padre Raniero Cantalamessa, OFM Cap. - Le Famiglie della ...
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Noi tutti abbiamo fatto l'esperienza di quanto può fare una sola parola di Dio profondamentecreduta e vissuta prima da chi la pronuncia e talvolta perfino a sua insaputa; spesso si deveconstatare che, tra tante altre parole, è stata quella che ha toccato il cuore e ha condotto più d'unascoltatore al confessionale.Dopo aver indicato le condizioni dell’annuncio cristiano (parlare di Cristo, con sincerità, comemossi da Dio e sotto il suo sguardo) l'Apostolo si domandava: “E chi è all'altezza di questocompito?” (2 Cor 2, 16). Nessuno, è chiaro, è all'altezza. Portiamo questo tesoro in vasi di creta (Ib4, 7). Possiamo però pregare e dire: Signore, abbi pietà di questo povero vaso di creta che deveportare il tesoro della tua parola; preservaci dal pronunciare parole inutili quando parliamo di te;facci sperimentare una volta il gusto della tua parola perché la sappiamo distinguere da ogni altra eperché ogni altra parola ci sembri insipida. Diffondi, come hai promesso, la fame nel paese, “nonfame di pane, né sete di acqua, ma di ascoltare la parola del Signore” (Am 8,11).12/24
Terza predica“ACCOGLIETE LA PAROLA”La parola di Dio, come cammino di santificazione personale1. La lectio divinaIn questa meditazione riflettiamo sulla parola di Dio come cammino di santificazione personale. ILineamenta redatti in preparazione al Sinodo dei vescovi (Ottobre 2008) ne trattano in un paragrafodel capitolo II, dedicato a “la parola di Dio nella vita del credente”.Si tratta di un tema quanto mai caro alla tradizione spirituale della Chiesa. “La parola di Dio -diceva S. Ambrogio - è la sostanza vitale della nostra anima; essa la alimenta, la pasce e la governa;non c'è altra cosa che possa far vivere l'anima dell'uomo, all'infuori della parola di Dio” 1. “Nellaparola di Dio - aggiunge la Dei Verbum - è insita tanta efficacia e potenza, da essere sostegno evigore della Chiesa, e per i figli della Chiesa saldezza della fede, cibo dell'anima, sorgente pura eperenne della vita spirituale” 2.“È necessario – scriveva Giovanni Paolo II nella Novo millennio ineunte - che l’ascolto della Paroladiventi un incontro vitale, nell’antica e sempre valida tradizione della lectio divina che fa coglierenel testo biblico la parola viva che interpella, orienta e plasma l’esistenza” 3. Sul tema si è espressoanche il Santo Padre Benedetto XVI- in occasione del Convegno internazionale sulla Sacra Scritturanella vita della Chiesa: “L’assidua lettura della sacra Scrittura accompagnata dalla preghierarealizza quell’intimo colloquio in cui, leggendo, si ascolta Dio che parla e, pregando, gli si rispondecon fiduciosa apertura del cuore” 4.Con le riflessioni che seguono mi inserisco in questa ricca tradizione, partendo da ciò che su questopunto ci dice la stessa Scrittura. Nella lettera di san Giacomo leggiamo questo testo sulla parola diDio:Di sua volontà egli ci ha generati con una parola di verità, perché noi fossimo come una primiziadelle sue creature. Lo sapete, fratelli miei carissimi: sia ognuno pronto ad ascoltare, lento a parlare,lento all'ira... Perciò, deposta ogni impurità e ogni resto di malizia, accogliete con docilità la parolache è stata seminata in voi e che può salvare le vostre anime. Siate di quelli che mettono in praticala parola e non soltanto ascoltatori, illudendo voi stessi. Perché se uno ascolta soltanto e non mettein pratica la parola, somiglia a un uomo che osserva il proprio volto in uno specchio: appena s'èosservato, se ne va, e subito dimentica com'era. Chi invece fissa lo sguardo sulla legge perfetta, lalegge della libertà, e le resta fedele, non come ascoltatore smemorato ma come uno che la mette inpratica, questi troverà la sua felicità nel praticarla (Gc 1, 18-25).2. Accogliere la parolaDal testo di Giacomo ricaviamo uno schema di lectio divina fatto di tre tappe o operazionisuccessive: accogliere la parola, meditare la parola, mettere in pratica la parola.La prima tappa è dunque l'ascolto della Parola: “Accogliete con docilità la Parola che è stataseminata in voi”. Questa prima tappa abbraccia tutte le forme e i modi con cui il cristiano viene incontatto con la parola di Dio: ascolto della Parola nella liturgia, facilitato ormai dall'uso della linguavolgare e dalla sapiente scelta dei testi distribuiti lungo l'anno; poi, scuole bibliche, sussidi scritti e,insostituibile, la lettura personale della Bibbia nella propria casa. Per chi è chiamato a insegnare aglialtri, a tutto ciò si aggiunge lo studio sistematico della Bibbia: esegesi, critica testuale, teologiabiblica, studio delle lingue originali.13/24
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Terza predica“ACCOGLIETE LA PAROLA”La parola di Dio, come cammino di santificazione personale1. La lectio divinaIn questa meditazione riflettiamo sulla parola di Dio come cammino di santificazione personale. ILineamenta redatti in preparazione al Sinodo dei vescovi (Ottobre 2008) ne trattano in un paragrafodel capitolo II, dedicato a “la parola di Dio nella vita del credente”.Si tratta di un tema quanto mai caro alla tradizione spirituale <strong>della</strong> Chiesa. “La parola di Dio -diceva S. Ambrogio - è la sostanza vitale <strong>della</strong> nostra anima; essa la alimenta, la pasce e la governa;non c'è altra cosa che possa far vivere l'anima dell'uomo, all'infuori <strong>della</strong> parola di Dio” 1. “Nellaparola di Dio - aggiunge la Dei Verbum - è insita tanta efficacia e potenza, da essere sostegno evigore <strong>della</strong> Chiesa, e per i figli <strong>della</strong> Chiesa saldezza <strong>della</strong> fede, cibo dell'anima, sorgente pura eperenne <strong>della</strong> vita spirituale” 2.“È necessario – scriveva Giovanni Paolo II nella Novo millennio ineunte - che l’ascolto <strong>della</strong> Paroladiventi un incontro vitale, nell’antica e sempre valida tradizione <strong>della</strong> lectio divina che fa coglierenel testo biblico la parola viva che interpella, orienta e plasma l’esistenza” 3. Sul tema si è espressoanche il Santo Padre Benedetto XVI- in occasione del Convegno internazionale sulla Sacra Scritturanella vita <strong>della</strong> Chiesa: “L’assidua lettura <strong>della</strong> sacra Scrittura accompagnata dalla preghierarealizza quell’intimo colloquio in cui, leggendo, si ascolta Dio che parla e, pregando, gli si rispondecon fiduciosa apertura del cuore” 4.Con le riflessioni che seguono mi inserisco in questa ricca tradizione, partendo da ciò che su questopunto ci dice la stessa Scrittura. Nella lettera di san Giacomo leggiamo questo testo sulla parola diDio:Di sua volontà egli ci ha generati con una parola di verità, perché noi fossimo come una primiziadelle sue creature. Lo sapete, fratelli miei carissimi: sia ognuno pronto ad ascoltare, lento a parlare,lento all'ira... Perciò, deposta ogni impurità e ogni resto di malizia, accogliete con docilità la parolache è stata seminata in voi e che può salvare le vostre anime. Siate di quelli che mettono in praticala parola e non soltanto ascoltatori, illudendo voi stessi. Perché se uno ascolta soltanto e non mettein pratica la parola, somiglia a un uomo che osserva il proprio volto in uno specchio: appena s'èosservato, se ne va, e subito dimentica com'era. Chi invece fissa lo sguardo sulla legge perfetta, lalegge <strong>della</strong> libertà, e le resta fedele, non come ascoltatore smemorato ma come uno che la mette inpratica, questi troverà la sua felicità nel praticarla (Gc 1, 18-25).2. Accogliere la parolaDal testo di Giacomo ricaviamo uno schema di lectio divina fatto di tre tappe o operazionisuccessive: accogliere la parola, meditare la parola, mettere in pratica la parola.La prima tappa è dunque l'ascolto <strong>della</strong> Parola: “Accogliete con docilità la Parola che è stataseminata in voi”. Questa prima tappa abbraccia tutte le forme e i modi con cui il cristiano viene incontatto con la parola di Dio: ascolto <strong>della</strong> Parola nella liturgia, facilitato ormai dall'uso <strong>della</strong> linguavolgare e dalla sapiente scelta dei testi distribuiti lungo l'anno; poi, scuole bibliche, sussidi scritti e,insostituibile, la lettura personale <strong>della</strong> Bibbia nella propria casa. Per chi è chiamato a insegnare aglialtri, a tutto ciò si aggiunge lo studio sistematico <strong>della</strong> Bibbia: esegesi, critica testuale, teologiabiblica, studio delle lingue originali.13/24