sentenza della Corte d'Appello di Milano - Lider-Lab

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Allora, il 4.12.1989, CIR notificava a controparte diffida a non disporre delle azioni edobbligazioni convertibili AMEF oggetto della promessa di permuta. ContestualmenteCIR intimava a Fininvest di desistere dalle trattative in corso per l'acquisizione dellostesso pacchetto azionario, ignorando che il trasferimento era stato già pattuito traFormenton e Fininvest, come sarebbe emerso dalle risultanze del procedimento penalesopra indicato.Alla fine del 1989 la cosiddetta "guerra di Segrate" ebbe seguiti giudiziari, primacon iniziative cautelari delle parti e, successivamente, col giudizio arbitrale.Il 12.12.1989 CIR propose al Tribunale di Milano ricorso per sequestro giudiziariodei titoli AMEF promessi dai Formenton in permuta. Il sequestro giudiziario fuautorizzato il 23.12.1989.Il 18.12.1989 la famiglia Formenton chiese al Tribunale di Milano il sequestrogiudiziario di azioni AME di proprietà CIR, anch'esse contemplate dallaconvenzione CIR-Formenton 21.12.1988. Il sequestro giudiziario fu autorizzatoanch’esso il 23.12.1989.In data 18.1.1990 CIR, sulla base della clausola compromissoria contenutanell'accordo 21.12.1988, notificò ai Formenton la propria nomina di arbitro nellapersona del Professor Pietro Rescigno, chiedendo che il collegio arbitrale volesse: accertarel'obbligo dei Formenton, in adempimento del contratto del 21.12.1988, di trasferire ad essaCIR n. 13.700.000 azioni ordinarie AMEF, nonché emettere ex art. 2932 CC lodoidoneo a tener luogo del contratto definitivo di trasferimento non concluso, dichiarandosiessa CIR pronta ad offrire a controparte, quale controprestazione corrispettiva pattuita conla permuta, n. 6.350.000 azioni ordinarie AME.La famiglia Formenton designò arbitro il Prof. Natalino Irti, chiedendo che il Collegioarbitrale volesse: pronunciare la risoluzione del contratto 21.12.1988 per fatto e colpa diCIR; conseguentemente rigettare le domande proposte da CIR, fondate su detto accordo.Nella precisazione delle conclusioni CIR ribadiva le sue domande, mentre la famigliaFormenton, come evidenziato dall’attrice CIR, le riformulò ed integrò chiedendo quantosegue: in principalità, la declaratoria di nullità dell'intero accordo del 21.12.1988, sia8
nella parte contenente patti di sindacato, per contrarietà a norme inderogabili diordine pubblico dell'ordinamento societario; sia nella parte contenente la promessadi permuta perché si trattava di pattuizione inscindibile dai patti parasociali; inalternativa, la pronuncia di risoluzione del contratto stesso per fatto e colpa di CIR; inogni caso, i Formenton chiedevano il rigetto delle domande di CIR.Costituitosi il Collegio con la designazione del terzo arbitro e Presidente nellapersona del dott. Carlo Maria Pratis, il giudizio arbitrale si era concluso con il lodoreso il 20.6.1990 (doc. C 1 CIR).Tale pronuncia respingeva la domanda dei Formenton di risoluzione del contratto perinadempimento di CIR, perché taluni inadempimenti lamentati non sussistevano,mentre gli altri, ancorché sussistenti, erano di scarsa importanza (sul punto si diràdiffusamente in seguito); rigettava la domanda di CIR di pronuncia costitutiva ex art.2932 CC, finalizzata al trasferimento coattivo delle azioni AMEF promesse inpermuta, in quanto il relativo termine non era ancora scaduto; accertava l'obbligodella Famiglia Formenton di stipulare il contratto definitivo funzionale a dettotrasferimento entro la scadenza contrattualmente stabilita.Precisava CIR che detta ultima statuizione il Collegio arbitrale aveva pronunciatodopo avere disatteso la domanda di Formenton di declaratoria della nullità dellaconvenzione 21.12.1988, e ciò sia perché i patti di sindacato censurati di illiceità e dinullità dovevano invece ritenersi leciti e validi; sia perché, se anche per denegataipotesi tali patti fossero stati ritenuti nulli, solo essi sarebbero caduti, mentre la promessadi permuta sarebbe ben potuta sopravvivere, attesa l'inesistenza del preteso vincolo diinscindibilità fra questa e quelli.In data 19.7.1990 la famiglia Formenton notificò a CIR atto di impugnazione delpredetto lodo arbitrale innanzi alla Corte di Appello di Roma per sentir pronunciare lanullità del lodo. Con i motivi di gravame la famiglia Formenton: denunciaval'incompetenza degli arbitri ex art. 806 CPC a pronunciare in materia di patti parasociali,materia che atteneva alla disciplina imperativa dell'ordinamento societario, nondisponibile e non transigibile; lamentava la violazione, ad opera del lodo, dei principi9
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Invero, la prova per presunzioni ne
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della stessa convenuta. Occorreva,
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ordinarie AMEF, sarebbe potuto deri
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anche in questo caso si era ipotizz
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pattuite con la transazione 29.4.19
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contrarietà alla spartizione della
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transazione 29.4.1991) con un consi
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ed alla minusvalenza economica pati
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Il Tribunale evidenziava che la cen
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enuclea un'ipotesi assai più gener
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ed all'immagine di CIR, quale compa
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aveva fatto il Tribunale, ma alla f
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sentenza della Corte d’Appello pe
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Comunque, a tutto voler concedere,
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oggetto il diritto della cui prescr
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ovvero dell’amministratore: ciò
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nell'incidente probatorio del 25, 3
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e poichè la presente azione veniva
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un’avvenuta corruzione, sottesa a
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Poiché, dunque, il contenuto della
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controversia intervenuta fra le par
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IL QUINTO MOTIVO DI APPELLO DI FINI
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che sarebbe stato nominato contro o
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Metta; Fininvest evidenziava che
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In relazione poi alla designazione
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avere scritto poche sentenze, redat
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Osserva la Corte che anche i singol
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incontrovertibili, non solo perché
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Previti aveva svolto attività prof
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In effetti, risulta un’operazione
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con valuta 10.12.1991 non è mai pe
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Anche da tali argomenti questa Cort
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fatto de quo” (sent. impugnata pa
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sufficiente per ritenere ai sensi d
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ottenere risultati professionali".
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Posto che tale argomento è suffici
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Pacifico, sul presupposto che egli
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svizzere e di cui era beneficiaria
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come logica conseguenza, comporta,
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udienze dibattimentali del 17.5.200
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non giusta la sentenza della Corte
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convincimento la Corte d’Appello
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danno atto che le pattuizioni della
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della sentenza della Corte di Appel
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A fronte della complessità dei mot
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Italiana, il lodo Mondadori aveva s
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Unite: si ripete, infatti, che le s
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lodo di equità per violazione dell
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sociale"; le norme di ordine pubbli
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Il par. 10 - pur inserito all'inter
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Sul tema dei limiti del giudizio d'
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dichiarava di aderire, dottrina che
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partorito il classico “topolino
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azionario, si tratterebbe tuttavia
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Questa, dunque, sarebbe stata la se
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Il Tribunale, invece, aveva disatte
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giustificare la figura della “cha
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eventualmente in base al canone del
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transazione e la rinuncia al ricors
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anche l’ipotesi di cui al secondo
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documenti), 1974 (annullabilità pe
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IL SETTIMO MOTIVO DI APPELLO DI FIN
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danno, onere che su CIR senz'altro
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due differenti negoziazioni; 2) il
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l'8%. Con riferimento all'industria
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4) La ricerca era stata condotta co
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calcoli e le analisi effettuati dai
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stime, mentre in più parti della R
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osservato a pag. 26 che "secondo l'
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edatte da altri esperti (Saita) e c
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Va osservato, infatti, che il Tribu
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Espresso (az. ricollocate) 7.700.00
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parametrare al costo finanziario de
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equitativa del danno è consentita
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essere riconosciuta a CIR. Tale com
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Viceversa, nel primo motivo di appe
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della sentenza corrotta, di fatto a
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momento anche la rivalutazione a fr
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Peraltro, quand'anche si fosse volu
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E’ tuttavia da dire che, pur a pr
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alla liquidazione del “quantum”
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interesse medio alla somma rivaluta
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• € 8.993.685,99 costituiscono,
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9) Fattura 10 ottobre 1991 Avv. Pan
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imparziale: questo giustificava l
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giudizio per la tutela dei propri d
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astrattamente anche in favore della
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giurisprudenza di legittimità, per
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- pone definitivamente a carico di
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