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Untitled - Azienda USL di Reggio Emilia

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Bilancio <strong>di</strong> Missione 201111.1. Cenni storici sull’area ex San Lazzaro376 380La Direzione dell’<strong>Azienda</strong> <strong>USL</strong> <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> e <strong>di</strong>versi servizi territoriali delDistretto <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> hanno sede all’interno dell’area denominata ex SanLazzaro. Le origini del San Lazzaro risalgono alla seconda metà del XII secolo;l’ospedale sorse come lebbrosario ed era situato in un luogo detto “alla braidadel vescovo”, tra Porta Castello e Porta S. Pietro. Nel 1217 venne trasferito lungola Via <strong>Emilia</strong> a S. Maurizio, in una posizione quin<strong>di</strong> estremamente idonea adaccogliere i pellegrini, molti dei quali lebbrosi, <strong>di</strong> ritorno dalla Terrasanta.Col passare degli anni vi trovò ospitalità un numero sempre maggiore <strong>di</strong> poveried invali<strong>di</strong> <strong>di</strong> ogni sorta e così l’ospedale perse la sua funzione originaria <strong>di</strong>lebbrosario e <strong>di</strong>venne un ricovero per malati e men<strong>di</strong>canti.La presenza del primo pazzo venne segnalata nel 1536, ma soltanto nel 1754Francesco III destinò il San Lazzaro all’accoglienza esclusiva dei malati <strong>di</strong> mente.Una vera e propria rivoluzione architettonica si ebbe nel XIX secolo grazie allavolontà <strong>di</strong> rinnovamento e <strong>di</strong> riforma <strong>di</strong> Francesco IV e alla presenza <strong>di</strong> AntonioGalloni alla <strong>di</strong>rezione del San Lazzaro. Un secondo sviluppo lo si ebbe fra gli anni1919-1933, in cui l’Istituto fece importanti progressi e<strong>di</strong>lizi e organizzativi.Scoppiata la guerra, il San Lazzaro, data la sua vicinanza all’aeroporto e allafabbrica delle Reggiane, fu vittima <strong>di</strong> ripetuti bombardamenti e subì gravissimidanni, molti ricoverati morirono sotto le macerie finché la Direzione ottenne nelMaggio 1944 l’autorizzazione a poterli sfollare.Solo nel giugno dell’anno successivo poté riprendere il servizio <strong>di</strong> ammissione,ed il numero dei ricoverati riprese ad aumentare secondo una progressionecrescente a partire dal 1953-1954.Dalla fine degli anni ’60 si avviò una politica <strong>di</strong> <strong>di</strong>missione dei ricoverati, nonsenza <strong>di</strong>fficoltà ed ostacoli, che passarono da 2.400 a circa un migliaio nelgiro <strong>di</strong> pochi anni; vennero progressivamente abbandonate le vecchie forme <strong>di</strong>contenzione ancora in uso e adottati nuovi modelli terapeutici. Pochi anni primaera entrato in funzione il Servizio Psichiatrico Provinciale ed era stato aperto ilCentro <strong>di</strong> Igiene Mentale, che funzionava del tutto separatamente, e non senzacontrasti, rispetto al San Lazzaro.La loro riunificazione avverrà solo nel 1980, ma nel frattempo il processo<strong>di</strong> contestazione delle istituzioni manicomiali si era ulteriormente accelerato era<strong>di</strong>calizzato, conducendo alla promulgazione della legge 180/78 che ha abolito ilsistema manicomiale, uniformato il trattamento psichiatrico al trattamento sanitariogenerico e riconosciuta la tutela della libertà e dei <strong>di</strong>ritti del malato <strong>di</strong> mentedepenalizzandone il trattamento. Nello stesso anno furono abbattute le mura <strong>di</strong>cinta del San Lazzaro, per il quale cominciò un’altra storia.11.2. La biblioteca scientifica Carlo LiviNata come biblioteca dell’Istituto psichiatrico San Lazzaro, è oggi <strong>di</strong> proprietàdell’<strong>Azienda</strong> <strong>USL</strong> <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>. Il patrimonio librario conta quasi 15.000 volumi,<strong>di</strong> cui 13.000 moderni; le principali aree <strong>di</strong> interesse sono: psichiatria, psicologia,

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