Untitled - Azienda USL di Reggio Emilia

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Bilancio di Missione 2011Tabella n. 3. PM 10: Medie annuali e numero di superamenti del valorelimite nelle città capoluogo della Regione Emilia-RomagnaProvinceGiorni dimisuravalidi 2011media2011(µg/m 3 )media2010(µg/m 3 )media2009(µg/m 3 )n.superamenti2011n.superamenti2010n.superamenti2009Piacenza 365 40 34 40 93 77 85Parma 365 42 33 36 96 67 67Reggio Emilia 365 41 38 42 94 85 83Modena 365 41 38 39 104 88 89Bologna 365 37 34 34 76 64 51Ferrara 365 37 34 36 76 60 66Ravenna 365 36 31 30 79 56 44Forlì-Cesena 365 32 30 34 48 51 44Rimini 365 37 31 31 83 64 47Fonte: ARPA Emilia-Romagna – Liberiamo l’aria1620La tabella riporta i valori medi annuali e il numero di superamenti del limitegiornaliero. Dal 2005 viene utilizzato il valore massimo registrato come indicatoreper tutto l’agglomerato del capoluogo di provincia.La media annuale tra le più elevate della regione, insieme al numero disuperamenti, fa sì che Reggio Emilia sia insieme con gli altri capoluoghi dell’AreaVasta Emilia Nord, una delle province con i risultati peggiori.1.2.2. Stime locali dell’impatto sanitario dell’inquinamento atmosferico nel22010Gli effetti a breve termine della qualità dell’aria, sui quali è disponibile unaenorme bibliografia, mostrano una associazione tra alcuni indicatori di inquinamentoatmosferico, in particolare i livelli giornalieri di PM 10e PM 2.5, e aumento dellamortalità, dei ricoveri ospedalieri, di altri eventi sanitari acuti e cronici, di giornatedi lavoro perse, ecc. Gli studi si basano in genere sulle “serie temporali” distatistiche correnti: viene studiato il rapporto tra le concentrazioni degli inquinantie i dati meteorologici giornalieri da una parte, e dall’altra gli eventi sanitari che siverificano nella stessa giornata e nei giorni immediatamente successivi. Risultanomaggiormente interessati i bambini e la popolazione anziana.Gli effetti cronici, derivanti dalle esposizioni di lunga durata all’inquinamentoatmosferico, sono probabilmente ancora più rilevanti e si basano su ampi studidi coorte condotti dal 1990 che hanno coerentemente dimostrato un aumentatorischio di morte per tutte le cause non traumatiche, per cause cardiovascolari e2Fonte dei dati:• popolazioni: banca dati Regione Emilia-Romagna su dati ISTAT;• mortalità: registro provinciale di mortalità.

Sezione 1Contesto di riferimentorespiratorie e per tumore polmonare in relazione all’esposizione nel corso dellavita alla componente particolata dell’inquinamento atmosferico.Le evidenze sugli effetti acuti e cronici dell’inquinamento atmosferico sullasalute della popolazione sono ormai definite, incontrovertibili, coerenti e rilevantie attualmente la ricerca si sta concentrando sull’individuazione delle popolazionimaggiormente suscettibili e sullo studio della diversa patogenicità legata alledimensioni e alla composizione delle particelle.Numerose stime di impatto hanno infine analizzato il “risparmio” in eventisanitari legato a una riduzione dell’inquina-mento atmosferico.Per fornire una indicazione anche quantitativa degli effetti sanitaridell’inquinamento atmosferico, sono state riprodotte a livello locale alcunedelle stime di impatto sulla salute legate agli effetti a lungo e breve terminedell’inquinamento atmosferico. In particolare, a titolo esemplificativo, si riportanole stime dei decessi attribuibili al particolato, ma sono possibili stime anche inrelazione agli altri inquinanti, quali ad esempio l’ozono.La metodologia utilizzata per la produzione delle stime è quella descrittanella recente pubblicazione dell’Ufficio Europeo dell’Organizzazione Mondiale della3Sanità , dalla quale sono stati tratti gli eventi da studiare, le stime del rischiorelativo e la metodologia statistica.L’algoritmo di calcolo delle stime è stato applicato alla popolazione residentenei comuni della cosiddetta Zona A, che secondo la definizione della RegioneEmilia-Romagna è “il territorio dove c’è il rischio di superamento del valore limitee/o delle soglie di allarme. In queste zone occorre predisporre piani e programmia lungo termine”. L’area include 33 comuni di pianura4. L’analisi è stata ripetutaanche per il Comune di Reggio Emilia.I dati utilizzati per l’applicazione dell’algoritmo di calcolo delle stime sono iseguenti:• mortalità: numero assoluto di decessi per tutte le cause non traumatiche e peralcune cause specifiche nel 2010 nei residenti nelle aree di interesse e in quellidi età ≥ 30 anni;• popolazione: residenti, rispettivamente di età ≥ 30 anni e totale, nelle aree diinteresse al 01.01.2010;• esposizione: per la Zona A è stata utilizzata la media annuale 2010 di PM 10delle 5 centraline di pianura (32,2 µg/m 3 ), mentre per il Comune di ReggioEmilia è stata utilizzata la media delle 3 centraline urbane (33,3 µg/m 3 ). Leconcentrazioni rilevate sono rappresentative delle aree considerate in quantoil comportamento degli inquinanti come il PM 10, studiato a livello di bacinopadano, è tale da rendere simili i valori registrati dalle centraline di buona partedella provincia, con la sola eccezione del territorio collinare e montano.21173 Martuzzi M, Mitis F, Iavarone I, Serinelli M. Health impact of PM 10and ozone in 13 Italian cities.Copenhagen, World Health Organisation, Regional Office for Europe, 2006.4 Albinea, Bagnolo in Piano, Bibbiano, Boretto, Brescello, Cadelbosco di Sopra, Campagnola Emilia,Campegine, Casalgrande, Castellarano, Castelnovo di Sotto, Cavriago, Correggio, Fabbrico, Gattatico,Gualtieri, Guastalla, Luzzara, Montecchio, Novellara, Poviglio, Quattro Castella, Reggiolo, Reggio Emilia,Rio Saliceto, Rolo, Rubiera, San Martino in Rio, San Polo d’Enza, Sant’Ilario d’Enza, Scandiano, Vezzanosul Crostolo.

Bilancio <strong>di</strong> Missione 2011Tabella n. 3. PM 10: Me<strong>di</strong>e annuali e numero <strong>di</strong> superamenti del valorelimite nelle città capoluogo della Regione <strong>Emilia</strong>-RomagnaProvinceGiorni <strong>di</strong>misuravali<strong>di</strong> 2011me<strong>di</strong>a2011(µg/m 3 )me<strong>di</strong>a2010(µg/m 3 )me<strong>di</strong>a2009(µg/m 3 )n.superamenti2011n.superamenti2010n.superamenti2009Piacenza 365 40 34 40 93 77 85Parma 365 42 33 36 96 67 67<strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> 365 41 38 42 94 85 83Modena 365 41 38 39 104 88 89Bologna 365 37 34 34 76 64 51Ferrara 365 37 34 36 76 60 66Ravenna 365 36 31 30 79 56 44Forlì-Cesena 365 32 30 34 48 51 44Rimini 365 37 31 31 83 64 47Fonte: ARPA <strong>Emilia</strong>-Romagna – Liberiamo l’aria1620La tabella riporta i valori me<strong>di</strong> annuali e il numero <strong>di</strong> superamenti del limitegiornaliero. Dal 2005 viene utilizzato il valore massimo registrato come in<strong>di</strong>catoreper tutto l’agglomerato del capoluogo <strong>di</strong> provincia.La me<strong>di</strong>a annuale tra le più elevate della regione, insieme al numero <strong>di</strong>superamenti, fa sì che <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> sia insieme con gli altri capoluoghi dell’AreaVasta <strong>Emilia</strong> Nord, una delle province con i risultati peggiori.1.2.2. Stime locali dell’impatto sanitario dell’inquinamento atmosferico nel22010Gli effetti a breve termine della qualità dell’aria, sui quali è <strong>di</strong>sponibile unaenorme bibliografia, mostrano una associazione tra alcuni in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> inquinamentoatmosferico, in particolare i livelli giornalieri <strong>di</strong> PM 10e PM 2.5, e aumento dellamortalità, dei ricoveri ospedalieri, <strong>di</strong> altri eventi sanitari acuti e cronici, <strong>di</strong> giornate<strong>di</strong> lavoro perse, ecc. Gli stu<strong>di</strong> si basano in genere sulle “serie temporali” <strong>di</strong>statistiche correnti: viene stu<strong>di</strong>ato il rapporto tra le concentrazioni degli inquinantie i dati meteorologici giornalieri da una parte, e dall’altra gli eventi sanitari che siverificano nella stessa giornata e nei giorni imme<strong>di</strong>atamente successivi. Risultanomaggiormente interessati i bambini e la popolazione anziana.Gli effetti cronici, derivanti dalle esposizioni <strong>di</strong> lunga durata all’inquinamentoatmosferico, sono probabilmente ancora più rilevanti e si basano su ampi stu<strong>di</strong><strong>di</strong> coorte condotti dal 1990 che hanno coerentemente <strong>di</strong>mostrato un aumentatorischio <strong>di</strong> morte per tutte le cause non traumatiche, per cause car<strong>di</strong>ovascolari e2Fonte dei dati:• popolazioni: banca dati Regione <strong>Emilia</strong>-Romagna su dati ISTAT;• mortalità: registro provinciale <strong>di</strong> mortalità.

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