Jan Fabre From the Feet to the Brain - Kunsthaus Bregenz
Jan Fabre From the Feet to the Brain - Kunsthaus Bregenz
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04 05<br />
Con la sua installazione “<strong>From</strong> <strong>the</strong> <strong>Feet</strong> <strong>to</strong> <strong>the</strong> <strong>Brain</strong>”, <strong>Fabre</strong> riflette<br />
sulle regole artistiche della sua opera e sui limiti della sua precedente<br />
attività, i cui principi di base possono essere così riassunti:<br />
1) la coscienza della forza delle immagini del reale scoperta nei pit<strong>to</strong>ri<br />
fiamminghi, successivamente elaborata tramite la forza visiva di<br />
performances e teatro e finalmente emersa sot<strong>to</strong> forma di tableaux<br />
sculturali; 2) l’estrema concentrazione sul corpo come pun<strong>to</strong> di cristallizzazione<br />
tra vita e morte, tra agonia ed appagamen<strong>to</strong>; 3) l’attrazione<br />
per l’inset<strong>to</strong> in quan<strong>to</strong> simbolo della metamorfosi, sogget<strong>to</strong> di intense<br />
ricerche e importante materiale per disegni, per oggetti e per<br />
installazioni grandi quan<strong>to</strong> un’intera parete o un’intera stanza; 4) la<br />
costante applicazione del principio meccanico, au<strong>to</strong>matico, in tutte<br />
le attività artistiche, un principio risalente alla scoperta del corpo e<br />
del comportamen<strong>to</strong> degli insetti; 5) la passione per immagini speculari<br />
e raddoppiate, pun<strong>to</strong> di partenza per numerose opere.<br />
“I piedi”, “Il sesso”, “La pancia”, “Il cuore” e “Il cervello”: questi<br />
i cinque elementi nuovamente rappresentati nei padiglioni dell’Arsenale,<br />
ognuno dei quali ha una sua particolare, travolgente esperienza<br />
visiva. Mai prima d’ora <strong>Jan</strong> <strong>Fabre</strong> aveva elet<strong>to</strong> con tale radicalità il<br />
corpo a motivo principale sia della composizione complessiva che<br />
delle singole parti di un’opera. Nel <strong>Kunsthaus</strong> <strong>Bregenz</strong> le sculture<br />
sono state arrangiate verticalmente; qui saranno disposte in senso<br />
orizzontale. Con l’interpretazione pit<strong>to</strong>rica del tema, <strong>Fabre</strong> esaurisce<br />
tutte le possibilità artistiche intrinseche alla sua opera e si concentra<br />
sul tema forse predominante nella sua produzione: il proprio corpo.<br />
“<strong>From</strong> <strong>the</strong> <strong>Feet</strong> <strong>to</strong> <strong>the</strong> <strong>Brain</strong>” ci mostra la visione ideale della vita<br />
elaborata dall’artista e rivela in modo più chiaro che mai quell’anacronismo<br />
artistico volutamente scel<strong>to</strong> che determina la sua particolarità<br />
artistica, che a volte è stata anche mal interpretata.<br />
Nel 1978 <strong>Jan</strong> <strong>Fabre</strong> (na<strong>to</strong> nel 1958 ad Antwerpen, Belgio) eresse nel<br />
giardino della sua casa paterna una tenda, che per lungo tempo gli<br />
servì da stanza da let<strong>to</strong>, labora<strong>to</strong>rio, studio, luogo di ritiro ed universo<br />
priva<strong>to</strong>. Quest’opera inti<strong>to</strong>lata “De Neus/Neuslabora<strong>to</strong>rium” (Il naso/<br />
Il labora<strong>to</strong>rio del naso) può essere considerata il nucleo originario<br />
della sua produzione artistica. Il labora<strong>to</strong>rio si compone di tre aste, di<br />
un lenzuolo getta<strong>to</strong>vi sopra, di una scrivania bassa, di una cartella<br />
di cuoio blu, di un assortimen<strong>to</strong> di bottiglie contenenti tinture ed<br />
insetti e di un microscopio. All’interno c’è appena spazio per una<br />
persona. Ispira<strong>to</strong> dalla passione del bisnonno, il famoso en<strong>to</strong>mologo<br />
Jean-Henri <strong>Fabre</strong>, qui tut<strong>to</strong> a prima vista sembra girare in<strong>to</strong>rno al<br />
me<strong>to</strong>do sistematico della ricerca sugli insetti, al modo di ucciderli,<br />
puntarli con spilli, conservarli e catalogarli.<br />
La Biennale di Venezia | KUB 09 <strong>Jan</strong> <strong>Fabre</strong>