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Untitled - Azienda USL di Reggio Emilia

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Bilancio <strong>di</strong> Missione 2011Tabella n. 27. Red<strong>di</strong>to me<strong>di</strong>o pro-capite in <strong>Emilia</strong>-Romagna. Anni 2008-2011Province Red<strong>di</strong>to REDD/POPCRAnno 2008 Anno 2009 Anno 2010 Anno 2011Red<strong>di</strong>toREDD/POPCRRed<strong>di</strong>toREDD/POPCRRed<strong>di</strong>toREDD/POPCRPiacenza 5.950,1 21,0 5.783,5 20,1 5.846,7 20,2 5.984,1 20,5Parma 9.296,1 21,6 9.162,4 21,0 9.272,6 21,0 9.497,1 21,3<strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> 10.927,5 21,2 10.434,9 20,0 10.452,8 19,7 10.635,8 19,9Modena 15.375,6 22,5 14.565,5 21,0 14.875,5 21,2 15.324,7 21,7Bologna 24.001,3 24,7 23.497,9 23,9 23.801,9 24,0 24.392,0 24,4Ferrara 6.740,6 18,9 6.282,7 17,5 6.281,0 17,4 6.382,8 17,7Ravenna 7.781,3 20,4 7.565,3 19,5 7.606,6 19,4 7.758,3 19,6Forlì-Cesena 8.817,3 22,9 8.480,8 21,7 8.528,5 21,6 8.699,4 21,9Rimini 6.434,8 21,4 6.081,0 19,9 6.140,9 19,8 6.280,9 20,0Fonte: Regione <strong>Emilia</strong>-Romagna su dati Prometeia - Scenari per le economie localiREDD: red<strong>di</strong>to <strong>di</strong>sponibile delle famiglie e istituzioni sociali e private (ISP). Valori a prezzi correnti, milioni<strong>di</strong> euro.POPCR: popolazione residente a metà anno. Migliaia <strong>di</strong> persone. Fonte: Istat.40 44Il red<strong>di</strong>to me<strong>di</strong>o pro-capite a <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> appare sostanzialmente stabilenegli ultimi 3 anni, ma continua a essere costantemente inferiore a quellome<strong>di</strong>o dell’<strong>Emilia</strong>-Romagna.Questo aspetto rappresenta una costante nella situazione economica <strong>di</strong><strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>, poiché le caratteristiche produttive favoriscono un mercato dellavoro prevalentemente poco qualificato (giovani con basso titolo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o elavoratori stranieri), quin<strong>di</strong> a basso salario, e contribuiscono in modo significativoa determinare red<strong>di</strong>ti inferiori alla me<strong>di</strong>a regionale. Inoltre una struttura produttivacon un’importante componente ad alta intensità <strong>di</strong> lavoro non qualificato favorisceil lavoro precario e il lavoro nero, caratterizzato da “invisibilità” alle rilevazioniufficiali. Nella situazione <strong>di</strong> crisi economica attuale si pone il problema dellatenuta del sistema produttivo e, quin<strong>di</strong>, in qualche modo, del “modello reggiano”,fondato sulla piena occupazione, oltreché sulla buona qualità dei servizi, dallascuola alla sanità.• Ulteriore riduzione delle ore <strong>di</strong> cassa integrazione nel 2011• Occupazione stabile nell’industria <strong>di</strong> trasformazione e nel terziario• Buona tenuta occupazionale del terziario• Dati dell’occupazione nel 2009 e 2010 negativi• Riduzione dell’occupazione a carico prevalentemente degli stranieri• Elevata <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> occupazione poco qualificata• Red<strong>di</strong>to pro-capite e consumi familiari più bassi rispetto alle altreprovince della regione

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