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sentenza della Corte d'Appello di Milano - Lider-Lab

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nella parte contenente patti <strong>di</strong> sindacato, per contrarietà a norme inderogabili <strong>di</strong>or<strong>di</strong>ne pubblico dell'or<strong>di</strong>namento societario; sia nella parte contenente la promessa<strong>di</strong> permuta perché si trattava <strong>di</strong> pattuizione inscin<strong>di</strong>bile dai patti parasociali; inalternativa, la pronuncia <strong>di</strong> risoluzione del contratto stesso per fatto e colpa <strong>di</strong> CIR; inogni caso, i Formenton chiedevano il rigetto delle domande <strong>di</strong> CIR.Costituitosi il Collegio con la designazione del terzo arbitro e Presidente nellapersona del dott. Carlo Maria Pratis, il giu<strong>di</strong>zio arbitrale si era concluso con il lodoreso il 20.6.1990 (doc. C 1 CIR).Tale pronuncia respingeva la domanda dei Formenton <strong>di</strong> risoluzione del contratto perinadempimento <strong>di</strong> CIR, perché taluni inadempimenti lamentati non sussistevano,mentre gli altri, ancorché sussistenti, erano <strong>di</strong> scarsa importanza (sul punto si <strong>di</strong>rà<strong>di</strong>ffusamente in seguito); rigettava la domanda <strong>di</strong> CIR <strong>di</strong> pronuncia costitutiva ex art.2932 CC, finalizzata al trasferimento coattivo delle azioni AMEF promesse inpermuta, in quanto il relativo termine non era ancora scaduto; accertava l'obbligo<strong>della</strong> Famiglia Formenton <strong>di</strong> stipulare il contratto definitivo funzionale a dettotrasferimento entro la scadenza contrattualmente stabilita.Precisava CIR che detta ultima statuizione il Collegio arbitrale aveva pronunciatodopo avere <strong>di</strong>satteso la domanda <strong>di</strong> Formenton <strong>di</strong> declaratoria <strong>della</strong> nullità <strong>della</strong>convenzione 21.12.1988, e ciò sia perché i patti <strong>di</strong> sindacato censurati <strong>di</strong> illiceità e <strong>di</strong>nullità dovevano invece ritenersi leciti e vali<strong>di</strong>; sia perché, se anche per denegataipotesi tali patti fossero stati ritenuti nulli, solo essi sarebbero caduti, mentre la promessa<strong>di</strong> permuta sarebbe ben potuta sopravvivere, attesa l'inesistenza del preteso vincolo <strong>di</strong>inscin<strong>di</strong>bilità fra questa e quelli.In data 19.7.1990 la famiglia Formenton notificò a CIR atto <strong>di</strong> impugnazione delpredetto lodo arbitrale innanzi alla <strong>Corte</strong> <strong>di</strong> Appello <strong>di</strong> Roma per sentir pronunciare lanullità del lodo. Con i motivi <strong>di</strong> gravame la famiglia Formenton: denunciaval'incompetenza degli arbitri ex art. 806 CPC a pronunciare in materia <strong>di</strong> patti parasociali,materia che atteneva alla <strong>di</strong>sciplina imperativa dell'or<strong>di</strong>namento societario, non<strong>di</strong>sponibile e non transigibile; lamentava la violazione, ad opera del lodo, dei principi9

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