10.07.2015 Views

Schipani - Le ampolle elettroniche - Introni.it

Schipani - Le ampolle elettroniche - Introni.it

Schipani - Le ampolle elettroniche - Introni.it

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

182 Parte seconda - Cap<strong>it</strong>olo primoCatodo.L'elemento essenziale della cellula è il catodo il qualeemette gli elettroni. L'emissione elettronica normale di qualsiasisuperficie catodica cresce con la frequenza della radiazioneincidente. A tal uopo è bene ricordare quanto abbiamoaccennato a pag. 179 e cioè che le radiazioni dello spettroluminoso vanno da una frequenza minima del rosso alla frequenzamassima del violetto e ultravioletto. La emissione elettronicadel catodo passa per un massimo al di là dell'ultravioletto mentre diminuisce poi nella zona a frequenze elevate(raggi X).Già da tempo il Broglie era arrivato alla concezione seguente:1) quando si illumina un pezzo di materia, un metallo per es., conuna certa luce questo metallo espelle degli elettroni in movimento più omeno rapido.2) la veloc<strong>it</strong>à degli elettroni espulsi non dipende che dalla frequenzadella radiazione incidente e dalla natura del metallo.3) essa è indipendente dall'intens<strong>it</strong>à della radiazione, ma il numerodegli elettroni espulsi per secondo dipende da questa intens<strong>it</strong>à.4) l'energia degli elettroni espulsi varia in ragione diretta dellafrequenza.Einstein in segu<strong>it</strong>o ha riconosciuto che non si poteva spiegare questofenomeno se non ammettendo una struttura corpuscolare della luce opiuttosto dell'etere.<strong>Le</strong> moderne teorie sono più propense a r<strong>it</strong>enere corpuscolare la strutturadell'etere.L'Einstein ammise che l'energia di traslazione di questi corpuscoliemessi è inversamente proporzionale alla frequenza della radiazione.Che il numero di elettroni espulsi per secondo dipenda dall'intens<strong>it</strong>àdella radiazione è evidente quando si pensi che occorrono infatti tantomeno urti per espellere un elettrone quanto più l'intens<strong>it</strong>à degli urti ègrande, cioè quanto più l'intens<strong>it</strong>à della radiazione è grande.D'altra parte se noi consideriamo questi corpuscoli dell'effetto fotoelettrico,essi sono animati da un movimento oscillatorio sinoidale:a = a 0 sen 2 n -~edhanno perciò ima veloc<strong>it</strong>àed una energia di traslazioneda 2 TT « 0dt T1 / da \-2 m \Ht)cos 2 Ki a \ 2 1la quale è proporzionale a l-^-l e dipende quindi dalla frequenza —

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!