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sentenza della Corte d'Appello di Milano - Lider-Lab

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<strong>sentenza</strong> <strong>della</strong> <strong>Corte</strong> d’Appello penale <strong>di</strong> <strong>Milano</strong> n. 737/2007, danno da quantificarsiin misura non inferiore all’87% dell’importo chiesto a titolo <strong>di</strong> danno patrimoniale invia principale…”La corruzione in atti giu<strong>di</strong>ziari, dunque, anche nella allegazione <strong>di</strong> CIR riferita alladomanda subor<strong>di</strong>nata, anche a voler prescindere da quanto si <strong>di</strong>rà appresso in relazioneal tipo <strong>di</strong> danno risarcibile, è elemento fondante <strong>della</strong> ingiustizia del danno subito.Ne consegue che correttamente CIR in<strong>di</strong>ca in ogni caso il “<strong>di</strong>es a quo” del decorso <strong>della</strong>prescrizione nella data del 15.12.1999, coincidente con la notifica <strong>della</strong> richiesta <strong>di</strong>rinvio a giu<strong>di</strong>zio e <strong>della</strong> fissazione dell’u<strong>di</strong>enza preliminare a carico <strong>di</strong> Berlusconi,Previti, Acampora, Pacifico e Metta: infatti, solo in tale momento si appalesano irequisiti <strong>di</strong> certezza in or<strong>di</strong>ne agli elementi costitutivi del <strong>di</strong>ritto azionato, in quanto solo aquesto punto il <strong>di</strong>ritto appare corroborato dai riscontri costituiti dai risultati delle indaginisvolte dall’autorità giu<strong>di</strong>ziaria, che fornivano alla ipotesi <strong>di</strong> corruzione i crismi <strong>di</strong> unagiustificata cre<strong>di</strong>bilità che non fosse costituita da mere “voci <strong>di</strong> palazzo”.In questa prospettiva appare dunque irrilevante la circostanza che Carlo De Benedetti el’avv. Ripa <strong>di</strong> Meana avessero <strong>di</strong>chiarato (docc da 71 a 74 Fininvest) che, fra la fine del1990 e l’inizio del 1991, avevano avuto sensazione del fatto che la <strong>sentenza</strong> <strong>della</strong> <strong>Corte</strong> <strong>di</strong>Appello <strong>di</strong> Roma fosse stata “comprata”.Infatti, in data 4.12.1997, avanti ai pubblici ministeri <strong>di</strong> <strong>Milano</strong>, l'ing. De Benedetti,dopo aver detto che all'epoca non avrebbe mai pensato che si comprassero sentenze, si eralimitato a riferire quanto segue: «ho successivamente cambiato la mia opinione ed è datempo mia convinzione personale che un'altra <strong>sentenza</strong> che mi ha riguardato, quella relativaall'annullamento del lodo Mondadori da parte <strong>della</strong> <strong>Corte</strong> <strong>d'Appello</strong> <strong>di</strong> Roma sia statacomprata. Anzi, da parte degli avvocati ad<strong>di</strong>rittura si <strong>di</strong>ceva già allora che la <strong>sentenza</strong> erastata battuta a macchina nello stu<strong>di</strong>o dell'avvocato Acampora. Questo mi è stato dettodall'avvocato Vittorio Ripa Di Meana. Voci analoghe mi arrivavano da Caracciolo,che mi <strong>di</strong>ceva <strong>di</strong> averle apprese dai suoi avvocati e peraltro sono in grado <strong>di</strong> produrreuna storia sulla vicenda Mondadori redatta dal mio ufficio, nella quale tra l'altro è riportato apagina 28 che in data 25 gennaio 1991 "II Sole" definiva "annunciata" la <strong>sentenza</strong> con cui è91

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