una discesa, e passato unponticello <strong>in</strong> ferro, si <strong>in</strong>travedono alcune case: lostretto tracciato passa <strong>in</strong> piano <strong>in</strong> costa tra orti coltivatie costruzioni. Passate le abitazioni si <strong>in</strong>crociauna sterrata <strong>in</strong> località Salice (1h 30’). Per scenderea Framura si prende la piccola strada asfaltata <strong>in</strong>direzione mare. Oltre la rotabile il sentiero scenderipido nel bosco, oltrepassa un torrente e riprende<strong>in</strong> salita f<strong>in</strong>o a raggiungere un tratto <strong>in</strong> costasul mare attrezzato con passamano <strong>in</strong> legno. è untratto che offre diversi angoli panoramici sul maree su piccole baie. Particolarmente <strong>in</strong>teressante è ilpanorama nei pressi di un grosso masso, anche sesi raccomanda massima attenzione per via dellostrapiombo oltre il ciglio. Al term<strong>in</strong>e del bosco ilsentiero stretto ed esposto su scogliera passa tra lafitta vegetazione e approda <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e alla strada asfaltata.Seguendo la carrozzabile una piccola deviazioneverso mare conduce alla suggestiva spiaggiadi Portopidocchio: una comoda passerella conduce<strong>in</strong> questa baia, caratteristica per la sua sabbia rossa.Tornati sulla rotabile si raggiunge la scal<strong>in</strong>ata chescende alla stazione ferroviaria di Framura (2h).Il p<strong>in</strong>o d’AleppoIl p<strong>in</strong>o d’Aleppo (P<strong>in</strong>ushalepensis) cresce spontaneamentenel Levanteligure, ma solo <strong>in</strong> raricasi - cioè <strong>in</strong> quest’areae sul promontorio delCaprione - sviluppa autenticiboschi. Più facileè <strong>in</strong>dividuarne s<strong>in</strong>goli osparuti esemplari lungole coste caratterizzateda ambiente rupestre.La sua tipica chiomadal colore verde chiarocontribuisce <strong>in</strong> ognicaso a fornire un trattoesclusivo al paesaggio,ché gli ambienti predilettida questo albero risultanoper contro ostiliad altre specie.Qui sotto: uno splendidoesemplare di Euplagiaquadripunctaria13


Periodo consigliato:sempre tranne le caldegiornate estiveDurata del percorso:2h 30’1Caratteristiche:panoramiche, botaniche,paesaggistiche (da paesaggiambientali e mar<strong>in</strong>i a quelliarchitettonici dei paesi sulmare del Levante ligure)1110Sotto: la scogliera di PuntaMesco. In basso: panoramadi Levanto6Levanto - Punta Mesco - MonterossoSiamo alle porte delle C<strong>in</strong>que Terre, ma la suggestioneofferta da questo lembo di terra sul mare non è <strong>in</strong>feriore.Da Punta Mesco si gode un panorama d’eccezione sututte le C<strong>in</strong>que Terre mentre il mare è di notevole pregioper i suoi fondali.Accesso e punto di partenzaa Levanto si segue il lungomare verso est. Neipressi di un porticato una scal<strong>in</strong>ata <strong>in</strong> cemento(Salita San Giorgio) conduce all’omonimo castellodel XIII secolo. Oltre il castello medioevale,un’ampia mulattiera sale <strong>in</strong> direzione Levante,contrassegnata dal segnavia “bande rossa e bianca”e dal numero 1.14


Il tracciato prosegue <strong>in</strong> salita. Al term<strong>in</strong>e della mulattiera,una grad<strong>in</strong>ata <strong>in</strong> cemento fiancheggia ville egiard<strong>in</strong>i. Il sentiero, ampio e ben tenuto, passa qu<strong>in</strong>ditra terrazze coltivate a ulivo, mentre la vista si apresui promontori di Ponente. Si sale ancora, tra orti equalche abitazione, per raggiungere la strada carrozzabile.Incrociata la rotabile si sale per circa 500mf<strong>in</strong>o alla scal<strong>in</strong>ata che scende verso Punta Mesco. Lescale <strong>in</strong> pietra conducono su un piccolo tracciato,tra graziose case con una notevole vista sul mare.Oltre le case, una lieve discesa affiancata da alcunerec<strong>in</strong>zioni, case e orti conduce nel bosco.Il tracciato monta ripido con una scal<strong>in</strong>ata <strong>in</strong> pietra.Il bosco <strong>in</strong> questo tratto si <strong>in</strong>fittisce, anche qui lapresenza della macchia mediterranea è forte e numerosisono i tratti a leccio.Raggiunto il piano si aprono alcuni punti panoramicia picco sul mare molto suggestivi. Il sentieroè stretto, occorre prestare attenzione, ché oltre lavegetazione la scarpata scende a picco sul mare. Ifondali, visibili dall’alto <strong>in</strong> questo tratto, sono ricchiché lo scarso sfruttamento dell’uomo ha favorito <strong>in</strong>questa area il mantenimento di specie mar<strong>in</strong>e protettequali le gorgonie (Gerardia savaglia), i pesciHippocampus e il P<strong>in</strong>na nobilis.Al tratto aereo e panoramico sul mare segue unlungo segmento <strong>in</strong> piano, nel bosco, <strong>in</strong> presenza diuna discreta macchia mediterranea che comprendeil mirto e l’erica arborea. La p<strong>in</strong>eta comprende alcunezone a p<strong>in</strong>o d’Aleppo.Oltrepassato il contrafforte roccioso <strong>in</strong> corrispondenzadella propagg<strong>in</strong>e del promontorio, la vista si apreverso tutta la costa a Levante comprese le C<strong>in</strong>queTerre. Qui si <strong>in</strong>crociano altri it<strong>in</strong>erari. Scendendo siraggiunge la deviazione che <strong>in</strong> pochi m<strong>in</strong>uti conduceaPunta Mesco (319 m/2h)punto panoramico di grande suggestione, dal qualel’occhio può spaziare dalle C<strong>in</strong>que Terre f<strong>in</strong>o all’isoladel T<strong>in</strong>o. Sul promontorio si trovano i resti dellachiesa di S.Antonio e la struttura dimessa del vecchiofaro e dell’abitazione del guardiano. I ruderidella chiesa risalgono probabilmente ad un eremofondato dai monaci agost<strong>in</strong>iani <strong>in</strong>torno al XIII secoloche, abbandonato nel XVII secolo, ha subito unprogressivo abbandono.Ritornati sul tracciato pr<strong>in</strong>cipale la discesa, perMonterosso procede ripida lungo il sentiero contrassegnatocon il numero 10 (segnavia banda rossabianca). La scal<strong>in</strong>ata a gradoni si alterna a trattidi sentiero. Giunti nelle vic<strong>in</strong>anze di Monterossosi <strong>in</strong>crocia più volte una rotabile che viene <strong>in</strong>f<strong>in</strong>eaffiancata. Oltre un cartello si scende <strong>in</strong> breve allungomare di Monterosso.Le roccedi Punta MescoIl promontorio di PuntaMesco presenta sostanzialmentedue realtàgeologiche: nella partea mare prevalgono learenarie (sono quelledel Gottero) e gli scistiargillosi; nella partepiù <strong>in</strong>terna affioranoper contro le ofiolititipiche dell’Unità delBracco, comprendentigabbri e serpent<strong>in</strong>iti.Quest’ultimo tipo diroccia deve il suo nomealla sua tonalità grigioverdastrache richiamaappunto il colore caratteristicodei rettili.La G<strong>in</strong>estradi SalzmannLa g<strong>in</strong>estra di Salzmann(Genista salzmanniiD.C.) è caratterizzatadal suo aspetto sp<strong>in</strong>osoe da “cusc<strong>in</strong>i” di diametrocompreso fra i 30 ei 60 cm. Specie endemicadell’area tirrenicacompresa fra <strong>Liguria</strong>di Levante, Toscana,Corsica e Sardegna, lag<strong>in</strong>estra di Salzmanncresce <strong>in</strong> ambiente roccioso(<strong>in</strong> particolare susubstrati ofiolitici) f<strong>in</strong>oa 1000 metri di altitud<strong>in</strong>e.15


Altre vie per conoscere la ReteNatura 2000 della <strong>Riviera</strong> Spezz<strong>in</strong>aCentro regionale per la fauna m<strong>in</strong>ore di SarzanaOspita acquari e terracquari contenenti specie importantissime per la conservazione dellabiodiversità. Il centro si può visitare accompagnati da esperte guide naturalistiche, <strong>in</strong> gradodi svelarne tutti gli affasc<strong>in</strong>anti segreti.Il centro non è l’unico laboratorio di vita che si trova nei pressi di Sarzana; <strong>in</strong>torno alvic<strong>in</strong>o lago perifluviale sono stati <strong>in</strong>fatti creati stagni didattici per l’osservazione e la conservazionedi anfibi e uccelli legati agli ambienti acquatici. Il sentiero dei laghi, raggiungibilea piedi dal centro cittad<strong>in</strong>o, costeggia il lago Pallodola e consente un’agevole visitaagli stagni, seguendo i chiari pannelli esplicativi dislocati lungo il camm<strong>in</strong>o.Centro Regionale Fauna M<strong>in</strong>ore – Centro Studi sulle Aree Protette e gli Ambienti fluvialiVia Pagan<strong>in</strong>o 19038 SarzanaTel 0187626172http://retenatura2000.parcomagra.itAltri centri di riferimentoNella zona esistono anche un laboratorio per la ricerca e la didattica sulla faunadelle grotte (Quaratica), alcuni sentieri attrezzati per la visita delle grotte e dei fenomenicarsici (Pignone - Riccò del Golfo), una foresteria di servizio alle visite ealle ricerche att<strong>in</strong>enti ai SIC (Calice al Cornoviglio) e un centro di Documentazioneed elaborazione del Germoplasma nel comune di Bonassola, nonché il Centro diEsperienza dell’Orto Botanico di Montemarcello che sorge sulla vetta di Monte Murlo(365 m.s.l.m.) nel territorio del Caprione <strong>in</strong> un area di notevole pregio floristico.SIC Po<strong>in</strong>t c/o Museo Civico di Storia Naturale di Genova A. D’OriaIl Museo di Storia Naturale, vero e proprio monumento dalla scienza e alla natura ligure, si arricchiscedi uno spazio permanente di <strong>in</strong>formazione sugli ambienti naturali e sulle specie animali e vegetalid’<strong>in</strong>teresse comunitario presenti nel territorio ligure. Si tratta di una struttura d<strong>in</strong>amica con momentidi animazione scientifica e culturale, che consente l’utilizzo di strumenti multimediali, <strong>in</strong>contri e<strong>in</strong>terviste, diversificando le offerte <strong>in</strong>formative e didattiche sulla base delle tipologie dei visitatori,sempre coniugando rigore scientifico e semplice divulgazione.Osservatorio Regionale Ligure per la biodiversità e le misure di conservazione della Rete Natura 2000Iniziativa della regione <strong>Liguria</strong> e del DIPTERIS dell’Università di Genova, ha la funzione di raccogliere,validare e archiviare i dati naturalistici: di pianificare il monitoraggio delle specie e degli habitatliguri d’<strong>in</strong>teresse comunitario; di predisporre una lista rossa delle specie e degli habitat che risult<strong>in</strong>oparticolarmente vulnerabili o m<strong>in</strong>acciati di est<strong>in</strong>zione.Pubblicazioni• Biodiversità <strong>in</strong> <strong>Liguria</strong> - La rete Natura 2000 anno 2002 a cura della Regione <strong>Liguria</strong>• <strong>Guida</strong> alla conoscenza delle specie liguri della Rete Natura 2000 schede per il riconoscimento,la gestione ed il monitoraggio. anno 2006 a cura di Regione <strong>Liguria</strong>• “Siti della Rete Ecologica Europea nel Parco di Montemarcello-Magra e bassa Val diVara - 5 it<strong>in</strong>erari per conoscerli”. Anno 2006 a cura di Ente Parco di Montemarcello-Magra• Orientarsi a Levante - orienteer<strong>in</strong>g nei siti di importanza comunitaria:Guaitarola, M.Serro, Costa di Bonassola - Framura. Anno 2006 a cura della ComunitàMontana <strong>Riviera</strong> Spezz<strong>in</strong>a• <strong>Guida</strong> ai Siti d’Importanza Comunitaria Deiva - Bracco - Pietra di Vasca - MolaGuaitarola, M.Serro, Costa di Bonassola - Framura. Anno 2006 a cura della ComunitàMontana <strong>Riviera</strong> Spezz<strong>in</strong>a• Incontri con la Natura <strong>in</strong> <strong>Liguria</strong> anno 2005 a cura di Regione <strong>Liguria</strong>• Valori e rarità della Flora Ligure anno 2005 a cura di Regione <strong>Liguria</strong>16


12Note per l’escursionista2✓ Rispetta l’ambiente: non abbandonare rifiuti; evita i rumori <strong>in</strong>utili; nonabbandonare il percorso per non causare danni alle specie protette ealle colture e per non rischiare di smarrirti.✓ Indossa abiti e calzature adeguate al tipo di escursione che vuoi effettuare.✓ Porta con te una mantell<strong>in</strong>a antipioggia e un kit per il pronto soccorso.✓ Tieni presente che uno za<strong>in</strong>o grande distribuisce meglio il peso.✓ Parti con una scorta d’acqua adeguata. Difficilmente ne potrai trovarealtra lungo il percorso.✓ Non sottovalutare le difficoltà del percorso e attrezzati di conseguenza.✓ Valuta tempi e difficoltà di percorrenza per non farti sorprendere dall’oscurità.✓ Informati sulle condizioni meteo e non trascurarne mai la variabilità.Come leggere la <strong>Guida</strong> PraticaLa difficoltà di ciascun it<strong>in</strong>erario è segnalata dal colore del riquadro postoa fianco del titolo della scheda, secondo la legenda sottoriportata (il riquadro,col numero progressivo del percorso, è riportato anche nella cart<strong>in</strong>agenerale):1 Turistico (T) 1 Escursionisti medi (E)1 Escursionisti esperti (EE) 1 Difficoltoso (EEA)I tempi di percorrenza <strong>in</strong>dicati sono relativi al senso di marcia degli it<strong>in</strong>eraridescritti; essi tengono conto delle caratteristiche di un escursionista mediamenteallenato e prevedono brevi soste per le osservazioni e il ristoro.I box con il tassellodescrivono le pr<strong>in</strong>cipali realtà del Sito di ImportanzaComunitaria <strong>in</strong>teressato dal sentiero descritto.Come si arrivaCon i mezzi pubbliciPer conoscere gli orari ele comb<strong>in</strong>azioni di accescorriera:www.orariotrasporti.regioIn automobile (pr<strong>in</strong>cipali aAutostrada A12(Genova-Livorno)SP 1 Aurelia


Legenda della cart<strong>in</strong>aSIto di Importanza ComunitariaSentieri descritti nella <strong>Guida</strong>FerroviaAutostradaViabilità veicolare2Numeri di emergenzaEmergenza<strong>in</strong>fortuni11834Segnalazione<strong>in</strong>cendi boschivi15155“comporre”so (treno e/o)ne.liguria.itccessi)6


SIC e ZPSdella <strong>Liguria</strong>Elaborazione cart<strong>in</strong>a: R<strong>in</strong>o Dagost<strong>in</strong>o


Guide pratiche dei Parchie delle Aree Protette liguri.Collana a cura di Stefano ArditoTITOLI PUBBLICATI1 - Parco nazionale delle C<strong>in</strong>que Terre2 - Parco naturale regionale dell’Antola3 - Parco naturale regionale dell’Aveto4 - Parco naturale regionale del Beigua5 - Parco naturale regionale di Montemarcello Magra6 - Parco naturale regionale di Portof<strong>in</strong>o7 - Aree protette del SavoneseParco naturale regionale di Bric TanaParco naturale regionale di Piana Crixia8 - Aree protette costiereRiserva naturale regionale di BergeggiArea protetta regionale Giard<strong>in</strong>i Botanici HanburyRiserva naturale regionale dell’Isola Gall<strong>in</strong>araParco naturale regionale di PortovenereRiserva naturale regionale di Rio Torsero9 - Alta Via dei Monti Liguri10 - Area protetta prov<strong>in</strong>ciale Giard<strong>in</strong>o Botanico di Pratorondan<strong>in</strong>o11 - Aree Protette del F<strong>in</strong>alese12 - Aree Protette dell’Appenn<strong>in</strong>o Genovese13 - Aree Protette della <strong>Riviera</strong> Spezz<strong>in</strong>a14 - Aree Protette delle Alpi Liguri15 - Il Parco Urbano delle Mura<strong>Guida</strong> <strong>pratica</strong> Aree Protette e Rete Natura 2000 della <strong>Riviera</strong> Spezz<strong>in</strong>aTesti Sara MontoliFotografie Attilio Arillo, Bagh<strong>in</strong>o, Marta Baller<strong>in</strong>i, Marsilio, Sara Montoli, Razzetti, Walter Schon,TorricelliCon la collaborazione di Marta Baller<strong>in</strong>i, V<strong>in</strong>cenzo D’Auria, Maura Maragliano, Elena NicosiaCartografia Daniela Bland<strong>in</strong>oProgetto Grafico Mario BenvenutoStampa Erredi Grafiche Editoriali - GenovaEdizione Galata s.r.l. - Genova - www.galataedizioni.it - galata@galataedizioni.itRegione <strong>Liguria</strong>Assessorato <strong>Ambiente</strong>Dipartimento <strong>Ambiente</strong>Ufficio Tutela della BiodiversitàIn vendita esclusivamente cona € 1,50 più il prezzo del quotidianoDirettore responsabile:Lanfranco VaccariRegistrazione Tribunale di Genovan.7424 del 17/06/1924

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