Untitled - Azienda USL di Reggio Emilia

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Bilancio di Missione 2011Grafico n. 142. Distribuzione dell’attività di mediazione per tipologia diintervento5%21%55%19%Presenza fissaUrgenzePostazione fissaPresenza programmata200 204Percorso Migrant Friendly Hospital (MFH) aziendaleDopo aver effettuato nel 2010 una rilevazione tra gli operatori di tutti idistretti in merito alle esigenze e difficoltà riscontrate nel rapporto con l’utenzaimmigrata, nel 2011 è stato realizzato in ciascun distretto un percorso formativocon l’obiettivo di fornire agli operatori sanitari conoscenze e strumenti per gestirele difficoltà quotidiane nel campo della comunicazione interculturale e migliorarela capacità di affrontare in team le situazioni problematiche. Hanno partecipatocomplessivamente circa 400 operatori di diversa professionalità: medici, infermieri,ostetriche, assistenti sanitari, amministrativi, personale di front-office.CollaborazioniNel corso del 2011 è proseguita la collaborazione con l’Università di Modenae Reggio Emilia nell’ambito delle attività di ricerca che prevedono il monitoraggioe l’analisi della struttura del discorso nelle interazioni operatore/paziente checoinvolgono il mediatore interculturale.Inoltre, è stata organizzata, nell’ambito del progetto “svezzamento etnico”finalizzato ad investigare le modalità e le abitudini alimentari nella prima infanzianei principali gruppi etnici del nostro territorio (indiani, cinesi, magrebini), unagiornata formativa per i pediatri di libera scelta allo scopo di analizzare i datiraccolti nei due anni precedenti.Infine è proseguito il progetto regionale “Sviluppo di un sistema di monitoraggiorelativo agli interventi sanitari a favore dei cittadini immigrati”, in collaborazionecon l’Assessorato Politiche per la Salute della Regione Emilia-Romagna, al fine dipromuovere la realizzazione delle azioni e degli obiettivi del programma triennale2009-2011 per l’integrazione sociale dei cittadini stranieri. In particolare nel 2011è stato progettato un percorso formativo con l’obiettivo di fornire indicazioniregionali in materia di assistenza sanitaria rivolta all’utenza immigrata. Obiettivispecifici sono: lo sviluppo di competenze individuali ed organizzative per sostenere

Sezione 3Obiettivi istituzionali e strategie aziendalile strategie regionali, l’aumento della consapevolezza e della conoscenza deiprofessionisti sanitari sul tema del superamento delle barriere nell’accesso aiservizi da parte delle persone immigrate e il miglioramento della comunicazioneinterculturale e dell’empowerment del cittadino nella relazione di cura.Progetto equitàAll’interno del progetto regionale equità, di cui l’Azienda USL di Reggio Emilia ècapofila, sono stati realizzati nel 2011 strumenti di lavoro e sono state individuateesperienze con cui confrontarsi e trasferibili.Inoltre nel 2011 è stato pianificato un percorso di Area Vasta Emilia Nord conl’obiettivo di individuare e trasferire buone pratiche volte a garantire equità diaccesso e di trattamento nei servizi di prevenzione, di promozione della salute edi comunità, con particolare attenzione agli immigrati e ai detenuti.3.2.3. Area materno-infantileLa DGR 533/2008 “Linee di indirizzo alle aziende sanitarie in merito alprogramma percorso nascita” impegna le aziende sanitarie regionali su 11 obiettivi,in parte di miglioramento, in parte totalmente innovativi, come gli obiettivi 1 e 2sulla diagnostica prenatale e l’obiettivo 11 sul controllo del dolore in travagliodi parto, cui fa riferimento anche la DGR 1921/2007 “Linee Guida alle aziendesanitarie della Regione Emilia-Romagna per il controllo del dolore in travaglio diparto”.Sono almeno tre i livelli applicativi del percorso nascita: provinciale, di areavasta e regionale.Per il livello provinciale la direttiva prevede che il piano attuativo siaconcordato dalle due aziende sanitarie che insistono sul territorio. La Provincia diReggio Emilia, già nel 2007, aveva attivato il Programma Interaziendale MaternoInfantile (PIAMI), in staff alle direzioni sanitarie, con compiti di programmazionee valutazione delle attività e dei percorsi clinico-assistenziali, con particolareriferimento ai diversi aspetti della clinical governance. Il programma è articolatoin numerosi coordinamenti di specialità, nonché in due commissioni dedicate allasalute infanzia e alla salute donna. Nell’ambito del PIAMI è stato elaborato il pianoattuativo per il percorso nascita.Per il livello inter-provinciale è stato costituito dalle Direzioni Generali dell’AVENun gruppo multidisciplinare che ha il compito di valutare e condividere le miglioripratiche ed esperienze, nonché di monitorare lo stato di avanzamento e l’omogeneitàdei piani attuativi provinciali. Nel 2011 il gruppo di lavoro si è occupato, inparticolare, dell’attuazione della linea guida nazionale sulla gravidanza fisiologicaed ha proposto un progetto di modernizzazione per migliorare la gestione dellagravidanza fisiologica da parte dell’ostetrica.Per il livello regionale l’Azienda USL di Reggio Emilia partecipa con propriprofessionisti ai lavori della Commissione Tecnico-Scientifica regionale che,rinnovata nel mandato e nella composizione, ha il compito di valutare l’attuazione201 205

Bilancio <strong>di</strong> Missione 2011Grafico n. 142. Distribuzione dell’attività <strong>di</strong> me<strong>di</strong>azione per tipologia <strong>di</strong>intervento5%21%55%19%Presenza fissaUrgenzePostazione fissaPresenza programmata200 204Percorso Migrant Friendly Hospital (MFH) aziendaleDopo aver effettuato nel 2010 una rilevazione tra gli operatori <strong>di</strong> tutti i<strong>di</strong>stretti in merito alle esigenze e <strong>di</strong>fficoltà riscontrate nel rapporto con l’utenzaimmigrata, nel 2011 è stato realizzato in ciascun <strong>di</strong>stretto un percorso formativocon l’obiettivo <strong>di</strong> fornire agli operatori sanitari conoscenze e strumenti per gestirele <strong>di</strong>fficoltà quoti<strong>di</strong>ane nel campo della comunicazione interculturale e migliorarela capacità <strong>di</strong> affrontare in team le situazioni problematiche. Hanno partecipatocomplessivamente circa 400 operatori <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa professionalità: me<strong>di</strong>ci, infermieri,ostetriche, assistenti sanitari, amministrativi, personale <strong>di</strong> front-office.CollaborazioniNel corso del 2011 è proseguita la collaborazione con l’Università <strong>di</strong> Modenae <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> nell’ambito delle attività <strong>di</strong> ricerca che prevedono il monitoraggioe l’analisi della struttura del <strong>di</strong>scorso nelle interazioni operatore/paziente checoinvolgono il me<strong>di</strong>atore interculturale.Inoltre, è stata organizzata, nell’ambito del progetto “svezzamento etnico”finalizzato ad investigare le modalità e le abitu<strong>di</strong>ni alimentari nella prima infanzianei principali gruppi etnici del nostro territorio (in<strong>di</strong>ani, cinesi, magrebini), unagiornata formativa per i pe<strong>di</strong>atri <strong>di</strong> libera scelta allo scopo <strong>di</strong> analizzare i datiraccolti nei due anni precedenti.Infine è proseguito il progetto regionale “Sviluppo <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> monitoraggiorelativo agli interventi sanitari a favore dei citta<strong>di</strong>ni immigrati”, in collaborazionecon l’Assessorato Politiche per la Salute della Regione <strong>Emilia</strong>-Romagna, al fine <strong>di</strong>promuovere la realizzazione delle azioni e degli obiettivi del programma triennale2009-2011 per l’integrazione sociale dei citta<strong>di</strong>ni stranieri. In particolare nel 2011è stato progettato un percorso formativo con l’obiettivo <strong>di</strong> fornire in<strong>di</strong>cazioniregionali in materia <strong>di</strong> assistenza sanitaria rivolta all’utenza immigrata. Obiettivispecifici sono: lo sviluppo <strong>di</strong> competenze in<strong>di</strong>viduali ed organizzative per sostenere

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