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napolirotta - CHIAIA MAGAZINE

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w w w . c h i a i a m a g a z i n e . i tdistribuzione gratuitaanno V n.5maggio 2010magazineSAPER VIVERE LA CITTÀIUPPITEREDIZIONICittà negata tra la "dittatura" delle buche e i cantieri lumaca.Lo scandalo della Casina del BoschettoNAPOLIROTTA


SOMMARIO1<strong>CHIAIA</strong>magazine 5/maggio 2010SOS CITYEDITORIALI di Massimiliano De Francesco e di Marco MansuetoCOVER CASINA DEL BOSCHETTO, IL BLUFF DEL COMUNE di Laura CocozzaPRIMO PIANO UN SAGRATO PER LA GRAND PLACE di Alvaro Mirabellipag. 2pag. 3pag. 4pag. 6PRIMO PIANOLA DITTATURA DELLE BUCHE di Rita GiusepponeIL CASO INIQUO CANONE di Oscar Medinapag. 8pag. 11QUARTIERISSIME TRE GOLFI, SI RIPARTE DA ISCHIA di Nicola SellittiQUARTIERISSIME ROTONDA NAZARIO SAURO: CROCIATA ANTIDEGRADOPOLITIK LE RIFLESSIONI di Marcello Fasolino e Mimmo Della Cortepag. 12pag. 14pag. 15LE PORTE APERTESPIRAGLI BEAUTY DAY AL CENTRO ERACLES BODYMENTIONSPIRAGLI GRAND HOTEL PARKER’S CHILL IN’ OUT: DELIZIE IN TERRAZZA di FPDLPORTA D’INGRESSO TESORO SANTO di Erika QuerciaLA CITTÀ DEI SANGUI di Massimiliano De FrancescoPORTA MAGICA IL RAGAZZO DEI TRENI di Alvaro MirabelliPORTA DEL GOL CARRATELLI, AQUILONE GIRAMONDO di Aldo De FrancescoPORTA SEGRETA LA DONNA CHE SUSSURRA AI CAVALLI di Laura CocozzaIM-PORTA IL CORPO (GRASSO) DI NAPOLI di Febo Querciapag. Ipag. IIpag. IIpag. IIIpag. VIpag. IXpag. XIIIpag. XVIIpag. XXIPORTA SUL RÈTROITINERARI ALTERNATIVI, CAMPI FLEGREI DAYpag. XXVCOSTUMI CULT di Alessandra Dell’AquilaIL MIO CICERONE È UN ATTORE di Erika QuerciaPORTA VIRTUOSA PROGETTO LEONARDO, IL DIRITTO DI IMPARAREpag. XXVIIpag. XXVIIIpag. XXIXSAPER VIVERE ARTE NOISELESS, LA MOSTRA RIVELAZIONE di Pino FermentoSAPER VIVERE ARTE FRONTE DELLA CREATIVITÀ di Valeria PuntualeSAPER VIVERE LIBRI ASCOLTO IL TUO CUORE, LONDRA di Rita GiusepponeSAPER VIVERE LIBRI I PERDENTI DI VETROMILE di Aurora CacopardoSAPER VIVERE EVENTI LAVITAALTEMPODISECONDLIFE di Nicola SellittiSAPER VIVERE LAPILLI OMAGGIO ALLA GRECITÀ TRA MUSICA E “UMBERTINI” di Massimo Lo Iaconopag. 17pag. 18pag. 24pag. 25pag. 26pag. 28SaperVivereSAPER VIVERE LAPILLIVIGNERI LUXURIES, PERSONALITÀ IN PRIMO PIANOpag. 29SAPER VIVERE LAPILLI FAY E LA “DOPPIA VITA” DEI VIP di Laura CocozzaEXITpag. 30pag. 32


SOSCITY2<strong>CHIAIA</strong>magazine 5/maggio 2010Hai qualcosa da segnalarci? Scrivi a: info@chiaiamagazine.itLo sapevate che...di Massimo GallottaMUNICIPALITÀ:SCATOLE VUOTELancia il tuo Sos, indicadisservizi e problemi del tuoquartiere e proponisoluzioni per rendere piùvivibile la città.Contiamo su di te.Le lettere, firmate con nomee cognome, vanno inviate aChiaia MagazineVia dei Mille, 5980121 Napolioppure alla e-mailinfo@chiaiamagazine.itAggiornamenti quotidiani suwww.chiaiamagazine.itMunicipalità. Il dibattito sul loro ruolo si è addormentatoda un pezzo. Vorrei allora riaccenderei riflettori sulla loro validità.Riepiloghiamo. Nel 2005 il Consiglio comunaleapprovava il decentramento amministrativo,dividendo Napoli in 10 microcittà, in teoriafunzionali ed economicamente indipendenti.Sulla carta una rivoluzione che poi fu avviatanel maggio 2006. Ne è passato di tempo. Peri cittadini è cambiato qualcosa? La risposta purtroppoè no. La grande riforma è rimasta alpalo: un bluff. Come le vecchie circoscrizioni,anche i parlamentini di quartiere sono solosportelli. Infatti, malgrado i nuovi poteri che il«Regolamento delle Municipalità» attribuiscead esse, malgrado la sbandierata autonomiafinanziaria, resta il fatto che le delibere delleMunicipalità non sono vincolanti né operative,ma solo proposte da sottoporre a chi davveromonopolizza decisioni e quattrini, cioè PalazzoS. Giacomo. Insomma: la Municipalità non haun centesimo, e, se non chiede il permesso asindaco e assessori, non sposta un mattone.Restano perciò patetici gli sforzi dei 10 minigovernatori.Così ora, a mio avviso, le 10 municipalità(9 al centrosinistra e una alcentrodestra) non si distinguono l’una dall’altra:impotenza e miseria le rendono uguali.Meglio abolirle.anno V n.5maggio 2010DIRETTORE RESPONSABILEMassimiliano De FrancescoRESPONSABILE SAPER VIVERELaura CocozzaPROGETTO E REALIZZAZIONE GRAFICAFerdinando Polverino De LauretoREDAZIONEIuppiter GroupVia dei Mille, 59 - 80121 NapoliTel. 081 19361500Fax 081 2140666info@chiaiamagazine.itSOCIETÀ EDITRICEIuppiter GroupVia dei Mille, 59 - 80121 NapoliCONCESSIONARIA DI PUBBLICITÀAlabama srlTel. 081 19573381 - 331 1887959STAMPATuccillo Arti grafiche srlContrada Regina Trav. via Donadio80024 Cardito (NA)Reg. Tribunale di Napolin. 93 del 27 dicembre 2005Iscrizione al Roc n° 18263Posta in arrivoSpettabile redazione,da ben 40 anni come gestori dell’AntoineCoiffeur di via Chiaia 132, amiamo operare inquesta strada, ma siamo ormai stanchi edelusi dal totale abbandono e dai disservizi delComune, soprattutto in merito agli alberi chesi trovano davanti al negozio. Sono tre anniche chiediamo ne venga effettuata la potaturaalmeno una volta l’anno, cosa che non vienemai eseguita. Inoltre, i suddetti alberibrulicano di insetti che infestano le sale doveesercitiamo al secondo piano, con grandedisappunto della clientela, senza parlare dellavisibilità del negozio, ormai totalmenteoscurato dalla crescita incontrollata degliarbusti. Confidiamo nel vostro interessamento.Giuseppe La MarcaVia Chiaia,alberi fuori controlloLe Botteghe dei Milleconfermano la propriaattenzione al sociale,sostenendo stavolta unasplendida iniziativa dipadre Calogero, prioredella chiesa di S. Caterinaa Chiaia, e dei francescanidel 3° Ordine che amministranoil tempio e l’annessoconvento. L’intero 1°piano dell’edificio, infatti,è stato messo a disposizionedelle famiglie che datutto il Sud arrivano a Napoliper ricoverare al repartooncologia delSantobono i propri figliammalati di cancro. Spesso si tratta di genitoridi modeste condizioni per i quali sostenere icosti di una permanenza in città, per restareaccanto ai figli, diventa un’impresa. Ebbene,piazzadeimartiridi Nino De NicolaDON CALOGEROE LA SOLIDARIETÀGentile direttore,davanti al numero civico 558 di Corso VittorioEmanuele (a pochi passi dall’Hotel 4 stelleSanta Lucia a Monte) si trova, da quasi dueanni ormai, un insolito “monumento”. Si trattadi una Fiat Tipo, o quello che ne rimane, dicolore rosso. Sull’auto, che era stata coinvoltain un incidente, un avviso rassicurava che lacarcassa sarebbe stata rimossa appena conclusele pratiche burocratiche. E invece, nonostantele ripetute segnalazioni sia alla PoliziaMunicipale che a Napolipark, la vettura, ormaidiventata ricettacolo d’immondizia, giaceancora abbandonata e ogni giorno i turisti sifermano a fotografarla. Io stessa ricevo spessoospiti stranieri e mi vergogno di una tale“pubblicità” per la città.Ute Steiner LuongoL’auto fantasmadi Corso Vittorio Emanuelei francescani hanno allestitoa proprie spese 4 alloggicon 8 posti-letto,oltre a locali di lavanderia,cucina e soggiorno. Inoltrei congiunti dei bimbi oncologiciriceveranno anche ilsostegno psicologico dispecialisti volontari. Intantole Botteghe dei Millenon si limitano a contribuirecon un impegno economicoma sollecitano allasolidarietà chiunque vogliapartecipare non solo condenaro ma voglia metterea disposizione la propriaprofessionalità, ad esempiomedici, o donare altri aiuti agli ospiti delconvento. Per saperne di più, ecco il sito dellaonlus, creata allo scopo dai francescani:www.associazionegioiaesperanzaonlus.it


EDITORIALI3<strong>CHIAIA</strong>magazine 5/maggio 2010di Massimiliano De FrancescoSiamo costretti a parlare di cacca.L’urgenza è strettamentepersonale. Il battutista ErosDrusiani scrive: “Le merde che siincontrano a volte si calpestano, avolte si salutano”. Prima diarrivare in redazione, ne abbiamosalutate un paio e pestata una, avia dei Mille, di un barboncinochiattillo, impunementedimenticata da un signoremascalzone senza gli arnesi per laraccolta. Il Comune dovrebbepremiarci: apparteniamo infatti aquella categoria di cittadini che lamattina esce per pulire le strade.Un’abilità involontaria, unservizio gratuito che rendiamo auna città nemica. In uncalendario ormai imbottito digiornate celebrative, chiediamo il“cacca day” per le vittime degliescrementi.Le istituzioni si mobilitino:facciamo sul serio, stanchi diinaugurare scarpe nuove con larovinosa pedata e di sentire,subito dopo, dall’idiota di turnoche “porta bene”. Lasuperstizione pare sia nata nellaIL CACCADAYGrande Guerra, quando il metodopiùefficaceperevitarelemineera quello di camminare sullecacche di vacca: se non era saltatoper aria l’animale, il percorso erasicuro. A rafforzare la richiesta diuna battaglia di civiltà controquel bastardo del padrone c’è unanotizia uscita di recente: ognigiorno sono un milione i cani chedefecano sui marciapiedi e neiparchi italiani con la complicitàdi padroni fuorilegge sprovvisti disacchettini e palette.Dopo la dittatura delle buche,l’invasione dei topi (3 roditori perogni napoletano) e l’imbattibilerecord dei cantieri lumaca,Napoli, secondo la classificastilata dall’Aidaa (Associazioneitaliana per la difesa di animali eambiente) è la quinta città inItalia delle cacche libere.La pur stimabile campagnacontro le deiezioni caninepromossa mesi fa dallaMunicipalità 1 non è servita anulla. L’incivile si neutralizza conil controllo costante e multesalate. Questo è l’unico bisognoda non calpestare.di Marco MansuetoQuanto l’associazionismo civicopuò essere determinante nelledecisioni politiche di unacomunità? L’interrogativomerita una tribuna a più vociche apriremo dal prossimonumero su queste pagine.Certamente, in questi annidifficili e drammatici, a Napolisono spuntate come funghiassociazioni e movimenti dicittadini, la cui azione è stataessenzialmente di protesta e didenuncia del degradoriscontrato nei vari quartieri.Nel 2008, in piena emergenzarifiuti, l’editorialista AngeloPanebianco scatenò undibattito, a volte stucchevole,sull’immobilismo dellacosiddetta società civile, “silentee complice”, incapace discendere in piazza e ritrovare ladignità perduta. Seguì unsusseguirsi di opinioni in cui aemergere chiaramente furonodue temi: l’apatia dellaborghesia, gran curatrice del“suo particulare” e collateraleal blocco di potere creatosi inLA COMUNITÀMATURAcittà, e l’universo frammentatodelle associazioni civiche,formato da comitati noncoordinati che, da Chiaia aPonticelli, equidistanti daipartiti, fungevano (e fungono)da “intercettatori” delleesigenze dei territori. L’utilitàdella cittadinanza attiva, delvolontariato autentico e delmovimentismo propositivo èpreziosa per chi amministra unacittà, ma il rapporto tracittadini “associati” e istituzioniè ancora limitato a unindeterminato “ascolto” che avolte sembra, da parte dellapolitica, più un “contentino”concesso all’associazionismo cheuna sincera voglia dicoinvolgerlo concretamentenelle decisioni importanti per lacrescita della città. Insomma,associazioni civiche e istituzionidialogano ancora poco, in modoinconstante e spesso senza unadeguato senso di fiducia. Suquesto urge un’attentariflessione necessaria per unacomunità che aspira allamaturità civica e politica.


COVER4<strong>CHIAIA</strong>magazine 5/maggio 2010DCASINA DEL BOSCHETTO,DDiciamo la verità: tra tutte le “criticità” napoletane (parola chei politici preferiscono alla più popolare “problemi”), quelladella Casina del Boschetto, ex Circolo della Stampa, nel cuoredella Villa Comunale, oggi sembra essere la meno urgente. Èanche vero, però, che essa nella classifica dei cantieri lumaca,non è seconda a nessuno.Il sopralluogo.Siamo andati a vedere come procedevano i lavori nel cantiere“bradipo” per eccellenza. Come testimoniano le foto scattateall’interno, c’è ancora molto da fare. A confermarlo sono glioperai che abbiamo incontrato secondo i quali, nella miglioredelle ipotesi, per terminare la struttura ci vorranno almeno 12mesi. Poi si dovrà intervenire sugli esterni, per i quali non èstata ancora indetta la gara d’appalto. “Si potrebbe fare prima,se il Comune pagasse...” dice tra i denti uno degli operai. E unaltro precisa: “In fondo l’impresa può anticipare le spese finoad un certo punto, poi è costretta a utilizzare meno personefino a fermarsi del tutto, in attesa di essere pagata…” Tral’altro, veniamo a sapere che l’impresa deve anche pagare lavigilanza notturna, senza la quale teppisti e barboni sarebberoliberi di distruggere e rubare tutto, come è già successo inpassato. Infatti, durante i 6 mesi in cui il cantiere è stato fermoper il passaggio da un’impresa edile all’attuale, non essendocialcuna sorveglianza, è stato fatto scempio di ciò che già erastato portato a termine. “Quando siamo arrivati, - dicono lemaestranze - abbiamo dovuto innanzitutto ripulire il luogo dasiringhe, materassi, panni sporchi e immondizia perché eradiventata la casa di barboni e drogati. E poi abbiamo dovutodi Laura CocozzaI “TEMPI” DEL COMUNErimettere icondizionatori,rubati insieme atutti gli impiantiche essendo dirame, sarannostatisicuramenterivenduti apeso”.Tutto darifare.Insomma:ciò che erastato giàDigitando «Casina del Boschetto» sul motore di ricerca del sito delComune di Napoli, si arriva ad una scheda (S11) in cui alla voce «Tempi»leggiamo che il restauro dell’ex Circolo della Stampa è «in corso direalizzazione e sarà ultimato in 10 mesi» e che «per l’esecuzione del lottodelle sistemazioni esterne la durata è di circa 12 mesi dall’assegnazionedell’appalto». Bluff.


5<strong>CHIAIA</strong>magazine 5/maggio 2010fatto, e soprattutto pagato, è andato perduto. Uno spreco che sipoteva evitare se l’amministrazione comunale avesse previstoun sistema di vigilanza durante la chiusura del cantiere? O sesi fossero rispettate la durata e la previsione di spesa deilavori? Domande sospese a mezz’aria.Resta di fatto che nel bilancio previsionale 2010, approvato dalComune, è stato istituito un apposito capitolo di spesa,intitolato “Restauro Casina del Boschetto” che prevedel’ammontare di 573mila euro per il ripristino dell’immobile.Una cifra che farebbe sperare in una conclusione a breve deilavori, se non fosse per un rilevante particolare: i 573mila europrevisti sulla carta sono vincolati ad una richiesta di mutuo.Il motivo del vincolo è presto detto: trattandosi dimanutenzione straordinaria, per coprire le spese il ComuneLa cronistoria.Non meraviglia, dunque, se sono dieci anni che l’ex Circolodella Stampa (sede dei giornalisti dal 1912) è un cantiere. È il1999 quando la Casina del Boschetto, opera razionalista diLuigi Cosenza torna in possesso del Comune che ne inserisce ilrestauro nel cosiddetto «Progetto Integrato Napoli GrandeAttrattore culturale» cofinanziato dall’Unione Europea, perdestinarla a sede di convegni ed esposizioni temporanee. Costototale dell’operazione: 2.065.800 euro, secondo la stima fattanell’aprile 2003 dal Nucleo di valutazione e verifica degliinvestimenti pubblici della Regione Campania. Dopol’aggiudicazione dell’appalto all’A.T.I CEAC s.r.l. TesysEngineering s.r.l (13 gennaio 2004, per un importo al ribassodi 1.234,119,75 euro), iniziano i lavori. E gli aumenti di spesa.GIORNALISTI IN CAMPO“Nel luglio 2009 - dichiara Ottavio Lucarelli, presidente dell’Ordine deiGiornalisti della Campania - il Consiglio comunale all'unanimità approvò unordine del giorno in cui è scritto che la Casina del Boschetto deve ritornareai giornalisti. Da quel giorno i lavori procedono a fasi alterne. Invito i dueassessori che ci sono stati più vicini, Marcello D'Aponte e Diego Guida, auna verifica sui tempi e sui costi. Come Ordine siamo pronti a unaconvenzione con il Comune per la gestione della struttura”.IL BLUFF DEL COMUNEdovrebbe far ricorso a dei fondi propri. Ma poiché Palazzo SanGiacomo ha le casse a secco, deve prevedere il ricorso afinanziamenti bancari o privati. Una strada che però è insalita, data la scarsa credibilità economica dell’ente come direcente ha anche attestato l’agenzia di rating internazionaleStandard & Poor’s. L’amministrazione Iervolino declassataperché incapace di generare liquidità Le conseguenze?Reiterati ritardi nei pagamenti delle spese correnti per farfronte alle quali è immaginabile che il Comune abbia spessoattinto dai fondi della manutenzione straordinaria, compresiquelli per la Casina.Tra i quali quello di 298mila euro, approvato il 25 maggio2006. Nel frattempo, aumentano anche i giorni di durata delrestyling, che alla data ufficiale di inizio, il 7 luglio 2004,erano 450, (chiusura lavori ottobre 2005) poi diventati 940nel 2007. 15 mesi di slittamento “giustificati” il 28 febbraio2007 dall’architetto Giancarlo Ferulano, dirigenteresponsabile dello stato dei lavori, in una relazione allegata auna nota del vicesindaco Tino Santangelo, sollecitato dalpresidente della Municipalità 1 Fabio Chiosi a risponderesulla riqualificazione e sulla destinazione finale della Casinadel Boschetto. Ferulano dichiara che la struttura aveva subito«rilevanti rallentamenti» per un insieme di cause,diligentemente elencate.Al termine, il dirigente conclude prevedendo ilcompletamento del padiglione entro l’autunno successivo.Peccato, però, che il cantiere sia rimasto fermo per un anno emezzo e della Casina non si sia parlato fino all’estate 2009quando, cioè, con un comunicato Palazzo San Giacomo fasapere che il 14 luglio erano stati riavviati i lavori di restylingdel padiglione. In quell’occasione l’architetto Ferulano sisbilancia come Nostradamus cimentandosi in nuoveprevisioni: «I lavori, rilevati dalla nuova ditta (laTecnorenos), termineranno tra 9 mesi».Vale a dire nell’aprile 2010.Il presente.Maggio 2010: il tempo di gestazione è finito, i 9 mesi sonotrascorsi e le previsioni degli addetti ai lavori (forse meno“profetiche”) parlano di almeno un altro anno, se tutto vabene. Se il Comune cioè trova i fondi privati.Una speranza fuori dal comune.


6Vdi Alvaro MirabelliVittorio Di Pace, architetto,un patto d’acciaio con lavitaelaprofessionechehaattraversato tutto il 20esimosecolo, è probabilmente ildecano degli architettieuropei A stupire, però,non sono i suoi 103 anni maun vigore creativopraticamente intatto e unamore per Napoli che haretto a tutte le delusioni. Perquesto sforna ancoraprogetti e, per motivi<strong>CHIAIA</strong>magazine 5/maggio 2010professionali, fa persino ilpendolare tra Italia e SudAmerica. Il baricentro delsuo lavoro, però, restasempre la sua città allaquale riserva un entusiasmoUn sagratoche le difficoltà operativenon sono mai riuscite asmontare. Anche se i toni sifanno aspri quandodenuncia l’apatia deigoverni locali: «Da anni -sbotta - studio proposte perrisolvere, almeno in parte,qualcuno dei tanti problemidi Napoli: ideepuntualmente snobbatedalle nostreamministrazioni». Sortetoccata anche all’ultimoprogetto che l’architetto haspedito al Comune diNapoli: un’invenzionearchitettonica per piazza delPlebiscito che coniugal’attenzione al decoro delluogo con uno spuntoGrandper laplacefunzionale decisamentegeniale. Lui riassume così:«Si tratta di dare allabasilica di S. Francesco diPaola un sagrato che non hamai avuto, arricchendo inquesto modo la piazza,attualmente desolata espoglia: ma si tratta anchedi collegare la piazza (equindi anche il centrocittadino) al Borgo SantaLucia, da tempo isolato acausa dellapedonalizzazione dellagrand place». Un’impresache adesso Di Pace presentasu Chiaia Magazine.«L’attuale piazza - spiega -è uno spazio glaciale, offesodalle pallonate, dai motoriniodapresunteopered’arte.Il vero problema, però, ècheessadifattoèunabarriera tra il centro e SantaLucia, ormai ghettizzata. Lamia soluzione, invece,elimina questiinconvenienti. La chiave ditutto è il piano antistantealla basilica e al porticato aiquali per ora si accedesalendo 15 gradini. Ebbene:si tratta di rialzare di circaun metro e settanta tuttoquesto piano, che è appuntola zona compresa nell’arcodel porticato. Così si ottiene,come si nota dai grafici, un


7<strong>CHIAIA</strong>magazine 5/maggio 2010sagrato che consente diaccedere ai portici, salendoappena 5 gradini. Peraccedere, invece, al sagratodal resto della piazza, checosì diventa leggermentesottoposta al sagrato stesso,si tratterà di realizzare, piùo meno all’altezza delle duestatue equestri, una secondagradinata, stavolta di 10scalini: gradini da usareanche come platea perassistere a spettacoli nellapiazza sottostante. Ed è aL’architetto Di Pace ha un sogno(e un progetto) nel cassetto:“rivoluzionare” piazza del PlebiscitoOddati,l’assessoreviaggiatoreIn queste pagine: L’architetto Vittorio Di Pace e i suoi progettiPIAZZA VITTORIA, ARRIVA IL PARCHEGGIO INTERRATOFirmerà l’impresa il manager Massimo Vernetti. E a dicembre apre il garage MorelliLa mise è la solita: giacca e cravatta da manuale su umoreesplosivo. Massimo Vernetti, patron della Quick No ProblemParking, società leader nelle gestione di parcheggi e servizi,fa subito l’annuncio bomba: «C’è il sì del Comune: laNapoletana Parcheggi, braccio operativo della Quick, faràun parcheggio interrato da 250 posti a piazza Vittoria».Vernetti, per intenderci, è lo stesso che in via Morelli haingaggiato una sfida «marziana»: consegnare alla città,entro dicembre, un parcheggio da sballo: ben 7 piani, 250box su 4 piani, 230 posti per la sosta a ore, 2.000 auto ognigiorno. E al proposito, dopo la notiziona di piazza Vittoria, ilmanager scodella pure il contorno: «Nell’antro Morelli sicorre: dicembre era, dicembre sarà. Intanto il piano vendite viaggia alla grande: già piazzato il 70% dei box. La NapoletanaParcheggi, che la Quick ha acquistato compresi i debiti, ha poi azzerato in un anno tutte le sofferenze economiche. Ora lebanche ci cercano per investire». Consuntivi da manager che servono bene a inquadrarlo: Vernetti fa impresa per i propriinteressi e per quelli della collettività. Come nel caso del parcheggio underground di piazza Vittoria: «Saranno tutti posti arotazione: cioè pubblici. Dunque un servizio, non una speculazione», sottolinea lui. Ma aggiunge: «Focalizziamo su Chiaia. Io lamia parte la faccio ma deve funzionare il sistema quartiere. La mia idea? La rete commerciale di zona adotti l’orario continuatodalle 10 alle 19. Come nelle grandi città d’Europa. I vantaggi? 9 ore filate di shopping e ristorazione, accoglienza non stop per ituristi e traffico alleggerito perché, in quest’arco di tempo, il flusso veicolare si spalma meglio. Che i commercianti ci pensino».Non solo Chiaia, però: «Napoletana Parcheggi - dice Vernetti - realizzerà anche 2 parcheggi interrati pertinenziali in via Orsini ein via Annella Di Massimo: 250 posti in tutto. E non basta. Abbiamo cambiato volto ai 2 parcheggi di piazza Nazionale e piazzaS. Francesco: erano un letamaio con sicurezza zero. Ora sono un orologio, 24 ore su 24». Una cosa però lo stizzisce: «In viaScoppettieri, a due passi dall’Università, abbiamo rilevato la struttura del “Parking Porto”, vitale per il sistema turistico portuale:tutto rimesso a nuovo, tirata a lucido persino la strada d’accesso che è via Porta di Massa. Ebbene: sono mesi che il Comuneritarda il suo O.K. all’apertura della via, consegnandola di fatto agli abusivi e costringendo le auto a giri pazzeschi». Unpensiero, però, lo consola: la nuova, grande sede centrale del Gruppo Quick in via Cornelia dei Gracchi.questo punto che all’ideadel sagrato e della secondagradinata si salda l’idea dicreare una direttrice ditraffico veicolare senzaturbare la pedonalizzazionedella piazza. Come?Creando ai lati dellascalinata due rampeinclinate che passerannosotto di essa. In pratica unsottopasso che collega lastrada antistante laprefettura a quellaantistante Palazzo Salerno eche, mimetizzato dal verde,risulterà quasi invisibile: leauto potranno poiproseguire per via CesarioConsole». Insomma unoscenario bello, semplice econveniente. Che intanto èstato già presentato aicittadini di Santa Lucia,riscuotendo subito il tifocompatto dell’intero Borgo.Più difficile, invece, farbreccia negliamministratori: ma questol’architetto lo ha messo inconto da un pezzo.


8Bdi Rita GiusepponeBuche alla riscossa.La butta sul ridere ilgiornalista Ermanno Corsiche nella sua “favolacittadina”, pubblicata direcente da Cento Autori,ipotizza cosa succederebbese le buche lasciassero ilmanto stradale cittadino permarciare coalizzate versoPalazzo San Giacomo.Eppure c’è poco da stareallegri. Dopo il“pensionamento” del GlobalService da parte delComune, lo scenario, omeglio,ilcantiere,restaaperto. Via Marina, viaPigna, via Medina, via delParco Margherita, viaPetrarca, via Manzoni, vialeGramsci, via Posillipo e tantealtre, innumerevoli le stradedella vergogna, costellate dicrateri. Tanto che nei giorniscorsi dalla Municipalità 1 èpartita la proposta shock:chiedere il sequestro dellestrade da parte dellaProcura.Inumerideldramma.1.100 chilometri di stradecittadine, 50 gli interventigiornalieridell’amministrazionecomunale, circa 3.000 lerichieste di risarcimento perdanni e infortuni che costanoal Comune due milioni dieuro ogni anno, vigiliimpiegati per 3.480 ore,ossia 145 giorni, a presidiodelle buche più pericolose:numeri tali da poteraffermare che le buche sonole protagoniste indiscusse incittà. C’è chi ne adotta una ene segue gli sviluppi, comeCorsi nel suo libro, chi leintitola, in un gruppo suFacebook, ai santi più“invocati” da chi ha lasfortuna di incapparvi, chi lesegnala e le cataloga in basealla pericolosità su “BlackPoint”, il sito internet dirilevamento satellitare sullasicurezza stradale dellafondazione Ania, chi scendein piazza per dire “basta”,com’è accaduto il 18 marzoscorso nella manifestazionecarovana“Auto e motoalzano la voce” organizzataa Fuorigrottadall’associazione “NoiConsumatori”.Appalti, sistema al collasso.La Regione Campania hamesso a disposizione delComune 15 milioni di europer tamponare le situazionipiù drammatiche, secondouna politica del “rappezzo”tanto cara in città. Ilproliferare selvaggio dellebuche, infatti, è in gran parteattribuibile a lavori di<strong>CHIAIA</strong>magazine 5/maggio5 2010La dittaturadelle bucheLa mappa del degrado da Posillipo a via Marinamanutenzione la cui qualità èpesantemente pregiudicatadalla perenne esigenza ditirare la cinghia sui costi, chesi ripercuote sulle aziendevincitrici degli appalti per ilavori, spesso realizzati conribassid’astaallimitedell’assurdo, giocati suimillesimi.E l’amministrazione, se vabene, paga dopo 30 mesi. Un“sistema Comune” che, oltreaminarelasicurezzadellestrade, ha portato al collassole ditte appaltatrici: secondoLuca Cuzzolino, presidentedell’Aice (associazione cheraccoglie 80 imprese edilicampane), sono 800 ilavoratori del settore chehanno perso il posto.


9<strong>CHIAIA</strong>magazine 5/maggio5 2010La polemica.Tralepiùfunestatedallebuche figurano le strade dellaMunicipalità 1, anche perchémolte di queste sonopavimentate con basoli e ifamigerati cubetti di porfidoche richiedono interventi 10volte più costosi a fronte diuna tenuta tutt’altro chesicura. Emblematico inquesto senso è il caso di viaPosillipo, la cui imminenteripavimentazione stasuscitando non pochepolemiche, al punto chePaolo Santanelli, sul blogChiaia per Napoli, ha indettoun sondaggio per interpellarela cittadinanza sull’utilizzodell’asfalto drenante fonoassorbentegià sperimentatocon successo in via Tasso.A tal proposito StefaniaMartuscelli, portavoce ditante battaglie per la societàcivile all’interno della suatrasmissione “Costruiamo laLegalità” su Televomero,sottolinea che “Lapavimentazione in porfidopone un problema nelL’opinionedi Luigi D’UrsoSTRADE SICURE:asfalto o sanpietrino?L’attuale stato delle strade cittadine haormai raggiunto livelli a dir pocoinsostenibili. Percorrendo qualsivogliaitinerario cittadino i tratti stradali chepresentano un manto d’asfalto decentesono davvero rari e non ci si spiega comesi sia potuti giungere ad un similedegrado.Sarebbe auspicabile un concretointervento straordinario perché unacarreggiata, che in tanti punti presental’aspetto di una “groviera”, costituisce uncostante pericolo per la pubblicaincolumità. Gli automobilisti, puradottando tutta la prudenza possibile, inmolti casi sono costretti a zigzagare conmanovre istintive per evitare bucheparticolarmente profonde. Tutto ciò èovviamente determinato dallo stato dellestrade non riparate o, nel migliore deicasi, rattoppate frettolosamente. Laquestione assume dimensioni ancora piùraccapriccianti nei percorsi a ridosso dellazona ospedaliera dove di continuotransitano ambulanze che devonoraggiungere il pronto soccorso.La situazione peggiora ulteriormentequando ci si mette anche il maltempo checrea dei laghetti in successionemimetizzando le insidie. Appare scontatoche in simili casi gli interventi debbanoavere carattere di urgenza per lasicurezza, posta alla base dei princìpiispiratori del Codice della Strada. A talproposito va sottolineato che le normedel C.d.S. non sono rivolte solo agli utentima anche agli enti proprietari dellestrade. Che dire poi dei tanti turisti chevengono a visitare Napoli per poitrovarsi in un contesto così degradato.Infatti non risultano esenti dallo “statofatiscente” anche tratti particolarmentefrequentati dai visitatori come viaPetrarca, via Orazio, via Posillipo enumerose strade del Quartiere Chiaia.Gli interventi necessari dovrebberoanche non trascurare strategie piùidonee alla conservazione delle opereconnesse alla pavimentazione, tenendoconto dell’uso che se ne vuol fare di ognisingola strada. In base alle finalità sipotrebbe decidere di adoperare i cubettidi porfido, meglio conosciuti comesanpietrini, per quei tratti pedonalizzatio riservati a severi limiti di circolazione(ZTL), mentre di sicuro è meglio ricorrereall’asfalto in altri casi e soprattutto perquelle strade percorse frequentementeanche da mezzi pesanti. In conclusionele scelte devono propendere per i criteridi sicurezza, efficienza ed economicità.problema. Come accaduto inpiazza del Gesù, il bitume chelega i cubetti si scioglie acausa degli elementi climatici,anche a poca distanza deilavori, probabilmente perl’uso di materiali scadenti.Come residente di Posillipo -prosegue la presidentedell’associazione MinervaDonne - manterrei il porfidoper non stravolgere quellache è la cartolina di Napolima il Comune dovrebbegarantire la qualità e latenuta dei lavori e deimateriali utilizzati”. Perquanto riguarda le stradesecondarie, invece, ilminiparlamentino di Chiaiafa quel che può con i 650milaeuro che - come confermal’assessore alla Manutenzione,Alberto Boccalatte - ilComune gli elargisceannualmente (250mila per lamanutenzione ordinaria e400mila per quellastraordinaria, nei quali peròdevono rientrare anche i costidi interventi di manutenzionealla rete fognaria e aglielementi di arredo urbano).Purtroppo, neanche a dirlo, lemaggiori criticità risiedononellestradediviabilitàprincipale che invecericadono sotto laresponsabilità del Comune,come via Manzoni, viaPetrarca e via Caracciolo, cheil comandante della poliziamunicipale, Luigi Sementa,ha individuato come le piùpericolose a Napoli.Le soluzioni.“Il problema delle buche losentiamo tutti” harecentemente dichiarato ilsindaco Iervolino, tracciandole linee guida per utilizzare almeglio il denaro adisposizione:“L'esperimento che ci dàcoraggio è quello su viaCaracciolo. Starei attenta achihalavoratoaviaMarina,-haammonitoilnumerounodi Palazzo San Giacomo -non merita di lavorare danessun'altra parte:chi ha lavorato invece a viaCaracciolo dà tutte legaranzie”. Maggiore cautela,quindi, nell’assegnazionedegli appalti.Ma le buche alla riscossagiurano vendetta.


ILCAS O11<strong>CHIAIA</strong>magazine 5/maggio 2010Fitti stellari per le locazioni commerciali di Chiaia. Negozianti sul piede di guerraINIQUO CANONEIdi Oscar MedinaIl salotto di Napoli sottoshock. Un momentaccio per ilcircuito del commercio chic,quello che grosso modo sisnodadaviaCalabrittoapiazza Amedeo: sull’orlo diuna crisi di nervi gli artigianiche hanno fatto la fortuna delmade in Naples e delquartiere di Chiaia,consegnando al mondo lostile e il buongustodell’eleganza partenopea. Unpo’ come è accaduto in viaCondotti a Roma o in viaMontenapoleone a Milano.Gente che da queste parti,soldi pochi e idee tante, ci èarrivata quasi tutta dagli anni’50 in poi e che, per ritagliarsiuno spazio nel pantheon dellamoda d’élite, ha dovutosudare. Gente che oracomincia a tremare. E peruna buona ragione. Daqualche tempo i padroni dicasa, alla scadenza dellalocazione, hanno cominciatoa bussare a denari: e fin quinormale routine. Ma è l’entitàdelle richieste a fare paura: ilrinnovo contrattuale infatti èVittorio Vittorioso,decano deicommercianti:«La leggenda diChiaia, quartierechic? È il nostrolavoro che l’hacreata. Quantaamarezza!».condizionato a canoni slegati- dicono i commercianti - daogni realtà di mercato. Lecifre? Si viaggia sui15/20mila euro al mese perfazzoletti di pochi metriquadrati: e tutto ovviamentea norma di legge. Conmargine per negoziare vicinoallo zero: o così o te ne vai. Einfatti la lista di chi, dopodecenni, ha scelto diandarsene, ormai èconsistente: tra i tanti Breil,Pianegonda, Knight. «Espesso i locali restano purevuoti», spiega Nino DeNicola, presidente delle«Nuove Botteghe dei Mille»,l’associazione deicommercianti di zona. Lui,però, non ha accettatol’andazzo. E così si èabbracciato la croce di unariscossa assai problematica:«E’ il macello delle piccole emedie imprese. E se loropuntano al rialzo, noirivendichiamo un civileribasso del 10/20 per centodei canoni attuali. Eccoperché l’organismo da mepresieduto e che raccogliecirca 600 imprese, invita ognisocio ad interpellare illocatore per cercare unaragionevole via d’uscita».«Ed è bene ricordare chesull’altare del lucro aqualsiasi costo - si infiammail presidente - la primavittima è l’occupazione: sonodecine i posti di lavoro chestanno saltando. L’altrodanno poi è all’immagine e alturismo della città: la rete deimarchi piccoli ma prestigiosiè da decenni un poloirresistibile d’attrazione e laloro scomparsaprovocherebbe contraccolpipesanti». De Nicola non hatutti i torti: per la geografiacommerciale di via dei Mille edintorni è alle porte uncambio epocale. Via i piccoli,e dentro i grandi, cioè i branddella megadistribuzione. Solole grandi firme internazionali,infatti, possono permettersi ifitti stellari imposti daiproprietari. Conferma GianniGagliardi, segretario delle«Botteghe»: «Se non siprocede ad una revisionenormativa dei fitticommerciali, i piccoli sonodestinati a soccombere».E Vittorio Vittorioso, decanodei commercianti: «Laleggenda di Chiaia, quartierechic? E’ il nostro lavoro chel’ha creata. Quantaamarezza!». L’ultimoavvertimento è di De Nicola:«Fitti esosi?Proprietari, attenzioneall’effetto boomerang: a volteinquilini pieni di soldipotrebbero rivelarsi unapresenza pericolosa,quella inquinante dellacriminalità imprenditorialealla ricerca di spazi».


QUARTIERISSIME12<strong>CHIAIA</strong>magazine 5/maggio 2010Settimana dei Tre Golfi,si riparte da IschiaLo scorso 22 aprile è stata presentata al Circolo del Remo edella Vela Italia l’edizione 2010 della “Settimana dei TreGolfi - Trofeo Marina Yatching”. Grandi novità e sostanzialicambiamenti quest’anno, per il consueto appuntamento velico,in programma dal 20 al 28 maggio, a partire dalla location:la manifestazione, infatti, sarà di scena non più aCapri ma a Ischia. Una variazione determinata da necessitàtecniche e da affollamento di eventi nel calendario del portocaprese, che ha indotto il direttivo del Circolo del Remo edella Vela Italia ad individuare una nuova sede in grado diaccogliere la numerosa flotta che partecipa alle regate, ovveroil comune di Lacco Ameno con il suo nuovo porto. Inoltrequest’anno la “Regata dei Tre Golfi” che attraversa i golfidi Napoli, Salerno e Gaeta per un percorso di circa 170 miglia,non sarà più la gara di apertura della manifestazione,ma quella di chiusura con traguardo previsto a Napoli.Resta invariata invece la regata d’altura, giunta alla56esima edizione, in programma il 28 maggio, che conserveràla suggestiva partenza alla mezzanotte (nella foto),sotto la luce delle fotoelettriche, dopo la cena dei regatantie dei soci sulle terrazze del Circolo Italia. A Ischia, dal 20al 23 maggio, la “Settimana dei Tre Golfi” assegnerà il titolodi Campione Nazionale del Tirreno, in palio tra gli equipaggidelle imbarcazioni di classe IRC e ORC. Le stesseprove saranno valide anche per la selezione del Campionatoitaliano Assoluto. Una classifica finale combinata, trale prove dell’isola Verde e quelle della regata d’altura, assegneràinvece il Trofeo Marina Yachting, nuovo partner dell’iniziativa,nel ruolo di main sponsor. (r.g.)Galleria Umberto,sorveglianza 24 ore al giornoSuk di giorno, campo sportivo di serae dormitorio di notte. Questi i molteplici“usi” della Galleria Umberto I. La prestigiosaopera architettonica, figliadella Legge per il Risanamento del1885, fu realizzata per contrastare ildegrado della zona di Santa Brigida,affinché Napoli non avesse nulla da invidiarealle altre capitali europee. Ungioiello da tutelare, dunque, anche conle operazioni di restauro partite a luglio2007. Quella della riqualificazione,però, è una questioneinscindibile dal nodo sicurezza. Oltrealle “solite” partite di pallone, e le scritte sui muri con lospray, negli ultimi mesi la Galleria è stata teatro dell’incendiodi un motorino sotto i porticati di fronte al SanCarlo, dell’ormai rituale furto dell’albero di Natale, e,sempre durante le festività, dell’esplosione di un potentefuoco d’artificio (fortunatamente senza conseguenze) daparte di un balordo che ha ripreso il gesto per poi diffonderlosu YouTube. Abbastanza da far insorgere i residentidel varco angiporto che hanno firmato unapetizione a favore della chiusura notturna della Galleria.L’esperimento, però, non trova d’accordo la Soprintendenzache, in una lettera di risposta alla Municipalità 1,ha ribadito: «La chiusura dei varchi non può rappresentareuna panacea al vagabondaggio, ma una mera alterazionearchitettonica». Sulla questione è arrivata,inaspettatamente, la sentenza salomonica del Comune diNapoli che lo scorso 30 aprile, in sede di approvazionedel bilancio, ha votato l’emendamento che ripristina,dopo ben 20 anni, la sorveglianza in Galleria 24 ore algiorno a partire dal 1 giugno. (r.g.)Via Galiani: pronto il pianodi recupero del mercatinoAlberto Boccalatte, assessore della Mun.1, sul mercatinodi via Galiani: «Per accedere al contributo di cui al BandoRegionale in materia di commercio, abbiamo elaboratoun progetto di riqualificazione dell’area. Il piano, preparatodai tecnici Serranti e Palladino del Servizio ManutenzioneUrbana e revisionato dall’ing. Zaccà, prevede ilrecupero di un sito che, con i suoi 2600 mq e le sue 24attività, è tra i più importanti in città. Tra le opere previsteper migliorare sicurezza e fruibilità dell’area: unanuova pavimentazione con piastrelle di “gres bugnato antisdrucciolo“,poi un percorso “guidato con mattonelleLoges“ per ipovedenti, e l’applicazione sui serramentiesterni di pellicole di sicurezza e controllo solare. Altri interventi:una nuova copertura con volta a sesto ribassatocon moduli apribili, con profili in alluminio e lastre di policarbonatoalveare per garantire aria e luce, e, infine, larevisione degli impianti antincendio e di illuminazione.Saranno poi recuperati all’uso commerciale i locali del 1°piano». Insomma un progetto «europeo» che ora va alvaglio del governo regionale.


QUARTIERISSIME13<strong>CHIAIA</strong>magazine 5/maggio 2010Via Nicotera:riapertura a fine giugnoL’inferno in terra. Sta costando caro a commercianti eresidenti il cantiere del metrò in piazza S. Maria degliAngeli che da maggio 2008 ha militarizzato la piazzae chiuso al traffico via Nicotera. Così pagano dazio l’interaviabilità della zona e tutti i commercianti che ci lavorano.Loro, però, hanno sollecitato una soluzione alpresidente della Mun.1 Fabio Chiosi che ha messo intornoad un tavolo tutti gli interessati: l’Ansaldo, concessionariadei lavori, i cittadini, e la stessa Municipalità nelruolo di mediatrice. Il primo nodo era la riduzione dell’areacantierata per creare un corridoio di scorrimentodavanti alla chiesa: è stato sciolto. Il secondo riguardavail primo tratto a salire di via Nicotera (fino a via S. Teresella)che attualmente è oggetto di riqualificazione daparte della stessa Ansaldo: «Un recupero lumaca», però,secondo i commercianti.Ma anche qui un compromesso per accelerare la riaperturadella strada è stato trovato: si procederà comeprima un tratto alla volta, solo che ora ogni segmentocantierato sarà di una sessantina di metri. Il metodo consentiràdi finire il recupero della via alla fine di giugno:da quella data le auto potranno passare, sia pure dalle5 di sera fino alle 7 del giorno dopo, in concomitanzacioè con la chiusura serale del cantiere in piazza. «Ilnodo, però, - dice Chiosi - è la snervante lentezza con cuiprocede la Sovrintendenza archeologica: pochi, trascurabilireperti stanno allungando all’infinito i lavori delmetrò». La riapertura definitiva di via Nicotera? Secondol’Ansaldo a dicembre.Provincia, riqualificatoil Molo RamagliettoRecuperato il Molo Ramaglietto di Casteldell’Ovo.Lascoglierainmassidipietra lavica che lo proteggeva, infatti,era danneggiata dall’erosione e, acausa delle continue mareggiate, si eraormai scomposta in più punti, perdendocosì la sua funzione di protezionedella banchina del castello.L’operazione è stata realizzata grazieall’intervento della Provincia di Napoliinsieme alla Soprintendenza ai BeniAmbientali. In occasione della presentazionedei lavori di recupero dellascogliera, tenutasi lo scorso 12 aprile,il presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro hacommentato: «L'azione che abbiamo completato sullascogliera di via Partenope rientra nel più vasto piano dedicatoalla risorsa mare, volano di sviluppo del nostro territorio».Cesaro ha ricordato i precedenti interventidell'amministrazione provinciale effettuati «con i nostrispazzamare per rimuovere i rifiuti galleggianti dal Golfoe in particolare nelle acque prospicienti i comuni delleisole di Capri, Ischia e Procida, di Pozzuoli e Monte diProcida» e quelli relativi ad «attività di monitoraggio deilavori di adeguamento dei depuratori presenti sul territorioprovinciale, con particolare riguardo all'impianto diCuma» sottolineando che è «obiettivo prioritario la tuteladel litorale napoletano perché rappresenta un'occasioneper rendere fruibili tratti di costa finora interdetti ai cittadinie per incrementare il turismo».Discesa Coroglio, belvedereintitolato a BixioLo scorso 16 aprile è stato inaugurato il belvedere di discesaCoroglio a Posillipo, intitolato al celebre compositorenapoletano Cesare Andrea Bixio, dove il sindacoIervolinohascopertounatargaricordoaluidedicata.Lalocation, ha rivelato il sindaco, sarà il palcoscenico di unconcerto dedicato alle canzoni dell’autore come la celebre«Parlami d’amore Mariù». Bixio fu autore di canzoniportate al successo da voci famose come «Mamma», cantatada Beniamino Gigli, compose la colonna sonora peril primo film musicato in Italia, scrisse per il cinema, il teatro,la radio e la televisione. «È un riconoscimento dovuto- ha commentato il sindaco - fatto con profonda convinzionea un napoletano che è stato capace di tradurre innote i sentimenti di dolcezza, bontà, di nostalgia e la ricchezzaumana dei napoletani con successi sul piano nazionalee internazionale». Alla cerimonia sono intervenutil’assessore alla Toponomastica, Alfredo Ponticelli, il rettoredell’Università Suor Orsola Benincasa, Francesco De Sanctis,il preside della facoltà di Scienze della comunicazione,Lucio d’Alessandro, e i discendenti della famigliaBixio, tra cui Andrea, (discendente anche del patriota risorgimentaleNino Bixio) che ha definito l’iniziativa «qualcosaper ricordare un pezzo di quella Napoli che era unagrande capitale europea».


QUARTIERISSIME14<strong>CHIAIA</strong>magazine 5/maggio 2010Rotonda Nazario Sauro:crociata antidegradoGiuseppe Lenzi, residente a Santa Lucia,ha intrapreso una crociata contro il degradodella Rotonda Nazario Sauro dicui sollecita la bonifica ambientale. Unadenuncia, corredata da foto, è stata inviataal sindaco, a 5 assessori competenti,alla presidenza di Municipalità eai Vigili Urbani. In essa si segnala lagrave violazione della normativa antirifiutie di quella sulla occupazione disuolo pubblico. Scrive Lenzi: «Barcaiolie pescatori hanno occupato abusivamentecon materiali, rifiuti e rottami ognispazio della Rotonda, invadendo areead essi non concesse per lo svolgimento dell’attività di noleggiogommoni e di rimessaggio/pitturazione imbarcazioni(con conseguente esalazione di vernici e solventi):attività proibite in luoghi pubblici». Lenzi parla di «discaricaa cielo aperto», di materiali «pericolosi e nocivi» e ricordaalle Autorità l’art. 328 del Codice Penale: il PubblicoUfficiale che, interpellato da un soggetto interessato, nongiustifichi il ritardo degli interventi dovuti entro 30 giornidalla richiesta, è punito con la reclusione fino a un anno.Il Pulcinella d’Oro,bambini protagonistiSì è svolta dal 6 all’8 maggio la V edizionedel Festival Internazionale dellaCanzone Classica Napoletana “Il Pulcinellad'Oro”. L’evento, ospitato dalTeatro Mediterraneo della Mostra d'Oltremare,è indetto dall’associazione culturaleEco di Napoli al fine di creareun’importantissima opportunità di interscambioculturale nel nome della tradizionemusicale napoletana qualeelemento coesivo delle diverse etnie edun grande momento di divulgazionedella cultura partenopea tra le giovanileve del canto europeo. Infatti, oltre aibambini e ai ragazzi dai 6 ai 12 anni che si sono esibitinei classici della canzone partenopea, anche altri piccolirappresentanti di alcune nazioni europee, come la portogheseCorval Celine, l'olandese Heisbroek Jeaninne e lospagnolo Fernandez Itziar si sono esibiti in brani storicicome “A tazza `e cafe”, “Io te vurria vasà” e “Comme facettemammeta”. La manifestazione ha ricevuto il patrocinodi Regione Campania, Provincia e Comune di Napoli,e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il plausodel Capo dello Stato Napolitano e del cardinale CrescenzioSepe che ha ricevuto in Curia lo staff, il coro ed i bambiniprotagonisti della kermesse per impartire loro unaspeciale benedizione.Napoli,storia di una cittàLo scorso 28 aprile nella Sala Capitolaredel Complesso Monumentale di San LorenzoMaggiore, in via Tribunali 316,l’editore della “Phoebus” Pasquale Testa,il filosofo Aldo Masullo, il dirigente dellaRegione Campania Pier Luigi Lo Presti el’assessore uscente all’Istruzione, Formazionee Lavoro della Regione CampaniaCorrado Gabriele hanno tenuto a battesimol’opera editoriale “Napoli, storia diuna città”, alla presenza dell’autore,Gennaro De Crescenzo e di Rino Sorrentino,illustratore dei volumi. Dalla leggendadella Sirena Partenopeall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C., da Federico II di Sveviaa Masaniello, da Gioacchino Murat a Maradona: parole,illustrazioni e fotografie ripercorrono le gesta di eroi delpassato e di icone contemporanee per avvicinare i più piccolialla storia del territorio. Un tassello didattico per riscoprire2500 anni di archeologia, arte e tradizioni. L'opera,divisa in 48 moduli, può essere utilizzata come sussidio allaprogrammazione per la scuola primaria di primo e secondogrado. «Da studioso - ha spiegato Gennaro de Crescenzo,autore dei due volumi - ho scelto di raccontare la città diNapoli, con le sue contraddizioni e i suoi personaggi illustri,in maniera semplice per arrivare ai più piccoli». I volumi, acquistatidall'Assessorato Istruzione, Formazione, Lavorodella Regione Campania, sono stati distribuiti gratuitamentea tutti gli operatori scolastici intervenuti alla presentazione.La propostaCREIAMO L’AREA DELLA CITTÀ CIVILEEgregi cittadini di Chiaia,sono, come il nostro presidente Napolitano, un ex studente del liceo Umberto,e, tornando a Napoli dopo quarant’anni, ho dovuto scoprire che lo spazioantistante il liceo storico della nostra città, che è stato per due secoli e mezzo ilpunto d’incontro della gioventù più colta, luogo di dotte e civili discussioni èstato oggi consegnato completamente alla giovanissima teppaglia di Scampia,dei Quartieri Spagnoli e similari. È chiaro che il pericolo maggiore dellacamorra cittadina è oggi la sua ambizione, forse incosciente, di diventareculturalmente egemone. Cioè di imporre a tutta la città il proprio modello dipreminenza basato sull’arroganza e la sopraffazione. Questi figli di camorrache stanno invadendo piazza S. Pasquale, piazza Amendola e piazza deiMartiri, nel momento in cui attivano i loro rodei di motorette sui marciapiedi,scrivono sui muri e spargono rifiuti, vogliono lanciare un chiaro messaggioalla società civile. E questo messaggio è: “Siamo i padroni della città e laprova ne è che siamo capaci di imporre a tutti il nostro modello culturale”.Altrimenti non si capirebbe perché non se ne stiano nel loro territorio evengano invece a sfidare le ire dei borghesi benpensanti. Può la società civilearrendersi a questa sfida? No, io credo che la sfida vada raccolta. E propongotre interventi. Organizzare incontri culturali in cui si dibattano temi politici eculturali. Creare un gruppo di volontari per la pulizia di Napoli, che, nelle oredella movida, raccolgano le immondizie e cancellino le scritte. Creare un’“Areadella Città Civile”, costantemente vigilata dalle forze dell’ordine e davideocamere. Inizialmente l’area potrebbe essere ristretta alla zona di Chiaia,ma quando i napoletani si saranno convinti che si può vivere bene anche in unasocietà civile, l’area potrebbe essere allargata fino a coprire tutta la città.Beniamino degli Uberti


POLITIK15<strong>CHIAIA</strong>magazine 5/maggio 2010di Marcello Fasolino“LISTA CIVICA NAPOLI”CONTRO L’IMMOBILISMO DELLA CITTÀWelcome, Benvenuti, Benvenuta! Non trovo parole più semplici eottimistiche di queste per salutare il battesimo della “ListaCivica Napoli” voluta da un folto gruppo di sinceri amanti diNapoli, in un contesto socioeconomico e urbano, tra i peggiori,quanto mai bisognoso di un comune impegno. Come la sintoniaespressa da tante volontà, decisa a raggiungere obiettivi comuni,non più delegabili a poteri miopi, oligarchici ed egemonici, chehanno penalizzato ogni disegno di sviluppo. Forare l’atavicoindividualismo, male storico, costituisce già una vittoria indirezione di un cambio di mentalità. La classe politica non devequindi essere né intimorita né guardare con sospetto a taleiniziativa ma deve considerarla come interlocutrice privilegiata.La Lista Civica Napoli, riconoscendosi nei valori del merito, delmercato, della libertà, della responsabilità e della solidarietà, sache oggi v’è un solo dovere: fare massa critica di uomini ecervelli per liberare Napoli da un diffuso degrado. E’inconcepibile che, nonostante siano corsi fiumi di denaropubblico, ci si trovi ancora nel torbido guado di Bagnoli, nellenebbie progettuali di Napoli est, nell’ibrida identità del centrostorico, nella giungla di periferie emarginate e senza futuro.Napoli è una città luminosa che non può essere più offuscata dainerzie e clientelismi. E’ tempo di responsabilità. Chi ne haveramente a cuore le sorti deve convincersi che i seri processi di“Napoliè una cittàluminosache nonpuò esserepiù offuscatada inerziee clientelismi.È tempodiresponsabilità”sviluppo vanno realizzati,coinvolgendo uomini e donne delmondo delle imprese non assistite,abituate a misurarsi con le sfide piùcompetitive e capaci di saperutilizzare competenze qualificate perattrarre risorse e capitali. Ringrazio“Chiaia Magazine” per aver ospitatogli auguri per un “battesimo” moltosignificativo, cui auspico degnofuturo e che ha visto, tra i piùimpegnati, nel primo confronto, gliamici Andrea Attena, Paolo Cutolo,Gianni Gagliardi, GiampaoloLeonetti, Annalisa Mignognae Massimo Profili.di Mimmo Della CorteSPRECHI BASSOLINIANIE PATTO DI “INSTABILITÀ”Ha bruciato 7miliardi di euro di fondi europei 2000/2007 e hacercato di acquisire anche quelli del 2008/2013 di quasi identicoimporto per iniziative senza respiro, per progetti di formazioneslegati dalla realtà e dall’odierno mercato del lavoro (vedi i 60milioni di euro per il «Progetto I.so.la.», che ha prodotto appena100 posti di lavoro precario) e per eventi di stampo borbonico(vedi i 60 milioni per il «Napoli teatro festival Italia»). Un altrocentinaio di milioni se n’è andato, poi, in consulenze, collaborazionie presunte «task force» di superesperti senza che la stessa Regionesi rendesse conto di quali vantaggi potesse trarne per sé e per icittadini. E mai dimenticare le migliaia di miliardi buttati in annidi lotta contro l’emergenza rifiuti (per poi dover attendere ilgoverno Berlusconi per uscire dalla crisi) e nelle bonifiche mai fatte(vedi quella dei Regi Lagni). Mettiamoci un debito sanitariostellare (solo quello derivato dalla cartolarizzazione supera i 10milamiliardi di vecchie lire e almeno altrettanti quelli imputabili adaltre operazioni) con tanto di dipendenti dell’Asl Na1 costretti allosciopero per avere lo stipendio. E inoltre il flagello delle societàpartecipate, 3 volte più numerose che in Lombardia e Lazio. DiCon l’exgovernatorenel solo 2008le societàpartecipatehannoaccumulatouna perditadi oltre21 milionidi euromolte non si sa a che servano ma unacosa si sa: per il solo 2008 le societàpartecipate hanno accumulato unaperdita di oltre 21 milioni di euromentre, ad esempio, l’Eav, holdingregionale dei trasporti, perde oltre100mila euro al giorno ma mascheral’emorragia con artifici contabili. Epotremmo continuare coi milionibuttati a Città della Scienza e alMuseo Madre e con le centinaia dimilioni investiti in attivitàpseudoteatrali. Le conseguenze? Pattodi stabilità sforato per oltre 1,1miliardo di euro con ricadute tragicheper la Campania: a cominciare dallacontrazione di futuri trasferimenti edai pregiudizi all’azione del neogovernatore Caldoro (vedi lastabilizzazione dei precari). Infine le delibere di spesa per oltre 100milioni che Bassolino ha firmato un po’ prima di andarsene.Eppure lui nega: «I bilanci - dice - sono in ordine e, se abbiamosforato il patto di stabilità, è per evitare che le aziende chiudessero.Ma questo non ha danneggiato i conti della Regione”. E ora sirilancia persino quale candidato-sindaco. Che coraggio!


w w w . i l 1 0 . i tanno II numero 5apri le 1O porte del piacereQuesto mese abbiamo aperto per voiLa Porta d’ingressoLa Porta magicaLa Porta virtuosaLa Porta del golL’imPortaLa Porta segretaLa Porta sul rètro


anno due n.5 maggio 2010Periodico edito da Associazione NapoliVia Carlo Poerio, 89/A80121 NapoliDIRETTORE EDITORIALEMarco MansuetoDIRETTORE RESPONSABILEAlessandra FabbroniCOMITATO DEL GARANTE DEI LETTORIRaffaele BellucciGiuseppe SavonaGabriella NapoliARTFerdinando Polverino De LauretoSTAMPATuccillo Arti grafiche srlContrada Regina Trav. via Donadio80024 Cardito (NA)Sito web: www.il10.itIscrizione al Tribunale di NapoliN° 7 del 03/02/2009Iscrizione ROC 16538Centro EraclesBodymention:Beauty day per i lettoridi Chiaia Magazine e 10Giornata porte aperte, nei giornidel 17-25 maggio e del 3 giugno2010, presso il Dibi Center EraclesBodymention, in Piazza Nolana, 13dove, si potrà sperimentaregratuitamente l’effetto dei nuovimacchinari JET-M (particolarmenteefficace contro le rughe) e DibiskinRF (particolarmente efficace contro lacellulite). Atuttiilettorichepresenteranno copia di«Chiaia Magazine-10», neigiorni indicati, verrà effettuatoun trattamento omaggio ascelta della direzione. Perulteriori informazioni:Centro estetico EraclesBodymention(Piazza Nolana, 13 Napoli)081/204862 - 347/6234574SPIRAGLIGrand HotelParker’s Chill in’ Out:delizie in terrazzaper aspettare l’estateL’estate a Napoli si apreufficialmente il 10 giugno, compliceil consueto cool party che ogni annoil Grand Hotel Parker’s celebra persalutare l’imminente bella stagione:open day per la Terrazza delle Musecon la sua spettacolare vista sullacittà che apre ad amici vecchi enuovi ospitando una serataall’insegna della freschezza edell’allegria. Flute di ChampagneLaurent Perrier accompagneranno ilbianco delle interpretazioni di pastaby Baciòt ed il rosso dell’anguriagelata in un caleidoscopio disensazioni in bilico tra caldo efreddo. IN perchè irrinunciabile,OUT perchè “stare di fuori” èd’obbligo. info@grandhotelparkers.it(ferdinando polverino de laureto)In copertina 1O sembra latestata del magazine ma non loè: 1O diventa così una parteintegrante della PASS1ONE.Forse quella più evidente.Semplicemente la CHIAVEd’eccellenza che conduce alle1O PORTE DEL PIACEREselezionate di volta in volta, cheil lettore dovrà aprire concuriosità (fra quelle che ognimese la redazione selezionerà)magari anche solo “sbirciando”dal buco della serratura. OgniPORTA rappresenta unpretesto per consentire al lettoredi spaziare dove non è maistato. O, meglio, dove in fondovorrebbe essere. Una CHIAVED’ACCESSO per tutto ciò cheè aspettativa, pulsione edesiderio, fonte inesauribile diidee, viaggi in luoghi del buonvivere e non, incontri conpersonaggi must, curiosità,divertissement ma anche unamiriade di aspetti della realtàche gioco non sono.NB Nel numerodi marzo-aprile,le foto del servizio “Chenoia il cinema di moda(Porta d’ingresso) eranodi Luca CestariOrdine dei Giornalisti,si vota il 23 maggioIl Consiglio dell'Ordine deiGiornalisti della Campania hastabilito le date delle elezioni per ilrinnovo delle cariche. Domenica 23maggio (il 30 maggio eventualiballottaggi) Professionisti e Pubblicistivoteranno alla Mostra d'Oltremare(Padiglione America Latina, ingressoviale Marconi) dalle 10 alle 18 pereleggere i Consiglieri regionali, iRevisori dei conti e i Consiglierinazionali. Può votare solo chi è inregola con le quote. Il pagamentodelle quote è consentito anchedomenica 23 maggio.In questo numero hanno scrittoAldo De FrancescoAlessandra Dell’AquilaErika QuerciaFebo QuerciaII


Curiosità e segretidei gioielli del museodi San Gennaro.Il direttore Jorio:«Il 90% delle “meraviglie”esposte fu realizzato damaestranze napoletane»“SONO DEVOTOALLA LOGICAEASAN GENNARO”Pietro Treccagnoli(Incipit di “Elogio di San Gennaro”,Tullio Pironti Editore)IV/TESORO SANTOVI/LA CITTÀ DEI SANGUI


TESORO SANTOIV


RRisalendo ilcardine della NapoliLagreco-romana, nel cuoredel centro storico, si trova ilMuseodelDuomodiSanGennaro, piccolo scrignointeramente dedicato alle“meraviglie” del santo protettoredella città. Argenti, smeraldi, rubini,brillanti sono solo alcuni deglielementi che compongono un tesorounico al mondo, frutto di donazionidi re, imperatori, regine e papi, maanche dell’opera della Deputazioneche ancora oggi lo custodiscegelosamente nella sua interezza. Unvero e proprio viaggio a ritroso neltempo che ripercorre la straordinariacapacità di argentieri e scultorinapoletani le cui opere recuperate ericonsegnate al pubblicoarricchiscono di anno in anno ilMuseo; dopo l’esposizione dicapolavori come il collare, la croced’altare, la mitra vescovile, il caliced’oro zecchino, il preziosissimoostensorio, sono state finalmenterestaurate ed esposte, quattro statuelignee, che dopo 240 anni hannoritrovato la loro originariacollocazione, restituendo al popolonapoletano una importantissimatestimonianza della scuola diintagliatori e scultori partenopei delSeicento e del Settecento.di Erika QuerciaIntervista a Paolo Joriodirettore del museo diSan Gennaro.Come commenta gli ultimidati relativi all’affluenzadei visitatori nel museo?L’impressione è che ci sia statoun notevole aumento del turismoa Napoli in questi ultimi periodi,e non mi riferisco soltanto alMuseo del Tesoro, ma ancheall’affluenza sempre crescente intutti i luoghi d’arte della città.Senza dubbio il museo habeneficiato dell’esposizione diquattro statue lignee del ‘700,da troppo tempo relegate neidepositi della cappella,volutamente organizzata inoccasione della Pasqua2010 per ricreare uncollegamento conla tradizioneche voleva questi bustiesposti l’ultima volta nellaPasqua del 1775; unariproposizione che ci hapermesso non solo di superare ilrecord di affluenzaregistrato nel 2005, maanche di far riscoprire aivisitatori un museo in continuaevoluzione.Cosa svela in merito ai gioiellisegreti?Sono stati classificati diecigioielli come le dieci meravigliedeltesorodiSanGennaro,(dicui cinque si trovano nel museo ecinque sono nel caveau del Bancodi Napoli), non solo perché sonoveri capolavori ma soprattutto perl’enorme valore simbolico cherappresentano, come ad esempiol’ostensorio di Murat del 1808; èuno dei tesori più ricchi al mondosuperiore al valore dei gioielli dellaPaolo Jorio, direttore del Museo del Tesorodi San GennaroCorona d’Inghilterra e delloZar di Russia, sia permanifattura siaperché laDeputazione è statain grado dimantenerlo integrodal 1305.Esiste un rapporto tra il tesorodi San Gennaro e il BorgoOrefici?Sì, infatti a settembre uscirà unlibro intitolato “Le diecimeraviglie di sanGennaro” in cui vi sonodocumenti inediti cheattestano che oltre il 90%delle opere è di maestranzenapoletane. Si suppone,quindi, siano statirealizzati in gran partenel Borgo degliPasqua2010 è stata comequella del 1775. Il Museodi San Gennaro quest’anno,infatti, ha volutorestituire alla cittàun’antica usanzapopolare in cui venivanoesposti ilVenerdì Santo sull’altaremaggioredella cappella trebusti lignei: laVergine addolorata,l’ArcangeloRaffaele el’Ecce Homo.Un’usanzaritrovataIn questa occasione chi si reca arecitare un’Ave Maria riceve100 giorni di indulgenza. Ilgiorno successivo, il sabatosanto, questi busti vengono ritiratiper far posto alla statua ligneadel Cristo risorto. Questo“rito” si ripeterà ogni anno inricordo della straordinaria devozionenapoletana.Orefici. Proprio qui lavorò MatteoTreglia autore dellapreziosissima mitra. Miauguro quindi che si possadare origine a un recuperoculturale con il borgo stessocreando degli itinerari adhoc che dal museo conducanonel luogo in cui si tramanda dasecoli la sapiente arte orafa.In programma altri eventi?Durante il Maggio dei Monumentiè stata inaugurata un’altramostra in collaborazione con ilCervantes di Napoli dedicataalla Napoli spagnola. Settebusti di santi spagnoli ecompatroni di Napoli sonoesposti in un percorso logicoche testimoniache “Napoli eraspagnola”.V


AA Napoli c’è tanto diquel sangue che una delleespressioni dialettali più gettonate è«iettà ‘o sanghe». Paradossalmente, però, lacittà più che «iettarlo», lo conserva. Non a caso,Jean Jacques Bouchard, in un reportage del 1632,definì la città «urbs sanguinuum» (la città deisangui), sbalordito per le tremila reliquie di sacrigrumi di santi e beati custodite nei conventi o indimore private. Una classificazione del 1951, invece,contava in Italia ben 190 ampolle «sanguigne»venerate dai fedeli cattolici, la maggior parte dellequali si trovavano a Napoli. Ma la storia partenopea,come è noto, è racconto di prodigi. È un film sacro eprofano, scritto, diretto e interpretato da un popoloamante degli effetti speciali.È possibile, quindi, che tre miti come San Gennaro,Raimondo Di Sangro e Maradona, apparentementesenza legami, abbiano qualcosa in comune. Chi in unmodo e chi in un altro, entrambi scioglievano ilsangue. Al pibe de oro bastava una finta; al principe diSansevero, «stregone» e letterato del Settecento,serviva un cocktail alchemico per riprodurre (esmascherare) nel suo laboratorio a San DomenicoMaggiore il «miracolo» di San Gennaro. Del patrono diNapoli, invece, sappiamo che il suo sacro grumo siliquefa, di regola, tre volte all’anno: il 19 settembre(anniversario del martirio), il 16 dicembre (data in cui,nel 1631, il santo si rivelò al popolo e fermò la furiadel Vesuvio) e il sabato che precede la primadomenica di maggio (ricorrenza della traslazione delcorpo del santo da Pozzuoli a Napoli).La scarsità delle notizie storiche sul santo guappone el’incertezza della Chiesa circa il suo miracolo,convinsero papa Paolo VI, nel corso del ConcilioVaticano II (1962-1965), a retrocederlo in «serie B»,ovvero a santo «a responsabilità limitata» destinatoesclusivamente al culto locale. I napoletani, colti disorpresa, reagirono a modo loro. Su un muro cittadinocampeggiò in quei giorni l’inequivocabile scritta: «SanGennà futtatenne». Nell’anagrafe dei cieli, secondouna ricerca negli Acta Sanctorum (Atti dei santi)nel 1926, i San Gennaro martire erano più diuna dozzina. Tra questi figurava «SanGennaro vescovo di Benevento emartire» che, stando allatradizione, nel 305 si recò a Miseno per incontrare ungiovane diacono incarcerato in seguito allepersecuzioni anticristiane di Diocleziano. Imprigionato,fu condannato a essere straziato dalle belve, che però,davanti a lui si fermarono. Il giudice Dragonzio, allora,optò per la decapitazione. Il martirio del santo sarebbeavvenuto a Pozzuoli, tra i fumi della Solfatara. Laprova, piuttosto discussa, è il ritrovamento di unapietra marmorea, conservata nella Chiesa di SanLa cittàdei sanguiSan Gennaro non hal’esclusiva del sanguesciolto: la mappadelle altre liquefazioniGennaro a Pozzuoli su cui, si racconta, fu poggiata latesta del santo e che, ancora oggi, in contemporaneacon la liquefazione del sangue nel Duomo di Napoli,cambierebbe colore. Declassato e decollato, masoprattutto dimenticato. Su San Gennaro, infatti, dopola sua morte, calò un silenzio secolare. Una cosa ècerta: il suo corpo non riposò in pace. Le spogliesubirono una sfilza di spostamenti e traslazioni:dall’agro Marciano («tra la Solfatara e il cratere diAgnano»), alle catacombe di Capodimonte (quicominciò la venerazione popolare per i suoi resti), daBenevento (nell’831 il trafugamento fu architettatodal duca longobardo Sicone), all’Irpinia (nel 1156 lesue ossa furono murate nell’altare maggiore delsantuario di Montevergine). Finalmente, il 13 gennaio1497, le reliquie tornarono a Napoli e furonosistemate nella Cappella del Duomo. A sancire il«riscatto» di San Gennaro, martire «cornuto emazziato» e per questo fortemente partenopeo,provvede una data che, dopo secoli d’oblìo, risveglia lastoria del santo. Il 17 agosto 1389, per la primavolta, il «miracolo» della liquefazione del sangue vienestoricamente documentato. Da quel giorno, il mito è


tratto. Poco importa seil partito degli scettici fa notare cheil ritorno di San Gennaro coincide propriocon quel periodo in cui era di moda il«tarocco» sacro: liquefazioni contraffatte e uncommercio di reliquie «pezzottate», infatti,tenevano banco. Poco importa, perché il napoletanoha fede più nei segni visibili che in quelli invisibili.Anzi, più ce ne sono e meglio passa ‘a nuttata. Unaltro prodigio è dietro l’angolo: San Gennaro non hal’esclusiva sul sangue sciolto. Se non tutti sanno, adesempio, che Santa Patrizia - monaca bizantina mortaa Napoli nella metà del VII secolo - è la patrona diNapoli, pochissimi sono a conoscenza che il suopresunto sangue, custodito nel monastero di SanGregorio Armeno, è soggetto ogni 25 agosto almisterioso fenomeno della liquefazione. Si dice chenell’VIII secolo un cavaliere, nascostosi presso ilsepolcro della santa, tolse un dente dalla bocca dellapatrona, provocando una fuoriuscita di sangue,raccolto poi in ampolle dalle suore. Nello stesso luogodel centro storico partenopeo si conservano e siliquefano i «resti ematici» di Sant’Andrea da Avellino,San Lorenzo e San Giovanni Battista. Nell’anticomonastero angioino delle Clarisse - per megliointenderci «’o Munasterio ‘e Santa Chiara» - in piazzadel Gesù, il 3 agosto e il 25 dicembre si liquefa ilsangue di Santo Stefano: il «prodigio» non si ripeteregolarmente, con buona pace delle monache. Unadocumentata tradizione, difatti, vuole che loscioglimento del sangue annunci la morte dellaSuperiora in carica. Altra reliquia, altra liquefazione: il2 agosto nella Chiesa di S. Maria della Redenzione deiCattivi a Port’Alba, l’evento clou è la fluidificazione delsangue di S.Alfonso Maria de’ Liguori, autore fral’altro della celebre cantata pastorale «Quannodi Massimiliano De FrancescoIl santo in 10 pillole1) Il vero nome di San Gennaro era Ianuario. È patrono di Napolidal 472 d.C.2) Gennaro è il santo patrono di Napoli, ma non l’unico: fino al XVII cen’erano altri 5 (Atanasio, Aspreno, Eufebio, Severo e Agnello). Dal ‘600 aoggi sono diventati circa 50. Un esercito.3) Ufficialmente San Gennaro non protegge solo i napoletani, ma anche i gliorafi e i donatori di sangue.4) Nel 1964 la Chiesa ne ridimensionò il culto. La città reagì con una scrittacubitale su un muro: «San Gennà, futtetenne».5) Nel 1799, in piena rivoluzione giacobina, il miracolo della liquefazioneavvenne davanti alle truppe francesi. Il popolo dei lazzaroni sanfedistiaccusò il santo di…tradimento: in rua Catalana apparve un immagine in cuiSant’Antonio prendeva il «rivoluzionario» San Gennaro a scudisciate.6) Le pie donne, vestite di nero, che lo venerano in cerca di grazie, loapostrofano a tu per tu con i seguenti epiteti: faccia ‘ngialluta ( per latonalità di colore che, sotto le luci, assume il trecentesco busto argenteo delsanto), santo guappone (perché insuperabile nelle grazie), santone nuosto(appellativo confidenziale e un po’ ruffiano), spione d’ò paradiso (siattribuisce al patrono, attraverso l’osservazione delle fasi del miracolo, ilruolo di termometro-spia della disponibilità di Dio nei confronti della città)7) Del fenomeno della liquefazione del sangue gli scienziati dicono:«Sfuggealle fondamentali leggi della fisica». Praticamente in linea con una città chesfugge a ogni interpretazione.8) Di Lui in persona scrisse Alessandro Dumas padre: «San Gennaro? Primadi tutto un cittadino, che non ama in realtà che la sua patria: la proteggecontro ogni pericolo, la vendica di tutti i nemici. Se il mondo intero fosseminacciato dal diluvio Lui non alzerebbe un mignolo. Ma se la minima gocciad’acqua nocesse al raccolto della sua città, San Gennaro muoverebbe cielo eterra per riportare il bel tempo». Insomma, santo sì, ma fazioso almassimo.glinascette ninno». Nella Chiesa del Gesù Vecchio,invece, il 21 giugno avviene lo scioglimento delsangue di S.Luigi Gonzaga e San Pantaleone. Ilprodigio dei prodigi vede coinvolto proprioquest’ultimo, decapitato nel 325 a Nicomedia sottol'imperatore Massimiliano. Il suo sangue pare sia il più«donato» in Campania (e non solo).Una grossa ampolla con il presunto sacro grumo,mescolato ad altro materiale, si trova nel duomo diRavello dagli inizi del Seicento. La liquefazione simanifesta tra il 27 luglio e il 14 settembre, o ancheoltre, senza che nessuno maneggi l’ampolla. Ma suereliquie si trovano anche ad Amalfi, Vallo dellaLucania, in alcune cappelle private e nelle chiesenapoletane di San Gregorio Armeno, di San Severoe dei Santi Apostoli, a Roma e a Madrid.Nonostante San Pantaleone giochi su piùampolle, non ha scalzato San Gennaronell’hit parade del sangue vivo. SanPantaleò, nun te fa ‘o sangheamaro.9) Che San Gennaro sia ecumenico, per cosi dire un luogo dellamente, lo dimostra la devozione dei partenopei sparsi per ilmondo. Un esempio? A Little Italy (New York), ogni anno ametà settembre, convergono da tutti gli angoli degliUSA circa 30/40mila partenopei perfesteggiare la giornata del santo patrono.Un legame che non muore.10) 7 dicembre 2003: Sala Nervi inVaticano. Michele Giordano, vescovodi Napoli, e Giovanni Paolo II , allapresenza di migliaia di fedelipartenopei, si salutano così. Ilcardinale premette:« Santità, inapoletani pregano San Gennaroperché La preservi e La custodisca». IlPapa rilancia:« E io pregherò il vostroaugusto patrono perché interceda per voinapoletani». San Gennaro innanzitutto, ascanso di equivoci.VII


Ognifavolaè un giocoed è verasoltantoa metàIX/Il ragazzo dei treni


CCristianoVerde ha 31 anni, unsorriso cordiale e un belpo’ di speranze. Ma la sua èanche la storia di un donospeciale: ha un’anima che valeper due. Cristiano, infatti, è unragazzo autistico ma è anche unpittore nato. Insomma uno che hamesso d’accordo due cose agliantipodi: perché, se è vero che,come tutti gli autistici, a volte ècandidamente distante, è anchevero che, come tutti gli artisti,possiede la sapienza del bello percomunicare col prossimo. E così,amato e coccolato in famiglia,Cristiano di suo ci mette sentimentoe talento, papà Vincenzo e mammaAnna invece pensano al resto,come quando, da ragazzino, lohanno indirizzato prima all’Istitutod’Arte e poi all’Accademia di BelleArti. Investimento azzeccato,perché questo figlio senza calcoliné strategie, così semplice ecomplicato allo stesso tempo, li haripagati con gli interessi,accettando, sia pure a suo modo,la mischia e il confronto col mondo:nel suo curriculum, infatti, dal ’97al 2010, ben 27 partecipazioni acollettive, estemporanee e concorsie un medagliere di tutto rispettocon targhe, premi, trofei. Mai unapersonale, però. Almeno finchè, adaprile, Anna e Vincenzo, da bravipromoter, non gli hannoorganizzato una mostra nellasaletta presidenziale della stazionedi Mergellina. Un fazzoletto dipochi metri quadrati, decisamentespento e sotto chiave da un pezzo,che le tele di Cristiano hannomiracolato in un universo colorato,geniale, fiabesco. E lui al centrodell’evento: giacca e cravattaimpeccabili, cuore a mille, etuttavia nessun problema a calarsinei panni insoliti di cerimoniere nelpaese delle sue meraviglie. Proprioquelle che dipinge esclusivamentedi notte perché sta «piùtranquillo», nel piccolo laboratorioarrangiatogli dai genitori sullaveranda di casa. Già, laveranda di casa in viaDiocleziano: elementochiavenel destino diCristiano.Cristiano Verde:la storia di un donoIl ragazzodei treni


Perché da lì luisi è affacciato fin dabambino, innamorandosiperdutamente di quello chevedeva di sotto: i treni di undeposito delle Ferrovie o quellisaettanti sui binari dellametropolitana. I treni: un chiodofisso, una passione coltivataleggendosi tutto il leggibilesull’argomento o andando in girocon mamma e papà a cercarsi su egiù per l’Italia le placidestazioncine paesane, quelle un po’di Alvaro Mirabellieroiche, magari arrampicate su unmonte, magari dismesse. E così,proprio di fronte a treni e stazionisi scioglie il mistero dell’anima diCristiano che in queste occasioni fail pieno di emozioni per poitrasferirle puntualmente su tela.Ponti, binari, passaggi a livello,treni imponenti, trenini svitati, ealberi, fiori, montagne a fare dasfondo: il tutto impastato in unostrepitoso tripudio di tinte pastellofino a ricavarne tanti, piccoliincanti pittorici. Non solo treni,però. Cristiano dipinge anche igatti: e talmente bene che vienvoglia di accarezzarli. In dueparole: talento puro. Quello di unragazzo che mescola, senzasaperlo, Balthus e HenryRousseau, Munch e Ligabue.Quello di un bimbo un po’magico che crea stuporipiù grandidi lui.


De Simone porta “El Diego” al San CarloIl Napoli TeatroFestival Italia celebrail mondo del calcio. Lamanifestazione, infatti, partiràil 4 giugno con “Football Football”di Haris Pasovic in scena alReale Albergo dei Poveri. Uno spettacolofisico, energico, divertente eserio per celebrare il gioco più bellodel mondo che travalica nazioni,ideologie e religioni. A seguire, il 5 e6 giugno al Teatro San Carlo il maestroRoberto De Simone porterà inscena “El Diego - Concerto N. 10”.Nell’anno dei mondiali di calcio, iltempio della lirica apre i battenti all’idolo“profano” della città di Napoli,Diego Maradona. Le sueimmagini e quelle della città impazzitaper le sue magie saranno accompagnatedall’orchestra del teatrosimbolo della città che eseguirà lemusiche di un napoletano illustre,fantasista delle sette note. De Simone,infatti, ha scelto come colonnasonora degli “acuti” calcistici del PibeDe Oro una cantata per grandebanda e voci maschili. Una sinfoniaper celebrare Napoli ed il suo santo“laico”.LAPORTADELGOLXIV/Carratelli,l’aquilone giramondoIn qualunque angolo del mondo c’è un bambino che tira calciad un pallone e milioni di adulti che vorrebbero essere quel bambino


“Mazzarri?Un Filme ungiudizio:Otto emezzo”Mimmo Carratelli (a sinistra)con Antonio GhirelliDa Calciopoli ai Mondiali 2010: ritratto-intervista del giornalista-scrittoreCarratelli, l’aquilone giramondoXIV


HHa girato ilmondo con una “Lettera22” su “carrette del cielo edel mare”, Dc 9, jumbo jet,anche in mongolfiera. Inviatospeciale, puntuale come “El Nino”:arrivava prima lui poi la notizia.Monaco, Los Angeles, Mosca... “Ilmondo non si è fermato mai unmomento”. Nel suo “Grand tour”manca solo il Vietnam. C’è però ilsentiero di “Ho Chi “Minchia!”, unreportage sullo Zen di Palerno. “Dovesta “Zen zà”. Oggi la sua “lettera 22”ha perso qualche tasto, non la testa: èsulla scrivania, fa da “escort” a uncomputer innamorato e rovente.Scrivete: m. carratelli chiocciola... e visarà risposto: “Sto a Tilestown, ilvillaggio delle donne blu più belle delmondo. Sono in vacanza con il mio“Cuore colorato”. Torno, appenachiudo “Ferramenta & colori”. Maipreso appunti in vita sua, solocontrappunti, garbati, ironici, sorridenticome quel suo volto da “rossobelpelo”.Nulla da spartire con le piogge acideSudd”,ricordiamo insieme i“brifing fiume” al “Mattino,ai tempi dell’imperatore Zavoli,quando il divo Sergio, di fronte“alle odierne emergenze, nequizie,insultanti incontinenze di miserevolitalk show” ammoniva la redazione nel“Processo alle toppe” del giorno:“Ragazzi, purtroppo è caduta ognisegnaletica”. “Codice dell’Estrada”,pezzo rubato a parte, tornando adaltre ruberie, davanti all’aquilone diMimmo, parcheggiato alla RotondaDiaz, gli chiedo: dopo i“supplementari” di Calciopoli che nesarà della segnaletica del calcio,staneremo “I topi nel cacio”?Il gioco del cacio è diventatoappetitoso. È il cacio-danaro.Calciopoli andrò oltre i supplemenari.Ai calci di rigore. Ma c'è rigore inItalia?Altre “intercettazioni”, che “primi esecondi tempi ai tempi” di NiccolòCarosio, impalato davanti a unmicrofono, che cantava a tutto campo:d’oro, a chi unbidone d’argento.Esclusa l’Asia, per conflittod’interesse, come potràevolversi il caso arbitri, il caos“giacchette pulite”?Ecoballa d'oro a Frappampina.Bidone d'argento a Palanca. Oggi ledivise degli arbitri non sono più nerema colorate. Si dovrebbero vederemeglio le macchie.Ricordi il sogno di Eugenio Montaleche disse: “Sogno che un giornonessuno faccia più gol in tutto ilmondo”. Anche se parlava di campiminati e di bomber kamikaze.Possiamo noi aggiungere gol senzatrucchi?Il trucco c'è sempre, ma oggi si vedecon le trenta telecamere di Sky.È vero che il Comandante Lauro,fazzoletto bianco e cuore azzurro,incrociò un arbitro padano al VecchioCollana e gli disse da sorrentino doc:“Bravo, ti devo mandare uncaciocavallo” e che il padano, facendofinta di non capire, gli rispose: “Iodi Aldo De Francescodei “pizzini di Mourinho”. La sua vita èun carosello senza manganelli.Nell’ultimo Carosello, tutto napoletano,ha fatto l’en plein del gradimento.Sport, cronaca, costume e malcostume,romanzi o sillabari, dispense emalpensa: Carratelli non ha confini. Esi global. Cross rapidi e secchi allaHemingway, bomber alla Brera,dribbling da Soriano story, assist allaGhirelli. Pagella da dieci e lode: di“Tutto un pop”, è questo MimmoCarratelli, popolare giornalista escrittore napoletano. Vive e risiede aNapoli per l’ufficio anagrafe, QuartiereSan Ferdinando Posillipo, abita peròsu un aquilone, “Nel blu dipinto diblu”. Incontrarlo è una fiesta. Stavoltagli rubo un “pezzo”. MentreIervolino annuncia di volersiritirare al Polo Nord eBassolino, dopo lo sfratto,è già al “Polo35 ° del secondo tempo di Fiorentina-Pro Patria: “Batte Pin, Chiappella“intercetta” e sventa il gol. Quando, incampo e fuori campo, colava il sudoredi arbitri, allenatori, calciatori,raccattapalle e bagarini. Salveremoalmeno un po’ d’erba, di verde?Si annunciano campi d'erba sintetica,quell'altra se la fumano.O finirà tutto nel termovalorizzatore,la “differenziata arbitrale”? Chifischierà la fine di questa bruttapartita?Collina che non ha peli sulla lingua eneppure in testa.A Maggio si canterà ancora: Era deMoggi...Luciano mi regalava i suoi sigari,però non sono stato convocato daipm Guarducci e Capuano.Hai conosciuto tantifuoriclasse, a chi darestioggi la ecoballafaccio l’arbitro di calcio, non ilfantino”...Lauro neanche li conosceva gli arbitri.Ferlaino sì e sapeva che farsene.Mi dai il titolo di un film per il VesuvioLaurentiis, “er fumino”...Piccolo Cesare. È un vecchio film conDouglas Fairbanks.E per Mazzarri?L'uomo sodo. Oppue l'uomo incamicia. Ma se vuoi un film e ungiudizio: otto e mezzo.Che cosa suggeriresti, se un tuo spotpotesse salvare lo sportAmiamoci e partite.Ultima domanda: che cosa farà l’Italiadi Lippi. Un pronostico e unauspicio...In Sudafrica l'Italia arriverà inaereo. È l'unica certezza. Dovealtro potrà arrivare non so. Infinale vedo l'Argentina delpibe de oro.XV


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LAPORTASEGRETAXVIII/La donnache sussurra ai cavalliTra le tante leggende che si tramandanoper spiegare il motivo per cui i Beduinihanno distinto i cavalli Arabi puri in piùlinee di sangue, o famiglie, la più nota eaccreditata è quella che narra la storia delProfeta e delle cavalle assetate. Secondoquanto si racconta, il Profeta aveva tenutoun centinaio di cavalle per qualche giornorinchiuse in un paddock senza abbeverarle.Eppure poco lontano scorreva un frescotorrente di montagna. Quando finalmenteMaometto fece aprire i cancelli, le cavalleassetate si precipitarono al galoppo verso il corsod’acqua, desiderose di bere. Prima che vipotessero arrivare, però, Maometto ordinò altrombettiere di suonare il segnale di adunata: 5femmine si staccarono dal branco immediatamente,senza avere bevuto neanche un sorso d’acqua egalopparono fino al luogo del raduno, nitrendocontente. Risposero immediatamente al richiamo delpadrone, noncuranti della sete ardente. Per la loroobbedienza incondizionata, il Profeta le benedisse edopo aver posato la mano sulle loro criniere le battezzò,una dopo l’altra: Abayah, Kuhaylah, Saqlawiyah,Hamdaniyah e Hadbah. Queste cinque femmine, le “AlKhamsa”, sono considerate le capostipiti dalle qualihanno origine tutti gli Arabi puri. (l.c.)La leggenda - Maometto e le cavalle assetateOgnunoha una passionenascostache muoredalla vogliadi raccontareagli altri


TTredici ettari diverde circondati dapini centenari, con vista atutto campo sulle colline delFortore, spartiacqueappenninico tra Tirreno eAdriatico: è qui, a pochi chilometridi distanza da Benevento, cheAdriana Donatiello e il marito, ilnotaio Francesco Iazeolla, hannodeciso di costruire la loro abitazione,dopo tredici anni trascorsi in Veneto.Ed è qui che hanno trovato il luogoideale per realizzare il centro ippicoAdriana, che prende il nomeappunto da colei che vi si dedica daanni con grande passione. «Quandosiamo arrivati, nel 1997, c’eranosolo i pini e un vecchio casolareabbandonato - racconta la signorailluminando gli occhi di ricordi -. Perprima cosa abbiamo ristrutturato lacasa colonica e fatto costruire lascuderia da una società altamentespecializzata, la Rinco. C’era Arbìtrche aspettava…»Arbìtr è il purosangue arabo che hatrasformato Adriana in amazzone eha dato inizio alla sua vocazioneippica. «L’ho acquistato nel 1994assieme ad un altro purosangue,Kazir, che avevo regalato a miafiglia allora bambina. PurtroppoKazir morì di infarto dopo poco e daallora Paola non si è mai piùaffezionata a nessun altro cavallo.Ora si è convertita a quelli d’acciaio,ama le motociclette, ma qualchevolta ancora monta a pelo Arbìtr eacquistati dallaprincipessa Alia diGiordania.«Nel tempo - raccontaAdriana - alla scuderia si sonoaffiancate le capanne con grandipaddocks per permettere ai cavallidi pascolare in libertà, la clinicaveterinaria seguita da tre veterinariippiatri, con box per sala parto, salaraggi, anestesia, sala operatoria e ilcentro d’inseminazione artificialeequina con banca del seme. Gliamici che lasciano i loro cavalli danoi in pensione estiva o annuale -continua sorridendo - dicono che livizio come se fossero in un albergoa 5 stelle. Non posso farci niente,non riesco a fare altrimenti». In effettiil servizio è impeccabile: cambio deltruciolo di abete rosso nella lettieradue volte al giorno, abbeveratoi chespiega latitolare – che gli atletidel Coni potrannodisputare qui sia concorsinazionali che internazionali».Accanto al campo di equitazioneper la scuola, che misura 30x42metri e che d’inverno è coperto, iproprietari stanno attrezzando unaltro campo di 50x80 metri, inprevisione delle gare agonistiche. «Èil nostro prossimo obiettivo – diceAdriana – Per il momento, però,intendiamo potenziare il maneggio eproseguire con la scuola».Il centro infatti organizza lezionispecifiche per bambini, perprincipianti e agonisti.Gli allievi sono preparatitecnicamente da istruttori federali ingrado di fornire la preparazionenecessaria alle varie fasidell’addestramento sportivo.«Alla scuola pony – specificaAdriana - si possono iscrivere tutti ibambini che hanno compiuto iquattro anni di età. Sotto l’attentaguida dell’istruttrice F.I.S.E., gli allievipiù piccoli vivono un’importanteesperienza formativa, divertendosiallo stesso tempo. E dall’età di ottoanni, se sanno già “battere sella”possono poi passare al cosiddettosuper pony, cioè alla preagonistica».Scuola a parte, la posizione delCentro e la bellezza del paesaggio siprestano poi particolarmente adattività di puro benessere per lospirito. Lasciati alle spalle i clamoridi Laura Cocozza / foto di Antonio Citrinocorrono insieme. È l’unica che ha ilpermesso di farlo». Arbìtr ora havent’anni, una bella età per unanimale della sua razza, ma èancora l’orgoglio della sua padrona.Fronte ampia, occhi grandi edespressivi, mascella robusta e collodalla curva armoniosa, questoesemplare proveniente da unallevamento di Tersk, sul lagoBalaton, nel 1995 ha vinto il titolodi Riserva Campioni a Mentòn, ilcampionato europeo dimorfologia equina araba. Poi,come stallone, ha dato inatali anche a duepuledri poisi azionano automaticamenteall’avvicinarsi del muso, lavaggio easciugatura con lampade adinfrarossi, pasti abbondanti e variati.Senza parlare della pulizia, davveroesemplare, e della straordinaria lottabiologica agli insetti che determinal’assenza (ideale anche per gliuomini) di mosche e zanzare.Accanto a quest’attività, dal 2000 ilcentro ha iniziato l’attività di scuola,mentre a settembre dell’anno scorsoha aperto al pubblico comemaneggio e, quest’anno, haottenuto l’affiliazione olimpicadella Federazione ItalianaSport Equestri (F.I.S.E.).«Ciò significa –della città, la frenesia, le ansielavorative, è infatti il luogo idealedove ritagliarsi una giornata acontatto con la natura, magaripasseggiando a cavallo lungo un“tratturo regio”, un percorsoantichissimo nato per latransumanza delle greggi, chegiunge fino a Termoli, oppurepartecipando ad un pic nic sotto losguardo della “Bella Dormiente” delSannio, la montagna cosìbattezzata da D'Annunzioperché ricorda il profilo di unadonna distesanell'abbandono delriposo.XVIII


La storia del purosangue arabo Arbitr e il sogno realizzato di Adriana: un centroippico, a pochi chilometri da Benevento, tra i più esclusivi e attrezzati d’ItaliaLa donnache sussurraai cavalli


XXII/IL CORPO (GRASSO) DI NAPOLI“ ‘O ssaie ca tiene ‘o ggrasso dint’ ‘o sango?nun può magnà sta rroba staie a ddieta!”Ma c’aggia ‘a fa? ‘o ballerino ‘e tango?Sulo magnanno ‘o stommaco s’accuieta...*Dalla poesia “’A mpustarella”di Raffaele De Novellis(Dal libro “‘A marenna” di Irene Salinas,A.Gallina Editore)Non importaciò che è,ma quelloche diventaimportante:un’irrinunciabileporta-spiasu ciò chenon si puònon sapere


Il Corpo(Grasso)di NapoliL’allarmelanciato dallochef Iaccarino:la gioventùpartenopeaè tra le piùobese d’ItaliaXXII


NNapoli fanalinodi coda in tutte leclassifiche sulla qualitàdella vita: una croce che ipartenopei si sono abbracciatida tempo, reggendosela pure congran dignità. E invece non va né suné giù l’ultimo boccone amaro che lestatistiche assegnano alla città: ilprimato europeo dei bambini obesi.Un popolo di baby ciccioni. Undisonore con la D maiuscola perchéin questo caso non c’entrano leistituzioni, retaggi storici disgraziati,o qualsiasi altro classico paravento aiguai della metropoli: qui c’entranomodelli-spazzatura di vita, presicome vangelo da una barbariebenestante e accessoriata che haconsegnato i propri figli al massacro.Giovani generazioni sottomesse almulino bianco, abboffate dallemerendine, rincoglionite dagli sms.Una deriva da cibo tossico e lifestylesedentario contro cui, intanto, haintrapreso una vera crociata LiviaIaccarino, patron dello storicoristorante «Don Alfonso» diSan’Agata dei due Golfi, noto peraver fatto da apripista alla dietamediterranea nell’alta cucinaitaliana. Ma è come svuotare il marecol cucchiaino. Convincere il greggea cambiare? Un’impresa. E così fatenerezza persino il libro «Amarenna’» di Irene Salinas, (AdrianoGallina Editore) che riscopre, con unpiccolo, colorito affresco, il fascinostorico del bastone di pane cafone,farcito di «pane, cicule e ricotta» o di«puparuoli», se non di immortale«pummarola»: fenomeni ipercaloricidi gastronomia vesuviana che uncristiano lo tenevano in piedidall’alba al tramonto, e magro comeun chiodo per giunta. Ora invece ècorpo a corpo quotidiano con labilancia: con le lancette cheschizzano in alto per colpa diadditivi, coloranti, integratori,idrogenati vari e schifezzegeneticamente modificate: un trionfodella chimica da masticare che hatrasformatolasaluteinunasperanza remota e ha messo lagente in fila sull’uscio di dietologie nutrizionisti. E loro, glispecialisti, oggi sonodavvero l’ultimaspiaggia.Napoli è donna, ecome donna è anchemamma: una di quellemamme che passano ore inpalestra, bilanciano le caloriedellapropriadietainmodomaniacale,ricorrono alla chirurgiaestetica per eliminare accumuli digrasso e cellulite, ma paradossalmentenon si accorgono dei chili ditroppo dei loro figli.Secondo dati statistici sembra cheil 33% dei bambini napoletani siaobeso, dato allarmante se si consideranole conseguenze che possonoderivarne, sia di natura fisiologicae motoria, sia sociale (in genere ibambini obesi sono quelli maggiormentederisi).Nonostante il bambino cicciottelloispiri più simpatia di uno magro,che anzi, tende a preoccupare il genitore,bisogna prestare molta attenzioneal peso dei bambini.Come fare allora ad evitare drasticheconseguenze?Vademecumper le mammedei bimbi grassiEcco un breve vademecum:1.Non usare «alimenti speciali perbambini»: spesso contengono moltizuccheri, grassi e additivi.2.Svuotare cucina e frigorifero daicibi tentatori (patatine, merendine,cioccolata, succhi di frutta) e sostituirlicon gli alimenti giusti (acqua,tè, frutta, fette biscottate, yogurt).3.Offrite a vostro figlio almeno 5pasti ripartiti sull’arco della giornata(colazione, spuntino, pranzo,merenda, cena).4.Fare del pasto un momento dipausa per stare insieme e parlare(quando si guarda la televisionenon ci si accorge di quanto e dicosa si mangia).5.Evitare che il bambino mangitroppo in fretta; così facendo, nonsi sazia mai e dopo una merendinane chiede subito un’altra.6.Abituare il piccolo ad assumerequotidianamente una quantità discretadi verdure cotte o crude, piùricche di fibre, che riempiono lostomaco e rallentano l’assimilazionedelle sostanze introdotte.7. Non usare il cibo come premio.8. Ridurre il tempo dedicatoalla televisione/computer a favoredi attività più dinamiche.(f.q.)Miraggi e svantaggi delle diete “fai da te”Da una recentestatistica è stato evidenziatoche una delle parole più digitatesu internet nei motori di ricerca nelperiodo tra aprile e luglio è, ovviamente,“dimagrire”. Un sondaggio ha inoltredimostrato che sette persone su dieci cercanoun modo semplice per perdere pesovelocemente, senza diete e soprattutto senzaattività fisica, ed ecco che fioccano rimediinfallibili che promettono l’impossibile: pilloledimagranti più colorate del viagra, frappè diamminoacidi e anfetamine, “sciroppi” magici epozioni elaborate personalmente da HarryPotter, per arrivare sulla spiaggia senza quegliantipatici “rotolini” di ciccia che, con senno dipoi, si tende ad accumulare su cosce, fianchi epancia durante l’anno. L’errata concezione chesi possa tranquillamente fare a meno di unospecialista della nutrizione - spesso sostituitocon superficialità da una rivista da 2 euro chefa bella mostra di se in edicola - è la principalecausa di inestetismi, spesso perenni, emalattie.Uno specialista non è un venditore, né uno deifortunati possessori della “bacchetta magica”,ma una guida, un consulente in grado disuggerire il giusto programma alimentare e lagiusta attività fisica per migliorare il propriobenessere; è una persona capace di “leggere”un corpo ed individuare e risolvere le causedel cattivo funzionamento dell’organismo.Diete copiate da amici che hanno perso peso;diete iperproteiche “regalate” senza criterionelle palestre che millantano di migliorare iltono muscolare; indicazioni dietetiche cheviaggiano nell’etere e, purtroppo, tanto altroancora, sono le principali cose da evitare:l’obesità è una malattia e va curata conattenzione e soprattutto con serietà ematurità; inutile cercare su internet il miracoloo l’esperienza pregressa dell’ex-obeso diturno, molto spesso nascosto dietro un blog oun forum vi sono persone che raccontano soloi propri desideri e non fatti accertati edocumentati.Una cosa è certa: perdere moltopeso un mese prima delle vacanze estive, oltread essere impossibile, è un’operazione chepotrebbe portare alla “distruzione” deldelicato equilibrio che regola il nostroorganismo, dunque meglio decidere dimettersi a dieta qualche mese prima, magaridopo Natale. Qualche consiglio quindi perl’estate? Tanta frutta di stagione, tanta acquae niente alcolici e soprattutto tanta, tantaattività fisica, di qualsiasi genere.Febo Quercia*Biologo Nutrizionistafebo.quercia@gmail.comXXIII


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XXVI / Campi Flegrei DayXXVII / Costumi CultXXVIII / Il mio Cicerone è un attoreMaggioalternativolaportasulrètroIL PASSATO È L’UNICA COSA DI CUI SIAMO DAVVERO CERTI


“U«Una terra colsolo respiro dellepietre, deserta, con acquein ebollizione, coi resti di unastoria disegnata nei vulcanispenti e semispenti; la regione piùmeravigliosa del mondo sotto ilcielo più puro ed il terreno piùinfido». Così Goethe definì i CampiFlegrei, zona unica nel suo genere,ricca di storia, cultura e di fascino,dato dalle peculiarità naturali delterritorio e dalle splendidetestimonianze, ancora intatte, diciviltà antiche. I misteri della zonaflegrea sono tanti, come tanti sono iluoghi che meritano una visitaapprofondita. L’Associazioneculturale “FlegreaPark” propone peril 2010 un itinerario guidato perscoprire le ricchezze archeologiche epaesaggistiche dei siti più importantie rinomati. Si parte alle ore 9 dalla“Terra dei titani”, un percorso che sisnoda tra la Solfatara, vulcano attivol’incanto di un paesaggio chestupisce da 4000 anni; la visita saràcompletata dalla degustazione diprodotti tipici e vini locali presso ilVigneto Storico di Mirabella. Alle 15“Gli splendori di Baia imperiale”,visita al complesso archeologicoInferiore, notenel Rinascimento come“Stanze di Venere” per lesensuali raffigurazioniritrovate; Settore di Mercurio,così denominato per la presenzadel “tempio" dedicato al dio, che inrealtà è l’immensa aula circolare delfrigidarium, la sala, illuminata daalcuni finestroni e dal caratteristicooculo centrale, è coperta da unacupola che è ritenuta la più antica delmondo romano. Esternamente alparco, sorge il Tempio di Diana, cosìdetto per i fregi marmorei rinvenutipresso l’edificio, la cui cupola sembraessere la più grande realizzata inepoca romana. Dulcis in fundo, alleCampi Flegrei DayDal Tempio di Serapide alla Piscina Mirabilis, una giornata tra storia, magia e naturacon le sue tipiche fumarole,l’Anfiteatro Flavio, uno dei più grandidel mondo romano e il Tempio diSerapide, un tempo sotto il livello delmare per effetto del bradisismo, perscoprire gli affascinanti segreti cheda sempre hanno accompagnatol’antica Puteoli. Si prosegue alle12.30 con un’insolita passeggiatasulle sponde del lago d’Averno,per lasciarsi avvolgere dalmistero del passato e dalrichiamo ancestrale dei miti,tra le rovine del Tempiodi Apollo ebaiano, portato alla luce nel 1941,realizzato per volere di OttavianoCesare Augusto, primo imperatoreromano, che incaricò l’architettoSergio Orata di canalizzare lesorgenti d’acqua calda presenti inquell’area.Sitrattadiunpercorsoarcheologico suddiviso in quattrosettori: la Villa dell’Ambulatio,identificata come il PalatiumImperiale, che domina imponentel’intero pendio prospiciente il golfo,inglobando ville ed edifici termali, lecui terrazze più basse risultanoancora interrate o sotto il livello delmare; il Complesso della Sosandra,un’area disposta su tre livellisovrapposti, un portico inferiore, unteatro-ninfeo centrale e unaresidenza nella parte alta; il Settoredi Venere, così detto per la presenzadelTempiodiVenere,areaincuisitrovano le Piccole Terme, risalential I secolo d.C., le Terme diLivello Intermedio, realizzateintornoalIIsecolod.C.ele Terme di Livelloore 18, l’ultima tappa dell’itinerarioprevede una singolare escursione nelcuore di Bacoli, perfetta sintesi trameraviglie paesaggistiche e repertiarcheologici di insuperabile bellezza,dove le tecniche di ingegneriaidraulica degli antichi romani hannoraggiunto livelli elevatissimi con laPiscina Mirabilis, la più grandecisterna nota mai costruita dagliantichi romani che riforniva il portomilitare di Miseno. La visita siconclude con degustazione diprodotti tipici presso l’AziendaAgricola Piscina Mirabile. L’itinerariooffre la possibilità di visitare i siti dimaggiore importanza e rilevanzaarcheologica dei Campi Flegrei inuna giornata ma è anche possibileeffettuare delle visite della durata diun’intera mattinata dedicate ad unsito specifico.Per saperne di piùwww.flegreapark.itTel. 081-3771299.XXVI


NNel cuore deiQuartieri spagnoli, laFondazione Mondragone,Museo del Tessile edell’Abbigliamento “ElenaAldobrandini”, ha inaugurato il22 aprile la mostra-evento“Rivelazioni Barocche”, unaffascinante viaggio alla scopertadella moda e del costume dei secoliCostumi CultFilippo IV. Lamostra, che dureràfino al due giugno (convolontà di protrarla fino asettembre) è solo uno degliesempi di arte associata alconcetto di artigianato che peranni ha portato l’eccellenzacampana nel mondo, congrandissimi sarti partenopei chehanno vestito uomini e donne ditutto il mondo, facendo dellasartoria un vanto del Made in Italye soprattutto del Made in Naples.Tra questi sarti è doveroso citare unViaggio nella moda barocca nella sede della Fondazione MondragoneAll’Hotel Mediterraneo successo per le creazioni di Vincenzo Canzanella“artista in mostra”, VincenzoCanzanella, famoso per avervestito attori di cinema, teatro etelevisione, che in una delle piùbelle vetrine di Napoli, ha espostoalcune delle sue più care creazioni.Cinque meravigliosi abiti,Alfredo\Violetta, Altoum\ Turandote la bellissima Amneris, dominanola hall dell’Hotel RenaissenceMediterraneo di Napoli, nei pressidi Piazza Municipio, abiti sfoggiatiCinquecento e Seicento, attraversolo studio e la riproduzionescientifica degli abiti rappresentatidai più importanti pittoridell’epoca, quali il Bronzino,Rubens, Rembrandt, van Dyck eVelasquez, per fare un viaggioimmaginario nel secolo d’oro delBarocco, quando era soprattutto lostile delle nobildonne spagnole adettare la moda dei tempi.Attraverso gli studi delle storichedel costume Janet Arnold e NorahWaugh, la Responsabile dellaboratorio di Costume, CarlaColarusso, insieme a tanti altricollaboratori haminuziosamente riprodottogli abiti dell’epoca,rimanendo fedeleaddirittura alle misure, moltodiverse da quelle attuali, chetrovano il massimodell’elaborazione artigianale nellarappresentazione del quadro diVelasquez “Las Meninas”, con ipersonaggi del dipinto adagiati,con abiti preziosissimi, nellesale del secondo piano delmuseo, quasi a riprodurrel’atmosfera della Cortespagnola diper opere quali la Traviata diZeffirelli (2007), la “Turandot”rappresentata nel 1997 nella CittàProibita di Pechino e l’”Aida” diZeffirelli del 1987. Un mododiverso di vivere l’arte, non soloattraverso dipinti, sculture echiese, bensì attraverso artistimoderni che raccontano unadelle tante facce di Napoli.AlessandraDell’AquilaXXVII


IIn occasionedella XVI edizione delMaggio dei Monumenti,molte sono le iniziative chevengono promosse sul territoriopartenopeo, e moltissimi sono inapoletani che abbandonano la solitaroutine giornaliera per catapultarsinell’arte e nella cultura che offre lacittà. Tra le varie iniziative presenti nelcalendario di maggio, oltre alleclassiche visite guidate offertegratuitamente dal Comune, non èIl mio Cicerone è un attoreDalle “Voci del sottosuolo” al “Banchetto reale alla corte dei Borbone”difficile notare le propostedell’Associazione Culturale NarteA cheha fatto delle visite guidate teatralizzatela propria firma. La visita guidatateatralizzata è la risposta moderna allaclassica visita guidata, dove unaperfetta sincronia fra guida e attore,istruisce e al contempo diverte,affascina e sorprende, offrendo uninnovativo approccio all’informazionesenza mai banalizzarla o sminuirla.Da anni NarteA offre ai visitatoriproposte di alta qualità realizzandoiniziative come “Il testamento di pietra”(Cappella Sansevero); “Le AnimePezzentelle” (Chiesa di S. Maria dipurgatorio ad Arco); “Mozart allacorte dei Borbone” (cenateatralizzata alla Reggia diPortici), e dal primomaggio sta giàraccogliendo numerosi consensi con isuoi inediti itinerari.I prossimi appuntamenti saranno:Domenica 23 maggio: “Dal mare alcentro della città”, una passeggiataattraverso la storia e le origini diNapoli con appuntamento al Casteldell’Ovo alle ore 11.00 (quota dipartecipazione 8 €).Sabato 22 maggio visitateatralizzata: “Il Testamento dipietra”, dove la CappellaSanseveroprenderà vita in un viaggio unico trastoria e alchimia, leggende e studiscientifici. Doppio appuntamento alleore 18.00 e alle ore 19.00 (q.p. 18 €).Sabato 29 maggio itinerarioteatralizzato: “Le arti e i tesori diNapoli nella storia”, alla scopertadell’antico patrimonio artigianale dellacittà di Napoli attraversando il borgoOrefici. Appuntamento alla Chiesa diSanta Maria del Carmine in piazzaMercato alle ore 11.00 (q.p.: 12 €nella quale è compreso il costodell’ingresso al museo del Tesoro di SanGennaro).Per la sera del 29, invece,appuntamento a San LorenzoMaggiore alle 21 con il “Banchettoreale alla corte dei Borbone”, cenateatralizzata che si svolge nella salaSisto V del Complesso Monumentaledurante la quale saranno ripropostericette e pietanze usate tra il XVIII e ilXIX secolo, mentre attori e musici inabiti d’epoca daranno vita ad unsuggestivo spettacolo dal vivo.Domenica 30 maggio visitateatralizzata: “Voci dal sottosuolo”, unviaggio alla riscoperta di leggende,misteri e avvenimenti storici in una dellepiù antiche cavità di Napoli.Appuntamento a Piazza Cavour n.140 alle ore 11.00 (q.p.: 15 €).Erika QuerciaPer saperne di piùSito www.nartea.com.Prenotazione obbligatoria ainumeri: 339.7020849 oppure334.6227785XXVIII


Gli alunni dell’Istituto Nazarethsono stati protagonisti dei laboratori creativiche rientrano nell’offerta formativa del Progetto Leonardo.l’impegno dell’Associazione Napoli, le opinioni degli artistie il resoconto dell’iniziativaIl dirittodi imparareIl progetto Leonardo èun’attività curricularealternativa,pluridisciplinare, a classiaperte, che da annicontraddistingue l’offertaformativa della nostra scuolamedia. Gli alunni, in base alleloro attitudini epredisposizioni, vengonosuddivisi in laboratori, dovepossono esprimere le lorodiverse abilità e le propriecapacità creative, usandostrumenti didattici alternativi esperimentando le dinamiche internedi un gruppo.Ogni anno per il Progetto Leonardosi sceglie un tema affine all’attualitàed a problematiche sociali, che vieneinserito dai docenti nellaprogrammazione didattica e poisviluppato con gli alunni in itinere.Quest’anno, in occasione del ventennaledella Convenzione Internazionale suiDiritti dell’Infanzia,gli alunni, durantealcune ore di lezione,hanno avuto lapossibilità di rifletteresul concetto della dignitàumana e di conosceresituazioni di vitadove i diritti dei fanciullisono completamente negati;realtà, purtroppo, moltopresenti anche nel nostrotessuto sociale napoletano.Tale tematica è statapoi espressa attraversole realizzazioniartistiche dei diversilaboratori attivati:cartapesta, arte presepiale,pittura contemporanea, fotografiae lavorazione del cioccolato.Questi professionisti hannoofferto il proprio tempoe la propria arte ai nostrialunni grazie all’interessamentoparticolare dall’AssociazioneNapoli, che si è tantoadoperata per la realizzazionee la buona riuscitadi tutto il progetto.laPortaVirtuosaAssessore artigianatoe turismodella provincia di Napoliavv. Valeria CasizzonePresidentedell’associazione NapoliMarco MansuetoDirettore dell’istituto penaleminorile di Nisidadott. Gianluca GuidaPreside dell’IstitutoNazarethprof.ssa Antonina CaradonnaAmministratorescuola Nazarethprof. Mario BergamoRettore scuolaNazarethprof. Antonio Gentile


ClaudiaMazzitelliLa mia partecipazione come espertaesterna al progetto Leonardo mi haregalato la possibilità di lavorare con iragazzi e i docenti dell’Istituto Nazareth,esperienza coinvolgente, gratificante e moltopreziosa perché ritengo che oggi, nell’eradell’incertezza, sia importante avvicinare igiovani al mondo dell’arte, far sperimentareloro tecniche diverse e, soprattutto, aiutarlinella lettura delle opere contemporanee chetrasmettono sentimenti e problematiche delnostro tempo. La sorprendente capacità deivari laboratori di realizzare, utilizzando inmodo preciso e fantasioso le tecniche appreserappresenta la conferma della validitàdidattico–educativa dell’esperienza vissuta. Misono emozionata non poco davanti al lavorodegli allievi che tenevano conto, coninterpretazione personale, della mia ricercaestetica ed esecutiva: ne ho ammirato laprecisione, la cura con cui sono state realizzatele varie parti, l’uso del colore che riflette tuttala gioia con cui i ragazzi hanno lavorato.Soprattutto, mi ha stupito come, con una solalezione, siano stati in grado di servirsiappropriatamente delle tecniche suggerite. Nelringraziare l’Assessore Casizzone, che mi haofferto l’opportunità di prendere parte alprogetto, rinnovo i complimenti per l’impegnoe le capacità dimostrate sia agli alunni, sia achi li ha magistralmente diretti.LiciaSperandeoHo accolto con molto piacere l’invito degliinsegnanti a partecipare a quest’iniziativa eseguire i ragazzi in questo straordinarioprogetto sperimentale. Sebbene abbia giàesperienza nel campo didattico, analizzando incollaborazione con la regione Campaniaattività di stage e corsi di formazioneprofessionale. Di quest’esperienza ciò che miha stupita è stato l’impegno, l’entusiasmo,l’interesse, l’attenzione che hanno profuso iragazzi, diventando così i veri protagonisti diquesto progetto, merito anche degli insegnantiche con grande impegno e partecipazionehanno saputo stimolarli e supportarli inquest’avventura. Il mio obiettivo, oltre cheseguirli, affinché potessero realizzare la loroopera, voleva essere quello di trasmettereloro che “l’arte di… imparare è un diritto”, ma che quando loro hanno l’amore,passione ed interesse è molto più facileapprendere!Complimenti a tutti voi!Opinioni degli artistiIl progettoIl progetto Leonardo è un’attivitàcurriculare,suddivisa in sette laboratori:• laboratorio di lavorazioneartigianale presepiale;• laboratorio di pitturacontemporanea;• laboratorio di artecontemporanea;• laboratorio di fotografia;• laboratorio di lavorazione dicartapesta;• laboratorio di lavorazione dicioccolata;• laboratorio di giornalismo.Lo scopo di questo progetto è quellodi mettere in risalto le capacità deglialunni che vi partecipano, facendoliriunire per il compimento di unobiettivo comune.Questo progetto ciaiuta ad acquisire la preparazionenecessaria che bisogna dimostrarenel mondo del lavoro, al fine ditrovare la giusta occupazione.Il tema di cui quest’anno si èoccupato il progetto Leonardo èriferito al ventennaledell’emanazione delle leggi deidiritti dei bambini, infatti il titolo è“L’arte di... imparare:èunmiodiritto”.I vari laboratori del progetto hannocome obiettivo finale la creazione diun prodotto che sia attinente al temaproposto.Il laboratorio di giornalismo si èoccupato di scrivere delle brevipresentazioni dei vari artisti deilaboratori, per poi presentarleall’antisala dei Baroni del MaschioAngioino, dove, riuniti alla tavolarotonda erano presenti:- Assessore artigianato e turismoProvincia di Napoli;- Presidente dell’associazioneNapoli;- Direttore dell’istitutopenale minorile diNisida;- Preside dell’istituto Nazareth;- Amministratore della scuolaNazareth;- Rettore della scuola Nazarethdi Napoli.La visita al Maschio Angioino non èstata certo una giornata come lealtre, poiché abbiamo mostrato illavoro compiuto con molto impegnoquest’anno, divertendoci edimostrando la nostra serietà efermezza nell’esporre, non solooralmente, ma anche praticamenteattraverso la raffigurazione delleopere realizzate dai vari alunni deidiversi laboratori.Gli espertiRedatta dagli allievi del laboratoriodi giornalismo: FrancescaD’Agostino, Matteo Fornasari,Carolina Carpino, Gaia DePasquale, Alessandra De Stasio,Alessandro Manfredi, GianlucaCarulli, Daniele Longobardo,Massimiliano Tartaglia, LucreziaFlora, Alessandro Capasso, MartinaSabatinoLaboratorio di cartapesta:Claudio Cuomo è un artistanapoletano, che ha scelto diraccontare storie, personaggi escene di vita attraverso la pittura,le incisioni e soprattutto lacartapesta.Con semplice carta digiornale, fogli colorati,colla, invisibiliXXX


strutture di ferro e legno i suoi allievisono riusciti a dar vita apersonaggi, raffiguranti ognuno undiritto del bambino, che trasmettonosentimenti e molta creatività!Laboratorio di fotografia:Fernando Alfieri è un fotografonapoletano, il cui laboratorio ArtFoto si trova nel cuore del Vomero.Egli ha rivolto il proprio interesseagli aspetti più contrastanti della vitasociale, in particolare aicomportamenti legati alle varieestrazioni ed etnie.In questo progetto ha insegnato airagazzi a realizzare foto ed aelaborarle a computer, cercando dicogliere i momenti più emozionantiedivertenti.Laboratorio di artepresepiale: Gennaro Di Virgilio èuno dei più importanti espertidell’arte presepiale napoletana.La sua “bottega” artistica, a ViaSan Gregorio Armeno, è unesempio di tradizioneartigianale, estro e creatività.Nel corso del suo laboratorioil signor Di Virgilio harealizzato con i suoiragazzi dei cornied un'enormemaschera diPulcinella, simbolo dellacultura folkloristicanapoletana.Noi, abbiamo avuto la possibilitàdi colorare uno o più corni,esprimendo, attraverso dei giochicromatici, la nostra creatività.Laboratorio di artecontemporanea:ClaudiaMazzitelli è un’artista che utilizzatecniche varie ed estremamenteoriginali.Di particolare rilievo sono i suoiritratti di volti femminili, su tela, chepoi decora con accessori di ognigenere: perline, fiocchi, piume,strass, paillettes e seta di SanLeucio. Nel corso del suolaboratorio i ragazzi hannorealizzato su tela, seguendo la suatecnica artistica, alcuni dirittidell’infanzia.Laboratorio di pitturacontemporanea:Daniela Bellantoni, pittrice, affermache la sua tecnica si basasull’abbinamento di colori associatiad un semplice disegno.Ai ragazzi del suo laboratorio hafatto riprodurre, su una grande tela,dei bambini uniti tra loro ad unamongolfiera; tema ispirato alladichiarazione dei diritti deibambini.Il diritto di imparareLaboratorio di cioccolata:lasignora Licia Sperandeo è laproprietaria della fabbrica dicioccolato a conduzione familiare“La Cioccolateria”, operante nelsettore dal 1985.Nel corso delle sue interessantilezioni laboratoriali ci ha illustratotutte le fasi della produzione delcioccolato e ci ha insegnato arealizzare forme di cioccolato,componendo un quadro“dolcissimo”.Relazione finale realizzata dagliallievi: Alessandro Capasso,Allegra Iaccarino, FedericaPoziello e RobertaSalvati.FernandoAlfieriArt-Foto,Via Torrione San MartinoArte, amore per l’arte,semplicemente èstato trasmesso dalla scuola Nazarethdurante la presentazione del progetto:”L’arte di imparare: è un mio diritto”.Emozionante per i genitori vedere le vere eproprie opere d’arte realizzate dai ragazzi edesposte nella sala antistante quella dei“Baroni”. Dopo una presentazione da parte divari ospiti tra cui quella di forte impatto delDott. Guida, direttore del carcere minorile diNisida, che ha voluto sottolineare l’importanzadella famiglia e del diritto dei minori chetante,troppe volte viene calpestata da adultisenza scrupoli, c’è stata l’introduzione daparte dei ragazzi riguardante gli espertiesterni a cui sono state poste varie domande.Grande partecipazione di tutti i ragazzi chehanno risposto in maniera “professionale” agliinsegnamenti degli esperti: dalla pittura allafotografia,dall’arte presepiale alla cartapesta.Ma va anche sottolineata la passione el’amore per l’arte che è stata trasmessa daivari esperti.Alcuni genitori sono rimasti realmente colpitidalla visione delle opere, sottolineando che altempo dei loro studi non sarebbe statopossibile realizzare opere simili.Parere positivo è stato espresso dall’AssessoreValeria Casizzone.Un grazie sincero a tutto la staff dell’IstitutoNazareth.ClaudioCuomoIn questi ultimi anni ho avuto l'opportunità dilavorare, sia come docente che come espertoper progetti, in scuole di Napoli, Barra, SanGiovanni e Portici, ma sono stato anche nellascuola trentina e della Val di Fassa. Hoconosciuto tanti ragazzi e con tutti sono riuscitoa comunicare grazie a una tecnica artistica chesi basa sull'impiego di materiali poveri e difacile gestione manuale: la cartapesta. È moltobello vedere quando i ragazzi cominciano adentusiasmarsi ai loro lavori e quando, come ècapitato anche agli alunni della scuolaNazareth, chiedono se il lavoro fatto possonoportarlo a casa, è segno che abbiamolavorato proprio bene.XXXI


SaperVivereARTE17<strong>CHIAIA</strong>magazine 5 / maggio 2010A Castel dell'Ovola mostra"rivelazione"di Loris LombardoArte /Costume /Storie /Personaggi /Cultura /Lifestyle /Eventi /Turismo /Relax /WebmaniaNoiseless


ARTESaperVivere18D<strong>CHIAIA</strong>magazine 5 / maggio 2010Disincantoe fierezza nei bambinidi LombardoDa tempo seguiamo il percorso creativo di Loris Lombardo,giovane talento napoletano che, dopo i successi della mostra“SOS” negli spazi di Diapason Arte e l’esposizione delle sueopere nella collettiva “Di-vagando tra le Muse” a PasseggiataColonna, a Castel dell’Ovo mercoledì 19 maggio ha inauguratola mostra “Noiseless”. Il viaggio di Lombardo riprende da dovesi era fermato: dagli occhi sognanti dei suoi bambini, ora spalancativerso un ignoto che inquieta ora chiusi in cerca di unalontana speranza, di una via di fuga. La sensazione che siprova nel visitare la galleria lombardiana è quella di attraversareun tempio senza tempo, colto nel momento della dissoluzione,abitato dal vento e da statue adolescenziali indisfacimento, ma incredibilmente fiere nel loro processo di dissolvenza.Una “fierezza” che l’artista, attraverso un sapientegioco di spatola e un utilizzo virtuoso di sfondi neri e macchied’acrilico, riesce a trasmettere nel lento frantumarsi delle facceche custodiscono, in occhi d’inesauribile oniricità, uno spettacolaredisincanto.“Noiseless” mostra di Loris Lombardo - Castel dell’Ovo (Saledelle Terrazze) - Da mercoledì 19 maggio al 3 giugno 2010(orari: dal lunedì al sabato, ore 10-18; domenica, ore 10-14).Fronte della creativitàdi Valeria PuntualeL’arte contemporanea, protagonistaindiscussa delle galleriepiù alternative in città, haassunto negli ultimi anni contorniindefiniti, staccandosidefinitivamente dal concettodella mostra tipica. Sempremeno quadri, dunque, e semprepiù forme di espressioneibride: fotografie, installazioni,video e opere che interagisconocon lo spettatoresembrano essere la nuovafrontiera della creatività artistica.Gli eventi in programmaneiprossimigiorninesonounperfetto esempio. Giovedì 20maggio alle 19, s’inauguraalla Galleria Overfoto di vicoSan Pietro a Maiella 6 “EnvironmentFast Flows” (L’ambientefluisce velocemente), lapersonale di Donato Maniello,un progetto articolato in unaserie di venti fotografie e duevideo. La scansione del tempoOverfoto,Pan, Artiaco,Blu di Prussia:itinerariosperimentaletra 3D, fotoe sculturedefinisce l’evolversi dell’ambiente,naturale ed umano,che permea l’intera produzionedi Maniello, giovane architettopugliese, che amaspaziare tra la fotografia, laproduzione video, la pittura el’elaborazione di immagini tridimensionali.La mostra, acura di Irene Tedesco, presentain un grande blocco fotografico“Liquidscape” e“People”, selezioni di immaginistampate su carta metal emontate su dibond, modificatein modo tale da esprimereriflessioni emergenti dell’immaginariodi Maniello. Scieenergetiche in giallo e blu segnanol’incontro tra uomini earchitettura negli scenari urbanidi Napoli, Zurigo e Basilea.Rapidi spot, macchieevanescenti multicolore comematerializzazioni di corpi che,tramite il loro calore, emettonoenergie, umori, resi visibiliattraverso le scie variopintelasciate al loro passaggio.Tutto è realizzato con untaglio orizzontale, come lostory-board di una pellicolacinematografica dal finaleaperto ma mai ripetitivo perchèManiello combina all'infinitopiù scatti della stessaimmagine. La simbiosi tramondo umano e mondo naturaleè anche il fulcro dei duevideo, la cui colonna sonora èstata creata appositamentedall’artista.Il video come opera d’arte è ilprotagonista della mostrainaugurata il 3 maggio al Pandi via dei Mille 60, dal titolo“Something about Naples”(Qualcosa su Napoli). Unarassegna di filmati realizzatada Celesta Bufano, FedericoCampanale, Christian Costa,Anna Fusco e Antonella Raioche costa di due diversi nucleidi lavori. Il primo composto


ARTESaperVivere19<strong>CHIAIA</strong>magazine 5 / maggio 2010da video individuali, della duratadiunminutociascuno,realizzati in modo da formareun unico lavoro di 24 filmatia rappresentare simbolicamentela durata di una giornata.Tra questi, il video diCelesta Bufano, “Tutti davantialla televisione”, si è classificatofra i dieci migliori lavoridel One Minute Awards diShanghai, dove ha partecipatoin rappresentanza di Napoliper il progetto City One Minutes.Il secondo nucleo di opereè caratterizzato da video realizzatiespressamente per lamostra, curataa da DiegoEsposito, dove i singoli artistihanno interpretato la cittàpartenopea nei suoi variaspetti culturali, folkloristici,sociali e paesaggistici.Da non perdere entrambe lemostre in esposizione alla GalleriaAlfonso Artiaco. Il seimaggio scorso, infatti, la galleriadi via dei Mille 58 haospitato una doppia inaugurazionealla presenza dei due artisti:Rita McBride e MagnusPlessen. Nello spazio principale,l’esposizione “Profili”della McBride, l’artista statunitensegià protagonista conuna personale alla GalleriaArtiaco nel 2007. I vuoti ed ipieni si alternano con cadenzatasapienza in tutti i suoi lavori,nella ripresaanacronistica di materiali tradizionaliquali acciaio, vetro,legno, che è diventata un veroe proprio marchio di fabbricaper l’artista. Ovvie ed enigmatichealtempostesso,lesculturedella McBridetrasformano forme e architetturedi tipo industriale in oggettidal valore sia funzionaleche metaforico. Nel nuovoProject Space della galleria,invece, la mostra del tedescoMagnus Plessen, ex fotografoe regista poi convertito allapittura nel 2000. Tuttora lafotografia resta un aspettocentrale nella sua pittura.Plessen, infatti, traspone nellesue opere fotografie del quotidiano,frammenti di scene,semplici azioni, ritratti e prospettivearchitettoniche attraversomezzi semplici ma con


ARTEun impatto immediato, propriocome quello che suscitaun’immagine fotografica.Percorso inverso, dalla pitturaalla fotografia, è quello diMaria Mulas, in esposizionedal 12 maggio al 12 giugnonella galleria Al Blu di Prussiadi via Gaetano Filangieri 42.La mostra “Vedere le cose chenessun occhio ha scrutato”(da Emily Dickinson), a curadi Mario Pellegrino, propone15 ritratti in bianco e nero diSaperVivere20<strong>CHIAIA</strong>magazine 5 / maggio 2010si potesse vedere il trascorreredi quel momento per qualchesecondo, il suo slittare nelprima e nel dopo di quell'attimo,nelsopraenelsottodiquello spazio. Ma soprattuttosi cerca, di quel punto, l'internaincoerenza e la vertigineche ci può procurare”. Corredala mostra un catalogo(Edizioni Paparo) con testi diSandra Artom, Gillo Dorfles,Philippe Daverio, Laura Lepetite Patrizia Zappa Mulas.personaggi dell’arte e dellacultura che animano o hannoanimato la scena internazionale:scrittori, attori, attrici,artisti tra cui Louise Bourgeois,Andy Warhol, FrancescoClemente, Gillo Dorfles, JosephBeuys, Valentina Cortese,Alberto Moravia, Dario Fo,Sonia Delaunay. E 20 fotografiea colori, lavori cosiddettiastratti, di architettura, di dettagli,immagini di città: giochivisivi con forme spiazzanti egeometrie immaginarie diforte impatto. “La macchinafotografica - ha spiegato l’artista- allarga le proprie possibilità:non si limita a fissare unmomento e cioè un punto, maconquista una durata, come seAPAGINA19IN ALTOun’opera di Magnus Plessen(Galleria Alfonso Artiaco)SOTTO“Subway” di Maria Mulas,in mostra Al Blu di PrussiaIN QUESTA PAGINAIN ALTOun’immagine del video“Pesci di terra” di Antonella RaioAL CENTRO“Lux” di Donato Maiello(mostra “Environment Fast Flows”)ALATOun’opera da “Profili”, la personaledi Rita McBride


ARTESaperVivere21L<strong>CHIAIA</strong>magazine 5 / maggio 2010«La responsabilità dei politiciper me è pari a quella dei criminalidi guerra: solo che ci avvelenanolentamente. Non simuore di morte violenta ma dicancro e di analfabetismo»: èl’epigrafe, affilata come un bisturi,con cui Pierre-Yves LeDuc, artista a mano armatacontro la malapolitica, graffiaa sangue la «casta» e le sue malefattein terra napoletana e altrove.Ai registi dell’apocalisseambientale lui non fa sconti e,perché non ci fossero dubbi, altema della purificazione ha dedicatopersino un’opera con untitolo che è un manifesto: «Bonificarsi,please!». Un lavoro a4 mani: perché lui ci ha messo ilconcetto e l’esecuzione, non acaso,èstataaffidataaGetea,impresa di bonifica ambientaledel territorio. Il risultato? Unascatola cranica nera sospesaper aria in cui infilarsi, inchinandosi,per ritrovarsi in uncubo bianco e puro, faccia afaccia con 4 teschi: trasparenteallusione ad un’esperienza didecontaminazione attraversol’estetica. Cultura di serviziocontro lo scempio del pianetaTerra.Bonificarsi,please!L’opera di Le Duc fotografata daLuciano Romano (a lato)e Francesco Semmola (in basso)Le Duc:purificazionee liberazione


ARTESaperVivere22L<strong>CHIAIA</strong>magazine 5 / maggio 2010La sua America comincerà il 6giugno e si concluderà il primoluglio: durerà, infatti, pocomeno di un mese esatto l’esperienzacaliforniana di MarcoAbbamondi, artista napoletanodi ultima generazionecon bottega nel cuore diChiaia. Abbamondi va a LosAngeles con altri 6 creativi italiani,chiamati a confrontarsicon 5 colleghi statunitensi nell’ambitodella mostra «Latitude34-40», nata all’insegnadi un incontro-scontro tra dueculture e nel segno della convivenzadi stili (dal figurativoall’informale, dal concettualeal minimale). Trenta in tuttole opere esposte, in bilico suldoppio registro realtà-fantasia.Marco, giusto per presentarlo,impiega materiali duttiliAbbamondia Los AngelesIArte daesportazionePittori emergenti:Barbara PulliI suoi quadri hanno un’anima, magari contorta, ma intensa. Di mestiere,però, Barbara Pulli non fa la pittrice ma l’architetto: segnoche la sua estetica è già addestrata, almeno sotto il profilo accademico.Per sua fortuna, però, ha altre due cose: un mondo interioree una mano sapiente. Tutti attributi che le hanno lavorato dentro e,a un certo punto, l’hanno convinta a impugnare pennello, tavolozzae colori per tentare il salto creativo. Che le è riuscito abbastanzabene, a giudicare dai suoi acrilici. «Piacevoli speculazioni, unhobby», ridimensiona lei, rimanendo onestamente ancorata ad unprofilo pudico del mestiere pittorico. Ma lei dilettante non è: diconoqualcosa di più quegli spazi gommosi e asimmetrici, alimentati dastesure compatte di colori sgargianti, serrati come una folla che sgomita.Vien voglia di scomodare la parola astrattismo, ma le si farebbeun torto. Su tela ci mette solo i suoi personali universi: un po’metafisici, un po’ stupefatti, un po’ ambigui. A esagerare viene inmente Frantisek Kupka. Non le resta che insistere.come il sughero per esprimere,attraverso volumi crescenti,il senso di un magmafluido, di una materia corposae tridimensionale, di unprodotto solido ed invasivo:incorniciare però il suo lavoroin qualunque valutazioneconvenzionale lascia iltempo che trova. I suoi poderosialtorilievi conviene conoscerlidi persona.


AARTESaperVivereAlla galleria Philomarino prosegueil percorso di grandespessore sull’arte contemporanea.Lo spazio espositivo divia San Pasquale a Chiaia 53,infatti, ha ospitato fino al 15maggio la mostra di MartinZeller, “Diagonal Mirror”, inclusanella rassegna “Lo spiritodi Berlino sui cieli diNapoli”. La ricerca fotograficadi Zeller, classe 1961, parte daBerlino ma si focalizza suHong Kong, città dove l’artistasi è fermatonegli anni dal2004 al 2007 perimmortalarla in immaginiin diagonaliche s’intersecanotraloro.L’indolecosmopolitadi Zellerl’ha portatoad avvicinarsialla filosofia meditativa orien-23<strong>CHIAIA</strong>magazine 5 / maggio 2010tale:perquest omotivol’artista ha sentito dasubito troppo angusto lospazio occidentale, la sua Germania,seria e definita, cerebralee poco istintiva.Sbarcato ad Hong Kong percaso, spinto solo da quel suoDiagonal Mirror, tra Cina e Berlinoinnato bisognodiviaggiare,conoscere,curiosare,Martin Zeller è rimastofulminato dallavivacità, dai colori,dalla spregiudicatezzadi questacittà cinesemultiforme e hacominciato a fotografarla percapirla. “Nelle opere fotografichedi Martin Zeller, lo spaziodell'immagine s’interseca con lospaziodellamemoria-èscritto,infatti, nel catalogo del DiagonalMirror - Le cose e l'ideadelle cose sono indissolubilmentelegate.La rottura, che attraversa le sueopere, si trova fra la composizionereale del quadro e quellaimmaginaria dell’osservatore.Entrambe sono realtà”.


LIBRISaperVivere24<strong>CHIAIA</strong>magazine 5 / maggio 2010Esce la guidaletteraria diFrancesco Iodicesulla capitalebritannicaN di Rita GiusepponeNon c’è viaggiatore degno diquesto nome che parta allascoperta di una città senzaportare con sé una delleguide più complete disponibilisul mercato. Il turista, neisuoi viaggi sempre più“mordi e fuggi”, vuole saperedove mangiare, dove divertirsi,quali piazze, vicoli,musei e chiese visitare percogliere appieno l’anima diuna città e poter affermare alsuo ritorno “ci sonostato”, “l’ho visto”. Nelcaso di Londra, l’impresadiventa ardua: la città diSherlock Holmes, di Shakespeare,di Dickens, hacosì tanto da offrire ai suoiAscolto il tuo cuore, Londra


LIBRISaperVivere25<strong>CHIAIA</strong>magazine 5 / maggio 2010visitatori, che si rischia ditornare in patria con la sensazionedi aver tralasciatoqualcosa di fondamentale.Una guida letteraria, senzapretese turistico-descrittive,può essere utile per chi, comeFrancesco Iodice, autore di“Passeggiate londinesi” (IuppiterEdizioni), preferisce gironzolareper la città,provvisto solo di spirito di osservazionee dell’immancabilemacchina fotografica,allo scopo di cogliere l’animadella capitale britannica,quella che non si trova nelleguide classiche. E allora siparte, insieme a Iodice, notopneumologo napoletano, allascoperta del cuore di Londra,attraverso la sua storia, i suoiNELL’ALTRA PAGINAIN ALTOLa scrivania di lavoro di DickensIN BASSOLa scrivania di Sherlock HolmesIN QUESTA PAGINAA SINISTRAUn bellissimo scorciodel Globe TheatreA DESTRANel cortile della SomersetHouse Museummonumenti, la “britishness”che contraddistingue i suoiabitanti e le vicende deigrandi uomini e degli scrittoristraordinari che l’hannoresa famosa nel mondo. Storiae cultura ma non solo:nelle “Passeggiate londinesi”di Iodice anche tante chiccheper soddisfare il turista piùesigente, persino in fatto dishopping, come, ad esempio,il più fornito negozio dignomi del mondo in KingstonRoad o quello chevende soltanto oggetti permancini nel quartiereSoho.“Le passeggiate londinesidi Francesco Iodice - osservail critico letterarioMauro Giancaspro nella suaprefazione al libro - non costituiscono,di fatti, le paginedi una guida da consultarealla ricerca del bello dell’anticoe del curioso della cittàdi Londra, ma vere e propriecamminate di chi ci si trovaperiodicamente per motivi difamiglia, come egli stessoconfessa, e avvicina la cittànon solo col piglio dell’uomocuriosomaancheesoprattuttocon il gusto di un raffinatodivertimento nelcomparare la realtà che gliviene davanti agli occhi conla memoria di letture a suotempo fatte. Insomma quelladi Francesco Iodice è unaLondra tutta da scoprire perchi non c’è mai stato, e da riscoprireper chi c’è giàstato”.Giuseppe Vetromile, poeta ed organizzatore diincontri culturali, ha fondato nel 2004 il“Circolo Letterario Anastasiano”, egli vive e lavoraa S. Anastasia ed è noto negli ambienti letterariper la sua poesia sempre impegnata sutematiche etiche e sociali. I suoi lavori sono inseritiin numerose antologie. “Il signor Attilio Cìndramo... ed altri perdenti” (ed. Kàiros Napoli) èla sua prima pubblicazione narrativa. Ciò che colpiscedopo la lettura dei quindici racconti è lacondizione di prosciugamento dell'esistenza, comesenso di straniamento che evoca spettri del nullae l'aspra forse insensata, durezza della vita. I nostrimalinconici rituali di stordimento, le nostreconvulse efficienze produttive, i nostri abbandoniall'inerzia del vuoto sono per l'autore eccitazionispente, ceneri inerti. Siamo di fronte ad un teatrodi comparse che compongono un ritratto stupefattoe sottilmente sofferto dell’uomo seppur venatodi un senso di speranza. Passando dalla liricaalla prosa, la forma di Vetromile diventa domesticae amica, capace di attrarre - con racconti dimemorie lettori vari, anche la descrizione dellavita che si consuma ha un suo innegabile incanto:ad esempio la conclusione del racconto “Amatuccioil selvatico” o “Il caffè di Ermelinda” in cui ilcaffè diviene un antidoto al tedio della vita; quellaLibridinedi Aurora CacopardoI PERDENTIDI VETROMILEmetaforica e simbolica di lo sono Ludovico... "Iosono Ludovico, un soffio di aria celeste, appenaun momento di dettaglio qui, su questo pianeta,intriso di misteri... ora lei dov’è, ed io?" La vitaper Vetromile è un navigare lungo un fiume oscurodel cui definitivo approdo nulla sappiamo. Senzamai toccare i toni della tragicitàe della disperazione, l'autoredescrive figure dimesse,segnate dalla fatica quotidianadel vivere, da unasemplicità senza gloria, talvoltada un candore senzatraguardi, rallegrata solodal calore degli affetti.Quella di Giuseppe Vetromilenon è una denunciasociale, né lo interessa unpauperismo materialista:neisuoiraccontiaffioranoun senso di inadeguatezza,di fragilità,inseparabile da questaconstatazione è unpresentimento dimorte ma anche diarmonia.


EVENTISaperVivereCome integrare strumenti multimedialie i “vecchi” mezzi di comunicazione26<strong>CHIAIA</strong>magazine 5 / maggio 2010MONDI VIRTUALI,BUSINESS CONCRETImondi virtuali sono piattaforme che consentono diIcollegarsi online con un ambiente grafico in 3D nelquale ogni utente è rappresentato attraverso un avatar,un pupazzo elettronico più o meno personalizzabile, ed èlibero di vagare, chattare, costruire oggetti, farsi unarete di contatti e quant’altro la sua fantasia gli consenta.Il mondo virtuale più famoso è Second Life, piattaformaaperta al pubblico nel giugno 2003 dalla californianaLinden Lab che conta su circa 1 milione di utenti attivi(su 17 milioni di registrati). A fine 2009 i mondi virtualierano già oltre 200, con più di 803 milioni di iscritti esebbene oltre il 75% di essi abbia meno di 25 anni, letransazioni all’interno di tali piattaforme hannoraggiunto lo scorso anno gli 8 miliardi di dollari in tuttoil mondo. Decisamente Second Life e i mondi virtuali nonsono più solo un gioco per ragazzi.LA VITA AI TEMPIDI SECOND LIFEDdi Nicola SellittiDiffondere la realtà virtuale.Utilizzare le nuove piattaformefornite dal web, integrandolecon i consolidaticanali della comunicazione. Èstato il tema dell'incontro cheLuca Spoldi, fondatore di "6in Rete Consulting", ha tenutonella libreria Ubik di Napolinell'ambito della rassegnaSentieri Digitali, ciclo di microconferenzeorganizzate conl'obiettivo di "divulgare sulterritorio la cultura digitale".Si analizza il microcosmo deisocial network, da Facebook aTwitter, passando per FriendFeed,sino a Second Life.Strumenti che creano unflusso di contatti illimitati per"aumentare la nostra realtà" eper allargare lo spettro "dell'interazionereciproca”. Inparticolar modo Second Life èin grado di riprodurre ogniaspetto della vita di tutti igiorni. Ogni città, per esempio,ha il suo duplicato digitalesul web, in cui assistere asfilate, conferenze stampa,mostred’arte.Sivadall’usoludico a quello militare, sino aquello professionale. Peresempio, i giornalisti nella realtàdigitale svolgono più agevolmenteil proprio lavoro.Accedendo a YouTube e cercandoil canale Crashin News,ci si imbatte in cronisti in formatoavatar che hanno il vantaggiodi poter interagire dalvivo con politici, economisti,uomini di cultura che in carnee ossa sarebbe stato difficileintervistare. E quindi, raccontare,con i mezzi del giornalismo,la realtà virtuale. "SuSecond Life si fanno installazionivirtuali, mostre ed esposizioni.Ci sono artisti chehanno iniziato a lavorare sulweb e che adesso vedono quotatii loro lavori nel mercatoSLNN.IT, IL PORTALE ITALIANOSU SECOND LIFEnel giugno del 2008, il portale http://www.slnn.it,Ndedicato a notizie, trucchi, posti da vedere, interviste,eventi e quant’altro coinvolga la comunità italianapresente in Second Life, è ormai il terzo più importantesito italiano dedicato a Second Life e ai mondi virtuali, ilprimo tra quelli a carattere editoriale (secondo leclassifiche dell’americana Alexa.com è in assoluto il4.300esimo sito più cliccato in Italia e il 160millesimo almondo, rispetto alle decine di milioni di siti esistenti). Ainizio 2010 la rubrica Graphic Dreams(http://www.slnn.it/graphic_dreams) curata da LucianaPinazzo ha iniziato a fare scouting tra le migliaia di iscrittialla comunità (italianissima) di http://www.koinup.comrecensendo ogni domenica un artista digitale emergente,ottenendo un crescente riscontro di pubblico, tanto chesono in cantiere nuovi progetti nel campo degli ebook edelle applicazioni per cellulari e dispositivi mobili.reale dell'arte - spiega il creatoredi “6 in Rete Consulting -Sempre più interessanti risultanoessere gli usi di questepiattaforme applicate al commercio".Per l'esperto di comunicazionePasqualePopolizio, "le piattaforme direaltà sul web sono solo deglistrumenti lavorativi in più.L'approccio professionaledeve restare lo stesso. Chi hacompetenze nella vita reale leavrà anche in rete".Insomma, reale e virtualevanno a braccetto, in unanuova dimensione della comunicazione.


EVENTISaperVivereSAN PIETRO A MAJELLA,MUSICA TRA LIBRI E STELLE27<strong>CHIAIA</strong>magazine 5 / maggio 2010ell’anno in cui Napoli dedica il suo omaggio al Barocco, la IX edizione della stagione concertisticaNorganizzata dall’Associazione “Ex allievi del Conservatorio San Pietro a Majella” ha inaugurato lamanifestazione con il Romabarocca Ensemble, diretto da Lorenzo Tozzi, l’11 maggio e prosegue con gliappuntamenti altrettanto imperdibili previsti dal cartellone sapientemente realizzato dal direttore Elio Lupi.Nell’ambito della rassegna si terrà la V edizione della manifestazione “Libri tra Musica e Astri” che porterà lamusica nelle splendide sale della Biblioteca Nazionale di Napoli, del Conservatorio di San Pietro a Majella edel’Osservatorio Astronomico di Capodimonte, grazie alla sensibilità e disponibilità dei direttori MauroGiancaspro, Patrizio Marrone, Massimo Della Valle, del presidente dell’associazione ex allievi del Conservatorio,Guglielmo De Leva e del presidente onorario Vincenzo De Gregorio. “Il nostro improvvisato auditorium - hadetto Mauro Giancaspro (nella foto di G. Di Dato), direttore della Biblioteca Nazionale, durante la presentazionealla stampa - esprime una sua passabile sonorità, senza amplificazioni artificiali, a dispetto della modernaprevaricazione impiantistica: la Sala dei libri Rari, che ha una sua vocazione alla conversazione, alla lettura, aldibattito, non si è dimenticata che di musica si può anche parlare, e ne parleremo ancora, rifuggendo dallaconferenza, ricorrendo piuttosto alla testimonianza diretta”. Molto atteso, infatti, l’incontro con le GrandiFamiglie della Musica: il 25 maggio alle ore 17, per ricordare la ricorrenza dei 120 anni dalla primarappresentazione della Cavalleria Rusticana, interverranno la nipote di Pietro Mascagni, Maria Teresa, e lapronipote, Guia Farinelli Mascagni, ad apertura del “Recital Lirico” su musiche dello stesso Mascagni, che si terrànella sala Rari della Biblioteca Nazionale. Il programma completo della manifestazione, che si concluderà il 14dicembre 2010, è consultabile sul sito della Biblioteca Nazionale di Napoli, all’indirizzo www.bnnonline.it. (r.g.)Il Viandantedi Alessandro SansoniLE STELLE DANZANTIDI D’ANNUNZIOCONCORSO PIANISTICO“CITTÀ DI AIROLA”d Airola dal 31 maggio al 6 giugno presso il teatro comunale si svolgerà il secondo concorso nazionaleAdi Esecuzione musicale "Città di Airola" con il Patrocinio del Comune, della Provincia di Benevento, dellaProloco di Airola e del Rotary Club di Valle Caudina. Tale esecuzione musicale fin dal primo concorso haottenuto lusinghieri successi. Il direttore artistico è la competente professoressa Anna Izzo la quale nonmanca di sottolineare come «nel nostro Paese vi sia una grande civiltà musicale che è presente anche nelterritorio di Airola cittadina - che può contare su future promettenti individualità». La docente, che èpresidente dell'associazione culturale musicale "Mille Note" e direttrice del liceo musicale, ha volutofortemente tale concorso perché convinta che esso sia stimolo e sviluppo per le potenzialità di tantigiovani verso la componente musicale nell'alveo e nel ricordo della interpretazione pianistica colta delgrande e mai dimenticato maestro Francesco Moscato. Il concorso è anche una presa di coscienza dellepossibilità che i giovani hanno di esprimere un sempre nuovo linguaggio armonico e valorizzare talentiche potranno avere un sicuro avvenire musicale. Il concorso che prevede tre sezioni: l) Scuola media adindirizzo musicale, 2) pianoforte solista e pianoforte a quattro mani, 3) canto lirico, si avvale di unaprestigiosa giuria. Tra i tanti nomi importanti ne citiamo qualcuno: Luigi Petruzziello docenteConservatorio S. Cecilia e direttore del coro del Teatro Verdi di Salerno; Enzo Di Matteo docenteConservatorio di Matera; Stella Parente docente Conservatorio S. Cecilia; baritono Antonio SallustioConservatorio di Bari; Maestro Luigi Monterossi già prima tromba del S. Carlo e docente al Conservatoriodi Napoli.(Aurora Cacopardo)“Bisogna avere il caos dentrodi sé per generare una stelladanzante”. Il famoso aforismanietzscheano ispira il titolo dell’ultimoromanzo di Gabriele Marconi,direttore della rivista politico-culturaleArea, presentato il 29 aprile a Napolipresso la libreria vomerese Loffredo.“Le stelle danzanti” è il romanzo cheMarconi dedica all’impresa fiumana diGabriele D’Annunzio, di cui ricorre ilnovantesimo anniversario. Seguendole vicende di due giovani ex-arditidella Prima Guerra Mondiale, Giulio eMarco, l’autore ricostruisce sullosfondo gli avvenimenti che si svolsero aFiume tra il 1919 e il 1920, allorchémolti patrioti, ex-combattenti, maanche avventurieri, sindacalisti rivoluzionarie artisti, seguirono il Vate dellaletteratura italiana nella città dalmata,rivendicandone l’italianità negata dallepotenze alleate nel corso della Conferenzadi pace di Parigi. Fiume in quelperiodo divenne una sorta di laboratoriodi quella che successivamente sarebbestata l’”estetica” del Fascismo (sipensi al “dialogo con le masse” praticatoda D’Annunzio in occasione deisuoi comizi e ripreso poi dal Duce) eproprio per questo un capitolo trascuratodella storia d’Italia. L’ottimo,anche narrativamente parlando, romanzodi Marconi offre quindi l’occasionedi rivivere quei fatti, peraltrostraordinariamente avvincenti, chedanno la dimensione dello stile di unagenerazione volta a vivere la propriaesistenza, costruendola come un’operad’arte.


LAPILLISaperVivere28<strong>CHIAIA</strong>magazine 5 / maggio 2010Sfizi&Note di Massimo Lo IaconoOMAGGIO ALLA GRECITÀ TRA MUSICA E “UMBERTINI”Susanna Canessa alvioloncello, allachitarra ed anchecantante è stataprotagonista, con AnniePempinello e SalvatoreDota (ritratti nella foto diGiorgio Cossu), dellasuggestiva ripresa di“Viaggio in Grecia”,fortunatissimo spettacolodi singolare spessoreculturale che da anniviene riproposto da questoagguerrito ed entusiastatrio, sempre in spazi disingolare pregnanza, perfortuna. A questa edizioneha partecipato danzando Maria Teresa Di Lascio.Nell’”Antisala dei Baroni” al Castel Nuovo questo incontro ditesti antichi e moderni con musiche antiche e moderne, innome della perenne validità dell’eredità della cultura greca, èstato realizzato in occasione dell’edizione 2010 del “PremioMaria Mocci Cosenza”, quarta edizione, organizzato dal Liceo“Umberto” di Napoli - dove l’insigne docente ha insegnatoper decenni - e dall’”Associazione italiana di culturaclassica”, di cui è stata per tanti anni operosissima segretarianazionale. Anche Annie Pempinello, squisita attrice e lettrice,è stata all’”Umberto”, ma come studentessa prima e comeospite assai apprezzata per preziose lezioni di dizione e letturapoi. È stato questoomaggio alla grecitàmolto gradito e condivisodai presidi, docenti edallievi convenuti datutt’Italia perl’importante certame ditraduzione dal greco dipoesia, quest’annodedicato ad ApollonioRodio. Ne sono stativincitori ai primissimiposti una studentessa del“Perrotta” di Termoli eduna propriodell’”Umberto”. Unabella immagine delladotta attività culturale diNapoli è stata donata agli ospiti tutti, nel pomeriggio inparallelo alle correzioni degli elaborati, per rinfrancare tuttigli studenti, soprattutto dagli sforzi del mattino; al mattinoinvece per i soli docenti ospiti, accompagnati da alcunidocenti dell’”Umberto” e da alcuni attentissimi studenti, c’èstata una visita guidata al “Miglio sacro”, con i giovani dellacooperativa “Paranza” della parrocchia della Sanità, chehanno suscitato, per il loro impegno e preparazione, anch’essilodi e simpatia nei docenti ospiti, che hanno scoperto un’altraparte suggestiva, ma assai meno nota, di Napoli, ed altrigiovani attivissimi nel porgerne un’immagine incoraggiate epulita.Il Collezionista di Lanfranco CirilloLA REPUBBLICA NAPOLETANA E LE MONETTE DELLA LIBERTÀll’indomani della Rivoluzione Francese e della successiva caduta della monarchia (che porta alla ghigliottina i sovraniAfrancesi) il Re di Napoli, Ferdinando IV, preoccupato per gli sviluppi degli ideali rivoluzionari, avvia una politica antifrancese eantigiacobina. Ma il 23 gennaio repubblicani e giacobini, col sostegno dell’esercito francese guidato dal generale Championnet,occupano Napoli e proclamano la Repubblica Napoletana. La neonata Repubblica è sostenuta soprattutto da nobili eintellettuali, grandi idealisti, ma lontani dalla conoscenza dei bisogni reali del popolo napoletano. Così, passata laprima fase di entusiasmo, i nuovi governanti si trovano a fronteggiare una delicata situazione politica edeconomica, difficile da risolvere con leggi e principi astratti, poco comprensibili per le masse popolari. D’altrondei francesi si comportano da “occupanti”, condizionando il proprio appoggio militare a continue richiestefinanziarie, senza favorire la nascita di un esercito nazionale. A questo clima di scontro e di diffidenza reciprocava aggiunta la violenta repressione operata nei confronti degli oppositori del regime che, tra processi politici econdanne sommarie, finisce con l’alienare sempre più la simpatia popolare nei confronti della RepubblicaPartenopea. In questo clima di grande confusione, prende corpo l’esercito del cardinale Ruffo che, sotto le insegnedella Santa Fede, riesce in poco tempo a organizzare un grande esercito popolare che, partendo da sud, marcia allavolta di Napoli tra il consenso popolare e generalizzato dei territori attraversati. L’esercito repubblicano, abbandonatoormai dai francesi, si oppone eroicamente ai Sanfedisti in una disperata resistenza che, però, li vede capitolare il 19 giugno1799, aprendo la strada alla restaurazione borbonica. La repressione si dimostra particolarmente cruenta e porta al patibolo centinaia di patriotinapoletani, tra cui Luisa Sanfelice, Domenico Cirillo, Eleonora Pimentel Fonseca, Mario Pagano e Francesco Caracciolo. Il governo repubblicano avviasubito la coniazione di piastre e mezze piastre che presentano, al diritto, una figura muliebre (la Libertà) che, appoggiandosi ad un’asta sormontata dalpileo, calpesta con il piede destro una piccola corona radiata e rovesciata che simboleggia il trionfo dell’ideale repubblicano sulla tirannia dispotica.Intorno, la scritta Repubblica Napolitana. In particolare la piastra in oggetto è in argento e pesa 27,53 grammi. Al rovescio troviamo, al centro, la scrittaCarlini 12 e, nel contorno, la legenda Anno Settimo della Libertà, con riferimento al calendario repubblicano francese. Questa piastra è ricca di fascino,ma anche il suo valore economico non è da trascurare: vale tra i 500 e i 2000 euro, in base allo stato di conservazione.


ULAPILLISaperVivere29VIGNERI LUXURIES, LA PERSONALITÀ IN PRIMO PIANO<strong>CHIAIA</strong>magazine 5 / maggio 2010no stile personalizzato in base ai gusti del cliente. Un total look per uomo dove ogni dettaglio è studiatoa seconda delle esigenze, tessuti e materiali pregiati ed esclusivi, una lavorazione di alta sartoria el’attenzione ai trend più moderni. Questa è la filosofia che anima lo store Vigneri Luxuries di via CarloPoerio 89, dove lo scorso 24 aprile lo staff ha salutato l’affezionata clientela nel corso di un open day abase di fragole e champagne, il primo di una serie di appuntamenti a tema sempre diversi e unici nel lorogenere. La stessa varietà contraddistingue l’uomo Vigneri, che ha un’idea ben precisa della propriaimmagine e la esprime indossando capi su misura: giacche, camicie, cravatte, e pantaloni realizzati intessuti di alta qualità (Dormeuil, Drapers, Holland & Sherry, Bonfanti e J. John Laabs) e tuttipersonalizzabili con monogrammi e disegni, in base al proprio gusto personale. Così come gli accessori, lecinture di Locati o quelle realizzate su disegni con pellami e fibbie esclusive, i gemelli, e persino gliesclusivi bottoni di Corozo possono essere rifiniti in maniera tale da rispecchiare la personalità di chi liindossa. E c’è di più: il “su misura” non si limita alle giacche e ai pantaloni ma si estende anche al resto delguardaroba, compresi i pullover in cashmere e le speciali calze da uomo, rimagliate a mano, che possonodiventare un vezzo di stile grazie al ricamo del numero fortunato o del segno zodiacale del cliente. Nonsolo abbigliamento: da Vigneri è possibile acquistare eleganti penne e accendini delle marche più ricercatecome Dunhill, Dupont e Montegrappa, oltre ai profumi (sia per uomo che unisex) di Linari, Miller etBertaux, Maître Parfumeur et Gantier e Absolument Absinthe, fragranza all’assenzio e cannabis. Un lookuomo completo non può definirsi tale senza l’accessorio per eccellenza: l’orologio. In occasione dell’eventodi aprile sono stati esposti nel punto vendita di via Carlo Poerio, orologi Hermès e altri di alta gamma,insieme ad alcuni tra i gioielli solitamente presenti nello store Vigneri di via Calabritto 1/c.UAmarcorddi Rosario ScavettaNAUFRAGIOALLA GAIOLAn singolare episodio che avvennein una torrida estate del 1911,dovuto all'imprudenza del comandanteCapitano di Vascello MarcheseGaspare Albenga, fu l'incagliosulla secca della “cavallara” (nelle acqueantistanti la Gaiola) dell'incrociatore corazzato“San Giorgio”. La manovra azzardatadell'ufficiale, che si avvicinò allacosta ad una velocità sostenuta, circa 16nodi, fu provocata da un capriccio dellapasseggera marchesa Boccardi Doria(che nel rapporto della Marina Militareviene definita “antica amica del comandante”),che voleva ammirare da vicinola costa. La signora fu immediatamentesbarcata su di una scialuppa di salvataggio,sulla quale prese posto un altroospite l'avvocato Parascandolo. La cosaperò si riseppe immediatamente, lastampa s'impadronì della notizia, e fecegrande scalpore.La secca, infatti, era ben nota e chiaramenteevidenziata sulle carte nautiche.Inoltre, 10 anni prima, nel 1901, a pocadistanza, a “pietra salata”, si era incagliatauna lancia a motore della marina.Il comandante si giustificò col dire chesulla carta idrografica la secca avrebbedovuto essere segnalata da una boa, eche questa era stata spostata da unamareggiata. Il clamore e la eco suscitatidall'evento contribuìrono a far crescerenei napoletani la convinzione che l'isolafosse “jellata”.a quarta edizione del Caserta RockLFest si preannuncia piùcoinvolgente che mai. I nomi chegirano intorno alla manifestazionemusicale in programma a settembre,la cui location è ancora incerta,solleticano la fantasia degliappassionati di musica. Due giorni diconcerti che vedranno protagonistigruppi di grande richiamo della scenarock alternativa italiana e straniera eche colmano l’assenza di eventi liveCASERTA ROCK FEST,ARRIVANO I SUBSONICAdelle grandi band dal circuito campano. Una line-up che, se confermata,sbaraglierà il successo di pubblico delle passate edizioni. Tra i possibili candidati acalcare il palco casertano, infatti, figurano i Massive Attack, la storica formazionedi Brixtol pionera del trip-hop. Per quanto riguarda la musica italiana, sonoprevisti concerti a tutto rock con i Verdena, i Baustelle e Il Teatro degli Orrori, einfine un gruppo che non ha bisogno di presentazioni, i torinesi Subsonica (nellafoto). Il Caserta Rock Fest 2010, segna anche il momento finale di un'altrainteressante iniziativa: il Caserta Rock City, organizzato da Maurizio Affuso,frontman della band ska-core RFC nonché direttore artistico del festival. Il CasertaRock City è un contest musicale per band emergenti che porterà il vincitore asuonare sullo stesso palco degli headliners. Un modo originale per promuovere lamusica partendo dal basso.


LAPILLISaperVivereFAY E LA «DOPPIA VITA» DEI VIP:FOTO IN BIANCONERO TRA PUBBLICO E PRIVATOi chiama «Double life» l’elegante volume fotografico curato da MarinaSMondadori per Fay, la nota casa d’abbigliamento per il tempo libero,presentato nella boutique del marchio in via Filangieri a Napoli il 29 aprile. Illibro, disponibile presso tutte le boutique Fay e i punti vendita Electa,presenta una raccolta di doppi scatti in bianco e nero che svelano la virtuosa«doppia vita» di celebrità di oggi e di ieri, ovvero il loro modo di mostrarsi inpubblico e nel privato. Due attimi dell’esistenza messi a confronto, in modospeculare, per mostrare come uomini e donne ai vertici dei media sannodividersi alla perfezione, anche nel modo di vestire, tra i vari momenti dellavita. Ecco allora Jack Nicolson, Grace Kelly, Angelina Jolie, Frank Sinatra,Steve McQueen, Jackie Kennedy, Richard Gere, Carla Bruni e molti altri voltidel jet set internazionale ritratti perfettamente a proprio agio duranteoccasioni ufficiali e momenti di vita privata, mantenendoinalterata la propria indole. Su questa «doppia vita»si innesta perfettamente la filosofia Fay cheha fatto della versatilità e del «doubleface»un proprio must.(l.c.)30<strong>CHIAIA</strong>magazine 5 / maggio 2010MAGIE IN VETRODA SEGUSISSIMEarte vetraria veneziana applicata agli accessori di moda: è l’idea alla base diL’ Segusissime, superlativo femminile di Seguso, ovvero l’unico maestro veneziano acui la Serenissima ha dedicato una mostra a Palazzo Ducale e nonno delle tre sorelleche recentemente hanno ideato il marchio. Collane, orecchini, bracciali, spille,ciondoli: tanti accessori modulabili, in un tripudio di tinte sgargianti o pastellate, che,anche se a prima vista possono sembrare realizzati con perle o pietre dure, sono inrealtà tutti cristalli di pregiata manifattura. La scommessa delle sorelle Seguso è stataraccolta a Napoli da Elvira Gabola di Lauro (tutte nella foto) che a dicembre del 2009ha aperto uno showroom Segusissime in via Vittoria Colonna 41, che è anche il primopunto in franchising del Sud Italia. All’interno, oltre alle già famose collane con fioreo alle collane che diventano cinture, anche le creazioni in vetro soffiato ArchimedeSeguso e cioè lampadari, piantane, lumi, sculture moderne. (l.c.)Sguardi lontanidi Francesco IodiceLA SEDICESIMA NOTTEDI CARLO IIITerni&FavoleIl sole d’estate inizia a scaldare i suoi raggi, Lippi a riscaldare gli animi (e lesperanze) per i Mondiali 2010. A Largo Ferrandina a Chiaia, nella TabaccheriaPostiglione, in un clima d’euforia e di sogni calcistici, Alberto Postiglione, dallasua postazione, sforna numeri al lotto come un numero 10 smista assist vincentiper gli attaccanti. “Nel mese di maggio è d’obbligo puntare sui numeri sacri 8 -12- 52, da giocare almeno fino alla prima settimana di giugno sulle ruote di Napoli,Roma e Bari. Per gli amanti dell’ambo, invece, c’è quello di Padre Pio che fa 5 e41, da giocare su Napoli e Bari per 10 estrazioni”. Il terno dei Mondiali, invece, ègià bello e pronto nella testa del nostro mago dei terni: “Non ho dubbi: 1 (l’Italia),90 (il popolo) e 72 (la meraviglia) è il tridente giusto per fare gol con la fortuna.Questa combinazione va giocata per due mesi sulle ruote di Roma e Napoli.Chi preferisce la quaterna, invece, può aggiungere al terno dei Mondiali il 52,numero che a giugno, di solito, esce sempre”.Parola di Postiglione, parola del fuoriclasse del lotto.8+12+52/5+41/1+90+72/52Visitando una reggia, ciò che più intriga è lacamera da letto. Ad esempio, nel 1738, CarloIII di Borbone nella prima notte di nozze nonfu all’altezza e Maria Amalia di Sassonia,solo 14 anni, andò in bianco. I fatti. Il22enne re e la moglie erano illibati e all’oscurodi sesso. In più, Carlo, lasciando laSpagna, non aveva ricevuto «istruzioni» dalpadre. Così chiese aiuto al conte Emanuel deBenavides y Aragon, il più alto dignitariodella Corte di Napoli, che gli spiegò tutto econcluse: «Maestà, a un certo punto avretevoglia di fare qualche cosa...». In teoria. Inrealtà al re, per 15 notti, venne voglia di farequalcosa, ma la interpretò come di naturaurinaria e annotò nel diario: «Ce que je faisait,ce n’estoit que pisser!» («Non facevo chefare pipì!»). Solo alla sedicesima notte il sovranorealizzò che il letto dava ben altri sollievi.Carlo III scoprì quindi la virilità:aspetto che per i reali è un «affare di Stato».E, quando nel 1766, progettò il matrimoniodel figlio Ferdinando IV, fu felice di sapere aMadrid che il giovane re di Napoli era dotatodi «virili forze». La vicenda doveva restaresegreta. Ma, dopo 3 secoli, sonodiventate pubbliche le lettere, tra il 1720 e il1740, tra Carlo e i genitori Filippo V ed ElisabettaFarnese (il tutto edito da Società Napoletanadi Storia Patria).


SaperVivere31<strong>CHIAIA</strong>magazine 5 / maggio 2010BellaGente di Tommy TotaroPIETRO AUSIELLO/IL DOTTOR SORRISOIn occasione della Giornata Endodontica Campana, che si ètenuta il 15 maggio 2010, nell’aula magna della facoltà diMedicina e Chirurgia dell’Università Federico II di Napoli,realizzata in collaborazione con la Sezione Campana diEndodonzia e con il Patrocinio delle Università Federico II eSUN, dell’ordine degli Odontoiatri di Napoli, dell’ANDI, edell’AIO e del Cenacolo Odontostomatologico Mediterraneo,abbiamo incontrato il professor Pietro Ausiello, segretarioregionale della SEC, nonché responsabile scientifico di questagiornata per una chiacchierata amichevole. «Nell’organizzarequesta giornata formativa-informativa - ha spiegato Ausiello - hocoinvolto un gruppo di colleghi che con devozione eprofessionalità hanno cercatodi rendere questo evento unaggiornamento sulle variefasi terapeutichetradizionalidell’endodonzia,includendo anche letecniche complementari alsuccesso endodontico eclinico in generale.Insomma, un’informazionea 360°». Numerosi gliesperti che si sonoconfrontati in questasessione: Giovanni Persico,Gregorio Laino, Sergio Matarasso, Ottavio Delfino, Carlo Riccio,Sandro Rengo, Mariano Malvano, Giorgio Vittori, FrancescoRiccitiello, Maria Rosaria Ascione, Carmelo Pulella, EugenioGuidetti, Giuseppe Pollastro, Augusto Malentacca, MassimoAmato, Flavio Palazzi, Michele Simeone, Alfredo Iandolo, MarinoBorrelli, Paola Carratù, Giancarlo Pongione, Raffaele Esposito,Sarah Paoletta e Massimo Buda. La passione del professorAusiello per il suo lavoro lo spinge verso la continua ricerca dimetodi e tecniche per avere sempre più la possibilità di“conservare e preservare” i denti, non solo dal punto di vistafunzionale, ma anche estetico. Questa sua tenacia gli ha fruttatonotevoli riconoscimenti ed accrediti in Italia e all’estero. Ilprofessor Ausiello, non solo ha permesso a tantissime persone diritornare ad avere un bel sorriso, ma anche di risolvere veri epropri problemi funzionali, consentendo a molti di ritrovare ilgusto di mangiare.Quindi gli abbiamo chiesto:quali ristoranti preferiscedopo una giornata dilavoro impegnativa?«Di solito - ha ammesso ilprofessore - mi fermo perun pranzo leggero magustoso da Radici, allaRiviera di Chiaia».Da destra: Pietro Ausiello conAlessandra Valletta,Sandro Rengoe Giancarlo VallettaInta Broka è la Miss Pin Up Chiaia di Maggio.Nata a Latvia, in Lettonia, 27 anni faè alta un metro e 71 e le sue misure sono 84-64-90. Tipica bellezza dell’est europeo, Inta,capelli corvini e occhi blu, è una talentuosamusicista: sin da bambina, infatti, ha studiatodiversi generi musicali, dalclassico ai ritmi popolari eorientali, affermandosi presso ilgrande pubblico come violinistagrazie alla partecipazione a svariatetrasmissioni televisive lettonie alle numerose tournée in giro peril mondo con la sua band new age,“Baraka”, che ha già quattro produzionidiscografiche all’attivo. Lapassione di Inta per il mondo del bynight le ha dato lo spunto per fonderela leggiadria delle note di violino coni ritmi della house music, diventandocosì una delle poche violiniste almondo ad esibirsi in discoteca, accompagnandoi dischi suonati dai dj deiclub più rinomati in Russia, Lettonia enon solo.La musica che le scorre nelle vene fa diInta anche una apprezzata ballerina: laMiss Pin Up Chiaiaa cura di Fabio TempestaINTA, UNA VITAPER LA MUSICAbella lettone, infatti, adora partecipare alleserate del Push Club di Riga e del miticoAmnesia di Ibiza. Il suo stile nel vestire è glamourma al contempo trendy, ama leggere,viaggiare e stare con gli amici, odia l’ipocrisiae la falsità e confessa di non saper rinunciareal caffè di Pascucci, il miglior baritaliano a Riga. Come ogni tipico rappresentantedel suo segno zodiacale, quello dei Gemelli,Inta è dotata di una grande versatilitàin tutti campi della sua vita, ma soprattuttonella sua carriera artistica che recentementela vede partecipe di un prestigioso progettomusicale, il “Music Art Preoject”, che vedeprotagonisti dj, musicisti e performers datutto il mondo. Inta ha un grande sogno, ovveroquello di suonare anche in Italia e a Napoli,famosa per la sua storica tradizionemusicale, e aggiunge: «La musica è il mio ossigeno,amo la vita e mi piace divertirmianchequandolavoroperchélamusicaèlamia vita». Ai giovani che si avvicinano almondo delle sette note, Inta consiglia di esserepronti a cogliere l'attimo e scegliere lemigliori opportunità che la vita può offrire,restando sempre ottimisti, anche nei momentibui.


EXITmagazineSAPER VIVERE LA CITTÀLa BachecaDovepuoi trovarciIn oltre 500 punti selezionati: negozi, teatri,cinema, bar, discoteche, banche, boutique,studi professionali, gallerie d’arte, ristoranti,circoli sportivi e nei più importanti eventiculturali e mondani della città. Distribuzionepalazzo per palazzo; gazebo nei puntistrategici della città per la presentazione delnumero e delle iniziative del mensile. InoltreChiaia Magazine, con in allegato «10», lopuoi trovare in 700 taxi e nelle sedi ACI diNapoli e Provincia.Vuoi ricevereil giornale?Vuoi anche tu nel tuo studio professionale ilnostro mensile? Chiama lo 08119361500 oinviaci una mail a info@chiaiamagazine.it,con nell’oggetto la dicitura «Richiesta copieChiaia Magazine». Il nostro distributore, dalmese successivo alla richiesta, consegnerà lecopie al domicilio indicatoci.Acquisto dvd«e io ti seguo»Ricordiamo ai nostri lettori che il dvd «E io tiseguo», il docufilm sul Giancarlo Siani, ilgiornalista ucciso dalla camorra, scritto,prodotto e diretto da Maurizio Fiume, èacquistabile al prezzo di 3,90 euro. Chi èinteressato all’acquisto o è interessato aorganizzare una proiezione pubblica, puòtelefonare al numero 081.19361500 oinviare una mail a info@chiaiamagazine.itSaperVivereMimmo Della CorteRosario Scavetta32<strong>CHIAIA</strong>magazine 5 / maggio 2010In questo numero hanno scrittoAurora CacopardoMassimo Lo IaconoNicola SellittiLanfranco CirilloMarcello FasolinoAlvaro MirabelliLaura CocozzaFabio TempestaRita GiusepponeRenato RoccoPer le fotografie si ringraziano Francesco RuggieriNino De NicolaFrancesco IodiceTommy TotaroAlessandro Sansonila testatadi malatestaAbbonati aChiaia magazineChi decide di abbonarsi a Chiaia Magazine(con in allegato anche il periodico “10”)riceverà a casa il giornale insieme allaExclusive Card, che consente di avere scontie agevolazioni nei negozi convenzionati.Due le tipologie di abbonamento: ordinario(30 euro all’anno) e sostenitore (50 euroall’anno). Per saperne di più bastatelefonare al numero 081.19361500Consultaci on lineChiaia Magazine e 10 sonoscaricabili in formato pdf sul sitowww.chiaiamagazine.it.Chiaia Magazine ora è anche suFacebook.com. Diventa nostro fanoppure iscriviti al gruppo ChiaiaMagazine e segnalaci eventi ecuriosità.Colmo di fulmine di Renato RoccoLa sera non vado a letto,vado a chiloLa mela marcia;la pera sta fermaPicchiare una scimmia:battere un primatoAlla stazione di Comòpartono solo i tirettiLe crociere degli anziani:la ruga in EgittoL'ascetaè un otti-mistico


PROGRAMMA SPETTACOLI DI ANIMAZIONE ITINERANTESABATO 22 Maggio Mattina:Ore 10:30 – 13:30Le voci del Barocco a cura di MovimentidiScena(a Piazzetta Nilo e vie del centro storico)SABATO 22 Maggio Pomeriggio:Ore 16:30 – 19: 00Spettacolo Tra Nuvole a cura di Baracca dei Buffoni(da Piazzetta Nilo e per le vie del Centro Storico)DOMENICA 23 Maggio Mattina:Ore 11:30 – 13:30Spettacolo Tra Nuvole(quartiere Sanità)DOMENICA 23 Maggio Pomeriggio:Ore 16:30 – 19: 00Spettacolo Treno dei Sogni(quartiere Sanità)SABATO 29 Maggio Mattina:Ore 10:30 – 13:30Le voci del Barocco a cura di MovimentidiScena(Piazza del Plebiscito e dintorni)SABATO 29 Maggio Pomeriggio:Ore 17:30 – 19:00Spettacolo Treno dei sogni(dalla Riviera di Chiaia a via Vittoria Colonna)DOMENICA 30 Maggio Mattina:ore 10:30 - 13:30Spettacolo Angeli(Piazza del Plebiscito e dintorni)DOMENICA 30 Maggio Pomeriggio:Ore 17:30 – 19:00Spettacolo Tra Nuvole(Piazza del Plebiscito e dintorni)

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