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CAPITOLO I.La cellulafotoelettricaSi sapeva da lungo tempo che la resistenza del selenio è,in certe condizioni, influenzata fortemente dalla luce. La resistenza,elevatissima quando il metallo non è illuminato, siriduce ad un piccolo valore quando esso è sottomesso ad unailluminazione abbastanza forte. È dunque possibile inserendodel selenio in un circuito a corrente continua trasformare cosìdelle variazioni di luce in variazioni di corrente.Questo fenomeno fu utilizzato per la prima volta dalProf. Korn che costruì una ventina di anni fa a mezzo di unacellula al selenio un apparecchio per la trasmissione delle immaginicorrispondente in molti punti al sistema attuale di fototelegrafìa.Una delle cause per la quale i risultati non furonodel tutto soddisfacenti era l'inerzia della cellula al selenio cherende un tale dispositivo praticamente inutilizzabile per le variazionirapide e cioè le modificazioni dell'intensità luminosanon sono seguite immediatamente da variazioni corrispondentidella resistenza; uri certo tempo trascorre tra questi due fenomenicosì che il numero delle variazioni luminose che è possibiletrasmettere è limitato.Se la tecnica fosse rimasta ancora all'uso di queste cellule,non sarebbe stata possibile una soluzione pratica dei problemiche si presentano nella televisione e nel film sonoro.È stato tuttavia dimostrato che è possibile costruire conaltri principii una cellula che noi chiameremo cellula fotoelet-
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CAPITOLO I.La cellulafotoelettricaSi sapeva da lungo tempo che la resistenza del selenio è,in certe condizioni, influenzata fortemente dalla luce. La resistenza,elevatissima quando il metallo non è illuminato, siriduce ad un piccolo valore quando esso è sottomesso ad unailluminazione abbastanza forte. È dunque possibile inserendodel selenio in un circu<strong>it</strong>o a corrente continua trasformare cosìdelle variazioni di luce in variazioni di corrente.Questo fenomeno fu utilizzato per la prima volta dalProf. Korn che costruì una ventina di anni fa a mezzo di unacellula al selenio un apparecchio per la trasmissione delle immaginicorrispondente in molti punti al sistema attuale di fototelegrafìa.Una delle cause per la quale i risultati non furonodel tutto soddisfacenti era l'inerzia della cellula al selenio cherende un tale dispos<strong>it</strong>ivo praticamente inutilizzabile per le variazionirapide e cioè le modificazioni dell'intens<strong>it</strong>à luminosanon sono segu<strong>it</strong>e immediatamente da variazioni corrispondentidella resistenza; uri certo tempo trascorre tra questi due fenomenicosì che il numero delle variazioni luminose che è possibiletrasmettere è lim<strong>it</strong>ato.Se la tecnica fosse rimasta ancora all'uso di queste cellule,non sarebbe stata possibile una soluzione pratica dei problemiche si presentano nella televisione e nel film sonoro.È stato tuttavia dimostrato che è possibile costruire conaltri principii una cellula che noi chiameremo cellula fotoelet-