Schipani - Le ampolle elettroniche - Introni.it
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192 Parte seconda - Capitolo primoLa legge di proporzionalità è tanto più ottenibile quanto piùl'intensità della luce è debole.La cellula comunemente va montata in una scatola dimetallo con le pareti interne annerite e messa, in comunicazionecon la terra.Come dianzi accennato, per la sua stessa natura, il fenomenofotoelettrico non presenta inerzia. Alcuni fenomeni secondariperò possono farla apparire.Questi possono essere dati dalla lentezza relativa collaquale le cariche elettriche raggiungono le pareti e si spostanosul vetro tra le granulazioni delmetallo attivo. Siccome le caricheCà-to dreagiscono sul campo elettrico internoe quindi sulla traiettoria degli elettroni,occorre perciò un tempo ancheminimo perchè lo stato di regimesi stabilisca; per cui si può avereuna inerzia apprezzabile. Per prevenireciò si usa inargentare tutto l'internodell'ampolla meno la finestradi entrata, e con tale accorgimentonon si possono accumulare sulle pareticariche nocive.Il professor Bloch, esperimentando con una cellula alpotassio, e facendo pervenire la luce attraverso buchi fattisu un disco rotante (con la cellula in circuito con una pila,un milliamperometro ed un telefono) ha dimostrato che finoal limite della frequenza udibile, la corrente fotoelettrica seguele variazioni della luce. Quindi si deduce che l'emissione fotoelettricasi produce per la durata di luce inferiore a 1/2000 disecondo.Anche Marx e Lichtenecker hanno dimostrato che la correntefotoelettrica si produce per durata ancora minore, e conl'esperienze di questi due scienziati, risulta che l'emissionefotoelettrica -si produce egualmente con un'energia incidenteeguale a 0,56 erg./sec. per cm 2 con intervalli fino aIO" 7 sec.Abbiamo già parlato dell'inerzia delle cellule a gas.La stanchezza fotoelettrica non esiste per i metalli alcalininel vuoto, e numerosi sperimentatori sono d'accordo su questopunto. Un fenomeno che afferma tale asserto sulla assenza di
La cellula fotoelettrica 193stanchezza è che la sensibilità invece di essere ridotta con laesposizione alla lnce è in generale aumentata.L'anodo.La forma dell'anodo determina nella cellula fotoelettricala forma del catodo, essa perciò è tutt'altro che trascurabile.La natura della sostanza dell'anodo non ha teoricamentealcuna importanza, mentre la sua forma e la sua disposizionerispetto al catodo determinano l'intensità e la ripartizione delcampo elettrico nell'interno dell'ampolla.Non è possibile avere un anodo a forma di placca pianae parallela al catodo, come sarebbe desiderabile per avere uncampo uniforme nell'interno, perchè esso intercetterebbe la luceche deve colpire il catodo.Per avvicinarsi a questa condizione ideale si fa l'anodoin forma di griglia metallica o di filo avvolto a spirale.In molti tipi di cellule l'anodo è anche costituito da unfilo rettilineo di fronte a un catodo sferico (questa disposizionedel catodo sferico permette di utilizzare al massimo la luce perla moltiplicazione del numero di riflessioni sulla sua superfìcie).Un'altra disposizione usata in Francia è quella di un catodoemisferico e di un anodo rettilineoAlcune cellule a gas così costituite funzionano in unazona compresa tra la scarica normale e quella d'illuminazionecon grande sensibilità, ma con emissione intermittente; sonocellule utilizzate quasi esclusivamente per segnalazioni, datal'intensità della corrente che si può avere con esse.Un tipo di cellula moderno costruito specialmente in Franciapresenta due anodi sotto forma di anelli l'uno dietro l'altroe un catodo sferico sul vetro. L'anello interno serve come anodoausiliario e viene portato ad un potenziale positivo molto elevatoper accelerare la velocità degli elettroni, ma meno elevatodi quello dell'anodo principale. In tal modo la correntefotoelettrica viene notevolmente aumentata. Nel circuito dell'anodoausiliario (anello interno) si inserisce una resistenzadi 100.000 ohm circa quando si utilizza la corrente del catodo,quando cioè si collega direttamente il catodo della cellula allagriglia della valvola amplifìcatrice e di 10 megohm circa quandoinvece si collega l'anodo normale (anello esterno) alla grigliadi tale valvola.Le ampolle elettroniche. — 13.
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192 Parte seconda - Cap<strong>it</strong>olo primoLa legge di proporzional<strong>it</strong>à è tanto più ottenibile quanto piùl'intens<strong>it</strong>à della luce è debole.La cellula comunemente va montata in una scatola dimetallo con le pareti interne anner<strong>it</strong>e e messa, in comunicazionecon la terra.Come dianzi accennato, per la sua stessa natura, il fenomenofotoelettrico non presenta inerzia. Alcuni fenomeni secondariperò possono farla apparire.Questi possono essere dati dalla lentezza relativa collaquale le cariche elettriche raggiungono le pareti e si spostanosul vetro tra le granulazioni delmetallo attivo. Siccome le caricheCà-to dreagiscono sul campo elettrico internoe quindi sulla traiettoria degli elettroni,occorre perciò un tempo ancheminimo perchè lo stato di regimesi stabilisca; per cui si può avereuna inerzia apprezzabile. Per prevenireciò si usa inargentare tutto l'internodell'ampolla meno la finestradi entrata, e con tale accorgimentonon si possono accumulare sulle pareticariche nocive.Il professor Bloch, esperimentando con una cellula alpotassio, e facendo pervenire la luce attraverso buchi fattisu un disco rotante (con la cellula in circu<strong>it</strong>o con una pila,un milliamperometro ed un telefono) ha dimostrato che finoal lim<strong>it</strong>e della frequenza udibile, la corrente fotoelettrica seguele variazioni della luce. Quindi si deduce che l'emissione fotoelettricasi produce per la durata di luce inferiore a 1/2000 disecondo.Anche Marx e Lichtenecker hanno dimostrato che la correntefotoelettrica si produce per durata ancora minore, e conl'esperienze di questi due scienziati, risulta che l'emissionefotoelettrica -si produce egualmente con un'energia incidenteeguale a 0,56 erg./sec. per cm 2 con intervalli fino aIO" 7 sec.Abbiamo già parlato dell'inerzia delle cellule a gas.La stanchezza fotoelettrica non esiste per i metalli alcalininel vuoto, e numerosi sperimentatori sono d'accordo su questopunto. Un fenomeno che afferma tale asserto sulla assenza di